Sei sulla pagina 1di 3

Gli aspetti contabili della dismissione per eliminazione

volontaria e involontaria dei beni strumentali dal processo


produttivo

La dismissione di un bene strumentale consiste nella sua estromissione dal processo produttivo, in quanto
cessa di dare la sua utilità, e essa può avvenire per due motivi principali:
• Alienazione
• Eliminazione
Il primo caso relativo all’alienazione riguarda la normale cessione a terzi del bene strumentale usato, con
regolare emissione di fattura o in alternativa la sua cessione come permuta in concomitanza all’acquisto di un
nuovo bene.
In questo speciale analizzeremo invece l’ipotesi della “eliminazione” dei beni strumentali che a sua volta
può essere:
• Volontaria (operazione di gestione ordinaria)
• Involontaria (operazione di gestione straordinaria)
Esaminiamoli singolarmente anche dal punto di vista contabile.
Abbiamo detto che l'eliminazione dei beni strumentali può essere:
• Volontaria (operazione di gestione ordinaria)
• Involontaria (operazione di gestione straordinaria)
Eliminazione volontaria
Quando il bene esaurisce completamente la sua utilità, o perché superato tecnologicamente, e risulta difficile la
sua alienazione a terzi, il suo valore di realizzo è nullo. Si procede pertanto alla sua “rottamazione” o
distruzione, che deve essere dettagliatamente documentata in base alla normativa fiscale.
Eliminazione involontaria
In questa ipotesi il bene viene estromesso dal processo produttivo aziendale per cause accidentali estranee alla
gestione. E’ il caso ad esempio delle calamità naturali (alluvioni, terremoti, frane, ecc.), incendi, furti. Anche in
questi casi occorre documentare la prova di quanto accaduto per il rispetto della normativa fiscale. Nella ipotesi
di una eliminazione involontaria del bene strumentale va considerata anche la eventualità della presenza di una
copertura assicurativa che copre, per intero o parzialmente, il danno subito.
Aspetti contabili
Le ipotesi contabili che si possono verificare sono due:
1. Il bene è interamente ammortizzato
2. Il bene non è interamente ammortizzato.
Nel caso 1 contabilmente è sufficiente stornare il Fondo di ammortamento al rispettivo conto del cespite.
Nel caso 2 invece occorre prima rilevare la quota infrannuale di ammortamento (ad esempio dall’1/1 alla data
di eliminazione), stornare il Fondo di ammortamento al conto del cespite e infine rilevare una insussistenza
passiva per il residuo non ammortizzato.
Un approfondimento va fatto circa la eventuale voce di costo Insussistenza passiva che contabilmente viene
inserita nella voce B) 14) Oneri diversi di gestione del Conto Economico, ma che in sede di analisi di bilancio
va fatta la distinzione se trattasi di Insussistenza ordinaria o straordinaria, con conseguente inserimento
dell’importo nell’area ordinaria o straordinaria del conto Economico riclassificato.
In particolare l’Insussistenza ordinaria si ha nel caso della eliminazione volontaria del bene, mentre
l’Insussistenza straordinaria nell’ipotesi della eliminazione involontaria (eventi naturali, furto, incendio,
ecc.).
Pertanto, anche se nelle due ipotesi la voce di bilancio è la medesima, è bene tenere contabilmente distinti i due
conti anche ai fini di un dettaglio da riportare nella Nota integrativa.
Case study
Esempio 1
Si ipotizza la presenza nella contabilità di una S.r.l. di un personal computer del costo storico di euro 600,00
completamente ammortizzato e di un attrezzo industriale del costo storico di euro 3.500,00 con un fondo di
ammortamento pari a euro 2.520,00. In data 15/3 si decide di eliminare dal processo produttivo tali beni poiché
inutilizzati.
Le scritture contabili sono le seguenti.

15/3 FONDO AMM. MACCHINE D'UFFICIO Demolito PC € 600,00

15/3 MACCHINE D'UFFICIO Demolito PC € 600,00

15/3 AMMORTAMENTO ATTR. INDUSTRIALI Quota 12% dal 1/1 al 15/3 € 85,00

15/3 F.DO AMMORT. ATTR. INDUSTRIALI Quota 12% dal 1/1 al 15/3 € 85,00

15/3 F.DO AMMORT. ATTR. INDUSTRIALI Storno fondo di ammort. € 2.605,00

15/3 ATTREZZATURE INDUSTRIALI Storno fondo di ammort. € 2.605,00

15/3 INSUSSISTENZE PASS. ORDINARIE Valore residuo € 895,00

15/3 ATTREZZATURE INDUSTRIALI Valore residuo € 895,00

Esempio 2
In data 20/4 a causa di una alluvione una S.r.l. subisce la distruzione di un macchinario iscritto in contabilità per
un costo storico di euro 60.000,00 già ammortizzato del 75% al coefficiente annuo del 15%.
Il bene è coperto da polizza assicurativa e dopo la perizia, l’indennizzo liquidato dalla compagnia in data 10/12
è di euro 5.000,00.

20/4 AMMORT. IMPIANTI E MACCHINARI Quota del 15% dal 1/1 al 20/4 € 2.712,00

20/4 F.DO AMMORT. IMPIANTI E MACCINARI Quota del 15% dal 1/1 al 20/4 € 2.712

20/4 F.DO AMMORT. IMPIANTI E MACCINARI Storno fondo di ammort. € 47.712,00

20/4 IMPIANTI E MACCHINARI Storno fondo di ammort. € 47.712


20/4 INSUSSISTENZE PASSIVE STRAORDINARIE Valore residuo € 12.288,00

20/4 IMPIANTI E MACCHINARI Valore residuo € 12.288

10/12 BANCA C/C Incassato indennizzo assicur. € 5.000,00

10/12 SOPRAVVENIENZE ATTIVE STRAORDINARIE Incassato indennizzo assicur. € 5.000

Il libro giornale è un registro contabile in cui vengono annotate tutte le transazioni che interessano l'azienda in
un dato periodo di tempo.

Chi ha l'obbligo di tenere un libro giornale?


Devono tenere il libro giornale per legge:
• gli imprenditori che operano in maniera individuale
• le società di persone
• le società coorperative
• le società di mutua assicurazione
• i consorzi
e anche:
• società per azioni
• società in accomandita per azioni
• società a responsabilità limitata
• consorzi a responsabilità limitata
Dal punto di vista contabile, questo documento è richiesto anche a tutti coloro che seguono il regime ordinario.

Potrebbero piacerti anche