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Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura

Facolt di Ingegneria e Architettura

Lezioni di Tecnica Urbanistica

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


# 12
Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Prof. Michele Campagna


VIA
Metodi di Valutazione
Vita utile del progetto
VIA: Il processo tecnico

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VIA: il processo amministrativo
VIA: gli strumenti
Lo Studio di Impatto Ambietale (SIA)
La normativa (EU, ITA, regioni)
VAS
Valutazione Ambientale Strategica

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Direttiva VAS
Il processo di VAS
Il Rapporto Ambientale (RA)
Problematica nella applicazione della VAS
Tecniche e strumenti
VAS

DEFINIZIONE

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

un processo sistematico per la valutazione delle conseguenze ambientali

di una politica, un piano o un programma

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al fine di assicurare che queste siano appropriatamente considerate

fin dalle fasi iniziali del processo decisionale

insieme a considerazioni di tipo economico e sociale

(Sadler e Verheem, 1996, SEA: status, challanges and future directions, Report 53, Ministry of
Housing, spatial planning and environment, The Hague, The Netherlands)
Punto di partenza

ambiente

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Sviluppo
sostenibile

economia societ
VAS: POTENZIALE

GARANTIRE NEI LIMITI DEL POSSIBILE LA SOSTENIBILITA DELLO SVILUPPO

NON DEVE DIVENTARE UN PROCESSO ONEROSO E NOIOSO DA FARE PER FORZA (!)

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VIAVAS

Direttiva VIA 85/337/EC (+91/11/EC)


Direttiva VAS 2001/42/EC

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Direttiva Partecipazione Pubblico 35/2003/EC
Testo Unico Ambiente: Dlgs n152/2006 Norme in materia
Ambientale
Norme e Casi di Studio regionali
Steinitz C, 2012, A framework for Geodesign, Esri Press

Michele Campagna CI Tecnica Urbanistica Mod A


Tabella I| Relazioni tra i contenuti del rapporto ambientale (ex Direttiva 42/2001/EC) e
modelli del Geodesign framework.
Contenuti del rapporto ambientale (ex Direttiva 42/2001/EC) Modello GDF
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del valuation
rapporto con altri pertinenti piani o programmi; change
Decision
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza Representation
l'attuazione del piano o del programma; Process
c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente Representation
interessate;
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi Evaluation

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compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le Impact
zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;
f) possibili effetti significativi(1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversit, la Evaluation
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, Impact
i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio
e l'interrelazione tra i suddetti fattori;
g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo pi completo possibile Change
gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del Decision
programma;
h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come Decision
stata effettuata la valutazione, nonch le eventuali difficolt incontrate (ad esempio
carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste;

i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all'articolo 10; //


j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. Sintesi dei risultati
precedenti
VAS: approccio creativo

QUANDRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO QUANDRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE


STRATEGIE DI SVILUPPO STRATEGIE DI SOSTENIBILITA

OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA

VINCOLI VINCOLI
FATTORI FATTORI

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COSTRUZIONE SCENARI ALTERNATIVI
(mediazione e consenso)

Scelta

VALUTAZIONE

Implementazione e monitoraggio
VAS: mi costi? quanto mi costi?

un processo di VAS snello pu rivelarsi pi efficace di uno lungo e oneroso


Un processo di VAS pu richiedere ingenti sforzi e risorse e durare a lungo senza garantire
alcuna efficacia, mentre in certi casi una chiara volont dei decisori affiancata da buona
competenza tecnica pu produrre buoni risultati anche in brevissimo tempo
Una VAS che soddisfi le indicazioni della Direttiva si stima possa (approx.) essere portata
avanti a conclusione con un impegno di ~100 giorni uomo

FATTORI che influenzano lo svolgimento del processo:

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Momento di inizio della VAS relativamente al processo di piano;
Quantit e qualit dei dati esistenti (descrizione stato dellambiente);
Atteggiamento degli attori verso la collaborazione e scambio di informazione;
Consenso sugli obiettivi di sostenibilit ambientale;
Consenso sugli obiettivi strategici;
Attitudine/organizzazione forme di consultazione.

Time consuming tasks (from the real world!):


Costruzione quadro di riferimento ambientale;
Valutazione alternative;
Consultazione.
VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)

1 person-day SEA (!)


Questo modello si considera come esercizio finalizzato a dare ai decisori unidea del modo di
ragionare e del processo della VAS
Anche un esercizio semplice di questo tipo pu avere influenza positiva sulle decisioni
strategiche

10 person- days SEA (~)

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Questo modello propone una modalit di svolgimento della VAS veloce e approssimativa ma
pu generare un processo positivo utile per individuare gli elementi chiave di una VAS
completa: si pu considerare anche come fase di scoping

100 person- day SEA (


)
Questo modello dovrebbe garantire il soddisfacimento dei requisiti della Direttiva sulla VAS
VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)

1 person-day SEA (!)


D unidea iniziale su possibili miglioramenti di un gruppo di obiettivi o alternative di tipo strategico
D unidea di come si articola il processo ed perci utile per fini formativi degli stakeholders
1 planner il coordinatore della VAS impiega circa unora di preparazione per la valutazione e insieme
ai redattori del quadro strategico/alternative nelle tre ore successive procedono alla valutazione

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Timetable:
Ore 09.00 Coffe
Ore 09.02 Adattamento del quadro ambientale (generico fino a questo punto) al problema specifico
Ore 09.30 Individuazione dei problemi ambientali pi gravi (rischi e impatti)
Ore 09.40 Identificazione degli obiettivi strategici/alternative di maggiore impatto (speditiva)
Ore 10.10 Costruzione tabella (matrice) con obiettivi strategici e ambientali a confronto
Ore 10.15 Convocare i responsabili delle decisioni strategiche (e offrire loro un coffe!)
Ore 10.20 Per ogni obiettivo strategico applicare e commentare la matrice cercando di migliorare le strategie/alternative
(specialmente per quelle ritenute pi rischiose)
Ore 11.10 Ripetere per gli altri obiettivi dedicando 20-25 minuti ciascuno
Ore 13.00 Fatto!
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VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)

10 person-days SEA (~)


Identifica in via approssimativa i principali vincoli ambientali allazione strategica
Suggerisce approcci alternativi per soddisfare i vincoli
Permette di migliorare fino a 60 strategie /alternative
Produce un rapporto ambientale
il punto di partenza affinch i risultati della VAS siano implementati

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VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)
10 person-days SEA (~)
Timetable:
Day 1
1-2 ore: Si imposta il processo di VAS, vengono presentate le strategie e gli obiettivi principali di
sosteniblit
1 ora Documentazione
Day 2
Tutto il giorno: contattare i principali attori, confermare i problemi ambientali e reperire dati ambientali

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se disponibili
Alla luce delle precedenti attivit impostare uno scoping degli impatti pi importanti
Day 3
2 ore brainstorming: screening per eliminare le strategie pi impattanti
1 ora Documentazione
Day 4-8
Applicazione metodi matriciali di impatto o altri strumenti e documentazione
Day 9-10
Discussione dei risultati con gli attori, spiegando la metodologia di lavoro, raccolta dei documenti e
pubblicazione dei risultati (es: sul web)
VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)

100 person-days SEA (


)
Sviluppo di una VAS secondo la Direttiva
Informazione dei decisori sulla sostenibilit ambientale
Rapporto ambientale completo

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VAS: 1, 10 o 100 giorni uomo (in theory!)
100 person-days SEA (!)

FASE Giorni- note


uomo
formazione decisori 3 Riferimenti normativi e best practices

definizione obiettivi della VAS 2 Adattamento obiettivi generali al caso di studio

valutazione preliminare azioni strategiche 5 Confronto azioni strategiche con obiettivi di


sostenibilit AGGIORNAMENTO AZIONI
STRATEGICHE
Costruzione geodatabase e diagnosi 20 Con deadline (se no si va avanti allinfinito!)

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Identificazione relazioni strategiche 5 Confronto QdR normativo

Redazione bozza rapporto di scoping 2 Documentazione di metodologia, obiettivi, scopi,


difficolt, limitazioni delle fasi precedenti
Consultazione/adozione rapporto scoping 4-7 Live o in differita (pi giorni in caso di PP)

Proposta e valutazione alternative, impatti 10 Lavoro collaborativo in conferenza di servizi con


cumulativi, misure mitigazione piccoli gruppi di lavoro.

Implementazione dei risultati 2 Rettifica dei risultati ottenuti fino a questa fase

Screening e valutazione alternative 30 Valutazione esperta e documentazione qualit


processo, incertezza, problemi
Implementazione e monitoraggio 3 Il decisore attua misure di implementazione e
monitoraggio
Redazione rapporto ambientale 4
Consultazioni 6-8 Valutazione documentata del rapporto

Celebrate the complention 0.5


VAS: le relazioni con il processo decisionale

IDENTIFICARE GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA


IDENTIFICARE GLI OBIETTIVI STRATEGICI
AMBIENTALE + TARGET E INDICATORI

DESCRIVERE LO STATO DELLAMBIENTE:


IDENTIFICARE AREE PROBLEMATICHE E RELAZIONI
IDENTIFICARE VIE ALTERNATIVE PER CON ALTRE AZIONI DI SVILUPPO
RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI E RISOLVERE
PROBLEMI
IDENTIFICARE ALTERNATIVE SOSTENIBILI

RAPPORTO DI SCOPING

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CONSULTAZIONI
SCEGLIERE LALTERNATIVA PREFERIBILE E
DEFINIRLA IN MAGGIOR DETTAGLIO
PREVISIONE E VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI

REVISIONE DEFINIZIONE DI DETTAGLIO MITIGAZIONE IMPATTI ALTERNATIVA SCELTA

REDAZIONE DEL RAPPORTO AMBIENTALE E


DECISIONE FORMALE / ADOZIONE
DELLE LINEE GUIDA PER LIMPLEMENTAZIONE

IMPLEMENTAZIONE E MONITORAGGIO MONITORAGGIO DEGLI IMPATTI


VAS: fasi e output

FASE DELLA VAS AZIONE (cosa decidere) OUTPUT

IDENTIFICARE GLI Quali obiettivi ambientali e di Lista di obiettivi, indicatori e target


1 OBIETTIVI, I CRITERI E GLI
INDICATORI DELLA VAS
sostenibilit usare per verificare gli
obiettivi strategici

DESCRIZIONE STATO Quali fattori e vincoli di sostenibilit Database territoriali:

2 DELLAMBIENTE: e ambientali considerare nel


processo decisionale
stato dellambiente;
Tendenze in atto, questioni e
Lista dei fattori e dei vincoli
problemi ambientali

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IDENTIFICARE RELAZIONI Quali altre politiche piani o Lista delle azioni rilevanti, delle

3 CON ALTRE POLITICHE,


PIANI E PROGRAMMI
programmi influenzano il processo
in esame
norme e vincoli relativi ,e degli
eventuali conflitti o sinergie
RILEVANTI

IDENTIFICARE LE ALTERNATIVE (pi) Quali alternative e Lista di alternative e opzioni

4 SOSTENIBILI PER AFFRONTARE I


PROBLEMI E IMPLEMENTARE GLI
opzioni considerare

OBIETTIVI STRATEGICI

PREPARAZIONE DEL Cosa includere nel rapporto di Risultati delle fasi 1-4

5 RAPPORTO DI SCOPING scoping


Dichiarazione scritta su come
CONSULTAZIONE procedere nelle fasi successive
VAS: fasi e output

FASE DELLA VAS AZIONE (cosa decidere) OUTPUT

PREVISIONE E Quali sono gli impatti delle Rapporto sugli effetti delle
6 VALUTAZIONE DEGLI
IMPATTI DELLE ALTERNATIVE
alternative e degli obiettivi in
funzione degli obiettivi di
alternative;
Lista delle alternative preferibili;
sostenibilit ambientale (target e
CONFRONTO ALTERNATIVE
indicatori) Giustificazione delle scelte
MITIGAZIONE IMPATTI
Lista Misure di mitigazione proposte

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REDAZIONE RAPPORTO Come presentare i dati relativi Redazione del rapporto

7 AMBIENTALE
LINEE GUIDA CONSULTAZIONI
alle fasi 1-6 ambientale

CONSULTAZIONI Chi coinvolgere nelle consultazioni; Valutazione del processo di


8 Come rispondere ai risultati delle
consultazioni
consultazione (contro-deduzioni)

MONITORAGGIO Come affrontare gli impatti negativi Come sono monitorati gli impatti

9 AMBIENTALE DELLE AZIONI


DI PIANO
delle azioni strategiche delle azioni strategiche e affrontati
gli impatti significativi
Piano Urbanistico comunale:
I contenuti

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I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati e loro funzioni

RELAZIONE GENERALE TECNICO-ILLUSTRATIVA

TAVOLE DI PROGETTO

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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

ANALISI: RELAZIONE TEMATICHE E TAVOLE

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati e loro funzioni

RELAZIONE GENERALE TECNICO-ILLUSTRATIVA

E IMPORTANTE PER COMPRENDERE LE SCELTE E LE RAGIONI DEL PIANO

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INTERESSA GLI AMMINISTRATORI, I CITTADINI, GLI URBANISTI E I TECNICI DELLE
REGIONE O PROVINCIA INCARICATI DI VALUTARE IL PIANO

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati e loro funzioni

TAVOLE DI PROGETTO
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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SONO IMPORTANTI PER LA GESTIONE DEL PIANO

CONSENTONO DI LEGGERE CON PRECISIONE LA BASE TOPOGRAFICA E SU QUESTA I


SEGNI DEL PIANO E QUINDI INTERPRETARE SENZA EQUIVOCI DIRITTI E DOVERI DEI
PROPRIETARI DI AREE E IMMOBILI.

INTERESSA CHI AMMINISTRA E CHI VIENE AMMINISTRATO

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati e loro funzioni

ANALISI: RELAZIONE TEMATICHE E TAVOLE

SUPPORTANO LE FASI INIZIALI DI INTERPRETAZIONE E COSTRUZIONE DEI


PROBLEMI

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LEGGITIMANO LE SCELTE

POSSONO ESSERE UTILI PER LA FORMAZIONE DI STRUMENTI ATTUATIVI

POSSONO ESSERE UTILIZZATE NEI SIT PER LA GESTIONE

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


La legge Urbanistica Nazionale n1150 del 1942

Il Piano Regolatore Generale (PRG) deve considerare la totalit del territorio comunale.

2. Esso deve indicare essenzialmente:


1) la rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e navigabili e dei relativi impianti;
2) la divisione in zone del territorio comunale con la precisazione delle zone destinate allespansione
dellaggregato urbano e la determinazione dei vincoli e dei caratteri da osservare in ciascuna zona;

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3) le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciali servit;
4) le aree da riservare ad edifici pubblici o di uso pubblico nonch ad opere ed impianti di interesse
collettivo o sociale;
5) i vincoli da osservare nelle zone a carattere storico, ambientale, paesistico;
6) le norme per lattuazione del piano.

(i numeri 2, 3 e 4 sono stati dichiarati incostituzionali con sentenza della Corte Costituzionale n. 179 del 20 maggio 1999,
nella parte in cui si consente all'amministrazione di reiterare i vincoli urbanistici scaduti, preordinati all'espropriazione o
che comportino l'inedificabilit, senza la previsione di indennizzo secondo le modalit legislativamente previste ed in
conformit ai principi)
I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati secondo norma

La Circolare n2495 del 7 luglio 1954 Min. LL. PP. (Direzione Generale Urbanistica e Opere Igieniche)
Elaborati tecnici firmati da un ingegnere o architetto:

SCHEMA REGIONALE: indicazione della posizione e dellimportanza del comune in rapporto ai centri
di pi diretto interesse

PLANIMETRIA >=1:10.000 - TERRITORIO COMUNALE


(altimetria, edifici, manufatti industriali, aree demaniali, immobili soggetti a tutela monumentale o

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paesistica, altri vincoli o elementi di interesse)
-divisione del territorio in zone in rapporto alle rispettive destinazioni
-aree destinate a formare spazi di uso pubblico
-ubicazione delle sedi degli edifici pubblici o di uso pubblico, nonch opere o impianti di interesse
collettivo

PLANIMETRIA >=1:10.000 - RETE STRADALE


Rete stradale principale e altre vie di comunicazione (ferrovie, vie navigabili etc.)

PLANIMETRIE PARTICOLARI
Ove necessario planimetrie in scala appropriata: es. zone abitate da trasformare.
I CONTENUTI DEL PIANO: elaborati secondo norma

La Circolare n2495 del 7 luglio 1954 Min. LL. PP. (Direzione Generale Urbanistica e Opere Igieniche)
Elaborati tecnici firmati da un ingegnere o architetto:

NORME URBANISTICO EDILIZIE DI ATTUAZIONE:


Precisano i caratteri e le limitazioni di zone (indice di sfruttamento edilizio) nonch vincoli attinenti a
servit, e altri elementi di integrazione del Regolamento Edilizio Comunale

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RELAZIONE TECNICA:
Illustrazione generale e analitica dello stato di fatto (ambiente fisico, demografie ed economia,
attrezzature sociali e tecnologiche, edilizia, traffico e comunicazioni)
Indicazione dei principali problemi ed esigenze conseguenti alle analisi dello stato di fatto ,
determinazione dei bisogni e soluzione dei problemi riferiti ad un congruo periodo di tempo
Illustrazione generale del progetto e dei criteri adottati per le pi importanti sistemazioni
Il programma di attuazione e la sua entit nel tempo
Schemi grafici, dati e documenti atti ad illustrare casi di maggiore complessit
Piano Urbanistico comunale:
Il procedimento amministrativo

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IL PROCEDIMENTODI PIANIFICAZIONE: L ITER AMMINISTRATIVO

STUDI CHE PRECEDONO IL PROGETTO

REDAZIONE DEL PIANO MATERIALI:


RELAZIONE GENERALE TECNICO-ILLUSTRATIVA
IL MATERIALE VIENE PORTATO IN CONSIGLIO TAVOLE DI PROGETTO
COMUNALE PER LADOZIONE
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
ANALISI: RELAZIONE TEMATICHE E TAVOLE

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DELIBERA DADOZIONE

OSSERVAZIONI (30 gg.) PREVISTE DALLA LEGGE URBANISTICA NAZIONALE


PROMUOVONO LA PARTECIPAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI
SINDACALI, DEGLI ENTI PUBBLICI E ISTITUZIONI INTERESSATE E
IN TEMPI RECENTI DEI SINGOLI CITTADINI
DOVREBBERO ESSERE RIVOLTE ALLINTERESSE DEI CITTADINI
POSSONO ESSERE RESPINTE O ACCETTATE (COMPLETAMENTE
O IN PARTE)

CONTRODEDUZIONI

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


IL PROCEDIMENTODI PIANIFICAZIONE: L ITER AMMINISTRATIVO

CONTRODEDUZIONI MATERIALI:
ELABORATI GRAFICI
SE RILEVANTI OCCORRE RIPETERE TUTTO LITER
EMENDAMENTI ALLE NORME
RELAZIONE GIUSTIFICATIVA/VALUTATIVA

APPROVAZIONE DELLA REGIONE AZIONI:


APPROVAZIONE
CON LA LEGGE 142/1990 le Regioni possono

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delegare lesame dei piani comunali alle PROVINCE RIFIUTO

LESAME COMPRENDE PROGETTO, OSSERVAZIONI MODIFICHE DUFFICIO (90 g.g. PER


E CONTRODEDUZIONI CONTRODEDUZIONI)
INVIO AL COMUNE PER MODIFICHE

PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA UFFICIALE

da Tecniche Urbanistiche di Patrizia Gabellini


.ma allora

Cosa c di nuovo??

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IL PROCEDIMENTODI PIANIFICAZIONE

1
ANALISI DEL TERRITORIO

2
PROIEZIONI NEUTRE

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DIAGNOSI

4
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PROPOSTE PRELIMINARI
VERIFICHE DI CONSEGUENZA
FASE INTERATTIVA

5.
STESURA FORMALE DEL PIANO

da Urbanistica Tecnica di Augusto Mercandino


1
ANALISI DEL TERRITORIO

2
PROIEZIONI NEUTRE

DIRETTIVA 2001/42/CE 3
DIAGNOSI
del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 27 giugno 2001
concernente

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


4
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
la valutazione degli effetti di determinati piani e PROPOSTE PRELIMINARI
programmi sull'ambiente VERIFICHE DI CONSEGUENZA
FASE INTERATTIVA

5.
STESURA FORMALE DEL PIANO
1
ANALISI DEL TERRITORIO

2
PROIEZIONI NEUTRE

DIRETTIVA 2001/42/CE 3
DIAGNOSI
del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 27 giugno 2001
concernente

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


4
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
la valutazione degli effetti di determinati piani e PROPOSTE PRELIMINARI
programmi sull'ambiente VERIFICHE DI CONSEGUENZA
FASE INTERATTIVA

5.
STESURA FORMALE DEL PIANO

6.
IMPLEMENTAZIONE

7.
MONITORAGGIO
1
ANALISI DEL TERRITORIO

2
PROIEZIONI NEUTRE

DIRETTIVA 2001/42/CE 3
DIAGNOSI
del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 27 giugno 2001
concernente

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


4
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
la valutazione degli effetti di determinati piani e PROPOSTE PRELIMINARI
programmi sull'ambiente VERIFICHE DI CONSEGUENZA
FASE INTERATTIVA

5.
STESURA FORMALE DEL PIANO

6.
IMPLEMENTAZIONE

7.
MONITORAGGIO
Pianificazione, ambiente, valutazione

VALUTAZIONE
AMBIENTALE

AZIONI DI PROGETTO/PIANO

COMPONENTI AMBIENTALI

Tecnica Urbanistica MiC. 2014


Steinitz C, 2012, A framework for Geodesign, Esri Press

Michele Campagna CI Tecnica Urbanistica Mod A


LA CLASSIFICAZIONE DELLUSO DEI SUOLI impostazione del piano

Il processo di classificazione delluso dei suoli un processo iterativo e ciclico articolato in


fasi successive il cui ordine di implementazione non strettamente rigido.

Nelle varie fasi del processo il progettista del piano risponde a specifiche domande che
costituiscono i fondamenti qualitativi e quantitativi dello sviluppo del progetto che saranno definiti
con maggior dettaglio nel progetto delluso dei suoli, e che porteranno alla definizione degli

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


elaborati di azzonamento.
LA CLASSIFICAZIONE DELLUSO DEI SUOLI

In questa fase il progettista risponde a domande relative a:

i criteri di localizzazione per ciascuno uso del suolo considerato;

le caratteristiche di porzioni omogenee dal punto di vista paesistico-ambientale di

territorio in termini di compatibilit con ciascun uso del suolo considerato;

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la quantit di suolo necessaria per lo sviluppo di ciascuna attivit/funzione (o uso);

ed infine, il progetto di possibili soluzioni alternative per la distribuzione spaziali

degli assetti degli usi previsti.


The planning process (La Gro J, 2001)

PROGRAMAZIONE E
SELEZIONE ANALISI DEL PROGETTO E
CONTESTO SITO IMPLEMENTAZIONE

DESCRIZIONE
CONTESTO
(fisico)
PROGRAMMAZIONE
DESCRIZIONE ANALISI SVILUPPO COSTRUZIONE ELABORAZIONE Implementazione
CONTESTO CONCETTUALE DEL PIANO DOCUMENTI
CONTESTO del piano/progetto
SCELTA (biologico)
CONTESTO

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DESCRIZIONE
CONTESTO
(socio-culturale)
LA CLASSIFICAZIONE DELLUSO DEI SUOLI LA CARTA DEI LUOGHI

VALUTAZIONE

POLITICHE

DEFINIZIONE OBIETTIVI DI PIANO QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO


(POLITICI)

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

DEFINIZIONE USI

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(SULLA BASE DEGLI OBIETTIVI)

DEFINIZIONE CRITERI DI
COMPATIBILIT DEGLI USI

LOCALIZZAZIONE DISPONIBILIT
TERRITORIALE PER OGNI USO

DETERMINAZIONE DOMANDA

ALTERNATIVE
(ASSETTO DEGLI USI)

VALUTAZIONE

SCELTA
VAS: approccio creativo

QUANDRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO QUANDRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE


STRATEGIE DI SVILUPPO STRATEGIE DI SOSTENIBILITA

OBIETTIVI STRATEGICI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA

VINCOLI VINCOLI
FATTORI FATTORI

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COSTRUZIONE SCENARI ALTERNATIVI
(mediazione e consenso)

Scelta

VALUTAZIONE

Implementazione e monitoraggio
Un processo decisionale multicriteri ad obiettivi multipli
gli obiettivi essendo diversi possono essere conflittuali. Di conseguenza occorre trovare una soluzione
di compromesso.

GOAL

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OBJECTIVE 1 OBJECTIVE 2

SUB OBJECTIVE 1 SUB OBJECTIVE 2 SUB OBJECTIVE 3


Tradizione e norme

Popolazione
Stima di crescita

standard
residenza

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Lavoro Servizi
Primario Infrastrutture
Secondario Verde
Terziario Istruzione
Salute
Culto
Sport Tempo, libero

Premessa

Ambiente
(Es: Capacit di carico)

popolazione

residenza

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Lavoro Servizi
Primario Infrastrutture
Secondario Verde
Terziario Istruzione
Salute
Culto
Sport Tempo, libero

VALUTAZIONE

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EX ANTE EX POST
AZIONE

PROGETTO IMPLEMENTAZIONE GESTIONE


VALUTAZIONE

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EX ANTE EX POST EX ANTE EX POST
AZIONE

PROGETTO IMPLEMENTAZIONE GESTIONE


Tecnica Urbanistica MiC. 2017
Tecnica Urbanistica MiC. 2017
Fonte RAS http://www.sardegnaambiente.it
Tecnica Urbanistica MiC. 2017
Fonte RAS http://www.sardegnaambiente.it
Steinitz C, 2012, A framework for Geodesign, Esri Press

Michele Campagna CI Tecnica Urbanistica Mod A


Representation model
SDI
Serra, unpublished master thesis

Representation model
Serra, unpublished master thesis

Representation model
Matta, 2015 PhD research unpublished

Process model
Trend Analysis
Serra, Matta & Campagna, unpublished 2015

Evaluation Model
Sketch planning
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Impact Model Serra, unpublished master thesis
with Matta and Campagna 2015
Campagna & Matta, 2014
Impact Model
Impact Model
Geodesign Workshop
Alternative futures
for the Pampulha region
Belo Horizonte
Geodesign Workshop Pampulha

Evaluation models Requirements maps


Geodesign Workshop Pampulha

Groups
Cultural Heritage conservation CH
Chamber of commerce COM
Developers DEV
Green NGO (friends of earth) GREEN

Public Administration PA
Local residents RES
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Geodesign Workshop Pampulha
Some quotes from the participants:
I like the workshop and the experience was amazing.

It was nice knowing how geodesign can be used in


urban planning, and how the platform widens open a
new level of groupwork with the participatory approach.

As a senior planner used to traditional planning


methods based on physical tools but also aided by GIS
systems I was very pleased to have the opportunity to
know more and experience the geodesign method

The method also proved to be a very useful and


effective as a teaching resource for planning studios.

Thanks for all! It was fantastic!


Problematiche e criticit

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Rapporto Ambientale (RA)

ll RA non include tutti i punti dellAnnesso I (es: no alternativa zero);


Alcune parti del P/P non sono considerate nella VAS;
Gli impatti non sono sempre quantificati;

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Modifica delle priorit durante la negoziazione

Esempio Impatti non quantificati opportunamente:


Cfr. anche VIA Eolico Tossilo
Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Sintesi non-tecnica (SNT)

Spesso povera, non fornisce informazioni su tutti i punti dellAnnesso I;


Spesso si rimanda ad altre parti dei documenti senza sintetizzare i contenuti;
In alcuni caso lSNT non disponibile durante le consultazioni;

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


A volte Sintesi non-tecnica troppo tecnica

Esempio SNT:
Piano Governo del Territorio, Comune di Alserio
Cfr. anche VIA Eolico Tossilo
Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Consultazioni Autorit Ambientali

Spesso lamentele di scarso coinvolgimento nelle consultazioni delle autorit ambientali, e


poca informazione sui contenuti/risultati della VAS;
Non sempre chiaro se le considerazioni/posizioni delle Autorit Ambientali siano state prese in
considerazione;

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Consultazioni Pubblico

In alcuni Stati Membri solo limitate forme di partecipazione;


Spesso le consultazioni solo pubblicate sul web;
Alcune osservazioni di NGOs non prese in considerazione;

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Le consultazioni devono essere su tutti gli aspetti: P/P, RA, SNT
Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Informazioni circa la decisione art 9 Statement)

Nessun Statement /rinvio


Spesso troppo vago e generale
Lo Statement spesso non contiene tutte le informazioni richieste: consultazioni, integrazioni,
alternative

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Problemi nellimplementazione della VAS (studio EC DG ENV, 2009)

Monitoraggio

Impatti significativi non sempre chiaramente identificati


Misure di monitoraggio non chiaramente identificate

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


Tecnica Urbanistica MiC. 2017
RAS Delibera del 7 agosto 2012, n. 34/33
Casi di studio

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


http://www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas/jsp/procedimenti/schedaProcedimento.jsf?id
Piano=6726&idTipoProcedimento=1#
METHODOLOGICAL APPROACH
Concerns definition
NORMATED PHYSICAL SPACE
DESCRIPTIVE ENVIRONMENT
DELIBERATED
ECONOMY
PRESCRIPTIVE
SOCIETY
THEME SET CHOICE CULTURE
REGULATIONS
.

Tecnica Urbanistica MiC. 2017


GIS-BASED (spatial) RELATIONS DEFINITIONS Relation Matrix Definition
NOT-GIS-BASED (aspatial)
THEME-BASED Indicators & thresholds
(indicator classes) INDICATOR SET DEFINITION
RELATION-BASED
definition
WEIGHT DEFINITION (EG. AHP)

SPATIAL MODELING Alternative modeling


Expert support
CONCEPTUAL SUPPORT INDICATOR MODELING Indicator and relation modeling

COLLABORATIVE TASK

EXPERT AID

EXPERT TASK
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Steinitz C, 2012, A framework for Geodesign, Esri Press

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