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14/7/2014

142-14 - Inventario delle emissioni del Friuli Venezia Giulia ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

n. 142 - Luned 14 Luglio 2014

Inventario delle emissioni del Friuli Venezia


Giulia

Prevista fino a novembre la fase di revisione pubblica


Nell'ambito del Sistema di gestione per la qualit UNI-EN ISO
9001:2008, tramite il quale ARPA Friuli Venezia Giulia ha
certificato alcune delle sue principali attivit, iniziata nel
maggio 2014 la fase di revisione pubblica dell'inventario
emissivo regionale relativo all'anno 2010 che lAgenzia ha curato.
Tale inventario, in versione preliminare, stato elaborato tramite il sistema INEMAR, un
database realizzato dalla Regione Lombardia e sviluppato da Arpa Lombardia secondo le
indicazioni predisposte dalla Commissione Europea tramite una convenzione che ha
coinvolto tutte le regioni del bacino padano, la Puglia e le Marche.
La revisione pubblica, che si concluder il 7 novembre, ha lo scopo di ricevere
informazioni dai portatori di interessi locali (Comuni, privati cittadini, attivit produttive,
etc.) per correggere eventuali errori o incongruenze e giungere cos alla miglior stima
possibile delle emissioni in atmosfera nella regione in un'ottica di monitoraggio
partecipato.
Abbiamo rivolto alcune domande al dott. Fulvio Daris, Direttore tecnico-scientifico di
ARPA Friuli Venezia Giulia.
Come si sono svolte le fasi di raccolta, verifica ed elaborazione dei dati e degli
indicatori che sono andati a popolare la proposta di inventario?
La redazione di un inventario come questo richiede mediamente un periodo di 2 anni.
Infatti i dati necessari al popolamento dellinventario per un dato anno di riferimento
sono i pi disparati, in quanto le fonti di emissioni in atmosfera sono numerosissime e le
pi diverse (le attivit censite in Inemar sono centinaia). Inoltre, ogniqualvolta si redige
un nuovo inventario molto tempo dedicato allaggiornamento dei fattori di emissione
secondo il Guidebook europeo o secondo studi specifici, inoltre deve essere realizzato
anche laggiornamento del software e lintegrazione di nuovi moduli operativi. Questi
processi si svolgono in modo parallelo, sviluppandoli progressivamente. Tutte le fonti di
dati, siano essi di carattere puntuale o statistico, vengono inizialmente contattate e
lelaborazione dellinput di Inemar avviene man mano che quanto richiesto viene fornito.
Chi ha curato in ARPA la raccolta dei dati e degli indicatori?
ARPA FVG ha previsto nella propria organizzazione il Centro Regionale di Modellistica
Ambientale (C.R.M.A.). Il CRMA si occupa di numerose tematiche, riconducibili a quelle
che sono considerate dalle normative europee le tre colonne nello studio e nella tutela
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della componente aria: la misurazione degli inquinanti, il catasto delle fonti di emissioni di
inquinanti, la modellistica che definisce la distribuzione degli inquinanti emessi. In
particolare, allinterno del gruppo del CRMA, vi sono persone dedicate espressamente
alla realizzazione e allaggiornamento del catasto delle emissioni in atmosfera Inemar.
Lo sviluppo del software e l'aggiornamento dei fattori di emissione invece stato
condotto nell'ambito della convenzione esistente tra le diverse Agenzie coordinata da
Arpa Lombardia.
In che cosa consiste la fase di revisione pubblica e in che modo le segnalazioni
ricevute andranno ad integrare e/o correggere linventario?
Il catasto delle emissioni stato da questanno inserito nel sistema di certificazione
della qualit ISO 9001. Per tale ragione una specifica e dettagliata procedura stata
realizzata per definire in modo univoco le varie fasi di realizzazione di un inventario,
dalliniziale raccolta degli indicatori di prossimit, come ad esempio il consumo di
metano, i fertilizzanti utilizzati in agricoltura etc., fino alla finale pubblicazione dei risultati.
Tale procedura prevede che, una volta conclusa una prima stesura dellinventario, esso
sia soggetto a revisione interna, per 2 mesi, da parte degli esperti di ciascun settore di
ARPA FVG, quindi ad una revisione esterna, della durata di 6 mesi, durante la quale
qualsiasi soggetto, pubblico o privato, ravvisando incongruenze, possa sollevare dubbi o
proporre modifiche ai risultati. Le segnalazioni vengono quindi raccolte e vagliate una per
una verificando caso per caso il da farsi: se si ravvisa uneffettiva incongruenza si
procede a cercare le motivazioni e quindi a modificare o correggere i dati inseriti, se
losservazione non trova riscontro essa semplicemente archiviata in un apposito
registro storico e linventario non viene modificato.
Ci pu dire come sta andando la fase di raccolta delle segnalazioni?
Attualmente la fase a circa un terzo del suo svolgimento e terminer a novembre.
Finora le segnalazioni non sono state numerose e per la maggior parte non hanno
riguardato possibili errori ma richieste di specifiche sulle metodologie. In ogni caso esse
sono ancora al vaglio degli esperti del CRMA. Molto interesse comunque stato rivolto
ai microinquinanti (diossine, metalli e IPA). Pensiamo che questo aspetto possa
stimolare diverse riflessioni, in quanto gli inventari emissivi sono nati soprattutto per
descrivere le pressioni in termini di macroinquinanti come polveri, ossidi di azoto e zolfo.
L'interesse per i microinquinanti potrebbe indicare la necessit di nuove linee di sviluppo
per gli inventari, quindi nuove sfide sia tecnologiche che culturali.
Come Agenzia avete sperimentato altre volte un tale processo partecipativo?
Recentemente abbiamo adottato il medesimo processo partecipativo nel corso di
un'indagine volta a stimare l'utilizzo domestico dei diversi vettori energetici (legna,
metano, gasolio, etc.) nella nostra regione. Le prime valutazioni effettuate dai tecnici del
CRMA sono state presentate in forma di revisione pubblica. Riteniamo che questo tipo di
processo partecipativo abbia un duplice vantaggio: da un lato quello di recuperare
fondamentali riscontri dal territorio per giungere alla miglior stima possibile del dato
ambientale; da un altro punto di vista la revisione pubblica contribuisce alla diffusione
delle informazioni, quindi ad aumentare una corretta consapevolezza della popolazione
rispetto a specifiche tematiche.

Direttore responsabile: Marco Talluri


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