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Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura

Facolt di Ingegneria e Architettura

Lezioni di Tecnica Urbanistica

Tecnica Urbanistica MiC. 2014


# 13
Sviluppo Sostenibile

Prof. Michele Campagna


Tecnica Urbanistica MiC. 2014
Tecnica Urbanistica MiC. 2014
Sviluppo
Sostenibile
http://www.cop21paris.org/
https://youtu.be/WuriLuPSvZA
http://www.cop21paris.org/
http://www.mpch-mainz.mpg.de/~air/anthropocene/
ANTROPOCENE
Antropocene un termine coniato nel 2000 dallo scienziato Premio Nobel Paul Crutzen per
definire l'era geologica attuale, in cui l'uomo e le sue attivit sono le principali fautrici delle
modifiche climatiche mondiali.

Il termine deriva infatti dal greco anthropos, che significa uomo.

Questo termine non vuole sostituire, nell'intento dello scienziato, il termine corrente usato
per l'era geologica in cui viviamo, l'Olocene,
ma definire in modo dettagliato l'impatto che l'homo sapiens ha sull'equilibrio del pianeta.
Ambiente Naturale e risorse fisiche

Per il Planner il territorio non dovrebbe essere visto solo come una risorsa in termini di
spazio, ma anche come un insieme di risorse da preservare, di funzioni naturali
da mantenere (rif. Ecosystem services), e di rischi da evitare al fine di raggiungere
forme sostenibili di sviluppo.

In altre parole, il conflitto inerente la relazione tra salvaguardia ambientale e sviluppo


pongono al planner una serie di sfide per il raggiungimento di un rapporto
bilanciato tra usi produttivi della terra e delle risorse naturali, il mantenimento
delle risorse ecologiche, e la protezione di persone e cose dai rischi naturali e
antropici.

Riferimenti bibliografici: Kaiser, Goddschalk, Chapin, A., 1995, Urban Land Use Planning, University of Illinois Press
Tecnica Urbanistica MiC. 2014
CRESCITA DEMOGRAFICA
CRESCITA DEMOGRAFICA
CONSUMO
RISORSE

PRODUZIONE
INQUINANTI
CRESCITA DEGLI INSEDIAMENTI
CITY GROWTH
CITY GROWTH
CITY GROWTH
CITY GROWTH
CITY GROWTH
CITY GROWTH
CITY GROWTH
ECOLOGICAL FOOTPRINT
L'impronta ecologica uno strumento statistico studiato per valutare l'impatto ambientale dei
consumi.
Il concetto principale che
ogni bene o attivit umana comporta dei costi ambientali - cio prelievi di risorse naturali -
quantificabili in termini di metri quadri o ettari di superficie.

Confrontando l'impronta di un individuo (o regione o stato) con la quantit di terra disponibile


pro-capite
(cio il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale)
si pu capire se il livello di consumi del campione sostenibile o meno.
ECOLOGICAL FOOTPRINT
ECOLOGICAL FOOTPRINT
ECOLOGICAL FOOTPRINT
ECOLOGICAL FOOTPRINT
CO2
CO2
CO2
CO2
KYOTO PROTOCOL
Il Protocollo di Kyoto un trattato internazionale in materia di ambiente
sottoscritto nella citt giapponese l'11 dicembre 1997 da pi di 160 paesi in
occasione della Conferenza COP3 della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui
Cambiamenti Climatici (UNFCCC) ed il riscaldamento globale.

entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica da parte della Russia.

Il 16 febbraio 2007 si celebrato l'anniversario del 2 anno di adesione al Protocollo di


Kyoto, e lo stesso anno ricorre il decennale dalla sua stesura
KYOTO PROTOCOL
Il trattato prevede l'obbligo in capo ai paesi industrializzati di operare una drastica
riduzione delle emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio e altri cinque
gas serra, precisamente metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi
ed esafluoro di zolfo) in una misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni
rispettivamente registrate nel 1990 (considerato come anno base), nel periodo 2008-
2012.
KYOTO PROTOCOL
Fenomeni globali..
Fenomeni globali..
Climate change
Costly calamities
Mar 27th 2013, 17:24 by Economist.com
Insured losses since 1970
Due largely to weather-related disasters, the amount of insured losses in 2012 exceeded $77
billion,
[]
Hurricane Sandy, which hit Americas east coast last October, accounted for $35 billion, almost as
much as Japan's 2011 earthquake and tsunami, but half as much as Hurricane Katrina, the
costliest calamity to date.
Insured losses from man-made disasters amounted to $6 billion last year.
The sum includes the partial sinking of the Costa Concordia cruise ship, fires at offshore drilling
platforms in Nigeria and the North Sea, and an explosion at a Venezuelan oil refinery.
If economic losses are included, the total cost of catastrophes in 2012 stood at $186 billion, with
$70 billion for Sandy alone. Although North America bore the heaviest losses in dollar terms, Asia
suffered the most casualties.
Of the 14,000 people who died in natural and man-made disasters last year, more than half were
in Asia.
HUNGER
WAR

Conflicts map
CORRUPTION
L'indice di percezione della corruzione (in
inglese Corruption Perception Index (CPI))
un indicatore pubblicato annualmente a
partire dal 1995 da Transparency International
ordinando i paesi del mondo sulla base del
"livello secondo il quale l'esistenza della
corruzione percepita tra pubblici uffici e
politici".

L'organizzazione definisce la Corruzione come


"l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato".
Nel 2003 il sondaggio includeva 133 paesi; nel 2007, 180.
Un punteggio pi alto significa una minore corruzione (percepita).
I risultati mostrano che sette paesi su dieci (e nove su dieci tra i paesi in via di sviluppo)
hanno un indice di meno di 5 punti su 10.

http://www.edutube.org/interactive/corruption-
perception-index-cpi-2009-interactive-world-map
From: BBC Radio 4 Reith Lectures 2007 Royal Society London

We are over-hunting, over-fishing,


and over-gathering just about
anything that grows slowly or
moves slowly.
If we can catch it we kill it.
Our capacity in the Anthropocene
is unprecedented, poorly
understood, out of control, and a
grave and common threat.

Jeffrey Sachs
From: BBC Radio 4 Reith Lectures 2007 Royal Society London

We are leaving 10 million people


to die every year because they
are too poor to stay alive.

Jeffrey Sachs
From: BBC Radio 4 Reith Lectures 2007 Royal Society London

I'm going to talk about three common


problems that we face:
Anthropocene;
geo-politics: the Age of Convergence;
the weakest links.

Jeffrey Sachs
DISEASE

Disease spreading map


From: BBC Radio 4 Reith Lectures 2007 Royal Society London

This is our greatest challenge:


learning to live in a crowded
and interconnected world
that is creating unprecedented pressures on
human society and on the physical environment

Jeffrey Sachs
SUSTAINABLE DEVELOPMENT

lo sviluppo sostenibile uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente


senza compromettere la possibilit delle generazioni future di soddisfare i
propri bisogni
(WCED,1987)

Sviluppo Sostenibile: timeline

Dichiarazione di RIO (1992)

AGENDA 21 (1992)

Agenda 21 Locale
SUSTAINABLE DEVELOPMENT

Sviluppo Sostenibile: TIMELINE


Lo sviluppo sostenibile

Dichiarazione di RIO (1992)


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione1 Dimensione economica e sociale

Sezione 2 Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo

Sezione 3 - Rafforzamento del ruolo degli attori

Sezione 4 - Strumenti per l'implementazione

https://sustainabledevelopment.un.org/content/documents/Agenda21.pdf
Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione1 Dimensione economica e sociale

CAPITOLI:

2 - Cooperazione internazionale per accelerare lo sviluppo sostenibile nei paesi in via di sviluppo e politiche

interne correlate

3 - Lotta contro la povert

4 - Cambiamento dei comportamenti di consumo

5 - Dinamiche demografiche e sostenibilit

6 - Protezione e promozione della salute

7 - Promozione dello sviluppo di insediamenti umani sostenibili

8 - Integrazione tra sviluppo e ambiente nel decision-making


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione 2 Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo

CAPITOLI

9 - Protezione dell'atmosfera

10 - Approccio integrato per la pianificazione e gestione del suolo e delle risorse

11 - Lotta alla deforestazione

12 - Gestione degli ecosistemi fragili: lotta alla desertificazione e alla siccit

16 - Gestione sostenibile delle biotecnologie


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione 2 Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo

CAPITOLI

17 - Protezione degli oceani, di ogni categoria di mari, inclusi i mari chiusi e semichiusi, delle aree costiere,
sviluppo e uso razionale delle loro risorse viventi.

18 - Protezione della qualit e delle riserve di acque dolci: applicazione di un approccio integrato allo sviluppo,
alla gestione e all'uso delle risorse idriche.

19 - Gestione sostenibile (environmentally sound management) dei prodotti chimici tossici, prevenzione del
traffico illegale internazionale di prodotti tossici e pericolosi.

20 - Gestione ambientalmente attenta dei rifiuti pericolosi, prevenzione del traffico illegale internazionale dei rifiuti
pericolosi.

21 - Gestione ambientalmente attenta dei rifiuti solidi e degli scarichi.

22 - Gestione ambientalmente attenta e sicura dei rifiuti radioattivi.


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione 3 - Rafforzamento del ruolo degli attori


CAPITOLI:

23 - Preambolo

24 - Azione globale delle donne verso uno sviluppo equo e sostenibile

25 - Il ruolo di bambini e dei giovani nello sviluppo sostenibile

26 - Riconoscimento e potenziamento del ruolo delle popolazioni tradizionali e delle loro comunit

27 - Rafforzamento del ruolo delle organizzazioni non governative: partner per uno sviluppo sostenibile

28 - Iniziative delle autorit locali a supporto dell'agenda 21

29 - Rafforzamento del ruolo dei lavoratori e del sindacato

30 - Rafforzamento del ruolo delle imprese e della finanza

31 - La comunit scientifica e tecnologica

32 - Rafforzamento del ruolo degli agricoltori


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione 4 - Strumenti per l'implementazione


CAPITOLI:
33 - Risorse e meccanismi finanziari

34 - Trasferimento di tecnologia ambientalmente attenta, cooperazione e capacity building

35 - La scienza per lo sviluppo sostenibile

36 - Promozione dell'educazione, della publica consapevolezza, e della formazione

37 - Meccanismi nazionali e cooperazione internazionale per il capacity-building nei paesi in via di sviluppo

38 - Accordi istituzionali internazionali

39 - Strumenti legali e meccanismi internazionali

40 - Informazione per il decision-making


Agenda 21: Programma d'azione per lo sviluppo sostenibile
Summit della terra, Rio de Janeiro 1992

Sezione1 Dimensione economica e sociale

Sezione 2 Conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo

Sezione 3 - Rafforzamento del ruolo degli attori

Sezione 4 - Strumenti per l'implementazione

http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?documentid=52
http://ec.europa.eu/environment/index_en.htm
Lo sviluppo sostenibile

AGENDA 21 locale
AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21 locale

sono:

Attivazione di un Forum

Consultazione permanente

Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo stato dell'Ambiente

Obiettivi e priorit

Piano di Azione Ambientale

Monitoraggio, valutazione e aggiornamento del Piano di Azione


AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21

locale sono:

Attivazione di un Forum:

tutti i soggetti rilevanti a livello locale ai fini di una strategia ambientale (istituzioni,

amministrazioni, soggetti economici, associazioni, gruppi informali, ecc) devono essere

coordinati all'interno di un Forum finalizzato ad orientare il processo di elaborazione dell'

Agenda 21 e di monitorarne l'applicazione.


AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21


locale sono:

Consultazione permanente:

la consultazione della comunit ha lo scopo di riconoscere i bisogni, definire le risorse

che ogni parte pu mettere in gioco, individuare e istruire gli eventuali conflitti tra

interesse diversi e definire una visione (Vision) dei punti critici e dei punti di forza di una

comunit locale.

Il Forum pu essere organizzato per gruppi tematici o gruppi territoriali in modo da

attivare tutte le risorse di conoscenza e di confronto disponibili in loco.


AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21

locale sono:

Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo stato dell'Ambiente:

raccolta di tutti i dati di base sull'ambiente fisico, sociale ed economico su scala

provinciale.

Un vero audit urbano che serva a costruire, attraverso indicatori ambientali, il Rapporto

sullo stato dell'ambiente di una Provincia o di un Comune su cui si svilupper la

discussione per la redazione dell'Agenda 21 locale con l'aiuto del Forum locale.
AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21


locale sono:

Obiettivi e priorit (Target):

nella definizione dell'Agenda 21 locale, la definizione degli obiettivi ambientali e di

sostenibilit, quanto pi concreti e quantificabili, deve essere integrata con la

formulazione di un ordine di priorit.

Gli obiettivi generali e le priorit si devono tradurre in programmi indirizzati a obiettivi

specifici associati a precise scadenze temporali.


AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21


locale sono:

Piano di Azione Ambientale:

esso deve essere inteso come un programma di azioni concrete e necessarie per

raggiungere gli obiettivi prefissati, con la definizione degli "attori" che saranno

responsabili dell'attuazione, delle risorse finanziarie e degli strumenti di supporto.


AGENDA 21 locale

I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21 locale sono:

Monitoraggio, valutazione e aggiornamento del Piano di Azione:

devono essere attivate procedure di controllo sull'attuazione e sull'efficacia del Piano di Azione con

rapporti periodici che individuino i miglioramenti e i peggioramenti della situazione ambientale. La

valutazione della sintonia tra i piani tradizionali di organizzazione del territorio (PPR, Piani di

sviluppo, Piani darea, ed i PRG/PUC, ecc) ed il Piano di Azione ambientale potr essere fatto con

la valutazione ambientale strategica (VAS) ossia la valutazione del grado di sostenibilit della

pianificazione rispetto agli obiettivi di qualit fissati dal Piano di Azione Ambientale
LA CLASSIFICAZIONE DELLUSO DEI SUOLI LA CARTA DEI LUOGHI

VALUTAZIONE

POLITICHE

DEFINIZIONE OBIETTIVI DI PIANO QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO


(POLITICI)

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

DEFINIZIONE USI
(SULLA BASE DEGLI OBIETTIVI)

DEFINIZIONE CRITERI DI
COMPATIBILIT DEGLI USI

LOCALIZZAZIONE DISPONIBILIT
TERRITORIALE PER OGNI USO

DETERMINAZIONE DOMANDA

ALTERNATIVE
(ASSETTO DEGLI USI)

VALUTAZIONE

SCELTA
VAS: approccio creativo

QUANDRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO QUANDRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE


STRATEGIE DI SVILUPPO STRATEGIE DI SOSTENIBILITA

OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA

VINCOLI VINCOLI
FATTORI FATTORI

COSTRUZIONE SCENARI ALTERNATIVI


(mediazione e consenso)

Scelta

VALUTAZIONE

Implementazione e monitoraggio
Che cosa sono un Piano regolatore ed un Piano strategico di una citt e cosa distingue luno dallaltro?

Il Piano regolatore generale uno strumento urbanistico di regolazione e di previsione di tutti gli usi
(pubblici e privati) del suolo e degli edifici, ammessi e previsti (per almeno un decennio) in tutto il territorio
di un Comune. Il PRG, oltre al suo forte contenuto "regolativo", presenta un contenuto "previsivo" nei
confronti della domanda di insediamenti e servizi ed anche un contenuto "progettuale" in senso lato: in
questultimo caso in quanto "disegna" elementi della forma urbana e ne organizza ed infrastruttura il
territorio. Lesistenza del PRG la condizione perch qualunque progetto di rilevanza urbanistico-edilizia
(purch conforme ai contenuti progettuali ed alle norme regolative del PRG stesso) ottenga una
concessione edilizia.

Invece il Piano strategico di una citt un atto volontario di costruzione e condivisione di una visione
futura della citt (il cui territorio, peraltro, raramente pu, o deve, limitarsi a quello incluso nel confine
amministrativo del Comune), del suo posizionamento rispetto ad altre citt, territori e sistemi socio-
economici, di esplicitazione di obiettivi e di strategie per conseguirli mediante politiche ed interventi
pubblici e privati. Un PS ha, dunque, prevalente "natura e contenuto politici" e basa il suo successo sulla
forza del sistema di relazioni, alleanze e partenariati politici e socio-economici che sostengono con
investimenti e decisioni lo sviluppo delle linee di azione strategica.

Carlo Alberto Barbieri


Professore di Urbanistica presso la II Facolt di Architettura del Politecnico di Torino
Premessa

Ambiente
Carrying capacity

popolazione

residenza

Lavoro Servizi
Primario Infrastrutture
Secondario Verde
Terziario Istruzione
Salute
Culto
Sport Tempo, libero

Il ruolo della partecipazione del pubblico nei processi di governo del territorio (progetti,
piani e politiche)
Il ruolo della partecipazione del pubblico nei processi di governo spaziale (progetti, piani
e politiche)
Il ruolo della partecipazione del pubblico nei processi di governo spaziale (progetti, piani
e politiche)

NIMBY (Not In My Back Yard)


Forma di protesta del pubblico (cittadini) contro
opere di interesse pubblico che hanno, o si teme
possano avere, effetti negativi sui territori in cui
verranno costruite
(di solito progetti di cui possibile comprendere le
implicazioni in termini di impatto, ma per estensione
anche piani e politiche)

Anche nel caso in cui si riconosco la necessit di


implementazione del progetto (piano o politica) la
comunit locale rifiuta la sua implementazione nel
proprio ambito territoriale
Public Participation
Public Participation

The ladder of public participation (Arnstein, 1969)

DEGREE OF CITIZEN POWER


CITIZEN CONTROL

DELEGATED POWER

PARTNERSHIP

PLACATION

CONSULTATION

INFORMING

NO
TERAPY
PP

MANIPULATION
Gli approcci

Rational comprehensive planning metodo scientifico


Incremental planning politica
Advocacy planning pubblica partecipazone
Implementation-oriented planning efficienza nel processo
Strategic planning iterattivit, ciclicit
Transactive planning pluralismo
Negotiative planning mercato
Communicative planning collaborazione
Problematiche negli attuali metodi della partecipazione:

Mancanza di effettiva partecipazione nella pianificazione e nelle decisioni;

Non forniscono informazioni agli amministratori capaci di informare positivamente le loro

azioni;

Non soddisfano il pubblico partecipante in termini di feed-back nelle azioni

Non sono rappresentativi di tutto il pubblico;

Creano antagonismo tra gli attori del pubblico partecipante

Queste condizioni scoraggiano coloro i quali sarebbero interessati a partecipare che vedono il
processo come un semplice soddisfacimento di obblighi normativi/burocratici.
Problematiche negli attuali metodi della partecipazione:

Di fatto negli Stati Uniti, le audizioni pubbliche a livello locale sono frequentate solo da avidi

proponenti e oppositori interessati direttamente alle azioni, da gruppi di interesse occasionali,

e dagli amministratori.

In Europa, processi di revisione formale come le osservazioni ai piani ricevono commenti

variegati che difficilmente possono essere utili e di fatto raramente sono presi in considerazione

dallamministrazione responsabile (e chi partecipa non ha riscontro sulleventuale contributo

della propria partecipazione).


Problematiche negli attuali metodi della partecipazione:

Negli Stati Uniti, la normativa sugli incontri aperti, progettata per assicurare che il pubblico

fosse informato sui come ed i perch le decisioni vengano prese, di fatto ha ottenuto leffetto

opposto;

La burocratizzazione del processo impedisce agli amministratori di articolare processi di

informazione/conoscenza agilmente, e provoca un aumento di scambi informali (dietro le

quinte) nei processi decisionali;

Anche la forma di partecipazione pi comune (votare i rappresentanti che prenderanno le

decisioni) paradigmaticamente dissertata


Problematiche operative della partecipazione:

Nelle conferenze di pianificazione il singolo ha un tempo limitato per esprimersi (sia esso un

tecnico informato, che un uomo della strada);

Il singolo spesso in condizioni di disagio di fronte ad un consiglio (sul palco);

Le osservazioni non ricevono risposta se non dopo tempi lunghi

Questi fattori insieme ad altri scoraggiano il pubblico dal partecipare, e le iniziative di

partecipazione, quando implementate assumono un ruolo solo formale.


Possibili alternative:
Per affrontare le problematiche suddette, negli Stati Uniti sono stati proposti metodi alternativi
alle conferenze di pianificazione
Metodi delle scienze sociali (sondaggi, focus group, analisi di scenario etc) sono spesso
utilizzati per fornire agli amministratori informazioni relative agli interessi dei cittadini
Spesso per questi processi acquisiscono opinioni del pubblico non informate poco utili
alleffettivo sviluppo di politiche. Inoltre, spesso i campioni coinvolti non sono rappresentativi di
tutta la societ (inclusi i residenti di differente lingua madre)

Di contro altri metodi sono stati sviluppati per creare effettive arene di discussione tra
cittadini e planners e amministratori sviluppando forme di dialogo multi-direzionale
finalizzate alla costruzione di nuova conoscenza collettiva
Tecniche tradizionali di partecipazione (in the US):

Conferenze pubbliche;

Osservazioni scritte;

Commissioni pubbliche (cio formate da cittadini) con potere giudiziale o quasi-legislativo

I primi due metodi sono mono-direzionali sono scarse le potenzialit di apprendimento


collettivo sviluppato dal dialogo. Salvo evidenze chiare di problemi gravi, la possibilit del
pubblico di influenzare il processo decisionale molto scarsa.

Nel terzo caso si costruisce un discorso collaborativo informato capace di influenzare il


processo, ma la commissione spesso selezionata dai gruppi di potere che cercano solo un
supporto relativamente a scelte gi prese. Spesso inoltre il gruppo non rappresentativo di
tutta la societ.
Tecniche tradizionali di partecipazione (in the US) II:

Altre tecniche di partecipazione riguardano campagne informative attraverso:

News-letter

Campagne stampa e radio televisive

Siti web (crf. PAGIWEB) .VGI

Queste iniziative sono rivolte a diffondere informazioni relativamente alle attivit di enti
pubblici, ed in certi casi gli strumenti sono utilizzati per rispondere a domande del pubblico.
4 modelli di pianificazione (progetti, piani, politiche)

bassa alta

TECNICO BUROCRATICO INFLUENZA POLITICA


convincere co-optare bassa
Cfr~Pianificazione razionale Cfr~ Pianificazione
Implementazione, Negoziativa
INTERDIPENDENZA
DI
INTERESSI
MOVIMENTO SOCIALE COLLABORATIVO
convertire co-evolvere alta
Cfr~ Advocacy Cfr~ Pianificazione comunicativa

DIVERSIT

Innes & Booher, 2000


Modello I: Tecnico burocratico
Modello basato sulla conoscenza esperta

La pianificazione si basa sulla valutazione delle migliori alternative attraverso lo sviluppo di analisi
(scientifiche e quantitative) comparative e proiezioni, su cui formulare raccomandazioni per le decisioni

Gli obiettivi di piano sono acquisiti a priori e fondano la base per lo sviluppo delle analisi

Nel caso ideale si dispone della conoscenza necessaria (ndr: questo non sempre vero: cfr<> post normal
science)

Questo modello pu risultare appropriato in presenza di un sistema unitario di obiettivi e con decisore
singolo, quando i problemi in gioco siano ben compresi (ndr: questo limite si pu ridurre attraverso tecniche
di supporto alle decisioni multi-criteri: obiettivi multipli, decisori multipli)

Partecipazione:

Partecipazione come formalit dovuta (per legge)

Pu essere utile per comprendere il sistema di valori e obiettivi (ex ante) della comunit e valutare le
alternative (ex post)

Il sapere esperenziale basato su conoscenze aneddotiche assume minor valore rispetto al sapere esperto
del tecnico, e rischia di minare lintegrit e la neutralit delle analisi tecnico scientifiche.
Cfr~ Rational Planning
B A

DIVERSIT
Modello II: Influenza Politica
Secondo questo modello il planner molto spesso non un tecnico specializzato ma un
direttore amministrativo o un rappresentante eletto il quale imposta il piano sulla base della
volont dei referenti politici.

in questo caso il piano spesso costituito da progetti, ognuno dei quali soddisfa una certa
parte politica, che di contro fornisce il supporto per limplementazione del piano;

In questo modo si riesce a concretizzare gli obiettivi che possono essere valutati dal pubblico;

Questo modello funziona bene in caso di variet di interessi ma non se c interdipendenza tra
questi;

In questo caso processi di genuina partecipazione sono praticamente impossibili da


implementare
B A

A
Modello III: Movimento sociale
DIVERSIT

Individui e gruppi che non fanno parte del sistema politico-decisionale si uniscono per un
obiettivo comune (spesso di tipo idealistico) al fine di influenzare un processo decisionale
grazie al loro numero

Risulta difficile mettere in dubbio le analisi almenoch non si raccolgano adeguate risorse

I pianificatori possono far parte del gruppo (formalmente o informalmente) e in questo caso
supportare il gruppo

Caratteristiche: gli individui partecipanti fanno parte di gruppi sociali definiti ma di solito non
rappresentativi di tutta la societ (es: sostenitori trasporto pubblico vs trasporto privato)

Strumenti: ricerca di consenso nellopinione pubblica attraverso uso dei media (assemblee,
radio, tv, internet)
Cfr~ Advocacy Planning
B A

A
Modello IV: Collaborativo
DIVERSIT

Nelle conferenze di pianificazione il singolo ha un tempo limitato per esprimersi (sia esso un

tecnico informato, che un uomo della strada);

Il singolo spesso in condizioni di disagio di fronte ad un consiglio (sul palco);

Le osservazioni non ricevono risposta se non dopo tempi lunghi

Questi fattori insieme ad altri scoraggiano il pubblico dal partecipare, e le iniziative di

partecipazione, quando implementate assumono un ruolo solo formale.


Partecipazione
In quale fase del processo
PSS
Planning
Support
Systems

PSS
Planning Support Systems
Harris B, 1989:
PSS [can be defined] as an architecture for coupling a range of computer-
based methods and models into an integrated system for supporting the
planning functions
..a user-friendly microcomputer-based planning system, which integrates GIS,
sketch tools and spatial models..

Klosterman R, 1997
an integrated information system, which couples GIS (and non-GIS) data,
operational models and geo-visualisation tools
Planning Support Systems
Langendorf, 2001
Information workspace
..the collection and organisation of data and information from multiple
resources for a particular (group of) person or task(s)

Geertman and Stillwell, 2003:


PSS usually consist of a combination of planning-related theory, data,
information, knowledge, methods and instruments that take the form of an
integrated framework with a shared graphical user interface
PSS,
a general model

Campagna M, Deplano G, 2004


Planning
Support
Systems
& Geodesign

examples
Representation model
SDI
Serra, unpublished master thesis

Representation model
Serra, unpublished master thesis

Representation model
Matta, 2015 PhD research unpublished

Process model
Trend Analysis
Scenario analysis
Serra, Matta & Campagna, unpublished 2015

Evaluation Model
Sketch planning
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Impact Model Serra, unpublished master thesis
with Matta and Campagna 2015
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Impact Model
Serra, Matta & Campagna, unpublished 2015
PSS test workshops
PSS test workshops
Change Model

PSS
Courtesy of Carl Steinitz, 2015
Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study


Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study


Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study

4 main objectives:
Requilify old railways area
Reinforce axial role of Via Roma
Make the town centre more attractive
Improve car and bycicle accessibility with the new
railway station
Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study

1. Very Low
2. Low
3. Medium
4. High
5. Very high
Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study


Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study

Stakeholders
Major
Priests
Youth association
Retailers
Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study

Stakeholders
Major
Priests
Youth association
Retailers
Argiolas, 2015 unpublished BSc thesis

A simple (but full) case study


Courtesy of Carl Steinitz, 2015
Geodesign Workshop
Alternative futures
for the Pampulha region
Belo Horizonte
Geodesign Workshop Pampulha

The coordination team


The workshop was organized and conducted
by Michele Campagna from the Universit di
Cagliari (MiC., UniCA) and Ana Clara Moura
(ACM, UFMG) from the (hosting) Universidade
Federal de Minas Gerais (UFMG). Junia Borges
(UFMG) and Chiara Cocco (UniCA) assisted in
the preparation of the evaluations maps and
during the workshop.

Carl Steinitz (CS) and Hrishi Ballal (HB) kindly


advised in the data preparation and the project
set-up phase in the Geodesign Hub (GDH)
collaborative design support system
(Geodesignhub.com).
Geodesign Workshop Pampulha
The participants
The workshop was organized within the post-
graduate Course in Architecture and Urban
Planning (NPGAU) at UFMG.

The group of 21 participants included


10 PhD students from UFMG
6 academics ( 5 from UFMG and 1 from
the Pontificia Universidade Catolica di
Belo Horizonte)
4 technical staff members from the
public sector [i.e. SEDRU-MG -State
Secretary of Urban Planning; the
Ministry of the Cities (Federal
Government); PBH (Municipality)], and
1 from the private sector (i.e. mining
company).
The participants, the majority of which had previous personal knowledge of the local context of Pampulha,
came from various background spanning from architecture and urban planning, to Geographic Information
System/Science, to IT.
Workshop schedules

DAY 1 DAY 2 DAY 3


1
CREATING DIAGRAMS NEGOTIATION
INTRODUCTORY
2 SEMINAR
SYNTHEISYS V01 RE-GROUPING
3
CASE STUDY INTRO VO1 IMPACTS AND DISCUSSION TOWARDS 1 DESIGN

4
WORKING IN GROUPS V02 / IMPACTS / DISCUSSION THE FINAL SYNTHESIS

5 WELCOME EXERCISE V03.. DISCUSSION AND FEED-BACK


www.geodesignhub.com
www.geodesignhub.com
Geodesign Workshop Pampulha

Evaluation models Requirements maps


Geodesign Workshop Pampulha

Groups
Cultural Heritage conservation CH
Chamber of commerce COM
Developers DEV
Green NGO (friends of earth) GREEN

Public Administration PA
Local residents RES
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Some quotes from the participants:
I like the workshop and the experience was amazing.

It was nice knowing how geodesign can be used in


urban planning, and how the platform widens open a
new level of groupwork with the participatory approach.

As a senior planner used to traditional planning


methods based on physical tools but also aided by GIS
systems I was very pleased to have the opportunity to
know more and experience the geodesign method

The method also proved to be a very useful and


effective as a teaching resource for planning studios.

Thanks for all! It was fantastic!


Whats new?

VGI
Volunteering Geographic Information
(VGI) e Citizens Observation (CO)
Citizens as sensors: the world of volunteered geography

Definizione Volunteered Geographic Information (VGI)

luso di strumenti per creare, integrare e condividere dati geografici forniti


volontariamente da individui.

Estensione delluso partecipativo del GIS (Participatory/Public Participation GIS)

Questi servizi (siti) web forniscono una mappa di base e consentono allutente di creare
nuova informazione territoriale

VGI un caso speciale (spaziale!) di un fenomeno pi vasto legato a contenuti creati dagli
utenti del web (es. wikipedia)

VGI
Citizens as sensors: the world of volunteered geography

CROWDSOURCING: [crowd]+[outsourcing] un nuovo modello di produzione di


informazioni e risoluzione di problematiche in maniera distribuita da parte di volontari. Un
organizzazione diffonde (via web) un invito a risolvere un problema aperto, e un gruppo
(sconosciuto) risponde per fornire una soluzione.

NEOGEOGRAPHY: uso di tecniche e strumenti geografici per attivit personali o di una


community da parte di utenti non-esperti. Dominio di solito non formale o analitico.

CITIZENS SCIENCE: termine usato per indicare attivit o progetti di ricerca scientifica in cui
individui volontari, molti dei quali no hanno conoscenze scientifiche, contribuiscono ad
attivit di ricerca come osservazione, misurazione, o calcolo.

In certi casi laiuto di un network di volontari aiuta lo scienziato a svolgere studi che
altrimenti non sarebbero fattibili.

Si parla anche di pubblica partecipazione alla ricerca scientifica

VGI
Citizens as sensors: the world of volunteered geography

Esempi di Volunteered Geographic Information (VGI)

http://wikimapia.org http://maps.google.com

http://www.openstreetmap.org/

VGI
Tweets mapping

SensePlace2 http://www.geovista.psu.edu/SensePlace2 VGI


Emergency management

Japan Earthquake

http://www.abc.net.au/news/events/japan-quake-2011/beforeafter.htm
Wildlife Monitoring

Project Noah http://www.projectnoah.org/ VGI


Pianificazione

Sardegna GeoBlog
http://webgis.regione.sardegna.it/sardegnageoblog VGI
Citt digitale: meccanica
I cittadini sono utenti passivi di servizi progettati da esperti

Citt digitale: informativa


usata per informare e creare consenso su questioni civiche

Citt digitale: collaborativa


Gli esperti sono facilitatori che supportano (moderano) attivit collaborative tra gli
attori, i quali hanno facolt di influire sulle modalit di interazione/comunicazione

Aurigi, 2001
Digital cities & participation: web 2.0 and geospatial browsers offer new tools

PP IN FINAL DECISION
POWER

CITIZEN CONTROL
CITIZENPOWER

ONLINE DSS
PP IN ASSESSING RISK AND
OFCITIZEN

bidirectional
bidirectional
DELEGATED POWER RECOMMENDING SOLUTION
DEGREEOF

DEFINING INTERESTS, ACTORS,

Communication
DEGREE

participation
PARTNERSHIP

Communication
AND AGENDA


increasingparticipation
ONLINE OPINION


SURVEY
PLACATION restricted PP

Mono-directional
Mono-directional
PP
FORMALLPP

increasing
CONSULTATION PUBLIC RIGHT TO OBJECT ONLINE
FORMA

DISCUSSION

INFORMING INFORMING THE PUBLIC

NO communication
TERAPY
PP barriers
PUBLIC RIGHT TO KNOW

MANIPULATION ONLINE SERVICE


DELIVERY

Arnstein, 1969 Kingston, 1998 Carver, 2001


after Weideman & Femers, 1993 after Smyth, 2001
Web/mobile tools

Features
Editing
Multimedia
Desktop/mobile
Flexible
Export/import
KML
Cagliari, I care! 2.0

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing clusters and patterns

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing shifts of interests
Daily movement of the centre (for 33 days of activity) in CIC 2.0

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing participants behaviour

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing issues of interest

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing discourse
Interpretation of the themes by the participants for CIC 2.0

Layer Name n posts Start Stop N likes N dislikes N Comments Keywords (frequency) translated

Environment 71 9-Dec-12 1-Jan-13 118 51 12 Green (8), activity (7), park, zones (5), degradation (4)

Church (19), Cagliari (18), century (12), tower (9), centre


Culture 113 9-Dec-12 1-Jan-13 206 51 27
(8), building (7)

Cagliari (36), centre (18), play /game (20), shop (16),


Society 283 9-Dec-12 1-Jan-13 404 84 26
activity (14)

Subtotal 467 728 186 65

Football field (34), Services (31), Cagliari (28), Events (22),


Other layers (44) 404 4-Dec-12 20-Jan-13 Maintenance (19), Green spaces (15)

Total 871

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Analysing discourse

Perception of the neighbourhoods by the participants for CIC 2.0

n N
neighbourhood posts N likes N dislikes Comments Keywords (frequency) translated

Castello 57 69 25 1 Cagliari (11), Church (9), Century (8), Tower (7), It was/were (7)

Marina 76 80 24 4 Ladies-ware (14) Restaurant/bar (12), Shop (5), Cagliari (4)

Is Mirrionis 41 47 7 2 Football field (26), Park (5), University (4), Students (4)

Michele CAMPAGNA University of Cagliari Social Media & GI Belo Horizonte @UFMG, September 2013
Digital cities & participation: web 2.0 and geospatial browsers offer new tools

PP IN FINAL DECISION
POWER

CITIZEN CONTROL
CITIZENPOWER

ONLINE DSS
PP IN ASSESSING RISK AND
OFCITIZEN

bidirectional
bidirectional
DELEGATED POWER RECOMMENDING SOLUTION
DEGREEOF

DEFINING INTERESTS, ACTORS,

Communication
DEGREE

participation
PARTNERSHIP

Communication
AND AGENDA


increasingparticipation
ONLINE OPINION


SURVEY
PLACATION restricted PP

Mono-directional
Mono-directional
PP
FORMALLPP

increasing
CONSULTATION PUBLIC RIGHT TO OBJECT ONLINE
FORMA

DISCUSSION

INFORMING INFORMING THE PUBLIC

NO communication
TERAPY
PP barriers
PUBLIC RIGHT TO KNOW

MANIPULATION ONLINE SERVICE


DELIVERY

Arnstein, 1969 Kingston, 1998 Carver, 2001


after Weideman & Femers, 1993 after Smyth, 2001
SDI VGI
Authoritative vs Volunteered GI

Spatial Data Infrastructures Volunteered GI

Top-down Bottom-up
Based on specifications Multi-format(media), standard(?)
Certified data Unknown data quality
Workflows Real time
Licensing Privacy
Cost/benefits (virtually) no costs
Data producers and users

Spatial Data Infrastructures Volunteered GI

DATA PRODUCERS
DATA PRODUCERS

DATA COLLECTORS
DATA COLLECTORS

DATA USERS (analyst!)


DATA USERS (analyst!)

Top-down Bottom-up
Searching for Landscape in Sardinia
Spatial distribution of landscape at Regional Scale Massa and Campagna, 2014
Massa and Campagna, 2014

Spatial analysis: neighbourhoods


Spatial distribution of video in neighborhoods and park at the local
scale

Massa and Campagna, 2014


Spatial analyses of tourism preferences Floris and Campagna, 2014

Different tourist typologies affected surfaces


Mura and Campagna, 2014

VGI case study in archaeology

Provincia Olbia - Tempio Pianura del Campidano

5994
4663 4706 4602

Nurnet PPR Tharros.info Wikimapia

Comparazione visiva Dataset Numero di records per ogni dataset

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