Le sepolture riferibili alla fase arcaica (VI sec. a.C.) sono
caratterizzate da una particolare ricchezza negli oggetti di corredo. Ai contenitori dimpasto si sostituiscono quelli in bucchero, una particolare classe ceramica di colore nero a superficie lucida, prodotta originariamente in Etruria e diffusa in diverse zone della Penisola. Rappresentate in varie tipologie, oinochoai (brocche trilobate), kantharoi (tazze ad anse sopraelevate), coppette su piede, askoi (brocche con collo decentrato) coppe carenate, olpette stamnoi, e prodotte successivamente anche in ambito campano (officina di Capua), le ceramiche di bucchero sono ampiamente attestate nei corredi funerari caudini. Quanto mai rappresentativa la tomba 2924, inquadrabile nella prima met del VI sec. a.C., la quale presenta una serie numerosa di buccheri in forme reintrate. Elemento di spicco del corredo un gladio a globuli di ferro che rimanda un ambiente piceno: insieme alla punta di lancia e al relativo puntale (sauroter), esso connota come maschile la sepoltura. La presenza della coppa di tipo ionico con decorazione a fasce, verosimilmente prodotta a Velia, dimostra i contatti di Caudium con la costa tirrenica, mentre nellambito propriamente sannitico si ricollegano la serie di fibule, in particolare quelle a doppio archetto, e i contenitori dargilla figulina con decorazione geometrica a fasce.