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Ortografia
In questa sezione cercheremo di delineare le caratteristiche salienti dell'alfabeto e dell'ortografia del greco antico
(attico)
L'alfabeto
L'alfabeto greco era composto di ventiquattro lettere, di uso comune, pi alcuni segni caduti in disuso in et arcaica
come segni fonetici, e rimasti nella compitazione scritta dei numerali.
Qui di seguito sono elencate le lettere dell'alfabeto greco ionico, che a partire dalla Ionia micro-asiatica venne
soppiantando gli antichi alfabeti locali (alfabeti epicorici), dalla seconda met del VI secolo a.C.:
maiuscole:
minuscole: (in fine di parola )
denominazione corrente italiana: alpha, beta, gamma, delta, psilon, zeta, eta, theta, iota, cappa, lambda, mi, ni, csi, omicron, pi, rho,
sigma, tau, ypsilon, phi, chi, psi, omga.
Fonetica
La fonetica greca si distingue notevolmente da quella delle lingue indoeuropee moderne.
Le sue caratteristiche essenziali sono:
La natura dell'accento, che di natura musicale e non tonica. Esistono tre accenti nella prosodia del greco antico:
accento acuto, grave e circonflesso
La presenza di dittonghi, caratterizzati dall'incontro di una vocale aperta o semi-aperta, lunga o breve ( ),
, con una vocale chiusa breve ( )
La contrazione vocalica, ossia la sistematica riduzione ad un dittongo o ad una vocale lunga delle coppie di vocali
consecutive che non formino dittongo
L'assimilazione consonantica
Come abbiamo gi osservato, in Omero l'articolo trattato come pronome dimostrativo sia anaforico (riferito a
persona o cosa nominata in precedenza), sia cataforico.
In questa funzione, esso continuava l'antico pronome indoeuropeo da cui era disceso. L'articolo determinativo
conserva tale funzione ancora in et classica solo in alcuni casi:
quando si accompagna alle particelle correlative e . In tale circostanza, l'articolo si trasforma in un vero e
proprio pronome correlativo, da tradursi "l'uno... l'altro...";
nelle espressioni cristallizzate: , "ed egli", e , "prima d'ora", , "questo e quello"; ,
"e tra gli altri..."
L'articolo greco, per il resto, ha impieghi abbastanza simili a quelli dell'articolo italiano, con un certo grado di
versatilit in pi:
pu sostantivare aggettivi, participi, infiniti, ma anche avverbi e perfino complementi, creando espressioni
idiomatiche caratteristiche come , "quelli di ora", "i moderni", + caso dativo di nome di persona,
"quelli al fianco di...", "i compagni", ad es. : "quelli con Socrate", "quelli dalla parte di Socrate",
"i discepoli, i sostenitori di Socrate", "quelli che hanno l'opinione di Socrate" etc.
la posizione dell'aggettivo rispetto all'articolo fondamentale: se l'aggettivo segue immediatamente l'articolo
riferito ad un nome, esso va considerato attributo di quel nome, se l'aggettivo staccato dall'articolo, ha una
funzione predicativa. Si consideri ad esempio come muta il significato dell'aggettivo dimostrativo ,
semplicemente spostandolo dall'articolo:
, , "il medesimo eroe" (lo stesso che ha compiuto anche altre imprese);
, "l'eroe in persona, l'eroe da solo" (con le sue sole forze).
l'articolo pu variare significativamente la funzione semantica di un aggettivo: ad es. , "i pochi", "gli
oligarchi", contro il semplice , "pochi".
Declinazione
Singolare
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Duale
Maschile Femminile Neutro
Plurale
Nominativo
( )
Genitivo
( )
Dativo
( )
Accusativo
( )
Genitivo
Dativo
Accusativo
Nota bene
Il femminile duale distinto dell'articolo determinativo, nom. acc. , gen. dat. , arcaico, e ben presto
sostituito dalle forme del maschile, cosicch in et classica, dalla met del V secolo. a. C. in poi, l'articolo duale
(che comunque tende a essere usato sempre meno, in concomitanza con il ritrarsi del numero duale) avr un'unica
forma in tutti e tre i generi.
Nel vocativo si usa l'interiezione , anche se non molto presente nei testi originali.
L'articolo determinativo greco si usa praticamente quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni:
si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. ,
"Socrate";
non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei
proverbi: ad es. , "nel vino c' la verit" (lat.in vino veritas).
In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al
pi, come marca di indeterminatezza, si pu rinvenire il pronome indefinito , enclitico, che significa "un tale", "un
certo" (lat. quidam): ad es. , "un certo uomo", "un uomo".
la desinenza - dei nominativi e dei vocativi plurali, pur essendo un dittongo, considerata breve per natura;
il genitivo plurale ha sempre l'accento circonflesso, cio perispomeno, poich deriva dalla contrazione della
desinenza -, ancora ampiamente attestata in Omero -si sottraggono a questa regola i maschili: ,
"acciuga" , "cinghiale", , "usuraio", ed , "vnti etsii", che non accentano la desinenza
del genitivo;
per quanto riguarda l'accento, si osservi che:
1. i nomi ossitoni al nominativo singolare sono ossitoni nei casi diretti dei tre numeri, perispomeni nei casi
obliqui dei tre generi;
2. i nomi perispomeni sono i nomi contratti;
3. i nomi parossitoni al nominativo singolare restano parossitoni in tutta la declinazione (tranne che nel genitivo
plurale, sempre perispomeno) se la penultima sillaba breve; se invece la penultima lunga, rimangono
parossitoni nei casi in cui l'ultima sillaba lunga, mentre nei casi in cui l'ultima sillaba breve diventano
properispomeni per la legge del trocheo finale;
4. i nomi proparossitoni o properispomeni quando l'ultima sillaba lunga diventano parossitoni.
fanno parte dei nomi in alfa puro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in -, , , ,
preceduto da dittongo o , fatta eccezione per , "compagna, amante, donna di piacere" e ,
"palestra".
fanno parte dei nomi in alfa impuro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in , -, -, -, -
preceduto da dittongo, - preceduta da due consonanti continue (-, -, -, -)
ci sono alcuni nomi che non rispettano la distinzione fra alfa puro e impuro: "fanciulla", "collo",
"portico", "tenore di vita", "audacia", e alcuni casi di sostantivi in -: "angoscia",
"vipera, Echidna (mostro mitologico)", "poppa".
I nomi femminili solo singolari dei personaggi mitologici e conservano la in tutto il
paradigma, poich vengono dal dialetto dorico
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
si dividono in due sole sottoclassi: maschili in alfa puro e maschili in alfa impuro;
hanno il nominativo singolare in - (nominativo sigmatico);
hanno il genitivo singolare in -, preso a prestito dalla II declinazione;
i nomi d'agente in -, e i sostantivi composti in - e - escono in breve al vocativo singolare; lo
stesso vale per il nome "persiano".
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
10
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
11
Seconda declinazione
La seconda declinazione comprende nomi maschili, femminili e neutri col tema in -o. Essa corrisponde in tutto e per
tutto alla II declinazione latina.
Seconda declinazione regolare
Ecco i paradigmi di declinazione dei nomi maschili, femminili e neutri regolari della II declinazione.
Osservazioni sui nomi di II declinazione
Ai fini dell'accentazione, il dittongo finale di parola nel nominativo e vocativo plurale maschile e femminile
considerato breve.
Per l'accento si osservi che:
1. I nomi ossitoni al nominativo singolare diventano perispomeni nei casi obliqui dei tre numeri;
2. I nomi perispomeni sono i nomi contratti;
3. I nomi parossitoni restano parossitoni in tutta la declinazione;
4. I nomi proparossitoni o properispomeni al nominativo singolare diventano parossitoni quando l'ultima sillaba
lunga;
5. Il nome , "fratello" al vocativo ritrae l'accento: .
1. Declinazione dei maschili e dei femminili
I maschili e i femminili di seconda declinazione si flettono allo stesso modo. Per entrambi sar sufficiente fornire
l'esempio del maschile , "lupo" (cfr. lat. lupus).
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
12
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
2. Neutri:
Singolare
Duale
Nominativo
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Nella declinazione di si pu notare la sinizesi della sillaba ; se cos non fosse, infatti, l'accento dovrebbe
stare sulla in tutti i casi della declinazione.
Aggettivi
Gli aggettivi che seguono la declinazione attica sono solo a due uscite, tranne , , "pieno".
(l'aggettivo "salvo" un doppione dell'aggettivo di I classe , , ).
Terza declinazione (o declinazione atematica)
La terza declinazione include i nomi maschili, femminili e neutri in consonante, vocale chiusa e dittongo. Essa
appare come una declinazione atematica, dato che, a differenza delle altre due declinazioni, inserisce le desinenze
direttamente sulla radice nominale, senza intermediazione di vocale tematica.
Le desinenze generali della III declinazione (che continua in vario modo la classe dei nomi atematici indoeuropei)
sono le seguenti:
13
Singolare
Duale
Plurale
- e nei neutri -
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
- e nei neutri -
Tali desinenze sono tuttavia spesso oscurate da mutamenti fonetici, nelle diverse sottoclassi in cui la III declinazione
si divide.
Attenzione: i sostantivi con nominativo monosillabico spostano l'accento sulla desinenza del genitivo e del dativo in
tutti i numeri. Fanno eccezione solo pochi nomi, come: "torcia", "schiavo", "sciacallo",
"orecchio", "ragazzo", "luce".
Delle varie sottoclassi della terza declinazione diamo qui sintetiche descrizioni.
Temi in consonante muta
I temi in consonante muta sono quelli che terminano in occlusiva labiale, dentale e gutturale. I maschili e i
femminili, a eccezione dei temi in -, hanno per lo pi il nominativo in - (nominativo sigmatico). I neutri non
hanno desinenze nei casi retti del singolare. Nei nomi in consonante muta, le desinenze che cominciano per
(nominativo singolare, dativo plurale) dnno luogo a mutamenti fonetici. In particolare:
le labiali, scontrandosi col , diventano ; le gutturali diventano ; davanti a , le dentali cadono.
i nomi in dentale non ossitoni col nominativo in e in (nominativo in ) hanno due forme di accusativi:
(preso a prestito dai temi in vocale dolce e molto diffuso) e le forme regolari : es. "grazia",
all'accusativo, fa e . Lo stesso accade con i nomi in , come , elmo.
il nome , gen. "pelo, capello", ha il tema , dalla radice , in tutti i casi, tranne il nominativo
singolare e il dativo plurale, per effetto della legge di Grassmann.
i nomi col tema in hanno comportamenti diversi a seconda della vocale che precede il nesso consonantico: i
nomi con tema in hanno il nominativo sigmatico con allungamento di compenso; i nomi con tema in e
hanno il nominativo sigmatico con allungamento organico (cio allungano la vocale dell'ultima sillaba della
radice) in e ; i nomi con tema in hanno il nominativo con allungamento organico; tutti i temi in nel
dativo plurale perdono davanti al sigma, e allungano per compenso la vocale che precede .
Temi in consonante muta semplice e doppia
I nomi con tema in consonante muta semplice sono maschili, femminili e neutri. In particolare, i nomi con tema in
labiale e gutturale sono solo maschili e femminili; i nomi con tema in dentale sono anche neutri. I nomi maschili e
femminili hanno il nominativo singolare sigmatico; i nomi neutri hanno il nominativo singolare asigmatico con
caduta della dentale finale (, , "corpo"; , , "miele")
Maschili e femminili (in labiale, dentale, gutturale)
Attenzione: tranne "ragazzo", che ha il vocativo e "principe, signore", che ha il vocativo , tutti i
nomi in consonante muta hanno nominativo e vocativo uguali.
Seguono i paradigmi di "vaso sanguigno, vena", "lampada" e "guardia":
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Temi in labiale
Singolare
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in dentale
Singolare
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in gutturale
Singolare
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
15
Temi in
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in
Singolare
Declinazione di "dente"
Una declinazione con nominativo anomalo quella di "dente".
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
16
Singolare
Duale
Plurale
Nominativo
( )
Genitivo
( )
Dativo
( )
Accusativo
( )
Temi in
Fra i temi in senza apofonia, quelli con l'accento sull'ultima sillaba hanno nominativo e vocativo eguale; quelli non
ossitoni mostrano nel vocativo il puro tema.
Maschili e femminili
Temi in labiale Singolare
Duale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Singolare
Nominativo
Plurale
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Neutri
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Neutri notevoli in sono "cuore" (da cui il pi tardo femminile "cuore") e l'anomalo "fuoco", che
allunga la vocale del nominativo singolare.
Temi in con apofonia
I temi in apofonici costituiscono un gruppo ristretto di sostantivi, dalla declinazione estremamente conservativa. I
gradi apofonici che essi mostrano sono tre:
Il grado normale allungato nel nominativo (es. );
Il grado normale nel vocativo e nella maggior parte dei casi;)
Il grado debole della radice ( -) nel genitivo, nel dativo singolare e nel dativo plurale.
Note sui temi apofonici in liquida
17
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Un nome notevole per la sua flessione atipica "uomo, marito, cittadino, guerriero, eroe", il quale mostra in
tutti i casi, tranne nominativo e vocativo singolare, il tema debole -:
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in nasale
I temi in nasale, al nominativo, allungano tutti la vocale dell'ultima sillaba della radice, tranne quelli in -, i quali
non mostrano allungamento organico, e hanno il nominativo in - (nominativo sigmatico). Fra i temi in nasale si
verifica inoltre un fenomeno analogo a quello dei temi in -: i nomi ossitoni hanno nominativo e vocativo identici,
mentre quelli non ossitoni hanno nel vocativo il puro tema. Mancano forme in nasale con apofonia sistematica: gli
unici nomi che conservino l'antica declinazione apofonica dei temi in nasale sono:
1. , agnello, il cui nominativo disusato sostituito con quello di , il quale a sua volta aveva un regolare
paradigma di seconda declinazione.
2. , "cane-cagna", il cui tema debole -.
Qui di sguito la declinazione di questi due nomi apofonici relitto:
Paradigma di
18
Singolare
Nominativo ( )
Duale
Plurale
Genitivo
( )
Dativo
( )
Accusativo
Paradigma di
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Gli altri temi in nasale seguono paradigmi pi regolari, come si evince dalle tavole di declinazione che seguono.
Temi in nasale ossitoni
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Temi in -
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
19
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Duale
Plurale
oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo
oppure
temi in -
Singolare
Nominativo
Duale
oppure
Plurale
oppure
Genitivo
Dativo
oppure
oppure
Accusativo
oppure
Maschili e femminili
Declinazione di "trireme"
oppure
20
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo
oppure
Vocativo
oppure
Dativo
Accusativo
oppure
Vocativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in
Temi in vocale dolce con apofonia
Maschili e femminili: temi in
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo
oppure oppure
Vocativo
oppure oppure
21
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo
oppure oppure
Vocativo
oppure oppure
Neutri: : temi in
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Neutri: : temi in
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo
oppure oppure
Temi in dittongo
Singolare
Nominativo
Radici in F e
1. Temi in F
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
22
Singolare
Duale
Nominativo
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
2. Temi in
Nota bene i temi in sono tutti femminili ed hanno solo il singolare.
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Nomi anomali
In questi sostantivi si verificano anomalie particolari dovute a tre fenomeni: eteroclisi (sostantivi con due temi e
nominativo comune), metaplasmo (in cui il nominativo si forma da un tema e gli altri casi da un altro) e eterogenesi
(lo stesso sostantivo ha generi diversi). I pi comuni nomi irregolari sono:
1. ,"agnello", che forma gli altri casi dal tema (apofonia di grado zero); gen. , dat. , acc. ,
dat. plurale .
2. ,"Ares", gen. , dat. , acc. (, ), voc. .
3. , , "donna", usa due temi: (solo per il nominativo sing.), e (per gli altri casi).
Ecco la declinazione completa.
Singolare
Nominativo
Duale
Plurale
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
4. , "lacrima", ha il nominativo plurale e il dativo plurale ; tutti gli altri casi in attico si
formano da ; quindi si modella sulla seconda declinazione.
5. , "primavera", accanto alle forme regolari, al genitivo e al dativo singolare ha anche le forme contratte
, .
6. , , "Zeus", forma il nominativo e il vocativo dal tema , mentre gli altri casi si formano dal tema . Il
tema , deriva da una forma dell'indoeuropeo *djeus; questa forma, dopo la caduta dello j, ha dato origine al tema
usato in attico. Ecco la declinazione:
23
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Declinazione dell'aggettivo
L'aggettivo greco viene classificato in due classi:
La prima classe che segue la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro lunghi nei e la seconda
declinazione (per i paradigmi vedi sopra), e comprende aggettivi a tre e a due terminazioni (ne esistono varianti
che seguono la declinazione attica);
Aggettivi contratti della prima classe:
Gli aggettivi contratti della prima classe seguono per il maschile ed il neutro la declinazione dei sostantivi contratti
di seconda declinazione; mentre per il femminile la declinazione dei sostantivi contratti di prima declinazione.
La seconda classe, che segue la terza declinazione, e la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro brevi, e
comprende aggettivi a tre, a due e a una sola terminazione -gli aggettivi di seconda classe si dividono in varie
sottoclassi, distinte a partire dal tema, come accade per i nomi di III declinazione.
Accanto agli aggettivi regolari, esistono pochi aggettivi anomali di declinazione mista.
Aggettivi di prima classe
Gli aggettivi appartenenti alla prima classe seguono la prima declinazione per il femminile, mentre la seconda per il
maschile e il neutro. Esistono aggettivi che presentano tre uscite, una per ogni genere, e altri che ne hanno solo due,
una per il maschile e femminile e una per il neutro.
es. , , (bello); , (illegale).
Nota bene Al femminile gli aggettivi presentano l'uscita in quando la desinenza preceduta da , , , e ,
altrimenti l' diventa . Per ci che riguarda l'accentazione, gli aggettivi al femminile non seguono le regole
dell'accento della prima declinazione, ma si regolano sul modello dei maschili.
Paradigma di un aggettivo della prima classe a tre terminazioni:
, , "caro"
Singolare
Maschile Femminile Neutro
Duale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
24
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Plurale
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Maschile e Femminile Neutro
Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
25
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Avverbi
In greco, come in italiano, l'avverbio una parte invariabile del discorso che aggiunge una sfumatura di significato
ad un verbo o anche a un aggettivo o a un altro avverbio: precisa, sfuma, enfatizza, dilata, contrae il valore della
parola alla quale si appone.
Es. , "Hai agito giustamente"
, " davvero bella"
, "Proprio bene!"
Formazione
Per quanto riguarda la formazione, gli avverbi possono essere o primitivi o derivati. Gli avverbi derivati si formano:
dagli aggettivi, sostituendo all'uscita - del genitivo plurale il suffisso - (l'accento va sulla sillaba dove va al
genitivo plurale). Sono questi gli avverbi di modo. Es. , "cattivo", genitivo plurale , avverbio
, "male"; , "amico", genitivo plurale , avverbio , "amichevolmente"; , "lento",
genitivo plurale , avverbio , "lentamente";
dagli aggettivi, usando l'accusativo neutro singolare o plurale (accusativo avverbiale). Es. , "grande",
accusativo neutro singolare , avverbio , "grandemente"; , "molto", accusativo neutro plurale
, avverbio , "spesso";
da nomi o aggettivi femminili, usando il dativo singolare (dativo strumentale) o l'accusativo singolare (accusativo
avverbiale). Es. , "privato", dativo singolare femminile , avverbio , "privatamente"; ,
"principio", accusativo singolare , avverbio , "in principio";
da preposizione+nome;
da un verbo;
da temi nominali, aggettivali o verbali con dei suffissi (- come in , "per nome", dal tema - di
, , "nome"; - come in "di nascosto", dal tema - di , "nascondere"; -
come in , "vicino, quasi" dal tema - ad esempio di "avere"; - come in "senza
combattere", dal tema - di , "battaglia")
a) Gli avverbi aggettivali si formano dagli aggettivi, sia della prima sia della seconda classe, mediante la
terminazione - (che in pratica si sostituisce alla terminazione - del G. plurale): Es. <cattivo> G. plurale
avverbio , <male>
<amico> G. plurale avverbio , <amichevolmente>
<lento> G. plurale avverbio <lentamente>
In greco qualsiasi aggettivo pu formare un avverbio aggettivale. Tali avverbi sono definiti anche qualificativi, in
quanto, come gli aggettivi corrispondenti, esprimono una qualit o un modo; questa tuttavia non una loro
prerogativa, perch esistono anche alcuni avverbi non aggettivali, bench in un numero piuttosto ridotto, che possano
esprimere un modo.
b) Gli altri avverbi greci, cio quelli non aggettivali, sono un insieme piuttosto eterogeneo per formazione e
significato. Sono spesso definiti circostanziali in quanto la maggior parte di essi esprime non una qualit, bens una
circostanza o una condizione (ma in alcuni casi anche un modo). Tra le categorie di significato da essi espresse
possiamo ricordare:
Luogo: , <qui>, , <l>, , <in alto>, , <gi>, , <dentro>, , <fuori>, ,
<dappertutto>, <altrove> ecc. Tempo: , <adesso>, <oggi>, , <sempre>, , <mai>,
, <subito>, <spesso> ecc. Modo: , <di nascosto>, <sparsamente>
Quantit o Misura: , , , <molto>, , <poco>, , <troppo> ecc. Affermazione e Negazione:
(s), <davvero>, <nemmeno>, <niente affatto> ecc. Dubbio: <forse>,
<probabilmente> ecc.
26
27
Pronomi
I pronomi personali
1 Persona
2 Persona
3 Persona
Genitivo
Dativo
()
Accusativo
Il pronome personale di 3 persona non ha il nominativo singolare, per il quale si usa o il pronome dimostrativo
, , o , , , inoltre le altre forme della 3 persona singolare sono rare e si trovano
pi frequentemente le forme del pronome riflessivo se si riferiscono al soggetto, altrimenti si usa ,
, , ma solo nei casi obliqui.
SINGOLARE
NOM. GEN. DAT. ACC.
PLURALE
NOM. GEN. DAT. ACC.
Concordanza pronominale
In Greco il pronome concorda con il termine a cui si riferisce in genere e numero, ma non nel caso, perch
naturalmente il pronome assumer, all'interno della proposizione, il caso che legato alla funzione logica da esso
svolta.
es. . .
I barbari vanno verso Atene. Ma gli Ateniesi sanno che essi vengono.
in questo caso ha funzione di pronome personale ed riferito a , con cui concorda in genere
(maschile) e numero (plurale), ma naturalmente non concorda nel caso, in quanto nella prima
proposizione ha funzione di soggetto (caso nominativo), ma , nella seconda proposizione ha funzione di
soggetto dell'infinitiva (quindi caso accusativo).
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il presente ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, il participio, l' infinito;
l' imperfetto ha solo l' indicativo;
il futuro ha l' indicativo, l' ottativo, il participio e l' infinito;
l' aoristo ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, il participio, l' infinito -assume caratteristiche di
passato solo nell'indicativo;
il perfetto ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, il participio, l' infinito;
il piuccheperfetto ha solo l' indicativo;
il futuro esatto ha l' indicativo, l' ottativo, il participio e l' infinito.
29
Paradigmi del sistema del presente (1) : la coniugazione dei verbi tematici in -
Dal sistema del presente, che qualifica l'azione incompiuta, si formano il presente, che ha tutti i modi, e l'imperfetto.
Qui di sguito, esempi della loro coniugazione nei verbi tematici.
Coniugazione del presente
1. Premesse
Il presente dei verbi in - caratterizzato dall'inserzione, sulla radice verbale, di una vocale tematica, su cui a loro
volta si inseriscono le terminazioni.
Nella forma attiva:
la vocale tematica si presenta come davanti a (anche se questa poi caduta) e , mentre si presenta
come davanti a dentale ( e );
le desinenze principali (tipiche del presente indicativo e congiuntivo), della coniugazione tematica sono:
singolare I, II, III pers., -, duale II e III pers. , plurale, I, II, III pers., , , () ;
la desinenza della III pers. plur. si forma cos: *--; si assibila a creando il gruppo che si semplifica
in ; caduta di e allungamento di compenso di : .
le desinenze secondarie (tipiche in parte del presente ottativo) sono: singolare I, II, III pers., () -, duale II e III
pers. , plurale, I, II, III pers., , , ;
il suffisso del congiuntivo una vocale tematica allungata;
il suffisso dell'ottativo tematico -()- (desinenze atipiche: prima persona singolare -, presa a prestito dai
verbi atematici, in sostituzione dell'antica desinenza -, divenuta poco riconoscibile);
30
31
l'imperativo manca delle prime persone, non ha desinenza nella seconda singolare, ha le seconde persone duali e
plurali con le stesse desinenze dell'indicativo; le terze persone di tutti e tre i numeri sono caratterizzate
dall'elemento : - - -.
Nella forma medio-passiva:
la vocale tematica, il suffisso del congiuntivo, il suffisso dell'ottativo sono gli stessi che si trovano nella forma
attiva;
le desinenze principali (tipiche del presente indicativo e congiuntivo), della coniugazione tematica sono:
singolare I, II, III pers., , duale II e III pers. , plurale, I, II, III pers., , , ;
le desinenze secondarie (tipiche del presente ottativo) sono: singolare I, II, III pers., , duale II e III pers.
, plurale, I, II, III pers., , , ;
l'imperativo, sempre mancante delle prime persone, ha desinenze secondarie nelle seconde persone singolare
duale e plurale ; le terze persone di tutti e tre i numeri sono caratterizzate dall'elemento : -
-.
le desinenze () () si contraggono sistematicamente con le vocali tematiche; solo nell'ottativo () si
appoggia al suffisso modale senza contrarsi.
Fatte queste premesse, il paradigma tipico dei modi finiti del presente di un verbo in si coniuga secondo l'esempio
del verbo , "sciogliere":
Declinazione del participio presente
32
Il participio presente medio passivo un semplice aggettivo di I classe, che segue la II declinazione nel maschile e nel
neutro, e la I declinazione in alfa impura lunga nel femminile. Nella declinazione, il vocativo distinto dal
nominativo solo nel singolare maschile:
Singolare:
Nom. masch. femm. neu.
Gen. masch. femm. neu.
Dat. masch. femm. neu.
Acc. masch. femm. neu.
Voc. masch. femm. neu.
Duale:
Nom. masch. femm. neu.
Gen. masch. femm. neu.
Dat. masch. femm. neu.
Acc. masch. femm. neu.
Plurale:
Nom. masch. femm. neu.
Gen. masch. femm. neu.
Dat. masch. femm. neu.
Acc. masch. femm. neu.
Il participio si concorda in genere, numero e caso col nome a cui si riferisce, se usato come participio congiunto o
come attributo; pu essere sostantivato mediante l'articolo. L'attivo pu venire tradotto come participio attivo o
gerundio attivo; il medio passivo come participio passivo, gerundio passivo o gerundio riflessivo.
2. Paradigmi del presente tematico attivo e passivo
Coniugazione attiva
Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
Coniugazione medio-passiva
participio
masch. femm. neu.
33
Indicativo
Congiuntivo
Ottativo
2 singolare oppure
3 singolare
1 singolare
Imperativo
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
participio
- -
- -
34
l'aumento temporale proprio solo e soltanto dei verbi la cui radice comincia per vocale. Esso consiste
nell'allungamento della vocale iniziale di radice: a seconda della vocale iniziale di radice, si avranno diverse
forme di aumento temporale, in base alle seguenti regole elementari:
la diventa : da , "conduco", "conducevo";
la diventa : da , "mangio", "mangiavo";
la diventa : da , "viaggio", "viaggiavo";
la diventa lunga: da , "imploro", "imploravo";
la diventa lunga: da , "attingo", "attingevo";
il dittongo diventa , o resta invariato: da , "trovo", "trovavo";
i dittonghi con diventano per lo pi dittonghi impropri (sottoscrivono la ): in particolare:
diventa : da , "ardo", "ardevo";
diventa : da o, "gemo", "gemevo";
iniziale, tuttavia, per ragioni fonetiche pregresse (deriva spesso da contrazioni dovute a scomparsa del
digamma), resta spesso invariato: ess.
da , "respingo" (rad. F, cfr. la forma omerica , da * F), "respingevo";
invece da , "vado, andr" (rad. i. e. *ey-, sscr. emi, latino re, da eire), "andavo";
ovviamente le lunghe e i dittonghi impropri non si allungano e non si alterano; solo il dittongo
improprio muta di timbro e diventa : esempio:
dal verbo (contratto da ), "canto", "cantavo".
La struttura morfemica di un imperfetto con aumento temporale, come , dal verbo , "cantare", pu essere
cos rappresentata e analizzata:
Radice verbale aumentata Vocale tematica Terminazione
-
- -
Nota bene: le forme aumentate ritraggono sempre il pi possibile l'accento. Ci avviene perch in origine
l'aumento era una particella autonoma (significava "prima"), di cui il verbo era enclitica.
Verbi con aumento in Fanno parte di questo particolare gruppo nove verbi che cominciano in vocale , la quale per era anticamente
preceduta da o dal digamma. Questi, cadendo, hanno lasciato contrarre la dell'aumento con la del tema.
1. lascio (<*), impf. (<*)
2. abituo (<*), impf. (<*)
3. avvolgo (<*), impf. (<*)
4. tiro (<*), impf. (<*)
5. seguo (<*), impf. (<*)
6. lavoro (<*, cfr. tedesco werk), impf. (<*)
7. striscio (<*), impf. (<*)
8. ospito (<*), impf. (<*)
9. ho (<*), impf. (<*)
il verbo ha un doppio prefisso w che cade interamente.
35
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo
Imperativo
attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
2
duale
3
duale
1
plur.
36
2
plur.
3
plur.
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo
Imperativo attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
2
duale
3
duale
1
plur.
2
plur.
3
plur.
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo
Imperativo attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
duale
duale
37
1
plur.
2
plur.
3
plur.
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
Imperfetti contratti:
Paradigmi del sistema del presente (3) : la coniugazione dei verbi atematici in -
I verbi atematici, cos chiamati perch nel sistema del presente inseriscono le desinenze direttamente sulla radice
verbale, hanno caratteristiche proprie, distinte dai verbi tematici in -:
in primo luogo, nel singolare del presente e dell'imperfetto indicativi attivi, allungano la vocale radicale;
inoltre, hanno desinenze autonome:
nel presente: sing. , du. , plur. .
nell'imperfetto, la terza persona plurale ha la desinenza -, presa a prestito dagli aoristi sigmatici; alcuni
imperfetti atematici hanno, alla seconda persona singolare, la desinenza , presa a prestito dai perfetti
atematici;
nell'imperativo, la desinenza di seconda persona singolare spesso o ;
nell'ottativo, il suffisso modale assume la forma nel singolare, la forma nel duale e nel plurale, salvo la
terza persona che ha il suffisso .
Prima classe: verbi con raddoppiamento
Il raddoppiamento di alcuni verbi della seconda coniugazione del tutto analogo a quello che presentano alcuni verbi
in - (es. -, -). I pi importanti verbi appartenenti a questa categoria sono quattro: ,
"pongo", , "invio", , "do" e "colloco". Per e il raddoppiamento evidente(t.v.
-/- e -/-), ma vale la pena soffermarsi su quello di e . Nel primo c' doppia caduta di con
conseguente spirito aspro(*, t.v. -/-), mentre nel secondo, sempre causando spirito aspro, il a cadere
(*, t.v. -/).
Questi verbi mantengono il raddoppiamento soltanto al presente e all'imperfetto, mentre negli altri tempi vengono
usati i gradi delle radici apofoniche.
Il verbo "essere"
Un particolare verbo appartenente alla coniugazione atematica (prima classe senza raddoppiamento) proprio , il
verbo essere. Anche se viene presentato spesso come un verbo irregolare, a una pi attenta analisi ci si accorge che in
realt, se si escludono la desinenza della 3 persona singolare(la 2 sarebbe quella regolare anche degli altri verbi
atematici, ma ha finito per essere soppiantata da -) dell'Indicativo, quella della 2 persona singolare dell'Imperativo
e le forme del participio, le sue desinenze sono quelle di tutti gli altri verbi in -. Ci che le fa apparire differenti il
tema -/-, che incontrandosi con altre vocali lascia da parte il provocando contrazioni.
38
Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
oppure , oppure
participio
masch. femm. neu.
2 plurale
()
3 plurale
2 duale
()
3 duale
()
la forma alternativa della 1 persona singolare deriva da , dove la sonante si vocalizzata in che si
contratta con dopo la caduta del intervocalico.
le forme alternative della 2 persona plurale e duale si confondono con quelle del Congiuntivo presente.
39
Futuro
Il futuro del verbo essere deriva anch'esso dal tema -. La ragione per cui nelle forme della coniugazione c' un solo
(contrariamente a quanto si dovrebbe pensare, dato che il futuro richiede il suffisso --) che il gruppo , come
spesso succede, si semplificato in .
Indicativo
Ottativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
Infinito
Participio
, -, -
Il verbo "essere" non possiede altri tempi verbali se non quelli del presente, del futuro e dell'Imperfetto. A tutti gli
altri tempi(aoristo, perfetto e piuccheperfetto) sopperiscono le forme del verbo .
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
40
Futuro contratto
Il futuro contratto caratteristico dei verbi il cui tema termina in consonante liquida (,) o nasale (,). Si tratta
sempre di un futuro sigmatico, che per ha subito alcuni mutamenti fonetici: poich il greco mal tollera l'incontro tra
il e una liquida o una nasale, tra il tema verbale e la caratteristica --/-- del futuro sigmatico inserisce un --.
Tale inserzione (detta anaptissi) genera i gruppi --/-- nei quali il --, divenuto intervocalico, scompare e le due
vocali in iato si contraggono. In questo modo il futuro contratto presenta una flessione identica a quella dei verbi
contratti in - al presente.
Futuro attico
un tipo di futuro tipico del dialetto attico. tipico principalmente di quasi tutti i temi in -, ma si pu anche
trovare con alcuni in - e infine alcuni temi bisillabici in vocale / seguita da liquida(, ) o nasale(, ).
Nei primi due gruppi si ha la caduta del gruppo che si viene a formare con l'incontro del tema e il suffisso -- e
contrazione tra vocale del tema e desinenza.
(t.v. -)"portare" > *[] >
(t.v. -)"accostarsi" > *[] >
Alcuni verbi di questo gruppo hanno anche la forma di futuro sigmatico.
Il terzo gruppo ha come caratteristica il in posizione intervocalica che cade permettendo la contrazione tra la
vocale / e la desinenza.
(t.v. -)"compio" > *() >
(t.v. -) "spingo" > *() >
La coniugazione segue, per quanto riguarda il primo gruppo, il modello dei verbi contratti in -, il secondo si
coniuga esattamente come i contratti in -. Il terzo gruppo segue la coniugazione dei verbi in - nel caso che la
vocale del tema sia , altrimenti quella dei verbi in. -.
Futuro dorico
Il futuro dorico cos detto perch veniva utilizzato nel dialetto dorico. La sua formazione causa di un antico
suffisso in digamma che caduto lasciando traccia nel futuro. proprio di alcuni verbi, che tuttavia ricorrono anche
al futuro sigmatico. Nell'attico si trovano soltanto cinque verbi, esclusivamente al medio, resi con il futuro dorico:
Presente
Futuro dorico
"fuggire"
"navigare"
(con )
"soffiare"
(con )
"scorrere"
(con )
"piangere" (con )
le forme di futuro contratto si hanno perch questi verbi avevano originariamente attaccato al tema verbale un
suffisso in digamma.
41
Futuro
Tema verbale
"venire"
"dire"
"vedere"
"correre"
"portare"
come si pu vedere dalla tabella non c' niente di anormale nella formazione dei futuri: il tema di muta la
dentale dissimila la dentale , e sono entrambi asigmatici in quanto temi rispettivamente in
liquida e nasale e aggiungono il normale suffisso --.
42
- -
- -
La forma asigmatica propria dei temi in consonante liquida e nasale, tranne e ; essa, come abbiamo
detto, caratterizzata dal suffisso .
struttura morfemica dell'aoristo asigmatico
Aumento sillabico Radice verbale al grado allungato suffisso temporale Terminazione (III pers. plur.)
-
- -
--
Congiuntivo
attivo
Ottativo
attivo
Imperativo attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
2
sing.
3
sing.
2
duale
3
duale
1
plur.
2
plur.
3
plur.
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
43
Congiuntivo
attivo
Ottativo
attivo
Imperativo attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
2
sing.
3
sing.
2
duale
3
duale
1
plur.
2
plur.
3
plur.
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
Declinazione dei participi aoristi deboli -funzioni e usi dei participii aoristi greci
44
- -
- -
- -
- -
Congiuntivo
attivo
Ottativo
attivo
Imperativo attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
2
sing.
3
sing.
2
duale
3
duale
1
plur.
2
plur.
3
plur.
Infinito attivo
participio attivo
infinito medio
participio medio
masch. femm. neu.
45
46
Per quanto riguarda i temi apofonici, l'aoristo debole solito utilizzare il grado medio(es.: <
-/-/- da ). Invece, i temi con aopofonia del genere breve/ si trovano al grado allungato().
Coniugazione dell'aoristo passivo primo o debole: , "vincere".
Indicativo
Congiuntivo
Ottativo
Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
Aoristo Forte
Sulla formazione dell'aoristo forte c' solo da precisare che i temi apofonici usano il grado zero.
Coniugazione dell'aoristo passivo secondo o forte:, "mostrare".
Indicativo
Congiuntivo Ottativo
Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
47
Ottativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
Il Perfetto
Il perfetto uno dei quattro tempi principali del verbo greco che concorre a formare la voce del paradigma verbale.
A differenza del perfetto latino, il perfetto greco considerato un tempo principale e si deduce dal fatto che nella sua
formazione, all'indicativo, vengano utilizzate le desinenze principali. La caratteristica precipua del tema del perfetto
il raddoppiamento, ovvero una sillaba preposta al tema verbale. Es.: TV -- tema del perfetto --.
Aspetto verbale del perfetto
Dal punto di vista aspettuale, il perfetto eprime un'azione resultativa, ovvero colta nel suo risultato; questo tipo di
perfetto si dice perfetto logico. Dunque traduce un'azione iniziata nel passato, ma i cui effetti permangono nel
presente; per cui, generalmente, si traduce in italiano con il passato prossimo. Es.: Presente Perfetto
"sciolgo" "ho sciolto"
Tuttavia, bisogna operare una distinzione tra due valori del perfetto:
- Valore stativo: proprio dei perfetti di formazione pi antica, che sono intransitivi e si traducono col presente, dal
momento che rimarcano una situazione permanente nel presente come conseguenza di un'azione compiuta. Es.:
Presente Perfetto
"vedo" "so" (perch ho visto)
Esiste una certa quantit di verbi che si rendono in italiano cos, e i pi comuni sono riportati, in ordine alfabetico,
qui sotto.
(pf. debole e atematico), "temo", da
, "so", da
, "sono sveglio", da "sveglio"(trans.)
, "sono solito", da (cfr. , "costume, abitudine", equiv. al latino mos)
, "sono simile", privo di presente
, "possiedo", da "acquisto"
, "ricordo", da
, "so", da "vedo"
, "confido", da (cfr. aoristo forte con lo stesso significato)
48
49
A differenza dei participi di altri tempi, che derivano tutti da temi in -- come con presente, aoristi attivi e medi e
il futuro, oppure in -- come gli aoristi passivi e i verbi in -, il perfetto forma il participio sulla base di un tema in
dentale semplice . Possiamo vedere che la forma del maschile , che deriva da: *[] >
per caduta di e allungamento organico(non di compenso come succede con gli altri participi) di in .
Attenzione: anche se sono molto rare, e tipiche soprattutto delle terze persone, pu capitare di trovare delle forme
perifrastiche di perfetto, cio pi simili al nostro passato prossimo italiano. Questo perfetto perifrastico composto
dal participio + verbo essere.
ES.: "ho sciolto" = , ma anche , come anche , piuttosto che ecc.
Il Piuccheperfetto avr participio + verbo "essere" all'imperfetto.
Si trova qualcosa di analogo nel latino parlato e scritto nel Medioevo, durante il regresso culturale che corruppe il
latino e fece nascere l'italiano; accadde che alle forme di perfetto canoniche se ne accost una composta da participio
perfetto + avere, che non esisteva nel latino classico. Cos "io ho detto" veniva anche espresso con dictum habeo, nel
senso di "ho qualcosa di detto(dictum)". Da qui si pu capire la derivazione del nostro passato prossimo.
Coniugazione del Perfetto attivo
Coniugazione del Perfetto primo o debole: , "sciogliere".
Indicativo
Congiuntivo
Ottativo
Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare ()
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
Congiuntivo
Ottativo
Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
(v)
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
50
2 singolare
3 singolare ()
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
, ,
nella coniugazione si alternano i gradi del tema apofonico w-/w-/w-(cfr. latino videor, tedesco wissen,
inglese wise) di . Il Congiuntivo e l'Ottativo usano il debole, mentre il l'Imperativo e il plurale e il duale
dell'Indicativo il grado zero. Il grado forte utilizzato solo dal singolare dell'Indicativo.
a dimostrazione di quanto sia arcaica questa formazione di Perfetto, la 2 singolare dell'Indicativo ha la desinenza
-, in comune con l'Imperfetto di , e quella dell'Imperativo la desinenza -, come quella dell'Aoristo terzo e
del verbo "essere", a cui perfettamente identica.
la 2 persona sing. e plur. dell'Indicativo mutano la del tema in davanti alle dentali delle rispettive desinenze.
la 3 plur. dell'Indicativo muta per analogia alle altre persone la in (*w > * > per
assibilazione).
Coniugazione del Perfetto fortissimo o terzo atematico , "temo"
Indicativo
Congiuntivo Imperativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
()
()
2 duale
3 duale
Infinito
Participio
51
, ,
deriva dal verbo (il quale anticamente era anch'esso un perfetto) che ha il tema apofonico
w-/w-/w-, in cui il digamma cade senza lasciare traccia. Dal grado debole si formano il presente, il
futuro e l'aoristo mentre dai gradi zero e forte si formano rispettivamente i perfetti e , regolare
perfetto debole.
a differenza di , usa soltanto il grado zero w- nel corso della coniugazione.
esiste un'unica forma attestata di Ottativo, ed la 3 pers. sing. che fa .
una forma attica alternativa all 3 pers. plur. dell'Imperativo .
Perfetto misto
Esiste un tipo di Perfetto le cui forme oscillano tra quelle del perfetto debole, caratterizzate dal suffisso --, e quelle
del perfetto atematico. I due verbi che hanno questo tipo di perfetto sono e , i quali perfetti fanno
e ; tuttavia soltanto il modo Indicativo, Participio e Infinito hanno una coniugazione completa di
tutte le forme, mentre gli altri modi hanno voci sparse e isolate.
Ecco la coniugazione di :
Singolare
Plurale
Duale
1 persona
2 persona
3 persona () ()
Infinito
Participio
, ,
come si pu notare, le forme dell'Indicativo usano al singolare il grado - dell'apofonia e sono di perfetto debole,
mentre al plurale ed al duale si usa il grado - ed un tipo di perfetto atematico.
esiste un'unica forma accertata di Congiuntivo ed la 3 pers. plur. (); Ottativo e Imperativo non hanno
forme attestate.
anche il Participio usa il grado -. Il femminile modellato sui participi dei verbi contratti in -, e il neutro
un perfetto debole.
Ed ecco la coniugazione di .
Visto che in questo caso le forme attestate sono di pi, converr fare un elenco dei modi diversi da Indicativo,
Congiuntivo e Participio:
1 pers. sing. Congiuntivo: .
1 pers. sing. Ottativo: .
Imperativo: 2 pers. sing. e 3 pers. sing. .
52
Singolare
Plurale
Duale
1 persona
2 persona
3 persona ()
Infinito
Participio
() , ,
per la distribuzione delle forme deboli e atematiche valgono le stesse osservazioni fatte prima.
il Participio deriva sempre dal tema - che subisce abbreviamento in quanto primo elemento del dittongo
seguito da consonante().
del Participio esiste anche la forma debole con suffisso --: , -, -.
Perfetto medio-passivo
Il perfetto medio-passivo si ottiene prendendo il tema del perfetto e attaccandoci le normali desinenze della diatesi
medio-passiva del presente(-, -, - etc.). In esso sono contenuti sia il valore passivo che quello riflessivo del
verbo. Ci che cambia a livello di flessione del verbo che in questo caso assente la vocale tematica del presente e
le desinenze seguono direttamente il tema verbale. Come conseguenza i temi in consonante presenteranno fenomeni
fonetici con le desinenze che hanno per prima lettera , , , . Questi sono illustrati nella seguente tabella.
Tema verbale in:
, ,
, ,
, ,
cade
I temi in vocale e in dittongo rimangono invariati, cos come pure i temi in liquida(, ) e nasale(, ).
Perfetto medio-passivo indicativo, imperativo, infinito e participio di , , e
Indicativo
1 singolare
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
, -, - () , -, - () , -, - ()
2 duale
3 duale
2 singolare
3 singolare
Imperativo
2 plurale
3 plurale
2 duale
3 duale
53
, -, -
, -, -
Infinito
Participio
, -, - , -, -
la formazione perifrastica (participio + verbo "essere") delle terze persone plurali dell'indicativo un recente
atticismo; nella forma pi antica e nel dialetto ionico, come anche quello omerico, la desinenza regolare era -
ES.: .
Si preferito trattare congiuntivo e ottativo separatamente, poich si formano per mezzo di perifrasi participio +
verbo "essere" al congiuntivo e all'ottativo, analogamente alle terze persone plurali dell'indicativo dei temi in
consonante. Sono tuttavia attestate anche forme non perifrastiche.
Congiuntivo
Singolare , -, -
, ,
Ottativo
, ,
, -, -
, -, -
, -, -
Plurale
, -,
, , (v) , ,
, -, -
, -, -
, -, -
Duale
, -, -
, -, -
, -, -
, -, -
54
2 singolare
3 singolare
1 plurale
2 plurale
3 plurale
2 duale
3 duale
2 plurale
3 plurale
2 duale
3 duale
Piuccheperfetto medio-passivo
Per questa coniugazione del Piuccheperfetto valgono le stesse regole fonetiche citate per il Perfetto medio-passivo.
Si usano per le desinenze dei tempi storici(-, -, - etc.).
Futuro con raddoppiamento (o futuro perfetto)
Il futuro perfetto in origine possedeva senso desiderativo(sost. dall'ottativo), ma successivamente a causa delle forti
affinit con il futuro e con il perfetto si suole dire che il futuro perfetto, denota il valore aspettuale del perfetto ma lo
inserisce in un contesto futuro. Si pu equiparare al nostro futuro anteriore.
Si forma semplicemente prendendo il tema del Perfetto di un verbo e aggiungendoci il suffisso -- del Futuro, con
le stesse regole; la coniugazione identica a quella del Futuro. In realt i verbi che utilizzano questa forma sono
pochissimi, e tutti gli altri ricorrono a participio perfetto+futuro del verbo "essere".
Aggettivi verbali
Gli aggettivi verbali sono dei particolari aggettivi derivati dal tema verbale e si declinano come aggettivi della prima
classe. Esistono due tipi di aggetivi verbali, che hanno due diverse sfumature di significato:
Aggettivi Verbali del I tipo
Hanno una flessione a tre uscite come gli aggettivi della prima classe a tre uscite con il femminile in alfa impuro
lungo: , , . Questo tipo di aggettivi verbali esprime un'idea di possibilit:
, , = Che si pu sciogliere, solubile.
Aggettivi verbali del II tipo
Hanno una flessione a tre uscite come gli aggettivi della prima classe a tre uscite con il femminile in alfa puro: ,
, . Questo tipo di aggettivi verbali esprime un'idea di dovere:
, , = Che si deve sciogliere.
Questi aggettivi verbali del secondo tipo, se seguiti dal verbo , formano la costruzione perifrastica passiva,
comportandosi come il gerundivo latino.
Formazione degli aggettivi verbali
I vari temi verbali si comportano in maniera diversa:
Temi in Gutturale e Labiale: Mantengono sempre la consonante sorda davanti all'uscita dell'aggettivo:
----> ,, / , , .
Temi in dentale: Si inserisce un - - al posto della dentale:
----> , , / , , .
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Voci correlate
Lingua greca
Lingua greca antica
Alfabeto greco
Segni diacritici dell'alfabeto greco
Fonetica greca
Prima declinazione greca
Seconda declinazione greca
Terza declinazione greca
Classi verbali del greco antico
Sistema di numerazione greco
Greca Salentina
Periodo ipotetico della eventualit
Collegamenti esterni
LA GRAMMATICA E LA SUA UTILITA' SECONDO GLI ANTICHI [1], articolo di Giovanni Costa sul sito
STORIA E SOCIET [2] di Enrico Pantalone
Note
[1] http:/ / www. enricopantalone. com/ lagrammaticaelasuautilita. pdf
[2] http:/ / www. enricopantalone. com/ index. html
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Licenza
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//creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/
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