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Biblioteca Universitaria di Padova Comune di Padova

NAVI DEL SETTECENTO


NEI DISEGNI
DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA
DI PADOVA
Comune di Padova
Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo Indice
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Biblioteca Universitaria di Padova

NAVI DEL SETTECENTO Segreteria organizzativa


NEI DISEGNI Francesca Maria Tedeschi
5 Presentazione
DELLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA
DI PADOVA Segreteria amministrativa
Padova, Oratorio di San Rocco Daniela Corsato 7 La progettazione navale a Venezia tra tradizione e rinnovamento
14 settembre – 28 ottobre 2007 Franco Zanon intorno alla metà del Settecento
Allestimento Alberto Secco
Ideazione della mostra Squadra allestimenti Servizio Mostre
Pietro Gnan Settore Attività Culturali
Biblioteca Universitaria di Padova Valter Spedicato (coordinamento) 19 Catalogo
Gianni Bernardi
Direzione della mostra Antonio Breggion
Alessandra De Lucia Luca Galtarossa 51 Riferimenti bibliografici
Mirella Cisotto Nalon Giancarlo Guglielmo
Moreno Michielan
Cura della mostra Franco Paccagnella 53 Disegni
Alberto Secco Silvano Perin
Claudio Spinello
Ditta Pastor snc Servizi Speciali

Promozione
Pietro Gnan
Rocco Roselli
Clara Saioni

Cura del catalogo


Pietro Gnan

Testi
Vincenzo Mancini
(schede catalografiche)
Alberto Secco
(introduzione e schede storiche)

Riproduzioni fotografiche
Datarchivi Con il contributo di
© Copyright 2007
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Grafica e stampa
Biblioteca Universitaria di Padova Grafiche Turato sas, Padova 3
La mostra Navi del Settecento nei disegni della Biblioteca Universitaria di Padova offre alla
città e a tutti i visitatori l’occasione di conoscere un patrimonio sinora poco noto anche alla
maggior parte degli studiosi e degli appassionati.
Dalle carte settecentesche custodite alla Biblioteca Universitaria emerge un’affascinante teo-
ria di fregate, galeazze, sciabecchi che apre uno squarcio sulle vicende della Serenissima Re-
pubblica nell’ultimo secolo di vita e in particolare sulla sua marineria, che nel destino della
città lagunare ha sempre occupato un posto di primo piano. Si può comprendere così che,
anche in un periodo considerato di decadenza, fervevano progetti, proposte e iniziative, nel
tentativo di far riacquistare a Venezia un ruolo dal quale la storia l’aveva inesorabilmente
spodestata.
Siamo lieti che l’iniziativa, nata dalla collaborazione tra la Biblioteca Universitaria e il Co-
mune di Padova, sia inserita nel calendario delle Giornate Europee del Patrimonio 2007,
promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e sostenute dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, una vetrina che ci permette di presentare il patrimonio pata-
vino ad una platea più vasta. E il tema della mostra riguarda davvero un capitolo importante
della storia europea.

Monica Balbinot Flavio Zanonato


Assessore alle Politiche Culturali e Spettacolo Sindaco di Padova

Francesco Aliano
Direttore della Biblioteca Universitaria di Padova

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La progettazione navale a Venezia tra tradizione e rinnovamento
intorno alla metà del Settecento

di Alberto Secco

I disegni di navi costituiscono un genere di novant’anni dopo.


fonte archivistica spesso difficile da distinguere Un importante fondo di disegni di navi del
dalle rappresentazioni pittoriche intese per sco- Settecento, finora mai studiato, è compreso nel-
pi artistici. Un altro genere di disegni legato ai la collezione navale della Biblioteca Universita-
problemi della tracciatura in cantiere, rappre- ria di Padova, formata da 88 numeri fra dise-
sentato da scarni profili delle ruote e delle sezio- gni, incisioni e litografie. La raccolta era sicura-
ni di riferimento, è spesso associato e comple- mente legata in volume verso il 1870 quando fu
mentare alle istruzioni per costruire navi con- inventariata. Al momento, nonostante le ricer-
tenute negli zibaldoni di marinai e istruzioni di che condotte, non è stato possibile stabilire la
proti dell’arsenale che a partire dal Quattrocento provenienza del fondo di disegni padovani. Es-
e Cinquecento iniziarono a registrare le regole si sono importanti perché dimostrano la tran-
del metodo costruttivo di origine bizantina delle sizione delle tecniche progettuali di alcuni capi
partisoni, che permetteva di governare median- d’opera dei marangoni (i costruttori navali) del-
te opportune progressioni numeriche applicate l’Arsenale dal metodo delle partisoni ancora uti-
allo stampo (sesto) della sezione massima (cor- lizzato dal Conti nel suo trattato a una fase suc-
ba maestra) il progressivo restringimento, incli- cessiva. Infatti i migliori capi d’opera veneziani
nazione e innalzamento verso le estremità del- si sforzavano di mantenere a un buon livello la
le altre corbe comprese entro certi limiti (cai di propria preparazione professionale mediante la
sesto), oltre i quali ci si basava semplicemente lettura e la padronanza del disegno tecnico, co-
sulla curvatura assunta da assicelle flessibili. Un me Andrea Gallina, già allievo del Conti, il quale
elemento di rilevante novità emerso a Venezia nel 1731 così giustificava la propria richiesta di
alla fine del Seicento consiste nel ruolo assunto un aumento di paga: «Per condurre queste ope-
dal disegno della nave intera, propugnato deci- re a perfecione, vi vogliono studio, e libri, onde
samente dall’autore del primo trattato venezia- apprendere, e fissarne le proposicioni che ci so-
no di costruzione navale, L’architettura navale di no addittate da’ migliori scrittori, e vi vogliono
Stefano Conti, datato 1686. Il trattato, difficil- stromenti matematici di grande valore per dis-
mente comprensibile per i non addetti i lavori, segnarle. Per farne qualche acquisto ho speso
era destinato a una scuola di architettura navale non poco (…) quando degnasse la publica ca-
nell’Arsenale, un progetto che valse soprattutto rità d’accrescermela <la paga> a soldi dieci al
ad aumentare i meriti del suo autore agli occhi giorno <m’assoggetterei> (…) d’impiegarla per
6 del governo, ma che non venne realizzato che intiero in copie de’ buoni autori, in nuovi disse- 7
gni e modelli». I disegni del capo d’opera Anto- architetti navali. Ciò permise al governo di com- difettosa, attirandosi la reazione stizzita e forse Le galere di Ponente e turche, secondo il
nio d’Annibale Nadale, che svolse parte del suo pletare la trasformazione dei cantieri di Stato in l’ostilità del suo inventore, il nobiluomo Gero- Conti, avevano il difetto di non poter buttar da
apprendistato sotto Andrea Gallina, e quelli del un complesso di tipo industriale. La storia degli lamo Maria Balbi, con probabili riflessi negati- brazzo la vela ghindata come quelle veneziane, a
collega Marco Nobile dimostrano che nei tardi eventi critici che precedettero questa transizio- vi sulla sua carriera. A questo punto egli fu im- causa della loro maggior altezza di puntale, del
anni Trenta i migliori costruttori dell’Arsenale, ne è contenuta nei disegni di Antonio Nadale, plicato in alcune questioni aventi conseguenze loro fondo meno piatto e del loro fianco più lar-
quelli in grado di costruire i vascelli a vela qua- che ne fu uno dei principali protagonisti. fondamentali nello sviluppo dell’Arsenale, della go; in compenso queste caratteristiche e la for-
dra di origine atlantica, avevano sostituito il me- Antonio Nadale nacque verso il 1709, figlio marina e della sua stessa carriera. ma delle vele consentivano loro di mantenersi
todo delle partisoni con metodi geometrici per della maestranza Annibale di Francesco, che di- Per capire in qual modo i disegni di questa meglio all’orza. Nel marzo 1744, discutendo un
generare le linee d’acqua della carena delle navi. venne capo d’opera dei marangoni nel 1711. Il raccolta siano connessi con questi sviluppi, è ne- modello proposto dal capo d’opera Cristoforo
Questi metodi, strettamente analoghi a quelli in suo primo incarico importante fu quello di aiu- cessario aprire una parentesi e passare in ras- Zampin, Gerolamo Maria Balbi, ritornato dalla
uso nello stesso periodo nei cantieri britannici, tante del capo d’opera Andrea Gallina nella co- segna l’armata navale veneziana e i suoi mezzi. carica di Provveditore d’Armata, denunciò que-
sarebbero stati introdotti nell’arsenale di Vene- struzione della fregata San Vicenzo, costruita Questa era divisa in due componenti, l’Armata ste limitazioni delle galere veneziane, delle qua-
zia da Marco Nobile nel 1736. Dunque a quel- nel 1729-1730; quindi assisté il capo d’opera Do- sottile e l’Armata grossa. L’Armata sottile com- li era stato testimone nel corso dell’ultima guer-
l’epoca, in contrasto con l’opinione comune, i menico Collo nella riparazione della nave Terror prendeva le maggiori unità a remi e vele latine, ra veneto-turca del 1715-1718. La soluzione del
migliori capi d’opera veneziani non impiegava- nell’aprile-settembre 1731. La sua prima testi- le galere e le galeazze, queste ultime peculiari problema stava nell’imitazione delle galere di
no metodi più arretrati di quelli dei loro colleghi monianza grafica è un disegno di nave da guer- della sola Repubblica di Venezia dopo che i tur- Ponente ed egli si offrì di sovrintendervi perso-
britannici e francesi. A proposito di questi, Olli- ra, conservato in una collezione privata, dedica- chi avevano smesso di costruirle a metà del Sei- nalmente. In agosto il Senato accettò la sua pro-
vier scriveva: «Voila toute la theorie des anglois to al doge Carlo Ruzzini nel 1732. Nella stessa cento. posta e la costruzione venne eseguita dal Fausto
dans la construction des gabaris de l’avant et de collezione un suo secondo disegno, datato luglio Le linee di base della galera risalivano al Me- sotto la direzione del Balbi. La galera del Bal-
l’arriere; j’ay examiné leur plans et meme ceux 1733, illustra uno spaccato longitudinale di na- dioevo. L’invenzione alla fine del Duecento del te- bi, tuttavia, si dimostrò instabile e venne ritirata
de la nouvelle construction; (…) j’ay parcouru ve di linea del primo rango, forse la Terror. Del laro sostenuto da latte e baccalari, sovrapposto al dal servizio. Alla fine si tornò alle galere tradi-
les auteurs anglois qui ont traité de la construc- 1733 o di poco successiva è la sua notissima ve- sottile scafo costruito col metodo delle partisoni, zionali, sicché l’unico risultato dell’esperimen-
tion et qui sont dans quelque estime en Angle- duta aerea dell’Arsenale esposta nel Museo Civi- aveva aumentato lo spazio a disposizione dei re- to fu quello di bloccare la costruzione di galere
terre et j’ay trouvé que tout leur theorie se reduit co Correr di Venezia. Nel 1734 venne eletto capo matori, permettendo di trasformare le galere dap- dal 1744 al 1748. Al di là delle loro differenze,
a certain façons d’operer telles que je les ay de- d’opera dei marangoni e proseguì la costruzio- prima da biremi in triremi e poi, nel Cinquecen- comunque, tutte le galere mediterranee erano
crites ou autres semblables, qui ne sont fondées ne di una nave di linea di primo rango affida- to, in galere a scaloccio, nelle quali tutti i remato- condannate dalla loro specializzazione al remo
sur aucun principe». Queste innovazioni con- ta al padre Annibale, nel frattempo spedito in ri di ciascun banco azionavano un unico grosso a gravi limitazioni nautiche: l’incapacità di vira-
sentirono ai costruttori veneziani di risponde- Levante, dove morì. Nello stesso anno ricevette remo. Il decreto del Senato del 2 novembre 1619, re di bordo senza rischiare remi e alberi, che le
re con prontezza alla richiesta di elaborare tipi l’incarico di costruire una fregata da 40 canno- rimasto formalmente in vigore fino a metà del costringeva al solo vento in poppa, alla naviga-
non tradizionali di costruzioni navali in risposta ni, successivamente battezzata San Michiel Ar- Settecento, ne fissava la lunghezza in 125 piedi zione sotto costa, a brevi e misurati tragitti e le
ad esigenze nuove come quella di contrastare gli cangelo. Da una discussione insorta nel 1736 in (43,4 m) da vento a vento (dall’asta della ruota di condannava a prender porto quasi ogni sera, il
sciabecchi, come dimostra la vicenda delle gale- seguito all’elezione a capo d’opera dei marango- prua a quella della ruota di poppa), e la larghezza debole armamento e la ridottissima autonomia
re riformate. Tuttavia l’incertezza tecnica di una ni di un maestro analfabeta, Zuanne de Gerola- in 16 piedi in bocca (all’incirca la larghezza mas- (riserve d’acqua da bere per non più di tre gior-
costruzione navale puramente dominata da me- mo Veruda, si sa che il Nadale era alfabetizzato. sima), anche se in realtà a tale data le galere sot- ni). D’altra parte, costavano relativamente poco
todi geometrici, senza il sostegno di una scien- A metà degli anni Quaranta passò egli stesso in tili venivano costruite con una larghezza in bocca e la loro soppressione era allo stesso tempo diffi-
za certa, determinò una serie di fallimenti che Levante in qualità di proto dei marangoni in Ar- maggiore. Erano armate con un’unica colubrina cile e inopportuna, per una serie di ragioni eco-
spinsero il governo veneziano a sostituire a que- mata e vi rimase quasi di continuo fino al 1764. su un affusto a slitta senza ruote, rinculante lun- nomiche e politiche sulle quali si ritornerà nel
sta formazione “autodidattica” dei propri capi Durante queste sue permanenze in Levante, nel go una rotaia di legno, la corsia, disposta lungo la seguito. In tempo di guerra erano considerate
d’opera il controllo diretto dello Stato sulla for- 1746, egli si trovò coinvolto suo malgrado nella mezzeria, più alcuni piccoli pezzi d’artiglieria su un utile ausilio per le navi di linea nella funzio-
8 mazione e istruzione delle nuove generazioni di vicenda della galera ponentina, che egli qualificò affusto orientabile. ne di rimorchiatori in caso di bonaccia ed era 9
previsto il loro impiego separato contro le galere libertà». La classificazione dei vascelli da guer- ne delle navi un metodo geometrico che sosti- portarlo a sei, abolendo allo stesso tempo le navi
turche. Inoltre erano le sole unità in grado di se- ra per ranghi, diversa nelle varie marine e va- tuì quello delle partisoni, il che gli valse la no- del secondo rango.
guire e affrontare i legni corsari nei bassi fonda- riabile nel tempo, mirava alla standardizzazione mina a capo d’opera. Nel 1739 egli presentò un Nel 1752 alcuni errori di progettazione del-
li, negli specchi d’acqua angusti e con la bonac- dei materiali e delle paghe degli equipaggi. A Ve- nuovo progetto di regolazione per le navi tipo le navi veneziane sollevarono il problema della
cia, almeno fino all’apparizione dello sciabecco. nezia era basata sulla lunghezza della colomba Leon Trionfante, che venne respinto, ma nac- competenza dei capi d’opera e della necessità di
La galeazza, in origine un adattamento bel- (chiglia), che dava norma a tutte le altre misure quero dei dubbi sulle misure reali, che vennero una scuola di architettura navale. A Venezia il
lico delle galere grosse da mercanzia, non alte- e determinava il numero dei cannoni e dell’equi- rilevate direttamente sulla nave originale. Que- Provveditore Generale da Mar Sagredo scoprì
rava lo schema costruttivo delle galere, se non paggio, e si distinguevano navi del primo rango, ste vennero trovate in accordo colla proposta che la nuova fregata San Vicenzo (che aveva so-
per l’aggiunta di due alte piattaforme da com- del secondo rango e fregate. del Nobile, sicché nel 1741 vennero approvati stituito la fregata omonima, incendiatasi acci-
battimento a prua e a poppa e la presenza di un Le navi di linea del primo rango rappresen- l’aumento di larghezza e la altre modifiche da dentalmente in maggio), sulla quale doveva im-
tagliamare simile a quello delle navi al posto del- tavano il nerbo della linea di battaglia e per- lui suggerite, credendo di aver riscoperto le ve- barcarsi, era instabile al punto di non reggere
lo sperone. Le sue maggiori dimensioni consen- tanto erano oggetto della maggiori attenzioni re misure del Leon Trionfante. L’equivoco durò le proprie ancore e si dovettero aggiungervi dei
tivano più comode sistemazioni interne e un ar- e affidate solo ai costruttori più preparati ed quasi vent’anni. In tale circostanza per la pri- bottazzi per riempirne il fianco. Il Senato istituì
mamento più potente, sebbene inferiore a quel- esperti. La perfetta riuscita della nave del pri- ma volta il Senato espresse il desiderio di in- una commissione per versare sulla costruzione
lo delle navi di linea e delle fregate. Le miglio- mo rango Leon Trionfante di settantasei can- trodurre delle lezioni di architettura navale per delle navi e individuare le responsabilità, «ve-
rie introdotte a cavallo fra Cinquecento e Sei- noni costruita da Francesco de Ponti nel 1715, la gioventù dell’arsenale “nei giorni festivi”, ma nendo fabricate piuttosto all’azzardo, che con
cento avevano permesso di eliminare molti dei durante l’ultima guerra veneto-turca, permi- sul momento non se ne fece nulla. principij certi, ed uniformi». Intanto anche la
suoi difetti congeniti di mobilità, ma la scoperta se al governo veneziano di rinnovare il tenta- Le navi del secondo rango e le fregate rap- prima nave del secondo rango costruita in ba-
della sua vulnerabilità ai nuovi vascelli ottoma- tivo di uniformare la costruzione delle navi sul presentavano l’alternativa “economica” alle navi se alle misure stabilite nel 1744, la Speranza, al
ni, sperimentata nel corso della prima guerra di modello meglio riuscito. Nel 1719 essa venne del primo rango a causa del minore equipaggio suo arrivo in Levante venne dichiarata instabi-
Morea, alla fine del Seicento aveva determina- presa ufficialmente a modello per tutte le fu- da esse richiesto. Dal 1725 era previsto di man- le e lasciata in porto, dove venne sottoposta a
to la perdita del suo alone di invincibilità. Se ne ture navi di linea del primo rango e inoltre dal tenere una riserva di dieci navi del secondo ran- una perizia, alla quale partecipò Antonio Nada-
mantenevano in servizio solo due, teoricamente 1744 al 1755 venne anche adottata come mo- go per i casi di guerra, da armare con cinquan- le. Giunto in Levante, il Sagredo rimarcò i gra-
per fornire copertura alle galere nelle occasioni dello per le navi di linea del secondo rango, ma totto cannoni ciascuna su due batterie, cassero vissimi difetti e imperfezioni riconosciuti in tutte
del loro impiego separato dall’Armata grossa ma una serie di incertezze e di ambiguità nell’at- e castello. Nel 1744 venne deliberato che le futu- le più essenziali parti delle navi, le quali conti-
principalmente per timore di perdere la capaci- teggiamento delle autorità fecero sfumare l’oc- re navi di questo tipo fossero basate sul model- nuando contro ogni regola e contro l’uso delle al-
tà di costruirle e impiegarle. casione, costituendo il motivo portante di un lo del Leon Trionfante così come modificato nel tre nazioni marittime, recavano riguardevoli di-
L’altra componente della flotta veneta era intermittente (e interminabile) dibattito pro- 1741. Nella seconda metà degli anni Quaranta il scapiti, e fatali conseguenze al servizio pubblico,
l’Armata grossa, comprendente i vascelli a vele trattosi per sessant’anni. Infatti, sulla base del- Senato iniziò a premere fortemente per iniziar- e ne attribuì l’origine all’imperizia delle persone
quadre, divisi in navi di linea (le “corazzate” del- l’assunto che la sua chiglia fosse lunga 126 pie- ne la costruzione, in quanto il loro esercizio in destinate alle rispettive incombenze, mancan-
la marina velica) e fregate. L’adozione delle na- di (43,8 m), si volle accorciarla di quattro piedi tempi di pace prometteva di essere più econo- ti della necessaria cognizione ed esperienza. La
vi di linea da parte dei veneziani e dei turchi nel con l’intento di renderla più manovrabile, la- mico. La prima fregata venne costruita nel 1723 commissione ritornò sull’opportunità di istitui-
Seicento aveva fatto passare in secondo piano le sciandone inalterate tutte le altre dimensioni. come trasporto logistico, ma nel 1729 le fregate re una scuola di architettura navale per le mae-
galere e le galeazze. Come scrisse al Senato una Queste vennero depositate dal suo costruttore vennero codificate come vascelli armati con 40 stranze, cercando una persona istruita da spedi-
commissione istituita nel 1755, mutati i costu- e dichiarate “immutabili” con decreto statuta- cannoni su due batterie da utilizzare per scorre- re in missione di aggiornamento all’estero, ma
mi, la forma di guerreggiare, le misure della di- rio dal Senato. Nel 1732, al momento di mette- re il mare alla caccia dei pirati e per il traspor- ancora una volta non si produssero risultati. La
fesa, «oggi non si cimentano le azioni sul mare, re in cantiere quattro navi, una commissione to di alberi da nave, i quali per la loro lunghez- conseguenza più rilevante fu la destituzione nel
che cole navi da linea. L’apparecchio delle navi abolì la “regolazione” del 1719 e ripristinò le za non trovavano posto nella maggior parte dei 1755 del proto dei marangoni, Cristoforo Zam-
costa tesori, e nell’anteriore, e nell’ultima guer- lunghezza di 126 piedi. Nel 1736, come si è det- mercantili. Nel 1744 il numero di quattro venne pin, ad opera dell’Inquisitore all’Arsenale Pietro
10 ra onorarono il nome pubblico, e salvarono la to, Marco Nobile introdusse nella progettazio- giudicato bastante, ma nel 1755 venne deciso di Vendramin, che lo accusò di un’impressionan- 11
te serie di inadempienze, e soprattutto di igno- contar per ora la forza delle batterie, e del pre- corsari cristiani. L’introduzione degli sciabecchi è rappresentata dal coinvolgimento diretto de-
ranza dell’architettura navale, «come ne fa pie- sidio, tra ogni altro genere di bastimento, il più nelle flotte militari fu accompagnata ovunque gli interessi privati di molte famiglie patrizie, e
na fede la fregata San Vicenzo (opera unica fra atto, che sin’ora si sia veduto sul mare all’uso dalla diminuzione delle galere. quindi della classe politica, nella gestione eco-
le navi di suo sesto, con le misure, e proporzioni et all’esigenze del corso; snello nella sua forma Anche a Venezia la minaccia di ritorsioni nomica delle galere. La galera era intimamente
sue costruita)». Al suo posto egli nominò Andrea esteriore, piano in colomba, e nonostante muni- commerciali spagnole e napoletane fece preva- legata al patriziato almeno dal 1262, quando per
Giacomazzo, un capo d’opera non legato alle fa- to di un fianco vivo, espanso, e robusto, atto in lere in Senato il partito contrario all’accordo coi la prima volta ogni galera venne coperta da un
miglie delle maestranze, scelto per la sua abilità conseguenza, e nella sua intiera costituzione or- Barbareschi. Tuttavia Venezia non seguì Napo- sovrachomito zentilomo. Questo legame, attra-
e «soprattutto la pontualità, ed integrità sua, fa- dinato egualemente a reggere in alto mare, che li e la Spagna nell’adozione degli sciabecchi se verso un processo durato 350 anni, aveva deter-
cendo fronte all’avidità, e pessime direzioni del- a scorer le rade, e insinuarsi nelle secche, e bas- non molto più tardi, sebbene l’inizio dell’interes- minato la nascita di un sistema di armamento,
la maggior parte de capi d’opera, asuefatti per si fondi. Fornito in’oltre di doppia manuvra di se del governo veneziano nei loro confronti risa- peculiare della Repubblica di Venezia, che ven-
ogni strada ad approffitarsi, a non curarsi de la- vele quare, e latine, e dell’uso non indifferente lisse al 1752. Simeon Contarini suggerì in quel- ne chiamato galeottismo. Esso prevedeva che il
vori, e a lasciare all’arbitrio irregolare, e scanda- de remi per profitare d’ogni minimo filo di ven- l’anno di opporre agli sciabecchi dei pirati ope- sopracomito, eletto dal Maggior Consiglio fra i
loso delle maestranze il sì, o il no lavorare». Il to, risponde in tutte le sue parti perfetamente al ranti nei bassi fondali albanesi due mezze fre- patrizi veneti, avesse responsabilità non solo mi-
problema della cognizione dei costruttori nava- fine del corsaro, ch’è di attaccare con sicurez- gate dotate di remi. Il Senato incaricò il Reggi- litare, ma anche economica nella gestione della
li veniva dunque collegato a quello della loro fe- za, e fuggire con celerità». Questo nuovo pro- mento all’Arsenale di studiare qualcosa di simile galera e nel mantenimento della ciurma, com-
deltà e della disciplina delle maestranze. tagonista della guerriglia navale poteva sfuggi- agli sciabecchi barbareschi o alle fregate sugge- prendente 120 rematori condannati di proprie-
L’evento più importante della carriera di co- re facilmente alle più potenti navi di linea e alle rite dal Contarini, e nel 1754 venne istituita una tà dello Stato e 92 galeotti “di libertà”, di fat-
struttore navale di Antonio Nadale è collegato a fregate, mentre in condizioni di parità numerica commissione per «la costruzione di legni di mi- to di proprietà privata. Questi ultimi dovevano
un altro tema fondamentale della progettazio- prevaleva sulla galera. Impotenti a fronteggiare nor portata delle navi e fregate, che per la lo- essere teoricamente ingaggiati dal sopracomi-
ne di quegli anni, quello dell’elaborazione di un i pirati coi mezzi navali tradizionali, le potenze ro agilità siano atti al corso (…) avendo in vista to per mezzo di una sovvenzione concessa dal-
naviglio in grado di far fronte ai legni pirati. In- commerciali europee si trovarono di fronte al- i legni che si accostumano presso altre nazio- la Repubblica nel momento in cui armava e che
fatti negli anni compresi fra la pace di Aquisgra- l’alternativa di combatterli coi loro stessi mezzi, ni mediterranee». Vennero esaminati i proget- egli doveva restituire a interesse zero scalandola
na nel 1749 e i trattati di pace della Repubblica oppure scendere a patti con loro, come aveva- ti di sciabecchi inviati dall’ambasciatore in Spa- dalla propria paga. Di fatto, però, affinché il nu-
con le Reggenze barbaresche nel 1763-1764 Ve- no fatto per primi gli Asburgo. Chi si rivolgeva a gna Ruzzini, dal residente a Napoli e dal con- mero di galere in servizio non variasse, l’armo
nezia fu coinvolta nella sfida lanciata dalla pira- questa seconda opzione, tuttavia, doveva affron- sole a Genova Revedin. Alla fine si optò per la di ciascun nuovo sopracomito (eletto dal Mag-
teria barbaresca alla navigazione commerciale tare l’ostilità della Spagna, la quale a causa del- costruzione di due fregatine leggere, la Costan- gior Consiglio) corrispondeva al disarmo di un
europea. La smilitarizzazione del Mediterraneo la sua precedente politica di espansione in Alge- za e la Tolleranza, per le quali venne preferito, altro sopracomito giunto alla fine del periodo di
seguita alla fine della guerra di successione au- ria e in Marocco non aveva alcuna speranza di certo con la benedizione di Pietro Vendramin, il servizio prescrittogli dalle leggi; il sopracomito
striaca permise ai pirati barbareschi di lancia- accedere a un trattato con gli stati africani, e di progetto di Giacomazzo a quello del Nobile. Ciò che armava acquistava in blocco la ciurma di li-
re un’offensiva senza precedenti contro le flot- Napoli, a causa del legame dinastico che univa fornì l’occasione per stabilire nel 1755 il disar- bertà dal sopracomito che disarmava, a un prez-
te mercantili degli stati europei, agevolata dalla le due potenze, e di conseguenza esse avevano mo delle due ultime galeazze in servizio, anche zo corrispondente al cumulo dei debiti contratti
pace con l’Austria e la Toscana, che aveva reso scelto di incorporare degli sciabecchi nelle loro se esse in pratica rimasero in mare fino al 1758. dalla ciurma stessa coi sopracomiti precedenti.
loro accessibili i porti granducali, e soprattutto flotte, utilizzandoli con successo. La Danimar- Il loro disarmo obbligò il governo ad acquistar- In sostanza, i sopracomiti non traevano alcun
da quella vera e propria rivoluzione marittima ca, che aveva trattato coi pirati, subì le ritorsio- ne le ciurme dai proprietari e a distribuirle fra reddito dal proprio salario, ma durante gli an-
rappresentata dall’adozione in quegli stessi an- ni commerciali della Spagna; Amburgo di fronte le galere. ni di armamento potevano lucrare sulla vendita
ni dello sciabecco da parte della pirateria, tan- a tale prospettiva preferì piegarsi e rinunciare al La persistenza delle galere e delle galeazze dei beni di consumo alle ciurme, aumentando il
to barbaresca quanto cristiana. Così lo descris- trattato. Quasi tutte le marine mediterranee di- nella flotta veneziana in passato è stata attribui- loro debito e quindi il loro valore, e cercando al
se il Provveditore d’Armata Giacomo Riva (o Da sarmarono galere e iniziarono a costruire scia- ta a un tradizionalismo di origine sentimentale contempo di limitarne la mortalità per evitare il
Riva): «Sono senza dubbio gli predetti sciabec- becchi. Perfino la marina imperiale ottomana ne ma la sua principale causa è stata identificata deprezzamento del proprio “capitale” umano.
12 chi per proprietà di costruzione, e figura, senza costruì e varò due nel 1754 per usarli contro i solo di recente, grazie agli studi di Lo Basso, ed Questo sistema, sollecitando l’interessamen- 13
to del sopracomito nel mantenimento in buone la Serenissima, favorì la mobilità degli equipag- Nel 1759 il progetto (verosimilmente del Nada- danno l’impressione che lo studioso evitasse di
condizioni della ciurma di libertà, aveva il van- gi dell’Armata grossa rispetto alle ciurme della le e solo “plagiato” dal Riva) venne approvato e compromettersi. Alla fine, la divisione di opinio-
taggio di giovare indirettamente ai condanna- sottile e fece sì che in tempo di pace la Repubbli- venne affidato al Nadale l’incarico di costruir- ni si riprodusse in seno al corpo dei governan-
ti frammischiati a quest’ultima, con l’effetto di ca tendesse a calibrare sulla prima piuttosto che ne due prototipi, alle dirette dipendenze del Ri- ti dell’Arsenale, lasciando nell’incertezza il Se-
stabilizzare le ciurme delle galere e di conse- sulla seconda le proprie esigenze economiche, va. Nel 1760, al momento di spedire all’Armata nato. Per uscire dall’empasse, alla fine del 1762
guenza il numero delle unità in servizio, in pre- disarmando navi e fregate piuttosto che galere i nuovi bastimenti, chiamati galere riformate, il venne istituito un organo ad hoc, il Collegio di
cedenza soggetto a continue fluttuazioni. La sua e galeazze quando perseguiva una politica di ri- Riva ottenne dal Senato che il loro costruttore Dodici sopra la Nave San Carlo. Questo confer-
efficacia, anzi, era stata tale da determinare l’in- sparmio, col risultato di impedire l’evoluzione Nadale e il maestro di nautica Siron vi si imbar- mò la nave San Carlo come modello, ma stabilì
sorgere di problemi di segno opposto: in tempo dell’Armata grossa in un corpo della flotta aven- cassero per verificarne personalmente la riusci- di correggere alberi, pennoni e vele determinan-
di guerra la diminuzione dello spirito combatti- te carattere autenticamente nazionale. ta. È degna di nota la loro somiglianza con le Tu- do i centri di rotazione delle potenze applicate a
vo dei sopracomiti, evidenziata nella guerra di La soppressione delle galeazze era destina- ruma sviluppate da Chapman nello stesso anno ogni punto mediante laboriose misurazioni.
Morea, quando in varie occasioni i comandanti ta a indebolire l’Armata sottile a vantaggio del- per la marina svedese. Intanto, dopo la campagna del 1761 le nuo-
veneziani si mostrarono riluttanti a ingaggiare la grossa. Nel 1757 il patrizio Giacomo Riva, ri- Contemporaneamente alla sperimentazio- ve galere riformate vennero considerate poten-
combattimento per timore di danneggiare i pro- tornato dalla carica di Provveditore d’Armata, ne delle galere riformate, il caso della nave San zialmente buone, a condizione di eliminare un
pri capitali; in tempo di pace la stabilità del nu- presentò al Senato un’idea brillantissima, che Carlo, scoppiato nel 1759 e durato fino al 1763, fastidioso rollio. La larvata ostilità del Reggi-
mero delle galere si trasformava in una mancan- avrebbe permesso di rimediare ai difetti delle riportò alla ribalta il problema della competen- mento dell’Arsenale suggerisce però che non
za di flessibilità che rendeva estremamente dif- galere, ridare lustro all’Armata sottile e debel- za dei costruttori dell’Arsenale. Questa nave, la siano state applicate neppure quelle correzioni
ficoltoso diminuire le galere in servizio, a causa lare gli sciabecchi senza alterare «l’economia prima costruita incorporando le regolazioni di palliative allora indicate. Dopo un secondo ciclo
della necessità da parte dello Stato di rilevare pubblica e privata». Riva nella sua relazione al Nobile del 1741, nel 1750 era stata spedita in Le- di attività, il loro nuovo comandante, pregiudi-
dai sopracomiti le loro ciurme a proprie spese, Senato ripeté la diagnosi di Balbi nel 1744, ma vante per il collaudo, riportando giudizi positivi. zialmente ostile alla novità dei bastimenti, rac-
cosa non facile in tempi di difficoltà economi- propose una soluzione molto più radicale. Ora Nel 1758, durante una missione verso il Porto- colse testimonianze decisamente negative: col
che come quelle che seguirono l’ultima guerra era la stessa concezione generale della galera gallo, perse il timone, salvandosi fortunosamen- mare al traverso il rollio dei bastimenti scuoteva
di Morea. In pratica, quando il governo venezia- mediterranea, elaborata dal Medioevo, non so- te. L’incidente venne attribuito alle modifiche e danneggiava l’alberatura e impediva l’uso dei
no voleva disarmare qualche galera o galeazza, lo la sua variante veneziana, a venir messa in di- operate dal Nobile. Un gruppo di capi d’opera, remi e dei cannoni. Sarebbe stato possibile eli-
doveva obbligarsi a rimborsare ai comandanti i scussione. Egli propose un rivoluzionario basti- facente riferimento al nuovo proto Giacomaz- minare i difetti correggendo le linee dello scafo
capitali delle loro ciurme soppresse, oltre a tro- mento a doppia manovra di vele quadre e latine, zo, rivale del Nobile, l’accusò aver costruito, al nelle nuove serie di bastimenti, ma i loro costi
varsi imbarazzato dalle ciurme rimaste di sua come gli sciabecchi, con remi e banchi per una solo oggetto di farla pescare di meno, una nave di costruzione ed esercizio esorbitanti rispetto
proprietà; perciò era più conveniente per l’era- vera ciurma, come le galere, lungo quanto que- con forme di poppa troppo piene, che stancava- a quelli delle galere tradizionali fecero decidere
rio lasciarle armate. ste, di basso pescaggio, e dotato 36 cannoni su no l’acqua, e ciò aveva obbligato per correggere per il ritiro dal servizio nel gennaio 1766. Carlo
A differenza di quanto avveniva con le gale- affusto anche ai lati, come le galeazze. Il proget- l’errore ad accrescere e quindi appesantire ec- Antonio Marin, molti anni dopo, liquidò l’espe-
re, l’ingaggio e la gestione degli equipaggi del- to venne fatto esaminare dal maestro di nautica cessivamente il timone, il che ne aveva causa- rienza con le seguenti sprezzanti parole:
le unità dell’Armata grossa erano appaltati ai ri- Giovanni Siron e dai capi d’opera, che a riserva to il distacco. Nobile allegò in sua difesa la de- «Alle sopresse galeazze si sostituirono due
spettivi capitani in cambio di un compenso pat- di piccole modifiche l’approvarono. L’Universi- formazione dell’asta di poppa, avvenuta dopo il grossi sciabecchi [sic], i quali difettosissimi nel-
tuito, secondo un sistema copiato nel Seicento tà di Padova non venne coinvolta nello studio varo della nave per averne dilazionato l’uscita la navigazione, poco dopo resi inabili vennero
da quello olandese. I comandanti patrizi dell’Ar- del progetto e pare evidente che il governo vene- dall’Arsenale. La lontananza di Antonio Nadale soppressi. (…) Qualche zelante buffone seppe
mata grossa, non avendo capitali umani a bordo ziano ritenesse inopportuno o superfluo il suo nell’inverno 1760-61 gli evitò di dover assume- dar ad intendere al Senato, che con risparmio
delle navi, tendevano a essere più audaci e moti- coinvolgimento. Del resto si è visto che il Senato re una posizione. Il patrono all’Arsenale Alvise di erario avrebbero trovato miglior servigio da
vati rispetto a quelli dell’Armata sottile; per con- desiderava stabilire la scuola di architettura na- Mocenigo sposò la prima opinione e coinvolse quei due sciabecchi, che dalle galeazze, ed il Se-
tro questo sistema contrattualistico, rendendo i vale a Venezia, e forse riteneva di aver identifica- il marchese Poleni, ma senza risultati di rilievo: nato accolse la proposizione. Se ne acquistaro-
14 marinai più dipendenti dai loro capitani che dal- to nel lettore di nautica Siron la persona adatta. le risposte anfibologiche ai quesiti di Mocenigo no in sostituzione due a Tolon, che servirono di 15
modello ad altri, che si fecero poi dopo in ar- fluenza estera nella progettazione e nella costru- costruttori dell’Arsenale. Ma ora alcuni di que- sotto la guida dell’abate Gianmaria Maffioletti,
senale, avendo avuto pur quelli quasi lo stesso zione navale all’interno dell’Arsenale. sti stessi squeraroli, introdotti nell’Arsenale, pre- impegnandosi a pagarlo a loro spese, e il Senato
destino dei primi». Indubbiamente il fallimento La presenza nella raccolta di disegni di im- tendevano di regolare le costruzioni militari col vi aderì, a condizione di «esercitare ed istruire le
delle galere riformate rappresentò un duro col- barcazioni commerciali di tipo straniero è stret- capriccio e il fanatismo: le stesse accuse rivolte maestranze e la Gioventù». Il primo corso quin-
po per il Nadale. La fortuna volse a suo favore tamente collegata a questo fenomeno. Dopo la da Marco Nobile al rivale Giacomazzo in un di- quennale di Studi fisico-matematici relativi alla
nel novembre del 1767, allorché in seguito al- pace con gli stati barbareschi, la marina mer- segno al Museo Correr di Venezia, forse destina- Navale Architettura iniziò nel 1777 e venne riser-
la segnalazione del Reggimento all’Arsenale la cantile veneziana e la cantieristica privata co- to a corredare il trattato di Cavallotto. vato a sedici scolari dell’Arsenale di età compre-
sua fregata San Michiel Arcangelo venne adotta- nobbero una straordinaria espansione. Secondo Questi squeraroli introdotti nell’arsenale sa fra i 14 e i 20 anni.
ta come modello per la costruzione di due nuo- il Marin, prima del 1796 i bastimenti patentati erano protetti da patrizi come Pietro Vendra- L’introduzione della scuola di architettu-
ve fregate, che furono la Concordia e la Miner- erano 540. Se a questi si univano quelli delle Iso- min per la loro obbedienza e fedeltà, in contra- ra navale nell’Arsenale fu un fatto senza dubbio
va. Ciò gli fornì l’opportunità per presentare nel le del Levante e i passa avanti, cioè quelli navi- sto con l’indipendenza e l’indisciplina dei capi positivo e mise Venezia all’avanguardia rispet-
1769 una supplica, nella quale chiedeva un au- ganti solo nell’Adriatico, ai quali non veniva ri- d’opera. Essi rappresentavano solo la punta di to alla Gran Bretagna sotto questo aspetto. Essa
mento di stipendio dalle 3 lire al giorno lavora- chiesta patente, il totale doveva superare i 3.000. un iceberg, come risulta dall’aumento di 469 uni- permise alla Repubblica di introdurre una pre-
tivo a 4 lire tutti i giorni della settimana, che il Gli squeri, i cantieri privati, costruivano anche tà delle maestranze nel decennio 1757-1766. La cisa gerarchia di competenze basata su criteri
Senato gli concesse. È significativo che fra le be- su ordinazione di committenti stranieri. La co- tendenza esterofila di cui si è detto, particolar- meritocratici, eliminando i vecchi proti vitalizi.
nemerenze portate a sostegno della sua suppli- noscenza delle tipologie di naviglio mercanti- mente caldeggiata da Giacomo Nani e Angelo È possibile tuttavia che il bilancio puramente
ca in tale occasione non venisse citata la costru- le straniero faceva certo parte del bagaglio cul- Emo, trovò una sponda ideale in questi intrusi. tecnologico di questa operazione di riorganizza-
zione delle due galere riformate. A quell’epoca turale di molti costruttori dell’Arsenale, i qua- L’imitazione degli sciabecchi francesi acquista- zione e riqualificazione dei quadri tecnici del-
egli fungeva da vice proto dei marangoni in sup- li provvedevano a integrare i loro stipendi lavo- ti a Tolone nel 1767 rappresentò l’introduzione l’Arsenale sia stato assai meno decisivo di quello
plenza all’infermo proto Giacomazzo. Poco pri- rando alla costruzione di navi negli squeri. Stefa- nell’Arsenale di questa tendenza tanto stigmatiz- sociale e politico. L’imitazione dei navigli di pro-
ma, la nave San Carlo era naufragata con tutto no Conti nella sua Architettura navale dimostra zata dal Cavallotto. Il compito di rilevare le sa- gettazione straniera non comportò la sparizione
l’equipaggio; successivamente venne ipotizzato una conoscenza precisa e diretta dei modelli di gome degli sciabecchi acquistati a Tolone venne di ogni problema: i nuovi sciabecchi, secondo
che ciò fosse dovuto a una nuova perdita del ti- navi mercantili costruite dalle marine atlantiche affidato proprio a uno squerarolo, Pietro d’Alvi- Marin, erano afflitti da problemi di navigazione
mone. Nel 1770 vennero prese a modelli la nave e mediterranee. Tutto ciò però era ben diverso se Paresi, destinato a una brillantissima carriera non dissimili da quelli delle galere riformate; la
Leon e la fregata di Giacomazzo, abbandonan- dalla moda esterofila che a metà del Settecento all’ombra di Emo, culminata nel 1776 con la sua galera “svedese” costruita dall’ammiraglio Pare-
do la nave San Carlo e la fregata San Michiel: la aveva investito la cantieristica privata. Giando- controversa elezione a ammiraglio dell’Arsenale. si, così come prima la galera del Balbi e quelle
casta dei vecchi capi d’opera era screditata agli menico Cavallotto nel suo Saggio di osservazioni Fra gli aspiranti delusi vi era Giandomenico Ca- del Riva, era afflitta da problemi di rollio e fino
occhi del governo. particolari sopra lo stato in cui attrovasi presen- vallotto. Negli anni successivi, per suggerimento alla caduta della Repubblica vennero poste sui
Nel periodo 1719-1766 i tentativi di ripro- temente la naval costruzione in Venezia aveva at- di Nani e Emo, Paresi copiò bombarde, cutter e cantieri le galere del vecchio modello, verosimil-
durre il modello del Leon Trionfante, di costrui- taccato gli squeraroli contemporanei: gli odier- cutter brick inglesi, galere e galeotte svedesi. La mente costruite coi sesti; le nuove grosse fregate
re navi del secondo rango stabili e di migliora- ni costruttori di mercantili, privi di quel sapere diatriba fra la vecchia e la nuova guardia durò a del tipo Fama predilette da Emo presentavano
re le galere veneziane dapprima imitando quelle tecnico unitario che aveva prodotto in passato lungo, come si deduce dall’accenno nel 1780 alla il grave difetto di avere la prima batteria troppo
delle nazioni ponentine e poi riformandole ra- imbarcazioni adatte alla situazione dello Stato, fine di «dissidj simili alli passati, i quali non la- bassa sull’acqua. L’introduzione della “scienza
dicalmente si conclusero tutti in maniera falli- si erano ridotti a imitare modelli nord-europei sciarono pur troppo di aver luogo per lo spacio esatta” tramite le lezioni di architettura navale
mentare. In questi fallimenti, il ruolo giocato senza conoscere le qualità pregevoli delle mac- non interrotto di anni vintiotto», che dà un’idea di Maffioletti avvenne troppo tardi perché la Re-
dall’incertezza tecnica fu almeno pari a quello chine che imitavano, ma «per sola bizzarra idea delle loro passate lacerazioni interne. Per non pubblica potesse trarne risultati di rilievo.
dell’incertezza politica, tuttavia la classe politica di aver prodotto una macchina di gusto ingle- venire definitivamente emarginati, nel 1774 i Alcune precedenti sbrigative valutazioni su
scaricò la responsabilità sui costruttori dell’Ar- se, olandese, o di qual’altra si voglia nazione». vecchi capi d’opera si erano rassegnati a invo- questi avvenimenti dovrebbero lasciare il posto
senale. In particolare, il fallimento delle galere Il baluardo del sapere tecnico unitario, secondo care con un’accorata e sofferta lettera l’introdu- a un giudizio più articolato. Sulla scia della rico-
16 riformate ebbe per conseguenza l’inizio dell’in- Cavallotto, era rappresentato dalla scienza dei zione dell’insegnamento dell’architettura navale struzione storica del Casoni, si tende a promuo- 17
vere le riforme di fine Settecento come la fine di l’opinione del Marin, che nella sua Storia civile e
un’epoca di oscurantismo, ignorando l’evoluzio- politica del commercio de’ veneziani scrisse: «Pu-
ne che le aveva precedute. Lo sprezzante e ingiu- re le nostre maestranze ad onta dell’avvilimento,
sto giudizio espresso da Alvise Mocenigo, che nel quale messe l’aveva riguardo a ciò il leggero
definì la nave San Carlo «riprovata dalla scien- Governo, fabbricarono più d’un legno da guer-
za, siccome parto capriccioso di una maestranza ra, che meritò non poca considerazione presso
ignorante e indegna di servir qual modello in un gli esteri costruttori. Ma deciso dall’alto la fine
arsenal di tanta fama e riputazione», è smentita della Veneziana Repubblica, si sparse negli oc-
da un parere tecnico del 1763 molto lusinghie- chi dei più una tenebrìa sempre maggiormente
ro sulle sue qualità nautiche e nel 1784 l’ammi- addensata da alcuni vani cialtroni, od altri per i
raglio dell’Arsenale Paresi considerava superiori loro malvaggi divisamenti, o per desiderio di no- Catalogo
alle navi di vecchia data, i Lioni, le «cinque na- vità, trattandosi di cose nostre facevano vedere
vi costrutte sul modello della perita, ma sempre ai deboli non esservi cosa buona in Venezia; ma
rinomata nave San Carlo (…)». Anche le galere tutto piccolo, tutto imperfetto e degno di corre-
riformate erano dei bellissimi bastimenti, sicu- zioni, e riforme».
ramente suscettibili di essere emendati dei difet- La sua frase rappresenta un degno epitaffio
ti d’origine. Forse non era priva di fondamento alla memoria di quelle maestranze.

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1 poppa, la cui realizzazione spettava al Mediterraneo: così la galera veneziana
Disegnatore veneto comandante patrizio. A entrambi i lati già nel 1619 aveva quasi raggiunto la
(secolo XVIII) si contano 25 aperture per i remi, cor- fine della propria evoluzione, a meno
rispondenti però a soli 24 banchi, in di un ripensamento radicale della sua
Scafo di galera quanto nel lato sinistro un banco era struttura, d’altronde non ritenuto ne-
perduto per far posto alla barca di bor- cessario visto che i potenziali avversari
400x930 mm. Penna e inchiostro bru- do, il copano, mentre nel lato destro erano dotati dello stesso tipo di navi-
no, inchiostro seppia, acquarello gri- un banco andava perduto per il focon glio; ciò non faceva percepire come un
gio, ocra e rosso (forno). Ne segue che in una normale problema le gravi limitazioni intrinse-
Iscrizioni: al centro scritta a penna galera veneziana, detta galera sottile o che di questo genere di bastimento: la
“Costruzione d’una galera lunga Passi da sopracomito, vi erano 192 rematori, cattiva tenuta del mare, il debole ar-
25 da vento a vento e larga Piedi 16 suddivisi a quattro per banco. Di que- mamento e la ridottissima autonomia
in bocca”; scala di piedi 5; altri dati sti, 120 dovevano essere condannati e (riserve d’acqua da bere per non più di
progettuali 72 uomini di libertà. tre giorni). Anzi, nel primo Settecento
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 63 Quando i primi buoni cannoni si era- le galere conquistarono il Mar Baltico,
“Dissegno di una galera in costruzio- no resi disponibili all’inizio del Cin- particolarmente adatto al loro impie-
ne” quecento, la necessità di mantenere go, venendo adottate dalle marine rus-
Collocazione: Scaff.II.A.34/62 un’elevata velocità al remo aveva deter- sa e svedese.
minato il compromesso, praticamente
Viene qui spiegata la costruzione di obbligato, di armare la galere con un ***
una comune galera da sopracomito unico grosso cannone su un affusto a
(comandante patrizio) lunga 25 passi, slitta senza ruote, rinculante lungo una 2
cioè 125 piedi (43,4 m) da vento a vento rotaia di legno, la corsia, disposta lun- Antonio Nadale
(dall’asta della ruota di prua a quella go la mezzeria. Secondo Stefano Con- (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
della ruota di poppa), e larga 16 piedi ti, tutte le galere di Ponente e turche
in bocca (all’incirca la larghezza mas- avavano il difetto di non poter buttar Galera Balbi
sima). Un decreto del Senato del 2 no- da brazzo la vela ghindata come quel-
vembre 1619, rimasto formalmente in le veneziane: ciò derivava dalla loro 215x1000 mm. Penna e inchiostro
vigore fino a metà del Settecento, fissa- maggior altezza di puntale, dal loro nero, acquarello grigio, giallo, rosso
va tali dimensioni per le galere, anche fondo meno piatto e dal loro fianco Iscrizioni: in alto a destra scritta a
se in realtà a tale data le galere sottili meno rotondo a un terzo dell’altezza penna “ Disegno d’avviso de NH q. Gi-
venivano costruite con una larghezza (trepie); i trinchetti delle altre nazio- rolamo Maria Balbi”; scala di piedi 5;
in bocca maggiore. Le galere dei capi ni erano più lunghi e le maestre più osservazioni di A. Nadale
da mar (ammiragli patrizi) avevano di- corte, dimodoché disalberando i loro Luogo e data: Venezia, 1748
mensioni, armamento e ciurma mag- alberi cadevano entro la corsia; aveva- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 58
giori. L’invenzione alla fine del Duecen- no vele lunghe di ventame e strette di “Disegno di una Galera (avviso) del
to del telaro sostenuto da latte e bacca- pozal per mantenersi meglio all’orza, NH q. Girolamo Maria Balbi”
lari sovrapposto al sottile scafo aveva come confermava il Balbi nel 1744. Collocazione: Scaff.II.A.34/57
aumentato lo spazio a disposizione dei Al contrario di quanto avveniva nel
rematori, permettendo di trasformare Cinquecento, ora le galere di Ponente Nel marzo 1744 discutendo il modello
le galere dapprima da biremi in trire- erano armate più pesantemente delle di galera proposto da Cristoforo Zam-
mi e poi, nel Cinquecento, in galere a veneziane, avendo due cannoni ai lati pin, Gerolamo Maria Balbi, ritornato
scaloccio, nelle quali tutti i rematori del cannone grande di corsia in luogo dall’incarico di Provveditore d’Armata,
di ciascun banco azionavano un uni- dei falconetti veneziani, e un cannone trent’anni di esperienza sul mare, re-
co grosso remo. Il bastimento è visto di corsia più potente. Gli adattamenti spinse la proposta e denunciò i gravi
20 dal lato sinistro e privo della cabina di generali erano però uniformi in tutto il difetti di questa e di tutte le galere ve- 21
neziane, dei quali era stato testimone rischio di scavezzarsi”, e propose di ri- Il 25 maggio 1748 il Senato ordinò al mento a prua e a poppa, armate con ul- nelle flotte mediterranee dei vascelli di alla descrizione di Stefano de Zuanne
nel corso dell’ultima guerra: era neces- mediare, alzando la voga “otto dea in Reggimento all’Arsenale di trasmettere teriori pezzi, e del tagliamare al posto linea a vela e a batteria di tipo atlan- de Michiel, è prezioso per la compren-
sario rialzarne il puntale, allargarle di circa con un grado sotto la schermadu- copia del disegno del Nadale al Balbi, dello sperone. A Lepanto (1571) le pri- tico. Tuttavia nel corso del Settecento sione dell’organizzazione interna della
bocca e diminuire le opere morte, che ra, come nel dissegno alla parte dritta e si tratta evidentemente del disegno me galezze, realizzate da Giovanni An- Venezia mantenne in servizio due ga- galeazza. I locali illustrati occupavano
impedivano loro di sostenersi all’orza; della fig[ur]a 3, ove si vede alla lettera conservato a Padova. Balbi reagì sde- tonio di Francesco detto Cavarzere su leazze e continuò a costrurne per man- il centro della nave, lasciando su cia-
la soluzione stava nell’imitazione delle B l’accrescimento che dovrà aver la gnosamente alle critiche del Nadale e progetto di Giovanni Andrea Badoer, tenere questo numero. Il disarmo delle scun lato un corridore di servizio per-
galere di Ponente, tutte migliori delle corda per levar il troppo declivio alla forse il presente disegno venne rispedi- contribuirono in larga misura alla vit- ultime galeazze venne deliberato nel corribile (non visibile) compreso fra
veneziane, ed egli si offrì di sovrinten- bancadura”. Osservò che all’interno il to al mittente. Ad ogni modo, nel 1749 toria cristiana ma erano così poco ma- 1755, ma venne effettivamente esegui- i parapetti (pareti) e la carena. Proce-
dervi personalmente. In agosto il Sena- corpo del bastimento non era fodrato una conferenza militare indetta dal Se- novrabili al remo da dover venire ri- to solo nel 1758; le ultime galeazze in dendo da poppa verso prua, si incon-
to accettò la sua proposta e la costru- in alcuna parte. Approvò le misure che nato stroncò la galera di nuova struttu- morchiate dalle galere per mettersi in servizio vennero tratte a terra. travano il pizziol, lo scandoler, due
zione venne eseguita sotto la direzione “rispetto alla bocca, e pontal sono otti- ra, che venne rinchiusa nell’Arsenale e posizione e girarsi. Uno studio iniziato La galeazza qui illustrata è dotata di camerini per lato con panche per gli
del Balbi. La galera di nuova struttura me, e si possono pratticare per la rego- abbandonata. nel 1592, col coinvolgimento di Galileo poppa alla ponentina e non appare ufficiali (quello visibile, sul lato destro,
venne consegnata al nuovo Provvedito- lazione delle pubbliche galere”; poi ri- Galilei, determinò la causa dei loro di- cambiata rispetto a quella disegnata da era l’arcova del paron), la caneva (can-
re d’Armata Condulmer per sperimen- conobbe che inferiormente il corpo era *** fetti nella sproporzione dei remi, com- Stefano Conti verso il 1690. Il disegno tina); quindi il deposito del biscotto,
tarla, ma appena giunto in Levante il “assai piano, e poi che dal maggier di misurati al varco dell’Arsenale anziché appare collegato a quello della scheda in testa alla quale si faceva il deposito
Condulmer si affrettò a trasbordare su bocca sera più tosto al didentro, inve- 3 alla bocca dei bastimenti. La proposta successiva (n. 4) e di conseguenza ad della polvere, fodrato di piombo, quin-
un’altra galera lamentando l’eccessivo cecché allargarsi al di fuori, come do- Antonio Nadale di Francesco Duodo di allungarne lo Antonio Nadale, che di entrambi è il di, passate due porte (visibile quella di
rollio dello scafo del Balbi. Su incarico vrebbe esser per tutte le regole dell’ar- (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) scafo di un passo e un piede (2,1 m), probabile autore. destra) per accedere ai corridori late-
del Provveditore Generale da Mar Da- te; per il che ho rillevato, che il taglio adottare i teleri alla faustina e ridurne rali, due camerini (cabine) per lato: a
niel Dolfin 4°, il suo proto dei maran- di detto corpo nella sua composta è Scafo di Galeazza l’armamento a 18 pezzi grossi, più altri *** destra quelli per il cappellano e il celen-
goni in Armata Antonio Nadale eseguì un circolo solo”. Asserì che per “la sua minori permisero la costruzione di ga- te (chirurgo), a sinistra (cioè al di qua
una perizia e un disegno conservati poca ligatura” dovuta alla mancanza di 365x1070 mm. Penna e inchiostro leazze più grandi e assai migliori quan- 4 del piano del foglio, corrispondente
nell’Archivio di Stato di Venezia. fodra interna non sarebbe stata atta a bruno, acquarello grigio to a mobilità, ma pur sempre più lente Antonio Nadale alla mezzeria) quelli per il sopramasser
Nadale apprezzò il “poco slanzo al di rimorchiare. “Agl’altri due più essen- Iscrizioni: al centro ripetuta: “Disse- delle galere ordinarie. Nel 1619 una di (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (magazziniere) e l’infermeria; oltre un
fuori” della poppa, la “perteghetta sola ziali diffetti, per li quali troppo rolla il gno n° I”; Dissegno n° 2; Dissegno n° esse, costruita da Zammaria Zulle, al- nuovo parapetto a prua dell’albero di
senza pavesada”, le opere morte “fo- bastimento, specialmente nell’incon- 3; scala di piedi 10 lievo del famoso Fausto, venne presa a Spaccato di Galeazza maestra, si incontrava la giava (locale)
drate al di fuori, cosa, che giova assai tro di mare alla lanca”, propose di ri- Luogo e data: Venezia modello. In seguito all’abbandono dei dei marinai o compagni, tutt’attorno
alla miglior navigazione delle galere, mediare alle forme piane “prima con Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 62 primi tentativi di imitazione toscani e 320x1015 mm. Penna e inchiostro alla quale vi erano le panche per i ma-
poicchè li bacallari non impediscono aggiungervi sott’acqua un bottazzo di “Disegno [di una nave]” spagnoli e, dopo la guerra di Candia, bruno, acquarello grigio rinai e alla cui sinistra (non visibile) si
il suo moto, e si rendono più consi- due piedi, e mezo, che servi la colom- Collocazione: Scaff.II.A.34/61 anche turchi, rimasero una specialità Iscrizioni: scritta a penna al centro faceva la giava per le vele, che invade-
stenti l’istesse opere morte” e l’otti- ba, e venga a perdersi al terzo, e quarto veneziana. Un’altra modifica decisa nel in alto: “ Disegno n. IV”, altri dati de- va parte dell’infermeria; infine vi era la
mo portamento delle sbarre e questi maggier in circa, come dalla lettera Z La galeazza, un’invenzione veneziana 1688 fu la sostituzione della poppa alla scrittivi giava delle maestranze dell’Arsenale e
quattro particolari suggerì di adottarli sino alla lettera O, indi sovraporvi una derivata delle galere grosse da mercan- faustina con la poppa alla ponentina, Luogo e data: Venezia capi dei bombardieri imbarcati, suddi-
nelle pubbliche galere. “Conoscendo contro colomba di piede mezo da una zia, non alterava sostanzialmente lo cioè con l’asta dritta, mentre la succes- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 61 vise da un parapetto fino all’ambiente
poi esser neccessario, che io facessi il estremità all’altra. E quanto alla se- schema costruttivo della galera sotti- siva trasformazione con la poppa alla “Spaccato di una Nave” più a prua, il gaon, tutto riservato alle
dissegno, et il proffilo del bastimento, conda irregolarità del troppo serrar in le: si trattava ancora di un bastimento navarola non ebbe fortuna e le galeaz- Collocazione: Scaff.II.A.34/60 maestranze stesse. Tutte le giave aveva-
l’ho fatto colla possibile diligenza, e lo bocca, propongo (…) di aggiunger nel di basso bordo a scafo relativamente ze così modificate vennero riportate no panche alle murate e il pagliolo era
rassegno incluso alle presenti”. Criticò vivo allo stesso maggier di bocca altro stretto, con la voga sostenuta da un con la poppa alla ponentina nel 1711. Questo spaccato di galeazza è certa- amovibile per consentire l’accesso alla
quindi la voga assai bassa, la coperta bottazo, che vada a raso della centa, e telaro rettangolare più largo dello sca- La vulnerabilità delle galeazze ai nuo- mente opera di Antonio Nadale per le zavorra di palle di cannone e la pulizia
troppo curva, sicchè “il remo non può dalla centa declini poi sin al nombolo, fo e l’artiglieria principale costituita vi vascelli ottomani, sperimentata nel evidenti somiglianze con lo spaccato di della sentina.
fornellarsi bene”, e la bancadura trop- come nella lettera F. Con tali rimedij da pezzi in corsia facenti fuoco verso corso della prima guerra di Morea, già nave da lui disegnato nel 1733 e conser- Sul ponte sovrapposto a questi locali vi
po pendente, “onde il terzichio, e quar- migliorata la struttura del bastimento, prua. Vi erano bensì alcuni pezzi di alla fine del Seicento determinò la per- vato in una collezione privata. Come in era la corsia per il rinculo delle colu-
tichio nell’atto di vogar, e montar non esso potrà rendersi, se non in tutto, al- grosso calibro sparanti verso i lati, ma dita di gran parte della loro credibilità quello, il bastimento è raffigurato con brine di prua costituenti l’armamento
si possono rimettere”. Per tali diffetti meno in buona parte abile alla naviga- la differenza principale rispetto alla anche agli occhi dei veneziani. In so- la chiglia posata su sostegni che la principale delle galeazze, mentre ai lo-
in caso di burrasca col mare a traver- zione; che è quanto posso rifferire con galera era rappresentata dalla presen- stanza, la galeazza veneziana più della tengono sollevata dal suolo, cosparso cali di prua e al deposito del pane era
22 so, “correrebbe il palamento maggior giuramento”. za di due alte piattaforme da combatti- galera fu la vittima dell’introduzione di conchiglie. Questo spaccato, unito sovrapposta la riserva d’acqua, conte- 23
nuta in cassoni stagni di larice anziché va spostare in orizzontale la barra, la una copiatura maldestra eseguita da glia di alcune di esse, con conseguente sembra guarnita di una specie di cate- otto ketch, chiamati corvette o crovet-
in botti per maggior risparmio. Questo quale muoveva leggermente il timone. un profano. scadimento delle qualità nautiche. Di ne di legno e ferro a risparmio dei cavi, te, sul modello delle capre corsare di
sistema era criticato dagli stranieri, Questo laborioso sistema di manovra conseguenza, dopo il disarmo di molte molto più costosi e deperibili. Dunkerque, sotto la supervisione di
perché in caso di danneggiamento si venne sostituito dalla ruota solo nel *** delle nuove navi costruite durante la Luigi l’Hamel di Liegi. Nel 1716 co-
rischiava la perdita di una porzione Settecento. seconda guerra di Morea seguito alla *** struì la nave del secondo rango Idra
consistente della riserva d’acqua pota- Il disegno fa pensare a una finalità di- 6 pace di Passarowitz nel 1718, vi furo- da 58 cannoni. Durante la guerra, il
bile. dattica. I vocaboli sono tratti dal les- Disegnatore anonimo no lunghe discussioni circa il luogo nel 7 Ponti indirizzò due suppliche al Se-
sico nautico veneziano, fino a tutto il (secolo XVIII) quale conservarle e le cautele da adot- Pietro Biondo nato chiedendo di essere confermato
*** Settecento ricco e complesso quanto tare per evitare che facessero la stessa (secolo XVIII) stabilmente nella carica, ma senza ri-
quello delle maggiori nazioni maritti- Nave in disarmo fine delle precedenti. Una commissio- sultato. Dopo la guerra, una commis-
5 me europee e oggi impoverito e sem- ne istituita appositamente stabilì che Nave da guerra da 120 piedi sione istituita nel 1719 scelse la sua
Disegnatore veneto plificato. 455x620 mm. Gesso nero, penna e in- la cosa migliore sarebbe stata conser- nave Leon Trionfante come modello
(secolo XVIII) Un’occupazione straniera che compor- chiostro nero varle a galleggiamento nei canali del- 460x1240 mm. Penna e inchiostro per quattro navi che si era deciso di
tò la svalutazione del ruolo marittimo Iscrizioni: in alto a sinistra scritta a l’Arsenale dopo che essi fossero stati bruno, acquarello grigio, ocra e rosso porre in cantiere, ma fu accolta la pro-
Parti di una nave di Venezia a vantaggio di una città sen- penna “ Serve questo disegno a mo- convenientemente approfonditi, ma Iscrizioni: scritta a penna in alto a de- posta di Marcantonio Diedo di dimi-
za antiche tradizioni marittime come strare, come potersi tener guernita fino a tal momento restrinse la scelta stra “ Costruzione della presente Nave nuirne la lunghezza per renderle più
470x1240 mm. Penna e inchiostro Trieste, a differenza del destino di Ge- una nave, quando è ne’ canali od Ar- della località provvisoria fra il canale da guerra disegnata sul modello della manovrabili accorciandone la chiglia
bruno, acquarello marrone, rosso e nova, che mantenne il suo ruolo anche senali senza Alberi. La Figura stessa si della Giudecca e quello di Poveglia. Nave Leon Incoronato fabbricata da da 126 a 122 piedi (43,8 e 42,4 m ri-
ocra dopo il suo passaggio sotto il Regno dimostra per se” Dopo un’accesa discussione in Senato, Proto Francesco de’ Ponti e disegnata spettivamente), mantendo inalterate
Iscrizioni: al centro in basso scritta a di Sardegna, e di Napoli, che rimase Luogo e data: post 1718 (?) la scelta cadde sulla Giudecca. Dopo il da Proto Pietro Biondo 1757”; scala di le altre misure, secondo valutazioni
penna: “ Dissegno di tutte le parti o sempre sotto i Borbone, unita alla ri- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 72 primo inverno, si vide che in tale cana- piedi 20; dati progettuali non dimostrate sul piano costruttivo.
membri componenti di il corpo d’una voluzione tecnica nella costruzione na- “Disegno a lapis di una nave disarma- le le navi non avevano risentito danni, Luogo e data: Venezia,1757 Il Ponti venne incaricato di deposita-
Nave, o Fregata”; scritte espicative vale rappresentata dall’abbandono del ta” cosicché esso divenne la località di di- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 82 re le nuove misure e sulla loro base
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 83 legno in favore del ferro, tranne nella Collocazione: Scaff.II.A.34/71 sarmo definitiva. Così per alcuni anni il “Costruzione di una nave da guerra venne incaricato della costruzione di
“Disegno di tutte le parti o membri costruzione di piccole imbarcazioni, canale della Giudecca divenne un sorta (veneta)” una delle nuove navi, ma nel gennaio
componenti il corpo d’una Nave, o provocarono la perdita di questo patri- Uno dei principali problemi delle navi di porto militare, lungo il quale erano Collocazione: Scaff.II.A.34/81 1720, essendosi assentato dal lavoro,
Fregata” monio culturale, che nella città lagu- di legno era la tendenza dei loro scafi ormeggiate in due file parallele fino a la prosecuzione della sua nave venne
Collocazione: Scaff.II.A.34/82 nare meno che altrove ci si preoccupò a piegarsi verso il basso alle estremi- sedici poderose navi di linea. Per evi- Francesco d’Anzolo de Ponti (n. 1683 affidata a un collega. Su di lui scende il
di registrare. Il risultato è che il lessico tà. Questa deformazione era chiamata tare che si piegassero, le navi vennero – attivo in Russia fino al 1729), figlio silenzio fino al 1729, allorché si viene
Questa nave ha un aspetto decisamen- nautico italiano si identifica con quello in inglese breaking o hogging, mentre zavorrate con blocchi di pietra d’Istria di un marangone morto nell’esplosio- a sapere che era emigrato in Mosco-
te antiquato per il Settecento e differi- genovese-napoletano, con totale esclu- i veneziani la chiamavano scavezzar- e disalberate con l’eccezione dell’albe- ne della nave S. Giovanni Battista nel via. Secondo fonti russe il veneziano
sce da ogni disegno noto di nave vene- sione di quello veneto. si. All’inizio del Settecento molte navi, ro di maestra, in modo che i cavi tesi 1695, venne nominato fante grosso al- Franchesko De Ponty costruì in Rus-
ziana, mentre ricorda vagamente nella Il disegno contiene quattro vocaboli ap- specialmente le grandi navi del primo fra l’albero e le estremità dello scafo le l’età di 19 anni, nel 1702. Nel 1714 im- sia la galera Dvina, varata il 5 maggio
linea le navi francesi di fine Seicento parentemente inediti: tumbura, branca rango costruite durante la prima guer- sostenessero. Le navi erano sorveglia- postò nell’arsenale una nave magazzi- 1729 dal suo allievo I. Kalubnev. Dai
o del primo Settecento. Nell’insieme da prova, brutal, fattor del spiron. Se la ra di Morea si scavezzarono, e una delle te da un equipaggio ridotto di pochi no che completò come nave del terzo colleghi veneziani venne descritto or-
appare piuttosto idealizzata e si può branca da prova è evidentemente un principali cause venne ascritta alla loro marinai, comandati da un vecchio ca- rango Scudo della Fede da 48 can- goglioso al punto che, irritato dalla
supporre che sia stata copiata da qual- elemento dell’asta da prova, e la tum- permanenza prolungata in acque poco pitano con funzione di sovrintendente noni; nel 1715 venne nominato dalla richiesta di modificare le proporzioni
che incisione. I riferimenti interni non bura una componente della colomba, profonde e con zavorra insufficiente e periodicamente soggette alla mezza banca dell’Arsenale capo d’opera dei della sua nave, ne avrebbe infranto il
consentono una datazione. Un partico- l’imprecisione dell’illustrazione non la- dopo il loro disarmo avvenuto alla fine carena, al carenaggio o a grandi lavori marangoni per modum provisionis in modello e avrebbe compilato una lista
lare arcaico è rappresentato dal timo- scia capire quale sia la relazione delle della guerra. Le navi scavezze presen- nell’arsenale. supplenza di Michiel Conti, figlio del di dimensioni deliberatamente errate
ne a manovella (manuelle nella figura), altre componenti con la struttura della tavano un’antiestetica piegatura delle Questo disegno probabilmente venne famoso proto Stefano Conti, destinato per vendicarsi; che poi, colto dal ri-
in uso nel Seicento. Il timoniere diri- nave. Forse si tratta di antichi termini estremità verso il basso, che causando eseguito in tale occasione, o durante capitano ai boschi, e costruì la nave morso, avrebbe tradito il suo sovrano
geva la nave inclinando la controbarra nautici veneti, ma vi sono anche sviste un aumento del pescaggio in quella le discussioni nate a più riprese negli del primo rango Leon Trionfante (o naturale per sfuggire il meritato casti-
verticale e poi premendola con tutto il evidenti, quali spaggio anziché sbaggio parte ne rendeva difficile l’uscita dalla anni successivi a proposito delle mo- Leon Coronato) da 76 cannoni, rivela- go! Queste notizie, forse calunniose,
proprio peso attraverso un cuscinetto o peggio ancora paramende in luogo di laguna di Venezia; ciò spinse i costrut- dalità del guarnimento delle navi di- tasi estremamente riuscita. Nel 1716 vennero usate nel 1762 dai difensori
24 a rulli; questa azione combinata face- paramezzale, le quali fanno pensare a tori ad amputare porzioni della chi- sarmate. In luogo dei cavi, la maestra costruì nello squero Rossi a Castello di Marco Nobile per screditare le mi- 25
sure del Leon Trionfante depositate Marco Nobile fu uno dei principali co- dello scavezzamento. Una commissio- 9 La figura IV sembra il disegno di un Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 52
dal Ponti nel 1719. struttori navali dell’Arsenale di Vene- ne istituita dal Senato per vagliare il Antonio Nadale sesto, ricavabile dai disegni preceden- “Misure di una nave di 2° rango”
A differenza del Ponti, nulla si sa di zia nel Settecento e l’autore della nave suo progetto lo respinse, ma nacque (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) ti. La figura V dimostra la costruzione Collocazione: Scaff.II.A.34/51
Pietro Biondo, al quale la didascalia veneziana più discussa del Settecento, in essa il dubbio che le regolazioni in- geometrica della sezione maestra. La
attribuisce questo disegno (oppure la il San Carlo Borromeo. trodotte nel 1719 e nel 1732 avessero Studio delle linee costruttive di una figura X riproduce se stessa in un gu- Nel 1725 era stato stabilito che in caso
paternità del progetto del Ponti: il pe- Mancando i fondamenti teorici della prodotto navi sproporzionate e si de- nave di linea veneta di 1° rango stoso gioco di specchi nel quale com- di guerra la flotta comprendesse venti
riodo è ambiguo). Il termine proto, de- progettazione navale, il problema cen- cise di rilevare direttamente le misure pare il monogramma dell’autore. navi del primo rango da 76 cannoni
rivante dal bizantino protomaistor, ave- trale della marina veneziana era quello della nave Leon Trionfante, che subito 380x520 mm. Penna e inchiostro bru- Nel ripiano centrale la nave è raffigura- e dieci navi del secondo da 58 canno-
va carattere ufficiale solo nel caso dei di riprodurre fedelmente gli scafi riusci- dopo venne demolita. Più tardi si disse no, acquarello grigio ta di profilo, ombreggiando solo la par- ni. Poiché le prime erano destinate a
proti delle arti dei marangoni, calafai e ti fortuitamente migliori per evitare che che tali dubbi fossero stati originati dal Iscrizioni: in alto a destra sulla base te al disopra della centa. Il quarto di costituire il nerbo della flotta, ad esse
remeri. Non risultano nessun proto dei il loro disegno andasse perduto. Fino al tradimento del costruttore del Leon, del plinto con gli strumenti il mono- cerchio sovrapposto alla carena indica venne data la priorità, e le navi pro-
marangoni e nessun capo d’opera dei 1736 i costruttori dell’Arsenale usavano Ponti, fuggito in Russia. La larghezza gramma “A.N.F.”; dati progettuali che il profilo del fondo è determinato gressivamente ritirate dal servizio per
marangoni con questo nome, sicché il metodo delle partisoni, risalente al rilevata sulla nave non corrispondeva Luogo e data: Venezia da una legge di tipo sinusoidale. vetustà vennero sostituite sui cantie-
potrebbe essere stato una maestranza Medioevo. Questo metodo permetteva alla misura depositata ma a quella pro- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 80, Il ripiano inferiore, rappresentante la ri da nuove navi del primo rango, le
o uno squerarolo esercitantesi nel dise- un controllo “teorico” della forma della posta da Nobile, e ciò venne conferma- 2 “tavole n° 3 di costruzione di una vista in pianta e le linee d’acqua del- quali, una volta lavorate, restavano
gno navale; in effetti, uno o due disegni sola porzione centrale dello scafo, co- to da esperti capitani. A questo punto, nave da guerra” la carena, è il più interessante. La cir- sopra i cantieri, “con la massima del-
di mercantili in questa collezione sono stituita dalle corbe, mentre per le estre- la banca dell’Arsenale decise che quelle Collocazione: Scaff.II.A.34/79b conferenza sovrapposta suggerisce un le Potenze marittime, d’aver sempre
attribuibili a lui. mità si utilizzavano le maistre, lunghe del Leon regolato da Nobile erano le metodo per costruire le linee d’acqua approntato un vigoroso pressidio per
La nave raffigurata non rassomiglia assi sottili che inchiodate a varie altez- vere misure del Leon Trionfante e il In questo progetto di Antonio Nadale mediante curve trigonometriche. I det- le moleste sopravenienze”. Nel 1742,
al disegno, conservato a Trieste, di ze sulle corbe centrali indicavano con la Senato stabilì nel 1741 di ricorrere ad (il suo monogramma e la sigla A. N. F. tagli della parte superiore della nave, essendovi già sedici navi del primo
una nave del tipo Leon Trionfante e curvatura assunta la forma da dare agli esse. L’esito di questa vicenda confu- sono scritti sui due lati del plinto che come il castello di tipo aperto, simile a rango sui cantieri, più due varate da
anche le sue dimensioni sono netta- elementi di ossatura estremi o corbotti. sa rafforzò il prestigio di Nobile, che sorregge gli strumenti da disegno del quelli del disegno della nave San Carlo poco, venne suggerito di pensare alla
mente inferiori. La legenda a destra A causa di questa fase “empirica” il vec- si vide affidare la soprintendenza sulla progettista) per una nave del primo e dei suoi timoni un tempo esistente costruzione delle previste dieci navi
appare evidentemente incompleta, chio metodo appariva ormai sospetto. costruzione di tutte le nuove navi, ora rango viene utilizzato un metodo geo- all’Archivio di Stato di Venezia, e allo del secondo rango. Ciò sollevò il pro-
comparendo nel disegno numeri di Un aiutante del capo d’opera Zuanne costruite secondo il suo nuovo modello metrico per tracciare le linee d’acqua stesso tempo la differenza delle linee blema della revisione del modello per
riferimento ben più alti, e prosegue Venturini, Marco di Piero Nobile, nel credendo di aver riscoperto il vecchio. al fine di ottenere le forme di carena. dello scafo da quelle del disegno della queste navi, fermo a disposizioni del
sul retro. 1736 riuscì a far approvare un suo Il disegno illustra una nave la cui chi- Il disegno è diviso verticalmente in tre nave San Carlo conservato fra le carte 1716. Venne fatto osservare che l’au-
nuovo metodo di costruire le navi fino glia è lunga circa 128 piedi, armata di ripiani. In quello superiore, la figura I dell’archivio privato Poleni dimostra- mento di dimensioni delle navi del
*** alle ruote delle aste di poppa e prua settantasei cannoni in tutto, il numero rappresenta i tagli (tagi) cioè il profilo no che Nadale intendeva raffigurare un primo rango, la cui lunghezza di chi-
senza utilizzare le consuete maistre. stabilito nel 1725 per una nave di linea da dare alla linea del fondo mediante vascello da guerra veneziano ideale. glia era passata fra il 1716 e il 1732
8 È rimarchevole che questo suo ritro- del primo rango; ad essi andavano ag- le sezioni di riferimento A, B, C, D; i dai 116 ai 126 piedi (40,3 e 43,8 m),
Marco Nobile vato incontrasse l’approvazione quasi giunte dodici petriere. A giudicare dal segni convenzionali sovrapposti alle *** richiedeva un proporzionato aumento
(Venezia, notizie dal 1731 al 1773) unanime dei costruttori dell’Arsenale. suo profilo disteso, questa nave sem- linee inclinate estreme significano che anche per quelle del secondo, ferme
Grazie alla raccomandazione del Reg- bra più prossima al modello del Leon le linee a sinistra corrispondono alla 10 ai 105 piedi stabiliti nel 1716. Dato
Nave di linea veneta di 1° rango gimento all’Arsenale, nel 1737 Nobile Trionfante che a quello del San Carlo. sezione di prua, quelle di destra alla Marco Nobile (?) per scontato che anche le proporzioni
venne nominato capo d’opera dei ma- Lo schema decorativo appare pesante poppa e la linea verticale alla corba (Venezia, notizie dal 1731 al 1773) delle navi del secondo rango dovesse-
450x1450 mm. Penna e inchiostro rangoni soprannumerario e potè così e inconsueto. Nobile si occupava fin maestra. Nel piano dei quinti, cioè del- ro riprodurre quelle del Leon Trion-
bruno, acquarello grigio ricevere nel 1739 l’incarico di costrui- dei minimi dettagli delle sue navi, e le sezioni trasversali dello scafo (figura Nave di linea veneta di 2° rango fante con le “necessarie regolazioni
Iscrizioni: in altro al centro scritta a re una nave del primo rango a proprio nell’Archivio di Stato di Venezia sono II), accanto a linee a doppia curvatura, di proporzione”, i costruttori dell’Ar-
penna: “Marco Nobile fece”; a sinistra: nome. La nave doveva imitare il Leon conservati i suoi disegni per gli inta- fanno la loro timida apparizione delle 350x525 mm. Penna e inchiostro bru- senale si divisero su queste ultime, e
“Disegno A n. I”; scala di piedi 16 Trionfante, così come regolato nel gli di poppa per la sua nave San Car- linee diagonali. L’introduzione di linee no, seppia e acquarello grigio mentre il solo Antonio Nadale propo-
Luogo e data: Venezia (?), inizio quar- 1732, ma Nobile propose di introdurre lo Borromeo e la fregata San Vicenzo diagonali nel piano dei quinti per fis- Iscrizioni: in altro a sinistra scritta a se che la lunghezza della loro chiglia
to decennio sec. XVIII un leggero allargamento per ridurre il Ferrer, i quali vennero consegnati agli sare la curvatura dei singoli quinti in- penna e inchiostro seppia “Proposta fosse aumentata a 115 piedi, gli altri
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 77 pescaggio della nave scarica e una sen- intagliatori per l’esecuzione. dividualmente e in relazione agli altri da Marco Nobile”; scala di piedi 10; suggerirono di passare a 110 piedi.
“Nave da guerra (veneta)” sibile lunazione, cioè un inarcamento costituì appunto uno dei più notevoli altri dati progettuali Nel 1744 una commissione stabilì di
26 Collocazione: Scaff.II.A.34/76 del profilo, per nascondere gli effetti *** progressi nella progettazione navale. Luogo e data: Venezia (?) dare la precedenza al completamento 27
delle venti navi del primo rango e nel- 11 seguenti cause la sua imperfezione, e portando un peso assai superiore alla 12 di questo genere, se non proprio con
lo stesso tempo fissò la lunghezza di Antonio Nadale stabilite le infrascritte operazioni per pianta della nave, produce anch’egli in Antonio Nadale (?) questi, Antonio Nadale venne appun-
colomba delle future navi del secondo (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) regolarla, come con nostri giuramenti gran parte i diffetti essenziali ch’ella (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) to nominato capo d’opera dalla banca
rango in 110 piedi. Su tale base Mar- affermiamo. Essendo essa nave di cen- rissente, e da’ quali ridotta impotente, dell’Arsenale nel 1734. Proprio in quel-
co Nobile calcolò tutte le altre misure Nave Speranza di 2° rango to, e dieci piedi in circa in colomba, e incapace a qualunque navigazione. Fregata San Michele (?) l’anno il Senato deliberò la costruzione
dello scafo, ricavate in correlazione al come convien arguirsi dalle lunghezze Non potendosi però effettuar in questo di una fregata, alla cui costruzione la
modello della nave Leon Trionfante da 445x625 mm. Penna e inchiostro che vi abbiam riconosciuto interior- porto le proposte operazioni, essendo 395x1040 mm. Penna e inchiostro banca con apposita terminazione desti-
lui modificato nel 1741 (vedi n. 8). Il bruno, acquarello marroncino, giallo, mente, la troviamo povera di bocca, necessario il libarla molto di savorna, bruno, acquarello grigio, ocra e rosso nò Antonio Nadale.
disegno riproduce appunto le misure rosso e verde che non è più di trentatre piedi, man- e sbandarla, converrà ridurla in Guino, Iscrizioni: in alto al centro a penna Qualcuno potrebbe restare perplesso
fornite da Marco Nobile nel 1744. Tut- Iscrizioni: in basso al centro a penna canza, che la rende gelosissima nella ove sin che giungono i materiali occor- “Fig. N. 1”; Fig. N. 2; in alto a sinistra sentendo chiamare fregata un vascello
tavia l’unica nave costruita sulla base e inchiostro nero “Profilo della – Nave reggia, ed un’altezza, che nel castel da renti per costruirli il botazzo giusto “A”; scala di piedi 15 da guerra di due batterie, ma un’auto-
di tali misure, la Speranza, nel 1752 si Speranza –”; in alto al centro “Modo prova, corridor, cassaro, cassaretto, ed l’annesso fabbisogno, si potrà cambiar- Luogo e data: Venezia rità come Bouguer così definiva la fre-
rivelò un fallimento. con cui fu accomodata la Nave Spe- opera morta di coperta equivale a quel- li la matadura, e disfarli la camera del Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 78 gata (fregate): nella marina da guerra
Poco prima, nel 1751, Nobile aveva ranza che non reggeva alle vele, e la della stessa nave S. Carlo longa di cassaro. Tanto con nostro giuramento “Nave da guerra veneta” ogni nave alleggerita, generalmente
proposto di innestare alcune caratte- questo coll’uso di bottazzi che sono piedi cento, e venti sei, e di trenta otto affermiamo in fede. Collocazione: Scaff.II.A.34/77 una nave di due ponti con piccolissimo
ristiche della fregata nelle nuove navi coloriti di giallo. 1753”; scale e altre di bocca, difetti che come sono incom- Nicolò Buduari armiraglio con mio castello (quand’anche avesse avuto 78
del secondo rango, al fine di renderle scritte esplicative patibili in ordine di costruzione, così giuramento Magnifico disegno del profilo e pianta o 80 cannoni); nel caso di mercantili,
capaci di trasportare alberi. Tale pro- Luogo e data: Venezia, 1753 non possono che rendere affatto impo- Simon Carulli armiraglio con mio giu- di una fregata a due batterie, indicati quelli a un solo ponte.
getto venne criticato da un altro capo Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 73 tente la nave a reggere al mare, anche ramento rispettivamente come figure n. I e II. Dopo la costruzione nel 1723 di una
d’opera, Giandomenco Giacomaz- ”Disegno dell’accomodamento fatto se fosse mattata con alberi, penoni, Antonio Annibale proto de marangoni A causa della loro rassomiglianza ge- fregata concepita per il trasporto velo-
zo, con due colleghi. Senza dubbio, alla Nave Veneta Speranza” e velle proporzionate al suo corpo, le affermo con giuramento nerale e della coerenza della loro nu- ce di alberi da nave all’Armata, la San-
il fallimento della Speranza e quello Collocazione: Scaff.II.A.34/72 quali sono in presente di longhezza, Francesco de Bastian de Gasparo merazione interna, probabilmente è t’Andrea, ci si rese conto che questo
più grave della fregata San Vicenzo crosame, e ferse di primo rango. Tali protto de calafai con giuramento collegato col disegno n. 13, riportante genere di navi era il più indicato per
di Cristoforo Zampin contribuirono La prima e unica nave del secondo essendo i difetti vitali di questo pub.° Io capitan Alessandro Negri detto Ca- il monogramma di Antonio Nadale e combattere le navi pirate barbaresche.
all’abbandono di questo progetto e rango realizzata secondo il modello legno, senza dar riflesso alle piccole im- pon con giuramento raffigurante la sezione longitudinale, Di conseguenza, le fregate a due batte-
delle navi del secondo rango: verso Nobile (n. 10), battezzata Speranza, perfezioni estrinseche, che potranno al Io capitan capitan Zorzi Taraculi con denotata come figura IV, della fregata rie da 40 cannoni del genere della San
la fine del 1752 venne ordinato che in si rivelò difettosa. Dopo il suo arrivo caso facilmente regolarsi, e che a titolo mio giuramento San Michiel Arcangelo da lui costrui- Michiel Arcangelo vennero codificate
luogo delle due navi di questo gene- in Levante, infatti, venne dichiarata di brevità si sorpassano, crediamo hu- Zuanne de Bernardo del Santo affer- ta, sebbene fra le due figure I e IV vi nel 1729 da una conferenza di genera-
re che si andavano mettendo in can- instabile e lasciata in porto; qui ven- milmente di suggerire ciò, che segue, mo con mio giuramento siano differenze di non poco conto nel li da mar ritornati, i quali stabilirono
tiere venissero costruite due navi del ne sottoposta a una prima perizia, onde regolarla per ora, persuasi, che Io Benetto de Francesco Batagia capo numero e nella disposizione dei por- che esse dovessero avere le seguenti
primo rango. Nel 1755 si rinunciò alla quale partecipò Antonio Nadale tanto bastar possa per renderla capace d’opera de calafai affermo con giura- telli da cannone, oltre ad altre di mi- dimensioni: lunghezza in chiglia 110
definitivamente alle navi del secondo in qualità di proto dei marangoni del a qualunque uso, sempre in riserva di mento”. nore importanza. Tuttavia in altri suoi piedi (38,25 m), larghezza in bocca 33
rango, deliberando che in loro luogo Provveditore Generale da Mar Marin passar rimedij più violenti, e di mag- (ASV, Provveditori da Terra e da Mar, filza disegni Antonio Nadale non si mostra piedi (11,47 m) e puntale 16 piedi e
si costruissero fregate da 40 cannoni, Antonio Cavalli: gior impegno, se la necessità, e l’espe- 596, Agostino Sagredo, disp.o n. 3, 26 set- meno trascurato e incoerente sotto mezzo (5,74 m). Si trattava di dimen-
per le quali venne scelto un progetto “Destinati da S. E. Proveditor d’Arma- rienza l’esiggessero, ciò che per altro si tembre 1752) questo aspetto: in un suo disegno del sioni relativamente enormi rispetto a
di Giacomazzo, che nel frattempo, ta noi infrascritti armiragli, protti, capi spera, che non sia per succedere. Primo 1733 raffigurante un interno di nave quelle delle fregate britanniche da 40
grazie alla protezione accordatagli d’opera et officiali di marina delle navi di tutto dunque dovrà esser cambiata Nel 1753 l’Inquisitore all’Arsenale Pietro riporta 13 portelli nella batteria infe- cannoni. Per svolgere il loro compito
dall’Inquisitore all’Arsenale Pietro a riconoscere i diffetti della pub.a nave alla nave stessa la mattadura, che sarà Vendramin e il Reggimento all’Arsenale riore e 12 in quella superiore, poi nel principale, quello di scorrere i mari a
Vendramin, era stato sostituito nella Speranza, per i quali si rende incapace in tutte le sue parti ridotta da fregata, approvarono i rimedi suggeriti, i quali corrispettivo esterno della medema ne protezione dei traffici, sarebbero state
carica di proto dei marangoni al prede- alla navigazione, et a suggerire i rime- come lo esigge il suo corpo. In seguito uniti a un opportuno alleggerimento raffigura rispettivamente 14 e 13, con armate con quaranta cannoni, nella
cessore Cristoforo Zampin, privatone dij, che si riputassero atti ad assicurar- se gli farà d’ambe le parti un sufficien- dell’armamento artiglieresco permisero una disinvoltura assolutamente in- batteria bassa venti da 20 libbre e in
per incapacità. la al travaglio del mare, e passati con te botazzo di consistente, e proporzio- alla nave di operare in condizioni di si- tollerabile in quasi ogni altra marina quella superiore venti da 14 libbre. La
l’intervento dell’eccellenza sua sopra nata altezza, e grossezza, che valendo curezza. Tuttavia non vennero costruite europea contemporanea ma evidente- San Michiel, la terza fregata costruita
*** essa nave, doppo aver preso in esa- a sostenergli la reggia, rimedierà alla altre navi di questo tipo. mente considerata accettabile per un sulla base di tali specifiche, venne va-
me, et in misura la di lei cosruzione, scarsezza del suo fianco. Finalmente se capo d’opera dei marangoni dell’arse- rata nel 1747; dotata di cassero, a dif-
28 abbiamo riconosciuto provenire dalle li levarà la camera sopra il cassaro, che *** nale di Venezia, dato che con disegni ferenza delle precedenti, venne armata 29
inizialmente con ben 56 cannoni da 30, guerra veneziana, infatti, faceva uso di di chiedere e ottenere un aumento di va venir completato a Porto Quieto, in gno sembra quella di illustrare le ma- pennoni e vele più sviluppati di quelli
da 14 e da 12 libbre. alberi monossili anche per i maggiori stipendio, il primo concessogli dopo 34 Istria, altrimenti il pescaggio della nave novre, l’alberatura e il piano velico di delle navi del secondo rango.
alberi da nave in uso a Venezia, gli al- anni di indefesso lavoro. a pieno carico non le avrebbe consen- un vascello da guerra, un aspetto spes- Nel 1749-50 in occasione dell’arma-
*** beri di maestra per nave del primo ran- tito l’uscita in mare aperto attraverso i so trascurato nei superstiti disegni na- mento di una fregata, la Giglio d’Oro,
go, lunghi anche 95 piedi (oltre 33 m), i *** bassi fondali lagunari. Presso la prua vali veneziani. Ciò spiegherebbe il rife- il Magistrato all’Armar reiterò la ri-
13 quali venivano ricavati da abeti gigan- è visibile un locale che sembra un am- rimento all’inconsueta unità di misura chiesta di aumentare l’equipaggio di
Antonio Nadale teschi abbattuti nella Vizza di Cadore 14 pio deposito di polvere. Si intravedono del braccio, utilizzato nella Repubblica 80 uomini fissato per le fregate, insuf-
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) o nel Cansiglio; Montesquieu descrive Antonio Nadale altri abbozzi degli spazi interni e linee di Venezia per i filati. La semicirconfe- ficiente a causa della sua grandezza
un albero del genere, da lui visto nel (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) di costruzione, e al disotto quella che renza disegnata all’interno dello scafo straordinaria e della sua velatura da
Fregata San Michele corso della sua visita all’Arsenale di Ve- forse è una scala, suddivisa in quattro suggerisce l’illustrazione di un metodo nave di primo rango; nel gennaio 1751
nezia. Gli alberi di un solo pezzo erano Spaccato incompleto di nave di linea parti uguali. La minima lunghezza ra- per proporzionare alberi, pennoni e il reggimento all’Arsenale spiegò a un
370x1055 mm. Penna e inchiostro più resistenti degli alberi composti in veneta gionevole di ciascuna suddivisione è vele alle dimensioni dello scafo. Metodi infastidito Senato che le misure erano
bruno, acquarello grigio uso nelle marine britannica e francese, rappresentata da cinque piedi veneti, di questo genere, riferibili a prassi co- quelle solite e che tutte le fregate ve-
Iscrizioni:in alto a sinistra a penna le quali non disponendo delle risorse 390x1050 mm. Penna e inchiostro sicché la lunghezza totale della chiglia struttive locali, sono descritti in mano- neziane erano sempre state dotate di
“Fregata S:M. Arcangelo Fig. IV”; sca- forestali della Repubblica Serenissima bruno, acquarello grigio è di oltre 120 piedi, misura esorbitante scritti conservati negli archivi venezia- pennoni e vele larghi come quelli da
la di piedi 15; legenda avevano escogitato alberi realizzati di Luogo e data: Venezia per un mercantile: ciò conferma trat- ni. Le dimensioni risultanti dal calcolo nave di primo rango, con gomene, an-
Luogo e data: Venezia vari pezzi incastrati ingegnosamente; a Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 80, tarsi di uno spaccato di nave da guer- sono elencate nelle due tabelle in alto. core e attrezzi del secondo, per render-
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 79 loro volta, gli alberi di un solo pezzo 1 “tavole n° 3 di costruzione di una ra, probabilmente del primo rango. La tabella a destra riporta su tre colon- le più veloci. È possibile che il disegno
“Simile [Nave da guerra veneta] spa- presentavano l’inconveniente di richie- nave da guerra” La suddivisione e l’utilizzo degli spazi ne le dimensioni rilevanti, cioè super- si inserisca in questo dibattito e che il
cato” dere bastimenti di lunghezza eccezio- Collocazione: Scaff.II.A.34/79a interni sono assai simili a quelli della ficie, tombada e crosame delle undici vascello raffigurato sia la fregata pub-
Collocazione: Scaff.II.A.34/78 nale per il loro trasporto in Levante. fregata San Michiel. L’autore è con tut- vele quadre; quella a sinistra riporta su blica Giglio d’Oro.
A causa della crisi della marina mer- Si può dire ben poco su questo dise- ta probabilità Antonio Nadale, poiché quattro colonne superficie, antenal, filo
Le sistemazioni interne assomigliano cantile veneziana seguita alla seconda gno, a causa del suo stato di incom- il disegno è strettamente associato ai e grativo delle dieci vele di taglio. Si os- ***
molto a quelle dello spaccato di una guerra di Morea, negli anni Venti non piutezza. Tuttavia, esso rappresenta due disegni dei n. 9 e 32 contenenti il serva che l’alberetto di parrocchetto di
nave di primo rango realizzato da An- era disponibile alcun bastimento mer- lo spaccato della stiva di una nave di suo monogramma. bompresso ha lasciato il posto all’asta 16
tonio Nadale nel luglio 1733 e oggi cantile privato di lunghezza sufficiente grandi dimensioni a tre alberi (quello di fiocco (chiamato anche floch a Vene- Antonio Nadale (?)
conservato in una collezione privata, da poter noleggiare per questo gene- di mezzana è appena accennato). Man- *** zia) e che la vela di mezzana ha assunto (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
perciò il disegno è attribuibile con si- re di trasporti, come si era fatto fino cando i ponti superiori, né potendosi una forma trapezoidale, trasformatosi
curezza a Nadale. Lungo la chiglia, all’ultima guerra, e la Repubblica do- sapere per questo di quanti portelli 15 in randa, ma non vi è ancora presente Poppe per fregate
presso il timone, è visibile la scala. Le vette costruire bastimenti appositi nel- da cannone fosse dotata, non si può Disegnatore veneto il boma. Queste caratteristiche porta-
principali differenze fra una fregata l’Arsenale. Dalla sezione si vede che a affermare con certezza per questa via (secolo XVIII) no a datare il disegno all’inizio della 315x530 mm. Penna e inchiostro bru-
veneziana da 40 cannoni come quella causa della posizione dei rombi, gli al- che si trattasse di una nave da guerra, seconda metà del Settecento. no e rosso, acquarello nero, giallo,
illustrata e una nave di linea venezia- beri una volta caricati dovevano neces- pur avendone l’aspetto generale. La Piano velico di fregata La nave illustrata ha due ponti di bat- marrone, grigio, pergamena
na sono la mancanza nella prima del sariamente venire trasportati al disotto stiva appare carica di materiale sfuso, teria, ma il cassero è leggero, di tipo Iscrizioni: in alto a sinistra a penna
casseretto, sostituito da una tuga per dei ponti di batteria della fregata. sul quale sono posate botti da acqua, 395x540 mm. Penna e inchiostro bru- aperto: sono le caratteristiche di una “Prova diferente”; in alto a destra
la timoneria, e la parte poppiera di for- Questa fregata rappresentò l’impresa mentre mancano i soliti cassoni da no, acquarello marrone fregata da 40 cannoni (nominali) per “Pupa diferente”; scala di piedi 5;
ma tondeggiante nella prima (anziché più fortunata della vita di Antonio Na- acqua in uso nella marina da guerra Iscrizioni: ai margini di destra e sini- scorrere i mari (il corso) e trasportare scritte espicative
a specchio) e dotata di una coppia di dale, in quanto nel 1767 venne racco- veneziana. Due scritte appena visibili stra due “Tavole” a penna e inchiostro; alberi, simile alla San Michele Arcan- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 60
aperture più basse delle cannoniere di mandata quale modello per due basti- avvertono che si tratta di saorna, cioè scala in piedi e braccia gelo (n. 12 e 13). Sebbene la lunghezza “Nomenclatura e misure di una Nave”
poppa, i rombi da pupa per cargar (Z), menti dello stesso tipo che si volevano zavorra, costituita solitamente da sab- Luogo e data: Venezia, metà secolo della chiglia fissata per le fregate nel Collocazione: Scaff.II.A.34/59
posti quasi a livello del pelo dell’acqua mettere in cantiere. La proposta venne bia: essa occupa molto più spazio che XVIII 1729 e per le navi del secondo rango
per consentire l’introduzione degli al- accettata dal Senato e sul suo model- nello spaccato della fregata San Mi- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 35- nel 1744 fosse la medesima (110 piedi, In questo piano per una grande frega-
beri da nave da trasportare in Levante, lo vennero messe in cantiere le fregate chiel Arcangelo (n. 13). Sappiamo che 36 “Disegno di una Nave” cioè 38,2 m), le prime erano più strette ta a due batterie da quaranta cannoni,
dopo che questi erano stati spostati a Minerva e Concordia; la costruzione la zavorra completa di una nave veneta Collocazione: Scaff.II.A.34/35 (33 piedi contro 35, pari rispettivamen- l’autore fornisce due soluzioni alterna-
galleggiamento fino alla fregata desti- della seconda venne assegnata allo stes- del primo rango richiedeva ben sessan- te a 11,5 e 12,2 m) e armate con canno- tive per le sistemazioni prodiera e pop-
30 nata al loro trasporto. La marina da so Nadale. Questo successo gli permise ta burchi di sabbion: il suo carico dove- La funzione principale di questo dise- ni di calibro minore; inoltre avevano piera, le quali gli forniscono il pretesto 31
per sfogare la sua insopprimibile esi- ziana. Questi intagli venivano realiz- “Serenissimo Principe tà delle circostanze, non avendo niente 18 dezze. Fatto ciò, i calafati potevano
genza di aggiungere una nota artistica. zati in appalto da intagliatori esterni Insolito caso successo ieri in Govino, di sicuro, su cui fondare le neccessarie Antonio Nadale ispezionare lo scafo e calafatarlo, cioè
In particolare, la galleria di poppa del sulla base di disegni proposti loro si fa causa, e materia del presente rive- risoluzioni, ho commesso a ministro di (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) ristopparlo cacciando a forza con ap-
disegno in basso, simile a quella del- dalla banca dell’Arsenale fino al 1768, rentissimo dispaccio, cui ne compren- mia Cancelleria di formar diligente pro- positi strumenti della stoppa, general-
la San Michele (n. 12 e 13), suggeri- allorché questa fase della lavorazione de l’ingrata notizia. cesso per riconoscere dalle risultanze se Nave a carena mente ottenuta da residui sminuzzati
sce l’attribuzione ad Antonio Nadale. venne internalizzata, realizzando un Alla fregata S. Vicenzo dall’uso, dal tem- gli Ufficiali di Marina, o le maestranze di vecchi cavi (tarozzi), nei comenti o
Rispetto a questa, sono assenti le cor- laboratorio d’intaglio nell’Arsenale. po, e da tanti altri contratti pregiudizij, ne avessero colpa, sempre punibile, se 460x610 mm. Penna e inchiostro chimenti, le connessure lasciate fra i
nici intagliate attorno ai portelli delle Da quel momento gli intagli andarono per invalsa oppinione della sua inabi- anche la fosse di negligenza. Minora as- bruno, acquarello verde, giallo, rosso, corsi di fasciame (a Venezia maggeri)
batterie, il che potrebbe suggerire un progressivamente standardizzandosi, lità, ordinaj a’ protti di farne diligente sai lo spiacer della perdita il fortunato grigio che rivestivano la carena o in qua-
periodo posteriore (la tendenza all’or- finché negli anni Novanta essi furono perizia, coll’intervento dell’illustrissimo ricupero della nave Europpa, che servi- Iscrizioni: tabella in alto a sinistra lunque parte ove potesse penetrare
namentazione tende a diminuire nel realizzati con elementi prodotti dagli signor Capitanio delle Navi; e fu concor- va di pendolo, dell’Adria e della galera con in basso monogramma “AN fece” l’acqua. Lo scafo sotto la linea di gal-
tempo nel corso del Settecento). Nei operai intagliatori secondo schemi fis- de il giudizio, che colla concia, e carena coperta dal N. H. Sopracomito Lon- Luogo e data: Corfù (?), 1752 leggiamento doveva essere trattato in
piani dei quinti di questa compaiono si, assemblati a seconda del tipo di uni- fosse aggevole di risarcirla da suoi dif- go, la prima attaccata dal fuoco, che Inventari: non inventariato modo da proteggerlo dagli effetti del-
(fatto insolito in Antonio Nadale) due tà da ornare. A Venezia come altrove, fetti non solo, ma di costituirla ancora si sarebbe tosto comunicato all’Adria, Collocazione: Scaff.II.A.34/47 l’immersione nell’acqua marina. Per
diagonali, denotate con le lettere q e z, sebbene con qualche resistenza in più, capace di prestar servizio, come lo at- sopra la quale erano raccomandati li proteggerlo dalla bissa (il mollusco
le quali corrispondendo a delle linee a anche in questo campo la fantasia e la testa la suddetta perizia, rassegnata coi trazzadori, officio, che dovea tener- È qui riprodotta la situazione inizia- Teredo navalis) che poteva penetrare
curvatura semplice nello spazio tridi- leggerezza del Rococò cedevano il luo- precedenti numeri a Vostra Serenità. la indispensabilmente vicina, e perciò le precedente l’incendio accidentale nel legname immerso e farvisi strada
mensionale dimostrano l’andamento go al funzionalismo e alla semplicità. Con questo oggetto, e per lo scarso nu- soggetta allo stesso pericolo. Colpito della fregata San Vicenzo nel porto di fino a ridurlo a una massa spugnosa,
di due cantinelle. Tuttavia solo la se- Di grande interesse i disegni, gli unici mero delle navi solite destinarsi alle fun- l’illustrissimo signor Capitanio delle Govino nell’isola di Corfù, descritto la nave veniva fodrata, coprendo la
conda di esse svolge un ruolo effettivo, conosciuti, delle due imbarcazioni di zioni della campagna, mi sono detter- Navi suddetto dall’inaspetato acciden- nel n. 17. La nave o fregata da care- carena dalla colomba alla cinta ester-
indicando l’andamento della linea del bordo, la barca, più grande, e il cae- minato d’applicarvi la proposta concia, te, e molto più dall’imminente pericolo nare, sbandata su un lato per espor- na con un miscuglio di pelo di bue e
fondo. Sono evidenziati con una cer- chio. quale tosto intrapresa, era anche pros- in cui versavano le due navi acennate, re all’aria metà della carena fino alla catrame e quindi con tavole di larice
chiatura a tratteggio e le indicazioni sima di terminarsi. Stando attualmente con presenza di spirito, traendo in suo colomba (chiglia), è mantenuta in- inchiodatevi sopra. Per impedire la
F.a 1, F.a 2, etc. i centri di rotazione del *** a carena, nell’atto di bruscare la prima seguito quanti potè raccogliere ufficiali, clinata dal peso di una seconda nave crescita di alghe e di altri organismi
compasso. La poppa proposta in alto è pontadura delle nuove fodre, si accese il e marinai, e tutti col proprio esempio che funge da pendolo (contrappeso); marini, che potevano ridurre la velo-
priva delle “bottiglie”, solitamente con- 17 fuoco, cui dilatandosi rapidamente per animandoli contro il timore dell’azzar- a una terza nave, visibile sulla sini- cità della nave, si procedeva alla spal-
tenenti i servizi igienici per gli ufficiali, Antonio Nadale tutto il corpo, e colla medesima rapidità do, divise l’ardua incombenza coll’illu- stra, sono assicurati i trazzadori, cioè matura o impalmatura, ovvero si spal-
riducendosi a un semplice finestrino (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) poi nelle sarchie, arrenò in conseguenza strissimo P[at]rona Zusto, il quale resa i cavi tenuti in tensione dagli argani. mava uno strato protettivo di pattume,
incorniciato da un intaglio prolungan- tutti li rimedij posti in prattica per fer- ugualmente fruttuosa l’opera sua, ebbe La carenatura consisteva nel brusca- avente la funzione delle attuali vernici
tesi inferiormente in un ricciolo, men- Incendio della fregata s. Vicenzo Ferre- marlo, ed estinguerlo. Più non potendo anche parte della buona riuscita, che re, calafatare, impegolare e fodrare la antivegetative. La composizione della
tre quella del disegno in basso è più rio nel porto di Govino resistere al calor delle fiame gli operarij, sol potea salvarle dall’ultima disgrazia. carena del bastimento. Queste opera- spalmatura e la sua estensione dipen-
convenzionale, anzi fin sovradimensio- furono costretti di ritirarsi, e non tutti Così ebbe fine questa scena di fuoco, zioni erano incombenza dei calafati, devano dalla tipologia del vascello e
nata per una fregata, dotata com’è di 455x625 mm. Penna e inchiostro bru- con egual sorte, giacchè il Capitanio di con molto strepito, e poco danno, ma una delle arti dell’Arsenale di Venezia, variarono nel tempo. La spalmatura
due gallerie chiuse. Queste sovrastrut- no, acquarello marrone, grigio-azzur- rispetto, due nocchierij, ed alcuni mari- non senza l’aggiuto visibile del Signor un certo numero dei quali, assieme a della carena di una nave da guerra
ture più spaziose del consueto erano ro, rosso e giallo nari, de quali non si sa ancora preciso il Iddio, cui piaque [sic] restringerlo alla un contingente di marangoni e uno di veneta nel 1676 veniva effettuata con
richieste dai provveditori generali o Iscrizioni: in alto al centro a penna numero, sono infelicemente periti. perdita d’un nudo scaffo, e dei pochi en- remeri, era precettato per prestare ser- pece, eccetto i sei maggeri più alti sui
dai capi da mar quando la nave era de- “Incendio seguito nel Porto di Govino Perduta ogni speranza, perché la frega- nunciati attrezzi, e riparare quello delle vizio nelle unità da guerra e nelle basi quali, per ragioni estetiche, si stendeva
stinata a trasportare qualcuno di loro della pubblica fregata s. Vicenzo Fer- ta in pocche ore restò intieramente con- due navi, che portava seco molto più navali oltremare. Una volta effettuate un pattume di colore bianco ottenuto
in Levante nel suo viaggio inaugurale. rerio l’anno 1752 S.N. li 11 Maggio ore sunta, con alcuni attrezzi neccessarij ad sensibili le conseguenze. Gratie”. queste operazioni su un lato della ca- miscelando acquaragia (rasa), sego e
Anche la polena con una figura uma- venti una”; altre scritte esplicative uso della carena, l’illustrissimo signor Corfù li 12 maggio 1752 Stil Novo. rena, si voltava il bastimento sull’altro zolfo nelle proporzioni (in peso) 6:2:1.
na del disegno in alto rappresenta una Luogo e data: Corfù (?), 1752 Capitanio delle Navi, che fu sempre Gio. Batt.a Vitturi P.r G.n.l da Mar lato e le si ripeteva. Verso le estremità, Rasa e sevo per spalmatura sono anco-
proposta atipica, mentre quella con un Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 47, presente, e che non trascurò diligenza, (ASV, Provveditori da Terra e da Mar, Gio- alcuni operai stanno bruscando la ca- ra imbarcate su tre navi del 1° rango
semplice leone non alato né coronato 48 “Incendio seguito nel Porto di Go- o fattica per sottraerla dal fattale infor- van Battista Vitturi, disp. n. 75, 3.a, Corfù rena del bastimento sbandato facen- in partenza per l’Armata nel 1702. Nel
raffigurata in basso rappresenta il tipo vino della Fregata S: Vincenzo Ferre- tunio, me ne diede ieri sera l’avviso con 12 maggio 1752) do fuoco a tal fine con della brusca o 1730 veniva acquistata della rasa per
più comune di polena impiegato nei rio l’anno 1752 11/3” brevi righe. Nella confusione del caso, stipa sotto al piano ed opera viva del spedirla all’Armata per le concie. Nel
32 vascelli della marina da guerra vene- Collocazione: Scaff.II.A.34/46 nell’incertezza del modo, e nella varie- *** bastimento per eliminarne le immon- 1738, essendo invalsa l’opinione che 33
il suo effetto fosse deleterio, l’uso del- pesanti e più fragili di quelli delle navi. glia, i calafati, ciascuno accanto al pro- assieme e stanno calafatando lo scafo, 21 di Dynekilden. In quello stesso perio-
la rasa venne vietato per spalmare le Il Senato intervenne con particolare prio sgabello e con la palella in mano, cioè cacciando a forza stoppa mista a Disegnatore anonimo do l’imperatore Carlo VI, avendo deci-
navi da guerra, ordinando di impiega- forza nel 1752 per proibire il ripetersi ricevono le istruzioni dal loro proto in pece nelle connessure o chimenti (in (secolo XVIII) so di intervenire in aiuto dei veneziani
re solo sego. di questo abuso. È dunque probabile Armata. La spalmatura della galeazza veneziano odierno comenti). Ciò veni- contro i turchi, fece costruire alcune
che questo gruppo di tre disegni (oltre era simile a quella della nave. Nel 1678 va effettuato colla palella o paella, detta Prama danese prame da impiegare contro la flottiglia
*** al presente, i n. 18 e 20) dedicati alla avveniva nella seguente forma: fino anche malabestia, una specie di ascia turca del Danubio da un costruttore di
pratica del carenaggio avesse in ori- alla parascossola (il principale corrente o accetta per spingere la stoppa delle 310x425 mm. Penna e inchiostro bru- origine danese fatto giungere da Am-
19 gine la funzione di mostrare i corretti longitudinale, o serrettone, che collega grandi commettiture. I ferri del cala- no, acquarello marrone, rosso e giallo burgo, Fockse Gerssen. Il 19 agosto
Antonio Nadale accoppiamenti fra il tipo di unità da e rinforza l’ossatura del bastimento) fato, regolamentati nel 1753 da un’or- Iscrizioni: in alto al centro a penna “ 1717 gli imperiali sotto il Principe Eu-
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) carenare e il pendolo da utilizzare. In con la pece; al disopra di questo livello, dinanza dell’Inquisitore all’Arsenale Proportion d’une Pram telle que les genio sconfissero i turchi a Belgrado
effetti, il fregio sulla legenda e la data cioè dalla parascossola alle latte, con Pietro Vendramin, erano i seguenti dannois ont eu devant Stralsond e e la città si arrese assieme a 15 galere
Galeazza a carena (20 novembre 1752), assenti negli altri la stessa miscela bianca di sego, rasa per i calafai da maggio: ferro tagliente; pareille à la plus forte de celles que S. e 60 saicche turche esistenti sui fiumi
due disegni, suggeriscono che questo (acquaragia) e zolfo usata anche per le palella bastarda longa; paella da palmo; J. à eu sur le danuble devant Belgrade Sava e Danubio. Il successivo tratta-
460x635 mm. Penna e inchiostro bru- fosse il primo del gruppo. D’altra par- navi. paella da stropar; paelle da ribatter gros- dont ai donné le gabaris ou plan à Mv to di Passarowitz (1718) sancì il pos-
no, acquarello grigio, azzurro, giallo, te, alla data indicata le galeazze erano sa, mezzana e sottila; paella da macar; le Comte de Virmont Cette Pram porte sesso della città all’imperatore. Nella
rosso considerate fra le unità più inutili della *** ferro da guo; due mezzi ferri per passar 54 Canons”; una tabella sottostante; successiva guerra austro-russo-turca
Iscrizioni: tabella in alto a sinistra con flotta. Vi erano state discussioni circa li busi de baccalari delle gallere; maggio; scala di piedi 20 di Sassonia del 1736-1739 sotto la direzione del
scritta a penna “1752 adi 30 novem- l’opportunità di disarmarle in tempo 20 scagno e cassella. In base alla stessa Luogo e data: 1717 c. genovese Gian Luca Pallavicini gli au-
bre”; in basso monogramma “AN” di pace nel 1721 e nel 1742, ma alla Antonio Nadale ordinanza, i capi d’opera dovevano ri- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 34 striaci fecero costruire con grandissi-
Luogo e data: Corfù (?), 1752 loro soppressione si opponevano con- (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) levare mensilmente se le maestranze "Proportion d’une Pram telle que les ma rapidità quattro nuove prame per
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 49 siderazioni sentimentali e politiche (il loro sottoposte fossero in possesso di dannois ont eu devant Stralsond et il Danubio e nel 1739 vi furono ope-
“Galiazza negra pendolo-Galiazza fora problema dell’acquisto delle ciurme e Galera a carena tutti i loro ferri del mestiere così come pareille à la plume forte de celles que razioni militari attorno a Belgrado.
Colomba” dell’interruzione del cursus honorum elencati. deja en sur le danuble devant Belgra- L’autore del disegno afferma però di
Collocazione: Scaff.II.A.34/48 dei patrizi che le coprivano). Nel 1747 460x630 mm. Penna e inchiostro bru- Nella parte inferiore sinistra di que- de ecc. Cette Pram porte 54 Canons” averne fornito il gabari, termine fran-
venne deciso di conservarle, utilizzan- no, acquarello rosso, marrone, azzur- sta illustrazione compare un patrizio Collocazione: Scaff.II.A.34/34 cese per garbo, al generale imperiale
È qui mostrato il carenaggio di un ga- dole per il trasporto delle truppe in Le- ro, giallo veneto, un sopracomito o un capo da Damian Hugo Graf Virmond, kaiserli-
leazza. Nel Settecento la flotta venezia- vante, ma non vennero mai utilizzate Iscrizioni: scritte esplicative in alto a mar, vestito di un abito rosso gallona- Il termine francese prame che com- che Feldzeugmeister e successivamente
na comprendeva due sole galeazze, la per questa funzione. Alla fine, per eco- sinistra to, salutato con deferenza da alcuni uf- pare nella didascalia a sua volta trae plenipotenziario imperiale al congres-
galeazza capitana o rossa, comandata nomizzare il Senato decretò di disar- Luogo e data: Corfù (?), 1752 ficiali, vestiti con abiti di diversi colori: origine dall’olandese Praam o dal te- so di pace di Passarowitz e ambascia-
dal Capitano delle Galeazze, carica mare le ultime due galeazze nel 1755, Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 46 fino al 1775 non esistevano uniformi desco Prahm. Ne esiste anche la ver- tore imperiale a Costantinopoli. Poi-
equiparata al grado di viceammiraglio ma le due unità vennero effettivamente “Galera che serve per pendolo, e Gale- per gli ufficiali della marina veneziana sione italiana: prama. Con essi si in- ché costui morì nel 1722, deve trattar-
delle marine europee, e la galeazza ritirate dal servizio attivo e rinchiuse ra fora Colomba” e i soli distintivi di grado degli ammi- dicava un bastimento con chiglia, di si di un progetto di massima per una
conserva o nera, sotto il comando del nell’Arsenale solo tre anni dopo. Collocazione: Scaff.II.A.34/45 ragli erano il taglio e la disposizione basso pescaggio e fortemente armato delle prame impiegate dagli austriaci
Governatore di Galeazza. Nel disegno, Ai banchi della galeazza nera sono vi- delle bandiere sulle navi che essi mon- di potenti artiglierie, destinato all’im- sul Danubio nel 1716-18: si può rite-
quest’ultima viene utilizzata come pen- sibili i galeotti. Teoricamente i galeotti Oltre al calafataggio, che aveva luogo tavano, regolamentati nel 1735-36 ed piego in acque costiere poco profonde nere trattarsi di un disegno dello stes-
dolo (contrappeso) per dare a carena la delle galeazze, come quelli delle galere una volta all’anno ed è qui illustrato, equiparati ai gradi della marina reale o nei fiumi. Durante la grande guerra so Gerssen o di un suo collaboratore
prima. Una lamentela ricorrente nelle comandanti, dovevano essere tutti di la galera nel 1678 si spalmava ovvero francese a causa di alcune controversie nordica (1700-1721), alla fine del 1715 e porre la data di realizzazione attor-
scritture sottoposte dal Reggimento al- libertà, ma in realtà non mancavano i impalmava due volte all’anno con sevo insorte in merito ai saluti che le unità una flottiglia danese comprenden- no al 1717-18. Alcune ricostruzioni di
l’Arsenale al Senato riguardava il cat- condannati. Sul cassero si vedono al- (sego) di bue su tutta la carena. delle rispettive marine da guerra dove- te bastimenti di questo tipo sbarcò a queste prame austriache le mostrano
tivo stato nel quale venivano ridotte le cuni soldati (probabilmente degli ol- Nel Settecento vennero introdotti dei vano rendersi reciprocamente in caso Stresow una forza combinata danese dotate anche di remi, ma essi non
galeazze a causa del loro utilizzo in Le- tramarini, uno dei due corpi principali cambiamenti. Nel 1740 venne vietato d’incontro. e prussiana che sconfisse gli svedesi e compaiono in questo disegno. La Hjel-
vante come pendoli per dare a carena della fanteria veneziana, riconoscibili di utilizzare la pece, fuorché nelle sole li costrinse a ritirarsi a Stralsund. Al- peren aveva 47 cannoni e questo, se si
le navi di linea sottoposte a riparazioni per il loro berretto a fiamma), fra i qua- riparazioni, e ordinato di usare solo *** zando la sua insegna sulla prama Hjel- escludono i piccoli pezzi mostrati sul
durante la sosta invernale. Questa pra- li si distingue un ufficiale che si appog- sego. peren da 47 cannoni, l’ 8 luglio 1716 il cassero, è all’incirca lo stesso numero
tica guastava spesso e talvolta irrepara- gia su di un bastone. I calafati sono al lavoro su di un molo viceammiraglio danese Tordenskiold di cannoni che arma le due batterie
34 bilmente gli scafi delle galeazze, meno In piedi sulle zattere accostate alla chi- galleggiante formato da zattere legate vinse gli Svedesi nella battaglia navale della prama nel disegno conservato a 35
Padova. Il suo destinatario, al quale zione di nuovi tipi di navi a remi nelle struzione di sciabecchi per la marina i cannoni è normalmente associata 24 Chapman. Il pesante armamento, il nu-
l’autore si rivolge in lingua francese, marine di Spagna, Francia, Napoli, veneta. Adottati tardivamente e presto allo sciabecco. Anche la prua è simile Antonio Nadale meroso equipaggio necessario per ma-
potrebbe essere stato un informatore Venezia, Svezia, Russia e altre minori. abbandonati, non furono mai amati a a quella dello sciabecco della scheda (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) neggiare i remi e la mancanza di uno
veneziano, forse l’allora ambasciatore Nel 1758 il provveditore d’armata Gia- Venezia. Secondo il Marin, erano afflit- precedente, ma qui oltre i tre alberi vi spazio per il carico dimostrano trattar-
alla corte di Vienna, Pietro Grimani. como Riva scriveva al Senato: “Sono ti quasi dagli stessi problemi di naviga- è un bompresso, che fa pensare a una Fregata a remi si di un progetto per un bastimento da
L’interesse veneziano potrebbe dipen- senza dubbio gli predetti sciabecchi zione delle galere riformate. velatura da nave: per definizione, si guerra. Di certo a Venezia non venne
dere dal sospetto col quale a Venezia per proprietà di costruzione, e figu- Quello illustrato è uno sciabecco a due tratterebbe quindi di un sambecchino o 455x630 mm. Penna e inchiostro bru- mai costruito un bastimento da guerra
venivano seguiti i progetti di Carlo VI ra, senza contar per ora la forza delle batterie, che assieme alle grosse tarta- sciabecchino fortemente armato, come no, acquarello rosso, grigio, verde e di questo tipo; si tratta pertanto di una
di trasformare Trieste in porto franco batterie, e del presidio, tra ogni altro ne rappresentava l’imbarcazione prefe- quello usato dal pirata Grillo nelle sue giallo delle tante proposte per una fregata a
e di dotarsi di una marina da guerra. genere di bastimento, il più atto, che rita dai pirati del Mediterraneo attorno malefatte (n. 39), ancor più adattato Iscrizioni: al centro a penna “Fregata remi atta ad essere contrapposta agli
L’unità di misura è probabilmente il sin’ora si sia veduto sul mare all’uso et al 1755. Nel modello illustrato, i remi per la guerra di corsa grazie alla pre- con palamento”; in basso a destra mo- sciabecchi dei pirati barbareschi. Va-
Dresden Fuss (m 0,283). all’esigenze del corso; snello nella sua non fuoriescono da portelletti infram- senza dei remi. Le linee della carena ri- nogramma “AN” scelli di concezione molto simile, come
forma esteriore, piano in colomba, e mezzati alle cannoniere, ma sono in- cordano quelle della tartane disegnata Luogo e data: Venezia le navi del sesto rango da venti cannoni
*** nonostante munito di un fianco vivo, calmati lungo il capo di banda. Non si da Chapman nella sua Architectura Na- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 68 e le navi da 24 cannoni dell’Establish-
espanso, e robusto, atto in conseguen- tratta quindi di uno degli sciabecchi di valis Mercatoria (tav. LVII), ma quella è “Profilo e spaccato di una Fregata” ment del 1741, vennero costruiti dalla
22 za, e nella sua intiera costituzione or- modello “francese” adottati da Venezia priva del cassero e disarmata, ha due Collocazione: Scaff.II.A.34/67 marina reale britannica. Considerato
Antonio Nadale (?) dinato egualemente a reggere in alto nel 1767, i quali avevano solo 18 e 22 alberi con vele latine e uno sperone in che l’inizio dell’interesse veneziano per
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) mare, che a scorer le rade, e insinuar- cannoni disposti su un’unica batteria e luogo del bompresso. Questo progetto per una fregata leggera le fregatine a remi risale al 1752, men-
si nelle secche, e bassi fondi. Fornito inframmezzati dai portelli per i remi. La somiglianza stilistica coi progetti a remi, opera di Antonio Nadale, appa- tre la scelta del modello definitivo ven-
Sciabecco in’oltre di doppia manuvra di vele qua- Per la rassomiglianza con altri disegni delle fregate con palamento dei n. 24 e re strettamente collegato a quello della ne effettuata nel 1755, può essere stato
re, e latine, e dell’uso non indifferente dello stesso autore, si può attribuire 25 e in particolare la resa grafica della scheda successiva (n. 25); il vascello ha proposto in questo lasso di tempo. Si
410x550 mm. Penna e inchiostro bru- de remi per profitare d’ogni minimo anche questo ad Antonio Natale e si- superficie marina, resa con piccole on- una chiglia lunga 100 piedi (34,8 m), confronti questa soluzione con quelle
no, acquarello verde, rosso e grigio filo di vento, risponde in tutte le sue tuarne la realizzazione fra il 1752 e il dulazioni e ombreggiata di verde (vi- due ponti (più la stiva) ed è privo di dei n. 25, 26, 27 e 32.
Iscrizioni: al centro a penna “Fabbrica parti perfetamente al fine del corsaro, 1767. sibile, oltre che nei due disegni citati, cassero, sostituito da una leggera tuga
di San Becho”; scala di piedi 10 ch’è di attaccare con sicurezza, e fug- anche nel n. 32, il solo a riportare per sorretta da arcate a protezione della ***
Luogo e data: Venezia gire con celerità”. L’ultima marina ad *** esteso il nome dell’autore), permette timoneria. Il primo ponte (o corridore,
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 64 adottarli fu quella veneziana, che dopo di attribuire anche questo disegno ad secondo la terminologia veneziana) ha 25
“Fabrica di un naviglio detto Sanbec- averne considerata l’imitazione nel 23 Antonio Nadale. Non è possibile sape- su ogni lato sedici portelli per i remi Antonio Nadale
co” 1752, tentò di opporvi nel 1755 le frega- Antonio Nadale (?) re se si trattasse di un bastimento pi- più otto di maggiori dimensioni da (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Collocazione: Scaff.II.A.34/63 tine leggere a remi e nel 1758 le galere (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) rata o di un progetto proposto al go- cannone; la diversa destinazione dei
riformate. Nel 1767 finì per arrendersi: verno veneziano. La marina veneziana portelli maggiori si può dedurre dallo Fregata a remi
La denominazione San Becho rappre- la proporzione di forza poteva ottener- Sambecchino non costruì sciabecchini se non molto spaccato in basso. Il secondo ponte
senta in realtà un’errata trascrizione di si unicamente con l’imitazione degli tardi: uno sciambecchin risulta infatti ha ben 17 portelli rotondi da canno- 445x610 mm. Penna e inchiostro bru-
sambecco o sciambecco, versioni venete sciabecchi. Dopo aver considerato l’ac- 450x630 mm. Penna e inchiostro bru- presente nell’arsenale in avanzata fase ne per lato, certo per pezzi di piccolo no, acquarello rosso, grigio, verde e
del nome italiano sciabecco, di origine quisto di sciabecchi a Malta, Genova no, acquarello verde, giallo e rosso di costruzione nel 1794, mentre Gelfi calibro. Il numero previsto di cannoni giallo
orientale e indicante un’imbarcazione o Maiorca, venne accettata l’offerta di Iscrizioni: scala di piedi 5; scritte riferisce che uno sciabecchino dell’ar- è di circa cinquanta. Questa disposi- Iscrizioni: in basso a sinistra mono-
tipicamente mediterranea, esistente in un costruttore reale francese di Tolone esplicative chitetto costruttore Biasio Magrini zione sembra migliore di quella della gramma “AN”; scritte esplicative
un gran numero di varianti, secondo di costruirne uno grande e uno picco- Luogo e data: Venezia sfuggito alla distruzione e alla vendita fregata a remi del disegno successivo, Luogo e data: Venezia
l’utilizzazione fattane. Una delle carat- lo a Tolone per 27 mila ducati effettivi. Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 71 da parte degli occupanti francesi venne in quanto pare consentire l’uso della Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 70
teristiche distintive dello sciabecco era Sul modello accuratamente rilevato di “Profilo e pianta di una Galea” completato e varato dal suo costrutto- maggior parte dei remi anche durante “Profilo e spacato di una Nave”
il suo rostro prominente a prua. A par- questi bastimenti, battezzati Agile e Collocazione: Scaff.II.A.34/70 re dopo il passaggio di Venezia all’Au- il combattimento, ma di fatto l’impiego Collocazione: Scaff.II.A.34/69
tire dalla metà del Settecento lo scia- Valor, vennero costruiti nell’Arsenale stria, rappresentando il simbolo della dei remi in prossimità dei cannoni sa-
becco ebbe uno sviluppo esplosivo, di- di Venezia altri sei sciabecchi in tut- La cosa più simile a questa strana rinascita dell’Arsenale. rebbe stato impossibile mentre questi Anche questo progetto di fregata leg-
venendo il protagonista della pirateria to: Triton, Cacciator, Nettuno, Achille, imbarcazione è il sambecchino del facevano fuoco, come avveniva nelle gera a remi, come il precedente, è ope-
mediterranea e determinando l’abban- Mercurio e Cupido. Col varo degli ulti- n. 39. La presenza di portelletti per i *** galere riformate veneziane e nelle fre- ra di Antonio Nadale. Per l’organizza-
36 dono delle galere tradizionali e l’evolu- mi due, avvenuto nel 1780, cessò la co- remi alternati a portelli più grandi per gate d’arcipelago svedesi progettate da zione generale è strettamente affine al 37
disegno precedente, tanto da far pen- 26 gli sciabecchi e suggerì la costruzio- Potrebbe trattarsi di un modello cor- precedente; soprattutto, la forma della “Naviglio tra la Galera, Galeazza e
sare che siano stati prodotti nello stes- Marco Nobile (?) ne di due fregate leggere a un ponte, rispondente al progetto del Nobile qui sezione trasversale appare nettamente Sambecco o Mezza Galeazza”; scala
so momento; anche la lunghezza della (Venezia, notizie dal 1731 al 1773) armate di 26 pezzi e lunghe tra i 90 e illustrato. diversa e la larghezza massima molto di piedi 5; altre scritte esplicative
chiglia è la stessa, 100 piedi. Tuttavia i 100 piedi in chiglia, e di due fregate inferiore. In conclusione, si tratta di Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 33
questo bastimento, assai più leggero, Fregata leggera da 40 cannoni. Questo progetto di No- *** navi diverse. Si può ipotizzare che que- “Naviglio tra la Galera, Galeazza e
pesca meno, essendo dotato di un solo bile per una fregata leggera con una sto disegno di Nadale rappresentasse Sambecco o Mezza Galeazza”
ponte intero più un vero cassero, e di 330x495 mm. Penna e inchiostro bru- lunghezza di colomba (chiglia) di 93 27 un ulteriore progetto in lizza nel 1755, Collocazione: Scaff.II.A.34/33
conseguenza sarebbe stato più veloce no, acquarello grigio piedi venne probabilmente presenta- Antonio Nadale in competizione con quelli di Nobile e
alla vela. Sembra destinato a portare Iscrizioni: in alto sinistra a penna e to in tale occasione, tuttavia gli elen- (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) di Giacomazzo; da quest’ultimo, che All’inizio del 1757 si faceva molto affi-
circa 34-38 cannoni su una batteria inchiostro beige “Proposta da Marco chi delle navi costruite nell’Arsenale fu quello prescelto, nacquero le frega- damento sulle nuove fregatine a remi
e mezza. A differenza della fregata Nobile”; dati costruttivi riportano che le due fregate leggere, Fregata leggera te Costanza e Tolleranza (vedi n. 26). per reprimere le insidie dei corsari al
precedente, qui i remi sono incalmati Luogo e data: 1755 c. battezzate Costanza e Tolleranza, ven- Questo sistema di scelta dei progetti commercio veneto. Alla fine dell’anno
sul capo di banda, ad eccezione della Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 53 nero realizzate bensì con le stesse di- 255x450 mm. Penna e inchiostro bru- basato su concorsi interni aveva nume- il Senato ordinò di costruire le altre 4
prima e dell’ultima coppia, lasciando “Misure di una Fregata Longa in Co- mensioni ma sulla base di un proget- no, acquarello grigio, marrone, ocra, rosi precedenti: ad esempio, nel 1704 fregate del modello Giacomazzo pre-
i rematori in una situazione molto lomba 93 piedi” to di Giandomenico Giacomazzo. In giallo, rosso era stato seguito al momento di mette- viste nel 1755; ma l’ex-Capitano delle
esposta, e sono in numero maggiore, Collocazione: Scaff.II.A.34/52 precedenza Giacomazzo, adducendo Iscrizioni: scritte a penna con dati re in cantiere il bucintoro. Navi Albrizzi, riferendo nella sua rela-
diciannove per lato anziché sedici. l’esperienza acquisita nella cantieri- espicativi La figura IIII è la più interessante: rap- zione che le navi pubbliche non riusci-
Come negli sciabecchi, non vi sarebbe Nel 1750, mentre si trovava a Corfù stica privata, aveva mosso critiche al Luogo e data: Venezia presenta il profilo “in oncie”, la fase del- vano a raggiungere neppure i più pe-
stata una ciurma ma i remi sarebbe- per verificare la riuscita della nave progetto di Nobile per un ibrido fra Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 80, 3 la costruzione susseguente alla prepara- santi bastimenti corsari, e che le galere
ro stati azionati dai marinai in caso San Carlo Borromeo da lui costruita, la fregata e la nave di secondo rango. “tavole n° 3 di costruzione di una nave zione del cantiere, alla posa della chiglia potevano prevalere solo se superiori
di bonaccia. A causa della loro dispo- il capo d’opera dei marangoni Marco Da questi episodi, si può dedurre che da guerra” sulle tacade e all’innalzamento delle aste in numero, raccomandò di aggiungere
sizione, non sarebbe stato possibile Nobile progettò una “fregatina in due Giacomazzo desse parecchio fastidio Collocazione: Scaff.II.A.34/79c di prua e di poppa: quest’ultima opera- un’altra fregata simile alla S. Michiel
l’impiego contemporaneo dei cannoni coperte, intiero cassero, e castello, per a Nobile. Nobile disprezzava profon- zione segnava l’inizio dell’esistenza del- Arcangelo, da usare solo per incrocia-
e dei remi. L’organizzazione degli spa- fare il corso di 30 cannoni”, lunga in damente il collega: in un suo disegno In questo suo progetto per una frega- la nave e talvolta la sua data è stata regi- re nel mare. In tale incertezza, il Prov-
zi interni e delle dotazioni di bordo chiglia 82 piedi, con portelli per i remi dimostrativo di fregata conservato ta leggera a remi, associato ai disegni strata. La presenza dei sostegni verticali veditore d’Armata Giacomo Riva, 25
è quasi identica a quelli della fregata e per i cannoni, il cui disegno è con- al Museo Civico Correr di Venezia lo n. 9 e 14, Antonio Nadale insiste sulle infissi nel terreno ai due lati del cantiere anni d’esperienza sul mare, nella sua
precedente. Non è stato ancora iden- servato al Museo Civico Correr di Ve- accusa di eseguire “costruzioni inven- linee d’acqua onde ricavare le forme di dimostra una pratica simile a quella in relazione al Senato, considerò che a
tificato alcun riferimento al primo dei nezia. Con ogni probabilità nel 1752 tate dal capriccio e dal fanatismo” e carena, sebbene qui non compaiano uso in Gran Bretagna; a Venezia però prescindere dalla miseria delle ciur-
due progetti nella documentazione uf- il procuratore Simon Contarini aveva lo definisce squerarolo, cioè membro gli artefatti geometrici impiegati per queste operazioni non avvenivano al- me delle galere, dell’insufficienza del-
ficiale conservata all’Archivio di Stato visto questo progetto allorché propo- dell’arte che riuniva i proprietari dei generarle. L’aspetto generale è simile l’aperto, ma all’interno di capannoni le paghe ai loro ufficiali e degli abusi
di Venezia, ma questo secondo proget- se di rafforzare la difesa dell’Adriatico cantieri privati o squeri. Le medesime a quello della fregata leggera a remi costruiti nel Cinquecento per galere e e disordini che correvano, l’incapacità
to è compatibile con le specifiche del facendo costruire due mezze fregate, accuse di capriccio e fanatismo rivolte proposta da Nobile, probabilmente nel successivamente sopraelevati nel Sei e delle galere a resistere ai corsari deri-
Senato, contenute nella sue delibera- “la più grande … di piedi 80 in colom- agli squeraroli introdotti nell’Arsenale 1755 al momento di mettere in cantiere Settecento per adattarli alla costruzio- vava dalla loro forma e costruzione.
zione del 2 dicembre 1755, per lo svi- ba, in due coverte, col suo cassaro e di Venezia compaiono nel trattato di una fregata leggera a remi avente una ne di vascelli di alto bordo. La sua diagnosi era simile a quella di
luppo di una fregatina della lunghezza castello”, da 30 cannoni in tutto, e la costruzione navale di Giandomenico lunghezza di chiglia compresa fra i 90 Balbi nel 1744, ma mentre Balbi cerca-
in chiglia compresa fra i 90 e i 100 pie- più piccola di piedi 75 in due coverte Cavallotto, apparso nel 1766, sugge- e i 100 piedi. Vi sono però alcune diffe- *** va di migliorare le galere tradizionali,
di, di una coperta e mezza armata con da 22, entrambe con remi in corridor, rendo che i disegni del Nobile fossero renze: l’ultimo portello posteriore qui Riva mirava a superarle. Le galere tra-
26 cannoni, da costruire in due esem- per fronteggiare gli “sciambecchi, tar- destinati a corredare il trattato di Ca- è trasformato in finestrino, per contro 28 dizionali, strette di fondo, poco dotate
plari. Di conseguenza potrebbe essere tane e polacche barbaresche”. Il Se- vallotto o almeno che i due fossero in vi sono due portellini da remo in più Disegnatore veneto di fianco, erano sbilanciate dall’opera
stata proposto in tale circostanza, in nato incitò l’Arsenale a versare su tale contatto e in perfetta sintonia di idee. fra le prime due cannoniere a prua, la (secolo XVIII) morta; potevano procedere solo col
alternativa alle fregatine dei disegni suggerimento e a proporre qualche Nel Museo Civico Correr di Venezia è galleria di poppa è di tipo più leggero e vento in poppa e viravano con peri-
26 e 27. altro bastimento che potesse regge- esposto al pubblico un modello di le- aperto, come anche il castello di prua. Mezza Galeazza colo, perché prendendo le vele a collo
re il confronto con gli sciabecchi dei gno estremamente simile per la forma Differenze più sostanziali si scoprono rischiavano i remi e gli alberi. Queste
*** pirati in fatto di robustezza e agilità. dello scafo e per il numero e la distri- a un esame approfondito: la lunghezza 290x455 mm. Penna e inchiostro bru- limitazioni erano accettabili in pas-
Tuttavia una commissione istituita buzione dei portelli da cannone e dei in colomba (chiglia) di questa fregata è no, acquarello grigio sato, quando anche l’avversario aveva
38 nel 1755 giudicò inopportuno imitare portelletti dei remi a questo disegno. di circa 90 piedi, quindi più corta della Iscrizioni: in a lato al centro a penna lo stesso genere di bastimenti, ma ora 39
questo equilibrio era stato rotto dai 29 in forma di teoremi dimostrati, ne de- uomo di provetta esperienza non solo chè seguissero in Levante le due galere Storico Navale di Venezia e nell’Atlante
corsari con l’adozione degli sciabecchi. Antonio Nadale terminò il dislocamento a pieno carico nell’arte del navigare ma anche nell’ar- riformate per verificarne la riuscita. velico di Gianmaria Maffioletti porta
In caso di guerra l’Armata sottile vene- (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) in 960.000 libbre grosse venete, la po- chitettura navale. Le due galere sareb- Si vedono qui le sistemazioni interne ad escludere che si trattasse di un mo-
ta, anche riarmando le galeazze, sareb- sizione del centro di gravità, il pescag- bero state lavorate secondo il metodo delle galere riformate. La principale dello di sciabecco e suggerisce che si
be stata superata da quella ottomana, Piano galere riformate gio, la velocità a remi, che previde di del modello esibito, a riserva di qual- differenza rispetto alla galeazza tra- trattasse invece di un modello della ga-
presumibilmente rinforzata con gli tre miglia e due terzi all’ora (6,4 km/h) che piccola modifica a piacimento del- dizionale consiste nella disposizione lera riformata, forse quello stesso rea-
sciabecchi della Barbaria, di Dulcigno 305x1710 mm. Penna e inchiostro e quella a vela con un vento medio, che l’inventore. della ciurma. Qui i banchi dei rema- lizzato da Antonio Nadale e presentato
e di Candia. Egli presentò un disegno e bruno e rosso calcolò pari a quella della galera co- Si vedono qui le linee costruttive degli tori sono sotto coperta, nascosti dalla al Senato da Giacomo Riva nel 1758.
un modello di un altro genere di legno Iscrizioni: in basso a sinistra a penna mune (può essere interessante sapere scafi delle galere riformate di Giacomo corsia centrale, e si intravedono solo Disgraziatamente, di quel modello è
da lui fatto formare, che propose di far rossa monogramma “A.N.F.”; scala di che le più veloci galere veneziane rag- Riva con le modifiche suggerite da Si- le aperture praticate sullo scafo per il andata perduta ogni traccia.
costruire in sostituzione delle galere. Il piedi 16 giungevano solo 5 miglia orarie, pari ron. La larghezza, sulla base della sca- passaggio dei remi, assai spaziose, al-
nuovo bastimento sarebbe stato adatto Luogo e data: Venezia a 8,7 km/h, al remo). In conclusione, la, risulta infatti di 28 piedi. Si tratta ternate a quelle per i cannoni. ***
alle ciurme delle galere, avrebbe po- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 59 suggeriva di accrescersi la larghezza quindi del progetto esecutivo. Uno dei punti di forza delle galere rifor-
tuto inseguire gli sciabecchi ovunque, “Nomenclatura e Misure di una Gale- del legno sino ai piedi 26 e la profon- mate, oltre alle migliori doti di tenuta 31
superandoli per armamento. Il Sena- ra [cancellato] Nave” dità sino agli otto, e nutriva il dubbio *** del mare, al maggior armamento e al Antonio Nadale
to rinviò disegno e modello al Reggi- Collocazione: Scaff.II.A.34/58 che il legno stesso sarebbe stato molto maggior comfort offerto alla ciurma, (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
mento all’Arsenale affinché li facesse soggetto a rollare. Si noti che questa 30 era la possibilità di tenere il mare più a
esaminare all’ammiraglio, ai proti e ai Mentre il modello e il disegno del nuo- previsione sarebbe stata confermata Antonio Nadale lungo grazie alle maggiori scorte di ac- Pianta galere riformate
capi d’opera. vo bastimento presentato dal Riva ve- dall’esperienza, dimostrando la bontà (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) qua. La galere ordinarie, a causa dello
Malgrado la forte somiglianza fra la niva esaminato dagli esperti, il disarmo dell’analisi di Siron. L’ammiraglio, il spazio interno limitato e del numero- 320x1380 mm. Penna e inchiostro
proposta B e i tre disegni n. 29, 30 e delle due galeazze scemò ulteriormen- proto e tutti i capi d’opera lodarono e Spaccato galere riformate so equipaggio, potevano stivare acqua bruno, acquarello, rosso, giallo e gri-
31 di galera riformata, questo termi- te la forza dell’Armata sottile; nel suo approvarono il progetto, a riserva di sufficiente per tre soli giorni, mentre gio
ne non compare nella legenda, tut- dispaccio il Provveditore Generale da poche modifiche e suggerimenti accet- 315x1630 mm. Penna e inchiostro nelle nuove galere il Riva assicurava Iscrizioni: in basso a sinistra a penna
tavia sembra ragionevole presumere Mar Grimani ricordò che si deduceva tati di buon grado dal Riva. Il solo capo nero, acquarello grigio potersene tenere una riserva bastante monogramma “A.N.F.”; scritte espli-
trattarsi di un progetto preliminare dalle memorie storiche come un tem- d’opera Dall’Acqua pronosticò che il le- Iscrizioni: al centro a penna “Spacato per 15 giorni. Il disegno mostra un’al- cative
per le galere riformate proposte da po vi fossero grosse galee che stavano gno sarebbe stato sproporzionato, che Delle Galere Riformate”: in basso a si- tra particolarità che distingueva le ga- Luogo e data: Venezia
Giacomo Riva nel 1758: in effetti, la in mare anche d’inverno e giungevano non avrebbe retto il mare e non avrebbe nistra monogramma a penna e inchio- lere riformate dalle galeazze, cioè che Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 57
loro lunghezza secondo il modello e il a Candia e oltre, mentre le attuali po- potuto usare la sua artiglieria, ma Riva stro nero “A.N.F.” le riserve d’acqua erano contenute in “Pianta del Cassero [cancellato] dei
disegno preparati da Antonio Nadale tevano prendere a bordo acqua per tre e Siron liquidarono le sue obiezioni. Luogo e data: Venezia botti, anziché nei vecchi cassoni. locali interni di un Naviglio”
per Riva e da questi sottoposti al Se- soli giorni. Aveva visto il modello del Essi dimostarono anche che il maggior Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 56 Non è stata conservata alcuna veduta Collocazione: Scaff.II.A.34/56
nato era di 136 piedi (48 m), mentre Riva, che coi suoi 15 giorni di auto- costo di costruzione (Riva prevedeva “Spacato delle galere” esterna di questi bastimenti. Tuttavia,
qui è di 128. Potrebbe trattarsi di un nomia incontrava pienamente i suoi un aumento del 25%) sarebbe stato Collocazione: Scaff.II.A.34/55 fino agli anni Trenta del secolo scorso, Questo disegno riproduce la pianta del
disegno proposto da Antonio Nadale a oggetti, e riteneva che tal genere di ammortizzato dalla maggior durata. nella raccolta Barozzi era possibile ve- ponte inferiore delle galere riforma-
Giacomo Riva, che avrebbe assunto la bastimento sarebbe stato molto utile Successivamente Siron suggerì di allar- Nella primavera 1760 “con la direz. dere un modello, già in palazzo Grade- te coi corridoi laterali, invisibili nello
paternità del progetto in cambio del- senza alterare molto la spesa pubblica. gare il bastimento di un piede per lato e dell’abile capo d’opera Antonio Na- nigo, di un’imbarcazione dotata di tre spaccato precedente.
la protezione accordata al suo autore. In seguito a ciò, il Senato rinnovò l’or- sopra la cinta, in modo da mantenerne dale, e con la quotidiana assistenza alberi con vele latine, ma armata con Le prime relazioni sull’impiego delle
Ciò chiarirebbe l’origine concettuale dine al Reggimento di produrre i suoi la velocità prevista al remo, cosicché il dell’esperto maestro di nautica Siron” batterie laterali e cannoni ai lati del galere riformate nel 1761 conferma-
della galera riformata come derivato studi. Nel frattempo, venne sospeso il rollio sarebbe stato moderato, e di ri- i due legni erano allestiti. Dietro sug- cassero. Una sua vista di poppa, mol- rono “la forza, l’uso, et il frutto, che
della galeazza piuttosto che della ga- varo della fregata. durre l’armamento allo stesso calibro gerimento del Riva, vi vennero fatte to scorciata, pubblicata da Giuseppe può da esse sicuramente sperarsene”,
lera, mentre i tre disegni successivi ne Il Reggimento aveva sollecitato, oltre a che armava le navi atte. passare le ciurme di due galere venute Carlo Speziale sulla rivista “Dedalo” e riferendo quanto fossero “senza con-
rappresentano il progetto esecutivo. quello dei proti, anche l’esame del mae- In seguito a tali relazioni favorevoli, al disarmo, integrate con condannati descritta come “poppa di uno sciabec- fronto più resistenti al mare, e niente
stro di nautica Giovanni Siron. Questa nel marzo 1759 il Senato autorizzò la della fusta per giungere ai 248 galeotti co”, permette di riconoscere la distri- meno attivi dell’ordinarie galere, ed
*** scelta indica il desiderio di non coin- costruzione di due bastimenti con le richiesti per i loro 48 remi; anche i ma- buzione delle finestre e delle cannonie- abbiano anche di se stesse fatta una
volgere l’Università di Padova. Siron regolazioni proposte, sotto la direzio- rinai addetti alle vele e gli ufficiali ven- re. Un confronto col presente disegno generale vantaggiosa impressione, da
analizzò la forma del bastimento e per ne dei capi d’opera di gradimento del- nero aumentati. Riva ottenne anche di e coi disegni degli sciabecchi veneziani che si sparse la fama della loro mole,
40 mezzo di laboriosi calcoli, che espose l’inventore e coll’intervento del Siron, farvi imbarcare Nadale e Siron affin- grande e piccolo conservati nel Museo struttura, attitudine, e forza militare” 41
e “atte a prestare negl’incontri una va- e che in tali condizioni non potevano In questo progetto per una fregata a San Michiel, della quale potrebbe rap- rica il Nocetti si esercitò anche nella inchiostro bruno e rosso
lida diffesa contro a’ corsari a tuttella impiegare i remi né i cannoni laterali. vela e a remi, Antonio Nadale adotta presentare uno sviluppo: mancando il costruzione di bastimenti più modesti Iscrizioni: in alto a destra a penna
del commercio, e della navigazione”; Sarebbe stato possibile eliminare que- un tratto di una linearità e nitidezza piano dei quinti, è impossibile averne quali cavafanghi, di uno dei quali ri- e inchiostro bruno “fait Le 29 April
ma richiedevano alcune “regolazioni, sti difetti nei bastimenti successivi, ma inconsueti, che ricorda quello del col- la certezza. Questa proposta potreb- mane un suo progetto datato 1791. 1760…May…”; al centro “frecatte de
e modificazioni (…) alla materiale loro il costo di 67.000 ducati di ciascuna lega Marco Nobile (n. 8). La scompar- be essere stata influenzata dalla co- Questo progetto riporta una datazione 30 canons”; a destra a in alto “Del
tessitura, la posizione, e la qualità del- galera riformata contro i 25.000 di una sa delle cornici attorno ai portelli da noscenza dei particolari delle fregate piuttosto confusa, il giorno “29 avril” signor Pietro Nocetti Fabbricator de
la matadura, la forma della rema, la galera comune fece decidere al Senato cannone asseconda la voga generale austriache, nel qual caso il disegno sa- essendo seguito dagli anni 1745 e Livorno”; scala di piedi 22 francesi (?);
manura, e respettivi movimenti, (…) nel gennaio 1766 la sostituzione di due europea tendente all’alleggerimento rebbe databile alla seconda metà de- 1749, quest’ultima data in apparenza altre scritte esplicative
onde costruirle in grado di maggior galere di vecchio tipo “alli due prefatti della decorazione a intaglio presen- gli anni Sessanta del Settecento. Ciò sovrascritta a 1746. In esso il Nocetti si Luogo e data: Trieste (?), 1760
perfezione, e più atte alla navigazio- legni, che non corrisposero alle conce- te sulle navi da guerra, suggerendo spiegherebbe il cambiamento di stile definisce ancora fabbricatore a Livor- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 88
ne”. Il Senato fu infastidito dai costi di pite speranze nel replicato loro esperi- che questo rappresenti il più tardo e la presenza di alcuni disegni del No- no, città che aveva certamente già la- “Costruzione di una Fregata di 58 can-
gestione più elevati di quelli delle gale- mento, ed apportano molto maggiore fra i disegni di Nadale presenti nella cetti nella presente collezione. sciato per trasferirsi a Trieste nel 1746. noni ed altra di 30 cannoni”
re ordinarie, per cui chiese all’Armar di il dispendio in confronto delle ordina- collezione. La realizzazione sembra Il vascello rappresentato è una fregata Collocazione: Scaff.II.A.34/87
studiare nel nuovo armo dei bastimen- rie galere”. successiva a quella dei disegni per le *** da 58 cannoni su due batterie e mezza.
ti il modo di sollevare l’erario, “salvo al Al di là di alcune indubbie manchevo- galere riformate e deve situarsi nei Si tratta di un disegno di accurata ese- Questo progetto raffigura una fregata
buon uso de legni medesimi”, e ordinò lezze di progetto delle galere riforma- tardi anni Sessanta o primi anni Set- 33 cuzione, che denota una buona com- da 30 cannoni a due ponti, dei quali
al Reggimento all’Arsenale di operare te, il sabotaggio e l’ostruzionismo del tanta del Settecento, ma questa è solo Pietro Nocetti petenza nel disegno tecnico, senza in- solo il ponte superiore risulta armato
“tutte quelle regolazioni, che senza al- Reggimento, mascherati da zelante pe- un’ipotesi. La soluzione qui prospetta- (Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al dulgere in alcun genere di rappresenta- con una batteria completa di canno-
terazione della sua struttura, sien con- danteria, e il contrasto fra le relazioni ta per combinare remi e batteria è più 1791) zione artistica, al contrario dei disegni ni, mentre il ponte inferiore sarebbe
ciliabili col presto loro armo”, con la favorevoli del Boldù e l’accanimento efficiente di quelle proposte nei pro- costruttivi di Antonio Nadale, spesso utilizzabile per trasporto; ma la se-
sovrintendenza e l’assistenza anche del del Marin lasciano luogo al sospetto getti di fregate a remi (n. 24 e 25) e di Progetto per una fregata da 58 cannoni meno precisi e più inclini a un certo zione e le linee di carena denotano
Nadale e del Siron. Il difetto principa- che l’intera vicenda sia stata pilotata quelle adottate nelle fregate leggere a taglio artistico. I pieds menzionati nel- un bastimento veloce. A parte queste
le era il violento e fastidioso rollio già verso il suo esito fallimentare da risen- remi veneziane progettate nel 1755 (n. 435x1375 mm. Matita nera, penna e la scala non sono necessariamente pie- differenze, il piano è del tutto analo-
previsto dal Siron. Per ridurlo senza timenti, gelosie e rivalità personali: un 26) e nelle galere riformate (n. 28-31) inchiostro bruno e rosso di francesi, anche se l’aspetto generale go al n. 33: simili sono i profili del-
alterare la struttura dei bastimenti, gli aspetto intrinseco del gioco politico mentre è praticamente uguale a quel- Iscrizioni: in alto a sinistra a penna e fa pensare a un modello di provenien- le ruote di prua e di poppa, il tratto,
esperti dell’Arsenale e il Siron suggeri- nella Repubblica di Venezia. la adottata per le fregate austriache inchiostro bruno “1745 fait Le 29 Avril za o derivazione francese. Poiché non l’organizzazione, la disposizione del-
rono di allungare gli alberi, fare le pen- Aurora e Stella Mattutina costruite a 174[6]9 li May 1749”; al centro “fre- risulta che egli abbia costruito navi di le scritte, il nome stesso “L’inconüe”,
ne in due pezzi, allargare i corridori. *** Portore dai Nocetti nel 1765 (n. 35), catte de 58 canons”; a destra in alto questo genere per la marina imperia- e anche qui il Nocetti si definisce fab-
Successivamente, il Reggimento all’Ar- tranne per il numero molto minore di “del signor Pietro Nocetti Fabbricator le, restano aperte varie possibilità: una bricatore a Livorno, e la data è an-
senale ammise che le galere vennero 32 portelli da remo e per la presenza di in Livorno”; scala di piedi 22 francesi proposta, oppure un progetto eseguito cora il “29 avril”, ma stranamente di
riparate ma “non fu fatta regolazione Antonio Nadale portelli da cannone anche nel ponte (?); altre scritte esplicative per la marina granducale toscana, un un anno alquanto posteriore, il 1760,
alcuna del corpo, e nella struttura de (Venezia, notizie dal 1729 al 1773) inferiore. In effetti, questa è l’unica Luogo e data: Livorno (?), 1745-1749 disegno di prova per dimostrare ai suoi nel quale comunque il suo autore do-
medesimi”, perché così era stato pre- disposizione che consenta l’impiego Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 87 nuovi padroni austriaci la propria ca- vrebbe essersi trovato a Trieste e non
scritto, ma vi è il sospetto che non ab- Fregata a remi contemporaneo dei remi e dell’arti- “Costruzione di una Fregata di 58 can- pacità o semplicemente un’esercitazio- a Livorno. Queste incongruenze rap-
bia praticato nessuna modifica. Inoltre glieria. noni ed altra di 30 cannoni” ne accademica. presentano un rompicapo, a meno di
rifiutò di impegnare il proprio onore 470x1050 mm. Penna e inchiostro I portelli per i remi sono grandi quasi Collocazione: Scaff.II.A.34/86 pensare che ambedue i disegni siano
facendosi garante del giudizio dei co- bruno, acquarello grigio, verde, giallo, quanto quelli da cannone: in effetti, *** in realtà coevi e che alcune o tutte le
struttori in un bastimento dalle pro- beige, nero più che di un progetto di nave, sem- Pietro Nocetti, di origine corsa, passò date siano state aggiunte posterior-
porzioni lontane dalla loro “sola prati- Iscrizioni: in alto a penna e inchiostro bra trattarsi di un disegno dimostrati- da Livorno a Trieste nel 1746 col padre 34 mente. Anche per questo secondo
ca”. Il loro nuovo comandante, Giaco- bruno “Antonio Nadale” vo per l’impiego occasionale dei remi Giulio e con lui nel 1765-67 costruì a Pietro Nocetti disegno si possono ripetere le stesse
mo Antonio Marin, raccolse una serie Luogo e data: Venezia dai normali portelli da cannone di una Portorè (l’odierna Kraljevica, in Croa- (Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al considerazioni fatte a proposito del
di dichiarazioni giurate degli ufficiali, Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 84 fregata grossa. Manca la scala, ma le zia) per la marina imperiale le due 1791) precedente.
comprovanti che anche con “vento ma- “Disegno di una Nave da guerra Ve- divisioni numerate sotto la chiglia fregate da 30 cannoni Aurora e Stella
nevole e mare discretto” i bastimenti neta” suggeriscono che la sua lunghezza sia Mattutina, per le quali si rinvia al n. 35; Progetto per una fregata da 30 cannoni ***
rollavano tanto da infrangere l’albera- Collocazione: Scaff.II.A.34/83 di 100 piedi (34,8 m), inferiore a quel- quindi successe al padre come cesareo
42 tura e sbattere con la carena sul fondo, la delle fregate da 40 cannoni come la regio costruttore navale e in questa ca- 420x1435 mm. Matita nera, penna e 43
35 e Marocco, i quali vennero conclusi 36 Venezia; tuttavia la nave del Conti è 37 anche di 200-300 migliara (tonnellate
Pietro Nocetti nel 1764 e 1765. Poiché si temeva che Disegnatore anonimo debolmente armata, avendo solo una Giacomo Lupi venete), per il trasporto di seta, carta,
(Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al ciò avrebbe indotto Venezia a trascu- (secolo XVIII ?) batteria continua da prua a poppa e (secolo XVIII) lino, agrumi, ferro lavorato.
1791) rare il pattugliamento dell’Adriatico, una batteria discontinua in coperta, Protagoniste di questa navigazione in-
aprendone le porte alla pirateria, la Disegno di nave da trasporto come le fregate noleggiate agli Olan- Burchiello da farina terna erano imbarcazioni come le ra-
Progetto per una fregata Corte di Vienna decise di provvede- desi durante la guerra di Candia. Po- scone, oggi non più esistenti, e i burchi,
re autonomamente alla difesa delle 450x610 mm. Penna e inchiostro trebbe trattarsi dell’Europa, la prima 445x610 mm. Penna e inchiostro bru- anch’essi quasi scomparsi. I molteplici
470x1390 mm. Matita nera, gesso ros- proprie rotte commerciali e nel 1764 bruno acquarello grigio, pergamena nave da guerra costruita dal Conti nel no, acquarello grigio, nero e azzurro usi ai quali erano adibiti sono docu-
so, penna e inchiostro bruno i due Nocetti vennero inviati nel- incollata su carta 1662. Nella copia di Padova entrambe Iscrizioni: in alto al centro a penna mentati da Baïf, il quale a pagina 93
Iscrizioni: in basso a sinistra a penna l’arsenale di Portore per costruirvi i Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 66 le batterie sono armate solo a prua e a “Burchiello da Farina zalla porta Ste- del suo De re navalis scrive: “Vidi aqua-
“Fregata del signor Pietro Nocetti Fab- due vascelli. Il 13 gennaio dell’anno “Vascello disarmato, disegnato in per- poppa, facendo apparire questa nave ra 500 Veneziani votto pesca un pie- rias naves et lignarias, arenarias, luta-
bricator di Livorno”; scala di piedi 22 successivo una stesura del progetto gamena” un trasporto, mentre sul ponte di co- de”; in basso a sinistra “Giacomo Lupi rias, farinarias: quas Burchi de aqua,
inglesi definitivo venne effettuata da Vin- Collocazione: Scaff.II.A.34/65 perta sono aggiunti alcuni portellet- Marangon di Ca’ Morosini Vallurba- de legno, da sabion, da fango, da farina
Luogo e data: Portore (?) cenzo Dini, allora solo quindicen- ti per remi, assolutamente inutili in na” scala di piedi 30 appellitant”.
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 89 ne, anch’egli originario di Livorno. Presso varie collezioni in Italia e al- una nave di tali dimensioni. Tuttavia Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 43 Il burchiello illustrato è concepito
“Costruzione di una Fregata di 58 can- Venezia, come sempre sensibile alla l’estero sono conservati i disegni di l’inglese Dummer nel 1685 riferì che “Burchiello da farina” per portare 500 stera (staia) venezia-
noni ed altra di 30 cannoni” minaccia portata dalle velleità ma- un architetto navale attivo a Venezia le navi da lui viste in costruzione nel- Collocazione: Scaff.II.A.34/42 ni cioè circa 42.000 litri e pescare un
Collocazione: Scaff.II.A.34/88 rittime degli Asburgo al proprio jus nella seconda metà del Seicento, Ste- l’Arsenale erano dotate di portelli per solo piede (34,8 cm). L’imbarcazione è
sul mare Adriatico, mise in allarme i fano Conti, il quale è più noto sotto i remi. La fitta trama di fiumi e canali navi- dotata di un alberetto per alarla, cioè
Questa fregata ha forme quasi identi- propri informatori. Solo in settembre il nome di Stefano de Zuanne de Mi- Si possono fare diverse ipotesi. Potreb- gabili che interseca la pianura padana farla trainare da un cavallo lungo la
che a quelle delle fregate leggere Au- le fregate vennero poste in cantiere chiel come autore dell’unico vero trat- be trattarsi di una rielaborazione del che fin dal Medioevo rappresentava la riva. L’autore del progetto è Giacomo
rora e Stella Mattutina costruite per ed in tale occasione un confidente ve- tato veneziano di architettura navale, disegno del Conti presente nel mano- principale via di collegamento e di tra- Lupi, marangon (carpentiere) di Ca’
l’Austria dai Nocetti, padre e figlio, a neziano, il costruttore navale Dorigo per altro rimasto manoscritto. È im- scritto di Londra oppure di una copia sporto commerciale tra la terraferma Morosini, situata sulla riva dell’Adige,
Portore (l’odierna Kraljevica), come Borri di Parenzo, riuscì a ricavare e mediato cogliere la rassomiglianza di di un altro perduto disegno del Con- e Venezia vide aumentare di molto la una delle località che compongono il
si può vedere confrontando i rispetti- a inviare a Venezia un loro disegno questo disegno con uno di quelli con- ti, o addirittura di un disegno di fine sua importanza nel Sei-Settecento. Il comune di Sant’Urbano nella provin-
vi profili e le proiezioni delle ordinate. di massima, tuttora conservato nel- tenuti nel trattato del Conti, precisa- Seicento dello stesso Conti, ma non declino delle manifatture della capi- cia di Padova, anticamente chiamato
A parte qualche lieve difformità nelle l’Archivio di Stato di Venezia, nel mente quello inserito senza spiegazio- sembra di riconoscere il suo tratto. tale infatti venne più che compensato Vall’Urbana dalla grande valle che si
linee dello scafo, le principali diffe- quale il loro profilo compare con un ni a pagina 45 della copia di Londra, Se invece il disegno è stato realizzato dall’enorme sviluppo produttivo dei estendeva verso Vighizzolo. Leggi ve-
renze consistono nei dieci portelli da esagerato numero di portelli da can- l’unica completa fra le copie note. La da un copista del Settecento, si ignora territori italiani della Repubblica. Nel neziane proibivano alle maestranze
cannone del disegno, contro i dodici none. Poco dopo il varo dell’Aurora, rassomiglianza si estende fino ai det- quale esigenza abbia spinto l’autore Settecento, la produzione agricola di- cittadine di costruire imbarcazioni al
delle fregate costruite a Trieste, e nel- eseguito il 10 settembre 1766, Giulio tagli dell’ornamentazione. Accanto a a ricalcare le orme di un costruttore venne così abbondante che si esporta- difuori del Dogado, tuttavia lungo i fiu-
l’aggiunta su queste ultime di quindi- Nocetti morì e il figlio Pietro terminò queste analogie, si colgono per contro così fuori moda. Tuttavia ciò costitui- vano ogni anno 2.000.000 staia (staio mi che attraversavano i territori della
ci portellini da remo, qui assenti. La l’altra fregata, la quale venne varata notevoli differenze: il tratto del dise- rebbe un’ulteriore dimostrazione che = 83,3172 litri) di grano, riso e legumi. terraferma esistevano numerosi squeri
presenza della scala in piedi inglesi il 29 gennaio 1767; successivamente gnatore è evidentemente differente; il trattato del Conti non fosse stato Le manifatture, sebbene diminuite in per la costruzione e la riparazione di
suggerisce che le due fregate austria- Pietro successe al padre come Cesa- qui compaiono gli alberi e il fanale di dimenticato, così come la citazione quantità a Venezia, erano smisurata- imbarcazioni. La limitazione del pe-
che siano derivate da un progetto bri- reo regio costruttore navale dell’Im- poppa, assenti nel disegno originale. fattane dall’abate Gianmaria Maffio- mente aumentate nella Terraferma. scaggio potrebbe essere un riflesso dei
tannico opportunamente adattato dai pero. È delineata la superficie marina, as- letti nella sua prolusione in apertura Quando nella metropoli si fabbricava- problemi nei quali versava allora la na-
Nocetti alle esigenze austriache. Pochi anni dopo, le due unità venne- sente in tutti i disegni del Conti. Nel del suo primo corso quinquennale di no ancora 18.000 pezze di panno, non vigazione fluviale lungo l’Adige. All’al-
La loro realizzazione si inquadra nel- ro vendute alla marina del Granduca- disegno londinese è presente la scala architettura navale presso l’arsenale v’erano nelle città quelle industrie in- tezza del Canale di Loreo, questo traf-
la situazione di tensione creatasi fra to di Toscana. in piedi veneti, dalla quale si può cal- di Venezia. trodotte grazie all’impiego della ruota fico si univa a quello proveniente dal
Venezia e altri Stati interessati ai traf- colare per la chiglia una lunghezza di idraulica; non v’erano le fabbriche di Po. Una volta raggiunta la Cavanella
fici marittimi mediterranei, compre- *** 100 piedi (34,8 m), inconsueta per una *** panni di Schio, Crespano, Bassano, Ve- d’Adige, i burchi la discendevano fino a
sa l’Austria, in seguito alla decisione nave mercantile e prossima a quella di rona, Thiene; le telerie di Linussio, le Brondolo, donde i più piccoli potevano
della Repubblica Serenissima di sta- un grande vascello da guerra come il seterie di Vicenza ed altri luoghi. Per entrare in laguna attraverso le porte,
bilire trattati di pace con le Reggenze Giove Fulminante, una delle prime il trasporto di queste merci vi erano mentre i maggiori potevano farlo solo
44 Barbaresche di Tunisi, Algeri, Tripoli navi di linea costruite nell’Arsenale di i bastimenti fluviali, capaci ciascuno a Malamocco. Queste imbarcazioni 45
rappresentarono un elemento consue- senza del castello a prua. Tre palandre tiglio “Sambechino comandato da Ca- sequestri sui rei. (round tuck) anziché a specchio come “Hourque batiment hollandais voyez
to del paesaggio lagunare, nobilitato vennero impiegate dai veneziani nella pitano Cristoforo Grillo di Perasto in Il bastimento usato dal corsaro Grillo, nelle navi venete (square tuck). Due le Dictionaire de p. 491”; in basso a
da pittori come Carlevarijs, Canaletto guerra di Morea per il bombardamento corso in levante con bandiera di malta qui illustrato, era un sambechino, detto pompe a catena sono visibili nella se- sinistra “Cague voyez le Dictionarie de
e Francesco Guardi, finché le comuni- delle piazzeforti marittime. Una di esse, fatto in livorno lì 4 aprile anno 1746 anche passacavalli, una tipologia origi- zione trasversale in alto a destra. Le Marine de p. 142”; in basso a destra
cazioni su rotaia prima, poi quelle su dotata di quattro alberi e armata con massa” naria del Mediterraneo orientale ma pompe a catena, impiegate a bordo “Senau batiment hollandais voyez le
gomma, soppiantarono quelle fluviali. due mortai di bronzo del calibro veneto Luogo e data: Venezia (?), post 1746 non ignota nell’Adriatico, dove alcuni delle navi inglesi fin dall’epoca di Eli- Dictionarie de p. 690”
da 500 libbre e 16 cannoni, finì distrutta Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 44 sambechini si spingevano fino a Trie- sabetta I, erano molto apprezzate dai Luogo e data: post 1702
*** durante l’assedio di Malvasia nel 1690. “Sambecchino” ste. Questa variante dello sciabecco, veneziani, che le importavano dal- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 41
La mobilità di questi bastimenti era Collocazione: Scaff.II.A.34/43 nota anche come jabequin, chanvequi l’Inghilterra ma ne impiegavano un “Barche pescherecie Olandesi”
38 molto ridotta e spesso dovevano venire o chambequin (dal turco), è descritta solo esemplare a bordo delle loro navi Collocazione: Scaff.II.A.34/40
Pietro Biondo rimorchiati. In sostituzione delle due Nella seconda metà degli anni Quaran- come un grande sciabecco armato a pubbliche, affiancandolo con le tradi-
(secolo XVIII) palandre superstiti Sant’Antonio Abate ta del Settecento, dopo la conclusio- fregata e venne utilizzata fino al 1830; zionali pompe a stantuffo. La polena I disegni sono tratti da una serie di in-
e Madonna dei Sette Dolori, ormai de- ne della pace fra l’Impero Ottomano due bastimenti di questo tipo, appar- raffigura un leone coronato, mentre i cisioni del 1702, opere di un incisore
Fregadone crepite all’epoca dell’ultima guerra ve- e la Persia nel settembre 1746, fra la tenuti alla Marina Reale spagnola, leoni in polena delle navi venete era- del quale si conoscono solo le iniziali:
neto-ottomana, due nuove palandre più Repubblica Serenissima e la Sublime l’Aventurero e La Andaluz, attraversa- no privi di corona, come si può vedere D. S. Evidentemente le incisioni di D.
460x630 mm. Penna e inchiostro bru- grandi vennero costruite nell’Arsenale Porta vi furono alcune tensioni che sa- rono l’Atlantico, vennendo spediti da in tutte le rappresentazioni note. La S. vennero copiate dall’ingegnieur de
no e marrone, acquarello grigio nel 1717. Battezzate Il Fulmine e Ma- rebbero potute sfociare in un conflitto Ferrol a Montevideo, dove il secondo mano sembra quella di Antonio Nada- la Marine Bellin per le nuove incisioni
Iscrizioni: in alto al centro a penna e donna delle Grazie, vennero utilizzate a malgrado la debolezza delle rispettive andò perduto. L’autore del disegno le, il quale a metà degli anni Quaranta di Benard inserite nell’Encyclopédie di
inchiostro marrone “Fregatone Navi- sostegno delle operazioni contro l’Alba- flotte. Una di queste fu causata da un sembra Antonio Nadale, le cui mac- del Settecento si trovava in Armata al Diderot e d’Alembert: lo prova il fatto
glio Veneto, che si naviga però fuori nia ottomana. Dopo la guerra, vennero certo Cristoforo Grillo, bandito da Pe- chiette per gli equipaggi dei bastimenti servizio del Provveditore Generale da che al contrario di questi disegni, le
dal Golfo fatto da Pietro Biondo il conservate per lunghi anni nell’Arsena- rasto (Perast in Montenegro, allora in dati a carena dei n. 18, 19 e 20 sono Mar Daniel 4° Dolfin. In quel periodo, incisioni dell’Encyclopédie sono specu-
1757”; scala di piedi 10 le; l’ultima di esse venne destinata alla territorio veneziano), che irritò i turchi somigliantissime a quelle per i marinai mentre durava la guerra di successione lari rispetto a quelle del 1702 e che vi è
Luogo e data: Venezia, 1757 demolizione nel 1755. predando molti loro natanti con un ba- dell’equipaggio del corsaro Grillo. È austriaca, due navi britanniche entra- stato omesso il relativo sfondo.
Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 69 Questo fregadone, come riporta la di- stimento armato a Livorno nel 1746, possibile che Antonio Nadale, che nel rono nell’Adriatico a caccia di corsari Secondo Jal, il Buche (inglese Buss,
“Fregadone (Naviglio veneto) disegno citura, venne disegnato nel 1757 dallo finché gli abitanti di Dolcigno (odierna 1746 si trovava in Levante in qualità di francesi. Si potrebbe pensare che l’au- olandese Buis) era un bastimento di
penna” stesso proto Pietro Biondo autore del Ulcinj in Albania, allora territorio otto- proto dei marangoni d’Armata, abbia tore abbia inteso riprodurre una delle origine olandese per la pesca delle arin-
Collocazione: Scaff.II.A.34/68 progetto di nave da guerra del n. 7 e mano) lo catturarono e lo impiccarono avuto agio di osservare il bastimento due navi britanniche. Ma la galleria ghe, chiamato anche Nevre, con una
presumibilmente dell’urca del n. 42. La a un pennone. I perastini, per vendetta del Grillo prima della sua cattura. aperta superiore che gira tutt’attorno portata di 50-70 tonnellate e poppa e
A differenza dell’urca (n. 42), questo tipo proibizione del governo veneziano ai e odio atavico, armarono legni e depre- alla poppa non venne mai impiegata prua tondeggianti. Queste imbarcazio-
di bastimento, come la marciliana, era patroni di queste unità e a quelli delle darono una tartana dolcignotta, con *** sulle navi britanniche. Il disegno indu- ni vennero costruite anche in Inghil-
tipico dell’Adriatico. Stefano de Zuanne marciliane a uscire dall’Adriatico era morte di molti sudditi ottomani. Per gia sulle complesse manovre. terra: il primo herring buss britannico,
de Michiel la descrive come un vascel- dovuto al loro debole armamento difen- scongiurare una rottura occorsero uffi- 40 il Pelham, vi venne varato nel 1750. Il
lo da trasporto di scarso pescaggio, ar- sivo, che li esponeva alle aggressioni dei ci pressanti della Repubblica alla Por- Disegnatore anonimo *** francese antico Flibot (sinonimo del
mato con tre soli alberi, cioè maestra, corsari. ta, assicurazioni del suo dissenso e la (secolo XVIII) precedente secondo il testo citato nella
trinchetto e mezzana, senza bompresso promessa di castigare il cattarino Bujo- 41 didascalia), l’olandese Vlie-boot, l’in-
né sperone, e ne fornisce un’illustrazio- *** vich, capo dei perastini, ciò che venne Nave inglese Disegnatore anonimo glese Fly-boat sono tutte trascrizioni
ne nel suo trattato. Gli esemplari più eseguito dal Provveditore Generale di (secolo XVIII) dell’anglosassone Bat (battello) e Flig,
piccoli erano chiamati fregadoncini. La 39 Dalmazia. Ma la Porta aveva inviato 455x750 mm. Penna e inchiostro bru- Fleoga (mosca) denotanti una picco-
variante chiamata palandra, adibita a Disegnatore anonimo commissari al confine, dove per il trat- no, acquarello grigio Barche olandesi da pesca la fleuta (così in italiano; in francese
usi militari, venne costruita a Venezia (secolo XVIII) tato di Passarowitz dovevano definirsi Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 50 Flûte, in olandese Fluit) che non supe-
a partire dal 1685. Questo derivato del casi del genere. I turchi, il cui sdegno “Nave inglese” 450x595 mm. Matita, penna e inchio- rasse le 100 tonnellate.
fregadone, armato con grossi mortai, Sambecchino si era accresciuto dopo aver udito le la- Collocazione: Scaff.II.A.34/49 stro bruno, acquarello grigio Per l’Hourque, si veda il n. 42.
era l’equivalente veneziano delle galeot- mentele dei dolcignotti, fecero doman- Iscrizioni: sotto la prima immagine a Non è stato possibile reperire alcuna
te a bomba utilizzate dai francesi per il 445x580 mm. Penna e inchiostro bru- de elatissime, e si dovette tacitarli con Oltre alla bandiera, molti altri parti- sinistra in alto “Buche ou Flibot voyez notizia relativa al Cague.
bombardamento di Genova nel 1684, no, acquarello grigio, nero e rosso esborso di grave somma a nome della colari qualificano questa nave come le Dictionarie de Marine Amst. 1702 Secondo l’Encyclopédie, il Semale era
46 e si distingueva dal fregadone per l’as- Iscrizioni: in alto a sinistra entro car- città di Perasto, per poi risarcirsi con britannica. La poppa è tondeggiante de p. 130”; la prima in alto a destra un bastimento utilizzato dagli olandesi 47
e dai fiamminghi per il commercio da inchiostro bruno “Urca. Sorte di Va- i fianchi tondeggianti come le fleute Luogo e data: Venezia come battelli postali, mentre la Repub- Le due imbarcazioni postali olandesi
una città all’altra. Nessun bastimento scello usato nel Settentrione” (fluyt) ed armato a sloop, con in più un Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 51 blica faceva uso per le medesime fun- sono assai diverse tra loro. Il primo pac-
con questo nome compare nell’Archi- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 67 bompresso, come l’imbarcazione qui “Pacbotto Inglese con Dimostrazione zioni di un piccolo bastimento a remi ket olandese ha due alberi ed è attrezza-
tectura di Chapman, né il termine figu- “Disegno di un Vascello (Urca) che si illustrata. Il bastimento qui riprodotto e Misure ecc.” simile alla feluca e chiamato felucone to a ketch, termine un tempo tradotto
ra nel Glossaire di Jal. Probabilmente usa nel settentrione” e quello del disegno n. 41 rappresenta- Collocazione: Scaff.II.A.34/50 da dispazzi, che veniva costruito nel- a Venezia con checchia. Il secondo ha
coincide con lo Smack o Smak, basti- Collocazione: Scaff.II.A.34/66 no dunque questo secondo tipo di urca l’arsenale. Il disegno di uno di questi probabilmente le forme ampie e ap-
mento assai largo a uno o due alberi: o Hoecker. Col tempo houcre e hourque Questo battello è definito pah’bot- bastimenti è incluso nel A voyage into piattite tipiche di molte imbarcazioni
anche questo, come altri tipi di basti- Il termine urca è l’equivalente italiano finirono per confondersi e hourque finì to inglese (la denominazione italiana the mediterranean seas di Dummer. tradizionali olandesi, come suggerisce
menti originari dell’Olanda, venne co- e spagnolo dei termine francesi hou- per prevalere. più comune era pacbot) e attraverso il l’impiego di derive laterali simili a quel-
piato in Inghilterra e in Francia. cre, hourque e ourque, del portoghese A causa di alcune somiglianze coi n. termine francese paquebot deriva dal- *** le dei pescherecci illustrati nel n. 41.
Tutte le imbarcazioni illustrate sono hurca, dell’olandese Hoecker e dell’in- 7 e 38, quali il tipo di ombreggiatura l’inglese Packet-boat ossia battello po-
dotate delle tipiche derive laterali olan- glese hooker. Secondo Pantero Pantera non sfumata e i colori impiegati, que- stale ovvero semplicemente, in forma 44 ***
desi, impiegate per contenere lo scar- (1614) l’urca era un bastimento simile sto disegno sembra attribuibile a Pie- di sostantivo, postale. La funzione di Disegnatore anonimo
roccio e, con un complesso sistema di nella forma alla marsiliana, differen- tro Biondo e come per gli altri due si Packet boat poteva essere svolta da sva- (secolo XVIII) 45
regolazione, contribuire alla manovra- te dalle navi per la prora più grossa può supporre una data di realizzazione riate tipologie navali: nell’Architectura Disegnatore anonimo
bilità dello scafo. La loro efficacia ha e tonda, mentre dal centronave verso attorno al 1757. La parte immersa del- Navalis Mercatoria di Chapman sono Packet portoghese e fiammingo (secolo XVIII)
indotto recentemente alcuni diportisti poppa andava restringendosi. Le urche lo scafo è disegnata sommariamante, illustrati i progetti di frigat, schooner
ad adattarle a imbarcazioni tipiche erano più piccole delle navi e dei ga- mentre del piano dei quinti sono trac- e sloop o yacht adatti a tale impiego. 410x570 mm. Penna e inchiostro mar- Nave del Mogol
della laguna di Venezia per la naviga- leoni, “né usano più di sette vele: sei ciate solo cinque corbe: la corba mae- Dal 1687 era in funzione fra Harwich e rone, acquarello grigio
zione a vela. quadre e una latina”; avevano due co- stra, i due cai di sesto da prua (nella Brill una linea regolare di packet, dap- Iscrizioni: scritta a penna e inchiostro 245x370 mm. Penna e inchiostri bru-
Nel Settecento navi di tipo settentrio- perte e una stazza variante dalle 500 metà sinistra e destra rispettivamente, prima costituita da hoy forniti da un bruno al centro “Pach Portogallo”; in no e marrone, matita nera
nale venivano certamente costruite alle 3000 salme. Secondo una rassegna contrassegnati coi simboli convenzio- appaltatore, poi da battelli della Coro- basso a sinistra “Pach Fiamengo”; a Iscrizioni: in alto al centro a penna e
dagli squeraroli veneziani, su ordina- delle tipologie navali adriatiche a metà nali) e due sole corbe intermedie. Sotto na gestiti dai Postmaster-General. Un destra “Detto Fiamengo” inchiostro bruno “del Mogol”
zione o “per sola bizzarra idea di aver del Settecento, conservata a Vienna, si la base della sua parte inferiore destra bastimento di questo tipo, l’Eagle del Luogo e data: Venezia Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 32
prodotto una macchina di gusto ingle- trattava di bastimenti attrezzati a nave, è aggiunta la scala, priva di unità di 1703, è descritto come uno sloop con Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 42 “Barca del Mogol disegnata a penna”
se, olandese, o di qual’altra si voglia cioè dotati dei tre alberi di trinchetto, misura. la poppa rotonda, la chiglia lunga 53 “Navigli=Pach Portogallo e due Pach Collocazione: Scaff.II.A.34/32
nazione”. Questa tendenza è stigmatiz- maestra e mezzana, più un quarto al- piedi inglesi e la ruota di prua lunga 10 Fiaminghi”
zata da Cavallotto, che la considera un bero inclinato a prua, il bompresso, *** piedi. Il packet del disegno padovano Collocazione: Scaff.II.A.34/41 Questa piccola nave, forse apparte-
sintomo della mancanza, negli sque- come le navi, i vascelli e i petacchi ma è uno yacht, sensibilmente più grande nuta al Mogol (termine derivante dal-
raroli contemporanei, di quel sapere differenti da questi perché privi di ta- 43 con una lunghezza di 60 piedi, ma non Il battello in alto al centro, denomi- l’arabo Mongol utilizzato per descri-
tecnico unitario che aveva prodotto in gliamare e dotati di poppa stretta. Il Disegnatore anonimo è specificato di quale nazione. I piedi nato pach (packet) Portogallo, appare vere la dinastia musulmana che da
passato imbarcazioni adatte alla situa- bastimento qui delineato ha bensì due (secolo XVIII) veneziani erano lunghi 0,3477 m, quel- attrezzato con un solo albero con una Delhi dominò l’India settentrionale e
zione dello Stato. ponti, assai ravvicinati (indicati a trat- li britannici 0,3048 m, quindi la diffe- randa, come il packet inglese del n. 43, centrale dal Quindicesimo secolo al
teggio) ma differisce dal tipo di urca Packet inglese renza è considerevole. La barca rimor- ma a differenza di quello sembra do- 1857), reca a prua e a poppa bandiere
*** descritto nel documento di Vienna per chiata è un schiffo. La presenza della tato di un solo fiocco. Ai lati si vedono britanniche e sembra una via di mezzo
avere due soli alberi più il bompres- 465x610 mm. Penna e inchiostro bru- bandiera veneta unita a quella britan- imbarcazioni date a carena, coi cala- fra il Budgerow e il feal chara, simile al
42 so e la poppa larga e arrotondata. La no, acquarello rosso, blu, grigio, bei- nica suggerisce che il disegno sia stato fati al lavoro su di una zattera, come primo per la forma della cabina e al
Pietro Biondo (?) spiegazione di questo dilemma è for- ge, giallo, azzurro tratto da un’incisione britannica, ma si nelle operazioni di carenaggio illustra- secondo per il maggior spazio riserva-
(secolo XVIII) nita da Jal, secondo il quale i termini Iscrizioni: in alto a sinistra a penna e ignora a quale scopo: forse accompa- te nei n. 18-20. Non è chiaro se l’autore to ai rematori. Il disegno non è tratto
francesi hourque e houcre, considerati inchiostro marrone “Dimostrazione gnava la proposta al governo venezia- avesse inteso raffigurare la stessa im- dalle incisioni di Solvyns raffiguranti
Urca oggi sinonimi, derivano rispettivamen- di Pachbotto Battello Inglese, con le no di una loro adozione. La presenza barcazione, in quanto nei due disegni entrambe queste imbarcazioni, aventi
te da due bastimenti in origine distinti, misure della sua lunghezza di colom- di cinque portelletti per remi per cia- laterali è evidente un bompresso, che scafi e sistemazioni simili ed utilizzate
455x630 mm. Penna e inchiostro bru- rispettivamente l’Houlk scandinavo e ba et di bocca e di Pontall di Stiva si scun lato ha il sapore di un adattamen- invece non è visibile con chiarezza nel per gite di piacere lungo i fiumi. Simili
no, acquarello verde, bordeaux, giallo, l’Hoecker olandese. Quest’ultimo, come come ancho del gli Albori e penoni to alle caratteristiche meteorologiche disegno centrale a causa della visuale a grandi gondole, coi vogatori seduti a
rosso e grigio dice il nome, era un’imbarcazione da che consiste nella Manovra”; scala di del Mediterraneo. fortemente scorciata. Potrebbe trattar- prua e il timoniere seduto su un’alta
48 Iscrizioni: in alto al centro a penna e pesca (hoek-boot) dal fondo appiattito, piedi 10; altre scritte esplicative Non risulta l’utilizzo a Venezia di yacht si di un hoy. piattaforma dietro la cabina a guidare 49
la barca con un grande timone, pote- Inventari: Sec. XIX, BO 234.8, n. 45 Riferimenti bibliografici
vano alzare due vele quando il vento “diverse barche cinesi ecc.”
era buono, oppure essere trascinate Collocazione: Scaff.II.A.34/44
dall’equipaggio mediante una corda
legata all’albero. La prima, denomina- Il disegno sul retto è ridisegnato da
ta a Calcutta Budgerow, nome varia- un’incisione inclusa nell’opera del ge-
mente scritto anche come budgaroo, suita J. B. Du Halde Description géo-
bujra, bajra e badjera, aveva una gran- graphique, historique, chronologique,
de cabina, chiusa ai lati da veneziane e politique, et physique de l’Empire de la
col tetto piatto: nel suo Promenade en Chine et de la Tartarie Chinoise, enri- a) fonti edite G. CANIATO, Dai fabri navales ai J. GEORGELIN, Venise au siècle des
Budgerow (1842), H. Adisson descrive marangóni da nave, in Arte degli lumières. Paris- La Haye, Mouton, 1978.
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confortevole, abbastanza spazioso per Corée ; & ornée d’un grand nombre de Napoli, © 1990. e cenni sulle forze militari, marittime Galleys. Changing Technology and
otto persone a tavola, di una incan- Figures & de Vignettes gravées en Tail- AA.VV., Venezia e la difesa del Levante. Da e terrestri della Repubblica di Venezia. Mediterranean Warfare at Sea in the 16th
tevole camera da letto e al disopra di le–douce. Par le P. J. B. Du Halde, de la Lepanto a Candia 1570-1670. Venezia, Estr. da: Venezia e le sue lagune. Century. London, Conway, 2003.
queste di un ponte, una specie di bel- Compagnie de Jesus ... A La Haye, Chez Edizioni dell’Arsenale, 1986. Venezia, G. Antonelli, 1847. J.B. DU HALDE, Description géographique,
vedere. L’altra imbarcazione di questo Henri Scheurleer. M.DCC.XXXVI citata R. C. ANDERSON, The unfortunate F. H. CHAPMAN, Architectura Navalis historique, chronologique, politique,
tipo, denominata feal chara o filcehra nella didascalia. voyage of the San Carlo, “The Mariner’s Mercatoria. Holmiae, [s.n.], 1768. et physique de l’Empire de la Chine et
o fyl-tcharra, era simile ma apparente- Come spiega la didascalia tratta dal te- Mirror”, v. 32 (1946), p. 50-54. G. CAVALLOTTO, Saggio di osservazioni de la Tartarie Chinoise, enrichie des
mente dotata di timone anche a prua sto dell’Halde, le denominazioni soma G. BOERIO, Dizionario del dialetto particolari sopra lo stato in cui attrovasi Cartes générales et particulieres de ces
e la cabina per i passeggeri vi era più e sommes dei bastimenti indicati con veneziano. Firenze, Giunti, 1998 (Ripr. presentemente la naval costruzione in Pays, de la Carte génerale & des Cartes
piccola e aperta, con tetto a forma di la lettera A altro non sono che termini facs. dell’ed.: Venezia, Tip. G. Cecchini Venezia. Venezia, appresso Modesto particulieres du Thibet, & de la Corée. A
ed., 1856). Fenzo, 1766. La Haye, Chez Henri Scheurleer, 1736.
padiglione, probabilmente riservata a portoghesi per indicare le tschoûen, tra-
J. BOUDRIOT, Le vaisseau de 74 canons. E. CONCINA, L’arsenale della Repubblica di O. HASSLÖF, Wrecks, Archives and Living
passeggeri di riguardo. slitterazione francese del cinese chuan
Grenoble, Èditions des Quatres Venezia. Milano, Electa, 1984. Tradition. Topical Problems in Marine-
ovvero giunca, delle quali l’autore forni- Seigneurs, 1973-77. E. CONCINA, La costruzione navale, in Historical Research, “The Mariner’s
*** sce una precisa descrizione, in contrasto P. BOUGUER, Traité du navire, de sa Storia di Venezia, XII: Il mare. Roma, Mirror”, v. 49 (1963), p. 162-177.
coi disegni alquanto fantasiosi dell’illu- construction, et de ses mouvements. Istituto dell’Enciclopedia Italiana, © F. M. HOCKER- J. M. MCMANAMON,
46 stratore. Ben più accurata è la resa gra- A Paris, chez Jombert, 1746 (trad. 1991, p. 211-258. Mediaeval Shipbuilding in the
Disegnatore anonimo fica di navi cinesi simili contenuta nel it.: Trattato della Nave, della sua B. G. CORNEY, The Xebec, “The Mariner’s Mediterranean and Written Culture
(secolo XVIII) ¯
rotolo dipinto Tosen no zu eseguito fra costruzione, e de’ suoi movimenti. In Mirror”, v. 1 (1911), p. 173-177. at Venice, “Mediterranean Historical
il 1718 e il 1727 e conservato nel Museo Venezia, nella Stamperia di Carlo M. COSTANTINI-L. FLORIAN, Un centro Review”, v. 21 (2006), p. 1-37.
Giunche cinesi (recto) Storico di Matsuura, in Giappone. Palese, 1777). di riqualificazione degli uomini di mare: A. JAL, Archéologie navale. Paris, A.
Coppia di giunche cinesi (verso) L’imbarcazione C è la raffigurazione, G. BUSSOLIN, Della Imperiale Privilegiata la scuola nautica di Venezia, in Navi Betrand, 1840.
anch’essa piuttosto fantasiosa, di una Compagnia Orientale nel secolo di legno. Evoluzione tecnica e sviluppo A. JAL, Glossaire nautique. Répertoire
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secolo presente. Trieste, I.R. Governo Trieste, Lint, 1998, p. 119-137. modernes. Paris, Firmin-Didot, 1848.
no e marrone, acquarello grigio ne da regata a pagaia usata nelle corse
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Iscrizioni: sul recto in basso lungo il di barche con le quali viene celebrata la G. CANDIANI, L’evoluzione della flotta Venezia, Neri Pozza, 1997. Packet Vessel, “The Mariner’s Mirror”, v.
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una feste qui se celebre chaque année precisione ed eleganza, verosimilmen- 20-24. di Andrea Poletti, 1751. SEVPEN, 1965.
D Differentes sortes de Batteaux E te frutto dell’osservazione diretta dei G. CANDIANI, I vascelli della Serenissima: F. GAY, Le costruzioni navali nell’Arsenale B. LAVERY, The Ship of the Line. London,
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illustrative anch’essi siano tratti da qualche inci- Venezia in età moderna, 1650-1720 (in A cura di R.Chirivi [et al.]. Venezia, B. LAVERY, The Wooden Walls. London,
50 Luogo e data: post 1736 sione non ancora identificata. corso di stampa). Filippi, 1983, p. 35-48. Conway, 1991. 51
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52
1
Disegnatore veneto
(secolo XVIII)
Scafo di galera
2
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Galera Balbi
3
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Scafo di Galeazza
4
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Spaccato di Galeazza
5
Disegnatore veneto
(secolo XVIII)
Parti di una nave
6 7
Disegnatore anonimo Pietro Biondo
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Nave in disarmo Nave da guerra da 120 piedi
(particolare)
7
Pietro Biondo
(secolo XVIII)
Nave da guerra da 120 piedi
8
Marco Nobile
(Venezia, notizie dal 1731 al 1773)
Nave di linea veneta di 1° rango
9 10
Antonio Nadale Marco Nobile (?)
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1731 al 1773)
Studio delle linee costruttive di una nave Nave di linea veneta di 2° rango
di linea veneta di 1° rango
11 12
Antonio Nadale Antonio Nadale (?)
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Nave Speranza di 2° rango Fregata San Michele (?)
(particolare)
12
Antonio Nadale (?)
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Fregata San Michele (?)
13
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Fregata San Michele
14 15
Antonio Nadale Disegnatore veneto
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (secolo XVIII)
Spaccato incompleto di nave di linea veneta Piano velico di fregata
16 17
Antonio Nadale (?) Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Poppe per fregate Incendio della fregata s. Vicenzo Ferrerio nel porto di Govino
18 19
Antonio Nadale Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Nave a carena Galeazza a carena
20 21
Antonio Nadale Disegnatore anonimo
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (secolo XVIII)
Galera a carena Prama danese
22 23
Antonio Nadale (?) Antonio Nadale (?)
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Sciabecco Sambecchino
24 25
Antonio Nadale Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Fregata a remi Fregata a remi
26 27
Marco Nobile (?) Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1731 al 1773) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Fregata leggera Fregata leggera
28 29
Disegnatore veneto Antonio Nadale
(secolo XVIII) (Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Mezza Galeazza Piano galere riformate
(particolare)
29. Antonio Nadale (Venezia, notizie dal 1729 al 1773). Piano galere riformate

30. Antonio Nadale (Venezia, notizie dal 1729 al 1773). Spaccato galere riformate
31
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773).
Pianta galere riformate
32
Antonio Nadale
(Venezia, notizie dal 1729 al 1773)
Fregata a remi
33
Pietro Nocetti
(Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al 1791)
Progetto per una fregata da 58 cannoni
34
Pietro Nocetti
(Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al 1791)
Progetto per una fregata da 30 cannoni
35
Pietro Nocetti
(Livorno, Trieste, notizie dal 1745 al 1791)
Progetto per una fregata
36
Disegnatore anonimo
(secolo XVIII ?)
Disegno di nave da trasporto
37 38
Giacomo Lupi Pietro Biondo
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Burchiello da farina Fregadone
39 40
Disegnatore anonimo Disegnatore anonimo
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Sambecchino Nave inglese
41 42
Disegnatore anonimo Pietro Biondo (?)
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Barche olandesi da pesca Urca
43 44
Disegnatore anonimo Disegnatore anonimo
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Packet inglese Packet portoghese e fiammingo
45 46
Disegnatore anonimo Disegnatore anonimo
(secolo XVIII) (secolo XVIII)
Nave del Mogol Giunche cinesi (recto)
46
Disegnatore anonimo
(secolo XVIII)
Coppia di giunche cinesi
(verso)
Finito di stampare nel mese di settembre 2007
presso Grafiche Turato, Rubano (PD)
Tel. 049 630933 e-mail: ermestu@tin.it

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