Novembre/Dicembre 2010
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Novembre/Dicembre 2010
>> In libreria
91. L'arte del Bonsai. Storia, estetica,
tecniche e segreti di coltivazione
92. Suiseki: qseki 2009
93. Chrysanthemum Stones:
The story of Stone Flowers
95. Bonsai. Tecniche speciali
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IN MEMORIA DI MARCO BOCCARDO
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a tragica scomparsa di Marco, lo scorso settembre, colpisce
profondamente per l’inaccettabile grado di fatalità. Certo
Marco lo conoscevamo tutti come amico e persona di grande
profilo da ogni punto di vista: umanamente, culturalmente,
intellettualmente e bonsaisticamente.
Tra i migliori allievi che abbia mai avuto, Marco mi è sempre
stato molto vicino anche in progetti e studi bonsai: un grande insegna-
mento che ci lascia la sua testimonianza è stata proprio la capacità di fa-
re bonsai per divertirsi e crescere, senza secondi fini, e soprattutto, cosa
rara tra i bonsaisti, essere amico di tutti.
Con lui ho disegnato vasi, impostato Bonsai, fatto progetti, fatto
fotografie,viaggiato, visitato mostre e fatto ziativa, ma imita il suo maestro rispondendo
escursioni, per non parlare delle mitiche cene con instancabile diligenza al suo sforzo per
allietate da sua moglie Daria. farne un esperto.
Con lui ho condiviso le gioie della sua Il maestro non si perde in lunghe spiega-
grande Laurea in Architettura da centodieci e lo- zioni o precise istruzioni e non si aspetta do-
de e la magnifica festa del matrimonio. mande. L’uno non corre, l’altro non spinge, ma
Elemento di punta alla FKB, colleziona- un giorno la conoscenza diventa manifesta nella
va bonsai nello stile Bunjin, riflesso del suo reciproca soddisfazione.
approccio sublime al Bonsai, ma soprattutto riu- Persona di grande spiritualità, legato
sciva a conciliare un grande lavoro di studio e moltissimo agli ambienti salesiani di Torino,
cultura, con il carattere di esperienza dell’inse- esperto di Medio Evo europeo, è sempre stato
gnamento giapponese. molto affascinato dal sacro; un particolare che
La trasmissione dell’insegnamento nella ricordo con emozione è una sua osservazione in
cultura giapponese è tradizionalmente espe- una galleria d’arte di Torino dove eravamo
rienza diretta e vissuta in completa unione e co- andati per comprare una Acquatinta di soggetto
munione di intenti con il proprio maestro. Con egittologico da regalare a Kimura sensei. Ad
lui l’allievo stringe uno dei legami più una parete era appesa una magnifica tavola
importanti della vita, ne condivide la quotidiani- quattrocentesca di un San Francesco: sperava
tà, assorbe giorno dopo giorno la sua arte os- un giorno di poterla acquistare perché per il
servando i suoi movimenti, i suoi sguardi, Santo d’Assisi aveva una particolare devozione.
l’azione scelta di momento in momento, in un Caro Marco, un giorno credo che ci rive-
continuo adattamento all’attimo presente. dremo!
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L’allievo non si impone autonomia, né ini-
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a 9ª edizione del Raduno Internazionale e
del Bonsai e Suiseki, l’appuntamento più
importante nel mondo bonsaistico euro-
peo, si è concluso a Parabiago (Mi) dome-
nica 19 settembre con un bilancio al di sopra delle
aspettative.
Dieci le intense giornate in cui si sono susse-
guiti conferenze, dimostrazioni e spettacoli dedicati
al bonsai, al suiseki e alle tradizioni orientali. Ideato
nel 1995 il Raduno prosegue, edizione dopo edizio-
ne, nel suo obiettivo di diffondere in Europa la cultu-
ra del bonsai e del suiseki, un obiettivo centrato
anche quest’anno vista l’affluenza di pubblico che
ha sfiorato la soglia dei 25.000 visitatori.
Grande successo di pubblico dunque, ma
anche di partecipazione da parte degli
espositori, che giunti da tutta Europa
hanno esposto i pezzi migliori delle loro
collezioni.
Le mostre concorso sono state:
Crespi Bonsai Cup, Crespi Shohin
Cup, Amatori a Confronto, Crespi
Suiseki Cup, Crespi Pot Cup. Gli
esemplari esposti hanno confermato una
costante crescita nel livello tecnico e qua-
litativo del bonsai europeo. La presenza
di grandi personaggi del mondo del
bonsai e del suiseki, provenienti da di-
versi paesi d'Europa quali Spagna, Germa-
nia, Repubblica Ceca, Svizzera, Francia
ecc. è stata una nuova testimonianza della
volontà di riunirsi e cooperare per un
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obiettivo comune: approfondire le conoscenze e
attraverso lo scambio di esperienze e migliorare
la conoscenza dell'albero nelle sue esigenze fisio-
logiche e come specie nel suo ambiente naturale.
Il denso programma di attività attinenti al
bonsai e più in generale alla cultura giapponese
ha consentito a tutti i visitatori di spaziare dagli
incontri didattici alle dimostrazioni, dalle confe-
renze alla degustazione di cibi giapponesi, go-
dendo appieno il tempo trascorso nella struttura
di Crespi Bonsai a Parabiago, che ha impecca-
bilmente organizzato l'evento.
Gli ospiti giapponesi, i maestri Kentaro
Shino e Nobuyuki Kajiwara ed il dottor Masaku-
ni, presidente della rinomata azienda produttrice
di attrezzi, hanno conquistato il pubblico con le
dimostrazioni didattiche che hanno visto nascere
nuovi splendidi esemplari avviati alla formazione
come bonsai e hanno risposto con disponibilità e
precisione alle numerose domande.
Buona la partecipazione anche ai corsi te-
nuti da Kentaro Shino, Masakuni Kawasumi III,
Alberto Lavazza, Gaetano Settembrini, Ales-
sandra Bonecchi. Quest'anno, oltre alla carta wa-
shi di Miyako Kato e agli origami di Agnés
Paganelli, i visitatori hanno potuto avvicinare il
mondo del fumetto giapponese con Keiko Ichigu-
chi e Andrea Baricordi, il tatuaggio giapponese
presentato da Rossella Marangoni, le carpe koi di
Koi-garden, la cucina giapponese secondo l'espe-
rienza di Graziana Canova Tura, la spada giappo-
nese e le antiche tecniche di forgiatura spiegate
dal dottor Masakuni e supportate dall’ottima di-
mostrazione degli atleti del dojo Shumpukan.
L'esperto tedesco Willi Benz ha parlato del giardi-
no giapponese e dell'arte di apprezzare le pietre,
mentre il maestro Kajiwara ha tenuto un’inedita
conferenza sull'evoluzione delle specie nel pro-
prio ambiente naturale di crescita.
Antonio Ricchiari ha presentato in antepri-
ma il suo libro, edito da Crespi Bonsai, dal titolo
“BONSAI – tecniche avanzate”. Alla presentazio-
ne ha preso la parola anche Luca Bragazzi che ha
collaborato con l’Autore alla preparazione del vo-
lume.
Luigi Crespi ha ricevuto da Gianni Picella
il premio “Io difendo l’Ulivo”, diventando
membro effettivo del Comitato per la difesa
dell’Ulivo, insieme ad altri notissimi personaggi
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del mondo italiano della cultura,
della musica, del cinema, ecc.
Durante la premiazione di sa-
bato 18 settembre, Edoardo Rossi e
Lorenzo Agnoletti hanno conse-
gnato a Luigi Crespi la tessera di
socio onorario dell’Associazione
Sakka Kyookai Europe, un’associa-
zione di grande prestigio il cui
obiettivo primario è la divulgazione
in Europa delle antiche tradizioni
della cultura giapponese legata al
bonsai.
L’aria che si è respirata du-
rante le giornate della manifestazio-
ne era veramente positiva,
rilassante, direi rassicurante, se pos-
so usare questo termine. Un’aria
conviviale, di collaborazione e di
amicizia. Non è stata solamente mia
questa sensazione ma è stata regi-
strata dalle persone con le quali ho
avuto modo di parlare. Credo che
manifestazioni di questo tipo do-
vrebbero essere circondate da un cli-
ma uguale. A prescindere dai miei
rapporti personali di amicizia e
collaborazione con Luigi e Susanna
Crespi, il livello di ospitalità,
cordialità e signorilità della fami-
glia Crespi va sottolineato e puntua-
lizzato. Questa la chiamerei classe,
e non è cosa da poco!
La famiglia Crespi, che
anche quest'anno ha dedicato ampio
impegno all'organizzazione della 9ª
edizione dell'evento internazionale
rinomato in tutto il mondo, ha chiu-
so la manifestazione domenica 19
settembre salutando con ricono-
scenza tutti i numerosi ospiti ed i
partecipanti che, con i propri
esemplari, hanno ripreso il cammi-
no del ritorno, in alcuni casi lungo
ed impegnativo. "Massimo Bande-
ra, Edoardo Rossi, Antonio Ricchia-
ri, Gianni Picella e tutti gli
esponenti italiani ed europei del mondo del soltanto per la loro profonda esperienza nel
bonsai hanno reso l'occasione davvero specia- campo del bonsai, ma per la simpatia e la
le. Ma soprattutto devo esprimere la mia disponibilità che hanno dimostrato nelle loro
grande stima per i personaggi giapponesi che performance.", dice Luigi Crespi, fondatore di
ci hanno regalato momenti intensi, non Crespi Bonsai.
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uest’anno a Novembre è arrivata la dei soci più attivi hanno preso
“nostra” festa, dico nostra perché la forma.
mostra Kokoro-No Bonsai Ten (patro- Poi è arrivato il sabato e con l’inaugura-
cinata dall’UBI con la presenza del zione della mostra, hanno iniziato le loro di-
consigliere Antonio Gesualdi e del presidente mostrazioni Roberto Raspanti, Federico
Marino Nikpal, e dall’IBS con la presenza del Springolo, e i nostri soci Antonio Marino (ta-
presidente Sandro Segneri) è stata un mo- lento italiano 2010) e Mario Siano (vincitori
mento conviviale di incontro e, perché no, di trofeo Arcobonsai per Club).
Ogni volta che si ha modo di imparare Essa possiede un proprio qi, una specifica
qualche cosa di nuovo, si deve essere infinita- energia che si rivela nella sua consistenza.
mente grati a questi insegnanti che non esitano Poi è arrivato il momento di Tiberio
a condividere le loro conoscenze con noi. Que- Gracco con la costruzione per la prima volta in
ste demo sono state accompagnate dalle confe- diretta in una mostra di un vaso bonsai che ha
renze di Francesco Santini, Luca Bragazzi e emozionato tutti, facendo vedere come da una
Marco Tarozzo, su alcuni temi poco illustrati massa informe di gres, uscisse fuori un magni-
come “shu, ha, ri, o il senpai, il kohai e il fico vaso, perfetto esempio di arte dove natura-
dorryo”. O ancora a parlare del rapporto con le lezza, bellezza, e sentimento si fondano
piante inteso come percorso personale verso il insieme.
loro perfezionamento che viene a sovrapporsi Tiberio ha spiegato che la scelta del
ad un approfondimento del rapporto di ciascu- contenitore riveste una grande importanza
no di noi con noi stessi. perché il vaso non solo permette di coltivare
Sul palco inoltre si sono avvicendati Fa- l'albero in buone condizioni ma lo mette anche
brizio Buccini con la costruzione di un daiza, in mostra sottolineandone la bellezza poiché
con uno splendido movimento che ha contribui- ogni bonsai è unico. Il bonsaista, attraverso la
to a rendere la pietra montagna più affasci- sua scelta, potrà così donare un significato alla
nante e rappresentativa. Egli ha ricordato che sua creazione. Potrà creare un'atmosfera parti-
una pietra oltre a poter condensare tutte le va- colare in relazione sia al luogo dove vive abi-
lenze simboliche della montagna, possiede no- tualmente la specie o ad una stagione, sia a un
nostante le apparenze, una propria vita sentimento, un ricordo che gli è proprio.
intrinseca. I mutamenti al suo interno e sulla Questo aspetto poetico raramente viene
sua superficie si esplicano in tempi lentissimi. sviluppato ma è un elemento importante ed i
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Maestri giapponesi amano insistere su questo una visuale completa dei bonsai e dei suiseki
punto. in esposizione. Molte persone hanno visitato
Ed infine una dimostrazione di shodo te- diverse volte l’esposizione, per riuscire a co-
nuta dalla maestra calligrafa Daniela Di Perna gliere le emozioni che i bonsai sanno tra-
che attraverso i kanji e quindi la sua arte ha smettere.
espresso una gamma di sentimenti che tutti Essere in contatto con tanti appassionati
anche non esperti hanno potuto rilevare. Ha è stato un grande piacere, così come risponde-
attratto l’interesse del numeroso pubblico affa- re alle loro numerose curiosità. Speriamo di es-
scinato da questa antica ed avvincente arte. sere riusciti a trasferire a tutti i visitatori della
Colori, suoni,spazi e pacifiche invasio- mostra, l’amore per la natura. I complimenti,
ni, solo queste parole non possono esaurire l’interesse, le parole di elogio per i bonsai
l’articolata esperienza vissuta alla Kokoro-No esposti e per l’abilità dei dimostratori ci fanno
Bonsai Ten 2010, ma riescono a presentare essere soddisfatti e appagati per lo svolgi-
con effetto l’impatto che la manifestazione ha mento della mostra.
suscitato al primo colpo d’occhio. La colloca- Parlando dei premi che i bonsai ed i sui-
zione dei sekikazari ha permesso di sfruttare al seki in esposizione hanno ottenuto dalla giuria
meglio le dimensioni della fonderia offrendo composta da Ricchiari, Picella, Acampora,
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occorre sottolineare che quest’anno sono
stati undici per il bonsai e sei per i suiseki.
Il premio targa kokoro no bonsai ten 2010
è stato assegnato al cipresso di Francesco
Santini, il secondo premio al tasso baccato
di Angelo Santoriello. Il terzo al pino
pentaphilla di Giovanni Vegliandi. La
targa migliore latifoglia al mirto di France-
sco Sellito. Premio UBI all’acero deshojo
di Shi Zhong Uan. Premio IBS all’ulivo di
Carlo Scafuri.
Per i suiseki primo premio con una
pietra paesaggio ad Angelo Santoriello, se-
condo premio “la semplicità” di Geppino
Mauriello, terzo premio “all’isola non tro-
vata” di Daniela Schifano. A questi si sono
aggiunti i due premi "Bonsai & Suiseki ma-
gazine". Quello per il miglior bonsai è
andato al pino nero di Enrico Sallusti,
mentre quello per il miglior suiseki è
andato a Daniela Schifano con la sua pietra
"L'isola non trovata".
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In qualità di presidente del Napoli e
Bonsai Club desidero rivolgere i miei più
sentiti ringraziamenti a tutti quei soci ed ospiti
che hanno dedicato del tempo a questa ini-
ziativa, contribuendo con la loro presenza a
diffondere la passione che ha dato vita alla no-
stra associazione.
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roprio durante l’ultima esposizione Ko-
koro-No Bonsai Ten tenutasi a No-
vembre a San Giorgio a Cremano (NA)
con la magistrale regia del Napoli
Bonsai Club e del Centro Bonsai Iodice, si è vi-
sto come la didattica dedicata all’insegnamento
del bonsai abbia avuto negli ultimi anni uno
slancio verso l’individuazione di figure alta-
mente specializzate.
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Il lavoro svolto in quell’occasione,
ha visto protagonista Sandro Segneri e gli
istruttori della Bonsai Creativo School
nelle persone di Luca Bragazzi, Marco Ta-
rozzo, Francesco Santini, Roberto Raspanti
e Federico Springolo. I temi trattati hanno
spaziato da demo pratiche sino a lezioni
teoriche tramite presentazioni in Po-
werpoint, toccando il bonsai nella sua tota-
lità come argomenti.
Nella fattispecie, Roberto Raspanti
ha dimostrato su un Juniperus Sabina
opportunamente preparato per l’occasione,
mostrando delle tecniche altamente spetta-
colari di piega, in cui il concetto di prepara-
zione dell’esemplare è emerso come perno
principale nella cura di esemplari da mo-
dellare.
Federico Springolo ha provveduto
alla trattazione di un tema interessantissi-
mo come la legna secca e di come questa
possa essere gestita in un esemplare
vecchio come quello su cui ha dimostrato.
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È
Con grande piacere che
annunciamo l’istituzione del
"Premio Bonsai&Suiseki ma-
gazine”. L’idea nasce dalla vo-
lontà di attribuire un riconoscimento ad
appassionati di bonsai e suiseki non pro-
fessionisti che, con la loro presenza nelle
mostre, arricchiscono quel patrimonio di
cultura bonsai e suiseki di buon livello
sempre presente ad oggi nelle varie mani-
festazioni.
Il premio costituito da una targa di
merito per ognuna delle due categorie,
verrà assegnato nelle manifestazioni na-
zionali e locali, il cui comitato orga-
nizzatore ne farà richiesta… ebbene si, lo
si potrà richiedere in redazione diretta-
mente a Luca Bragazzi.
Il bonsai e il suiseki insigniti del ri-
conoscimento avanno l'opportunità di es-
sere ospiti nelle pagine del magazine con
la loro storia e del loro rispettivo proprie-
tario.
Pertanto, attendiamo le vostre ri-
chieste con l’augurio che questo premio
possa contribuire ad una partecipazione
sempre più numerosa.
magazine luca.bragazzi@bonsaiandsuisekimagazine.eu
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ella cartella ci sono due incisioni ce sul tronco grigio cenere. Una chioma
"io difendo l'ulivo", in mostra giovane con rami a scalare vuole illuderci
due ulivi maestosi. Due esemplari d'una ricchezza di vegetazione che ora la
complementari l'uno all'altro, se- pianta non ha, ma che promette di avere. E'
condo l'idea che si va maturando nel riconosci- giovane vegetazione impostata col filo, ma vi-
mento da assegnare ad un ulivo bonsai. gorosa e ben orientata, tanto da coprire e sco-
L'uno, troneggia in uno spettacolare va- prire il taglio di formazione che è all'origine di
so verde bruno con colature più scure, di raffi- questo bonsai.
nata produzione italiana. Lava rossa è il letto E' un ulivo che è una buona simulazio-
da cui sorge il tronco poderoso, spaccato già ne e attende d'impreziosirsi col tempo. Ne so-
da subito, così come l'immagine di "io difendo no pronubi la sensibilità dell'autore che ha
l'ulivo" e, adesso che lo guardo un raggio di so- piantato l'albero in questo vaso, che ne ha cu-
le scava in quello spaccato e inventa ombre e lu- rato la presentazione discreta e raffinata con
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tra di noi e i vari Bragazzi, Santini, Springolo in carico qualcosa da fare, Carlos “primero”
e Raspanti l’organizzazione… la festa… le de- Scafurio la diretta sul forum e la presentazione
mo… la diretta sul forum e infine saluti con la del magazine, Bragazzi, Raspanti, Springolo e
promessa di ritrovarci tutti insieme l’anno do- Santini le conferenze, gli ospiti Cipollini e
po. La promessa di ritrovarci? Detto fatto! Agnoletti il racconto delle proprie esperienze,
Quest’anno l’organizzazione è partita i Bandera (si moltiplicano sapete, ora sono
tardi e in sordina, in occasione della Kokoro- due: Massimo e Massimiliano e in quella fami-
No Bonsai Ten di Napoli la conferma che ci sa- glia c’è ‘na fantasia sui nomi che ha dell’incre-
rebbe stata la festa e da lì è partita l’organizza- dibile) le conferenze per gli accademici e il
zione. pubblico silente.
Ognuno di noi, come al solito si è preso E tu, caro Marco, cosa ti sei preso in
carico vi verrà da chiedere? Anch’io ho
avuto il mio bel da fare: ho portato tre
bottiglie di Grappa... quella veneta...
quella DOC!!!
Sapete, conosco bene i polli e so
che se non arriva il carburante la sera
questi cedono e si affidano velocemente
alle braccia di Morfeo, quindi, per far si
che ciò non accada il “rifornimento” è
iniziato già il venerdì sera dopo la cena
con coricata alle tre di notte ed è conti-
nuato il sabato sera, dopo la bisteccata,
con coricata alle tre di notte. Una consi-
derazione: napoletani e romani buttano
giù la “veneta” come fosse acqua.
A proposito di Napoli e Roma
anche in questo evento sono rappre-
sentate tante regioni d’Italia, infatti ci
hanno raggiunto amici dal Veneto, Friu-
li, Trentino, Emilia, Liguria, Marche,
Puglia, Campania, Lazio, Calabria e,
immancabilmente, gli amici della Tosca-
na.
Ora, più seriamente, lo svolgi-
mento “della due giorni”.
Venerdì mattino inizia Massimo
Bandera con una dotta e piacevole lezio-
ne sui vasi, le ore sono volate veloce-
mente e oltre agli studenti c'è molto
pubblico che inizialmente era silente e
poi via via ha interagito molto con
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...le origini
C
on l’occasione dello svolgimento
della Bonsai & Friends credo sia giu-
sto che io dia le motivazioni di un ta-
le e importante appuntamento,
dividendo la parte ludica, che è necessaria e ba-
silare, da quella prettamente didattica; inoltre
vorrei spiegare il perché la scuola che ho
fondato si avvale di un metodo didattico che
non ha precedenti e che sta lasciando dei segni
importanti e tangibili in tutto il movimento
bonsaistico occidentale.
Per correttezza temporale ritengo sia giu-
sto partire dal secondo argomento per poi pas-
sare, prima delle conclusioni, a parlare
dell’appuntamento annuale che abbiamo appe-
na avuto nella sede storica Accademica di
Cerreto Guidi in provincia di Firenze.
Alcuni anni fa, stanco di una metodolo-
gia stereotipata e ormai banale, ho pensato che
dovevo fare qualcosa di diverso, più composto,
per elevare l’informazione didattica e culturale
all’interno della mia scuola e di conseguenza
portare il mio contributo d’innovazione nel
mondo del bonsai occidentale.
Ciò accadde al mio rientro dal Giappone
dopo la permanenza nel giardino del M° Koba-
yashi.
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Ho quindi pensato e formalizzato una Questo però l’ho ritenuto ancora ridutti-
metodologia d’insegnamento che non é più vo perché non dava la possibilità alle persone
svolta dal singolo, il capo scuola, ma da più “esterne” al mondo della Bonsai Creativo
persone specializzate e che abbraccia in manie- School di godere della nuova formula didatti-
ra profonda e professionale tutti i campi che so- ca, innovativa e unica; ecco quindi che ho
no coinvolti nella strutturazione, coltivazione, intrapreso l’avventura, diventata in seguito un
estetica e progettazione, mantenimento ed espo- successo, di usare una forma complessa di
sizione delle piante che via via passano “formazione” anche quando sono chiamato, in
all’interno del “mondo scuola” della Bonsai maniera personale o come scuola, a partecipa-
Creativo. re ad eventi o dimostrazioni sul territorio na-
Per fare questo mi sono rivolto, oltre zionale ed internazionale.
che all’interno della struttura che dirigo, anche Di che cosa si tratta?
all’esterno aprendo la mia scuola a colleghi In poche parole quando sono chiamato
che in tempi definiti e per periodi determinati a fare una dimostrazione quello che propongo
sono intervenuti per portare la propria espe- agli organizzatori non è solo l’ormai consunta
rienza e il proprio contributo alla formazione lavorazione tecnica ma un pacchetto completo
dei miei allievi. che si compone di informazioni che riguarda-
Ho aperto quindi le porte della scuola ai no la tecnica di lavorazione, lo studio botanico
vari colleghi Invernizzi, Andolfo, Genotti, Pa- dell’essenza in questione, il mantenimento e la
drini, Bandera, Marc Noelanders oltre che ai coltivazione dell’esemplare in post lavorazio-
Maestri giapponesi Kunio Kobayashi e Shinji ne, lo studio estetico della forma ricercata, la
Suzuki, ognuno di loro ha dato il proprio contri- discussione della metodologia d’esposizione
buto su tematiche specifiche. dell’esemplare tramite l’analisi estetica
giapponese. Ecco, definito questo, andiamo a vede-
Per fare ciò mi avvalgo d’istruttori nazio- re la valenza della Bonsai & Friends in un
nali appartenenti al collegio IBS che si sono contesto didattico di questo tipo.
formati all’interno della struttura didattica che Essa è l’apice di tale metodologia di-
dirigo. dattica accademica perché, oltre alla partecipa-
La prima esperienza di questo tipo di di- zione degli studenti e istruttori della Bonsai
mostrazione è avvenuta in occasione della Creativo School – Accademia, al pubblico pre-
VIII edizione della So-Saku Bonsai Award a sente, sia esso composto da appartenenti alla
Roma nel 2007 e da allora si sono succedute scuola, amici o semplicemente curiosi, offria-
tante altre dimostrazioni nelle quali abbiamo mo la possibilità di godere della sapienza e
potuto affinare e consolidare il metodo. della cultura di amici Bonsaisti di fama nazio-
Ad oggi sono quindi moltissime le occa- nale ed internazionale che per spirito di amici-
sioni in cui il pubblico ha potuto godere di que- zia e di comprensione del progetto si sono resi
ste perfomances sia in Italia che in congressi disponibili in questi anni a partecipare e condi-
europei, esso ha potuto interagire direttamente videre per uno o due giorni la didattica e la fe-
con i dimostratori che, man mano che il lavoro sta che programmiamo a Cerreto; dove
sulla pianta procedeva, si sono succeduti nelle l’evento, oltre a fare proselitismo, diventa
conferenze approfondendo gli argomenti che anche didattica live per gli allievi stessi.
sopra ho riportato. Ora mi preme porre l’accento alcune si-
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tuazioni che possono venirsi a sviluppare nel fu- ma non si hanno le capacità d’inventarne una
turo. altrettanto funzionale, rimanere immobili e
Parto con il porre alcune domande: non farsi prendere dal quel “copia e incolla”
Chi è stato il primo uomo che ha messo il pie- come si usa al computer per, evidentemente,
de sulla luna?........ fare meno fatica e limitare i propri rischi al mi-
E il secondo? ...e il terzo? nimo.
Chi è stato il primo uomo a volare? Credo anche che quando ciò accadrà as-
E il secondo? ...e il terzo? sisteremo a una svolta epocale nel bonsai: ci
Chi il primo uomo ad abbattere il muro dei 10 renderemo conto che oltre alle borse Louis
secondi sui 100 metri? Vuitton, Valentino, Armani sarà sancita la ta-
E il secondo?...e il terzo? roccatura di performances e iniziative del
Direte che sono diventato pazzo, invece bonsai.
no; le mie domande sono legittime poiché mi Beh, quando succederà, noi della
chiedo quanto tempo passerà prima che la Bonsai Creativo School saremo contenti di es-
formula didattica che ho sviluppato possa esse- sere ricordati come Neil Amstrong, Orville
re copiata da altri, e quanto ancora dovrà pas- Wright e James Ray “Jim” Hines, essere ri-
sarne prima che un appuntamento importante cordati quindi come i primi perché dei secondi
come la Bonsai & Friends sia copiata e magari e dei terzi, normalmente, non si ricorda mai
pubblicizzata come esclusiva da chi ha mezzi nessuno.
e risorse più importanti di quelle che oggi Un abbraccio e Buon Bonsai.
abbiamo noi.
Beh, non lo so quanto ne passerà, ma so- Sandro Segneri
no sicuro che accadrà perché è impossibile che
quando si nota che una cosa funziona e, os-
servandola, copiandola e magari invidiandola, © RIPRODUZIONE RISERVATA
sp
m ec
o s ia
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e
STORIA, ESTETICA, TECNICHE
E SEGRETI CI COLTIVAZIONE
Q
uesta è la ventesima pubblicazione di Antonio Ricchiari
che sarà presentata in libreria a dicembre. Libro di grande
formato, molto “bello da vedere”, libro da leggere e da
sfogliare continuamente poiché ha contenuti assolutamente
innovativi. Si apre con la prima parte tutta dedicata all’anaisi e alla
critica estetica di esemplari di grande rilievo che sono stati curati
anche da un maestro come Massimo Bandera. La seconda parte è
dedicata alla progettazione alle tecniche di impostazione e di
mantenimento.
Libro ricco di splendide fotografie e di disegni di Antonio.
Balza evidente l’originalità del libro. L’esperienza editoriale
dell’autore si apprezza nell’originalità e nell’impostazione non
usuale del lavoro. Insomma, non è il “solito” libro dedicato ai
bonsai. La Casa Editrice Giunti-De Vecchi apre, con il volume sui
bonsai, una nuova collana ed una veste editoriale molto curata e
ricercata. Devo dire che il prezzo è molto contenuto rispetto al
valore del libro ed alla cura che l’autore e i grafici hanno messo nel
realizzare questo che è un bellissimo volume dai contenuti
veramente innovativi.
Ancora una volta Antonio ha centrato l’obiettivo. Credo che
dobbiamo a lui il fatto che in Italia la diffusione e la didattica del
bonsai hanno raggiunto un livello veramente invidiabile!
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J
esus Quintas, socio ESA, ha appena pubblicato “Suiseki: qse-
ki 2009”, un libro in cui svela la sua personale visione sulle
pietre paesaggio, ispirata nello stile Giapponese (suiseki). Il li-
bro contiene 210 foto a coloro che consentono di apprezzare i
33 lavori eseguiti nel corso del 2009, nel suo ventesimo anno quale
collezionista di pietre paesaggio.
Ciascuna pietra è presentata dalla sia vista frontale, ma ulte-
riori foto più piccole consentono di vederla dal retro o dall'alto,
dalla sua vista frontale, ma ulteriori foto più piccole consentono di
vederla dal retro o dall'alto, senza daiza come anche vedute del dai-
za dall'alto e dal fondo. È anche incluso un breve commento per cia-
scuna pietra. Inoltre il libro contiene brevi articoli su diverse
edizioni di suiseki e perfino degli haiku (brevi poemi nello stile
Giapponese).
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THE STORY OF STONE FLOWERS
Q
uesto è il primo libro in inglese su queste rare e straordinariamente belle pietre con forma-
zioni di minerale rassomiglianti a fiori di crisantemo. Una messa a fuoco specializzata
dell'arte di apprezzamento delle pietre che è sbocciata in Asia da oltre 2000 anni, le pie-
tre crisantemo sono regolarmente là esibite, dove esse sono altamente apprezzate tra le
pietre artisticamente naturali.
Malgrado siano state inizialmente trovate in Cina e Giappone, più recentemente sono noti
esempi dalla Corea e dagli Stati Uniti occidentali. Gli autori hanno viaggiato estensivamente in Ci-
na e Giappone per mettere insieme informazioni storiche con gli attuali nuovi dati, ed il loro esau-
riente lavoro mette a punto un nuovo modello per libri inerenti l'arte di apprezzamente della pietra,
dei loro vari tipi, forme e località di origine. Questa informazione è ampiamente integrata con oltre
130 fotografie illustranti l'intera gamma delle pietre crisantemo, dalle più rare e di maggior valore
a quelle incontrate più di frequente nei mercati. È inclusa una biblio-
grafia, la più completa lista di referenze sull'argomento mai riunita
in una pubblicazione.
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TECNICHE SPECIALI
C
ome si suole dire: “nelle migliori librerie”, nei garden
center e in tutti i centri bonsai viene distribuito l’ennesimo
lavoro di Antonio Ricchiari. Libro presentato alla Crespi
Cup 2010 dall’Autore che esce con un lieve ritardo, devo
dire abbastanza atteso poiché per la prima volta nel mondo bonsai sti-
co un intera pubblicazione è dedicata alla lavorazione della legna
secca e a quelle tecniche particolari che hanno determinato l’afferma-
zione della corrente d’avanguardia.
E’ un libro estremamente ricco di contenuti tecnici, di nozioni
sul legno degli alberi, corredato da una quantità veramente notevole
di fotografie e disegni dell’Autore. Non voglio anticipare altro perché
sarà una gradevole sorpresa per tutti i bonsaisti e sul piano nozionisti-
co una fonte preziosa per le lavorazioni speciali.
Leggo nella prefazione di Luigi Crespi: “…l’ennesimo lavoro
di questo prolifico autore che tanto intensamente contribuisce alla
diffusione del bonsai e alla sua didattica tratta in maniera profonda ed
esaustiva di tecniche avanzate, che riguardano la lavorazione della le-
gna secca. Un lavoro quindi prettamente tecnico ma Ricchiari trova lo
spunto per approfondire tutti i concetti di estetica che poi sono alla ba-
se di tutto il bonsai e che sono oggetto di studio da molti anni da parte
dell’Autore.
Troppo spesso si danno per scontato concetti e regole che sono
ignorati o addirittura sconosciuti. Il successo degli scritti di Ricchiari
è racchiuso proprio nella sua capacità di fare didattica sempre in ma-
niera estremamente chiara. Didattica che peraltro una carriera lunga
oltre trent’anni ha reso più efficace e più immediata. E questo enorme
bagaglio di esperienza, messo di peso a disposizione di tutti gli appas-
sionati, si trasforma in un forte stimolo per chi fa già bonsai e in un
incoraggiamento per tutti quelli che hanno voglia di avvicinarsi a que-
sta affascinante arte che oramai da molto tempo ci vede protagonisti
della scena internazionale.”
Non resta altro che acquistare quello che si annuncia come un
prezioso ed estremamente utile testo e… buona lettura!
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l’arte di andare nella Natura
alla ricerca (selettiva) di pietre suggestive
"Attraverso la Tanseki Koo, approfondire la
conoscenza e l’amore per la Natura"
P
otrebbe sembrare strano a noi,
principianti italici, che per un
Giapponese e non solo, il sui-
seki per eccellenza sia una pie-
tra di fiume... strano per noi fortunati,
ricchi di tutto quel ben di Dio che è il
Palombino...
La scoperta prima, la notorietà
dopo, di questo materiale, ha però spes-
so condizionato il nostro andare alla ri-
cerca, portandoci a focalizzare la nostra
attenzione sul Palombino e limitando di
molto il nostro modo di “vedere”,
interpretare, vivere il suiseki.
Anche in Giappone, come in
ogni dove, possono essere raccolte
differenti tipologie di calcare tipo il pa-
lombino; ne è fratello, quello scuro, de-
scrittivo, a rughe e guglie, della regione
di Furuya, al quale spesso ci riferiamo:
molti Meiseki storici, illustrati su presti-
giosi Cataloghi, sono infatti pietre di
Furuya, tradizionalmente posizionate
su daiza corposi e panciuti; suiseki in
gran voga presso i literati, ma
apprezzati sin dal 18° secolo.
Sì, in Giappone le pietre di fiume, chiamate vuole tosta durezza, per opporre coraggiosa re-
"Sawa-ishi", sono le preferite. La superficie li- sistenza alla corrente, allo sfregamento contro
sciata dalla costanza dell'acqua e dal tempo, bancali di sabbia; per vincere nella lotta corpo
dalle morbide forme e dal duro cuore, ben a corpo con le altre pietre. Ci vuole bontà di
rappresenta lo spirito del Suiseki; al contrario, materiale e giusto percorso di trasformazione
non sono molti i luoghi di montagna che dia- in grado di smorzare gli speroni, senza perdere
no buone pietre. l'identità della forma. Tra la vita lunga di una
Il cuore. Ogni strato morbido, ogni pietra e la vita breve di un uomo ci si deve, nel
strato degradato esterno è stato tirato via ed il giusto momento, incontrare sulle rive del fiu-
cuore, l'anima dura della pietra, è rimasta. Ci me.
www.bonsaicreativo.it
A
nno 2001!!! Ricevo
una telefonata di un
amico alle 23,30:
"Francesco, vicino
casa mia, con le ruspe, stanno
buttando all'aria un giardino di
un mio amico. Ci sono dei bossi
di grosse dimensioni, andiamo a
dare un'occhiata? Dobbiamo
farlo adesso perché domattina
portano via tutto!"
"Il solito esagerato"
pensai. Ma nel dubbio, meglio
non rischiare! 10 minuti dopo
sono già sul posto.
In effetti il mio amico
aveva ragione. Davanti ai miei
occhi c'era un cumulo di terra
incredibile e tronchi, tanti
tronchi....di bosso!!!
Purtroppo l'escavatore era andato po- via a rinvasare. Alle 4 di notte abbiamo fini-
co per il sottile e molti di questi tronchi era- to!!! I nostri bossi sono tutti in vaso. Tra
no completamente rotti, spezzati o senza questi, ce n'era uno di dimensioni "genero-
radici. se"... eccolo!!!
Con una torcia cerchiamo di individuare L’ho chiamato il bosso "spacca
almeno qualche bosso con un minimo di pa- scalpelli”. Vi lascio immaginare il perché!!!
ne radicale. Le piante sono grosse... Le prime foto risalgono al 2003 ad attecchi-
vecchie... e pesanti! mento avvenuto!
Carichiamo quello che ci è possibile e Nella prima fase di coltivazione, la
mia attenzione è stata rivolta all'ingrossamento attendere il raggiungimento di una ramificazione
dei rami. Il bosso tende a fare molte gemme con diametri corretti, per poter prendere in mano
concentrate in pochi punti. Se si lasciano tutti i ra- gli scalpelli! ...ed è qui che nasce il nome di que-
metti e non si fa selezione, si rischia di ottenere sta pianta!!!
solo tanti rami giovani e di consistenza erbacea. Il legno del bosso, si sa, è molto duro e
E’ bene quindi lasciarne pochi, ben distri- compatto. Il modo migliore per spaccare i nostri
buiti lungo il tronco e farli ingrossare e lignifica- scalpelli è farli entrare nel legno con una bella
re! Lasciateli crescere liberamente, coltivate al martellata e poi illudersi di farci leva per alzare i
sole e con abbondanti concimazioni. Vedrete che fasci linfatici... ERRORE!!!
risultati!!! Con il bosso bisogna fare attenzione. Se,
Vista la consistenza del legno di bosso sa- come me, non amate il lavoro con la fresa elettri-
rebbe bene dare una piccola impostazione ai ra- ca, la prima sgrossatura avviene con l'utilizzo di
mi fin da giovani. Consiglio un filo di alluminio una fessuratrice. Una volta che la pinza entra
da applicare lasciando larghe le spire. Servirà so- dentro, il legno si spacca facilmente. Meglio non
prattutto per abbassare il tratto iniziale del ramo esagerare con il "morso". Meglio "addentare"
prima che diventi troppo duro per essere pie- piccole porzioni di legno!
gato!La presenza del filo sul tronco non mi Una volta ridotto il volume di legno è il
permetteva la lavorazione del legno. Ho dovuto momento di approfondire il lavoro con gli
scalpelli. Anche qui vale
la stessa regola: piccole
porzioni di legno.
L'occhio deve
leggere i segnali che il
legno ci suggerisce.
Piccole fessure sono se-
gni importantissimi: una
piccola crepa indica il
punto esatto in cui un le-
gno comincerà a de-
comporsi. Sarà in quella
fessura che entrerà
acqua, minuscoli anima-
li, aria... sarà da lì che
comincerà quel lungo
processo naturale di de-
composizione che con il
tempo darà vecchiaia al
legno...e sarà proprio da
qui che lo scalpello ini-
zierà il suo percorso!
L’utilizzo di
attrezzi manuali, per
quanto lungo, permette
di poter leggere conti-
nuamente questi segnali,
cosa che la fresa elettri-
ca tende a cancellare.
Dopo anni di
coltivazione, arriva
anche il momento del
rinvaso.
Ecco il fatidico
momento in cui bisogna
togliere la vecchia zolla,
quella orribile argilla
che ormai è diventata ce-
mento! E’ un rinvaso
senza compromessi.
Tolgo tutta la terra con
un bastoncino e poi una
bella lavata di radici!
Il bosso viene po-
sizionato in un vaso provvisorio. Mi curo molto stante 30% con terriccio universale. Entrambi gli
del suo ancoraggio al punto di usare un puntello elementi sono stati setacciati per eliminare le
improvvisato! particelle più piccole.
La pianta non accenna a muoversi ed è un Nel corso di questi anni ho applicato più
tutt'uno con il vaso. Non resta che mettere il nuo- volte il filo in modo da aprire e abbassare la ra-
vo terriccio: una miscela composta dal 70% circa mificazione primaria. Con la pinzatura invece ho
di pomice (anche di grossa granulometria) e il re- ottenuto un buon infoltimento dei rami. E’ il mo-
mento di procedere alla disposizione di tutti vegetazione. Consiglio di pulire il rametto più
questa vegetazione. o meno come facciamo per i ginepri: togliere
Questa lavorazione è oggetto della dimo- la vegetazione alla base delle biforcazioni, le
strazione fatta al congresso IBS 2010 di Arco. foglie presenti sul primo tratto di tutti i ra-
Il lavoro svolto è stato essenzialmente metti e così via.
di selezione e distribuzione della vegetazione. In questo modo passare con il filo è più
Visto il periodo (maggio) ho deciso di non agevole. E poi non ci dimentichiamo che in
intervenire in modo radicale, escludendo po- tutti gli alberi la vegetazione è solo sulle
tature o pieghe drastiche. Niente rafia quindi, punte dei rami. Non ha senso tenere le foglie
ammesso che ce ne fosse stato bisogno! Solo sulle parti interne.
tanto filo in modo da distribuire tutti i numero- Durante il posizionamento dei rami, so-
si rametti. prattutto quelli di medie dimensioni, bisogna
La modellatura puntava soprattutto fare molta attenzione. La rotazione durante la
all'apertura della ramificazione cercando di piegatura è un ottimo sistema per ridurre i ri-
conferire una buona costruzione della chioma schi di rottura. Non piegare eccessivamente.
a 360°. Se facciamo un giro intorno alla pianta Molto meglio posizionare i rami dritti e alla
possiamo percepire una chioma abbastanza luce, senza movimenti troppo stretti; al limite
ordinata e naturale da tutte le angolazioni. accorciarli se risultano troppo lunghi.
Durante l’avvolgimento dobbiamo chia-
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ramente fare attenzione a non danneggiare la
bobrasp@libero.it
"Un sognatore di alberi...
un innamorato romantico del susseguirsi
delle stagioni..."
Allora... iniziamo con il rompere il ghiaccio e naturalmente. Il mio lavoro mi assorbe per cinque
ti chiedo subito di descrivere Roberto Ra- giorni la settimana con sveglia mattutina alle 5:45,
spanti quando è a casa con la sua famiglia. tre volte fino alle 15:00 del pomeriggio e altre due
Beh....uno che deve andare sempre di fino alle 19:00. Per il bonsai solitamente lascio de-
corsa! La famiglia è per un padre il bene più prezio- gli spazi nei fine settimana; che vanno dal lavora-
so, e anche se talvolta il tempo non è moltissimo re sulle mie piante o su quelle di qualche cliente,
cerco di passarlo nel migliore nei modi insieme a ospitare dei bonsaisti che partecipano ai laborato-
Claudia, la mia compagna che da 11 anni ormai mi ri. Per lavorazioni che richiedono più tempo dilui-
sopporta e insieme a Serena e Viola le nostre due fi- sco il lavoro, specialmente quello di filatura,
glie che da otto e sette anni ci accompagnano in durante la settimana nel dopo cena, e quando c'è la
questo lungo viaggio che è la vita. La famiglia è possibilità anche nel pomeriggio.
per me un bene irrinunciabile
Sempre a proposito di lavoro, visti i moltepli-
La domanda può apparire scontata, ma tra fa- ci impegni ed il tempo dedicato, hai l'impres-
miglia e lavoro, come riesci a trovare il sione che il bonsai sia quasi un secondo
tempo da dedicare al bonsai? lavoro, o lo consideri ancora una grande pas-
A rifletterci così, subito dopo aver letto la sione?
domanda, articolare una risposta è una cosa da pani- Il bonsai è la mia grande passione. E' inne-
co, ma nella realtà la cosa mi riesce abbastanza gabile però che visto il tempo e l'impegno che gli
dedico, sia anche un'opportunità che
può offrire una giusta remunerazione.
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Kiryu e
Lapillo
C
onsiderando le essenze mediterranee della crescita. Come infatti, in Giappone, la
latifoglie da un punto di vista pura- coltivazione di pinaceae in kiryu pura, viene
mente fisiologico, queste sono quasi adottata solo su esemplari ormai finiti e con
per la maggior parte delle specie molti anni di coltivazione in vaso, proprio per
sempreverdi (Quercus Suber, Quercus Ilex, Pi- ottenere un equilibrio della vigoria tendente al
stacia Lentiscus, Olea Oleaster, Mirtus spp., minimo di crescita, senza scompensi ed eccessi
Arbutus Unedo, ecc.), che richiedono per il lo- di sviluppo.
ro sostentamento giornaliero riferito all’appa- L’inserimento in fase di formulazione
rato fogliare, una continua presenza di elementi della miscela, deve tener conto, non solo
ferrosi per la costante biosintesi della cloro- dell’essenza botanica, ma anche e soprattutto
filla. del grado estetico e di rifinitura dell’esempla-
I risultati ottenuti dall’inserimento in mi- re: opteremo per una maggior % di Kiryu per
scela di percentuali di Kiryu e/o Lapillo mai su- esempio su Quercus Suber, inquanto accostata
periori al 30%, hanno consentito agli esemplari alla presenza di Kanuma al 20% e di pomice
di svilupparsi in maniera omogenea sia nella scura al 50%, (foto 1) non solo renderà il pH
quantità che nella qualità della ramificazione e ulteriormente acido, ma renderà ricco il
fogliame senza scompensi di vigore. substrato nella sua interezza di elementi ferrosi
E’ consigliabile non superare il 30% in prontamente disponibili.
miscela di kiryu e/o Lapillo per il fatto che un Consiglio l’aggiunta di Kiryu e Lapillo,
eccesso di questi provocherebbe un risultato anche nella formulazione di miscele riferite a
esattamente opposto, ovvero un rallentamento acidofile quali azalee, gardenie ed essenze da
frutto utilizzate in bonsai per il maggior
apporto di microelementi nei periodi antece-
denti la fioritura e fruttificazione. Già in pas-
sato, durante l’esposizione di argomenti
inerenti l’importanza dei microlementi nella
coltivazione bonsai, si è data enfasi a questi nu-
trienti che essendo poco considerati, assumono
invece un ruolo preponderante nelle varie fasi
fenologiche degli esemplari.
Scegliere in fase di formulazione una
percentuale anziché un’altra, è un passo che de-
ve considerare se dobbiamo aumenare o dimi-
nuire la spinta vegetativa: in linea generale se
siamo in fase di formazione l’aggiunta sarà mi-
nima (10%) (foto 2, 3, 4), se siamo in fase di
perfezionamento allora si arriva al 30%.
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E L'ARTE DI DISPORRE I FIORI
http://bibliotecagiapponese.wordpress.com
D
ietro le ruvide e spesse pagine de Lo Zen e l'arte di
disporre i fiori di Gusty Herrigel (ed. SE, pp. 112, €
13), si cela la storia della ricerca di un'armonia. Non
geometrica, razionale, calcolata, ma gentile ed ineffabi-
le: giapponese.
La scrittrice - moglie del celebre professore di filosofia, auto-
re de Lo zen e il tiro con l'arco - ha tentato, con questo libretto, di
avvicinare i lettori occidentali a qualcosa che sfugge sempre
all'intelletto, vale a dire gli equilibri segreti e fragili dell'ikebana. Il
felice risultato raggiunto è ben differente da una guida al giardi-
naggio o – peggio - dall'ennesimo manuale sulla falsariga dell'inse-
gnamento zen applicato con superficialità a qualsivoglia ambito.
Durante un soggiorno in Giappone, Gusty scoprì e si applicò
all'ikebana, arte complessa tradizionalmente trasmessa in modo ora-
le da padre a figlio e da maestro ad allievo; nel volume, possiamo
leggere i primi, scoraggianti passi della donna alla ricerca di un equi-
librio impossibile da cogliere con una mente rigida e sorda alla
bellezza. I fiori, le gemme, i rami custodiscono infatti una grazia
profonda, sfuggente a un occhio distratto, che perciò va allenato con
pazienza a cogliere i chiaroscuri delle foglie, le ombre dei petali, le
forme racchiuse nel legno.
Prima di essere un'arte, l'ikebana è però, senza dubbio, una
disciplina dello spirito, che richiede costanza, impegno e umiltà, poi-
ché <<la sola bellezza è insufficiente: essa può realizzarsi se è asso-
ciata al sentimento "giusto">>. Questo stato d'animo è raggiungibile
attraverso la pratica del buddhismo zen, in grado di aiutare l'indivi-
duo a entrare in sintonia con se stesso e con la Totalità universale, in
quanto <<senza pace, senza calma, senza distacco da sé non c'è sere-
nità né libertà reale, e la "via dei fiori" rimane chiusa e inaccessibi-
le>>.
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L
’esposizione di diversa durata
all'irraggiamento solare di diversi
esemplari esposti in foto può darci
un’idea del grado di influenza che
il sole esercita sul filloplano dei nostri bonsai.
Come si è detto la scorsa volta, sia ge-
neri di conifera che di lati-
foglie ne sono soggetti
(foto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7) e
la schermatura tramite
ombreggianti diventa
obbligatoria non solo
nelle regioni del Nord do-
ve impiegheremo
percentuali di schermatu-
ra non oltre il 50%, ma
soprattutto nelle regioni
del Sud dove si arriva a
schermare per i periodi a cavallo tra Luglio e
Agosto (due-tre settimane) anche al 100%
ovvero in ombra completa.
La depigmentazione è oltretutto un
grande stress che determina una mancata effi-
cienza fotosintetica, che potrebbe ripercuo-
tersi sulla capacità di accumulare energie
frutto dalla fotosintesi.