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Analisi “Line for Lyons”

Chet Baker, Gerry Mulligan version in “Chet Baker Unplugged”


Cenni Storici

Line for Lyons è uno swing composto da Gerry Mulligan ed inciso per la
prima volta nel 1952 dal Gerry Mulligan Quartet.

Il pezzo è un tributo del compositore al disc jockey Jimmy Lyons, co-


fondatore del Monterey Jazz Festival, inoltre, a causa del tono colloquiale
del tema, il suddetto brano era stato accolto con grande favore dai fans del
cool jazz.

Il brano fu ripubblicato nel 1983 nell’omonimo album dal vivo di Gerry


Mulligan e Chet Baker registrato in Svezia.
Nel 1999 è stata proposta una versione in un album di Enrico Rava e
Paolo Fresu intitolato Shades Of Chet, con la partecipazione di Enzo
Pietropaoli, Stefano Bollani e Roberto Gatto.

La versione che andremo ad analizzare è la rimasterizzazione


dell’originale con Gerry Mulligan del 1952, ora situata nell’album Chet
Baker Unplugged.

La formazione è la seguente:
- Gerry Mulligan al sax baritono.
- Chet Baker alla tromba
- Carson Smith al basso
- Forrest “Chico” Hamilton alla Batteria
Forma Generale e Periodi

Questo brano presenta una struttura di 32 misure suddivise in 4 periodi di


8 battute ciascuno A-A-B-A.
Dopo l’esposizione del tema il sax esegue un solo sulle prime due A,
successivamente ascoltiamo il solo di tromba su B-A, per completare il
circolo della struttura.
Mentre Chet Baker esegue il suo solo, Gerry Mulligan crea una situazione
di appoggio armonico suonando le note guida, probabilmente per
compensare l’assenza del pianoforte.
Terminato il solo, la tromba e il sax improvvisano insieme creando una
sorta di canone, per poi ritornare all’esposizione del tema su B-A.
Esaurita l’ultima esposizione tematica segue una coda che consiste nella
ripetizione delle ultime due battute, utilizzando il classico “turn around” (I
VI II V) eseguito 3 volte.

STRUTTURA GENERALE

TEMA A (8 misure) A (8 misure) B (8 misure) A (8 misure)


SAX SOLO A (8 misure) A (8 misure)
TRP SOLO B (8 misure) A (8 misure)
CANONE A (8 misure) A (8 misure)
SAX+TRP

TEMA B (8 misure) A (8 misure)


CODA turn around
ultime 2 misure
A sua volta le frasi di 8 misure sono divise in semifrasi ed incisi, qui di
seguito allego una tabella esplicativa della struttura ed una semplice
legenda.

- A;B = Periodo
- f = Frase
- sf = Semifrase
- i = Inciso

Asf 1 (1.5 misure)


Af 1 (4 misure)
Asf 2 (2.5 misure)
A (8 misure)
Asf 3 (2 misure)
Af 2 (4 misure)
Asf 4 (2 misure) Ai (1 misura, lancio
per B) (seconda A)

Bsf 1 (2 misure)
Bf 1 (6 misure) Bsf 2 (2misure)
B (8 misure) Bsf 3 (2misure)
Bf 2 (2 misure)
Analisi Tematica
In Line for Lyons il tema è eseguito dalla tromba e dal sax, creando spesso
moti contrari, moti retti e “call and response”.
Le due curvature melodiche lasciano il perfetto spazio per dare un giusto
equilibrio alla melodia, quasi come fosse un’invenzione a due voci.

Il brano gira molto su questa duplicità melodica, addirittura nel periodo B


troviamo una frase in particolare (Bf 1), che sottolinea con “call and
response” l’importanza delle due voci e soprattutto il movimento
discendente del sax, che, come possiamo notare meglio nel grafico che
segue, si muove sostanzialmente in modo cromatico, come durante
l’accompagnamento del solo di tromba.
Curvatura melodica

Trp Sax

16
15
15
14
13
12
12
11
10
9
9
8
7
7
6
5
4
4
3
2
1
1
Semitoni
F3-G4 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32
Misure
A A B A

Come possiamo evincere dal grafico qui in alto, le due curvature


melodiche formano moti che sottolineano il tono colloquiale del tema.

La curvatura melodica è prevalentemente discendente, nel periodo B (da


misura 17 a 24), il moto retto delle due voci sottolinea un andamento
declinante, mentre nel resto del brano si verificano alternanze di moti retti
e moti contrari.
Analisi Armonica
Line for Lyons è uno standard in Sol maggiore, anche se non presenta una
modulazione vera e propria è ricco di dominanti secondarie, distribuite in
tutta la struttura soprattutto nel periodo B.

Analizzando il periodo A possiamo dedurre facilmente che il centro tonale


della tonalità d’impianto rimane pressoché invariato, infatti anche quando
nella seconda battuta troviamo un II V I di Bbm, che però risolve con una
cadenza evitata su un Bm.
Capiamo subito che quel Bm non è altro che il II grado del II grado di
Sol.

I II V I (II) V I (II) V
A I VI II V I VI II V
I I (V)


Arrivando al periodo B tramite un I grado che funge da V, troviamo un
cambio di tonalità che però non viene affermata, anzi, si sposta ancora una
volta su un II V I di Bm, stavolta senza una cadenza evitata.
A quel punto possiamo notare che le successive misure non sono altro che
il diradamento e la ripetizione degli accordi che troviamo nella terza e
quarta battuta del periodo A.

I II V I (II) V
B
I (II) V III VI II V
G6 G7b9 C-7 F7 B-7 E7 A-7 D7
I II V I(II) V I(II) V
A
Gmaj7 E7 A-7 D7 G6 E7 A-7 D7
I VI II V I VI II V

G6 G7
I V

Cmaj7 C#-(b5) F#7b9 B-7 E7b9


I II V I(II) V
B
A-7 D7 B-7 E7 A-7 D7
I(II) V III VI II V

G6 G7b9 C-7 F7 B-7 E7 A-7 D7


I II V I(II) V I(II) V
A
Gmaj7 E7 A-7 D7 G6 A-7 D7
I VI II V I II V

Giudizio estetico

A mio parere la particolarità principale di questo brano è l’assenza del


pianoforte, da ascoltatore non ho sentito la necessità di un ulteriore
supporto armonico, Gerry Mulligan e Chet Baker riescono perfettamente,
sia nei soli che nel tema, ad essere chiari armonicamente.
Ciò si nota particolarmente durante il solo della tromba, accompagnato da
delle note guida eseguite dal sax.

Edoardo Vilella

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