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Steely Dan

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Steely Dan

Paese d'origine Stati Uniti


Fusion
Genere Soft rock
Pop rock
1971 – 1981
Periodo di attività musicale
1993 – in attività
ABC Records,
Etichetta MCA Records,
Reprise Records
Album pubblicati 10
Studio 9
Live 1
Raccolte 11
Sito ufficiale
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Gli Steely Dan sono un gruppo musicale statunitense nato nei primi anni settanta, noto


per il sofisticato e inconfondibile stile musicale derivante dalla fusione
di jazz, rock, funk, rhythm and blues e pop,[1][2] che anticipa di diverso tempo molte delle
tendenze del decennio successivo.[3][4] La formazione ruota intorno al nucleo storico
composto da Donald Fagen (voce e tastiere) e Walter Becker (chitarra e basso).

Indice

• 1 Storia

• 1.1 Gli inizi


• 1.2 Il successo

• 1.3 La crisi

• 1.4 La separazione

• 1.5 Il ritorno

• 2 La musica e i testi

• 3 Formazione

• 3.1 Formazione attuale

• 3.2 Ex componenti

• 3.3 Collaboratori

• 4 Discografia

• 4.1 Album in studio

• 4.2 Album dal vivo

• 4.3 Video

• 4.4 Raccolte

• 4.5 Singoli

• 5 Curiosità

• 6 Note

• 7 Voci correlate

• 8 Altri progetti

• 9 Collegamenti esterni
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]
Walter Becker e Donald Fagen si incontrarono nel 1967 al Bard College di Annadale-on-
Hudson, New York e subito cominciarono a suonare nei gruppi locali. Dopo che
nel 1969 Fagen si laureò, i due si trasferirono a Brooklyn dove si unirono ad un gruppo
chiamato Jay and the Americans fino al 1971. Dopo aver lavorato alla colonna sonora di
un film, i due si trasferirono a Manhattan sperando di affermarsi come cantautori
professionisti.

Non ebbero molto successo, eccezion fatta per la canzone I Mean to Shine che venne
registrata da Barbra Streisand. Le cose cambiarono quando incontrarono Gary Katz, il
quale, appena divenuto produttore dell'etichetta ABC Records,
assunse Fagen e Becker come autori e li portò con sé a Los Angeles. Katz produrrà tutti
gli album degli Steely Dan negli anni settanta e da quel momento cominciò anche un forte
sodalizio con il tecnico del suono Roger Nichols.

Fu in quel periodo che il duo assunse il nome di "Steely Dan", un termine ripreso da
il Pasto nudo di W.S. Burroughs dove indicava un vibratore a vapore.[5][6] Numerose
"visioni burroughsiane" furono poi riprese dal duo, in particolare nelle copertine dei loro
album, con immagini erotiche (Can't Buy A Thrill), relitti umani (Countdown To Ecstasy), il
barbone che vende ciambelle (Pretzel Logic), mostruosi insetti della coscienza (Katy Lied),
il sonno del senzatetto fra grattacieli-rettili (The Royal Scam).[5][6]
Katz si rese conto che le canzoni dei due erano troppo complesse per gli altri artisti
dell'etichetta e suggerì a Fagen e Becker di formare una propria band con
i chitarristi Danny Dias e Jeff "Skunk" Baxter, il batterista Jim Hodder e il cantante David
Palmer. Fondati così gli Steely Dan, Katz li fece firmare con la ABC Records.

Il successo[modifica | modifica wikitesto]
Il loro primo album, Can't Buy a Thrill del 1972 contiene i due successi Do It
Again e Reelin' in the Years. Durante il tour David Palmer cantò anche le canzoni che
nell'album erano cantate da Donald Fagen, ma fu subito evidente che l'impatto non era lo
stesso. L'aggiunta di Palmer come seconda voce era dovuta a due motivi: in primis, la
voce di Fagen non era ritenuta abbastanza commerciale, in secondo luogo aveva paura di
cantare in pubblico ed era già capitato che fosse rimasto senza voce davanti ad una
platea. In seguito divenne evidente che solo la sua voce era adatta a quel tipo di canzoni e
quindi Fagen, convinto dal produttore e dal partner Becker, divenne il cantante unico della
band.

Il secondo album Countdown to Ecstasy (1973) non eguagliò il successo del


precedente. Fagen e Becker diedero la colpa alla fretta con la quale l'album era uscito tra i
febbrili impegni del tour. Anche se gli Steely Dan non furono mai soddisfatti di alcune
esecuzioni presenti nell'album, in esso sono presenti alcuni loro classici come My Old
School e Bodhisattva.

Durante il tour tra il secondo ed il terzo album, gli Steely Dan reclutarono Jeff
Porcaro (futuro batterista dei Toto e prestigioso session man) e Michael McDonald (futuro
cantante e tastierista dei Doobie Brothers).

Il terzo album Pretzel Logic uscì nel 1974 fu accompagnato dal successo del singolo Rikki


Don't Loose That Number che raggiunse il quarto posto nella classifica di Billboard. Nel
frattempo si creò una frattura tra i membri del gruppo: Becker e Fagen, a differenza di
Baxter e Hodder, cominciavano a odiare sempre più l'andare in tour e preferivano invece
concentrarsi sulla scrittura e sulla registrazione in studio. Baxter si unì così ai Doobie
Brothers (dove venne successivamente seguito da Michael McDonald), Dias invece
rimase a dare il suo contributo in studio fino al 1977.

Nel 1975 uscì Katy Lied nel quale suonò una folta schiera di musicisti in sostituzione dei
fuoriusciti. Tra i quali le vecchie conoscenze Porcaro e McDonald. Katy Lied divenne disco
d'oro grazie a Bad Sneakers e Black Friday, ma Fagen e Becker non furono mai
soddisfatti della qualità della registrazione dell'album, compromessa, a loro dire, da un
difettoso processo di riduzione del fruscio di fondo.

Il quinto album The Royal Scam del 1976 vendette relativamente bene considerata


l'assenza di un vero singolo di lancio. L'album contiene comunque dei bei momenti come
la complessa Green Earrings che la band non mancò mai d'eseguire dal vivo negli anni
seguenti.

Con Aja del 1977 Fagen e Becker confermarono la loro fama di autori sofisticati e di


perfezionisti del lavoro in studio e delle fasi di registrazione. Aja è un album con sonorità
sofisticate ed un'atmosfera jazz. Compaiono in esso alcuni jazzisti affermati come Larry
Carlton (già presente su Katy Lied), Steve Gadd e Wayne Shorter. Oltre ad essere uno
degli album meglio suonati e registrati del periodo (Al Schmitt, Bill Schnee, Elliot
Scheiner e Roger Nichols si aggiudicano un Grammy Award per l'album meglio registrato
del 1977), fu anche uno dei primi dischi americani a ricevere la certificazione del disco di
platino per aver venduto oltre il milione di copie.

Subito dopo la pubblicazione del loro sesto album, venne chiesto a Becker e Fagen di
scrivere una canzone per il film FM. Il film fu un mezzo flop, ma la canzone omonima
diventò subito un classico nel repertorio della band ed ottenne anche un discreto successo
negli Stati Uniti e in Inghilterra.

La crisi[modifica | modifica wikitesto]
Il successore di Aja ebbe una genesi molto travagliata al termine della quale il creativo duo
scelse di staccare la spina per un po' per riposarsi e dedicarsi a progetti personali.

Finito di registrare nel 1978, Gaucho uscì dopo due anni, nel 1980, a causa di problemi


burocratici con le etichette discografiche: La ABC Records infatti era stata acquistata
dalla MCA Records che rivendicava il diritto di pubblicare l'album nonostante il fatto
che Becker e Fagen avessero deciso di passare alla Warner Music Group.

Oltre a questi problemi la genesi del disco fu funestata da altri tragici e spiacevoli episodi.
La fidanzata di Walter Becker venne ritrovata morta per overdose nel loro appartamento e
il musicista venne incriminato di concorso in omicidio. Anche se in seguito fu
scagionato, Becker rimase molto scosso dalla vicenda e dalla cattiva pubblicità ottenuta
sulla stampa. Inoltre lui stesso aveva da tempo problemi di dipendenza dalla droga.
Qualche tempo dopo fu anche investito da un taxi a Manhattan procurandosi seri danni ad
una gamba. Durante la produzione del disco, un giovane assistente di studio cancellò poi,
inavvertitamente, la prima canzone registrata per Gaucho. Il brano si intitolava The
Second Arrangement e Fagen e Becker nonostante l'avessero registrata una seconda
volta, la scartarono considerandola inferiore alla prima. Infine, il pianista jazz Keith
Jarrett accusò il gruppo di essersi ispirato troppo alla sua Long As You Know You're Living
Yours per la canzone Gaucho. Jarrett venne dichiarato coautore del brano vincendo la
causa legale intentata; qualche tempo dopo Fagen ammise che il pezzo di Jarrett gli
piaceva molto e che ne era stato fortemente influenzato durante la scrittura di Gaucho.

Finalmente, nel novembre del 1980, l'album venne dato alle stampe. Presentato dal
singolo Hey Nineteen, Gaucho si aggiudicò un Grammy Award nel 1981 come album
meglio registrato grazie ai soliti Bill Schnee, Elliot Scheiner e Roger Nichols.
La separazione[modifica | modifica wikitesto]
Nel giugno del 1981 Donald Fagen e Walter Becker annunciarono la sospensione della
loro collaborazione artistica.

Nel 1982 Fagen pubblicò da solo lo storico The Nightfly, un album di grande successo,


stilisticamente molto vicino ai più recenti lavori degli Steely Dan, celebre anche per
l'eccezionale qualità della registrazione (il disco è ancor oggi utilizzato per testare gli
impianti hi-fi).

I due artisti, oltre a coprodurre a vicenda i successivi lavori solisti


(Kamakiriad del 1993 di Fagen e 11 Tracks of Whack del 1994 di Becker), si dedicarono
alla produzione di altri gruppi e artisti.

Il duo finalmente si riunì nel 1993 in concomitanza di un tour negli Stati Uniti di Fagen, a


cui partecipò Becker e che divenne ben presto un vero e proprio tour degli Steely Dan, e
con la successiva uscita dell'album dal vivo Alive in America (1993-1994). La band che li
accompagnò dal vivo comprendeva un altro tastierista, un secondo chitarrista, un bassista
e un batterista, una sezione di tre fiati e tre coriste.

Il ritorno[modifica | modifica wikitesto]
Dopo venti lunghissimi anni di attesa per i fans, nel 2000 gli Steely Dan tornarono in sala
d'incisione. Il risultato fu Two Against Nature che si aggiudicò ben quattro Grammy
Award (miglior album pop cantato, migliore performance cantata con Cousin Dupree,
album dell'anno e il solito album meglio registrato grazie ai soliti Elliot Scheiner e Roger
Nichols).

Dopo soli tre anni uscì Everything Must Go, lavoro suonato forse meglio del suo
predecessore anche se non ottenne gli stessi riconoscimenti. Il batterista Keith Carlock
suonò nell'intero album (una cosa del genere era successa solo nei primi due album con
Jim Hodder), mentre Becker tornò ad incidere nuovamente le parti di basso. Questo è il
primo album in studio degli Steely Dan nel quale Walter Becker canta una canzone. Fino
ad allora aveva cantato solo Book Of Liars, brano tratto dal suo lavoro solista, su Alive in
America (1993-1994).

Nel febbraio del 2004 il sassofonista Cornelius Bumpus (anch'egli ex membro dei Doobie


Brothers), collaboratore degli Steely Dan e di Fagen, morì d'infarto.
Nel 2006 Donald Fagen ha pubblicato il suo terzo lavoro solista intitolato Morph The Cat,
disco molto più vicino allo storico The Nightfly di quanto lo fosse Kamakiriad. il disco risalta
in particolare l'estro creativo del chitarrista Wayne Krantz. Dopo la pubblicazione
dell'album Fagen ha iniziato un tour promozionale sfociato presto in un altro tour degli
Steely Dan, questa volta affiancati dall'inconfondibile voce di Michael McDonald.

Becker negli ultimi tempi abitava a New York: stava lavorando a un altro album solista
quando lo colse la morte il 3 settembre 2017.

La musica e i testi[modifica | modifica wikitesto]


Inquadrare la musica degli Steely Dan (così come di numerosi altri artisti) all'interno di un
preciso genere è un'impresa ardua tentata a più riprese da molti critici musicali che ha
portato solo ad un moltiplicarsi di definizioni sempre rifiutate da Fagen e Becker. Partendo
da una solida base rock con influenze West Coast, gli Steely Dan hanno attraversato
gli anni settanta venendo definiti come un gruppo jazz rock o, viceversa, rock
jazz, pop, funky, funky rock, ecc.

La loro musica, ispirata da decine di artisti diversi, ha ispirato a sua volta generazioni di
artisti a loro contemporanei e successivi, sia per la maestria strumentale e compositiva,
sia per l'impeccabilità delle loro incisioni.

La forma musicale è spesso caratterizzata da strutture ritmico-armoniche mutuate


dal jazz e dalla musica colta in genere. Su solidi groove di basso e batteria si appoggiano
normalmente chitarre jazz rock, voicing complessi di pianoforte elettrico (il classico suono
del Fender Rhodes), suadenti fraseggi di fiati e armonie vocali tipiche della musica soul.
Gli Steely Dan si distinguono per il generoso uso di un particolare accordo, detto mu
maggiore (μ maggiore) e conosciuto anche come accordo degli Steely Dan[7], che in
sostanza non è altro che un rivolto di un accordo di nona maggiore.
Dopo i primi due album come sestetto, Walter Becker e Donald Fagen decisero di
continuare la loro avventura musicale come duo. Dovettero perciò farsi affiancare da
musicisti di studio di adeguata capacità per realizzare i loro album. Se questo li relegò ad
essere una band da studio di registrazione, d'altro canto permise loro di utilizzare i
migliori session men in circolazione (spesso e volentieri presi in prestito dal mondo della
musica jazz come ad esempio Michael Brecker) per esprimere al meglio le loro complesse
idee musicali. Gli Steely Dan svilupparono così una maniacale cura del dettaglio
nell'arrangiamento e nella produzione dei loro brani, con una incessante ricerca della
perfezione nella registrazione e nel missaggio.
Si fecero anche la fama di snob per il rifiuto di fare concerti e di rilasciare interviste.
Furono peraltro spesso acclamati per la bontà dei loro prodotti discografici.

Donald Fagen e Walter Becker hanno sempre malcelato il loro atteggiamento intellettuale


e sarcastico. I loro testi risultano spesso di non facile comprensione a causa dell'uso di
giochi di parole, di espressioni gergali, di citazioni letterarie colte e di criptici riferimenti ad
elementi caratteristici della cultura statunitense[8].
Non di rado nei loro testi ci si imbatte in personaggi fittizi che narrano le loro storie. I
racconti, carichi di ironia e humor nero, fanno riferimento, in maniera quasi sempre velata,
ad argomenti quali il sesso, la droga e il rock'n'roll traendo forte ispirazione dall'atmosfera
delle città di New York e di Los Angeles dove Donald Fagen e Walter Becker hanno
passato la giovinezza e dove si sono stabiliti in seguito.

Un tipico elemento dei loro testi è la citazione di nomi di personaggi famosi, cose e luoghi
reali tutti insieme nella stessa canzone, anche se, nella realtà, questi non sono
direttamente collegati fra loro.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]
Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]
• Donald Fagen - voce e tastiere (1971-)

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]
• Walter Becker - chitarra e basso (1971-2017)
• Denny Dias - chitarra (1971-1977)
• Jeff "Skunk" Baxter - chitarra (1971-1974)
• Jim Hodder - batteria (1971-1974)
• David Palmer - voce e tastiere (1971-1973)

Collaboratori[modifica | modifica wikitesto]
Dopo che Walter Becker e Donald Fagen decisero di portare avanti il progetto Steely Dan
da soli, furono affiancati da altri musicisti, spesso prestigiosi, che contribuirono
notevolmente al sound dei loro album. Tra i molti si devono ricordare:

• chitarristi: Larry Carlton, Mark Knopfler, Ben Benay, Dean Parks, Lee Ritenour, Rick


Derringer, Hiram Bullock, Tom Barney, Paul Jackson Jr., Steve Khan, Elliott
Randall, Georg Wadenius, Jay Graydon, Jon Herington, Hugh McCracken
• batteristi: Rick Marotta, Nicholas Marrero, Sonny Emory, Vinnie Colaiuta, Jim Gordon, Jeff
Porcaro, Ralph MacDonald, Hal Blaine, Gary Coleman, Steve Gadd, Bernard
Purdie, Dennis Chambers, Crusher Bennett, Peter Erskine, Keith Carlock, Jim Keltner, Ed
Greene, Ricky Lawson
• bassisti: Chuck Rainey, Anthony Jackson, Will Lee, Ray Brown, Mark Davis, Marcus
Miller, Abraham Laboriel
• tastieristi: Victor Feldman, Pat Rebillot, Ted Baker, Bill Charlap, Don Grolnick, Paul
Griffin, Michael Omartian, Joe Sample, David Paich, Michael McDonald
• fiati: Ernie Watts, Michael Brecker, Randy Brecker, Walt Weiskopf, Michael
Leonhart, Lanny Morgan, Jerome Richardson, Ronnie Cuber, Lou Marini, Jim
Horn, George Marge, Walter Kane, Peter Christlieb, Phil Woods, John Klemmer, Ken
Hitchcock, Tony Kadleck, Dick Hyde, Chuck Findley, Bob Findley, Roger Ronsberg, Ollie
Mitchell, Chris Potter, Bill Perkins, James E. Pugh, Snooky Young, Johnny Rotella, Plas
Johnson, Jerome Richardson, David Sanborn, Wayne Shorter, Tom Scott
• coristi: Michael McDonald, Valerie Simpson, Timothy B. Schmit
Non meno importante per la riuscita dei dischi del gruppo è il contributo del
produttore Gary Katz e dei tecnici del suono Elliot Scheiner e Roger Nichols divenuti
famosi proprio per il loro lavoro con gli Steely Dan.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]
Album in studio[modifica | modifica wikitesto]
• 1972 – Can't Buy a Thrill
• 1973 – Countdown to Ecstasy
• 1974 – Pretzel Logic
• 1975 – Katy Lied
• 1976 – The Royal Scam
• 1977 – Aja
• 1980 – Gaucho
• 2000 – Two Against Nature
• 2003 – Everything Must Go

Album dal vivo[modifica | modifica wikitesto]


• 1995 – Alive in America
• 2000 – Plush TV Jazz-Rock Party
• 2005 – Marian McPartland's Piano Jazz with Steely Dan

Video[modifica | modifica wikitesto]
• 2000 – Steely Dan - Two Against Nature (Plush Tv Jazz-Rock Party) -
Concerto/documentario
• 2000 – Classic Albums - Steely Dan: Aja - Documentario sulla genesi di Aja.

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]
• 1978 – Greatest Hits
• 1978 – Steely Dan
• 1982 – Gold
• 1985 – A Decade of Steely Dan
• 1985 – The Very Best of Steely Dan: Reelin' In the Years
• 1987 – The Very Best of Steely Dan: Do It Again
• 1993 – Remastered: The Best of Steely Dan - Then and Now
• 1993 – Citizen Steely Dan
• 1998 – Members Edition
• 2000 – Showbiz Kids: The Steely Dan Story, 1972-1980
• 2006 – Steely Dan: The Definitive Collection
• 2007 – 20th Century Masters - The Millennium Collection: The Best of Steely Dan
• 2007 – Found Studio Tracks
• 2009 – The Very Best of Steely Dan
• 2009 – Collected

Singoli[modifica | modifica wikitesto]
• 1972 – Dallas
• 1972 – Do It Again
• 1973 – Reelin' in the Years
• 1973 – Show Biz Kids
• 1973 – My Old School
• 1974 – Rikki Don't Lose That Number
• 1974 – Pretzel Logic
• 1975 – Black Friday
• 1975 – Bad Sneakers
• 1976 – Kid Charlemagne
• 1976 – The Fez
• 1976 – Haitian Divorce
• 1977 – Peg
• 1978 – Deacon Blues
• 1978 – FM (No Static at All)
• 1978 – Josie
• 1980 – Hey Nineteen
• 1981 – Time Out of Mind
• 1999 – Cousin Dupree
• 2000 – Jack of Speed
• 2000 – Janie Runaway
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