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Attualit

Il Cairo: 28 mila abitanti per kmq

Shangai: in 14 milioni nel Duemila

Caracas: raddoppia ogni 7 anni

Anno
2000
Anno
1985

6122 milioni
4837 milioni

Sulla Terra nascono ormai tre bambini al secondo. E' possibile sopravvivere in un pianeta cos affollato?

Siamo in tro ppi


Focus 6

2530
milioni

Anno
1900
Anno
1800

1634
milioni
Il mondo ha
954 milioni di abitanti

on lontano dalla gabbia


degli oranghi, nello zoo
di New York, un grande
contapersone segna oltre 5 miliardi e mezzo. E il numero degli abitanti del nostro
pianeta, e cresce al ritmo di quasi
tre unit al secondo. Tre nuovi
nati che si aggiungono alla comunit, gi enorme, degli esseri
umani. Eppure Nafir Sadik, pakistana, direttrice del Fondo per la
popolazione dellOnu, avverte
Focus 7

Anno
1950

Il problema terribile
nel Terzo Mondo: ma esplode
anche nelle nostre citt

Focus 8

persone per chilometro quadrato


di superficie terrestre, deserti e
montagne compresi.
Gli abitanti sono ovviamente
concentrati nelle regioni pi adatte allo sviluppo della nostra specie, in particolare le due fasce temperate (una nellemisfero nord,
laltra in quello sud) e quella tropicale. Le zone che adesso sembrano inospitali potrebbero per
in futuro essere colonizzate se si
sviluppassero tecnologie appropriate: per esempio grandi serre
per abitare le calotte polari, piattaforme oceaniche per sfruttare la
superficie del mare, abitazioni sotterranee per sfuggire al caldo dei
deserti. Ipotesi fantascientifiche?
No. Per esse forse non considerano la naturale tendenza della
maggior parte della popolazione
umana, che piuttosto che disperdersi in nuovi territori tende a
concentrarsi. Fa parte di questo
fenomeno la progressiva espansione delle citt di tutto il mondo.
Se nellOttocento solo il cinque
per cento della popolazione mondiale viveva nelle aree urbane, nel
prossimo secolo lumanit sar
prevalentemente urbanizzata. Ma
la vita in megalopoli come Citt
del Messico (26 milioni di abitanti
nel Duemila), Sao Paulo (24 milio-

Asia e Africa
a rischio
La crescita
prevista entro il
2025 nelle varie
parti del mondo.

Nairobi: in Africa nascono 6 figli per ogni donna

Non si nasce
di pi, ma si muore
di meno
Taiwan: il 50 per cento ha meno di vent'anni

Non che gli uomini abbiano


iniziato a riprodursi come conigli,
ma non muoiono pi come mosche, la spiegazione, forse brutale ma efficace, di Peter Adamson, consulente dellUnicef. La
mortalit media infatti diminuita,
mentre nettamente cresciuta la
durata della vita: la media mondiale di circa 66 anni.
Ma quanti abitanti pu mantenere la Terra ? Il numero ideale
della popolazione un mistero,
dice Giuseppe Gesano, docente di
demografia allUniversit La Sapienza di Roma. Troppe volte i
limiti sono stati fissati e sono stati
in seguito sfondati.
Thomas Malthus, economista
del XVIII secolo, pensava che
lagricoltura non avrebbe potuto
garantire una crescita illimitata.
Cent'anni dopo, per, proprio nel
periodo della rivoluzione industriale, lintroduzione delle macchine, permise a un maggior numero di persone di trovare i mezzi
per vivere e infatti dalla fine del
Settecento nei Paesi occidentali la
popolazione crebbe rapidamente,
per poi arrivare a una nuova fase
darresto. Secondo una stima del
Focus 9

che siamo ancora lontani dallaver raggiunto il massimo. Se la


tendenza rimane quella attuale,
nel 2050 saremo oltre dieci miliardi e probabilmente si continuer a crescere fino a superare,
nel 2150, gli 11 miliardi e mezzo.
Questo aumento sta avvenendo
nonostante il tasso di crescita della
popolazione umana stia subendo
un leggero calo (l'aumento infatti passato da una media mondiale
del 2,04 per cento degli anni Sessanta, all1,7 degli anni Ottanta) e
lincremento dovuto quasi del
tutto ai Paesi in via di sviluppo. In
Italia, poi, il tasso di fertilit
ormai sceso a 1,27 figli per ogni
donna. Un record negativo anche
dal punto di vista storico: mai
prima dora lumanit ha avuto
tassi di fertilit cos bassi, dice
Antonio Golini, direttore dellIstituto ricerche sulla popolazione del
Consiglio nazionale delle ricerche.
Anche a voler invertire la tendenza, ci vorrebbe tempo. Gli effetti
di una politica demografica sono
molto lenti, perch la struttura
della popolazione sempre determinata dagli anni precedenti. Il
numero dei nati oggi dipende dal
numero delle donne in et fertile,
che a sua volta dipende dai nati di
venti o trentanni fa. Le variazioni
si notano solo nel lungo periodo.
Anche se nel nostro Paese siamo
vicini alla crescita zero, il problema
rimane: ogni settimana come se
al mondo si aggiungesse una citt
come Milano, i cui abitanti devono
trovare spazio, cibo, lavoro necessario a vivere.
Dove andr a finire tutta questa gente? Gi adesso ci sono 37

ni), Tokio (20 milioni), sar piuttosto brutta. Gi nelle citt italiane
abbiamo sotto gli occhi gli effetti
dellaffollamento: aumento dei
rifiuti, strade bloccate dal traffico,
bassa qualit del cibo e mancanza
di spazi verdi. Nelle metropoli africane e asiatiche i problemi si ingigantiscono: le fogne di Alessandria dEgitto previste per un milione di persone, adesso devono
soddisfare i bisogni di quattro
milioni. Nelle bidonville di Bombay vivono pi di un terzo degli
abitanti della citt, e la periferia
degradata tende a ingrandirsi in
ogni parte del mondo.
Il problema della sovrappopolazione abbastanza nuovo nella
storia dellumanit. Allepoca di
Ges Cristo, vale a dire duemila
anni fa, il pianeta era popolato da
appena 150 milioni di persone, tre
volte lattuale popolazione italiana.
Le nascite e le morti si equiparavano, mantenendo lequilibrio
costante. Il cambiamento avvenuto allepoca della rivoluzione
industriale, nella prima met
dellOttocento: laumento ha subito un impennata netta e nel 1850
la popolazione terrestre aveva gi
superato il primo miliardo. Da allora non si mai verificata un
inversione di tendenza.

I rifiuti esplodono: ogni


giorno ne produciamo
un chilo e mezzo a testa
1983 la carrying capacity, cio la
"capacit di carico" del pianeta,
proprio quella della popolazione
attuale. Lobiettivo auspicabile,
conclude Gesano, la crescita
zero. Equilibrata, cio uguale per
tutti i popoli. Nessuno infatti pu
credere di poter crescere in maniera indefinita.

Anche la guerra pu
essere causata dalla
sovrappopolazione?
Quanti problemi provoca, pi in
generale, lessere in troppi? Il
primo quello del cibo: riuscir il
pianeta a nutrire tutta questa gente? Dato che le teorie di Malthus,
legate a unagricoltura che ancora non conosceva luso di fertilizzanti e antiparassitari, si sono rivelate parzialmente errate, c chi
spera che con le biotecnologie si
potranno fare miracoli. Per esempio si sta studiando il sistema di
inserire nel frumento un gene per
la resistenza allaridit e alla salinit, che ne permetterebbe la coltivazione anche nelle aree desertiche. Il numero dei sottoalimentati
cronici nei Pesi poveri sta in realt
diminuendo. Le calorie medie
disponibili per persona al giorno
stanno stabilizzandosi su una
media di circa tremila, e quindi
ampiamente sufficiente a garantire la sopravvivenza. La loro repe-

I religiosi? Non c' problema


irca il 32 per
C
cento della popolazione mondiale,

ribilit per legata al benessere


economico: chi ricco pu acquistare cibo, o mezzi per far fruttare
nuovi terreni, spiega Nikos Alexandratos, capo del dipartimento economico-sociale della Fao.
Bisogna stare attenti, per: i mezzi
che garantiscono lincremento dei
raccolti possono anche agire in
senso negativo. E quanto si verificato in alcune aree agricole
dellAsia, dove luso intensivo di
diserbanti nelle risaie ha aumentato la produzione ma ha causato
linquinamento delle acque.
Un effetto della crescita demografica poi un crollo
netto della disponibilit di
terreno coltivabile per
persona. In Africa, dove
si suppone non ci siano
problemi per le grandi
estensioni rimaste selvagge, fra una sessantina d
anni la popolazione dovrebbe essere quadruplicata. Invece, per soddisfare i bisogni alimentari
dei prossimi cinquant
anni, secondo le Nazioni
Unite, larea coltivabile in
tutti i Paesi poveri dovrebbe aumentare di oltre il 50 per cento.
Ma come reagisce luomo al fatto di essere sovrappopolato? Ha cercato di studiare questo

vale a dire oltre un


miliardo e mezzo di
persone, di religione cristiana. Il
17,4 per cento invece segue la fede
musulmana. Come
affrontano queste
due grandi religioni
la questione della
sovrappopolazione?
La religione cattolica. Le fonti vaticane ritengono che i
problemi demografici vengano esagerati dagli esperti. La
Chiesa non accetta
il concetto di esplosione demografica
e anzi contesta anche i dati attuali

sulla popolazione. In
alcuni casi le stime
sarebbero sbagliate: secondo dati
dellOnu in Nigeria
ci sono 108 milioni
di persone, mentre
nel 1991 ne sono
state censite ufficialmente solo 89
milioni. La Chiesa
non riconosce un
limite per lumanit, che potrebbe
arrivare senza problemi ai 40 miliardi.
Laborto considerato un omicidio.
Luso degli anticoncezionali non viene
permesso neppure
nei Paesi poveri o
dove laffollamento
provoca gravi condizioni di sopravvivenza. Unica eccezione limpiego
di metodi naturali per la regolazione della fertilit, per esempio il metodo Ogino-Knaus, basato sul contegIl Papa Giovanni
Paolo II, con
un piccolo
peruviano. "Nel
mondo c' posto
per tutti".

gio dei giorni fecondi della donna.


La fede musulmana. Il Corano, pi
che una legge, un
codice di comportamento. Lunico accenno alla procreazione relativo al
fatto che la vita
un dono di Dio, e
quindi luomo non
pu intervenire. Viene comunque consigliato di non fare
figli con una frequenza superiore ai
tre anni. La donna
deve infatti allattare
per due anni: ci
teoricamente sposta la ripresa della
fertilit dopo il parto. I figli, per i musulmani, sono indice di ricchezza perch contribuiscono
al benessere della
famiglia. Il padre
anziano, solitamente va ad abitare
presso il figlio maschio. E finch nascono solo femmine sar quindi portato ad avere altri
bambini. Anche per
la religione islamica, del resto, laborto e la sterilizzazione definitiva sono
del tutto vietati.

Aria inquinata

Anche l'Italia ha i suoi problemi


inquantasette milioni di
C
abitanti non sono pochi
per lItalia, dove una buona
parte del territorio montano e poco abitato. Pi
che sovrappopolato il nostro Paese infatti sovraffollato, ma le conseguenze
sono molto simili, soprattutto se si considera il livello di consumi elevati al
quale ci stiamo abituando.
Non sono solo i numeri infatti a preoccupare i demografi, ma limpatto che la
popolazione ha sullambiente, e che dipende anche
da quali e quante risorse
vengono utilizzate.
Focus 10

Automobili ferme

Quattro proposte per rimediare


ome risolvere il proC
blema demografico?
Nei Paesi in via di sviluppo la strategia pu
essere basata su molti
livelli di intervento. La
diffusione di anticoncezionali o la pianificazione
del numero di figli infatti
non si dimostrata sufficiente. Nei Paesi poveri i problemi sono infatti
creati dal costo degli
anticoncezionali, dalla
difficolt nellimparare a
utilizzarli, da ostacoli
legati alle tradizioni locali o alla religione. Dove i figli rappresentano
una ricchezza, o sono
direttamente proporzionali alla posizione di una
donna allinterno della
societ, ogni tipo di controllo viene considerato
negativamente. LUnicef
ha comunque individuato quattro punti chiave
che, se combinati insieme, potrebbero certo
contribuire.
La pianificazione famigliare. Attualmente
129 Stati nel mondo utilizzano criteri di programmazione nel numero dei figli. Alle donne si
consiglia per esempio di
evitare figli al di sotto
dei ventanni e di rispettare un intervallo di
almeno due anni tra le
varie gravidanze.
Il miglioramento della
condizione della donna.
Il 43 per cento delle a-

siatiche e il 27 per cento delle africane hanno


risposto a uninchiesta
delle Nazioni Unite rivelando di desiderare un
numero minore di figli.
Dove la donna ha avuto
una istruzione che ha
consentito anche un suo
ruolo diverso nella societ, il tasso di fertilit
calato. Infatti nello Sri
Lanka, dove la pianificazione famigliare stata
accompagnata da un
tasso di istruzione femminile pari all80 per
cento, il 70 per cento
delle coppie usa strumenti contraccettivi di
qualche tipo.

L'educazione demografica
Campagna di educazione sessuale in India.
In Asia gli utilizzatori di anticoncezionali sono
passati dal 12 al 70 per cento in tre anni.

Istruzione
antinascite

La diminuzione della
mortalit infantile.
Mentre nei Paesi ricchi
muoiono 1O bambini su
1000, nei Paesi poveri
il numero supera i 100.
Le cause principali sono
malnutrizione, diarrea e
malattie infettive. Dove
la mortalit alta, i genitori tendono a mettere
al mondo un numero di
figli superiore, per avere
la sicurezza che qualcuno sopravviver.
La crescita economica.
Lobiettivo dei programmi di intervento internazionale di migliorare le
condizioni di vita di un
miliardo di persone che
vivono in condizione di
povert assoluta, e di
soddisfare le esigenze
di altri tre miliardi di per-

Allievi in una
scuola cinese.
Un elevato
tasso di
scolarizzazione
in genere
accompagnato,
in tutto il
mondo, a un
pi ridotto
numero di figli.

sone. Listruzione influisce nettamente sulla


crescita economica. Nei
Paesi dove non ci sono
forti squilibri politici, e
gli adulti frequentano
almeno tre anni di scuola, il prodotto interno

Aumento dei rifiuti


Camini in citt. Ogni litro di gasolio
utilizzato per il riscaldamento di una
casa produce 2,6 chili di anidride
carbonica, mentre il contributo annuale
medio di ogni italiano a questo gas
intorno alle dieci tonnellate allanno.

lordo
cresce per esempio del
5,5 per cento allanno.
Ed ampiamente provato che la crescita economica fa sempre
abbassare il tasso di
crescita della popolazio-

Traffico a Pavia. I veicoli aumenteranno nel mondo


del 2,5 per cento all'anno, vale a dire con un ritmo
superiore a quello di crescita della popolazione,
pari all'1,7. In Europa c' un'auto ogni 2,4 persone.

Per saperne di pi:


Anne e Paul Ehrlich, Un pianeta non
basta, Franco Muzzio editore. Nedo
Rossi, Enzo Tiezzi, Il problema
demografico, Giunti Marzocco.

Villini sulla costa. Un quarto del


territorio nazionale edificato. Al
ritmo attuale di cementificazione,
lo spazio si esaurir in 100 anni.

Piogge acide

Cibo sano per pochi


Un supermercato.
Negli ultimi 40 anni,
la spesa italiana
raddoppiata, la dieta
cambiata
e sono aumentati gli
scarti. Il 20 per cento
della popolazione
mondiale
invece malnutrito.

aspetto del problema lUnesco,


con un programma di ricerca intitolato Human dimension on
global change. I risultati
dovrebbero consentire di
intraprendere politiche
demografiche pi efficaci.
Scenari apocalittici sono
stati raccontati per da alcuni studiosi del comportamento: letologo austriaco
Irenaus Eibl-Eibesfeldt,
autore di un libro sulla guerra, sostiene per esempio che
aggressivit e razzismo sono
strettamente collegati a
situazioni di affollamento. J.
B. Calhoun ha paragonato
luomo ai topi: una concentrazione eccessiva nelle gabbie
provoca anche il cannibalismo. Di
parere diverso Elisa Bianchi,
docente di geografia umana all
Universit di Milano: Non sempre se il territorio scarseggia si scatena la violenza. Il senso di fastidio
nei riguardi della ressa non dipende solo da una somma matematica
di fattori, ma anche dalla sensibilit soggettiva. E una questione di
cultura. I mediterranei sono pi
predisposti al contatto fisico e
quindi sopportano meglio situazioni di affollamento. I nordici preferiscono spazi pi ampi. In ogni
caso un conto stare in una stanza
affollata che si trova in una casa
vuota, un conto se tutta la casa
piena di gente.

Mariella Bussolati

Una discarica di rifiuti urbani. Ogni anno vengono


"prodotti" sulla Terra un miliardo di tonnellate
di rifiuti. Si produce pi spazzatura nei Paesi
dove il prodotto interno lordo pi elevato.

Case ovunque

La pioggia, nei pressi delle aree


industriali sovraffollate , carica di
particelle di smog formato da ossidi
di azoto e di zolfo. Quando cade
al suolo lo acidifica e danneggia
la vegetazione. Il fenomeno si
verifica soprattutto in Germania
(sopra) ma anche nel nostro
Paese ci sono foreste malate.

Focus 11

Ambiente - In autunno e in inverno buona parte del nostro Paese completamente bloccata per la mancanza di visibilit.

C troppa nebbia?
Accendi il tuo radar

Fra un paio danni sar un optional


da montare sulle automobili e sui
camion. Ma la vera rivoluzione
verr dalle biotecnologie: batteri gi
presenti in natura e allevati per
mangiare smog sono gi pronti:
baster spruzzarli nelle zone a rischio.

Focus 12

Acqua bollente
sotto le piste
degli aeroporti?

Attenzione
alle fiaccole

Le conseguenze del fenomeno


si ripercuotono sui trasporti.
Secondo dati dellAutomobil Club
dItalia, nel 1991 gli incidenti automobilistici per colpa della nebbia e
con persone coinvolte sono stati
pi di 2.500, con 165 morti e oltre
3.800 feriti.
Gli aeroporti pi colpiti sono
quelli di Milano, Linate e Malpensa. Nel 1991, 2.034 voli sono
stati dirottati o cancellati a causa
delle cattive condizioni atmosferi-

Agenti della Polizia


stradale impegnati
nella nebbia, in
Lombardia. Lanno
scorso in Italia gli
incidenti provocati
dalla scarsa visibilit
sono stati 2523.

Una coltre che


dura tre mesi

a nebbia si forma per condensazione di vapore acqueo


sulle particelle presenti nellatmosfera: polvere e pulviscolo, che
cos agiscono come nuclei di condensazione.
La natura e la composizione chimica dei nuclei di condensazione
determinano la composizione chimica delle goccioline di nebbia,
spiegano al settore Chimica
dellatmosfera del Fisbat, al Cnr.
Quindi, da zona a zona, variano
gli ingredienti della nebbia. In
aree remote e non inquinate,
la concentrazione nellatmosfera
di sostanze inquinanti molto
bassa. Nella Pianura padana,
invece, il livello di inquinamento
mediamente alto, perci nelle
goccioline di nebbia si ritrovano
elevate concentrazioni di sostanze come solfato e nitrato di
ammonio, particelle di carbonio
provenienti da processi di combustione, e altri inquinanti derivati
da attivit industriali, agricole e
dal traffico. Inoltre, queste nebbie
hanno elevati gradi di acidit,
tanto da causare danni alla vegetazione e a tutte le superfici
esposte.
Nelle zone urbane e industriali i nuclei di condensazione sono
ancora pi numerosi a causa
dellinquinamento atmosferico. In
questo caso, la nebbia si mescola ai fumi e al particolato prodotto dallindustria, dagli impianti di riscaldamento, dal traffico, e
prende il nome di smog, sintesi
delle parole inglesi smoke (fumo)
e fog (nebbia).

Il radar vede la strada

Una suggestiva
immagine di
Bergamo alta, i cui
campanili emergono
dalla nebbia. In
alcune parti della
valle Padana da
ottobre a marzo si
hanno oltre 90 giorni
di nebbia fittissima

rilevante nella lotta a un fenomeno


che investe gran parte del nostro
Paese.
La nebbia un fenomeno
meteorologico che ogni inverno
torna puntuale, ostacola i trasporti su strada e nel cielo, avvolge e
nasconde tutto. Ma come si
forma? Le condizioni meteorologiche favorevoli alla formazione della nebbia sono le alte pressioni, il cielo sereno, lassenza di

Non solo vapore:


ecco gli ingredienti

o scorso novembre,
sullautostrada
A22.
allaltezza di Mantova la
nebbia fittissima e il traffico scarso. Unautomobilista
procede a oltre 80 chilometri
allora. A questa velocit ci vogliono quasi cento metri per fermarsi,
decisamente troppo in rapporto
alla visibilit che appena di venti
metri. Forse si tratta del solito
incosciente? Uno dei tanti automobilisti che finir per tamponare
la vettura che lo precede? No. Chi
guida vede perfettamente davanti
a s, come se la nebbia non ci
fosse, anche se si tratta di un automobilista come tanti. Sul cruscotto,
per, uno schermo riproduce una
dettagliata immagine dellambiente stradale: una ricostruzione grafica che permette di vedere gli
ostacoli che si stanno avvicinando. Lauto, infatti, dotata di un
sistema anticollisione a microonde. Il radar per auto che vince la
nebbia gi una realt.
Il sistema composto da un sensore che rileva tutto quanto si
trova fino a 160 metri dal muso
dellauto. Tutte le informazioni
vengono elaborate in tempo reale
da una centralina, che tiene conto
della direzione del mezzo, della
velocit e dei tempi di arresto.
Quindi si forma sullo schermo
unimmagine della scena reale.
Non appena si profila un pericolo,
la sagoma dellostacolo diventa
sempre pi grande e di colore
sempre pi violento, mentre un
segnale acustico aumenta di intensit. Il sistema stato messo a
punto dal Centro ricerche Fiat e
dalla Sma e, al momento, in fase
di collaudo su alcuni veicoli del
gruppo Fiat (Croma, Lancia
Thema e un camion Iveco). Verr
prodotto in serie nel giro di due o
tre anni. Il prezzo? Tra i due e i
quattro milioni di lire. Un costo
non eccessivo rispetto alla sicurezza che offre e un contributo

concentrati soprattutto nella Pianura padana, che una delle zone


pi nebbiose al mondo, chiusa
come al nord dalle Alpi e al sud
dagli Appennini. Nel periodo che
va da ottobre a marzo, in certe
zone si possono avere pi di 80
giorni con presenza di nebbia,
dice Sandro Fuzzi, responsabile
del settore Chimica dellatmosfera
presso il Fisbat del Cnr (cio lIstituto per lo studio dei fenomeni fisici e chimici della bassa e alta atmosfera). Le zone pi nebbiose
sono quelle del mantovano e quelle del pavese. A Mantova e dintorni, la gente vive praticamente nellacqua, perch la falda
molto vicina al suolo, mentre Pavia
si trova alla confluenza del fiume
Ticino con il Po, aggiunge Ferrara. Lungo la nostra penisola, per,
la nebbia si manifesta in modo rilevante anche nelle pianure tra
Toscana e Lazio e sulla costa
adriatica.

A sinistra, lo schermo radar


della Fiat, installato su una Croma.
Limpianto che emette le
micro onde invece posto
sotto il paraurti anteriore.

vento e laria dei bassi strati


dellatmosfera umida e stagnante, spiega Vincenzo Ferrara,
responsabile dellEnea (Ente per
le nuove tecnologie, lenergia e
lambiente) per le ricerche sul
clima. Tutto, per, dipende
dallumidit presente nellaria. La
quantit massima di vapore
dacqua che pu essere contenuta nellaria dipende soprattutto
dalla temperatura. Cos, per esem-

pio, quando questa intorno ai 40


gradi, il contenuto massimo di
vapore di circa 50 grammi per
chilogrammo daria.

Se laria sporca
la nebbia si
condensa di pi
Se invece il termometro va
sotto lo zero, un chilogrammo
daria contiene meno di 3 grammi

di vapore dacqua. Dunque, oltre


un certo limite, lacqua non pu
mantenersi sotto forma di vapore,
cos condensa e d origine alla
nebbia. Perch la condensazione
sia praticamente realizzabile c
poi bisogno di un supporto, che
nellatmosfera costituito da particelle microscopiche come pulviscolo, ioni, polveri, ceneri.
In Italia, i disagi provocati da
questa avversit atmosferica sono

Nebbia artificiale,
per cercare un rimedio
Nei laboratori francesi Ponts
& Chausses, a ClermontFerrand, la nebbia viene
costruita in grandi
serre-laboratorio, per
poterne analizzare struttura
e comportamento. Anche in
Francia il fenomeno
rilevante, e causa il 4 per
cento degli incidenti stradali

Focus 13

Agrumi, fragole
e carciofi: ecco
i nemici della
foschia invernale

Si fa presto a dire nebbia...

che, cio soprattutto per la nebbia. AllAlitalia linagibilit del


solo aeroporto di Linate pu arrecare danni per circa un
miliardo di lire al giorno. Si capisce cos perch si cerchino soluzioni
per abbattere la nebbia
o, quanto meno, per
ridurne gli effetti paralizzanti. Poco pi di un
anno fa, proprio per
laeroporto di Linate, fu
messo a punto un progetto di riscaldamento
della pista con termosifoni,
alimentati
dallacqua calda che si
trova naturalmente a 1.500 metri
di profondit. Lidea venne poi
archiviata perch linstallazione
dei pannelli avrebbe comportato
la demolizione delle piste e la chiusura dellaeroporto per molto
tempo. Un costo eccessivo per un
progetto che non aveva totali
garanzie di funzionalit.
Pi curiosa e meno costosa
stata invece la soluzione studiata,
circa due anni fa, per laeroporto
di Verona Villafranca, dove si prevedeva limpiego di batteri mangianebbia. In natura esistono dei
batteri (gli pseudomonas syringae)
che contengono una proteina, il
fosfatidinosolo, che facilita la formazione del ghiaccio a temperature superiori allo zero. Quando
questi batteri vengono nebulizzati
nella nebbia, le goccioline dacqua
si trasformano in aghi di ghiaccio,
che cadono a terra e in un aeroporto migliorerebbero la visibilit
vicino al suolo. Sono gli stessi batteri ampiamente usati nella produzione della neve artificiale, dice
Marco Nuti, direttore del Centro
di ricerca per le biotecnologie
dellUniversit di Padova.

I batteri antinebbia prodotti dalla Aid di Catania vengono


mischiati ad acqua calda, e soffiati nellaria da un rotore.

Focus 14

nebbia non diversa da una


Lda aqualsiasi
nube. E infatti formata
goccioline dacqua che hanno un

Nella stanza della nebbia


gli agrumi passano lesame

ce alla Aid (cio Agricolture industrial Development) di Catania,


una societ che da sei anni studia
proprio lutilizzo dei batteri, e che
ne ha proposto limpiego allaeroporto di Villafranca. Si tratta di
microrganismi che normalmente
vivono sulle piante di fragola, sui
carciofi, sugli agrumi e quindi sono
comunissimi in natura, tanto che
per il loro utilizzo non necessaria
alcuna autorizzazione, dice Alessio Plebe, responsabile del Reparto applicazioni meteorologiche
della Aid. La proteina che provoca leffetto di ghiacciare la nebbia si trova, se cos si pu dire, nel
guscio del batterio, e noi utiliz-

La mappa della
visibilit zero

meno di 60gg all'anno


fra 60 e 90 gg all'anno
pi di 90 gg all'anno

diametro inferiore a 20 millesimi di


millimetro: con nebbia abbastanza
fitta, in un metro cubo di aria ce ne
sono da qualche miliardo a qualche

centinaio di miliardi. Prese singolarmente le noccioline sono invisibili allocchio umano, che le percepisce soltanto nel loro insieme,
cio come nebbia, al suolo, o come
nubi in quota. Le condizioni meteorologiche favorevoli alla formazione

della nebbia sono: tempo buono,


aria dei bassi strati umida e stagnante, assenza di vento. In ogni
caso la nebbia si forma quando laria
si raffredda. Ecco allora che il vapore acqueo si condensa in minutissime gocce.

In pianura: nebbia da irraggiamento


3

1. Durante il giorno
i raggi del sole
riscaldano laria a
contatto con il suolo.
2. Di notte il calore
si dissipa, la
temperatura scende
e fa condensare il
vapore acqueo.
3. Al mattino la
nebbia pu essere
molto fitta. Poi il sole
la scioglier.

In montagna: viene dal basso la "nebbia orografica"

Allinterno di una serra molto


particolare piante di mandarino: si
isolano e studiano i batteri.

I batteri costringono
la nebbia a
diventare ghiaccio
Lipotesi delluso di questi batteri mangianebbia stata per
messa in dubbio dagli ambientalisti, convinti che essi possano causare un inquinamento dellaria,
della falda acquifera e del territorio. Di parere contrario sono inve-

In realt ce ne sono
tre tipi: di pianura,
di montagna e di
mare. Si formano in
questo modo.

Nei batteri una proteina


che fabbrica il ghiaccio
Al microscopio elettronico
gli pseudomonas syringae: se
ne utilizza la parte esterna.

ziamo dunque solo la spoglia esterna. Quindi il microrganismo


immesso nellatmosfera inerte.
Perci non c alcuna possibilit
di inquinamento.
Ma come avviene la trasformazione della nebbia in ghiaccio? La
proteina di cui stiamo parlando ha
una struttura geometrica identica a
quella dei cristalli di ghiaccio. Le
molecole dacqua, quando sono a
contatto con strutture simili a quelle del ghiaccio, ghiacciano anche
a temperature di poco superiori
allo zero. Per sfruttare questa propriet abbiamo progettato una
macchina, chiamata fog clear, cio
scioglinebbia. Due prototipi verranno probabilmente impiantati,
in via spertimentale, lungo lautostrada A1, nel punto in cui attraversa il fiume Po.
Ogni apparecchiatura costa 150
milioni ed alta dieci metri. In
cima alla struttura c un bruciatore, che diffonde calore per mezzo
di una ventola, e un sistema di
nebulizzazione per i batteri, alimentato da un serbatoio di 5 mila
litri di acqua e battteri. La miscela
ottimale di 10 milioni di batteri

1. Portata dal vento,


laria umida
risale i pendii.
2. Mano a mano che
laltitudine aumenta,
la temperatura si
abbassa, fino alla
condensazione.
3. Si forma una sorta
di nuvolaglia che, data
laltitudine, resta a
contatto con il suolo.

Dal mare alla terra la "nebbia davvezione"


1

per litro, e lautonomia di funzionamento di qualche giorno.


Ma nella lotta alla nebbia sugli
aeroporti, i migliori risultati sono
stati per ora raggiunti con la tecnologia. Il pi affidabile strumento
oggi disponibile lIls (Instrumental landing system, Sistema di

atterraggio strumentale). Attraverso segnali radio, lapparecchiatura


fornisce al pilota un sentiero da
seguire per toccare terra nel punto
giusto e con linclinazione giusta.
LIls molto complesso e la sua
funzionalit classificata in tre categorie. Un Ils di terza categoria, la

pi sofisticata, consente atterraggi


con visibilit in verticale pari a zero
e in orizzontale fino a 200 metri.
Solo dieci anni fa, quando si usavano apparecchiature meno sofisticate, lAlitalia non atterrava con
meno di 350 metri di visibilit.
Laver guadagnato 150 metri vuole

1. Una massa daria


umida, proveniente
dal mare, si sposta
verso terra.
2. Al contatto con il
terreno (dove la
temperatura pi
bassa) laria
si raffredda.
3. Si forma la
condensazione. Il
fenomeno avviene
specialmente
dinverno.

dire moltro in fatto di traffico aereo.


Per esempio che un aeroporto
come Linate in caso di nebbia resta
inagibile per poche ore al giorno e
non per intere giornate, dice
Mauro Verzicco, della direzione del
Centro regionale di controllo del
traffico aereo per il nord Italia.

Bisogna per che il velivolo stesso sia dotato di strumentazioni


dellIls e che lequipaggio sia addestrato a usarle. In teoria, quando
tutte queste condizioni sono rispettate, il meccanismo potrebbe portare a terra un velivolo anche con
visibilit zero zero, come si dice
in gergo aeronautico. Ma il pilota
di un jumbo, che dalla pista deve
rullare alla piazzola di parcheggio,
come fa se non vede dove mette le
ruote?, osserva Verzicco. E
aggiunge: Esistono poi dei limiti di
sicurezza, dettati dalle societ di
assicurazione, al di sotto dei quali le
compagnie aeree non consentono
latterraggio e il decollo. Gli aeroporti del nord Italia con lIls di terza
categoria sono tre:
Caselle, per Torino, Linate e Malpensa, per Milano.
Ma anche questo strumento
destinato, in un
prossimo futuro, a
essere superato. Il
suo tallone dAchille sta nel fatto
che vulnerabile
allinquinamento
elettronico provocato da emissioni
radio e da altre sorgenti elettromagnetiche. Inoltre,
quando in caso di Nebbia urbana,
nebbia un Ils opera la peggiore.
in terza categoria,
tutto il traffico dellaeroporto subisce un rallentamento perch a sua
volta interferisce col volo di altri
aerei. La nuova frontiera per
latterraggio strumentale si chiama
invece Mls (Microwave landing
system, sistema di atterraggio a
microonde), gi usato con successo
per riportare al suolo le navette
spaziali che rientrano nellatmosfera. I principali vantaggi dellMls
sono due: i segnali a microonde (le
stesse impiegate dai radar) sono
pi potenti e meno soggetti a interferenze, e sulla pista sufficiente
una visibilit di 50 metri. Al
momento, uno dei primi impianti in
Europa stato installato allaeroporto militare di Pratica di Mare,
vicino a Roma. Secondo le direttive
dellIcao (Organizzazione internazionale per laviazione civile), intorno al Duemila lMls sostituir lIls
nei principali aeroporti.
In un prossimo futuro, dunque,
la nebbia sar meno pericolosa. E
anche se non sar del tutto sconfitta, di certo far molto meno
paura.

Massimo Angelo Rossi


Focus 15

Natura

In trent'anni l'immensa diga


di Kariba ha trasformato
radicalmente il volto di una
intera regione
fra Zambia e Zimbabwe

Al pascolo
lungo le rive
Antilopi impala e,
sullo sfondo, il lago.
Grandi quantit di
erbivori sono stati
attratti nella zona,
resa all'improvviso
pi umida e
fertile. E dopo di
loro sono arrivati
i predatori.

Le grandi cascate
Le Victoria Falls, formate
dallo Zambesi, a monte di
Kariba. Il 78% dell'acqua
del lago proviene da qui.

Antiche palafitte
Le capanne Tonga, costruite
su palafitte, lungo lo Zambesi.
Sotto di esse, sono sepolti i
membri defunti della famiglia.

Made in Italy
La grande diga di Kariba,
costruita dal gruppo Impresit.
E' alta 128 metri, lunga 617 e
ha uno spessore di 13 metri.

Focus 16

Un mare
dentro all'Africa
Focus 17

elle viscere del mondo


abita un Grande Serpente che, muovendo di
tanto in tanto le sue spire, agita e scuote la terra. Una ventina di anni fa il Grande Serpente
stato particolarmente irrequieto, e nella terra dei BaTonga di
scuotimenti ce ne sono stati parecchi: pi di duemila che, misurati
dagli strumenti degli scienziati
bianchi, hanno raggiunto a volte
lintensit di 5,8 gradi della scala
Richter. Poi il Grande Serpente
s riaddormentato, e oggi la terra
di nuovo tranquilla.
La trib dei BaTonga molto
antica e vive da quattro secoli,
secondo ritmi immutabili, lungo le
rive dello Zambesi. Gli uomini
scolpiscono legno e pietra, lavorano la terracotta e trafficano con i
commercianti arabi venuti dal
nord. Le donne tramandano gli
usi, la lingua e i beni dei gruppi
familiari, e fumano le lunghe pipe
scavate nelle zucche seccate. L
evento pi importante nella storia
delle trib di quella regione, cos,
stato proprio il risveglio del Grande Serpente nella seconda met
degli anni Sessanta.
I muzungu , cio gli uomini dalla
pelle bianca che abitano nelle cittadine di Binga e di Kariba, spiegano sorridendo in unaltra maniera lo sciame di terremoti che dal
1959 al 1975 ha fatto fremere il ter-

Un branco di bufali cafri all'abbeverata. Fra loro, in


apparente posizione di riposo, i coccodrilli attendono.

Focus 18

Una regione
sconvolta
Sopra, la mappa
della regione che
la costruzione
della diga ha
trasformato. Il
lago occupa
un'area pi vasta
della regione
Liguria: il suo
riempimento ha
richiesto
cinque anni.

Coccodrilli
in agguato
Sulle rive del
lago un grosso
coccodrillo
attende la preda
all'abbeverata.
Nelle vicinanze
molti altri
coccodrilli sono
allevati nelle
"croco farm", per
farne un uso
commerciale. Gli
animali vivono
indifferentemente
in tutte le acque,
dolci, salmastre,
e marine.

Elefanti. Molti di loro sarebbero stati sommersi dalle acque del lago in
formazione, ma sono stati salvati e trasferiti sulle alture circostanti.

Giraffe nella tipica posizione dell'abbeverata, a gambe allargate. Sono


alte circa sei metri, tre dei quali dovuti alla lunghezza del collo.

ritorio: erano semplicemente le


scosse di assestamento provocate
nellintera area dallenorme pressione provocata da 160 miliardi di
tonnellate dacqua dello Zambesi,
non pi libere di scorrere verso
loceano Indiano, ma trattenute
dalla nuova diga di Kariba. In questi giorni la diga compie 35 anni: la
prima colata di cemento per la
costruzione dellimmenso muro,
alto quasi 130 metri e lungo pi di
seicento, avvenne infatti nel novembre del 1957. Per la costruzione della diga termin un anno
pi tardi, e il riempimento definitivo del bacino ebbe luogo soltanto nel 1963.
Il risultato un mare artificiale
(con i suoi seimila chilometri quadrati il secondo del mondo), la
cui esistenza garantisce energia
elettrica a tutto il centrAfrica, ma
che ha avuto per molti versi un
impatto devastante, contribuendo
a far cambiare il clima di una vasta
regione, e inducendo migrazioni
umane e animali. Parlare di Kariba e del grande mare di giada
che ora si stende dove un tempo
erano gole granitiche, significa
anche raccontare come luomo
possa intervenire sulla natura,
creando nuovi ecosistemi.
I primi ad accorgersi che nell
immensa valle qualcosa stava cambiando furono, per esempio, i topi.
Ce ne erano a milioni e costituivano lalimento base per i piccoli
predatori e i rapaci. Capirono che
laumento del livello del fiume
Zambesi non era quello delle solite piene, che si verificano dallinizio dei tempi, e decisero tutti insieme di andarsene, raccontano i
vecchi BaTonga. Abbandonarono la valle e, in tre mesi, spostarono sulle alture le loro tane, come
se avessero saputo che lass
lacqua non sarebbe mai arrivata.
O forse li guid Nyaminyani, lo
spirito del fiume.

Zebre e giovani impala. Nella stagione delle piogge il lago


arriva a contenere 180 miliardi di tonnellate d'acqua.

Focus 19

Terremoti? No,
il Grande
Serpente che
si contorce
sotto il lago

Alberi morti
sotto la luna

La nuova
pesca

Dalle acque meno


profonde del lago
emergono alberi ormai
morti. Vi troveranno un
luogo di sosta
gli uccelli migratori.

Nei piccoli porti


di Kariba e di
Binga, accanto
ad alcuni yacht e
a battelli per la
navigazione sul
lago, ecco le
barche per la
pesca delle
"kapenta", specie
di sardine
tropicali importate
dal lago Tanganika.

Nemmeno la
maledizione
dei BaTonga
ha fermato la
forza del lago
Molti pesci, invece, sono morti. I
tigerfish, per esempio, specie di
pirana africani pesanti una quindicina di chili, che spesso assaltano
anche luomo. La causa stata scoperta dai tecnici delle Federal
Fisheries, ed ancora una volta
legata allinnalzamento del livello
dellacqua: le rive e i pendii lungo
lo Zambesi erano infatti traforati da tane di grilli, ed era proprio
questo il cibo preferito dai tigerfish. Lallagamento delle tane ha
trascinato in acqua miliardi di animaletti, e i pesci nella loro voracit hanno cominciato a morire di
indigestione!
Altri pesci, invece, si sono insediati nel grande mare arificiale per
opera diretta delluomo. Le sardine, per esempio, o meglio le sardine del lago Tanganika, limnothrissa miodon in termini
scientifici, kapenta in lingua BaTonga. Le prime furono portate
via aerea nel tentativo di popolare
le acque del lago appena creato: i
pesci che vi si trovavano allorigine
erano infatti di fiume, abituati alle
acque superficiali, mentre in alcuni punti il bacino profondo pi di
quattrocento metri, dieci volte
lAdriatico settentrionale. Non
stato semplice trapiantare le
kapenta nel nuovo ambiente, e
quando ci avvenuto si avuta,
di fatto, una mutazione: le nuove
sardine sono infatti grandi la met
delle progenitrici (7 centimetri
invece che 14). In compenso ce ne
sono tantissime, al punto che ogni
anno ne vengono pescate da 12
mila a 14 mila tonnellate, e i

Cacciati
dalla vallata
Un gruppo di
indigeni BaTonga
accampati in
attesa di essere
ricoverati nell'
ospedale di Binga.
I vecchi abitanti
della valle sono
stati respinti in
zone pi
impervie, e se ne
teme l'estinzione
culturale.

Focus 20

Sardine a seccare
Le "kapenta", pescate
durante la notte, vengono
lavorate. E' una nuova
attivit per gli indigeni
BaTonga, che fino a
trenta anni fa si dedicavano
solo alla pesca fluviale.

Matriarcato
tribale
Una vecchia della
trib BaTonga
con la tradizionale
pipa di zucca.
La societ
"matrilineare":
i figli adottano
cio i simboli del
clan materno.
La trib si stanzi
in questi luoghi
intorno al XVI
secolo d.C.

BaTonga si sono trasformati anche


in pescatori: di notte i branchi di
pesci vengono attirati dalle lampare, e grandi reti vengono stese
sotto le sardine e ritirate in fretta,
dopo aver spento le luci. Durante
la stagione della pesca la superficie
del lago, trapunta da migliaia di
luci, uno spettacolo indimenticabile e inedito, nel cuore dell
Africa nera.
Ma altri, e ancora pi decisivi
cambiamenti, ha provocato il
mare di giada, sul quale la luna
provoca ormai regolari maree e la
cui superficie agitata dai venti
fino a generare onde alte quattro
metri che spazzano violentemente
le rive. Lacqua per esempio si
via via arricchita di una incredibile quantit di nitrati e fosfati, in
parte provenienti dagli escremen-

ti degli erbivori che, sempre pi


numerosi, sono attratti dalla vegetazione rigogliosa delle rive. Si
crea, in questo modo, una complessa catena alimentare.

Una straordinaria
"operazione No"
per salvare gli animali
Le piante acquatiche trovano
una situazione favorevolissima, e
crescono in modo esplosivo (basti
pensare che la Salvinia molesta,
una felce acquatica, arrivata da
sola in alcuni momenti a coprire
un quarto della superficie del lago)
e innescano a loro volta la crescita
della fauna: sono gi state contate
pi di 150 specie di pesci, dallo
squalo dello Zambesi lungo fino a
tre metri, alle carpe, dai pescigatto

Import - export
"Kapenta" pronte per
essere esportate. Vennero
introdotte nel lago
per popolarne le acque pi
profonde. I precedenti
pesci fluviali restavano
infatti alla superficie.

elettrici che danno scosse a 450


volts, a particolari spugne, gamberi e molluschi.
Tutta larea circostante alla
Gwembe valley, in realt, ha visto
mutare il proprio clima a causa
dellevaporazione intensissima che
ha umidificato zone in precedenza molto pi secche (si parla
addirittura di oltre 20 miliardi di
litri dacqua che, nei periodi pi
caldi, quando la temperatura supera i 50 gradi, si trasformano ogni
giorno in vapore). Lumido ha
portato lerba, lerba ha attirato gli
erbivori, e impala e bushbuck (un
antilope) si sono moltiplicati. Gli
erbivori hanno fatto accorrere i
carnivori, e leoni e leopardi non si
contano pi. I coccodrilli stanno in
agguato nella fanghiglia per poter
abbrancare a trascinare sott acqua

gnu e gazzelle, e gli alberi parzialmente sommersi, le cui grigie braccia nude si alzano a migliaia verso
il cielo, sono diventati trespoli e
trampolini per gli uccelli acquatici.
Sono arrivati fin qui i cormorani, le
aquile pescatrici, e i martin pescatori. Hanno allungato i loro itinerari migratori fino al nuovo mare
gli aironi, le egrette, i gruccioni.
E gli uomini? Quando ai BaTonga fu detto che la loro valle
sarebbe scomparsa per far posto a
un lago, e che avrebbero dovuto
abbandonare le rive del fiume sul
quale, da secoli, costruivano le
loro capanne circolari su palafitte,
reagirono con serenit. Semplicemente - risposero ai messaggeri del
governo - Nyaminyami avrebbe
impedito un simile
evento. E per qualche
anno parve proprio
che la maledizione
del dio del fiume funzionasse: una serie di
piene impreviste
spazz pi volte i
lavori in corso, e il
numero dei caduti
a Kariba arriv a 86
(65 africani e 21 italiani, dipendenti
dellImpresit, che costru la diga). Poi
neanche Nyaminyami
riusc pi a fermare le
ruspe e il progresso: la maggior parte
dei BaTonga fu trasferita a forza nelle
pi sterili zone a sud del fiume, caldissime e popolate dalla mosca tse
tse, fra Binga e Kariba, che gli stessi coloni rhodesiani avevano in passato giudicato inabitabili. Qui fu
praticamente imposto loro il passaggio a una economia di tipo agricolo e stanziale, che la popolazione
non aveva mai conosciuto: i
BaTonga non poterono che accettare, ma oggi i giovani scappano
appena possibile da quello che giudicano un inferno senza speranza,
e la estinzione del loro patrimonio
culturale questione di pochi
decenni. In fondo andata meglio
agli animali che, quando lacqua
cominci a salire nella valle, furono
tratti in salvo e portati sulle alture
con quella che fu chiamata operazione No: elefanti, rinoceronti
neri, rare antilopi furono caricati
prima su battelli, poi su camion e
trasferiti. In tutto se ne salvarono
pi di cinquemila. Ora stanno in
pace nel vicinissimo Matusadona
National Park, sorvegliati e accuditi, proprio, dagli ultimi BaTonga.

Mauro Burzio
Focus 21

Scienza
In Mesopotamia, quattromila anni fa...
nata
Lanniastrologia
circa quattromila
fa, quando i sacerdoti caldei, in Mesopotamia, iniziarono
a studiare il cielo e a
immaginare la sua
influenza nella vita
degli uomini. Dal VII al
IV secolo prima di Cristo questa pratica si
diffuse nel bacino del
Mediterraneo e in Grecia, dove si cominciarono a eseguire i primi
oroscopi individuali.
Nel II secolo prima di
Cristo lastronomo Ipparco di Nicea, inventore dellastrolabio (lo
strumento per misurare laltezza degli astri
sullorizzonte), stabil i
rapporti fra i vari settori dello zodiaco e le

Gli
scienziati
e l'oroscopo
Davvero il nostro destino stabilito dallo zodiaco? Ecco,
uno per uno, i punti cardine dell'astrologia
messi in discussione da astronomi e fisici

Una radiografia ha
molta pi influenza di
qualsiasi astro

Claudio Cannistr, astrologo

La gravidanza non
conta: conta invece il
momento del parto

Focus 24

Basta pensare al servizio oroscopi della Sip, consultato lanno scorso da 13 milioni di persone. O alle duecento aziende
italiane che periodicamente, in
vista di assunzioni, analizzano i
curriculum con la consulenza
degli astrologi. Che, a loro volta,
si arricchiscono sempre di pi: in
Italia i dodicimila addetti ai lavori possono contare su un giro
daffari di oltre 1200 miliardi annui. In pratica, tra analisi della
personalit, previsioni e consigli,
un astrologo pu guadagnare
anche otto milioni al mese.
Tra smentite e polemiche continue, gli operatori delle stelle non
conoscono crisi. E ribattono colpo
su colpo a tutte le accuse. E successo anche lo scorso settembre,
quando stato presentato il nuovo

Catechismo, che tra i gravi peccati moderni, subito dopo levasione fiscale, la corruzione e lo stupro, inserisce anche la consultazione di maghi e astrologi. Naturalmente, si subito sollevato un
coro di proteste da parte dei diretti interessati. Siamo tornati al medioevo, alla caccia alle streghe,
hanno commentato i professionisti
delloroscopo. E hanno aggiunto
che lastrologia funziona. Ma che
cosa ne pensano gli scienziati?

Leffetto dei pianeti


E la base dellastrologia: le attitudini e la personalit delluomo
sono determinate dalla posizioni dei
pianeti al momento della nascita.
In che modo? Tutti i corpi celesti emettono onde elettromagnetiche, di intensit diversa a seconda

nicana mise improvvisamente il


Sole al centro
del creato. Ma
la Chiesa condann senza
esitazioni Copernico e riconferm la
centralit della
Terra, tesi peraltro condivisa
dagli astrologi.
Nel 1611 lastronomo
Keplero defin lastrologia sciocca figlia
dell astronomia, pur
essendone affascinato
ed elaborando egli
stesso oroscopi personalizzati. Nel Settecento, con lIlluminismo tutta la materia
venne liquidata.

Uno zodiaco
babilonese.

Magia del
chiaro di luna
Gli astrologi: "La luna
influisce sulle maree.
Perch non potrebbe
fare lo stesso sull'acqua
nel nostro corpo?"

Astrologo, chi sei?


anno un santo patrono, San
H
Cipriano. E possono contare su
un sindacato, lUsaode-Cisl, che
oggi conta circa quattromila iscritti, compresi pranoterapeuti, erboristi e cartomanti. Gli astrologi
per non hanno un albo professionale ufficiale, nonostante ne
abbiano pi volte fatto richiesta.
Per colmare la lacuna, il Cida
(Comitato italiano di astrologia) ha
istituito una sorta di albo interno
alla categoria: per accedervi basta
superare una prova scritta e una
orale. Per fare lastrologo non
necessaria alcuna autorizzazione.
Per lIva e le imposte sui redditi,
lastrologo considerato un
esercente arti e professioni con
tutti gli obblighi relativi: si tratta
dunque di unattivit non
riconosciuta, ma non illegittima.

Le terribili
macchie solari
Gli astrologi: "Le
radiazioni disturbano
le trasmissioni della
radio. Perch non
potrebbero fare lo
stesso sull'elettricit
del cervello?"

della posizione dei pianeti, e della


loro distanza dalla Terra, sostiene
Massimo Fornicoli, astrologo.
Quando queste onde raggiungono luomo, e in particolare la corteccia cerebrale, sollecitano i neuroni alterandone le caratteristiche.
Certo, la personalit di un individuo dipende soprattutto dall
ambiente nel quale vive, dai rapporti familiari e dalle sue esperienze. Ma le attitudini verso studi
umanistici o scientifici, verso la
precisione o il disordine, sono causati dalla posizione dei pianeti.
A sostegno di questa teoria non
esistono prove scientifiche. E
vero, i pianeti emettono onde elettromagnetiche. Ma lo fanno tutti i
corpi: armadi, automobili...,
afferma Adalberto Piazzoli, fisico
di Pavia e vicepresidente del

Cicap. Vediamo allora che cosa


succede in sala operatoria quando nasce un bambino che dovrebbe venire influenzato da un pianeta. Ci sono la madre, il lettino, le
attrezzature, le infermiere, il medico. Tutti emettono onde elettromagnetiche, che sono naturalmente pi vicine al neonato, e
quindi anche pi efficaci di quelle
emesse dai pianeti.Per quanto
riguarda gli influssi gravitazionali,
basti dire che quello del corpo di
un medico che pesa 70 chili, supera quello di Marte, in base a leggi
fisiche note gi alle scuole medie.

La nascita
La nostra personalit dunque,
secondo gli astrologi, frutto
dellinflusso dei corpi celesti nellesatto momento della nascita.
Focus 25

Mario Cavedon, astronomo

li astrologi? Sono come


le piante di tarassaco,
quelle che tutti chiamano soffioni: vagano seducenti nellaria, ma basta un
soffio a staccarne i peli e i frutti
dal capolino. Margherita Hack,
astrofisica, non ha dubbi: lastrologia si basa su enormi balordaggini. Una posizione, in realt,
condivisa da tutto il mondo
scientifico, e ribadita da astronomi e matematici, fisici e biologi,
anche questestate a Saint Vincent, durante un convegno organizzato dal Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale).
Insomma, lastrologia non ha
alcun fondamento scientifico
riconosciuto. Eppure continua a
riscuotere incredibili consensi.

parti del corpo umano:


nasceva cos lastrologia zodiacale. Nel Medioevo poi i teologi discussero a lungo sull
accettabilit dellastrologia. Secondo
Tommaso dAquino si
trattava di una materia
di studio, complementare alla dottrina della
Chiesa, per comprendere la nascita dell
universo. Nel Quattrocento lastrologia prese a comparire negli
almanacchi popolari,
e ottenne molto credito anche da alcuni
papi come Leone X.
Un attimo di cedimento sembr invece esserci alla met del
Cinquecento, quando
la rivoluzione coper-

Anche il nuovo Catechismo accusa: diffidate dall'astrologia


o farete peccato! Per gli operatori dello zodiaco
non conoscono crisi: l'affare supera i mille miliardi
Quando
nasce un
bambino, in
sala parto le
influenze
magnetiche
Alberto Piazzoli, fisico
del chirurgo
sono molto pi forti di
quelle astrali

Certo
che il cielo
cambiato
nei secoli.
Ma non
importa:
Massimo Fornicoli, astrologo per noi i
segni sono
solo nomi, simboli da
interpretare

"Hitler? Vincer
certo la guerra!"
uattro anni fa lastrologo ameQ
ricano Wallace Bullok non
aveva dubbi: il nuovo presidente
degli Stati Uniti sarebbe stato
Michael Dukakis, vivace Scorpione. Per George Bush, Gemelli, non
cera alcuna possibilit di vittoria.
Ovviamente Bullok aveva torto.
Non certo la prima volta che la
storia smentisce le previsioni
delloroscopo. Nel 1524, per esempio, gli astrologi di mezzo
mondo predissero un terribile diluvio, che avrebbe dovuto verificarsi entro febbraio. Quello fu il mese
pi asciutto della media stagionale. Nellaprile del 1945 Hitler e
Goebbels si affidarono alle stelle
per conoscere il loro futuro politico, e gli astrologi vi lessero un
importante vittoria. Lesercito
tedesco si arrese il 7 maggio.
In tempi pi recenti (nel 1988) gli
astrologi dellAlbo professionale
europeo annunciarono che il
Napoli avrebbe vinto lo scudetto.
Vinse invece il Milan. Un errore
poco rilevante, paragonato a quello commesso da chi, per il 1989,
non prevedeva alcun avvenimento
rilevante. Nemmeno il crollo del
muro di Berlino.

Focus 26

Per essere precisi, noi consideriamo nascita listante in cui il


medico taglia il cordone ombelicale, e il neonato inizia a respirare
in modo autonomo, spiega Claudio Cannistr, segretario del Cida
(Centro italiano di astrologia).
Solo a quel punto infatti il bambino a contatto con la luce, laria,
la temperatura esterna. Elementi
che variano a seconda del clima
locale e delle stagioni, e che sono
legati strettamente alla posizione
del Sole, della Luna e di tutti gli
altri corpi celesti.
Si tratta naturalmente di unipotesi. Per unipotesi senza fondamento scientifico, ed soprattutto contradditoria, commenta
Piazzoli. Consideriamo per esempio due bambini che nascono
nello stesso luogo, stesso giorno e
stessa ora. Uno di loro per viene
al mondo in un bunker antiatomico, laltro in aperta campagna.
Ecco, gli astrologi sostengono che,
visto che vengono al mondo in
identiche condizioni astrali, i due
bambini avranno una personalit
simile. Ma allora, se accettiamo le
loro teorie sugli effetti dei pianeti,
come possibile che questi influssi (elettromagnetici o gravitazionali che siano) arrivino allo stesso
modo in campagna, e sotto una
schermatura antiatomica?. E poi:
Gli astrologi non tengono conto
degli stessi influssi cui il bambino
era sottoposto prima della nascita.
Vogliono forse dire che, se dopo il
parto avvolgessimo il neonato in
un involucrodi carne, e ce lo
tenessimo un mese, potremmo
forse cambiargli segno, visto che
le influenze non passano i pochi
centimetri del ventre materno?.

La Luna
Anche la Luna, secondo gli astrologi, produce sensibili alterazioni nel temperamento e nelle
azioni delluomo.
La spiegazione? E semplice: l
astro, soprattutto durante il plenilunio, esercita una fortissima attrazione gravitazionale su tutte le
sostanze liquide. E proprio in questo modo che avvengono le maree, afferma Fornicoli. Dunque,
visto che il 90 per cento dellorganismo umano formato da acqua,
evidente che anchesso subisce
gli influssi lunari. Lo dimostra una

Psicologia dell'astrologo
li astrologi seri,
G
cio quelli che
svolgono la loro atti-

Ma chi ci crede?
La met degli italiani consulta, pi o meno
regolarmente, gli oroscopi. Per gioco, ma anche
per trovare conforto alle incertezze del mondo.
uanti credono al potere delle
Q
stelle? Secondo unindagine
della Doxa, il 50 per cento degli
italiani dai quindici anni in su
consulta ogni tanto un oroscopo.
Una cifra enorme, cresciuta vertiginosamente negli ultimi quindici anni, e che stupisce in una
societ moderna e tecnologicamente avanzata come la nostra.
Ma si tratta di una contraddizione solo apparente: in genere chi
crede allastrologia lo fa solo a
met, in una specie di gioco che
gli esperti chiamano credenza a
intermittenza. In pratica, si accolgono le previsioni astrologiche e la presunta influenza degli
astri sulla propria personalit,
ma contemporaneamente si
consapevoli del fatto che queste teorie non hanno validit
scientifica. E si pronti ad affermare che gli oroscopi sono
solo un divertimento.
E un gioco sofisticato, dunque, e
non a caso coinvolge soprattutto le persone con una discreta
istruzione: tra gli appassionati
dellastrologia, il 35 per cento
ha il diploma di scuola media
inferiore, il 31 per cento ha terminato il liceo o luniversit, e
solo il 28 per cento ha un titolo
di studio inferiore. In realt,
dopo lentusiasmo del dopo-

ricerca condotta a Firenze dal chimico Emanuele Piccardi: per


trentanni ha eseguito alcune ricerche sui colloidi (cio sostanze
come lalbumina o la gomma, che
non si cristallizzano). E ha notato
che, in identiche condizioni di laboratorio, i risultati variavano a
seconda delle fasi lunari .
Una teoria apparentemente suggestiva. Per i fisici quella della
"fortissima attrazione su tutte le
sostanze liquide" solo una scempiaggine, detta da chi non ha la
minima idea del fenomeno delle
maree, prosegue Piazzoli. Quanto agli esperimenti di Piccardi sono
celebri nella comunit scientifica
per non avere dimostrato assolutamente nulla. Eppure gli astrolo-

Aiuto dal
cielo
Paolo Apolito,
antropologo:
"Si va dal
mago come si
andrebbe dal
medico: per
cercare
conforto".
guerra e la fede nello sviluppo tecnologico, oggi si crede sempre meno
nella scienza, spiega Gianni Maccarini, psicologo di Milano. Certo,
assistiamo con emozione ai successi della chirurgia o alla fecondazione artificiale. Per intimamente
sappiamo che questo non ci aiuter
a risolvere le nostre angosce esistenziali. Lastrologia dunque si presenta come unancora di salvezza
proprio perch non ha limiti nel suo

Credete nei fondamenti


dellastrologia?
s
poco
no
non so
totale

uomini donne media


23
38
31
18
20
19
52
37
44
7
5
6
100
100
100

gi continuano a sostenere la teoria


degli influssi lunari. Dicono addirittura che, quando c la Luna
piena, nascono pi bambini. Bene:
ho analizzato personalmente tremila gravidanze portate a termine
negli ospedali di Pavia: erano
equamente distribuite in tutto
larco dellanno e delle fasi lunari.

Sole e macchie solari


Il Sole non emette solo luce e
calore, ma anche elettroni, neutroni, protoni. Una piccola parte
di queste particelle arriva sulla
Terra, e con notevole potenza.
E tanto vero che, in situazioni
particolari (per esempio in presenza di macchie solari), queste
radiazioni disturbano perfino le

intervento. I suoi operatori promettono infatti di predire le malattie con anni di anticipo, e quindi di
curarle in tempo. Attenzione
per, questo non significa che
oggi si ha pi fiducia negli astrologi che nei medici, negli scienziati o negli psicologi. Chi si rivolge allastrologo per un problema
sentimentale, per esempio, chiede
spesso consiglio anche a uno psicologo o a un sacerdote, osserva
Paolo Apolito, docente di antropologia allUniversit di Salerno e
studioso di allucinazioni collettive. Allo stesso modo, le persone
che vanno dal mago per un disturbo fisico sono gi state dal dottore e vogliono solo avere una conferma sulla diagnosi e sulla cura
prescritta. Come mai? Perch la
gente, per comprendere la realt,
oggi preferisce affidarsi a pi chiavi di lettura.

Credete che gli astri


influenzino la vostra vita?
molto
abbastanza
poco
per niente
non so
totale

4
15
18
55
8
100

onde radiotelevisive. Ovviamente


luomo non pu assolutamente
sottrarsi agli effetti delle radiazioni solari, e quindi subisce alterazioni nella personalit a seconda
della loro frequenza, sostengono
molti astrologi.
Che cosa ne pensano gli astronomi? Mario Cavedon, di Milano.
E una follia. E vero che le radiazioni solari ci attraversano di continuo. Ma anche vero che ci sono
altre radiazioni di origine cosmica con le quali siamo a contatto
tutti i giorni, e delle quali spesso
non conosciamo neppure lorigine. Senza contare poi quelle terrestri: basta passare ogni giorno
davanti a un ambulatorio dove si
effettuano radiografie, oppure pas-

seggiare in alcune parti della campagna intorno a Roma, dove il terreno molto radioattivo, per esserne investiti. Insomma, se fosse
vero che queste particelle possono
condizionarci, bisognerebbe considerare tutte le fonti. Comprese le
galassie sconosciute. Ricordo solo
due studi sulleffetto delle radiazioni solari sullorganismo umano.
In particolare, negli anni Quaranta alcuni medici indiani e il gruppo
del chimico Piccardi hanno tentato di trovare una relazione tra
macchie solari e aumento del
rischio di infarto. Nessuna delle
due quipe ha mai concluso le
ricerche.

Maghi sotto
i grattacieli
Astrologi in strada, nel
centro di Milano. Gli
oroscopi oggi hanno
pi fortuna nel Nord
industrializzato che
nel Meridione.

vit per passione, e


non solo a fine di
lucro, hanno indubbiamente notevoli
capacit, dice Pier
Luigi Bajetta, psichiatra di Roma. Per
esempio possiedono
un notevole intuito,
capacit dialettica,
grande spirito di osservazione e molta
sensibilit. Ed proprio grazie a queste
doti che riescono a
intuire le caratteristiche dei loro clienti, e
a individuarne in pochi minuti debolezze
e preoccupazioni.
Insomma, gli astrologi riescono a leg-

Computer
astrale
Oroscopi
elettronici, a
una fiera. Il 90
per cento
degli italiani,
anche quelli
scettici,
conosce
comunque il
proprio segno
zodiacale.

I segni zodiacali
Nellarco di un anno, ognuna
delle dodici costellazioni sembra
periodicamente attraversata dal
Sole, che compie un moto apparente intorno alla Terra. Per gli
astrologi questa lorigine dei segni zodiacali, con tutte le loro caratteristiche.
In pratica, si dice che una persona nata sotto il segno del leone
perch il Sole in quel periodo si
trovava nella costellazione del
leone, spiega Cannistr. E il suo
temperamento dunque determinato dalla posizione del Sole, della
Luna e dei pianeti rispetto alla Terra
nell'esatto momento della nascita.
Ammettiamo per un attimo che
gli astri possano in qualche modo
influenzare la nostra vita, e analizziamo la teoria dei segni zodiacali in modo scientifico, cio osservando lesatta posizione del Sole
rispetto alle costellazioni durante il
suo moto apparente. Che cosa succede? Un fatto curioso. I segni
zodiacali non corrispondono affatto alla reale posizione del Sole
nelle costellazioni, dice Mario
Cavedon. Gli astrologi si riferiscono al cielo di due milioni e
mezzo di anni fa, prima che lasse
terrestre si inclinasse di trenta
gradi. Si tratta della cosiddetta

gere nelle persone


con estrema facilit.
Resta da chiedersi
perch non utilizzino
questa dote in altri
campi. In realt, si
tratta di persone ipersensibili, che talvolta faticano a trovare una collocazione nella realt,
aggiunge Bajetta.
Per loro lastrologia
rappresenta tutto
sommato una nicchia sicura, dove
possono esprimere
la propria personalit e anche, in un
certo senso, il loro
potere. Senza tuttavia essere costretti a
confrontarsi con chi
la pensa in modo
diverso.

L'oroscopo anche
per trovar lavoro
L'oroscopo, che viene
quotidianamente
aggiornato, sul
Televideo. Esistono
centri specializzati per
fornire previsioni
astrologiche ad
aziende, scuole,
perfino ministeri.

precessione degli equinozi, in


seguito alla quale si modificato
anche il moto apparente del Sole.
Tanto che, quando oggi gli astrologi sostengono che ci troviamo
nel segno del leone, il sole in
realt sta ancora attraversando la
costellazione del cancro.

In conclusione
Gli astrologi si avvalgono dunque di diversi tipi di ragionamento
per spiegare i fondamenti della
propria disciplina. In alcuni casi, li
riconducono alleffetto dei pianeti,
del Sole e della Luna, altre volte si
avventurano in argomentazioni
scientifiche, tirando in causa le
radiazioni celesti, i neuroni, leffetto gravitazionale. Altre volte anco-

ra accennano a cause metereologiche e stagionali, specie quando si


tratta di spiegare perch le posizioni dei corpi celesti agiscono
sulla nostra personalit proprio al
momento della nascita. Su queste
basi risulta impossibile qualsiasi
tipo di dialogo concreto con gli
scienziati. Per fortuna c, anche
fra loro, chi se ne rende conto. Per
esempio Lisa Morpurgo, una delle
fondatrici della moderna astrologia italiana, e consulente di Giulio
Andreotti: Lo ammetto. Non c
alcuna validit astronomica, fisica
o biologica, nellastrologia. Ma
anche vero che funziona. E toccherebbe proprio agli scienziati
spiegarcene il perch.

Olga Noel Winderling


Focus 27

Medicina

Nuove tecniche chirurgiche


consentono di correggere
tutti i difetti della vista

Addio
agli
occhiali

occhio umano somiglia a


un pallone da rugby, pesa
circa sette grammi e ha un
diametro di due centimetri
e mezzo. Normalmente la luce penetra attraverso la pupilla, passa
attraverso due lenti, la cornea e il
cristallino, che hanno il compito
di mettere a fuoco, vale a dire
di far cadere esattamente sulla
retina loggetto osservato (punto
focale). A questo punto si forma
unimmagine sulla retina, che
dispone di particolari cellule nervose in grado di recepire limmagine stessa. Si chiamano coni e
bastoncelli e servono per la visione diurna e notturna: i primi consentono di vedere i particolari e i
colori degli oggetti, mentre i
secondi non li identificano, ma
discernono bene i contorni di ci
che vediamo. Dalla retina il messaggio perviene alla corteccia
cerebrale, sede della decodificazione delle immagini, attraverso il
nervo ottico.
Visione normale. Quando fissiamo un oggetto vicino, il cristalli-

Vista normale
Retina

no si appiattisce. Quando ne guardiamo uno pi lontano tende a


diventare pi arcuato. In questo
modo il punto focale cade sempre
perfettamente sulla retina e non ci
sono problemi di nessun tipo.
Miopia. In questo caso il bulbo
oculare troppo lungo. Si vedono bene gli oggetti vicini, ma quelli lontani giungono a un punto
focale che non corrisponde alla retina. Lincontro avviene prima e gli
occhiali forniti di lenti concave possono correggere il difetto.
Ipermetropia (o presbiopia).
Locchio si presenta eccessivamente accorciato. Il punto nel quale
vengono focalizzati gli oggetti vicini cade perci dietro alla retina e
la loro immagine appare nebulosa. Non ci sono problemi per gli
oggetti situati in lontananza. Per
correggere questo errore di rifrazione si usano lenti convesse.

Miopia

Cornea

Ipermetropia
Luce
Pupilla
Iride

Focus 28

Cheratotomia

Cornea

Cheratomileusi
Autotrapianto
in miniatura
Ideata dal chirurgo
colombiano Jos
Barraquer, questa
tecnica consiste nel
tagliare una fettina
di cornea (1-2),
asportarla (3),
correggerne la
forma (4) e
reimpiantarla (5).

Cristallino

corciamento dell
occhio e quindi
Nuova curvatura
indicata nella cura
della miopia. In
pratica con una
punta di diamante
si eseguono una
serie di incisioni a
raggiera risparmiando in ogni caso la zona centrale
della cornea. Quanto pi il grado di miopia elevato
tanto pi numerose e profonde
sono le incisioni. Lintervento dura
Un bisturi
in genere meno di venti minuti, si
di diamante
effettua in anestesia locale e non
Nella sala operatoria di
richiede ricovero. I rischi: dolore
Sviatoslav Fiodorov
nei giorni successivi al trattamento
(foto piccola), a Mosca,
e difetti di adattamento alla visiopazienti in attesa.
ne notturna.
Nel disegno, la cornea
Cheratomileusi. Lobiettivo
viene modificata con
sempre quello di correggere la
microincisioni.
refrattivit corneale e quindi si
attua in caso di miopia. Prima si
consente di rendere, asporta una piccola porzione estera ogni impulso, solo un na della cornea che poi viene riquarto di micron di tes- modellata e reimpiantata sulla
suto corneale. Per cor- cornea stessa. Un tempo la cornea
reggere una miopia di doveva essere congelata e ricucita
quattro diottrie, per in un secondo tempo, oggi pu
esempio, basta asporta- essere rimessa a posto immediare dieci micron dalla tamente, grazie all'impiego di
parte centrale della cornea. Lin- microscopiche suture.
Altre terapie. E' in fase di spetervento dura pochi secondi, si
effettua in anestesia locale e per- rimentazione la epicheratofamette il recupero della funzione chia, ovvero il trapianto di una
visiva dopo alcune settimane. Si porzione di cornea. Il chirurgo
possono formare piccole cicatrici oculare dispone di lenti umane
corneali e in alcuni casi occorre raccolte che, sterilizzate e liofilizreintervenire a distanza di tempo. zate, sono disponibili per essere
Il trattamento indicato in caso di rimodellate e quindi impiantate. I
risultati a distanza di questo tratmiopia non grave.
Cheratotomia radiale. Tecni- tamento, che si effettua in anesteca inventata dalloftalmologo sia generale e in ospedale, non
sovietico Sviatoslav Fiodorov che sono ancora completamente sodha come obiettivo lappiattimen- disfacenti. Esiste infine la possibito della cornea e la messa a punto lit di impiantare sull'occhio una
del suo potere refrattivo. Il risul- lente correttrice che serve da critato finale dovrebbe essere lac- stallino artificiale. Lintervento
indicato in caso di miopia elevata, si fa in anestesia locale, dura
meno di unora e richiede un
breve ricovero. In teoria potrebbe provocare danni al tessuto corneale pi sensibile, cio lendoteLa luce
lio. Il cristallino pu essere corchirurgica
retto anche in un altro modo,
estraendo quello del paziente e
L'uso di un laser
ad argo e fluoro
introducendo al suo posto una
pu ridurre
lente intraoculare.

lo spessore
Federico Mereta

Microincisioni

lettrodi molto pi sottili


di un capello potrebbero,
in un futuro prossimo,
sostituire i nervi ottici e
ridare la vista a molte persone.
Sono stati alcuni ricercatori americani dellIstituto nazionale di
studi neurologici a dimostrarlo.Gli
elettrodi sono stati infatti impiantati nella corteccia visiva (la zona del cervello cui giungono normalmente i messaggi dagli occhi,
per essere trasformati in immagini)
e collegati con lesterno attraverso

queste proteine in messaggere


di stimoli visivi, recepibili dagli
elettrodi posti sulla corteccia cerebrale, si potrebbe ricreare una
sorta di vista artificiale. Si tratta
tuttavia di unipotesi ancora lontana, visto che fino a oggi gli studiosi hanno identificato una sola
proteina capace di compiere questo lavoro, mentre ne sarebbero
necessarie moltissime.
In attesa di novit su questo
fronte, comunque, esistono gi
diverse tecniche in grado di far
dimenticare gli occhiali e quindi

aiutare molte persone. Sono oltre


seicento milioni i portatori di
occhiali nel mondo e quasi due
miliardi di persone soffrono di problemi alla vista non corretti.
Ecco pregi e difetti delle tecniche pi utilizzate oggi.
Laser. Permette di diminuire
la capacit refrattiva della cornea.
In pratica, attraverso il raggio laser, si rosicchia una piccolissima
sezione di cornea e quindi si modificano le caratteristiche della parte
superficiale centrale della cornea
stessa. Il laser molto preciso e

Laserterapia

minuscoli fili doro. Quando attraverso questi fili si fa passare corrente elettrica, gli elettrodi trasferiscono alla corteccia uno stimolo
che viene quindi tramutato in
immagine visiva comprensibile.
A questa speranza si aggiunge
unaltra interessante prospettiva,
sulla quale si sta lavorando soprattutto in Giappone. Esistono proteine capaci di reagire a uno stimolo luminoso, e di inviare un
messaggio, quando ricevono un
segnale elettrico. Trasformando

della cornea.

Cornea

Laser

Nuova curvatura

Focus 29

Tecnologie

Sottomarini, missili, ma anche centrali in rovina e


cimiteri nucleari: il problema riguarda tutta l'umanit

Chi oggi il nemico?


Baia di Nerpitchia Gouba, nel
golfo di Kola. Un sommergibile
della classe Typhoon all'ormeggio.
Fino all'estate scorsa i 20 missili
intercontinentali che ha a bordo
erano puntati verso gli Stati Uniti.
E adesso? "Non abbiamo pi
nessun bersaglio", ammette
il comandante Sergei Efimenko.

ncora oggi, sulle carte


geografiche, la capitale
dellEstonia indicata
come Tallin. Ma a chiedere a uno dei suoi abitanti si
otterr unaltro ironico nome:
Metallin. Perch? Semplice:
dal porto di Tallin che passa quasi
tutto il minerale dellex Urss, ferro,
cobalto, piombo, zinco, acciaio
spedito allestero in cambio di
valuta. Peccato per che le navi

Il cuore nucleare del Typhoon: fino a


cento giorni di immersione continua.

L'intera flottiglia di Nerpitchia Gouba: non


si naviga pi, per mancanza di finanziamenti.

La plancia di un sommergibile,
gi rosa dal clima dell'Artico.

Focus 30

che si allontanano dai moli siano, a


volte, cariche di metallo radioattivo: il materiale, infatti, proviene
spesso da luoghi inquinati, da centrali atomiche smantellate, da navi
e sottomarini nucleari, da centri di
ricerca andati in malora. Lultima
scoperta lhanno fatta due mesi fa
i doganieri svedesi, che hanno
ispezionato (scegliendola a caso)
una di queste navi. Il rame che ne
costituiva il carico era fortemente
radioattivo: proveniva da cavi
telefonici rubati in basi militari un
tempo sorvegliatissime e, una
volta in occidente, sarebbe stato
riciclato per costruire pentole,

L'eredit atomica
dell' URSS

La disgregazione dell'impero ha portato anche a questo:


l'uranio si compera per strada, e i trafficanti lo esportano in ogni parte del mondo
Una vecchia centrale Rbmk (tipo
Chernobyl). Renderle tutte pi
sicure costerebbe 8 miliardi
di dollari, e i russi non li hanno.

unispezione al relitto, che giace


apparentemente intatto a 1700
metri di profondit. Invece la
radioattivit sta aumentando. L
acqua marina sta mangiando le
teste dei siluri atomici, e il processo inarrestabile. Bisogna recuperare il Komsomolets al pi presto, ma non abbiamo i soldi.

Chernobyl oggi: un tecnico nella sala controllo, ormai abbandonata.

Smontare una bomba? E'


proprio impossibile.
Il 16 giugno scorso un nuovo
problema si aggiunto a quelli
scottanti che i governanti dellex
mondo comunista si trovano a
dover affrontare. Ed un problema apparentemente senza soluzione: quel giorno, infatti, gli Usa e
lex Urss si sono accordati per mettere fine allequilibrio del terrore,
e smantellare quasi 20 mila bombe
atomiche. Un gran momento per
lumanit, solo che mentre in Occidente la neutralizzazione di una
vecchia bomba prassi ormai da
quarantanni, allEst ci non mai

Chernobyl. Sopra, il reattore numero 4,


oggi "fasciato" nel cemento armato. A fianco,
al tempo dell'esplosione, nel 1986.

padelle e montature per occhiali.


E questa leredit nucleare che
lex impero sovietico lascia a se
stesso e al mondo. Una eredit da
brividi, che molto pi terribile di
dieci, cento e addirittura mille
Chernobyl, e che cominciamo a
conoscere a mano a mano che si
alzano i sipari della censura e della
segretezza.
I rifiuti atomici? Sotterriamoli in cortile.
Per settantanni lUnione sovietica si sviluppata nellossessione
dellindustria pesante e della crescita a ogni costo. Pilastro di questo sviluppo doveva essere lenergia atomica, e su questo altare si
sacrificato tutto. Per descrivere la
situazione attuale si dovuto
inventare una parola nuova: ecocidio, cio lo sterminio dell
ambiente e delluomo. Addirittura, fra il 1940 e il 1960 i rifiuti
radioattivi venivano semplicemente interrati fuori citt, come
semplici sacchetti di spazzatura.
Poi le citt si sono allargate, e
Focus 32

latomo oggi i russi se lo trovano in


casa. Nella sola Mosca i punti di
contaminazione pesante sono oltre
600. Perfino il parco Gorki
radioattivo in due aree, ha spiegato il mese scorso Evgheni Dukuciaiev, del Comitato statale per la geologia.
Eppure tutto questo
nulla, se paragonato a
quanto avvenuto nel
resto del Paese, nelle
steppe siberiane, nei
deserti asiatici e nell
oceano Artico: questultimo stato addirittura
trasformato in una immensa pattumiera nucleare. Basti pensare che
al largo della Nuova Zemlya, per
esempio, non solo sono stati effettuate almeno 130 esplosioni atomiche, ma sono stati anche affondati quindici reattori nucleari (che
in precedenza avevano equipaggiato sottomarini e rompighiaccio)
e oltre 10 mila container pieni di
scorie delle quali non ci si sapeva
liberare altrimenti. Risultato: se
lincidente di Chernobyl, che ha
sconvolto mezza Europa, ha
immesso nellatmosfera circa 80
milioni di curie (il curie una unit
di misura di radioattivit), intor-

Chernobyl centro: una mappa


"radiologica" informa i passanti.

no alla Nuova Zemlya e nel mare


Artico i russi a cuor leggero hanno
sparso circa 1 miliardo di curie!
Disastri? Mai avvenuti.
Ci sono voluti trentanni prima
che i sovietici confessassero ci che
accaduto nel 1957 presso il centro di Chelyabinsk, a ridosso degli
Urali: una esplosione in un deposito di rifiuti diffuse in aria pi di
80 tonnellate di scorie radioattive,

caus centinaia di morti e costrinse allevacuazione di oltre 10 mila


persone. Ma la catastrofe fu solo la
prima di una lunga serie, e qualche
mese fa un ministro russo ha ammesso lesistenza dei cimiteri
intorno a ogni nostro impianto
nucleare. Negati con ostinazione
sono poi sempre stati i disastri che
riguardavano le forze armate: sottomarini a propulsione nucleare o
con armi atomiche a bordo, sono
affondati presso le Hawaii, davanti alla Groenlandia, nellAtlantico
nord orientale, al largo delle Bermude, a nord del Giappone e perfino nel golfo di Napoli (nel gennaio 1970). Lunico a essere ammesso il naufragio del Komsomolets, orgoglio della flotta sovietica, avvenuto tre anni fa davanti
alle coste norvegesi. Il reattore
era sigillato, i carichi nucleari isolati. Per almeno cinque anni si
doveva stare tranquilli, ha dichiarato lestate scorsa Igor Spassky,
il progettista, dopo aver effettuato

La vita blindata degli addetti alla sicurezza


Controlli della radioattivit nella centrale di San Pietroburgo.
Meno di un anno fa stata di nuovo sfiorata la catastrofe.

L'atomo
in casa

Che l'icona ci protegga!


La mappa del cuore del reattore,
nella centrale di San Pietroburgo:
in Russia sono operative solo 16
centrali, delle 48 costruite.

Due donne di
Chernobyl si
sottopongono a
un controllo della
radioattivit. Non
solo chi lavora
nelle centrali, ma
anche i cittadini
comuni, vivono un
rischio continuo.

avvenuto. Di pi. Molte testate


sovietiche non sono state progettate per essere poi smantellate,
conferma John Simpson, inglese,
esperto nucleare alla Southampton University. Fino a pochi anni
fa, anzi, gli strumenti di produzione delle atomiche dellimpero
comunista, erano gli stessi con cui
erano state montate Tatjana e
Ivan, i due primi ordigni fabbricati nel 48: le mani nude di tecnici e operai. Lhanno raccontato gli
stessi protagonisti alla Komsomolskaja Pravda: Le sfere di uranio e i detonatori venivano portati e inseriti a mano, nelle catene di
montaggio. Per proteggerci avevamo i guanti di gomma, e alcol
per lavarci le mani. Dopo il turno
si tornava al dormitorio, si riposava un po, si spazzavano via dal cuscino i capelli caduti a causa delle
radiazioni, e si tornava al lavoro.
In questo modo sono state fabbricate 30 mila bombe e disfarsene
non sar semplice. Bisogner chiedere aiuto alle tecnologie occidentali e, comunque, non solo
una questione di smontaggio: dagli
ordigni si estrarranno infatti circa
mille tonnellate di uranio , e oltre
200 di plutonio, che resta attivo
per ben 24 mila anni, e del quale
non si sa che cosa fare.
Un chilo di uranio? 500
mila dollari
Al supermercato nucleare sovietico tempo di saldi. Luranio
arricchito viene offerto dalla mafia
cecena e caucasica, che se lo procura nelle repubbliche asiatiche
dellex Urss, a 500 mila dollari al
chilo. Il mercurio rosso (si usa, fra
laltro,nei processi di purificazione
di plutonio o uranio) viene soprattutto dalla Georgia, si paga 420
mila dollari al chilo ed fornito
dalle societ di import-export che
operano nelle numerose Borse
merci aperte in Russia negli ultimi
mesi. La merce viaggia nei doppifondi foderati di piombo delle
Mercedes, dentro a container con
la scritta Metalli non ferrosi, in
borse e valigie portate da corrieri e
mediatori che trattengono, per s,
una provvigione del 3 per cento
del valore delloperazione. Spesso il materiale radioattivo accompagnato da autentici certificati di garanzia emessi da societ
moscovite. Tutta lEuropa ormai
interessata a questo mercato: gli
Focus 33

Come un grande domino


il cuore della centrale

Uno scienziato atomico a Mosca guadagna quarantamila lire al mese. Se


qualcuno gli offrisse cento milioni per fabbricare la Bomba, perch dovrebbe rifiutare?
possono smontarle e studiarle.
Paradossalmente, per, queste
ipotesi non preoccupano pi di
tanto: se non effettuata una corretta manutenzione unarma atomica diventa inservibile in breve
tempo, e la manutenzione era gi
scarsa quando le bombe si trovavano in Urss.

svizzero. E i prezzi di conseguenza continuano a calare.

Uno Scud sulla sua rampa


mobile. Nessuno ha mai contato
le piccole atomiche "tattiche".

scambi avvengono soprattutto in


Svizzera, in Italia, in Austria, in
Svezia, e la destinazione finale
in genere rappresentata dai Paesi
del terzo mondo che vogliono
acquisire materiali e tecnologie
nucleari: Iran, Iraq, Algeria, Libia,
Siria, ma anche Argentina, Israele
e Sudafrica.
La disgregazione dellUrss sta
portando anche a questo: ex agenti segreti, militari, funzionari, tutti
cercano di arricchirisi vendendo
quello che hanno sotto il proprio
controllo, e oggi nellex impero
comunista latomo diventata
paradossalmente una delle poche
merci che si trovano in abbondanza. Al punto che ormai c molta
pi offerta che richiesta, ha di
recente dichiarato un mediatore

Unatomica? E' in offerta


speciale.
I governanti di Mosca lo hanno
pi volte ribadito: tutti i missili
strategici sono stati ritirati dalle
varie repubbliche dellex Unione
sovietica e si trovano in Russia,
sotto controllo. E con essi le testate. Portare allestero una bomba
dunque impensabile? Per niente.
Le migliaia di atomiche tattiche,
piccole (le mine nucleari stanno in
uno zaino), lanciabili da un aereo o
con un cannone, sono rimaste
presso i reparti, anche nelle province pi lontane dellAsia. Non
si sa nemmeno quante fossero: e
basta in teoria corrompere lufficiale addetto alla vigilanza, e una
mezza dozzina di uomini, per portarsene via una. O, pi semplicemente, si possono rubare. E cos
che dagli arsenali del Kazakhstan
sono gi sparite quattro armi
nucleari: due testate per missili,
una bomba daereo e un piccolo
proiettile da cannone. Sarebbero
finite in Iran, dietro il pagamento
di 150 milioni di dollari: gli iraniani non possono lanciarle, perch
mancano i codici di innesco, ma

Smarrimento
nelle basi

Kazakhstan: duecento atomiche sui contadini


laghi nucleaLtinskiri,chiamano
e intorno a Semipalasono tanti: grandi crateri provocati da esplosioni
atomiche, larghi 700 o 800
metri, che la pioggia ha
piano piano riempito. Dentro
nuotano pesci mostruosi, e
le radiazioni sono di 180
volte superiori al normale.
Eppure qui i pastori portano ad abbeverare le greggi,
e nei giorni di festa la gente
viene a nuotare, a pescare,
a far merenda. La gente:
bambini deformi, giovani
subnormali, uomini e donne
devastati da cancro, leucemia e altre sconvolgenti
malattie. Se linferno fosse
sulla Terra sarebbe sicuramente qui, nel Kazakhstan,
che nel 1940 Stalin scelse
come zona sperimentale per
i test nucleari sovietici: da
allora, fra bombe atomiche
e bombe allidrogeno, le

Focus 34

esplosioni nellatmosfera e
sul terreno sono state circa
200. La gente non solo non
stata avvertita o allontanata dai villaggi pi vicini al
poligono, ma stata usata
come cavia: dopo ogni test i
medici si presentavano nei
paesi, prelevavano sangue
e compivano esami: oggi
let media degli abitanti
non supera i 45 anni, e deformit e malattie si trasmettono ormai di generazione in generazione. Nessuno popolazione, in tutto il
pianeta, mai stata sottoposta a una tale quantit di
radiazioni: secondo i medici
dellospedale oncologico di
Semipalatinsk solo il cancro
indotto dalla radioattivit ha
ucciso, da queste parti, 60
Semipalatinsk: un lago
creato da un'atomica. La
gente ci viene per i pic nic.

mila persone. La rivolta


per cominciata nel 1989,
guidata dallo scrittore e geologo Olzhas Suleimenov.
Nellestate del 91 il governo
di Mosca offr al Kazakhstan
5 miliardi di rubli per poter
effettuare ancora due piccoli test ma, bench avesse un disperato bisogno di
fondi, il Parlamento locale
rifiut decisamente.

Sopra, la testata di
uno Scud. A fianco,
un silo nella base di
Bologor. Solo i
missili strategici
sono effettivamente
sotto controllo.

Vecchie torri per il rilevamento di radiazioni nelle steppe.

Kainar: contadini
deformi dopo 40 anni
di test nucleari.

Una antica lite abbadonata a se stessa


La mensa nella base nucleare di Bologor. Fino a pochi anni fa questi
soldati rappresentavano una lite. Oggi sono considerati un peso.

Chernobyl? Sta uccidendo


ancora oggi.
Chiuso in un sarcofago di cemento e acciaio, il reattore numero 4 della centrale, quello che esplose nel 1986, contiene ancora
180 tonnellate di combustibile
nucleare. Linvolucro mostra gi
le prime crepe, e presto bisogner
correre ai ripari. Il reattore numero 2 stato spento, e il governo
ucraino ha deciso la chiusura
anche degli altri due, i numeri 1 e
3. Il problema della sicurezza
riguarda in realt tutte le centrali
del tipo Rbmk, come quella di
Chernobyl: nellex
Urss ne sono state
costruite 48, oggi
sono obsolete, prive
di schermatura e di
automatismi. In caso
demergenza tutto
affidato alla competenza e alla prontezza dei tecnici (lincidente del 1986 fu
dovuto proprio alla
mancanza di queste).
Oggi ne restano in
funzione appena 16,
tanto le altre sono
malandate: nel 1991
fra tutte hanno collezionato 270 piccoli incidenti, e ai
primi del 1992 si andati a un
passo dalla catastrofe anche a
Sosnovji Bor, presso San Pietroburgo. Perch i russi non se ne
disfano? Perch per sostituirle ci
vorrebbero 40 milioni di tonnellate di carbone allanno, e la Russia
non le ha.
E gli scienziati? In fuga da
Mosca.
Fino a un paio danni fa dieci
citt dellUrss non erano segnate
su nessuna carta geografica: eppure i loro abitanti, circa 700 mila,
erano forse i cittadini sovietici
meglio trattati. Buone paghe,
buoni abiti, buon cibo. Per gli altri
russi non esistevano nemmeno, dal

momento che in quelle citt non si


poteva n entrare n uscire, e tutti
i loro cittadini dipendevano da un
misterioso Ministero per la costruzione del macchinario medio. Oggi
i nomi di quei posti sono conosciuti (Arzamas 16, Tomsk 7,
Chelyabinsk 65 e cos via), ma per
i loro abitanti la vita cambiata.
Chi erano? Il fiore della ricerca
sovietica, soprattutto spaziale e
nucleare. La disintegrazione
dellimpero e il crollo di tutti i programmi ne ha travolto le vite. I pi
brillanti cervelli del Paese, duemila dei quali perfettamente in grado
di costruire una bomba atomica,
sono allo sbando, con stipendi in
rubli che al cambio della nuova
Russia risultano essere di 20 mila
lire al mese, 40 mila se va bene.
Per quasi tutti la via alla sopravvivenza attualmente una sola: emigrare. Cos molti prendono la strada degli Usa , del Giappone, e
perfino dellItalia (al Cnr ce ne
sono gi 35, fra russi, slavi, polacchi e romeni). E, purtroppo, di
quei Paesi del terzo mondo che
rincorrono larmamento nucleare.
Ha raccontato Victor Mikronov,
ricercatore a Number 45, in Siberia: Gli irakeni mi hanno offerto
centomila dollari per andare a
lavorare da loro. Io sono vecchio, e
ho rifiutato, ma un mio giovane
amico ha invece accettato subito e
ora lavora per Saddam.
In Iran e in Iraq si parla
gi russo.
E questo laspetto pi inquietante della nuova questione nucleare russa. La diaspora dei cervelli. In Iran le offerte di contratto
sono firmate personalmente dal
capo dellEnte per le ricerche atomiche (400 milioni di ingaggio, pi
casa e auto). In Iraq i sovietici sono gi una cinquantina (12 milioni
al mese). In Libia il centro di ricerche di Tajura gestito da ex dipendenti dellIstituto per lenergia atomica Kurchatov, il pi celebre di
tutta l'ex Unione Sovietica (un
contratto collettivo da quasi quattro miliardi allanno). C perfino
chi si messo in proprio: un gruppo di professori di Arzamas 16 ha
fondato lanno scorso una societ
chiamata Chetek International. Lo
scopo: offrire il proprio know how
a pagamento, arrivando perfino a
costruire bombe atomiche su commissione.
Dove porter tutto questo? E
presto per dirlo. Certo, al confronto, la dispersione degli scienziati di Hitler, alla fine della Seconda guerra mondiale, fu davvero
una cosa da poco

Nanni Ruschena
Focus 35

Che paura
nellOttocento

R I S M A

Animali

New York invasa dagli orsi neri:


fanno shopping nei supermercati

La copertina di una
delle prime edizioni
(1847) del romanzo
inglese Varney
il vampiro, uno
dei pi celebri
predecessori del
Dracula di Stoker.

Spazio

Un cannone
per sparare
sulla Luna

on riuscendo ad anN
dare in letargo causa
un autunno particolar-

er Giulio Verne, famoPavveniristici,


so per i suoi romanzi
il cannone
che sparava in cielo il
Columbia, con dentro
gli intrepidi viaggiatori di
Dalla Terra alla Luna, era
solo una fantasia. Invece
gli scienziati di Livermore, in California, ci
stanno pensando davvero: un obice con la canna
lunga pi di cinquanta
metri, potrebbe infatti
spedire in orbita intorno
alla Luna piccole sonde
automatiche. Il collaudo
avverr in primavera: un
proiettile da 5 chili sar
lanciato in una traiettoria
sub orbitale di alcune
centinaia di chilometri.
Ma come funziona il
supercannone? La sua
forma a L: il braccio
pi lungo contiene un
pistone dacciaio da una
tonnellata che, sotto la
spinta di una miscela esplosiva, va a comprimere un'altra miscela composta di idrogeno e altri
gas. Lidrogeno entra nel
secondo braccio della L
e investe il proiettile, che
vi si trova, alla velocit di
15 mila chilometri all
ora. Potr il cannone
sostituire in futuro i razzi
come veicolo di lancio
per piccoli satelliti? A Livermore ne sono convinti: Con questo sistema il
lancio coster almeno 40
volte di meno.

Il gemello irakeno
Lobice che il tecnico
Gerald Bull ide per
lIrak. E lantenato
del supercannone Usa.

Focus 38

Al cinema da
sessantanni
Sopra, la locandina del
primo Dracula (1931) con
Bela Lugosi. A destra, una
immagine classica
del Conte nel suo castello.

Il Dracula storico
A sinistra, il busto di
Vlad Tepes a Tirgoviste,
in Romania. Sopra, la
sua tomba, a Snagov.

Sotto, un desmodus rotundus,


tipico vampiro animale.

Una serie di nuovi film, libri,


trasmissioni in tiv: la figura
di Dracula torna allimprovviso di moda

Ma che cos' un vampiro?


ar un inverno da vampiri, il prossimo. In arriS
vo ci sono film (non solo il
Bram Stokers Dracula di
Ford Coppola, ma unaltra
mezza dozzina), libri, serial
televisivi. E la conferma
che i tempi cambiano, ma il
fascino delloscuro signore
della notte resta. In realt,
per, il vampiro molto di
pi. Che cosa? Vediamo.
Per la storia...
Dracula (vale a dire piccolo drago) il nome con
il quale nellEuropa del
Quattrocento era noto Vlad
Tepes, signore di Valacchia, nellattuale Romania.
Fu uno psicopatico sanguinario: nemici vinti in battaglia, traditori, ladri, mogli
infedeli, intere popolazioni

ostili, tutti venivano condannati a morte e impalati


(anche 20 mila in una sola
notte). Ma fu anche un ostinato difensore della cristianit contro i Turchi, che
sconfisse pi volte. Per
questo oggi in Romania
considerato un eroe dell
indipendenza nazionale.
Per la letteratura...
Dracula il personaggio
inventato dallo scrittore
irlandese Bram Stoker nel
1897, ispirandosi sia a Vlad
Tepes, sia al folklore e alle
leggende dellEuropa centrale, sia a un attore del
quale era agente (Henry
Irving, dalla voce sibilante e terribile). Il Dracula
di Stoker non era, per,
che lultimo di una lunga

serie di vampiri letterari


dellOttocento: dal Vampyre di John Polidori (1819)
alla vampiressa Carmilla
di Joseph Sheridan Le
Fanu (1872). Fu per il pi
fortunato: non entrato
nella storia della letteratura, ma ha venduto ugualmente milioni di copie. E
per suo merito che Dracula sinonimo di vampiro.
Per il cinema...
Dracula un protagonista ricorrente fin dagli inizi.
Cominci nel 1922 Max
Schreck con Nosferatu
(che in rumeno significa
non morto, ed un altro
appellativo popolare dei
vampiri), e da allora i film
non si sono contati, compresi i rifacimenti (come il

Nosferatu interpretato da
Klaus Kinski nel 1978) e i
rifacimenti dei rifacimenti.
Il primo Dracula uficiale fu
comunque Bela Lugosi,
nel 1931 (ebbe tanto successo che lattore fu costretto a diventare il personaggio, e a vivere vestito
di nero in un castello). Il
pi famoso, Christopher
Lee, che negli anni Sessanta lo ha spesso interpretato.
Per il mito...
Il vampiro, il non-morto
che ritorna a nutrirsi dell
essenza dei viventi, presente nella cultura di moltissime popolazioni. Nell
antica Cina, in Malesia,
nelle terre degli Ashanti
sono molte le leggende che
parlano di creature nottur-

mente mite, gli orsi neri


stanno invadendo le strade di New York, e vanno
in cerca di qualcosa da
mangiare. Arrivano da
nord (nel New Jersey, dopo che la loro caccia
stata vietata nel 1976 si
sono moltiplicati, e sono
gi oltre 350), si spingono senza alcun timore
nelle periferie e visitano i
supermercati e i depositi
di spazzatura che si trovano a meno di un quarto
dora di automobile dalla
centralissima Times square. Ogni tanto vanno a
finire sotto unauto, specie sulla statale 17, nel
nord della citt e paralizzano per qualche ora il
traffico. La maggior parte
di loro stata avvistata
lungo le rive del fiume
Hudson, in un ambiente
simile a quello naturale
in cui vivono, ma qualcuno si addirittura arrampicato sul Washington

ne che si alimentano con il


sangue dei vivi. In Europa
la figura compare soprattutto nel XV secolo: la stessa parola vampir di origine ungherese, e significa
proprio ebbrezza di sangue. NellOttocento, poi,
il mito si trasforma, ed
entra nella nostra cultura
unimmagine eccezionalmente simbolica: Dracula
il forte, il solitario, il raffinato e, soprattutto, il seduttore. La componente
erotica si fa primaria.
Per la biologia...
Il vampiro un chirottero, cio un particolare tipo
di pipistrello, di color grigio
bruno e non pi lungo di
10 centimetri. Vive in Sudamerica e si nutre del san-

gue succhiato soprattutto


ai bovini addormentati.
Per la medicina...
I vampiri non esistono.
Ci sono per gli affetti da
sindrome del vampiro,
cio la protoporfiria eritropoietica, una rarissima
malattia del sangue: chi ne
colpito non pu assolutamente esporsi al sole o
alla luce forte, pena gravissimi disturbi alla pelle, e ha
bisogno di nutrirsi di carne
rossa. Secondo il neurologo spagnolo Gomez Alonso, che ha studiato il fenomeno per dieci anni, i vampiri sarebbero invece dei
semplici ammalati di un particolare tipo di idrofobia: il
contagio avviene tramite
morsi di pipistrelli.

A destra, un orso nero.


Sotto, Times square,
nel cuore di Manhattan.
Gli animali non hanno
assalito nessuno.

Salute

esa circa mezzo chilo,


P
si indossa come un
grande paio di occhiali, ma

rodotti che cancellano


i segni del tempo, farmaci che prolungano all
infinito lesistenza: la ricerca di un elisir di
lunga vita ossessiona
il mondo moderno.

permette di vedere quello


che accade intorno come
se fosse proiettato su uno
schermo televisivo. Lapparecchio, progettato da
esperti della Nasa e del
John Hopkins Center di
Baltimora (Usa), si chiama
Lves, (sigla che sta per
Low vision enhancement
system), non ridar la vista
ai non vedenti, ma migliorer nettamente quella di
chi ha gravi degenerazioni
causate da malattie come
diabete e glaucoma.

Cambia stile di vita


e vivrai di pi. Quanto?
P
Una forte
riduzione nel
consumo di
super alcolici
pu far
guadagnare
quattro
anni.

Ma quanto si pu guadagnare, soltanto cambiando


un poco le proprie abitudini? Secondo Kenneth
Manton, della Duke University americana, possibile fare qualche calcolo.

Nutrirsi

soprattutto
di pesce e
verdure fa
guadagnare
da due a
tre anni.

Un pacchetto di

Il Lves. Entro tre anni


sar in commercio.

mentato esplicitamente di
loro. Frank Sisco, cui un orso bruno ha mandato a
monte la cerimonia di matrimonio della figlia, ha dichiarato a un giornale:
Non fanno male a nessuno.
Arrivano, frugano nella spazzatura e se ne vanno.

Paura degli uomini?


Neppure per idea

Tecnologie

Occhi elettronici
per chi ha
perso la vista
Il castello di Bran, nel Carpazi. Qui dimor Vlad Tepes.

bridge, la principale via di


collegamento con Manhattan. Il Comune ha organizzato squadre di specialisti per allontanarli, o renderli comunque inoffensivi
con proiettili di gomma o
spray repellenti, anche se
nessun cittadino si la-

sigarette al giorno
in meno, ci "regala"
quattro anni.

Un leggero ma

costante esercizio
fisico permette
un incremento di
tre o quattro anni.

Focus 39

P R I S M A

Non fantascienza: varata in Giappone la prima "barca elettromagnetica"


Non una
astronave

Cucina

Che cosa bolle di buono


nella pentola etrusca?
P
er cucinare si ispira al
De re rustica di Catone
e agli affreschi delle antiche tombe di Tarquinia,
Cerveteri e Orvieto. Questo perch gli etruschi non
hanno lasciato in eredit ai
posteri i loro ricettari e cos
Giuseppe Alessi,
raffinato e colto
cuoco fiorentino,
ne ha ricostruito
con cura usi e
costumi gastronomici parten
do proprio
dalle
fonti
storiche
e letterarie: oggi, nel suo
ristorante di Montorsoli La pentola
doro (telefono.

parazione chiaramente
descritta nelle scene dipinte nella Tomba di Sette
Camini a Orvieto (del VI
secolo avanti Cristo): una
persona sta lavorando una
palla, molto probabilmente
di pasta, allietata nel lavoro
dal suono del flauto che tra
laltro, secondo i Greci,
favorisce la lievitazione.
Accanto sono raffigurati
degli animali: anitre,
caprioli, e lepri. Inoltre gli studi archeologici pi recenti hanno
dimostrato che la base
del nutrimento degli
etruschi era il farro,
ma che utilizzavano
anche lorzo, il miglio, fagioli, lenticchie
e cavoli e che coltivavano
la vite e lulivo. Insomma,
gli stessi ingredienti base
della mia cucina attuale.
Non si sa ancora se il misterioso popolo etrusco sia
venuto dal nord o dalloriente, ma in ogni caso
doveva essere davvero un
grand gourmet.

Bistecca con
porcini e crostoni

Alessi con due piatti tipici


del suo locale: cosci di
pollo alla Romania e
pappardelle sulla lepre.
Sopra, statuetta etrusca.

055/ 241821), propone crostini di fegato danatra, allodole arrosto nelle foglie di
vite, coscettino disossato
dagnello, bistecca con porcini, moscardini al Chianti, spiedo di fegatelli e
lombi...Ma siamo sicuri che
gli etruschi mangiavano
proprio cos? Su alcune
ricette non ho il minimo
dubbio, racconta Alessi.
Le pappardelle sulla lepre,
per esempio. La loro preFocus 40

Ingredienti: 1 bistecca di
vitellone, 4 cappelline di
porcini e i loro gambi, 4
mezze fette di pane toscano, 1 dl di olio di oliva, succo di 1/2 limone, 1/2 spicchio daglio, prezzemolo, 2/3
rametti di nepitella.
Preparazione: frullate olio,
limone, aglio, nepitella, con
sale e pepe. Il condimento
servir per ungere i funghi
in cottura. Cuocete la bistecca sulla griglia, poi le cappelle dei funghi per 6-7 minuti, spennellandole con il
condimento. Mettete infine
sulla griglia anche le 4 fette
di pane e arrostitele velocemente, senza far asciugare
la mollica. Tagliate la carne
in 4 pezzi, inzuppate il pane
nel sughetto che si sar formato e mettete su ogni fetta
una cappellina di fungo e la
bistecca.Spargetevi sopra i
gambi crudi a fettine sottili.

La cabina di
comando della
Yamato, con pareti
di vetro temperato
e plastica. Da qui
i tre membri
dell'equipaggio
controllano con
un rilevatore a
ultrasuoni la
velocit dell'acqua
nei condotti all'
interno del motore.

Porto di Kobe: l'avveniristico


profilo della Yamato.

Funziona ad acqua
la nave del domani
E' stata battezzata Yamato, lo stesso nome dell
ammiraglia che guidava la
flotta giapponese durante
la Seconda guerra mondiale, ed , anche in questo
caso, una nave destinata a
entrare nella storia: , infatti, la prima nave magnetica mai realizzata.
Per adesso soltanto un

prototipo, ma gi costata
40 miliardi. Con essa lindustria navale verr completamente rivoluzionata,
visto che un imbarcazione
simile non ha bisogno di
motori tradizionali, caldaie,
eliche e turbine.
Con la propulsione magnetica, infatti, le navi non
avranno pi il problema

della cavitazione (bolle


daria che si formano quando unelica si muove troppo in fretta nellacqua, con
il rischio di spezzare il
metallo) e quindi nessun limite teorico di velocit.
Inoltre diminuiranno i guasti perch ci saranno meno
parti mobili soggette a
usura. E infine si ridurr

Archeologia

I giganteschi disegni di Nazca hanno


finalmente un'et: duemila anni!
S

orvolando la vasta pianura desertica a nord


di Nazca, in Per, si distinguono sul terreno immense immagini di scimmie,
rettili e altri animali, realizzate scavando solchi nel
terreno. Ma perch gli antichi abitanti della regione,
che certo non disponevano
di velivoli, avrebbero dovuto tracciare sagome visibili dal cielo? Questo interrogativo, tuttora senza ri-

sposta, ha suggerito ipotesi suggestive: forse i disegni giganti erano messaggi di saluto o di sottomissione destinati a visitatori dello spazio? Forse
gli antichi artisti avevano
avuto la possibilit di ammirare le proprie opere
dallalto, come ospiti di un
disco volante? Una cosa
certa: che per tracciare i
solchi di Nazca era sufficiente una tecnologia pri-

mitiva, e quindi non ha


nessun senso immaginare
- come qualcuno ha fatto che qualche creatura extraterrestre sia intervenuta
addirittura nella realizzazione dellopera.
C' tuttavia, una seconda
domanda: A quando risalgono queste enormi rappresentazioni? Gli scienziati oggi rispondono: A
unepoca compresa tra il
190 avanti Cristo e il 600

Uno dei due "reattori"


della Yamato: l'acqua
viene espulsa dai fori.

completamente linquinamento da combustibile,


visto che la sostanza utilizzata per la propulsione la
stessa acqua del mare.
La Yamato ha una linea
affusolata e lo scafo leggerissimo: solo 185 tonnellate
per una lunghezza di 33
metri e una larghezza di
dopo Cristo, esattamente
lo stesso periodo al quale
risalgono le ceramiche ritrovate dagli archeologi
nella zona, sulle quali compaiono disegni simili a
quelli visibili dallalto nel
deserto.
Questa conclusione stata

Le tracce del
mistero
Una delle sagome
tracciate sul
terreno presso
Nazca, nel Per
meridionale.
Sono chiamate
anche "geoglifi".

dieci. E costruita interamente in alluminio e pu


trasportare dieci persone,
compresi i tre membri dell
equipaggio.
Il motore magnetico, il
cuore dellimbarcazione,
semplicissimo. Lacqua marina che scorre nei condotti sul fondo dello scafo
attraversata da un campo
elettrico e da uno magnetico: i due campi incrociati
forniscono allacqua una
spinta poderosa, espellendola da poppa con un
effetto-jet.
In teoria un motore identico si poteva costruirlo
gi trentanni fa, ma cera
un problema: lacqua non
conduce bene lelettricit,
quindi il campo magnetico
devessere molto potente
per sparare lacqua con
forza sufficiente. Ora, la
Ship & Ocean Foundation,
che ha costruito scafo e
motori grazie ai finanziamenti di un consorzio tra
industrie e universit, ha
potuto superare questo
recentemente raggiunta da
unquipe americana: nell
esaminare al microscopio
elettronico pietre e terriccio accumulati lungo i bordi dei solchi, i ricercatori
hanno individuato una crosta composta di argilla,
manganese e ossido di fer-

problema grazie allavvento di una tecnologia


molto pi raffinata, quella
dei magneti superconduttori (raffreddati alla
temperatura dellelio liquido, circa 270 gradi sotto zero) in grado di fornire una potenza molto superiore senza diventare
troppo ingombranti. I
magneti della Yamato,
per non scordare la tradizione del Paese che li ha
costruiti, sono a forma di
fiore di loto.
Nella sua prima crociera, avvenuta sei mesi fa
nel porto di Kobe, in
Giappone, la Yamato non
ha superato gli 11 km all
ora, ma i tecnici sono ottimisti: presto viagger a 50
nodi (90 km allora), e per
il futuro si sta gi progettando di usare la forza
della propulsione magnetica per i rompighiaccio,
e la sua capacit di produrre alta velocit per
attraversare lAtlantico in
un solo giorno.
ro, sotto la quale erano
presenti batteri e licheni.
Su di essi stato possibile
utilizzare il metodo di datazione del carbonio radioattivo. Con questa tecnica,
basata sulla progressiva
trasformazione (o, meglio,
decadimento) degli atomi
di carbonio contenuti
nella materia organica, gli scienziati hanno scoperto quanto
tempo fa quei batteri
e quei licheni erano
morti, e dunque quando quelle stesse pietre erano state portate
allo scoperto nel corso
dello scavo.

Ambiente

Con la neve artificiale


la montagna a rischio
S
e la neve non cade, ce
la fabbrichiamo da soli:
lo si fa comunemente nelle
stazioni sciistiche ma, secondo gli ecologi, limpatto
ambientale degli sparaneve
potrebbe essere devastante. In America, per esempio, si utilizza un batterio
che favorisce la cristallizzazione della neve, contaminandola in un modo certamente non
naturale (un sistema
che per in Italia non
viene utilizzato, bench ammesso dal ministero della Sanit).
Di problemi, tuttavia,
ne esistono anche altri: 1) ogni metro cubo
di neve richiede da
400 a 600 litri dacqua,
con relativo impoverimento delle risorse
idriche a valle, e il
rischio di trasportare
in quota agenti inquinanti che si trovano
nei fiumi. 2) in primavera lacqua di disgelo, artificialmente aumentata, scende poi a valle in
quantit molto superiore al

D A

consueto trascinando con


s parte dello strato superficiale del terreno ed erodendo i pendii. 3) la neve
artificiale pi densa e
compatta di quella naturale (infatti pesa circa il doppio) e pu soffocare la
vegetazione sottostante,
distruggendo o danneggiando alcune specie.

Un cannone sparaneve:
in Italia i primi furono
introdotti nel 1975.

L E G G E R E

Ishmael
di Daniel Quinn.
Interno Giallo, lire 26 mila.

La straordinaria
storia della vita
sulla Terra
di Piero e Alberto Angela
Mondadori,lire 35 mila

Questo romanzo ha vinto


in America i 500 mila dollari del premio per il miglior
libro in grado di proporre
soluzioni creative ai problemi globali. Parla di un uomo
che vorrebbe sapere se esistono vie di scampo per il
nostro povero pianeta, e
parla del suo inconsueto
maestro: Ishmael, che gli
mostra lumanit e la storia
umana sotto unangolazione inedita. E Ishmael
senzaltro il pi adatto a
farlo: un gorilla.

Quattro miliardi di anni di


evoluzione vissuti come un
diario di bordo da due immaginari viaggiatori nel
tempo: Piero e Alberto Angela. Lintero periodo condensato nellarco di un solo
anno, dove la comparsa della vita
collocata al primo
gennaio. Le cellule
dotate di nucleo
compaiono verso
agosto, e la vita esce dallacqua soltanto alla fine di
novembre. I dinosauri si affermano
a met dicembre, i
mammiferi nellultima settimana e lhomo sapiens sapiens, cio noi, soltanto
negli ultimi minuti.

Focus 41

P R I S M A
Vulcani - L'eruzione del
1991 colpisce ancora

Se fa freddo
la colpa
del Pinatubo
P

u uneruzione vulcanica avvenuta nel 1991


provocare mutamenti nel
clima ancora oggi? E la
domanda che si sono posti
vulcanologi ed esperti di
varie discipline a proposito della catastrofica eruzione del monte Pinatubo,
nelle Filippine. Potrebbe
rivelarsi il pi grande evento geofisico del secolo, ha affermato infatti
Patrick McCormick del
Centro ricerche Langley
della Nasa; ma i suoi colleghi aggiungono che passeranno decenni prima
che si capiscano a fondo
tutti gli effetti delleruzione e dellimmensa nube di
cenere proiettata negli strati superiori dellatmosfera.
Per ora se ne sono indivi-

duati soltanto tre.


1) I gas rimasti nellaria
hanno schermato la luce
solare abbassando la temperatura media della Terra
di circa un grado e bilanciando il graduale aumento
della temperatura definito
effetto serra, dovuto ai
fumi industriali.
2) E stato provocato un
ulteriore danno allo strato
dozono che protegge la
Terra dai raggi ultravioletti:
lo testimonia il famoso
buco che si apre ogni autunno nella stratosfera,
allaltezza dellAntartide.
Anche questanno abbiamo osservato un degrado
anticipato dellozono nella
regione antartica, ha dichiarato David Hoffman,
del Laboratorio nazionale

Il pericolo dellacido
1. Ceneri e gas sono saliti a 25 km di altezza.
2. La cenere ricaduta, ma il gas si
trasformato in acido solforico. 3. Lacido
pi in alto delle nubi: la pioggia non lo
elimina, e le sue goccioline riflettono il
calore del Sole. 4. Dopo un anno ne restano
ancora i due terzi. A destra, il Pinatubo.

Usa per il controllo oceanico e atmosferico.


3) La polvere e i gas dell
eruzione hanno creato una
foschia che rende difficilissime le osservazioni
astronomiche.
Una quarta conseguenza,
almeno questa senza particolari danni, che le particelle presenti in gran numero nellatmosfera riflettono maggiormente la
luce del Sole, rendendo albe
e tramonti pi iridescenti e
pi spettacolari.

Militari

Addio vecchie razioni,


ora c' il panino di guerra
N

"Panino tecnologico a
unit intermedia e lunga
durata", cos si chiama
il nuovo rancio Usa.

Focus 42

emmeno ai russi riusciremmo a fargliele


ingoiare, queste maledette
razioni aveva dichiarato
tempo fa lo stesso ministro
della Difesa statunitense.
Parlava dei Meals ready to
eat, i pasti precotti distribuiti alle truppe durante la
guerra del Golfo. Cos oggi
ai soldati tocca un cibo
diverso, il sandwich di
guerra: 90 grammi, 300
calorie, quattro gusti (hamburger, prosciutto, formaggio e salsiccia) e parec-

chi mesi di freschezza


garantita. Il panino un
prodigio della chimica,
pieno com di conservanti, antiossidanti, coloranti
e sapori artificiali, come il
tocoferolo e il palmitato
ascorbico (nonch gli acidi incapsulati, che sono
la vera novit tecnologica).
Ai soldati, per, sembra
che piaccia, visto che nel
test edonistico precedente al lancio si guadagnato un gradimento di
otto punti su dieci.

Scoperte

Dall' Amazzonia
la scimmia n 244
e aveva scoperte nel
LMarco
1985 il biologo svizzero
Schwarz, in Amazzonia: sono piccole scimmie dal muso roseo, gli
occhi grandi, il naso largo
da koala e una pelliccia
leggermente striata; ma
sono passati sette anni
prima che una foto di questi animaletti, simili a
uistit, arrivasse sotto gli
occhi di un esperto. Cos,
solo nellottobre 1992 il
primatologo Russell Mittermeier ha potuto annunciare ufficialmente la scoperta di una nuova specie
di scimmie, la Callithrix
mauesi, 244esimo membro dellordine dei primati
e nuovissimo cugino
delluomo. Sulle sue abitudini non si sa quasi nulla, ma probabile che come gli altri della stessa
famiglia, i callitricidi - si
nutra di frutta e insetti e
strappi la corteccia agli
alberi per berne la resina
ricca di carboidrati. Larea
in cui vive, quella del Rio
Maus nellAmazzonia
centrale, ancora relativamente immune ai programmi di sviluppo che
stanno distruggendo la

Altri primati amazzonici,


simili a quello "battezzato"
solo due mesi fa.
foresta pluviale, quindi
non esistono rischi di estinzione. Ma, come ha
affermato Mittermeier: Il
fatto che si scoprano ancora specie sconosciute
perfino tra le scimmie,
che sono tra gli animali
pi noti e studiati, la dice
lunga sul nostro livello di
ignoranza.

P R I S M A

Enciclopedie

Sesso,
droghe
e antichi
medici

Un corpo
celeste del
quale, fino
a 25 anni fa,
non si sapeva
niente: invece
ha addirittura
le calotte polari.

lio essenziale di cedro,


O
bucce di melagrana,
assenzio e galle (rigonfia-

Astronomia - Continuano le scoperte degli scienziati

Mercurio? E' il pianeta


del ghiaccio bollente
ientaltro che un inferN
no di rocce e lava? No,
Mercurio, il pianeta pi
vicino al Sole, ha in realt
le calotte polari coperte di
ghiaccio esattamente come la Terra. La stranezza
di questa scoperta, per,
non dipende tanto dalla
temperatura del pianeta
(che su Mercurio varia da
500 gradi al sole fino a -210
gradi nelle zone polari)

quanto dal fatto che la


presenza di acqua - e quindi di ghiaccio - estremamente improbabile in un
corpo celeste a bassa gravit e con unatmosfera rarefatta. Secondo il team di
ricercatori americani che
ha effettuato la scoperta
(scienziati della Nasa,
delluniversit della California e del CalTech, cio
il California institute of

Il contadino infetto?
Ora si pu scoprire
pesticidi, composti che
possono risultare tossici
per luomo e per lambien-

Disinfettanti
vengono irrorati
per via aerea.

gesse al Sole sempre la


stessa faccia - come fla Luna con la Terra - e che avesse quindi un emisfero freddissimo e uno incandescente: il pianeta presenta
invece una rotazione molto lenta. Solo nel 1974, poi,
la sonda Mariner 10, passata a 700 chilometri dalla
sua superficie, ha trasmesso alla Terra limmagine
del pianeta.

Computer

Pesticidi

Italia vengono distriI200nbuite


ogni anno circa
mila tonnellate di

technology), l acqua stata


portata sul pianeta miliardi di anni fa dalle meteoriti, grandinate a migliaia
sulla superficie.
Mercurio rimasto a
lungo un oggetto misterioso, perch la sua vicinanza
al Sole rende molto difficoltose le osservazioni astronomiche. Fino a venticinque anni fa, per esempio, si riteneva che rivol-

te. E purtroppo un male comune in Europa. Per verificare quanto possa essere
contaminato un operatore
agricolo, in Inghilterra alcuni ricercatori dellHealth
and safety executive hanno
ideato un sistema di analisi che si basa sullimpiego
di coloranti fluorescenti,
che vengono mescolati ai
prodotti chimici. Dopo luso
loperatore si sottopone a
una specie di radiografia,
che per non si basa su
raggi X: una struttura a
forma di dodecaedro realizzata con tubi che emettono luce ultravioletta ospita il paziente e permette
cos di rivelare dove si
sono depositate le sostanze tossiche.

C' un chip
che fa
risparmiare
E
ntro il Duemila, una
minuscola novit tecnologica far risparmiare al mondo almeno un
miliardo di dollari in
energia elettrica. Il mese
scorso, infatti, la Intel
corporation ha annunciato la creazione di un
microchip (una minuscola fettina di silicio,
che contiene microcircuiti stampati) capace di
fare addormentare i
computer non appena
sono lasciati inattivi per
pi di qualche minuto:
in questo modo il consumo elettrico dellelabo-

ratore nel quale il chip


inserito passa da 200
watt a poco pi di zero.
Secondo l'Agenzia statunitense per la protezione dellambiente, se
luso di questi chip diventer generalizzato
(ed probabile, perch
la Intel produce microcomponenti per il 75 per
cento dei computer in
circolazione) oltre al risparmio si otterr una
riduzione dellinquinamento. Quando si genera elettricit, infatti, si
produce anche anidride
carbonica.

menti provocati dagli insetti) di foglie di quercia. Non


una pozione da strega,
ma la ricetta di un contraccettivo consigliato da
Metrodora, donna e medico ai tempi dellantica Grecia. Si tratta di una vera e
propria enciclopedia, la
prima di questo genere,
confezionata proprio per
rendere pi rapida la consultazione. Scritto intorno
al 600 dopo Cristo, il libro
sta per essere tradotto
integralmente da uno studioso dellUniversit di Cincinnati (Usa) che spera in
questo modo di scoprire i
segreti della farmacopea
greca. Il contraccettivo per
esempio funzionava davvero: lessenza di cedro agisce effettivamente come
spermicida e gli altri ingredienti aumentano lacidit
del canale vaginale, immobilizzando gli spermatozoi.
Alcune prescrizioni poi
sono state pensate proprio
per avere solo un effetto
placebo, cio ingannare
il paziente ottenendo una
reazione psicologica positiva alla malattia. Alcune
ricette invece sembrano
appartenere al mondo
della magia: escrementi di
coccodrillo, ombelichi di
volpe, qualche verme, il
tutto fritto in una padella
arrugginita, sarebbero gli
ingredienti per un potente
afrodisiaco.

Una donna farmacista in


un rilievo marmoreo
risalente al II secolo a.C.

T U T T O

I L

V E R O

AIDS
T U T T O

I L

F A L S O

A cura di Federico Mereta

La grande
speranza
I farmaci attuali
rallentano
lavanzata della
malattia, ma la
soluzione finale
sar il vaccino.
A causa delle
caratteristiche
mutanti dellHiv,
per, sarebbe
necessario un
vaccino specifico
per ogni persona.
Sotto: una fase
di purificazione
del vaccino
VaxSyn: la
cromatografia.

Il grande
avversario
Rappresentazione
pittorica del virus
Hiv. La membrana
esterna (in giallo)
punteggiata dalle
proteine (in verde)
necessarie per
agganciare
le cellule umane.
Sono state
identificate finora
due variet di virus:
lHiv 1 e lHiv 2.
Lesistenza di un
terzo tipo
controversa.

A PA G I N A 4 8

Scoprire
il contagio

A PA G I N A 5 0

Le molte
facce
del virus

A PA G I N A 5 2

Terapie
oggi e
domani

A PA G I N A 5 4

Certezze
e dubbi

Focus 47

Dal contatto con il virus all'esplodere della malattia possono pas sare anche 15 anni
AIDS

Riconosciamolo
Protesta e
proposta

La strada percorsa dall'Hiv all'interno


dell'organismo segue una serie precisa
di tappe. Quando si verificano i sintomi
pi gravi spesso tardi per intervenire.

molta confusione sulla terminologia dell


Aids: cos, spesso, un
semplice sieropositivo
viene considerato malato, anche
se non presenta alcun segno clinico della patologia, e un altro che
ha un numero estremamente basso di linfociti CD4 nel sangue, ma
non accusa disturbi, viene considerato sano.
Esiste per una precisa classificazione dellinfezione da virus Hiv
nellindividuo adulto; ed stata
formulata dai Center for diseases
control (Cdc, centro di controllo
delle malattie) di Atlanta. Ne pubblichiamo a lato la schematizzazione. I sieropositivi sono divisi,
sulla base delle condizioni cliniche, in quattro stadi. Nel primo
vengono inseriti gli individui che
entrano a contatto per la prima
volta con il virus .
1 Non appena entrato nellorganismo il virus molto spesso non
provoca alcun disturbo evidente o
causa, nei primi tre mesi dallavvenuta infezione, una serie di sintomi
estremamente poco tipici: febbre,
sudorazione profusa, stanchezza,
dolori diffusi, nausea o diarrea.
2 Passata questa prima fase
lindividuo entra nel secondo gruppo di soggetti, quello dei sieropositivi asintomatici. Si tratta di uno
stadio di malattia potenzialmente
molto prolungato, che pu durare
anche diversi anni, in cui si mantiene la capacit di contagiare altre
persone ma non si accusa alcun
disturbo. Lazione del virus sul sistema immunitario pu essere
comunque gi avviata e si pu verificare un deficit dellimmunit
legato alla diminuzione del numero dei linfociti CD4.
3 Sotto il profilo clinico sfumata la differenza tra questa fase e la
successiva. A questo punto dell
Focus 48

L'albero del contagio

Manifestazione
nelle strade di
Washington, per
sensibilizzare
il governo
e il Parlamento
Usa circa
il problema dell'
Aids. Negli Stati
Uniti la malattia
soprattutto
legata all'
omosessualit,
in Italia e in
Europa alle
tossicodipendenze.

Il serbatoio dei linfociti


terapia
antiretrovirale

500

200
prevenzione
delle infezioni
opportunistiche

ZONA A RISCHIO

controllo della conta


dei CD4 ogni 3 mesi

600
controllo della
conta dei CD4
ogni 6 mesi

1000

A partire dall'
infezione, passando
per la sieropositivit,
AIDS
ecco come si
sviluppa l'Aids.
CONCLAMATO
AIDS: MANIFESTAZIONI
La fase detta, in gergo
medico, Arc. Si manifestano
le patologie legate alla
depressione immunitaria. La
diagnosi pressoch certa
se si verificano contemporaneamente un paio di sintomi
o di segni, e altrettante anormalit rilevate in laboratorio.

sum (un fungo); infiammazione cronica ai linfonodi;


dermatite seborroica; ingrossamento di fegato e/o milza.
Anormalit da laboratorio:
Hiv Ab positiva; Hiv Ag positiva; debolezza immunologica; anemia; diminuzione dei
linfociti, dei linfociti CD4, delle
piastrine; aumento dellEsr.

Sieropositivit
(con sintomi)

Il virus al microscopio.

Nel sangue sono normalmente presenti 1000 linfociti CD4 per


millimetro cubo. Se c' infezione da Hiv essi diminuiscono. Lo
schema indica le varie situazioni e i provvedimenti da prendere.

evoluzione, pur in assenza di qualsiasi disturbo che possa far pensare allAids, le linfoghiandole tendono ad aumentare di volume.
4 E per solo nel quarto gruppo di pazienti Hiv positivi che si
pu parlare di Aids sintomatico.
Si manifestano cio le diverse patologie legate alla depressione immunitaria
Ovviamente questa classificazione non basta a definire lo stato
di salute di una persona sieropositiva e a programmare gli interventi terapeutici necessari. Il semplice controllo clinico non sufficiente, spiega Giovanni Rezza, epidermologo allIstituto superiore di sanit. Pi importante
, per ogni paziente, sorvegliare il
numero dei linfociti CD4 (cio i
regolatori dello stato immunitario
dellorganismo, che vengono attaccati e distrutti dal virus Hiv). E
quando questi scendono a meno
di 500 per ogni millimetro cubo di
sangue si pu quindi iniziare un
trattamento con Azt, che si dimostrato almeno in grado di rallentare levoluzione dellinfezione. Quando poi ci sono meno di
200 CD4 occorre iniziare la profilassi contro le infezioni pi frequenti e prevenibili come la pneumocistosi.

Sintomi: sudorazioni notturne, perdita del 10% del


peso corporeo, febbre,
diarrea (oltre un mese),
stanchezza, malesseri.
Segni: herpes (simplex o
zoster); tinea; impetigine;
acne; warts; candidosi della
bocca; pitiriasi (versicolor o
rosea); molluscum contagio-

Primi segnali dellinfezione da Hiv. Si


tratta in genere dellingrossamento di
linfonodi, in almeno un paio di aree non
inguinali, per un periodo di almeno tre
mesi, e in assenza di altre malattie. Di
solito il paziente si sente ancora bene.

Sieropositivit
(senza sintomi)
E una situazione che pu protrarsi
anche per molti anni. In questo caso
la sieropositivit si rivela
solo con analisi di laboratorio.

Test "Western
Blot" per scoprire
la presenza
di anticorpi.

Primo contatto con il virus


Infezione: di solito mancano i sintomi. Nel giro di alcune settimane (da 2 a 12) possono
verificarsi ingrossamenti ghiandolari, accompagnati da febbre, senso di stanchezza,
dolori diffusi, nausee. Molti di questi disturbi scompaiono in una quindicina di giorni.

A caccia di anticorpi, per scoprire se il virus in noi


er ottenere una diaP
gnosi di sieropositivit
si seguono due strade.
La prima prevede lidentificazione degli anticorpi,
che vengono prodotti dall
organismo in risposta all
infezione. Gli anticorpi
compaiono nel siero dopo
un certo periodo di tempo
dal contagio ( quello che
si definisce effetto finestra ed in media, di due

mesi): la ricerca pu essere effettuata con diverse


metodologie. Le pi utilizzate sono lElisa e il Western Blot. Queste tecniche
consentono di identificare
uno stato di sieropositivit
in oltre il 98% dei casi.
Dapprima in genere si svolge il test Elisa, meno costoso, che consente di evidenziare la presenza di
anticorpi nel siero in esa-

me. Quando il test risulta


positivo si fa il Western
Blot, che arriva a identificare le componenti virali
contro cui gli anticorpi sono
stati prodotti. Per accertare la sieropositivit, quindi,
vengono normalmente eseguiti entrambi i test, in modo da limitare il rischio di
ottenere falsi positivi.
La seconda prevede la
ricerca diretta del virus, e

viene eseguita per adesso


a scopo di studio. Il virus
pu essere identificato con
anticorpi monoclonali specifici per lHiv, o attraverso
la determinazione della
transcriptasi inversa, cio
la via attraverso cui il
microrganismo si duplica.
In teoria, perch lindagine dia risultati positivi,
basta una sola cellula
infettata in mezzo a 1 mi-

lione di linfociti sani. Quando la metodica verr standardizzata si potr infatti


arrivare a ridurre di molto il
tempo delleffetto finestra.
Pi semplice la ricerca di
un particolare antigene
(detto p24), che compare
dopo 10 o 15 giorni dal
contagio, e tende a scomparire non appena la presenza degli anticorpi diventa manifesta.

Focus 49

Combattere il virus difficile: ogni volta che si replica, infatti, mu ta la propria struttura e diventa un "altro"

Intelligente e
subdolo

AIDS

Il primo bersaglio dell'Hiv sono proprio


le cellule che dovrebbero difendere
l'organismo. Il virus penetra in loro e
deposita il proprio materiale genetico.

l contagio e lo sviluppo del


virus Hiv allinterno del corpo
umano avvengono in maniera
ormai ben definita. Quando
il virus entra in un organismo va
ad attaccare, come ogni altro parassita, alcune cellule umane per
poter essere in grado di replicarsi.
La sceltadi queste cellule, per,
non casuale: il micro organismo
preferisce infatti infettare quelle

Uno, due o tre?

siste un terzo virus dellAids,


oltre ai gi noti Hiv 1 e Hiv
2? Lipotesi nata dal riscontro
di alcuni pazienti con sintomi
dellAids, ma risultavano sieronegativi ai virus Hiv 1 e 2. In
particolare, famoso il caso di
una donna di 66 anni affetta da
una infezione tipica dellAids (la
pneumocistosi) ma il cui passato non giustificava in nessun
modo la possibilit del contagio classico. La scienza, per,
sembra negare lipotesi del
terzo virus sconosciuto. Si dovrebbe invece parlare di una
sintomatologia simil-Aids
dovuta a un deficit immunitario
a carico dei linfociti. Ci che
per risulta pi difficile da spiegare, in questi casi di Aids
senza virus, linsorgenza tardiva di queste deficienze immunitarie, quasi sempre congenite.
Alcuni fattori scatenanti, come
lesposizione a forti dosi di
radiazioni o lassunzione di farmaci che indeboliscono il sistema immunitario, potrebbero dare il via a processi di crisi immunitaria dalle caratteristiche
simili a quelle dellAids.

Focus 50

cellule umane sulla cui superfice


esterna esiste una proteina (il
CD4) che si combina perfettamente con unaltra proteina (il
gp120) presente nel virus. Le vittime predestinate sono cos, soprattutto, i linfociti e i macrofagi (grandi globuli bianchi capaci di contrastare le infezioni batteriche).
Lincontro facilissimo: la membrana della cellula umana e quella
del virus aderiscono tra loro e il
materiale genetico virale entra
nella cellula.
Fin qua nulla di strano: linfezione simile a quella di altri
parassiti. La forza del virus e le difficolt terapeutiche nascono dalla
particolare replicazione dellHiv.
Per riuscire a duplicarsi, infatti, il
materiale genetico del virus deve
essere trascritto in un Dna (cio
la grande molecola che si trova
allinterno di ogni cellula e che
contiene il codice genetico) che sia
lesatta copia della sequenza genetica virale, ma alla rovescia. Questo passaggio viene attivato da uno
specifico enzima che si chiama
transcriptasi inversa. Si tratta di
una fase fondamentale per la replicazione del virus ed su questo
obiettivo, cio il blocco dellenzima, che agiscono i farmaci attualmente disponibili, come per esempio lAzt.
La transcriptasi inversa, comunque, non lavora perfettamente e
ogni nuova copia del virus risulta
leggermente diversa dalla progenitrice. Questa continua mutazione spiega lestrema difficolt che
gli studiosi incontrano nel produr-

Due grandi ricercatori:


Montagnier e Gallo.

Vent'anni
fficialmente lAids nasce
U
nel 1981. Con tutta probabilit la malattia non per

Costa d'Avorio: distribuzione di opuscoli sull'Aids.

In Italia gi 15 mila ammalati

assoluta incertezza, al
mondo, sul numero dei
malati di Aids. Secondo i dati
comunicati al recente congresso di Amsterdam i malati sarebbero complessivamente gi
quasi tredici milioni (7,1 milioni
di uomini; 4,7 milioni di donne;
1,1 milioni di bambini). Molto
pi prudente lOrganizzazione
mondiale della sanit: quasi
1.700.000 i casi di malattia
conclamata, per la stragrande

re un vaccino attivo. Teoricamente, infatti, occorrerebbe creare uno


specifico vaccino per ogni virus.
E a questo punto, comunque,
che avviene il capolavoro strategico del virus: il Dna che porta il
messaggio dellAids pu, alternativamente, rimanere per un po
di tempo inattivo allinterno della
cellula, oppure inserirsi subito nel
suo patrimonio genetico. La cellula umana, quindi, diventa portatrice del codice genetico del virus

maggioranza provenienti
dallAfrica sub-sahariana.
Preoccupa anche il numero dei
sieropositivi. Le cifre ufficiali
parlano di 11-13 milioni di adulti. E in Italia? I casi ufficiali fino
al 30 settembre scorso sono
14.800. Regioni pi colpite:
Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna. Principali motivi del contagio: 66% tossicodipendenza, 15
% omosessualit. A tuttoggi i
morti sono 7.800.

e, dopo un indefinibile periodo di


latenza, durante la quale appare
perfettamente sana, inizia a produrre nuove particelle virali che
vanno a infettare cellule sane.
Quanto pi linfezione va avanti,
tanto maggiore il numero di
linfociti che vengono distrutti. Il
sistema immunitario viene quindi
indebolito, il paziente peggiora
ulteriormente e compaiono le infezioni, provocate dalla mancanza
di difese specifiche.

Una bomba innescata


nell'organismo
La rappresentazione
grafica dell'Hiv, cio dell'
Human immunodeficiency
virus. La membrana (in

giallo) disseminata di
proteine particolari (in
verde), destinate a
"saldare" il virus alle
cellule sane. All'interno, il
nucleo (in grigio) contiene
le informazioni genetiche

per la moltiplicazione del


virus e gli enzimi (in rosso)
che la facilitano,
consentendo alle
informazioni" di fissarsi
sul materiale genetico
della cellula infettata.

Un vaccino
dalle scimmie

Infezione
controllata

Gli scimpanz
possono essere
infettati dal virus
Hiv, ma non
manifestano i
sintomi della
malattia. I medici
sperano di
trasferire la loro
immunit agli
esseri umani,
ricavando
un vaccino
anti-Aids.

Poich dal 1976


gli scimpanz
sono una
specie protetta,
ed vietato
importarli, il
governo Usa li
alleva per la
sperimentazione
nell'Aids: nel
1988 ne sono
stati "infettati"
circa cento
con l'Hiv.

nuova come sembra. Gi alla


fine degli anni Cinquanta ci sarebbero stati infatti pazienti
con sintomi simili a quelli dell
Aids. In campioni di sangue di
oltre trentanni fa, inoltre,
stata individuata la presenza di
anticorpi anti-Hiv.
1981. Negli Usa vengono riferiti 26 casi di sarcoma di Kaposi
e 5 casi di pneumocistosi in giovani omosessuali.
1982. Si comincia a parlare
di Sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) e i Center for
diseases control forniscono la
prima definizione di malattia.
1983. Quasi contemporaneamente il francese Luc Montagnier e l'americano Robert Gallo
(in seguito questa paternit verr
negata) individuano il virus responsabile della patologia.
1984. Si fa luce sulla genesi
del virus. LHiv 1 sarebbe nato
in Africa come variabile di un
virus delle scimmie. Il farmaco
Azt si rivela valido in vitro.
1985. Sono inclusi tra le lesioni Aids anche alcuni tumori e
diverse infezioni di varia origine.
1986. Si scopre un secondo
virus: lHiv 2, identificato in
pazienti dellAfrica occidentale.
1987. Ulteriore allargamento
delle lesioni Aids correlate: si
scopre lencefalopatia da Hiv.
LAzt viene utilizzato per i pazienti Aids e Arc.
1989. Si fa strada per la prima
volta il pericolo del contagio eterosessuale. Diminuiscono i casi
tra gli omosessuali.
1990. Rimane un solo paradiso nellintero continente nero.
Sono le Seychelles, dove non si
registra alcun caso di Aids.
1991. Al congresso di Firenze
si fa cenno al rischio bacio.
Continuano le discussioni tra i
vari ricercatori sugli approcci terapeutici della malattia.
1992. Nella Conferenza di
Amsterdam si d spazio alle terapie alternative. Gli studiosi affermano: non avremo un vaccino
prima del Duemila.

Focus 51

Per il momento la lotta contro l'Hiv impari: ma scoprire una cura per l'Aids potrebbe rivelarsi il business del secolo

Che non si
moltiplichi

AIDS

Le medicine attuali riescono solo ad


avere un'azione blandamente preventiva,
e soprattutto a rallentare la replicazione
del virus. Che cosa ci aspetta domani?
Per una cura
migliore

cco alcuni importanti centri italiani per la prevenzione e la cura dell'Aids. Ce


ne sono ovviamente altri.
Milano: Clinica malattie infettive delluniversit, Ospedale
L. Sacco, direttore prof.
Mauro Moroni. Genova: Clinica malattie infettive dell'universit, Ospedale San Martino, direttore prof. Dante
Bassetti. Pavia: Clinica
malattie infettive universit,
Ospedale San Matteo, direttore prof. Elio Guido Rondanelli. Bologna: Opedale
Maggiore divisione malattie infettive, primario prof. Francesco Gritti. Roma: Ospedale
Spallanzani divisione malattie infettive, primario prof.
Giuseppe Visco. Cattedra
immunologica clinica dell'universit, La Sapienza, direttore prof. Ferdinando Aiuti.
Napoli: Clinica malattie infettive universit, 2 Policlinico,
direttore prof. Marcello Piazza. Bari: Clinica malattie
infettive dell'universit, direttore prof. Giuseppe Pastore.
PER I BAMBINI.
Milano: Clinica pediatrica IV
universit, Ospedale L.
Sacco, direttore prof.Nicola
Principi. Genova: Clinica
malattie infettive universit,
Istituto Giannina Gaslini,
direttore prof. Dante Bassetti. Padova: Dipartimento
pediatria universit, prof.
Franco Zacchello.

Focus 52

uali sono, oggi, le terapie specifiche contro l


Aids? Per il momento si
usano farmaci che agiscono sulla transcriptasi inversa,
cio sul momento in cui il virus si
moltiplica.
1 Azt (azidotimidina).
Nato circa trentanni fa come
antitumorale, lAzt il farmaco
pi noto e utilizzato: agisce interrompendo, ma solo temporaneamente, la replicazione virale. La
sua attivit si esplica durante la
transcritpasi (cio la duplicazione)
del materiale genetico virale nel
Dna nella cellula. Perch si formi
Dna, infatti, occorre che alcuni
nucleotidi (i mattoncini che formano le catene di materiale genetico) si pongano uno accanto all
altro. LAzt sostituisce uno di questi mattoncini e impedisce lallungamento della catena, inibendo quindi la formazione di nuovo
Dna virale: la sua azione efficace
gi quando inizia il deficit immunitario. Per questi motivi oggi si
tende a somministrare Azt a scopo
preventivo gi negli individui
che non mostrano ancora i sintomi, ma nei quali il numero di linfociti CD4 inferiore a 500 per millimetro cubo di sangue . La
possibile comparsa di resistenze
per cui il virus si modifica (e diventa praticamente insensibile al farmaco) e gli effetti collaterali tossici sono le cause principali del fallimento terapeutico con Azt.
2 Ddl ( didesossinosina) e ddc
Si tratta di altre sostanze cheagiscono sulla moltiplicazione del

La grande speranza del vaccino


E' la struttura del virus, che cambia continuamente, a frenare la ricerca:
ci vorrebbe infatti un vaccino speciale per ogni ammalato.
Ma il problema principale : chi accetterebbe di fare da cavia?
el 1983, quando
N
venne scoperto il
virus dell Aids, circolava tra gli addetti ai lavori un pericoloso ottimismo. Trovato il virus, si
diceva, in pochi anni
avremo il vaccino. Purtroppo non stato cos .
Alcune cause sono da
ricercare nella struttura
stessa del virus Hiv e
nella sua strategia di
attacco. Il microrganismo, come abbiamo
visto, si modifica continuamente nel corso
della replicazione ed
molto problematico riuscire a trovare un vaccino che possa funzionare
nei confronti delle sue
infinite variazioni. Non
bisogna dimenticare poi
che il virus va ad attac-

care quella particolare


componente del sistema
immunitario, cio i linfociti T helper o CD4, che
sono invece fondamentali perch un vaccino
possa davvero risultare
efficace. Cos a tuttoggi,
i ritrovati della ricerca,
non possono essere
definiti veri e propri vaccini, ma piuttosto stimolazione con vaccini
in individui sieropositivi.
no lavorando, con risul-

Proteina
in prova
VaxSyn: si
basa su una
proteina come
quelle che si
trovano
sull'Hiv.

tati abbastanza incoraggianti, Zagury a Parigi, e


Levine e Salk, padre di
un vaccino antipolio,
negli Stati Uniti.
Parlando di vaccini veri
e propri la strada da fare
invece ancora lunga.
Si lavora in molti settori:
le maggiori perplessit
riguardano le fasi di sperimentazione. Per arrivare a un prodotto sicuro
occorrono almeno tre
fasi di prova sulluomo,
che seguono a quelle, gi problematiche, di laboratorio e su animali.
Nel caso dell
Aids, c' poi una
serie di problemi.
Specie
duran-

te le prime fasi, si
potrebbe anche aprire
la porta allinfezione
inducendo la formazione
di anticorpi facilitanti
lattacco virale. Qualora
questo rischio fosse evitato, si creerebbe comunque una terribile
problematica sociale: i
vaccinati, infatti, sarebbero sieropositivi con
tutte le implicazioni che
questo comporta. In
attesa di prodotti che
arrivino alla sperimentazione clinica nei prossimi
anni, lOrganizzazione
mondiale della sanit ha
scelto Brasile, Uganda,
Ruanda e Thailandia, nei
quali verranno predisposti supporti logistici per
la ricerca, con personale
specializzato .

Test di VaxSyn: il vaccino


non contiene parti di Hiv,
e non si rischia di trasmettere
casualmente infezioni.

Una confezione di VaxSyn,


un vaccino sperimentale.

Anche la medicina pu far male


Qui sopra, un test in laboratorio. In alto, confezioni di Azt. Il farmaco,
l'unico ampiamente usato, per anche tossico e pu provocare anemie.

virus. Per la prima le indicazioni


sono limitate: limpiego consigliato in caso di resistenza della
malattia all'Azt perch si visto
che risulta efficace quando lAzt
non funziona. Ci non toglie che il
virus trasformista possa di nuovo diventare insensibile a entrambi i prodotti.
3 Inibitori della proteasi.
Si tratta di farmaci atti a bloccare quegli enzimi (come appunto
la proteasi) che fanno maturare il
virus. Sono ottenibili attraverso
limpiego delle biotecnologie e
hanno gi dimostrato uninteres-

sante attivit in vitro. Essi infatti


non arresterebbero la replicazione dellHiv nelle sue varie forme,
ma farebbero s che i nuovi virus,
ancora non perfettamente maturati, non risultino infettivi. La utilizzazione di questi inibitori
comunque ancora lontana, giacch la trasposizione dei risultati di
laboratorio sulluomo non semplice: occorre scoprire se anche
negli individui gi sieropositivi i
virus immaturi rimangono non
infettivi, e se questa particolare
condizione pu dare il via alla produzione di anticorpi.

Chi ammalato
per la legge?
ellultimo congresso mondiale
N
sullAids, tenuto ad Amsterdam
nel luglio scorso, stata proposta
una nuova classificazione della
malattia. In pratica, secondo le
organizzazioni dei malati e alcuni
studiosi, bisognerebbe considerare
malato di Aids anche ogni individuo
sieropositivo che abbia un numero
di linfociti CD4 inferiore a 200. Si
tratta per di un problema soprattutto americano, legato al fatto
che negli Usa il trattamento gratuito viene concesso solamente ai
malati conclamati. Per tutti gli
altri, i farmaci sono disponibili solo
a pagamento. La proposta, che
non ancora stata ratificata,
potrebbe per creare una serie di
problemi di classificazione sulla
definizione dei casi di Aids. In pratica oggi quasi la met di chi ha un
numero di linfociti CD4 inferiore a
200 non presenta alcun segno di
malattia. Se si allargano i criteri di
patologia rischiamo quindi di vedere improvvisamente raddoppiare
il numero dei malati. In Italia (nella
foto in alto, una manifestazione
contro l'Aids a Firenze) e in Europa,
comunque, c la tendenza a non
accettare la nuova proposta che,
qualora venisse regolarizzata,
creerebbe anche una serie di problemi di tipo epidemiologico e
potrebbe rendere meno omogenee
le statistiche internazionali.

10 mila lire
al giorno

Lottare insieme contro l'Aids: ecco le associazioni

Un laboratorio
di ricerca
sull'Aids, in
Francia. Si
lavora in
ambiente
isolato,
ventilato, con
abiti (gonna,
maschera,
occhiali) "a
perdere". Oggi
una cura con
Azt costa circa
10 mila lire
al giorno.

Anlaids
Fondata nel 1985, ha lo
scopo di promuovere iniziative articolate in vari
settori (sociale, scientifico, informativo, di prevenzione e di assistenza)
e sin dallinizio ha cooperato con le autorit politiche e amministrative e
con centri di ricerca.Ha
raccolto fondi per borse
di studio. La sede nazionale si trova a a Roma
in via Barberini, 3 tel.06/ 4820999.
Lila
Ha compiti di tutela sia

per quanto riguarda le


implicazioni psicofisiche
della malattia che per
quanto concerne i diritti
legali. Agisce a livello
nazionale, con lausilio di
numerosi volontari che
cooperano con il paziente
nelle varie fasi della storia naturale dellinfezione. Esistono varie sedi:
quella di Roma in via
G. Cesare, 92 - tel.
06/312890.
Addepos
E unassociazione di
carattere internazionale
costituita allinizio del

1988 da un gruppo di extossicodipendenti. Alcuni


Paesi europei hanno aderito (Spagna, Italia e
Francia) e lAddepos, attualmente riconosciuta
dalla Regione Lazio,
inserita nei progetti elaborati dalla regione stessa. Lattenzione iguarda
in modo particolare la
tossicodipendenza ma
comprende la difesa dei
diritti di tutti i sieropositivi. La sezione italiana si
trova presso La Cascinazza, 27030 Cozzo
Lomellina (PV) - tel.0384/
74737.

Focus 53

Punti oscuri, dubbi, polemiche: c' bisogno di chiarezza


AIDS

Vero e falso

Lo studio dell'Aids, e sul contagio, producono novit


quotidiane: cadono le vecchie certezze, ma si creano nuovi
problemi. Ecco il punto su alcune questioni d'attualit.

ono ancora molti i punti


oscuri a proposito dell
infezione da Hiv e delle
relative terapie, e questa
mancanza di certezze ha dato spazio
a molte ipotesi, a volte del tutto
inverosimili. Vediamo le principali.

con gli antibiotici, rallentando in


questa maniera lavanzata della
malattia.

Il virus si trasmette solo


Chi giovane resiste meglio
3
attraverso il sangue?
7
al contagio?
FALSO. Che il virus si trasmetta fra FALSO. E' vero semmai che il
individui con il sangue (nel corso
di rapporti sessuali, o di uso di siringhe infette, o in seguito a trasfusioni, o da madre a feto) e con lo sperma ormai ampiamente accertato.
La presenza virale in saliva, urina o
lacrime stata verificata in
vitro.Non esistono per dati sul
contagio attraverso questi liquidi.
Esiste ancora oggi il rischio
4
di contaminazione da trasfusione di sangue?

La trasmissione del virus del1


l'Aids da madre a figlio frequente?
VERO. Linfezione, definita "verticale", si verifica dal 20 al 25 per
cento dei casi. Dunque una madre
sieropositiva ha una possibilit su
4 o 5 di generare un figlio sieropositivo. In realt, tutti i neonati da
madre sieropositiva presentano gli
anticorpi, ma nella maggior parte
dei casi questi non sono prodotti
dal bambino, ma rappresentano
un prestito materno, risalente a
quando la circolazione sanguigna
era comune, ed comunque destinata a sparire nel tempo.
Esistono germi che facilitano
2
la trasmissione dellAids?
VERO. Se ne sta occupando Luc
Montagnier allistituto Pasteur di
Parigi. Secondo Montagnier il virus avrebbe, nellorganismo, degli
alleati che laiutano a svilupparsi: i
micoplasmi, cio germi particolari,
sensibili per ad antibiotici come
le tetracicline. In attesa di uno specifico vaccino si potrebbe per esempio distruggere i micoplasmi
Focus 54

deve essere tenuto al sole, o al


caldo. Non va usato se il lattice si
presenta stinto o avvizzito.

VERO. Le possibilit sono remote,


da 1 a 2 su centomila, per ci sono.
Il rischio legato alla evenienza
che un donatore, infettato di recente, risulti ancora sieronegativo
alle analisi perch non passato,
dal momento del contagio, il famoso "effetto finestra", cio il periodo
di tempo necessario perch nell'organismo si formino gli anticorpi, poi evidenziati dai test.
Il virus pu passare attra5
verso la pelle?
FALSO. La cute integra non permette assolutamente il passaggio
dell'Hiv. Per non soltanto piccole escoriazioni cutanee o lesioni
nelle mucose posono aprire la
porta al virus: sufficiante a volte
una semplice dermatite essudativa,
cio una infiammazione.

Il preservativo assolutamente sicuro?


FALSO. L'osservanza delle regole
sull'uso del preservativo riduce di
moltissimo, ma non al 100 per
cento, il rischio del contagio.Queste regole sono: il preservativo
deve essere solo di lattice di
gomma, del tipo a serbatoio ed
essere acquistato in farmacia. Non

tempo di incubazione della malattia (cio il periodo che decorre fra


il contatto con il virus dell'Hiv e i
sintomi) pi lungo se la persona
che diventa sieropositiva giovane. Lo dimostrano anche le recenti statistiche dell'Istituto superiore
di Sanit: chi diventa sieropositivo intorno ai 25 anni pu attendere anche 15 anni prima che i sintomi si verifichino.

Con il bacio si rischia la


10
trasmissione del virus?
VERO. Gli studi del professor Piazza, alluniversit di Napoli, hanno
dimostrato che nella saliva ci possono essere concentrazioni di virus
sufficienti alla trasmissione. Per
questa potrebbe verificarsi solo in
individui particolarmente deboli
sotto il profilo immunitario, con
lesioni alle mucose e in caso di
bacio "profondo". Dunque il rischio assai limitato.

Si stanno studiando terapie


8
alternative ?
Il sieropositivo pu conVERO. Attualmente oltre 100 11 dividere biancheria e stoammalati sono trattati in Califor- viglie con altri?
nia con decotti di melano amaro,
che ha al suo interno proteine
dotate di propriet antivirali specifiche per virus che si riproducono
come lHiv. E in Cina, sotto controllo americano, si sta valutando
lefficacia della tricosantina, un
estratto gi usato come abortivo,
ed efficace in vitro contro diversi
virus. I risultati sono per lontani.
L'Aids legato in qualche
9
modo alla tubercolosi?
VERO. La tubercolosi si manifesta
in quasi tutti gli ammalati di Aids.
Non pu per essere considerata
propriamente "opportunistica",
nel senso che non solo non direttamente correlata all'Aids, ma pu
colpire anche le persone sane.
Dunque i parenti di un ammalato
di Aids possono contrarre la malattia da lui, mentre non contrarrebbero le altre infezioni. Fra l'altro, la Tbc sta tornando a manifestarsi ovunque in maniera
preoccupante e le vecchie vaccinazioni anti Tbc non hanno reali capacit profilattiche, in quanto si tratterebbe di un batterio modificato.

VERO. Non esistono problemi da


questo punto di vista. Il virus in
ambiente esterno muore molto
rapidamente, viene distrutto a
temperature superiori ai 60 gradi e
non sembra attivo nel sangue secco. In questo, l'Hiv si diversifica
dai virus dell'epatite, che restano
"vivi" molto a lungo. Diverso il
discorso per il sangue fresco: il sieropositivo non deve impiegare forbici, rasoi o aghi in contemporanea con altre persone. Se comunque si trovano macchie di sangue e si teme il contagio sufficiente la disinfezione con ipoclorito di sodio, cio la candeggina, non
molto diluita in acqua.
In definitiva, l'Aids una
malattia nuova?
12
FALSO. Sicuramente esisteva gi
prima degli anni Ottanta. Anticorpi dell'Hiv sono stati ritrovati in
campioni di sangue vecchi di oltre
trent'anni. Nell'ultimo decennio,
semplicemente, il virus si diffuso
in tutto il mondo in modo epidemico. Per non sappiamo ancora
perch.

Natura
Caccia, inquinamento,
alterazione dell'habitat:
la fauna italiana diventa
sempre pi povera e
scarsa. Ma quali sono le
specie a rischio, e come si
possono difendere?

40 animali
da salvare

uaranta animali, quabecco o il gatto selvatico, altre meno


ranta diverse storie da
studiate e popolari corrono rischi
raccontare e tutte, purgrandissimi. Basti pensare a pipitroppo, parlano di
strelli come il rinolofo minore o il
rarefazione della spevespertilio maggiore, in netta dimicie, minacce per lhabinuzione ovunque per i guasti
tat e addirittura di estinzione. La
ambientali e labuso di pesticidi agrinostra scelta ha privilegiato numericoli. Wwf e Lipu stanno da tempo
camente gli uccelli, ma c una ragiocorrendo ai ripari e coordinano
ne: sono i migliori indicatori amnumerosi progetti di riproduzione
bientali, la loro diminuzione quasi
e reintroduzione delle specie pi
sempre segnala un guasto al territominacciate. Per alcuni uccelli, come
rio, causato dalluomo con la cemenil grifone, il cavaliere dItalia o il
tificazione delle coste, luso indiscri- Orsi bruni: in Abruzzo ne restano un'ottantina di esemplari.
gobbo rugginoso la ricerca gi
minato dei pesticidi, la
avanzata come per
trasformazione delle
mammiferi quali la lonzone umide.
tra o il gatto selvatico,
In Italia c la sola
riprodotti con successo
Legge nazionale n. 157
in cattivit.
sulla caccia, a garantire
La scomparsa dei
una minima protezione
quartieri di riproduzioa circa 300 specie, conne per alterazione dell
sentendo il prelievo e il
habitat, il disboscamencommercio di 52 tra
to, e il collezionismo
uccelli e mammiferi. La
sono invece tra le cause
realt per ben diversa
di rarefazione per anfibi
e il bracconaggio contie rettili, come sostiene
nua a mietere vittime
lerpetologo Silvio Bruanche tra gli animali pi
no nella sua Lista rossa
Una martora: considerata ovunque "dannosa".
minacciati, nonostante la Un fraticello: circa 6 mila coppie.
degli anfibi italiani. La
nuova legge abbia accorprotezione di questi
Una tartaruga comune (Lampedusa).
ciato quasi ovunque il calendario venatorio.
animali, spiega il naturalista Danilo Baratelli,
Tutti gli uccelli che abbiamo descritto nella
lacunosa: alcune specie sono tutelate soltanto
tavola sono inseriti nella Lista rossa italiana, comin certe regioni , mentre altre ne consentono il
pilata nel 1984 da Helmar Schenk e Sergio Frugis,
prelievo. Il colubro leopardino , un magnifico serche raggruppa le specie maggiormente in pericopente dellItalia centrale ricercatissimo dai collo. I mammiferi comunque non stanno meglio,
lezionisti, cos come la testuggine marginata, pur
anche se per loro non stato ancora compilato un
protetta in Sardegna dal 1983 , tuttavia rarissima
elenco definitivo. La foca monaca si pu consiper i continui prelievi. E uno dei simboli di quederare estinta, sostiene lo zoologo Angelo Zilio,
sto degrado la tartaruga comune, che un tempo
la lontra non esiste pi a nord del Po, la puzzola
popolava buona parte delle nostre coste, soprat stata decimata dalla cosiddetta caccia ai nocivi
tutto in Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria: oggi,
che ha danneggiato non poco anche la martora.
quasi totalmente scomparsa.
Ma oltre alle specie pi note come lorso, lo stamMario Chiodetti

I quaranta animali da salvare


1 AQUILA DEL BONELLI

2 AVERLA CENERINA

3 BASETTINO

4 BIGIA GROSSA

5 CAMOSCIO DABRUZZO

6 CAPOVACCAIO

7 CAVALIERE DITALIA

8 CERVO SARDO

9 CICOGNA BIANCA

10 COLUBRO LEOPARDINO

(Hieraaetus fasciatus)

(Lanius minor)

(Panurus biarmicus)

(Sylvia hortensis)

(Rupicapra ornata)

(Neophron percnopterus)

(Himantopus himantopus)

(Cervus elaphus corsicanus)

(Ciconia ciconia)

(Elaphe situla)

Laquila del Bonelli, dal nome


dello zoologo che per primo
la studi, estremamente rara e nidifica con qualche coppia in Sicilia e Sardegna.
Lunga 70 centimetri, con la
femmina di dimensioni leggermente superiori ha unapertura alare di circa
180 centimetri. Tipica degli ambienti mediterranei, frequenta valli fluviali, pascoli e zone rocciose; caccia conigli selvatici e piccoli uccelli che
spesso cattura in picchiata. Ha un piumaggio
marrone scuro nelle parti superiori, mentre inferiormente chiara con striature scure.

La rarefazione dellhabitat
ha portato negli ultimi anni
a una drastica diminuzione
di questi piccoli predatori
un tempo comuni negli
ambienti asciutti e incolti.
Laverla cenerina si trova soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana, Lazio,
Puglia, Calabria e Sicilia. Lunga 20 centimetri
per unapertura alare di 35, ha una livrea grigioazzurro con mascherina, ali nere e parti inferiori
chiare. Ama le zone aperte, ma anche parchi e
giardini. Caccia grossi insetti e piccoli rettili come
le lucertole, che infilza su spini.

Bellissimo passeriforme
dalla lunga coda, vive quasi
solamente in zone paludose
con canneti molto fitti ed
estesi. Il maschio fulvo,
con la testa grigia e lunghe
basette nere, assenti invece nella femmina e nel giovane, assai pi sbiadito. Misura 15 centimetri e ha unapertura
alare di 18; si alimenta con insetti e semi. E' localizzato, in alcune paludi della Lombardia,
dellalto Adriatico, di Puglia e Umbria e nidifica nel canneto, a partire da aprile, ammassando steli palustri alla base delle canne.

Specie in forte diminuzione ovunque, manca in Sicilia e Sardegna. Caratteristica per il cappuccio nero, ha un piumaggio grigio
topo superiormente e pi chiaro
sotto. Frequenta zone collinari
ricche di cespugli e alberi con
clima asciutto, ma spesso la si incontra nei frutteti
e nei giardini. Lalimentazione fornita da piccoli
insetti, bacche e frutta. Schiva come tutti i silvidi, si
localizza grazie al canto melodioso e al volo nuziale,
che effettua gorgheggiando. Lunga 15 centimetri,
con unapertura alare di 21, nidifica da aprile.

Riconosciuto come specie a tutti gli effetti, abita


le praterie dalta quota e le rupi calcaree tipiche
dellAppennino. Ne sopravvivono circa 400 esemplari, localizzati sulle montagne del Parco nazionale dAbruzzo, ma fino alla fine del
secolo scorso lo si poteva incontrare
anche sul Gran Sasso. E' pi scuro
del camoscio delle Alpi, con un mantello invernale dal disegno a pezzature giallastre su fondo bruno scuro. In
estate i branchi, che nel parco d
Abruzzo sono sette, si distribuiscono
in quota, nelle praterie, mentre in inverno scendono verso le foreste.

Questo piccolo avvoltoio era considerato


sacro dagli Egizi. Lungo solo 85 centimetri
per unapertura alare di 180, ha nelladulto una colorazione bianca e nera, con la
caratteristica faccia ricoperta da pelle nuda
gialla e il capo ornato di penne pi lunghe. In Africa il capovaccaio rompe le uova
di struzzo utilizzando una pietra che scaglia
con forza contro il guscio. Quasi scomparso da noi per la rarefazione dellhabitat, sopravvive con
alcune coppie in Sicilia e in Calabria. E al centro di
un progetto di reintroduzione del Wwf al quale lavora
anche il biologo Cesare Avesani.

Sottospecie del cervo europeo,


questo cervide sopravvive con
circa 300 capi soltanto in Sardegna, dove protetto dalla
legge fin dal 1939. Il bracconaggio la causa primaria
della rarefazione di una specie da tempo inclusa nella Lista rossa dellUicn
(Unione internazionale per la conservazione della
natura). Lungo fino a 2 metri per un peso di 250
chilogrammi, raggiunge la piena maturit verso i
7-8 anni nel maschio e i 5 nella femmina. La sta-
gione degli amori autunnale e il piccolo nasce
in primavera.

Il pi famoso trampoliere, legato a miti


e leggende, rischiava di scomparire dai
cieli europei. Il bracconaggio, la distruzione dellhabitat, limpiego massiccio
di pesticidi agricoli, lavevano decimato. Ma grazie allimpegno dello svizzero
Max Bloesch, che da 40 anni alleva cicogne ad Altreu, e della Lipu oggi la cicogna nidifica di nuovo in Italia in diversi luoghi del Piemonte e in Lombardia. Lunga oltre un metro,
con unapertura alare di 180 centimetri, ha una
sagoma inconfondibile e frequenta soprattutto
zone aperte come campagne e paludi. Si nutre
di pesci, rettili, anfibi e piccoli uccelli.

Diffuso in alcune
zone di Puglia,
Basilicata, Cala
bria e Sicilia, dove abita zone pre
valentemente aride e sassose o pendii con cespugli lungo la fascia costiera. E
senza dubbio il pi bel serpente italiano, con una colorazione
di fondo marrone chiaro e macchie arancione carico contornate
di nero. Non velenoso, ma morde facilmente e cattura piccoli
roditori e lucertole e qualche volta anche uccelli. Le sue
dimensioni variano da 70 a 100 centimetri di lunghezza. In
netta diminuzione per la caccia spietata che gli danno i collezionisti e perch scambiato erroneamente per una vipera.

Questo elegante trampoliere al centro


di un progetto di reintroduzione nelloasi
di Torrile, in Emilia. La popolazione italiana si aggira sulle 1.000-1.500 coppie
distribuite lungo le zone umide di Sicilia
e Sardegna. Zampe lunghissime di color
arancio-rosso brillante, ali e
dorso neri sul piumaggio bianco
del corpo, il cavaliere dItalia fre
quenta ambienti paludosi, delta
di fiumi e piccoli laghi. Lungo 38

centimetri, ha un apertura alare


di 83 e costruisce il nido a par
tire da aprile.

11 CUCULO DAL CIUFFO

12 FOCA MONACA

13 FRATICELLO

14 GABBIANO CORSO

15 GALLINA PRATAIOLA

16 GATTO SELVATICO

17 GHIANDAIA MARINA

18 GOBBO RUGGINOSO

19 GRIFONE

20 GRILLAIO

(Clamator glandarius)

(Monachus monachus)

(Sterna albifrons)

(Larus audouinii)

(Tetrax tetrax)

(Felix silvestris)

(Coracias garrulus)

(Oxyura leucocephala)

(Gyps fulvus)

(Falco naumanni)

Pianure erbose, campi coltivati e ampie praterie con cespugli e boschetti sono lhabitat ideale per questa specie
che presenta uno spiccato dimorfismo sessuale nel periodo
nuziale. Il maschio ha infatti
un piumaggio pi vistoso, con il collo nero attraversato da strisce bianche e il sottogola grigioazzurro, mentre la femmina ha una colorazione
marrone e nera. La gallina prataiola, lunga 43
centimetri e con unapertura alare di 115, nidifi-
ca in Italia con popolazioni ridottissime in Puglia
e un po pi consistenti in Sardegna.

Ha le dimensioni di un grosso gatto soriano e nel maschio pu raggiungere i 7


chilogrammi di peso e una lunghezza di un
metro, coda compresa. E' presente soprattutto nel centro-sud, Sicilia e soprattutto in Sardegna, dove la popolazione
discreta. Popola le foreste di conifere e
miste e lo si osserva anche in
prossimit di zone umide. Caccia soprattutto piccoli roditori,
ma anche uccelli e pesci. Si ri
produce una volta lanno e la stagione degli amori tra gennaio e

febbraio.

Uno dei pi begli uccelli europei, dal piumaggio azzurro carico e brillante, con dorso marrone e margine delle ali nero.
Lunga 31 centimetri con un
apertura alare di 73, la ghiandaia marina ama le zone aperte di campagna e frequenta la macchia mediterranea. In Italia nidifica al centro-sud (Toscana,

Lazio, Campania, Abruzzo, Calabria), in Sicilia


e in Sardegna ma comunque una specie piut-
tosto rara. Caccia grossi insetti, che punta da

un posatoio, e nidifica utilizzando buchi o cavit degli alberi e anche vecchi nidi di picchio abbandonati.

Una delle anatre europee pi


rare, praticamente scomparsa
dallItalia. La Lipu lo sta riproducendo con successo in cattivit in attesa di reintrodurlo in
Sardegna, dove fino a qualche
anno fa nidificavano le ultime
coppie. Uccello inconfondibile, lungo 45 centimetri con 70 di apertura alare, frequenta paludi
e lagune con fitti canneti. Il maschio marrone
scuro con la testa bianca con apice nero e il
becco azzurro carico, mentre la femmina pi
grigiastra con la testa a strisce bianche e nere.
Si riproduce da maggio a giugno.

Estinto in Sicilia
nel 1965, il grifo-
ne sopravvive in
Sardegna con una ventina di coppie sorvegliate a
vista da volontari della Lipu e del
Wwf. Quasi tre metri di apertura
alare per uno di lunghezza, il
caratteristico avvoltoio, con piumaggio marrone fulvo e collo
chiaro con tipico collarino di piume. Vola lentamente sfruttando
le correnti ascensionali alla ricerca di carcasse di animali
come pecore o capre. Abita zone impervie, con pareti rocciose con anfratti dove sistemare il nido, e si riproduce in colonie
a partire da febbraio.

Simile al pi comune gheppio, ma di colorazione pi


chiara, frequenta ambienti asciutti e aperti, campi
coltivati dove caccia soprattutto insetti, ma anche

piccoli roditori, rettili e piccoli anfibi. Lungo 30 centimetri con unapertura alare di 70,
una specie tipicamente meridionale che nidifica volentieri anche in
vecchie cascine o caseggiati di
campagna. Il piumaggio marrone
superiormente con parte terminale
delle ali nera, e chiaro inferiormente con screziature scure. In Italia
nidifica in Sicilia e Sardegna.

E diffuso nel bacino del Mediterraneo, in Asia e in Africa; in Italia


lo si incontra in Toscana e Sardegna. Di pi grandi dimensioni
rispetto al cuculo, raggiunge i 39
centimetri per 60 di apertura alare,
abita i boschi di pino domestico, gli
spazi aperti in prossimit del mare e gli uliveti. Di
colore grigio picchiettato di bianco superiormente e
avorio inferiormente, ha il capo grigio chiaro con un evidente ciuffo. Si nutre di bruchi e si riproduce a partire
da aprile sfruttando spesso i nidi dei corvidi come la
gazza, dove depone pi uova.

La foca monaca (il mitico bue marino citato anche da Omero nellOdissea) uno dei mammiferi pi minacciati del mondo e sopravvive forse
con qualche esemplare nelle grotte
del golfo di Orosei, in Sardegna, ma
considerata praticamente estinta in
Italia. Lunga circa 3 metri per 350 chilogrammi,
ha corpo massiccio con una testa rotonda e
muso fornito di lunghe vibrisse. Gli arti sono trasformati in pinne e un pelo grigio scuro corto e
fitto ricopre tutto il corpo. Molto territoriale, caccia soprattutto al mattino presto e al tramonto,
catturando pesci e molluschi.

Con i suoi 23 centi


metri di lunghezza
per 55 di apertura
alare la sterna di
pi piccole dimen
sioni. La livrea nuziale grigio chiara nelle parti
superiori e bianca in quelle inferiori, con la testa nera e la fronte bianca caratteristica, come ricorda il nome latino. La popolazione italiana, intorno alle 6.000 coppie, la pi numerosa
e importante a livello europeo ed distribuita lungo il corso del
Po, nellalto e basso Adriatico, in Sicilia e in Sardegna. Il fraticello abita spiagge costiere con sabbia e ghiaia e in inverno
si sposta lungo le coste marine.

Ne sono rimaste circa 400


coppie distribuite tra le isolette della Sardegna e larcipelago toscano. Il corso
uno dei gabbiani pi rari del
mondo e popola le coste rocciose di piccole isole dove si
riproduce in colonie a partire dalla met di aprile. Lungo mezzo metro con unapertura alare di
130 centimetri, ha una livrea grigio chiaro con la

punta delle ali nera, mentre inferiormente bianco. Il becco rosso scuro con una banda nera e
la punta giallo vivo. Si nutre di piccoli pesci, crostacei e molluschi.

26 NIBBIO REALE

27 ORSO BRUNO

28 PELOBATE FOSCO

29 PICCHIO DORSOBIANCO

(Milvus milvus)

(Ursus arctos)

(Pelobates fuscus insubricus)

(Picoides leucotos lilfordi)

(Porphyrio porphyrio)

E' il pi raro tra i picchi europei e anche il pi grande tra i

picchi rossi. Raggiunge infatti


i 25 centimetri di lunghezza a

unapertura alare di 4O. La


sua rarit viene dal fatto che
la specie predilige soltanto foreste mature,
con alberi molto vecchi o morti dove poter
scavare il nido e trovare gli insetti e le loro
larve di cui si nutre. Il periodo riproduttivo
inizia in aprile. In Italia il picchio dorsobianco molto raro e localizzato nel Parco
dAbruzzo e nella foresta umbra del Gargano, in Puglia.

Confinato ormai soltanto in


Sardegna con circa 300 coppie, dopo lestinzione in Sicilia
intorno agli anni Cinquanta, il
pollo sultano legato alle zone
paludose dacqua dolce ricche
di vegetazione. Appartenente
alla famiglia dei Rallidi, parente stretto della
folaga, ha dimensioni notevoli, con una lunghezza di circa 47 centimetri e un apertura
alare di un metro. Il pollo sultano ha una bellissima livrea turchese con il becco rosso carico e
le lunghe zampe rossastre e si alimenta con
semi, gemme e radici di piante acquatiche.

21 LONTRA

22 LUPO

23 MARANGONE DAL CIUFFO

24 MARTORA

25 MIGNATTAIO

(Lutra lutra)

(Canis lupus)

(Phalacrocorax aristotelis)

(Martes martes)

(Plegadis falcinellus)

In ripresa sullAppennino Tosco-Emiliano,


verso le Alpi Marittime,
in Abruzzo e in Calabria, il lupo simile a un
grosso cane muscoloso, ha un mantello di
color grigio-marrone
piuttosto variabile e unaltezza al garrese di circa
80 centimetri per un peso che va dai 20 ai 50
chilogrammi. Vive in branchi e i giovani riman
gono con i genitori per almeno un anno dopo la
nascita. Il lupo caccia cervi e altri ungulati, ma

non disdegna prede pi piccole, quali lepri e

Il marangone dal ciuffo si riproduce in


isolette rocciose e lungo la costa. Di
dimensioni leggermente minori rispetto al cormorano, si nutre di pesce e
raggiunge una lunghezza di 70 centimetri con unapertura alare di un
metro. Il nome deriva da un ciuffetto di
penne che ornano il capo nel periodo
riproduttivo. Il piumaggio nelladulto
nero con forti riflessi verdi, mentre il
giovane pi bruno. Il periodo riproduttivo va da
dicembre ad aprile. In Italia le colonie pi numerose
sono quelle in Sardegna, con circa 2 mila coppie.

In netta diminuzione ovunque a


causa del cosiddetto controllo
ai nocivi che prevedeva catture
indiscriminate di specie considerate a torto dannose. Grande
come un gatto, ha muso allungato con orecchie corte, pelliccia
bruna e liscia con una macchia chiara nel sottogola.
Frequenta le foreste di latifoglie e quelle di conifere e
caccia soprattutto di notte, tendendo agguati a roditori come arvicole, scoiattoli e topi, oppure a piccoli
uccelli. La tana della martora di solito sistemata
nella cavit di un albero o nelle fessure delle rocce.

Si riproduce in colonie
costruendo un nido a

coppa sugli alberi oppure


tra la vegetazione acquatica. Il mignattaio ha
un piumaggio nuziale marrone scuro
con sfumature verdi e viola, e un aspetto inconfondibile per il lungo becco
ricurvo verso il basso con il quale cattura crostacei e insetti acquatici muovendo la fanghiglia. Lungo 60 centimetri e con unapertura alare di 90, ama le zone umide con vegetazione abbondante e
fitti canneti. Si riproduce a partire da maggio. Raro, nidifica in
Piemonte, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia.

Splendido rapace diurno dalla coda forcuta che lo rende inconfondibile in volo, il
nibbio reale presente solo nel centrosud, in Sicilia e Sardegna. Frequenta
ambienti aperti di pascolo e di brughiera,
e caccia piccoli roditori, anfibi e rettili;
spesso lo si vede ricercare il cibo anche
nelle vicinanze delle discariche. Lungo circa 63
centimetri, con unapertura alare di quasi due
metri, ha un piumaggio marrone rossiccio con
striature nere e la testa chiara. In volo agilissimo e, nonostante le dimensioni, in grado di
fare lo spirito santo, stare cio immobile in
volo muovendo velocemente la punta delle ali.

32 RANA DI LATASTE

33 RONDINE ROSSICCIA

34 SALAMANDRINA DAGLI OCCHIALI

35 SPATOLA

36 STAMBECCO

(Hirundo daurica)

(Salamandrina terdigitata)

(Platalea leucorodia)

(Capra ibex)

Specie assai rara, si differenzia dalla rondine co-


mune per il dorso e la nuca rossicci e il sottogola
chiaro anzich rosso. Lunga 17 centimetri per
unapertura alare del doppio, si nutre di insetti che
cattura in volo e si muove di solito in
coppia o isolata, e ci rende pi difficoltosa lidentificazione. Ama ambienti aperti con pareti rocciose e il nido, costruito
a partire da aprile, appoggiato a ponti,
costruzioni o rocce ed un ammasso
di fango con poco materiale vegetale.
Nel nostro Paese la si incontra allIsola
d'Elba, in Puglia e in Sardegna.

Lungo dagli 8 ai 10 centimetri, il pi piccolo urodelo


europeo e ha quattro dita
anche agli arti posteriori invece di tre. Il nome deriva dalla
macchia a forma di V di colore giallastro che ha sul capo
e che ricorda un paio di occhiali. Scura superiormente e rosso vivo nelle parti inferiori, molto difficile da incontrare, vive nelle vallette ombrose e
si muove quasi soltanto di notte, nutrendosi di
ragni, insetti e vermi che cattura estroflettendo la
lingua. In Italia tipica dellAppennino occidentale, dalla Liguria alla Calabria.

E tornata a nidificare nel delta del Po


e questanno sono nati ben 35 pulcini
sugli isolotti delle Valli di Comacchio.
Inconfondibile per la forma del becco e
il ciuffo di piume sulla nuca, la spatola nidifica nelle zone umide dacqua
dolce e salmastra con abbondante
vegetazione palustre e si nutre di anfibi, insetti e piccoli pesci. Il piumaggio
candido con spuzzature di giallo nel
sottogola e sul petto durante il periodo nuziale. Lunga 85 centimetri con unapertura alare di
120, la spatola si riproduce da aprile a giugno
costruendo un nido rudimentale.

Grossa capra dal corpo massiccio e potente, con


corna sviluppatissime nel maschio (lunghe oltre un
metro nei soggetti pi anziani) e una corta barbetta
sotto il mento, lo stambecco
sopravvive sulle Alpi. Frequenta raramente le zone
boscate e in estate si spinge
in quota, tra le rocce. Si nutre
di erbe, licheni e piccoli arbusti e si accoppia in autunno,
dopo che i maschi si sono
affrontati in accesi combattimenti.

Al centro di un progetto di reintroduzione del Wwf, la distribuzione italiana della lontra si limita a pochissime regioni: la popolazione pi consistente
quella dei fiumi Agri e Basento
in Basilicata, seguita da quelle
del fiume Fiora (Lazio e Toscana) e Sele e Calore
(Campania). Ci sono stati avvistamenti anche in

Toscana, Abruzzo, ed Emilia-Romagna. Mam


mifero acquatico per eccellenza, la lontra ha una
struttura snella, lunga coda folta e piedi palmati
per facilitare il nuoto. Ama soprattutto le coste
marine, i fiumi e gli stagni.

31 PROTEO
(Proteus anguineus)
Anfibio dal corpo anguilliforme bianco-rosato,
con occhi rudimentali e branchie. E lungo circa
25 centimetri, ha arti anteriori con 3 dite e
posteriori con 2. Vive nelle acque sotterranee
delle grotte calcaree, dove la
temperatura oscilla tra i 4 e gli
11 C. Il proteo oviparo, ma
se viene allevato in cattivit
spesso diventa viviparo. Al momento dell'accoppiamento i
partner si allontanano dal resto
della colonia a cui appartengono. In Italia questo anfibio
confinato nel Carso goriziano.

(Rana latastei)
Rana di colore bruno, dal crema al rossiccio, con
la gola macchiata di rossiccio e due caratteristiche bande chiare che formano una T rovesciata.
E lunga fino a 7 centimetri e frequenta i boschi
umidi naturali della Pianura
Padana, di cui specie endemica. Vive nelle pozze dacqua
al limitare dei boschi e nei
mesi estivi si rifugia in gallerie
ed esce soltanto con tempo
umido. Si nutre di larve di
insetti, molluschi, crostacei e
lombrichi. La riproduzione inizia in marzo-aprile.

Lorso bruno delle Alpi


sopravvive con pochissi
mi esemplari in unarea
di circa 1500 chilometri
quadrati in Trentino. L
orso bruno marsicano,
una sottospecie isolata
da centinaia d'anni, popola il Parco nazionale dAbruzzo con circa
unottantina di esemplari. E uno dei pi grandi carnivori viventi,
lungo fino a 2 metri e mezzo, con un peso che nel maschio raggiunge i 350 chilogrammi e con un mantello bruno scuro oppure
pi chiaro e fulvo. Lorso bruno pu vivere fino a 30 anni e la piena
maturit viene raggiunta a 8-10 anni. Si nutre sia di vegetali e frutta che di piccoli animali.

37 TARABUSO
(Botaurus stellaris)

E un rospo lungo fino a 8 centimetri, di


colore giallastro-bruno con macchie pi
scure. Spesso emana un forte odore di
aglio. Specie molto rara, esclusiva della
pianura Padano-Veneta, dove abita
boschi naturali e i dossi sabbiosi, brughiere e lo- calit umide.
Buon nuotatore e discreto saltatore, trascorre la maggior parte del giorno in buche profonde anche un metro

che scava grazie a una protuberanza della zampa posteriore. Si nutre di insetti, soprattutto Coleotteri. Linquinamento delle acque e luso indiscriminato di pesticidi
sono tra le cause principali della sua rarefazione.

Lungo circa 75 centimetri, con unapertura alare


di 130, il tarabuso ha una struttura robusta e un
piumaggio perfettamente mimetico. Uccello di
indole estremamente schiva, se si sente in pericolo assume una caratteristica posizione allungata, con
il collo e il becco puntati
verso lalto. Legato alle zone
umide dacqua dolce, si
riproduce tra aprile e maggio. Assai raro, nidifica
soprattutto in localit costiere dellEmilia-Romagna e
della Toscana.

30 POLLO SULTANO

38 TARTARUGA COMUNE

39 TESTUGGINE PALUSTRE

(Caretta caretta)

(Emys orbicularis)

(Vipera ursinii)

La specie in netta diminuzione in


tutta lEuropa a causa dell inquinamento delle acque e della cattura
indiscriminata. Diffusa soprattutto
in Sicilia e Sardegna, ha un carapace bruno scuro lucido con macchie gialle lungo circa 20 centimetri.
Molto elusiva, la si incontra dove ci
sono acque quasi ferme, con fitta vegetazione e piante acquatiche. Nei mesi invernali passa un letargo
immersa nella fanghiglia e in primavera depone fino a
15 uova in una buca scavata sulla riva. Prevalente-
mente carnivora, si ciba di insetti e molluschi.

Rara e molto ricercata dai collezionisti, questa vipera dal bellissimo mantello giallastro-marrone con macchie scure alternate
a zig-zag, vive soltanto su alcuni
monti dell'Abruzzo.E la pi piccola vipera europea (raggiunge i
50 centimetri nella femmina), il
suo veleno scarsamente tossico e non si ricordano casi di morte dovuti al suo morso. Predilige prati
aperti con cespugli e rocce, su versanti soleggiati e
riparati dal vento. Si nutre soprattutto di cavallette
ed attiva di solito da aprile.

Molto rara, nel nostro Paese si


riproduce ormai soltanto a Lampedusa, nella baia vicina allisolotto dei Conigli. Protetta in tutti i
mari italiani con la legge del 9
aprile 1988, lunga al massimo
un metro, con peso che varia dagli 80 ai 400 chilogrammi, frequenta acque tranquille vicino alla costa. Si nutre di alghe, molluschi e crostacei e qualche volta anche di pesci.
Ogni tre anni la specie si riproduce e la femmina
esce a riva, scavando una buca profonda fino a
50 centimetri dove depone fino a 100 uova che
poi ricopre con la sabbia.

40 VIPERA DELLORSINI

Questi animali sono minacciati:


impediamo che si estinguano
Quanti sono gli animali italiani da proteggere e
da salvare dallestinzione? Non un conto facile
da fare, dal momento che non esistono norme in
materia. Tuttavia si pu affermare che le specie a
rischio (garantite per esempio indirettamente dalla
legge che ne proibisce la caccia) sono circa 300.
Di queste, una quarantina si trovano in una
situazione davvero difficile: abbiamo deciso
di raffigurarle in queste quattro pagine, una specie
di importante foto di famiglia . Non sono animali
esotici, lontani. Molti di loro fino a pochi anni fa

1 AQUILA DEL BONELLI

5 CAMOSCIO DABRUZZO

11 CUCULO DAL CIUFFO

15 GALLINA PRATAIOLA

20 GRILLAIO

29 PICCHIO DORSOBIANCO

36 STAMBECCO

(Hieraaetus fasciatus)
Fino a 75 cm

(Rupicapra ornata)
Fino a 100 cm

(Clamator glandarius)
Fino a 39 cm

(Tetrax tetrax)
Fino a 43 cm

(Falco naumanni)
Fino a 30 cm

(Picoides leucotos lilfordi)


Fino a 25 cm

(Capra ibex)
Fino a 150 cm

2 AVERLA CENERINA

6 CAPOVACCAIO

12 FOCA MONACA

16 GATTO SELVATICO

21 LONTRA

30 POLLO SULTANO

37 TARABUSO

(Lanius minor)
Fino a 20 cm

(Neophron percnopterus)
Fino a 55 cm

(Monachus monachus)
Fino a 310 cm

(Felix silvestris)
Fino a 60 cm

(Lutra lutra)
Fino a 70 cm +coda

(Porphyrio porphyrio)
Fino a 48 cm

(Botaurus stellaris)
Fino a 75 cm

3 BASETTINO

7 CAVALIERE DITALIA

13 FRATICELLO

17 GHIANDAIA MARINA

22 LUPO

31 PROTEO

38 TARTARUGA COMUNE

(Himantopus himantopus)
Fino a 38 cm

(Sterna albifrons)
Fino a 24 cm

(Coracias garrulus)
Fino a 31 cm

(Canis lupus)
Fino a 130 cm +coda

(Proteus anguineus)
Fino a 25 cm

(Caretta caretta)
Fino a 140 cm

4 BIGIA GROSSA

8 CERVO SARDO

14 GABBIANO CORSO

18 GOBBO RUGGINOSO

23 MARANGONE DAL CIUFFO

32 RANA DI LATASTE

39 TESTUGGINE PALUSTRE

(Sylvia hortensis)
Fino a 15 cm

(Cervus elaphus corsicanus)


Fino a 180 cm

(Larus audouinii)
Fino a 50 cm

(Oxyura leucocephala)
Fino a 45 cm

(Phalacrocorax aristotelis)
Fino a 75 cm

(Rana latastei)
Fino a 7,5 cm

(Emys orbicularis)
Fino a 36 cm

9 CICOGNA BIANCA

19 GRIFONE

24 MARTORA

33 RONDINE ROSSICCIA

(Gyps fulvus)
Fino a 104 cm

(Martes martes)
Fino a 50 cm +coda

40 VIPERA DELLORSINI

(Ciconia ciconia)
Fino a 102 cm

(Hirundo daurica)
Fino a 18 cm

(Vipera ursinii)
Fino a 60 cm

10 COLUBRO LEOPARDINO

25 MIGNATTAIO

34 SALAMANDRINA DAGLI OCCHIALI

(Elaphe situla)
Fino a 120 cm

(Plegadis falcinellus)
Fino a 56 cm

(Salamandrina terdigitata)
Fino a 10 cm

26 NIBBIO REALE

35 SPATOLA

(Milvus milvus)
Fino a 61 cm

(Platalea leucorodia)
Fino a 86 cm

(Panurus biarmicus)
Fino a 16 cm

erano parte integrante del paesaggio del nostro


Paese: e noi vorremmo che potessero continuare a
esserlo. Unavvertenza: per esigenze di chiarezza
nella rappresentazione, e perch tutti possano
identificare bene ogni specie, non abbiamo
rispettato del tutto le proporzioni fra gli animali.
Alcuni, cio, sono stati disegnati pi grandi
di altri. Per rimediare a questo piccolo
inconveniente, accanto a ogni nome comune
e scientifico, in didascalia, abbiamo indicato
le misure reali di ogni animale raffigurato.

19

27 ORSO BRUNO

20

29

11

(Ursus arctos)
Fino a 250 cm

28 PELOBATE FOSCO
(Pelobates fuscus insubricus)
Fino a 8 cm

4
14

26
2

36
17
13

33

22

35

37
27

23

10

1
28

25

7
30

38

15
16

21

12

18

39

24
32
34

31

40

? DOMANDE&RISPOSTE
Queste pagine sono a disposizione dei lettori. Se avete dubbi o
curiosit (come quelle che, per esempio, trovate qui sotto) e
pensate che Focus possa esaudirli, scriveteci in redazione.
FOCUS, Gruner und Jahr/Mondadori, C. Monforte 54 - 20122 Milano

Chi gestisce le oasi


naturalistiche in Italia?
Domanda posta da Antonio Vannisanti di Roma

n Italia sono due le associazioni protezionistiche


che gestiscono direttamente oasi naturalistiche attrezzate, il Wwf e la Lipu.
Il primo da anni ormai ha
intrapreso una precisa politica di salvaguardia dell
avifauna in oasi storiche
come quelle di Orbetello e
Burano in Toscana, oppure di Serre Persano, una
delle ultime dimore italiane della lontra. Il Wwf Italia responsabile attualmente di 58 oasi: ne elenchiamo qualcuna tra le pi
interessanti. Orbetello, in
provincia di Grosseto, aperta dal 1 settembre al
30 aprile. Per informazioni:
Luigi Calchetti, 0564/862439.
Macchiagrande, sul litorale laziale, dal 15 settembre
al 30 giugno. Per informazioni: Wwf sezione del litorale romano, 06/5603131.
Le Cesine, in provincia di
Lecco, visitabile dal 15 settembre al 15 maggio. Per
informazioni: Sandro Panzcra, responsabile della riserva, 0832/638320. Valle
dellAverto, tra Chioggia
e Mestre, da visitare in in-

verno, quando si riscontrano le presenze pi numerose di uccelli acquatici.


Per informazioni: Wwf
Venezia, 041/950800.
La Lipu ha invece aperto con successo al pubblico
21 zone protette. Sul modello delle attrezzatissime
oasi inglesi, anche da noi
gli appassionati di birdwatching possono cimentarsi
nellosservazione e nello
studio degli uccelli nascondendosi in appositi capanni sfoderando il binocolo.
Ecco alcune delle pi importanti oasi Lipu. Centro
Cicogne di Racconigi, in
provincia di Cuneo (aperto gioved, sabato e domenica dalle 10 alle 18, 0172/
83457). Crava Morozzo,
oasi storica della Lipu
in provincia di Cuneo
(Franco Bergese, 0171/
491495). Boscoforte, in
provincia di Ferrara, ospita
importanti colonie di gabbiani e sterne (Lipu Parma,
0521/233414). Massaciuccoli, in provincia di Lucca,
lago di pucciniana memoria che ospita anatre e
ardeidi (0584/975567).

Perch
lacqua del mare
salata?

velocit con cui il corpo


smaltisce la caffeina. Le sue
propriet stimolanti possono ritardare il sonno e disturbarlo, ma non
influenzano la
capa- cit
di
sognare.

pressione arteriosa variabile: quasi nessun effetto


nei consumatori abituali e
un modesto innalzamento
in quelli occasionali. La
memoria non viene n
intaccata n migliorata. Ma
attenzione: dosi troppo elevate provocano accelerazione del ritmo cardiaco,
diminuzione dellappetito e
nervosismo.

Chi ha inventato
la bottiglia?

Una registrazione priva di


"rumore", nessuna puntina
che possa rovinare il disco:
le note musicali sono
trasformate in numeri.

Domanda posta
da Francesco Lucci di Mestre

el corso dei secoli l


N
uomo ha utilizzato ogni tipo di oggetti come
Motore per lo
spostamento del pick-up

Faccia inferiore incisa

Forellini e zone lisce che


rappresentano il suono
codificato

llorigine lacqua del mare era dolce come quella


dei fiumi e la concentrazione
di sale (circa 35 grammi per
chilo dacqua) risale soltanto a un miliardo di anni
fa. Come si formata? Bisogna andare molto pi indietro nel tempo. Cio a quando, quattro miliardi di anni
fa, la Terra ha iniziato a raffreddarsi. Torrenti di pioggia si sono abbattuti sul pianeta per migliaia di anni e
lacqua si depositata nelle
depressioni della crosta terrestre formando i primi mari. Le acque che, nel frattempo, hanno continuato a
scorrere sulla superficie dei
continenti, si sono via via
arricchite di sali minerali
prelevati dalla terra, e li
hanno riversati negli oceani
in formazione.
La salinit dei mari varia
anche a seconda della loro
profondit ed sensibilmente pi alta verso la superficie, e l dove si verifica
una forte evaporazione. Pi
scarsa invece in quei mari
in cui lapporto dacqua
dolce pi consistente, per
esempio in vicinanza di un
estuario.

Domanda posta da Gianluca Rumori di Milano

Studi recenti hanno dimostrato che il caff accelera i


riflessi, d un senso di
benessere e migliora il
morale. 250 milligrammi di
caffeina (2-3 tazze di caff)
innalzano il metabolismo
del 14 per cento: in pratica
si bruciano pi calorie (cinque o sei tazze al giorno
bruciano da 80 a 150 chilocalorie). Lazione sulla

Dentro il Cd-player

Domanda posta da
Angelo Tessari di Arezzo

Il caff fa davvero male alla salute?


li effetti del caff vaG
riano molto da persona
a persona, a seconda della

Regolatore per l' allineamento


del raggio laser
con la pista incisa

Direzione
della registrazione
Motore di rotazione

Generatore laser
Circuiti elettronici
Motore per lo spostamento
del pick-up
Motore per la rotazione
del disco

Il suono codificato in forellini e zone lisce viene letto


in questo modo:
A
Quando il fascio laser penetra
nel foro della pista e non viene
riflesso il fotodiodo non produce
segnale elettrico.

B
Quando il fascio laser
riflesso dalla superficie della
pista verso il fotodiodo, questo
emette un segnale elettrico.

Comandi
Display

Disco in plastica
Forellini
Superficie riflettente
in alluminio
Strato protettivo di
plastica trasparente
Pick-up
Laser

Lenti

Specchio
semi trasparente

Fotodiodo

Pick-up
con lettore
a raggio laser
Motore per il movimento
del piatto porta disco

Presa cuffia
Interruttore per
l' accensione

Piatto porta disco

La luce che fa sentire la musica


Giappone, pur essendo
stati presentati per la
prima volta nel 1979 dalla
societ europea Philips.
Nel giro di dieci anni si
sono affermati in tutto il
mondo, fino ad arrivare
- in Italia - a una diffusione di un milione e 381
mila esemplari nel 1991.
Le principali innovazioni
rispetto ai vecchi sistemi
di riproduzione musicale
sono due: il laser (uno
strumento in grado di
generare un fascio di luce
sottilissimo) e il sistema di

registrazione digitale,
cio lo stesso usato per i
dischetti dei computer.
In pratica, questa tecnica
permette di trasformare i
suoni in numeri: si "preleva" un campione di suono
44 mila volte al secondo, e
se ne misura l'intensit
(che un numero), trasformando il brano musicale in
un'interminabile serie di
cifre. Ecco perch si parla
di registrazione "digitale":
in inglese, infatti, la parola
digit significa numero.
Il disco
Un disco - 12 centimetri
di diametro - fatto di
policarbonato (plastica)

ricoperto da uno strato


riflettente di alluminio e
quindi da una vernice protettiva. Contiene una pista
a spirale lunga circa cinque chilometri (pari a circa
70 minuti di ascolto) composta da forellini grandi
mezzo millesimo di millimetro. Esistono gi, anche
se non sono ancora molto
diffusi, i Cd singoli:
dischi pi piccoli, con un
diametro di nove centimetri, che contengono soltanto tre o quattro canzoni.
I motori
Allinterno del Cd-player ci
sono tre motori che servono per muovere rispettiva-

mente il piatto portadisco,


il lettore laser e il disco
vero e proprio. Questultimo motore a velocit
variabile: fa ruotare il disco
sempre pi lentamente a
mano a mano che il laser
si avvicina al bordo. Dal
centro al bordo, la rotazione varia da 500 a 200 giri
al minuto (questo necessario perch se la rotazione fosse costante, non
sarebbe costante la velocit con cui la pista di forellini passa davanti al laser).
Il laser
Lo strumento per leggere
la musica registrata sul
disco chiamato pick-up

e contiene un laser in
grado di generare un sottilissimo raggio di luce.
Questo raggio, messo a
fuoco da un sistema di
specchi e lenti, viene
proiettato sulla superficie
inferiore del disco e trasformato in una serie di
impulsi luminosi: se la
luce incontra un forellino
viene assorbita, altrimenti
viene riflessa.
La luce riflessa arriva
a un fotodiodo, ovvero
uno strumento che la
trasforma in elettricit. Si
ottiene cos una serie di
impulsi elettrici che a loro
volta, attraverso un

Quante particelle
esistono,
a livello atomico?
domanda posta da Renzo
Guglielmi di Reggio Calabria

COME FUNZIONA Il "lettore" di compact disc: in dieci anni ha conquistato il mondo dell'alta fedelt

lettori Cd (o CdIsulprimi
player) sono comparsi
mercato nel 1982, in

contenitori di liquidi, ma
furono gli egiziani a creare
il primo esemplare di bottiglia di vetro. Erano recipienti primitivi, fabbricati
modellando uno stampo di
terra o dargilla attorno a
un cilindro di legno, spalmando poi lo stampo con
vetro polverizzato misto a sostanze adesive e quindi immergendolo
in un forno pieno
di vetro fuso. I
recipienti in vetro
soffiato, invece,
non apparvero fino allanno 200
avanti Cristo. Un
particolare curioso: le prime bottiglie non erano Ampollina
fornite di tappo e del 1780.
potevano quindi
essere impiegate soltanto
per servire le bevande in
tavola, ma non per conservarle a lungo.

amplificatore, vengono
trasmessi a un altoparlante e quindi trasformati
in onde sonore.
E' evidente il parallelismo
con il comune giradischi:
nel long-playing la musica
registrata nel solco viene
"letta" tramite le vibrazioni
della puntina. Poi, nel
braccio del giradischi, le
vibrazioni attraversano
un'apparecchiatura che le
trasforma in segnali
elettrici e a questo punto
il procedimento identico:
i segnali elettrici, amplificati, passano attraverso
un altoparlante che
li converte in suoni.

stabili e instaTche,rabili,neparticelle
atomiche e subatomipotremmo elencare a
centinaia. E ogni volta che si
spara un fascio di protoni in
un acceleratore se ne individuano di nuove. Ma se ci limitiamo a quelle che costituiscono i mattoni della materia,
cio quelle che non si possono ridurre in qualcosa di pi
elementare, si contano sei leptoni (elettrone, tauone, muone
e tre neutrini), sei antileptoni,
sei quark (che hanno nomi
molto curiosi: su, gi,
stranezza, fascino, alto,
basso), sei antiquark e 13
bosoni (cio le particelle portatrici delle forze che agiscono tra leptoni e quark: se due
leptoni si respingono, per esempio, vuol dire che tra loro
passato un bosone). In totale ci
sono 37 particelle
Focus 69

Come agisce
lanestesia ?

? DOMANDE&RISPOSTE
Perch molti fiori cambiano colore?
Domanda posta da Giovanni Beltrami di Pesaro

colore nel
A unacambiare
corso della propria vita
famiglia di piante su

Colori
forti
sono il
segnale che
il fiore
"maturo".

cinque. Ci avviene a seguito della trasformazione


chimica dei pigmenti che
colorano i petali dei fiori
(qualche esempio? la clorofilla dona il colore verde,
i carotenoidi producono
il giallo e il rosso, gli antociani il rosa e il blu). Secondo la ricercatrice americana Martha Weiss, il
fenomeno ha una funzio-

ne ben precisa: infatti un


segnale indirizzato agli
insetti impollinatori per
indicar loro quando il
momento in cui possono
trovare pi nettare. Osservando molti esemplari
di farfalle, la Weiss ha infatti constatato che queste
preferiscono fiori di grandi
dimensioni, in piena sbocciatura, e con la corolla
gialla. Le farfalle, dunque,
riconoscerebbero il momento esatto per limpol-

Perch i calli
fanno male?

Perch i pesci emettono le bolle?

Domanda posta da
Giulio Guarnieri di Forl

calli sono cumuli di cellule morte che si formano su mani e piedi, nei
punti che rimangono a
lungo a contatto con un
oggetto esterno, e sono
dunque sottoposti a una
pressione continua. Hanno
in genere una forma conica
e un colore traslucido. Si
formano in questo modo:
la circolazione del sangue
viene bloccata, a causa della pressione, e in questo
modo la pelle non riceve
pi lossigeno che le necessario. A mano a mano
che le cellule muoiono si
accumulano una sullaltra,
creando uno spessore tra
lo stimolo esterno e la pelle. Allinterno del callo poi
una parte pi dura penetra in profondit e raggiunge il derma, dove si
trovano le terminazioni
nervose che vengono colpite: qui che nasce la sensazione del dolore. I calli
che fanno pi male in
genere sono quelli ai piedi,
proprio perch non si pu
fare a meno di sottoporli
allo stimolo che li ha causati, cio le scarpe.Il callo
pi famoso invece quello
dello scrittore: si forma sul
dito medio, nel punto in
cui la penna fa pressione
sulla falange.
Focus 70

linazione. La prova? Le
farfalle pi giovani e dunque meno esperte, ai primi
voli si muovono a caso.
Solo in un secondo tempo

si rendono conto che i fiori


con i colori accesi sono
quelli pi ricchi di cibo e
quindi si dirigono con sicurezza verso di essi.

Domanda posta da Marcello Gaffini di Abano Terme

on tutti i pesci si comN


portano nello stesso
modo e le ragioni di questo

per esempio, la conseguenza di un meccanismo


di compensazione, escogifenomeno sono diverse da tato per muoversi nellacspecie a specie. In alcuni, qua: la vescica natatoria,
una specie di
sacchetta che si
riempie di gas e
permette il galleggiamento,
comunica con
lintestino e con
la bocca. Quando il pesce deve
andare a fondo,
svuota la vescica, liberando
Bolle d'aria per salire o scendere.

del gas sotto forma di bolle. In altri pesci che nuotano in superficie e si nutrono di particelle che galleggiano sul pelo dellacqua, le bolle servono per
eliminare laria ingurgitata con il cibo. Le bolle non
sono invece legate alla respirazione. I pesci, che non
hanno polmoni, fanno passare l'acqua su un tessuto
particolare, le branchie,
costituito da una trama fittissima di vasi sanguigni
che a loro volta"catturano"
l'ossigeno.

Domanda posta
da Andreina Cinquetti
di Mestre

anestesia la soppresL
sione della sensibilit
in tutto il corpo, o solo in
qualche sua parte, e pu
avvenire a causa di danni
o distruzione delle strutture nervose sensibili, oppure
pu essere provocata
anche volontariamente con
sostanze chimiche. In caso
di anestesia locale si provoca una soppressione
temporanea della conduzione di uno stimolo nervoso in una singola parte
del corpo, e si determina
dunque leliminazione della sensibilit dolorifica, ma
senza compromettere la
coscienza. Nel caso dell
anestesia totale, invece, il
processo chimico riguarda
anche labolizione della
coscienza, della percezione dolorifica, e anche del
movimento volontario e
del tono muscolare. Lanestesia stata inventata solamente un secolo e mezzo
fa: prima di allora i medici
utilizzavano lalcool come
sostanza antidolorifica. Poi
nel 1842 lamericano Crawford Longue fece per la
prima volta uso delletere
durante lasportazione di
un tumore al cervello. Nel
1846 venne invece introdotto come anestetico il
protossido dazoto o gas
esilarante.

Da dove vengono i nomi


delle note musicali?
Domanda posta da Enrico Travaglini di Pescara

ino al VI secolo i canti


Fralmente.
venivano trasmessi oPoi si cominci
a usare una notazione di
origine greca che utilizzava
le lettere dellalfabeto e
che nei paesi anglosassoni
ancora in uso (A = la, B=
si, C = do, D = re, E = mi, F
= fa, G = sol). I nomi delle
note come li conosciamo
noi, invece, risalgono al
Dodicesimo secolo e corrispondono alle sillabe ini-

ziali dei primi sei versetti


di un inno a San Giovanni
Battista: UT queant laxis /
REsonare fibris / MIra
gestorum / FAmuli tuorum
/ SOLve polluti / LAbii
reatum, Sancte Iohannes
("affinch i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue
azioni, cancella il peccato,
o santo Giovanni, dalle
loro labbra indegne"). Fu
Guido dArezzo, un famo-

so teorico della musica, a


notare che ciascun versetto
corrispondeva a una diversa tonalit e a utilizzarne
le iniziali per definire le
note. Si dovr attendere
per il XVI secolo prima

che la settima nota riceva


un nome definitivo (SI,
dalle iniziali di Sancte
Iohannes), e il XVII secolo
perch anche in nel nostro
Paese venga sostituita la
nota UT con il DO.

? DOMANDE&RISPOSTE
Da quando mangiamo
con coltello e forchetta?

Domanda posta da Laura Formenti di Ravenna

caso di ritrovamento di
Iri nbalene,
o altri mammifemarini, ci si pu rivolge-

Domanda posta da Sandro Arboni di Sassari

e prime posate furono i


coltelli, comparsi gi a
partire dallet della pietra, anche se saranno i
Romani a servirsene per
primi a tavola. Se ne far
comunque un uso limitato
fino al Cinquecento:
rester prerogativa delle
famiglie agiate e sar condiviso da pi commensali.
Allinizio dellOttocento si
passa allestremo opposto:
un coltello a testa non
basta pi, si cambia di coltello per la carne, il pesce,
il formaggio e il dolce.
Quanto alla forchetta, la

Quanto "pesa"
la nostra Terra?
Domanda posta da Gianni
Benvenuti di Trieste

leggenda vuole che sia


stata la moglie di un maggiorente fiorentino a
imporla ai suoi ospiti gi
nel dodicesimo secolo. Da
l si espander in tutta lItalia, mentre occorrer
parecchio tempo perch si
affermi nel resto dellEuropa. Ancora alla fine del
sedicesimo secolo Enrico
III, il re di Francia, fece
scandalo per avere preferito la forchetta alle dita.
Fu soltanto nel Seicento
inoltrato che i pregiudizi
furono superati. Tuttavia,
il discorso vale solo per gli

arriva a questo numero?


Diciamo subito che nello
spazio non esiste il concetto di peso, ma quello di
massa. E la massa si misura in modo indiretto, in
base a una legge di Newton: Tutti i corpi si attraggono con una forza che
dipende dalle loro masse e
dalle loro distanze. Conoscendo la distanza e la
forza fra due corpi, si calcola la massa. C solo un
problema: si deve conoscere la forza . Lidea giusta venne a un inglese del
Diciottesimo
secolo,
Henry Cavendish: lo scienziato appese a un filo una
sbarretta con due piccole
sfere alle estremit, e colloc due sfere pi grosse
vicino alle prime. Lattrazione delle sfere pi grosse
fece ruotare la sbarretta, e
la torsione del filo diede la
misura dellattrazione fra
due corpi di cui si conosceva la massa.E pi complicato a dirsi che a farsi.
Focus 72

Un set di preziose posate


di met Ottocento.

ambienti di corte. Bisogner aspettare il Settecento per la vera diffusione della forchetta.

Quale origine ha
l'aurora boreale?
Domanda posta da Paola Lavaggi di Reggio Calabria

er essere sintetici, 5.976


aurora boreale la pi
P
miliardi di miliardi di Lconosciuta delle due
tonnellate. Ma come si aurore polari: si vede al

Che cosa faccio


se trovo una balena?

le e hanno la forma di archi


o di drappeggi che attraversano la cupola celeste.
Polo Nord, mentre quella Anche se non se ne conodel Polo Sud chiamata scono ancora le cause
aurora australe. Osserva- certe, lorigine delle aurore
bili di notte, con la massi- probabilmente in correma frequenza fra i 60 e i lazione con lattivit delle
70 di latitudine, sono visi- macchie solari. Si ritiene
bili soltanto durante i infatti che il flusso di radiaperiodi di forte attivit zioni che provengono dal
solare, e si presentano Sole, percorrendo gli spazi
come sfavillanti bande di interplanetari a una veloluce. Sono generalmente cit compresa tra i 600 e i
bianche, verdi, rosse o gial- 1.100 km al secondo, provochi questo fenomeno nel momento in cui
si scontra con la
magnetosfera (la parte
dellatmosfera pi
distante dalla superficie terrestre). Per effetto di tale interazione si
effettua una specie di
trasferimento di energia, che d luogo alla
formazione di particelle elettricamente attive. Queste, catturate
dal campo magnetico
terrestre, agiscono
sulle molecole dei gas
atmosferici, che emetUna splendida aurora boreale tono la loro caratteristica luce spettrale.
fotografata in Alaska.

re al Centro studi cetacei,


che fa parte della Societ
italiana di Scienze naturali.
Al centro collegato un
numero di Europe Assistance (02/54241), cui si
pu segnalare ogni caso. Il
centralino far in modo
che lesperto pi vicino al
luogo di ritrovamento
possa intervenire subito.
Si occupano inoltre delle
balene listituto Tethys,
Greenpeace e lUniversit
di Roma. Listituto Tethys
(tel.02/6704385) una
associazione specializzata
nella ricerca scientifica sui
cetacei. Da cinque anni,
per tutto il periodo estivo,
le balenottere del Mar
Ligure vengono avvicinate, osservate e fotografate.

Il risultato la compilazione di un vero e proprio


catalogo dei singoli individui, che possono essere
identificati e riconosciuti
uno per uno per la forma
della pinna dorsale e i disegni che compaiono sui suoi
lati. Greenpeace (tel.
06/5780479), opera nel tratto di mare tra Sanremo e
Genova con la nave oceano grafica Sirius alla ricerca di balenottere e stenelle,
per stimarne il numero.
LUniversit di Roma
opera infine in collaborazione con la societ dei
traghetti in servizio regolare tra Ostia la Sardegna.
Le navi ospitano infatti
ricercatori che compiono
ricognizioni per identificare le specie di cetacei che
frequentano quel tratto di
mare.

Come fa il ragno a
tessere la sua tela?
Domanda posta da Andrea Rasi di Busto Arsizio

ragni, maschi e
Idono
femmine, possiedelle ghiandole che secernono un
liquido particolare,
che al contatto con
laria si solidificae si
trasforma in seta.
Questi animali dispongono generalmente di pi appendici, disposte all
estremit delladdo- La struttura completa di una tela
me, dalle quali esco- di ragno: fili lisci e fili appiccicosi
no i filamenti che si
aggregano per formare il saldamente la tela al supfilo. Comincia allora il porto: foglie, travi o altro.
lavoro di tessitura propria- Confezionata in sete divermente detto. Solo i ragni se, la tela fatta di zone
giovani e le femmine ne liscie sulle quali il ragno
sono capaci. Da principio il si pu spostare e di zone
ragno disegna la cornice appiccicose, atte a catturaesteriore della tela, sulla re le prede. In proporzioquale fissa progressiva- ne, il ragno fabbrica fili pi
mente dei raggi. Poi, resistenti dell acciaio. La
partendo dal centro, crea loro lunghezza di rottura
una spirale che si posa sui (la distanza massima oltre
raggi stessi. A questo la quale il filo si rompe)
punto non resta che tessere pu arrivare fino a 70 chii fili di sostegno per fissare lometri!

N O V I T A '
Due fari ai piedi
Girare in casa al buio senza
rischiare di inciampare
possibile: basta calzare un
paio di "pantofole luminose".
Sono dotate di due
potenti lampadine
collocate sulle punte e di
lenti "contornate", che
proiettano la luce in raggi
ad ampio angolo. L'unitlente si stacca facilmente
per sostituire batterie e
lampadine. La suola
superleggera flessibile e
leggermente ruvida,
antiscivolo.
Distribuite da
Outlook Zeico (tel.
035/61.15.62)
queste pantofole
costano circa
75 mila lire.

Il cielo giorno per giorno

A cura di Claretta Muci

Gli appuntamenti degli uomini accanto a quelli degli


astri. E' la proposta dell'agenda Il cielo 1993. Nelle
pagine giornaliere sono forniti tutti i dati relativi al
movimento del Sole e della Luna, e alle eclissi. Il diario
vero e proprio preceduto da un'ampia guida
all'osservazione astronomica. Costa 29 mila lire (51 mila
con la custodia in tela impermeabile) ed
realizzato da Drioli Editore (tel.
031/34.07.97).

Per un'auto sempre pulita


Aspirapolvere, ma anche torcia elettrica: sono le due funzioni
del Car Kit, un accessorio per auto che si attiva inserendo la spina
nell'accendino. E' dotato di un cordone lungo quasi quattro metri
e in questo modo si pu raggiungere agevolmente ogni angolo
dell'abitacolo, e di illuminare un'ampia superficie anche all'esterno.
Prodotto dalla Electrolux (tel. 0434/39.58.20), costa 40 mila lire.

Le scarpe "a molla"


Una camera d'aria ai piedi: quanto
consentono di avere le scarpe Reebok
(tel. 039/84.08.15) serie "The pump".
La camera d'aria pu essere regolata
dall'atleta a seconda delle proprie
condizioni fisiche e di quelle del terreno.
Il sistema di ammortizzamento
sotto il tallone, e quindi aiuta
l'assorbimento degli urti fornendo
nello stesso tempo la massima
stabilit. I vari modelli costano
dalle 180 alle 300 mila lire.

C' qualcuno? Si accende

Un telefono rosso che scopre


ladri e intrusi in casa vostra
"Red phone" un telefono
antifurto. Se nella stanza
dove collocato si produce
un rumore entra subito in
funzione, e compone
automaticamente il
numero predeterminato,
attivando anche un
potente microfono che
permetter al padrone di
casa di ascoltare "in diretta".
L'apparecchio costa circa 140
mila lire ed distribuito da International Service (tel. 011/262.26.33).

Il "Sistema di illuminazione automatico


a infrarossi" composto di due
lampade che si accendono da sole.
Un sensore infatti "avverte" la
presenza di oggetti e persone in
movimento mentre grazie a un timer
si pu programmare il tempo di
accensione desiderato. Disponibile
in diversi modelli, costa circa
130 mila lire ed importato
da Veco (tel. 031/34.05.06)

A sciare con la K Way


La K Way (tel. O11/261.91.11) celebre per le
sue pratiche giacche a vento. Oggi fa anche una
tuta da sci. Il tessuto esterno al 70 per cento
di poliestere satin, un materiale impermeabile
traspirante e resistente al vento. I prezzi delle
tute da sci K Way partono da 560 mila lire.
Ogni segnalazione una libera scelta redazionale.

Focus 73

Focus 73

Storia

Una tana per


uomini e orsi

L'uomo la specie animale di maggior


successo sulla Terra. Ma ne ha fatta
di strada per diventarlo. E con molte tappe.

In una grotta di
Toirano (Liguria)
sono state
trovate ossa
fossili di ursus
speleus e orme di
homo sapiens
sapiens, che era
arrivato sul
posto ben 20
mila anni dopo.
Il cranio di un Australopithecus (trovato in
Kenya) con il suo scopritore: Richard Leakey.

Una ricostruzione di
Australopithecus: il pi
famoso, Lucy, stato
rinvenuto in Etiopia.

Una tipica giornata preistorica


Due scene di un milione e mezzo di anni fa: la
preda veniva cacciata e poi cotta sul fuoco, che
l'homo erectus aveva appena imparato a utilizzare.
Le tracce pi antiche dell'ominide sono in Kenya.

Qui gli abitanti del Circeo


erano minacciati dalle iene

Da dove
veniamo?

Tutti d'accordo.La culla dell'umanit


stata l'Africa. Ma poi come ci siamo
diffusi in tutto il mondo? Nuovi
metodi di studio potrebbero ribaltare
le date della nostra evoluzione.
Focus 78

mmaginiamo di ritrovare la
carcassa di una spider nella
soffitta di Leonardo da
Vinci, pur essendo certi che
nessuno vi ha pi messo piede
dopo di lui. Sarebbe una scoperta sconvolgente, di quelle in
grado di ribaltare tutta la storia
della meccanica.
Qualcosa del genere capitato
agli scienziati statunitensi Alison
Brooks e John Yellen nel 1988,
durante uno scavo archeologico a
Katanda, in un angolo remoto
dello Zaire: allimprovviso, tra i
resti fossili di pesci gatto giganti e

ciottoli di fiume, emersa la punta


di un arpione dosso ben lavorato. Poi altre due. Poi ancora i frammenti di altre cinque. In s niente
di eccezionale, se non fosse che
fino ad oggi si pensava che quegli
strumenti cos raffinati venissero
utilizzati dai nostri antenati alla
fine del Paleolitico superiore, cio
14 mila anni fa, mentre Brooks e
Yellen stavano lavorando su uno
strato geologico almeno cinque
volte pi vecchio.
La conclusione pu essere una
sola: 70 mila anni fa vivevano gi a
Katanda uomini in tutto simili a

noi, dotati di un cervello altrettanto grande, capaci di forgiare losso


e la pietra, ma anche di dipingere
artisticamente le loro caverne.
Insomma, mentre il resto
dellumanit vagava ancora per il
mondo in uno stato quasi scimmiesco, nello Zaire l'homo sapiens
sapiens (cio noi) si sarebbe gi
completamente formato: un individuo alto di statura, con fronte
diritta, mento massiccio, naso prominente, cranio alto.
Perch allora, data la sensazionalit della scoperta, i due ricercatori non hanno pubblicato i loro

studi? Semplicemente, temevano


di non essere creduti.
E a ragione: a Katanda, intanto,
non sono state ritrovate ossa, ma
solo strumenti. E poi, per datare
quei reperti, stato utilizzato un
sistema, la termoluminescenza,
che non tutti considerano totalmente affidabile. Con questo
metodo si misura infatti la quantit
di elettroni che vengono rilasciati
da una sostanza (pietra, roccia,
ceramica) dopo esser stata riscaldata. Ma perch la misurazione
abbia valore, necessario che
quella sostanza abbia in passato
Focus 79

Nella Grotta Guattari, nel Lazio, stato


ritrovato nel 1939 il cranio di un uomo
di Neanderthal, rovesciato e circondato
da ciottoli. Si pens dapprima a un
rituale magico ma in seguito la caverna
fu identificata come la tana di iene
che vi trascinavano le proprie prede.

subito un azzeramento, per


esempio che sia stata esposta al
sole spiega il professor Carlo
Peretto, antropologo dellUniversit di Ferrara che ha applicato un
procedimento molto simile (la
risonanza elettromagnetica) ai
reperti italiani provenienti da un
sito di homo erectus a Monte Poggiolo, in Romagna.
In sintesi: per effetto del calore
gli elettroni presenti nella sostanza
vengono bloccati come in una gabbia, e centinaia di migliaia di anni
dopo, grazie allapplicazione di
una nuova sorgente di calore, si
risvegliano producendo luce.
Dalla quantit di questultima si
calcola appunto let del reperto.
I risultati ottenuti con la termoluminescenza per sono a volte
cos sorprendenti, come dimostra
lesempio di Katanda, da essere
considerati discutibili.

Carbonio e potassio
per studiare
i fossili preistorici
Oggi i sistemi pi sicuri di datazione dei reperti fossili sono altri
due dice Peretto. Entrambi si
basano sul decadimento di elementi radioattivi, cio sulla loro
trasformazione, con il passare del
tempo, in altre sostanze. Conoscendo infatti la quantit di carbonio 14 o di potassio contenuta in
un reperto e il tempo di dimezzamento (cio il numero di anni che
questi elementi impiegano per
ridursi della met), si pu risalire
allepoca in cui si sono depositati
nella roccia (o nella pietra, o nelle
selci). Ma il carbonio 14 consente
di arrivare solo fino a 50 o 60mila
anni fa, perch il suo tempo di
dimezzamento di 5730 anni. Il

sistema del potassio-argo invece


permette misurazioni praticamente allinfinito (si dimezza infatti in
dieci miliardi di anni), in compenso per si pu applicare solo su
sedimenti vulcanici.
Ecco quindi tutti i limiti scientifici della paleontologia. Tanto che
se oggi c qualche accordo sul
fatto che la culla dellumanit
lAfrica (dove oltre centomila anni
fa sarebbe nato il nostro pi diretto antenato, per poi distribuirsi nel
resto del mondo) lo dobbiamo al
nuovo impulso fornito dai pi
recenti studi sul Dna, cio sul
materiale genetico contenuto nelle
nostre cellule e responsabile della
trasmissione dei caratteri ereditari.
Non potendo ancora estrarre
Dna dalle ossa dei fossili, gli studi
genetici sulle origini delluomo
moderno partono da materiale
odierno per ricostruire, dalle differenze di oggi, quelle di ieri, spiega il professor Alberto Piazza. Il
genetista dellUniversit di Torino autore, insieme a Luigi Luca
Cavalli Sforza e Paolo Menozzi, di
una ricerca sulle origini delluomo
moderno e sui suoi spostamenti,
che sar tra breve pubblicata negli
Usa, e quindi in Italia da Adelphi.
Abbiamo analizzato centoventi
geni tratti da una cinquantina di
popolazioni diverse, e significative, spiega Piazza. Le popolazioni che hanno frequenze genetiche
pi uguali sono verosimilmente
pi simili e perci la loro differenziazione avvenuta in tempi molto
pi recenti. Si risale quindi via via
alle differenziazioni pi antiche.
Abbiamo allora osservato che la
prima diversit a realizzarsi nel
tempo proprio quella tra Africani e non-Africani e che, dal
riscontro con i dati paleontologici,

Neanderthal, il giallo nella grotta


Perch il primo europeo scomparso
all'improvviso? Forse l'ha ucciso
Cro Magnon, venuto dal Medio Oriente.

pero che nel 1993 si dedicheranno monumenti all


uomo di Neanderthal in ciascuno
dei nostri Paesi, visto che proprio
lui leuropeo per antonomasia.
Laugurio viene dallantropologo
francese Yves Coppens, direttore
del Laboratorio di antropologia del
Muse de lHomme di Parigi, dove
custodita uneccezionale collezione
di reperti fossili di Neanderthal.
Proprio Coppens lo studioso pi
autorevole di quel nostro lontano
parente. Che doveva essere piuttosto originale: vissuto in Europa tra

I nostri
antenati liguri

80mila e 40mila anni fa, presentava ancora nella struttura ossea i


segni di una certa rozzezza (corpo
tozzo e massiccio, fronte sfuggente,
mancanza di mento, mascellari
rigonfi), eppure la sua capacit cranica paragonabile alla nostra e la
sua vita culturale era gi molto progredita (usava il fuoco, si costruiva
strumenti per la caccia, seppelliva i
morti, aveva credenze religiose e
manifestazioni artistiche).
Ma il vero mistero che lo riguarda
un altro, e cio la sua improvvisa
scomparsa: dai 35mila anni in poi

Giacomo Giacobini
nel suo studio di
Torino, dove
conserva molti
crani, tra originali
e calchi, degli
scavi dell'epoca di
Neanderthal in
Liguria. Risalgono
a 70 mila anni fa.

Le orme umane
di Toirano.

Il pi famoso d'Europa
abitava a Dsseldorf
La calotta cranica (accanto) trovata
a Neanderthal (Dsseldorf) nel 1856:
ha dato il nome ad altri reperti
della stessa epoca, come quelli di
Finale Ligure (sopra).

non se ne trovano pi le tracce,


mentre il nuovo tipo umano che si
afferma in Europa il Cro Magnon
(cio homo sapiens sapiens), con
fronte diritta, alta statura, mento
massiccio, naso prominente.
Insomma assolutamente incompatibile con un Neanderthal.
Per qualche tempo spiega Coppens, si parlato di genocidio dei
Neanderthaliani proprio a opera dei
Cro Magnon, molto pi numerosi e
specializzati, immigrati in Europa
dal Medio Oriente. Ma non sono
mai stati trovati segni di violenza

sulle ossa fossili. Quindi quel che


pi probabile che la sostituzione
dei Cro Magnon ai neanderthaliani
non sia avvenuta allimprovviso ma
nellarco di 5 millenni, quindi con
fenomeni di mescolamento tra le
due sotto-specie umane.
Pi cauto il professor Giacomo
Giacobini, docente di Anatomia
Umana allUniversit di Torino e
autore degli scavi italiani neanderthaliani nella Caverna delle Fate
(Finale Ligure): Ci sono prove
archeologiche del fatto che le due
popolazioni si sono incontrate, ma

che ci siano stati anche veri e propri incroci non dimostrabile.


Alcuni lo affermano in base ai cambiamenti nelle industrie: gli ultimi
strumenti neanderthaliani mostrano
unevoluzione forse dovuta allimitazione delle industrie dei Cro
Magnon. Ma nel convegno di Gerusalemme dellagosto scorso, dedicato appunto alla fase di passaggio
tra Neanderthaliani e sapiens
sapiens, qualche studioso tornava
addirittura a proporre una distinzione
tra i due a livello di specie. Con la
conseguente impossibilit di incroci.
Materiale di studio sullargomento
in Italia non manca: oltre ai resti
ossei di Caverna delle Fate (70mila
anni fa), i primi venuti alla luce in
Italia settentrionale,
c il cranio famosissimo di Grotta Guattari (Monte Circeo, risale a 50mila anni fa),
la cui insolita posizione (era rovesciato e
circondato da un cerchio di pietre) aveva
fatto pensare a un
rituale magico, finch
la grotta non stata
identificata semplicemente come un rifugio di iene, che qui
forse portavano le loro prede.
Ma da dove sarebbero arrivati
luomo di Neanderthal, e poi il suo
successore? LEuropa, dopo il
primo popolamento (un milione e
mezzo di anni fa), ha fatto di se
stessa unisola: le glaciazioni hanno
coperto le Alpi e tutto il Nord del
nostro continente, lasciando solo
un corridoio di passaggio molto
stretto tra il Mediterraneo e le Alpi,
e uno leggermente pi ampio
allaltezza delle pianure tedesche,
spiega Coppens. Dal quale sarebbero passati, in arrivo dal Medio
Oriente, sia i Neanderthaliani prima
che, pi tardi, i Cro Magnon.

questa si pu collocare intorno a


130 mila anni fa.
Anche la ricerca condotta dal
genetista Allan Wilson sul Dna
mitocondriale (cio quello che
viene trasmesso solo per via
materna), aveva condotto a un'analoga conclusione: la nostra stirpe
risalirebbe a un'unica progenitrice,
un'Eva africana, vissuta duecentomila anni fa e la cui eredit rintracciabile oggi nel corredo genetico di tutti i popoli della terra.
Eppure esistono ancora molte
obiezioni a questa tesi : lantropologo Milford Wolpoff sostiene che
luomo moderno non sarebbe emigrato dallAfrica nelle altre regioni del pianeta, ma si sarebbe evoluto gradualmente in ciascuna di
esse. Secondo Wolpoff, per esempio, in Asia non esistono tracce
concrete di questa invasione di
nuovi uomini e inoltre i fossili di
ominidi della regione IndonesiaAustralia dimostrano tra di loro
una assoluta continuit anatomica, senza alcuna interruzione a
opera di immigranti africani.
Ma difficile pensare che, dal
punto di vista biologico, in posti
cos diversi si sia verificata unevoluzione parallela e contemporanea, che ha poi portato a una
forma umana identica per tutti,
cio la nostra, ribatte Piazza.

Genetica in
conflitto con la
paleontologia
Insomma, il conflitto tra paleontologi e genetisti sulle origini
delluomo moderno continua. N
potrebbe essere diversamente,
visto che le discipline partono da
due presupposti scientifici opposti: la genetica viaggia a ritroso,
collegando il presente al passato
attraverso una serie di generalizzazioni. La paleontologia, al contrario, studia ossa fossili di individui che potrebbero anche non
aver lasciato discendenti.
Fin qui abbiamo visto quanto

Come eravamo: dalla scimmia all'uomo, un cammino di 20 milioni di anni


Proconsul
il primate
Vissuto 20 milioni di
anni fa in Kenya, era
una scimmia
quadrupede, e fu
il primo degli
Ominoidei.

La scimmia
del Kenya
Erede del
Proconsul, il
Kenyapithecus
aveva denti
pi grandi e
gi 10 milioni di anni
fa poteva
alzarsi sugli arti
posteriori.

Un anello
importante
L'ominide
Pre-Australo
pithecus:
3,6 milioni di
anni fa
camminava in
posizione
eretta. Da lui
forse si
staccato il
genere Homo.

Il primo
cacciatore
Aveva denti pi
piccoli ma usava
bastoni e pietre. L' Austra
lopithecus
africanus
visse 3
milioni di
anni fa.

Il primo
artigiano

Homo
habilis

Homo
erectus

2 milioni di
anni fa nacque
Australopithecus
robustus,
che forse
fu il primo a
scheggiare
la selce e
la pietra.

Visse 2 milioni
di anni fa, e
invent
strumenti.
Aveva una
capacit cranica di 500 cc.
Forse parlava.

1,6 milioni di
anni fa riusc a
domare il fuoco.
Possedeva una
capacit cranica
fino a 1250 cc. e
visse fino a 150
mila anni fa.

Sapiens
arcaico
E' il primo uomo
moderno,
evolutosi tra
150 mila e 100
mila anni fa.
Seppelliva i
suoi morti e
forse gi
osservava culti
religiosi.

Il padre
dell'Europa
Neanderthal
l'homo sapiens
arcaico del
Vecchio
continente,
vissuto tra 80
mila e 40 mila
anni fa.

Sapiens
sapiens
Tra 35 mila e
15 mila anni
fa si impone
il tipo
umano pi
evoluto, per
forme fisiche
e livello
culturale.

Focus 81

Siamo nati da un'Eva nera


200 mila anni fa: lo dice il Dna

4 milioni di anni fa la grande


svolta: una scimmia, la pi
intelligente, si alzata in piedi
per correre nella savana.
sia difficile la ricostruzione, per
tempi e luoghi, della nascita
delluomo moderno. Che tuttavia
aveva a sua volta alle spalle una
nutrita schiera di antenati, molto
rozzi e difficilmente paragonabili a
noi, dai quali si lentamente evoluto. Insomma, se luomo moderno nato in Africa, come era e
dove nato invece il primo rappresentante in assoluto del genere
homo, cio quel primate che gli studiosi hanno chiamato homo habilis,
dotato di una capacit cranica di
soli 500 centimetri cubici (la nostra
di circa 1500) e tuttavia gi in
grado di costruirsi strumenti utili e
di camminare in posizione eretta?

E Homo habilis
part alla conquista
del pianeta

forte cambiamento climatico, che


ha inaridito le regioni dellAfrica
orientale e ridotto quindi progressivamente gli spazi abitativi. Questo ha messo in concorrenza pi
gruppi di primati nella foresta finch alcuni individui hanno iniziato
ad adattarsi anche a spazi pi aperti delle foreste, e finalmente hanno
conquistato, quattro milioni di anni
fa, la posizione eretta, spiega il
professor Peretto. Una maggiore
capacit cranica e chiss, forse
anche il linguaggio, sono intervenuti solo due milioni di anni pi
tardi a differenziarci completamente dalle altre scimmie.
Insomma, se volessimo ripercorrere allindietro tutta la nostra
storia evoluzionisticadovremmo
alla fine ammettere di essere tutti
figli di Purgatorius, il pi antico
fossile con aspetto di primate, rinvenuto nel Montana, dove viveva
circa 70milioni di anni fa, arrampicato sugli alberi.

Cristina Mochi

Su questo almeno non esistono


dubbi: Anche luomo pi antico
apparso per la prima volta in Africa orientale tre milioni di anni fa, e
da qui si poi diramato nel resto
del mondo spiega Yves Coppens, Per saperne di pi:
eminente antropologo del Muse F. Facchini, L'uomo, introduzione
de lHomme di
alla paleoantropologia, Jaca book.
Parigi. E continua:
Sullitinerario che
ha poi seguito non
ci sono pi dubbi:
dallAfrica passato in Medio-oriente
e successivamente
si separato in due
migrazioni: una
verso lEuropa,
laltra verso lAsia
e lEstremo oriente. Dobbiamo Un ritratto fedele del cavernicolo
quindi pensare alla Si lavora con il pantografo su un cranio fossile:
nostra storia come serve per riprodurlo graficamente in scala.
al frutto di due successive migrazioni dallAfrica: la
prima dopo aver conquistato la
posizione eretta, la seconda dopo
aver maturato un grande cervello.
Ma in definitiva perch proprio
a noi, tra tutti gli esseri viventi,
toccato di diventare la specie pi
intelligente? Fu probabilmente
una questione di clima.
Durante il periodo del Miocene (tra i 20 e i 12 milioni di anni Il primo attrezzo utile
fa), oltre alla formazione delle Un "chopper" (ciottolo scheggiato
catene montuose e allintensa atti- a un'estremit), da Isernia: lo
vit vulcanica, si verificato un usava l' homo habilis come pestello.
Focus 82

L'uomo moderno si
esprime con l'arte

Parliamo da ben
due milioni di anni

Le grotte di Lascaux in
Dordogna, sono state
affrescate da un gruppo
di cacciatori del
tipo sapiens sapiens 15
mila anni fa. Forse
erano parte di un
"santuario" preistorico.

Il genetista Alberto Piazza.


embra che le condizioni morfologiche necessarie alla nascita
del linguaggio, cio le strutture
anatomiche e i centri nervosi preposti a questa funzione, siano comparsi per la prima volta nell'homo
erectus (cio 1 milione 600 mila
anni fa), se non addirittura nell'habilis (2 milioni di anni fa). Del resto
i primi ominidi vivevano gi secondo un'organizzazione sociale definita, nella quale la comunicazione
verbale era indispensabile.
Quali sono queste nuove strutture?
Essenzialmente si tratta della cavit
faringea, cio lo spazio tra la base del
cranio e la laringe. Pi grande questo
spazio, maggiore la capacit vocale.
L'Australopithecus (vissuto 3 milioni di
anni fa) aveva per esempio una cavit
faringea troppo ristretta per poter emettere dei suoni articolati.
L'altra caratteristica necessaria alla
nascita del linguaggio risiede naturalmente nel cervello: gi l'homo
habilis probabilmente presentava un
certo sviluppo dell'area di Broca, cio
della zona,nella corteccia cerebrale
che sovrintende all'elaborazione del
linguaggio articolato.
Ma che lingua parlavano i primi uomini? Alcuni studiosi, come il linguista
Merritt Ruhlen, sostengono che l'umanit delle origini parlasse un linguaggio comune, che via via andato diversificandosi nelle varie regioni
a causa delle successive migrazioni.
D'accordo con lui anche i genetisti,
che attraverso le analisi del Dna di
numerose popolazioni hanno riscontrato numerose concordanze tra
somiglianze nel patrimonio genetico e
somiglianze linguistiche.

Una fattoria
nel Molise
Nello scavo di
Isernia i tecnici
si preparano a
fare un rilievo in
gesso della
superficie.Tutti i
reperti risalgono
a 736 mila anni
fa e sono per lo
pi ossa animali e
chopper. Qui
l'homo erectus
macellava forse
le sue prede.

L'uomo? E' venuto dal freddo del Pleistocene

Indagine ai raggi X
Dalla radiografia di un cranio
fossile si pu dedurre la struttura,
l'et ed eventuali malformazioni.

Come era la Terra quando


nato il primo essere
umano? Durante il Pleistocene (cos chiamato il
periodo geologico che va
da 3 milioni a 9 mila anni
fa), i continenti attuali
erano praticamente formati, mentre un grande cambiamento si verific invece
nel clima, che progressivamente si fece sempre pi
freddo (si calcola un abbassamento della temperatura
di oltre 7 gradi, dai 22 gradi
in media di 60 milioni di

anni fa ai 15 gradi di 5
milioni di anni fa).
Anche per questo il
manto forestale che ricopriva l'Africa inizi a diradarsi, cedendo sempre
pi ampi spazi alle praterie. E' in questo ambiente
che la prima scimmia
antropomorfa conquista
la posizione eretta.
Verso la met del Pleistocene ha inoltre inizio
la grande glaciazione, che
abbassa ulteriormente la
temperatura media fino

ai 12 gradi, inaridisce il
clima e porta al ricambio
o addirittura all'estinzione di alcune faune (le anti-

lopi africane per esempio


scompaiono). Appare in
questo momento il primo
uomo, l'habilis.

La grotta e il cranio di Tautavel


(Francia), il pi antico
d'Europa (450 mila anni fa).

Focus 83

Economia - Un meccanismo semplice che ha consegue nze importanti per l'economia

I segreti del
tasso di
sconto

I conti in banca, il benessere delle


aziende, la disoccupazione, perfino
le spese che pu affrontare una famiglia,
tutto viene condizionato dal "Tus".

Le decisioni vengono prese qui


La sede della Banca d'Italia, a Roma. A
destra, il governatore Carlo Azeglio
Ciampi. E' qui che si stabilisce, in base
alle esigenze del Paese, il tasso di sconto.

una sigla un po misteriosa, Tus, eppure mai


come in questi ultimi
tempi ha guadagnato le
prime pagine dei giornali: Tus vuol
dire infatti tasso ufficiale di sconto e solo negli ultimi quattro mesi
la Banca dItalia ha dovuto modificarlo per ben cinque volte (vedere tabella), lultima il 23 ottobre
scorso, quando
stato portato al 14
per cento.
Che cos?
In termini molto
semplici il tasso
dinteresse applicato dalla Banca dItalia sui prestiti concessi alle altre banche che si rivolgono ad essa per avere denaro liquido.
Quindi anche una

sorta di guida pratica e psicologica


per tutti gli altri tassi. In pratica,
se il Tus alto saranno proporzionalmente pi alti anche i tassi
dinteresse che le banche, a loro
volta, porranno sui prestiti che
vengono loro richiesti dalla clientela. Al contrario, questi interessi
saranno pi bassi se anche il tasso
ufficiale di sconto minore.
A che cosa serve?
Se il meccanismo dei Tus semplice invece assai pi complesso
spiegare a che cosa serve. Strumento principale della banche centrali dei vari Paesi per gestire la
politica monetaria, il tasso di sconto pu essere utilizzato per varie
finalit. Vediamole.
Regolare linflazione. Di fronte
a una forte inflazione (cio a un
aumento continuo dei prezzi, e
dunque una diminuzione del valore reale della moneta) un Tus alto

SE IL TASSO DI SCONTO SALE

SE IL TASSO DI SCONTO SCENDE

A un tasso alto...

A un tasso basso...

... corrispondono sempre tassi


bancari elevati (in genere superiori di quattro o cinque punti):
cos le imprese tendono a rimandare gli investimenti, e ci in
genere comporta un rallentamento dello sviluppo economico,
quindi una minore occupazione.
Allo stesso tempo anche lo Stato
soffre ad avere un Tus alto: dovr

Focus 84

infatti pagare tassi pi alti sui


titoli pubblici (come Bot e Cct),
che emette per finanziarsi. Ma
anche a livello della singola persona un Tus alto negativo.
Implica infatti un ridotto ricorso
allindebitamento per investimenti
in beni durevoli, come per esempio l'abitazione, per cui spesso si
pi prudenti in generale in tutte
le spese di una certa entit.

... dunque a un facile accesso ai


prestiti, corrispondono fenomeni
opposti: le imprese possono
aumentare gli investimenti, con
uno stimolo alleconomia che
consente anche una maggiore
occupazione. Allo stesso tempo
lo Stato ci guadagna perch pu
approvvigionarsi sui mercati finanziari, cio praticamente emettere

titoli, a un costo minore. Infine, a


livello della singola persona il credito a minor costo consente non
solo un aumento dei consumi,
(con effetti che si ripercuotono in
modo benefico su tutta leconomia), ma anche spese importanti.
Da tutte queste considerazioni
quindi ovvio che pi il Tus basso
pi, in generale, le prospettive
per leconomia sono positive.

Il tasso di sconto negli ultimi 20 anni


Le variazioni effettive sono state una quarantina. Nella tabella abbiamo
indicato solo i salti pi rilevanti dal 1972 all'ottobre scorso.

1972
1974
1975
1976
1978
1981
1985
1987
1989
1992

10 aprile
20 marzo
15 settembre
2 ottobre
4 settembre
23 marzo
7 novembre
14 marzo
3 marzo
23 ottobre

pu infatti ridurre la domanda di


denaro (giacch farselo prestare
dalle banche costa di pi). E meno
denaro in circolazione significa
prezzi necessariamente pi bassi, e
meno inflazione.
Regolare i cambi. Allo stesso
tempo un Tus alto pu servire a
cercare di mantenere stabili i rapporti di cambio di una moneta con
le altre. E questo il caso degli ultimi rialzi del tasso in Italia. Quando, nei mesi scorsi, tutti vendevano
lire e comperavano marchi, la
Banca dItalia ha aumentato il
tasso di sconto proprio per difendere il suo rapporto di cambio rispetto al marco: in pratica, aumentando il Tus si aumentavano anche
i rendimenti dei depositi e dei titoli pubblici in lire, rendendoli pi
competitivi rispetto ad analoghi
impieghi in marchi.
Regolare leconomia. Un Tus
basso serve anche a stimolare
leconomia, perch assicura denaro a interesse pi basso e quindi
favorisce gli investimenti delle

4,00 %
9,00 %
6,00 %
15,00 %
10,50 %
19,00 %
15,00 %
11,50 %
13,50 %
14,00 %

imprese, che hanno bisogno di prestiti dalle banche. E questa, per


esempio, lattuale scelta della Federal reserve (cio la Banca centrale Usa), che punta proprio su
un Tus basso per rivitalizzare
leconomia americana.
Chi decide?
Proprio perch il Tus lo strumento principale per regolare il
mercato finanziario in tutti i Paesi
pi sviluppati del mondo, la
Banca centrale, cio il guardiano del sistema monetario, a decidere in assoluta autonomia il livello del tasso ufficiale di sconto.
LItalia stata lultima ad assicurare questa prerogativa alla sua
Banca centrale. Infatti solo dalla
fine dello scorso febbraio la Banca
dItalia, nella persona del suo
governatore (attualmente Carlo
Azeglio Ciampi), pu decidere
autonomamente sulla variazione
del Tus. In precedenza era il Ministro del Tesoro a farlo. Naturalmente questa libert delle banche
centrali pu innestare seri contra-

LE NOSTRE AZIENDE
uando il tasso
Q
ufficiale di sconto alto, si detto
che la maggior parte
delle imprese perde
competitivit. Bisogna per vedere se,
insieme con laumento del Tus, c o no
la svalutazione della
moneta. Se, come
nel caso italiano, a
un aumento del Tus
corrisponde una contestuale svalutazione
della moneta rispetto
alle altre valute straniere, avviene questo: le aziende che
esportano la loro pro-

duzione, per esempio quelle tessili e di


meccanica fine, possono vendere le loro
merci allestero a
prezzi pi competitivi. Un evidente vantaggio che invece
non hanno le aziende che operano soprattutto sul mercato
interno, e in particolare quelle che commercializzano prodotti di importazione devono venderli a un
prezzo superiore.
Se invece a un aumento del Tus non corrisponde una svaluta-

zione della moneta,


tutte le aziende ne
soffrono. Unica eccezione le banche: a un
aumento del Tus infatti le banche possono
fare scattare un contestuale aumento dei
tassi dinteresse che
fanno pagare alla loro
clientela. In realt le
banche hanno vantaggi anche nel caso che
il Tus sia basso: godono infatti dell aumento del numero dei prestiti concessi che,
avviene proprio quando il tasso di sconto
scende.

TESSILE
SI Le aziende
esportano
molto, e
guadagnano
con tasso alto
e svalutazione.

MECCANICA
SI La meccanica fine
guadagna ugualmente.

IN ITALIA
NO Chi opera
sul mercato
interno (per
esempio nel
settore
alimentare)
perde.

IMPORT
NO Chi commercia
prodotti stranieri perde.

sti con le autorit di governo. E


lattuale caso, per esempio, della
Bundesbank (la banca centrale
tedesca) che sottoposta a pressioni dal governo federale perch
riduca il Tus, mentre invece prosegue imperterrita per la sua strada di alti tassi. Lindipendenza

nello stabilire il Tus anche una


delle remore che hanno alcuni
Paesi verso la creazione della
Banca centrale europea nel 1999:
nascerebbe una moneta unica e,
di conseguenza, di un Tus valido
per tutta la Comunit.

Enrico Gallino

Tassi alti: e in famiglia?


er le famiglie, in geneP
re, un tasso di sconto
elevato si traduce in minor

La Borsa di Milano. Il tasso ridotto favorisce l'espansione delle imprese.

livello di benessere: infatti


gli alti interessi richiesti
dalle banche per concedere prestiti provocano la
rinuncia agli investimenti
pi pesanti, effettuati in
genere proprio con il ricorso al credito. Per esempio
lacquisto di unautomobile
e soprattutto di una casa.
In pi c sicuramente una
minore propensione al consumo, cio la tendenza a
spendere di meno in beni
voluttuari.

Inoltre chi ha contratto


mutui per lacquisto della
casa (che sono in genere
indicizzati in modo da dipendere direttamente dal tasso
di sconto) si trover a dover
pagare interessi pi elevati
sul mutuo.
Diverso invece il discorso
per quanto riguarda i risparmi. Chi li ha investiti in titoli indicizzati, quelli che seguono proprio landamento
del tasso di sconto (per
esempio i Cct e le obbligazioni Enel) avr, a ogni aumento del Tus, maggiori introiti sugli interessi.

Focus 85

Scienza

Energia pulita e poco costosa:


arrivano anche in Italia i mulini
a vento
del Duemila
che producono
elettricit

Via
col
vento

Ieri: un mulino in Estremadura.

Oggi: la "wind farm" californiana di San Gorgonio, vicino a Palm Springs.

Focus 86

In California sono
all'avanguardia. In
futuro il vento
potrebbe soddisfare
il 10 per cento del
fabbisogno di
elettricit dello
stato americano.
In Italia possiamo
invece arrivare
all'uno per cento.

l Tremonti un vento della


notte. Deciso e tagliente, soffia dalle 11 di sera alle 11
del mattino seguente ogni
giorno, da diversi secoli. Gli abitanti di Tocco da Casauria, un
paese con tremila abitanti in provincia di Pescara, centro medievale e vette della Maiella a far da
sfondo, hanno imparato a conviverci e per consolarsi hanno inventato il liquore Centerbe, 70
gradi di alcol col profumo di erbe
spontanee. Da questanno, per,
grazie al vento, lilluminazione di
strade e piazze, scuole e campi
sportivi non costa nulla.
Tocco il primo comune italiano dotato di una centrale eolica

per la produzione di energia elettrica. Di esempi come questo non


ce ne sono molti: una piccola centrale regionale a Bisaccia (Avellino), unaltra per il Consorzio di
bonifica in Sardegna, qualche caso
isolato di privati, come quello di
una masseria pugliese che con il
vento alimenta le pompe per irrigare gli olivi. In un futuro non
troppo lontano, per, le centrali
eoliche diventeranno familiari.
La nostra funziona da luglio,
dice il sindaco di Tocco, Gianfranco Pinti, ma abbiamo gi
fatto i conti: in un anno produrremo lequivalente di 280 milioni di
lire di elettricit. Dato che il paese
deve pagare per i suoi consumi

In tutto il mondo, ecco dove Eolo non manca mai

Il parco eolico
di Napa Valley

California: due tecnici fanno il giro di


controllo dei generatori di una centrale.

opo la crisi energetica del


1973, legata al vertiginoso
aumento del prezzo del petrolio,
molti Paesi hanno pensato di
ricorrere al vento per produrre
energia.
Il record mondiale degli
Stati Uniti, in particolare la
California. Le macchine installate sono 15 mila e hanno prodotto oltre 2, 5 miliardi di chilowattora. Le centrali occupano
grandi estensioni e utilizzano
aerogeneratori di grande potenza: fino a due megawatt. La
Boeing, la stessa azienda degli
aeroplani, ha progettato perfino

un prototipo gigante da 7,2


megawatt di potenza.
In Europa al primo posto
viene la Danimarca, che ha
sviluppato la produzione di
energia elettrica a partire dal
vento fino a coprire il 2 per
cento del fabbisogno nazionale.
Gli aerogeneratori danesi sono
in genere pi piccoli e si limitano ai 400 chilowatt di potenza.
LOlanda pu vantare le tradizioni pi antiche, ma lenergia
eolica ha avuto uno sviluppo
solo recentemente: dai 15
megawatt installati nel 1987,
si passati a 90 questanno.

Entro lanno Duemila dovrebbero diventare mille. Sono


molto diffuse le piccole macchine (fino a 300 chilowatt) che
servono privati. I finanziamenti
del governo arrivano a coprire il
30 per cento dei costi.
In Germania sono relativamente in ritardo: ottimi aerogeneratori vengono prodotti
dalle industrie tedesche, ma le
centrali eoliche sono solo tre.
Per il momento la potenza totale di 90 megawatt, ma dovrebbe triplicare nei prossimi
due o tre anni grazie alla realizzazione di nuove centrali.

Focus 87

Basta un mulino di media


potenza per avere luce gratis

A trenta metri da terra, la cabina


governata da un cervello elettronico

Nello schema rappresentata la struttura interna di un moderno aerogeneratore. Il modello quello realizzato dalla
Riva Calzoni a Tocco da Casauria.
1, centralina idraulica. 2, anemometro. 3, quadro elettrico di con- 1
trollo. 4, generatori di corrente
elettrica. 5, moltiplicatore di giri,
che consente di incrementare l'effetto della rotazione delle pale.
6, pala singola.
7, mozzo della pala.
8, dispositivo anti
torsione dei cavi,
che portano la corrente. 9, cuscinetto
di imbardata.
10, motori di imbar12
data (con questi
meccanismi si riesce a 11
tenere il rotore costantemente orientato nella 10
direzione del vento). 11,
9
Meccanismo di attuazione
del passo (modifica il
profilo della pala
rispetto al
vento). 12,
organi di
Una figura
controllo del
umana,
sincronismo.
in scala

una bolletta di 120 milioni, vuol


dire che gli altri 160 sono tutti di
guadagno: lEnel ci paga per il
sovrappi di energia.
Gli aerogeneratori, una versione
moderna dei mulini a vento, si trovano a due chilometri di distanza
dal centro abitato, in una gola che
mette in comunicazione due valli.
In questo punto il vento raggiunge
la velocit di 6,5 chilometri al
secondo. Funzioneranno per almeno trentanni, continua il sindaco, e questo ci rende pi tranquilli: i Comuni hanno entrate
sempre pi scarse e lo Stato sempre pi assente. Noi riusciamo a
risparmiare e in pi diamo un piccolo contributo alleconomia nazionale. Certo, allinizio abbiamo
avuto qualche difficolt: ci sono
voluti otto anni per convincere
tutti e trovare una sponsorizzazione che, alla fine, arrivata principalmente con un fondo della Comunit europea per la valorizzazione delle energie rinnovabili. E
il vento senza dubbio rinnovabile: a differenza del petrolio, contenuto in bacini fossili che possono
esaurirsi, c e ci sar sempre, perch viene prodotto dalla differenza di pressione che si crea tra le
grandi masse daria che avvolgono
la Terra.

Ogni chilowatt
un chilo in meno
di anidride carbonica
Ma come funziona una centrale
eolica e in che modo riesce a sfruttare la forza del vento? I generatori di Tocco sono due torri di
acciaio alte 36 metri sulle quali
sono appoggiati i rotori veri e propri. Allinterno della navicella che
si trova in cima alla torre ci sono
gli organi di trasmissione che trasformano il moto della pala in
energia meccanica di rotazione. Il
rotore, tramite un moltiplicatore
di giri, aziona un generatore elettrico, spiega Dario Comand della
Riva Calzoni, la ditta che ha costruito le apparecchiature di Tocco. A questo punto lenergia prodotta viene immessa nella rete
nazionale, oppure va direttamente
allutente. Uno dei vantaggi dell
eolico sta proprio nella sua versatilit, riprende Comand. Pu per
esempio essere installato in localit isolate, dove la rete Enel non
arriva. In Italia ci sono oltre 20
Focus 88

La pala del gigante


La pala di Gamma 60, una delle
pi grandi macchine eoliche
prodotte in Italia, lunga 30 metri.

Campo di prova
Sopra: Alta Nurra, in
Sardegna. In primo
piano un mulino
Gamma 60, dell'Alenia.

Enel, ora trasforL


mato in societ
per azioni, ha in Italia

Collegato al mulino,
misura la velocit
e la direzione del vento
a dieci metri da terra.

anni fa, e ancora adesso la maggior parte degli impianti sono


puramente dimostrativi. Non
viene insomma prodotta energia
elettrica, ma ci si limita a fare delle
prove. In Alta Nurra, in Sardegna,
c una centrale per la sperimentazione. Vengono confrontate
macchine italiane, americane, danesi e inglesi per vedere come funzionano, se sono affidabili, se
garantiscono lunga durata.

In Italia
ci vorrebbero almeno
200 generatori
Lultima il Gamma 60 della
Alenia, un gigante: una torre alta
66 metri, con due pale che coprono un diametro di 60 metri, capace
di sviluppare una potenza di 1,5
megawatt. Ne basterebbero duecento per soddisfare la quota minima fissata dal Pen. Il panorama,
per, se confrontato con lestero,
abbastanza desolante: oltre al centro dellAlta Nurra vengono effettuate prove a Monte Arci (Oristano) e a Frosolone (Isernia). Per
queste due localit lEnel ha in

3
4

Una centrale
gi funzionante

Tocco da Casauria
(Pescara), il primo
Comune italiano
che dispone di una
centrale eolica: le
due macchine (200
chilowatt ciascuna)
si trovano a due
chilometri di distanza
dal centro medievale.

7
8

Fatelo da voi. E rivendete la corrente

Lanemometro

mila aree in questa situazione e in


almeno mille si potrebbero installare generatori eolici. Ma la sua
caratteristica pi importante il
fatto che si tratta di una forma di
energia assolutamente non inquinante. In California, la regione in
cui c la maggior potenza eolica
mondiale, lelettricit prodotta dal
vento nel 1990 ha evitato che fosse
immesso in atmosfera un milione
di tonnellate di anidride carbonica,
e 6 mila tonnellate di altri inquinanti come ossidi di zolfo e di azoto. Ci vorrebbe una foresta di
cento milioni di alberi per ottenere lo stesso scopo.
La California un sogno. Le
wind farms, le centrali eoliche,
coprono enormi distese . Secondo
il nostro Piano energetico nazionale (Pen), lItalia dovrebbe arrivare a produrne almeno trecento
nel Duemila. Daltra parte non
da molto che nel nostro Paese si
pensa alleolico, sottolinea Giuseppe Ferrari, responsabile del
progetto eolico dellEnea, lente
per la ricerca sulle tecnologie, l'energia, l'ambiente. Gli studi pi
approfonditi sono partiti solo 6

La mappa del vento:


qui l'energia gratis
Il grafico indica le parti d'Italia
dove, secondo i rilievi
dell'Enel, conviene installare
aerogeneratori: il vento
costante, a velocit spesso
superiori a 6 m. al secondo.
1, Provincia di Oristano (Monte
Arci).
2, Sardegna sud occidentale
(Capo Sandalo, Santa Gilla,
Santa Caterina).
3, Costa tirrenica,
in provincia di Grosseto
(Scopeto, Le Porte).
4, Calabria ionica (S.Demetrio,
Camigliatello, Oriolo, Nocara).
5, Calabria tirrenica
(Barrittieri, Falconara).
6, Provincia di Isernia
(Frosolone e Capracotta).
7, Mazara del Vallo.
8, Isole Eolie (soprattutto
Salina).
9, Foggia.
10, Appennino emiliano
(Pradarena).

il compito di produrre, importare, distribuire e vendere lenergia elettrica, quasi


in regime di monopolio: responsabile
dell84 per cento della fornitura. Il resto
viene prodotto da
industrie e aziende
municipalizzate. Ma
lEnel caldeggia anche
lautoproduzione da
parte dei privati: chi
ha la propria centrale
e produce energia elettrica oltre al proprio
fabbisogno, la pu rivendere allente. Basta fare domanda e
firmare un contratto.

Per informazioni ci si
pu rivolgere ai settori commerciali di
ciascun Compartimento Enel e in particolare in quelli di Torino, Milano, Venezia,
Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari.
Per leolico il prezzo,
stabilito dal Comitato
interministeriale prezzi, di 150 lire al chilowattora. E uno stratagemma che serve a
incentivare luso delle
fonti di energia rinnovabili e permette il
recupero di parte dei
soldi necessari per
realizzare limpianto.
Si va dallunico aerogeneratore che serve
a illuminare una casa

programa due centrali da 10 megawatt da costruire entro breve:


ma non si riesce a partire. A Frosolone non si comincia per ritardi
causati dalle amministrazioni locali, dice Roberto Vigotti, della direzione dellEnel, rivelando una
situazione completamente opposta a quella di Tocco da Casauria.
Per le fonti di energia rinnovabili, come leolico, sarebbe giusto
invece sveltire le pratiche burocratiche necessarie.

isolata, alla centrale


per una cooperativa
agricola o per un consorzio di piccole industrie. Il prezzo di una
macchina eolica da 5
kilowatt di potenza (la
potenza che lEnel
fornisce normalmente alle abitazioni da
3 kilowatt), costa 20
milioni circa, 40 con
la messa in opera.
Per agevolare i progetti privati c' anche
una legge, la n.10,
che risale al gennaio
1991 e consente il finanziamento di progetti per il risparmio
energetico. Allultimo
bando per per lenergia eolica si sono presentati solo in 4.

Quali sono i problemi che frenano ancora la diffusione dell


energia eolica in Italia? La burocrazia in realt solo lultimo gradino, continua Ferrari, anche se
linstallazione di una centrale eolica non va fatta a caso. In un Paese
come il nostro ci sono vincoli paesaggistici da rispettare, zone soggette a terremoti da evitare, aree
agricole che devono poter rimanere produttive. Molto spesso per i vincoli sono superabili. Il

bestiame per esempio pu pascolare liberamente in mezzo agli


aerogeneratori. Quello che invece frena la caratteristica del
vento: in California e negli altri
paesi il vento costante e forte.
Le pianure creano un microclima
da steppa, ideale per lo sfruttamento del vento. Da noi il territorio mosso, i venti sono soggetti a
continue variazioni: a volte sono
troppo forti, a volte sono assenti.
Per decidere dove costruire un
impianto, rivela Ezio Sesto, del
Centro di ricerca elettrica dell
Enel e presidente della European
wind energy association, bisogna
studiare il vento per tre o cinque
anni, e la ricerca da noi partita
solo da un decennio. Una speranza c ancora, quindi.
Nonostante il contributo limitato, il vento sembra essere lunica
forma di energia alternativa. Ogni
megawatt prodotto con leolico,
permette di non consumare 230
chili di petrolio e quindi riduce il
nostro indebitamento con lestero. In realt, se analizzato dal pun-

to di vista dei costi, un chilowattora prodotto da un generatore eolico va dalle 80 alle 150 lire, mentre
quello prodotto da una centrale
termoelettrica di 60-120 lire. Ma
queste cifre diventano diverse se
vengono corrette con i costi sociali che una produzione di energia
comporta. Per esempio quelli che
si devono affrontare per riparare i
danni ambientali, o quelli di una
crisi economica, nel caso in cui
dovesse mancare improvvisamente la fornitura di petrolio. Sono
costi pari a zero per leolico, mentre fanno raddoppiare la cifra nel
caso delle centrali termoelettriche, dice Maurizio Agostini, di
Nomisma, una societ di studi economici di Bologna. Leolico diventer ancora pi conveniente
quando potremo produrre le macchine in gran numero e questo
dipende dalla volont dellEnel,
dice Francesco Zappal di Alenia.
Sono pronti a triplicare la produzione, ma aspettano che la banderuola giri dalla parte giusta.

Gina Morandi
Focus 89

E' di celluloide, pesa meno di tre


grammi e vola a 150 chilometri all'ora

La pallina
magica
Si incomincia a giocare da giovani, si d il massimo
a 18 anni, ma si pu continuare anche da vecchi: a
ping-pong la sfida soprattutto con il proprio corpo.

Sempre pi in alto
Il momento particolarmente
spettacolare di un'altra
battuta. La pallina deve essere
lanciata in alto senza effetto,
e colpita al volo dal giocatore.

una questione di fisica.Una pallina lanciata nellaria segue


sempre una traiettoria
curva, secondo il teorema di Bernoulli. E questo significa che a
determinare la traiettoria stessa
la differenza fra la pressione sul
lato superiore e quella sul lato inferiore della sfera. Difficile? Pi a
dirsi che a farsi, visto che a pingpong si pu benissimo giocare
senza essere laureati in fisica, e che
il teorema di Bernoulli viene applicato senza neppur sapere che esista: semplicemente i giocatori di
ping- pong colpiscono la pallina in
modo da modificarne il pi possibile la traiettoria naturale, e renderla cos praticamente imprendibile dallavversario.
In Italia a farlo sono in tantissimi: i quindicimila professionisti
iscritti alla Fitet (la Federazione
italiana tennis tavolo), gli studenti
delle quattrocento scuole medie
inferiori dove questo sport insegnato regolarmente, e le migliaia
di dilettanti che si allenano nei circoli sportivi e nelle parrocchie.

Prima erano tutti


difensori, ora sono
tutti attaccanti

Chi batte bene alla


met dell'opera
Qui sopra, e a destra,
alcune immagini di un
momento fondamentale
dell'incontro: la battuta.
Il colpo pi diffuso durante
il gioco il "top spin":
la pallina, colpita dal
basso in alto, toccher il
tavolo e schizzer via.
Un colpo che anche
passato al tennis grazie a
campioni come Bjorn Borg,
gi assi del ping-pong.

Focus 90

Per mandare la pallina nell


altra parte del campo si possono
usare almeno una quindicina di
tecniche diverse. Per il colpo pi
efficace il top spin, spiega
Domenico Del Rossi, perugino,
responsabile della formazione
degli allenatori della nostra federazione. Lhanno inventata i giapponesi, e consiste in un movimento obliquo della racchetta, che va
dal basso verso lalto. In questo
modo la pallina segue una traiettoria a parabola e, quando rimbalza sul campo avversario, ha una
rapida e imprevedibile accelerazione in avanti. Ma si pu anche
ottenere leffetto contrario, e cio
un particolare rimbalzo frenato,
grazie a un altro colpo capace di
spiazzare lavversario: il back
spin, che si ottiene sempre tagliando la pallina con la racchetta in posizione obliqua, ma questa volta con un movimento
dallalto verso il basso.
Perch tutto questo? Perch il
successo di ogni colpo dipende
soprattutto dallangolatura, pi o
meno prevedibile, con cui la pallina atterra e poi rimbalza sul tavolo: nel caso dei normali scambi o
colpi piatti per esempio, questa
arriva sul campo e rimbalza formando due angoli identici. Ecco
perch quando si utilizza solo questa tecnica, evitando cio schiac-

ciate e tagli particolari, chi riceve la


palla riesce a prevedere con facilit il punto esatto dove deve indirizzare la racchetta
In realt, il gioco cambiato
moltissimo negli ultimi trentanni,
racconta Luigi Cavalieri DOro di
Bologna, arbitro internazionale.
Prima i campioni erano grandi
difensori. Il bravo giocatore, cio,
sapeva soprattutto prendere i
colpi dellavversario. Ora invece
si punta sulla velocit (e infatti,
subito dopo gli asiatici adesso i pi
forti sono gli svedesi, che hanno
una solida preparazione atletica), e
i campioni internazionali sono
quasi sempre attaccanti. E il caso
del nostro numero uno, Massimo
Costantini, che con oltre quattrocento presenze in nazionale, e
nonostante i suoi 35 anni, continua a distinguersi per un gioco
molto rapido e incalzante.
Levoluzione stata in realt
resa possibile anche dai perfezionamenti delle attrezzature. Anzitutto, quasi tutte le racchette sono
rivestite di caucci liscio, e non pi
da quello con puntini in rilievo,
spiega Nunzio Sorrentino, responsabile del Centro federale di Fiuggi. E con le racchette lisce favorito il gioco dattacco, perch la
pallina scivola meglio sulla superficie e quindi pi facile effettuare
colpi di taglio e rotazioni particolari. Inoltre, su questo tipo di racchette la pallina rimbalza mag-

Quale impugnatura?
Classica o "a penna"

I due tipici modi


di impugnare la
racchetta: sopra,
nel modo pi
classico, a destra
con lo stile "a
penna", preferito
dagli orientali.
Con quest'ultimo
per impossibile
effettuare colpi di
rovescio, e
l'atleta deve
spostarsi
velocemente, per
colpire la pallina
sempre di dritto.

Focus 91

Sport

All'inizio l'avevano chiamato


whiff-whaff. Ma poi decisero
di chiamarlo ping-pong

giormente, e pu raggiungere velocit incredibili. Quali? Le hanno


calcolate con un computer Domenico Del Rossi e Renato Rodano
del Politecnico di Milano, e il risultato sorprendente: quando viene
schiacciata da un buon giocatore, nei primi dieci centimetri di
traiettoria la pallina pu arrivare a
150 chilometri orari. In commercio
esistono racchette verdi, gialle,
azzurre. Ma chi partecipa a un torneo ufficiale, deve sempre utilizzarne una bicolore. E cio con un
lato nero e laltro rosso, che lavversario pu osservare con atten-

Oriente contro Nord


Un incontro internazionale.
I Paesi leader del ping pong
sono oggi Cina e Svezia.

zione prima dellinizio della partita: si ha cos la possibilit di


conoscere le caratteristiche dei
due lati (se per esempio la superficie puntinata), memorizzarne
il colore, e aspettarsi un colpo pi
corto o pi violento a seconda
della faccia della racchetta con la
quale il rivale colpisce la pallina.
Non una regola stabilita a caso.
Sette anni fa venne infatti pro-

mulgata dalla federazione internazionale, per bloccare uninsolita


abitudine dei cinesi: questi costruivano artigianalmente le loro racchette, poi le deformavano (lasciandole per esempio a lungo
sotto il sole), oppure bruciavano
una parte del rivestimento, o incidevano il lattice. E vincevano tutti
i campionati grazie a colpi assolutamente imprevedibili.
Era, questa, una delle rarissime
scorrettezze nella storia del pingpong (ma gli addetti ai lavori preferiscono chiamarlo tennis tavolo) che, anche quando si fa aggressivo, non diventa
mai violento, stressante o altamente competitivo. Il motivo semplice: per riuscire a intercettare la pallina e a
colpirla nel giro di
poche frazioni di secondo, necessaria la
massima concentrazione sui propri movimenti e sugli spostamenti della palla. Paradossalmente infatti
, non si combatte contro un altro
giocatore, ma contro la propria
lentezza, o lincapacit di prevedere le traiettorie della pallina. Nel
ping-pong insomma, si combatte
anche con i propri limiti.
Per ottenere i massimi risultati
bisogna sempre trovarsi in una
perfetta condizione fisica e mentale, dice Giuseppe Leti, presidente della Commissione medica
della federazione. Ed una condizione che si verifica intorno ai
diciotto anni. In seguito si possono
solo perfezionare le tecniche gi
acquisite. La pratica del ping-

Attrezzi sofisticati
a racchetta. Ha un telaio di
Llimetri
legno, di non pi di cinque mildi spessore, con incollato

La pallina. Di celluloide, pesa due


grammi e mezzo e ha un diametro
di 3,8 centimetri. In genere si utilizza di colore bianco, ma da qualche anno, in seguito a particolari
esigenze di riprese televisive
durante i campionati, ora sono
piuttosto diffuse anche le palline
gialle. Non bisogna inoltre mai
indossare una maglietta dello stesso colore della pallina, per evitare
di disorientare lavversario.
Il tavolo. E' lungo 274 cm e largo
152,5 cm. I migliori sono quelli

su ogni faccia uno strato di gommaspugna e uno di caucci naturale di due millimetri e mezzo. Si
possono scegliere due tipi di racchette: quella da difesa, con gommaspugna a cellule aperte (al
momento dellimpatto con la pallina, laria presente nella gomma
viene espulsa e quindi non restituisce la spinta), e quella da attacco, con gommaspugna a cellule
chiuse (laria, compressa allinterno della
gomma, risponde all
impatto della palla e si
ottiene una spinta).
Sullimpugnatura i fabbricanti indicano la
velocit di rimbalzo
(speedy), la capacit di
rotazione (spin) e quella di sentire limpatto
(control), attraverso
simboli: palline o stelline in numero da uno a Due racchette: normale e "ovale".
cinque. Per un giocatore di media tedeschi, di legno pressato vernicapacit, tutti i valori dovrebbero ciato a caldo e successivamente
avere un valore pari a tre. Di re- satinato (su un tavolo troppo lucicente stata inventata una rac- do, la pallina tenderebbe a scivochetta ovale: consente colpi pi lare). E' meglio se viene posto su
potenti e di imprimere maggior un pavimento privo di affossa"effetto" alla pallina.
menti e semirigido.

pong rende comunque pi agili,


fa consumare calorie (anche 500 o
600 in unora di allenamento), e
stimola luso di tutte le articolazioni: polso, gomiti, spalle, ginocchia, caviglie e cos via. Per questo indicato anche per gli anziani
che si trovino in buone condizioni
generali di salute.
Ma quali sono le caratteristiche
fisiche ideali del buon giocatore?
Bisogna avere una statura media,
intorno al metro e settanta, per riuscire a essere veloci negli spazi
brevi e negli scatti. Molti giocatori
italiani hanno in realt questa caratteristica, eppure nessuno di loro
mai riuscito a strappare una vit-

toria importante ai campionati


internazionali. Perch voi giocate solo per divertirvi, commenta
Ge KeQuiang , cinese, da cinque
anni istruttore al Centro federale
di Fiuggi. Noi abbiamo una mentalit diversa: giochiamo tutti, per
vincere, fin da quando siamo bambini. E per questo che siamo forti
a ping-pong. E certo non perch
siamo pi bassi.

Olga Noel Winderling

Per saperne di pi:


Massimo Quintiliani
Tennis tavolo, preparazione fisica, tecnica e didattica
Edizioni Societ Sportiva

Pi di cent'anni con una racchetta in mano

a da poco compiuto centanni.


Ufficialmente infatti il tennis
da tavolo nato a Londra nel
1891, quando il signor Charles
Baxter ne ha registrato il brevetto.
In realt esso esisteva gi da
dieci anni. Gli inglesi ci giocavano
nei club durante le giornate piovose, quando non potevano giocare a tennis, spiega Massimo
Quintiliani, ex allenatore della
Nazionale. E stato ancora un inglese, John Jacques, ad attribuire

Focus 92

il nome di ping pong a questo


sport, che nel giro di pochi anni si
diffuso in tutto il mondo. Nel
1899 infatti il tennis da
tavolo arriv in Giappone, e nel 1910 in Corea e in Cina, dove ebbe subito un enorme
successo. Contemporaneamente hanno cominciato a giocare a
ping-pong anche francesi, tedeschi, unghe-

resi e russi. In Italia questo sport


arrivato con un po di ritardo. Non
si conosce la data esatta, ma di

certo era gi conosciuto nel 1912.


Su un numero della Domenica del
Corriere di quellanno si parla infatti di un nuovo gioco divertente e
rilassante, che possono praticare
anche le signore, fra una chiacchierata e un t con le amiche. Le
racchette ricoperte di gomma
rugosa furono introdotte dopo la
Prima guerra mondiale.
In un circolo milanese del 1934
scene di un torneo femminile.

Patrimonio artistico

I Romani costruirono nellImpero quattrocento anfiteatri,


per divertire il popolo
con spettacoli cruenti.
Che cosa ne rimane?

I primi ponteggi del cantiere del Colosseo


sono stati montati tra le arcate del
secondo piano, gi da tempo chiuse al
pubblico. Si lavora infatti su singoli spicchi
per consentire laccesso ai turisti.

Attacchi
chimici
Un particolare
del perimetro
esterno del
Colosseo: sono
evidenti i danni
dovuti allo
smog e alle
piogge acide. Il
primo corrode,
le seconde
ristagnano
nelle crepe
trasformandosi
in muffe. Ora
si sta ripulendo
la superficie
con acqua
nebulizzata.

Oggi manca il pavimento


Il piano dellarena completamente
scoperchiato: in origine qui cera
un grande spiazzo in terra battuta
dove si esibivano i gladiatori e che
nellultima fase del restauro sar
ricostruito in legno. Servir anche a
proteggere i sotterranei che sono
stati danneggiati dalla pioggia.

Focus 94

E iniziato il restauro della pi grande e malandata arena


del mondo: quattro anni per riportare allantico splendore
i marmi anneriti e per consolidare le strutture pericolanti.

Operai montano le impalcature


del Colosseo. L'ultimo restauro
globale risale al secolo scorso.

er costruirlo furono
necessari dieci anni e
quindicimila operai. Il
Colosseo, il monumento
pi grande dellantichit romana,
in origine era anche il pi sfarzoso, riccamente decorato con marmi, bassorilievi, statue, mosaici,
fontane zampillanti, tendoni di
seta, ricami in oro e porpora.
Oggi per tutto questo difficile da immaginare, perch il
gigantesco vaso di pietra nel
quale Roma ha raccolto il sangue
del mondo(cos lo defin lo storico Gregorovius nel secolo scorso)
ridotto al solo scheletro. Che per
di pi si sta lentamente sfarinando
come una glassa di zucchero.
I muri e i pilastri sono infatti da
consolidare perch il tempo li ha
corrosi. I pavimenti degli ambulacri superiori (cio i corridoi di passaggio) cedono. Le volte sono indebolite dalle infiltrazioni dacqua
e vanno risanate. La rete fognaria
tutta da ripristinare. I marmi
superstiti, completamente anneriti dallo smog, devono essere ripuliti. Costo delloperazione: 40
miliardi. Tempo necessario: quattro anni di lavoro.
La cartella clinica dellAnfiteatro Flavio, i cui restauri sono iniziati soltanto ora che uno sponsor,
la Banca di Roma, intervenuto a

Aperto per restauri

Colosseo &
colossei

Quaranta miliardi e Roma


riavr il suo "gigantesco
vaso di pietra" intatto
Il tutore
del Colosseo
Adriano La Regina,
sovrintendente ai
Beni Archeologici
di Roma: "Il vero
problema resta
il traffico".

finanziarli, questa. E rivela un


degrado storico, cio antico
quasi quanto il monumento stesso.
Il Colosseo risale infatti all80
dopo Cristo, anche se in realt i
combattimenti tra gladiatori e
belve feroci si svolgevano gi da
oltre due secoli: per primi furono
Marco e Decimo Bruto a organizzare a Roma, nel Foro, uno spettacolo in onore del padre. A quel
tempo per i ludii, eredit etrusca,
erano munera, cio rare e solenni
celebrazioni in occasione di funerali. Solo pi tardi si trasformarono, da rito religioso, sanguinario
ma sacro, in puro divertimento
popolare.
LAnfiteatro Flavio (ribattezzato Colosseo per via della gigantesca statua in bronzo di Nerone, il
Colosso, che si trovava al suo
ingresso) poteva contenere 70 mila

Le pi belle arene
romane costruite
fuori dall'Italia
Romani costruirono in tutto l
Ialmeno
impero circa 400 anfiteatri,
uno per ogni centro

persone, praticamente come lo stadio Olimpico. I festeggiamenti per


linaugurazione durarono cento
giorni consecutivi e costarono la
vita a migliaia di gladiatori. Tuttavia gli spettacoli pi cruenti li
organizz Traiano nel 106 quando, per celebrare il trionfo sui
Traci, fece scendere nellarena diecimila uomini. Fu il re dei Goti
Teodorico, divenuto signore dItalia, ad abolire definitivamente ogni
tipo di spettacolo nell'arena.

Un volto
elettronico
Unimmagine
al computer
dallo studio di
Giorgio Croci,
ingegnere e
membro della
commissione
di restauro:
riporta lo stato
di dissesto nel
1350 (in rosa e
verde le parti
compromesse).

Una cava di marmi


nel cuore
della capitale
Lultimo combattimento si svolse nel 523, dopo di che il pi celebre anfiteatro del mondo decadde: durante lAlto Medioevo, periodo di grave crisi per la citt e di
penuria di metalli, i cittadini si
misero a staccare con lo zolfo i
ganci di ferro che tenevano insieme i conci di travertino. NellXI
secolo il monumento venne trasformato in fortezza dalla famiglia
romana dei Frangipane, e un secolo dopo, quasi fosse un villaggio,
ospitava addirittura botteghe e
taverne. Per un certo periodo fu

anche deposito di letame, mentre


nel Rinascimento era utilizzato
soprattutto come cava di pietra:
solo nel 1451 ne uscirono 2422 carrette di materiale dirette ai cantieri del Vaticano.
E ora invece il Colosseo si ricompone: Oltre al consolidamento delle strutture, potr finalmente essere realizzato un progetto che accarezziamo da molto

tempo e cio la ricostruzione di


una pedana lignea come quella che
in origine copriva il piano dell
arena dice Adriano La Regina,
sovrintendente ai Beni Archeologici di Roma. Cos metteremo al
riparo le strutture oggi esposte alla
pioggia e offriremo al pubblico la
suggestione di una vista unica, che
finora gli stata negata. Nel frattempo il monumento non sar co-

Identikit di unarena: cos si riconosce un capolavoro dellingegneria antica

urono i Romani a inventare, con lanfiteatro, la


tipologia delledificio attuale
pi diffuso per gli spettacoli
sportivi, lo stadio: il termine
antico viene dal greco theatron e anf, ovvero spazio
destinato agli spettatori che
gira tuttintorno. Il teatro invece, edificio analogo ma semicircolare, risale allantica Grecia. Le principali caratteristiche architettoniche:
1 Gli ingressi erano numerosi (ottanta nel Colosseo),
ma uno solo quello monumentale, che solitamente era
disposto lungo unestremit
dellasse minore.
2 La cavea, ossia le gradinate riservate al pubblico, era
inclinata di circa 30 e presentava file di sedili concentriche alle quali si accedeva
attraverso corridoi sotterranei tra loro non comunicanti.
I posti erano infatti numerati
e divisi per categorie, anche
se i biglietti dingresso erano

Focus 96

gratuiti e venivano distribuiti il


giorno prima dello spettacolo.
3 Il corridoio del pianterreno era riservato al passeggio e serviva anche per
ripararsi dagli acquazzoni
improvvisi. Un altro corridoio

di questo tipo, ma a copertura piana, si trovava invece


sullattico.
4 Larena, in terra battuta,
era lo spazio riservato allesibizione dei lottatori. Spesso il
primo ordine dei gradini si

trovava innalzato a due metri


di altezza (il podium, riservato a personalit di rilievo), ed
era cos concepito proprio per
separare i lottatori dal pubblico. Sotto larena si trovavano i depositi per suppellet-

tili sceniche.
5 I velaria, tende di tela,
venivano agganciati al piano
pi alto e, con un sistema di
carrucole e corde, calati
sullanfiteatro per ripararlo.
6 I carceres, ossia i locali
in cui si custodivano le belve,
si trovavano allestremit
dellasse maggiore dellanfiteatro, in prossimit degli
ingressi dei lottatori.
7 La struttura di sostegno
della cavea era caratterizzata
da muri radiali, tra loro collegati mediante volte a botte,
che si restringevano via via
a imbuto verso il centro
dellarena.
8 Il deflusso delle acque
era convogliato in condotti a
percorso ellissoidale, che
sfruttavano la pendenza del
terreno.
9 Statue, sculture e busti
decoravano la facciata esterna
dellanfiteatro, lattico e il palco
donore. Ovunque sono del
tutto scomparse.

munque mai chiuso ai visitatori,


perch si sta procedendo a campione, cio dividendo a spicchi
larena e lavorando su ciascuno
separatamente . Il primo cantiere
stato aperto nel settembre scorso
tra le arcate del secondo piano, gi
da tempo chiuse al pubblico per il
pericolo di crolli.
Come si procede? Operazione
iniziale stato il lavaggio delle
superfici del monumento con
acqua nebulizzata, per ripulirlo
dallo sporco accumulato e quindi
consentire una "lettura" pi dettagliata del suo deterioramento:
fessurazioni, crepe, graffiti. Poi si
drener il terreno della cavea, completamente infradiciato dalle infiltrazioni dacqua piovana e quindi
indebolito.
Ma linsidia dellacqua si nasconde anche nel sottosuolo: il
Colosseo sorge infatti sul lago prosciugato della Domus Neroniana,
e quindi su un terreno ancora percorso da fiumi sotterranei.

Un ricostituente
di resine e acciaio
per il travertino
Mentre i tecnici procedono al
pronto soccorso, si stanno anche
raccogliendo in una banca dati
tutte le informazioni storiche e i
progetti di restauro proposti in
questi anni e mai realizzati: serviranno a costruire modelli matematici su cui basare i prossimi pi
radicali interventi.
Lurgenza di un restauro globa-

Quando cera
il Colosso
Ricostruzione
del Colosseo
con lenorme
statua dalla
quale ha preso
nome: raffigura
Nerone, che
pare amasse
anche esibirsi
nellarena
contro i leoni.

le del Colosseo era gi stata in


realt sottolineata qualche anno fa
dal professor Giorgio Croci, dellIstituto di Scienza delle Costruzioni dellUniversit La Sapienza
di Roma e oggi membro della
commissione di restauro. I suoi
studi mettono a fuoco, in particolare, le reazioni del monumento a
sollecitazioni sismiche: Nel territorio romano i terremoti si susseguono con cadenza regolare di
qualche secolo: noi abbiamo ricostruito, attraverso le fonti storiche,
i danni subiti dal Colosseo in seguito ai grandi sismi del 443, 801,
1349, 1703 e abbiamo quindi visualizzato elettronicamente la situazione di progressivo degrado. Oggi
nessuno pi costruirebbe un edificio alto cinquanta metri tutto in
muratura (cio mattoni e calce),
ma nel 60 dopo Cristo i terremoti
non si erano ancora verificati.
Secondo Croci il Colosseo presenta comunque, gi nella struttura
originaria, anche uno scarso collegamento tra le pareti esterne cir-

colari e i setti radiali (cio i muri


disposti a raggiera sotto la cavea),
che rende la struttura particolarmente fragile.
E allora come si pu intervenire
per salvare quanto rimasto? Esistono due metodi: nel caso di
situazioni molto compromesse si
sostituiscono anche interi blocchi
di muratura pericolante con altri
blocchi. In altri casi, come gi abbiamo fatto dieci anni fa con sei
pilastri che stavano per crollare,
sono sufficienti delle iniezioni di
resine e sostegni di acciaio inossidabile, che poi si ricoprono con
travertino nuovo, conclude Croci.
In ogni caso, per, uno dei problemi maggiori per la stabilit del
Colosseo deve essere ancora risolto, spiega La Regina: E il traffico. Il sindaco di Roma Franco
Carraro ha infatti promesso di
ridurre del 50 per cento la circolazione intorno al monumento
(attualmente transitano seimila
auto allora), ma non ha specificato quando.

importante. Questi sono giunti


fino a noi quasi intatti:
Arles (Francia)- Lanfiteatro,
protetto dallUnesco, il pi
grande tra quelli realizzati dai
Romani in Francia. Misura 136
per 107 metri (calcolando la lunghezza degli assi principali) ed
caratterizzato da due ordini di
60 archi dorici nel giro inferiore
e corinzi nel superiore. Risale al
II secolo, e forse al regno di
Adriano. Oggi dispone di 12 mila
posti e viene utilizzato soprattutto per le corride.
Nmes (Francia)- Laltra grande arena provenzale leggermente pi piccola della precedente (133 per 101) e di un
secolo pi antica. Anch'essa viene
oggi utilizzata per spettacoli.
Pola (Croazia)- A guardia del
confine orientale italiano, Pietas Julia Pola divenne colonia
romana in et augustea. La sua
arena, particolarmente ben conservata allesterno e in bella
posizione panoramica, risale al I
secolo. Non restano tracce delle
gradinate, asportate in epoca
bizantina. Oggi utilizzata per
spettacoli musicali.
El Djem (Tunisia)- Lanfiteatro
di Thysdrus, questo il nome dell'antica colonia africana, il sesto,
in ordine di grandezza, tra tutti
quelli costruiti dai Romani. Misura infatti 148 per 122 metri e
poteva ospitare circa 30 mila
spettatori. Venne costruito intorno
al 230 dopo Cristo e nel Seicento
fu trasformato in cava di pietra.
Secondo una credenza popolare
le sue pietre hanno il potere di
tenere lontani gli scorpioni dalle
case, e per questo i cittadini, fin
dai tempi antichi, hanno asportato materiale dal grande edificio.
Attualmente l'arena ospita spettacoli musicali.

Lanfiteatro di Arles (Provenza):


nel Medioevo era una fortezza.

Focus 97

Colosseo & Colossei

Qui si divertivano gli antichi Romani

Venti secoli
di abbandono
Inquinamento, vandalismo, piogge acide:
le altre arene del nostro Paese stanno
andando in pezzi, ma non ci sono fondi
per restaurarle. Ecco i casi pi gravi.

ono pi di cento i colossei costruiti dai Romani in Italia quasi duemila anni fa: rappresentano i pi antichi prototipi dei
nostri stadi e delle arene per le
corride, e vennero eretti a spese
dei vip dellepoca per ingraziarsi il popolo, offrendogli come
svago i combattimenti tra schiavi
e belve feroci.
Quasi tutti questi monumenti
oggi vanno in rovina, o comunque
corrono seri rischi, minacciati
come sono da incuria, abbandono,
inquinamento e vandalismo.
Ma quanto grave la situazione? Per ora persino impossibile
dirlo, perch manca un censimento globale dei beni monumentali
sul territorio italiano e quindi
anche degli anfiteatri, dice larcheologa Alessandra Melucco
Vaccaro dellIstituto Centrale del
Restauro. E anche per questo
che abbiamo iniziato la compilazione di una Carta del rischio del
patrimonio culturale italiano. Si
tratta di una schedatura elettronica dei singoli monumenti, che per
il momento viene per avviata solo
per quattro aree geografiche:
Roma, Napoli e forse Piemonte ed
Emilia Romagna. I primi risultati
sono previsti per il 1994.

Dal nord al sud


la mappa italiana
del degrado
Nel frattempo, volendo ricostruire una mappa geografica degli
antichi edifici per lo spettacolo, le
fonti pi autorevoli restano Plinio,
Svetonio,Tacito, Marziale: i loro
scritti rivelano infatti che in tutto
lex-impero romano (da Gibilterra
al Mare del Nord, dal Maghreb
fino al Golfo Persico) vennero
eretti ben quattrocento anfiteatri.
Tra quelli di casa nostra, lArena
Focus 98

di Verona lunico che non ha mai


smesso di ospitare spettacoli, al
punto che la Soprintendenza ai
beni Archeologici del Veneto, per
salvaguardarlo, ha dovuto denunciarne alla Procura i continui maltrattamenti da parte del pubblico.
Tutta colpa del rock, dice la sovrintendente Giuliana Cavalieri
Manasse. Andrebbe bandito dallArena, e lo chiederemo nell
incontro previsto con il procuratore della Repubblica e con il sindaco di Verona. Non vogliamo far
chiudere lanfiteatro, ma almeno
limitare gli spettacoli alla sola stagione lirica e a 4 o 5 concerti
allanno. Rock escluso, perch il
suo pubblico non abbastanza
rispettoso della struttura e perch
quel tipo di musica produce vibrazioni molto intense e quindi particolarmente dannose.
Opposto il problema di molti
altri anfiteatri italiani, che non soffrono di abuso ma di abbandono.
Il fenomeno stato gi denunciato
nel 1987 dalla ricerca Memorabilia, condotta dal ministero dei
Beni Culturali in collaborazione
con lItalstat: qui si segnalavano
tra gli esempi di degrado i monumenti romani di Spoleto, Padova,
Cividate Camuno (Brescia), Nocera Superiore (Salerno), Falerone
(Ascoli Piceno), Urbisaglia (Macerata). E anche il colosseo di Milano (nellarea tra via De Amicis, via
Arena e Conca del Naviglio) distrutto nel VI secolo e utilizzato
come cava per costruire la basilica
di San Lorenzo: oggi ridotto a
pochi ruderi, in gran parte ancora
interrati. Da anni in Comune si
parla di recuperarlo per realizzare
un parco archeologico, ma intanto
si pu immaginarlo completo solo
attraverso una ricostruzione grafica.
Il problema pi grave per i
monumenti dellantichit evidentemente di natura economica:

centoventidue gli
Etuttarano
anfiteatri sparsi lungo
la penisola: lo rivelano gli scrittori dell'epoca
nelle loro opere e le testimonianze archeologiche.

VERONA
Regger il robusto calcare di Valpolicella?

Con questo materiale venne realizzata, nella prima met del I secolo
dopo Cristo, lArena di Verona, per dimensioni il quarto anfiteatro in
Italia dopo quelli di Roma, Capua e Pozzuoli. Da allora ospita quasi
quotidianamente spettacoli musicali e teatrali di grande richiamo.
Sono stati anche aggiunti camerini e depositi per le attrezzature
che la Sovrintendenza chiede di spostare in un palazzo esterno.

PADOVA
Basterebbe
un solo miliardo
Questa la cifra stimata
dalla Sovrintendenza
per il restauro dellunico
monumento di epoca
romana ancora visibile in
citt. Risale alla seconda met del I secolo
avanti Cristo e da allora non mai stato curato. Si trova in pieno
centro urbano, sottoposto allazione corrosiva dellinquinamento. .da

1 Avella (Av)
2 Albano (Rm)
3 Alife (Ce)
4 Aquino (Fr)
5 Atella (Pz)
6 Calvi Risorta (Ce)
7 Presenzano (Ce)
8 S.M.Capua V. (Ce)
9 Cassino (Fr)
10 S.Felice Cir. (Lt)
11 Cuma (Na)
12 Formia (Lt)
13 Frosinone
14 Fondi (Lt)
15 Lanuvio (Rm)
16 Pratica di M. (Rm)
17 Minturno (Lt)
18 Napoli
19 Ostia (Rm)
20 Pompei (Na)
21 Palestrina Rm)
22 Pozzuoli (Na)
23 Roma
24 Salerno
25 Sezze (Lt)
26 Mondragone (Ce)
27 Sessa (Ce)
28 Sorrento (Na)
29 Terracina (Lt)
30 Telese (Bn))
31 Tuscolo (Rm)
32 Velletri (Rm)

Tuttavia molti di questi


edifici sono oggi scomparsi: ancora visibili (anche se
ridotti a pochi ruderi) sono
quelli delle localit sottolineate nell'elenco .

33 Venafro (Cb)
34 Aeclanum (Av)
35 Benevento
36 Canosa di P. (Ba)
37 Conza (Av)
38 Ordona (Fg)
39 Larino (Cb)
40 Lucera (Fg)
41 Lecce
42 Taranto
43 Venosa (Pz)
44 Atena Lucana (Sa)
45 Grumento N. (Pz)
46 Paestum (Sa)
47 Alba Fucens (Aq)
48 Amiternum (Cb)
49 Bojano (Cb)
50 Cures (Ri)
51 Fidenae (Rm)
52 S.Valentino di
Casoria (Aq)
53 S.Benedetto dei
Marsi (Aq)
54 Roselle (Gr)
55 Rieti
56 Castel Vecchio
Subequo (Aq)
57 Tivoli (Rm)
58 Monteleone
Sabino (Ri)
59 Ancona
60 Ascoli Piceno

61 Osimo (An)
62 Cupra Mar. (Ap)
63 Falerone (Ap)
64 Fermo (Ap)
65 Atri (Te)
66 Teramo
67 Macerata
68 Urbisaglia (Mc)
69 Assisi
70 Carsulae (Tr)
71 Foligno (Pg)
72 Spello (Pg)
73 Terni
74 Bevagna (Pg)
75 Otricoli (Tr)
76 Pesaro
77 Spoleto
78 Chieti
79 Arezzo
80 Falerii Novi (Vt)
81 Firenze
82 Lucca
83 Lucus F. (Rm)
84 Luni (Sp)
85 Sutri (Vt)
86 Volterra (Pi)
87 Bolsena (Vt)
88 Rimini (Fo)
89 Bologna
90 Ozzano
dellEmilia (Bo)
91 Imola (Bo)

92 Forlimpopoli (Fo)
93 Modena
94 Parma
95 Piacenza
96 Velleia (Pc)
97 Albenga (Sv)
98 Bene V. (Cn)
99 Seravalle
Scrivia (Al)
100 Pollenzo (Cn)
101 Aquileia (Ud)

102 Adria(Ro)
103 Este (Pd)
104 Cividate (Bs)
105 Cremona
106 Padova
107 Trieste
108 Verona
109 Aosta
110 Torino
111 Bergamo
112 Milano

113 Pavia
114 Vercelli
115 Catania
116 Palermo
117 Siracusa
118 Termini Im. (Pa)
119 Cagliari
120 Fordongianus(Ca)
121 Scolascium (Cz)
122 Roccella (Cz)

SPOLETO
Cos lo ha
ridotto il rigido
clima umbro

CAPUA
Anche lantico rivale del Colosseo sta male
Lanfiteatro di Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere) misura
169 x 139 metri, contro i 186 x154 di quello romano. Le sue
dimensioni rendono dispendiosa anche la semplice manutenzione
ordinaria, dice il sovrintendente Stefano De Caro, tanto che
oggi alcuni settori sono chiusi al pubblico. La legge 145 del
2/1992 ha stanziato 350 milioni, tuttavia non ancora erogati.

LUNI
L'intervento pi urgente
Nel porto dellantica Luna
(La Spezia) si imbarcavano
i marmi di Carrara destinati
a tutto limpero. Oggi larena
deturpata da vandali, che
accendono fal notturni e
lasciano rifiuti e siringhe.
Presto sar recintata, e si pensa di rafforzare le volte pericolanti.

TERAMO
LAbruzzo
in cantiere
Sotto il dominio
romano la citt si
chiamava
Interamnia: tra i
monumenti di
quellepoca
rimasto anche
lanfiteatro,
del I secolo dopo
Cristo, il cui
perimetro di
laterizio sar
presto consolidato.

Il monumento non
riceve alcun tipo di
manutenzione, e la
Sovrintendenza
segnala i gravi
danni abrasivi
dovuti alle gelate
invernali. Risale
alla prima epoca
imperiale ed
una struttura di cinquemila metri quadrati ora adibita a caserma e ad
abitazioni. Andrebbe restaurata, e scavata nelle parti ancora interrate.

POZZUOLI
Un monumento
spogliato
Prima era decorato
riccamente, ma oggi
versa in condizioni
drammatiche. Da
tempo sono in corso
lavori di restauro.
Lantica Puteoli era
il porto di Roma per
lOriente e, con Capua, la
citt pi florida del sud.

in Italia un anno di tutela del patrimonio artistico equivale, in stanziamenti, alla costruzione di una
quarantina di chilometri di autostrada, ossia a circa 430 miliardi. Per
di pi lerogazione di tale cifra (alla
voce "manutenzione e restauri" nel
Bilancio dello Stato) stata congelata questanno fino al 31 dicembre.

Arriva lo sponsor
e il restauro
diventa business
Un valido contributo economico
invece venuto, negli anni dal 1982
al 1990, dai finanziamenti del Fio
(Fondo investimenti e occupazione): sorto in un momento di grave
crisi occupazionale, sovvenzionava
quei progetti che garantissero anche
un buon ritorno economico. Cos il
Fio in sei anni ha elargito 1600
miliardi per 75 importanti interventi di restauro (tra i quali i Sassi di
Matera, Ostia Antica, Brera), ma
ha tuttavia negato i fondi per il
Colosseo. In questo caso, per fortuna, intervenuto lo sponsor, incoraggiato dalla legge 512 del 1982, in
base alla quale chi investe nel
restaurare opere darte di provato
valore pu detrarre tali spese dalla
dichiarazione dei redditi.
Lo sponsor finisce per per
miracolare solo opere darte di
fama mondiale. E tutte le altre,
allora? Molti sperano nella Carta
del rischio dellIcr: il sistema di
compilazione, elettronico, sfrutta
la teoria dei sistemi per stabilire
matematicamente la quota di
rischio di ciascun monumento
rispetto ad alcuni parametri variabili: smog, sismi, presenze turistiche, spopolamento. Insomma, una
sorveglianza speciale che, una volta
operativa, dovrebbe almeno stabilire senza pi dubbi le priorit di
intervento.

Cristina Mochi
Focus 99

Scienza - Le macchine del tempo escono dal mondo della fantasia: ora se ne occupano tre illustri fisici

Un sa lto nel passato

Si potranno usare
le astronavi, proprio
come nei viaggi
spaziali.Oppure
ci si potr affidare
a bolle di energia. La realizzazione tecnica
ancora lontana, ma le prove al computer
assicurano che si pu fare.

Tutto cominci quando


Albert Einstein...
Le equazioni di Einstein, elaborate nei primi anni del secolo, costituiscono la teoria della
relativit: legano per la prima
volta concetti apparentemente
non collegabili, come spazio e
tempo, e introducono lequivalenza fra massa ed energia.
In particolare si prevede lesistenza di una velocit massima: quella della luce. Infatti,
secondo le equazioni, la massa
di un corpo aumenta con la sua
velocit, e diventa infinita raggiungendo la velocit della luce
(300 mila km al secondo). Ci
vorrebbe dunque una forza infinita per andare oltre.
Inoltre, avvicinandosi alla
velocit della luce (e diventando

quindi infinita
la massa), il
tempo rallenta. E un oggetto che
raggiungesse
i 300 mila
chilometri al
secondo
congelerebbe il proprio
tempo. Ipotizzando la possibilit
di andare oltre (i fisici post einsteiniani hanno introdotto il
concetto di tachione, vale a
dire una particella elementare
ipotetica che si sposta pi velocemente della luce) il tempo
comincerebbe a scorrere all
incontrario.

Gallerie verso
un altro tempo
Un buco nero pu
piegare lo spazio
creando scorciatoie
tra luoghi e tempi
diversi. Sopra,
Stephen Hawking.

gio nel passato nelle vicinanze di


un buco nero perfettamente possibile, anche se non so come potrebbe uscirne il coraggioso astronauta, o temponauta. Bisogna
infatti tenere presente che, in casi
del genere, le equazioni di Einstein prevedono soluzioni altamente instabili: un minimo elemento di disturbo, come la presenza
di un astronauta, potrebbe modificarle profondamente.

1 Trovare i buchi nello spazio


ei buchi neri si parla sin dai
D
primi anni Settanta (il battesimo dovuto al fisico statunitense
John Archibald Wheeler), e si pensa
siano il risultato di un catastrofico
collasso stellare.
Quando infatti una stella esaurisce il suo combustibile, e le reazioni nucleari che la facevano
splendere non sono pi sufficienti
a contrastare la forza di gravit
interna, il gas incandescente che
la compone comincia a precipitare
verso il centro. A questo punto la
stella pu morire con una grandiosa esplosione, oppure contrarsi
fino a diventare un punto, con una
gravit talmente enorme da non
lasciar sfuggire nemmeno un raggio di luce. Cio un buco nero. La

sua terribile forza dattrazione


inghiotte ogni oggetto nelle vicinanze come un gigantesco aspirapolvere cosmico che trattiene
anche la luce. L'unico elemento
per individuarlo sono i raggi X
emessi dalla materia che vi cade
dentro, roteando a spirale. L'osservazione di un intenso fascio di
raggi X nello spazio potrebbe indicare che una stella stata appena
inghiottita, e che forse i suoi frammenti stanno viaggiando verso il
passato.
Infilarsi in un buco nero con un
veicolo spaziale sarebbe probabilmente letale. E per possibile
ipotizzare lesistenza di cunicoli
cosmici nelle vicinanze dei buchi
neri, sostengono Kip Thorne e

Gli oggetti pi
densi nel cosmo
Grazie all' "effetto
fionda" di due
stringhe si va pi
veloci della luce.
Sopra, Richard Gott,
di Princeton.

2 Le stringhe cosmiche
cinquanta per cento delle teorie
Ioggilsulla
nascita delluniverso sostiene
che le stringhe cosmiche esistono. Che cosa sono? Strani reperti archeospaziali che risalirebbero
addirittura al Big Bang, le stringhe o corde (dallinglese string)
cosmiche sono descritte dalle teo-

Ma nell'atomo il tempo non c'


tempo cambiasEnonseseceildirezione?
Noi
ne potremmo accorgere dicono i fisici.
Sono quarantanni che
cerchiamo una dimostrazione, e ancora non
labbiamo trovata. Com
possibile? Chiunque
capirebbe che qualcosa
non va, se vedesse per
esempio la gente camminare allindietro o la
pioggia cadere allins.
In fisica, per, il problema va inquadrato nel

regno dellinfinitamente
piccolo. E laggi le cose
vanno diversamente.
Supponiamo infatti di filmare due protoni che si
scontrano. Dopo limpatto, avviene una mutazione: al posto dei due protoni compaiono un nucleo
di deuterio (un protone
e un neutrone uniti) e
unaltra particella, il
pione. Fin qui niente di
strano: i fisici sono abituati alle trasformazioni
(sanno benissimo, per

esempio, che
nella disintegrazione radioattiva un atomo si frantuma in due
atomi pi piccoli, con caratteristiche
chimiche diverse). Lincredibile che se il film
scorresse allindietro non
sarebbe violata alcuna
legge fisica: nessuno
potrebbe dire che la pellicola stata proiettata
al contrario. Per esser-

In un atomo
(grande un
milionesimo
di mm) il
tempo
perde
significato.
ne sicuri, i ricercatori di
Berkeley hanno fatto
scontrare un nucleo di
deuterio e un pione...
ottenendo due protoni!
Nel mondo dellinfinitamente piccolo non esiste una direzione temporale obbligata.

rie come sottilissimi fasci di energia, estremamente densi. Quanto?


Tanto che un centimetro cubo
peserebbe circa 6 milioni di miliardi di tonnellate.
Nessun astronomo le ha ancora
individuate, ma gli scienziati giurano che se esistessero la loro
massa influenzerebbe lo spazio al
punto da deformarlo, e queste
deformazioni potrebbero essere
usate come scorciatoie, proprio
come se si piegasse un foglio di
carta sul quale cammina una formica, per abbreviarne il percorso.
Se unastronave imboccasse la
traiettoria giusta nei pressi di una
corda cosmica, arriverebbe allaltra
estremit prima di un raggio di
luce partito nello stesso tempo e
dallo stesso punto.
Ma lasciarsi dietro un raggio di
luce significa proprio viaggiare nel
passato, se dobbiamo credere alle
equazioni di Einstein (vedere a
sinistra). Ci siamo, ecco la macchina del tempo spaziale! C un proFocus 101

o hanno studiato, sezionato, discusso e analizzato per tre giorni: scienziati, filosofi, psicologi di tutto il
mondo si sono riuniti a Napoli in
ottobre per parlare del tempo. Per scoprire
se ci sono punti di contatto fra il tempo
della fisica, il tempo psicologico, il tempo
biologico e il tempo universale.
Esiste un tempo oggettivo? Einstein lo
nega. Ha senso parlare di tempo psicologico? S, rispondono gli specialisti, ma il bambino sviluppa questa consapevolezza un po
alla volta, basandosi sullesperienza.
Tra le tante domande ne mancava una. I
filosofi non si sono chiesti se ci sia una possibilit - sia pure remota - di viaggiare nel
passato. Ma la curiosit di scoprire che cos
il tempo e come funziona si diffusa anche
nel mondo della scienza cosiddetta pura.
Cos, quasi allimprovviso, senza che gli
scienziati si siano messi daccordo (anche
quelli serissimi come Stephen Hawking) la
macchina del tempo diventata lultima
frontiera della ricerca.
In testa al gruppo ci sono Richard Gott,
astrofisico di Princeton, e Yakir Aharonov,
fisico di Berkeley. Le loro sono solo teorie,
certo, ma pi difficile oggi esseri sicuri che il
tempo non sar violato. Vediamo in che modo.

Michael Morris, fisici al California


institute of technology. Si tratterebbe di deformazioni dello spazio, dovute alla elevata gravit del
buco nero. Attraverso questi cunicoli, s, unastronave potrebbe davvero sbucare in un punto diverso
dello spazio e del tempo.
Parzialmente daccordo l'astrofisico inglese Stephen Hawking, la pi brillante mente della
fisica contemporanea. Un viag-

C soltanto un inconveniente: secondo i fisici si pu


andare nel passato, per
impossibile tornare indietro
blema, per. Una volta sbucati
dallaltra parte della scorciatoia ci
troveremmo, s, indietro nel tempo, ma anche in un altro punto
delluniverso. Interessante invece
sarebbe tornare indietro nella
Terra di ieri. Nel 1990, per, l'astrofisico Richard Gott ha avuto
unidea. Supponiamo che nell
esperimento non sia coinvolta una
sola stringa ma due, che si muovano a una velocit quasi assoluta (il
99,99999992 per cento di quella
della luce) e in direzione opposta,
in modo da sommare le due distorsioni spaziotemporali, proprio
come due correnti daria contrarie
generano un ciclone.
Ecco come andrebbe. Lastronave parte da un pianeta, si dirige
verso la prima stringa , quella che
si avvicina: passa attraverso la
scorciatoia e salta nello spazio e
nel tempo raggiungendo laltra
corda, che invece si sta allontanando. La aggancia, inverte la rotta
passando per la seconda volta nella
scorciatoia, che le permette di tornare sul pianeta. In sostanza infatti procedendo attraverso le distorsioni cosmiche la nave spaziale
potrebbe andare talmente veloce
(certo pi della luce) da tornare al
punto di partenza ancora prima di

averlo lasciato. Dunque un viaggio che porta al passato.


Un modello matematico, e una
simulazione al computer preparata dallastrofisico di Princeton,
hanno gi dimostrato che il sistema pu funzionare.
Restano ancora due questioni,
non troppo marginali.
La prima: il viaggio sarebbe di
sola andata, visto che non ancora possibile ipotizzare una via di
ritorno al presente. Le formule di
Einstein consentono un viaggio nel
passato, ma non nel futuro.
La seconda: esistono davvero le
stringhe cosmiche? La prova decisiva pu venire, attualmente, solo
da un supertelescopio che riuscisse
a scoprire, nel cielo notturno,
unimmagine di quattro o cinque
quasar (si tratta di oggetti luminosissimi, probabilmente nuclei
centrali di antiche galassie). Secondo i pi recenti studi un immagine
simile sarebbe infatti per forza
dovuta a un effetto di curvatura
della luce che potrebbe essere provocato solo dalla presenza di qualcosa di superdenso e allungato,
come una corda cosmica. Da
tempo gli astronomi stanno cercando in cielo proprio sequenze
luminose di questo tipo.

Il micromondo
dei quanti
Il tempo scorre
tanto pi veloce
quanto pi si
lontani da un
centro di gravit.
Sopra, il teorico
Yakir Aharonov.

3 Dentro alla sfera quantistica


er molti fisici Yakir Aharonov
P
un collega geniale ma bizzarro, proprio come lultima delle sue
teorie: la macchina del tempo
basata sul meccanismo dei quanti.
Aharonov ha infatti cercato
nellinfinitamente piccolo le soluzioni che Gott ha immaginato nell
infinitamente grande. Ma come, e
perch? In realt di alcuni concetti della meccanica quantistica
Albert Einstein si dichiarava
apertamente disgustato. Vediamo di che cosa si tratta, dunque.
Una particella subatomica (elettroni, protoni, fotoni, neutrini...)
pu essere considerata come un

contenitore, una specie di bottiglia


che ha in s energia solo in misure
determinate (i quanti, appunto) e
non in altre quantit. Per esempio:
3, 5, 9, 15, ma non le misure intermedie, come 4, o 6, o 14. Laspetto
pi sconcertante della teoria
per il rapporto fra osservazione e
probabilit: una particella, infatti,
contiene contemporaneamente
tutte le energie permesse e l
unico modo per fissarla o stabilizzarla quello di osservarla. In pratica, latto dellosservazione determina la condizione della particella,
obbligandola a scegliere uno dei
suoi possibili stati. Proprio come

Nel cinema molto pi facile: ecco i temponauti


cinema, i viaggi nel
Apocoltempo
sono una strada
battuta. Il filone sembra ispirare ancora qualche
diffidenza, ma qualcuno ci
ha provato lo stesso. In
prima fila c Robert Zemeckis, regista di un film miliardario come Ritorno al
futuro (1985). La trama: il
protagonista (interpretato
da Michael J. Fox) torna per
errore nel passato, qualche
anno prima della sua nascita. Lintrusione rovina lincontro decisivo fra i suoi
genitori, e Michael rischia
Sopra, "L'uomo
venuto dall'
impossibile".
A destra, una scena
dalla seconda
parte di "Ritorno al
futuro". Pochi film
si ispirano ai viaggi
nel tempo.

Focus 102

quindi di non nascere se


non riuscir a combinare
un nuovo incontro.
Un altro film importante
Luomo che visse nel futuro, di George Pal, che risale
al 1960 ed basato sul
romanzo capostipite di questo filone: La macchina del
tempo di Herbert George
Wells. Uno scienziato solitario
inventa la
fatidica
macchina e
si imbarca in
un viaggio
nel lontano

futuro, fiducioso di incontrarvi unumanit pacifica e progredita. Scopre invece un


mondo in guerra, diviso tra
lavoratori sfruttati che vivono sottoterra e oziose creature ormai imbelli.
Un terzo film famoso Il
pianeta delle scimmie
(1968), nel quale soltanto
alla fine si scopre che i tre

Sopra, "L'uomo che visse nel futuro".

astronauti statunitensi
hanno viaggiato nel tempo e
non, come credevano, nello
spazio: il pianeta dove sono
precipitati, dominato da
scimmie intelligenti, in
realt la Terra del futuro. L'idea del balzo nel tempo
verr poi abbandonata nei
quattro "seguiti" del film.
Infine quello che rimane il
pi originale (anche se
quasi sconosciuto) film
basato sui viaggi temporali:
Luomo venuto dall impossibile (1979) di Nicholas Meyer. Il protagonista
Jack lo Squartatore che,
braccato dalla polizia nella
Londra di fine Ottocento,
ruba allo stesso Wells la
macchina del tempo appena costruita, e fugge nel
Ventesimo secolo... un
periodo che si dimostra
davvero perfetto per i suoi
criminali ideali.

Faccia a faccia con lantenato


he cosa succeC
derebbe, se davvero noi potessimo
viaggiare nel tempo? Si creerebbero
dei paradossi, cio
delle situazioni contrarie alla logica.
Vediamo le pi interessanti, e le pi
divertenti.
Il temponauta
omicida. Uno scienziato inventa la macchina del tempo e fa
un balzo di cento
anni nel passato.
Incontra un ragazzo
che si spaventa per
gli strani vestiti dello
scienziato e lo aggredisce. Per difendersi, lo scienziato
estrae una pistola e
colpisce al cuore
luomo del passato...
ma quel ragazzo era
suo nonno e non
aveva ancora messo
al mondo nessun
figlio. E se dunque lo
scienziato non
mai-nato, come ha
fatto a uccidere il
proprio mai-nonno?
Il paradosso dei
gemelli. Due gemelli si separano. Men-

tre Il primo parte per


un viaggio negli abissi dello spazio, a
bordo di unastronave pi veloce della
luce, il secondo rimane ad attenderlo
sulla Terra. Al ritorno dellastronave, il
primo gemello
invecchiato solo di
qualche anno (perch per lui il tempo
scorreva pi lentamente) mentre il
secondo ha gi i capelli bianchi. Com
possibile, se hanno
la stessa et?
Il balzo del
tempo immobile.
Uno scienziato inventa la macchina
del tempo. Sale subito a bordo e regola
il quadrante sullanno Duemila avanti
Cristo. Preme il pulsante e la stanza
scompare, ma dopo
qualche secondo le
immagini ridiventano
nitide e il temponauta vede attorno a s
lo spazio vuoto del
firmamento. Mentre
comincia a sentirsi
soffocare per la

se salire su una bilancia obbligasse


il nostro corpo ad assumere uno
solo dei suoi "possibili" pesi.
Lesperimento di Aharonov richiede la realizzazione di una sfera
di energia in grado di espandersi o
di contrarsi: chi si installasse nel
suo interno potrebbe viaggiare nel
tempo senza difficolt. Perch?
Perch, sempre secondo la relativit generale di Einstein, gravit
e tempo sono collegati, e se diminuisce lattrazione gravitazionale il
tempo passa pi in fretta. Per chi si
trova su un aereo in volo (dove la
gravit leggermente pi ridotta)
il tempo per esempio passa pi
velocemente, pur se in una frazione infinitesimale. Dunque, visto
che la sfera di Aharonov ha una
gravit, espandendosi farebbe
andare pi in fretta lorologio del
suo passeggero. Naturalmente si
tratterebbe di un incremento tanto
piccolo da non essere misurabile.
Le cose per cambierebbero se la
sfera fosse quantistica. Perch?
Perch la sfera, come le particelle subatomiche che abbiamo visto,
possiederebbe contemporaneamente tutti gli stati possibili di
energia, e il passeggero vivrebbe
contemporaneamente stati tem-

mancanza daria, si
ricorda che la Terra
ruota intorno al Sole,
e che quindi lui
veramente tornato
indietro nel tempo...
ma la sua macchina
rimasta immobile
nel punto in cui si trovava mentre nel frattempo la Terra si
spostata in un altro
punto dello spazio
cosmico
Il paradosso
della farfalla. Lha
inventato Ray Bradbury, lautore di C r on a c h e m a r z i a n e,
ed forse il paradosso pi sfruttato dalla
fantascienza. Una
societ organizza
viaggi turistici nel
tempo. Per evitare ripercussioni nel futuro
(il loro presente), i
viaggiatori non devono per spostarsi da
un certo percorso...
ma, vedendo un bestione preistorico,
uno di essi esce dalla pista prestabilita,
calpestando inavvertitamente una farfalla. In fin dei conti, che
cosa c poi di cos

Quante et pu
avere un uomo?
Dipende dalla
velocit alla quale
sta viaggiando.
grave? Tornando indietro, per, il gruppo scopre che ora il
mondo dominato
dal nazismo: la morte
della farfalla ha infatti provocato, nel
corso dei millenni,
cambiamenti sempre
pi grandi, alterando
lo stesso svolgimento della storia.

porali diversi. La sovrapposizione


e linterferenza di questi stati agirebbe come la sovrapposizione
delle onde sonore, o come quella
delle onde del mare, che possono
rinforzarsi in un picco o appiattirsi in una valle. Per il passeggero
un super-picco corrisponderebbe a
un balzo nel futuro, e una supervalle a un salto nel passato. Ma
attenzione: il fenomeno si verificherebbe solo nel tempo personale del viaggiatore, che dopo questa
altalena potrebbe uscire dalla sfera
trasformato in un neonato, o in un
individuo decrepito.
In ogni caso, prima di iniziare il
reclutamento di passeggeri umani,
la teoria va naturalmente dimostrata scientificamente. Aharonov
convinto che prima o poi sar
possibile costruire un prototipo in
grado di invertire il "tempo personale" di una particella subatomica. Ma che cosa succederebbe
se la particella venisse proiettata in
un passato precedente all'attimo
della sua formazione? La stessa
cosa che accadrebbe se un temponauta tornasse in un periodo anteriore alla sua nascita. Entrambi si
disintegrerebbero.

Mauro Gaffo
Focus 103

Avventura

Una muta in corsa.


Si pu arrivare ad avere
fino a venti animali,
e superare velocit
di 40 chilometri orari.

er farli partire bisogna


gridare haik (cio hike). Per farli rallentare
si grida isi (easy). Con
gi (gee) si gira a destra, e con
h (haw) a sinistra. Per fermarsi occorre un altro urlo:
uoo (whoa). E loro, al suono
di questi ordini dati con laccento
dellinglese dAlaska, obbediscono: lo fanno da sempre, tanto che
queste parole sembrano essere
entrate nel loro corredo genetico. Chi sono? Gli Alaskan Malamute, i Siberian Husky, i Samoiedo, e altri ancora, tutti discendenti dagli antichi lupi artici.
I cani da slitta, insomma.
Dal punto di vista sportivo lo
sledog, cio le corse delle slitte
(sled) trainate dai cani (dog)
meno vecchio. A inventarlo, per
aggiungere brivido al tempo libero
dei cercatori doro e per sottrarli al
collo delle bottiglie di birra, fu
infatti nel 1908 Allan Scotty
Brady, un corpulento cacciatore
di pellicce: alla sua All Alaska
Sweepstakes, ben 656 chilometri
dalla cittadina di Nome fino a
Candle (e ritorno), Brady invit
chiunque possedesse una muta di
cani. In pratica, tutti gli uomini
della regione, visto che da sempre

Nipoti di Zanna Bianca


Due cani in riposo. LAlaskan
husky , in realt, un ibrido risultante dallincrocio
di pi razze artiche, quasi
tutte discendenti dai lupi.

la slitta trainata da cani era lunico


mezzo di trasporto sulle nevi artiche. Il successo fu strepitoso e la
gara venne ripetuta fino allo scoppio della prima guerra mondiale.
Se per lo sledog diventato da
allora lo sport nazionale dellAlaska, dovuto anche alla rivalit
che si cre tra due razze di cani:
gli indigeni Alaskan Malamute,
che da decenni trasportavano slitte nella regione, e i Siberian Husky, i cani cacciatori di renne in
terra asiatica. A fare attraversare
lo stretto di Bering ai Siberian
Husky fu un mercante di pellicce,
che li considerava pi vitali e veloci dei Malamute. I migliori esemplari di Siberian furono comperati da Roald Amundsen, che stava
organizzando le sue spedizioni
verso Polo Sud e Polo Nord, e presto furono incrociati con altre razze di cani da slitta, i Samoiedo e gli
Eskimo, i Groenlandesi e i giapponesi Akita Inu.
Si form cos, in definitiva, la
grande famiglia degli Husky, come
vengono oggi comunemente definiti dagli americani tutti i cani da
slitta. Animali la cui discendenza
dal lupo non difficile da riscontrare nel muso affilato e triangola-

In formazione
sulla neve,a ognuno
il suo ruolo

re, nellocchio spesso color azzurro ghiaccio, e allungato e quasi


segnato di nero, negli agili e robusti garretti e nel pelo fittissimo.
Sono cani oggi di gran moda, gli
Husky, e capita ormai di ritrovarseli accucciati sulle spiagge e nei
salotti: luoghi dove invece non
bisognerebbe portarli, dove vivono male, perch sono nati per stare
al freddo, perch hanno un doppio
pelo che conserva loro una temperatura di 20 gradi anche se fuori
il termometro segna meno quaranta. Accanto a un calorifero cominciano ad ansimare, a sudare e
ad ammalarsi.

1 Lead dog. E il cane guida,


3

il pi intelligente, quello che ha


assorbito meglio laddestramento.
Possono essere anche in due.

2 Swing dogs. Sono cani


veloci, utilizzabili in caso di
bisogno anche come leader.

Cani di carattere:
rispettano il padrone
ma non lo temono
Gli Husky hanno oltretutto un
caratterino particolare: sono cani
che vivono con il padrone, ma non
per il padrone. Sono fieri, fanno
poche feste, possono deludere
chi in cerca di un puro cane da
compagnia. Convivere con un
Husky che fa davvero il suo mestiere, che artiglia il ghiaccio e la
neve per lanciare una slitta sulla
pista, invece affascinante. Fare

Ecco, a destra, lo schema ideale


di un team, visto dallalto. Gli
abbinamenti vengono fatti
tenendo conto anche del
carattere degli animali, in modo
da evitare schermaglie o
addirittura risse fra di loro,
specie durante la corsa.

3 Team dogs. Sono i cani che


rappresentano la forza della
muta, in caso di gruppi molto
numerosi. Sono intercambiabili
nei ruoli e nelle posizioni.

4 Wheel dogs. Su questi cani


da ruota grava soprattutto il
peso della slitta. Sono i pi
grossi o i pi robusti.

5 Gancio da neve. Serve per

Il richiamo
della foresta

A gran velocit
sulla slitta

Lo sledog, cio
la corsa con le slitte
trainate dai cani,
esce dai libri e dal
folklore. Anche sulle
Alpi si possono
rivivere i miti del
leggendario Nord.

ancorare la slitta ferma, e per


compiere manovre complicate,
come linversione a U
durante la corsa.

Li avete mai sentiti


cantare in coro? Sanno
addirittura
smettere
tutti insieme
Guanti per tutti

Per guidare i cani, il musher


usa soltanto la sua voce
Una muta in piena azione, con i cani
in doppia linea. Nelle zone artiche,
dove la pista vastissima e priva di
ostacoli come alberi o rocce, i cani
sono spesso disposti a ventaglio.

Un momento di tenerezza. Lhusky


ha, nei confronti degli altri cani,
un carattere spesso scostante.

assecondare il bravo guidatore, ma


rifiutano istintivamente quello
debole e incerto.
In gergo il conduttore chiamato musher, ed anche questo
termine ha un'origine antica. Non

altro, infatti, che la storpiatura


in inglese di una parola francese,
marchez!, cio l'ordine che i
conduttori di slitte canadesi urlavano per avviare le proprie mute.
Il musher, infatti, per farsi obbedire dai cani, non ha redini n
fruste, ma solo la sua voce: solo
con gli ordini urlati che riesce a
dirigere la slitta. E il cane pi
importante, quello che sta in testa

alla fila, ha la capacit di riconoscere alla perfezione i comandi e di


assumere perfino decisioni in proprio, condizionando landatura
dellintera muta. Ci sono cani che
sono entrati nella leggenda. Il
primo stato Balto, capo della
muta che quasi settanta anni fa riusc ad attraversare l'Alaska ghiacciata, trainando la slitta che portava medicinali a Nome, isolata

o sledog anche agonismo e i musher pi


bravi si affrontano in competizioni ai confini con l
avventura pura. La gara
pi famosa lIditarod,
1049 miglia (1688 chilometri) attraverso le distese
ghiacciate dellAlaska, da
Anchorage a Nome, dal
Pacifico al Mare di Bering,
tra bufere di neve e temperature che scendono a
40 sottozero. LIditarod si

Focus 106

svolge ogni anno ai primi


di marzo ed nata in ricordo di un fatto di cronaca
del 1925, quando Nome
rimase isolata dal maltempo, indebolita da
unepidemia di difterite e
da Anchorage si organizz
una spedizione di soccorso
su slitte. Origine meno
drammatica ha lAlpirod,
la pi importante gara di
sledog europea, giunta
alla sua sesta edizione in

un crescendo di successo
e di interesse (750 mila
franchi francesi il monte
premi). La Mille chilometri delle nevi vede impegnati in una quindicina di tappe lungo
tutto larco alpino,
dalla Francia fino
allAustria, 500 huskies e cinquanta
guidatori, dal 16
(partenza da Sesto
Val Pusteria) al 30

dall'inverno (e la statua di Balto


si trova oggi in piena New York, a
Central Park). Pi di recente c'
stato Roamer, che in Alaska tutti
ricordano per imprese memorabili (ha vinto tutte le gare pi importanti, dall'Iditarod all'All Alaskan
Sweepstakes, alla Yukon Quest), e
infine Andy, l'Husky che dal 1977
al 1983 ha condotto le mute vittoriose di Rick Swenson.

Anche in Italia
gli appassionati
sono migliaia

Iditarod & Alpirod: le corse della leggenda

Qui sopra: un guidatore infila i


booties (specie di stivaletti)
al suo cane. In alto: guanti da
uomo e booties ad asciugare.

gennaio (arrivo a Bessans,


Francia). Alcune tappe
sono disputate in notturna, con cani e musher
che dormono allaperto.

Cassiche dello sledog


A sinistra, la partenza di una
Iditarod, in Alaska. Sopra,
il passaggio di una Alpirod.

Anche Swenson un grande


personaggio, nel mondo dello sledog: ex cercatore d'oro, ex operaio al montaggio delle pipeline,
gli oleodotti che attraversano il
Paese, oggi il musher pi
famoso di tutti: ha vinto quattro
volte l'Iditarod, sponsorizzato
dalle societ produttrici di cibi per
cani, scrive manuali sulle slitte ed
stato lui, addirittura, a codificare
le urla con le quali, oggi, ovunque
si guidano le mute degli Husky.

Diventare
campionissimi
Cuccioli su una
slitta. Il perfetto
cane da sledog
ha petto ampio
(che indica
buona capacit
polmonare),
schiena affusolata,
peso ridotto (non
pi di 25 chili).
Un leader viene
pagato anche 10
milioni di lire.

Gi, la muta. La sua organizzazione incredibile, e ogni animale


ha un ruolo molto preciso. Dietro
al leader (possono essercene anche due) stanno gli swing dogs (i
cani altalena), che in un certo
senso stanno studiando da leader. In mezzo corrono i cani pi
leggeri e veloci, mentre i pi vicini
alla slitta sono i pi robusti, quelli
che si accollano la maggior parte
del peso caricato sulla slitta. Le
urla in alaskano, lansimare degli animali, il rumore della slitta

Ora di pranzo
Il pasto principale nel tardo
pomeriggio: mangimi, carne
tritata, uova, olio di mais.
Durante il giorno: merendine di
fegato. Sempre: molta acqua.

che sobbalza: molto del fascino


dello sledog sta proprio nei suoni
che lacerano il silenzio astratto
delle grandi distese innevate. In
un accampamento, quando tutti i
cani riposano, capita spesso di sentirli cantare in coro. Sono esecuzioni superbe e suggestive, che ci
ricordano quanto questi animali
siano ancora vicini agli antichi
lupi, racconta Khatchikian. Ed
incredibile come, simultaneamente, tutti chiudono il coro.
Ma c dellaltro. Pu amare lo

sledog chi da ragazzo ha letto con


passione le pagine di Jack London, chi ha fantasticato su Zanna
Bianca e sul Richiamo della foresta, sulle leggende lapponi, sulle
spedizioni di Amundsen, di Peary
e di Ann Bancroft, la prima donna
a raggiungere nel 1986 il Polo
Nord insieme a cinque compagni
di viaggio e a 49 cani da slitta.
Amer lo sledog chi stanco degli
ski-lift affollati, della ressa sulle
piste, dello sfoggio di tute, salopettes, sci e scarponi allultima
Focus 107

sledog vuol dire soprattutto conoscere, capire e comprendere le esigenze di questi cani. La vita di un
guidatore, fatta di momenti
magici, di comunione tra natura,
animale e intima spiritualit, dice
Armen Khatchikian, goriziano di
origine armena, il primo ad aver
impiantato una scuola di sledog in
Italia, a Ponte di Legno. In una
corsa come la mitica Iditarod
(vedere riquadro qui sotto), mille
miglia tra i ghiacci dellAlaska, il
guidatore affida letteralmente la
propria vita alla sua muta. Lintesa
tra uomo e animale deve essere
perfetta. Il cane deve rispettare il
padrone, ma non temerlo. Il guidatore deve essere deciso e sicuro
nel dare ai cani le indicazioni di
marcia, disponibile e affettuoso
nellaccudirli e nel ricompensarli
prima e dopo la corsa. I cani sanno

Il pi famoso di tutti
si chiamava Balto:
adesso ha una statua
in Central Park

moda. E soprattutto chi vuole


andare alla scoperta della montagna pi vera in compagnia di un
amico, anzi di un gruppo di amici
(una muta comprende da tre fino a
venti Husky), selezionati bastardi di purissima razza, come li
chiamano con affetto i loro allevatori. Arrivato nel nostro Paese
da non pi di cinque anni, lo sledog uno sport in piena ascesa,
che ha gi saputo conquistarsi
migliaia di appassionati.

Non solo l'Husky,


anche l'uomo
fa una gran fatica
Da noi oggi gli husky pi o
meno addestrati sono circa quattromila, e i musher, che hanno
anche una loro associazione, circa
trecento. Ci sono anche molte
donne, come Monica d'Eliso, che
a 24 anni la pi giovane conduttrice di cani italiana, e ha occhi
azzurrissimi come quelli dei suoi
husky. Se vero che sono i cani a
sopportare il grosso della fatica,
non bisogna per pensare "che il
musher stia solo a guardare il

A scuola come in Alaska


asta una settimana di
B
lezioni per imparare a
tener sotto controllo la

paesaggio, dando qualche ordine ogni tanto.


In molti casi, soprattutto nel superamento
di avvallamenti e
gobbe, la slitta finisce
per essere pi veloce
dei cani e il musher
ha allora il compito di
rallentarne la corsa frenando con i talloni,
dice Ararad Khatchikian, fratello di
Armen, che ha una
scuola di sledog in Val
di Sole. Il guidatore
contribuisce poi attivamente allavanzamento
della slitta con la tecnica della
pedalata, soprattutto nei tratti
in salita: scendendo dai pattini,
prima con una gamba e poi con
laltra, il musher spinge col piede
sulla neve, come si fa su un monopattino. Se la pendenza della salita
notevole, il musher pu arrivare a scendere dalla slitta e a correre tra i pattini, per togliere peso
e dare spinta. Vanno anche messi
in conto la tensione delle braccia
sulla barra di guida (che non va

muta pi scatenata.
A Ponte di Legno, lungo
la strada che porta al
passo del Tonale, ha sede
Bianca, la prima scuola
italiana di sledog, aperta
sette anni fa da Armen
Khatchikian
(0364/
92231). Ci sono le lezioni
di teoria, dedicate alla psicologia del cane da slitta, alla conoscenza delle
varie razze, al modo in cui
accudire e trattare lanimale, a come si costruisce una slitta e
a come usarla.
E ci sono le
lezioni di pratica. Nelle prime
lezioni lallievo
prende confidenza con un
solo
cane,
senza slitta, per
imparare a
dare i comandi
Un vero musher
giusti. Poi si
non abbandona mai
introduce la
limpugnatura.
slitta. Ai corsi

abbandonata a nessun costo, pena


il ribaltamento della slitta) e i piccoli ma costanti spostamenti, per
conservare lequilibrio sulla slitta e
per ammortizzare i colpi che si
ricevono tra buche e avvallamenti.
Proprio questi microtraumi non
rendono lo sledog ideale per chi

Materiali del Duemila per una tecnica antichissima


slitta. E il frutto
Lro adiartigianale.
un sapiente lavoSono

La sciolina viene applicata


ai pattini della slitta.

A sinistra, con un ferro


da stiro la sciolina
sciolta. A destra, pulizia.

Focus 108

impiegati legni diversi


(hickory, frassino, quercia, betulla), assemblati con viti e corde in
nylon o di pelle bovina,
macerata ed essiccata. Peso e dimensioni
variano in relazione all
uso: la lunghezza va dai
2 ai 4 metri, la larghezza generalmente di
50 centimetri, il peso
a vuoto da 4 a 25 chili.
Per le gare si usano
slitte pi piccole e leggere, con fondo a listelli di legno. Per lescursionismo si ricorre ai
cosiddetti toboggan,
dotati di fondo in plastica. Nei nuovi modelli hanno fatto la comparsa carbonio e alluminio. I pattini sono
in teflon o p-tex, gli
stessi materiali usati

per la soletta degli sci,


che consentono il miglior scivolamento. Una
sacca agganciata sulla
slitta contiene tutto ci
che pu servire per un
bivacco.
La slitta dotata di un
freno, un pedale posto
tra i due pattini, che fa
scendere due uncini a
far attrito nella neve, e
di unancora per impedire che la slitta possa
partire durante le
eventuali soste, e in
gara prima della partenza ufficiale.
I finimenti. Sono detti,
in gergo, linee di traino, e uniscono i cani
alla slitta e i cani tra di
loro: un cordino intrecciato con polietilene
che si aggancia a moschettoni a molla, in
ottone. I moschettoni
sono agganciati al collare del cane (largo un

paio di centimetri, in
materiale sintetico idrorepellente e resistente al freddo), e all
imbragatura, cucita in
materiale sintetico e
imbottita intorno al
collo, al petto e all
addome, per distribuire
al meglio la spinta dellanimale.
Labbigliamento. Deve essere resistente al
freddo, al vento, agli
strappi e allo sporco, e
variabile in relazione
alle condizioni atmosferiche. In genere: calzamaglia, pantaloni o
salopette da escursionismo, maglione, pantavento e giacca a
vento in tessuti traspiranti, guanti e passamontagna, calzettoni,
scarponcini da escursionismo con suola
semirigida e ghette
paraneve.

settimanali per principianti si aggiungono corsi di


perfezionamento.
Nella Val di Sole, a Vermiglio, in localit Velon,
c la scuola di Ararad
Khatchikian specializzata
nel perfeziona- mento
(0463/78578).
A Courmayeur, c la
Sledog Monte Bianco
(0165/89410) di Dodo
Perri, pi volte protagonista di Iditaroid e Alpirod, il
primo ad arrivare in cima
al Bianco con una muta di
cani. Anche qui corsi settimanali e formula weekend, in pi la chance di
una giornata in sledog,
con tanto di musher e
guida alpina al seguito. C'
anche la possibilit di
effettuare un giro turistico di prova.
A Padola di Comelico
(Belluno) c infine il Centro Sledog Val Grande diretto da Germano De Martin (0435/67127).
A Milano ha sede l
Associazione Italiana
Musher (02/29404243).

ha problemi alla schiena e alla


colonna vertebrale: sulla slitta si
sta in piedi, spesso con il busto in
torsione e piegato in avanti, in una
posizione che mette a dura prova i
dischi intervertebrali. Pi in generale, due sono i rischi dello sledog:
cadute e freddo.
A 40 chilometri allora, e sul
ghiaccio, una caduta pu determinare traumi, contusioni, lussazioni,
ma tutto sommato improbabile.
Pi consistente linsidia del freddo, considerato che ci si trova in
montagna, in inverno, spesso a
quote elevate, lanciati in velocit, e
senza che lorganismo sia indotto a
produrre calore, come invece succede a uno sciatore a causa del suo
intenso movimento muscolare.
Basta per coprirsi bene. Dobbligo un cappello di pelliccia alla
Davy Crockett, per proteggere le
orecchie. Dal punto di vista tecnico, imparare a condurre una muta
di cani scatenati non invece una
impresa proibitiva. Bisogna solo
avere la costanza di seguire un
buon corso di preparazione (vedere il riquadro in alto). Ma la teoria
presto fatta. Il resto, pratica
davanti agli orizzonti sterminati
delle Alpi.

Alessandro Mazzucchelli

Per saperne di pi:


Rick Swenson, Husky, Mediolanum,
e Sledog in 20 lezioni, Mediolanum.

L'incontro - Margherita Hack


Sportiva
per vocazione

gli astri nascenti sono freddi, e si


scaldano via via che passa il tempo.
Lo sappiamo appena da qualche
La Hack in un
momento dedicato anno, ed una delle scoperte
astronomiche pi importanti del
al relax: una gita
in bicicletta sul
secolo. Unaltra che il sole non
lungomare.
al centro della galassia, ma ai suoi
Lastronoma ha
margini. E poi che luniverso non
sempre dedicato
immobile, ma si dilata continuatempo allo sport:
mente. Un po come un souffl che
a 18 anni ha vinto
si gonfia durante la cottura.
i titoli italiani

Cinque gatti
per amici
A destra,
Margherita
Hack allinterno
dellosservatorio
di Trieste, che ha
diretto per oltre
ventitr anni.
Sotto, lastronoma
con uno dei cinque
gatti che tiene
con s, nello studio.

studenteschi di
salto in alto e in
lungo. Ha giocato
a pallacanestro
e a pallavolo.
Ancora oggi, a 70
anni, pratica
regolarmente il
nuoto. Il cognome,
Hack, le viene da
un nonno di
origine svizzera.

Luniverso come
un souffl

...non immobile ma si dilata


continuamente. Lastronoma
pi famosa dEuropa parla
delle sue scoperte: le
na domanda la perseguistelle invisibili e
ta da anni, e suona pi o
meno cos: Lei che stuquelle cannibali.
dia luniverso, non pensa
che lha creato Dio?. MarUn tempo studiava mai
gherita Hack, 70 anni, astronorisponde sempre: Per nienil cielo con ma,
te, io sono atea. Poi aggiunge
il cannocchiale. che, se ha passato gran parte
vita a guardare il cielo, lha
Adesso lavora in della
fatto con lo spirito di un investiIn fondo, dice, scopricollegamento diretto gatore.
re una nuova stella come trovalassassino. E stata la prima
con i satelliti. redonna
a dirigere un osservatorio.

Come nata questa sua passione per lastrofisica?


A dire la verit non stata una
vocazione. Da bambina non mi
piaceva studiare e passavo quasi
tutto il mio tempo in bicicletta.
Solo pi tardi, al liceo, ho iniziato
a divertirmi con gli esercizi di
Focus 110

matematica . Cos quando arrivato il momento di iscrivermi


allUniversit, per esclusione ho
scelto fisica, e mi sono laureata con
una tesi sugli astri. La preparai in
tempo di guerra, mentre cerano i
bombardamenti, e io stavo rinchiusa allosservatorio di Fiesole.
Allepoca fu giudicata una stranezza. Lastrofisica era del tutto
sconosciuta in Italia.
Qual stata la sua pi grande
soddisfazione professionale?
Trentasette anni fa stavo studiando una stella con il telescopio
ottico, e avevo intuito che doveva
avere una compagna, anche se non
potevo dimostrarlo perch la tecnologia non era abbastanza evoluta. Nel l978 finalmente lhanno
scoperta: si chiama Epsilon ed
la quinta stella della costellazione
dellAuriga. Ancora oggi mi mette

di buon umore, ogni volta che la


osservo. Certo ho avuto moltissime altre gratificazioni, ma sono
pi difficili da spiegare. La gente
normalmente crede che ogni giorno si scoprano nuove stelle o che si
possa determinare con certezza la
distanza tra un astro e un altro.
Non davvero cos semplice: noi
scienziati lavoriamo ormai come
in catena di montaggio, o come
tante formiche, ognuno fa la sua
parte e la soddisfazione a volte sta
soltanto nell'aver contribuito in
modo determinante a una scoperta firmata poi da qualcun altro.
Io mi occupo soprattutto della
misurazione della densit luminosa delle nubi e della materia interstellare. Analizzo la loro luce, ne
ricavo la temperatura, la struttura
chimica, lo stato evolutivo. Forse
sembrer incredibile, ma un
lavoro che mi d una grande gioia.

Che cosa sta facendo, in questo momento?


Studio alcune coppie di stelle
cannibali. Che cosa significa? Che
una delle due pi compatta, e via
via mangia la materia di quella
pi rarefatta. Non potrei spiegarne
i meccanismi, senza finire in descrizioni un po complicate. Ogni volta
che studio una coppia di queste
stelle trovo per alcune differenze
rispetto alle coppie precedenti.
Ma quanto del suo tempo dedica a queste ricerche?
Molto meno di quanto vorrei.

Qui al Centro abbiamo sempre


bisogno di nuovi materiali, devo
sempre scrivere copie e copie di
lettere di richiesta, poi controllare
i bilanci. Cos mi tocca di stare in
ufficio tutto il tempo. Una noia
terribile. Qualche anno fa era pi
semplice, perch abitavo proprio
nellosservatorio. Poi per ho dovuto trasferirmi in citt: con mio
marito avevamo riempito di libri
tutto lo spazio disponibile. Adesso
inizio a lavorare verso le otto di
mattina, d da mangiare a Lucina, Marianna, Melchiorre, Isetta
e Zampa Bianca, i miei cinque
gatti, cerco di sbrigarmi con tutte
le scartoffie della burocrazia, e
appena posso continuo i miei
studi. Non certo come facevo da
ragazza, per: oggi il telescopionon ce lho pi sottocasa. Il mio
infatti si chiama IUE (International Ultraviolet Explorer): ha un
diametro di soli 45 centimetri ma
molto preciso. Sta nello spazio.
Lhanno mandato in orbita a
bordo di un satellite la Nasa e
lagenzia spaziale europea quattordici anni fa. Io sono collegata
con lui via computer.
La tecnologia ha influenzato il
suo modo di fare ricerca?
Naturalmente. E lo strumento
pi rivoluzionario proprio il telescopio a infrarossi, perch permette di vedere galassie lontanissime e di misurare let di una
stella in base alla sua temperatura:

La conoscenza cambia continuamente...


E' naturale. Fino agli anni Cinquanta si usavano i telescopi ottici
e io guardavo un cielo pieno di
stelle, dove le galassie erano puntini lontanissimi. Poi sono arrivati
i radiotelescopi, e il Sole diventato quasi un oggetto insignificante. Poi sono arrivati i raggi X, gli
ultravioletti...ci siamo resi conto
che continuavamo a guardare lo
stesso cielo con strumenti diversi.
Come se una persona usasse prima
l'udito, poi la vista, poi l'odorato.
Ora il grande sforzo mettere
insieme tutti questi cieli, e farne
uno solo. Terribilmente complicato, ma affascinante.
Quali sono oggi i campi di studio pi avanzati?
Ci sono due satelliti in orbita
che stanno facendo un lavoro davvero eccezionale. Sono il Cobe e lo
Spectelescope. Con il primo si
cerca di sapere come era luniverso, allorigine: proprio il Cobe
che sei mesi fa ha scattato quelle
straordinarie immagini delle
nuvole ai limiti del cosmo, lultimo
residuo del big bang originario,
cio lattimo che ha dato vita all
universo. Con lo Specteloscope,
invece, si scrutano le galassie pi
lontane per scoprire perch luniverso stesso continua a espandersi.
Il fatto che abbiamo ancora
pochissimi dati sulluniverso appena nato. Ma se penso a tutti i progressi tecnologici del secolo, alle
scoperte incredibili che si sono
fatte... Cinquantanni fa sembrava una follia pensare che avremmo
potuto stabilire la temperatura del
cosmo subito dopo il big bang. Ora
siamo quasi certi che fosse di tre
gradi. Neanche tanto freddo.
E a Et lei crede? Ci sar pur
qualcun altro, nelluniverso...
Il discorso semplice. La composizione chimica delluniverso
sostanzialmente uniforme. E
anche la vita delle stelle si svolge
sempre nello stesso modo.
Nelluniverso esistono milioni di
sistemi solari: su una base puramente probabilistica nessuno pu

Stregata dalla luna


e dalle stelle
er uno scherzo del destino
P
lastronoma Margherita Hack
nata in via Centostelle,a Firenze, il 2 giugno 1922. Figlia unica
di un contabile (il quale, licenziato per antifascismo, manteneva la famiglia vendendo miniature davanti agli Uffizi) e di una
impiegata delle Poste e Telegrafi, Margherita Hack ha conosciuto il futuro marito, lo scrittore Aldo de Rosa, a dieci anni,
giocando a pallone nei giardini di
Boboli. Subito dopo la laurea e il
matrimonio ha lavorato alla
Ducati, dove compilava opuscoli informativi sulla macchina fotografica Sogno, ma presto tornata allUniversit come assistente per continuare le ricerche. Nel 1951 passata all
osservatorio astronomico di
Arcetri, tre anni dopo a quello di
Merate e nel 1964 diventata
direttrice dellosservatorio di Trieste. Unattivit che ha svolto fino
al 1987. Attualmente anche
direttrice del Centro interuniversitario di astrofisica e cosmologia, sempre a Trieste, dove insegna all'Universit. Margherita
Hack una scrittrice e divulgatrice feconda: ha scritto una
quindicina di libri e circa 200
oubblicazioni scientifiche. La sua
ultima fatica : "L'universo alle
soglie del Duemila" (Rizzoli), storia dell'astronomia moderna.

La Hack (terza da destra, in


prima fila) all'universit.

negare lesistenza di altre forme


di vita. Per le stelle pi vicine a
noi stanno fino a 100 anni luce di
distanza.Probabilmente non le potremo raggiungere mai. Magari
nella storia delluniverso ci sono
state altre intelligenze nello spazio. Per forse hanno visitato la
Terra quando luomo non cera
ancora. O la visiteranno quando
luomo non ci sar pi. Insomma,
un fatto essere convinti che Et
esista, un altro fatto che si possa
stabilire un contatto con lui.
Ines Bolaffi
111

Storia
Sotto un cielo diviso

Qui prega il popolo ebraico

E' sacra per ebrei, cristiani,


musulmani, che nel corso
dei secoli se la sono contesa
con feroci guerre. Nel suo
cuore pi antico la citt oggi
li ospita tutti. Ma ancora divisi

Panorama notturno
di Gerusalemme, crocevia
di popoli e religioni nel cuore
della Terrasanta: cos nel
Medioevo si chiamava infatti
la mezzaluna delimitata
da Turchia a nord, Iraq a est,
Egitto a sud. Oggi, dei 550
mila abitanti della citt,
380 mila sono ebrei, 140 mila
musulmani e 15 mila cristiani.

Il Muro del Pianto quanto rimane


dellantico Tempio di Salomone, distrutto
dallimperatore Tito nel 70 dopo Cristo.

Gerusalemme
tre volte santa
Fedi a confronto
Un sacerdote cattolico
e, sullo sfondo, il minareto
di una moschea.

Focus 112

Focus 113

Il popolo ebreo

Un rituale
molto sentito
Si festeggia il
Sabbath, ossia la
festivit del
sabato, in una
famiglia ebrea di
Gerusalemme:
il padre spezza
il pane e versa
il vino, proprio
come Ges fece il
giorno di Pasqua.
Di sabato la citt
bloccata: non si
lavora e non si
maneggia denaro.

erusalemme citt della


pace, dall'ebraico yehr
(visione) e shalom (pace): questo significa il suo
nome, scritto per settecento volte
nella Bibbia. E questo il mistico
richiamo per migliaia di pellegrini,
che sognano di toccare le sue sacre
pietre, vitalizzate dal soffio dello
shekhinak, la Presenza di Dio.
Citt celeste, tre volte santa, Sede
del Signore: ma quando i fedeli
arrivano, stentano a riconoscere la
terra promessa dalle sacre scritture. Gerusalemme appare infatti
come una roccaforte, divisa da bar-

Le ultime fasi della contesa


l termine della Prima
Aterritorio
guerra mondiale sul
palestinese
vivono 640 mila arabi e
56 mila ebrei. Durante le
persecuzioni naziste altri
500 mila ebrei riescono
a raggiungere la Terra
Promessa.
1947 LOnu approva il
piano di spartizione della
Palestina, che prevede la
creazione di uno Stato
ebraico e di uno arabo.
1948 Ben Gurion proclama la nascita di Israele.
Scoppia la prima guerra
arabo-israeliana, al termine della quale Israele controlla il 70 per cento del
territorio palestinese.
1964 Nasce lOlp, Organizzazione di liberazione
della Palestina.
1967 Guerra dei sei giorni: Israele conquista Gaza,
Cisgiordania, Gerusalemme est, Golan e Sinai
(nella foto il rabbino

Golen, che ha guidato la


liberazione della Tomba
dei Patriarchi). LOnu chiede a Israele di ritirarsi dai
territori occupati.
1987 Inizio dellIntifada,

rivolta palestinese nei


territori occupati dallo
Stato di Israele.
1991 Al termine della
Guerra del Golfo, si riaprono colloqui di pace.
1992 Il Papa accetta
ufficialmente di visitare
Gerusalemme.

Passaggio
obbligato

La metropoli si allarga a macchia dolio


I palazzi della citt nuova si moltiplicano intorno a Gerusalemme.
La febbre edilizia ha stravolto la fisionomia dellantica citt.

Focus 114

Musulmani
ed ebrei si
incontrano
lungo la via
daccesso ai
rispettivi
luoghi santi
nella Citt
Vecchia: il
Muro del
Pianto e le
moschee.

Sul Monte Sion i luoghi della storia eterna

Una pace armata

Memoriale eretto sopra la Tomba del re David. Fu lui, nel 1003


avanti Cristo, a fare di Gerusalemme il capoluogo degli israeliti.

Una guardia e la menorah,


il candelabro ebraico.

riere materiali e spirituali, segnata


dai numerosi popoli invasori che
se la sono contesa in trentasei
guerre e che diciotto volte l'hanno
distrutta e ricostruita, nel nome
delle loro nazioni e religioni.
Per questo oggi, pi che sacra, l
atmosfera terrena, reale, tangibile: dai quattro settori della citt ebraico, arabo, cristiano e armeno - si levano ogni giorno i rumori
e gli umori di tutti i popoli della
Terra. Cantano i muezzin dai minareti, suonano le campane delle
chiese, sale il mormorio ritmico
delle preghiere, risuona il calpestio dei piedi e il brusio delle voci,
nelle piazze e nei vicoli. I pullman
rigurgitano pellegrini, nei suq arabi
si martella, si taglia, si cuce, si
grida, si frigge: odori orientali,
vampate di spezie, disco-music
contro i violini degli immigrati
russi, montagne di frutti esotici
vicino ai grigi pani farciti di fave.
Gerusalemme
un pentolone in
ebollizione: su una
collina alta 800 metri, circondata dal
solco profondo della valle del Cedron
(che la separa dal
deserto della Giudea), abitano pi di
mezzo milione di
abitanti, dei quali
380 mila ebrei
(divisi in 140 gruppi diversi), 140
mila musulmani, 15 mila cristiani
(di 40 diverse comunit), ai quali si
aggiunge nelle festivit collettive
una marea di pellegrini. E questi si
riversano nel cuore della Citt
Vecchia, dove si ergono, a pochi
passi luno dall altro, i monumenti-simbolo delle tre
religioni monoteistiche. Il pi celebre il Muro del
Pianto degli ebrei
(ultima vestigia del
Tempio di Salomone, distrutto dall
imperatore romano
Tito nel 70 dopo
Cristo), cos chiamato per ricordare
il dolore dellesilio.
Accanto la Moschea di Omar, costruita nel VII secolo proprio sul luogo
del pi antico tempio ebraico: da
qui il profeta Maometto ascese al
cielo per ricevere il Corano (e per
Focus 115

Gli ebrei furono cacciati per la prima volta dalla Palestina dai romani. Alla fine dell'Ottocento hanno iniziato a farvi ritorno e
nel 1948 hanno fondato il loro Stato

Nella citt che condann a morte Ges i cristiani sono la minora nza pi debole. Vivono come un vaso di coccio tra due giganti di
ferro: ebrei e musulmani
Cattolici, ortodossi, armeni: tre volte Natale

Focus 116

una citt a isole etniche, separate non dal filo spinato ma da ben
pi solidi confini culturali.
E se oggi, nonostante tutto, gli
scontri tra musulmani ed ebrei
sono di gran lunga pi rari nella
capitale che nel resto del Paese,
molto si deve al suo sindaco leggendario, il laburista Teddy Kollek, che l'ha dotata di ospedali e
infrastrutture moderne e che da
ventisei anni cerca di mediare tra
le diverse fazioni, anche a costo di
assumere posizioni scomode
(Detesto i coloni fanatici che si
sono insediati nel palazzo grecoortodosso, disse per esempio a
proposito di un edificio occupato
abusivamente nel centro storico).
Oggi lottantenne Kollek si fatto
promotore delliniziativa indipendente One Jerusalem (una sola
Gerusalemme), per realizzare una
citt davvero tollerante, fondata
sulla pacifica convivenza tra ebrei,
cristiani, musulmani.
Ma per molti questo progetto
sembra destinato a restare un

Un mosaico di credenti

Il popolo cristiano

Si celebra la Messa sul tetto


della Chiesa delle Sorelle
di Sion, nella Citt Vecchia.
Sono ormai pi di trenta le
comunit cristiane della citt,
originarie di ogni parte del mondo.

l calendario delle tre religioni


Istiani
monoteistiche vario. Per i crisiamo nellanno 1992, poich stabiliscono linizio della
nostra era partendo dalla nascita
di Cristo. Per i musulmani siamo
nel 1412, poich il calendario
dellIslam parte dal 622, anno
dellEgira (=migrazione) di
Maometto dalla Mecca a Medina.
Per gli ebrei infine siamo nel
5753, poich la vita inizia con la
creazione del mondo, stabilita nel
3760 avanti Cristo.
Lunica comunit religiosa a celebrare il Natale quella cristiana e
la ricorrenza cade il 24 dicembre
per cattolici, protestanti, siriani,
abissini; il 6 gennaio per gli ortodossi, il 18 gennaio per gli armeni. Suggestive le Messe di mezzanotte celebrate nella Chiesa di
Santa Caterina a Betlemme (nove
chilometri a sud di Gerusalemme)
e, in citt, nella chiesa del Santo

sogno: Amos Oz, uno dei massimi scrittori israeliani, esprime


dubbi sui pi recenti colloqui tra
arabi ed israeliani, e considera
lidea di un immediato abbraccio
di pace unimmagine letteraria,
cara ai pacifisti europei di una
certa cultura di sinistra. La conversazione tra un arabo e un ebreo, specie quando c di mezzo il
fanatismo, ancora un dialogo tra
gente spaventata, dice Amos Oz,
Ma non c malinteso, in realt
si capiscono benissimo: gli arabi
vogliono questa terra che ritengono sia loro, noi vogliamo questa
terra che riteniamo sia nostra. E
alla base del dialogo c una sfiducia atavica, alimentata da anni di
incomprensioni e scontri feroci.
A Gerusa-

La sacra mensa russa


Pranzo di Natale nella comunit
ortodossa di Monte degli Ulivi.

La festa
pi sacra

Lungo la Via Dolorosa

Le donne pregano sulla tomba di Cristo

Riti e business

La processione della Domenica delle


Palme per le strade della Citt Vecchia.

La chiesa del Santo Sepolcro stata fondata nel


IV secolo da Costantino nel luogo dove mor Ges.

Souvenir religiosi. Il turismo


qui risorsa fondamentale.

Sacerdoti
ortodossi
sfilano nella
processione
natalizia: quella
cristiana
lunica
comunit
religiosa
a festeggiare
la ricorrenza,
che tuttavia
nel calendario
ortodosso cade
il 6 gennaio.
La messa pi
suggestiva si
celebra a
Betlemme.

Betlemme, grotta della Nativit.


Sepolcro e nella Cappella di Terra
Santa. LIslam, che pure riconosce
Ges tra i profeti, non festeggia il
Natale. Anche gli ebrei riconoscono la sola figura storica del Cristo.
Tuttavia esiste nello stesso periodo dellanno, nella tradizione ebraica, una ricorrenza, la Channukk, festa delle luci, in memoria
della restaurazione del tempio di
Gerusalemme nel 165 avanti Cristo. Questanno cade proprio dal
20 al 28 dicembre.

lemme lamarezza per la difficolt


nel raggiungere un compromesso
valido per tutti in effetti un sentimento palpabile: Il nostro un
Paese circondato da nemici, dice
un impiegata ebrea, e non bisogna dimenticare che siamo
nellunico luogo democratico del
Medio Oriente. Qui si pu criticare e discutere le linee di governo,
possiamo creare movimenti di dissenso...Quale stato arabo garantisce le stesse libert?.

Disoccupazione
ed emigrazione
in costante crescita
Ma poi anche a Gerusalemme
sono evidenti le discriminazioni: Il
quartiere israeliano ha moderni pali
della luce, strade asfaltate, da noi
invece ci sono cloache a cielo aperto, strade sterrate, polvere e pochi
autobus che collegano le nostre
case al centro, racconta un giovane palestinese della periferia est.
Infine c linsofferenza della
comunit cristiana, vaso di coccio
in mezzo ai giganti di ferro arabi
ed ebrei. I cristiani di Gerusalemme, che sono per lo pi di origine
palestinese, si sono sempre identificati nella lotta degli arabi che
rivendicano una terra che hanno
abitato per oltre un millennio. Lo
stesso Vaticano, del resto, solo adesso sembra si stia apprestando a
riconoscere lo Stato di Israele.
Proprio a causa di questa posizione filo-araba, molti cristiani
hanno dovuto lasciare il lavoro che
Focus 117

questo, dopo la Mecca e Medina,


Gerusalemme la terza citt santa
dellIslam). Poco pi a ovest, infine, la Chiesa del Santo Sepolcro,
edificata da Costantino nel IV
secolo sul luogo della passione e
crocefissione di Cristo, e oggi condivisa da cristiani cattolici, armeni,
ortodossi, copti, etiopi e siriaci.
Intorno ai monumenti si raggruppano le abitazioni. Severe e
quasi monastiche le case degli
armeni, in un dedalo di vicoli stretti e scuri, contrastano con il vicino
quartiere ebreo di pietra bianca,
completamente ricostruito dal
cumulo di macerie al quale era
ridotto negli anni Sessanta. Oggi
quindi poco autentico, uguale (con
i suoi negozi di souvenir, i fast food
e gli affitti alle stelle) a tutti i centri turistici occidentali. E la popolazione ebraica infatti abita per lo
pi al di fuori delle antiche mura,
nei palazzoni moderni del settore
occidentale e delle colline circostanti. Gli ultraortodossi hanno
fondato invece, a sud-ovest, il
ghetto di Mea Shearim,
lunico luogo in citt davvero impenetrabile per
uno straniero e che riproduce latmosfera mitteleuropea dei vecchi quartieri
di Varsavia e di Praga.
Nella citt antica sono
invece rimasti ad abitare i
musulmani, concentrati
nella zona a nord della
Moschea, nelle loro tradizionali case a cubo: sulla
strada si aprono le botteghe degli artigiani e dei negozianti,
al piano superiore le abitazioni.
Ma fino al 1967 nel centro storico tutto era diverso: un muro di
cemento e filo spinato divideva in
due Gerusalemme, correndo da
nord a sud dalla porta di Damasco a quella di Sion. Fu costruito
nel 1949, allindomani della prima
guerra arabo-israeliana per la spartizione della Palestina. A ovest del
muro si insediarono gli ebrei, a est
rimasero gli arabi. Esisteva un solo
valico, Mandelbaum, il passaggio
del quale era consentito solo ai
turisti e ai religiosi che volevano
raggiungere i luoghi santi.
Dopo la vittoria nella guerra dei
Sei giorni, Israele invase anche
Gerusalemme est: il muro venne
abbattuto e cos nella citt storica
i diversi popoli, loro malgrado, si
sono mescolati. Ma non fuori:
Gerusalemme moderna ancora

Gli arabi musulmani sono arrivati in Palestina nel VII secolo e qui hanno abitato fino 1948. Con la nascita di Israele iniziata la
loro diaspora nei Paesi confinanti

avevano in aziende ebraiche. Le


loro condizioni economiche sono
via via peggiorate e ora disoccupazione ed emigrazione dilagano.
Privato delle sue risorse per vivere, e della sua libert per svilupparsi, il popolo palestinese ridotto allelemosina, minacciato da una
distruzione umana, morale e sociale peggiore della carestia che lo
insidia, sostiene Michel Sabbah,
patriarca latino di Gerusalemme.
Ma come si arrivati a questo?
E c davvero qualcuno che ha pi
diritti di altri su Gerusalemme? E'
difficile vantare priorit assolute
su una terra che ha ospitato, nel
tempo, decine di popoli.

Un mese allanno il digiuno collettivo


Musulmani in preghiera durante il Ramadan
nella grande piazza vicino al Tempio di Roccia.

Colazione
sui tetti
Una pausa
degli studenti
musulmani
della scuola
Aqsa ShariAh:
si trova presso
la moschea di
Omar. Uomini
e donne vi
studiano in
classi separate.

Divisa da quattro
muri invisibili

Focus 118

Il popolo islamico

Dal 1947 l'Onu


chiede la fondazione
di uno Stato arabo
Nel 1003 avanti Cristo la citt era
la capitale religiosa e politica della
Palestina degli Israeliti, governata
dal re David. Seguirono secoli di
distruzioni e conquiste: gli imperatori bizantini Costantino e Giustiniano fondarono i grandiosi santuari cristiani e la Via Dolorosa, che
segna le stazioni della Passione. Nel
638 arrivarono i musulmani del
califfo Omar, e qualche anno pi
tardi venne edificata la Moschea
della Roccia (o, appunto, di Omar).
Poi fu la volta delle lotte tra crociati e musulmani per il dominio
della Terra Santa, e in tutto questo
periodo (1000-1250 circa) Gerusalemme fu terra proibita per gli ebrei:
inizieranno a tornare, e alla spicciolata, solo durante il dominio turco
(dal 1516 al 1917) e, in massa, dopo
la prima guerra mondiale. Nel 1948
infine nasce lo Stato di Israele. Tuttora deve ancora nascere invece lo
Stato arabo, la creazione del quale,
come di quello ebraico, stata prevista dalla risoluzione dellOnu del
1947.
Per il momento non resta quindi
che convivere, difendendo gelosamente i propri riti e i propri calendari. Ci si abitua per esempio,
quando si passa da un settore all
altro di Gerusalemme, a non irritarsi per i controlli militari. Ci si abitua a vedere le scolaresche scortate
da un soldato con il mitra. Si impara che durante il sabato ebraico le
banche e i negozi restano chiusi e
che in tutta la citt non circolano
neppure gli autobus. Che durante
il venerd islamico in certe zone del
quartiere arabo vietato laccesso ai

Un cielo doro per tutti


Sotto la cupola della Moschea
di Omar si trova la Pietra della
Creazione, rispetto alla quale,
secondo una tradizione ebraica,
Dio separ il mondo (sopra)
dal caos (sotto). In questo luogo
Abramo offr in sacrificio
a Dio il figlio Isacco, Salomone
costru il Tempio e da qui
Maometto sal al cielo
per ricevere il Corano.

non credenti. Che nelle grandi festivit cristiane come la Pasqua


unindescrivibile calca di gente paralizza tutta la citt.
Citt di mille confini, Gerusalemme, e nessuno segnato sulla
carta. La giustizia sar lunica frontiera davvero sicura, ha detto il
patriarca Sabbah. E per realizzarla il
Vaticano propone per la citt santa
uno statuto di citt internazionale,
con garanzie sociali, civili e religiose
per tutti i suoi abitanti. Ma non tutti
la pensano cos: i palestinesi
dellOlp, per bocca del loro leader
Feishal Husseini, vorrebbero una
vera spartizione politica e territoriale: una citt, due capitali. One
Jerusalem, ripete il sindaco Kollek. Ma intanto continuano a parlare lingue diverse.

Rosellina Ricci

Sapori
dOriente

Onore ai padri
del popolo di Dio

Un venditore di dolci
nel suq arabo di
Gerusalemme est.

La tomba dei Patriarchi,


a Hebron, venerata da
ebrei e musulmani.

Alla scoperta delle radici comuni


Ebraismo: la pi antica
delle tre religioni e si basa
sulla Bibbia (che non solo
testo religioso, ma anche
resoconto della storia del
popolo ebraico), a esclusione del Nuovo Testamento
(che invece contiene la parola di Ges ed alle origini della religione cristiana).
Lebraismo nasce dal patto
di alleanza tra Dio e Abramo, il patriarca vissuto nel

XVIII secolo avanti Cristo,


progenitore degli ebrei
attraverso il figlio Isacco.
Tale alleanza stata poi
estesa a tutto il popolo,
attraverso la Legge ricevuta
da Mos sul Sinai. Fondamentale dellebraismo la
sua concezione storica:
attraverso il "memoriale" (o
zikkaron, gesto sempre presente nella liturgia) il fedele ricorda Dio, ci che ha

fatto e ci che ha promesso


al suo popolo.
Cristianesimo: originato
dalla predicazione di Ges
di Nazareth, figlio di Dio,
morto e risorto per manifestare la volont del Padre
di portare a compimento le
promesse dellAntico Testamento. Diffuso dapprima in
Palestina, il cristianesimo
divenne religione ufficiale
dellimpero romano con

Costantino (IV secolo). Il cristianesimo ha conosciuto


in seguito diverse scissioni:
la chiesa cattolica, protestante e ortodossa. Di queste solo la prima riconosce
nel Papa il proprio capo spirituale.
Islam: religione fondata da
Maometto nel VII secolo
dopo Cristo e della quale il
Corano la fonte rivelata.
LIslam (che significa ab-

bandono a Dio, Allah) riconosce alcuni profeti prima


di Maometto, tra i quali Ges ha avuto un ruolo determinante.
I musulmani si ritengono
inoltre anch'essi discendenti
di Abramo, ma attraverso la
stirpe di Ismaele .
Cinque sono i precetti irrinunciabili dellIslam: la professione di fede, la preghiera rituale, lelemosina, il
digiuno del Ramadan, il pellegrinaggio alla Mecca.

Focus 119

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