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CRONACA

cronacalivorno@iltirreno.it

Domenica 18 Dicembre 2005

IL CICLONE DELLO SCANDALO FIORANI


Valzer di favori nel triangolo con Lugano e Antille
Nuovi nomi sulla scena: come sbarc in citt il commercialista che ha comprato i palazzi
di Mauro Zucchelli
LIVORNO. Lex cronista di nera Gianpiero
Fiorani, nella sua resistibile ascesa con la
Popolare di Lodi, chiss se lidea lha avuta
da qualche spy-story o dai furbetti del quartierino: la propriet di una bella fetta del
patrimonio dellex Cassa di risparmio di Livorno (e delle consorelle di Lucca e Pisa), dopo aver sciacquato i panni nel Po, al quartier generale della Bipielle Real Estate, saMa anzich svanire nel nulla
come vascelli e pirati, il pacchetto di propriet immobiliari
delle tre Casse tirreniche ritorna qui da noi. Come nel gioco
delloca: al punto di partenza,
in piazza Grande. Il gip Forleo
indica addebiti penali solo per
Fiorani e Quartieri e per reati
commessi a Lodi e Lugano nel
novembre 2003. Eppure questa vicenda che nellordinanza-choc occupa pi pagine di
quelle dedicate alla scalata Antonveneta ricade su Livorno
a pi riprese: e non solo perch
alcuni immobili dellaffaire
sono nella nostra provincia.
Gli uomini-chiave. E livornese la Cassa che li possedeva, ed
la nostra Cassa di risparmi
che finanzia alcuni passaggi-chiave delloperazione dalla
quale esce il fondo nero di 13,6
milioni di euro a disposizione
di Fiorani.
Sono livornesi alcuni dei protagonisti di questa vicenda (ma
per nessuno di essi c notizia
di provvedimenti da parte della magistratura): finora i riflettori sono stati puntati su tre uomini al vertice dellistituto labronico (il consigliere Franco
Borghini, lamministratore delegato Giovanni Corbini e il vicedirettore Alfredo Vacchini),
per nellordinanza del gip si
fanno i nomi di almeno altre
due persone sempre senza
addebiti penali che lanagrafe non indica come livornesi
ma che gravitano sul nostro
territorio per motivi daffari.
Le fidejussioni. Il primo
Eliano Floriani, ex funzionario
Piaggio settore commercializzazione allestero: da 7 anni
imprenditore turistico a Montescudaio, zona Cecina, suo il
residence-chic Il Rappo dOro.
Entra nel copione di questo romanzone perch la sua Itaca
srl spiega il gip sta nel
pool di garanzia a fidejussioni
prestate dalla Cassa risparmi
Livorno per effettuare i pagamenti in nero estero su estero
creati con il valzer di compravendite degli immobili delle
Casse tirreniche.
Come? Lazione della banca

rebbe praticamente sparita. Dove? Niente


di meglio del misterioso triangolo delle Bermuda. Come? Con labilit di un prestigiatore della finanza, ecco che alle Isole Vergini
Britanniche che lOcse fino al 2002 ha indicato come uno dei 35 paradisi fiscali sul
mappamondo Fiorani fa nascere la Yol
Trading Ltd: di fronte ai giudici lui stesso
ad ammettere di esserne socio occulto.

GLI IMMOBILI DELLAFFAIRE

Due propriet anche a Colle


Nella lista degli immobili ceduti da Bipielle Real Estate
allimmobiliare Mizar nel 2003 figurano, per quanto riguarda
la nostra citt, gli edifici di via Borra 25, di via Bontalenti 91,
di via delle Grazie 26/A, di scali del Monte Pio 31 e di viale
della Libert 68. Ma nellelenco compaiono anche due
propriet immobiliari nel territorio di Collesalvetti: luna in
via Pisana Livornese 32, frazione Torretta; laltra in via
Marconi 7 a Vicarello. Da aggiungerne unaltra a
Castiglioncello (via Aurelia), oltre a appartamenti nella zona
sud della provincia.
labronica, secondo la ricostruzione del giudice milanese, era
servita a coprire gli 11 milioni
di euro che Bpl Suisse aveva
erogato alla societ Coconuts
di Panama. Lo studio Spiess
Brunoni Pedrazzini di Lugano
usato da Fiorani come appoggio in operazioni top secret
laveva prestata per staccare un doppio assegno intestato a un avvocato fiduciario di
una sfilza di societ offshore
amiche, Yol compresa.
Era un favore. Limprenditore di Montescudaio ha detto
al giudice di essersi prestato
per fare un favore personale allamministratore delegato Crl,
Giovanni Corbini. Lo ha con-

fermato al Tirreno, spiegando (nellarticolo in cronaca nazionale) di aver commesso una


leggerezza in buona fede non
sapendo che si trattava di qualcosa di illecito.
Secondo il gip stato usato
come prestanome di Riccardo
Castrucci, che alla fine del valzer fra Livorno, Lugano, Panama e le Antille, si ritrover in
mano le propriet immobiliari
delle Casse delle tre citt.
Era stato Corbini dice lordinanza a chiedere a Floriani di parcheggiare l 2,7 milioni, il resto dellaffaire in nero
estero su estero nato sugli immobili ex Crl. Quattrini finiti
sul conto n. 72789 al Bdl Luga-

Il banchiere Gianpiero Fiorani, padre padrone dellex Bipielle


no intestato Apparecida: un
conto che deve aver richiamato linteresse degli investigatori se il giudice parla di accertamenti in corso.
Lacquirente. Ma il secondo personaggio ad avere un
ruolo ancor pi centrale nel canovaccio della story livornese
smascherata dai magistrati milanesi: si chiama Riccardo Castrucci, 46 anni compiuti a ottobre nel giorno di san Cornelio
il centurione.
Commercialista
fiorentino, letichetta con cui entra
in scena: ma gli affari (e due societ) lo portano a fare la spola
con Livorno. In effetti nella capitale del Granducato ha una

fitta ragnatela di relazioni: alla guida del collegio dei revisori della Chl, societ informatica con 69 milioni di capitalizzazione a Piazza Affari. Ma nei registri della Camera di commercio il suo nome figura soprattutto per il ruolo in societ immobiliari. Come lEscave Immobiliare, come lImmobiliare
Vielle, come lAsset 2000.
Castrucci a Livorno. Proprio
il filone immobiliare lo porta a
sbarcare a Livorno con due societ: il 3 giugno 2003 apre nella nostra citt la Lid Livorno
Immobiliare 2003 srl ma appena 28 giorni pi tardi la trasferisce sul lungomare di Carrara,
a due passi da piazza Paradiso.

MIZAR STORY

Dietro le quinte della societ quanti strani passaggi di mano


Ecco in quali mani sono finiti gli edifici ex Crl: la societ sotto la lente degli 007 della Finanza
La Mizar Immobiliare srl nasce con targa
Lodi. Laveva messa in piedi nel dicembre
2002 la Basileus spa, longa manus della
Bipielle Real Estate, una controllata del regno
di Fiorani: gli 007 della Guardia di finanza
scoprono che appena sei mesi pi tardi viene
ceduta per il 90% alla Yol Trading Ltd (dietro
la quale si nasconde Fiorani), fra le quote
minori c un 5% anche per Paolo Umberto
Giulio Marmont de Haut Champ.
Tempo 45 giorni ed ecco che la Bpl Real
Estate rientra dalla finestra e riacquista una
parte delle quote Mizar mettendo sul piatto 54
immobili e un finanziamento chirografario
Efibanca per 50 milioni di euro. Quarantotto
ore dopo, nuovo passaggio di mano: la
societ della galassia Bpl esce
definitivamente e cede tutto alla Yol.
Sulla pellicola non scende la parola fine

nemmeno a questo punto: prima che termini


lautunno la Mizar ritorna aldiqua
dellAtlantico per finire nei forzieri della
Cre.Sen. di Castrucci come costola della
Immobiliare 2050. Finch sparisce nel giugno
dello scorso anno perch anche formalmente
incorporata dalla Cre.Sen.
Prima ancora che partano gli interrogatori,
gli investigatori delle Fiamme gialle rilevano
una singolare anomalia: dal giugno 2003 fino
alla sparizione della Mizar, dunque per quasi
un anno, Bpl Real Estate a essere garante
del prestito da 50 milioni di euro (Efibanca)
bench ormai non abbia pi nulla a che fare
con la sua ex societ.
Castrucci aveva forti affidamenti da parte
della Cassa di risparmio di Livorno, racconta
al giudice un alto funzionario Bpl della
divisione crediti. Aggiungendo un episodio: il

commercialista fiorentino si sarebbe


presentato alla banca labronica perch
preoccupato del proprio indebitamento e
minacciando di alzare il velo sullaffare dei
pagamenti in nero nella compravendita dello
stock di edifici delle Casse tirreniche.
Anche Castrucci stato sentito dagli
inquirenti: stato lui a dire che la proposta di
acquistare gli immobili ex Casse gli era stata
fatta da Franco Borghini e Giovanni Corbini
(nella nomenklatura di piazza Grande
consigliere damministrazione luno e
amministratore delegato laltro) che gli hanno
indicato di rivolgersi a Aldino Quartieri,
fedelissimo di Fiorani. E stato questultimo a
dare a Castrucci laut aut: o pagava in nero o
laffare gli sarebbe costato 70 milioni di euro
anzich 64,6.
M.Z.

Diecimila euro di capitale sociale: al 98% in mano alla Florence Fid, forse una fiduciaria;
il resto di Marco Valleri.
Laltra la Ciesse Invest
2004, sede al numero 12 sugli
scali Olandesi. Anche questa
nasce e muore in un battito di
ciglia: battezzata ufficialmente
il 4 marzo dello scorso anno,
seppellita dopo nemmeno 4 mesi. Liquidatore Gianluca Marazzini e il tabulato camerale,
indicando gli amministratori
cessati, cita anche Rodolfo Cagliata. Da fonti di prima mano
interne al mondo bancario toscano (che chiedono lanonimato) risulta che il maggiore immobiliarista della nostra citt
ha presto chiuso la partita e alzato un muro di freddezza.
Lanagrafe camerale associa
poi al nome di Riccardo Castrucci altre due societ fiorentine: lImmobiliare 2050 e la
Cre.Sen., che il gip Forleo mette sotto la lente dingrandimento. Cos come la Mizar Immobiliare srl: Castrucci amministratore unico, capitale sociale di
appena 11.500 euro ma business senza frontiere e un quartier generale che, in tre anni,
rimbalza fra Lodi, Firenze e Roma.
Cenerentola
primadonna.
Quante citt in gioco. Eppure
resta almeno in parte livornese il palcoscenico di tutta questa telenovela che in estate abbiamo pensato fosse concentrato nel Nord Est con il caso Antonveneta. Paradossale: dopo il
patatrac alla met degli anni 70 che laveva portata a un
passo dalla cancellazione, la
Cassa livornese si era rimessa in piedi s ma senza scrollarsi di dosso il ruolo di cenerentola fra le consorelle toscane. Eccola adesso conquistare il centro della scena.
Figurarsi che Donato Patrini, lambasciatore dellex Pop
Lodi in Toscana (e soprattutto
luomo che Fiorani teneva come ufficiale di collegamento
con i politici), in una intervista
al Giornale per raccontare i
suoi legami con il grande capo
cita due frasi di Fiorani. Luna:
Aiutiamo il tal deputato, gli
apra un conto. Laltra: Patrini, quando porta a casa la Cassa di Livorno?. Inutile lambiccarsi il cervello in dietrologie
che ipotizzano messaggi in codice, magari solo una frase innocente. La terza citazione riguarda il giudice che gli chiede
se collabora. Patrini non esita:
certo. E ho riempito decine di
fogli di verbali.

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