Dei criteri generali (dettati dallOMS) per lo sviluppo delle farmacopee dei vari paesi (ad
esempio le GMP sono apparse per la prima volta nella farmacopea internazionale 1971)
I criteri di base per la stesura delle farmacopee nazionali in paesi ancora sprovvisti.
Anche la farmacopea europea (PE) nasce con lobiettivo di armonizzare le norme sui
medicinali e favorire la libera circolazione degli stessi, tuttavia, a differenze della farmacopea
internazionale, un testo ufficiale con valore legale.
La farmacopea europea non elimina le farmacopea nazionali, ma le obbliga ad uniformarsi ad
essa per tutte le sezioni contenute in entrambe (se un farmaco non contenuto nella
farmacopea europea, ogni paese fa riferimento alla propria farmacopea).
La farmacopea europea deriva dagli obblighi assunti a Strasburgo nel 1964 dai membri del
consiglio dEuropa ed redatta dalla Commissione Europea Della Farmacopea. La PE sia
in lingua inglese che francese.
6ta edizione, 7mo
supplemento
FARMACOPEA:
CAPITOLI GENERALI: 1. PRESCRIZIONI GENERALI
Tra le prescrizioni generali ci sono indicazioni su abbreviazioni, simboli ed sul significato di vari
denominazioni che verranno usate in seguito. Ad esempio vengono specificate alcune denominazioni
relative a:
Temperatura
temperatura ambiente : 15-25C
In luogo fresco: 18-15C
In frigorifero: 2-8C
In congelatore: -15C
Solubilit
I termini di solubilit fanno riferimento al volume approssimato in ml necessario a sciogliere
un gr di sostanza, in un intervallo di temperatura di 15-25C
Solubilissimo: meno di 1 (un gr di sostanza si scioglie in meno di 1 ml di solvente)
Molto solubile: da 1 a 10
Solubile: da 10 a 30
Moderatamente solubile: da 30 a 100
Poco solubile: da 100 a 1000
Molto poco solubile: da 1000 a 10000
Praticamente insolubile: pi di 10000
FARMACOPEA:
CAPITOLI GENERALI: 2. METODI DI ANALISI
Comprende una serie di capitoli in cui vengono descritte le apparecchiature ed i saggi cui
devono essere sottoposti i farmaci e le forme farmaceutiche. Tra i vari capitoli quello che
pi importante nella preparazione delle forme farmaceutiche il 2.9 Saggi e Procedimenti
Tecnologici. Questo capitolo, composto da 43 sottocapitoli descrive i requisiti (e relativi
saggi) che devono possedere le varie forme farmaceutiche, nonch tutta una serie di tecniche
di caratterizzazione dei prodotti in bulk e delle forme finali.
Monografie generali
Le monografie generali si riferiscono a classi di prodotti (droghe vegetali, piante per tisane, sostanze per uso
farmaceutico). Il contenuto di queste monografie generali si applica a tutti i prodotti che fanno parte di una data
classe o, in alcuni casi, ad ogni prodotto di una data classe per il quale e' presente, nella Farmacopea, una
specifica monografia.
Forme farmaceutiche
Vengono riportate tutte le forme farmaceutiche, con una breve descrizione del metodo di preparazione, dei
saggi che devono essere seguiti, delle norme di conservazione, letichettatura, ecc.
Materie prime
Contiene una serie di schede relative a principi attivi, eccipienti, estratti vari, vaccini, ecc. che riportano le
caratteristiche chimico-fisiche, le reazioni di identificazione, saggi specifici, il metodo di determinazione
quantitativa, le modalit di conservazione ecc. Rispetto alle precedenti edizioni sono riportati un numero limitato
di prodotti, che deve essere integrato con lanalogo capitolo della farmacopea europea.
Preparazioni omeopatiche
Contiene una serie di schede relative alle materie prime ed alla preparazione finale (diluizioni) degli omeopatici.
Esempio di una Esempio di una monografia di
monografia generale materie prime
Esempio di una monografia di Esempio di una monografia di
forme farmaceutiche Preparazioni farmaceutiche specifiche
Nel capitolo monografie non sono compresi tutti i farmaci e diagnostici disponibili sul
mercato, ma solamente quelli il cui uso stato convalidato da una esperienza clinica diffusa
che ne abbia evidenziato i vantaggi e le cautele duso. In generale tutte le monografie della
farmacopea sono riferite a prodotti per i quali sono garantiti i requisiti di:
Efficacia
Qualit
Sicurezza
Questo per non significa che tutti i prodotti che non hanno una monografia siano sprovvisti
di tali requisiti.
FARMACOPEA:
TABELLE
Le norme contenute nel T.U.LL.SS (Testo Unico Leggi Sanitarie) del 1934 e nel Regolamento del
Servizio Farmaceutico del 1938 attribuiscono alla farmacopea il compito di regolare le attivit
della farmacia. Tale compito assolto da vari capitoli e soprattutto dalle tabelle.
Tabella 1: Masse atomiche relative.
Tabella 2: Sostanze medicinali di cui le farmacie debbono essere provviste obbligatoriamente.
Tabella 3: Sostanze, le cui monografie sono iscritte nella FU, da tenere in armadio chiuso a
chiave (ossia i veleni).
Tabella 4: Elenco dei prodotti che il farmacista non pu vendere se non in seguito a
presentazione di ricetta medica.
Tabella 5: Elenco dei prodotti la cui vendita subordinata alla presentazione di ricetta medica da
rinnovare volta per volta e da ritirarsi dal farmacista.
Tabella 6: Apparecchi ed utensili obbligatori in farmacia.
Tabella 7: Elenco delle sostanze, loro sali e preparazioni ad azione stupefacente e psicotropa.
Tabella 8: Dosi dei medicinali per ladulto, oltre le quali il farmacista non pu fare la spedizione,
salvo il caso di dichiarazione speciale del medico.
FARMACOPEA:
NORME DI BUONA PREPARAZIONE DEI MEDICINALI IN FARMACIA (NBP)
Questo capitolo contiene 13 sottocapitoli in cui vengono descritti in dettaglio tutti gli
aspetti e le procedure necessarie a garantire la qualit dei medicinali preparati in
farmacia.
1. Generalit
N.B. Le NPB sono valide solamente
2. Gestione della qualit in farmacia per preparazione magistrali ed
3. Personale officinali eseguite in farmacie aperte al
pubblico o ospedaliere.
4. Laboratorio e attrezzature
5. Documentazione in farmacia Per i farmaci di origine industriale
valgono le norme di buona produzione
6. Materie prime
(Good Manufacturing Practices,
7. Operazioni di preparazione GMP) emanate dalla comunit
8. Controllo di qualit del preparato europea (Directive 91/356/EEC for
human products and Directive
9. Confezionamento ed etichettatura
91/412/EEC for veterinary products) e
10. Stabilit del preparato contenute nella Guide to Good
11. Aspetti microbiologici del preparato Manufacturing Practice.
12. Contratti esterni
13. Glossario
CLASSIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DEI MEDICINALI
3)Il farmacista che vende questi medicinali senza presentazione di ricetta medica soggetto a
sanzione amministrativa.
4)Il farmacista che non appone il timbro sulla ricetta spedita, soggetto a sanzione
amministrativa.
Specialit senza obbligo di prescrizione (S.P.).
N.B. Dal 2006 i medicinali S.P. e O.T.C. sono vendibili anche al di fuori delle farmacia nella
logica dello sviluppo di un mercato concorrenziale.
La vendita negli esercizi commerciale subordinata a:
Sono, inoltre vietati i concorsi, le operazioni a premio e le vendite sotto costo aventi ad oggetto
farmaci.
CLASSIFICAZIONE DEI FARMACI IN RELAZIONE
AL REGIME ASSISTENZIALE DEL SSN
Oltre a questi parametri, criteri aggiuntivi affinch un farmaco sia inserito in fascia A
sono:
Minore incidenza di effetti tossici a parit di efficacia;
Costo inferiore a parit di efficacia e tossicit;
Su questi farmaci le regioni sono comunque libere di applicare eventualmente un
ticket, (in genere una quota fissa per confezione o per ricetta) individuando
eventualmente le categorie esenti.
I farmaci in classe A con nota limitativa sono erogabili a totale carico del SSN solo
per alcune delle indicazioni riportate in RCP (Riassunto delle Caratteristiche del
Prodotto), mentre per le rimanenti sono a totale carico del cittadino.
Le Note limitative, fissate dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), sono uno
strumento normativo volto a definire gli ambiti di rimborsabilit di alcuni
medicinali.
Per i farmaci in classe A con nota limitativa e' responsabilit del medico stabilire se il
paziente abbia o meno diritto ad ottenere il farmaco in regime assistenziale. Quando
utilizza il ricettario del SSN deve trascrivere e indicare sulla ricetta, controfirmandola, la nota
di riferimento. In assenza di tali indicazioni il farmaco con nota anche se prescritto su ricettario
mutualistico dispensato a totale carico dell'assistito.
Allinterno della classe A, compreso il gruppo (detto anche classe) H. A questo
gruppo appartengono i farmaci che per motivi di salute pubblica (impiego esclusivo in
ambiente ospedaliero o negli ambulatori specialistici) o di economia sono erogabili,
a totale carico del SSN, solamente in strutture pubbliche ospedaliere.
Sono indicati dalla sigla:
HOSP (ex HOSP1)
Utilizzabili esclusivamente in ambito ospedaliero o in una struttura ad esso
assimilabile;
HRR, HRNR, HRRL o HRNRL (ex HOSP2)
Utilizzabili anche in ambito non ospedaliero. Sono a carico del SSN unicamente se
distribuiti dalle strutture pubbliche. I termini RR,RNR,RRL e RNRL indica il tipo di
ricetta.
Gli ex HOSP2 distribuiti in farmacia e quindi a carico del cittadino in pratica non
rientrano nella classe A.
I farmaci di classe C sono erogabili a totale carico del SSN ai titolari di pensione di guerra diretta vitalizia nei
casi in cui il medico di base ne attesti la comprovata utilit terapeutica
Alcuni farmaci di classe C (circa 220, quelli che non richiedono ricetta medica) sono vendibili nelle
parafarmacie.
Farmaci di Classe B
Classe soppressa nel 2000. Comprendeva i farmaci ritenuti utili ma non essenziali,
per i quali le Regioni potevano applicare un ticket variabile. Una parte dei farmaci
della fascia B confluita nella A (soggetti a note limitative) ed un'altra parte nella C.
AUTORIZZAZZIONE ALLA PRODUZIONE (AP)
Per lottenimento dellAP il produttore deve inoltrare domanda allAIFA (in Italia)
contenente tra laltro la specifica del medicinale e delle forme farmaceutiche che
deve produrre (DM 21.12.2007).
L AP rilasciata solamente dopo visita ispettiva diretta ad accertare che il
richiedente disponga di:
La responsabilit dellapplicazioni delle leggi vigenti e delle GMP, dei controlli sui
prodotti e della documentazione di competenza di una persona qualificata
(laurea appropriata, esperienza di almeno 2 anni, abilitazione allesercizio della
professione e iscrizione allalbo professionale), indicata dal produttore e
riconosciuta dallAIFA.
Una volta rilasciata lAIC il titolare ha lobbligo di informare lAIFA/EMEA di ogni dato
che possa implicare modifiche dei documenti presentati.
LAIC inizialmente valida per 5 anni, e pu essere rinnovata solo dopo una
accurata valutazione del rapporto rischio beneficio da parte dellAIFA/EMEA sulla
base di un dossier aggiornato presentato dal titolare dellAIC 6 mesi prima della
scadenza. Il rinnovo ha una scadenza illimitata salvo diversa indicazione
dellAIFA/EMEA.
Una volta rilasciata lAIC pu essere perduta per:
Decadenza
Se il medicinale non commercializzato per 3 anni consecutivi.
Rinuncia
Ossia per scelta volontaria del titolare.
Revoca
Viene disposta se:
Il medicinale nocivo.
Il medicinale non permette di ottenere leffetto terapeutico per il
quale stato autorizzato.
Il rapporto rischio/beneficio non favorevole nelle normali
condizioni di impiego.
Il medicinale non ha la composizione quali-quantitativa dichiarata.
Le informazioni presenti nel dossier sono errate o non aggiornate
Le sperimentazioni presente sono state eseguite senza rispettare i
principi e le linee guidi definite dalla CE.
Non sono eseguiti i controlli sul prodotto finito, sui prodotti
intermedi o sulle materie prime.
Sospensione
Quando lAIFA/EMEA necessita di acquisire gli elementi a riprova delle irregolarit
sopra riportate.
AUTORIZZAZZIONE ALLIMMISSIONE IN COMMERCIO:
PROCEDURE DI REGISTRAZIONE
Nazionale;
Mutuo riconoscimento;
Centralizzata.
Procedura centralizzata
Gestita dallEMEA.
Istituita nel 1993 ed attualmente regolata dal regolamento CE 726/04
La procedura facoltativa per medicinali contenenti nuovi attivi e per quelli che
costituiscono una significativa innovazione terapeutica, scientifica e tecnica. Pu
essere utilizzati anche per generici qualora il medicinale di riferimento sia stato
precedentemente autorizzato tramite procedura centralizzata.
La documentazione presentata all'EMEA viene valutata dal C.H.M.P. (Committee for
Human Medicinal Products) entro 210 giorni. Il parere viene poi trasmesso agli stati
membri, ai richiedenti ed alla commissione europea per essere convertito entro 90
giorni in AIC valida.
La domanda per lAIC pu essere di parte o dufficio, inoltre, ogni qual volta viene richiesta una
domanda per lAIC lEMEA tenuta ad informare il richiedente sulla possibilit di poter ricorrere
allAIC condizionata.
Tale autorizzazione valida per medicinali ad uso umano (titolari di AIC che ancora
non prevedono uso pediatrico) che possono beneficiare di un certificato protettivo
complementare.
Procedura Nazionale
La procedura mantiene inalterato il potere decisionale dei singoli stati poich, ai fini
dell'AIC ognuno di essi deve dare l'assenso. In caso di controversia, sar l'EMEA ad
esprimere un parere vincolante per tutti gli stati coinvolti.
La procedura prevede che l'azienda che richiede l'AIC presenti la domanda al RMS
(la scelta influenzata dall'efficienza dell'autorit nazionale a dare il permesso). Entro
90 giorni, l'autorit preposta del primo stato membro tenuta a dare una risposta
che, se positiva, costituisce una prima autorizzazione, e stila la relazione di
valutazione che include anche il Sommario delle Caratteristiche del Prodotto (SCP).
Tale relazione di valutazione deve essere approvata (entro altri 90 gg) dagli stati
membri interessati (consenso generale).
I vari paesi hanno 60 giorni per sollevare obiezioni. In caso di controversie, dopo un
dialogo chiarificatore col richiedente o si appiana la questione o si ricorre all'arbitrato
dell'EMEA. Quest'ultima emette il giudizio definitivo e vincolante per tutti gli stati
coinvolti. A differenza della procedura multistato, basta un solo stato per bloccare l'AIC
(mentre prima ognuno poteva decidere se concedere la sua AIC per lo stesso stato),
ma la decisione dell'EMEA vincolante per tutti.
AURORIZZAZZIONE ALLIMMISSIONE IN COMMERCIO:
DOSSIER (o CTD, COMMON TECHNICAL DOCUMENT)
Domanda completa
Prevista per attivi totalmente nuovi.
Domanda ibrida
Prevista per attivi gi presenti in medicinali gi autorizzati, ma non ancora utilizzati
in associazione con altri attivi. In questo caso il richiedente deve fornire le
informazione relative solamente allassociazione e non quelle relative ai singoli
farmaci.
La domanda ibrida pu essere utilizzata anche per attivi noti qualora si decida di
modificare il dosaggio, la forma farmaceutica o la via di somministrazione. In
questo caso le informazioni necessarie al dossier verranno valutate caso per caso.
Domanda semplificata
Non prevede linserimento degli studi clinici e preclinici e si applica nei seguenti casi:
Generici
Il richiedente deve dimostrare solamente la bioequivalenza con un medicinale gi approvato.
Co-marketing
Il titolare dellAIC consente lutilizzo a terzi dellintera documentazione per la presentazione di una
domanda relativa ad altri medicinali di identica composizione quali-quantitativa di PA e stessa forma
farmaceutica.
Medicinali omeopatici
Solamente se il farmaco ritenuto poco pericoloso, come nel caso di somministrazione orale o esterna,
non ha specifiche indicazioni terapeutiche sulletichetta, ha una diluizione tale da garantire sicurezza,
contengono sostanze che nellallopatia non comportano lobbligo di ricetta medica.
di prodotto
ad es. un prodotto, una molecola, una composizione.
di procedimento
ad es. un metodo per rilevare dati da un campione, un metodo per preparare un certo prodotto.
di procedimento e di prodotto
di uso
ad es. nuovi metodi per utilizzare (o usi) un prodotto conosciuto
i piani, i principi e i metodi per attivit intellettuale, per gioco o per attivit
commerciali e i programmi per elaboratori;
le presentazioni di informazioni;
Con la convenzione di Monaco, sottoscritta nel 1937 ed entrata in vigore nel 1977, i
paesi comunitari pi Austria, Svezia, Svizzera, Principato di Monaco e Liechtenstein
istituiscono il brevetto europeo. Esso rende possibile una sola procedura di
domanda di brevetto. II suo rilascio conferisce al titolare, in ogni paese aderente alla
convenzione, gli stessi diritti che produce un brevetto nazionale e lascia al richiedente
la libert di scegliere in quali paesi si intende richiedere la protezione.
La procedura europea si attiva depositando una domanda di brevetto conformemente
agli standard formali e qualitativi definiti dalla Convenzione Europea dei Brevetti, nelle
Linee guida per lesame presso lEuropean Patent Office e richiedendo un esame di
merito dellinvenzione.
Sebbene si parli di brevetto europeo come se fosse un titolo unitario, in effetti non
cos: con l'istituzione dellEuropean Patent Office si uniformata la procedura di
valutazione delle domande di brevetto in Europa, ma il titolo, una volta rilasciato,
diventa una collezione di brevetti nazionali e conferisce al titolare gli stessi diritti
che gli verrebbero conferiti dai vari brevetti nazionali degli stati designati.
Come abbiamo visto, il brevetto europeo non un titolo unitario valido in tutti gli stati
ma una raccolta di brevetti nazionali dei singoli stati ottenuti tramite un procedura
comune.
Negli anni 70, con la Convenzione di Lussemburgo, sottoscritta 15/12/1975 (da tutti
quelli che allora erano gli stati membri C.E.), si cercato di superare questo problema
tramite listituzione del Brevetto Comunitario Europeo (C.B.C.).
Il C.B.C. sarebbe dovuto essere un titolo brevettuale unitario valevole per l'intero
territorio della Comunit Europea. Nonostante la sottoscrizione della convenzione del
75 e successivamente di quella dell88, tali sottoscrizioni non sono state mai
ratificate ed il CBC non mai entrato in vigore, per le resistenze di determinati
Paesi (Danimarca ed Irlanda su tutti).
la novit
Lattivit inventiva
la riproducibilit.
Lapplicazione industriale
Tali principi sono sempre validi tenendo per conto del principio di ovviet.
Novit
Per ottenere la brevettazione di un'invenzione necessario che questa rappresenti
una novit assoluta, che cio non sia stata precedentemente oggetto di
pubblicazione o di divulgazione orale o scritta tale da renderla di pubblica notoriet. E'
necessario inoltre che i procedimenti e le tecnologie necessarie per realizzare
l'invenzione siano corrispondenti ai livelli attuali di sviluppo tecnologico.
In campo farmaceutico vi uneccezione al requisito della novit assoluta, infatti un
composto gi noto e descritto in un campo diverso da quello medico, pu essere
considerato brevettabile come prodotto per uso farmaceutico quando ne viene
descritta per la prima volta unattivit biologica e un possibile utilizzo terapeutico.
Attivit inventiva
E inventivo uninvenzione che non suggerita in modo evidente dallo stato della
tecnica. Al contrario della valutazione di novit, relativamente semplice, la valutazione
dellattivit inventiva meno oggettiva, e quindi pi difficile, poich necessario
prendere in esame sia lo stato della tecnica, che il livello di conoscenza medio
dellesperto del ramo e quali e se vi fossero o meno motivazioni e incentivi per
muoversi nella direzione dellinvenzione.
Riproducibilit
E' necessario che la semplice lettura del testo del brevetto da parte di qualsiasi
esperto del settore sia sufficiente a metterlo in condizione di riprodurre l'invenzione.
Per i brevetti in campo microbiologico o biotecnologico basati sullutilizzo di colture
cellulari o di microorganismi, spesso richiesto anche il deposito del microorganismo
presso Enti aderenti al Trattato di Budapest.
Applicabilit industriale
Linvenzione deve essere utile nellindustria, dove per industria si intende anche quella
agricola ed comunque molto ampio, per cui questo requisito coincide molto spesso
con il semplice concetto di utilit.
Principio di ovviet
In campo brevettuale, un concetto molto importante anche quello di ovviet in base
al quale non possibile brevettare un'invenzione derivata per analogia da
un'altra. Ad esempio non possibile sostituire con un etile un metile di un farmaco
noto e chiedere il brevetto della nuova struttura chimica perch, se la molecola
capostipite possiede una determinata attivit farmacologica, "ovvio" che anche i
suoi omologhi possano avere caratteristiche simili.
Il principio di ovviet non applicabile quando modificazioni strutturali, anche
modeste di un farmaco noto ne modificano sostanzialmente l'attivit.
In alcuni casi possibile ottenere brevetti in deroga al principio di ovviet soprattutto
quando esso non invocabile con sufficiente chiarezza. In tali casi vengono concessi
"brevetti dipendenti" i cui titolari debbono corrispondere una royalty ai detentori del
brevetto primario.
IL BREVETTO FARMACEUTICO:
COME E FATTO UN BREVETTO
un titolo;
una o pi rivendicazioni
(claims).
La descrizione brevettuale deve essere dettagliata e descrivere linvenzione in
modo che chiunque possa riprodurla e attuarla. In questo modo si chiarisce l
oggetto della tutela brevettuale.
Esempio di
descrizione
brevettuale
della patent
EP 1137407B1
Le rivendicazioni (Claims) stabiliscono i limiti della tutela brevettuale, e la loro portata
deve essere interpretata con laiuto di descrizioni e dei disegni. Le rivendicazioni
costituiscono il cuore del brevetto in quanto definiscono la portata della tutela
giuridica. Sono inoltre le rivendicazioni che diventano oggetto delle ricerche di
anteriorit da parte degli enti di ricerca degli organismi competenti (Search Autority
dellEPO o Uffici Brevetti nazionali di un Paese in cui prevista la ricerca). Le
rivendicazioni devono avere un linguaggio sintetico e tecnicamente preciso.
Esempio di
alcuni claims
della patent
EP 1137407B1
Altre caratteristiche tecniche importanti del brevetto sono:
La maggior parte dei principi attivi pi noti ha ormai perduto la protezione brevettuale
ed commercializzata da pi produttori.
Nell'ultimo decennio il brevetto farmaceutico entrato in crisi a motivo dei tempi
sempre pi lunghi che intercorrono tra la richiesta di brevetto, avanzata subito dopo
la scoperta del nuovo farmaco, e l'autorizzazione alla immissione in commercio dello
stesso (A.I.C.).
Il certificato ha efficacia a decorrere dal termine legale del brevetto e la sua durata
massima di 5 anni. Comunque la protezione totale non potr superare 15 anni
di sfruttamento effettivo dell'invenzione.
IL BREVETTO FARMACEUTICO:
STRATEGIE DI ESTENSIONE DELLA COPERTURA BREVETTUALE
Cluster di brevetti;
Lancio sul mercato di prodotti di seconda generazione follow-on;
Lancio di prodotti con differente formulazione;
Lancio di prodotti con differente sistema di rilascio;
Impiego combinato di pi strumenti.
Cluster di brevetti
La presentazioni di un gran numero di brevetti per uno stesso prodotto
costituisce una delle pi efficaci strategie protettive. Cos, mentre il brevetto
principale copre la molecola, il suo uso, la sua formulazione ed il processo
produttivo, esiste tutta una serie di brevetti secondari che vanno a coprire altri
aspetti quali il confezionamento, il sistema di rilascio, i metodi di screening ecc.
Possono poi essere presentati brevetti successivi che riguardano eventuali
metaboliti attivi o forme polimorfiche dellattivo ecc..
In molti casi la strategie del Clastering rasentano un vero e proprio abuso ! Ad es.
lingresso del generico del thalomid, un farmaco antitumorale, stata ritardato a
causa della brevettazione di un software per la dispensazione del farmaco stesso.
Problemi altrettanto complessi sorgono nel campo di farmaci biotecnologici. I principi attivi da
cui sono costituiti sono nella generalit dei casi copie di proteine naturali, e perci noti. In base
al principio di novit non potrebbero essere brevettati.
Questa problematica tuttora aperta ed in attesa di soluzioni definitive. Tuttavia, in questi ultimi
anni, sotto la spinta delle multinazionali passata, a livello internazionale, la linea della pi
ampia possibilit di brevettazione in ambito biotecnologico, suscitando anche notevoli
preoccupazioni ed interessanti dibattiti sulle conseguenze di queste scelte.