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Steely Dan
Indice
• 1 Storia
• 1.3 La crisi
• 1.4 La separazione
• 1.5 Il ritorno
• 2 La musica e i testi
• 3 Formazione
• 3.2 Ex componenti
• 3.3 Collaboratori
• 4 Discografia
• 4.3 Video
• 4.4 Raccolte
• 4.5 Singoli
• 5 Curiosità
• 6 Note
• 7 Voci correlate
• 8 Altri progetti
• 9 Collegamenti esterni
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]
Walter Becker e Donald Fagen si incontrarono nel 1967 al Bard College di Annadale-on-
Hudson, New York e subito cominciarono a suonare nei gruppi locali. Dopo che
nel 1969 Fagen si laureò, i due si trasferirono a Brooklyn dove si unirono ad un gruppo
chiamato Jay and the Americans fino al 1971. Dopo aver lavorato alla colonna sonora di
un film, i due si trasferirono a Manhattan sperando di affermarsi come cantautori
professionisti.
Non ebbero molto successo, eccezion fatta per la canzone I Mean to Shine che venne
registrata da Barbra Streisand. Le cose cambiarono quando incontrarono Gary Katz, il
quale, appena divenuto produttore dell'etichetta ABC Records,
assunse Fagen e Becker come autori e li portò con sé a Los Angeles. Katz produrrà tutti
gli album degli Steely Dan negli anni settanta e da quel momento cominciò anche un forte
sodalizio con il tecnico del suono Roger Nichols.
Fu in quel periodo che il duo assunse il nome di "Steely Dan", un termine ripreso da
il Pasto nudo di W.S. Burroughs dove indicava un vibratore a vapore.[5][6] Numerose
"visioni burroughsiane" furono poi riprese dal duo, in particolare nelle copertine dei loro
album, con immagini erotiche (Can't Buy A Thrill), relitti umani (Countdown To Ecstasy), il
barbone che vende ciambelle (Pretzel Logic), mostruosi insetti della coscienza (Katy Lied),
il sonno del senzatetto fra grattacieli-rettili (The Royal Scam).[5][6]
Katz si rese conto che le canzoni dei due erano troppo complesse per gli altri artisti
dell'etichetta e suggerì a Fagen e Becker di formare una propria band con
i chitarristi Danny Dias e Jeff "Skunk" Baxter, il batterista Jim Hodder e il cantante David
Palmer. Fondati così gli Steely Dan, Katz li fece firmare con la ABC Records.
Il successo[modifica | modifica wikitesto]
Il loro primo album, Can't Buy a Thrill del 1972 contiene i due successi Do It
Again e Reelin' in the Years. Durante il tour David Palmer cantò anche le canzoni che
nell'album erano cantate da Donald Fagen, ma fu subito evidente che l'impatto non era lo
stesso. L'aggiunta di Palmer come seconda voce era dovuta a due motivi: in primis, la
voce di Fagen non era ritenuta abbastanza commerciale, in secondo luogo aveva paura di
cantare in pubblico ed era già capitato che fosse rimasto senza voce davanti ad una
platea. In seguito divenne evidente che solo la sua voce era adatta a quel tipo di canzoni e
quindi Fagen, convinto dal produttore e dal partner Becker, divenne il cantante unico della
band.
Durante il tour tra il secondo ed il terzo album, gli Steely Dan reclutarono Jeff
Porcaro (futuro batterista dei Toto e prestigioso session man) e Michael McDonald (futuro
cantante e tastierista dei Doobie Brothers).
Nel 1975 uscì Katy Lied nel quale suonò una folta schiera di musicisti in sostituzione dei
fuoriusciti. Tra i quali le vecchie conoscenze Porcaro e McDonald. Katy Lied divenne disco
d'oro grazie a Bad Sneakers e Black Friday, ma Fagen e Becker non furono mai
soddisfatti della qualità della registrazione dell'album, compromessa, a loro dire, da un
difettoso processo di riduzione del fruscio di fondo.
Subito dopo la pubblicazione del loro sesto album, venne chiesto a Becker e Fagen di
scrivere una canzone per il film FM. Il film fu un mezzo flop, ma la canzone omonima
diventò subito un classico nel repertorio della band ed ottenne anche un discreto successo
negli Stati Uniti e in Inghilterra.
La crisi[modifica | modifica wikitesto]
Il successore di Aja ebbe una genesi molto travagliata al termine della quale il creativo duo
scelse di staccare la spina per un po' per riposarsi e dedicarsi a progetti personali.
Oltre a questi problemi la genesi del disco fu funestata da altri tragici e spiacevoli episodi.
La fidanzata di Walter Becker venne ritrovata morta per overdose nel loro appartamento e
il musicista venne incriminato di concorso in omicidio. Anche se in seguito fu
scagionato, Becker rimase molto scosso dalla vicenda e dalla cattiva pubblicità ottenuta
sulla stampa. Inoltre lui stesso aveva da tempo problemi di dipendenza dalla droga.
Qualche tempo dopo fu anche investito da un taxi a Manhattan procurandosi seri danni ad
una gamba. Durante la produzione del disco, un giovane assistente di studio cancellò poi,
inavvertitamente, la prima canzone registrata per Gaucho. Il brano si intitolava The
Second Arrangement e Fagen e Becker nonostante l'avessero registrata una seconda
volta, la scartarono considerandola inferiore alla prima. Infine, il pianista jazz Keith
Jarrett accusò il gruppo di essersi ispirato troppo alla sua Long As You Know You're Living
Yours per la canzone Gaucho. Jarrett venne dichiarato coautore del brano vincendo la
causa legale intentata; qualche tempo dopo Fagen ammise che il pezzo di Jarrett gli
piaceva molto e che ne era stato fortemente influenzato durante la scrittura di Gaucho.
Finalmente, nel novembre del 1980, l'album venne dato alle stampe. Presentato dal
singolo Hey Nineteen, Gaucho si aggiudicò un Grammy Award nel 1981 come album
meglio registrato grazie ai soliti Bill Schnee, Elliot Scheiner e Roger Nichols.
La separazione[modifica | modifica wikitesto]
Nel giugno del 1981 Donald Fagen e Walter Becker annunciarono la sospensione della
loro collaborazione artistica.
Il ritorno[modifica | modifica wikitesto]
Dopo venti lunghissimi anni di attesa per i fans, nel 2000 gli Steely Dan tornarono in sala
d'incisione. Il risultato fu Two Against Nature che si aggiudicò ben quattro Grammy
Award (miglior album pop cantato, migliore performance cantata con Cousin Dupree,
album dell'anno e il solito album meglio registrato grazie ai soliti Elliot Scheiner e Roger
Nichols).
Dopo soli tre anni uscì Everything Must Go, lavoro suonato forse meglio del suo
predecessore anche se non ottenne gli stessi riconoscimenti. Il batterista Keith Carlock
suonò nell'intero album (una cosa del genere era successa solo nei primi due album con
Jim Hodder), mentre Becker tornò ad incidere nuovamente le parti di basso. Questo è il
primo album in studio degli Steely Dan nel quale Walter Becker canta una canzone. Fino
ad allora aveva cantato solo Book Of Liars, brano tratto dal suo lavoro solista, su Alive in
America (1993-1994).
Becker negli ultimi tempi abitava a New York: stava lavorando a un altro album solista
quando lo colse la morte il 3 settembre 2017.
La loro musica, ispirata da decine di artisti diversi, ha ispirato a sua volta generazioni di
artisti a loro contemporanei e successivi, sia per la maestria strumentale e compositiva,
sia per l'impeccabilità delle loro incisioni.
Un tipico elemento dei loro testi è la citazione di nomi di personaggi famosi, cose e luoghi
reali tutti insieme nella stessa canzone, anche se, nella realtà, questi non sono
direttamente collegati fra loro.
Formazione[modifica | modifica wikitesto]
Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]
• Donald Fagen - voce e tastiere (1971-)
Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]
• Walter Becker - chitarra e basso (1971-2017)
• Denny Dias - chitarra (1971-1977)
• Jeff "Skunk" Baxter - chitarra (1971-1974)
• Jim Hodder - batteria (1971-1974)
• David Palmer - voce e tastiere (1971-1973)
Collaboratori[modifica | modifica wikitesto]
Dopo che Walter Becker e Donald Fagen decisero di portare avanti il progetto Steely Dan
da soli, furono affiancati da altri musicisti, spesso prestigiosi, che contribuirono
notevolmente al sound dei loro album. Tra i molti si devono ricordare:
Discografia[modifica | modifica wikitesto]
Album in studio[modifica | modifica wikitesto]
• 1972 – Can't Buy a Thrill
• 1973 – Countdown to Ecstasy
• 1974 – Pretzel Logic
• 1975 – Katy Lied
• 1976 – The Royal Scam
• 1977 – Aja
• 1980 – Gaucho
• 2000 – Two Against Nature
• 2003 – Everything Must Go
Video[modifica | modifica wikitesto]
• 2000 – Steely Dan - Two Against Nature (Plush Tv Jazz-Rock Party) -
Concerto/documentario
• 2000 – Classic Albums - Steely Dan: Aja - Documentario sulla genesi di Aja.
Raccolte[modifica | modifica wikitesto]
• 1978 – Greatest Hits
• 1978 – Steely Dan
• 1982 – Gold
• 1985 – A Decade of Steely Dan
• 1985 – The Very Best of Steely Dan: Reelin' In the Years
• 1987 – The Very Best of Steely Dan: Do It Again
• 1993 – Remastered: The Best of Steely Dan - Then and Now
• 1993 – Citizen Steely Dan
• 1998 – Members Edition
• 2000 – Showbiz Kids: The Steely Dan Story, 1972-1980
• 2006 – Steely Dan: The Definitive Collection
• 2007 – 20th Century Masters - The Millennium Collection: The Best of Steely Dan
• 2007 – Found Studio Tracks
• 2009 – The Very Best of Steely Dan
• 2009 – Collected
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
• 1972 – Dallas
• 1972 – Do It Again
• 1973 – Reelin' in the Years
• 1973 – Show Biz Kids
• 1973 – My Old School
• 1974 – Rikki Don't Lose That Number
• 1974 – Pretzel Logic
• 1975 – Black Friday
• 1975 – Bad Sneakers
• 1976 – Kid Charlemagne
• 1976 – The Fez
• 1976 – Haitian Divorce
• 1977 – Peg
• 1978 – Deacon Blues
• 1978 – FM (No Static at All)
• 1978 – Josie
• 1980 – Hey Nineteen
• 1981 – Time Out of Mind
• 1999 – Cousin Dupree
• 2000 – Jack of Speed
• 2000 – Janie Runaway
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