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RECENSIONE

TITOLO: Le città invisibili


AUTORE: Italo Calvino
EDIZIONE: Giulio Einaudi
TRAMA:
"Le città invisibili" è un'opera di Italo Calvino
nella quale si narrano i racconti fatti da Marco
Polo a Kubilai Khan. Kubilai Khan chiede
all'esploratore Marco Polo di descrivergli il suo
vastissimo regno. Kubilai Khan preferisce farsi
raccontare da Marco Polo come è fatto il suo regno
anzichè che da altri esploratori perchè
l'esploratore veneziano le descrive anche con un
po' di immaginazione. Infatti, non tutte le città
che descrive Marco Polo sono reali, alcune sono
inventate di sana pianta altre non del tutto
esistenti. Le città descritte sono contenute in 9
capitoli e sono in tutto 55 divise in 11
sottocategorie: le città e la memoria, le città e
il desiderio, le città e i segni, le città sottili,
le città e gli scambi, le città e gli occhi, le
città e il nome, le città e i morti, le città e il
cielo, le città continue, le città nascoste.
In partenza Marco Polo ha difficoltà a parlare con
Kubilai Khan per via che non sapeva la
lingua,infatti si intende a gesti ed usa oggetti
per indicare quello che vuole esprimere,
successivanete impara a parlare ma ha difficoltà lo
stesso perchè vede che si esprime in un modo non
immediato e diretto.
Il romanzo anche se è ambientato nel Medioevo fa
riferimenti alla modernità citando città, come las
vegas, che ai tempi di Marco polo non esistevano.
Marco polo rappresenta il disordine della realtà,
mentre si può notare la paura che lo stesso Khan ha
quando pensa alla vastità del suo impero, al
riuscire a mettere in ordine tutto quanto.
L'opera è ricchissima di temi molto diversi tra
loro, infatti si trova il tema della morte, come
nella sottocategoria le città e i morti, oppure il
tema della memoria, del tempo come appunto nella
sottocategoria "Le città e la memoria"; si potrebbe
continuare ad analizzare moltissimi altri temi
anche perchè questo è un libro nel quale, a detta
di calvino, si può trovare una fine in ogni parte
del romanzo e così anche moltissimi episodi dai cui
prendere spunto per citare un tema. Calvino definì,
infatti, poliedrico lo sviluppo dell'opera.
Giudizio personale:
L'opera non è male , anche se non molto
interessante, tutto sommato è accettabile. La
struttura dell'opera a mio parere è troppo
complessa.

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