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NECROLOGIO

PER

INDRO
MONTANELLI
(1909-2001)

Gli italiani possono tirare un respiro di sollievo, finalmente!

Il Papa Nero del Giornalismo Italiano, Indro Montanelli, dopo tanto, è


volato via.

Montanelli, piccolo frammento del Grande Edificio del Fascismo Italiano


e Fascista Toscano in Veste D'Agnello, par excellance, è salito nel
Paradiso Nero.

Se n'è andato. Non ci ha lasciato neppure una sola idea originale.


Mentre qualche altro "sapientone" italiano si dava da fare a ripulire la
demagogia e l'assolutismo italiani da quelle sovrastrutture che
impediscono al popolo del Bel Paese di intravedere la Verità delle cose,
Montanelli era tutto preso dal soddisfare i suoi mecenati che
camminavano nell'ombra intorno a lui mentre egli si dava un gran
daffare a parlare a lingua sciolta ben lontano comunque dalla realtà
delle vicissitudini economiche, politiche e sociali dell'Italia.

La Vecchia Scorreggia, che preferiva percorrere la strada a cavallo


piuttosto che chiamare un taxi, che si faceva burle all'idea di usare un
computer e cocciutamente si ostinava a battere con un dito i
manoscritti sulla sua Olivetti portatile acquistata nel 1937, cercava di
tenere sotto chiave la "intelligentia" italiana proprio come Enrico Cuccia,
amico suo, bramava di tenere gli affari finanziari italiani nella tasca
posteriore dei suoi pantaloni. Montanelli ha tentato di costruire, da solo,
un Giornalismo Nero, e accarezzava l'idea di una Economia Nera, un
Partito politico Nero—addirittura un Gioco del Calcio Nero. (Era un "buon
amico" di Senatore (!!!) Vittorio Cecchi Gori, presidente della
Fiorentina!)

Esattamente come un Gesuita spagnolo del diciassettesimo secolo


agghindato di nero avrebbe potuto pontificare, così anche Indro
predicava i valori del conservatorismo, della caparbietà, dell’
autoritarismo, nutrimento dello "status quo", e il Gioco del Calcio in
Difesa! (Difendere! Difendere! Difendere! Non è forse la brama
frenetica di vincere—di segnare il goal per il gusto della vittoria, di
disprezzare il modo in cui la partita può essere giocata spontaneamente
—una caratteristica peculiare di coloro abituati a perdere? La squadra
nazionale italiana non vince il Campionato Europeo dal 1968!) Aveva
raccolto e conservato il più possibile il Passato italiano in modo
ottusamente egoistico e paranoico, sorrideva ogni cinque anni, e rideva
a crepapelle ogni quindici quando la sua cartoleria proponeva i nastri
neri per la sua Olivetti con l'offerta di tre al prezzo di due.

Sonnecchiante in una tinozza di formaldeide per quasi tutta la vita,


Indro Montanelli, un tempo "confident" e "informateur"
dell'Ambasciatrice degli Stati Uniti Clare Luce Boothe ("più pazza di un
cavallo") e del suo fanatico collaboratore religioso di destra William
Donovan (fondatore della Central Stupidity Agency), passò il tempo a
chiedere scusa. L'Apologista Nero. Ha espiato continuamente le sue
colpe e per decenni ha portato i lettori italiani a credere che non
sosteneva certe argomentazioni "nel suo interesse"! La debilitante
speciosità spesso lo condusse sull'orlo della pazzia, dove i suoi attacchi
di depressione potevano essere così intensi da lasciarlo frequentemente
disperato e disorientato per giorni.

Ora arriveranno i francobolli commemorativi di Montanelli, i supplementi


di Montanelli ai quotidiani, le statue di Montanelli, i C.D. di Montanelli
(Ahimè), le "vie" di Montanelli, i libri di Montanelli, i seminari di
Montanelli e, naturalmente, i "miracoli" di Montanelli! Dies Irae!

Desidero essere il primo a proporre l'idea che sia fatto santo. Tutto
considerato, nessun uomo sulla Terra negherebbe più vigorosamente di

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lui che fu un sant'uomo; ma nessun altro uomo eccetto lui dichiarerebbe
che poteva compiere miracoli!

Rendere omaggio a Indro Montanelli è dare fondamento e incoraggiare


l'incompletezza dell'Italia come stato democratico.

Dagli Italiani mi aspetto il peggio, come al solito.

* * *

Anthony St. John Casella Postale 38 50041 CALENZANO FI Italia

Tradotto da Daniela Checchi


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