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Il presente volume sprovvisto del talloncino a fronte è da considerarsi copia di SAGGIO-CAMPIONE GRATUITO, fuori commercio (vendita

Grammatica
greca
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e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2, l. 633/1941). Esente da IVA (D.P.R. 26-10-1972, n. 633, art. 2, lett. d). Esente da bolla di
accompagnamento (D.P.R. 6-10-1978, n. 627, art. 4, n. 6).

Mýthos Mítos
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Mýthos ˜ Mítos
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Μῦϑος Μίτος

Struttura dell’opera
a cura di Annamaria Guida Grammatica greca
Grammatica greca
pp. 416 ISBN 978-88-8104-900-4 [SS058]

Esercizi greci 1

Mýthos ˜ Mítos
pp. 480 ISBN 978-88-8104-901-1 [SS059]

Esercizi greci 2
pp. 448 ISBN 978-88-8104-902-8 [SS060]

Risorse per l’insegnante


pp. 192 ISBN 978-88-8321-411-0 [SSG58]

SS058
Al pubblico
Athos Sivieri
Primo Vivian € 19,20
Mýthos ˜ Mítos Prezzo,
Grammatica greca IVA inclusa, Casa editrice
valido
per il 2010 G. D’Anna
www.danna.it Messina-Firenze
Casa editrice
G. D’Anna
Messina-Firenze
© G. D'Anna Casa editrice. Vietate la riproduzione e la diffusione
Copyright © 2010 G. D’Anna Casa editrice S.p.A. - via Dante da Castiglione, 8 - 50125 Firenze
tel. 055.233.55.13 - fax 055.22.59.32 - e-mail scrivo@danna.it - internet www.danna.it

Proprietà letteraria riservata

Commessa: 1303

ISBN 978-88-8104-900-4

Il Sistema Qualità della G. D’Anna Casa editrice S.p.A. è certificato, secondo le norme UNI EN ISO
9001, da Cermet (n. 1791).

In copertina Katharos plastico attico della Classe di Londra, da Vulci, 510 a.C. circa.
Città del Vaticano, Museo Gregoriano Etrusco.
Nuova edizione novembre 2009
Ristampe 4 3 2 1 0 2010 2011 2012 2013 2014
Progetto grafico Alberto Baragli
Copertina Davide Cucini

Coordinamento redazionale Fabrizio Gonnelli


Chiara Aurora Gagliano
Redazione Elisabetta Sanna
Videoimpaginazione Edimond s.r.l. - Città di Castello (Perugia)
Ricerca iconografica Irene Sanna

Materiali multimediali collegati Larione Multistudio


Sviluppo Kostas Ladopoulos
Storyboard Violetta Farina
Segreteria di redazione Beatrice Bosso
Coordinamento delle fasi
di stampa e confezione Cristina Bonciani
Stampa e legatura Free Books s.r.l. – Città di Castello (Perugia)

La curatrice ringrazia tutti coloro che con preziosi suggerimenti e consigli hanno contribuito a migliorare
l’opera, e in particolare Chiara Aurora Gagliano, Rossella Guida, Fabio Pagani, Sofia Renzato, Elisabetta Sanna,
Luigi Venezia; ringrazia inoltre Silvia Corbinelli per i materiali forniti.

Avvertenze
In conformità alle Leggi 133/08 e 169/08, le eventuali future variazioni e tutti gli aggiornamenti riguardanti la materia,
potranno essere inseriti nella piattaforma on-line della Casa editrice G. D’Anna.
Le fotocopie per uso personale del lettore (cioè privato e individuale, con esclusione quindi di strumenti di uso collet-
tivo) possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto
dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.

Le riproduzioni ad uso non personale (ad esempio: professionale, economico o commerciale, strumenti di uso collettivo,
come dispense e simili) possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di
Porta Romana, 108, 20122 Milano, e-mail segreteria@aidro.org, sito web www.aidro.org

© G. D'Anna Casa editrice. Vietate la riproduzione e la diffusione


Agli studenti

Il titolo di questo corso di lingua greca, Mu`qo~/Mivto~, può sembrare a prima vista un
esercizio per la lettura corretta del greco, simile ai giochi di enigmistica che invitano a
trovare le differenze tra oggetti che sembrano, a prima vista, uguali. E in un certo senso
lo è: questo titolo è un esercizio di lettura che invita a prestare attenzione a quei piccoli
dettagli che in greco sono cosí importanti e che spesso inducono gli studenti a cadere in
facili errori. Ma c’è un’altra ragione per cui si è scelto di accostare mu`qo~ e mivto~. Le due
parole si intrecciano, a vari livelli, nella trama delle motivazioni e delle scelte che hanno
guidato la stesura di questo libro.
Il significato originario di mu`qo~ (mythos) è quello di «parola»; solo in età classica il
termine si andò specializzando con il significato di «narrazione» e passò a designare quel
particolare tipo di racconto, relativo agli dèi e agli eroi, che ancora oggi chiamiamo
«mito». La parola mivto~ (mitos) indica invece il «filo», ma anche, metaforicamente, il filo
di una storia, ciò che ne tiene insieme le varie parti, la «trama». Ed entrambi i significati
di mythos, «parola» e «mito», si dipanano come trame, come fili conduttori all’interno di
questo corso.
Il filo rosso della parola è quello che mi ha portato a dare grande spazio nel corso di
quest’opera al lessico, e cioè alle parole del greco, alla loro millenaria storia e straordinaria
vitalità. Vi accorgerete infatti che l’eredità del greco riemerge in italiano in innumerevoli
settori della nostra vita quotidiana e che la conoscenza del lessico greco è un potente
strumento di analisi e comprensione della nostra stessa lingua.
Il mito, d’altra parte, è un altro filo conduttore che attraversa questo percorso di ac-
costamento alla lingua e alla civiltà dei Greci. Abbiamo infatti scelto il mito come stru-
mento privilegiato per avvicinarci a una civiltà nelle sue rappresentazioni letterarie e
artistiche, ma anche per osservarne, attraverso racconti curiosi e spesso divertenti, la di-
mensione antropologica e religiosa. Attraverso il mito avremo la possibilità di apprez-
zare, ancora una volta, la straordinaria eredità che la civiltà greca ha lasciato alla
costruzione e all’elaborazione della cultura europea.
Queste due trame sono state pensate come un tentativo di rinnovare le strategie didat-
tiche di insegnamento del greco, orientandole non solo all’apprendimento della gramma-
tica in sè e per sè, ma anche alla definizione di percorsi di riflessione linguistica e
culturale. Spesso a scuola si corre il rischio di percepire l’apprendimento della gramma-
tica come un’attività ripetitiva e fine a se stessa, in cui c’è molto da memorizzare e poco
da capire. Mi piacerebbe invece che l’apprendimento della lingua greca fosse per voi
un’attività intelligente, una continua offerta di spunti per la vostra curiosità, una preziosa
chiave d’accesso a una piú ricca comprensione del passato e, insieme, a una piú consa-
pevole visione del presente.
La curatrice
Annamaria Guida
© G. D'Anna Casa editrice. Vietate la riproduzione e la diffusione
Struttura dell’opera

Una ricca Introduzione propone un


sunto esaustivo della storia della
lingua greca, corredata da immagini
e cartine che fissano fin dall’inizio il
raggio d’azione dello studio del
greco antico: la panoramica inizia
dalle origini indoeuropee per
concludere con accenni alla lingua
parlata ancora oggi.

La prima parte del volume presenta


in modo chiaro e incisivo le nozioni
di Fonetica tramite l’uso di
prospetti illustrativi e numerosi
esempi. Accurati e puntuali i
riferimenti alla glottologia e
all’evoluzione della pronuncia del
greco, con riferimenti anche al
periodo bizantino e alle
convenzioni scolastiche
susseguitesi nel tempo.

La seconda parte del volume affronta in


modo approfondito lo studio della
Morfologia del nome e del verbo. Le
numerose schede di flessione facilitano
l’apprendimento delle forme principali e

corredano una trattazione chiara, varia


e completa, arricchita dalla ricorrente
inserzione di box di Osservazioni e
Note di grammatica e di linguistica
storica e comparata.
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Lo studio della Sintassi (dei casi, del
verbo e del periodo), che occupa la
terza parte, unisce la completezza
della trattazione (arricchita da
esempi e Osservazioni) alla
chiarezza espositiva tramite l’uso di
molte tabelle riepilogative e
un’accorta distribuzione degli
argomenti.

La quarta parte riguarda il Lessico,


e comprende un utile
approfondimento dei processi di
formazione delle parole greche
per derivazione e composizione.

Il Lessico per radici propone un


nutritissimo repertorio di radici
lessicali, corredato da elenchi di
parole greche, latine e italiane da
esse derivate (con riferimenti anche
all’inglese, al francese e al tedesco);
ciascun lemma dell’italiano è inoltre
seguito da una definizione precisa
del suo significato.

Segue una presentazione


sistematica e molto dettagliata
delle Particelle e un Repertorio dei
piú importanti verbi greci, che non
solo riassume le forme di circa 400
tra i verbi greci piú usati e piú
comuni, ma li completa anche di
indispensabili note che ne rivelano
formazione e particolarità della
flessione.

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Indice

Introduzione Età arcaica (VIII-VI sec. a.C.) e classica


(V-IV sec. a.C.) 5
Breve storia della lingua greca 1
Età ellenistica (323-31 a.C.) 8
Età imperiale (31 a.C.-529 d.C.) 9
1 Il greco: una lingua indoeuropea 1
Età bizantina o medievale (529-1453 d.C.) 10
2 La storia millenaria della lingua Età moderna (1453-oggi) 10
greca 3 Il neogreco oggi 11

Età micenea (XIV-XII sec. a.C.) 4 3 Quale greco? 11

PARTE PRIMA
Fonetica
1 Alfabeto e segni grafici 14 Legge della baritonesi 27
Legge del dattilo finale (o legge di Wheeler) 27
1.1 Alfabeto 14 Legge di Vendryes (o legge e[gwge) 27
Origine dell’alfabeto greco 15
Scrittura 15 3.4 Parole atone: enclitiche e proclitiche 28
Enclitiche 28
1.2 Pronuncia 16 Accento nel gruppo di enclisi 28
Pronuncia convenzionale scolastica e Enclitiche con accento proprio 29
pronuncia erasmiana 17 L’enclitica ejsti 29
Pronuncia reuchliniana 18 Proclitiche 29
1.3 Segni extralfabetici 18 Proclitiche con accento proprio 30
1.4 Segni diacritici 18 4 Fenomeni fonetici riguardanti le
Spirito 18
Posizione dello spirito 19 vocali 30
Accento 19 4.1 Esito delle vocali indoeuropee in greco 30
Posizione di spiriti e accenti combinati 20
Apostrofo 20 4.2 Incontri di vocali: introduzione 30
Coronide 20 4.3 Contrazione 30
Dieresi 20 Contrazione di due vocali aspre 30
1.5 Segni di interpunzione 20 Contrazione di vocale aspra e dittongo 32
Riepilogo sulla contrazione 33
Accento nella contrazione 34
2 Il sistema fonetico 21 4.4 Crasi 34
2.1 Elementi introduttivi di fonetica 21 Accento nella crasi 35
2.2 Vocali 21 4.5 Elisione 35
Accento nell’elisione 36
2.3 Dittonghi 22
Iato 23 4.6 Aferesi 36
2.4 Consonanti 23 Accento nell’aferesi 37
Consonanti semplici e doppie 23 4.7 Consonanti mobili 37
Classificazione delle consonanti semplici 23
4.8 Mutamenti interni delle vocali 37
2.5 Suoni iniziali e finali di parola 24
4.9 Passaggio di a– in h nel dialetto
2.6 Sillabe 25 ionico-attico 37
Divisione in sillabe 25
Quantità 25 4.10 Variazioni della quantità vocalica 38
Allungamento di compenso 38
3 Accento 26 Abbreviamento
Metatesi quantitativa
39
40
3.1 Natura dell’accento in greco 26
4.11 Apofonia 40
3.2 Denominazione delle parole in base Apofonia quantitativa 41
alla collocazione dell’accento 26 Apofonia qualitativa 42
3.3 Leggi dell’accento 26 4.12 Soppressione e aggiunta di vocali 43
Legge di limitazione o del trisillabismo 26 Sincope e apocope 43
Legge del trocheo finale (o swth`ra) 27 Protesi e anaptissi 44

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Indice VII

5 Fenomeni fonetici riguardanti le 5.7 Incontri consonantici: esiti 47


47
consonanti 44
Comportamento delle mute
Comportamento delle spiranti liquide e nasali 50
5.1 Caduta 44 Comportamento della spirante sibilante (s) 51
5.2 Epentesi 45
5.3 Metatesi consonantica 45 6 Sonanti e loro esiti 53
5.4 Assimilazione 45 6.1 Sonanti vocaliche (liquide e nasali)
e loro esito 53
5.5 Dissimilazione 45
Dissimilazione delle aspirate (o legge di 6.2 Sonanti semivocaliche e loro esito 53
Grassman) 46 Esito di jod 54
Esito di digamma 55
5.6 Assibilazione 47

PARTE SECONDA
Morfologia
1 Elementi introduttivi di morfologia 58 8 Declinazione attica 81
1.1 Struttura della parola: tema e desinenza 58 8.1 Declinazione attica dei sostantivi 81
1.2 Struttura del tema: radice, affissi e 8.2 Declinazione attica degli aggettivi 82
terminazioni 59
1.3 La declinazione 60 9 Terza declinazione 82
Numero 60 9.1 Generalità 82
Genere 60 9.2 Desinenze 84
Caso 60
Le declinazioni dei sostantivi 61 9.3 Accentazione 86
9.4 Temi in labiale (p, b, f) 86
2 Articolo 62
9.5 Temi in velare (k, g, c) 87
3 Prima declinazione 63 9.6 Temi in dentale (t, d, q) 87
3.1 Generalità 63 9.7 Temi in -nt- 89
3.2 Sostantivi femminili 64 9.8 Temi in liquida (l, r) 89
Sostantivi femminili in a puro 64 Sigmatici 90
Sostantivi femminili in a impuro 65 Asigmatici 90
Apofonici 91
3.3 Sostantivi maschili 67
9.9 Temi in nasale 92
4 Seconda declinazione 69 Asigmatici 93
Sigmatici 93
4.1 Generalità 69 9.10 Temi in sibilante 94
4.2 Sostantivi maschili e femminili 70 Temi in -e~-/-o~- 94
Temi in -a~- 96
4.3 Sostantivi neutri 71 Temi in -o~- 97
5 Sostantivi contratti 73 9.11 Temi in vocale 98
Temi in -i–- e -i±- 98
5.1 Sostantivi contratti della prima Temi in -u–- e -u±- 99
declinazione 73 9.12 Temi in dittongo 100
Sostantivi femminili 73 Temi in -a–u- e -ou- 100
Sostantivi maschili 74 Temi in -eu- 101
5.2 Sostantivi contratti della seconda Temi in -o≤- e -w¸- 102
declinazione 74 9.13 Sostantivi irregolari 103
Sostantivi maschili e femminili 74
Sostantivi neutri 75 10 Aggettivi della seconda classe 104
10.1 Aggettivi a tre terminazioni 105
6 Aggettivi della prima classe 76 Temi in -n- 105
6.1 Declinazione degli aggettivi della Temi in -nt- 106
Temi in -u±- 109
prima classe 77 Temi in -r- 110
7 Aggettivi contratti 78 10.2 Aggettivi a due terminazioni 110
Temi in -t- e -d- 110
7.1 Declinazione degli aggettivi contratti 78 Temi in -n- e -r- 111
Aggettivi a tre terminazioni in -eo~, -ea–, -eon 78 Temi in -e~- 111
Aggettivi a tre terminazioni in -oo~, -oh, -oon 79 Temi in -i- 112
Aggettivi a due terminazioni in -oo~, -oon 80 Temi in -u- 112

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VIII Indice

10.3 Aggettivi a una sola terminazione 113 15 Verbo 142


10.4 Aggettivi irregolari 113 15.1 Generalità 142
15.2 Persona e numero 143
11 Comparativi e superlativi 115 15.3 Modo 143
11.1 Suffissi per la formazione del 15.4 Tempo e aspetto 144
comparativo e superlativo 115 15.5 Diatesi 146
11.2 Prima forma 116 Attiva 146
Declinazione 116 Passiva 146
Particolarità 117 Media 147
Verbi deponenti 148
11.3 Seconda forma 117
Declinazione 118 15.6 Struttura del verbo: radice, tema
Aggettivi della seconda classe in -uv~ 118 verbale, tema temporale 149
Aggettivi della prima classe in -rov~ 119
15.7 Coniugazioni 151
11.4 Comparativi e superlativi irregolari 119 15.8 Desinenze 151
11.5 Comparativi e superlativi difettivi 120 15.9 Accento nella coniugazione 153

12 Avverbi 121 16 Presente della coniugazione


12.1 Formazione 121 tematica dei verbi in -w 154
12.2 Comparativo e superlativo degli 16.1 Verbi senza suffisso -≤- nel tema
avverbi 122 del presente 155
16.2 Verbi con suffisso -≤- nel tema del
13 Pronomi 123 presente 156
13.1 Pronomi-aggettivi dimostrativi 123 16.3 Verbi politematici 157
Il pronome-aggettivo dimostrativo o{de, 16.4 Presente dei verbi in -w 158
h{de, tovde 123 Declinazione del participio presente attivo 160
Il pronome-aggettivo dimostrativo ou|to~, Declinazione del participio presente
au{th, tou`to 124 medio-passivo 162
Il pronome-aggettivo dimostrativo
ejkei`no~, ejkeivnh, ejkei`no 125 16.5 Presente dei verbi contratti 163
Usi pronominali dell’articolo oJ, hJ, tov 125 Presente dei verbi in -avw 163
Altri pronomi-aggettivi dimostrativi 125 Presente dei verbi in -evw 165
Presente dei verbi in -ovw 167
13.2 Pronomi-aggettivi interrogativi 126
13.3 Pronomi-aggettivi indefiniti 127 17 Presente della coniugazione
Altri pronomi-aggettivi indefiniti 128 atematica dei verbi in -mi 168
Pronomi-aggettivi indefiniti negativi 128
17.1 Prima classe: verbi con
13.4 Pronomi relativi 128 raddoppiamento 169
13.5 Pronomi relativi indefiniti 129 Presente di tivqhmi, «pongo» 169
Il pronome relativo indefinito o{sti~, h{ti~, o{ti 129 Presente di i{hmi, «invio» 171
Altri pronomi-aggettivi relativi indefiniti 130 Presente di divdwmi, «do» 172
Presente di i{sthmi, «colloco» 173
13.6 Pronomi personali 130 Altri verbi con raddoppiamento (kivcrhmi,
Pronome personale di prima persona 131 ojnivnhmi, pivmplhmi, pivmprhmi) 174
Pronome personale di seconda persona 131
Pronome personale di terza persona 132 17.2 Prima classe: verbi senza
Il pronome-aggettivo aujtov~, aujthv, aujtov 133 raddoppiamento 174
13.7 Pronomi riflessivi 134 Presente di eijmiv 175
Pronome riflessivo di prima persona 134 Declinazione del participio presente di eijmiv 176
Pronome riflessivo di seconda persona 134 Presente di ei\mi 177
Pronome riflessivo di terza persona 134 Presente di fhmiv 177
Presente di kavqhmai 178
13.8 Pronomi reciproci 135 Presente di kei`mai 179
13.9 Pronomi-aggettivi possessivi 135 Presente di hjmiv 180
Presente dei verbi con tema in -a±/-h 180
13.10 Correlazioni tra pronomi 136
17.3 Seconda classe: presente ampliato 180
13.11 Correlazioni tra avverbi 137 Presente di deivknumi 180
Temi in consonante: suffisso -nu- 181
182
14 Numerali 138
Temi in vocale e in sigma: suffisso -nnu-

14.1 Declinazione dei cardinali da uno 18 Imperfetto 182


a quattro 141 18.1 Generalità 182
14.2 Aggettivi e sostantivi derivati dai 18.2 L’aumento 182
cardinali 142 Aumento sillabico e temporale 168

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Indice IX

Aumento temporale in eij- 184 21 Diatesi passiva dell’aoristo e del


Aumento nei verbi composti con preposizioni
Doppio aumento reale e apparente
184
185 futuro 214
18.3 Coniugazione dell’imperfetto dei 21.1 Aoristo passivo 214
Aoristo passivo debole 214
verbi in -w 185 Aoristo passivo forte 217
18.4 Coniugazione dell’imperfetto dei Verbi con aoristo passivo forte (e debole) 218
verbi contratti 186 21.2 Futuro passivo 219
Imperfetto dei verbi in -avw 186
Imperfetto dei verbi in -evw 186
Imperfetto dei verbi in -ovw 187 22 Perfetto e piuccheperfetto 220
18.5 Coniugazione dell’imperfetto dei 22.1 Raddoppiamento del perfetto 220
verbi in -mi 187 22.2 Tipi di perfetto 222
Imperfetto dei verbi con raddoppiamento
della prima classe 187 22.3 Perfetto debole 223
Imperfetto dei verbi senza raddoppiamento 22.4 Piuccheperfetto debole 226
della prima classe 189 22.5 Perfetto forte 226
Imperfetto dei verbi della seconda classe
con il presente ampliato 191 22.6 Verbi con perfetto forte e debole 228
22.7 Piuccheperfetto forte 228
19 Futuro 192 22.8 Perfetto e piuccheperfetto fortissimo
19.1 Futuro sigmatico 194 o atematico 229
Temi in vocale 194 oi\da 229
Temi in consonante muta 195 devdia 230
Futuro di eijmiv 196 baivnw e qnhv/skw 231
i{sthmi 232
19.2 Futuro contratto 196 Altre forme atematiche 233
19.3 Futuro attico 197 22.9 Perfetto e piuccheperfetto
19.4 Futuro dorico 197 medio-passivo 233
Apofonia 237
20 Aoristo 198
20.1 Aoristo debole 200 23 Futuro perfetto 237
Aoristo debole sigmatico 200
Aoristo debole asigmatico 202 23.1 Futuro perfetto attivo 238
20.2 Aoristo forte 204 23.2 Futuro perfetto medio-passivo 238
20.3 Aoristo fortissimo 207
Aoristo fortissimo dei verbi in -w 208
Aoristo fortissimo dei verbi in -mi 210 24 Aggettivi verbali 238

PARTE TERZA
Sintassi
1 Elementi introduttivi di sintassi 242 5.1 Comparativo 247
Comparativo assoluto 248
Comparatio compendiaria 248
2 Concordanza 243
5.2 Superlativo 248
2.1 Concordanza soggetto-verbo 243
2.2 Concordanza soggetto-aggettivo 243 6 Pronomi 249
2.3 Concordanza sostantivo-apposizione 244
7 Il valore dei casi 250
3 Articolo 244 7.1 Nominativo 250
3.1 Uso dell’articolo 244 7.2 Vocativo 251
3.2 Funzione sostantivante dell’articolo 244 7.3 Accusativo 251
3.3 Residui dell’antica funzione 7.4 Genitivo 252
pronominale dell’articolo 245 7.5 Dativo 253

4 Posizione attributiva e predicativa 245 8 Preposizioni 255

5 Comparativo e superlativo 247 9 Complementi 263

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X Indice

10 Congiunzioni coordinanti 267 16 Proposizioni dipendenti o


Particelle mevn e dev 267 subordinate 283
16.1 Modi nelle proposizioni subordinate 283
11 Negazioni 268
16.2 Tipologie delle proposizioni
subordinate 283
12 Modi finiti nelle proposizioni
indipendenti 269 17 Proposizioni subordinate
12.1 Proposizioni indipendenti completive 284
enunciative 269
17.1 Generalità 284
12.2 Proposizioni indipendenti volitive 269
17.2 Soggettive 284
12.3 Proposizioni interrogative dirette 270
17.3 Oggettive 285
13 Modi indefiniti del verbo: participio 271 17.4 Interrogative indirette 286
17.5 Completive rette da particolari
13.1 Generalità 271
Valore dei tempi del participio 272 categorie di verbi 286
Funzioni del participio 273
13.2 Participio aggettivale 273 18 Proposizioni subordinate relative 287
13.3 Participio sostantivato 273
19 Proposizioni subordinate avverbiali
13.4 Participio predicativo 274
Participio predicativo del soggetto 274 o circostanziali 288
Participio predicativo dell’oggetto 275 19.1 Causali 289
Participio predicativo del complemento 276 19.2 Finali 289
13.5 Participio avverbiale 277 19.3 Consecutive 290
Participio congiunto 277
Participio assoluto 278 19.4 Temporali 291
Temporali introdotte da privn 292
14 Modi indefiniti del verbo: infinito 279 19.5 Ipotetiche 292
14.1 Generalità 279 19.6 Concessive 294
14.2 Infinito sostantivato 280 19.7 Comparative 295
19.8 Modali e strumentali 295
14.3 Infinito senza articolo nelle
proposizioni indipendenti 281
20 Discorso indiretto 296
14.4 Infinito nelle proposizioni dipendenti 281
21 Riepilogo degli usi di a[n 297
15 Modi indefiniti del verbo: aggettivi
verbali 282 22 Riepilogo degli usi di wJ~ 299

PARTE QUARTA
Lessico
1 La formazione delle parole 302 3.2 Significato dei composti 308

2 La derivazione 302 4 Lessico per radici 309


2.1 Prefissi 302 4.1 Cos’è e come è organizzato il lessico
2.2 Suffissi 303 per radici 309
Derivazione dei sostantivi 303
Derivazione degli aggettivi
Derivazione dei verbi
306
306
5 Particelle 336

3 La composizione 307 6 Repertorio alfabetico dei piú


3.1 Struttura dei composti 307 importanti verbi greci 342

Indice delle cose notevoli 396


Indice delle parole greche 400

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INTRODUZIONE
Breve storia della lingua greca

1 Il greco: una lingua indoeuropea

Il greco antico, come la quasi totalità delle lingue che si parlavano e tuttora si parlano nel
continente euroasiatico, è una lingua indoeuropea. Cosa significa lingua indoeuropea?
La risposta a questa domanda è piuttosto complessa.
Le lingue che si parlavano nel passato sul suolo europeo mostrano precise corrispon-
denze a tutti i livelli di analisi linguistica (fonetico, morfologico, sintattico, lessicale).
Corrispondenze come quella tra il greco mhvthr, il latino mater, il gotico (la piú antica lin-
gua germanica documentata) madar non si spiegano se non come esiti di trasformazio-
ni avvenute a partire da una lingua comune originaria. Alla fine del ’700 si scoprí che non
erano solo le lingue parlate in Europa a presentare somiglianze e analogie. La conquista
dell’India da parte dell’Impero Britannico portò infatti alla conoscenza del sanscrito,
una lingua antica di quel territorio che era ancora nota a dotti e sacerdoti e che mostra-
va molti caratteri comuni con le strutture grammaticali e i lessici delle antiche lingue eu-
ropee. Latino, greco, gotico e sanscrito mostravano affinità tali da far avanzare per la pri-
ma volta l’ipotesi che tutte queste lingue antiche scaturissero «da una fonte comune che
forse non esiste nemmeno piú», come disse il giurista inglese Sir William Jones nel 1786.
Nacque cosí la teoria di una lingua madre alla base di tutte le lingue affini diffuse in par-
te dell’Asia e nella maggior parte dell’Europa. Questa lingua originaria è detta indoeuro-
peo, termine che deriva dalla fusione dei nomi delle due regioni estreme dell’area in cui
essa si diffuse (l’India a Est, l’Europa a Ovest).
Dove, quando e da chi fu usata questa lingua originaria? Ancora oggi tra gli studiosi il di-
battito in proposito è piuttosto vivace. L’opinione piú diffusa è che l’indoeuropeo fosse par-
lato, a partire dal V millennio a.C., da popoli nomadi stanziati nella regione euroasiatica a
nord del Mar Nero. Sempre secondo questa teoria, alla fine del III millennio a.C. i popoli
indoeuropei cominciarono a spostarsi, migrando in fasi successive verso sud (India, Iran,
Turchia) e verso ovest (Europa e bacino del Mediterraneo) e stanziandosi in regioni già abi-
tate da popolazioni indigene. È proprio da questo contatto plurisecolare che si sarebbero
originate civiltà e lingue (come quella greca e quella latina) tra loro differenti, ma accomu-
nate da una medesima origine e dal medesimo ceppo linguistico.
Cosí come sappiamo molto poco dei popoli indoeuropei, anche la nostra conoscenza
della loro lingua è piuttosto scarsa. Di essa infatti non esiste alcuna testimonianza scrit-
ta. Tuttavia le concordanze riscontrabili tra il sanscrito, il greco, il latino e tutte le altre
lingue che hanno avuto origine dall’indoeuropeo hanno avviato un complesso di ricer-
che, noto come grammatica comparata delle lingue indoeuropee, che ha permesso
di definire i caratteri essenziali di questa lingua, vale a dire le forme di partenza dalle qua-
li, mediante complessi processi di mutamento, derivarono le forme proprie di ciascuna
lingua di origine indoeuropea.

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2 INTRODUZIONE Breve storia della lingua greca

Nella parte centrale della cartina, l’area contrassegnata dai pallini piú fitti è quella da cui, secondo molti studiosi, provennero origi-
nariamente le popolazioni indoeuropee; le frecce indicano le diverse direzioni delle loro migrazioni, avvenute tutte in fase preistorica.

Per avere un’idea di come procede la ricostruzione su base comparativa di una parola in-
doeuropea, torniamo all’esempio di partenza, la parola con il significato di «madre»:

INDOEUROPEO SANSCRITO GRECO LATINO GOTICO


*mater matar mhvthr mater madar

A partire dalle forme piú antiche di cui abbiamo attestazione, come quelle del sanscrito,
del greco, del latino e del gotico, gli studiosi sono arrivati a ricostruire la forma indoeu-
ropea *mater, che scriviamo con un asterisco per indicare che è una forma ricostruita
dagli studiosi, non storicamente attestata. Da questa forma originaria, mediante modi-
ficazioni regolate da leggi fonetiche proprie di ciascuna lingua, sono derivate le forme
del greco, del latino, del gotico e del sanscrito. Da queste poi, mediante ulteriori muta-
menti fonetici, sono derivate le parole esistenti nelle lingue moderne: dal latino mater,
per esempio, vengono l’italiano madre, lo spagnolo madre, il francese mère, ecc.
Tutte le lingue che, sulla base di caratteri comuni, sono state riconosciute come discen-
denti della proto-lingua indoeuropea fanno parte della famiglia linguistica indoeuro-
pea. Vi appartengono la maggior parte delle lingue antiche e moderne che si sono dif-
fuse in gran parte dell'Europa, dell'Iran, dell'India e in alcune regioni dell'Anatolia e del-
l'Asia centrale, fino al confine tra India e Cina.
I principali rami della famiglia indoeuropea, presentati secondo l’ordine cronologico del-
la loro prima attestazione, sono:
• anatolico, comprendente diverse lingue parlate nell’antichità in Anatolia (l’odierna
Turchia asiatica), tra cui l’ittita (1700-1200 a.C.);
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2. La storia millenaria della lingua greca INTRODUZIONE 3

• indoiranico, costituito da due grandi gruppi, quello indoario, rappresentato nella sua
fase antica dal sanscrito (attestato dal XV sec. a.C.) e continuato nelle lingue indoa-
rie moderne (tra cui l’hindi) parlate sul territorio indiano, e l’iranico, rappresentato
nella sua fase antica dall’avestico e dall’antico persiano e continuato nel persiano mo-
derno (farsi);
• greco, attestato dal XIV sec. a.C. e continuato nel greco moderno o neogreco;
• italico, attestato nel primo millennio e comprendente il latino e vari dialetti italici
parlati nella penisola (tra cui l’osco-umbro); dal latino hanno poi avuto origine le lin-
gue romanze (portoghese, spagnolo, catalano, francese, provenzale, sardo, italiano,
ladino, rumeno);
• celtico, anch’esso attestato nel primo millennio, quando era diffuso in una vasta area
dall’Europa; oggi questo ramo è rappresentato dall’irlandese, dal gallese, dallo scoz-
zese e dal bretone;
• germanico, la cui prima attestazione è il gotico del IV secolo d.C.; oggi questo ramo
è rappresentato da tedesco, inglese, olandese, danese, norvegese, svedese e islandese;
• armeno, attestato a partire dal V sec. d.C. (armeno classico), e continuato nell’arme-
no moderno;
• tocario, costituito da due lingue letterarie ormai estinte attestate tra il VI e l’VIII sec.
d.C. nel Turkestan cinese;
• balto-slavo, comprendente lo slavo (la cui prima attestazione è rappresentata dal-
l’antico slavo del IX sec. d.C.) e il baltico (la cui prima attestazione è costituita dal-
l’antico prussiano del XIV-XVII sec. d.C.); le lingue slave moderne sono russo, bielo-
russo, ucraino, polacco, ceco, slovacco, sloveno, serbo-croato, bulgaro, macedone; le
lingue baltiche moderne sono il lituano e il lettone;
• balcanico-illirico, il cui principale esponente è l’albanese, attestato a partire dal XV
sec. d.C. e continuato nella lingua che tuttora si parla in Albania.

2 La storia millenaria della lingua greca

Il greco è una delle lingue piú longeve del mondo occidentale: attraverso circa 3500 an-
ni di progressive trasformazioni, il neogreco parlato oggi nella penisola e nelle isole del-
la Repubblica Greca discende, infatti, direttamente da quella lingua attestata per la pri-
ma volta in un periodo compreso tra il XIV e il XII sec. a.C.
Nel corso della sua storia millenaria il greco ha subìto una continua evoluzione, all’in-
terno della quale si possono riconoscere le seguenti fasi:
• età micenea, dal XIV al XII sec. a.C.;
• età arcaica, dall’VIII al VI sec. a.C.
• età classica, V e IV sec a.C.;
• età ellenistica, dal 323 a.C (anno della morte di Alessandro Magno) al 31 a.C.
(anno della battaglia di Azio e quindi della conquista da parte dell’Impero roma-
no dell’ultimo regno ellenistico, quello d’Egitto); all’interno di questa fase si può
ulteriormente distinguere l’età ellenistica propriamente detta (323-146 a.C) e
l’età ellenistico-romana (146-31 a.C): spartiacque tra le due epoche è la battaglia
di Corinto del 146 a.C., che, con la vittoria delle truppe della Repubblica roma-
na sull’esercito della Lega Achea, trasformò la Grecia in una provincia dell’im-
pero romano;
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4 INTRODUZIONE Breve storia della lingua greca

• età imperiale (o romana), dal 31 a.C. al 529 d.C. (anno della chiusura della scuola
neoplatonica di Atene ad opera di Giustiniano);
• età bizantina (o medievale), dal 529 al 1453 (anno della conquista ottomana di Co-
stantinopoli ad opera di Maometto II);
• età moderna, dal 1453 ai giorni nostri.
Poiché le trasformazioni di una lingua non sono mai processi bruschi e improvvisi, ma
al contrario lenti e continui, questa periodizzazione è da considerarsi puramente con-
venzionale, anche se effettuata sulla base di avvenimenti politici e culturali di straordi-
naria importanza, che hanno senza dubbio influito in modo rilevante anche sul piano
linguistico.

Età micenea (XIV-XII sec. a.C.)


La prima testimonianza di una lingua greca è costituita dal miceneo, attestato dalle
tavolette di terracotta ritrovate a Creta e in alcune zone del Peloponneso (Olimpia,
Pilo, Tirinto, Micene, Tebe). Questi reperti, risalenti ad un periodo compreso tra il
XIV e il XII secolo, riportano iscrizioni in una scrittura sillabica (un tipo di scrit-
tura in cui ogni segno rappresenta una sillaba), detta Lineare B, decifrata solo alla
metà del secolo scorso. Nel 1952 l’architetto e archeologo britannico Michael Ventris
annunciò: «In queste ultime settimane sono giunto alla conclusione che le tavolette
di Cnosso e di Pilo debbono, malgrado tutto, essere scritte in greco; un greco arcaico
e difficile, quale può essere quello scritto cinquecento anni prima di Omero, e per di
piú in una forma alquanto abbreviata; ma purtuttavia greco». Nei mesi successivi, in-
sieme al filologo e linguista britannico John Chadwick, riuscì a decifrare tutte le ta-
volette, applicando le tecniche usate durante la seconda guerra mondiale per deci-
frare i messaggi in codice dei tedeschi. A quel punto la comunità scientifica interna-
zionale, dapprima scettica, dovette arrendersi all’evidenza: la Lineare B era una for-
ma molto arcaica di greco.
Una conferma della parentela tra miceneo e greco arrivò quando fu possibile stabilire
la concordanza tra alcuni disegni presenti sulle tavolette, i termini micenei che li indi-
cavano e le parole gre-
che corrispondenti. Per
esempio, nella tavoletta
detta «dei tripodi», pro-
veniente da Pilo, al pitto-
gramma che rappresen-
tava un tripode fu asso-
ciata la parola micenea,
presente sulla tavoletta,
ti-ri-po-di, che corri-
spondeva quasi perfetta-
mente al termine greco
tripodes.

I glifi del sillabario miceneo, rag-


gruppati in base alla vocale.

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2. La storia millenaria della lingua greca INTRODUZIONE 5

Tavoletta in Lineare B detta «dei tripodi», proveniente da Pilo. Una volta decifrata, è stata tradotta cosí: «Due tripodi Egeo
cretese fece; un tripode su un piede con un’ansa; un vaso maggiore a quattro anse; due vasi maggiori a tre anse, un vaso
minore a quattro anse; un vaso minore a tre anse, un vaso minore senza anse». La corretta decifrazione è confermata dai
disegni presenti sulla tavoletta, che raffigurano diversi tripodi caratterizzati da un numero diverso di anse e di piedi.

Età arcaica (VIII-VI sec. a.C.) e classica (V-IV sec. a.C.)


In seguito alla distruzione dei centri micenei, avvenuta nel XII secolo, scomparve anche
la scrittura, che fece la sua ricomparsa in Grecia solo al termine del cosiddetto «Me-
dioevo ellenico», nell’VIII secolo a.C. Tuttavia, quando questo avvenne, non si trattava
piú di una scrittura sillabica, bensì di una scrittura alfabetica (in cui cioè ogni segno
rappresenta un suono o fonema) di derivazione fenicia.
Una delle prime attestazioni di questa scrittura alfabetica è rappresentata dalla cosid-
detta «Coppa di Nestore», rinvenuta nel 1955 in una necropoli dell’antica Pithecusa (l’o-
dierna Ischia), importata probabilmente da Rodi e databile intorno al 725 a.C.
La coppa reca inciso su un lato (con scrittura che va da destra verso sinistra, secondo la con-
suetudine fenicia) un epigramma di tre versi, scritto in un alfabeto greco particolare, detto
euboico dal nome della regione – l’Eubea – in cui era diffuso. Lo trascriviamo qui sotto:

Nevstoro" e[rroi eu[poton pothvrion


o}" dΔ a]n tou'de pivhsi pothrivou aujtivka kh'non
i{mero" aiJrhvsei kallistefavnou ΔAfrodivth"
Vada in malora la coppa di Nestore buona a bersi
chi berrà da questa coppa subito lo
prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona

I tre versi incisi su un lato della cosiddetta «Coppa di Nestore». La coppa è una
piccola tazza di uso quotidiano, larga circa 10 cm. Nella prima riga dell’iscri-
zione si allude alla coppa dell’eroe acheo Nestore descritta nell’XI libro dell’I-
liade, tanto grande che occorrevano quattro persone per spostarla e tale da
porsi in netto contrasto con la piccola tazza. L’iscrizione intende dunque con-
trapporre alle dimensioni e allo sfarzo il dolce effetto dato dal bere da questa
piccola tazza: il desiderio d’amore.

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