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Univ.

of
[ORCNTO

.1

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in

2011 with funding from


University of Toronto

http://www.archive.org/details/annalidellislam01caet

ANNALI DELL'ISLAM

AVV ERTIMENTO

L* prwente eduiooe,
di raccoflicre

di ole duecento

giudlii ed

prima di pubblicare

il

itiro

di

resto del lavoro.

modo

si

L'Autore ha

la

forma sistematica tanta mole

in

riunire

Ctnl

Rocna

/>repara2o/te

II. Gli

Olucno

prima

di dare alle

speranza che quanti

di

le

1904.

Annali dall'anno

T. al

SS. H.
101. H.

IX".

los.

X'.

201.

aoo.
SSO.

VI.

351.

5500.

X'-II.

SOI.

0S1.

OSO.
800.

woi.

os:^.

IX.

occupano di studi

materiali storici.

i30.

stampe l'edizione

imperfezioni inevitabili in un primo

III.

yri I

si

con

interessano all'Oriente, vorranno gentilmente assistere

crticbc ed oaervazioni, giudicando con benevolenza

///

copie, stata pubblicata in via di esperimento e

consigli di persone competenti,

in (cncrmle, e quanti in particolar


r-,^

cinquanu

X.-X.I1, Kegisiro generale alfabetico dei

H.

H.
Tri.

H.
M.
1

1.

nove

volunni.

>>

L*"'

M-

ANNALI DEGL'ISLAM
COlVtPILATI

LEONECAETANI
PRINCIPE DI TEANO

\rorv.

I.

INTRODUZIONE
Dall'anno

1.

al 6. H.

/"

X
\

l*t

ULRICO HOEPLI
EDITORE-LIBRAIO DELLA REAL CASA

MILANO
1905

19M

CkM

Editrice lUliana

Via Venti Settembre, 121-122.

VITTORIA COLONNA
MIA AMATISSIMA CONSORTE

mO)

@o!

Unb

fui'5 ift

<l!ic

Sunft

ift iatiQ,

unfcc 2eben.

3)Jir toirb bei tttcincin


'^osf)

oft

fvitifc^en ^cftrc6ctt

um ^opf unb

i8ufcn bang.

$8ic fc^uicc finb ni(^t bie Wittcl jn ecuiccbcn,

^utd)

Unb

bic nton jn ben Ciuellcn fteigt!

e^'

man nur

ben f)alben VUcq

evvciilft,

a^iu^ tuo^( ein atmei- Senfcl ftcrben.

oetf)e

g-auft

1.

%t)ni

Edizione di 2^0 Esemplari.

U1S9

\^^^(^^^

VOLUME

INDICE DEL PRIMO

Qjntinitaz.: Antenati di Maometto.

Introduzione.

< 42.

Pag.

1.

4.

7.

Osservazioni preliminari

43.

'Adnan

13

44.

Ma'add

28

47. Nizar

Fonti

Sistema di trascrizione

9.

Considerazioni generali sul valore sto-

genealogica

delle

trib

Yamanite

Prolegomena

8.

49.

78
79

80
id.

Mudar

84

rico delle tradizioni pi antiche sul

50. al-TSs

Profeta

id.

61.

Mudrikah

id.

id.

52.

Khuzaymah

id.

53.

Kinnah

86

42

54.

al-Nadr

id.

47

65.

Malik

87

61

56.

Fihr

id.

56

57. Ghalib

88

Antenati di Maometto

58

58.

Lu-ayy

id.

29. Finzioni genealogiche

id.

59.

Ka'b

id.

60.

Murrab

10. Critica storica dell' isnad


20. Tradizioni

....

dei pi antichi

Com-

pagni
24. ibn 'Abbas

26. abi
28.
29.

Tavola

Pag.

Hurayrab

Compagni minori

33. I

dubbi sul padre e sul nonno del

Profeta
36.

72

37. Albero genealogico di

41. Tavola
Ism'llite

genealogica

Maometto.
delle

89

61. Kilb

65

Qusayy

86

62.

78

IX.

Origini del culto della

Ka'bah in Mak-

kab

90

65.

La Ka'bah

94

76.

Qusayy

75

trib

id.

di

Makkah

INDICE

Pao.

Pau.

.)

82.

Successori di Qusavj- (480-570.

a.

234. Prime lotte con

. V.

QurayS

240

Qurays alla

106

235 Opposizione

121

250. Conversione

$ 117. Spedixione dell'Elefante

1-13

251. Persecuzioni di musulmani

$ 121. Istitiuione del Hiuns

148

253. Nuove trattative cou

oiits)

<

I<.>6.

Le tidiiioni

mairimonio

il

$i

V2S.

soli' infanzia,

NasciU

Maometto.

di

Maometto (570

di

a.

. V.?)

^ 125. Allattamento nel deserto; miracoli


S 131.

149

151

Morte della madre Aminah

propa-

ganda musulmana

viaggi e

dei

262.

Morte

di

Waraqah

. Y.?;

242

Hamzah

di

262
id.

....

Qurays

Nawfal

b.

(614.

260

231)

cfr.

263. Dimora- nella Dar al-Arqam

156

265. Nascita di 'A-isab

j 133. Morte di 'Abd al-Muttalib (678-590. a.

261

(615. a. . V.?).

266.

159

275. Nota degli Emigrati in Abissinia.

160

280. Episodio dei versetti sbagliati

. V.?)

163

li

139. (583. a. . V.?)

id.

284. Conversione

.ti

140.

id.

287.

id.

289. Versione tradizionale del Bando

131. Infanzia in
$ 135.

Leggenda

$ 138. (679.

a.

Makkah

e viaggi in Siria.

del romito Bahlrii

Le guerre

. V.?).

di al-Figar (585. a.

141. (686-690. a. . V.?)

<

146.

Hilf al-FudOl (690-696.

.1)

161.

Matrimonio con Khadlgah


V.?)

a.

. V.?).

id.

....

278

282. Eitorno degli Emigrati dall' Abissinia.

282

Il

Bando

di

dei

'Umar

284

banu Hiisim

288
(616. a.

293

303. Battaglia di Bu'atb (617. a. . V.?).

166

304. Eeazione contro

173

306. Fine del Bando

ji

164. (601-606. a. . V.V)

id.

(619. a. . Y.

?)

319. Yiaggio notturno a Gerusalemme.

324. Morte

ViU

X 17a

K 18&.

L* missione

in

Makkah

precursori di

fino alla

Missione

*C

Maometto

profetica di

Maometto.

X 201. Ordinamento cronologico del


ji

Quran

id.

326. Conflitto con abu Lahab

id.

326. Vittorie dei Persiani sui Greci

236

230. Batt*gliadi Lza Qir(cfr. 2. a. H.,.


104).

237

propaganda pubbUca

le trib

Arabe

313

Prime conversioni

di

Madinesi

(620. a.

814

. Y.?)
336.

Primo convegno

'Aqabah

di

(621. a.

. V.)
340. Versione di

.B41. 11

di

id.

Ma-

gli abitanti di

id.

'Urwah
'Aqabah

del grande Conve.

316

318

324

(622. a. . V.).

grande Convegno

di

'Aqabah

48. Biassunto del periodo Makkano


ii

...

dlnah
336.

gno
238

(18. a. . V.?)

id.

810

333. Priie relazioni con

(612. a.

^'')

della

220

231

292. Principio

...

viaggio a Ta'if

332. Predicazione fra

i 22. Nota dei primi muiiulmani

*-

309

Matrimonio di Maometto con Sawdah. 312

(610. a. . V.?),

Nawfal

308

....

Il

229

b.

307

331.

al- Mi 'rag

Waraqah

328.

% 'SS. I^ prime conversioni

A 28L Morte di

192

Leggenda

li

304

216

217

dell'

227

230.

S 817. Alto rivelazioni


li

300

327. Il miracolo della luna spaccata.

Data tradizionale della prima rivela-

L* prima rivelazione

299

181

zione
% 206.

abu TSlib

e di

Makkano

8 173. (606-610.-. . V.?)

Khadlgah

298
id.

308. Episodi dell'ultimo periodo

di

Bando

il

K 166. Ricostruzione della Ka'bah (605.a;.V.?) 174

8 176.

. Y.?)

179

262

274

193. (696-600. a. . V.?)

S 174. Adozione di 'Ali

164

(595. a. .

L'emigrazione in Abissinia

168

. V.?)

255

a.

INDICE

Pao.

78.

GI.I AIfXAI.1.

Spedizione di Sa'd

abu Waqqs (Dzu-

b.

424

1-Qa'dah)

H.

1. a.

(5

Pai;.

344

Tavola cronologica
g

1.

g 6.
t^

14.

Principio dell'Era

musulmana

L'Era musulmana: al-Higrah

Esodo dei musulmani da Makkah.

17.

La Fuga

g 23.

L'arrivo di

S 30.

Ingresso in Madlnah

J^

31.

....
....

del Profeta.

della

Quljii

Moschea

....
in

36.

Diffusione dell'Islam in Madlnah.

Maometto

Prima predica

38.

Condizioni di Madnah prima della ve-

nuta

di

Maometto

di

46.

Autenticit dello Scritto

S 47.

Epoca

i5

52.

Contenuto

scopo dello Scritto.

in

fratellanza

53.

Conversione

Morte

365

S 85.

Kulthum

371

86.

abu Qays

374

87.

abii

84.

Emigrati

di

di

di

As'ad

Salman
b.

al-Farisi

id.

al-Hidm

b.

427

al-Aslat

b.

Umamah

As'ad

id.

b.

...

ZurUrah.

2. a.

Istituzione del digiuno (Muharram).

2.

Termine

430

della costruzione

432

Origine della Moschea

genesi del rito

musulmano
17.

Fidanzamento

18.

Spedizione di

id.

di 'Ali

con Fatimah (Sa-

Abw

o Waddiin (Safar) 461

460

far)

408

18,A.Spedizione di

409

19.

Buwat

(Rabi'

I)

462

(Rabi- I)

(umada

Spedizione di 'U.sayrah

id.

21.

Spedizione di Nakhlah (Ragab).

amministrativi 410

28.

Ordine cronologico delle prime spedi-

412

57.

Opposizione dei pagani e degli Ebrei,

id.

67.

Liberazione di musulmani in Makkah.

419

68.

Intrighi degli Ebrei contro

70.

Rivelazione della sura in

71.

Malattie dei

72.

Matrimonio

73.

Principio delle spedizioni militari

76.

Spedizione di

Profeta,

30.

421

34.

di 'A'isah (Sawwiil)

423
.

463

466

Mutamento

della Qiblah (Sa'ban).

-Istituzione del digiuno nel

mese

di

Battaglia di Badr

470
(17, o 19,

o 21 Ra-

XI.

472

Versione tradizionale del conflitto di


477

abu Lahab

81.

Morte

82.

Riscatto di abu-l-'As, genero del Profeta

di

83.

Rivelazione della sura vili

84.

Numero

496
id.

497

dei presenti, degli uccisi e dei

prigionieri alla battaglia di Badr.

424

id.

Ra-

Badr

id.

al-Hrith

(awwal)

id.

madan)

422
b.

madan

id.

Sif al-Bahr

(Ramadan)
Spedizione di 'TJbaydah

28.

id.

con Fatimah

Hamzah

420

Compagni

II)

zioni

24.

id.

Spedizione di Safwan, o Badr al-Ula

20.

Conversione di abii Qays Sirmah.

431

Mo-

della

schea (Safar)
3.

id,

il

id.

H.

1.

56.

Matrimonio

id.

Ma'rur

abii Bisr al-Barii b.

id.

426

381

Ordinamenti

di 'Ali

(cfr. 2.

Tavola cronologica

famiglia di

della

religiosi ed

Qurays.

Maz'tin

....
1.

380

Zurarah

Venuta a Madlnah

b.

Necrologio dell'anno

<5

54.

77.

H., S 108)

361

405

Maometto

76.

'Uthmn

S 83.

403

Madinesi
51.

a.

402

Scritto

dello

Unione

Morte

348

costituzione della comunit Madinese 391

La

50.

82.

382

43.

48.

Rapporti fra Maometto e

376

S 37.

J5

81.

di

426

Madl-

nah
tj

Nascita di uomini

345

..."

Maometto a

La fondazione

79.

celebri

id.

INDICE

Pao.

<i

S&.

Nomi

<)

s
<i

b7.

Nota

tt>.

Nota

sy.

NoU

497

Badr

taglia di

Badr

dei

musulmani

dei

pagani uccisi a Badr

Qurayi

dei

uccisi a

....

fatti

.<

!i

(26 Bamadiu)

Ramadn

91.

La

92.

Ordine cronologico degli eventi fra Badr

fee>U dnale di

98.
!i

Asma

A8a&>inio di

i.

Assassinio di abu 'Afak (Sawwl)

Spedizione
(15-30

101.

La

festa dei sacrifizi in

Madinah

li

di

Dx-Qr

(cfr. Introd.,

i 106. TratUtive con

.li

V/l.

Nota

dei

Makkani

618

66.

Ritorno a Madnah

68.

Spedizione di

banu 'Udzrah

....

al-'.si

ab Lahab
Maz'On

566

Conseguenze della disfatta

60.

520

68.

Nascita di al-Sa-ib

64.

Battaglia di Dzu QSr

66.

Morte
8.

66.

a.

Ambasciata

570
dei

I IO.

id.

H.

id.

Tavola cronologica

id.

1.

Ordine cronologico delle spedizioni fra

2.

Spedizione di Qatan

Uhud

id.

3.

674

575

e al-Kjiandaq
(1

Muharrarn)

Spedizione di 'Abdallah

b.

527

6.

528

7.

Spedizione di Bi'r Ma'unah (Safar)


Spedizione di al-Ragi' (Safar)

9l*di*ionedial-Kudr(16-30Muharram) 633

16.

Matrimonio

'Abdallah

(Babl'

I).

Matrimonio

di

'Utlimn con

(Rabr

umm

Spedizione di al-Qaradah

umada

'^^)

id.

53g

umda

di

Sawwal)

Kul-

I)

Spedizione di Buhrin(1.16

Matrimonio

(1

I).

id.

II)

639

Maometto con Hafjah

...

540

'Utliman

I).

678
581

584

b. 'Af-

688

I)
b. 'Ali (Sa'ban).

id.

Maometto con Zaynab

umm

634

537

con

di

b.

....

Nascita di al-Husayn

di

id.

677

12.

b. al-A.;raf

liarram)

id.

532

Decisione di Ka'b

Unays (Mu-

Morte

SpMiizionedi r>zaAmarr(12-28RabI'I).

li

id.

abu-I-Salt (cfr.

banu 'Abs

4. a.

H.

Altre uccisioni di Ebrei

i 8.

b.

568
569

(cfr. 2. a. H., 104).

11.

t.tj'n

H.)

fan (umada

|7.

Uhud.

Tazld

b.

Umayyah

di

di

Spedizione dei banu-l-Nadlr (Eab'

Tarola cronologica

12.

564

al-Asad (8 Saw-

10.
3. a.

662

666

Hamr

519

626

Necrologio: ab-l-Bakbtari

i 108. 'Uthraun b.

Ulmd.

uccisi a

541

wal)

230

e 8. a. H., 64

i lOB.

B6.

Uhud.

id.

id.

al-ila'Sqil

BatUgUa

516

(10

$ 108. NasciU di al-Hasan

1(4.

Sawwal)
uccisi a

....
....

626

I>u-1-Higgah)

S 108. Gli

Bama-

annuale(8-10Dz5-l-Hig-

gah)
)

di Ul.iud

(7

musulmani

624

100. Pellegrinaggio

Uhud

Battaglia di
dei

(6-10 Dzu-1-Hig-

gah)
.)(

13.

Data della battaglia

Nota

id.

Sawiq

b. 'Ali (16

540

54.

banu Qaynuq'

5aww5l)

^spedizione di

id.

Uhud

contro

S 12.

61-2

prigionieri

Nascita di al-Hassn

d^n)

610

Badr
s 90.

11.

presenti alla bat-

musulmani

dei

Salamah (Bamadanid.

18.

Spedizione di Badr (III) (Dzu-1-Qa'dah). 689

19.

Lapidazione di adulteri

20.

Uccisione di ab Rafi'

b.

690

ab-1-Huqayq

(4-14 Dzu-1-Higgah)

id.

21.

Zayd

22.

Morte

di

Zaynab moglie

23.

Morte

di

Fatmah, madre di

xn.

b. Thiibit segretario del Profeta.

del Profeta
'Ali

692

id.

id.

INDICE

Pao.

H.

5. a.

Pag.

B94

Tavola cronologica

1.

Trattato con

banii Ghifir

93.

Trattato con

banu 'Abd

94.

Conversione dei banu ASga'

6. a.
2.

Preghiera della paura

3.

Attentato alla vita del Profeta.

6.

Prima spedizione

Eabr I-IO

...

Ealji' 11)

5.

II?)

Eclisse lunare

8.

Spedizione di al-Muraysi' (2 Sa'bkn-

Conversione dei ban Muzaynah (Ea607

Ambasciata

Sa'd

b.

Liberazione di Salman al-Farisi

20.

Matrimonio

Maometto con Zaynab

di

id.

Madinah

di

Musulmani

43.

Makkani

44.

Spedizione contro

uccisi durante l'Assedio.


i

banu Qurayzab

Dzu-l-Qa'dah 9 Dzu-1-Higgah
,63.

Morte

BB.

Agitazione fra

66.

Conversione

di Sa'd b.

lid b.

6.

gli

Spedizione di al-Taraf

16.

60.

Eiepilogo dei primi cinque anni della

Higrah

Trattato con

86.

Conversione

banu Danirab

16.

17.

id.

Gubaynah

Hisma (Gumada

II)

Hudzaym

Hudzaym ....

Hudzaym

id.

ed ai Guid.

Spedizione di

Zayd

Wadi

al-Qura
700

Spedizione di Diimali al-tandal (Sa'id.

Spedizione di 'Ali contro Fadak (Sa'701

Punizione dei banu Badr e uccisione


di

umm

Qirfah (Eamadan)

19.

Carestia

677

20.

Uccisione di Usayr

id.

21.

Spedizione

-e

....

contro

b.

Eazim (Sawwal).

banu 'Uraynah

id.

704

(Sawwal)
678

22.

Spedizione di Midyan

680

23.

Ambasciata

dei

702
id.

siccit

id.

SUI.

697
699

ban^
18.

696

ban)

della trib di

Guhaynah (Quda'ah)

(Eagab)

id.

id.
.

(Gumada

dzSm

627

Kha-

Pellegrinaggio annuale a Makkah.

696

Lettera ai Sa'd

I).

II)

14.

69.

Lettere a vari rami dei

10.

id.

(Gumada

Conversione dei Sa'd

Disgrazia del Profeta

membri

Spedizione di al-Is

13.

B8.

di

8.

id.

637

Spedizione di

Terremoto

84.

al-Gamm

7.

636

Conversioni di trib arabe

694

I Sa'd

Dz-1-Qa.ssali

II)

12.

al-Walid

83.

di

626

Ebrei di Kliaybar

spedizione

636

al-'As e di

Seconda

Spedizione di

(23
.

id.

11.

57.

87.

693

Dzu-l-Qassah (Ea-

di

611

Mu'dz

'Amr b.

di

691

Prima spedizione

Kb a n d a q

uccisi durante l'Assedio

Dzii Qarad

B.

(umada

(8-23 Dzu-1-Qa'dah)

42.

Spedizione di al-Ghabah, o

(Eabr

610

690

4.

Gahs

bint

Assedio

(1-14

id.

19.

banu Lihyan

I)

b:' II)

Bakr

(Eagab)

Spedizione contro

Spedizione di al-Ghamr (Eabi' II)

al-HSrith al-Muzani. 609


banii

dei

689

(3-8 Eabi' I)

B99

b.

688

Spedizione di al-Qxirta (10-30 Mubar-

Eabr
3.

gab)

21.

2.

id.

Ramadan)

Lettera a Bilal

H.

ram)

B98

(Gumada

1.

B97

7.

18,A.

684
68B

Tavola cronologica

id.

18.

B96

Dumah. al-Gandal

di

Carestia dell'anno

16.

B9B

(IB

b. 'Adi.

Mu-

Spedizione di Dzat al-Eiqa' (10-2B


harrain)

4.

682

92.

banu Aslam

705
id.

INDICE

Pao.

J-Hudyhiyyh (1-90 Dt-l-Qa'dah)

Mktnmonio

di

"Umar con tTamllah.

Eaissi solare

Ambasciate

di

Maometto

ai

P*u.
t

52.

Ambasciata

724

63.

Ambasciata

al

Negus

>d.

64.

Ambasciata

al

Re Persiano

66.

Ambasciala a Hawdzah nella Yamii-

sovrani

56.

Invio delle ambasciate ai sovrani dell'Asia e dell'Arabia

49.

Ambasciata a al-Muqawqas

60.

Ambasciata

all'

51.

Ambasciat*

al principe Ghassfinida.

in Egitto.

Imperatore Eraclio

La

Madinah

728

57.

Ultimi eventi dell'anno

729

58.

Morte

69.

Proibizione del vino

781

734

XIV.

60.

736

736
737

738

peste in

di

b. '.\inr.

d'Abissinia.

mah

725

dell'Asia

morte di Farwali

706

umm Ruman

Disposizioni sul divorzio

789id.
id.

740
id

CORREZIONI E AGGIUNTE

Pagina

aggiungi: Nella ZDMG., vo-

63, linea 19

principale di

lume XVII, pag. 707, il Kldeke giustamente osserva che nessun popolo, nessuna
grande trib ha mai saputo chi fosse il proprio capo-stipite. Cfr. anche D o z y. Die Israeliten

zu Mekka, pag.

Reds

ob

modo

che

10,

ove citato

l'Asia Anteriore

L'ipotesi che

il

popoli provengano

essa arriva
80,33 agg.:

Il

per tutto

precisamente quella che contra-

zionali,

culto,

nome
un nome

sia

di

Ma

ad

d,

che egli afferma

'

ma

125)

m a-

l'

prio di

pag. 62,

occupazione cio preferita degli

Arabi nomadi del settentrione

e del centro

97,

82,26 corr.

MA'ADD.

gli,

/.

leggi

un

igno-

Quran

l'espressione ba'l,
(xi, 75,

nota

1,

Una

n,

volta usata (xxxvn,

certo se nel senso di signore

un

oppure come vero nome pro-

idolo. Cfr.

anche

s a n,

XIII,

lin. 14-17.

ult. lin.,

agg.: Il

Dozy

ha esaminato

molto accui-atamente {Die Israeliten zu Mekka, pagg. 71-73) il nome di Makkah, e dopo

della penisola.
81,22 correggi

non

o divinit

a d a significa andare errando in cerca di

rapina,

somma

bench degradato dalla

228; sxiv, 31).

Ma'additi, non gi perch discendessero da

un

fa-

anche

un santuario

nel singolare, e altre volte nel plurale:

ed errabondi vennero chiamati anticamente


perch la parola

antico, penetrasse

cinque volte nel senso di marito >

inventato. Gli Arabi predoni

certo Ma'add,

mondo

il

varie volte nel

pag. 10) nega giustamente ogni valore storico al

il

ranza dei nomadi Arabi. Maometto adopera

(Die Israeliten zu Mekka,

'

nel-

la principale fra tutte,

in Arabia e vi trovasse

quanto in su

Dozy

come

moso Dio Ba'al, o Signore per eccellenza,


adorato come Bel in Mesopotamia ed in Babilonia, e come Baal in Palestina, in 'Fenicia e un tempo perfino dagli Ebrei. Si comprende facilmente come un culto cosi difi"uso

per diretta discendenza da capo-stipiti na-

ria alla nostra esperienza per

sarebbe stata la me-

tante volte menzionata nella Bibbia,

esprime nel seguente

si

Makkah

desima divinit che era considerata

Ma'add

spiegazioni

le.

aver passato in rivista tutte

le.

date dai filoioghi Arabi, giustamante le scarta

82,26 corr.

gli,

91,15 agg.:

Hanno grande

/.

tutte e conclude che

interesse le osservazioni

il

le

nome

di Mp.kkah,

{Die Israeliten zu Mekka,

perch incomprensibile agli Arabi, debba

pagg. 74^76) sulla divinit Hubal, che egli

avere un' origine non-araba. Egli fa quindi

sostiene sia di origine non-araba: egli di-

un' ingegnosa ipotesi e paragona

Dozy

critiche del

mostra che

il

nome Hubal non

antico dato a

altro

Makkah

il

nome

dagli scrittori greci:

che una corruzione dell'espressione ebraica

Macoraba o Maccariba, con una espressione

h a-B a a

ebraica che

in

altri

termini

la

divinit

XV.

si

presenta pi volte nella Bibbia

COKKEZIONI E AGGIUNTE

Sumeri,

(ett.

XI, 88,

makk* Tbb,
U

confronto o

\<i

lo

meno

tortuit, di

nche s*

li,

Honary, Book,

,-Uo. Il

eccidi annuali

ISI,

Gennaio

gah

met

e la

di Marzo.

fra l'Ottobre e

377,32 agg.

il

nuale di Makkah.

al-Siffah,
:

dell'Elefante, vedi
colte dallo

con

che

anche

la

conclude giustamente

si

data precisa della nascita sia pura-

la

mente convenzionale, fissata nel corso del


primo secolo della Hi;;rah, e che Maometto

Muit

/.

116,36 eorr. al-Nadr

WSq

366.14 agg.:

o^.:

Il

rabi'

/.

1 1

mida
:

pag. 17.

h.,

Il

\V e

1 1

hau

s e

(I.

e.)

cfr.

vuole che

all'

(I.

il

problema del ca-

e, nota 1) giu-

lendario arabo Oiicurissimo e che gli studi

Sprenger non hanno gettato alcuna

luce aul

medesimo

commercio

eorr. riscattto

l.

III, pag. 108,

Makkah,

di

cfr.

nota

1).

Spren-

e segg.)

riscatto.

utile a questo proposito

di consaltare la tab<-lla dei

nomi

di

mesi e

Sprenger,

521,1-2 eorr.

autunno, e g uall'inverno. Allora per avremmo il

stamente riconosce che


dello

477,15 agg. (sul

III, pag. 148),

Maometto.

l.

518.29 agg.: per maggiori dettagli su questa tassa

pellegrinaggio in luglio e ci impossibile.


368,49 agg.

Ueber die Blulrache

Sprenger,
Sprenger,

476,30 agg.: (cfr.

496,1

Wellhausen
alluda soltanto

Procksch,

ger, III, pagg. 91

Nadr.

We

Sprenger,

1).

Maoometto

moschea.

490.28 agg.: (cfr. 106).

I Cristiani.

Muayt.
/.

nota

Ash S b

gli

della

Vorislamischen Arab., pagg, 64-75.

427,13 agg.: (cfr.

non debba averla mai saputa.

steaso

137.13 forr. I cristiani

tS0,12 eorr.

bei dell

428,15 eorr.

probabilmente

cortile era aperto (cfr.

392,37 agg.: O.

XIII,

voi.

il

Dzu-1-Hig-

Il

dormivano

un angolo

in

III, pag. 14,

spedizione

tradizioni rac-

le

Sprenger, ZDMG.,

pa^. 137-U2, ove

Tutto

Sulla data della nascita,

del Profeta in correlazione

Novembre.

la tettoia copriva per

solo la banchina, ove

1, ult. lin., u</y.

nostro conclusioni

le

Habi' trovausi fra la met di

di

di vittime nella ricorrenza della festa an-

nou

366,36

due mesi

Arabie-English Dic-

Part. 3, pag. 1254, ove tro-

I,

vansi confermate tutte

non

poeo inteivsse, e ha in s elementi di probabiliU, che non si possono negare o negligere, }ien-ianJo ai grandi

Lane,

dizionario del

e II, Cronache, xiii, 17)


che in ebraico significa

525.15 eorr.
541.1

eorr.

pagg.

588,21 eorr. 14

605,28 agg.
615,3

pag.

l.

13,A.

/.

74.

eorr. al-Farisi

l.

623.20 eorr. al-.\liyyah


655.2

eorr. appello

659.16 eorr. a

al-Farisi.
/.

Maometto
e,

delle stagioni, alle quali corrispondevano in

732,20 eorr. avuta, era

principio presso gli Arabi antichi, nel grande

734,41 eorr. Ishaq

l.

al-'.\liyyah.

efletto.

l.

714.21 eorr. cavalieri

ITI.

III, pag. 57.

QaynuyqS' . Qaynuqa'.
Hlggah l. Higgah.

l.

fu
l.

su Maometto.
cavalieri, e fu.

l.

avuta

Ishaq.

era.

INTRODUZIONE

Prolegomena.

1.

La

storia agitata dell'impero bizantino nel

del VII secolo dell'Era Volgare,

non

VI

e nel principio

sintomo precirrsore degli

rivela alcun

avvenimenti gravissimi, che dovevano sconvolgere l'Asia verso la met del

Vn

secolo

nulla fa sospettare che

un nuovo

e pauroso fattore doveva sor-

gere nella storia del mondo, un fattore, del quale

mento, ignoravano

tutti, fino

mo-

l'esistenza.

L'apparizione subitanea e

progressi rapidissimi degli Arabi, mutarono

in breve corso di anni l'aspetto di tutto l'oriente: tanto


siani, corrotti

all'ultimo

Greci che

Per-

ed av^aliti da un lungo periodo di decadenza morale, politica

e militare, svenati da guerre intermhiabili, fecero ben poca resistenza all'onda


irruente dei nuo^^ nemici.

GH

eventi

si

svolsero in

spinti al di l del Taurus,

prima che

modo
l'

tanto repentino che

Greci furono

impero persiano fu cancellato dalla storia

contemporanei avessero ben compreso

la

natura irreparabile delle

sconftte patite. I Greci in Bisanzio assistettero trepidanti al crollo del

colosso persiano

grande

ebbero perci agio di misurare la potenza nemica, non solo

dalla iminensit della propria disfatta,

ma

bens pure dalla rapidit, con la

quale l'impero sassanida cadeva nella polvere. Contro di esso,

avevano versato

coli

riso-

il

loro sangue migliore senza ottenere

Greci per

mai vantaggi

se-

sensi-

ed ecco che un popolo nuovo e barbaro, jinora sconosciuto, uscito improvviso da deserti inaccessibiU, abbatteva quell'impero in battaglie campali

bili

sanguinosissime
faccia del

e,

in

meno

di

un decennio,

lo cancellava per

mondo. Questi barbari, pochi anni dopo,

si

sempre dalla

presentavano in orde

INTRODUZIONE

mura

innumerevoli dinanzi allo stesse


fu giti per

non

Se

il

ili

Costontiuopoli,

e,

se retrocedettero,

\-alore militare dei difensori della capitale bizantina.

ci fosse possibile di

conoscere ora ci che avveniva negli animi di quelle

generazioni lontane, noi troveremmo senza dubbio quel senso di maraviglia


e di sgomento, che ha l'uomo, il quale, vedendo perire fra le fiamme grande
parte della propria sostanza, teme che tutto

Como un
le

corso di anni tutto

mare

mondo

il

pianure soleggiate

mondo

il

resto subisca la stessa fine.

incendio nello steppe, che trova alimento novello ovunque arrivino

fiamme, cos l'incendio che

alle

il

accese in Arabia aveva traversato in breve

si

dalle rive bagnate dall'Oceano Atlantico fino

minacciando di voler avvolgere e consu-

dell' Lidia,

intiero.

La maraviglia, che

risvegliano in noi,

dopo molti

secoli,

tanto repentini, pressoch senza esempio nella storia del

questi eventi

mondo, dovette

grado molto maggiore dai contemporanei dei primi

sere risentita in

Arabi. Eb^ero forse la coscienza che nulla valesse ad arrestare

il

cristiani assistettero inerti alla

avvenne non gi per

ci

soltanto por esaurimento interno


Ijero

delle

popoli

grande conflagrazione. Nulla poterono

quasi nulla osarono. Nessuno eb])e la forza di arrestare l'incendio


cess dal propagarsi,

CaliflB

moto

orde nemiche? Per lo stato di impotenza, nel quale erano ridotti,

fare,

quando

le resistenze incontrate,

fu soltanto allora che

es-

ma

popoli cristiani eb-

agio di comprendere l'iimnensit del disastro e di tentare la riscossa.

Per l'infingardaggine dei Greci e per l'impotenza degli iinperatori bizantini,


il Cristianesimo aveva perduto provincie popolose e milioni di fedeli, forse
pi di un
in

mano

nc^lio,

suoi

agli infedeli.

bench

[HTilute

terzo dei

seguaci:

la stessa culla della fede di

Cristo era

disastro era fatale e nessuno poteva apportarvi

grande

lotta per la riconquista delle terre e delle

ri-

anime

non abbia mai cessato da quel giorno in poi e duri tutt' oggi in
i vantaggi ottenuti, considerando quello che il

Oriente, pure ben pochi sono

Cristianosimo perdette in poco pi di ottant'anni, e quanto poco abbia ripreso

dopo

tredici .secoU di

sioni

amaro,

le

lotte-.

Su tanto insuccesso

v'

luogo di fare molte

rifles-

quali divengono ancora pi dolorose, se teniamo conto dello

conquista, fatte dall'Islam nel

XVI

e nel

XVH

secolo,

e dal Cristianesimo

solo in parte ricuperate-.

erano questi guerrieri? Chi Li .sospinse fuori dai deserti squallidi


alla conquista del mondo? Perch furono
capaci di compiere tante maraClii

viglio?

Perch

vantaggi ottenuti in

s breve volgere di anni furono cos


grandi e cosi completi, che tredici secoli
di lotte e i mezzi potentissimi, dei
quali dispone la nostra civilt tanto
superiore,
valso a far re-

non hanno

trocclore

il

grande nemico della fede e della civilt? V' forse in noi qual-

INTEODUZIONE

che difetto, l ove

che perdura ancora

si

nostri avversari

1.

hanno qualche

vigorosa, che noi, con tutti

superiorit indiscutibile,
nostri progressi,

non

ab-

biamo potuto neutralizzarla? I cristiani del VII secolo, non pi di quclH dei
secoli successivi, non seppero mai dare una spiegazione al trionfo dell'Islamismo spiegare significava avere una conoscenza dei propri difetti, che nessun popolo ha mai posseduto. I Ciistiani, contemporanei dei primi Califfi musulmani, non si posero nemmeno simili quesiti essi seppero confusamente che i
vincitori professavano un culto nuovo, e che condamiavano come falsa la fede
di Cristo seppero che il nuovo culto aveva origine da un profeta, il quale
;

ave^a preteso

di abolire

di questo innovatore,

il

ma

cristianesimo dei preti greci e latini


il

pronunziarlo era tanto

diffcile

nome

udirono

il

che non

si

ram-

mentavano nermneno con precisione come si chiamasse. Il fatto poi che la


nuova fede si fosse propagata con il ferro e con il fuoco, al costo di vittime
senza numero, e condannando cosi severamente il cristianesimo del clero di
Bisanzio e di Roma, fece si che l'Islam si presentasse all' immaginazione popolare sotto il pi truce aspetto, come una mistificazione diabolica, come il
simbolo di tutto quello che vi di cnidele e di malvagio.

Per necessit di

difesa,

il

clero cristiano,

volgo ignorante, cerc di denigrare con tutti


mico,

il
i

quale allora dominava nel

mezzi

prodigiosi successi del quale presentavano

giata cristianizzazione del

mondo

un

il

suo pi temuto ne-

ostacolo alla vagheg-

ed un pericolo perenne per l'esistenza stessa

della cristianit. Il pericolo era tanto pi grande, inquantoch

trovavasi ancora impigliato ia

sterili lotte iiitestiae

e per dissensi politici. Mentre

non potevano presentare vma

cristianesimo

per questioni teologiche

Cristiani, travagliati

fronte

il

da scismi

unita al nemico,

questi

da

eresie,

concorde e

condannava in blocco tutto il sistema cristiano, e sost-enendo che


il cristianesimo del clero non era la fede rivelata da Cristo, ma una manipolazione di preti e di malvagi, guadagnava ogni giorno nuovi proseliti ia
Asia Centrale, in Asia IVIinore, in Affrica e nella Spagna. Ogni giorno crescevano i musulmani e scemavano in numero i Cristiani. Era la prima volta
forte

che una fede nuova fosse sorta a condannare tutto iutero

il

culto cristiano

una riforma radicale della fede religiosa dei popoli in tutto


il mondo. Mai nessuna fede, nemmeno la cristiana, aveva ott-enuto successi
cos rapidi, cos completi e cos durevoli. Il divulgatore della nuova credenza
e a sostenere

venne perci raflSgurato come un crudele impostore, un'incarnazione di Satana, il quale mirava alla distruzione della sola vera fede, la cristiana.
Maometto,
intenso,

la

sua religione e

misto a terrore,

ferte e della

il

suoi seguaci divemiero

oggetto d'un odio

quale crebbe in proporzione delle perdite

grandezza del pericolo. Lungi dal diminuire con

sof-

gli anni, varie

INTBODUZIONE

circostanze coutribuirouo a tenerlo sempre pi vivo e pi forte, perch quando


per esaurinitnto interno, i musulmani non furono pi in grado di estendere

conquiste a daimo dei popoli cristiani, le guerre secolari in Asia ^Minore


e nella Spagna, le depredazioni dei corsari affricam lungo le rive del Mcditem\noo, niatennero vivo l'odio e il terrore istintivo per i rinnegatori deUa
le

fede

Criste.

ili

L'odio di religione e di razza

gravissimo dispendio di

Cristiani con

eflneri; all'odio antico

un nemico,

il

accrebbe con

si

quale

si

si

vite,

le Crociate, nelle quali

ottennero vantaggi del tutto

aggiunse la mortificazione di sconfitte sofferte da

vant della vittoria come di una prova che la verit

trovasse dalla parte sua. Migliaia e migliaia di vite preziose furono sacri-

si

ficate inutilmente per riscattare

durante un breve periodo di anni la tomba

venerata di Cristo, la quale, caduto

il

regno di Gerusalemme, ritorn per

sempre, irrimediabihnente, nelle mani dei maggiori nemici del cristianesimo.

Oggid ancora

il

soldato musulmano,

fumando sdegnosamente nel tempio pi

sacro della cristianit, rappresenta nella cliiesa del Santo Sepolcro la potest

dominatrice di colui,

ha

la

il

quale,

come

preteso successore del profeta Maometto,

missione di estirpare la fede di Cristo.

In tempi pi prossimi ai nostri,

eroiche sui Mori di Spagna,


(Hjrdita di

ma

Cristianesimo trionfava dopo lotte

il

la vittoria era

pagata a caro prezzo con la

Costantinopoli e con l'apparizione dei

fin sotto alle

mura

Musulmani

di Vienna. L'Italia stessa, la culla del

in Ungheria e

grande risveglio

europeo, era minacciata lungo tutte le sue rive, e fu soltanto salvata

un'invasione calamitosa per la morte fortuita

Genova perdevano a una a una

vittorie dei Turchi, lo spettro

vita novella, volere

il

mondo

emulare

e abbattere per

d'

un sultano

da

intanto Venezia

tutte le colonie in Oriente.

Per

le

grandi

pauroso dell'Islam trionfante sembr ripigliare

le glorie dei

sempre

il

primi

Califfi,

Cristianesimo.

soggiogare

Come non

l'

Europa

fu merito

solo dei Franchi e di Carlo Martello se l'invasione


renei nel secolo VITI, cos

araba venne fermata ai Pinon fu merito solo degli Ungheresi e degli Slavi, se

Turchi non conquistarono l'Europa nel XVII secolo. Le onde impetuose,


che battevano i lemVji estremi della civilt cristiana, erano gli ultimi palpiti
i

<ii

convulsioni interne, sul punto di spegnersi.

forti

Ma
in

se-

la de<;a<lenza

interna della Turchia arrest le

campagne

militari

Europa, e

quista,

il

i Cristiani poterono riprendere


la lotta e il lavoro lento di riconquale perdura oggid, il giorno del trionfo ancora lontano. Tutta

storia recente della questione d'Oriente,


gi fino all'esito
Oreci nella ultima guerra e i torbidi continui

infeUce per

nei Balcani, stanno a dimo-

strare

quanta vitaht abbia ancora colui

il

quale con non troppa giustezza

INTRODUZIONE

cMamarsi

suol

il

vecchio malato

alla fine del secolo

XIX un

La

sconfitta dei Greci

nuovo regresso della

musulmana, ed ha dimostrato come

quella

intelligenti siano militarmente

ancora pi

1, 2.

ha

significato

civilt cristiana

innanzi a

popoU musubnani

sotto capi

degeneri cristiani d'Oriente.

forti dei

Questo cenno sommario e superficiale di ben tredici secoli di storia


includo un solo dei tanti aspetti, sotto

quali

si

possono esaminare

rap-

musulmano. Per non dilungarmi soverchiamente


in questo luogo, non ho voluto accennare ad altri aspetti ancora pi imporporti fra l'Europa e l'Oriente

tanti,

con

quali sarebbe facile dimostrare quanto interesse abbia lo studio

musulmana. Il vasto soggetto non ha per soltanto


un interesse storico un soggetto che al giorno d' oggi presenta ancora,
grandi problemi da risolvere, ed quello, che maggiormente turba il perpetuo
ottmiismo della diplomazia europea. L'Islam oggi ancora, dopo la cristiana,
della civilt e della storia
;

la religione pi potente al

guaci, essa

mondo

grande ostacolo

il

all'

per la convinzione profonda dei suoi

se-

espansione delle dottrine cristiane, e lo

sar ancora per molti secoli avvenire. Oggid ancora l'Europa cristiana con
tutte le risorse infinite,

delle quali dispone, trova nell' Islam

un argine

in-

superabile alla libera espansione della propria civilt.

flitto,

2.

Grande

stata

sempre nel passato l'imj^rtanza

e tale rimarr in avvenire tanta la

musulmani nel

tenacia invincibile dei popoli

per

civilt pi antiche e pi conservatrici dell'Asia. Il conflitto

per

speciali,

riflessioni e offi"e

dicato

il

sorgere

inai colpii'e

il

scrivere

il

pone

allo storico, apre

materia abbondante di studio.


dell'

Cristianesimo, per

hbro,

La

suoi aspetti

campo a

il

sulle

chiesa cristiana

infinite

ha

giu-

Isim come una delle maggiori sventure, che potesse

e per gli immensi danni

da

moderna

resistere all'azione disintegrante della ci\dlt

vasti problemi che

di questo con-

il

moraK

di fedeli che le strapp per sempre,

e materiali

che dhnostri

allo stesso Cristianesimo,

numero
il

che

le inflisse

ma

vi

ancora

bene indiretto che questa fede arrec

amputandogli tante membra malate e mettendolo

a dui'isshna prova. La Riforma protestante non cre forse una salutare reazione per la quale s'infren la decadenza incipiente del Cattolicesimo?
nostra intenzione di scrivere un'apologia dell'Islam, perch

vmo dei

compiti sar di narrare imparziahnente anche gl'infiniti errori e


sciagure che quella fede battagliera arrec all'umanit.
l'Islam, sar

bene non dhnenticare quale

si

met del

tenga anche presente qual forma vi prendesse

le indicibili

nello studio del-

il

secolo

VII

dell'era

Cristianesimo, quel

medeshno tuttora professato dai Greci e dai Russi,


quale non segna alcun progresso dal YII secolo al tempo nostro possiamo

Cristianesimo ortodosso,
il

nostri

triste spettacolo offrissero le con-

dizioni morali e politiche dell'oriente bizantino alla

nostra;

Ma

Non

il

INTRODUZIONE

K o
8

che delle varie forme di Cristianesimo ora esistenti, la fede


per le sue condizioni di immoortoiiossa scnz<\ dubbio una delle pi infelici
regresso. Nessuno pu dire quale sabilit, equivalenti in questo caso ad un

an aggiungere

rebbe stata la sorta dell'Asia Anteriore e dell' Europa medioevale, se l'Islam non
fosse mai nato, e se l'ortodossia retrograda e oscurantista, rimasta sola a re-

gnare da quel tompo fino al giorno d'oggi, avesse impedita la nascita dell.i
splendida ci^lt arabo-persiana, che illumin il mondo durante i secoli pi tetri
del ileilio-Evo. Chi viaggia in Oriente

pu

rilevare con

propri occhi

condi-

le

zioni d'inferiorit degli ortodossi di fronte alle altre credenze cristiane,


cattolica e la protestante, e

ben comprendere

il

significato di

una

critica

la

che

a taluni sembrer forse ingiusta. Gi prima della comparsa dell'Islam l'ortodossia in Oriente aveva perduto ogni forza d'espansione e di propaganda;

Greci del \T^I secolo avevano rivolte tutte le energie a


logiche, e r ideale elevatissimo del

primo Cristianesimo,

sterili

polemiche

teo-

la conversione totale

degli uomini alla verit per salvarli dalla perdizione eterna del peccato originale, era del tutto dimenticato. Il Cristianesimo ortodosso era gi

ad una forma d'impotenza, che doveva riuscirgh

letale,

ridotto

quando scoppi

il

con l'Islam. Pari alla impotenza morale e militare dei Greci, era la

confiitto

decrepitezza politica dei Sassanidi e la decadenza della religione magica; l'Asia

gemeva sotto
per mancanza eissoluta

Anteriore

il

peso di due civilt,

quali

le

andavano in

di ogni vigore intemo, per l'assenza

isfacelo

di ogni forza

rigeneratrice propria, e per vero esaurimento senile.

Sorse allora repentina la religione musulmana: sorse

partendo per da principi

di distruzione:

stianesimo,

acquist

fin

bench forse pi
dal suo nascere

vittoria sulla fede cristiana.


evirati, infuse

nuova

vita,

intelligibili

una forza

meno

per

il

elevati

come una minaccia


di

quelli del

Cri-

volgo asiatico ed affricano,


che

irresistibile,

La nuova credenza

le assicur

elettrizz,

in organismi vecchi, cre

una

rigener

una stupenda

facile

popoli

civilt,

ed

oggi ancora questa fede, bench sia spenta in gran parte la sua virt propagatrice,

rimane sempre una delle maggiori forze morali nel mondo e un

baluardo insuperabile al trionfo delle idee cristiane in Asia e in Affrica.

3.

Da

debbano essere

queste brevi considerazioni

ognora

sar

facile

comprendere quali

sentimenti dei Cristiani verso l'Islam, e come


natura dei rapporti, che hanno esistito da si lungo tempo fra Cristiani
e mu-sulmani, siano sempre stati tali da impedire da ambedue le parti un
stati

la

giadizio equanime. Fra


l'intensit del conflitto,

seguaci delle due fedi, per la durata stessa e per

un sentimento

solo

ha perpetuamente

esistito,

un

senso cio di ribrezzo e di avversione profonda, un odio divenuto oramai


quasi ingenito per tra^lizione secolare, e che, anche
al giorno d'oggi,

e.

INTRODUZIONE

2, 3.

commessi dai Turchi. Cristiani e mue vivono ancora oggid con la ragione

stato riacceso pi volte per gli orrori

sulmani hanno vissuto per secoli

offuscata da pregiudizi reciproci, creati dalla meraotia dei torti sofferti, dal
desiderio di vendetta, e di rivincita e dall'intensit

Bench

in

contatto

continuo

due parti

si

geografiche,

politiche

com-

sempre talmente profondo, che nessuna

mai degnata

di prendere in Ijcnevola considerazione la

fede dell'altra e farne


parti

ragioni

stato

merciali, l'odio reciproco


delle

per

delle passioni religiose.

Ognuna

serenamente soggetto di studio.

sempre partita dal concetto a

che

priori

che quindi non meritasse alcuna considerazione.

XIX,

l'indirizzo scientifico del secolo

se

una

l'altra

Fu

in

fosse

delle

due

eiTore e

merito principale del-

classe ristretta di persone colte

ha voluto studiare imparzialmente il neixdco secolare, e il numero sempre


crescente di coloro, i quaH rivolgono il loro ingegno a questi studi, un
indizio sicuro, che la generazione presente ha finalmente compreso l'importanza vastissima dell'argomento.

Mentre

cristiani del

XVIII

rito delle dottrine Islamiche,


dirsi dalle ultinae

notare

secolo ignoravano forse altrettanto lo spi-

quanto

generazioni del

come l'esame

non

loro antenati del VII,

secolo

XIX. Non

cosi

pu

privo d'interesse

il

fenomeno islamico abbia progredito di pari


delle origini del Cristianesimo in ambedue

critico del

passo con lo studio scientifico

queste ricerche, gli studiosi moderni hanno messo una cura coscienziosa e
un'imparzialit scientifica, le quali fanno onore al tempo nostro. Nello studio
delle religioni il soggetto di massno interesse sempre il Cristianesimo,
ma l'Islam tiene indubbiamente il secondo posto. La scienza ha spento, fra
le persone colte, lo spirito fanatico, anima delle guerre religiose, sicch
nelle ricerche storiche moderne, lungi dal irrare alla distruzione o alla derisione di altissimi ideali religiosi e morali, lo spirito analitico della nostra

generazione ha voluto anzi affermare la natura inaccessibile del Vero Su-

premo, sceverando da esso

tutti

gli

elementi tradizionali, aleatori,

dotti delle esigenze moi'ali o politiche di

Supremo su

basi pi

conformi allo

tempi

spirito

scientifico

dell'Islam presenta in questo genere di studi


la sola tede, la quale offra
essa

passati, e

un

ponendo

il

pro-

Concetto

moderno. Lo studio

interesse speciale, perch

molta documenti autentici sul fondatore di

getta perci mdirettamente molta luce sul nascere di tutte le religioni


servire a

comprendere

anche alcuni punti oscuri del Cristianesimo primitivo, bench


ad esso posteriore.

di sei secoli

in generale, e in

un

certo

modo, per analogia, pu

Tanto Cristo che Maometto predicarono una fede nuova


rante e

ostile

fra gente igno-

ad ogni novit, offendendo tradizioni antiche e venerate, dan7.

INTRODUZIONE

^ j^

interessi

neggiando grantli

morali e materiali; ambedue apriiono

una rivoluzione mondiale. Ambedue predicarono

iid

il

cammino

fra razze semitiche, nelle

sentimento religioso pi potente che in altre. Mentre per la vita


o la nussione retlentrice di Ges sono avvolte in grandi tenebre, le quali i Vancarriera profetica di Maogeli solo molto imperfettiiment ci diradano, la
quali

il

metto stata tramandata ai posteri in un cumulo di tradizioni, solo in parte


autentiche, ma tutte di grande interesse. Per lo storico moderno Maometto

non

pi

primogenito di Satana {Recueil des

il

G. di Tiro, libro

cap. 1);

I,

non

colui

popolare maggiormente gli orrori

dell'

il

Historieis des Croisades, voi. Ili,

quale ha ingannato

inferno

deve confutare: egU invece un documento

il

fondatore di un sistema reUgioso,

il

quale,

non

gU uomini per

pi T impostore che

umano
dopo

si

del pi alto interesse,

Cristianesimo, ha ge-

il

mondo.
tale immensa

nerata la pi vasta rivoluzione morale e politica nella storia del

La

moderna

scienza

commozione

si

prefissa di scoprire le ragioni di

di popoli, di tale rimescolio

profondo di uomini, di tradizioni

e di civilt vetusto. In questi ultimi anni sorta


scientifica, nella

le

primi

XIX ha

libri

su questo soggetto risentivano ancora

Maometto, impostore,

problema

chi

fofSi',

nare

il

due

fedi.

volle

l>ene e

il

La

tesi

riuscisse a mistificare

il

pi lusinghieri proretaggio sentimen-

antica era di dimostrare

come

suoi contemporanei. Pi tardi

prima di giudicare l'uomo

fu posto diversamente:

si

quale la scuola mo-

il

visto sotto questo rapporto

tale del vecchio conflitto fra le

il

con

maggiori scoperte nel campo delle scienze naturali. L'ultimo

venteimio del secolo


gressi:

letteratura

quale ogni aspetto dell'Islam stato studiato con lo stesso

spirito indagatore, sicuro e scevro di preconcetti,

derna ha fatto

una copiosa

si

volle sapere

comprendere bene che cosa avesse fatto, si volle esamimale delle sue dottrine e da questo trarre le conclusioni

per giudicare l'opera del fondatore.


l'eco della

Che cosa avvenne intomo a lui ? Perch


sua voce scosse un popolo dal letargo secolare, e lo spinse alla

conquista del

mondo?

Il

statando come non fosse

aveva sconvolto

vano

preconcetto di una impostura fu abbandonato, conpossiljile tacciare di

inganno una credenza,

la quale

mondo. Si senti che le dottrine del Profeta aveuna corda profonda del cuore umano, e la facevano vi-

la faccia del

fatto vibrare

brare ancora con intensit fortissima anche tredici secoli dopo che la voce
del Profeta si era spenta nella morte.
Mettc-nrlo per

si

persona di Maometto,
cadeva egualmente in errore; era creare artificialmente un ostacolo alla

ricerca del vero.

com baso

dire di far ri.saUre

di siffatto ricerche la sola

istintivo negli

uomini di personificare

sempre a un uomo

tanti altri olomonti pi importanti:

l'origino di

fatti storici,

vale

ogni cosa e di trascurare

ossia le condizioni della

societ nella

INTRODUZIONE

quale l'uomo pot spiegare la sua attivit

e quindi le condizioni, nelle quali

questa societ modific ed ampli per lenta evoluzione

Non

fu l'uomo solo,

difetti,

che produsse

del maestro.
virt

di

ma
i

un ambiento rozzo

tura, in

VII

tesi

strare. Tesi tanto

uomo

commessi hanno
alcuna,

non

e documenti,

li

da per

nacqiie

ove

le ragioni e

fatto sorgere

uni in gruppi,

una nuova

volle dimostrar nulla,

s la luce, e

oscuranti delle tradizioni

li

ma

paragon

si

fatti

si

ma

difetto. Grli errori

fra loro e
falso.

Da

si

si

mir soltanto ad apquesto paziente lavoro


il

vero fra

le

il

maglie

Oggid possiamo

molta strada da

grande tela storica

comincia a intrawedere

prefisse

trovano avviati per quel

v' ancora
la

non

studi e raccolse notizie

cerc,

false e dei preconcetti antichi.

sono lacune importanti da colmare,

mio modesto

nel

d'una rivoluzione

facevano

fare,

fissata

solo e genuino aspetto

delle origini dell'Islam. Il presente lavoro mii'a soltanto


il

Madlnah

accinsero dovettero supplire

cominci ad albeggiare

alla scoperta del vero

su basi sicure, e gi

col-

scuola, la quale

dire con sicurezza che gli studi storici sull'Islam

cammino, che mena

poca o ninna

che deve trarre in errore e rivelarsi ben dura a dimo-

purare quello che era vero e quello che era

vi

di

e priinitivo, (jome era quello di

ardua invero, che quanti vi

con l'immaginazione

se-

nella quale egli oper.

secolo, potesse essere la causa primaria e principale

mondiale, una

tesi

primi insegnamenti

grandi avvenimenti: non possiamo

breve esistenza di un

la

tutta la societ nel suo complesso di

parare lo studio dell'uomo da quello della societ,

Voler dimostrare che

3, 4.

ad apportare anche

tributo alla grande ricerca.

Osservazioni preliminari.
. 4.

La forma

speciale del

presente lavoro richiede alcune brevi

parole di giustificazione.
Il

classe,

concetto fondamentale stato quello di porgere agli studiosi di ogni


ossia tanto ai veri orientalisti,

quanto agli studiosi in genere, una

fonte sicura e di facile accesso per tutte le notizie storiche, che riguardano

musulmani dal sorgere della loro religione fino al soffocamento


della coltura islamica sotto al pondo schiacciante e al barbaro oscurantisma
del dominio turco-ottomano. Le numerose difficolt che io ho incontrato nel
compilare la presente opera, frutto di molti anni di pazienti fatiche, mi

popoli

hanno sempre pi persuaso, che supplivo ad una lacuna molto sensibile e


che, a lavoro compiuto, avrei potuto porgere un efficace sussidio a altri studi
e ricerche. Le difficolt di arrivare alle fonti della storia orientale, gi grandi
per un provetto orientalista, sono pressoch insuperabili per chi non ha dimestichezza con le principali Lingue musulmane, con l'arabo, il persiano e

jj

INTRODUZIONE

vero che da circa tre generazioni, contemporaneamente in Europa y in Asia, sono stato pubblicato le opere pi importanti degli scrittori
orientali, ma vero altres che le edizioni sono limitate e costose, che i luoghi
il

ed

turco.

sistomi di pubblicazione sono stati

un concetto

tutto

uniforme nel dare

direttivo

Ad

fiche d'elevatissimo prezzo.

Londm,

pi diversi, che ha mancato del

e che alcuni testi stampati

arabo-musulmana
di

stampe

alle

eccezione delle grandi biblioteche nazionali

di Parigi e di Berlino, nessun'altra possiede

facile per tutti:

storico

riale

d'Europa.

aggiungono

talista, si

inquantoch

l'oriente,

una

collezione com-

a queste biblioteche

aggiungi infine che una quantit preziosa del matesepolta nei manoscritti di bibKoteche sparse in

giace ancora

tutte le citt

tesori della civilt

sono divenuti rarit bibliogra-

pleta dei testi necessari allo studio dell'Oriente: l'accesso

non

altre
le

un

queste difficolt gi molto moleste per

orien-

delle lingue del-

insuperabib" per quelli ignari

opere tradotte sono poche e la scelta delle medesime

non stata sempre feUcc. Dalla unione di tante varie circostanze si comprende, quanto sia malagevole per la maggior parte degli studiosi l'avere
accesso allo fonti, e quanto sia difficile raccogliere

materiali e rintracciare

le notizie.

Nel corso poi di minuziose ricerche in un lungo periodo di anni, ho

dovuto prendere in esame tutte

subnano

mino

opere principali scritte sull'oriente mu-

le

questo studio mi ha sempre pi rincorato a proseguire nel cam-

avendo potuto constatare come nessuno

tracciatomi,

corrL'<pondesse

a quello

trovato, cio,

un lavoro,

namento chiaro

il
il

e semplice,

scritto esistente

quale io aveva in mente di tracciare.


quale riunisse, in forma
il

omogenea

Non ho
con

ordi-

materiale storico degli autori orientali e

risultati del lavoro critico fatto dagli orientalisti europei.

tale deficienza

ho

procurato del mio meglio di supplire, riunendo ed ordinando la materia prima


della storia nella sua veste originale
allo stesso tempo, illustrandola

con scrupolosa esattezza obbiettiva, ed

mano mano con

risultati della critica

mo-

derna, a guisa di perpetuo commentario.

Ho

escluso perci ogni idea di

comporre una storia nel vero senso della

parola, elaborando cio e trasformando

il

materiale secondo

personali: ho voluto in voce ritornare alle origini. Ho compilato


fodolo od esatto di tutto il materiale storico
pi importante,

miei concetti

un transunto

che

dalle rovino della

cinltii

si

salvato

musulmana, ho dato a questo materiale un

or-

dino rigiflamento cronologico,

ho correrlato

la

come il soggetto stesso me lo imponeva, e


tnvluziono concentrata dalle cronache antiche, con note

illtwtratve di fatti, di os.servazioni e di


critiche raccolte nel corso della mi-

nuziosa lettura (U un

numero stragrande

soggetto.
10.

di Ubri, che

trattano

del nostro

INTRODUZIONE

Non credo che sia necessario che


modo tenuto nel raccogliere, ordinare

5.

io entri in

4,

5.

maggiori partico-

mole
di notizie e false e vere: dir soltanto che per comodo degli studiosi ho
tenuto sempre presente la necessit assoluta di conservare una sepai-azione
netta e precisa fra la materia prima orientale e l'apparato critico moderno,
lari sul

e fondere insieme tanta

numerati contiene in forma libera da orientalismi e da

testo nei paragrafi

traduzione condensata dei

inutili ripetizioni, la

testi

mi sono

scrupolosa esattezza al contenuto dei medesimi senza per


alla

forma

ho tentato, secondo

attenuto con

legarmi troppo

mio meglio, anche


una versione fedele al tenore delle fonti, avendo
non introduiTe apprezzamenti miei e di non allonta-

letteraria degli autori;

il

a rischio di tedio, di dare


per sempre cura di

narmi

speciali,

alcun

modo

dal contenuto preciso dell'originale.

ho stimato necessario di dare una versione

testo fra virgolette indicative. Nelle note ai paragrafi


gioi'e libert

tori europei,

Ove per ragioni

letterale, ho incluso il
mi sono dato una mag-

ho incluso non solo tutto quello che ho trovato in

in esse

che potesse servire a elucidazione delle cronache,

ma

vi

scrit-

ho anche

introdotto miei apprezzamenti personali, critiche e confronti. Tanto per nel


testo,

quanto nelle note, ho sempre con coscienziosa esattezza indicato

alle quali
fetto,

ho attmto

ma non

mi

si

le fonti,

potr addebitare qualunque en'ore, qualunque

non

quello di essermi arrogato la paternit di ci che

di-

mio:

simm stato il pmicipio fondamentale di ogni mia ricerca. Ho


messo maggior impegno e pi vanit nell'essere scrupolosamente esatto, che
neir arrogarmi la sapienza e l'acutezza critica dei miei predecessori.

unicuique

In taluni punti degli annali


richiesto

nota

vm trattamento

la

natura e l'importanza del soggetto hanno

critico pi

ampio, eccedente

limiti

normali d'una

ho perci creduto opportuno, ove era necessario, introdurre alcuni pa-

ragrafi speciali per discutere con la voluta ampiezza argomenti di

maggiore

importanza. Oltre a queste aggiunte particolari ho trovato necessario di premettere ad alcuni periodi storici una specie di riassunto complessivo di tutto
il

movimento

politico, sociale e religioso, e cosi avere agio di gettare

giore luce su vari punti

oscuri

degli annali, e trattare brevemente quello

pu con correttezza mettere sotto una data precisa.


Alla fine di ogni annata ho aggiunto una necrologia di tutte

che non

si

pi eminenti, degli scienziati, giuristi, teologhi, letterati ecc.

rono di

mag-

^^.vere in

le

persone

quali cessa-

ogni singolo anno. Ai nomi dei defunti ho aggiunto una

brevissima indicazione dei loro meriti, o occupazioni speciah, rimandando


lettore all'esame delle fonti citate

il

per una conoscenza pi profonda della

vita e delle opere di ogni singola persona. All'accenno necrologico di per-

sonaggi

storici e politici

ho creduto bene
11.

di

aggiungere un'indicazione di

INTBODUZIONE

j^ g^

tutti

jwissi

precedenti, nei quali

nome

il

defunto menzionato allo

del

3fo|H) di facilitare le ricerche biogralche.

assoluto, la compilazione di

un indice

luoghi, di fatti e di cose, senza

quaU

il

numero immenso

tutti,

non

dare

ili

nome
Prima

di avvertire che

il

ma

specialmente per quel

agli uomini, che purtroppo

il

modo

l'uso in

di chiudere queste brevi osservazioni preliminari, occorre

la biografia del

principio con la morte del

l'

medesimo, trattata con

esame

il

necessario cor-

condizioni pre-islamiche in

delle

argomento

di

molti e pre-

quale meriterebbe di essere scritto da capo con

nuovi raccolti sul grande riformatore,

riali

il

una sola persona.

di

Arabia, in s un lavoro di grande lena, gi


lavori, e

rintracciare quelle notizie,

ho dovuto sovente dedicare una quantit

redo di esegesi quranica e con

gevoli

mie fatiche sarebbe

per la vastit del soggetto, e

nostro lavoro ha veramente

il

Maometto

Profeta

solo

nomi

oriente: per faciUtare la ricerca

difficile

delle pereone e dei fatti,

primitivo e mutevole

di schede al

l'utilit delle

Questo indice stato di gran lunga

gli stuiliosi fossero in cerca.

compito pi tedioso di

6.

quale

il

rendendo assi pi

stata molto minore,


delle

mi ha imposto, come necessit


esatto di tutti i nomi di persone, di

di notizie raccolte

La quantit ingente

stato

mate-

sempre lontano dal mio

una nuova biografica e quelle gi esistenti. D' altra


Maometto e la sua fede cos stretto ed intimo, che

intento di aggiungere

parte

il

legame

fra

presentare uno studio dell'Isim senza farlo precedere, a mo' d'introduzione,

da un riassunto
orrore o

delle tradizioni

una lacuna. Perci,

ho raccolto

le

tradizioni

in via

sul

Profeta, sarebbe stato,

io

credo,

un

sommaria, e per solo comodo di riscontro,

pi importanti, astenendomi, nelle

trare molto addentro nei gravi problemi

note, dall' en-

intimamente collegati con una

in-

telligenza chiara della vita, della missione profetica e delle condizioni speciali,
nelle quali .sorse

quell'uomo straordinario, venerato oggid da poco

meno

che 2(X).00C).000 di uomini.

Tutte

le notizie

riguardanti ^laometto ed

suoi antenati, per

il

periodo

da Makkah a Madinah, appartengono pi alla leggenda,


e come taU le abbiamo trattate, contentandoci di dar loro

anteriore alla fuga

che alla

storia,

un ordinamento cronologico, conforme alla tradizione, senza entrare addentro


nel merito lei medasimo. Ilo creduto inve -e necessario di trattare con maggiore ampiezza la cronaca dei dicci anni vissuti a Madnali, e della conquista
della peni.sola arabica pur
Trala.scio di

sempre escludendo ogni concetto biografico.


aggiungere altro, bench io consideri questo lavoro quasi

-come un fgho, essendo


frutto dei

momenti pi

il

prodotto di tanti anni di fatiche e di studi, e

belli e

pi

felici

13.

della

mia

vita; avrei

il

molte tentazioni

INTRODUZIONE

me

a dilungarmi sopra un soggetto a

con un ultimo avvertimento, a scanso


alla

ma

caro.

Credo per bene

di misintei-pretazioni.

6, 7.

di chiudere ora

Non ho

aspirato

composizione di un'opera letteraria nel senso pi elevato della parola,


ho tentato di creare un libro, il quale fosse di vero aiuto agli studiosi: ho

rinunziato con rammarico alla dolce ambizione di comporre un'opera arti-

ed ho voluto contentarmi del compito pi modesto di essere utile a


-coloro, i quali vorranno in avvenire rivolgere il loro tempo e l'ingegno
stica,

all'eterna sfinge orientale, all'Asia misteriosa, la sede primitiva della nostra

razza, la culla della nostra fede, delle nostre leggi e della nostra morale.

Se potessi un giorno sapere che

le

mie fatiche hanno

qualcuno e

servito a

hanno contriliuito alla composizione di altre


opere migliori della mia, mantenendo vivo quel prezioso fermento della ricerca del vero, mi sentir soddisfatto; altro non desidero.
Spero per che quanti prenderanno in esame il frutto di tante fatiche,
saranno indulgenti per le sue imperfezioni, inevitabili in ogni lavoro umano,

che, fosse pure indirettamente,

considerando che

moltephci occupazioni, e

le

molte e gravi interruzioni

le

per ragioni di salute e di famiglia, hanno sovente arrestato ed inceppato


progi'esso dei miei studi ed

hanno turbato quella pace d'animo tanto

il

necessaria,

perch un lavoro .possa riuscire proficuo tanto all'autore che ai suoi

lettori.

Fonti.
7.

Diamo

qui in appresso una lista delle fonti principali messe nel-

l'ordine alfabetico delle a'obreviazioni, quali sono

da noi usate nelle

citazioni.

Forse alcuni troveranno che una semplice nota alfabetica sia un' indicazione
troppo magra; l'importanza dell'argomento avrebbe richiesto uno studio approfondito del valore di ogni singolo testo, dei rapporti fra

da

e del sistema critico

me

seguito

nel

vari cronisti

degK
presente lavoro uno studio com-

riunire

Annali. Era mia intenzione di premettere al

il

materiale

storico

plessivo su questo soggetto, riunendo tutti gli appunti fatti nel corso delle

mie

Esaminando per l'argomento pi davvicino, ho compreso quanto


grande l'importanza, e piuttosto che premettere un cenno imper-

ricerche.

ne fosse

ho preferito di tenere in disparte

fetto,

seguito in
nisti

un volume

appunti

fatti,

per pubblicarli in

quale abbraccier un esame critico dei cro-

il

musulmani, e former uno studio della letteratura storica

fino al principio del

'Abbad.

Scripto'um

1846-1863, 3

'Abd

separato,

gli

I-La ti f.

dell'

Islam

secolo della Higrah.

Arabum

loci

de Abbadidis. Edid. R. P. A. Dozy. Lugd. Batavor.

voli.

Relation de VEgijpte par

Suivie de divers Extraits etc. par M.

Abd

allaiif

mdecin arabe de Baghdad.

Silvestre de Sacj. Paris, Imprimerie Imperiale 1810.

18.

INTHODUZIONE

Abd ai-La

ti

BJend. cur.

Ab

studio

et

J.

Reiskii. Ed.

J.

J.

G. Ch.

Abuf'edae Historia Anteislamica At^abce. Edidit H. 0. Fleischer. Li-

Fragmenls de

et

R. P. A. Dozy. Leyde 1S4S-5I. 2

AgkSni- ATiMJ al-Ashni


Akhbar. Ajbar Mac/nnua
dada a

.\rabigas

Ahmad

b.

renze 1854, 4

Sic.

Arb (de Cordone), publi par

voli.

Bulaq 1285 (1868). 20

'Ali al-Isbahani.

ab-l-Fara^

(Coleccion de Tradiciones) Cronica

di

voli.

del Siglo XI,

Alcantara. Madrid 1867 (Golec-

Academia de

que publica la R.

Anonima

Historia).

la

li

Ahmad

abU-l-Abbas

al-Dima'sqi, nl-Qarmani. Qahirah (Bulaq) 1290 (1872).

Kmil

gine al I-VI del

Amari Mns.

d'

AVibr al-Dutcal tca-l-Alhr al-awical

.\kbbar al-Iiu wal.

YUsuf

di

Chronique

la

traducida v anotada por D. Emilio Lafuente

luz,

doD de Obras

.\m(bal.

ai-Bayano 'l-Moghrib par

Bistoire de l'Afrique et de V Espagne intitul:

Ibn-Adhai-i (de Maroc)

W.

arabice edita et Ialine

18IU.

psia

'A diari.

b.

eie.

Tomi I-Y.

Adler. Hafniae 17S9.

1663.

Abul/Mae Annales Mmlemici. opera

al feda. Ani.

Lat.

et

Gregorio Abul-Pharagio

Dt/naslianim audore

Historia compendiosa

\ersa ab Eloaiiio Pocckio. Oxoniae

Arab.

Oxonii ISOO.

medico. Historiatn cornpectens universalem

JJalalietisi

A bui feda.

Compmdium

AhioUatiphi Hislorine Aegupti

S. T. P.

While.

J.

Abulfara^.

Wlm^'-

f.

(In

mar-

ibn al-Alhir).

Musulmani

Slot'ia dei

di Sicilia scritta da

Michele Amari.

Fi-

voli.

Arabum

proverbia, vocalibus

Fieytag. Bonnae ia'38-184.3. 3

instr.,

latine

vert.,

comm.

illustravit.

Edidit G.

voli.

Annstasii bibliolhecarii Historia Ecclesiastica sive Chronologia tripartita,

Anastasius.

ea recognitione Imm.

BehkeiH. Bonnae 1841 (nel

II

volume

di

Theophanes, Corp. script.

Byzant).

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Ab

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I j

Mikhawi.

'-ah'iitb

T*!-'

wa

al-t_nh\b /l-l-k/iitjii

Bagh'jah

tca-l-muzr&t

etc. H-^

IV volume di al-Maqqari).
~l-MikhAiri ai-.i
croi/anfs.
Manuel de Jurispru.VinhauU nt-Talibin. Le Guide des Zs
Minh^.
dnue Mttsulmane selon le liife de Cha/H. leste Arabe et Iraduct. par L. \^^ C. Van
Oahirali

'>.

1302

margine

\in

al

d.-n

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Mni'h.

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Mdsa.

abft

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nomina

relativa:

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"ibih auitore Shanxo 'd-din Abu Abdallah Mohammed ibn
AhmedAd-Ii
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Mulan.ibbi.
Beroiini

Nasi

ri.

Nawawi.

Wahidii.

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al-.Xavnu

Niiam.

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by

F. Wiistenf.dd. Goltingen

Xameh:

Si:

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Ni-.ldeke

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'^^'''

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o/'

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des Abul-Abbs

Qamus.
Qartas.

Ahmed

und

Verwaltunff von Aegyplen nacli

Al-Qinus al-Fruibdi. Qahirah 1281

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Homonyma

annum

Zakariya ben

F. Wstenfehi. Gotlingen
(Jifti.

fugae 726.

inter

nomina

Qudaraah.

Edid. Ialine vertit C. J.

Muhammed
1847, 2

M(hammed

relativa, auctore .\bou'l Fadhl

Lugd. Balav. E.

MahniUd

b.

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Qutb ai-din.
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Rnqavvftt.

y^

unM.

Saigq.

Urde

von

itt'n.

bt Salib.

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Ab

Wiss.

d.

aberset/.t.

die Gesandschaften

an

i/m, Skizzen

85-194 traduzione e i-ya

pp.

von

Wien. Band CXLIV).

in

testo

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attri/>u/ed (o

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(Sitzb.

k.

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l)r.

gjtj^

irnnin

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ol-MadanL

M;ikkah ni6.

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lai

Kilnb 'Awrif al-Mn'rif li-abu Ifafs

marpine zU'Ihi/a 'Cium nl-ttin

nl-Khula/U,

Kiftb IJusn

ai-din ai-Su>/utj

SnyOti Inlerpr.

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'ui/iin

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1.

J.

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25.

voli.

von

INTRODUZIONE

j^

Wellhausen
tes Ht'ft:

Sk.

l.

Vorarb.

u.

MtHiina vor

dem

Skizsenund Vorarbeiten. von

J.

Wellhausen.

Vier-

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Schreibon. uiid dio Gesandschafleu an

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Die Prolffe'.'iuena zur aeltesten Geschichte von Islam.
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Die Arab. Pers. u. Turk.
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Wien

G.FIgtl.

Wien Ak.

18t5-I8()7, 3 voli.

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Die Akndemieti der Araber

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Yaq

Jacut' s Geographisches

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feld.

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Jacut' s Muschtarik, das

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Yu

The Book of ser Marco Polo etc. translaf ed and odited by


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de

coionel

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Zoubdat Kachf el-MamCdik; Tableau Polli ique et Administratif de V Egypte,


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'Umar al-Zamakhsari. Calcutta 1850, 2

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Zeitschrift far die Kunde des Morgenlandes,

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ab-1-Qasim

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1846-1903.

hgg. von Ewald, Gabelentz, Kose-

garten, Lassen, etc. Gottingen 1837-1850, 7 voli.

Zuhayrah.

Auszilge aus den Gescluchfsbiicliern der Stadi

Mehka

ecc. v.

Fakihi.

In testa ai .successivi volumi verrh aggiunta una nota alfabetica delle altre fonti prinmi sar .stato po.ssibile di avere accesso, e cie non aveva ancora consultato durante
la stampa del presente volume.
Alla fine dell'opera, per comodo degli .studiosi, aggiunger un elenco
completo di tutte le fonti, disponendole in ordine cronologico degli autori, e per ordine della materia,
affinch sia possibile di avere sott'occhio tutte le fonti per ogni .singolo periodo storico.

Nota.

cipali, alle quali

27.

INTBODUZIONE

8,.

Sistema di trascrizione.

8.

Arabo,

a, a,

i,

k
1

^^

m
e

w, u

kh

li

ci

hamsah

dz
f

Persiano.

Considerazioni generali sul valore storico delle tradizioni pi antiche sul Profeta.

9.

i*ui-

tralasciando per ora l'esame critico delle fonti in generale,

e lo studio della struttura

orgamca

e del relativo valore delle

medesime,

necessario di promettere alle tradizioni sul Profeta alcune brevi


zioni di ordine generale per spiegare
i

quali

ho

meglio

tradizioni in generale

damente esposto da

Non

secondo

concetti principali,

fatto uso del materiale tradizionistico

biografia del grande riformatore.

(hadith), riguardante la

mia intenzione

di discorrere sulle

l'argomento stato gi ampiamente esaminato e

altri

(').

Mio proposito

alcuni punti della scienza tradiziomstica


di

considera-

Maometto non hanno

insistito

un grande valore per l'esame

invece quello di porre in rilievo

musulmana,

con cura

luci-

sui quali forse

sufiiciente, e

critico dei fatti e por

biografi

quali pure

hanno

un giudizio preciso

sul

valore storico e sull'autenticit di ogni singola tradizione. Pongo in rilievo


questi punti, perch formano la base principale, sulla quale mi sono pog-

giato nello studio critico dello notizie biografiche di Maometto.

La maggior

parto dei biografi europei

98.

ha

rivolto

una cura speciale

allo

INTEODUZIONE

9, 10.

studio del contenuto delle tradizioni, negligendo forse soverchiamente l'esajne


della provenienza delle medesime, e del tramite, per

Per

rivate fino a noi.

derio

il

quale esse sono ar-

anche per

effetto di tale negligenza, e forse

il

desi-

ben naturale dei biografi di comporre una narrazione non troppo

magra, molto tradizioni apocrifo sono penetrate nelle migliori biografie di

Maometto. Questa negligenza tanto pi notevole, inquantoch un


sioma fondamentale di ogni ricerca
il

storica, anzi il

prendere in esame la provenienza delle notizie, e

compito di ogni
il

discutere

il

as-

storico,

valore e la

hanno trasmesse. Sar perci opportuno di cogliere


l'occasione offertaci dal presente lavoro per colmare una piccola lacuna nella
critica storica musulmana e per prendere in esame il cosi detto isnad,
voracit di coloro che le

ossia la pretesa fonte delle tradizioni, la storia, in succinto, della genesi e

della trasmissione delle tradizioni

sione

dalla bont di questo

deve necessai'iamente dipendere

il

mezzo

di trasmis-

maggiore o ininore valore

storico

delle tradizioni trasiiiesse.

Nota

Non

luogo una bibliografia completa di ci che si


pi facile accesso 1. Th. P. Hughes, A Dictionary of Islam (ed. 1896) pp. 6396-616; contiene una quantit di notizie utili e di grande interesse,
per chi voglia iniziare i suoi studi del hadith, e comprendere i termini speciali visati dai tradizio2. W. Muir,
nisti, quando il liadth divenne una vera e propria scienza con linguaggio speciale.
The li f of Mahomet, voi. I, pag. xxvill-cv; contiene uno studio letterario di alto interesse sulla genesi
e svdla critica in generale del hadith, e la lettura di quelle poche pagine sommamente utile per
3. Tutti i lavori sul hadith sono per messi nell'omcomprendere le forze creatrici del hadith.
bra da quello classico, che dobbiamo al nostro maggiore storico e critico dell'Isim, Ignaz Goldziher,
1.

scritto sulle tradizioni.

possibile di dare in questo

Citeremo

gli scritti principali e di

ha preso lo studio
ove gli altri arabisti lo avevano lasciato, e proseguendo l'analisi critica del materiale
tradizionistico con acume e con dottrina veramente geniale, ha segnato il principio di una nuova
epoca di critica storica dei popoli e della civilt musulmana. Egli ha introdotto nel campo degli studi
islamici il sistema dell'analisi imparziale e .scientifica, ed ha compiuta una vera e propria rivoluzione
di metodi e di principi. A pag. 6 del suo lavoro, in una nota, si trovano disposti per ordine cronologico alcuni appunti bibliografici sugli scritti anteriori al Goldziher in materia tradizionistlca, ed a
quegli appunti rimandiamo chi vuole pi specialmente interessarsi al h adith. Gli appunti nostri,
che qui premettiamo alle tradizioni su Maometto, toccano alcuni aspetti del hadith, sui quali il
Goldziher non si trattenuto, perch egli ha avuto di mira i rapporti fra l'evoluzione del hadith
e la societ arabo-musulmana, e le grandi linee del movimento tradizionistico. I rapporti fra il hadith e la biografia del Profeta sono stati da lui lasciati in disparte: a questi rapporti negletti dal
Goldziher limitiamo noi le seguenti brevi osservazioni.
il

quale, nel suo celebre lavoro, Alukammedaiiische Studien, voi. II, pagg. 3 e segg.,

del Ijadith

l,

10.

Che

cosa F

isnad?

Ogni studioso della letteratura araba conosce bene il significato di questo


termine tecnico, il quale definisce uno degli aspetti pi singolari della letteratura musulmana, tanto storica che religiosa. L' i s n a d (o meglio pretende di
essere) 1' enumerazione per ordine di tempo di tutte le persone, le quali hanno
trasmesso oralmente una tradizione, cominciando dal Profeta stesso, o da un
fino a colui, il quale ha messo
Compagno
suo contemporaneo, cos detto
in iscritto il testo tradizionistico, e dal quale noi direttamente l' abbiamo
ricevuto. In altre parole la narrazione del modo, con il quale un tale o
'

.,

29.

10^

INTRODUZIONE

trasmesso
o fatto del Profeta, udito o visto da A, venisse da
fino all'autore deloralmente a B, da B a C, da C a D, e cos via discorrendo
L'isnad modello dovrebbe
l'opera, nella quale noi ritroviamo la tradizione.
tal altro dotto

una

iierci essere
s-ulla

nomi, la quale fa capo al Profeta stesso, e si fonda


sistema di trasmettere oralmente i ricordi delle sen-

lista di

supposizione che

il

tenze o degli atti del Profeta, e l'uso di conservare memoria delle persone
\'igore quando il Profeta cess di
.he trasmisero questi ricordi, fossero gi in

ci rivela

supposizione e

prontamente della

delle fonti ci con\ance

esame

l'n

\-ivere.

che la formazione degli

isnad

falsit di si fatta

non accom-

segu,

maggior parte delle tradizioni


un'aggiunta molto pi moderna ad un testo antico.

|)agn, la formazione delle tradizioni. Nella

autentiche l'isnad

isnad si deve considerare come un prodotto


non contemporaneo del hadth pi antico. L'isnad fu una

In altre parole,
jX)sterioro e

il

concetto

dell'

conseguenza dei bisogni della nuova


cos dire burocratica,

Wta

un

certo sembiante scientifico,

primitivo,

dell'arabo

siasi regola,

il

carattere

uomo

(V.

Voler rintracciare in tutte

fatti

nota

9,

isnd

gi da altri
1),

isnad

come

perch,

alieno

natura resta

alla

le

civile.

sue fasi la storia della forma-

trascinerebbe ad

ci

ampiamente

dei

ignorante, insofferente di qual-

semi-selvaggio,

zione e della evoluzione dell'


zione di

dell'

avverso a ogni uso cittadino e

11.

Tutto

quale gU venne dalla

il

non dalla selvaggia desolazione

clta nelle citt fuori di Arabia, e

deserti arabici.

porta in s un'impronta, per

civilt;

esposti negli

una lunga

scritti

bene intelligibile, la

esposi-

sulle tradizioni

storia

dell'

isnad

si

confonde in gran parte con la storia del h a d th, del quale esso fu un prodotto necessario.

Son'oUamo quindi

che supponiamo gi cognito

tutto

al lettore, e

il

vastissimo argomento del hadith,

andiamo

diretti

a quello che prin-

ripalmente intendiamo di porre in rilievo.


Il

nostro studio reso purtroppo difficile dalla grande scarsit di docu-

menti autentici e sicuri:


li

il

ricostruire l'evoluzione

assai difficile di .seguire

numero degli elementi, con i quali possibile


dell' isnad, perci molto limitato, rendendo

ogni

singola fase della

tanto rimasto da permetterci di ritrovare


pros-nirnativo

340;

vari

2. a.

filo

e di dare

ma

pure

un quadro

ap-

non troppo monco ed imperfetto del processo evolutivo. Grazie

alla dotta .scrupolosit del

diamo

il

trasformazione:

massimo cronista

dell'Islam. al-Tabari, noi posse-

documenti antichi.ssimi sui primordi dell'Islam

H., 30; 8.

a.

H.,

.=38,

115, ecc.j, di

sommo

(cfr.

Introd. 269,

pregio

non

solo per

la cono<;onza doiri.slin nascente,

ma anche per il nostro soggetto speciale.


Crosti documenti appartengono al pi antico
raccoglitore sistematico di tradizioni, al c^elebre

'Urwah

b.

al-Zubayr [f 94.
B().

a.

H.], figUo

di

un famoso

INTRODUZIONE

Compagno

del Profeta

'Ur\\ah fu uno dei primi che

minciavano a diffondersi per


Se esaminiamo

dire circa

un

il

ai

fatto che

tradizionista,

'Urwah d

degni di citare

egli si

le

sue

il

Qu-

tempi del Califfo *Abd al-malik, vale a

dopo

70-80. a. H., ossia sessanta e pi anni

il

dedicassero a riunire

alla fine del I secolo della Higrah.

documenti, notiamo subito

Ci vuole dire che ancora

(^).

feta,

mondo

isnad. L'unica autorit che

notizie senza

r-an

il

si

di tradizioni, autentiche e spurie, che co-

mole gi ingente

e coordinare la

11, 12.

la

morte del Pro-

bench gi lontano dagli eventi che narra, non

modo

credeva in obbhgo di giustificare in alcun

la

si

provenienza delle no-

che egli forniva. Dobljiamo cio concludere che ai tempi di 'Urwah

tizie,

l'uso di dare

'isnad non

fossero gi passate dalla

ferma

diretta, se

del Profeta

esistesse ancora,

morte del Profeta in

prendiamo in esame

bench ormai due generazioni


poi.

Di

ci

abbiamo una con-

altre fonti pi antiche sulla vita

le

fj.

Nota 1.
Vi souo, vero nelle raccolte tradizionistiche moltissime tradizioni con un i s n d,
che fa capo a 'Urwah, e che, se possiamo credere all' isnad, egli apprese da 'A'isah, la celebre, loquace, ambiziosissima vedova del Profeta. Esistono per buone ragioni per dubitare dell'autenticit
assoluta di queste tradizioni e ci per varie ragioni: ad alcune fa cenno lo Sprenger (I, pagg. 339340;, per altre vedi anche pi avanti.
Nota 2.
V' un fatto di molta importanza, che ha stretta attinenza con il nostro soggetto:
tutte le tradizioni che abbiamo sugli eventi pi antichi dell'Islam (infanzia del Profeta e principio
della missione profetica), anche quelle con isnad completo, non risalgono mai ad un testimonio oculare dei fatti, ma tutto al pi a quella generazione di Compagni che vide il Profeta negli ultimi
anni della sua vita. Tradizioni di pretesi testimoni oculari dei fatti, cominciano a far capolino soltanto con il primo anno della Higrah (vedine, p. es., quante ne troviamo nel testo di Waqidi). Perch
questa differenza spiccata? Il principio dell'era musulmana della Higrah fu fissato arbitrariamente,

isnad.

molti anni dopo, dal califfo 'TJmar, perci artificiale deve essere pure la differenza degli

12.

Fra

le fonti

la biografia del Profeta

primeggia per

compilata da ibn

il

suo immenso valore storico,

Hisam

[f 213. a. H.], sopra ap-

punti lasciati da ibn Ishaq [f 151. a. H.]. Esaminando questa famosa biografia necessario per di tenere in mente innanzitutto che ibn Ishaq mor
pi di mezzo secolo dopo 'Urwah e che perci tra lui e 'Urwah

si

debbono

mettere circa due generazioni di tradizionisti. Si noti inoltre che noi possediamo non gi l'opera originale di ibn Ishaq, ma il rifacimento d'uno

morto circa un secolo, ossia pi di tre generazioni, dopo 'Urwah.


La lacuna di tempo certamente molto grande, e si comprende che l'o-

scrittore,

pera di ibn Hisam debba risentire

gli

effetti

dei

principi

dei

pregiu-

tempo suo cionondimeno dobbiamo per fortuna constatare


che ibn Hisam ha lasciato mia compilazione, rimasta molto fedele agU indizi regnanti al

segnamenti ed

grande maestro ibn Ishaq

al materiale raccolto dal

perci possibile di
fatti di

non poco

ritrovare nel testo della


interesse per

il

81.

ci stato

Hisam molti
che vogHamo elucidare.

biografia di ibn

punto speciale

INTRODUZIONE

jg 12,

Vale a dire anche in ibn Ishq troviamo ancora niolto spiccata la tendenza. di quello antiche scuole tradizioriistiche, le quali non facevano uso
ibn Isliq ignora ancora le sottigliezze e le falsit degli i snad artitciali dei tempi posteriori. Ci non ostante fra ibn Ishaq e TJnvah
Nel periodo trascorso fra l'uno e
si nota gi una considerevole differenza.
degli

l'altro,

n a d.

la scienza tratUzionistica si

nelle parti minori

crescendo agU occhi dei dotti

mazione,

n a d andava di giorno in giorno


musulmani per un processo spontaneo di fordell'

l'iiiportanza

era andata s\dluppando e perfezionando


i

ima necessit logica del sistema orale di trasmissione tradizioquale i tradizionisti, per una falsa interpretazione del ]:)assato e

jier

mstico^ al

dell'opera di Maometto, perseveravano ad attenersi. Si potrel)be anzi quasi

'Urwah

affermare, che nel periodo fra

monii del sistema isnadico


orale dell' insegnamento

senza leggi e senza norme

idco.

e ibn Ishaq

debbano mettere

isnad,

ma

se

n a d non aveva ancora forma precisa era


forse non aveva ancora nemmeno un nome tec-

paragoniamo questi accenni con

ancora distingue gU

gi numerosi

forma completa

la

vediamo subito quanto

presa dal sistema negli scrittori posteriori,


differenza, che

pri-

generato gradatamente dalla consuetudine

quindi naturale di ritrovare nel testo di ibn Ishaq

:iccenni a

la

si

isnad

grande

sia

di ibn Ishq dalle esagera-

zioni successive.

13.

Nell'ultimo volume dell'edizione

del

Wstenfeld ha raccolto per ordine alfabetico tutti


nel corso

per un

p. Lnn-Lirx).

testo

di

simi in ibn Ishq ancora

tempi

isnad

Wastenfeld,
casi

numero

un

tale

U,
e

anche,

I.sba^l

lo

Lo

ha

ossen^a

detto,

come

oppure

Azraqi, p.

p. es.,

gue notizie?

non

fa

il

Ma

nome
v'

irri-

voi. II,

il

con

tipo perfetto di

isnad

dei

Wstenfeld nelle sue note

al

un

ibn Ishq
tale della

.38,

lin.

io

2 e

.si

Il

contonti di dire in moltissimi

famiglia

ho fiducia
p. .50,

darsi.

X ha

(cfr.

lin. 2).

detto,

Him,

oppure, quello
voi. II, p. Lvin

Per quale ragione ibn

proprio di queste persone, dalle quali egU attinse

un

nemmeno

lista,

arljitrario

rimane titubante ed incerto sulla spiegazione da

p. es.,

la

scopriamo che l'uso dei mede-

stessi

stesso

trovano

si

Hiam,

(cfr.

il

mostra di essere colpito dall'aspetto particolare

p. Lvy, lthi),

non diede

stenfeld

che

che del tutto

molto irregolare, incompleto,

che pi strano ancora: uno nel quale


V.

isnad

degli

sono paragonati con

di al-Bukhri [f 256. a. H.].

testo THitm,
dell'

.se

isnad

tanta importanza e lunghezza

Esaminando poi gh isnad

manifeste anomalie,

gli

Hism,

di ibn

percorrendone anche superficiabnente

della biografia:

.siamo colpiti innanzi tutto dal


sorio

testo

altro fatto pi notevole ancora, al quale

accenno,

ma

c|aeste irregolarit^i d'ordine secrjndario.

82.

il

W-

che pure ha pi importanza che tutto


In

una quantit

di casi

ibn Ishaq

INTRODUZIONE

S 13, 14.

non solo di nomi, ma "perfino del pi vago


quali egH attinse. Citer alcuni esempi fra i pi

tace del tutto ogni menzione

accenno delle

fonti, alle

notevoli.

famoso documento del trattato o

quale Maometto definisce

editto,

che

si

voglia chiamare, nel

rapporti fra musulmani, pagani ed ebrei in Ma-

dinah, al principio della sua dimora in quella citt, documento di supremo


interesse storico, e dato senza alcun accenno alle fonti
V.

anche

H.

a.

45).

Lo

stesso

si

H. 70)

a.

pato, ci data,

ghezza e

possibilit che

341

p.

nella battaglia di

nomi
Badr

la lista, che riempie circa trenta facciate del testo stam-

da ibn Ishaq, senza indicazione alcuna

delle fonti.

La

lun-

scrupolosa dell'elenco, escludono assolutamente la

precisione

la

Hiam,

dica della lista interminabile di

dei presenti, dei morti, dei feriti e dei prigionieri


(cfr.

(cfr.

fonti soltanto orali, perch nessuna

egh attingesse a

uinana potrebbe ritenere sicuramente

l'arida, interminabile lista di

memoria
nomi con

lunghissime genealogie e non poche varianti. EgU, molto probabilmente,

documenti

fece uso di
sioni,

compilati in

non

egli

scritti,

di materiali forse attinti ai registri delle pen-

Madlnah per ordine

del califfo 'Umar.

Ma

tutto ci

di

fa parola alcuna.

Ho dato cos due esempi tipici del testo di ibn Ishaq, ma


dume una quantit considerevole di altri, perch si pu dire che

potrei
la

ad-

maggior

parte delle notizie nella biografia sono date con la semplice nota prefi.ssa

Disse ibn Ismq, e nuli' altro.

14.
casi,

ha

Ultiino aspetto particolare di ibn Ishaq la fusione, in alcuni

di vari resoconti

uno

solo,

con

attinto a diverse fonti, e che, per

dare

le

la

dichiarazione esplicita che egli

non incorrere

in tediose ripetizioni nel

varie versioni, le ha riunite tutte insieme in

adottato regolarmente da ibn Ishq per


Profeta,

come

p.

es.

seguenti:

una

sola.

Il

sistema

grandi eventi della biografia del

l'ascensione in cielo del

Profeta (Hisam,

pag. 263), la battaglia di Badr (Hisam, pag. 428), la uccisione di Ka'b

b.

al-Asraf (Hisam, pag. 548), la battaglia di LThud (Hisam, pag. 555), l'assedio di

Madiah, o guerra della

trincea,

al-Khandaq (Hisam, pag.

di Muraysi' (Hisam, pag. 725), e la spedizione di

699), la spedizione

Tabuk (Hisam, pag. 894)

(^).

Da

quanto precede non v' pi ragione di maravigliarsi, se quindi ibn


Ishaq, prendendosi tali libert che sarebbero eretiche secondo il modo di
vedere dei tradizionisti successivi, venisse in seguito considerato da molti

musulmani, come autorit poco sicura (^). Nei circoli dotti


nelle scuole tradizionistiche di epoche posteriori, l'importanza

cronisti ortodossi

musulmani e
dell' isn ad divenne maggiore
prendeva

il

di quello del testo stesso, e le Libert che

primitivo ibn Ishaq sembrarono errori e perfino

33.

si

falsificazioni

INTRODUZIONE

Ji$ 14, 16.

alle

futili e

monti annebbiate da sottigliezze

preconcetti falsi dei tradi-

ila

Per noi invece roriginalit di ibn Ishaq prova


pro/josii della oorrettozza e doll'anticliit del testo: ibn Ishaq ignorava la
scienza isnadioa, non era inceppato da quei pregiudizi e da quello regole
artitieiali. che solo j)i tardi dovevano acquistare il sopravvento noi moinlo
eijli non ha esitato di narrare i fatti di piima mano, francamente,
tlei dotti
zionisti

moderni

piii

(^).

senza

deve credere

egli sa

giustificazioni:

ipoerit<:'

una

cosa,

dice

la

e basta!

lui

si

{*).

La fusione di tradizioni in una sola, confessata, detta esplicitamente da ibn Ishaq,


Nota 1.
la critica dei testi ha dimostrato che
eetta molta luce sul processo di formazione delle tradizioni
molte tradizioni, date come narrazioni di uno solo, devono invece essere considerate come il prodotto
:

della fusione d varie tradizioni di diversa origine (cfr. per es., Sprenger, I, 168, 174, ecc.). La confessione d'ibn Ishrnj una preziosa conferma. Pi tardi, il lavoro di fusione fu taciuto e possibilmente

nascosto.

Molte notizie, sulle accuse di falsit lanciate contro ibn Ishaq, sono raccolte dal WiiHisam (v. voi. II, p. ll-xxxviil, ove per a p. v, lin. 9, invece di Suvji si deve leggere Dzahabi), cfr. anche il Muir, I, p. XC-XOill e xciv. Tutte le accu.se sono
suoi critici orientali
rintracciabili al sistema arbitrario di ibn Lshq nel dare i suoi isnd, perch
non compresero la posizione, che ebbe ibn Ishaq nella storia dell' isn ad, ed ignorarono che egli scriNiTTA

2.

stonfeld nella introduzione al testo di ibn

ve.-v

e iuseguas.se in

Nota

un periodo

Abbiamo

di transizione e di evoluzione.

di ibn Ishaq, perch di esso possediamo


anche a quei brani di testi altrettanto antichi
di contemporanei di ibn Islmq, vale a dire del grande archeologo arabo Muhammad b. al-Sii'ib al-Kalbi
(t IV a. H.J e di altri, che noi troviamo citati in Azraqi, Tabari e in altre fonti. In essi troviamo le
stesse idiosincrasi che in ibn Ishiq, vale a dire al-Kalbi e i suoi contemporanei ci danno le notizie
direttamente, senza preoccuparsi di giustificare la provenienza delle medesime.
Nota 4.
Un esempio caratteristico del modo, con il quale avvennero le mutazioni e le transixioni nell'isnd, dal tipo scorretto di ibn Ishnq a quello pi corretto di al-Waqidi e di ibn Sa'd,
Nel testo di ibn Hisam troviamo un passo riguardante Maometto e l'invio delle amba il
scia:o passo ibn Hisfim premette il seguente appunto: ibn IshSq dice: YazTd b. abS Ha blb ai-Mi.}ri mi ha narrato che egli abbia una volta trovato uno scritto, nel quale erano menzionati
quelli che Maometto mand nei vari paesi e ai vari principi degli Arabi e agli stranieri
Yazid
mand lo scritto a ibn Sihiib al-Zuhri, il quale prese conoscenza del medesimo ('arafahu flhi, il
che pu anche significare che desse la sua approvazione al contenuto): in questo scritto detto eoo.
(Hism 972 Ibn .Sa'd riporta la medesima notizia e l'identico brano di ibn Hisam, ma invece di
fare la narrazione di ibn IsliTiq, d il seguente isn ad completo: Muhammad b. Ishiiq da YazTd b.
Roman, da ibn Sihab al-Zuhri . In questo modo, o in modo analogo furono formati o accomodati
probabilmente la maggior parte degli isnad anche migliori, che noi troviamo nelle raccolte, ed esemp
come questi, g^astificano da parte nostra il pi severo pessimismo.
3.

un'edisione a s,

ma

preferito di esaminare

sarebbe facile estendere

il

testo

le ricerche

1.

15.
fonti

[>iu

qidi [t
[t

non

moderne,

207

230

Se proseguiamo

a. H.],

a. H.|,

perf;tto, e viziato

il

sistema isnadico

qua

e l

citazioni, basta

i.sna<ii(x>

Kremer, e

in

da ibn Hi.^am

del

passiamo a esaminare
celebre

cronista

al-Wa-

stato trasmesso dal suo segretario ibn Sa'd

ci

stampati dei due autori,

sistema
dal

liceiche

quello che ci rimane

quello che

troviamo

Senza fare tante


testi

o.s.sia

nostre

h;

gi.

da qualche

pi-essoch formato,

libert nel

ma

genere di ibn Ishaq.

esaminare anche supei-ficialmente

per
in

rendei'si
poi.

conto del

Nel testo dei

quello delle amba.sciat<j di

84.

ancora

pochi

progresso fatto dal

Maghazi

Maometto stampato

stampato
dal Wel-

INTRODUZIONE

S 15.

Ihausen (vedi catalogo alfabetico delle fonti sotto

fenomeno

il

principale, che possiamo notare

fetto in tutti

nomi,

ma

isnad

al

suoi membri,

troviamo ncora che


pi'incipio

una

e presenta

serie regolare

una grande sezione

di

ed ordinata di

talvolta

poi

Sa'd)

n a d gi pi per-

l' i

riunisce

cronista

il

che

Waqidie

nomi

il

tutti

suoi

completo,

testo

formato dalla compilazione e dalla fusione delle varie tradizioni. Al principio v'

come un elenco

dato tutto

di tutte le autorit e poi, senz'altra specificazione,

contesto della narrazione senza precisare quale sia l'origine

il

e la paternit d'ogni singola notizia

38

Wqidi Wellhausen

ecc.;

(cfr.

Wqidi

1. 2,-

184, 197 ecc.; Ba'd

1,

95, 99, 101 ecc.).

Quest'ultima irregolarit scompare quando passiamo all'esame di tradizionisti pi

essi

ogni tradizione ha ora

il

suo

isnd

quale gi completamente formato e ridotto a sistema scientifico

il

moderni: per

il

caso,

Y>.

da tutto quello che narrano

di al-Bukbari e sul sistema

il

prima

quale, con

nome famoso,

questo

nella grande raccolta di tradizioni di al-Bukbri [f 256

es.,

anzi molto piobabile,

dizioni

speciale,

da

lui seguito nel

di immetterle nella
il

dato l'ultima

biografi sul conto

vagliai-e ed

esaminare

le tra-

raccolta, che egli sia precisamente colui,

peso della sua dottrina e

aljbia

a. H.].

mano

con

il

]irestigio

enorme

del suo

abbia eretto

al sistema isnadico e lo

n a d era
un prefisso imperfetto e ii-regolare, mentre con al-Bukhari di^^ene una cosa
precisa, ben definita, strettamente connessa, quale documento e prova innegabile di autenticit, a quanto narrato nella tradizione. Venendo a tempi
pi moderni, tro\'iamo il grande e celeberrimo cronista al-Tabari [f 310
a. H.], nel quale si pu dire che gli isnad formano una parte molto
considerevole del testo, circa un decimo se non pi. In alcuni punti, anzi,
questioni di i s n a d riempiono pi di met del testo.
Infine, per concludere questa brevissima rivista della storia dell" isnad,
facciamo menzione dello scrittore relativamente moderno ibn Hagar [t 853
a. H.], presso il quale vediamo crescere sempre pi la farragiiie di nomi e

in vera e propria scienza.

la

Prima

di lui,

come abbiam

preoccupazione degU isnad. Se esaminiamo, p.

biografica sui

compagni

es.,

e contemporanei del Profeta,

visto,

l' i

Ja sua grande opera

un lavoro che riempie

quattro grossi volumi, troviamo che la maggior parte dell'opera costituita

da genealogie e da isnd: questi ultimi rappresentano pi che la met


del testo, e la parte veramente storica e biografica pressoch insignificante
in proporzione al resto. Tutta la critica del grande tradizionista si concentra
soltanto sugli isnd, il testo stesso delle tradizioni, la cosa trasmessa, non
viene mai in esame ed ben di rado che ibn Ha^ar,
sario di dare

il

testo della tradizione

36.

egli

si

p.

es.,

reputi

contenta di dare

1' i

neces-

nad

16,

le

INTRODUZIONE

it.

prime quattro o ciaquo parole della tradiziono, come se

gi conoscoiv

vediamo nel processo di evoluzione

In conclusione, noi

correnti distinto: quella del testo e quella dell'

tanza

il

scere in importanza e in vastit

Tutta Tattenzione dei tradizionisti


disfacente delle persone, che.

isnad

qui

l'

isnad

n a d due

nei primi tempi della

cre-

nessuno

tradizioni:

le

oc-

si

medesimo.

caso di entrare pi addentro nella questione dogU

il

l'argomento cpn

di trattare

vediamo

pii

concentra sul tema arido e poco sod-

si

e del valore relativo delle tradizioni, perch,

mia intenzione

dell'

e diminuire l'interesse al testo.

hanno trasmesse

critica del testo

Non

isnad;

pi andiamo avanti,

contenuto dalle tradizioni:

16.

debba

noi vediamo giustamente piiiiieggiarc in impor-

musulmana

cupa pi della

lettore

testo.

il

tJTuliidonistica

il

come ho

ampiezza in un

necessaria

la

gi detto,

un esame approfohdito di tutti i liaggiori tramusulmani quello che abbiamo detto baster, io spero,

lavoro speciale, che conterr


dizionisti e cronisti

a far comprendere quale sia

quanto

La

.sola

sia cio

il

punto principale sul quale voglio

poco degno di fede

l'

isnad, anche miglioro

conclusione possibile e logica che possiamo

va/ioni precetlenti

pi perfetti e composti dei

nomi migUori,

fu

messa assieme,

dire, creata dai tradizionisti della fine del II secolo, e forse

Non

ricostruire ipoteticamente

speciale,

una vera

tutti

fu

le

avessero trasmesse, e

una scienza biografica

ricostruire a posteriori tutto


tra<lizioni

del Profeta

si

ma

una

awe-

quello di rmtracciare

si

si

rac-

appur da chi avessero

svilupp in questo

si

modo

e storica che serv in seguito agli studiosi per


il

processo,

infiltrarono,

tutto

il

tramite,

permearono attraverso

zioni e giun.sero fino a quelle che le raccolsero,

le

per
le

misero in

il

quale

lo

varie generaiscritto

adoperarono per conservarle nella loro forma integra pi antica. L'


fu

III se-

tentarono di

tradizionisti delle generazioni precedenti

colsero notizie biografiche sul conto dei medesni,

tutta

anche del

e propria scuola di studiosi

o di tra<Lizionisti, lo scopo precipuo della quale

udito tradizioni e a chi

per cos

processo storico di trasmissione realmente

il

uno studio

legami esistenti fra

fu,

voglio con ci dire che tentassero in ogni caso

vera e propria falsificazione, una premeditata impostura,

nuUi. Sorse cio

in apparenza.

tirare dalle brevi osser-

che la maggior parte degU isnad, anche in apparenza

colo della Migrali.

insistere,

si

isnad

perci creato all'indiotro, vale a dire, fu costruito partendo dai tradizio-

nisti della fine del II .secolo,

e risalendo di generazione in generazione fino

alle origini.
C^e.Jta

srnenza ricostruttrice

.sorse dalle esigenze morali e dalle tendenze scientifiche e ordinatrici del tempo, nonch dalla convinzione esistente

INTRODUZIONE

maggior parte

nelle scuole tradiziomstiche, che la

per

mondo, anche quelle pi divulgate,

il

dul:)bie e sospette.

I tradizionisti

IG.

si

delle

tradizioni

o per lo pieno

fossero apocrife

sentirono

costretti

diffuse

a dare una valida

giustificazione per quelle tradizioni, che narravano e trasmettevano, e l'unico

mezzo possibile era di addurre i nomi delle persone, dalle quali essi le avevano udite. Se la lista delle autorit, che potevano addurre, era composta
di nomi buoni, vale a dire di tradizionisti che, per unanime consenso dei
meritavano

dotti,

dubbio

la

pi completa fiducia,

critico, accettata

la

tradizione

venne,

senz' altro

per vera ed autentica. Si parti dal concetto che

Compagni

tradizionisti pi grandi e pi celebri, al pari dei

del Profeta,

non

mai introdurre modificazioni nel testo della tradizione. Tale modo di vedere fu accettato come principio indiscutibile ed
assioma fondamentale della scienza tradizionistica. Se invece 1' i s n a d conteneva nomi di tradizionisti dubbi e sospetti, sull'onest dei quali coiTevano
potessero n errare, n

voci poco rassicuranti,

si

come eufemisticamente si
questo la critica non os
.

ritenne che la tradizione fosse "debole,, (da'if),


classificarono le tradizioni apociife

ma

pi oltre di

spingersi.

Nessuno pu negare che teoricamente

l'etto,

l'acutezza critica degli oiientali

il

principio era

giusto

cor-

non sorpassa mai un certo limite,


prima di accettarlo. Vale a dire

non osa mai mettere in dubbio ogni fatto


non si os affermare che quel medesimo processo

di falsificazione, che

moltiplicato all'infinito le tradizioni sul Profeta,

aveva

avrebbe potuto estendersi

anche nello stesso modo e nelle stesse proporzioni agli isnd, non appena
questo sistema di giustificazione avesse preso piede. I tradizionisti musulmani

ammisero, vero, l'esistenza di


scoprirono che nella lista di

isnd

nomi

sospetti,

ma

soltanto nel caso, in cui

vi fossero lacune o assm'dit cronologiche,

nomi addirittura inventati di persone, che non avevano mai esistito. Se per
r i s n a d era in perfetto ordine e conteneva buoni noixd, ogni sospetto era
escluso: non pass mai per la loro mente che fosse opera della masshna
facilit premettere ad una tradizione qualunque il pi perfetto e il migliore
degh isnd. L'ammettere questo, avrebbe scosso la base di tutta la tradizionistica musuhnana, ed avrebbe gettato lo scredito su tutto l'Isim. I dottori musuhnani non ebbero mai tanto ardimento critico, n mai osarono
esprimere un dubbio si radicalmente demolitore ma in noi, non-musuhuani,
o

la

lunga domestichezza con tutto

il

materiale del

hadith

fa sorgere spon-

taneo anche questo dubbio pessimista, che cresce in forza,


studiano

le tradizioni

pi

a lungo

si

e se ne esaminano le irregolarit, le contradizioni, gli

errori e le assurdit.

La grande

opera biografica di ibn Hagar, la celebre

87.

Isbah,

piena

INTRODUZIONE

g 16, 17.

isnil

di

talsiticati.

o prot<i coiupa^ai
di tutti
tiva,

nomi

Sotto o^^ni lettera dell'alfabeto, oltre ai uojiii di veri


Profeta,

ilei

omxti

facile rLMulorsi

-,

ibn

Ha^ar aggiunge una sezione

questa seziono molto istrut-

e dalla lettura di

conto con (fuale iiuniensa faciUt la mole ingente

isnd.

delle tnulizioni, l'intreccio confondente degli

sistema imperfetto

il

un numero

di scriver, la facilit di omissioni di nomi, dovessero generare


iiitinito

menti involontari tutto


conto quale

tliTsi

Se

errori e di inestricabili confusioni.

(li

speciale

ele-

lavorio premeditato di falsificxzione, facile ren-

il

essere

ileljba

aggiunge a questi

si

il

tanto

risulta.to finale di

di distruzione ed offuscazione del

diligente lavoro

vero.

Nota. Grande il numero delle tradizioni apocrife, alle quali tradizionisti ignoti hanno preun isntd completo, attribuendole ad alcuni compagni del Profeta, senza pensare che talvolta
commettevano grossi anacronismi e rivelavano ingenuamente la falsificazione. Cito, p. es., le tradizioni
fisso

il Profeta predisse che l'Islam si sarebbe diviso in


pi di
popolo sarebbero state dilaniate da scismi, da eresie, da guerre
civili e da luatsacri (cfr. Bukhuri, I, 11, lin. Sei, 33, lin. 13). Queste tradizioni alludono a condizioni
esistenti per lo meno nella met del II secolo della Higrah, quando cio incominciarono a pullulare

attribuite a ibn 'AbbSs, secondo le quali

80 ette eretiche, e

le sette

sero

w',

'

:.

la religione e

mentre, come noto, ibn 'Abbas cess di vivere nel 68

ai in

Rr

17.

grembo

a.

H. prima che nasces-

all' IslTim.

Partendo dunque da

gnwe

fatalmente ad una
nwdaiii.fche

il

.si

fatte considerazioni generali

ammessa dal

conclusione, gi

Sludien, II, 5), vale

G-oldziher

viene

si

{Mnhnm-

a dire che pi noi esaminiamo minutamente

l'enorme materiale tradizionistico dell'Islam, pi siamo indotti a serbare verso


di esso

un contegno di

ottimi.stica, alla
h

tenendosi lontani da quella fiducia

.scettica diffidenza,

quale insigni orientalisti,

come

il

Dozy, imprudentemente

sono abbandonati. Di gran lunga la maggior parte delle tradizioni un

pnx lotto

del periodo incominciato verso

massimo sviluppo verso

200

il

zione quella parte dell' h

a.

H.

il

50

H. e che raggiunse

a.

Non pigliamo nennneno

ad Ith che

fu creata dopo
suo carattere falso tanto spiccato, che non merita
aininarlo.

IJmitando

il

non hanno grande valore per

un qua<lro delle
riodo

ili

200

considera-

in

a.

H.,

nemmeno

il

perch

il

conto di

nostro studio alle tradizioni pi antiche, a quelle

contenut.- nelle raccolte classiche del


eaHe

il

suo

il

con<lizio:ii

la

Bukhri

e di

MusUm,

biografia del Profeta,

noi troviamo che

ma

sono invece

religiose, politiche e .sociali dell'Islam in

fecondi.ssima evoluzione: le tradizioni

ci

dicono quello che

un

pe-

musul-

mani del II se-^olo della Migrali volevano che Maometto avesse detto, ma
non quello che egli veramente disse. Tutta la mole dell' li ad ith quindi,

rome

dice gia-rtamente

ulteriore dell'Isim,

gione: alle

ma

parole del

tesse condu-sioni

si

il

Goldzilier.

un prezioso documento per

lo

sviluppo

non gi una fonte storica per la gejiesi della


grande critico ed aralnsta, aggiungerei che,

.leve arrivare

non solo per

il

ha.lTth

in

genere,

reli-

alle

ma

INTRODUZIONE

17,18.

in ispecie per tutte le tradizioni, che riguardano l'infanzia del Profeta e la

aiiclie

propaganda musulmana. Quando noi spingiamo


nostre ricerche e andiamo ad esaminare quei nomi di

anni di

storia dei primi

pi oltre

le

Compagni

tradizionisti e

del Profeta che gli orientali accettano

come

indi-

scutibilmente veraci e degni di fede, ^il sentimento di dubbio demolitore trova

una nuova conferma, ben dolorosa per cM amerebbe accettare le leggende


come veste popolare e drammatica di fatti veri, avvenuti in epoche lontane. Nelle considerazioni precedenti abbiamo accennato alla invenzione di
una quantit di tradizioni " non vere abbiamo poi cercato di far comprendere come anche il sistema dell' i s n a d per garantire l'autenticit di
una tradizione, non pu essere per noi argomento di sicurezza. Non ci rimane ora che esaminare le persone, alle quali dobbiamo le pi antiche tradizioni e vedere se queste, ammessa l'autenticit di una tradizione a loro
attribuita, possono considerarsi come autorit degne di fede. In altre parole,
:

presupponendo di avere eliminato tutto quello che possa essere


rivati all'autentico,

di

lungo,

ma

in

Compagni

del Profeta? Questo argo-

grande importanza, sul quale varrebbe


per ora

esame succinto

ed ar-

quanta fiducia possiamo noi riporre nei nomi dei grandi

tradizionisti, e perfino in quelli dei

mento

falso,

mi contenter
e superficiale

il

'conto di intrattenersi a

dare un brevissimo cenno, pigliando

di

soltanto alcune delle maggiori figure tra-

dizionistiche.

18.

Abbiamo

gi detto che

tradizionisti e

osarono spingere l'analisi critica delle tradizioni oltre


(la

ogni critica del testo

sembrato irriverente verso

critici

l' i

musulmani non

nad

si

astennero

sarebbe stato contrario ai loro principi, avrebbe

pi celebri Compagni, e sarebbe stata una licenza

gravida di pericoli per tutto

l'edificio islamico.

Ammettere

la critica del testo

stesso delle tradizioni equivaleva a spalancare le porte del

tempio ortodosso

al razionalismo vandalico ed iconoclasta, era scuotere le basi stesse dell'Islam.

Compagno del Profeta potesse mentire, o, meglio, che sotto al nome di un Compagno non si potesse
trovare una menzogna. Se l'isnad, dal Compagno del Profeta in gi, fino
all'autore della raccolta tradizionistica (Bukhari o MusKm, p. es.) era in perGli orientali partirono dalla premessa che nessmi

fetta regola,

il

testo della tradizione faceva parte delle verit

Dio per mezzo del Profeta,


era in ordine,

il

e perci indiscutibile.

testo appresso al

Se

medesimo non poteva

autentico ed ogni esame di esso era quindi inutile.

umano
musuhnana non

scolanza e confusione di
tradizionistica

troppo fu l'umano che abbass

e di divino

fu
il

l' i

il

Da

nacquero

rivelate

n a d invece non

essere considerato

questa

tutti

strana medifetti

divino che sollev l'umano,

divino

nel fango.
39.

al

da

proprio livello e lo

ma

della

pur-

trascin

jg

l^

INTRODUZIONE

18.

che noi non possianu) accettare il modo di ragionare dei


noi non regge, perch udii
tradizionisti musulmani; il loro raziocinio per
Pro|>ossiamo ammottoro rinfallil)ilit o l'onest assoluta dei Compagni del
K-inutilo

ilire

concetto fondamentale dei dottori musulmani, che non fra i Compagni,


solo fra i Successori (tabi'iy vun) e i discendenti dei medesimi si pos-

feto. Il

ma

sano corcare

falsificatori

una

rato e falso.

Non

dei fatti.

vi

proi-a delle (.lue

o gl'inventori delle tradizioni, un concetto

non corrisponde

distinzione artificiale che

alla verit

pu essere stata una grande diiferenza nell'onest

generazioni:

se

ammesso che

Successori dei

er-

reci-

Compagni

non v' ragione umana possibile che possa escludere la


falsit o di errore in un Compagno. Quindi, nell'esame delle

potessero mentire,
possibilit di

dobbiamo tener presente non solo la possibile falsit del testo,


dell'i sn ad, ma abbiamo ragioni per dubitare anche della parola stessa

tradizioni, noi

e poi
lei

Compagni.

Venendo ora all'anaUsi dell'opera ti'adizionistica dei nomi pi


famosi del hadith, bisogner, per ragioni di spazio, che io ird limiti all'esame ili alcuni fra quelli, che godettero della massima autorit presso le
generazioni successive e che lasciarono il numero maggiore di tradizioni
19.

Profeta. Se noi troveremo poco degni

sul

riputati

migliori,

di fiducia

grandi personaggi,

non sar necessario nel presente lavoro

di

esaminare

dagU stessi mupur ammettendo che uno studio

minori, perch sulla dubbiezza di questi, considerati fiacchi

sulmani, non vi potr essere discussione,

accurato dei medesimi potrebbe essere di

molto lume

somma

utilit storica e getterebbe

sulle condizioni morali, religiose e politiche dei

primi due secoli

dell'Isim.

Prima
Compagni
zioni,

Se

cio,

nostro argomento,

di entrare nel

del

bene

Profeta,

ai

premettere

quali
uiia

da quello che precede,

sono

attribuite

osservazione
si

vale

dii'o

l'esame di

le

pii

numei'ose tradi-

meglio

uno

quei

scliiarimento.

deve venire alla conclusione, che pres-

soch la totalit delle trcidizioni conservate non sono autentiche, su che


base

erigiamo

il

nostro

studio

critico?

Per essere logici dovremmo

in-

nanzi tutto fare una cernita di tutte le tradizioni, separare le vere dalle
fal.se

e,

sulle

piime soltanto, basare

le

nostre osservazioni, da esse

tirare le nostre conclusioni. Si fatto lavoro di cernita


po8.Hbile,

sole

non materialmente

perch rari.ssimo

il
caso, in cui si possa dire con sicurezza
o tal'altra tradizione autentica. Come ho gi detto, l'impressione generale prodotta dallo studio delle tradizioni, porta allo scetticismo
pi severo. K bene per intendersi fino a che punto si pu spingere lo scet-

che

la tale

tici.smo.

Ix)

studio delle tra^lizioni porta cio a varie conclusioni che, se di-

40.

INTEODUZIONE

19.

struggono da una parte, ricostruiscono dall'altra. Dal caos di notizie e di

uno dei volumi della grande raccolta

nomi, che presenta, per esempio,

dopo qualche t^mpo che

del Bukhari,

a scoprire alcuni

fatti

materia classificata a
amorfa,

ma

ne studia

se

contenuto, veniamo

il

molta importanza. Vediamo cio che tutta

di

modo

loro dai tradizionisti,

non

la

una materia prima

brandelli divelti e lacerati di gruppi preesistenti di tradizioni.

Sappiamo difatti da altre fonti che, ai tempi di Bukhari, quelli che volevano imparare le tradizioni, dovevano \daggiare per tutto il mondo musulmano, visitare i centri tradizionistici maggiori e, solo dopo lunghi anni,
potevano
Muli.

reildersi

Sttid.,

n, pag. 157 e

tradizionistica

segg.).

un poco diversa

una sua impronta


storiche, che

padroni della vasta materia tradizionistica

(cfr.

Goldziher,

Orbene, in ogni citt esisteva una scuola

dalle altre

ogni scuola aveva, per cosi dire,

speciale dovuta a varie circostanze geografiche, etniche e

avevano dato una foggia particolare ad ogrd singola scuola. L'im-

portanza grandissima di questo fattore locale e jiersonale ancora molto

bene distinguibile in Bukhari,


le varie scuole,

il

quale, nel corso dei suoi lunglii viaggi, visit

mise nella raccolta quelle tradizioni, che a

lui

sembrarono

autentiche e diede ad esse un ordinamento artificiale per materia e non gi

per scuole o origmi. Orbene, grazie agli isnd, che Bukhari premette ad

ogni singola tradizione, sarebbe facile ricomporre una grande parte delle

troveremmo

tradizioni secondo le scuole, dalle quali esse provengono, e

lora che
i

non

solo

avremmo

tradizioni con

una

testi delle tradizioni, riuniti sotto

ticolare, personale,

che conferma in

constatiamo cio che

le

spesso identici,

hanno

tutti

innegabile la loro

ci

e di

sentii-e.

fatti

che

un'impronta par-

comune

si

ognmio

formarono
di essi

origine.

per adattarli al suo

modo

sui ricordi la-

ebbe un

speciale di giudicare, di interpretare la persona del Profeta,


speciale nel tra\'isare

ma

spiega la genesi delle tradizioni

scuole tradizionistiche

da alcuni Compagni del Profeta

sciati

classe,

modo

Questo fatto molto importante, perch

isnad

al-

modo

suo

una modalit

particolare di vedere

In una scuola vediamo predominare l'elemento maravighoso,

nell'altra quello mitico, nell'altra quello della scrupolosa e meticolosa osser-

vanza dei pi minuti particolari del

rito e del culto,

in altre

dettagli con

tendenze oscene e sanguinarie, oppure tendenze mistiche e ascetiche e cosi


via discorrendo. Tutte queste tendenze o correnti tradizionistiche, rimangono
fedeli

a certi nomi, che ritornano negh isnd, come quelli dei pretesi

smettitori delle tradizioni

pressoch certo che, in moltissimi casi,

il

tra-

Com-

pagno menzionato non disse mai quella precisa tradizione, che noi possediamo,

ma

forse qualche cosa di

molto

tato e studiato, e dal quale, per

hanno medigermogliamento spontaneo,

simile, sul quale

un processo

di

suoi scolari

F
41.

jt

INTRODUZIONE

19.90.

non

noi quale

un vero desiderio di

esisteva

inganno, nascevano tanti rami secondari, sbocciavano


la niedesinia

impronta,

non orano pi

la

medesima fonna

la

per puro bisogno di

falsificare

come nnovi

stessa cosa detta o narrata dal

ma

profumo,

e l'identico

Compagno

fiori

aventi

che pure

titolare ilella

tradizione.

costanza, con la quale l'impronta personale segue

La

un certo modo,

scuola.

pu considerare come

si

fatto narrato nella tradizione

Il

il

gli occhi

dei vari

sulla per-

fondatore della

non sar scrupolosamente

l'impressione generale, che noi ne ricaviamo,

ricaveremmo, se avessimo sotto

nomi

ad alcune conclusioni sicure

conijiagni. ci permette di arrivare

sona, la quale in

vero,

ma

corrisponde a quella che noi

d'una vera

testo autentico

tra-

Compagno. In s fatto modo, dalle tendenze manifestate


attribuite ad un Compagno, possiamo arrivare alla conoscenza

dizione detta dal


nelle tradizioni

approssimativa del carattere e del


fatti nel

egli

dettagUo non saranno

modo

veri,

ma

di vedeve del

incirca

Compagno

stesso

rappresentano quello che

avrebbe detto, se avesse avuto a narrare quella determinata cosa. Pur-

troppo

lo spazio

non

ci

permette di tlilungarci su questo punto e di darne

una dimostrazione completa con

le citazioni dei testi

ma

io spero

verit generale di queste asserzioni risulter indirettamente

che la

anche da quel

poco che segue.

20.

Passando all'esame dei principali Compagni del Profeta, e

fissando la nostra attenzione soltanto sulla parte

ad

essi attribuita,

nella trasmissione di ricordi

da

sugh

essi

avuta, o almeno

atti e sulle

sentenze del

Profeta, un fatto di grande importanza ci salta

un

fatto,

sufficiente

sul quale forse

importanza,

ma

biografi europei di

immediatamente agli occhi,


Maometto non hanno messo

che getta grande luce sulla genesi delle tradizioni e

motivo della strabocchevole abbondanza di tradizioni apocrifo. So facessimo cio un computo statistico dei nomi dei Compagni del Profeta, che figurano in testa agli i s n a d in un'opera tradizionistica completa, come quella di

sul

come

al-Bukhari, opi>uro in un'opera storica,

a un risultato inatteso. Mettendo cio


alla lista e

disponendo gU

altri in

quella di al-Tabari,

risultati

arriverebbe

si

numerici maggiori in testa

ordine decrescente secondo

il

valore dei

numeri, arriveremmo a questo, cio, che

alla

dei

sul Profeta,

i nomi
in testa
Compagni pi sovente citati come autorit per notizie
quelli dei Compagni j)i giovani; quelli in fine alla lista,
meno sovente come autorit, .saranno quelli dei Compagni

famosi. In altre parole,

il

da quei Compagni, che

lo

maggior contributo

lista,

quelli

sono

quelli cio citati

pi antichi e pi

di notizie sul Profeta, dato

conobbero di meno, da riuelh, che erano giovinetti


minorenni, inconsci della grandezza degli eventi, quando il Profeta cess di
42.

INTEODUZIONE

vivere
jneglio

domanda: perch
che contribuirono maggiormente al

Sorge allora spontanea

(').

Profeta,

il

S 20,21.

trionfo dell'Islam ed

alla fondazione dell'impero, sono proprio quelli che lasciarono

sul

grande riformatore

tutto

contrario

il

dovuto rivolgersi

domande

le

di notizie, perch
dei

loro,

musulmani

meno

notizie

avrebbe dovuto aspettare

si

quelli che ebbero pi intimit

maggiore copia

lasciare

maestro ? Logicamente

conobbero

quelli elie

la

con

avrebbero dovuto

lui,

pi che ad

delle

avrebbero

altri,

nuove generazioni.

Nota 1.
Del testo di Tabari po.ssediainc un indice completo ed esatto nella edizione monumentale di Leiden, diretta dal massimo dei nostri arabisti, il de Goeje. Da esso spigoliamo le seguenti
anomalie 'Abdallah ibn 'Abbas [f 68 a. H.] citato dal Tabari come autorit storica e tradizionistica
286 volte, abu Huraj-rah [f 59 a. H.] 52 volte, Anas b. Mlik [f 93 a. H.] 47 volte. D'altra parte
invece ab Bakr, 'limar, 'Utliman, e 'Ali, ossia i quattro maggiori Compagni del Profeta e suoi
immediati successori nel potere dittatorio su tutti i musulmani, non sono citati nemmeno una volta.
Il testo di al-Bukhri esaminato con gli stessi criteri darebbe pure un predominio assoluto numerico
ai tre nomi anzidetti, ma purtroppo l'assenza di xua. indice non ci permette di dare i numeri precisi.
Basta per fare il conto per alcuni capitoli scelti a caso per vedere che nella lista numerica estratta
dal testo di al-BukIiari. il nome di ab Hurayrah figurerebbe capo-lista; poi verrebbe Anas b. Malik, ejquindi ibn 'Abbas. Si potrebbe anzi affermare con quasi certezza che, quei tre Compagni del
Profeta sono responsabili forse di pi di met delle 7275 tradizioni (cfr. ZDMG. 1850, voi IV, pag. 6)
del Sahlh di al-Bukliari, mentre i nomi dei pi antichi Compagni, come 'Umar, 'Uthman e perfino
'Ali, appariranno pochissime volte, e queste volte anche in tradizioni molto dubbie (v. p. es., quella
Non vale il conto di menzionare tutte quelle tradizioni apodi 'Ali nel voi. I, 39, lin. 1^ e segg.).
crife, falsamente addebitate a 'Ali, piene di elementi maravigliosi, che troviamo in Azraqi (18, lin. 18;
:

27, lin. 7

28, lin. 9; 29, lin. 4 ecc.).

21.

Come

spiega

si

il

Compagni?

silenzio dei migliori

Gi alcuni cronisti orientali timidamente rilevarono l'anomala,

ma

non

osarono discuterla a fondo perch, esaminata davvicino, poteva scuotere e

compromettere tutta

la scienza tradizionistica,

gettando su di essa uno scre-

dito umiliante. Il segretario di al-Wqidi, ibn Sa'd, dice


"

la quale tanti fra

"

tradizioni, che essi

(cfr. Muii',

I,

p.

pilncipali

la

hanno

del Profeta

ragione per

lasciato

poche

morirono piima che vi fosse necessit di consultarli

nota).

i-ni,

Compagni

La

spiegazione poco corretta,

o,

per lo meno,

incompleta.

Kel caso di abu Bakr


ragioni

egli visse

[f 13 a. H.]

possiamo ammettere alcune buone

appena due anni dopo

ebbe a compiere due doveri giganteschi

Profeta, e in quel brove periodo

il

sedare

cio la insurrezione gene-

rale delle trib, e poi dare principio alle grandi conquiste.

Lo
'Ali,

stesso

non

si

pu dire

morti rispettivamente

12,

sul conto dei

tre

24 e 29 anni dopo

valevole la spiegazione per gli altri

'Awf

califfi
il

Compagni, come Sa'd

a.

H.],

'Abd al-rahman

b.

[t

36

a.

H.],

Talhah

H.] ed altri molti ancora,

36

a,

parte attiva al trionfo politico e morale


antichi e

32

a.

dell'

meno ancora
b. ab Waqqs

quaU presero una

Islam, ed essendo stati

pi intimi e fedeh compagni del Profeta,

43.

H.], al-Zubayr b. al-'AwT\'m

58

[f

'Uthman

Profeta:

[t

[f

Tornar,

avevano

il

pi

massimo

INTKODUZIONE

^21.22

jmrlare eoa autorit sul conto

diritto di

avendo una

jart^ del tutto

di

Maometto. D'altra parte poi

secondaria neiranmiinistrazione e nelle cure del

vasto impero, sarebbero stati liberi di

La

Profeta, se fossero stati interrogati.

dare ampi ragguagli sulla vita del


storia

che questi uomini

rivela,

ci

non solo non parlarono, ma, a quanto pare, non vennero nemmeno

interro-

ragione del loro silenzio principalmente una, che cio il h a d th


(tradizione) ebbe principio in im'epoca relativamente pi moderna che non
gati. 1^1

quale

quella, nella

50

a.

liorirono

grandi Compagni, vale a dire dopo l'amio

H. e forse anche pi di mezzo secolo dopo la morte del Profeta

ragioni del tardo sviluppo del

hadith

argomento

di

grande

(').

Le

interesse, e

meriterebbe di essere studiato con la massima attenzione. Noi accenneremo


soltanto di volo ad alcuni fra

motivi principali.

Lo Sprenger pone la data del 40 a. H. come quella, in cui la tradizionistica ebbe


Nota 1.
sno primo forte sviluppo, vale a dire al momento dello scoppio della guerra civile, quando le varie
parti contendenti ebbero bisogno di attingere nelle tradizioni orali per le giustificazioni del loro operato, e furono perci costretti a inventare, a coniare nuove e false tradizioni per potersi reciprocamente maledire (Sprenger, III, p. Lxxxil e segg.).
il

22.

Il

primo motivo, per ordine di tempo,


che siccome

portiinza, relativamente agli altri,


blica, alla

il

c^ il

maggiore, per im-

governo della cosa

morte del Profeta, pass nelle mani di coloro, che avevano pi

lungamente vissuto con Maometto e conoscevano intimamente


azioni.

il

modo come

Profeta,

sicuro che nessuno avreb})e

osato

le

di

mettere in discussione la loro autorit

morale, quali interpreti ed eredi della volont di Maometto.

vedremo

il

non ebbero alcuna ragione per giustificare


Essi agirono in un determinato modo, perch sapevano

agiva e sentiva
loro

pul)-

noto,

come

'Umar fosse, mentre vivea Maometto,


l'Ispiratore, il consigliere costante del medesimo ed ammesso perfino dai
musulmani, che 'Umar, negU ultimi anni, fosse l'anima di tutti gli ordinamenti sociali del Profeta. Quando il Profeta ebbe cessato di vivere, TTmar,
che si era immedesimato con la causa dell'Islam, invece di sentirsi manin

appresso, che

il

califfo

care un appoggio, ag

con la energica prontezza e con la decisione d'un


uomo, che gode della acquisita libert di azione e si sente sicuro e fiducioso
in tutto quello che fa. La scomparsa del Profeta invece d'una difficolt fu
per lui una facilitazione. probabile che nei piimi anni dopo la morte di

Maometto

l'autorit dei

maggiori Compagni fosse tanto grande, da quasi

equiparare quella del defunto Profeta.

Mentre nei Compagni v'era questo senso di energica e saggia emancipazione, che fu la gloria maggiore dei primi due Califfi, nella grande turba

dd musulmani

condizioni generali degli anni predisponevano e favorivano l'atteggiamento indipendente dei capi. Con la morte del Profeta si apri
le

u.

INTEODUZIONE

un periodo

di spaventosi coixflitti interni;

cessato di vivere, fu

La

trib e r Islam.

la

22.

che Maometto avesse

notizia,

segnale d'una lotta disperata di \dta e di morte fra

il

le

fu la pi feroce e la pi sanguinosa nella storia

lotta

dopo Maometto. Trionf l'Islam, annegando


movimento anti-islamico e separatista in un lago del pi nobile sangue

di tutta la penisola, e prima, e


il

Lo

d'Arabia.

schianto doloroso dell'immane conflitto

pi cari e tutte

passioni pi potenti

le

rudemente calpestandoli nella polvere.

e,

feri

pi ingenite dei

Ma

tutti

La guerra
l'

si

sentimenti

nomadi del

deserto,

quanto pi doloroso e cocente era

stata la repressione, tanto pi forte e vivo fu lo scatto, con

nazione araba

il

quale

l'

intiera

mondo.

gett ora nella grande avventura della conquista del

contro la Persia e contro Bisanzio, la conquista dell'Asia e del-

Aifrica, fu un'epoca di frementi emozioni; fu dato

vaggie passioni

eil

il

lascio a tutte le sel-

agli smisurati appetiti, che possono

animare una razza

barbara, abituata da tempo immemorabile allo spargimento del sangue umano,


e la

quale per la natura ingrata del proprio paese, cadeva facilmente in

preda a xdolenze sanguinarie ed a cupidigie fameliche. Alle guerre di conquista seguirono le guerre civili pi feroci e pi sangiunarie ancora. Consi-

derando

natura speciale di questi a\'A^enimenti, dobbiamo forse maravi-

la

la tensione degli

gliarci, se

in sospeso,

animi, spinta fino a frenesia selvaggia, tenesse

rendesse impossibile ogni ritorao in s dell'animo arabo, ogni

cammino

rievocazione del passato, ogni contemplazione del

percorso, ogni

ricerca sull'autore della grande rivoluzione?

Intanto

il

tempo correva

veloce, gli eventi

nella loro corsa fatale, trascinavano alla tomba,


i

pi valenti Compagni, le schiere dei quali

giormente assottigliando.

avevano mcominciato a

Da

si

maturavano, e

si

gli anni,

uno appresso all'altro, tutti


andavano ogni anno mag-

altra parte invece nuovi e potenti coefficienti

influii'e in

modo

ogni giorno pi sensibile, sulla evo-

luzione politica e morale dell'Islam. I popoli della Siria e della Persia, superiori in

numero

di riaversi dalla sorpresa, e al

e politico, era succeduto


ai confini,

campo

ma

il

tempo

primo spavento, creato dal cataclisma

sociale

e in ci\'ilt ai loro conquistatori,

un momento

di sosta

la

avevano avuto

guen-a continuava sempre

nel cuore dell'impero cominci a regnare la pace. Debellati sul

di battaglia,

popoli conquistati presero allora

attivit pi civili dello spiiito

umano pure piegando


:

il

ampia

ri-\dncita nelle

collo al giogo politico

degli stranieri, e pure accettando in grande parte la fede dei medesimi per
i

grandi privilegi, che la conversione offiiva a tutti indistintamente,

vinti si fecero

con

non

il

musulmani con uno

stato d'animo bene diverso

da

popoli
quello,

quale gli Arabi avevano abbracciato la nuova fede. I neo-musulmani,

arabi,

erano

figli

ed eredi di civilt antichissime e progredite, erano

45.

INTRODUZIONE

22.33.

lUscoidenti

studio

natiiralmonte proclivi da tempo

razze

di

iiuiueniorabile

allo

questioni toologiche: l'appassionarsi con incredibile ardore per pro-

ili

blemi reli^osi ta4jeva parte integrante della loro vta sociale. In questi popoli,

che non avevano conosciuto Maometto, nacc^ue spontanea la curiosit di


sapore dii fosse l'uomo maraviglioso, il ciuale aveva sospinto (juei Ijarbari

mondo. Che cosa aveva detto ed insegnato":^ In che cosa


risiedeva la forza magica ilella religione, che aveva permesso a un popolo
sconosciuto, selvaggio, di abbattere due anticlssimi imperi? I jjoclii brani
ilei Quran, che i soldati ilelle guarnigioni sapevano a mente, erano sentenze osiure di difficilissima comprensione, ed in nulla potevano soddisfare
alla conquista del

bisotrni

morali delle nuove generazioni di musulmani arabi e non-arabi.

prontamente

L' Islam militante risenti

l'effetto della

legittima curiosit

dei conquistati e degli islamizzati dei paesi fuori d'Ara)ia, nei quali, secoli
di coltura e di

filosofa

tanto in forma pagana, quanto in forma

ellenica,

cristiana, e sovratutto sei secoli di lotte religiose e teologiche, ax'evaiio creato

bisogni morali ignoti agli Arabi, uomini rozzi e ignoranti, animi inariditi
dallo squallore dei deserti

nativi.

novellamente convertite, fu

il

Maometto

teologia di

bisogno di sapere delle popolazioni

Il

fecondo reagente chimico, che fertilizz l'arida

cre

e la scienza

teologia

la

mu-

tradizionistica

subnana. F'u quindi principahnente per uso dei non-arabi, che sorse tutta

conquista, che civiU, che

imporre

mento

di

neo-musulmani poterono

alfine alzare la voce e

suprema importanza per

il

73,

il

movimento

si

il

60

accentu in

caUfR 'Abd al-malik e suo figlio al-Walld,

vantaggio della

Da

ilinastia.

non ebbe pi sosta e

si

Islam debbono porsi nel regno

H.

a.

primi principi di questo mo-

la storia dell'

40

il

sosta,

domande.

la soddisfazione delle loro

65 e

il

dopo

grandi guerre tanto di

del caUtfo Mu'a%viyyah, fra


fra

piima

le

la scienza Islamica, e fu nella

rallentato dalle guerre civili

modo

pai-ticolare sotto ai

quali cercarono di dirigerlo a

momento in poi il fermento


a tutto il mondo musulmano.

quel

estese

intellettuale

23. Con questo cenno, bench molto sommario ed incompleto,

di avere potuto mettere in chiaro

tradizionistica

musulmana

due

due cose importanti,

il

spero

tardo sviluppo della

e gli elementi poco degni di fede, che furono

dda-

mati a soddisfare alle esigenze morU dei nuovi popoli e del nuovo ambiente
sociale e rehgioso. Quelli che
feti

erano molto poihi:

sfAtAnU)

Compagni

minori,

potevano parlare con qualche autorit sul Pro-

pi cerano gi
i

tomba; rimanevano
che avevano conosciuto il

nella

scesi

pi giovani, quelli

Profeta negli ultimi anni, quando essi erano ancora in et troppo tenera per
\teu

comprendere

la comples.sa figura del Profeta

senza esperienza, avevano visto morire

il

adolescenti senza coltura,

grande riformatore, prima che nella

INTEODUZIONE

loro

mente

infantile

si

23,24.

imprimere con

fossero potuto

la voluta chiarezza e pre-

caratteri veri ed essenziali dell'uomo,

cisione la grandezza degli eventi ed

autore principale della rivoluzione. I

Compagni meno

furono purtroppo

pito,

marono a

quelli,

che

musulmana. La

indelebile su tutto

il

loro influenza poco

sistema teologico dell'Islam,

mente del Profeta, venne ancor pi


probabile che se

^eri e

ma

fra

non

solo l'Islam

anche

con e\T,denza innegabile,

ficiahneate,

il

membri

sarebbe presentato in

si

la figura del

Profeta stesso avrebbe

mentre

ci

sarebbe stato pos-

ragioni del grande fascino personale da lui

esercitato su tutti quelli che lo conobbero.


risulta

quale uscito gi difettoso

Compagni.

realt, ia simpatia,
le

il

lasci un'improntii

grandi Compagni avessero potuto narrare

e diro tutto quello, che sapevano,

forma meno dura e angolosa,


guadagnato in grandezza, in
sibile di comprendere meglio

Imona

viziato ed irrigidito noi suoi

meno degni

per gli errori cormnessi dai

impreviste dei tempi chia-

le circostanze

soddisfare l'ardente curiosit dei neo-musulmani, e a porre la base

della scienza

dalla

idonei al grande com-

se ora

La

quanto asseriamo

verit di

passiamo ad esaminare, anche super-

carattere e l'opera di quei

Compagni che portarono maggiore

e pi notevole contribuzione al materiale tradizionistico. I limiti impostimi

dalla natura della presente introduzione agli Annali


in

esame

soli e

tutti

maggiori

dall'esame di loro

tradizionisti,

lettore

il

ma mi

mi vietano

contenter di accennare a due

dovr convenire con

basi poggiata tvitta la tradizionistica

di prendere

noi, su quali deboli

musubnana.

In prima linea nostro dovere di porre il nome di ibn 'Ab 24.


bs. 'Abdallah ibn 'Abbas, famoso come cugino e Compagno di Maometto,
parlatore eloquente ed abbondante, god al

tempo suo d'un grande

prestigio.

Riconosciuto gi dai contemporanei come esimia autorit tradizionistica, la

sua fama crebbe anche

seguito,

quando

suoi discendenti salirono sul

gode tutb'oggi nel mondo religioso musulmano d'una


venerazione speciale. Tutte le tradizioni, che fanno capo a lui, sono considerate assolutamente autentiche ed indiscutibili dai devoti musulmani. La

trono del califfato

sua parentela ed

secondo

egli

suoi pretesi rapporti personali con

musulmani, perfino l'ombra d'un dubbio

delle sue tradizioni,

anche

se solo

attribuire, rivela invece che


lui.

La sua

una parte

Maometto escludono,

sulla sua veracit.

di esse gli

si

possa sicuramente

nessuno quasi mentisse o inventasse

attivit tradizionistica fu addirittura prodigiosa

mente considerato come

L'esame

al

pari di

egli corretta-

grande fondatore della scienza quranica, il creatore delle esegesi del testo sacro, il teologo per eccellenza fra i Compagni.
Dotato

di

il

un potente ingegno, ma privo

di ogni scrupolo, vanitosissimo,

avido di fama, di denaro e di potere, innanzi a nulla indietreggi per sod-

47.

jj

INTRODUZIONE

04.

suoi appetiti doimiiaiiti. Forte del prestigio personale conferitogli


nome, dalla parentela e dalla posizione sociale di Compagno, piivo di

disfare

dal

ocni senso di pudore, si cred autorizzato a eccedere senza ritegno nella


reazione di notizie per l'uso e il consuino di tutto il mondo musulmano.
Gi suo padre, 'Abbas, il preteso zio del Profeta, fu un modello di falsit
e di opportunismo calcolatore:

musubnani

cronisti

il

il

cugino del Profeta,

potente Uniayvade depose dal califfato

nere

ili

Maometto. Nessuno meglio


acutamente

intu pi

orme

danno grande pena per spiegare

si

brobrioso che egli,

figlio segui le

il

ed

l)isogni

di lui
i

del padre.
e velare

il

devoti

fatto ob-

si

vendesse a Mu'a^\'iyyah, quando

il

giovane al-Hasan, nipote dege-

conobbe

difetti.

suoi tempi, nessuno ne

Nella sua infanzia aveva visto e

conosciuto l'ambiente l)arbaro e primitivo, nel quale l'Islam era venuto alla

ma

dei grandi trionfi militari e politici del Profeta

Fu testimonio oculare

luce.

suo padre

egli e

si

tennero aliilmente in disparte in quel primo periodo

per non ilestare inutili gelosie, e

si

contentarono di valersi della parentela

per accumulare grandi e sicure ricchezze: con accorta prudenza sprezzarono


aiulxxlue

grandi rischi del campo di battaglia e preferirono

guadagni della

x-ita

sedentaria.

Abbs cliiaramente

ibn

l'epoca delle grandi conquiste

intu la superiorit della civilt cristiana e sent le

innumerevoli deficienze,
la

Quando venne

certi e lucrosi

le

nuova

umilianti lacune storiche della

fede,

per

quale ilaometto aveva tentato di creare una base nella storia antica del

popolo ebraico,

ma

senza pienamente riuscire nel suo intento. Le mal digerite

leggende rabbinico-ebraiche, che tro\'iamo nel Qur*n, se potevano bastare

Arabi ignoranti, erano altamente

agli

fede dinanzi
accin.se

a cobnare

primi cristiani,

fede, fjicendo appello al

Come

un

egli

si

civile,

la lacuna,

continuando a

Profeta,

imit

mondo

al

quaU

le

il

difetto,

suo l'opera di

in egual

modo

lui

seguendo
in

un

nuova

ibn 'Abbs

che viveva fuori di Arabia,

a cancellare

modo

le

certo

orme

modo

si

del
egli

cercarono di giustificare la loro

contenuto ed alle profezie del Vecchio Testamento.

mettesse all'opera, e donde egli attingesse

segreto, che egli ebbe

quale perci

insufficienti per acci'editare la

fonti .serbano

suoi materiali,

cura solerte di non rivelare ad alcuno, e sul


il

pi completo silenzio. L'esame delle tradi-

zioni sue e di quello a lui attribuite, rivela per facilmente la fonte rabbi-

nica della sua scienza storica teologica, e dimostra che

sue notizie a fonti ebraiche, o per lo

Guidato dal
cristiana e

prof)rio intuito fine,

meno da

ebrei

egU attingesse

convertiti

le

all'Islam.

poco o nulla volle assimilare dalla civilt

meno ancora da

quella persiana per le sue tendenze pagane, e


natura semitica dei suoi connazionali gli imponeva d'usare
preffribilineabe aoU materiali ebraici. Egli raccolse tutte le leggende rabbi-

(oiif)ne

che

la

48.

INTRODUZIONE

che

niclie,

Qur'an, e rifece a

rito del

mondo

del

purch adattabili

possibile di trovare,

tu

^li

modo

24.

ed allo

al testo

spi-

suo con concetti islamici la storia reUgiosa

anteriore alla venuta di Maometto.

L'inganno, del quale egli


facendo supporre che egli

ma

apertamente,

le

tu

valse,

si

di

mettere in giro

le favole,

Non

avesse udite dal Profeta stesso.

disse ci

tent di farlo credere in via indiretta. Nello scopo di mettere

in corso tutto quello che narrava,

come

notizie date dal Profeta, alii-m per

alcune l'origine profetica, e dello altre non diede

Per analogia

fonti.

le

musulmani furono indotti a concludere che anche le tradizioni,


date anonimamente da ibn 'Abl^as, dovessero provenire dalla Ijocca del Protradizionisti

ibn 'Abbas parl nella assoluta sicurezza che la sua parola sarebbe stata

feta,

che nessuno

la migliore garanzia per rautenticit delle sue affermazioni, e

avrebbe osato di metterle in discussione.


I

due soggetti

furono la storia

speciali, nei quali si distinse ibn 'Ab])as,

antica del popolo d'Israele, che egli volle riconnettere con quella del popolo

Arabo
si

con

detto,

la

si

venuta d Maometto, e

valse delle leggende rabbiniche, per

tutto della propria immaginazione. Egli

vero senso della parola, perch egli

partendo dal concetto che

il

Per

l'esegesi quranica.

il

il

secondo

modo

iri-egolare,

con

il

si

opponevano varie

erano

difficolt.

stati rivelati,

testi:

il

testo sacro,

di spiegare ogni passo, fosse la

Il

non

questo con-

anodo spasmodico ed

quale Maometto aveva messo fuori

generato una grande confusione nei

valse sovra-

padre della esegesi quranica nel

narrazione del fatto, che era stato motivo della rivelazione.


cetto fondamentale

si

comment sistematicamente

migliore

primo, come

il

solo l'ordine, nel quale

non era pi conosciuto da alcuno,

aveva

le rivelazioni,

passi

ma nemmeno

degli

me-

incidenti promotori di moltissime rivelazioni quraniche era pi rimasta

moria.

il3n

'Abbas non fu arrestato da tale ostacolo, e non

esit di supplire

con la propria immaginazione, ove mancavano dati di fatto. Arriv perfino

ad inventare

storielle,

per

le

quali

solo piacere di parlare e di inventare.


di

una catena

jdi

ombra di necessit, ma per il


suo commento quranico consta quindi

non
Il

vi era

fattarelli e di spiegazioni

sulla verit dei quali lecito avere

fermati da indicazioni indipendenti e

Sprenger allude all'opera nefasta

in

" I

vedere, e perci l'esegesi

''

del Qur-an.

"

genio in

si

non sono con-

specie dal testo quranico stesso.

musulmani, dopo

rame
la

nel testo sacro la conferma dei loro

"

Lo

speciale della

morte

Pro-

del

nuovi modi

occup di contorcere e non di chiarire

il

di

senso

cugino del Profeta, appare essere stato un vero


quando con i mezzi naturali non arrivava al suo

ibn 'Abbas,

quest'arte:

pi gravi sospetti, se

di ibn 'Abbas, in questo

sua attivit, in termini molto vivi:


" feta, vollero trovai'e

etimologiche, sull'autenticit e

il

49.

INTRODUZIONE

^^ 34.26.

>
-

aveva tutto un altro senso. Egli ed

- ot-oollenti,
si

una parola

scopo, allora riforrova ad

che

si

pu

dopo

dire,

un

di

estinto dialetto d'Arabia, che

suoi scolari ottennero risultati tanto

morte dei pi

la

Compagni

anticlii

del

Profeta, non esservi pi stato un solo uomo, che abbia veramente coniPar talvolta che egli
prt'.so lo spirito ilei Qur-an (Spronger, I, p. xvii).

dato

sia

malvagio piacere di porre

il

e di deriderli

Nota

1.

Yuijt, IV,

III, p. evi e

Ibn 'Abbas anche

il

segg. ove

inte-

fondatore dell'archeologia nraLa preislamioa ed abbiamo iu

con grande
Wellhausen, Reste Arab. Ileident. p. 14 e segg.), tutta la teoria legibn 'Abbas sull'origine del culto idolatra in Arabia, intessuta con una quantit di eieiLooriti. La lettura di questi passi ha un interesse speciale anche per meglio conoscere

ti'2

e segg., ttI2 e segg., ed in molti altri passi ^raccolti, tradotti ed illustrati

acume

intoUip^uza.
di

in.

abbiamo uno studio


ibn 'Abbas quale commentatore del Qur-an).

Sprenger

sull'opera di

rossi\nt<3

gendaria

(cfr.

posteri sulla falsa via, di confonderli

e dottrina dal

1'

-.

25.

Wellliausen.

di .|uoirarci-m.stilicatore (v.

L'in voglia

e, p. 14, lin. 26).

convincersi dell'attivit inventrico e nstitcatrice

non ha che aprire

di ibn 'Abbas.

1.

i^rimo

il

volume

della

grande cronaca di

al-Tabari, stampata a Leitlen, e percorrere tutte le tradizioni, che passano sotto


il

al

nome

di ibn

'Abbas

e che

('),

sono in grande parte genuinamente sue

pi pu essere che in alcune

ma

sopra al testo del maestro,


'Abbas,

il

come

quale,

suoi numerosi scolari abbiano

il

una quantit

completo di carnaio, dicono graficamente

le fonti

alcuni scolari, cone, per esempio, a Sa'id

b.

al-Tabari

si

scritti; cfr.

!)

e dett pure tradizioni

Gubair, sicch da presmiiersi,

nie^se assieme

Krehl)

da

il)n

si

pu

1856, voi.

XXV,

si

sia conser-

p.

325 e 380.

Ka'bah

sulla

es.,

preistorica,

e sulla storia

volume

dalla pag. 196 del II

verificare quali

e quante siano le favolette

'Abbas e dal suo grande competitore ed imitatore, al)u

Hurayrah, per commentare,


n-ll.i

JRASB.

In Bukhri invece (a partire, per

dell'odizione del

ad

pu leggere tutto quello che ibn 'Abl^as ha saputo

raccontare sulle origini del mondo,


l)ibUi'a.

ricamato

di appunti scritti (un carico

che una buona parte del materiale, dato fuori da ibn 'Abbas,
In

tutto

fondo delle varie narrazioni roba di ibn

noto, lasci

vato a lungo in appunti

illu.strare e

completare

breve biografia del Profeta, avremo

il

Qur'n. In

seguito,

occasione di ritornare suU'argo-

munaginosa ed ingannatrice di ibn 'Abbas, ma


inopportuno di aggiungere anche in questo luogo una tradizione

inento e rivelare la fecondit

non

.sar

caratteristica estratta
i''fi

a caso dal pruno volume di al-Bukhari.


.MtbSs (diamo le tradizioni senza fermarci ad esaminare

m.-iitv r

isndj

s{c:i.il.'

di interpretare

avvalorare

fcile

feta Io strin.se

pretese innanzi tutto di avere avuto dal Profeta

ed illustrare

pretesa, inventando

il

testo

sacro,

al

60.

facolt

ed ebbe perci cura di

una tradizione, secondo

un giorno fortemente

una

critica-

la

quale

il

Pro-

petto ed alzando preghiera a Dio,

INTEODUZIONE

disse:

Non

Dio! insegnagli

""

il

Libro!

,,

(Bukhari, ed. Krehl, voi.

I, p.

31,

lin. 4).

contento del soffietto dato a s stesso, volle ancora pi insistere sulla

intmit tutta speciale, nella quale, secondo

Profeta e con una delle di

il

lui,

con Maometto ed

egli visse

che egli dormisse pi di una volta nello stesso letto

arriv ad inventare,

con

S 25, 26.

lui

mogli

In questa tradizione veramente

straordinaria detto che egli dormisse di traverso all'estremit del giaciglio

lungo

piedi di

non occorre

motivi, che

quanto per

Maometto

lo stesso

La

posizione per vari

oltremodo inconioda tanto per

rilevare,

ibn 'Abbs (Bukhari,

in molti altri passi).

Maymunah,

sua moglie

e di

e, p. 5R.

1.

liti.

il

Profeta,

17 e segg. e ripetuto

tradizione nel pi stridente contrasto con tutte le

altre notizie autentiche sul carattere gelosissimo del Profeta, al quale

musul-

velo e la segregazione delle donne. Intento della tradizione

mani debbono

il

era di narrare

come

Potrei moltiplicare

il

all'

Profeta facesse certi lavacri di notte piima di pregare

ma

infinito le citazioni,

per brevit

le

ometto.

Bastino poche citazioni di al-Tabari: I, pag. 8, lin. 9, ci d il numero preciso degli anni
Pag. 29, lin. 18 e segg., rivela la sua pamondo ai tempi di Maometto.
ternit della famosa tradizione apocrifa: La prima cosa creata da Dio fu la penna, al-qalamu, e gli
ordin di scrivere tutto . (Per l'importanza di questa tradizione in rapporto alla dottrina della predestinazione, cfr. quello che ha scritto il Goldziher, ZDMG, voi. 57, pag. 392, e specialmente a pag. 396,

XoTA

1.

decorsi dalla creazione del

ult. lin.).

Di ibn 'Abbas sono pure tutte

le

favole sulla creazione del mondo.

I,

pag. 29, lin 18-33,

I, pag
86,
pag. 79, lin. 20 e segg., le favole sul conflitto fra Dio e Satana (IblTs).
I, pag. 104, lin. 9 e s^egg., la storia del peclin. 13 e segg., la creazione dell'uomo (Adamo ed Eva).
I, pag. 130, lin. 8 e segg.,
cato originale e dell'espulsione di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.

35-37, ecc.

I,

fondazione della Ka'bah per opera di Adamo in Makkah, ecc., ed altre leggende in grande
parte parafrasi letterarie di versetti quranici. Non credo necessario di prolungare l'arida enumerazione;
le citazioni precedenti potrebbero essere prolungate indefinitamente e dimostrerebbero come l'attivit
inventrice di ibn 'Abbas non conoscesse limiti alcuni, e dettasse legge in tutto lo scibile umano dalla
creazione del mondo in poi fino al Profeta, e fino ai pi minuti dettagli della vita di questo e di tutti i
la storia della

cosi detti Profeti, che lo precedettero.

26.

Dopo ibn 'Abbas

del Profeta,

il

pi celebre fra

abu Hurayrah al-Dawsi [f 59

giore e prediletta di al-Bukhari nel suo

non

solo diminuisce

zioni,

ma

grandemente

tradisce anche la

il

a.

Sahih,

H.].

colorendo

il

titolo di

suoi

EgH

A^alore della raccolta

mancanza

favoleggiatori

l'autorit

massima

di tradi-

assoluta di vero senso critico nel

mentitore in tutto

il

mag-

e tale infausta predilezione

giore e nel pi celebre dei tradizionisti musulmani,

veramente

Compagni

abu Hura3^rah

senso del termine

(^):

si

mag-

merita

egli ment,

quadri con tinte immaginose e con tendenza al maravi-

glioso e al soprannaturale;

mentre ibn 'Abbas preferi attenersi pi

stretta-

non us il soprannaturale se non di


rado, o almeno ne mise in dosi minime in tutto ci che si riferiva al Profeta,
abu HurajTah si abbandon invece a veri eccessi di tinte soprannaturali, e per questo appunto piacque forse pi di ibn 'Abbas ad una numerosa
classe di musulmani, i quali, per la natura propria degli orientali, hanno la
mente

alla verit materiale dei fatti, e

61.

j,

INTRODUZIONE

2^

passione del maraviglioso e del soprannaturale. Si tenga presente che

Huravrah

converti

si

all'

abu

Isim molto tardi, e conobbe Maometto poco pi

prima della sua morto (Magar IV, pag. 390, lin. 7) e non nemmeno certo che egli dimorasse tutto questo tempo con il Profeta in Madnali.

di tn> anni

Sul conto suo


il

dice, egli

si

pag. 382.

La

meno
le

lin.

proprio

\;).

7).

deiretimologia schiettamente

fallacia

messa

di essere

|)oche notizie, che

Con

in evidenza.
i

biograti

1"

non merita nem-

orientale

incertezza sulla sua persona, e con

sanno darci sul conto

di lui, fa vivo

con-

cumulo enorme di tradizioni, che passano sotto al suo nome, e che


grande parte devono originare o da lui o dai suoi immediati scolari, ai

trasto
in

abu Huravrah un cognome datogli, perch,


giocava da piccolo con un gattino " birra h (Hagar, IV,

nome

suo vero

L-os

sa invero tanto poco, che periino sconosciuto quale fosse

si

<|uali

voi.

il

molte tradizioni (per

dett

XXV,

pag. 320-321

trailizioni attribuiti^

Basir b. Nahik;

es.

HagJtr, IV, pag. 387,

un numero specialmente grande


tracciate

da

tradizioni, che

ili

mano

divulgarono sotto

non sotto

il

nome

discepoli

storielle,

meno

sulle

linee

quantit maggiore di

Compagni,

degli altri

erano

gli attirarono

lavorarono

nome una

suo

il

aridi e pi fedeli alla verit dei fatti,

musuhnano.

nelle

che di^'ennero suoi imitatori e

scolari,

opera di mstificazione

lui,

fondo primitivo delle

lui. 9). Il

l'impronta immaginosa e gli elementi

soprannaturaU, che egli vers a larga

1*

1850,

ad abu Huravrah deve avere origine nei fascicoli di note

e di trailizioni, scritti dai suoi scolari;

proseguirono

JKASB.

cfr.

quali, perch pi

in favore presso

il

volgo

una spudorata sfrontatezza, ed


avesse per natura quello, che si suol chiamare una faccia ili lironzo^). Egli
neglesse i campi della cosmogonia musulmana e della storia preislamica, per
rivolgere

maggiormente

modo

transare in
il

Profeta,

cendo noi

certo che egli fosse dotato di

la

sua attenzione e la feconda attivit inventrice a

fantastico e soprannaturale tutto quello che

ricamando con abbondanza stucchevole su temi


testi

triti,

ogni sorta di elementi eterogenei e spesso assurdi.

aveva detto
ed introdu-

lui do

biamo uno sviluppo speciale dell'angelologia, in proporzioni ignote a Mac


metto, e contrarie anche allo spirito del Profeta, il quale am sempre lasciare
a Dio ima posizione isolata e tutta l'attivit compatibile con la dignit ili
-

.soNTano diWno. L'angelologia e.sagerata


bilment<?

(')

di

abu Huravrah proviene proba-

da

fonti giudeo-cristiane, mentre le tradizioni ili il)n 'Abbas rispecpredominio assoluto di elementi rabbinici puri. In abu Hurayrah
molto notevole V influenza cristiana non solo sotto forma di tendenze, ma

chiano

il

p<!rtino

.li

di

frasi tolt*; di

peso dal Vangelo, di sentenze di Ges messe in bocca

Maometto.

ta.

INTRODUZIONE

Maometto avrebbe detto:


"

primi!

(Bukhari,

I,

"

pag. 70,

Noi siamo
lin.

26.

gli ultimi,

un giorno saremo

17; pag. 21G, lin. 15; pag. 224, Un.

4),

che la versione (Uun passo del Vangelo.

Altrove Maometto avrebbe detto:

'

Dio protegger specialmente con

sua ombra (nel giorno del giudizio finale) colui che fa l'elemosina in

cos discreto, che

^ dritta

(Bukhari.

,1

Matteo, VI,

3. Cfr.

mano

la

sua

I,

pag. 171,

anche per

sinistra
lin.

11),

rapporti fra

Sprenger,

lo

Nota

ITI,

modo
mano

non sa quello che d la


ossia un plagio bello e l)uono da
il

hadith

l'opera citata del Goldzdier, Muh. Stud., Il, pag. 382.

anche

la

il

Cristianesimo nel-

Su abu Hurayrah vedi

pag. Lxxxra-Lsxxv.

ab Hurayrah

fu cosi spudorato nel mentire, che in una classe di buoni tradiziodubbi sull'autenticit delle tradizioni di abi Hurayrah. 11 Goldziher (Zahir,
p. 78, 79), adduce alcune citazioni di grande interesse su questo punto; secondo al-Damlri (nella Hayat al-l_i ay wn, pp. 350-351) ab Hanlfah avrebbe detto che egli s'inchinava all'autorit di tutti i
Compagni del Profeta, ad eccezione per di ab Hurayrah, di Anas b. Miilik e di Samurah b. Gundab.
L'autorit di ab Hanlfah (f 150 a. H.J, il fondatore, com' noto, di una delle quattro grandi scuole
ortodosse, ha molto peso, e trova la sua conferma nelle parole di un contemporaneo di ab Hurayrah,
il quale accenna alla possibilit che nessuno potesse
ossia di 'Abdallah b. 'Amr b. al-'As [t G5 a. H.
essere pi mentitore di ab Hurayrah (Azraqi pag. 85, lin. 12 citato pure dal Goldziher). Vedi anche
dubbi sulla veracit di ab Hurayrah in Goldziher, zittii. Stud. II, pag. 49, ove anche l'altro contemporaneo di ab Hurayrah, ossia 'Abdallah b. 'Umar [f 73 a. H.J dice apertamente che ab Hurayrah
divulgava tradizioni conformi ai propri interessi materiali (cfr. Goldziher, Phil. I, -19). Ivon si spiega,
dopo queste notizie, per quale ragione al-Bukliari abbia dato si largo posto ad ab Hurayrah nella
sua raccolta tradizionistica al-Sahih. Da questo fatto ci formiamo un concetto ben povero della acutezza critica del grande tradizionista. Ma la nostra maraviglia cresce ancora, quando apprendiamo che
il pi grande, il pi maraviglioso ingegno giuridico dell'Islam, l'Imam al-Saf'i [f 204 a. H.] riconobbe
la veracit di ab Hura3Tah, ed ammise, che egli fosse l'uomo del tempo suo, che meglio conobbe a
mente le tradizioni (cfr. Hagar, IV, p. 338, lin. 16 ahfaz man rawa al-hadith fi dahrihi ).
Invece d'altra parte la loquace 'A'i.iah, vedova del Profeta, rimase scandalizzata dal iiotto di tradizioni
apocrife messe fuori da ab Hurayrah e un giorno francamente gli disse: Tu narri storie, che io non ho
mai inteso!
O madre! tu le hai smarrite, perch le tue occupazioni erano diverse, avevi la scatola
di collirio per gli occhi e lo specchio per guardarti! , le rispose prontamente ab Hurayrah (Hagar,
IV, 394, lin. 15 e segg.). L'n'altra volta, accusato da ibn 'Umar di aver agito diversamente dal Profeta
in uu dettaglio di rito, ab Hurayrah, senza turbarsi, rispose: Ohe colpa ne ho, se io mi sono ram mentato, ed essi hanno dimenticato? (Hagar IV, 395, lin. 14).
Vedi, p. es., il lungo capitolo su ab Hurayrah nella grande raccolta biografica di
Nota 2.
ibn Hagar (IV, p. 381-399), ove parecchie pagine sono dedicate alla questione, quale fosse il nome proprio
di ab Hurayrah, e chi fosse suo padre. In Hagar (1. e.) troviamo citate sessantanove autorit diverse,
che danno tutte varie versioni del nome. Qutb ai-din al-Halabi (cfr. Hagar, IV. p. 386, lin. 12) calcola
che i nomi diversi dati ad ab Hurajrah ammontano a quaranta quattro, calcolando nel novero anche
quelli dati al padre ibn Hagar invece, dopo aver dedicato quattro pagine a questo ozioso argomento,
riassume la questione dicendo che i nomi diversi dati ad ab Hurayrah ammontano in tutto circa ad
vma ventina (Hagar, IV, p. 385, lin. 16; cfr. anche Qutaybah, 141-142 e Kawawi, 760) e ne d una lista
pressoch completa. Arriviamo dunque a questa strana conclusione, che colui al quale sono attribuite
1.

nisti esistevano gravi

pi numerose e pi prolisse tradizioni sul Profeta, colui sul quale gli orientali pongono tanta cieca
il quale si vuole che abbia dato i pi ampi e pi minuziosi particolari su tutti i dettagli
della vita e delle consuetudini del Profeta, non ha potuto tramandare nemmeno il proprio nome Ci
non ostante ibn ab Da-d [f 316 ^- H-] racconta di averlo visto in sogno in I.sbahan e di aver aple

fiducia, e

preso da

che egli era awwal .sahib tiadltli al-dunya, ossia il primo tradizionista al mondo,
il consenso unanime dei tradizionisti, egli era considerato come il Compagno del Pro-

lui,

e che, secondo
feta,

che aveva tramandato il maggior numero di tradizioni: innahu akthar al-.sahabah hadlIV, p. 386, lin. 18 e segg,; Nawawi, p. 760, lin. 13). A lui si attribuiscono pi di 6300 tra-

than (Hagar,

53.

INTRODUZIONE

9,97.

ibu Ka^ar ci d poi la lista di ottanta uno persone, che


p. 386, ult, liu.).
Hurayrali,
e dice die ve ne sono un'iutiuit d'altre (Hagar, IV,
abfi
da
tradizioni
apprese
pratMcto ver
che appresero da lui, e trasmisero
T..fl87, !SV mentre I-Uukirir gli di ben ottocento scolari e discepoli
che
conoscesse
il maggior numero di
tempo
suo
del
Tuomo
fosse
egli
e dichiara, che
giustificasse tanta enorme pro-ar IV p. i^tS, lin. 8). Per trovare una spiegazione che
doxione tidiionistic, i dotti musulmani dovettero inventjire che abu Hurayrah fosse un miserabile,
dizioai

divewe (tlr, IV,

eh moriva di fune, e dipendeva in

non

mai Maometto

lasi-iaisse

txitto

e lo seguisse

per campare dalla generosit del Profeta, e che perci egli


e perci, dicono, crebbe tanto

costantemente fino alla morte

lin. 2-4). La falsit dell'invenzione tanto evidente, che non


abu Hurayrah fu uno degli ultimi e pi giovani Compagni, ed i mendicanti,
.ino della carit del Profeta e avevano dimora sul famoso banco (siffah) della moschea di
icfr. 1 a. H. S 32), erano molto numerosi; alcuni erano Compagni del Profeta fin dai primi
eiomi di Maometto in Madinah, ma nessuno di essi produsse la centesima parte delle tradizioni messe
ftiori da ab Hura>-rah, o ahneno delle tradizioni attribuite ad abu Huraj-rah.
Nota 3.
E bene anche avvertire che ibn Qutaybah nel parlare di abu Hvirayrah (Qutaybah,
0.142, lin. 3) dice che egli fosse mazzah, che si pu tradurre per uomo che ama fare scherzi.
Aveva quindi una natura gioviale che amava divertirsi, e non affatto esclusa la jiossibilit che
le sue numerose mistificazioni sieno nate anche dal desiderio di divertirsi alle spese dei creduli
miuulmaui del tempo suo. Anche il Goldziher, [Mith. Stud. p. 49 ult. lin.) ha messo in rilievo la poca
accuratezza e la infantile credulit dei primi musulmani: vi sarebbe forse alcunch distrano, se abu
Huravrah si sia divertito a spese di questa puerile prontezza di credere alle pi inverosimili storielle?
Lo Sprenger (III, p. lxxxiii) chiama graficamente ab Hurayrah ein Extrem vou frommeu Betrug ,
osdia, un estremo di pio inganno.
Nota 4. Senza imbrattare carta con tante tediose citazioni, rimando il lettore alle tradizioni
il

suo hadltb

o<-.N>rrv

(Hagar, IV, pag. 389,

esporla:

.juasi

'

angelologiche nel testo di al-Bukhri

(I,

p. 148, lin.

quali apparirebbe che gli angeli circondano


di

manovre

e contro

zioni, chj

giustificare in

nome

passano sotto al

procedente),

fedeli

12; p. 169,

abu Hurayrah

un
di

1.

5; p. 171,

come uno sciame

manovre complicatissime a seconda

Per

27.

certo

1.

4; p. 201,

di meschini,

1.

6 ecc.) dalle

facendo un'infinit

di ogni azione del fedele.

modo l'enorme

abu Hurayrah

quantit di tradi-

nota 2 del paragrafo

(v.

che gU hanno affibbiato quello

(o i tradizionisti,

che egli non disse) sent la necessit di dare qualche ragione, che avesse in

ad abu Hurayrah perci si


attribuisce la dichiarazione che egli narrasse tutto in ossequio ad un ordine
di\'ino contenuto nel versetto (Qur-an, H, v. 154-155), che ordina di non
s qualche cosa di innegabile e di indiscutibile

tenere celato

dava una

" le

prove e la retta direzione

suflBciente spiegazione,

perch

altri

Ma

poi,

celebri

siccome questo non

Compagni, molto pi

antichi ed intimi del Profeta,

modo

di

nell'una,

non avessero interpretato il Qur-an nello stesso


abu Hurayrah, si produssero due altre tradizioni attribuite a lui:
aba Huraj-rah dice che il fatto di non avere mai abbandonato il

Profeta, gli diede occasione di interrogarlo su questioni, sulle quali nessun


altro aveva mai avuto occasione di interrogarlo (Ha^ar, IV, pag. 389, lin. 7),
Nell'altra tradizione os attaccare perfino la condotta dei pi antichi

pari, affermando che mentre

Mulia^irun lon

si

occupavano di

Com-

altro che

di concluder buoni affari commerciali nei mercati di

Ansar
non lasciava mai

siero degli

fesse di
il

amministrare

loro

Madinah e il solo penbeni immobili, abu Hurayrah

Profeta, viveva delle suo elemo.sine, e pot cosi udire,

vedere e con.ser\are infmoria di cose, di cui nessun altro aveva potuto avere

INTRODUZIONE

conoscenza (Bukhari,

I,

pag. 42,

liii.

27.

7 e segg.

Hagar, IV, pag. 391,

lin. 4).

Hurayrah afferm poi che nella consoi'vazione e trasmissione di tutti


i
ricordi sul Profeta. egK fosse assistito da una memoria speciale, dono
divino avuto por intercessione del Profeta, in seguito ad una lagnanza
(li abu Huraj-rali, che la sua memoria non fosse pi cosi buona (Hagar, IV,
pag. 391, lin. 7 Bukhari. I, pag. 42, Un. 13 e segg.). Sempre nell'intento
di assopire i sospetti sull'autenticit delle tradizioni da lui trasmesse, abu
Hurayrah avrebbe perfino detto, che le tradizioni da lui comunicate ai fedeli, non erano che una minima parte di quelle., che avrebbe potuto dire,
abu-

e
^'

che ve ne erano altre


tagliato la gola!

,,

tali,

che se

(Bukhari,

I,

le

avesse narrate,

42, lin.

'*

avrebbe

la gente gli

17 e segg.; Hagar, IV, pag. 394,

Kn. 5 e segg.j.

Faremmo

opera lunga e tediosa, se volessimo raccogliere tutte

nome

le assur-

abu Hurayrah come sentenze autentiche uscite


dalla bocca del Profeta; una buona parte di esse sono forse da attribuirsi
alla fantasia degli innumerevoli scolari di abu HurajTah, ma non v' dubbio,
dit messe sotto al

che

le

di

invenzioni degli scolari furono fatte sul tipo e nello

nello stesso

modo, che noi vediamo in certe scuole

scuole letterarie, conservarsi

maestro. Per comprendere

il

un

maestro,

stile del

e in certe

di pittura,

genere, che proprio solo del fondatore e

genere di abu Hurayrah, ne diamo qui in ap-

presso alcuni pochi esempi.

Ci

si

dice, per es.,

che Maometto

gli facesse la desciizione del giudizio

universale, con grande copia di particolari: le

anime dei

fedeli

musubiiani

verranno tagliate a colpi di spada in pezzetti minutissimi, e ridotte cosi in


poltiglia,

verranno immerse nel fuoco mfernale,

di Dio, distrugger tutto

quello

che

le

il

quale, per ordine speciale

anime contengono, meno per

traccie delle prosternazioni fatte dai fedeli durante la preghiera (Bukhari,

pag. 206,

lin.

ducono

in

(Bukhari,

I,

modo mgrato
pag. 15,

raccolta anche sotto

verso

lin.
il

maggior parte

di donne,

loro mariti nonostante

"

perch

medesima

di altri Compagni).

concetti schiettamente semitici, rivelanti la pas-

sione semitica di facili e forti guadagni anche in materia religiosa


cio saranno ricompensati per le

buone opere con

coefficienti

fedeli

che varieranno

Se poi un musulmano seguir


convoglio funebre di un altro correligionario
ricevei' una doppia quota

da 10

700 (Bukhari,

I,

pag.

18, lin.

17).

'*

" di
"

con-

si

benefici ricevuti ^

16, e ripetuto in molti altri passi della

nome

Abbiamo per esempio

il

I,

e segg.).

ult.

L' inferno popolato per la


^

le

compensi, ed ognuna di queste quote sar equivalente al peso della mon-

tagna di

Uhud

,,

(Bukhari,

I,

pag. 20, Un.

66.

6).

INTRODUZIONE

^37,

Non

contento

abbassare

t.li

rapporti fra l'uomo e Dio al livello di con-

tratta^oni commerciali, abbiamo anche

tnidizioni impregnate a forti tinte

le

ad aifermazioni, che noi

di sensualit e trivialit orientale, arrivando

remmo

non

addirittui-a oftensive, se

esempio che

fossero anche ridicole. Ci vien detto per

Profeta amasse avere la compagnia di abu Hurayrah, mentre

il

usciva per sotldisfare ai suoi bisogni corporali: volesse che abu

con

nisse le pietre,
di fare uso di

le quali

egU

si

egU obbediva

Profeta, mentre

una

le pietre, di cui il

Altrove

e segg.).

gli for-

mai di un numero pari: dal testo


Hurayrah fosse proprio vicino al

pietre, e

che at)u

a una

alle leggi della natura, e gli passasse

Profeta aveva bisogno (Bukhari,

ihe

sofferma a narrare quello

si

Hurayrah

nettava, osservando sempre la consuetudine

un numero impari di

della tradizione traspare inlne

riter-

I,

pag. 52, hn. 12

Profeta aveva detto

il

sugli effetti dei peti e del loro cattivo odore sulla purit del coi-po (Bukhri,
I,

pag. 47.

ult.

lin.

pag.

.57,

duiTe alcune oscene domande

Un. 10 e segg.).
sul coito

l'attenzione del Profeta (Bukhri,

nemmeno

I,

Noii oso poi

pag. 82,

lin.

nota comica, quando afferma, che

la

nemmeno

tra-

incompleto, che altrove occupano


5 e segg.).
il

Non manca

per

Profeta, facendo l'elogio

chiamata alla preghiera (adzan), affermasse che Satana, ogni qual-

della

volta

il

mu

a dz dz

ro per non udire


28.

una lunga

n chiama

voce del

la

fedeli,

volta le spalle e lancia peti rumo-

m'adzdzin

(Bukhari.

pag. 161,

questi appunti d'ordine personale, vi sarebbe

filastrocca

di citazioni per

pagni pi giovani del Profeta,

etl

modo abu

in special

forse talvolta

il

lin.

Com-

HuraN'rah, intei'pre-

Profeta aveva stabilito in

vago ed indeciso, perch non aveva ad obbedire ad

cuno ed agiva come meglio

8),

da aggiungere

mettere in evidenza come

tassero e mutassero in molte cose quello che

modo

I,

al-

egli credeva (dettagli sulle abluzioni, sulle pre-

entreremmo in un campo
Islam, dalla forma nella

ghiere, sulle ore delle preghiere, ecc.). Allora per

molto pi vasto, nella storia ed evoluzione


quale la

Non

la.sci

questo

Profeta, a quella nella quale la tro\damo oggid in Oriente.

il

nostro compito, ed

il

dell'

poclii

ranno, io credo, a dimostrare lo spirito con


imitatori e scolari

ed incompleti esemp dati


il

quale abu Hurayrah ed

mi.sero all'opera di dilfondere la

.si

e sulla .storia del gran Profeta;

ba.ste-

veiit .sulla dottrina

non credo perci nemmeno necessario

ripetere la stessa analisi tradizionistica per gli altri famosi tradizionisti

Anas

b.

:Mlik,

abu Sad al-Khudri, 'Alxlallah

''iah,

Samurah

a.s.sieme

una quantit

puerilit e perfino

b.

(rundab e molti
di

altri.

di cose,

b.

'Amr

1;.

Sarebbe opera

tradizioni, porre in

lati ridicoli

suoi

che

evidenza
i

lo

al-'As, la

facile di

di

come

vedova
mettere

contradizioni,

le

musulmani considerano come

verit livinamente rivelate e miraixjlosamente con.servate.

Pigliamo,

p.

es..

INTEODUZIONE

'-isah, la

famosa vedova

di

Maometto,

modo

buire una tradizione sul

S 28.

alla quale si sono permessi di attri-

e sul luogo, ove le

donne del Profeta anda-

vano a fare i loro bisogni corporali (Bukhari, I, p. 50, ult. lin.). In un'altra
tradizione fanno narrare ad 'ASah alcuni dettagli poco decorosi sui suoi
Profeta, sui quali sarebbe stato assai meglio

rappoiii intimi con

il

(Bukhari,

lin.

pag. 76,

I,

Poca utilit potrebbe avere per il nostro


Compagni e delle tradizioni a loro attribuite.

altri

Sono ben pochi quei nomi, che potrebbero

resistere

ad un'analisi

lettore delle raccolte tradizionistiche pi approfondir

riguarda l'infanzia

dell'

Islam e

la

su cui erigere

le

hadith,

sue conclusioni

come

e scartare

che

vera natura del Profeta. Anzi pi cer-

punti

fermi e

potr forse anche arrivare alla con-

clusione pessimistica, che quasi nulla di vero possiamo trovare su

nel

ed

suoi studi e pi

cher di giungere all'invidioso vero, pi vedr mancargli


sicuri,

critica,

divenii-o sul valore storico delle tradizioni esistenti per ci,

dovr

scettico

tacere

7 e segg.).

scopo l'esame minuzioso di

il

il

apocrifo tutto

il

Maometto

materiale tradizionistico, che

possediamo.
In un certo

questa conclusione dovrebbe essere giusta. Chi ha

modo

mio lungo ragionamento, avr dovuto convincersi come tutto quello,


che ha attinenza con il hadith, poggi sulle pi malferme basi. Abbiamo
visto che la documentazione del hadith, il cDs detto isnad, che do\Tebbe
darci la storia e la trasmissione di ogni notizia, sia sovente una pura finzione, una costruzione a jJo.sieWon: abbiamo appurato che una pai-te conseguito

il

siderevole

processo

del
di

hadith debba

essere

apocrifa; infine,

con questo duplice

siamo venuti all'ultima ncora di salvezza del

ehnainazione,

hadith, abbiamo preso in esame l'onest dei Compagni del


abbiamo cercato di appurare, se, dato il caso che una tradizione
tica,

Profeta,

ed

fosse auten-

potessuno prestare fede al narratore. Si dovuto constatare che nem-

Compagni non hanno


p&,rlato, e la memoria del Profeta stata afidata a quelli, che erano i meno
degni di consei-v^arla e di tramandarla ai posteri. Veniamo quindi alla dolo-

-meno qui poggiavamo sul

rosa conclusione, che

sicuro,

ogTii

perch

migliori

nostro elemento vi o

il

falso o l'errore, e

che scientificamente parlando dovremmo fare tahida rasa della maggior parte,
anzi di quasi tutto

il

materiale leggendario e semi-storico della storia Isla-

mica prima della Fuga


zioni, la cui antichit

e limitarci al solo Qur-an ed a quelle poche tradi-

ed autenticit indiscutibile.

non ho voluto seguire una simile


linea di condotta, e ci per due motivi principali. Primo, perch ho creduto,
che potesse essere utile fare la compilazione di una specie di elenco esteso
delle tradizioni pi antiche, a guisa di introduzione agU AnnaU. In secondo
Per comodo degli

studiosi dell'Islam

-87.

INTRODUZIONE

j^ ai.-.

luojjo

che, iiouostauto tutto

ho crwluto

nello tnnUzioni

su Maometto, vi debba

il

falso o Tincerto nelle

essere

nelle

leggende e

leggende un qualche

nucleo iutinitesiniale lii vero. Abolendo quanto non era assolutamente autentico e sicuro, avrei soppresso, io credo, non poca mateiia tradizionale, che
ha un vero valore per la conoscenza dell'Arabia antica. Noi tlaiemo perci
|ui

ili

apjiresso tutte le principali e migliori tradizioni sul Profeta, le met-

teremo una appresso

all'altra, in

esamineremo

testo Io merita, ne

il

l'autenticit,

riumte nei paragrafi precedenti.

.siderazjoni

strare

ordine cronologico approssimativo, ed ove

come anche

dalle pi fantastiche

Mi

secondo

canoni e

le

con-

sar cosi possiljile di dimo-

leggende su iMaonnetto, vi

sia

da

qualche cosa di vero sui primordi dell'ultimo dei Profeti e del-

imixirare

l'ultima delle granili religioni mondiali.

Antenati di Maometto.
29.

Le

notizie l)iografiche sul Profeta dell'

Islam sarel^bero state

in-

complete, se non avessimo premesso un breve cenno sui suoi pretesi antenati.

Non vogliamo

dire che le notizie genealogiche, date in appresso, abbiano

un valore storico: necessario anzi preinettere che

mondo

leggendario.

non esistevano,

se

lino a 'Adiian sia

sii

certo che le notizie contenute nei paragrafi seguenti

non per una minima

abbiamo buone ragioni

troviamo in pieno

ci

parte, ai

tempi di Maometto, perch

di ritenere che l'albero genealogico

una finzione

da Maometto

delle scuole genealogiche del

in

primo secolo

della Higrah.

Che

gli

e facessero

Arabi antichi conservassero orahnente esatta memoria degli avi,

uno studio

quello, che lo

speciale deUe genealogie delle trib, tenessero cio


Sprenger chiama argutamente un archivio di famiglia, una

favola inventata, nei secoli


r

immane mole genealogica

ndo
p.

sfxiolo della

cixvi e segg.)

Migrali

creata dai dotti

musulmani

nel primo e nel se-

Sprenger {Bas Lehen des Muhammed, ID,


ha protestato con grande \dgore e con forza convincente di

argomenti contro la favola


la giustezza di

dopo Maometto, per spiegare e confermare tutta

0). (Ji lo

le

nuove ricerche tendono a confermare in tutto

vedute del vecchio biografo di Maometto.

Lo Sprenger parte

rx)ncetto (accettato

anche dal Goldzilier, Muh. Stud, I, pag. 181) che la


scienza genealogif:a degli Arabi abbia avuto origine dai grandi registri compilati sotto il califfo 'Umar, quando fu necessario di dividere tutti i musulmani in rla.s.si distinto di pensionati, argomento, sul quale avremo a ritornare

lai

.seguito

con

molta ampiezza. Per essere ammessr

al

godimento della

pennion.- bisognava dimostrare

non

appartenere ad una delle

arabe impiegate nella guerra contro

tril)

solo di essere musulmaio,

68.

ma

anche di
gli infe-

INTEODUZIONE

o stabilite

deli,

come

colonie militari (Kufah, Basrah, ecc.) nel cuore del paese

nemico. I pensionati erano tutti soldati

quante erano

s 2.

le trib, in

dell'

Islam, divisi in tante schiere,

gruppi cio formati soltanto da pretesi \ancoli di

sangue. Tale sistema di pensioni rese necessaiia una vasta contabilit, la compilazione di lunghi registri di nomi, tenuti costantemente a giorno delle morti
e delle aggiunte;

da questa necessit nacque

la scienza genealogica.

delle origini e degli avi divenne l'argomento di dotte ricerche,

La ricerca

il

soggetto

uno stimolo per investigare le antichit arabe, e le memorie


di epoche remote, e infine un terreno facile e fecondo per ogni pi spudorata
invenzione. Per esempio, lo Sprenger (1. e, p. cxlv) cita da un'opera araba un
ili

studi profondi,

albero genealogico di Alessandro


l'autore arabo (al-Thalabi),

il

Grande,

il

quale sarebbe, secondo quel-

un discendente diretto

di Isacco figlio di Aleramo,

Maometto Contemporaneamente con questa


invenzione mirabolante, abbiamo fatti inisteriosi del seguente tenore. Uno
degli uomini pi celebri del tempo suo, Surayh, morto nell'anno 79 a. H.
e perci lontanissimo cugino di

menzionato nelle

fonti pi antiche senza

motivo, che poco tempo dopo

la

nome

il

del padre, per

il

semplice

sua morte nessuno sapeva pi chi fosse

il

suo genitore. Genealoghi del secolo successivo coniarono arbitrariamente tutto

un albero genealogico, per dimostrare che


anticlii re

Arabi della stirpe Kindita,

fosse

egli

a dispetto di

ci

dimostrano l'origine persiana di Surayh (Hagar,

II,

Lo

[f

eziandio per Suhayb

fecero

stesso

b.

un discendente

Sinan

altri fatti,

pag. 406,

38

a.

degli

lin. 1

che

e segg.).

H.], celebre

Com-

pagno di Maometto, di origine greca e che venne poi tramutato in un Arabo


Tamimita (Piagar, II, pag, 513-514).
Ma mentre per i due precedenti, uomini relativamente oscuri, abbiamo
tanti dettagli genealogici, osserviamo
-pi antiche

ignorano

pagno del Profeta,

il

nome

molto strano, che

le fonti

arabe

proprio del pi antico e forse pi celebre

Com-

il

fatto

abu Bakr, bench egli fosse il primo ed immediato


successore del Profeta nella suprema autorit sui musulmani. Un caso analogo quello del celebre tradizionista al:)u Hurayrah (v. 26, nota 2). Abbiamo poi infine il fatto pi strano di tutti, ed che molto probabilmente
di

nome Muhammad (Maometto) non sia il nome proprio


cognome, e che il suo vero nome sia stato dimenticato

il

Di esemp

nota

1).

vit

ommettiamo.

simili potremiio

addurne molti

altri

del Profeta,
(cfr.

ma

un

Introd. 124.

ancora, che per bre-

Nota 1.
Sul modo come si formassero le trib arabe, nate dalla confederazione (tahaluf) delle
unit famigliari in gruppi locali, ai quali con l'andar del tempo si sostitu la finzione dell'unit genealogica (die Fiction der genealogischen Einheit), vedi le osservazioni profonde e geniali del Goldziher,
Muh. Stiid., I, pag. 64
come retaggio prezioso

e segg. Gli Arabi antichi erano fierissimi delle glorie degli avi e conservavano
le

memorie

delle prodezze dei

69.

medesimi,

alle quali la fantasia popolare, la

vanit

INTIJODUZIONE

.%'2y.30.

>ille trib,

sempre maggiori e pi ricchi dettagli. L'enumerazione in


forme predilette, nelle quali si pales il sentimento poetico

l'ispirazione dei poeti aggiunsero

versi delle "lorie degli avi tu

una

delle

deeli Arabi antichi, fu, si pu dire, per molt-e trib l'unica occupazione intellettuale e l'unica produzione
artistica. 11 culto delle glorie degli avi trovasi egregiamente descritto dal Goldziher (Miih. Sfud., I, p. 41
e se"".), il quale i>one la poesia Inudatoria degli antenati in prima linea nel suo studio sulle manifestaiioni dello spirito arabo antico. Si deve per tenere presente che presso gli Arabi, i quali' potevano
Tkntarv il maggior numero di avi illustri, la conoscenza degli antenati si limitava al nome ed a

qualche azione specialmente gloriosa, ma in tali memorie non entravano mai concetti precisi di genealogia: si sapeva ohe quel tale era antenato, ma non si poteva dare di lui l'esatto albero genealogico,
come lo compresero in seguito i genealoghi di professione nelle citt fuori di Arabia, imbevuti di burocrazia cl8.*sitcatrice. La discendenza dagli avi gloriosi era saputa in forma vaga, e per lo pi erano

nomi
(or.

staccati, che furono soltanto in seguito coordinati ed innestati negli alberi genealogici delle trib

Goldziher,

Muh.

Siud.,

1,

pag. 177 e segg.).

Anche altre cause, oltre a quella data dallo Sprenger, parteci 30.
parono alla compilazione dei grandi alberi genealogici: essi furono un prodotto necessario della clAalt arabo-musulmana, affine per natura alla compilazione delle grandi raccolte di tradizioni (haditli): fra la genesi dell'una
dell'altro

\'i

liadith ebbe origine dalla necessit di

stretto legame. Il

elucidare e di completare l'imperfetto codice teocratico contenuto nel Qur-n,

per adattarlo alle esigenze di nuovi popoli


sizione degli alberi genealogici

di

(ansab) nacque

nuovi tempi:

compo-

la

oltrech dalle ragioni buro-

cratiche addotte dallo Sprenger, anche dalla necessit imperiosa di provare


la divina nol^ilt della
biltii

razza araba, pari, se non superiore, alla pretesa no-

divina degli ebrei, e cosi giustificare innanzi al

sione riformatrice di Maometto, in particolare

come

mondo

la

grande mis-

Profeta, e

del popolo

arabo in generale, come esecutore delle volont di Dio, rivelate per

il

tra-

mite di ^Maometto,

Di una simile tendenza troviamo un riscontro anche nell'evoluzione del


Cristianesimo.

Il

concetto Messianico delle dottrine rabbiniche e della lette-

ratura apocalittica degli Ebrei che

Messia, lo sconvolgitore del

il

monde,

dovesse essere un discendente dei grandi re d'Israele, di David e di Sale-

mone; questo concetto


cristiane.
i

re

David

una profonda impronta anche nelle tradizioni


Nei VangcU abbiamo la genealogia di Ges rmtracciata attraverso
e

lasci

Salomone, fino

ai patriarclii d'Israele, fino

ad Abramo e No.

primi Cristiani imbevuti di giudaismi non potevano concepire

il

Messia

Redentore nato in una modesta famiglia d'un umile villaggio della Palestina, e vollero elevarlo al

grado

principe di sangue reale; la tendenza

di

nobilitante fu cos forte che

non avvertirono la contradizione, nella quale


es-si (a<idero; se Ges era Figlio di Dio, non poteva essere figlio di Giuseppe,
ma allora a che serviva l'albero genealogico fino a David e ai patriarchi?
Nell'Isim si verificarono le medesime tendenze, effetto parimenti di
mal-<ligorito

tradizioni

rabbiniche:

fosse pi nobile di quella di

si

volle

provare che nessuna famiglia

Maometto, e che perci Dio, nello


0.

scegliersi

INTRODUZIONE

un Profeta, avesse
soltanto

al

pi

l'accortezza di conferire

nobile

fra

S 30,31.

dono supremo

il

della profezia

Arabi, al discendente diretto di Abramo.

gli

Maometto, uomo pratico, che andava diretto

suo scopo, senza curarsi

al

non pretese mai a tanto onore. EgH

di dettagli secondari e oziosi,

tent che venisse riconosciuta l'autenticit della si\a missione, e

nomo

parlare a

di

Dio

egli chiese ed ottenne dai discepoli

il

il

si

con-

dii'itto di

riconoscimento

supremo dei Profeti, ma


non pens mai che fosse necessario di chiedere anche un brevetto nobiliare,
e di pretendere che nelle sue vene scorresse il sangue dei profeti Ebraici.
di questo diritto, concesso a lui quale all'ultimo e

Egli

dichiar anzi fiero dell'origine umile di s e dei suoi. L'unico rap-

si

porto

fra

esistente

Abramo, secondo

lui e

ambedue avevano avuto da

il

compito, che

Dio, di rivelare la vera fede, redentrice dal pec-

Abramo

cato e dall'idolatria.

Qur-an, fu

il

e suo figUo Ism'il (Ismaele, figho di

ma

sono sovente menzionati nel Qur*an,

Magari

bene rilevare questo punto impor-

solamente nelle sur e composte a Madinah, in quelle cio pi moderne.

tante),

Nelle pi antiche non v' menzione di loro. Nel corso della

sua missione,

per ragioni speciali, egli volle introdurre leggende bibliche nell'Islam:

la

leggenda di

A bramo

giungere

suo intento di provare l'origine divina del santuario pagano di

il

Makkah. Nella Surah

come

II,

vv. 125-127,

Abramo

del Qur-an

si

ancora,

Furono

fa

menzione di

Isma'il,

come antenato

di

come

posteri, e in ispecie

riflesso gettare lustro

sulla razza

Nota
antica

e suo figlio sono menzionati

Ma

in nessun passo

capostipite degli Arabi, e perci

due grandi inventori di favole bibliche


('),

quali

dopo

la

morte del Pro-

adoperarono a creargli una patente di nobilt, che doveva quindi di

si

loghi, e

convenne per rag-

Maometto.

e genealogiche, ibn 'Abbas e ibn al-Kalbi


feta

gli

fondatori della Ka'bali per ordine espresso di Dio.

meno

megho

e di Isma'il fu quella che

1.

ed onore anche su tutta

famiglia di Maometto, e

araba in generale.
Su ibn 'Abbas v. 23-25: ibn al-Kalbi
tempo pi notorio falsificatore di

allo stesso

Goldziher, Miih. Stud.,

(cfr.

la

I,

p.

186,

nota

[f

204

a.

H.] fu uno dei pi famosi archeo-

notizie storiche e genealogiche, sull'Arabia

1 e p. 187,

nota 4) ove sono citati vari passi

di

autori arabi (Aghni, IX, p. 19; XVIII, p. 161 e Yaqit, II, p. 168) per dimostrare l'opinione poco
Ijuona, che si aveva di ibn al-Kalbi in certe classi pi coscienziose di dotti musulmani.

31.

Furono quindi ibn 'Abbs, cugino

di

Maometto

e ibn al-Kalbi,

maggiormente responsabili dell'esistenza della favola genealogica basata sopra una falsa interpretazione del Qur-an. Fissata la base fondamenquelli

tale,

fu opera facile per

scando

dotti successi^d di erigere l'albero genealogico, pe-

nomi, che mancavano alla catena genealogica,

rabbiniche, sia

in

quelle

arabe

(').

Come punto medio

'Adnn, dal quale in gi fino a Maometto predominano


61.

sia nelle

leggende

rimase

nome

nomi

il

di

arabi, e dal

INTRODUZIONE

8L

quale in

fino

sii

Abramo abbiamo

ad

nomi rabbinici, storpiati dagli


La prima sezione la pi an-

soltanto

arabi lino al punto di essere irriconosciluli.

poco posteriore a Maometto: la seconda una elucubrazione dei


per cobnare la lacuna
dotti del II secolo della Hirah. Il numero necessario
norma
fissa, senza principio
esistonto fra Abramo e Maometto fu fissato senza
tica, di

alcuno:

si

cristallizz quasi

da

s.

da un semplice

L'assunlit dell'alljero genealogico dimostrata anche

computiamo una media

i^lcolo aritmetico; se

30 anni di vita per

di circa

ogni generazione, e molti plicliiamo la media di anni per il numero delle


|)ersone dell'albero genealogico, arriWamo incii-ca all'anno 500 avanti l'Era
Volgare.

Rendiamo

cio

Abramo contemporaneo

di Pericle, e suddito

del-

l'impero pei-siano di Ciro e di Dario! Mettiamo l'invasione della Palestina

Gerusalemme per opera di Nabuccodonosor verso l'ra


mentre regnavano Erode in Palestina, e Cesare Augusto

e la distruzione di
di

Ges

in

Roma

del

Cristo,

imperiale! Questo albero genealogico fittizio divenne, con l'andar

tempo,

spina dorsale, per cosi dire, di

la

tutto

il

genealogico elaborato in appresso dai dotti musulmani,

da

esso,

come dal tronco

minori;

logie

Ws-tenfeld

C).

veilinc

la

principale, tutta l'infinita

quali derivarono

ramaglia delle genea-

pregevole raccolta nelle Tavole Genealogiche del

Fu insomma una

della neo-civilt

prodigioso sistema

creazione puramente cittadina e burocratica

arabo-musulmana, e non un prodotto genuino dell'Araldo

del deserto.

Gli abitanti della desolata penisola

queste

sterili

La

fatiche.

Arabica furono sempre

vita spaventosa di privazioni e di patimenti, alla

qaale condannato in perpetuo ogni nomade, dal


parto, fino al

momento,

da

alieni

in cui

primo vagito dopo

il

chiude gli occhi nella morte, non ha mai

nomade alcun desiderio per lavori sedentari e puramente intellettuali. La donna, il canto, la poesia estemporanea, la guerra,
la rapina, la cura dei bestiami, i continui mutamenti dei pascoli, la soddis\'iluppato nell'Arabo

sfazione brutale dei sensi, la pereaue aiigo.scia di razzie nemiche, lo eterne

giornate

(li

ozio passate

nella speranza che

il

dormendo

lo stimolo
le

con.siderazioni

quando poniamo

e morali dell'Arabo

acquistano

pungente della

occupazioni, ecco

nomagli. Nulla pi alieno dall'elucubrazione di

Tali
getto,

meno attutisca
campo Beduino, ecco

.sonno per lo

fame, che regna sempre nel


Kiori dei

nell'afa soffocante sotto alle tende nere,

pen-

vane genealogie f).

un valore speciale per

il

nostro sog-

inoltre in rilievo, che le condizioni geografiche, fisiche

nomade moderno sono

identiche a quelle dei contem-

Maometto, dei contemporanei dei re Assiri e Bal)iloncsi, e forse


anche degli Arabi di epoche pi remote ancora. Le condizioni geografiche
Ioranc;i di

62.

INTRODUZIONE

penisola arabica sono

(Iella

Wta aspra
alcuna

qhe nessun mezzo

tali,

e dura del deserto

che pu dare un solo

mutarle:

la

non ammettono variazione

di quelle, che

medesime o pciirc. Il deserto quindi mio stampo,


tipo umano, e quello lo fissa e lo consenta perenne-

mente immutato e immutabile attraverso


\'atore del deserto, nulla

un giorno solo

muta meno

secoli.

di esso

Nulla

v' di

pi conser-

cinquanta secoli conta,no come

sulla sua faccia incon-uttibile. Nulla v' perci che meglio

descriva le condizioni morali degli Arabi antichi, che lo studio delle con-

dizioni degli

Arabi nomadi del giorno d'oggi nella etema desolazione del

Anche ibn Khaklun,

loro paese.

il

maggiore degli

capitolo (" sulla purezza di razza che

madi

storici filosofi dell'Isim

tendenze conservatrici del deserto e dedic a questo soggetto un

(jsserv le

"

umano pu

chi vuol vivere in essa, deve piegarsi alle esigenze immutabili del

luogo, conformarsi alle

ci

S 31.

Khaldun,

Proleg., voi.

I,

si

trova soltanto presso gli Arabi no-

pag. 271-273), ove termina

le

sue inflessioni

degK Arabi rimasero sempre immutate .


GrH Arabi viventi ora in Arabia non posseggono alberi genealogici. Nelle
varie trib vi una vaga memoria d'un gidd o antenato, dal quale la
trib ha preso il nome, ma i membri di essa non possono mai dire quante
generazioni sono passate dall'antenato in poi. Altre non hanno nemmeno
questo antenato, ma prendono nome da condizioni o da cose(''): una trib
ha nome al-Fuqar, o, i poveri, un'altra 'Aneze da 'anazah, una specie di
lancia, un altra Sammar dal nome del monte Sammr, ove essi abitano. Non
tutti gli Arabi ricordano il nome del nonno, nessuno quello del bisnonno

ilicendo: " Nel deserto le condizioni

(Doughty, Travels
I

nomadi

zioni,

avevano

in

Arabia Deserta,

dei tempi di

Maometto

la stessa indifferenza

conservatrice degli orientali


necessario di insistere. Citiamo
ziani di

30 e 40

secoli

simi ordegni agricoli,

memorie

I,

pag. 229, 479, 541).


si

trovavano nelle medesime condi-

La tenacia
cognito, sul quale non nemmeno
caso parallelo sui monumenti egi-

per gli studi genealogici.

un fatto
un solo

innanzi all'Era Volgare

troviamo disegnati

medesimi sistemi di irrigazione,

medesimi

mede-

^'estiti,

medesime usanze, che sono in uso anche oggi nella valle del
Nilo. Questo fatto tanto pi degno di nota, inquantoch l'Egitto, nella sua
immensa storia, ha subito infiniti sconvolgnenti moraH, politici e religiosi.
delle

Nota 1.
Al lavoro di classificazione contribuirono anche direttamente gli Ebrei, fra i quali, per
esempio, l'ebreo palmireno convertito, abu Ya'qub, cfr. Sprenger, III, p. cxxm Tabari, I, p. 1116, lin. 6
e segg. (ove cita testualmente le sue interpolazioni genealogiche), e Yaqut, II, pag. 862, lin. 10, dai
;

vediamo che egli fosse il maestro di quel famoso genealogo ibn al-Kalbi [f 204 a. H.];
anche Goldziher, Muh. Stud., I. pag. 178, nota 2).
Nota 2.
Uno si pu rendere conto delle esagerazioni assurde, alle quali arrivarono i genealogbi posteriori, quando si pensa che con gli alberi genealogici da loro creati, possibile dare la filiazione precisa e totale di quasi tutti i contemporanei conosciuti di Maometto (in tutto circa -1000 nomi)

quali due autori


V.

63.

INTRODUZIONE

^ 31, g.

dice in proposito lo Sprenger (III, pag. cxLin), il quale in


e grande acutezza critica.
giustissime
vedute
certi concetti j^-euerali ha sovente
Qurnn ha che i genealoghi sono tutti
a tortn 1-Zaniakhiari, il famoso commentatore del

duo

Adamo! Vedi anche queUo che ne

m,

Xon

meaUtori

1*16, voi-

S^l^lp

voL

I,

I.

pag-

^^^
professione consulta anche

Ji o'onealoghi di

Goldziher (Muh. Stud., passim.,

il

pg. 97-99, 133-146, 16, ecc.).


nelle quali
Si sono anche coniate tradiaioni, attribuite a Maometto,

dei genealoghi. Si tacciono

medesimi

dal loro contatto. A^iini,

I,

pag.

di

vengono smentite
menzogna (takdzlb al-nassbin) e si ordina di

le

favole

astenersi

8, lin. 27.

qui entrare nel cuore dell'argomento e dimostrare tutte le ragioni, per


considerati come invenzioni post -islamiche.
le quali gli alberi ijenealogici degli Arabi debbono essere
Ci basteH di rimandare il lettore a quell'opera pregevolissima del Robertson Smith {Khm/iip tfc Marriagt in Early Arabia\ nella quale con maravigliosa dottrina ed acutezza di osservazione egli
rintraccia le origini primordiali della societ araba antica: egli dimostra con prove innegabili che

NirTA

Non possiamo

3.

nell'Arabia antichissima la societ primordiale fosse basata sul matriarcato e sulla poliandria, e che
maschile fosse un'istituzione relativamente moil concetto della paternit e della filiazione per linea
derna ai tempi del Profeta. Se dunque la discendenza per donne era la forma unica dell'Arabia anti-

chissima, cade in un colpo solo tutto l'assurdo edificio genealogico dei nassab musulmani, i quali,
igiuiri e passato, hanno ritenuto che la discendenza per via maschile fosse l'unica forma mai esistita
nella societ umana, e su questa fragile e fallace base hanno imprudentemente fondato le loro menzogne.

NoT.v

4.

Il

Robertson Smith

(p.

217-261) dimostra

come

nomi

di molte trib, che

in Eroi eponimi, in persone realmente esistite, sono invece

hanno tramutato

genealoghi

emblemi primordiali

di

unit locali, ed adduce tutta una serie lunghissima di nomi di trib, presi da animali (cani, pantere,
locertole, leoni, gazelle, cameli, antilopi, volpi, colombe, serpenti, lupi, ecc.), dimostrandone l'origine
in quel concetto primordiale, proprio di tutte le societ nelle infime fasi del loro sviluppo, che stato

Totemismo

definito con la parola

hanno

ragione,

memo

vale a dire

uno o pi gruppi
un sangue solo,

la convinzione di essere tutti di

locali,

che abitano una determinata

e questa convinzione, rivestita pi o

di carattere religioso, trova la sua base nella credenza, che la vita della trib

qualche

modo

misterioso da

pi progredite della societ l'emblema

si

muta

in

da un Dio. Xe troviamo per


biblica della creazione dell'uomo per opera di Dio

d tmsexe provenute

.sia

derivata in

pianta, o da qualche altro oggetto naturale. In fasi

im animale, da una

una divinit ed alcune trib vengono al concetto


es. una lontanissima traccia anche nella leggenda
e ad immagine di Dio.

dunque concludere,
che l'allx-ro genealogico dato in appresso non rappre.senta una serie di nomi
di persone, che hanno veramente vissuto, ma invece un ordinamento molto
arbitrario di nomi generici, di simboli etnografici, tramutati per il comodo dei
32.

Dallo procedenti considerazioni dobl^iamo

genealoghi in altrettante persone. Nonostante la inanit dell'albero genealogico di Maometto, dobbiamo pure riconoscere che esso ha molta importanza

per

nostro argomento, perch,

il

principale, dal quale


osi dette Ism'ilit*?.

arabi, che unisce

valore,

non

inquantoch
porti
antico.

fra

ci

tutte

le altre

Abitiamo soppresso

solo storico,

quella <io

ali>cro.

diramano tutte

la

detto,

forma

ma

ceppo

catena di nomi immaginari non

perfino etnografico,

di alcun

per confessione stessa dei

musulmani pi coscienziosi. La parte araba invece deldei nomi fra 'Adnan e Maometto serve al nostro scopo

prosenta nella sua forma antica tradizionale


le

il

genealogie minori delle trib,

'Adnan a No, perch esso manca assolutamente

ronrti e genealoghi
I

si

come abbiamo gi

trib

Lsma'ilite,

ossia di

circa

met

del

pretesi rap-

popolo arabo

Noi appuriamo da esso quale fosse l'opinione in voga sullo paren-

tele fra le trib in

un

perio<lo,

quando

la rivalit delle

S4.

medesime

pretesi

INTRODUZIONE

32, 33.

legami di sangue avevano una importanza immensa nella \ta araba, e


([uando

conflitti fra le trib scossero l'impero

un Ijrove periodo

non rappresenta

lo travolsero ail

una

qiiindi

Arabo

dopo

fino alle basi, e

irreparabile rovina. L'albero genealogico

ma

verit storica,

l'espressione grafica di opinioni

Arabi emigrati fuori della penisola nelle grandi provincie

in Aagore fra gli

dell'impero, circa

mezzo

secolo

dopo

la

morte del Profeta. La forma

tradi-

un quadro comquesta forma sar

zionale, per cos dire pittorica, dell'albero genealogico, offre

e facile a ritenere, dei viticoli fra le trib, e in

pleto,

comodo per noi di consultarlo, quando tratteremo delle guerre civili.


Dopo quanto abbiamo premesso, sar facile di convenire che non
33.
possa tornare il conto di prendere in esame uno per uno tutti i nomi della
[wi

lista degli antenati.

Per alcuni soltanto occorrer fare eccezione, e

mente per gl'immediati antenati


gli ultimi

nomi

sonaggi veramente

Tutte
metto,

le

Maometto, riguardo

fonti

come un

della lista delibano considerarsi

ragione

ai quali v'

possediamo qualche notizia con fondamento

di credere, che

almeno

di

precisa-

storico, o

come quelU

che

di per-

esistiti.

concordano unanimemente nel darci

certo 'Abdallah

il

padre di

j\Iao-

'Abd al-Muttalib. Tale concordia

figlio di

parrebbe dover porgere una garanzia di sicurezza, una prova che nel padre

abbiamo notizia d'un personaggio storico purtroppo ci non


il caso. I dubbi gi espressi in forma vaga dallo Sprenger (III, pag. cxlix),
trovano una conferma, se esaminiaino pi minuziosamente la questione.
Innanzi tutto la notizia che il padre di Maometto si cliiamasse 'Abdallah
del Profeta

ci

viene data in

modo vago

e incerto, senza specificazione precisa della

origine della notizia: vedi per


tizia

data da Hisam

da suo padre

es.

Tal^ari

Miihammad

b.

Muhammad

[f

146

a.

(I,

p.

1073, Un. 8 e segg.) ove la no-

al-Kalbi [f 206
H.],

il

prima

a.

H.]

questi la ebbe

quale lo afferma senza dare

sue fonti. Nel testo di ibn Hisam, la notizia che 'Abdallah fosse

le

un figUo

la fonte, e nei fogli

prima da ibn Hism (Him, p. 69) senza citare


seguenti 'AbdaUah menzionato da ibn Ishaq indiret-

tamente come figKo

di

ili

'Abd

al-Muttalil) data

le notizie

feta,

di

ma non

direttamente. Queste sono

pi antiche ed autentiche, che abbiamo

sulla paternit del Pro-

'Abd

ossia le nostre fonti

al-Muttalil),

rimontano a mi secolo

mezzo dopo

Maometto, ibn Ishq come, al solito non d le sue fonti.


Su tali tenui basi, avendo bene in mente l'immenso lavoro

morte

tradizio-

compiuto nel primo secolo e mezzo della Higi'ah,

nistico di falsificazioni

non

la

possibile di fare

assoluto

assegnamento. Maometto stesso non

si

curato mai di far menzione della propria famiglia, e la sola autorit sicura,
nella quale

potremmo

riporre fiducia,

il

66.

Qu-ran, tace su questo pmito.


I

INTRODUZIONE

S8S

Ma

v' pi ancora.

nomo

Il

'Al)dallah. lo dicono le stesse fonti

musulmane,

fu

un nome,

pu

si

dimostrare,
Maometto, e forse non sarebbe difficile
^Maometto
che
forse pere
che il nome venisse introdotto nell'uso comune da
fino fosse da lui coniato ('). Il nome figura molto raramente nelle genealogie
dire, sconosciuto

prima

il

di

pro-maomettane, e quei poclii

sono molto

di nomi,

''liaia

che

casi,

rari, e si

si

potrebbero citare, in inc/czo a

pu benissimo

diffidare della loro auten-

quando teniamo presente la natura artificiale e postuma


erano
genealogie arabe. I nomi comincianti con la forma 'Abd.
ticit,

pi in voga fra gli Arabi pagani, perch dicliiarando


tale o tal'altra divinit, lo

medesima

zione della

con

arabi, formati
il

il

con

sempre

il

prenome 'Abd, o

abbiamo non

servo,

nome

il

di qualche divinit pagana.

i)ochi

nomi

servo dello

si

pu consultare con

ed

ivi si

profitto

potr scorgere corno

nonii di jDorsone fosse intimamente cor-

culto tltgli idoli, e che

nome

il

figlio

quelli forse

Sui nomi teofori

tenevano lontana ogni iattura.

questa forma arabica di formare


ne-ssa

un

di tutte le

mettevano in un certo modo sotto alla prote-

(Reste Ar. Heicl., p. 2 e segg.),

Wellhausen

nii-

susseguente

Fra

di questo genere,

al prefisso

'Abd

gli stessi antenati del

come 'Abd Manat, 'Abd

sia

Profeta

al-'Uzzc

'Abd al-Dar, 'Abd Manaf, 'Abd Sams, e forse anche 'Abd al-Muttalib, ognuno

nomi

dei quali

significa servo di

una

divinit pagana. In nessun caso per^,

nenuneno nella grande genealogia composta nei


in

mollo autentico e sicuro

a Maometto.

il

nome

di

molto improl)abile, che

secoli successivi,

troviamo mai

'Abd allah nelle generazioni anterioii

il

preteso

questo nome, e dicliiarasse suo figlio .servo di

Maometto coniasse
Allah, ossia di una divinit,
nonno

di

ohe era allora completamente dimenticata o negletta in Arabia: invece


verosimile, che

'Abd

al-Muttalilj,

a qualche celebre dignit o di


n Maometto. Egli dirosse
in

seguendo

Makkah

tutti

l'uso del

tempo, dedicasse

figlio

il

o delle vicinanze. Diverso fu

pii

il

caso

suoi sforzi alla estirpazione dell' idolatria

ogni sua forma, perfino nei nomi di persone, e ablnamo memoria di molti

nomi intestati a idoli, ai quaU Maometto mut il nome pagano


nuovo meglio in unisono con i dogmi della nuova fede. Una delle
fonno da lui ])referitc fu riuolla di 'Abdallah, o servo di Allah (cfr. Hagar, II,

arabi, aventi
in altro

pag. 258,

715,

lin.

lin.

7; 678, lin. 12; 689,

3; ITI, pag. 851, lin. 10;

123, 138, ecc. ecc.)

lin.

1167,

3 e segg.; 691, n. 8932; 714,


li-.

7, ecc.;

lin.

3;

Athir, Usd., Ili, pag. 117,

().

Compagni seguirono l'o-sempio del Maestro e molti diedero ai figli il


nome di 'Abdallah, come por es. citando .solo
pi celebri: 'Abdallah b.
'Umar, 'AMallah b. 'Amr, 'Abdallah b. al-Zu)ayr e molti altri. Le generaI

zioni

seguenti

spinsero

la

correzione ancora pi in su,

e,

come ha

chia-

INTRODUZIONE

ramente dimostrato
anche

Zayd
Zayd

nomi

antenati

degli

al-Lat, o

Allah, in

Wellhausen

il

Taym
Taym

33, 34.

Arah.

(Reste

dove trovarono

al-Lat, o

Allah, e

pag. 32), mutarono

Heid.,
il

nome

'Abd al-Lat, o

di

Aws al-Lat, lo mutarono in 'Abdallah, in


in Aws Allah. Li molti casi quindi, nei quali

eccezionalmente troviamo un 'Abdallah nelle generazioni anteriori a Maometto, dobbiamo interpretarlo

come una correzione ortodossa

'Abd al-Lat

di

o simile. Nel caso del padre presunto del Profeta la correzione in senso anti[agano

imponeva

si

modo

in

assoluto, e

non

vi

pu

essere dubbio, che le

pi antiche generazioni di musulmani, seguendo l'esempio del maestro, che

mutava
il

nomi

tanti

nome

ai suoi fedeli e seguaci, mutassero, e correggessero

del suo presunto genitore, se questo 'Abdallah

nome

persona designata da quel


Nota

1.

veramente

fu

il

ha mai

Nota

"Wellhausen, Seste Ar. Heid., pag. 9 in basso dice che probabile che
:

da Hagar,

2.

nomi propri: ci, egli dice,


affermazione, e non d le sue ragioni;

34.

tale
al

nome

proprio 'Abdallah. In tutti

dell'uso di 'Abdallah

"Dn caso palese di interpolazione del

pag. G26, n. 8877,

II,

esistito, e se la

padre di Maometto.

(Allah) venisse adoperato spesso nella composizione di


iscrizioni. Il "Wellhausen non giustifica
come Zayd al-Lat, Taym al-Lat, e non
addurre una prova letteraria autentica

prima dei tempi

nome

di

casi
di

il

nome

Maometto.

'Abdallah in una genealogia dato

dubbi sulla paternit del Pi'ofeta aumentano, se passiamo

di 'Abdallah. Sta

diamo.

Il

il

che la tradizione

fatto che

il

nome

di

ci

'Abd

al-Muttalil)

il

il

nonno

infatti

si

sul conto

solo del suo

molte migliaia di noird delle genealogie arabe, che noi posse-

nome

la niorte di

al-Lah

egli allude a nomi


ritengo impossibile

ha rimandato come
paterno del Profeta, ossia del vecchio 'Abd al-^Iuttalib. Per lui
possono ripetere alcune delle stesse osservazioni, che abbiamo fatto
le

di

dimostrato dalle

lin. 4-5.

alio studio della persona,

genere fra

anche

poi di 'Abd al-Muttalib cadde completamente in disuso dopo

Maometto, quando

l'uso di esso

le

memorie

paganesimo erano ancor

vive,

e molto tinxidamente, soltanto vari

riaffacci di Jiuovo,

si

del

quando le reminiscenze idolatre erano gi molto indebolite.


Nel nome di 'Abd al-Muttahb si annida perci qualche cosa di pagano
la tradizione, sempre gelosa di tutto ci, che riguarda il Profeta, ha invensecoli dopo,

tato la favola dello zio al-Muttalib

una divimt. Eimane per


sospetto, che 'Abd al-Muttahb non fosse il vero nome, e siccome la
al-^Iuttalib non ci conosciuta, potrebbe essere, che il nome della
sia stata soppressa, e sostituita con quello di un antenato o di uno

al-Muttalib era

anche

il

diAnit
divinit

nome

Litrod. 96, 97), per spiegare, che

(cfr.

zio,

vero o

suo

nome

il

fittizio,

di

in 'Abdallah,

notizia che

il

suo vero

di

un uomo

'Abd

non

al Muttalib,

come

nome

di

perch non potevano correggere

il

fecero con quello del presunto figlio. V' infatti


fosse Saybah.

noi basta di appurare che la tradizione

67,

ha

Qualunque

sia stato il

nome, a

sentito la necessit di inventare

ji

INTRODUZIONE

at.

nome, per renderlo accettabile ai puritani niusulniani. e togliere possibilmente la tinta pagana al preteso nonno del Profeta:
ci una prova indii^etta che 'Abd al-Muttalib debba essere il nomo di una
persona realmente esistiti! qualora 'Abd al-]\luttalil) tosse stata una persona

una favola

sull'origine del

un nomo pi con-

del tutto inventata dai tradizionisti, gli avrebbero dato

forme

alle idee riformatrici del nipote, e

non avrebbero

un nome, che

scelto

ricordava tanto manifestamente gli errori della ignoranza.

La nostra
magro fatto

al

della sua esistenza pura e semplice, sia con

con un

zionale, sia

nuto

certezza sulla persona di 'Abd al-Muttalib non va per oltre

tutto

il

altro,

dal

quale

il

vero suo

nome

il

nome pu

essere

tradi-

prove-

resto incertezza completa. Innanzi tutto notevole in lui la

coincidenza che egli segna la seconda interruzione di continuit nella serie


dei

antenati

i>retosi

Maometto. Senza tener conto del mitico Ma'add,

quale anch'egli ebbe forse origine straniera, se mi personaggio storicc,

il

nelle notizie su

rezza
di
i

di

Qusayy

le traccie di

'Abd al-Muttalib abbiamo con innegabile chia-

e su

ignota origine straniera e di artificiale filiazione, nel caso

Qusayy, da Kilab, e nel caso di 'Abd al-MuttaUb, da HasTi. In ambedue

casi,

astrazion fatta di qualche dettaglio,

il

fatto

medesimo, vale a

il

un giovane, nato ed allevato in trib straniera, viene ad unirsi agli


Makkah, si immedesima con i Qurays, grazie alla vetustissima
consuetudine araba del giwr o protezione, e diviene efFettivamente uno

dire

abitanti di

dei Qurays,

lasciando ai posteri di

creargli artificialmente la voluta

zione legittima dalla trib, nella quale


straniero. I tradizionisti stessi

mense ricchezze
kana,

si

hanno

era entrato

come immigrato

sentito che, nelle tradizioni sulle im-

Haim, e sui servigi da lui resi alla cittadinanza makciscondeva una contradizione con le condizioni pecuniarie infelicis-

sime del preteso

di

figlio,

'Abd al-Muttalib,

tratlizioni apocrife (cfr. Introd., 98)

in

egli

filia-

Makkah,

ma

fu

uomo povero

di tante contradizioni, che


tradiziord,

al quale,

non god mai

potevano scuotere

la validit

Dal timore

ed autenticit delle

storielle di rivendicazione dei beni del

padre, che troA-iamo al 97, e nelle quali


il

preeminonza

di alcuna

e privo di qualsiasi influenza.

vennero fuori tutte quelle

he diminuiscono ancora

checch ne dicano alcuno

si

ascondono

altre

con tradizioni,

loro valore.

Ritengo perci che sia giustificato ogni dub])io sulla paternit presunta
di QusaN-y e di 'Abd al-Muttalib il fatto che il primo riorganizzasse la co:

munit makkana e

fondrosse

Makkah,

e che

il

secondo, se la tradizione vera,

benemerito dei Quray, ritrovando il pozzo di Zamzam interrato


dall'abbandono di generazioni precedenti, indusse i genealogia ad inventare
trarlizioni con il buon fine di coUegaro i benefattori della comunit maksi

nMid(!Sse

6B.

INTRODUZIONE

kana

S 34

alla stirpe dei Quray, ed alla famiglia di

alla necessit di renderli

intrinseci del Profeta

si

ambedue antenati

di

Maometto. Si venne

Maometto, affinch

cosi

ai meriti

venissero ad aggiungere le glorie di antenati famosi

complemento indispensabile di ogni arabo insigne. Da queste considerazioni vengo perci alla conclusione, che perfino la paternit tradizionale di
Maometto sia un'accomodatura di tempi posteriori ('). Il padre (con il nome
incolore e fittizio di 'Abdallah) morto in paese lontano senza aver mai visto il
ligho postumo, la coincidenza della morte della madre pure in terra straniera,
sono a mio

modo

di vedere tutte pietose finzioni popolari e tradizionali per

bambino orfano, senza mezzi e, per cos dire, senza


famiglia, nel grembo della famiglia di abu TUb figlio di 'Abd al-Muttalib.
L'uso arabo di dare il nome di nipote o cugino, come termine d'affetto,
ai membri della stessa trilj, pu aver contribuito a mutare un vago ter-

spiegare la presenza del

mine

ima spiegazione o indicazione

in

affettivo

parentela.

di

proba-

qumdi, dall'insieme di tante incertezze e di tanti dubbi, mal celati


dalle arti primitive dei tradizionisti e dalla fantasia popolare, che Maometto
bile

possa avere agnato origini tanto oscure e misere, che quando rimase orfano
di genitori ignoti nella pi tenera et, venisse ricoverato e protetto dalla

famiglia di 'Abd al-Muttahb, e precisamente da abu Tahb, per quel senso

non manca fra i barbari nomadi del deserto ed stata


degh Arabi anche pi rozzi e pi barbali [cfr. Goldziher,

di carit solidale, che

sempre una virt


Muh.

Stud.,

I,

nelle trib nei

pag. 105, ove

tempi pagani.

come sinonimo

di

ikh

si

Il

allude alla facilit di affiliazione di estranei

Qu-ran

ma un

il

termine

rispetti si fatto

ne vengono ad aggiungere

modo

preso dal Profeta di Arabia, non fu un


parola,

usa

mawlikum

wanukum].

tutte queste incertezze se

fermano in vari

(xxxin, 5)

cognome.

Il

di vedere.

nome

Il

nome

che con-

altre,

Muhammad

proprio nel vero senso della

vantaggio deU'uso, molto comune in Arabia, di

dare un soprannome, era nel caso nostro quello di escludere la necessit di

aggiungere
soliti arabi,

nome del padre. Se il Profeta avesse avuto uno dei nomi


Tmar, Zayd, Sani, o che so io, l'uso aATebbe richiesto la menil

zione del padre per distinguerlo dai suoi omonimi:

nome

il

cognome

sopran-

esclude tale necessit. Esso ser\ quindi molto efficacemente a cancel-

lare la

memoria

Nota

1.

dell'oscura, forse ignota paternit del Profeta f),

Il fatto storico, dal

quale partirono

f).

tradizionisti, fu la presenza dell'orfano

Mao-

metto nella famiglia d 'Abd al-Muttalib. Presero uno dei figli di 'Abd al-Muttalib o forse ne inventarono addirittura uno nuovo, e lo fecero padre del fanciullo. Stabilito il legame legittimo fra 'Abd alMuttalib e Maometto, si procede a costruire la filiazione di 'Abd al-Muttalib da Hsim, il quale venne
considerato come discendente diretto mascliile di Qusayy. La costruzione della genealogia di Maometto
parti dalla sua persona, e le varie parti dell'albero vennero costruite una appresso all'altra le pi moderne sono quelle pi remote da Maometto (v. in seguito 87 e segg.). Vedi per es. in Aghani, I, pag. 7,
:

69.

INTRODUZIONE

j^ 34 36

lin.

28 e ps.

8, lin.

abbiamo

4,

un servo

notizie precise di

(iibu 'Aiiir)

entrato per adozione nella

considerato come un figlio del suo antico pafamiglia di "un Qurayi' (^ma^-Jah b. 'Abd Sams)
dal verbo istalhaqa, vedi Goldziher, Mnh.
designata
Sulladozione
musulmani.
genealogh
e poi

drone dai
Slud.,
1.

I.

pag.

pag. 136,

23

'225, liu.

segg. Nella tradizione antichissima e genuina di al-Zuhri, citata da Khamis,


i^>urays chiamano Maometto ghulam bani 'Abd al-Muttalib vale a dire uno

ult. lin. e
i

dei gion, o servi, dei

banu 'Abd al-Muttalib; questo termine

un nipote di Abd al-MutJalib!


Per dimostrare che Maometto non
Nota 2.

appartenesse

non

si

sarebbe mai usato per

all'atto alla

nobilt di

Makkah, come

giustamente cita il versetto del Qu-ran


Ed essi (i pagani, cio, di Makkah) dissero: Se questo Qu-ran fosse stato
(nel testo; 'azTmin, che pu anche signi< mandato gi (ossia rivelato! ad uno degli uomini grandi
!c*re nobile) di una delle due citt, allora avremmo potuto credere in esso . Il versetto infligge
un gran colpo alla pretesa nobilt del Profeta. La nobilitazione di Maometto fu un bisogno imperioso
di un'epoca superbamente aristocratica e ne troviamo un'espressione evidente camuffata in veste relivorrebbero far credere
ixuu, 30 ove detto:

tradiaionisti, lo

Sprenger

(III, p. Ci.)

giosa in una tradizione di quell'arci-mistificatore 'Uthman b. Sg, discepolo del celebre favoleggiatore
Wahb b. Muuabbib [t lU a. H.] in Azraqi, p. 16 e segg. specialmente -a, lin. 15 e segg. e pag. 16, lin. 9.
Che Maometto non appartenessse realmente ai Qurays, pu anche essere una spieNoT.v 3.

durante il conflitto per la nuova fede in Makkah prima


che la maggior parte dei suoi seguaci appartenevano a
della parola (discendente cio da Qusayy), ma al partito
ed altezzoso degli aristocratici Umayyadi. Difatti i grandi
b. 'Awf, Sa'd b. abu Waqqas non discendevano da Qusaj'y,
e lo stesso dicasi di 'Amr b. al-'As e di Khalid b. al-Walld, che passarono dalla parte di ^Maometto
prima della caduta di Makkah. 1 veri Qurays, rappresentati dagli Umaj-j-adi furono quelli che pi
tenacemente e fino all'ultimo si opposero all'imposizione plebea di Maometto.
gazione della sua condotta verso i medesimi
della Fuga: con ci si collega anche il fatto
trib non qurasite nel vero senso pi antico
popolare di opposizione al predominio superbo
Compagni, abu Bakr, 'Umar, 'Abd al-rahmiin

35.

Esistono

Maometto,

origini di

altri indizi

ancora in conferma della vaghezza delle

esaminiamo anche un altro elemento del preteso

se

albero genealoj^ico.

Quando, verso
propagantla

Si'ta

il

finire del

primo secolo della Migrali,

per raboattimcnto della dinastia

si

svolse la grande

Umayvade,

gli 'Abljasidi,

discendenti di 'Abbs figlio di 'Abd al-^Iuttalib, che soffiarono nel fuoco della
propri scopi ambiziosi, misero sempre innanzi,

rivoluzione per avvantaggiare

come mta suprema

buon musubnano,

diritti al

di ogni

Muhammad.

Al

logici allora in vigore,

davano

modo anche

feta, si eb])e

titolari del

gli

ristabilimento dei pretesi

posseduti per volont divina

potere imperiale

Maometto, detta allora


in certo

il

ai

Qurays

Siccome per

tutti

dalla
i

famiglia di

concetti genea-

una origine comune,

Umayyadi facevano parte


nome pi preciso, per

bisogno di un

e perci

della fairdglia del Pro-

distinguere

fra

diritto di successione (gli credi diretti del Profeta) e quelli

veri

che

avevano usurpati con la forza (gli Umayyadi). Secondo la tradizione tanto


'Abbs il capostipite degli 'Abbasidi, quanto gU 'Alidi, ed infine anche
li

il

Profeta discendevano tutti da 'Abd al-Mutalib: orbene perch non scel-

sero

il

nome

dell'avo

invece risalire pi in

comune come
alto

quello

di

famiglia?

Perch vollero

ancora, e classificare tutta la famigUa

sotto

il

nome dell'antonato leggendario HaSim? Perch presero universalmente il


nome di banu Ha;^im? Che ragione vi poteva essere per proferire il Ijisavolo?
Pu essere che il nomo 'Abd al-Muttalib avesse un sapore pagano contrario
70.

INTRODUZIONE

tempo fremente

ai gusti del

di

passione religiosa.

rispondere, che axTebbero potuto lasciare

condo

la tradizione, era

il

Ma

nome 'Abd

a questo possiamo
al-MuttaHb, che,

un cognome e non un nome, e prendere

banu Saybah
Hasim avesse un significato

S{iybah, chiamandosi

(').

l)anu

pii

pi probabile invece che

vago

e pi

ampio

S!6.

il

vero,

nome

il

om mettendo

se-

di

tutto

quello che vi poteva essere di dubbio o di oscuro sulle origini di 'Abd al-

Muttalib e di Maometto, rievocava


daria di

Makkah

Hasim

e in patria

non

inadinese,

secondo quanto

di

e,

si

memoria

di

una celebre figura leggen-

remotezza storica della quale permetteva una

antica, la

arbitraria filiazione.

le

era morto all'estero, aveva sposato una straniera

sapeva per certo se o no avesse avuto

figli

dalla moglie

la stessa tradizione ci afferma, perfino

Hasim, credendolo morto senza discendenti,

si

fratelli

appropriarono tutti

suoi

nome di )anu HaSim non esisteva pi che una


vaga rimembranza di Hsim e della sua vera discendenza. Qutaybah, p. 34,
lin. 19, afferma nettamente che Hasim non avesse altri discendenti maschili.
La remotezza leggendaria di Hasim velava discretamente, nelle nebbie di

averi.

Quando

fu coniato

il

impediva ogni ricerca poco riverente e permet-

miti, la verit sulle origini,

teva agli 'Abbassidi di figurare


(li

come cugini

compartecipanti al diritto

successione, anche se la natura delle relazioni vere fra 'Abd al-MuttaUb


il

Profeta fosse nota ad alcuno

(^).

Potrei entrare ancora pi addentro nell'argomento e raccogliere anche


altri
dell'

elementi indiretti, fra


Islam, ed

e far notare

fosse

suoi pretesi

come

la

quali
zi,

Nota

rapporti fra

Maometto, propagandista

abu Talib, abu Lahab, al-'Abbas

posizione di

sempre quella piuttosto di mi

membro

Maometto
affiKato,

e gli altri

mezzo alla sua famiglia


che non di un vero e proprio
in

della famiglia. Lascio queste ricerche al biografo futuro del Profeta.

La moschea

Makkah, dopo la ricostruzione fatta dal califfo 'Umar, ebbe fra le


una che si chiamava Bah ban Saybah. Le fonti dicono scorrettamente, che ai tempi della Gahiliyyah, ossia prima dell'Islam, questa porta avesse nome Bah banu
'Abd Sams, e che in seguito venisse chiamata Bah al-Salam. Questa affermazione non corretta, perch
ai tempi della Gahiliyyah non esisteva recinto murato intorno alla Ea'bah, e quindi non poteva esistere una porta d'ingresso. E probabile quindi che uno dei vicoli, i quali davano anticamente nella
piazzetta intomo alla Ea'bah, pigliasse nome da una famiglia di banu Saybah, la quale pu essere
stata una delle famiglie nate dal ceppo di 'Abd al-Muttalib (Halab, I, pag. 198, lin. 3-6. Vedi anche
Snouck Hurgronje, Mekka, voi. I, pagg. 4 e 6).
Nota 2.
Ha molto interesse per il nostro argomento quello, che troviamo, per esempio, in un
passo di Bukhari (I, p. 402, lin. 16 e segg.). Quivi si fa menzione del celebre bando dei banu Hasim
(cfr. Introd. 287 e segg.), ma quando la fonte citata vuol definire chiaramente quali fossero le famiglie
messe al bando dai Qurayf, non sa bene quale dire accenna prima ai banii Hasim ed ai banii 'Abd alMuttalib, o banu al-Muttalib (sic): pi avanti ritorna a menzionare i banii Hasim ed i banii alMuttalib e conclude dicendo che secondo l'autorit di abii 'Abdallah (?) fosse pi verosimile
(asbah) il solo nome distintivo di banii al-Muttalib. Il tradizionista ha compreso che menzionare i banii Hasim ed i banii 'Abd al-Muttalib come due famiglie distinte era assurdo, se si ammetteva
quello che diceva la leggenda, che cio Hasim avesse un figlio solo, 'Abd al-Muttalib. La soppressione
1.

di

varie porte d'ingresso ai recinto murato,

71.

INTRODUZIONE

^ 36, 38.

'Abd al-MuUalib e la sostituzione del preteso zio, al-Muttalib, sta a dimostrare l'incertempi classici musulmani sui veri rapporti fra Maometto e la famiglia, nella
La stessa confusione fra ban al-Muttalib
qa*Ie egli comparisce per la prima volta nella storia.
(Hisam,
IshSq
da
ibn
anche
p. 230, due ult. lin.).
fatta

'Abd
al-MuIllib
bna
e
poi del

nome

di

t,2a, che reoiiava fin nei

Partendo da

36.

di tutto lo spirito, che

diamo niegUo conto


tenati di Maometto,
nei

84 e segg.

uarrati,

il

questo concetto sulle origini del Profeta,

in tutta la

intbnna

le

ci

tradizioni sugli an-

trama leggendaria, che diamo in appresso

concetto dominante, che delinca la vera natura dei

Il

compito

di far dimenticare, o

come Maometto, venendo

mondo,

al

ren-

si

almeno

tli

latti

spiegare e giustificare,

trovasse senza mezzi, senza influenza,

senza posizione sociale alcuna. Sul conto di 'Abd al-Muttalib non era possibile
di inventare fatti assurdi,

che contradicessero con

l'epoca, ancoi-a esistenti in

Makkah

e in Ai-abia.

le

memorie, forse in quel-

Ammisero

perci che in prin-

modo

cipio della vita egli fosse povero, senza parenti e senza clientele, in

essere esposto alle vessazioni, e all'opposizione dei

Qurays

da

Introduzione,

(cfr.

compenso di ci, inventarono l'innocente favola del suo convegno con Abrahah, il generale Abissino, dal quale, come confessato dalla
stessa leggenda, 'Abd al-Muttalib non pot ottenere vantaggio alcuno per i
sj

100-103). In

suoi concittadini..

vaghe, e
ili

le

Le

notizie invece sugli altri pretesi antenati erano molte

Hshn

generazioni da

in su

si

prestarono mirabilmente al lavoro

nobilitazione, richiesto dalle esigenze del tempo,

imbevuto

di preconcetti

aristocratici arabi.

Ogni popolo attribuisce al proprio Dio i medesimi suoi sentimenti e


pregiudizi: la nobilt del sangue la prima condizione per un arabo, che
voglia imperare nel deserto, ove esiste la pi
feranente aristocratici
fra

strana fusione di sentimenti

con usanze schiettamente democratiche

gU Arabi un Profeta;

ma

Dio

si

scelse

siccome la missione religiosa fu una cosa

nomade (Groldziher, Muh. Stiid., I, p. 5, lin. 10),


quando Maometto divenne l' uomo famoso, che noi conosciamo, gli Arabi
incomprensibile per TAraljo

istintivamente vennero alla conclusione

messo ed agente in
pi importante che

terra,

la

.se

non

leggende preistoriche di

fino al preteso antenato Qusay^'si

nobilt

che nelle
facile

ed alla piet dei tradizionisti, di accomo-

Makkah

genze di questo sentimento: tutte


di vista, se

di ineccepibile

sangue pi nobile di Arabia. Fu opera

il

alla fanta.sia popolare, ed all'arte


le

una persona

sua piet fu per molti la dimostrazione

vene di Maometto scorresse


dare

in

che Dio non poteva sceghersi un

in

modo da

soddisfare

alle

esi-

'Abd al-Muttalib
devono essere studiate da questo unico punto
le

tradizioni messe fra

Sono la forma primitiva


di riverenza e di cult<j postumo verso un grande uomo,
del quale si dovevano correggere: Maometto doveva es.sere

vuol intendere

di

un sentimento

le

umili origini

il

loro vero valore.

72.

INTRODUZIONE

il

g 36.

discendente di Profeti e di Principi regnanti e con tale preconcetto sorse

diamo qui appresso un breve sunto.


La natura tendenziosa del materiale tradizionistico premaomettano

tutta la leggenda, di

Makkah

riguardante
perch

cui

ci

esonera

dall' o])bLigo

compito dello storico d'Arabia pre-islamica

il

Makkah
Romolo
essere

il

patriarca Qusayy, colui che,

(cfr.

per

78).

Roma, con

quello che fu Teseo per Atene e

che egli ha maggiore probabilit di


non un eroe leggendario. Il nome insolito

la differenza,

storico, e

e la necessit sentita dai Cronisti arabi di spiegarne

logia ed

il

pretesi antenati del

dice, fosse fondatore della citt di

Makkah

Egli per

un personaggio

si

non possiamo per

maggiore dei

jiassare del tutto sotto silenzio la figura

Profeta,

esaminarlo attentamente,

di

a modo loro l'etimo-

significato nel senso che volesse dire " venuto

a dimostrare la certa origine non-qurasita, di Qusayy


infanzia, per quanto artefatte ed

da lontano

stanno

le tradizioni della

accomodate ad esigenze

sua

posteriori, rivelano

parimenti l'origine straniera.

Prima di Qusayy, se possiamo prestar fede alla leggenda, ]\Iakkah era


un semphce santuario nel deserto, ove le trib si raccoglievano in epoche
fisse per tenervi una fiera unitamente con cerimonie religiose
nessuno si
era fermamente stabilito in Makkah, perch il sito tanto inospite e deserto,
escludeva la possibilit di sostentarsi con la coltivazione del suolo. Qusayy
fu il primo a mutare si fatto stato di cose, creando in j\Iakkah un centro
;

abitato allo scopo di ti-arre tutti


culto, del quale la

meno mise

Ka'bah era

possibili

l'oggetto.

egli che ide

sistema, o per lo

il

come sorgente

speculare sulla Ka'bah

le basi del sistema, di

ricchezze, e formarne oltre

Fu

vantaggi pecuniari e morali dal

ad un centro

religioso, anche, e

di

so\Tatutto, un

centro commerciale. L'aridit del suolo e la natura alpestre dei luoglii ren-

devano impossibile

la coltivazione, e quelli

Makkah, dovevano cercare mezzi

che avessero voluto dimorare

di sostentamento sia nei pellegrini, sia nel

commercio, oppure, meglio ancora, in ambedue.

uomo

di

in

non comune mgegno, perch

la

fondatore di

Il

comunit e

le

Makkah

istituzioni

da

fu
lui

fondate durarono a lungo, e alcune di esse grazie al susseguente sussidio

dato da Maometto, perdurano ancora in parte al giorno d'oggi ed in fonna

anche pressoch immutata. Se

il

fondatore di

Makkah

si

chiamasse vera-

mente Qusayy o no, poco importa chiunque egli fosse, fu certamente uomo
di non comune intelligenza
egh comprese i grandi vantaggi pecuniari e
morali, che potevano venire dalla dimora ia quella squaUida valle di roccie
;

e di sabbie, fra

monti privi

di

qualsiasi verdura, con

acqua potabile, in posizione malsana,


esposto alle piene torrenziali del

wadi
73.

in

sito

durante

grande

scarsit

di

anche pericoloso, perch


le

pioggie invernali. Egli


J

INTRODUZIONE

S 36.

comprese che

od arrogandosi la tutela del santuario,

la iliinora

t'issandovi

Si stabil quindi con pochi seguaci

propriet dei custodi.

questo diveniva

monte ahu Qubavs, di fronte alla Kabah, in un sito, ove


piene improv\-iso invernali non potevano danneggiare le dimore dei primi

sulle falde del


le

di

citta^liiii

Makkah

\cir.

Burckhardt, Trareh

Arabia, pag.

in

115, in basso).

ha conser\ato memoria della dipendenza di Makkah da tril),


che non erano quelle in possesso del santuario ai tempi di Maometto, e le
tradiziom, che abbiamo sulla presa di possesso della Ka'bah, e della direzione

La

tra<.li/Jone

come

annuali, devono essere interpretate,

delle feste

la foi-ma popolare e

memoria di un conflitto per il primato nella


valle makkana. Ai tempi di Maometto esisteva fra i membri della trib dei
Khuii ah (cfr. 72 e segg.j la memoria di un antico possesso della Ka'bah,
ed molto verosimile, che le innova/ioni di Qusayy venissero considerate
come un'usurpazione indebita, e generassero un conflitto. Qusavy vinse, ed
dell'anticliissima

primitiva

a quanto pare, vinse senza gra^d


santuario non si rendevano conto

l'innovazione.

degU uni

in quelle degli altri

pompa

Qusayy sono
che

istitu e

perch

il

e solennit, che troviamo nella tradizione.

state probabilmente attribuite

Chiunque egU

traeva

fosse,

suoi natali, eblje

un giorno

avvenisse gradatamente e non in

figura la pi grande e la pi cospicua fra

metto.

possessori anticlii del

passaggio dell'autorit dalle mani

fonnarono o prima o dopo di

si

dell' iiiportanza e dei possibili effetti del-

proljabilc inoltre che

solo con quella

difficolt,

il

qualunque fosse

lui,
i

molte

ma

che egli mai

cose,

che la sua

certo,

cos detti antenati di

la

Mao-

gente o la regione donde

merito principale di fondare Makkah, e di rac-

cogUere in seguito quel nucleo di avventurieri, di speculatori, di commercianti, e forse

come una

anche

di fuorusciti

trib sola, unita

e malviventi,

che pi tardi

si

consider

da vincoli di sangue e discendente da Qusayy,

tempo divenne la schiatta aristocramondo (^). La comunanza di interessi fuse

quella trib, cio, che con l'andare del


tica dei

Quray,

futuri padroni del

un'accozzaglia di gente in un corpo solo unito e compatto, formato di uomini


pieni di feconda iniziativa, ed aljiU commercianti,

nuali safevano astutamente pelare


nutrirli, e nei

quali durante le feste an-

fedeh sotto l'appareiiza di tutelarU e di

masi d'ozio fra un pellegrinaggio e l'altro accumulavano altre

ricchezze con ardito ed accorte operazioni commerciali e con viaggi in cara-

vana

nel

mezzogiorno d'Arabia,

in Aljissinia,

ed anche nelle regioni pi vicine

dell'impero Grec<j-llomano, nelle parti meridionali della Siria (Ghazzah) e


forse anche,

ma

pi di rado, nell'Egitto. Egli ebbe

vare una quantit di Arabi dalla vita rozza di


di cittadini,

amanti

dell'ordine, di

il

grande merito di

nomadi

e predoni al

commercianti onesti ed
74.

abili

solle-

grado

l'opera sua

INTEODUZIONE

anche

fu tanto efficace, che, grazie

di persone, la

pot lasciare in

nomade

la popolazione

perfetta indipendenza, in pace


di questo

Siria,

quale gi ai tempi storici di Maometto,

mente differenziata da tutta


Pi

grande via delle

al traffico continuo sulla

caravane dal niezziogiorno dell'Arabia alla

comunit

36, 37.

con

non possiamo

tutti,

Makkah una
si

dei dintorni e viveva in

ed altamente rispettata e temuta.

dire sugli antenati leggendari del Profeta,

per non uscire dai limiti del presente lavoro

a voler cercare traccio di storia

autentica in quei nomi, che figurano nell'albero genealogico fra

'Adnan, sarebbe opera vana e

molto

sterile, e ci

pi fondo,

ci

perdiamo

jii

Qusayy

porterebbe a discutere argomenti

oscuri, riguardanti la storia preislamica in Arabia.

nell'albero genealogico ogni

era netta-

Con Qusayy

lontano barlume di storia

finisce

non tocchiamo

piena leggenda, o peggio ancora, in creazione

in

forse fittizia ed opera letteraria del I e del II secolo della Higrah.

Leggiamo in Bakri (p. 58, lin. 8) e I discendenti di Fihr vissero (nomadi) nei dintorni
Nota 1.
Makkah, finch Qusayy b. Kilab li indusse a prendere stabile dimora nel territorio sacro, al-Haram;
dice Hisam f 206 a. H.]; disse (suo padre) al-Kalbi [f 1-16 a. H.]:
fino a quel tempo nessuno vi abitava
:

di

gli

uomini solevano recarsi

deserta e

non

in pellegrinaggio ralla

Ka'bah)

e poi disperdersi, sicch

Pi

Makkah rimaneva

vi abitava alcuno (cfr. pi avanti a 78).

nome Qurays e sul suo significato per l'agMakkane. Nel senso pi antico della parola esso comprendeva soltanto
quelli, che pretendevano discendere da Qusayy; solo in seguito l'appellativo si estese anche alle altre
famiglie non discendenti da Qusaj'V, che avevano fissato dimora in Makkah. Siccome Qusaj-y deve aver
lasciato discendenti, e questi devono aver ereditato il prestigio morale e nobiliare del loro antenato,
probabile, che in Makkah esistessero ai tempi di Maometto famiglie veramente e genuinamente discendenti da Qusayy. Fra queste dobbiamo con sicurezza mettere la famiglia dei Sufyanidi, pi comunemente conosciuta con il nome di Umayyadi, i capi della grande opposizione all'Islam, ed capi di tutto
dell'oro dell'Impero Arabo dopo la morte di Maometto.
il movimento politico anti-islamico dell'et

Nota

2.

gruppamento

avanti, ritorniamo sulla genesi del

delle famiglie

37.

La

tradizione

musulmana vorrebbe dimostrare che

il

Profeta

Maometto discendesse da Isma'll, il figlio di IbrahTni (Abramo), e ci ha


tramandato una lista di nomi, che risale da Maometto fino a Adamo. In
questo albero genealogico dobbiamo distinguere due parti diverse, quella
cio di origine araba pura, da Maometto fino a 'Adnan, e quella da 'Adnan fino
a Adamo. La piima di origine pi antica e fa parte delle tradizioni arabe
dei primi tempi dell'Islam, l'altra
riore ai

tempi di Maometto,

e fu

indubbiamente

di origine

molto poste-

compilata dai tradizionisti musulmani del

primo secolo della Higrah, su leggende ebraiche e rabbiniche di nessun


valore storico. Gli stessi storici arabi

ammettono che

la

seconda parte

del-

non abbia che un valore molto relativo, e riconoscono


che in essa regni la massima incertezza. L'origine sospetta della seconda
parte, apertamente riconosciuta da Wqidi in un passo citato dal Muir
{Life of Jkfahomet, voi. I, pag. cxcm) (^), aminesso impHcitamente da Tabari, I,
pag. 1118, mentre genealoghi accurati come ibn Durayd non si degnano
l'albero genealogico

76.

INTRODUZIONE

jg 37. aa

nenxinciio

quantit di nonii di manilbsta origine ebraica


o KlialdOn.

II,

p.

298, Un.

15; Aghani,

I.

netjassario di

Nota

1.

(cfr.

p. 8,

perch incertissima n' Tortograta

difficile,

Essa consta di una

preiuierla in considerazione (Duravtl. p. 27).

eli

Tabari,

liii,

I,

p.

1113-1115

11 e segg.) e di lettura

non crediamo perci nemmeno

darne reiuiinerazione.
11

passo di ibu Sa'd, citato dal Muir, dice chiaramente

rfuzu di opinioni rispetto alla discendenza di Ma'add dai

Qaydar

Ed

io

non ho trovato

ma

difTe-

divergenza
di upiuioui sulla genealogia (tra Qaydar e Ma'add) dimostra che di essa non fu conservata memoria.
ma che stata presa dalla gente del libro ^ahl al-Kitab, gli ebrei) e tradotta in arabo: perci non
sono d'accordo su di essa. Se fosse vera quella genealogia, nessuno l'avrebbe meglio conosciuta del
Profeta di Dio. Perci possiamo concludere facendo finire la genealogia con Ma'add b. 'AdnSn, e respingendo tutto quello che al di l fino a Ism'Tl b. Ibrahnn (Muir, Mahovist, 1, p. cxcui, nota).
In Mas'Cidi r\", p. 112, abbiamo una sentenza messa in bocca al Profeta: Kadzaba al-nassiibn,
genejiloghi, e si aggiunge esplicitamente che Maometto permettesse le ricerche genealomentirono
giche lino a Ma'add, mi vietasse di spingersi pi indietro (cfr. anche MasTidi. IV, pag. 118 e Goldziher,
figli di

b.

Isma'Il,

la

Muh.

.S/</ I, p. 180).

Nel testo di ibn Hisfim (pag. 3-6) abbiamo l'intiera genealogia da Maometto fino ad Adamo, ma
con questo fatto anormale, che la genealogia (in tutto 49 generazioni, o con Maometto 60, fra 'Adniin
e Adamo 28 generazioni, fra 'Adniin e Abramo 9 soltanto) data da ibn Hism sull'autorit di ZiyHd
b. 'Abdallah al-Bakkii-i [t 183 a. H.J, che l'apprese da Muhammad b. Isbaq al-Muttalibi [f 161 a. H.
Il fatto di non averla ajipresa direttamente da ibn IsliSq mi fa supporre che l'isnfid non sia sicuro
e che il nome di ^l-Bakk'i sia messo come schermo contro im'accusa di menzogna. Non certo che
ibn Ishiiq abbia mai insegnato l'intiero albero genealogico, perch Tabari (I, 1113, liu. 12) no d solo
un brano sull'autorit di ibn Ishriq. Accettando la genealogia di al-Bakka"i, e calcolando una trentina d'anni per ogni generazione a partire da Maometto, abbiamo che Abramo avrebbe vissuto
verso la met del V secolo dell'Era Volgare e fosse contemporaneo di Serse e di Leonida, l'eroe delle
Tennopili! Nella versione di al-Kalbi (Tabari, I, pag. 1114, lin. 7 e segg.) fra 'Adnn e Abramo abbiamo
quaranta nomi, mentre come detto sopra (ed confermato da Tabari, I, 1113, liu. 12), l'accurato e
coscienzioso ibn Ishnq pone in forma dubitativa soli nove nomi Si fatto immenso divario fra le nostre
due fonti pi antiche un dato eloquentissimo in s sulla falsit della genealogia e sulla relativa
sicurezza dei due storici.
Varie persone hanno lavorato alla creazione dell'albero genealogico lino ad .\danio. L'artefice
maggiore fu quel celebre archeologo arabo Muhammad b. al-Sa-ib al-Kalbi f liti a. H. (v. Tabari,
|.

pg. 1114, lin. 7) e in seguito Zubayr b. Bakkfir |t 25fi a. H.J anche egli studio.so delle antichit
arabe, ma ambedue molto creduli, fecero di ogni erba un fascio. Ambedue in questo caso hanno
per prima autorit una donna (Tabari, I, pag. 1113, lin. 4 e lin. 10). sintomatico poi che alla stessa
1,

pagina alia linea l.S l'accurato ibn IsI.iaq |t ll a H. premette ad una breve notizia genealogica di
nove nomi fra 'Adnan e Abramo l'espressione sintomatica: fim yaz'ama ba'd al-nassiib
e il Goldziher (Muh. Stud. II, pag 61, in basso) ha luminosamente dimostrato, che quando i tradizioni.Hti premettono il verbo za'ama ad una notizia, questo indizio sicuro, di menzogna: Za'ama
ler wkhnt) ist, wie Arabische Gelehrte sagen, cine Kunya fiir den begrifif der Liige (cfr. anche
|

Sprenger,

I,

pag. 186).

il>n KJialdun, storico accurato e coscienzioso, dice che menti'c


38.
la genealogia dal Profeta Maometto fino a 'Adnan vera e sicura per il consenso unanime di tutti i genealoghi, quella invece che congiunge 'Adnan a

I.sm'il,

tiglio di

Il)rhm

stono varie versioni, nelle


pay. 298j.

Anche

divario; alcune fonti

(bramo)

molto

quali sono

discussa ed incerta, e ne

penetrati molti errori (I\haldun,

numero dei nomi fra Ism'il


ne ammettono quaranta, altre

sul

venti e a quindici (KUialdun,

U, pag. 298).
76.

esiII,

'Adnan regna grande

e
le

diminuiscono fino a

INTKODUZIONE

Al

"
"

di l di 'Adiian

non

vi cosa di vero, e

ciare la genealogia fino a Isma'l (Halab,

" duV)bio

3840.

Duravd

ibn

(ed.

possibile lintrac-

pag. 23).

I,

alcuno che 'Adnn discenda da Ism'Tl

39.

non

1).

"

Non

vi

per

ll)rahTMi (id. pag. 24).

Wiist., pag. 20) dice apertajuente

"

Il

Pro-

'Adnan e disse che i genealoghi hanno menquello che dopo 'Adnan; i nomi sono tutti surj'aniyyah (ossia di
" origino araniaica) e non chiara la loro ethnologia . Siccome la tradizione
araba sostiene che i discendenti di Isma'il figlio di Abramo hanno sempre
dimorato in Arabia, i nomi loro avrebbero dovuto essere arabi quanto
quelli da Adnan fino a Maometto
l' impronta straniera dei nomi quindi
in aperta contradizione con la tradizione, ma gli storici arabi non hanno
voluto insistere su questo punto delicato, ed hanno preferito di lasciare inso" feta

dichiar di discendere da

" tito in

'

luti

problemi che

linea 15).

siffatta contradizione

implicava

(cfr.

Halab.,

I,

pag. 30,

Mancando di ogni l)asc storica, tralascieremo di fare menzione


40.
di quella parte respinta perfino dai migUori storici arabi, e ci limiteremo ad
esaminare quella di origine araba pura, la quale ha un valore non solo per
la

sua formazione relativamente pi antica,

fica dei concetti

etnografici

sulle

ma

anche come espressione gra-

maggiori trib arabe

isma'llite,

che ave-

vano voga nel piimo secolo della Higrah. Specialmente per quest'ultimo
motivo l'albero genealogico da Maometto fino ad 'Adnan un docimiento,
che

si

impone

allo storico.

Avremo

in seguito

ad alludere tanto spesso

al

una intelligenza precisa dei rapporti fra le trib, sar


necessario dare qui in appresso uno schema dei rami principaK del grande
albero genealogico. Allo schema genealogico delle trib ^Isma'ilite (NordArabe) aggiungo nel 42 quello delle cosi dette trib Yamanite (Sud-Arabe)
inedesimo, che, per

sulla distinzione (in

massima parte

fittizia) fra le

due grandi razze, che abbrac-

ciano tutta la nazione Araba, sulle origini, e sulla storia di questa pretesa
divisione l)ipartita degli Arabi,

guerre

civili.

genealogici
vole, senza

il

il

avremo a parlare pi avanti

Nostra fonte piincipale per

la

all'epoca delle

compilazione degli alberi

Wstenfeld, Gencalogische Tahellen, lavoro accurato e prege-

quale non possibile rendersi conto delle intricatezze genea-

logiche delle varie trib.

7e-

Tavola Gesealogica N.

41.

1.

Trib Isma'ilite.

AiS'

]bb-b

tii

"iTiu

Bolij-.k

Abmu

TibikhKh

Ih.'l

Hn^kfl

A.

'*'l

-IkriLh

Abd l-gsja

D*bbftlt

HiuRynnh

'AbdmuiBt

Tarolm

H&njur
Sulaym

HawARJn

Mu-l^jjrii

S.W^

sf

Kx.

'Xmit

lolV

B>br>h

tTklbali

Thk'Ubmh

KulBj-b

.y.

D<,..vl

Numayr

'Abdiiutiil

"Amr

Zftydmuiit

eJb
T>ibUI>

Khiukymfth

Murr

UBiik

'Huntbblh

Pnmr&h

al-'Anbkr

Sft'd

aV

Ifilik

D&rim

L]rtb
Uotfitiib

Muiftjrk

?'

lluyi

HiKl

TKjn

Kllnb

lS.'d.h

+
+
+
+
'Omar

TQsuf

1-H

tt

96

Tav. N. 2.

(V.

Abd

;i.Dir

..

H.

Tavola genealogica dui discendenti di Qusayy.

U. pfK.)

*Abd *1>-Ubu

-Abd^anSf

aJ^
KUdh

Hlim

-Abd 'dama
Kbuwftjlid

-Abd

tJmayj^h

Hb
ftl-H&rilb

Khftdl^b

l~'Awtram

-Abdillab

bQ---A9

Aftn

abu SufyiD

al-Hakam
1

Mu'&wiyyab

kl-Zubayr
'Urwftb

bfl

|.hBUkb

+
+

YMtd

'Otbmin
(CSiffoi

'AbdftUsb

Yaild

[t73..H.]

(Califfo)
et

H.]

(t8Ba.H.]

IfarwBD
-Abd almalik
(Califfo)

tt98a.^.J

Habammad
11

Profeu

al-if utiAlib

ba tob

dl-'Abb*

'Ali

'Abdallab

(t40.H.]

(tt. H.]

(CftlilTo) (t

31

BUr

(CftlIffo

10

H-1

8 42.

Tir. N.

3.

Albro genealogico delle trib YanianUv

Teltek

B.U

>-8lri|t
ii<l

T'hf

u^

dA,.

Ai^rt.

ii'u>

KiBdftb

Mnnd

H*<)

i"*m

ll

M^li

|}.U

Ami

(MlUll

l-XiU*'

I^'Ltat

TiT. S.

4.

Albero

degli

AniBr (Awe e EbAzra<

-Aef

HBr^

l-WMlt

Modlimb^

unii*

ti-imt

idu

<^

'Af
HlkUk

Ttm

liMt

Av

n>'utak

INTRODUZIONE

43.

'ADNAN.

Il

48.

capostipite di tutte le trib immigrate in Arabia

(al-Musta'ribah), preteso discendente

in via- diretta maschile

madre Balha bint Ya'rub b. Qahtan (ibn


danno per madre al-Mutamattirah una figlia di 'Adi della

Ibrahira, ebbe per


altri

invece gli

(rurhum (Wst.,

Gei.

'Adnan pu avere una spiega-

che

che la tradizione associa con

fatti,

il

suo

nome

molto probabile

date in appresso siano pure finzioni leggendarie,

le notizie

stirpe

Tab., pag. 47).

L' incertezza riguardante gli antenati di

zione nei

da Isma'il b.
Durayd, 27)

ma

nonper-

tanto potrebbero anche contenere una qualche lontana memoria di un'epoca

perduta ogni traccia dei precedenti di 'Adnan

burrascosa, nella quale fu


(labari,

pag. ()71-673)

I,

Nassar, o

La

(^).

Nabukhadz Nasar,

vinto e disperso

il

il

tradizione

narra che

il

famoso re Bakht

Nebuchadnezzar, re di Babilonia, dopo aver

popolo d'Israele, invase l'Arabia e la devaist tutta, pe-

netrando fino a Makkah. 'Adnan alla testa degli Arabi tent di respingere

r invasione,

ma

fu completamente disfatto con grande strage alla battaglia

Hadur. Ammettendo che

di

la

media

come vero che

o di trentatre anni, ed accettando


siano sole venti generazioni,

l'

di ogni generazione sia incirca di trenta

La

sesto secolo innanzi all'ra Volgare.

'Adnan

vi

Maometto,

il

re babilonese visse nel

tradizione qiiindi caduta in grave


sia nell'attribuire

a Nebuchadnezzar

devastazione dell'Arabia, e la dispersione delle trib arabe del Hi^Sz. Se

la

fatti narrati

Maometto

invasione dei Bajilonesi sarebbe a\^'enuta nel

primo secolo dell'Era Volgare, mentre noto che


errore, sia nella genealogia di

fra

sono pura leggenda,

pu suppoiTC che

si

la tradizione, per

ragioni sue particolari abbia esaggerata l'importanza storica di qualche grave


sconvolgiiiento in Arabia ai tempi di 'Adnan, per opera forse dei re Parti,
e che,

mettendo a raffronto

bilonese,
la

con

medesima

lonia. Tabari,

Halab,
uni di

I,

ad ambedue

la dispersione delle trib arabe, abbia voluto dare

origine.
I,

'Adnan mor dopo

pag. 674; Khaldun,

pag. 23,

j\Ios,

Ebrei per opera del re ba-

la dispersione degli

II,

il

ritomo

di

Bakht Nassar

pag. 299-300; Khamis,

I,

in Babi-

pag. 166;

ove detto che 'Adnan fu contemporaneo, secondo

secondo

gli altri di

Ges Cristo

(*);

gli

Baladzuri, pag. 15, afferma

che la distruzione di Geinisalemme per opera di Bukhtnassar fu causa dell'occupazione di Madlnah, allora detta Yathrib, per opera degli Ebrei fuggiti alla strage;

cfr.

anche Muir,

I,

pag. cxcn-cxciv; Caussin de Percevcil,

I.

pag. 181-184, 186.


I fatti burrascosi attribuiti dalla

leggenda alla

s'ita

di

'Adnan

e l'ana-

cronismo di Nabucco turbano l'ottimismo anche di C. de P. il quale perci


Al primo colpo d'occhio sembra lecito di
si esprime nei seguenti tenmni
^'

"

poter dubitare se 'Adnan sia veramente disceso da Isma'll.

79.

Ma

le

opinioni

INTRODUZIONE

U.

t,

sono talmente unanimi rispetto a questa discendenza, che

pag. 184). Questo breve brano

basti

della critica storica di

possa fidare

non ammet-

il

sarebbe spingere all'eccesso lo scetticismo! (Caussin

" trla

do Perceval,

per dimostrare quanto poco uno

quel valente arabista,

il

desiderio

I,

si

del

quale di volere riconoscere la verit storica di tutto l'albero genealogico

Maometto.

di

La
Yasgub
{o

Ya'rub

b.

al-Lahm)

b.

(^ahtan

n numero
i

Durayd,

suoi nel

il

Yeiman

pag. 299; Khamis,

I,

1.

madre

Ma'add.

di

e vi prese stabile dimora,


I,

adottando

gli usi e

pag. cxciv; Caussin de Perceval,

I,

il

dia-

pag. 1112; Hism, 6; Khaldun,

pag. 166, ove detto che la moglie di 'Adnn

masse Aminah; Muir,


Nota

1111); essa fu

p.

'Adnan incerto, ma il pi importante di essi,


quale quando ebbe luogo l'invasione babilonese, fugg

mezzogiorno d'Arabia (Tabari,

letto del

27),

I,

moglie

dei figli di

ilopo Ma'add, 'Akk,

con

^^ibn

(ralhab b. adls (Tabari,

b.

Taymah bint
oppm-e Mahdad bint al Lihamm

afferma che 'Adnan avesse per

tradizione

I,

si

II,

chia-

pag. 186).

L'autorit principale di Tabari in questa e in tutte le altre notizie sugli antenati di

famoso archeologo Hisam V). Muliammad al-Kalbi [f 206 a. H.]: questi per non d le
sue fonti, secondo la consuetudine del. tempo (v. Introd.,
13): da ci facile arguire quanto poco valore debbano avere si fatte notizie. Vedi anche le altre fonti citate da Tabari per gli stessi avvenimenti:
Maometto,

il

i:?

Altri dotti conoscitori delle storie antiche! Tabari, pag. 672, lin. 7-8, dalle quali parole si deduce
che Tabari raccogliesse su questi tempi remotissimi perfino leggende orali del tempo suo, rinunziando
Sulle falsificazioni e
all'oso dell'isn^d per non svelare forse la poca credibilit dei suoi informatori
menzogne di ibn al-Kalbi cfr. A^ani. XIX, pag. 68 e Goldziher, Mii/i. Stud., I, pag. 186, nota 1 pag. 187,
nota 4 e pag. 205.
Nota 2.
Caussin de Perceval, I, pag. 183, calcola che 'AdnSn possa aver vissuto non prima
!

Bibbia (cfr. I, pag. 181, note 1, 2, 3),


Arabi e Babilonesi: da queste allusioni bibliche nato forse
l'anacronismo.
Nei paragrafi seguenti mettiamo l'epoca presunta di ogni antenato di Maometto, secondo i calcoli del Caussin de Perceval, quali si trovano nella tavola V'III del suo primo volume. E
bene per premettere che i calcoli sono meramente ipotetici e basati sul vuoto. Si deve ricordare
che C. de P. con.siderava gli antenati di Maometto come personaggi storici: in questa, quasi inutile
ripeterlo, non possiamo affatto convenire (v. Introd. 36).
del 130 innanzi all'Era Volgare; egli cita del resto tre passi della
nei quali sono accennati

conflitti fra

44.
i

MA'ADD.

Ma'add, figUo di 'Adnan, aveva dodici armi quando

Babilonesi invasero e devastarono l'Arabia;

(Geremia) e Barakhy (Baruch), prevedendo


dalla morte

il

i
il

due

profeti ebraici,

disastro

Aramya

volendo salvare

progenitore del profeta venturo (Maometto), vennero in Arabia

j)rima dei Babilonesi e portarono via

luogo di sicurezza

in

il

giovinetto

Ma'a<ld; questi venne condotto a Harran, in Mesopotamia, ed ivi custodito


fino alla

sero

con

il

lui

morte del padre 'Adnan, quando

giovinetto a

compierono

Makkah,
i

riti

lo

medesimi due profeti ricondus-

reintegrarono nel rango che gli spettava, e

prescritti per

il

pellegrin.aggio al santuario della

Ka'bah. Ma'add, appena di ritorno in patria,

timo so\Tano e sottomise a

s tutti gli

Arabi
80.

.si

fece riconoscere

superstiti dal

come

legit-

procedente disastro

INTEODUZIONE

(Tabari,

I,

S-l+^7.

pag. 673-675; Khaldun, H, pag. 298-300; rvhamis,

Si dice che guerreggiasse vittoriosaniento contro

pag. 166; Halab,

(Caussin de Perceval,
Nota.
non

grafica

Lo

pag. 23); nacque incirca verso

I,

Sprenger

I,

pag. 166).
I,

97 dell'Era Volgare

il

pag. 186).
cxxxix) afferma che

(III, p.

mai menzionato

T,

Ijanu Isra-l (Kliamis,

il

nelle tradizioni sul Profeta,

nome di Ma'add come designazione etnomentre che durante il dominio dei Califfi

(40-132 a. H.) venisse sempre preterito il nome di Nizar per abbracciare tutta la stirpe
detta Isma-ilita: da questa osservazione consterebbe che il mito di Ma'add si sia formato nella seconda
met del I secolo della Higrah. Lo Sprenger per caduto in errora: il termine Ma'add, come espres-

Umayyadi

sione etnogralca, che abbracciava tutte le trib abitanti i deserti arabici del nord del Yaman, molto
pi antica di Maometto. Lo storico bizantino Procopio, morto come noto verso l'anno 566 a. . V.,
vale a dire cinque anni prima della nascita di Maometto (accettando la data leggendaria di questa),

menzione degli Arabi

degli Arabi
(ediz. di
il

nome

'Oiir;pixo:,

come una razza

Maa53r)vot,

ossia

Himyar

abitanti del

che viveva a settentrione

di Saraceni, ilapaxrjvot,

Yaman. V.

De hello Persico, I, pag. 19


dimostra come il termine Ma'add fosse

Procopius,

Bonn dell'anno 1833, voi. I, pag. 100). Questa citazione


generico di un grande gruppo di trib nell'Arabia centrale, e come

genealoghi delle gene-

razioni post-maomettane lo tramutassero in persona storica ed in antenato di

Muh.

Goldziher,

Stud.,

Maometto

(cfr.

anche

pag. 90).

I,

MA'ADD. Ebbe per inogUe Mu'nah bint (jarsura b. (xulhuniah,


45.
la quale gli partor Nizar (Tabari, I, pag. 675 Khaldun. Il, pag. 299). Ma'add
;

ebbe quattro

che Quda'ah fosse

Qunus

Nizar, Quda'ah,

figli:

piiniogenito. Hisam, pagg. 6-7; Khanils,

il

(pronuncia Qunas). Quda'ah emigr nel


perci presso
di

Ma'add,

ma

Alcuni affermano per

e lyad.

Yamaniti prevaleva

Yaman

la tradizione

pagg. 166-167

Himyar
che Quda'ah non
presso

Himyar (Hisam, pag.

di ^Malik b.

I,

7;

Khamis,

I,

b.

Sal^a, e

fosse figlio

pag. 167).

Himyar b, Saba dicesi fosse il primo a scrivere l'arabo (l:0iamls, I, pag. 167).
I banu 'Adnan, crescendo ora in numero, estesero i loro pascoli fin nel cuore
penisola arabica,

della

raltipiano del

46.

Nagd

popolando lentamente

nell'Arabia centrale (Ivhaldun,

principato, e che tentasse di espellere Nizar dal paese:

insorse in favore di Nizar e costrinse invece

(Khaldun,

pag. 300).

II,

I,

pag.

nell' 'Iraq occidentale.

ancora un quinto
contro

gh

popolo di Makkah
la via dell'esilio

di

I,

pag. 167). Caussin de Per-

oscuramente un tempo nel Higaz

La

tradizione

Ma'add, al-Daliliak,

musulmana

ricorda

che avrebbe guerreggiato

Mos! (Khamis, I, pag. 167).


NIZAE. FigUo di Ma'add e di Mu'anah bint (rarsum, ebbe
Rabi'ah al-Faras, Anmar, Mudar, lyad, ognuno dei quaU fu

capostipite di grandi e
I

ma il

padre Ma'add nel

ebrei ai tempi di

I 47.
quattro figli:
il

figlio

al

discendenti di Qunus, allontanatisi da Makkah,

86. chce invece che vivessero

e poi emigrassero

tutto

pag. 299).

Qunus a prendere

finirono con l'e-stinguersi totalmente (Khamis.


ceval,

II,

Qunus succedesse

la tradizione che

V'

Higaz anche

oltre al

banu Ivad

numerose

banu Anmar

trib.
si

propagarono nel

81.

Yaman

e neir'Iraq;

INTKODUZIONE

47, 48.

da Kahi'ah discesero alcune celebri trib,

fra

le

quali:

'Abd al-Qays,

gli

che in seguito emigrarono nel BahraxTi, sulle rive del Golfo Persico

gli

'Anazah, che ancor oggi popolano grande parte dell'Arabia settentrionale;

banu Naniir b. Qasit, che si


banu Bakr e i banu W'il,

i
i

stabilirono in seguito in

con

quali,

Mesopotamia

e infine

loro rami numerosi e con la parte

presa a tutte le guerre, divennero famosi negli annali d'Arabia.

Nizr ebbe per moglie la cugina Sawdah bint 'Akk


partor

Mudar

(Tabari,

pag. 300). Nizr ebbe


Dicesi che fosse

il

pag.

I,

gare (Caussin de Perceval,

Secondo

Sprenger

lo

cxlvi), Nizar

(III, pag.

nel preteso albero genealogico, perch

nome

il

pag. 1111).

64 dell'Era Vol-

il

Muir,

cfr.

I,

II,

pag. 23) e fu l'uomo

pag. 167). Nato verso

pagg. 186, 189-191;

I,

I,

gli

Khaldun,

o abu EabI 'ah (Tabari,

primo a scrivere in arabo (Halab,


I,

'Adnan, che

ibn Durayd, pag. 26

cognome abu lyd

pi bello del tempo suo (Kharais,

Nota.

108

b.

pag. cxcrv-cxcn).

I,

primo nome ])robabilinente storico

Maometto come designazione etnografica


denominazione di trib in nome di persona. Lo stesso,
per Khindif ( 60), per Kinanah ( 53), per Qurays o Fihr

il

preesisteva a

genealoghi tramutarono poi la


deve ritenere per Mudar ( -ta),
(56), per Qu;ayy (76i, e per Hiisim (91). Si pu accettare in via generale il ragionamento dello
Sprenger, ma bisognerebbe tare eccezione certamente per Fihr perch il nome di Qurays fu molto
probabilmente portato solo da Qu^ayy (v. pi avanti 54 e nota ibid.).
di tribCi, e

egli dice, si

Nizar

48.
gli

ebbe due mogli

nacquero Mudar e lyad;

(rulhumah

b.

'Ainr

Quando Nizr vide

da una, Sawdah bint 'Akk

dall'altra,

(rurhum,

b.

(radalah bint Wa'lan

Ij.

b.

'Adnn,

(jrawsam b.

nacquero Rabi'ah e Anmr.

gli

avvicinarsi la morte,

per la divisione dell'eredit, parlando nel

chiam a

modo

gU rassomiglia

seguente:

mio

figli

e dispose

Questa tenda di

"

per

Mudar

"

cuoio rosso e quello che

tenda nera e quello che gli rassomigUa deve appartenere a Rabfah; questo

" .servo

grigio e quello che

gU

del

avei'e,

la

i-assomigUa deve appartenere a lyd; e queste

Anmr. Se non

monete

"

potete accordarvi nella divisione, rivolgetevi a ai-Afa al-Gurhumi, che vive

nel

e quello che a loro rassomiglia deve appartenere a

Na^rn

>.

I figli,

sione dell'eredit e

al-^iurhumi,

si

morto

padre, non poterono accordarsi sulla divi-

il

recarono insieme nel Na^rn per consultare ai-Afa

come aveva ordinato

il

defunto genitore. Durante

il

viaggio videro

un camelo, che aveva pascolato in quei dintorni e Mudar disse:


n camelo, che ha pascolato in questo sito, aveva un occliio solo . Rabi'ah
aggiunse " Ed era zoppo di un piede. " E senza coda , soggiunse lyd.
la pLsta di
"

"

veloce corridore

concluse

Anmar. Continuando

un uomo, che cercava un camelo;

e volle seguirli fino a

Na^n

viaggio incontrarono

quattro fratelli gliene fecero la descri-

zione e l'uomo, dichiarando subito che era


vaAse. I fratelU assicurarono di

il

non averlo

il

visto,

volle sapere ove

suo,

ma

tro-

l'uomo non fu soddisfatto

per accusarli innanzi

82.

si

al

capo ai-Afa. Anche

INTEODUZIONE

non aver visto il camelo e al- Afa intrigato dalle loro parole, chiese a Mudar come sapesse che il camelo avesse
un occhio solo. " Perch io ho osservato che aveva mangiato il foraggio da
" una parte sola . Chiese quindi a Rabi'ah come sapesse che l'animale era
zoppo. " Perch egli ha lasciata un'impronta molto pi marcata con uno dei
" piedi anterioi'i, che non oon l'altro ,,. lyad spieg quindi d'aver compreso
che il camelo non aveva coda, perch lo stei'co giaceva in mucchi, e se avesse
avuta la coda, con il movimento della medesima lo avrebbe sparso maggiorqui

fratelli insistettero lel dire di

mente sul suolo; infme Anmr spieg di aver intuito che il camelo fosse
un corridore veloce, perch era rimasto in un pascolo di accesso difficile,
iavece di cercarsene uno pi facile. In seguito a queste risposte al-xVf'a si
volse all'uomo, che cercava il camelo e decise che i fratelli non erano in poscamelo e che perci ritornasse a cercarlo.
Dato il giudizio, al- Afa invit i fratelli a un pranzo in casa sua esclamando: " Come volete venire a chiedere il mio consiglio, se siete uomini

sesso del

"

tanto intelligenti?

un pranzo per
sentire

,,

ai-Afa ordin quindi

quattro fratelli e egli

si

loro discorsi senza essere visto.

al suo intendente di preparare

scelse

un luogo donde

Rabf ah

egli potesse

fece allora l'osservazione

non ho mai mangiato una carne cosi buona peccato la pecora statii
con latte di cagna . Mudar soggiunse: " Io non ho mai bevuto
" vino cosi squisito
lyad
peccato la vite cresciuta sopra una tomba
tess gK elogi dell'ospite, ma soggiunse: " Peccato! suo padre non colui
"

Io

" allattata

,, .

crede che sia

Anmr

concluse

discorso dicendo:

"

che generalmente

"

non ho mai avuta una conversazione, che abbia giovato tanto ai nostri
interessi .
ai-Afa al-(jrurhumi rimase mara\gliato dei loro discorsi; fece

"

si

...

il

Io

cliiamare

era fatto

il
il

suo intendente e apprese da

vmo, cresceva

lui

che veramente la

sulla sepoltura di suo padre

vite,

con

la quale

dal capo dei suoi pa-

venne parijnenti a scoprire che la pecora era stata allattata da una


cagna, perch la madre era morta e nel gregge non v'era un'altra pecora,
che potesse allattarla. Allora al- Afa corse da sua madre e volle sapere se egli
stori

era veramente figlio di suo padre

stretta dalle

domande

la

madre confess

non aveva avuto alcun figlio dal marito e temendo che la fortuna
ingente del medesimo andasse in mano d'altri, si era data in braccio ad un
uomo, che era venuto di passaggio in casa del marito, e cos era rimasta incinta. ai-Afa ritorn presso i fratelli e chiese a Mudar come avesse capito che
Perch
la vite, con la quale era fatto il vino, crescesse sopra una tomba:
c;he

essa

""

'

bevendolo,

quindi
"

disse

Mudar,

"

mi venne una

sete fortissima

...

ai-Afa chiese

che la pecora era stata aIlaW;ata da ima cagna:


rispose Rab ah, " la carne di pecora ha il grasso sopra alla carne

come

Perch

scoprissero

83.

gj{

INTRODUZIONE

48, 49.

pari di tutti gli altri animali, eccetto

- al

- sotto alla

carne

cagna

l'odore di

Secondo
Rab'ah
lyad riconobbe che

rispose: ^ Perch

altri,

-.

-.

noi quali al contrario

cani,

al -Afa

padre putati\o, perch questi mangiava sempre con


teneva in disparte, e

al-

Afa

Secondo

natura del padre.

era stato impastato

non era
i

sentito

figlio di

suo

non si
medesima

suoi ospiti e

aveva dimostrato di non avere

Anmar

un'altra versione

ho

la

osserv che

pane

il

da una donna mestruante, perch aveva trovato un pelo

nel pane.
al-

Afa

limose maravigliato di tanto acmne e volle ora conoscere

venuta

tivo della loro

essi gli

la divisione dell'eredit;
le

moneto d'oro ed

Mudar,
cavalli

al-

stabil allora

avevano colore

caraeli che

cognome

il

che la tenda di cuoio rosso,

al-Hamra

di

al-Faras;

di

servo

il

grigio

infine la terra e

ebbe perci

il

I,

135

il

il

Journal Asiat., 1838,

Murug,

pag. 22; Mas'udi,

I,

quale prese perci

cognome di al-amta
le monete d'argento dovevano spettare ad Anmar, il quale
cognome di al-Fadl (Tabari, I, pagg. 1108-1110; ai-Fasi,

Chron. Stadi Mekkah, voi. Il, pag.

256; Halab.

il

la tenda nera e

greggi dal lanaggio grigiastro

dovevano appartenere a lyad, che prese perci

si

rosso, dovessero spettare

morelU dovevano appartenere a Rabi'ah,

cognome

mo-

raccontarono ogni cosa e lo pregarono di far

Afa

quale pre^e perci

il

il

t.

Ili,

pagg. 243-

t. I,

pagg. 228-236; Khamis,

pagg. 168-169; Khaldun, n, pag. 300).

Mudar
grinaggio

fu sepolto in al-Euha,

giaceva a due giornate

ove la sua tomba era oggetto di


di

marcia da Madinah (Halab,

Insieme con Nizar fu sepolto anche


cfr.

Caussin de Perceval,
Nota.

I,

figho Rabi'ah ([vhamis,

il

pag. 23\

I,

I,

pelle-

pag. 167,

pagg. 187-189).

inutile aggiungere che questa favola nella

forma presente

il prodotto della fansono divertiti a dar prova di acume.


Il niun valore storico della leggenda dimostrato dal fatto che Tabari [f 310 * H-] '* narra, premettendo soltanto la vaga indicazione un tale afferma . La favola un prodotto letterario del III se-

tasia di varie generazioni di tradizionisti

musulmani,

quali

si

colo della Higrah.

49.
si

(Tabari,

I,

lei

ebbe due

figli,

Makkah, mentre

suoi fratelli

spos al-Rabb bint

Haydah

b.

al-Ys (o Ily-s Aly-s) e 'Aylan al-Ns

pag. 1108; ibn Durayd, pp. 20 e 162; Khaldun,

II, p.

300; Khamis,

danno per moglie 'Atwa bint lyad, una donna liimyarita;


al-Hanf bint lyad b. Ma'add (ibn Durayd, pag. 26). 'Ayln al-Nas

p. 169;.

altri
il

prese dimora fissa in

disperdevano nelle varie parti di Arabia

Ma'add, e da

I,

MUDAR

Altri gli

capostipite di varie

Hawzin,

Ihaqlf

pi bella voce del

(cfr.

famose

trib, ossia

Qays,

Wiist., Gen. Tab. D, E, F,

tempo suo (Khamis,

I,

M.

Gr,

fihatafan,

H).

Sulaym,

Mudar possedeva

pag. 167; Halab,

I,

la

pag. 23); nacque

INTRODUZIONE

circa

ranno 31 avanti Tia Volgare (Caussin de Perceval,

Mail-.

cfr.

49-62.

pag.

I,

pagg. 186, 192;

I,

cxcvi).

al-YAS spos Khindif Layla Vjint Huhvan b. 'Lnran b. al-Hf b.


50.
Quda'ah, la madre della quale ora Dariyyah bint Rab'ah Ij. Nizar; egli
ebbe da lei tre figli, 'Amr Mudrikah, 'Amir Tabikhal), e 'Umayr Qama ah
(Tal)ari,

I,

Tabikhh

pag. 1107; ibn Durayd, pagg. 19, 20; Khaldun,

Tah.,

pascolo, sbuc

Una

J, K).

una

'Amr, rincorse
cosse

pagg. 305,310).

capostipite delle due grandi trib di Muzaynali e di Tannili

il

(Wiist., Gen.

II,

che spavent e mise in fuga

lepre,

cameli e

(tabakha)

mentre al-Yas conduceva

volta,

li

raggiunse (adraka),

cameli

cameU

uno dei

al

figh,

'Amir insegui, uccise e

mentre 'UmajT strisciando penetrava (in qama 'a)

la lepre,

nella tenda. Accorse allora saltellando la moglie Layla, e al-Yas le

domand

donde essa venisse tanto orgogliosamente (tukh andifna). Per questo motivo i tre figli presero il nome di Mudrikah, di Tabikhh e di (^ama'ah,
mentre la madre venne chiamata KJiindif i figli di lei si chiamarono i banu
;

Khindif (Qamus,

III,

pag. 104; Khamls,

pagg. 149-150; Tabari,

I,

I,

Ta^

pag. 1107;

(Caussin de Perceval,

I,

pagg. 192-193

Muir,

I,

pag.

al-Yas, perch suo padre visse molti anni senza avere

cxcvi).
figli,

disperazione (Halab,

la

I,

Khamis,

pag. 22;

(Questo un esempio del metodo etimologico degli Aral)i

due

51.

MUDRIKAH

figli,

Hudzayl

figha di

Aslam

b.

pagg. 19,26; Tabari,

I,

altri

I,

nome

di

nacque

alfine

diede

nome

pag. 169).

!).

per dicono che sua

Quda'ah, oppure di Asad

b.

pagg. 1106-1107; Khaldun,

II,

b.

gli

il

spos Sahna bint Suvpa3^d b. Quda'ah, ed ebbe

Khuzaymah

al-Haf

Ebbe

e gli

al-Yas quando disperava gi (y'sa) di averne, e perci

al-Ya"s, o

al-'Arus, VI,

pagg. 169-170); nacque circa l'anno 2 dell'Era Volgare

moghe

fosse

Rab'ah (ibn Dura3"d,


pag. 319; Khamis,

I,

pagg. 169, 170); nacque circa l'aimo 35 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval
I.

pag. 192).

Nota.
Hudzayl fu il capostipite della trib dei banu Hudzayl, famosa tanto per i suoi guerche per i suoi poeti i discendenti di essa abitano ancora le vicinanzejdi Makkah. (^luir, I, pagina cxcvi; Caussin de Perceval, I, pag. 193; Burkhardt, Travels in Arabia, I, pagg. 63-6<j; Doughty,
rieri

II,

pag. 480-188).

KHUZAYMAH

52.
oppure figlia di 'Amr

b.

Qays

bmt Qays b. 'Aylan b. Mudar,


'Aylan b. Mudar; altri per la cliiainano

spos Hind
b.

'Awanah bint Sa'd b. Qays b. 'Aylan (Tabari, I, pag. 1106, ibn Durayd, pagg. 19,
26). Ebbe qua.ttro figli: Kinanah, Asad, abu (xudzam Asadah, e al-Hawn,
e dicesi che la madre degh ultimi tre sia stata Barrah bint Mm'r b. Udd
b.

Tabikhh, la quale dopo la morte del marito

fighastro Kinanah. Questa consuetudine

86.

si

un in matrimonio con

il

pagana fu poi condannata da Mao-

gg

INTRODUZIONE

62^.

metto come incestuosa (^Tabari. I. pag. 1106; Khaldun, II, pag. 319; Ivliamls,
Halab, I. pagg. 55-56); nacque circa l'anno 68 dell'Era VolI, pagg. 170-171
:

gare (Caussin de Perceval,


Nota.
Salma,
I,

ma

ban Asad

poi espulsi da

pag. lOa, 193; Muir,

53.

ebbe da

li

I,

IOluza^^lah

b.

dai ban Taj-y

pag.

I,

cxcvi).

andarono a stabilire nel Nagd presso

si

ritirarono verso

si

ICINANAH

spos Barrali Innt

Murr

Xudayr, Malik, 'Anr,

Udd

b.

Taijikhah, ed

b.

'Amr, S'ad, 'Awf,

al-Harifch,

Da

Glianm. Makhramah, (rarul, Cibazwan. Hudal e al-Nadr Qays.


moglie. Fukayhah, o Fakhah, al I)zafra bint
b.

Qudah

el^be

il

circa

I,

I,

pag.

'Amr

fu,

secondo alcuni,

suoi discendenti ebbero

pag. 18. Aghani,

pagg. 170-171); nacque

I,

I,

pagg. 193-194;

I,

pag.

il

nome

il

ca])ostipite di tutti

Qurays

di (iDanu)

Regna molta

nome di Qurays e sull'origine ed etimologia


nome venisse da Quray b. Badr b. Yakhlud b.

medesimo

che

al-Harith

b.

dire:

**

Ecco

aflfermano che Quray fosse

il

nome

b.

dicesi

Yaklilud-

Kinanah, perch quando passava la caravana dei banu al-Xadr,

gU Arabi solevano
al-Nadr,

Durayd,

incertezza sull'ori-

del

al-Nadr

Qurays,

(ilju

gine del

b.

al-Haf

ove per sono espressi alcuni dul)bi sulla

8, lin. 6,

correttezza della notizia. 'Iqd, II, pag. 44).

il

b.

cxcTi).

54. al-XADR. Egli

perch tutti

V).

un'altra

pagg. 1105-1106; ibn Du-

pag. 320; Khamls,

II,

Ball

b.

101 avanti l'ra Volgare (Caussin de Perceval,

il

Muir,

Hani

'Abd Manat (labari,

figlio

rayd, pagg. 18, 26; Khaldun.

monti Ag e

ai

confini del Higiiz (Caussin de Perceval,

pag. CXOVI.

tredici tgU

lei

pag. 193; Muir,

I.

caravana di Qurays che passa

la

dalli o conduttore

il

quando queste viaggiavano per


di lui fu

nome

Altii

caravane dei i)anu

affari commerciali, sicch in seguito

dato dagli stranieri a tutta la

che Quray non fu mai un

delle

ibn al-Kalbi

stirpe,

dato ad una persona,

ma

signific

aderma

sempre un

banu al-Nadr b. Kinanah presero


questo nome di Quray da un mostro marino per nome al-Qirs, il quale divorava tutti gli altri animali marini, e i banu al-Nadr vennero somigliati a
lui per la loro potenza maggiore di quella delle altre trib, come quel mostro
gruppo

di

famiglie. Altri

dicono che

era pi potente di tutti gli altri animali marittimi. Un'altra etimologia

che al-Nadr

b.

Kinanah

ai bisogni della gente,

guadagni (yuqarras), provvedendo

facesse molti

durante

le feste del

pellegrinaggio a Makkah. Altri

dicono che fosse un cognome di al-Nadr. Un'altra etimologia che

taqarraa

.significhi la stessa

cosa di

della riunione delle trib, e perci

soltanto ai tempi di Qusayy,

santuario della

Ta

Ka bah (')

al-'Arus, IV. pag.

il

si

ta^amma'a,

dice che questo

T.

nome

avesse origine

le trib

pagg. 110.3-1105; Qams,

337; Azraqi, pag. 64-65: lihaldun,

86.

verbo

ossia alluda al fatto

quale riun sotto di s

fTabari,

il

II,

II,

intorno

al

pag. 312;

pag. 324; KJia-

INTRODUZIONE

pagg. 170-171; Halal),

rais, I,

al-HritJi b. 'Aiiir b.

I,

Qays b.
'Adwn

'Adwn
affermano che sua mogUe fosse

al-Nadr spos 'Ikriah bint

pag. HI).

'Aylan

64-B6.

altri

chiamano Hind bint Fahm b.


'Amr b. Qays b. 'Aylan egli ebbe tre figH Malik, Yakhlud e al-Salt, l'ultimo dei quali non lasci discendenti (Tabari, I. pag. 1103; ibn Durayd,
pag. 26; Khamis, I, pag. 172). Nacque circa il 134 avanti l'ra Volgare
invece 'Atikah bint

altri

ancora

la

(Caussi de Perceval,
Nota
il

1.

La

cognome generico

I,

pagg. 193, 229-330).

tradizione pi divulgata quella che d ai discendenti soltanto di Fihr (v. ^ 56)


di Quraj-i. Il Muir (I, cxcvil, nota) opina che questo nome Quraj's, possa signi-

ma

che possa essere stato il nome proprio di una persona, la quale, distinguendosi sopra
nome il senso di nobilt ed eccellenza.
Qualunque sia l'origine del nome,
probabile, come sostiene lo Sprenger contrariamente all'opinione del Muir (1. e), che il cognome dato di
Qurayi spettasse propriamente soltanto a Qusayy (ci confermato esplicitamente da al-Azraqi, pag. 66,
lin. 6). Quando i pretesi discendenti di Qusayy divennero la famiglia pi famosa di Arabia per la sua
relazione con il Profeta, un numero sempre crescente di persone volle essere annoverato fra i Quraj's e
cosi il cognome pass successivamente da Qusayy a Fihr, da Fihr a Miilik, e da Malik a al-Nadr
(v. Sprenger, III, pagg. CXLV, CXLVI; Aghani, I, pag. 8, lin. 6 e segg.; Iqd., II, pag. 44-46).
Questo
fatto dell'estendersi del nome trova anche un motivo in quello che detto nel QuTn (vili, 42), che
cio i consanguinei del Profeta avevano diritto a sussidio dallo Stato (cfr. Sprenger, III, pag. cxlix).
E un fatto degno di nota per fissare l'estensione da dare al termine Qurays, che prima del famoso
trattato di al-Hudaybiyyah (cfr. 6 a. H.) il solo dei Compagni di Maometto, il quale osasse avventurarsi fra i Qurays nemici in Makkah, fosse il degenere 'Uthmin b. 'Affali, noto per la sua effeminata
eleganza (cfr. Sprenger, I, pag. 382), la negazione di un eroe e di un guerriero. Ci dimostra che il
solo 'Utliman si sentisse un vero Qurasita ed osasse presentarsi ai consanguinei in Makkah. Il valoroso 'Umar non volle assumere l' incarico di ambasciatore, perch egli sapeva di non essere un Qurasita e di non poter contare su legami di famiglia.
ticare nobile,

agli altri, conferisse al

55.

al-(Turhumi

Mudar;

JVIALIK spos G-anclalah bint 'Amir

altri

altri

la

chiamano Salma bint Udd

invece dicono

che essa

della stirpe Azdita dei Bariq.

pagg. 17, 26; Tabari,


circa

il

I,

b.

Tabikhah

figli,

FIHR

fu

pagg. 1102, 1103; Khamis,

un uomo

I,

al-Yas

pag.ll72).
I,

b.

Nacque

194).

dei pi celebri del suo tempo, perch prese

combattute in quell'epoca contro

uia parte attiva alle gueiTe

Mudad

al-Harith e Fihr (ibn Durayd,

167 avanti l'Era Volgare (Caussin de Perceval,

56.

b.

b.

chiamasse Gramlah bint 'Adwan

si

Ebbe due

al-Harith

b.

nemici venuti

Mathub Dzu Hurath al-Himyari


aveva riunito un numero molto considerevole di trib del Yaman, oltre a
quelle della stirpe Hhnyaritica, e si era mosso con un esercito potentissimo

dal

Yaman.

Lifatti

Hassan

b.

'Abd Kulal

b.

in direzione di JMakkah, mirando a togliere al santuario della Ka'bah la Pietra

Nera e quegli

idoli,

che la rendevano un oggetto di venerazione per

Arabi, e prefiggendosi di portare ogni cosa nel

modo

Yaman,

Yaman

tutti gli

egli sperava in tal

Makkah, il grande pellegrinaggio


annuale (v. pi avanti 62). EgK si avanz fino a Nakhlah devastando il
paese, ma non pot andare pi oltre le trib di Eananah, i Qurays, i Khuzaymah, gli Asad, i (xudzam e molte altre trib si riunirono sotto il comando
di attirare nel

piuttosto che a

87.

INTRODUZIONE

g 56^

una grande e sanguinosa battaglia,


nella quale i difensori di Makkali e della Ka'bah ottennero completa vittofatto prigioniero da al-Harith b.
ria. Lx) stesso Hassan, re dei liimvar, fu
Fihr. Nella battaglia peri anche Qays b. (rhlib b. Fihr b. Malik. Hassan
quali essendo riuscito a
riiiast^ prigioniero per tre anni in Makkah, dopo i
pagare il suo riscatto, fu messo in libert, ma cess tli vivere mentre era m
\-iaggio verso

j^anils.

of&ii-oiio ai Hiniyariti

Malik e

di Fihr b.

Yaman

il

(Tabari,

pag. 172; Halab,

I,

I,

I,

pagg. 1102-1103; Azraqi, pagg. 84-85;

pag. 31). Fihr spos Layla bint al-Harith b.

Mudrikah ed ebbe da lei molti figli Ghlib,


al-Hrith, Muharib, Asad, 'Awf, (rawn e Dzib (ibn Durayd, pagg. 16-17, 26;
Tabari. I, pag. 1102). Nacque ch-ca l'anno 200 dell'Era Volgare (Caussin de
Perceval, I, pagg. 194 e 229-230; Khamis, I, pag. 172, ove la moglie di Fihr
cliiamata Sabna bmt Sa'd b. Hudzayl).
GHALIB spos 'Atikah bint Yakhlud b. al-Nadr b. Kinanah,
57.
Tanin

b.

Sa'd

Hudzayl

b.

b.

oppure, secondo

altri,

'Amr Muzavqiva
figli

Lu-a\-y,

'Amir

b.

Taym

tempi di Khlid

Salma bint 'Amr

Ma

al-Sama

al-Adram, e Qays

spettasse l'eredit del

26

a.

I,

l'anno 233 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval,


alla

moglie di

Manaf

tliallb

fKiiamls,

58.

Say 'allah b.

il

di

Wahiyyah

LU'AYY
b.

spos

Mawivyah

'Awf.
si

Quando mor Lu'ayy,

la

b.

b. I\lath'arn

BuiiSnah ebbe vari

ahi al-Bdiyah

Murrah

bint Mudlig b.

b.

al-Qayn

l).

altri,

Da

circa

1).

'Abd

un membro

figli,

fra

un

figlio

quab

b.

(xasr b-

Wahsiyyah

bint

un'altra moglie,

Crhatafan ebbe un figlio per


nella propria

l'itorii

uni in matrimonio con Sa'd b. Dzuljyan h. Bagbd,

Quhfah

Nacque

172).

pag. 230). Altri danno

vedova al-Baridah

La-ayv ebbe anche altre mogli e molti

Khiins

I,

Ka'b, 'Amir e Samah.

piccolo 'Awf; questi divenne perci


tivo.

pag.

bint Ka'b

al-Baridah bint 'Awf b. (rjianm b. 'Abdallah

nome

ai

1101-1102; ibn Durayd,

Wal)rah al-Quda'i, oppure, secondo

Sayl>Sn, dalla quale ebbe tre figli

trib e

vari

pag. 172\

I,

Asad

nome

lei

b.

H.] e nessuno sapeva a rhi

pagg.

I,

pag. 324; Khamis,

II.

Harithali

Qays mor

l'ultimo discendente di

defunto (Tabari,

pagg. 16, 26; Ivhaldun,

b.

Khuza'ah. Egli ebbe da

h.

'Abdallah al-Qasri [f

b.

Rabi'ah Luhaj'^y

b.

il

quale adott

il

della trib del padre adot-

da 'A'idzah bint alper nome Khuzaymah da una certa


altri figli: cio

Sa'd, dal quale discesero pi tardi gli

pagg. 1100-1101; ibn Durayd, pagg. 16, 26;


KbaldQn IT, pag. 324; Kliamis, I, pag. 172); nacque circa l'anno 2G6 dell' ra
Volgare (^Caussin de Perceval I, pag. 230).

% 5Q.

^labari,

I,

KA'B, Secondo

Tabari, egli spos

Mu^jrib. b. Fihr b. Mlik b.

Nadr

Adi C), e

aflferma

Husay.s. ibn

Durayd

b.

88.

Wahiyyah bint Sayban

b.

Kinanah ed ebbe vari figli: Murrah,


invece che la madre di questi tre figli

INTEODUZIONE

59-61.

Mawiyyah bint Ka'b b. al-Qa}Ti b. (aasr al-Quda'i un'altra tradizione


d in\ece il nome di Makhiyyah bint ayban b. Muharib b. Fihr, come
quello della madre di Hurrah e di Husays. mentre la madre di 'Adi sarelibe
stata Raq bint Rukbah b. Na-ilah b. Ka'b b. Harb b. Taym dei Qays 'Aylan
fosso

(Tabari,

1100; ibn Durayd, pagg. 15, 25; Khaldun,

pag.

I,

pag. 325);

II,

Quray al-Batah, o Bata"ih Makkah,


Ka'b nacque
perch avevano le dimore nel fondo delle valli di Makkah.
circa l'anno 299 o 300 dell'Era Volgare (Caussin de Perceval, I, pag. 230). Ai
tempi di Ka'b la sua trib soleva riunirsi una volta alla settimana, nel giorno
detto allora " yum al-'urubah o anche yum al-rahmah, e fu Ka'b, il

discendenti di Ka'b furono detti

quale per la prima volta diede a quel giorno

pagg. 30-31,

come giorno

le quali

due

festivo

yum

di

di tanto prestigio e lasci

(Khamis.

anche

I,

al-guma'ah

lui accetta,to e con-

pag. 172

Halab,

I,

l'altra tradizione

che Ka'b

venuta del Profeta). Ka'b fu

uomo che

fonti riportano

in quel giorno predicesse la prossima

god

nome

tempi di Maometto e fu da

(venerd), che rimase fino ai

sacrato per sempre

il

un nome tanto famoso, che

Arabi calco-

gli

tempo a partire dal giorno della sua morte, e questo uso cess soltanto quando la spedizione celebre detta dell'Elefante (cfr. 117) oifusc la
fama di tutti gli av-venimenti precedenti e fu il principio di una nuova ra
larono

il

presso

Arabi pagani (Khamis,

gli

morte di Ka'b e

I,

pag. 173, ove detto per che fra la

la spedizione dell'Elefante corressero

un esempio del modo illogico e stravagante con


sulmani hanno accomodate e ampliate le leggende
Nota
l'Islam,

b.

Asma
e

Da

questo 'Adi discese poi


al-Khattab [f 23 a. H.].

b.

MURRAH

60.
Fihr

1.

Umar

Malik

b.

il

b.

jint

Surayr

altri

e le

b.

affermano per che

b.

tutti e tre

!).

Ci

tradizionisti

mu-

secondo Califfo del-

Tha'labah
il

b.

al-Harith b.

figlio

Bariq ebbe due

Kilab
figli,

figK nascessero da

sia

memorie preislamiche.

Kinanah, dalla quale ebbe

bint 'Adi b. Harithah b. 'Ann- b. 'Amir

Yaqzah

quale

famoso Compagno del Profeta,

spos Hind

al-Nadr

il

520 anni

da

Taym
Hind

al-Bariqiyyah (Tabari,

I,

pag. 1100; ibn Durayd, pagg. 14-15, 25; Khaldun,

pag. 326; Khamis,

I,

pag. 173); Murrah nacque circa Fanno 332 dell'Era

II,

Volgare (Caussin de Perceval,


61. KILAB spos

'Amir

la

al-(jadir;

231),

Hamalah degli Azd SanuSawdah bint 'Amr b. Tamm; altri invece la


Sayal Khayf b. Hamalah b. 'Avrf b. Gianna b.

Fatimah bit Sayal

madre della quale era


chiamano Fatimah bint Sa'd b.
wah,

I,

b.

da questa moglie Kilb ebbe due

poi Qusay}'. Kilab mori molto giovane lasciando

figli
i

Zuhrah

figli in

Zuhrah era gi un adolescente, ma Zayd QusayA" era tanto


89.

e Zayd, detto

et tenerissima

piccolo da

non

.^'

INTKODUZIONE

61. 62,

poter essere tolto alla madre (Tabari,

I,

pagg. 1092, ilOO; ibn Durayd, pagg. 13,

Kilb nacque cii'ca l'anno 358


25; Azraqi, pag. 01; Khaldun, II, pag. 326).
Perceval,
I,
pag. 231). Kilb aveva prima nome
dell'Era Volgare (Caussin de

Hakam

o X^nvah (Ivhamis,

I,

pag. 173,

pagg.

I,

cxcix-cc).

Makkah.

Origini del culto della Ka'bah in

62.

Muir,

cfr.

Arrivati a questo punto necessario di ajrire una parentesi

e di raccogliere

forma breve

origine e sulla storia preislamica della Ka'bah.

tamente uno dei

che abbiamo, sulla

le principali tradizioni,

culti pi antichi al

mondo

Il

culto della Ka'bah cer-

pu ri\aleggiare anche sotto

questo aspetto con la religione cristiana e con quella degli Ebrei: bench la

sua origine fosse schiettamente pagana,

che non qui

con tutte

le

il

il

Profeta, per ragioni sue speciaU,

luogo di esporre, volle incorporare

sue cerimonie, nella nuov^a religione

culto tale quale era,

il

perci

culto della Ka'bah

il

perdura ancora in Arabia con una vitalit punto diminuita, nonostante


grandi e drammatiche peripezie, per
sua lunga storia di oltre venti
sibile

il

dire,

ma

secoli.

quali

le

Quanto

tutto porta a credere, che

il

Ka'bah, impos-

principio della venerazione

degli Arabi per quel luogo deve essere remotissimo, e

tenebre di epoche preistoriche. Ai tempi di

ha passato nella

santuario

sia antica la
il

lo

si

Maometto

il

deve perdere nelle


santuario attirava

numerose da molte parti d'Arabia, gli Arabi erano gi unanimi nel


riconoscerlo per uno dei loro maggiori santuari e l'origine del culto e la
gi turbe

genesi dei lunghi

riti

da compiersi intorno

alla

Ka'bah, rimontavano ad

un'epoca tanto remota, che non era pi rimasta traccia alcuna, nelle leg-

gende del tempo, n donde venissero, n come nascessero. Per essere veramente precisi, dovremmo per dire che nelle leggende arabe (faccio astrazione
delle leggende

musulmane,

delle quali

vestigio alcuno delle origini della

parliamo

Ka'bah

in

appresso) non troviamo

e ))ench

sia

lecito

il

che lo zelo dei tradizionisti musulmani possa avere cancellato

pagane

dell'origine,

pili lecito

memoria

ancora

il

pure

il

supporre,
le

traccio

silenzio assoluto delle leggende pi antiche rende

credere che ai tempi di

Maometto

fosse gi svanita ogni

del passato. Se questa avesse ancora esistito, certo che

Maometto

ne avrebbe dovuto tenere conto nel suo sistema religioso, e qualche notizia
indiretta deUa versione pagana sarebbe giunta fino a noi. Invece il fatto sta
che Maometto pot Uberamente inventare, senza tema di contradizione, che
il fondatore della Ka'bah fosse il Profeta Abramo assistito dal figlio Isma'll,
e tale sua invenzione ardita e felice, con la quale varc l'abisso, che sepa-

rava

il

culto idolatra della Ka'bah, dalla

accettata senza opfosizione

nuova fede monoteistica, pot esseri!


alcuna da tutti i musulmani e anche dai pagani.
90.

INTEODUZIONE

ci si

ai

tempi di Maometto di

deve aggiungere che

nemmeno

toccarli e

inaugurati e

stati

Non

li

del pellegrinaggio dovessero essere gi

riti

remota e veneranda antichit, che egli non os


ammise" con la finzione (forse) che essi pure fossero
s

stabiliti

dal profeta

Abramo.

possibile entrare in questo luogo in

rato dellargomento, bench la Ka'bah e

come uno

speciale,

Per

altri particolari, e sovrattutto

ha

per

le

un esame pi minuto ed accu-

suo culto meriterelibe un lavoro

il

dei fenomeni religiosi

lettore a quello, che

il

S 62.

umani

del pi grande interesse.

molte osservazioni profonde, rimando

scritto sulla Ka'l)ah e sul suo culto,

il

Wellhausen,

nel suo eccellente lavoro, Reste Arabschen Heidentums, pag. 68 e segg.

anche

grande

la

Per

Makkah

opei'a su

in due volumi di

cfr.

Snouck Hurgronje.

nostro scopo basta dire, che nel culto della Ka'bah bisogna distinguere vari elementi, che si sono fusi insieme. molto probabile, per non
il

dire addirittura certo, che

affermando che
Heid.,

pag. 75,

Wellhausen abbia feUcemente indovinato

il

la vera divinit del


33), e

lin.

luogo fosse

che intorno a

lui

sia

si

corso dei secoli tutto un nucleo di leggende, di


sacri

(^).

un

errore

cipale del culto.

Maometto

di

del saiituaiio
speciale

mente

si

Vi erano

andato creando con

riti,

il

di luoghi e di oggetti

non ^una sola, ai tempi


quattro pietre formava uno dei quattro angoli

difatti quattro pietre, e

delle

tutte e quattro le pietre insieme erano oggetto di venerazione

da parte degh Arabi

{^),

ma quando

per ragioni speciali, che

difficil-

potrebbero chiarire, una delle quattro pietre, acquist un'importanza

tutta speciale,

si

and man mano dimenticando

principale del luogo,


e

vero,

Arah.

(Reste

credere che la famosa Pietra Nera fosse l'oggetto prin-

il

ognuna

Dio Hubal

il

il

non tanto

il

dio Hubal, e le altre tre

la pietra stessa,

neghgendo la
pietre. Che fosse

dixdnit

che desse la santit speciale al luogo

luogo

il

pro-

(^),

vato indirettamente anche dalla tradizione accomodata dal Profeta per uso
dei

musulmani. Difatti fu

ordine di Dio, per erigervi la

vero Dio.

teistico nel solo e

un nonsenso per

"

Il

musubnani

Dhnora

di

Dio

e fondarvi

culto della Pietra

Nera

del giorno d'oggi,

come

pagani dei tempi preislamici. La parola Ka'bah, che


significare

"

dado

Abramo

luogo e non la pietra che

il

un'altra prova, che per definire

Studiando poi attentamente

scelse per

culto

fuori della

monoKa'bah
Arabi

lo fu per gli

ritiene che voglia

si
il

tutto r insieme dell'edificio dedicato al culto di Hubal, e


parti.

il

si

prendeva

non una

delle sue

luogo,

le tradizioni sulla storia

preislamica della

Ka'bah, facile distinguere traccie della confusione creata in una certa


epoca,

quando non

si

comprendeva pi

per la di\init del luogo, Hubal, e

suo tempio.

Difatti

il

come vedremo

la distinzione primitiva fra

il

culto

cidto per le quattro pietre angolari del


in appresso ( 99) la tradizione

91.

che

INTROnUZIOXE

Kablah seppellisse, oltre al tesoro del tempio anche la Pietra angolare , (ha^r al-rukn) del tempio. Questa pietra non pu essere stata altra
che la Pietra Nera, la quale con l'andare del tempo era diventata pi sacra
'Anir

"^

h.

delle altre pietre angolari, e forse

immagine
nisri non hanno avvertito un
l*ietra angolare, essa non pot

ai barbari iilolatri, la

ghissimo tempo, che separ

Eabiah

72) e

(cfr.

il

aveva

del dio
fatto

finito

Hubal.
se

il

con
Il

il

rappresentare in pietra

fatto strano che

capo dei (rurhuniiti seppell la

essere pi oggetto di culto per tutto

seppellimento del tesoro per parte di

il

tradizio-

il

lun-

'Amr

b.

miracoloso rinvenimento del medesimo per opera di

'Abd al-Muttahb. avo del Profeta. Quindi tenendoci alla lettera della tradizione, Qusayv avrebbe organizzato la comunit dei Qurays, e fondato la citt
di

mento
lo

intorno alla Ka'bah senza trovarvi la Pietra Nera, e

Makkah
mono

inverosimile, evidente in s,

della traflizione

1.

^rimmaglne

li

Dea

Nota

sia

per

voghamo

tenere alla parola

^),

Abulfeda dice: Hubal era il maggiore di tutti gli idoli (degli Arabi del Higiiz):
si trovava sulla sommit (zahr) della Ka'bah (Abulfeda, Anteisl. pag. 180,

Hubal

di)

4t.

(*)

ci

ristal:)ili-

e ci dimostra in quali inestricabili

contradizioni e difficolt rischiamo di cadere, se ci

Nota

Che

questo culto sarebbe dovuto a 'Abd al-Muttalil>.

ili

il

Sul culto antico di tutti e quattro gli angoli della Ka'bah, cfr. Goldziher, II, p. 18,
aggiunga anche il passo di Azraqi (pag. 33, lin. 7), ove detto da ibn Isliaq che il rito
fissato da Abramo, in conformit degli ordini avuti dall'angelo Gabriele, era di toccare successiSi leggano anche
vamente tutti e quattro gli angoli (al-arknu kulluha) in ogni singolo giro.
le note del Robertson Smith (p. 303-301) sulle origini del culto makkano e sul significato delle due
pietre maggiori, la nera e la bianca (al-Yamani) che egli crede possano rappresentare (?) Hubal e

nota

4.

2.

Si

al-TIrza.

Ni>TA 3. Vedi p. es. in Yaqt (IV, p. 61(5,


vano compiuto il pellegrinaggio se non visitavano
e se non giravano intorno ad esso fischiando.

Nota

lin. 14, 16)


il

ove detto che

luogo della Ka'bah

pagani non considera-

(makn al-Ka'bah)

Le quattro

pietre angolari della Ka'bah sono chiamate: 1" al-Rukn al-Aswad ( la


al-Rukn al-S;;mJ, 3 al-Rukn al-Gharbl, 4 al-Rukn al-Yamani (Azraqi, p. Bl, lin. 4
e Mgg.), ove sono anche date le misare dell'edificio costruito da Isma'Il, alto nove dzra' o cubiti
aopra un quadrai j irregolare di 32 dz r a
X 22 X 31 X 20.

Pietra Nera

4.

),

2"

'

NirrA

Abbiamo

una tradizione, la quale potrebbe evere un'origine immaginaria; ma siccome data sull'autorit di ibn Ishiici, merita di essere
praaa in considerazione, vale a dire che 'Amr b. Luhayy, colui che introdusse in Arabia il culto degli
idoli (V. Wellhausen, Reste Arab. Ileident. p. 14 e segg.), apportasse a Makkah l'idolo (.5 a n a m), detto
Hnbal dalla citt di Hit in Meso|x>tamia, e mettesse l'immagine del Dio presso al pozzo nella ba.ssura
Batn al-Ka'bah. Il Wellhausen (1. e. pag. 39, nota 1) solleva qualche dubbio sull'autenticit in genere
5.

in al-Azraqi (pagg. 31, lin. 10; 71: 73, lin. 5)

di quelle noti/.i" date sull'autorit di ibn IsliTiq,

che non si trovano nella redazione di ibn Hi.'sam, e


rinvengono solUnU- nel testo di al-Azraqi. Non condivido in tutto il parere e dubbi del Wellbaa;ii, perch in ibn Hi.sm non possediamo tutto quello che lasci ibn Ishaq, e in Tabari, per es.,
troviamo una quantit di notizie e di tradizioni date sull'autorit di ibn Ishq. che non esistono nella

che

si

biografia di ibn Hi.43m. I dnbb del

Wellhausen possono essere giusti per

le tradizioni

che riguardano

la perhona o la biografia del Profeta, le quali nella versione di al-Azraqi sono pi prolis.se e interpolatt-, f ),< rifila r.H7iionf di ibn Hiim,
non possibile il ritenere, che ibn Hisam abbia riunito nella

ma

Mo^rata.

che ibn IsliSq raccolse sulle antichit arabe preislamiche. Ritornando ora
al PAUSO "i;
q, citato da al-Azraqi, mi pare che si possa accettarlo come autenticamente attribuibile ad ibn lahq, e come l'espressione di una tradizione
popolare remotissima, che il culto di Hu1. come quello delle altre divinit pagane, Wudd, Suwa',
Yaghuth, Manat, Ya'fiq e Nasr (vedi
-o quello

92.

INTRODUZIONE

Sg 62-64.

Wellhausen, 1. c.)i fossero di origine straniera. Mentre queste sei ultime divinit menzionate, sarebbero
provenienza Siriaca, o, pi precisamente, di origine settentrionale, la tradizione d invece a Hubal
una origine Mesopotamica, ossia Caldeo Babilonese.
La notizia data da ibn IsliTiq (l'origine caldea
del culto di Hubal), ha [ualche probabilit maggiore di essere vera, perch basata sulla sola autorit del coscienzioso ibn Isbaq, mentre la tradizione dell'origine Siriaca degli altri idoli, basata sulle
di

affermazioni di quell'arcimentitore di ibn 'Abblis

63.

Introd.

(v.

24).

(^

Riassumendo quindi quello che sappiamo

siamo distinguere

sulla Ka'bah, pos-

seguenti fatti fondamentali: in primo luogo abbiamo

un

Hubal in
questo sito si erige un santuario quadrato, con quattro mura eleviate in forma
di dado o cubo, ma privo di tetto. Ai quattro angoli del tempio troviamo
quattro pietre, le quaU per la loro ferina speciale, o origine misteriosa (mesito ritenuto sacro, e dedicato

all'antichissima divinit seinitica

attirano alla loro volta la venerazione e poi

teorite?),

In seguito con l'andare del tempo

Maometto troviamo

nit ed ai teinpi di

tempio

anche

stesso,

aumentano

si

alti-e

pietre,

luoghi di culto e

che con

come, per esempio, Sala e Marwah, che

non

apportassero anche

64.

loro oggetti di culto, e che la santit

le

nome

il

le

quali

ma

di

si

poterono dire

sodisfatti, e

ma Adamo

fosse

della

a Ism'il

modo

il

pu dire con
per essere

ossia

il

il

ci

ibn 'Abbs e

suoi

rimontarono con leggende favo-

mondo,

affermarono che

fondatore della Ka'bah.

non avvertirono come

mettevano in contradizione con

lando in

di

loro invenzione, fino alla creazione del

dalla foga inventrice,

Abramo

storico:

si

Compagni del medesimo,


content di dare come origine della

Il

non gi Abramo,
si

(ci

sovratutto dai

da ibn 'Abbas.
Profeta si
Ka'bah un ordine che Abramo ebbe da Dio
lose

per

leggende sul periodo pi antico sono addirittura favole messe

assieme in parte da Maometto,

non

estendesse oltre

di al-Haram, o territorio sacro.

non hanno alcun fondamento

in ispecie

imitatori

si

Qui in appresso diamo in forma succinta un estratto brevis-

certezza)

pi precisi,

proba-

possibile dare alcuna spiegazione), molte trib vi

simo di molte leggende sulla Ka'bah,


assoluta

limiti del tempietto, e abbracciasse tutta la regione circostante,

poi conosciuta con

riti misteriosi.

crescere della santit del luogo (e ci avvenuto per

il

ragioni, delle quali

agU angusti

le divi-

oltre alle quattro pietre angolari del

erano parimenti oggetto di venerazione e centro di


bile poi

degU Arabi.

culto

il

al soUto, che

Qur'n,

il

Acciecati

con questa favola

quale esplicitamente d a

merito della fondazione. Maggior valore, sempre par-

relativo,

hanno

le altre

Ka'bah nel periodo post-Abramico

leggende che comprendono


fino a

zione della citt e sulla costituzione della

Qusayy

le

vicende

e quelle sulla fonda-

comunit makkana

ai

tempi e

per opera di Qusayy. Per la completa storia leggendaria dei primordi della

Ka'bah, vedi Caussin de Perceval

(I,

pagg. 161-175) ove, in forma elegante

93.

INTRODUZIONE

j^

64^

lottoi-aria,

ma

sce\Ta di qualsiasi critica storica,

completa dogli eventi leggendari.


del

Muir

pagg-

(I,

auclie

utile

abbiamo una naiTazione


leggere

considerazioni

le

ocix-ccxvin).

La Ka bah di Makkah.
Socundo alcune tradizioni favolose la Ka'bah avTobbe esistito
S 65.
ancoia prima del momento, in cm Dio separ le acque tlalla terra (Azraqi,
pagg. 3, 4). Quando Dio fiss le montagne, il monte abu Qubays, che soa .Makkah, fu

vrastai

uram al-qura,

la

primo

il

madre

da Dio, e perci Makkah fu detta

fissato

di tutti

paesi (Azraqi, pag. 4, la fonte princi-

pale del quale per tutto le notizie favolose su

ibn 'Ahbas: Halab,

Makkah

fu fondato

sempre

preistorica

pag. 199).

I,

Sec-ondo

66.

Makkah

la tradizione

Adamo dopo

da

e questi avrebbe costruito

primo

il

musulmana
la

il

santuario della Ka'bali in

sua espulsione dal Paradiso terrestre

edificio

per racchiudere la famosa Pietra,

che era una delle pietre preziose del Paradiso, calata da Dio in terra, perch

Adamo

la usasse

come

tempo

e con

solo con

Adamo
del

il

anche

fu

il

Adamo

il

ora di colore bianco immacolato, e

peccati commessi dagli uomini prese

il

tawa

f,

(Tabari,

I,

la

pagg. 122,

cerimonia del

12.3,

124; Azraqi, pagg.

mano che Dio


fanno

1.

da

tutti

ordinasse di farne

angeU

gli

Nota

v^olte

pellegrini,
il

in cielo intorno al

(^).

di quelle
pellegri-

7, 8, 9, 11, 12,

tawaf, o giro della Ka'bah,

30, 32). Per spiegare meglio l'uso antichissimo del

compiuto' sette

color nero

una
quale ebbe perci origine da questo primo

primo a compiervi

pellegriiaggio,

naggio di

Allora

seggio.

tradizionisti

musulmani

affer-

giro ad imitazione del giro perpetuo che

trono di Dio (Azraqi, pagg. 10, 14,

Un'altra tradizione pi verosimile afferma che la Pietra Nera

si

30).

oscurasse con

il

Ka'bah e la distrussero pi volte nei tempi


pagani e in quelli dell'Islam (Azraqi, pag. 32, liii. 7). La Ka'bah fu ristaurata tre volte prima dell' Isim; una dagli
'Amilliq, una dai 'Jurhum e la terza dai Qurays, mentre viveva Maometto (Azraqi,
p^g. 28, 48). La Ka'bah e la Pietra Sacra subirono vari incendi uno ai tempi dei Qurays e un altro
nel <U a. H. ai tempi dell'anti-Califfo 'Abdallah b. al-Zubayr, quando Makkah fu assediata da al-Husayn
b. al-Numayr al-Kndi.
Ambedue questi incendi danneggiarono fortemente la Pietra, e contribuirono
tflmpo per effetto dei numerosi incendi, che devastarono la

a rendere

il

suo colore ancora pi nero (Azraqi, pag. 32; Halab,

67.

Pietra

o la

Quando venne
rastitu

nel

diluvio

il

I,

ontra<licono nel

panze fMTch
rico.

Siamo

le

modo

ai

pag. 122; Azraqi, pag.

rolari favolosi di questo periodo


si

pagg. 214, 215).

universale Dio

luogo primitivo soltanto

di Huo figlio Lsm'il (Talari,

fonti

I,

riprese

tempi

di

in

cielo

Abramo

la

7, 10, 12, 19). I parti-

leggendario sono molto variati e le stesse

pi assoluto,

ma non

occorre rilevare le discre-

notizie riguardano fatti, privi di qualsiasi

nella pura leggenda, fabljricata, dopo

rabbinici.

94

fondamento

Maometto

in

sto-

base a miti

INTRODUZIONE

68.

Abramo

rono

68,69.

fondatore della Kaba'h, quale essa era ai tempi posteriori, fu-

Il

e suo figlio Isma'l,

quali per ordine di Dio, visitarono

e posero le fondazioni del santuario (Tabari.

allude anche

il

passo del Quraii

Grabriele insegn

a Abramo

(ii,

121).

e al figlio

il

I,

pagg. 1130, 1131).

Terminata

rito

Makkah

questo

la costruzione, l'angelo

da osservarsi nel pellegrinaggio,

e questo rito fu quello conservato fino ai tempi di Maometto, e da lui ricon-

fermato (Azraqi, pagg. 33-36)


il

distretto del santuario,

ma

Abramo

(*).

e Isma'l furono

sposare una donna

essi,

primi a governare

siccome intorno a Makkah abitavano

trib dei (jrurhum e degli 'Amliq (Nabatei)

ficamente con

(^),

le

potenti

Isma'l dov, per vivere paci-

della trib dei

(rurhum (Tabari,

I,

1131; Azraqi, pagg. 20-24, 25-29, 30-31). Moglie di Ismall fu al-Say-

pag.

Mudad
Da altri

yidah bint
pag. 44).

'Aiur al-(jurhumi, che gli partor dodici

t).

la

gurhumita

figli

fAzraqi,

chiamata Ri'lah bint Mudad (Azraqi,

pag. 48; Abulfeda, AnteisL, pagg. 22, 24-26).


Nota

la dimora di Abramo con IsmS'il in Makkah per la fondazione della Ka'che doveva essere compiuto ad ogni visita del santuario dai pellegrini, ed i luoghi santi, nei quali questo rito si doveva compiere, vale a dire certe preghiere presso alla Ka'bah, la
corsa sette volte ripetuta intorno alla Ka'bah, la corsa sette volte ripetuta fra al-Saf e al-Marwah.
e il giro prescritto di 'Arafah, Muzdalifah e la valle di Mina (Azraqi, pag. 33). E detto pure che
appunto il monte 'Arafah si prese questo nome, perch in quel luogo l'angelo Gabriele insegn a
1.

bah, Dio fiss

Abramo

le

il

Durante

rito

cerimonie, ed alla fine della lezione gli fece la

Hai compreso quali sono

domanda:

'arifta

manasikakaV

che tu devi compiere? . Sui riti quali sono compiuti ai tempi nostri,
cfr. Burckhardt. Travels in Arabia, p. 94 e segg.
La menzione dei Nabatei o Amalekiti pu forse essere un indizio vago per deterNota 2.
minare l'antichit del culto della Ka'bah: gli Amalekiti, come noto, abitarono il lembo settentrionale dell'Arabia, e la penisola del Sinai, ai tempi anteriori all'Era Volgare. Il Noldeke nega, vero,
ogni verit storica alle leggende arabe sugli Amalekiti, ma le scoperte del Doughty a Mada-in Slib,
hanno dimostrato in modo irrefragabile che i Nabatei, discendenti degli Amalekiti, perfino nel primo
secolo prima di Cristo abitavano una regione di Arabia molto vicina al Higaz. Non esclusa quindi
la probabilit che la loro influenza si estendesse in un'epoca remota anche molto pi a mezzogiorno,
grazie alla loro civilt progredita, dovuta al contatto con le grandi civilt dell'Asia. Non pu quindi
essere del tutto improbabile o inverosimile, che le leggende sui rapporti fra i Nabatei, e i possessori
di Makkah, siano una memoria lontanissima di conflitti fra Arabi e non Arabi, e che questa memoria, risalendo a un periodo molto anteriore all'epoca cristiana, sia stata modificata dai musulmani
per adattarla alla finzione quranica della fondazione della Ka'bah per mano di Abramo.

riti

Morto Abramo, Isma'l divenne il solo signore della Ka'bah,


quando anche egli cess di vivere in et di cento e trenta anni, gli suc 69.

cesse

il

figlio

Nabat. Quando per mori anche Nabat, la madre del quale

era una gurhumita,

figli e

nipoti di Isma'l erano ancora tanto poco nu-

non poterono competere con la trib potente dei (xurhum, la


quale si insignor del santuario Mudad, il suocero di Isma'l, fu il pi-imo
capo gurhumita, che governasse il distretto della Ka'bah (^). A lui successero
i figli e discendenti per numerose generazioni, ma tralignando dalle virt
avite commisero ogni specie di sevizie e di malvagit, attirando alfine su

merosi, che

di loro l'ira di\'ina. Essi dilapidarono

il

96.

santuario, appropriandosi

il

tesoro

gjU71

INTEODUZIONE

tutti quelli, che accorredel modesinio, e sottoposero a rapino ed ingiustizie


vano a visitare il santuario. La Ka'bah divenne un centro dei pi corrotti,

nel quale

conunettevauo ogni specie di nefandit; fra queste la tradi-

si

zione ricorda specialmente gli amori illeciti di Isaf e di N-ilah, i quali si


davano appuntamento nel santuario, per sodisfare in esso alla loro passione

amorosa. Per punirli del sacrilegio commesso. Dio tramut i due amanti nelle
due pietre che sorgevano un tempo una su al-Safa e l'altra su al-Marwah,

due punti

elevati

nella

vallata di

Makkah

pagg. 44, 45-48, 49-50, 74-75; Khaldun,

II,

(Tabari,

pag. 1131; Azraqi.

T,

pagg. 331, 332) {%

brano della leggenda sulla storia pi antica della Ka'bah ha un certo intedue elementi distinti: vediamo cio, che i cronisti e tradizionisti arabi furono confrontati da una difficolt storica. Da una parte avevano il fatto per essi indiscutibile che la Ka'bah fosse fondata da bramo e da Isma'Tl, perch ci era dimostrato dalla rivelazione
di Dio nel QurSn. D'altra parte poi, i tradizionisti musulmani ebbero ad accordare l'aiFermazione del
Qurn, con tutto un ciclo di leggende popolari, che affermavano la lunga soggezione della Ka'bah a
raue non arabe. L'esistenza di tali leggende dimostrata dal fatto che i tradizionisti non hanno po-

Nota

resse.

(Questo

1.

Possiamo

infatti scorgere in essa

tuto tacerle completamente, e che dovettero dare

una spiegazione, come

discendenti del fondatore

trovassero in seguito pi in possesso del santuario e dovessero


riconquistarlo ai tempi di Qasaj-y. Se le tradizioni non avessero avuto una ferma base nel popolo
arbo. i tradizionisti, con il loro genio inventivo, avrebbero certamente saputo creare una versione
meno umiliante per la discendenza di Isma'il, e pi logicamente connessa con la rivelazione quranica.

(oasia

Qurays

e le stirpi affini)

non

si

permettere che cadesse nello


il suo massimo santuario in terra,
mani sacrileghe di popoli stranieri, i quali dedicarono il pi sacrosanto dei santuari al culto degli
idoli? La leggenda, quale noi la possediamo, il risultato della con tradizione esistente fra la rivelazione quranica, ed il tenore indiscutibile delle leggende popolari. Ma se veramente vi un fatto storico nascosto nella leggenda d'un dominio non arabo sulla Ka'bah d Makkah, non vi potrebbe essere
quAlche ragione nel supporre che il culto stesso della Ka'bah sia forse un'importazione straniera?
Nota 2.
Le du pietre rappresentanti Isaf e Na'ilah, furono demolite quando Maometto conquist Makkah. Isfif si trovava su al-Safn, e Na-ilah su al-Marwah (Ilalab, I, pag. 46|. I due luoghi
pr vengono re;;olarmente visitati ancora oggid dai pellegrini musulmani, bench le due pietrv
ieno scomparse. Cfr., per esempio, Gervais-Courtellemont, Moi voyage h la Mecque (Paris, 18yi,
p^. 70, 71), ove detto che, tanto al-Sat e Marwah sono due portici discosti 600 metri l'uno dall'altro, e fra i quali i pellegrini devono fare il giro completo ben sette volte (perci in tutto 14
600 metri, os-sia circa 7 km.). Vedi anche il Burckhardt (Travels in Arabia, pp. 96, 97) per una descri-

Perch doveva Dio appena fondato

sione arcurata del luogo.

Nonostante la loro amininistrazione licenziosa e peccaminosa


70.
(rurhuMi ricostruirono la Ka'bah, di cui erano i custodi, perch una grande

inondazione aveva rovinato

il

.santuario,

mentre

lavoro fu diretto da un certo alju-l-Criidarah, detto

venne eretto

essi

ne ei'ano

'Amr aWradir.

padroni

Il

il

nuovo

da Abramo (Azraqi, pag. 48).


Il dominio dei (jurhum non
fu molto lungo, perch la con 71.
vinzione dei mu.sulmani, che chiunque viola la .santit della Ka'bah, debba
subire poi una misera fine. V' una .tradizione che anticamente la valle di
edififio

sulle fondazioni fatte

Makkah

chiamasse al-Bas.sah, e che poi venisse chiamata Bakkah, perch


chiunque commetteva un sacrilegio a danno di essa, doveva poi scontare il
pocfuiU, con una profonda umiliazione ftabakka), ossia rompeva il collo dei
si

96.

INTRODUZIONE

tiranni (Tabari,
il

nome

vano
il

I,

fatto che gli abitanti del santuario

(vataba kkuna)

serrati

tempio (Hiam, pag. 73

piima della

71, 72.

pag. 1132: Azraqi, pag. 50). Secondo un'altra tradizione,

Bakkah venne dal

di

fi

trova-

si

per l'angustia della valle, nella quale sorgeva

Azraqi, pag. 50)

Intanto

(').

lasciavano

l'ottura dell'argine di Ma*rib,

il

banu 'Anir

Yaman,

b.

'Amir,

disperden-

banu Harithah 1). 'Amr fissarono le loro dimore


nel Tihamah, non lontano da Makkah, ove presero il nome di Khuza'ah (^)
essi si componevano dei banu 'Amr h. Rab'ah b. Haiithah, e delle famiglie
dosi in varie direzioni, e

dei tre figli di Afsa b, Harithah, ossia di Aslam, di Malik, e di Malkaii. Por

punire

due

gerli

mand

(jrurhum della loro malvagit incorreggibile. Dio

terribili

a distrug-

malattie, al-ru'l', ossia perdite costanti di sangue dal

naso, e pustole maligne (al-naml), sicch

(rurhum rimasero quasi

e incapaci di opporre resistenza alcuna ai loro nemici (Tabari,

I,

distrutti

pag. 1132,

Azraqi, pag. 55).


Nota

1.

Sull'origine del

di YaqiJt (IV, pag.

liu. 14):

filO,

nome

di

Makkah

Makkah,
fu

il

Goldzilier

chiamata

cosi,

pag. 34, nota

(I,

perch

gli

1),

cita

anche

il

passo

Gahiliyyah

Arabi nella

solevano dire; Non terminato il nostro pellegrinaggio finch noi non abbiamo visitato il luogo
della Ka'bah (makan al-Ka'bah), e abbiamo fischiato (namakka) ossia abbiamo fischiato il
(nasfar saflr al-mukka) intomo alla Ka'bah'.
al-mukka, cos spiega
fischio del
Yiiqt, un uccello che si ricovera nei giardini (cfr. Tag al-'Arus, voi. VII, pag. 180, lin. 11). Per altri
Secoi>do il Glaser
significati anche pi assurdi, vedi, per es., Tag al-'Arus, VII, pag. 180, lin. 18).

'

mukka

nome

^lakkah significa santuario: egli arriva a questa


conclusione dal nome dato a Makkah dagli antichi geografi: Macoraba, o Maccariba.
Nota 2.
Queste trib immigrate dal mezzogiorno di Arabia sono annoverate dai genealoghi
fra le stirpi cosi dette Tamanite, che, si vuole, non abbiano alcun vincolo di sangue con quelle delle
Isma'lite, alle quali appartenne Maometto e delle quali abbiamo dato l'albero genealogico al .^ 41. Per
la genealogia delle trib Yamanite, v. j 42. Non per certo se i K_huza'ah siano di origine yamanita
(sud-araba) o ma'addita (nord-araba); cfr. Abulfeda, Anleisl., pag. 186.

(citato dal

Grimme,

pag.

I,

G,

nota

il

l'I

di

Allora comparvero i Khuza'ah, assalirono i (rurhum, e nelle


72.
vicinanze del santuario ebbe luogo un sanguinoso combattimento. Il capo
dei

(jurhum era allora 'Amr

rah hni 'Arair


sconfitti, prese

infine

anche

quindi con

Ij.

Eabi'ah

Mudad),

Harithah

b.
il

b,

'Amr

I.

b.

(sua

madre

quale quando vide che

era Fuhaysuoi erano

due gazzelle d'oro della Ka'bah, varie spade, corazze e


pietra angolare (hagr al-rukn) del tempio, e dopo avere

il

perdono

di Dio, seppell ogni cosa nel

superstiti della sua trib e

and a

dei (ruhaynah, ove tutta la tril) fu sorpresa

(Tabari,

(^)

le

la

chiesto invano

al-Harith

b.

b.

gurhumit?, detto

'Amr

pag. 174; Halab,

I,

ecc.
b.

Azraqi pag.

al-Harith

stabihrsi in

uno dei paesi

da una inondazione

pag. 1131: Azraqi. pag. 51-52, ove


al-Harith,

pozzo di Zam-zam. Part

Khaldun,

gurhuirdta detto

il

53-54
II,

e distrutta.

Hisam. pag.
pag. 332-333

Mudad
ove

il

Khamis,

I,

73,

pag. 43, ove detto che venisse sepolta pure la Pietra

Nera al -Hagr al-Aswad).


97.

INTRODUZIONE

^ 72-7

ma

non possibile perch Tabari stesso (I, pag. 1132, Un. 5) afferma
appunto quella dei ban 'Amr b. Eab'ah b. Hrithah e pi avanti
(I, pag. 113S, lin. 1) afferma che 'Amr b. Rab'ah assumesse il governo della Ka'bah a nome dei
Khuaa'ah. Sono pi corretti Azraqi e Hisam. In tutte queste leggende abbondano le contradizioni.

Nota

che una

1.

Cosi in Tabari,

ci

delle trib Khiiz'ite fosse

73.

Quando

nella citt

banu

Khuz'ah divennero signori

Isnia'll

che

si

erano allontanati dal santuario durante la

tirannia dei (rurhum, ed ottennero ora


stabilirsi di

nuovo

di Makkali, fecero ritorno

nei dintorni di

dai nuovi padroni

Makkah

insieme con

permesso di

il

Khuza'ah (Azraqi,

pag. 56).

Questa tradizione ha una certa importanza, perch potrebbe essere una lontana meNota.
moria della immigrazione di quelle trib, che poi divennero signore di Makkah. Non quindi improbabile che le trib, in mezzo alle quali nacque Maometto, non fossero aborigene, ma di provenienza
straniera. Tutte le tradizioni preislamiche portano come l'impronta comune d'un vago ma indelebile
ricordo di origine straniera: questo anche confermato dalle leggende su Qusayy, delle quali avremo
a parlare un poco pi avanti. Donde per venissero questi immigrati, nessuno pu dire con nemmeno
un'ombra di certezza, ma il tenore delle leggende fa pensare ad una sola possibile origine, ossia il
vasto bacino dell'Eufrate e del Tigri, la regione che comprende la Babilonia e la Mesopotamia, la
grande culla di popoli e di civilt (cfr. Guidi, Sed. Pop., pag. 3 e segg.).

'Amr 1). Eab'ah (') divenne ora signore di Makkah, oppure


74.
secondo un'altra tradizione, 'Amr 1). al-Harith al (Thul)saiii, e dopo di lui
il

potere pass di capo in capo, tutti

Qurays erano dispersi


Khuza'ah per
pag.

7.5;

Azraqi. pagg.

del

fiO-Ol.

I,

i)ag.

'Amr

non potevano competere con

tempio (Tabari,

pagg. 1132-1133; Hism,

I,

Dopo un dominio

anni, l'ultimo dei fihuza'ah, che governasse in


b. Salai h. Ka'l) b.

Khuza'ah, perch

dei

stirpe

in tutte le direzioni e

possesso

il

della

durato,

Makkah.

al-Khuza'i (Hisam, pag. 75

tu

si

dice,

Hulayl

cinquecento

b.

Hubsiyyah

Azraqi, pag. 59

[vliamis,

174).

Nota 1.
Cosi v' in Tabari, ma si deve ricordare che la stessa persona menzionata poco
prima come quella che era in comando dei Gurhnm e che seppell il tesoro (cfr. 72). Queste patenti
contradizioni anche nei testi migliori sono un fenomeno comunissimo nelle tradizioni musulmane e
vi avremo spesso a ritornar sopra.

Bench il potere t'osso nelle mani dei fvhuza'ah, tre cariche


75.
antiche rimasero nelle mani di trib Mudarite, le quali perci secondo la
tradizione ne erano in possesso anche sotto ai (rurhumiti espulsi dai Ivhuza'ah.
1'

al-Igazah,

o.s.sia

il

diritto di licenziare

sul mfinte 'Arafah e nella valle di


)>.

pellegrini

Mina, rima.se nella

Murr. detta la famiglia dei banu Sufah

di condurre

(').

dopo le due cerimonie


famigUa di al-flhawth

al-Ifadah

pellegrini la mattina del giorno del saci'ifizio

ossia

il

diritto

da al-Muzdahfah

banu Zayd b. 'Adwan ('Udwan?) che la tennero in seguito


fino a abu Sayyrah 'Umaylah b. al-A'zal b. KhaUd b. Sa'd b. al-Harith b.
Wbi b. Zayd (^j flibaldun, IL pag. 3.8.3). 3* ai-Nasi, os.sia il diritto di fis-

a Mina, rima.se

sare

ai

mesi sacri dell'anno, nei quali


98

si

doveva compiere

il

pellegrinaggio,

INTRODUZIONE

76, 76.

SiS

e che consisteva nel!' incarico di intercalare, ai tempi debiti,

dodici mesi dell'anno lunare, usato allora in Arabia, affinch

un mese nei
pellegrinaggio

il

potesse avA'^enire sempre nella stessa stagione. Qu(}sta carica appartenne alla

famiglia di nl-Qalammas,

cognome

Hudzayfah

di

Fuqayra

b.

'Adi dei

b.

banu Malik b. Kinahah, e pass da al-Qalammas, di padre in figlio fino a


abu Thumamah Guiiadah b. 'Awf b. Umayyah b. Qala' h. Hudzayfah, quando
per la comparizione
cess

1 a.

di

esistere

la

Islam, venne aViolito l'uso di intercalare un mese

carica

di ai-Nasi (Tabari,

I,

pag. 1134;

H., IO e segg. f) e Blruni, Oiron., pagg. 13-14,

Nota

1.

Questa famiglia discendeva da al-Ghawth

scendente da 'Adnau

Nota

2.

chiama l'ultimo
b.

dell'

Zayd

(v. Wiist.,

Genealog. Tabellen,

anche

cfr.

73-74).

Murr, pronipote di al-Yas, quarto


anche i ^ 41 e 50).

b.

9; cfr.

Questa trib manca nella raccolta genealogica del Wiistenfeld.


ab Sayyarah 'Umayrah b. al-A'zal b. Kh alid b. Sa'd

della trib:

Kh aldun

di-

pag. 333)

(I,

Krmis

b. al-Hfiritb b.

b. 'Adi.

abbiamo notizia che i ban Tamim venissero


messa al bando ( der verbannte Stamm , Goldziher, il/i(ft. /S^wrf., I, pag. 77), perch cinquant'anni prima dell'Islain, vale a dire perci circa 460 avanti
l'Era Volgare espugnassero e saccheggiassero Makkah. Questa notizia non mi consta sia confermata
da altre fonti. Se la notizia vera e se la genealogia di Maometto non tutta falsa, questo evento
dovrebbe porsi prima dell'avvento d Qusayy.

Nota

chiamati

3.

In Aghani (Vili, pag.

allyah al-'Arab,

76.

188, ult. Un.)

ossia la stirpe araba

QUSAYY. Quando

mor

il

padre Kilab

Qusayy, nato verso Tanno 365 dell'Era Volgare, che allora

si

era tanto giovane da non poter lasciare la madi'c Fatimah

si

un poco tempo dopo in matrimonio con Rab'ab

'Abd

b.

Kabir

b.

'Udzrah

b.

Sa'd

b.

b.

61),

(cfr.

il

piccolo

cliiamava Zayd,

madre vedova
Haram h. Dinnah b.
la

Zayd, uno dei Quda'ah, venuto in

pel-

legrinaggio a Makkah, e lo segu press la sua trib (nell'Ard 'Udzrah, sui


confini della Siria;

Azraqi, pag. 61, Un.

10),

menando con

il

figliuolo;

l'altro figUo

Zuhiah, essendo gi grande, rimase in Makkah. Fatimah rimase

incinta con

il

nuovo marito

un

e partor

altro figlio, Eizah, fratello uterino

Zayd; Rabi'ah da un'altra moglie aveva avuto anche altri


Hunn, Malimud. e (julhumah Zayd crebbe con questi fratellastri

di

dato

il

cogiome di Qusayy, per

il

figli,

ossia

e gli

venne

fatto che era stato allontanato dal

suo

paese nativo, ed era cresciuto lungi dalla casa patema.

dunque nel deserto non sospettando di appai-tenere ad


un'altra trib e credendo di essere anch'egli uno dei Quda'ah quando per,
giunto all'et della ragione, scopri che egli non era un Quda'ita, si rec
dalla madre per chiederle a quale trib egli appartenesse. La madre gli rivel
ogni cosa, e gli narr di chi fosse figlio la scoperta fece nascere in Qusayy un
Qusay}- crebbe

desiderio vivissimo di ritornare presso

donare

il

paese dei Quda'ah.

che cosa, se

si

suoi veri parenti in ^lakkah, e abbai-

La madre, temendo che

a^^enturava solo a Makkah,


99.

insistette

potesse accadergli qual-

che almeno egli aspettasse

INTRODUZIONE

76.

rej>ooa

dt'l

pellogrinaggio alla Ka'bah, e cos potesse penetrare in Makkali,

quando per un'usanza

protetto dalla santit dei mesi sacri,

Arabi, erano sospesi tutti

litigi

Quando venne

rezza completa (Azraqi, pag. 61).

grinaggio annuale, Qusayy

citt

compagni

si

Makkah

e robusto e di nobile portamento, sicch

Hubba

bint Hulayl b.

minava

nella

quanto

si dice, la

Con

compi

soliti

riti

quando

volle pi lasciare la

di ]\Iakkah. Egli era

uomo grande
moghe

padre della quale

il

rico-

e lo prese sotto alla sua protezione.

Makkah

persona pi influente in

e do-

Qusayy

'Abd

Hubba

'Abd Manf,

l'andare del

tempo crebbe

si

trattenne presso

quattro

figli

il

suocero ed

'Abd al-Dr, 'Abd

(^).

la

posizione e

potenza di Qusayy;

la

mani

grazie alle sue ricchezze e alla sua abilit seppe attirare nelle proprie
la

maggior parte del potere,

(Qusayy concep
ai

banu Bakr

Isma'll b.

il

Ka'bah come capo dei Khuza'ah e come direttore delle cerimonie

successivamente dalla moglie

al-'Uzza,

recavano a fare

si

gli fu possibile di ottenere in

Qusayy

del pellegrinaggio (Azraqi, pag. 59).


ebl>e

e vi

Hubsiyyah al-Khuz'iyyah,

nobl)e la nobilt delle origini di


Elulayl era allora, a

l'epoca del grande pelle-

Qusayy non

accinsero al ritorno,

prese dimora nei dintorni

nativa e

al saTituario in sicu-

un a quei Qud'ah, che

si

pellegrinaggio, con essi venne a

per

poteva accedere

si

anticliissima degli

il

di cui era investito

suocero Hulayl. Allora

il

disegno di toghe re la supremazia ai banu Khuza'ah e

e restituirla alla sua famiglia, la quale

Ibrahm

il

fondatore della Ka'bali, aveva

come discendente da

il

dominare

diritto di

Makkah. Qusayy si mise perci alla testa di una vasta cospirazione per
aspollere i banu Khuza'ah e i banu Bakr dal possesso della Ka'bah
per
riuscire a questo scopo, si alle con i cugini, i banu Kinnah, i quali

in

accettarono di riconoscerlo
uterino,
il

Rizh

b.

come capo

si

rivolse per aiuto

Hulayl, che era rimasto presso

anche

al fratello

Qud'ah, e ottenne anche

suo appoggio. Infine volle anche farsi riconoscere dal fratello Zuhrah

Kilb, bench

una posizione secondaria

questi avesse

in

banu al-Nadr (la


potere nelle proprie mani

Makkah

b.

banu

IvhuzS'ah erano tanto pi numerosi dei

trib di Qusayy),

che avevano riunito tutto

il

banu-al-Nadr

erano privi di ogni influenza. Intanto Hulayl, molto invecchiato, non


tendosi

pi in grado di compiere

le

funzioni tratlizionaU di aprire e di

chiudere la porta della Ka'bah, aveva consegnato


in

mancanza

sima
b.

le

sen-

le

chiaAd del santuario,

Hubba; dietro istanza della medediede per anche un uomo, per nome, abu GJiubsn Sulaym b. 'Amr

Buwayy

b.

di figli maschi, alla figlia

Milkn

b.

Afsa,

il

quale doveva assisterla e rappresentarla

nelle funzioni solenni del pellegrinaggio (Azraqi, pag. 62).

l'opportunit, che gli

si

presentava e con

100.

il

dono

di

Qusayy comprese

un otre di vino e di

INTRODUZIONE

!JS

7B, 77.

alcuni caineli. riusc a comperare da abu (Jiiubsan

le

ottenendo cosi la direzione effettiva del santuario.

Khuz'ah allarmati dal

da (^usayy,

passo fatto
in

Makkah. presero

le

dei fratellastri

soccorso

chiavi della Ka'bah,

temendo di perdere la posi/ione, elio godevano


armi contro l'intruso straniero: Qusayy invoc il
e dopo un lungo conflitto ottenne l'espulsione dei
e

Khuza'ah da Makkah e la riunione di tutte


imperio. Si narra che una peste scoppiata fra
loro guerrieri, facilitasse molto

le
i

trib Qurasite

^tto

al suo

banu Khuza'ah, decimando

compito di Qusa}'^, e desse alfine ai banu-1supremazia numerica. La maggior parte dei Khuza'ah aljbanil

Nadr anche la
don Makkah, e Qusayy, appena divenuto signore del santuario, si accinse a
fondare la citt e a dare ad essa una regolare sistemazione edilizia e ammiLe trib Quraite durante il dominio di Khuza'ah avevano dovuto
cercarsi un alloggio nelle gole e sulle cime dei monti, che cingono in corona
la citt di Makkah; Qusayy diede ora ai suoi consanguinei le localit abbannistrativa.

donate dei Khuza'ah nelle

una per ogni famiglia

quartieri,

prna volta intorno

gnome anche
ravs

valli di

Mu gammi',

di

santuario.

al

Makkah, e distribu
Qurays furono cos

Da

nuova

Azraqi, pag. 64

Qusayy

il

Qusaw

il

citt (Tabari,

I,

resi, lo

pag. 1092-1095
I,

pag. 231-240,

proclamarono capo

Hism. pagg. 75, 80


il

I,

quale afferma che

potere circa l'anno 440 dell'Era Volgare; Khaldun,

pag. 327. 334-335; Khamis,

co-

o di colui che riun le trib disperse dei Qu-

Caussin de Perceval,

afferrasse

per la

tutti riuniti

questo fatto venne a

suoi consanguinei, grati a lui dei servigi

e sovrano della

\'allate in tanti

le

pag. 173, 174, 175, 175-176; Abulfeda,

II,

Anteisl.,

pag. 186.

La leggenda sull'infanzia di Qiisayj- una di quelle tante finzioni genealogiche dei


Nota 1.
tempi musulmani, inventate allo scopo di accomodare le genealogie secondo i desideri del tempo e legittimare la pretesa discendenza di alcuni uomini, i quali appartenevano ad altre trib, e non avevano
alcun rapporto con quella, alla quale i genealoghi li hanno voluto attribuire. Con questo artificio i
genealoghi hanno creduto di velare fatti storici ed obliterare le traccie di origine straniere di alcuni
eroi antichi, pigliando argomento da alcune consuetudini ataviche dell'Arabia antica. L'argomento
trattato con tutta la voluta ampiezza di prove dal Robertson Smith, pagg. 132-138, e non occorre perci
di ritornarvi sovra. Un caso simile queUo di ALd al-Muttalib (vedi pi avanti S 96).

77.
in

La

precedente la versione mudarita, o

Makkah. Secondo

diverso.

banu Khuza ah

Quando Hulayl

riconobbe

Hubba a

meriti dei

fatti

si

ufficiale,

sarebbero svolti in

b. Hubsiyyali vide crescere l'influenza di

figli

lasciare in eredit

suocero,

modo

Qusayy

del medesmio, fu indotto dall'affetto per la figlia

a Qusayy

la direzione

suprema

l'amministrazione del santuario, toghendo ai Khuza'ah


nella vallata di

degh eventi

il

loro

Makkah. Qusayy, prevedendo l'opposizione

ebbe allora cura di ordire con


101.

della Ka'ljah e

predominio

della trib del

propri congiunti Qurasiti, con

INTfiODUZIONE

^ 77.

cugini KinSiiah, e con

Quda'ah, con

fratellastri

era imparentato

quali

secondo matrimonio della madre, una vasta congiura allo scopo di


togliere effettivamente ai Khuza ah, il dominio su ^lakkah. In seguito agli
per

il

accordi presi segi-etamente fra loro,

rono numerosi

in

Qurays,

Makkah durante uno

Kinanali o

Quda'ah

riuni-

si

pellegrinaggi annuali, I banu

dei

ramo collaterale dei Qurays, per essere stati imparentati anticamente con i banu urlmm avevano per eredit l'ufficio importante delle ceiimonie finali del pellegrinaggio, di
l' I gazali ossia quello di dirigere
trattenere i pellegrini impazienti di partire al ritorno dal monte 'Arafah, di
Sufah, un

avere la precedenza nel lanciare

le pietre

trib riunite di disperdersi e partire

dopo

scegliere tale circostanza per affermare

godimento di questa e

IMiiia,

la

e di dare infine

diritti suoi e della

il

segnale alle

cerimonia di Mina. Qusayy volle

cariche.

altre

delle

sua famiglia al

Al momento tradizionale

di

banu Sufah, secondo la consuetudine, si posero sopra


una delle alture di 'Aqabah nella gola di Mina, ma nell'istante in cui si
accingevano a dare il comando alle trib riunite di separarsi e partire, si
fece iimanzi Qusayy, dicliiar di aver lui quel privilegio e neg ai banu Sufah
licenziare le trib,

il

diritto di farne uso.

teste contro la pretesa

grazie all'appoggio

Scoppi un vivo alterco e s'imialzarono vivaci pr-,


usurpazione di Qusayj'. Si ricorse alle armi

unanime

Kinanah

dei QurayS, dei

e dei

Qusayy

Quda'ah, pot

opporre una resistenza tanto tenace agli avversari, che alfine

Khuza'ah

banu Sufah per non versare altro sangue dovettero cedere e chiedere la
pace. Dalle due parti si convenne di sottoporre la questione a un arbitrato
e le due fazioni accettarono di rimettersi al giudizio, che avrebbe dato Ya'mar

1).

Ka'b

b.

LaN-th b.

Bakr

b.

'Abd Manat

b.

Kinanah. Questi emise

dando ragione a Qusay}^ e stallili perfino che i Khuza'ah


confederati, i banu Bakr, dovessero pagare ai Qurays e ai loro alleati
tenza,

di

sangue degli

obVjligo verso

uccisi,

ma

Khuza'ah

che

Qurays non fossero soggetti

Qusayy doveva poi assumere

rale di tutte le cerimonie intorno al


di

aveva calpestato

diritti dei

parenti dei

prezzo di sangue dai Qurays TFabari,


Azraqi. pagg. 62-63; Khamis,

I,

I,

e
il

loro

prezzo

medesimo

la direzione gene-

santuario e considerarsi

Makkah. Da quel giorno Ya'mar ebbe

al

la sen-

come

il

capo

cognome di al-addkh, perch


Khuza'ah uccisi alla riscossione del
il

pagg. 1095-1097; Hisam, pagg. 79-80;

pagg. 174-175)

(').

Nota 1.
Altrove (tj 36) ho riunito quelle poche osservazioni, che si possono tare su Qugayy
e Bull TO posizione storica, senza entrare in una [discussione completa della questione, che spetta
1 biografo del Profeta. Aggiungeremo soltanto che dal tenore delle due leggende appare evidente
quello, che

abbiamo gi detto

altrove, che cio Qusayy deve essere considerato come un avventusiamo d'accordo con lo Sprenger, nonostante tutto quello che il Muir abbia
k dire in contrario (cfr. I, pag. oc, nota). La prima ragione addotta dal Muir precisamente una di
riere straiiiero:

io

ci

Ufi.

INTRODUZIONE

77, 78.

quelle che si possono rivolgere contro

la sua tesi: la seconda falsa addirittura perch gli rabi


non furono cultori di genealogie (cfr. Introd. 29-31); la terza e la quarta sono futili e
non reggono il confronto con le ragioni, che sono ih favore dell'origine straniera e sconosciuta di
Qusayy.

antichi

Qusayy divenuto ora signore eli Makkali e del celebre santuario con il consenso unanime dei Quray, fu il prinio discendente di Ka'b
nelle sue mani le
b. Lu'ayy, che salisse a questo rango elevato, e riun
78.

grandi cariche, dette a 1-H i g a b a

yvah

a 1-S i q a y a h, a 1-R i f a d a h, a 1-N a d-

h,

a I-Li w a (Azraqi, pag. 64; Khaldun.

pag. 335; vedi

I,

divise la citt in quartieri, nei quali distrilui

Egli

79).

suoi sudditi, assegnando ad

ognuno il suo, e pigliando come norma il luogo, ove ogni trib si trovava
al momento, in cui presero possesso di Makkah dopo l'espulsione dei Khuza'ah (labari,

I,

pag. 1097; Khamis,

I,

pag. 175).

Qusayy fu un energico riformatore intorno al santuario crescevano cosi


folti gli alberi, che davano niolto incomodo nella sistemazione dei nuovi
Qurays temevano di commettere un atto saquartieri; d'alti*a parte per
crilego nell'abbatterli Qusayy, che non aveva simiK superstizioni, prese egH
;

stesso in

mano

uiia scure e abbatt alcune piante, trascinando alfine

sudditi con l'esempio a pulire

il

terreno (Tabari,

tradizione, anche se soltanto parziabnente vera,

I,

Da

pag. 1097).

dobbiamo

inferire che

suoi

questa

prima

tempo di Qusav}' non esistesse una vera e propria citt intorno alla
Ka'bah e che quindi Qusayy fosse il vero fondatore di Makkah (').
La casa di Qusayy divenne il centro del governo, ed in essa ebbero

del

luogo tutte

le

cerimonie pi importanti della vita quotidiana dei Qurays.

Cos invalse l'uso di celebrare in essa tutti

matrimoni;

in essa

parimenti

quando v'era da decidere una questione e da tenere qualche consiglio. Quando si doveva partire per una
spedizione contro un nemico, nella casa di Qusayy aveva luogo la consegna formale dello stendardo della trib ed era sempre uno dei figli di
Qusayy, che aveva l'onore di portarlo in guerra. Quando una fanciulla
amvava all'et di maritarsi (il priino mestruo), aveva luogo una cerimonia

si

riunirono d'ora innanzi

tradizionale, nella quale

sua camicia

al-midra\

anche questa cerimonia


conosciuta con
di Consiglio

si

il

nome

dava

si

di

cittadini,

lacerava pubblicamente indosso alla fanciulla la

portata dalle ragazze prima di divenire nubili;

compieva nella casa

Dar al-Nadwah:

sulla piazza,

in

mezzo

di

Qusayy,

una

la

quale venne

delle porte della

Sala

alla quale sorgeva la Ka'bah,

Qurays solevano trattare anche gli affari privati (Tabari, I, pagg. 1097-1098; Khamis. I, pag. 175). Nessuno poteva entrare nella
Dar al-Nadwah che non fosse discendente diretto di Qusayy, e non poteva

nella quale tutti

103.

INTHODUZIONE

78, 79.

prendere parte alle riunioni se non chi aveva gi quaranta anni (Azraqi,
pag. 65: Khamis, I, pag. 175; Halabi, I, pagg. 19-20; cfr. anche Grimine, I,

pagg.

7-8.

Nota

1.

Vi sono

vero tradizioni, secondo

di Qu^\-\-. In Azraqi, per es. (pag. 47, lin. 17)

tasse la parte inferiore di

Makkah,

e costruisse case di materiale

ma

sono basate su alcuna autorit sicura,

Sono

lin. 18.

79.

in direzione

dipendono da un

di

QaturS, abi-

re dei

Agyadayn

Ci ha narrato un dotto

e sulla

non

(Azraqi, p. 46,

tutte tavole.

Qusa^y

estese talmente la sua potenza, che riun nelle sue

tutte le principali cariche tanto civiU che religiose


1.

era abitata regolarmente prima

Si noti per che tutte le notizie date in quel passo di al-Azraqi

Thanivyah al-Ramadah.

collina

Makkah

le quali

abbiamo notizia che al-Sumayda',

al-Higbah,

la

carica

queste cariche erano

sei

che includeva

sacerdotale per eccellenza,

anche la son^eglianza del tempio

oltre al culto divino

mani

e la custodia delle

chiaNT della Ka'bah (Azraqi, pag. 64).


2.

al-Siqa vali,

la sorveglianza dei pozzi, in ispecie la distribuzione del-

l'acqua potabile ai pellegrini.

L'acqua

tempi del pellegrinaggio veniva

ai

poiiata da lontano, principalmente dal pozzo di


in

una

monte Hiva,

valle del

Khumra;

il

mezzo

Adamo, Kuit Adam,

nelle vicinanze di al-Mafgar, e dal pozzo di

di trasporto erano otri di pelU, caricate sul dorso di

Ka'bah

e l'acqua veniva conservata in cisterne presso la

solevano anche raddolcirla sciogliendovi


pag. 70, hn.
3.

situato

talvolta

miele (Azraqi, pag. 66,

il

cameh,

Quray
lin.

3).

al-Rifadah,

ossia la distribuzione ai pellegrini dei \'iveri, l'acquisto

Quray e dalle quote


fu fondato da Qusayy, il quale

dei quali era pagato dalle contribuzioni volontarie dei

versate dai pellegrini

tenne una volta


^ siete

" gli ospiti di


"

Dio e

Dio e

uomini di Qurays! voi

suo santuario,

gli abitanti del

visitatori del

'^

tempio suo

ma

essi si

pellegiini sono

meritano perci

le

maggiori attenzioni a preferenza di ogni altro ospite; perci preparate per

" essi ^'iveri e


**

ufficio

seguente discorso ai Qurays:

il

vicini di

Questo

stessi.

lascieranno

_.

bevande per
I

giorni del loro pellegrinaggio, o finch essi vi

Quray eseguirono gh ordini

di

Qusayy, e invalse l'uso

ogni anno all'approssimarsi del pellegrinaggio, di mettere una parte della


fortuna di ogni famiglia a disposizione di Qusayy, affinch egli provvedesse

a raccogliere viveri per


tanto in

Makkah che

in

pellegrini; la distribuzione dei

Mina. In seguito

approvata da Maometto e da
liffi

l'

istituzione della

Rifadah venne

come legge per molti secoli i Cauna forte somma annua per questo

lui fissata

ebbero la consuetufline di destinare

medesimi aveva luogo

Hcopo, e l'uso cess soltanto con la caduta del Califfato (Tabari,

Wstenfeld,
pag.

6f5,

lin.

CJiron.

Mekkah,

IV,

pagg.

10).

104.

31-32;

Him

pag.

I,

pag. 1099

83;

Azraqi,

INTRODUZIONE

Dar

4.
si

a 1-N a d

\v

7a.

a h, ossia la presiden25a nella Sala del Consiglio, quando

aniiiiinistrava la giustizia o si decidevano gli affari, che

la coniunii (Azraqi,

pag. 65, Un. 17).

al-Li\va, ossia

5.

nai-e colui

riguardavano tutta

l'ufficio di

portare lo stendardo in gueri-a, o di noini-

che dovesse portarlo, nonch

conservare

l'ufficio di

lo

stendardo

tempo di pace (Azraqi, pagg. 64-67, lin. 17).


comando dell'esercito in tempo di guerra

stesso nella Sala del Consiglio, in

al-Qiyadah,

6.

ossia

il

(HisSm, pag. 80; Azraqi, pagg. 64, 67,

Vi erano anche

altri tre uffici,

lin.

21).

che essendo di minore importanza, Qusayy

permise che rimanessero nelle famiglie, che ne avevano goduto finora.


L'ufficio della

congedo

il

alle

I^azah

turbe dei pellegrini dopo

dei banu Rufah, e quando

Safwan

dit a

famiglia

le feste, fu

ossia

il

Qays

'Aylan?) lasci

(b.

di guidare

diritto

76-77).

Alla

l'ufficio

della

quando
Nasi, ossia

pellegrini,

l'ufficio

del

un altro mese, affinch l'epoca


medesima stagione, fu lasciato ai

intercalare nella serie dei inesi lunari

del pellegrinaggio avvenisse sempre nella

banu Malik

1).

Kinanah. L'anno lunare usato allora dagli Arabi, essendo pi

corto di quello solare di circa undici giorni,


si

mano

lui lasciato in

Signah al-Tamimi (Hisam, pag.

lasciavano Muzdalifah (Hisam, pagg. 77-78). Infine


l'ufficio di

da

ostinso questa famiglia, l'ufficio pass in ere-

discesa da

Muzdalifah,

di

si

b. al-Hai'ith b.

degli 'Ad^\an,

Ifadah

di 'Arafah e di Mina, che consisteva nel dare

mesi destinati

al pellegrinaggio

sarebbero anticipati di undici giorni ogni anno con grave incomodo dei

pellegrini, se in tal

grande

estate.

modo

le feste

finivano nella stagione dei raccolti o del

mesi intercalati servivano a mantenere in via grossolana

l'epoca del pellegrinaggio sempre nella stessa stagione dell'anno (Tabari,

pag. 1098; Caussin de Perceval, Essai Hist.


1 a.

H. 9 e

segg.).

Arali.,

pag. 240;

I,

cfr.

anche

Qusayj^ per introdusse l'innovazione di accendere

fuoco in al-Muzdalifah, quando nella notte

pellegiini

si

I,

il

allontanavano da

cammino, e di questo ufficio


investi la propria fairglia (Tabari, pag. 1105). Qusayy mantenne per tutte
le usanze religiose, che trov gi in vigore in Makkah, e non ritenne oppor'Arafah, affinch essi potessero meglio ritrovare

tuno di mutare

gli

il

ordinamenti esistenti (Tabari,

I,

pag. 1098,

lin.

11)

C).

potrebbe forse concludere che tutte le cariche descritte


da lui meglio organizzate, e regolate in modo preciso
ed uniforme. La tradizione si esprime su questo punto in termini molto vaghi e dalle parole testuali
delle nostre fonti non possibile arguire con precisione, se Qusayy fosse soltanto un innovatore delle
varie funzioni religiose, oppure il creatore delle medesime. Certo soltanto che le tre funzioni della

Nota

poc'anzi

1.

Da

quest'ultima notizia

non furono gi create da Qusayy,

si

ma

e del Nasi preesistessero a Qusayy, se possiamo fidarci della parola della


cariche possibile che egli trovasse alcuni usi gi in vigore, e che regolandoli e organizzandoli meglio ne assumesse quasi la paternit. Non si deve per dimenticare che
non affatto sicuro che Qusayy sia un personaggio storico, e che perci le nostre supposizioni hanno
una base molto insecura. una tendenza comune a tutte le tradizioni presso tutti i popoli di dare
I

gaz ah,

tradizione.

della

Per

Ifadali
le

altre

105.

!i$

INTRODUZIONE

79^2

il merito di tutU gli usi e di tutte le leggi principali, che sono in


popolo esce dalle tenebre della preistoria nella luce dei tempi storici. Difatti le istinecessariamente avere esistito prima di Qusayy.
tuiioiii per abbeverare e nutrire i pellegrini devono
uervh il pellegrinaggio delle trib un fatto di molto anteriore alla comparsa di Qusayy. Kgli pu
avere avuto tutto al pi il merito di una riorganizzazione dei servizi pubblici di aiiprovvigionamento.

o prototipo naiionale

t patriarca

vigore quando

il

probabile invece che egli abbia addirittura creato e fondato le tre istituzioni con tendenze monarchiche della Sala di Consiglio, della bandiera e del comando in guerra. Non faccio nemmeno menioue della prima carica, quella della Higfibah, perch questa deve avere esistito tino da quando
afferr il potere in Makkah e
la Ka"bah ebbe principio. Fu per il godimento di essa che Qusayy
fond

la citt.

80.

successione e bench notasse che

uomo

tutte

figlio

il

natura debole ed incerta,

di

Qusayy

Invecchiatosi molto,

stabil

cariche;

sue

tale

provvedere alla propria

volle

]irimogenito, 'Abd al-Dar, fosse

che dovesse pur succedergli nelera

di

patriarca,

che nessuno pens di fare opposizione

(Tabari,

pagg. 1098. 1099). Qugayy lasci quattro

I,

'Abd al-Dar,
(Tabari,

I,

le

alle

pag. 1091; Azraqi, pag. 65; Khamis,

I,

('),

il

ultime volont

sue

figli e

Manaf, 'Abd al-TJzza, 'Abd Qusayy

'Aljd

godeva

prestigio di cui

il

l'esorcizio

una

figlia, ossia:

Barrah

e la figlia,

pagg. 175, 176).

1.
Questo nome di 'Abd Qusayy un prezioso lapsus calami della tradizione: dagli studi
Wellhausen (Reste Arab. Heidenf, pagg. 1-10) sui nomi arabi theophori si potrebbe quasi
concludere che Qu;ayy possa essere il nome di ima divinit o di un tipo nazionale, mitico, eroico.
Se questo fosse realmente il caso, sarebbe ditficile dar a Qusayy il valore di un personaggio storico
e farebbe crollare tutto il mito intrecciato intorno alla sua persona. I nomi dei Jigli e discendenti di
Qusa vv fino a Hasim non meritano nemmeno il nome di miti popolari sono forse pure finzioni letterario-istoriche di tradizionisti musulmani, che vollero risospingere artificialmente nel periodo preislamico la prima origine della rivalit fra i discendenti di Hn.sim e di Umayyah. Questi due nomi sono
i soli dei quali ci possiamo fidare; questi due uomini hanno forse realmente esistito.

NoT.\

fatti dal

81.
nisse

.s<:;avato

abu Tahb

(Qusayy scav

Makkah

in

in al-Hazurah.

il

si

pozzo detto al-'Agul,

il

primo pozzo, che ve-

trovava in seguito nel Dar

Quando

mor,

Qusayy venne

umm

Hani

bint

sepolto in al-Hagun,

e la sua toinlia, tenuta in grande venerazione, fu oggetto in seguito di devoti pellegrinaggi (Athir, II, pag. 17; Azraqi, pag. 69;

Su Qusayy
gante
il

si

vivaciti'i

Muir,

I,

pu leggere con
il

pagg.

profitto quello che

Caussin de Perceval

pag. 176)-

I,

ne scrive sempre con

ele-

pagg. 231-240, 249-251; vedi anche

cxcix-ccvi, ccxi.in-ccxi.v.

Successori di Qusayy (480-570


82.

I,

Khamis,

Sucondu

alcuiK;

t'onti

cariche maggiori della Hi^abah,

maggiore 'Abd al-Dar,

a.

. V. circa).

Qusayy, prima

del

di morire, lasci

Dar al-Nadwah

e le altre tre minori,

e della Qiydah, al secondo figho 'Abd

e del

della Siqayah,

Manf

Liwa

al

le

figlio

della Rifadah

(Azraqi, pag. 66

Khamis,

pag. 176j. Tale divisione delle cariche fra le famiglie QuraSite dicesi che

manesse immutata

fino al giorno, in cui

lOfl.

tre

I,

ri-

Maometto conquist Makkah a 'Abd


;

INTRODUZIONE

successero

al-Dr

'Uthman,

Higabah senza interruzione

nella

nipote

il

SS 2-85.

'Al)d

al-'Uzza

'Uthman,

b.

il

contrasti,

pronipote

il

figlio

abu Talhah

'Abd al-'Uzza, e infine il figlio di questo fino alla presa di


Makkali nell'S a. H. (Azraqi, pagg. 66-07). Esiste per anche un'altra versione,

'Abdallah

i).

che quella dei paragrafi seguenti.


Nota

1.

La

discendenti del quale,

carica di portasteudardo, a I-li

come vedremo

w a,

rimase pure nella famiglia

'Abd al-Dar,

di

Maometto

in appresso, si batterono a TJlmd contro

e furono quelli,

maggiori perdite. 'Abd Manaf ritenne invece le caricbe della Siqnyah, della Rifiidah e
morte il figlio Hiiim b. 'Abd Manaf tenne la Siqayah e la RifTidah, mentre
'Abd .Sams b. 'Abd Manaf si prese la QiySdah, ossia il comando militare questo rimase nella famiglia
fino alla presa di Makkali nell'S a. H. Cosi narra Azraqi, pag. 67.
che subirono

le

della Qiy:dah: alla sua

Dopo

83.
de Perceval

(I,

morte di Qusayy, avvenuta secondo i calcoli del Caussin


pag. 251, nota 2) verso il 480 a. . Y. il figlio maggiore,
la

'Abd al-Dar, successe nel reggimento


triarca,

ma

Makkah, mentre

vivamente

parte spiccarono

mani

potere effettivo uscisse gradatamente dalle

proprie, pur
torit

d'altra

nondimeno lasciando

al fratello

il

godimento dei

84.

Qusayy divisero ora la citt


pagamento davano alloggio

I figli di

II,

Nessuna

rivalit turb la

comunit makkana finch

ai

visse

morte del quale avvenne, secondo Caussin de Perceval,


l'anno 490 dell'E. V.) e

nemmeno durante

la vita

titoli,

I,

e l'au-

pagg. 335-336).

Makkah

di

quartieri, nei quali dietro

modo

'Abd al-Dar nelle

di

nominale in Makkah (Hisam, pag. 84; Khaldun,

le qualit

minore, 'Abd Manaf. Questi seppe fare in

pi eminenti del fratello


il

dal grande pa-

per effetto della sua natura debole, perde molta influenza sugli

abitanti di

che

cariche tenute

delle

in

nuovi

loro confederati.

'Abd al-Dar

(la

pag. 251, verso

del suo figlio iJthman,

che gli successe senza opposizione nel governo di Makkah. Quando per
ebljoro cessato di vivere tutti

rapi anche

il

figlio di

'Abd al-Dr erano

85.

figh di

Qusayy

'Abd al-Dr, cominciarono

cosi giovani

e l'ambizione dai cugini si

Nota

('),

una morte prematura

primi

da non poter accudire

risvegli (Hism, pag.

dissidi. I nipoti di

agli

affari pubblici,

84).

1.
Secondo alcuni 'Abd Manaf mori a Ghazzab in Siria, durante un viaggio commerEgli aveva sposato 'Atikali bint Hurrah b. Hill b. Falikb al-Sulami, e da essa aveva avuto
quattro figli Hsim, 'Abd Sams, al-Muttalib e Naw-fal (KhamTs, I, pag. 172).

ciale.
i

I figli di

'Abd Manf, ossia 'Abd Sams, Hsim, al-MuttaUb,

e Nawfal, cospirarono per


legi goduti finora dai

mutare

figli e

la successione nelle

cariche e nei privi-

dai nipoti di 'Abd al-D)-, e devolverla neUe

proprie mani, valendosi della circostanza che per la loro maggiore et gode-

un maggiore prestigio sui Quray. Tali aspii'azioni e rivalit


degenerarono alfine in un conflitto vivace, al quale prese parte tutta la
cittadinanza makkana. Una parte dei Qurays abbracci la causa dei nuovi
vano anche

di

107.

jjjj

INTRODUZIONE

8^^

pi degni

aspiranti al potere, rit^'iiendo che essi erano


il

niedcsinio,

al-Dar, considerando la tentata usurpazione dei

ma

casa di 'Abd

ai diritti della

limase fedele

resto delle famiglio Quraite

del

banu 'Abd Alanaf come una

violenza e una ingiust2da, e volendo sovratutto che

venissero rispettate le

ultime volont di Qusayy (Hiam, pag. 84).

36_

Alla

test.a

primo partito

del

si

trovava 'Abd ams,

il

figlio

mago^iore di 'Abd Manaf, alla testa invece di coloro che non volevano mutare

l'ordinamento esistente, v'era 'Amii*


b.

Qusayy.

b.

Qusa\y,

Al primo partito
i

banu Zuhrah

b.

unirono

si

Kilab,

b.

Hasim.

l^anu

b.

'Abd Maiiaf,

banu Asad,

Taym

b.

b.

'Abd al-Dar,

'Abd al-'Uzza,
Hurrah, b. Ka'b e i
b.

Con il partito dei legittimisti


fecero invece causa comune i banu Makhzum b. Yaqzah b. Murrah, i banu
Salm b. 'Ainr b. Husays b. Ka'b, i banu (rumah b. 'Aiur 1). Husays, e i banu
'Adi b. Ka'b. Neutrali rimangono i banu 'Amir b. Lu'ayy e i banu Muharib
b. Fihr. Gli animi dalle due parti si accesero a tal punto, che i membri dei
banu al-Harith,

due

Fihr, b. Malik, b. al-Nadr.

b.

partiti stipularono

pi soleimi accordi per rimanere uniti e concordi

banu 'Abd Manaf prepararono un recipiente pieno


portarono nel tempio di Makkah, presso alla Ka'bah, e

di fronte agli avversari. I


di

profumi,

lo

costrinsero tutti
nuti,

confederati a giurare nuov^amente

introducendo la

mano
ossia

mano

entro

recipiente e

il

patti insieme conve-

poi toccando con la stessa

vennero chiamati

la Pietra della Ka'bah. Perci

al-Mutayyabun

profumati. I banu 'Abd al-Dar apportarono invece nel tempio un'otre

pieno di sangue, e rinnovarono

desimo e strofinando poi

giuramento intingendo

il

egualmente

la

mano

la

palma insanguinata

sulla

nel me-

Ka'bah

(Htm, pag. 85).

l'ale la tensione degli animi, che sta per scoppiare un con 87.
flitto sanguinoso e si prendono tutte le disposizioni per la battaglia immi-

nente.

Per fortuna

ponendo

la

in quel frangente si alzano alcune voci autorevoli, pi'o-

calma e offrendo

di trattare

un qualche accordo, che

potesse

un grave e funesto spargimento di sangue si pi'opone che i banu


'Atxl Manaf venissero inv&stiti della carica di fornire viveri e bevande ai
pellegrini, mentre i banu 'A)d al-Dar si contentassero del godimento degh

evitare

altri tre uffri, osiria lo

stendardo,

la

Sala del Consiglio e

le

chiavi della

Ambedue le parti finiscono con l'accettare la transazione e ha


luogo alfine una divisione pacifica delle cariche attinenti al grande santuario.

Ka'bah.

al

patti conciasi fra

tempo

dell'Lslam,

Azraqi. pag. 07,

il

bench

I,

cessas.se

quale ignora

divi.sione delle cariche


l.falabi,

memljri delle due parti rimasero

alla

il

morte

per in vigore fino

ogni ragione di dissidio (Hism, pag. 85

conflitto dei cugini e sostiene la pacifica


di

Qusayy.; Khaldn,

pagg. 17-18, 179j.


108.

II,

pagg. 335-336;

INTRODUZIONE

88.

88-80.

sulla successione alle cariche godute

I tediosi particolari

da

(jusayv liaimo pressoch verun valore storico e sono tradizioni molto mo-

meno

derne, pi o

ed ampliate per riempire

falsificate,

Qusayy

nella storia degli antenati del Profeta fra


zionisui

le

lacune esistenti

'Abd al-Muttalib

mirarono possibihnente a dimostrare, a dispetto dei

metto appartenesse alla famiglia pi nobile

tradi-

che Mao-

fatti,

Makkah, che

di

suoi antenati

supremo potere in Makkah nella confederazione dei Qurays,


e che perci anche dal punto di \'ista nobiliare Maometto meritasse la missione profetica datagli da Dio. Non toma perci il conto di esaminare criticamente queste tradizioni, che rivelano la natura apocrifa anche con il numero
e con l'inutilit di particolari privi di interesse storico. La miglior cosa che
possiamo fare di passarli sotto silenzio, come fa il grande cronista Tabari,
il quale si contenta di dire (I, pag. 1089) che alla morte di Qusayy, il figlio
avessero goduto

il

'Abd Manaf succedesse

Ri f ad

Siqayahe

della

ah, dando cos a vedere che, secondo Tabari, la successione sarebbe

avvenuta in modo
flitti

padre nella duplice carica della

al

che gli eredi

pacifico, e

sulla divisione delle cariche. Il

come

sulla successione accettandoli

de Perceval,

I,

89.

delle cariche

Muir

combinassero fra loro senza con-

si

(I,

pagg. ccxiv-ccxLTn), narra

tradizioni storiche.

conflitti

anche Caussin

Cfr.

pagg. 251-256.

Ritornando ora alla versione di ibn Hisam, dopo

come

la divisione

'Abd Sams, che viaggiava molto e


fratello Hasim, pi ricco assai di lui,

narrata nel 87,

dimorava poco in Makkah, lasci al


il disimpegno delle due funzioni tolte ai cugini 'Abd al-Dar. Hasiin compi
con molta abilit i nuovi doveri e si rese grato a tutti con una grande
genei'osit siccome per i suoi mezzi personali non erano suficienti a far
;

fronte alle ingenti spese per ricevere e nutrii'e

gersi a tutte le famiglie Qurasite, affinch partecipassero

seguendo cosi l'esempio gi dato da Qusayy

ognuno

di aiutarlo con le loro sostanze,

dun,

pag. 336

II.

Hism, pag.

anche esse

tutti accettarono di

dov

pellegrini, egli

rivol-

alla spesa,

buon grado

in ragione dei propri mezzi (Khal-

87).

Hsim rese anche molti altri servigi alla citt nativa, orga 90.
nizzando per il primo la spedizione di due grandi caravane annuali, l'una
estiva e l'altra invernale; la

prima aveva per destinazione

geva talvolta fino a Grhazzah in Palestina

Yaman

e l'Abissinia. In tal

eziandio

il

mercianti.

l'altra,

modo aumentando

il

l'

la Siria e giun-

invernale, visitava

traffico e

il

gK scambi, aument

benessere e la forimia dei suoi concittadini, per lo pi tutti comIl

suo vero

Hasim, perch

nome

egli fu

il

era 'Amr,

ma

primo che desse

pane e brodo, h a s a m a a 1-th a

si

109.

gli

venne poi dato

ai suoi

il

cognome

di

concittadini la zuppa di

narra a questo proposito che un anno

og

INTKODUZIONE

go^^

Makkixh fosse

da

lUtitta

consegueaza di una lunga

tuia forte carestia,

siccit

una caravana straorper venire in soccorso dei concittadini, Haim organizz


una quantit di farina finissima,
din;iria, si rec in Palestina, vi loinper
una grande quantit di pane,
carne una quantit
macA.>ll un numero considerevole di cameli, prepar con la
pellegrini bisognosi una zuppa con pane intinto
di broilo. e distribu a tutti

daqq,

ritorn a Makkali,

preparare

fece

pagg. 1088-1089; Azraqi, pagg. 67-68;

iness;i(/; (;Hiam,pag. 87: labari,

I,

Kiialdun. n, pag. 336; Khams,

pag. 177). Nel Qur-an,

I,

(evi,

1-2) si fa allu-

sione ai viaggi commerciali fatti d'estate e d' inverno dai (i)uray forse
questi versetti nata la tradizione dei viaggi organizzati da HaSim.
:

da

Questa cousuetudine (^al-Eifadah) di nutrire i pellegrini poveri fu conservata tino


Morto HSsim vi attese il figlio 'A bd al-Muttalib; alla morte
250 a. K.)
viveri, quando divenne signore di Makkali,
il figlio abu TTilib: il Profeta fece provvedere ai
e abu Bakr diventando Califfo mut in legge la consuetudine, ed essa fu osservata da tutti i Califfi successivi (Arraqi. pag. 68: Halabi, I. pag. 19: Khams, I, pag. 177). La carica della Siqayah fu pure
tenuta successivamente da Hti.sim, da 'Abd al-Muttalib e da abu Talib, ma quest'ultimo molto povero,
non ebbe i mezzi per provvedere alle spese ingenti dell'ufficio, e contrasse due forti debiti con il fratello

Nota

tempi
di questo
ai

1.

di al- Azraqi (circa

'Abbs: quando si accorse che non aveva pi nemmeno il modo di estinguere il debito, cede l'ufficio
a 'Abbris, che lo desiderava, in estinzione del debito medesimo: l'ufficio rimase nei discendetiti di 'Abbs
fino al tempo del primo Califfo 'Abbsida al-SaftVib, che rinunzi all'esercizio di quel diritto. (Halabi, I,
pag. IH; KhamTs,
figlio

Umayvah,

I,

Harb

dei <^urayA a l'hud (Halabi.

91.

La Qiyadah pass successivamente nelle mani di 'Abd Sams, di suo


Umayyah, e infine di abu Sufyiin b. Harb il quale eljbe il comando

pag. 177>.

poi di

b.
I,

pag. Ut; KliamTs.

I,

pag. 178).

Hasim ed 'Abd Sams erano

e tanto essi che

il

loro fratello pi

due

figli

maggiori

di

giovane al-Muttalib, erano nati dalla

moglie di 'Abd Manaf, detta 'Atikah bint Murrah al-Sulamiyyah


Xawfal, era nato invece da un'altra moglie di 'Abd

tello,

Waqidah,

quattro

'Abd Manaf,

l'altro fra-

Manaf per nome

occuparono in Makkah una posizione influente

fratelli

ognuno a modo suo si distinse per vari servigi resi alla comunit inakkana.
Haim li super tutti in questo riguai'do e si dice che egli ottenesse patti

speciali per le sue caravane,

(muluk al-Sam

dell'impero gre<;o

cristiana dei ianu (ljassn


di

commercio con

identico on
der\'i

le

il

'Al)d

wa-1-Rura), e con

Sams

governatori cristiani
i

principi della trib

dal canto suo conclu.se un trattato

Nawfal concluse un patto

quali gli permisero di recarsi in Persia per ven-

merci d'Arabia, mentre infine al-MuttaUl) stipul un trattato con

accumularono

mati

con

trattati

Nagi (Negus) di Abis.sinia

re Sassanidi,

principi llimyariti del


si

concludendo

gli

92.

mezzogiorno d'Arabia. Grandi furono

in tal

modo

al-Mu^abbirun

Durante

vana attraverso

uno

la citt di

un grande mer(^t^>;

egli

quattro

(Tabari,

I,

fratelli

le ricchezze,

vennero perci anche

pag. 1089; ibn Durayd, pagg.

che

cliia-

9, 23).

HaSim pass con la caraYatljrib (poi al-Madinah), ove ogni anno si teneva
fenn nel recinto detto dei Nabatei, comperando
dei suoi viaggi in Siria,

.si

no.

INTRODUZIONK

vendendo merci

e si trattenne

tersi in viaggio. In

si

92.

qualche giorno nella citt prima di rimet-

questa circostanza egli ebbe occasione di osservare la pre-

senza di una bellissima donna, e quando, spinto dalla curiosit, chiese infor-

mazioni sul conto di

lei,

venne a scoprire che era una certa Salma bint 'Amr

Zayd, della stirpe di al-Na^gr, un tempo moglie del capo Uhayhah

b.

al-Cxulah,

ma

poi divorziata dal marito, dopo avergli generato due

Ma'bad. Hasim

di famiglia

anche

innamor della donna, e quando ebbe appurato che era


chiese in matrimonio. La bella Salma chiese anche

si

nobile, la

la di lui famiglia, e quale posizione egli occupasse in patria, accett

proposte e fu concluso

matrimonio. Salma mise per come condizione

il

che qualora divenisse incinta, avesse

compagni

di

della sposa.

and

Makhzum

di

Terminate

Makkah, si ferm
moglie Salma gli

di

tiimonio, secondo

le

lientre
Siria.

egli

la

I,

parenti

menandosi appresso

part

Kh azragiti
la

moglie e

suoi affari commerciali e nel viaggio di ritorno a

Makkah, la
condizioni del ma-

in Yathrib. Giunto in

quali essa aveva diritto di partorire in casa dei genitori.

alla sua partenza,

l'accompagn a Yathrib, e

sua assenza nacque


il

ivi la lasci,

viaggio dirigendosi una seconda volta verso la

il

nome

di

'Abd al-MuttaUb, al quale


Saybah al-Hamd, perch aveva capelU grigi.
il

figlio

intanto in Grhazzah in et di 20 o 25 anni durante quel me-

desimo viaggio, senza pi rivedere


(Tabari,

rivel di essere incinta e gli ricord le

nascendo venne dato

Hsim moriva

Hasim

nuovo qualche tempo

continuava

Durante

come pure

e di Sahjn,

le feste,

in Siria, vi slirig

Hasim acconsent

cUritto di partorire in patria presso

che erano una quarantina di Quray delle famiglie

di viaggio,

'Abd Manaf,

il

Alla festa nuziale, im1)andita in Yathiib, Hsim invit

la propria famiglia.
i

'Amr

informazioni sul conto di Hsim e venuta a sapere quanto fosse nobile

lei

le

figli,

Ij.

pagg. 1082-1083

assistesse al parto della

la

moglie e senza conoscere mai

Hism, pag. 88,

il

inoglie e la lasciasse

Khaldun, H, pag. 337; Khamis,

I,

il

figlio

quale narra invece che

con

il

(')

Hasim

neonato in Yathrib;

pagg. 177, 178, 179).

1. I particolari drammatici sulla morte di Hasim, che rende l'ultimo respiro senza rivemoglie e senza conoscere il figlio, hanno una somiglianza molto sospettosa, con i dettagli narrati
sulla morte di 'Abdallah, padre del Profeta.
Sono ambedue favole inventate posteriormente alla morte
di Maometto. Il Robertson Smith prende in esame il matrimonio di Hasim (pagg. 85, 127 e cfr. anche
pag. 133) ed osserva giustamente che le circostanze speciali, e le condizioni contrattuali di esso ne
determinano la natura particolare, molto diversa da quella dei matrimoni che si concludevano nei
tempi storici secondo le leggi dell'Islam. Abbiamo cio una reminiscenza del sistema antichissimo del
matriarcato, quando l'unione quasi libera fra uomini e donne, rendeva impossibile la ricerca della paternit, e quando la parentela si stabiliva soltanto per via di donne. Il matrimonio di Hasim con Salma fu
quindi certamente quella forma temporanea di matrimonio, detta mut'ah, o mit'ah, secondo la quale
il contratto nuziale era temporaneo, la donna rimaneva in grembo alla propria famiglia, ed essa disponeva dei figli, alla paternit dei quali nessuno aveva diritto di pretendere, perch appartenevano alla
tribii della madre e non a quella del padre. Nel caso nostro abbiamo dunque un fatto, molto comune
in Arabia antica, di mercanti, che viaggiavano in paesi stranieri, contraevano matrimoni della durata

Nota

dere

la

111.

INTRODUZIONE

92-W.

le parti, ritoniavauo in patria e non ai davano pi


che avessero potuto generare con tiuolle unioni fortuit*.
Nei primi tempi dell'Islam la memoria di si fatte condizioni era ancora viva in tutti, ed i genealoghi
quantit di tnte discendenze, e per colmare lacune nei loro fragili
sf> ne servirono per eomhimire una
edifici di sistematica genealogia nazionale. Nel caso presente i genealoghi si prefissero il compito di
dimostrare che 'Abd al-Muttalib appartenesse ai Qurays, e non fosse uno straniero in Makknh. I
viaggi di Hsim porsero il destro di inventare l'aneddoto del matrimonio con Salma, velandolo abilmente in modo da cancellare la vera natura del matrimonio e da non farlo comparire come una di
qut<Ile forme poi proibite in tempi musulmani. Qualchecosa di simile fu inventato dai genealoghi per

di pochi mesi, e scaduto

pensiero,

il

periodo convenuto tra

della sposa temporanea, n dei

u^-

figli,

la provenienza non legittima di Qusaj-y (vedi JjJi 36, 7t nota). Il matrimonio di Hsim
con Salma pu forse essere un fatto vero, ma rimane certo che in ogni caso, per la natura stessa
del matrimonio, la paternit di 'Ahd al-Muttalib fosse una cosa, alla quale nessuno pot e nessuno
pens di pretendere: Salma avr avuto e prima e dopo Hasim altri mariti con il sistema mufah, dai
quali pu essere rimasta incinta di 'Abd al-Muttalib, e l'uso antichissimo di .\rabia escludeva assolu-

accomodare anche

tamente in casi simili ogni ricerca di paternit.

Prima

93.
in

di questi eventi, e nel periodo fra

Makkali erano avvenuti alcuni

Hasim

rispetto,

il

con

il

quale

stato r in\dia del suo nipote

e l'altro,

molto gravi. L'influenza, di cui godeva

fatti

un viaggio

suoi concittadini lo trattavano, avevano de-

Umayyah

b. 'Aljd .Sanis h.

'Abd Manaf,

quale

il

avendo una fortuna molto minore dello zio, godeva di minore influenza: nono.stante tutti gli sforzi di competere con lui, non era mai riuscito nell'intento
di cflFuscare la preemiienza dello zio

ed

le critiche

sarcasmi degU

t^ntando di sospingerlo

eminente e per

J'er

altri concittadini.

l'et

il

di dieci

esilio

Ivhuza'i,

rango

il

e la

\'incitore avreb1>e

fra le

lasci

la

zio,

sua posizione

la

ma

sfida,

il

mantenne pi viva che mai.


accettarono di venire ad un
allestito un festino, facendo

perdente avrebbe dovuto sottostare ad

il

Hasim

Makkah

il

prete al-Kaliiii al-

e dcliiar che a lui spettava

maggiore influenza in Makkah.

Umayyah

tale insuc-

male possibile dello

anni da Makkah. Arbitro fu scelto

quale diede ragione a

banchetto, e
94.

due parti

conflitto, le
il

da

la questione, la

macellare cinquanta cameli, mentre

un

sul \'ivo

oramai avanzata, non pot accettare

pattuendo che

arbitrato,

il

soltanto a destare

ad accettare un duello. Hasim, per

Hasim, invece di sopire

terminare alfine

riusci

Punto

ogrd misura e incominci a dire tutto

cesso, perde

rifiuto di

Umayyah

Hasii

perci

tliede

per dieci anni (Tabari,

I,

primo

il

il

grande

pag. 1090).

Questa, secondo la tradizione, l'origine prima della rivalit

due famiglie

di

Him

e di

Umayyah,

rivalit, dalla

quale non molti

anni dopo dovevano nascere grandi guai e guerre sanguinose; la tradizione


senza

dubbio una invenzione di tempi posteriori, quando

dere, che l'antagonismo fra le

Anche

due famiglie rimontasse

ragioni intrinseche rilevano

le tra<lizioni

il

il

conflitto fra

tre viveva ancora 'Abd Aams,

Haim
il

tempi pi antichi.

Hasim

fosse

il

primo dei

12.

Umayyah: non

tutte

fratelli

e suo nipote avrebbe avuto luogo

[)ailre di

volle far cre-

carattere apocrifo della .storiella

sono unanimi neiraflformare che

a morire, perci

ai

si

men-

verosimile

che

INTRODUZIONE

Umayj^ah aspirasse

primato in Alakkah, mentre vive\a ancora

al

al quale in ogni caso

(jS

avrebbe spettato

diritto di

il

competere con

il

W-b6

padre,

Hasijii.

evidente poi la finzione tendenziosa e partigiana nel voler associare

due
nomi di Hasim e di Umayyah in un conllitto personale e porre in evidenza che fin da quei tempi remoti il primato in Makkah spettasse alla famigUa
di Maometto e dei Califfi 'Abbasidi. La tradizione fa parte di quella classe
invenzioni tradizionistiche,

di

primo secolo della

fine del

l'altra tradizione

ITmayyah, che

Hasim

di

(Tabari,

pagg. 55-56)

I,

un

la

grande lotta

politica

alla

Alla stessa classe appartiene eziandio

Higi-ah.

consimile di

finisce

durante

sorte

conflitto

fra 'Alxl

al-Muttalil) e

l.larb

b,

parimenti con un arbitrato tutto a vantaggio del figlio


pag. 1091
ctr. anche Goldziher, Muhainmed Studien, I,
:

f^l

Nota 1.
Convengo con Io Sprenger che in Ha.sim si possa riconoscere un personaggio stx>rico,
perch colui, dal quale la vasta t'amiglia, che pretese di essere quella del Profeta, volle prendere il
nome (cfr. Introd. 35). Pi di questo sul conto suo non si pu dire con certezza, perch sarebbe forse
pretendere troppo attribuirgli storicamente i pretesi servigi resi a Makkah, si potrebbe per arguire
che il fatto di avere scelto il nome di Hasim per denominare una vasta famiglia come fu quella dei
ban Hasim, provenisse effettivamente dalla buona memoria da lui lasciata nella citt nativa. Su HSim
si pu anche leggere il Muir, I, pagg. ccxlvii-cclii
e Caussin de Perceval, I, pagg. 266-268.
;

95.

Dei

quattro

figli

di

'Abd Manaf

il

primo a morire fu Hasim,

come abbiamo gi detto, cess di vivere in (Ihazzah nella Palestina


poco tempo dopo mori anche 'Abd Sams in Makkah e venne sepolto in Agyad
poi mor Nawfal in Sahnan sul cammino, che conduce da Makkah nell' 'Iraq,
e infine al-Muttalib a Radman nel Yaman. Alla morte cU Hasim le due cariche

il

quale

riunite della
tello (Tabari,

mls,

Rifdah

e della

Siqayah,

passarono a al-Muttalib, suo

fra-

pag. 1091; Hism, pagg. 87-89; Khaldun. H, pag. 337; Kha-

I,

pag. 178).

I,

96.
presso la

Intanto
madre

il

giovane aybah al-Hamd ('Abd al-MuttaUb) cresceva

in Yathrib

banu al-Harith

b.

dava:

il

in questa citt lo vide

ima volta un uomo

dei

'Abd Manaf, mentre aybah, allora in et di soli sotte o


otto anni, giocava con gli altri fanciulli della medesima et e gareggiava
con essi nel tiro del giavellotto. Quando colpiva nel segno, il ragazzo gri(le

"

Io sono

figlio di

Hasim

io

sono

il

degU al-Batha
famiglie Qurasite). Il makkano

figlio del principe

parti basse di ]\Iakkah, ove abitavano le

mara\T[gLiatosi delle parole del fanciullo, lo interrog e gli

Saybah
tria

il

gli rispose di essere figlio di

makkano raccont a

colpito

da

Hasim

al-Muttalib le

domand

chi fosse;

'Abd Manaf. Eitomato in paprodezze del nipote aybah e lo zio,


b.

quello, che veniva a sapere, esclam: " Io

non voglio pi vedere

la

al-MuttaUb in fatti
mia famiglia, finch non ho ricondotto mio nipote
mont subito sopra un camelo, e parti per Yathrib, giungendo m questa
"

...

"

113.

INTRODUZIONK

^<jW.i7.

verso

citti'i

cadere della notte

il

banu 'Adi

nel recinto dei

al-Naggar trov

b.

avbah, che giocava a palla con i compagni e lo riconobbe subito per la


grande soniigUanza con il defunto Hasini. Si rivel al nipote, e avendo saputo
da alcuni presenti, che la madre non avrebbe mai permesso al figlio di lasciarla,
<ri

pai-tire subito

propose di

mont

camelo dietro

sul

con

allo

lui,

zio.

Saybah accett,
verso Makkah, senza dir

e di ritornare in patria.
e part

con

lui

nulla a sua madre.

Makkah

al-Muttalib arriv a

Makkani presero

Muttalib

Diede

clii fosse.

ragazzo. al-MuttaUb,

al-Hazwarah, vi

sei'vo,

tutti: "

servo

lo

piccolo aybali

il

comper un mantello,
di riunione dei

in

lui

sulla

la

'abd

casa propria,
il

nipote

al-

li ).

moghe Kha-

interrog sul conto

e ne
banu 'Abd Manf
rivest

(''

fu visto

'abd, e domandarono a

E un mio

quale parimenti

la

lasciato

dusse prima al luogo

quando

fresco;

anche quando giunto a casa, incontr

Sahm,

b.

un

fanciullo per

al-Muttalib rispose a

la stessa risposta,

digah bint Sa'ld

il

il

con un fanciullo seduto dietro di

al-Muttalil) arrivare sul camelo,


i

pighando

sui banchi all'ombra,

Makkani stavano
sella,

nelle ore pi calde del giorno, nelle quali

si

del

rec a

quindi lo con-

e poi in giro per

Makkah; quanti li incontravano, esclamavano: " Questo il


servo di al-Muttalib ('abd al-Muttalib) . Per questa ragione anche pi
tardi, quando al-Muttalib rivel chi fosse veramente il fanciullo, i Makkani
continuarono a chiamarlo 'Abd al-Muttalil) e il nome di Saybah cadde
tutte le

di

\'ic

in lisuso

(')

(labari.

I.

pagg. 1083-1084; Khaldun,

II,

pag. 337; Khams,

I,

170\

pafj.

accenniamo alle ragioni che fecero nascere la tavola sull'origine


Pi degno di nota, che la presente leggenda bene im])erfettamonte
asconde l'origine straniera di 'Abd al-Muttalib, il quale probabilnuaite non fu u tglio di Ha.sim, n
discendente da Qusayy. Abbiamo cosi tanto in Qusayy, quanto in 'Abd al-Muttalib (non prendo in considerazione Ma'add, perch troppo remoto) due interruzioni visibili nella pretesa discendenza da Nizr
b. Ma'add b. 'Adnan. L'aver preso il nome di banu Hiisim, e non di banu Saybah o banii 'Abd alMuttalib, tradisce nei membri della cosi detta famiglia del Profeta l'esistenza possibile di un dubbio
sull'autentica discendenza di 'Abd al-Muttalib da Hiisim. Tutto incertezza in questa genealogia: su
ncHsuna notizia possiamo fare assegnamento.

Nota

del

1.

Altrove

(cfr. S4)

nome, 'Abd al-Muttalib.

97.
talib

Esiste per anche un'altra versione del fatto

venne a sapere che in Yathrib viveva un

and subito a prenderlo


senza

il

ma

non

consen.so della madre.

tenne solo a stento

il

al-Muttalib

Una

la traduzione, fu di reintegrare

spettavano della eredit patema

*Abd Manaf

si

perch Saybah
si

permesso di ricondurre

pag. 1034; Hiam, pag. 88).

b.

lo rapi,

il

rivol.se
il

nipote,
la

suo fratello Haim,


si

rifiut di partire

perci a

nipote a

prime cure

delle

dopo

figlio di

quando al-Mut-

Makkah

di

Haim,

il

e ot-

(Tabari,

di al-Muttalib,

'Abd al-Muttalib, nei

morte

Salma

I,

prosegue

beni, che gli

fratello

Nawfal

era appropriato quello che avrebbe dovuto spettare a 'Abd

114.

INTRODUZIONE

al-Muttalib

Nawfal oppose perci una viva resistenza

e siccome nessun

makkano voleva prendere

'Abd al-Muttalib

pote,

As'ad

b. 'Ixlas

Makkah

in al-Abtah, vi trov 'Abd al-Muttalib, che gli era venuto incontro.


i

ni-

materni in Yathrib. abu

al-Naggari parti con ottanta cavalieri verso

pagnati da 'Abd al-Muttalib

98.

alle pretese del nipote,

parte alla quistione fra zio e

rivolse per aiuto agli zi

si

it7,

t^j

guerrieri al-Na^gar

si

e giunto

Accom-

recarono al luogo, ove

stava seduto Nawfal, in mezzo agli altri capi dei Quray, e lo irnacciarono

non rendeva

di gravi rappresaglie, se

tava per

diritto.

Intimorito

come testimoni
Nota

1.

La

impegno

(^urays presenti
tradizione

una contradizione; in principio

che a questo spet-

minacele, Nawfal cede alle richieste di

dalle

.'Abd al-MuttaUl), e prese solenne

al nipote quello,

di restituire ogni cosa,

(Tabari,

(')

I,

chiamando

pagg. 1084-1085).

non pu essere accettata senza gravi dubbi, perch contiene

in s

che al-Muttalib mettesse il nipote in


possesso di quello, che gli spettava nell'eredit del padre, sicch poi non si comprende a che cosa si
possa riferire il litigio fra 'Abd al-Muttalib e lo zio Nawfal; si noti inoltre, che 'Abd al-Muttalib venne a Makkah in et di soli sette o otto anni, mentre i fatti narrati non potrebbero essere verodi essa detto esplicitamente,

che quando 'Abd al-MuUalib fosse stato gi uomo o almeno maggiorenne, vale a dire molti
anni dopo il suo arrivo in Makkah dopo la morte di al-Muttalib. Data poi la natura nobile e generosa
di questo, quale la tradizione lo descrive, improbabile, che avrebbe tollerata un'usurpazione indebita
del fratello Nawfal a danno del nipote 'Abd al-Muttalib. La storiella forse una corruzione di tempi
posteriori di qualche tradizione autentica di dissidi famigliari fra gli 'Abd ManTif, e che la corruzione
'del vero sia dovuta all'iuiuenza degli 'Abbisidi, che miravano sempre a gettare lo scredito su tutti i
rami della famiglia, che non discendevano da HaAim e cosi indirettamente creare l'impressione, che il
solo ramo di Hsim fosse degno del potere supremo, mentre gli altri rami, fin dai tempi pi remoti
con le loro azioni disoneste, si fossero manifestati indegni e malvagi.
simili,

98.

Da un'altra tradizione, riportata da Tabari

appare evidente che questo


in

Makkah dopo

non

la

vivesse pi che

morte
il

qualunque ne fosse

litigio,

di

al-j\Iuttalib,

solo Nawfal,

il

(I,

pagg. 1086-1088),

l'origine, scoppiasse

quando dei figh

di

'Abd Manaf

quale come noto, fu l'ultimo di

essi

a morire. Dalla detta tradizione apparirebbe che il motivo fosse il possesso


di alcuni fondi urbani indebitamente tenuti da Nawfal. Altrove detto per
esplicitamente (Tabari,
al-Muttalib succedesse

I,

pag. 1088), che alla morte di al-Muttahb, 'Abd

allo zio

nelle

due cariche della

Rifadah

della

ed strano che nonostante la posizione eminente, che egli godeva per questo motivo, avesse bisogno dell'aiuto dei suoi parenti materni
di Yathrib per far valere i propri diiitt; tale tradizione toglierebbe ogni

Siqyah,

che von'ebbe provare la posizione emiente di 'Abd alMuttalib in Makkah, e il rispetto e la stima, dalla quale era cii'cujidato
nella citt nativa. Tale olibiezione fu fatta anche dai priini tradizionisti,
valore

ma

si

all'altra,

cred di confutarla, facendo notare che

dov ricorrere agli abitanti

Makkah,

e a pi

di

forte ragione

Yathrilj

il

Profeta ]\Iaometto stesso

per lottare

contro

suoi cugini in

sarebbe verosimile che 'Abd al-Muttalili

115.

ri-

jjj

INTltODUZIONK

iW-lOO.

corresse a tale aiuto (Tabari,


di siffatto ragionamento,

I,

pag. 108G).

inutile confutare

la

inanit

quale dimostra solamente la poca attendibilit

il

'Abd al-MuttaUb e Nawfal. Se invece si volasse accettarla come vera, devono essere per lo neno esaggerate, e forse
anche false, le altre tradizioni, che narrano come 'Abd al-Muttalib, alla
moiiie dello zio al-Muttalib, succedendo nelle due predette cariche, acquidella tradizione del litigio fra

una posizione predominante in Makkah (Tabari, I, pag. 1088). Se


dobbiamo credere alla tradizione, 'Abd al-MuttaUl) avrebbe acquistato fra i
stasse

suoi concittadini

una posizione tanto eminente

goduto di tanta

e avrebbe

influenza, che nessuno dei suoi antenati potrebbe essergli paragonato (Hisani,

pag. 91). In favore

un

tradizione di

della

litigio

Nawfal. avvenuto dopo la morte di al-MuttaUb, sta

fra

'Abd al-MutraUb, e

non

fatto

il

trascurabile

che 'Abd al-Muttalib possa essere stato uno straniero non Qurasita, ed abbia
preteso a pi di quello che perci gli spettava.

99.

Secondo

la tradizione, nei

tempi pi

anticlii,

Ka'bah era rimasto lungamente nelle mani dei G-urliumiti


vagit loro

attir

su di essi

l'

ira

Dio,

di

dominio sulla

il

quando

la

mal-

decimati da alcune grandi

Makkah in mano agli avversari (i banu


Khuza'ah e i banu Bakr b. 'Abd Mant b. Eannah), l'ultimo capo dei (xurhumiti, 'Amr 1). al-Harith
Mudd al-(jurhumi, prima di lasciare per
sempre il santuario, seppell nel pozzo di Zam-zam una parte del tesoro
alibandonare

sventure, dovettero

1).

due famose gazelle d'oro e

della Ka'bah, ossia

tuario (Hisam, pag.

7.3;

detto, erroneamente,

'Amr

il

Tabari,

I,

pag. 1132:

Rabi'ah

V).

h.

la pietra

angolare del san-

ove invece

Hrithah,

il

cfr. prec.

-urhumita

72). Durante

lungo dominio dei banu Khuza'ah in ^lakkah fu perduta ogni traccia,

Zam-zam, specialmente sacro, perch


era quello scoperto da H^ar, la madre di Ism'il. Nessuno era pi stato
capace di rintracciare il menomo vestigio della sorgente, sicch una delle

tanto del tesoro, quanto del pozzo di

cariche principali del tempio era divenuta appunto quella di apportare l'acqua

per

pellegiini

da sorgenti lontane da Makkah. Uno

'Abd al-Muttalib fu di aver saputo rintracciare il luogo


aveva esistito e inaugurarne nuovamente l'uso per
K)Mt<:

pag.

100.

Hiam, pag.

Si dice che

del tempio.

grandi meriti di

preciso,
i

ove la sorgente

pellegrini (Tabari,

I,

71).

'Abd al-Muttahb scoprisse l'ubicazione della

genUi dietro ispirazione avuta in

mura

dei

La prima

un sogno, mentre dormiva presso

sor-

alle

egU ebbe il sogno, gli parve di udire


uno che gli dicesse
Scava Li principio non comprese l'ordine udito, ma
essendosi addormentato altre due volte nel medesimo luogo, ed avendo avuto
altre due apparizioni consimili, non gli fu pi possil)ile di fraintendere il
volta che

'^

116.

INTEODUZIONE

100-102.

significato della ispirazione divina e inizi gli scavi.


togli nel

sonno trovavasi fra

due

Siccome

il

luogo indica-

i Quray gli fecero


violenta opposizione, perch in quel luogo essi solevano compiere appunto i

'Abd

loro sagrifici.

Isaf e Na-ilah,

idoli,

al-Muttalil) insist e persever nel

due celebri gazelle d'oro,


rimanente del tesoro, sepolto

trov sotterra

corazze e

il

le

lavoro,

finch alfine

-Qala'iyy ah,

spade al

le

dall'ultijno (jurhumita,

.signore

Makkah, cinque secoli prima (Tabari, I, pag. 1088, Hiam, pagg.


Khaldun, II, pag. 837 Khamls, I, pagg. 202-204 Halal)i, I, pagg.
di

Quray, gelosi del grande successo ottenuto da 'Abd al-Muttalil).

contestare

il

le

91-94,
43-46).

gli vollero

possesso del tesoro ritrovato, e per calmare l'irritazione dogli

animi, 'Abd al-Muttalib dov acconsentire a dividere la roba trovata, tirando

a sorte con

le freccie,

rirlo e la sorte decise

secondo l'antico uso arabo.


che

il

La

fortuna continu a favo-

tesoro venisse diviso fra lui e

il

santuario, mentre

Qurays rimasero senza niente (Hisam, pag. 94 Halab, pagg. 46-47).


'Abd al-Muttalib continu ora lo scavo e giunse alfine all'acqua
101.

di
i

Zam-zam;

grande scoperta dest pi viva che mai l'invidia dei Quray,


quali fecero nuovamente difficolt a che egli avesse diritto di abbeverare i
la

pellegrini con l'acqua della sacra sorgente.

felicemente superata da 'Abd al-Muttahb,

il

Anche qusta opposizione venne


quale d'ora innanzi rimase solo

nel godimento del privilegio esclusivo di dare ai pellegrini l'acqua della fonte
di Isma'il (Tabari,

fece fondere le

I,

pag. 1088). In

armi trovate nel

memoria
con

tesoro, e

sime costru una' porta per la Ka'bah

del felice evento, 'Abd al-Muttalib


il

materiale estratto dalle mede-

egli fiss poi le

gresso della Ka'bah, la quale fu cos fregiata per la


d'oro f) (Tabari,
al
il

pozzo di

I,

al-Muttalib costru

I,

pag. 47). Presso

un abbeveratore per agevolare

lavoro di distribuzione di acqua ai pellegrini (Halab,


Nota

all' in-

prima volta con ornamenti

pag. 1088; Hisam, pag. 94; Halab,

Zam-zam 'Abd

due gazzelle

I,

pag. 48).

secondo la tradizione, il primo ad appendere oggetti di valore


divinit. In seguito il Califfo 'Umar, alla presa di Mada'in
Kisra, ricevette, nella parte del bottino mandatogli dai conquistatori, due mezze lune, hilalan, (in
oro) e le fece appendere alla Ka'bab. Il Califfo Umayyade 'Abd al-Malik b. Marwan, conformandosi
a questo uso, vi appese due samsah (dischi di metallo a forma di sole?) e due coppe di vetro
(qadahayn min qawarir): il Califfo al-Walid b. Yazld vi dedic un trono, sarlr; il Califfo
'Abb3sida al-Saffah, una scodella (di marmo?) verde (sahfah kliudr); il Califfo al-Mansr, una
antica bottiglia di vetro egiziano (al-qarrah al-fir 'awniyyah); il Califfo al-Ma-miin mandava
ogni anno pietre preziose (yaqutah) legate insieme con catene d'oro, da appendere alla Ka'bah durante le feste annuali del grande pellegrinaggio Halab. I, pag. 47). Una tradizione posteriore accusa
abii Lahab, zio di Maometto, di aver rubata una delle gazelle d'oro trovate nel pozzo di Zamzam, per
comperarsi del vino da una oaravana proveniente dalla Siria (Halab. I, pag. 47).
1.

intorno alla

'Abd al-Muttalib

Ka'bah

in

omaggio

fu,

alla

102.

aveva un

Al tempo della scoperta del pozzo

figlio solo, al-Harith,

abu-1-Harith (Hisam, pag. 94),

Zam-zam, 'Abd al-MuttaHb


dal quale aveva preso anche il cognome di

ma

dopo

117.

fatti

di

precedenti gli nacquero molti

102,

altri
(1)

INTltOUUZlONE

\m.

tliili

da Fatiinali

'Abdallah,

biiit

'Ainr

pi giovane

il

di tutti

Profeta Maometto,

nato nel 24*

pag. 967: Khanis,

I,

(4)

Aidz

b.

pag. 206):

b.

'Imran

i figli

anno del regno


al-Zubayr,

(2)

(5) 'Atikah, (6) Barrah,

'Abd al-Ka'bah,

Makhzum

b.

gli naccjuero:

avuti da Ftimah, e

])adi-e del

AnuirAvu (Tabari,

tli

1,

abu Talib 'Abd Manaf,

(3)

Uinaj'niah, le tre ultime

(7)

Kulayb b. Malik
b. 'Amr b. 'Amir b. Zayd Manat
(8) al-'Abbas e (9) Dirar. Da Halah bint
Uliayb ). 'Abd Mai\af b. Zulirah b. Kilali b. Murvah b. Ka'b b. Lu-ayy:
(10) Hamzab, (11) al-^Iucja\\\vam, (12) (jahl detto al-(!hayda([. e la femmina
Habib b. Suwat:
(13) Safiyyah. Da Samra bint (jrmidab b. Hugayr b. Riab
(14) al-Harith, il maggiore dei suoi figli. Da Lubna bint Hagir b. 'Abd
Manf b. Datir b. Habasij^^ah al-Kliuz'iyyah (15) abu Labab 'Abd al-'Uzza.
Le altre tre figlie, menzionate da HiSam, ossia (16) umm Hakim, (17) al-BaydS
e (18) Ar\va, sarebbero nate, secondo la medesima fonte, da Fatimah bint
'Amr, gi menzionata (') (Hisam, pag. 69; Khamis. I, pagg. 179-180;
femmine

(Tiibari,

pag. 1073); da Nutaylah bint (janab b.

I,

I).

Halab.

I,

pag. 52)

(2).

Nota 1.
Oltre a questi figli esiste anche il nome di un altro, Qutham, che mori in et di
nove anni, arrecando un grave dolore al padre. Ci avveniva tre anni prima della nascita di Maometto
(Halab, I, pag. 110; cfr. 124, nota sul nome di Maometto).
Si dice che 'Abd al-Muttalib fosse il primo ad inaugurare la consuetudine del
Nota 2.
tahannuth o ritiro nelle solitudini selvagge del monte Hira durante il mese di Ramadn, mentre
allo stesso tempo faceva distribuire viveri ai poveri ( Kh amis. I, pag. 179; cfr. pi avanti, 208 e nota).

103.

Durante lo scavo del pozzo di Zam-zam, 'Abd

al-Muttalib aveva

dovuto sopportare molte vessazioni per parte dei Qurays, perch egU era
assistito

da un

figlio unico, e

senza parenti numerosi, ai quali ricorrere per

aiuto ed appoggio nel conflitto con


fu indotto a fare

possedere dieci

un

si

Dio

voto, che qualora

Quando 'Abd

schi, tutti giunti all'et virile,

quando

concittadini.

Da

gli avesse

tali

esperienze egli

concessa la fortuna di

maschi, capaci di proteggerlo, ne avrel^be sagrificato uno

figli

presso alla Ka'bah.

j)rima,

solo,

al-Muttalib divenne padre di dieci

egU annunzi ad

essi

era trovato in condizioni molto

il

voto fatto

difficili e

figli

inolti

penose, ed

maanni
figli

accettarono di sottostare alla volont del padre e a sottomettersi alla decisione della sorte per la scelta di colui, che avrebl>e dovuto essere sagrificato.

Tirando a sorte con

le freccie, usc

di 'Abd al-Muttalib, e

il

il

nome

di 'Abdallah,

il

voto,

figlio prediletto

Maometto il genitore dolente


quando le proteste degli altri figli

futuro padre di

accingeva a porre in esecuzione

il

dei (^uray indussero 'AVxl al-Muttalil) a soprassedere alla decisione ed

sultare

il

si

a con-

parere di una indovina, che viveva in Khaybax. Questa decise che

'Abd al-Muttalib
volta uscis.se

il

doves.se tirare

nome

a sorte fra

il

figlio e dieci

del figlio, dovesse tentare di

118.

nuovo

cameli ed ogni qual


la sorte e

aggiungere

INTRODUZIONE

altri dieci caineli al

cameU;

toccato ai

il

numero precedente, e continuare finch la sorte avesse


numero che questi avrebbero raggiunto dopo le vario

che la divinit

prove, era fiuello

richiedeva in

al-MuttaHb. i-itornato in Makkah, segu

nove volte usci di seguito


tirata la freccia

^ lOa, 104.

il

dei cameli,

nome
il

compenso

le istruzioni dell'

di 'Abdallah, sicch

numero

di

questi

del

indo^dna

quando

'Abd

figlio.

per ben

alfine

venne

era salito a cento. 'Abd

un grande festino, al quale in\dt tutti i Qurays


quanti Arabi si trovavano in Makkah; da quel giorno in poi fra i pagani
accett il numero di cento cameli, come l'equivalente deUa vita di un

al-Muttalib ijiibandi allora


e
si

uomo

pagg. 1074-1078; Hism. pagg. 97-100; ZDMO. voi. VII,


pagg. 33-34, ove ibn Sa'd narra i fatti in un modo diverso nei particolari,

ma

(Tabari,

I,

eguale nel contesto;

Khamls.

Khaldn,

pagg. 206-207)

I,

pag. 337;

II,

Halab,

I,

pagg. 48-50;

(i).

Questa tradizione non pu essere prosa nel suo senso letterale e deve
considerarsi come un'amplificazione leggendaria di qualche incidente nella
vita di

'Abd al-MuttaUb, durante

rilevare le contradizioni fra

le

sue lotte con

Qurays.

superfluo fare

dettagli di queste leggende e le affermazioni

contenute in altre precedenti. Alludo cio all'asserzione che 'Abd


godesse in
dalle

Makkah

di

una inflenza maggiore

di qualsiasi suo antenato

una posizione

di inferiorit rispetto

agli

altri

lungi dal reggere un'autorit vera sui suoi concittadini.


tradita

da

povera.

invece

due ultime tradizioni ( 100-101) risulterebbe che 'Abd al-MuttaUb

trovasse in

al-^Iuttalil>

s,

bene per osservare che

conflitti

posteriori per gettare scredito su quelli,


;

tradizione

si

rivelando che la famiglia di 'Abd al-Muttalib fosse debole e


continui fra 'Abd al-MuttaHV)

QurayS, narrati nei pai-agrafi precedenti, possono

Profeta

La

si

Quravs, e fosse

essere, vero, invenzioni

che dovevano fare opposizione al

potrebbero per anche essere una memoria confusa di lotte sostenute

da 'Abd al-Muttalib quale straniero

in

mezzo

ai

Qurays, prima di

farsi

una

posizione.

Nota 1.
La leggenda del sacrifizio di 'Abdallah molto probabilmente una invenzione della
feconda fantasia di ibn 'Abbas, l'autorit principale, alla quale dobbiamo tutti i particolari, or ora
narrati in succinto. Anche gli scrittori musulmani hanno sentito che nella leggenda vi fosse qualche
cosa di non naturale, e che sembrasse una ripetizione di un celebre passo della Bibbia. Essi hanno poi
osservato giustamente che 'Abd al-Muttalib non ebbe mai dieci figli viventi allo stesso tempo e che
la moglie Halah, che gli partor quattro figli, si uni con lui in matrimonio poco tempo prima della

morte di 'Abdallah. Quando 'Abd al-Muttalib ebbe i figli da Halah, 'Abdallah non vivi'va pi
KhamTs, I, pag. 207). E noto inoltre che Hamzah, lo zio di Maometto, era pi giovane del suo
nipote, e l'altro zio, 'Abbas, era pi giovane ancora di Hamzah (v. Khamls, I, pag. 207, lin. 25).
(cfr.

Superata questa prova dolorosa 'Abd al-Muttalib si affrett a


104.
dare una moglie al figlio 'Abdallah, unendolo in matrimonio con Aminah
bint

Wahb

b.

'Abd Manaf

b.

Zuhi'ah

b.

119.

Kilab

b.

Mun-ah,

figlia del

capo dei

104.

INTRODUZIONE

lOfi.

dopo

baiiu Zuhrab. Tre giorni

matriiuomo, iiiiiiah rimase incinta di Mao-

il

metto. La tradizione aggiunge molti altri particolaii riguardanti questo matri-

monio, ossia la grande bellezza di 'Abdallah, che aveva acceso di amore tutte
le fanciulle di Makkah. il desiderio manifestato da varie donne di unirsi con

matrimonio per un simbolo profetico, che gli splendeva in fronte, e


che scomparve tre giorni dopo il matrimonio, quando egli senza saperlo aveva
orenerato Maometto. Intanto 'Abd al-Muttalib si univa in matrimonio con
lui in

Hlah

Wuhayb

bint

Manaf

'Al)d

b.

due connubi verniero celebrati

allo

tempo (Hisam. pagg. 70, 100-101 Tabari, I, pagg. 1079-1081 Athir.


n, pag. 2; Khaldun. II, pag. 337; Halab. I, pagg. 53, 61; Khamis, I, pastesso

gine 207-208)
Nota
genda

di

1.

(1).

Come esempio

posteriori possiamo accennare alla legTubTlah nel Yaman, che si innamor pazzamente

delle esaggerazioni di tempi

Kahinah

una indovina

della stirpe di

di 'Abdallah distinguendo sul suo volto la luce profetica, e offri cento cameli per sposarlo (Halab,

1.

pagg. 208-209). Infine citiamo il persiano MirVhond (II, pag. 4, lin. 7), che
quando 'Abdallah ebbe preso moglie, duecento fanciulle dolci di labbra, parlanti parole di miele,
per l'intensit della passione amorosa e per lo strazio della separazione di 'Abdallah, si gettarono sul
giaciglio dalla disperazione e morirono! . Non citiamo altre favole o leggende; questi due saggi

Khamis,

pag. 63;

I,

basteranno. Cfr, anche Khamis,


inventate da ibn '.\bbs.

105.

(I,

pag. 208,

ove

lin. 9)

si

'Abdallah, poco tempo dopo

per affari commerciaU, e al ritorno giunse

rimanere per curarsi e


senza pi rivedere la
j)olto

ivi

Khaldun.

II,

App.

4.;

ammalato

prima della nascita del

mano

in

rec in Siria

si

Madinah,

Halab,

Dar

figlio.

ivi

dov

Egli venne

al-Tbi'ah, che

dritta di chi entrava (Tabari,

Hism. pag. 102; Athir,

1081.- 1082;

assurde leggende sono tutte

matrunonio,

.Dar al-Nabighah, o

il

vava nel Dar al-Sughra a

il

tali

pure cess alfine di vivere in et di trenta anni

mogUe

nel cimitero presso

vede che

I,

pagg.

I,

pag. 340; Khaldun,


54,

68;

ffliamls,

I,

si

se-

tro-

I,

pagg. 980,

II,

pag. 337;

pag. 211).

La

Makkah, ebbe visioni,


preconizzanti la grandezza dell'uomo, che essa doveva dare alla luce (')
(Him, pag. 102 Athir, I, pagg. 339-340 Halab, I, pagg. 54, 63 Khamis, I,
pagg. 209, 21 Ij. Secondo al-Wqidi, Aminah ebbe un solo figlio da 'Abvedova Aminah, rimasta incinta di

Maometto

dallah,

il

quale a

pag. 70: Khamis,


NoT.v

1.

Fra

le

in

.sua
I,

volta

non ebbe

pag. 211)

altre mogli, u altri figli (Halab,

(^j.

leggende sulla gravidanza di

e secondo la quale la concezione di

I,

Aminah

Aminah ve

n' una che rimonta a ibn 'Abbas,

quella stessa notte tutti gli


animali appartenenti ai Qurays pronunziarono parole annunzianti il grande evento ( Kh amis, I, p. 210;
Halab, I, pag. 01. In quella medesima notte furono miracolosamente gettati in terra un'infinit di
idoli (11. rx:.). l'nn tradizione afferma 'he la gravidanza e il parto durassero tre ore sole (Halab, 1, p. 66).
N'/TA 2.
Dicesi che 'Abdallah lasciasse ben jKJca fortuna: una schiava abissina, .^ymau
Barakah al-Haba-iyyah, cinque cameli e alcune pecore (Halab, I, pag. 71; Khamis, I, pag. 212).
fu rivelata dal fatto che in

120.

BJTEODUiilONE

jj

lOfi.

Le tradizioni sull'infanzia, i viaggi e il matrimonio di Maometto.


Lo sbuAio dolla biogratia di Maometto, od in parbicolar modo
106.

quello dei primordi e dei motivi della sua missione profetica, stato sempre

argomento

di vivo

anche presso

interesse

niaggiore di tanti studi stata l'opinione che


storico e palese della genesi d'una
il

caso

Maometto

di

fosse

quello

Lo

scrittori occidentali.
nel!'

Islam

grande religione:
rarissimo

d'un

si

si

stimolo

avesse \m esempio

cio

ritenuto che

Profeta storico creatore

d'una nuov^a religione in piena luce dei tempi storici. Tale


concetto ha sembianza di poggiare sul vero mentre i principi del Zoroastria-

(leggi: impostore)

Buddismo, ed anche

nisrao, del

in fitte nebbie leggendarie,


critici

ed

indiscreti, l'Islam

cospetto di

tutti,

ed in

che

ci

dell"

fede Cristiana, sono avvolti

che ascondono molti invidiosi veri agli sguardi

ha l'apparenza

modo

di essere nato, per cosi dire, al

tanto palese, che pare

relativa sicurc'zza tutte le varie

evoluzione

le origini della

fasi del

si

possano studiare con

suo sviluppo. Sulla genesi e sulla

Islam abitiamo, vero, un'infinit di notizie particolareggiate,

difettano nella storia di altre religioni

V Islam perci anche quella

maggiormente il fianco a critiche demolitrici, ma l'abbondanza delle notizie non ci deve illudere sul loro vei'o valore. La maggior
parte dei biografi europei di Maometto si lasciata ingannare da sole apparenze, ed caduta \'ittima di una illusione. L'errore di tanti emeriti e
celebri scrittori ha generato poi molti pregiudizi, dei quali ancora oggi si
religione, che presta

risentono gli effetti nella letteratura popolare su

problema della nascita

Maometto

e sull'Islam.

si

presenta, in verit, in forma assai

complessa ed in circostanze molto oscure:

lo studio accurato e coscienzioso

Il

delle fonti

ha

rivelato grandi

dell'

Islam

ed impreviste

difficolt,

ha esposto tante e

taU manipolazioni posteriori, ha rintracciato la cooperazione di tanti nuovi


elementi prima sconosciuti, che la verit sulle origini prime dell'Isim rimane
oggid pi nascosta a noi, che non lo sembrasse agli animi troppo fidenti e
supei'ficiali dei nostri predecessori.

tare che la

mente

massima

ci interessa,

Da

questo studio v'eniamo cio a consta-

oscurit avvolge precisamente quel fatto, che maggior-

l'evoluzione cio psicologica dell'animo di Maometto,

le

ragioni che lo mossero a iniziare la grande missione, e le cause vere del suo

grande

trionfo.

L'esajne

su

delle tradizioni

questo

soggetto porta ad uno

conclusione decisamente negativa, vale a dire quello che esse

ci

narrano,

precisamente quello, a cui non delibiamo prestar fede, e gH elementi del vero

sono da rintracciarsi per tutte altre


alcuni

punti

Prima

della

gli

ostacoli

opposti

vie,

alle

tanto intricate e

nostre

memoranda Fuga a Madlnah

piamo, e quel poco che la tradizione

ci

121.

ricerche

difficili,

che in

sono insuperabili.

pressoch nulla di certo sap-

narra talmente avviluppato e

ti-a-

INTRODUZIONE

106-108.

visato

da

che la verit vera

iiifluonzo posteriori,

donati per lo pi a teorie e a congetture.

quando

storia,

che destano

intime,

sue fasi pi

le

guenza logica

La

primo comprende

uno

L'Islam entra nella luce della

e sotto alcuni rapporti anche quello

come documento umano, sono gi


fatto
il
resto non fu che una conseda Maometto e da hii applicate pratica:

stato teocratico.

biografia di

Maometto

pu dividere

si

in tre periodi:

anni dalla sua nascita al giorno in

gli

annunzi

tradizione,
il

premesse poste

delle

nelle funzioni di

107.

sfugge e siamo abban-

nostra maggiore curiosit

la

passate. Il passo pi grave era gi

mente

ci

alla famiglia le sue idee religiose

il

la

secondo abbraccia

Makkah

periodo di lotte e di persecuzioni partigiane in

secondo

cui,

il

tino alla

Fuga;

Madlnah fino alla


morte. La divisione non del tutto arbitraria perch in ognuno dei periodi.
Maometto, subendo l'influenza di nuove cii'costanze esterne e di nuove e

il

terzo corre dalla fondazione dello

presenta sotto tre aspetti diversi.

forti passioni, si

ora

ci

dobbiamo occupare,

principali,

con

stato teocratico

mancano

gli

elementi

quali sarebbe possibile di ricostruire la figura di Maometto,

dello

fasi

le

primo periodo, del quale

Il

quello pi oscuro, perch ci

inconsapevole del suo grande avvenire,


narrare

in

spirito

con

quali

soltanto

potremmo

suo fino al principio della missione divina.

L'oscurit modesta dei piimi quaranta anni di vita la causa precipua di


tale

lacuna che
stesso

penose incertezze e timori.


il

a noi non riescono a colmare.

non si cur mai di farne menzione, forse rifuggendo egli


ricordare un periodo, nel quale si matur il suo spirito attraverso

Maometto
dal

le tradizioni arrivate fino

Fu un pudore analogo a

ama mostrare

quale non

le

imperfezioni

ed

quello dello scrittore,

vacillamenti

facolt creatrici nel periodo di incubazione. T cronisti orientali

l'importanza della lacuna, e animati dalla venerazione per


loro fede, accettarono per vere, o addirittura inventarono,

il

delle

hanno

sue

sentito

fondatore della

molte leggende

non deve insistere per non


tenuissima del vero nascosto forse in mezzo ad esse. Per

fantastiche e favole oziose, sulle quali lo storico

smarrire la traccia

non cadere

in

fatto errore

siamo

costretti

a disl)rigare in

poche parole

quelle brevi riflessioni, suggerite dall'esame delle tradizioni sull'infanzia di

Maometto, e

ci

contentiamo di premetterle come introduzione sommaria

versione di quelle leggende, che sono

biamo incluso

meno

discoste dal vero, e che noi ab-

nei paragrafi seguenti.

Gi nei paragrafi precedenti (v.


degli antenati di Maometto, abbiamo espresso
108.

alla

origini nobili del Profeta ed

abbiamo cercato

tj
i

32 e segg.), a jiroposito

nostri dubbi sulle pretese

di dimostrare che

con

gli ele-

menti, che possediamo, lecito di considerare tutto ci che riguarda la nascita

122.

INTRODDZIONE

come

e le origini di Maometto,
natali di lui

anche agli

finzioni o leggende, o di riconoscere

come una incognita

altri

K 108.

medesimi dubbi

insolubile. I

si

veri

estendono

connessi tradizionalmente con la nascita di Maometto,

fatti

vale a dire, principalmente, alla famosa jSpedizione

Non v'
orientale di Maometto, la quale non includa un cenno pi o meno
questo evento per ogni buon musulmano esiste un nesso intrinseco-

biografia
esteso di

doli' Klefant<3.

fra la nascita del Profeta e la repulsa miracolosa degli Aljissini, perch secondo
la versione tradizionale la citt e

distruzione,
partoi-ire. I

il

Makkah vennero minacciati di


trovava in Makkah sul punto di
mano di Dio venuta ad interporsi

santuario di

mentre la madre del Profeta


musulmani riconoscono quindi

umane

direttamente nelle faccende


e

il

si

la

per proteggere

il

suo Profeta nascituro,

santuario, che quel Profeta doveva restituire al culto primitivo, al solo

vero, del

Dio unico, Allah.

Nella leggenda di Abrahah e degli Abissini

si

deve quindi ricercare, pi

che una verit storica, un tentativo leggendario di glorificazione della Ka'ljah,


e,

musulmani non hanno avvertito questa incongruenza), preciglorificazione della Ka'bah pagana con tutti i suoi idoli, che Dio

strano a dirsi

samente

la

(i

in questa circostanza prese sotto alla sua protezione e salv

da distruzione.

Per quanto mitica possa giustamente essere considerata tutta

la storia della

spedizione,

non

fatto storico.

come

le

esclusa la possibilit

vero che

il

Caussin de Perceval

autorit cristiane tutte

attacco contro

che sotto al mito

Makkah Q), ed

non facciano

(voi. I,

la

vero eziandio che

si

asconda un qualclie

pag. 145), ha notato

menoma menzione
abu

Salili,

il

di

un

quale dov

certamente avere conoscenza del mito musulmano, dalla sua fonte, Tabari,
serbi parimenti silenzio su questo

punto, nella sua descrizione della chiesa

di San'. Si potrebbe per arguire che gli scrittori cristiani abljiano taciuto

l'evento per

peggio

il

fatto

che

gli Al)issini, cristiani

anch'essi, avessero avuto la

d'altra parte la ragione fortissima in favore dell'esistenza d'un fatto

Maometto nel
Qur'n (cv), menzionandolo ai suoi uditori e seguaci, come un fatto a tutti
cognito. In ogni caso, se vi un nucleo di vero, abbiamo che fare con grandi
esaggerazioni da parte degli storici orientali, e con numerose interpolazioni di
fatti unaginari, mai avvenuti.
Che gli Abissini abbiano costruito una cliiesa a San'a per competere con
storico primitivo, base della leggenda,

la

il

cenno che ne

fa

Ka'bah, mia fiaba puerile di tardi tempi musulmani, inventata per dare

l'impressione, che anche ai tempi pagani

importanza mondiale.
chiesa,

Non

perch la notizia

parte cristiana

la
f), e

ci

la

Ka'bah

fosse

un santuario

di

nennneno sicuro che gli Abissini fondassero la


viene soltanto da fonte musulmana e non da

natura tendenziosa della notizia,


123.

ci

costringe ad esclu-

INTKODUZIONE

l,^

ilerla

da

Fra

oiii i-onsitleraziono.

non

la spe.iivdone,

pu

vi

La

gli emissari abissini

lati:

la visita alla chiesa di

Arabi

pretlicare agli

o costi-uzione della cliiesa, o

rapporto alcuno.

essere

sua puerilit anche in altri

esisbiMiza,

la

San'a

ma

ti'adizione tradisce la

ebbero cio ordine

ili

queste prediche pote-

vano essere soltanto rivolte agli Arabi cristiani, perch quelli pagani non
a\Tebbero mai pensato a visitare una cliiesa cristiana, e si pu perfino dul)itiiro, ohe i cristiani di San'a avrebbero mai permesso a pagani di entrare
Prima- di poter indurre

nel tempio per timore di desecrazione o di furti.

pagani a venire
ptirola. e se

tempio

al

davvero Abrahah mandasse missionai- in giro

convertire pagani con

ohiesa

nuova

il

solo scopo d'aumentare

fra

membri benemeriti

essere che

il

numero

il

di San'a, questo governatore abissino

ben singolare

Pu

bisognava convertirli

di San'a,

di ci

pei-

non

si

mondo

il

fa

per

dei pellegrini alla

assumerebbe una posizione

dglla fede cristiana.

grande splendore della chiesa, forse restaurata, am-

da Abrahah, o dagli Abissini, abbia fatto nascere V idea


nei musubnani, che gli Abissini mirassero a competere con la Ka'bah, la
pliata ed abliellita

severa semplicit della quale faceva vivo contrasto con


nel tempio cristiano di San'a.
il

in realt fra

questi

due eventi non

esist

mai legame alcuno.

Yaman,

tentarono forse qualche spedizione infelice dal

possesso, verso

una

coiuiesso la

ristauro della cliiesa con la spedizione dell' Elefante,

costruzione o

sini

accumulati

musulmani possono quindi aver

tesori

il

mentre

Grli

Abis-

di cui erano in

Higaz, per punire qualche trib molesta ai confini o per

come vorrebbe Procopio.

finta spedizione contro la Persia,

signori della parte pi bella, pi ricca e pi ferace d'Arabia,

che a settentrione del

Yaman

Gli Abissini

dovevano sapere

paese era dei pi orridi, inospiti e deserti,

il

e pressoch impossibile a conquistare, perch privo di abitanti sedentari.


essere che durante

d'oggi

una

di queste spediidoni

Turchi padroni del

Yaman)

l'esercito

qualche grave flagello come la peste o


piglio nelle schiero dei soldati

con

il

(come ne fanno tante

il

abissino venisse

vainolo,

il

al giorno

colpito

quale gettasse

numero spaventoso

Pu

lo

da

scom-

delle vittime.

Nota 1.
Al Nsldeke spetta il merito di aver rintracciato un passo di Procopio (De Bello
Pfrnro, L, p. 20, edizione di Bonn, 1833, p. 104, 107), nel quale narrata la conquista del Yaman per
opera deijli Abissini, e nella quale si fa allusione alla Spedizione dell'Elefante. Il fatto notevole per
sul quale il NOldeke {Genchichte der Perxer pag. 200, 201, nota 4), non ha forse posto sufficiente attenzione, che la spedizione organizzata da Abrahah, e che poi falli, era diretta non gi contro Makkah,
ma contro Persiani. Da Procopio infatti siamo informati che poco tempo prima del quinto anno del
i

refpio di Ohistiniano, forse verso

Abi-

ialchf

anno dopo

il

630

a.

E.

tempo non

V.

avvenisse la conquista del

Yaman

per opera degli

mandasse un ambasciatore per


aoiitad istigare gli Abissini ad aggredire la Persia dal mezzogiorno, mentre egli muoveva
gm dal !ettnt rione. Siccome la grande gnerra fra Giustiniano e il re Sassanida AnSirwn ebbe
pnncipio nel &10 a. E. V., probabile che poco tempo dopo lo scoppio di quella guerra disastrosa per
i Greci, avveni-we l'ambasciata di Giuliano. Procopio prosegue a narrarci che
Abrahah rispondesse a
OiastiniaDO ripetendo spesso le promesse di invadere la Persia, ma che solo dopo infiniti indugi si
.

(il

iirecisatoi, Giustiniano

124.

INTEODUZIONE

decidesse al firle a partire: 7cf is [lovov TfiJ-JM^sia; ?5ajnv*s


role alludono senza dubbio alla Spedizione dell'Elefante; se

108, 109:

ir.'.im

e')f)'>s

i-syiipr/aev.

Queste jJOChe pa-

Abrahah voleva mettere

in esecuzione il
piano impossibile di invadere la Persia, come lo pregava l'Imperatore Giustiniano, l'unico cammino
possibile, per via di terra, era quello che passava- vicino a Makkah e per la valle Wad al-Bummah

Doughty, II, pag. 329, e D. G. Hogarth, The Nearer Kant,


lunghissimo e militarmente assurdo. Giustiniano, ignaro
delle vere condizioni geogratiche d'Arabia, aveva una conoscenza molto confusa della posizione relativa del Yaman e della Persia: d'altra parte gli Abissini non possedevano navi da poter tentare una
spedizione per mare e uno sbarco sulle rive del Golfo Persico. Tutto il progetto era una pazzia. Di
questo si accorse bene Abrahah, il quale cedendo alle iterate insistenze dell'Imperatore organizz una
spedizione, ma appena incominciata, la abbandon repentinamente, dando cosi origine alle pi meravigliose ed inverosimili dicerie. Il laconismo di Prooopio non esclude per la possibilit di un'epidemia,
lo scoppio della quale abbia fornito a Abrahah un ottimo pretesto per rinunziare alla spedizione, ed
agli Arabi abbia offerto il motivo di tutta la leggenda degli uccelli lapidatori degli Abissini.
Nota 2.
abii Salili l'Armeno (pag. 139 del testo arabo; pagg. 300-301 della versione inglese)
menziona il nome di Abrahah al-Asram, o Ibrhim, vicer del Negus di Abissnia, come l'edificatore
della chiesa ma la fonte di abii Salili, secondo la sua stessa confessione il nostro cronista arabo
musulmano Tabari, sicch non possiamo considerare in questo caso l'autore Cristiano come corroboratore del musulmano. Procopio non fa cenno della chiesa. E noto del resto quanto numerosi fossero
Cristiani nel Yaman ai tempi di Maometto, ed in un'epoca pi antica si vantassero non solo di
vescovi, e di vescovadi, ma anche di martiri e di persecuzioni da parte dei pagani. Eusebio (Hixt. EccL,
VI, pag. 33), menziona molti vescovi arabi, e due sinodi dei medesimi, mentre noto che in SanVi
(cosi devesi interpretare la parola Zanaatha in Harnack, Die Mi.mion, pag. 447, lin. 20) esistesse un
vescovo arabo cristiano molto tempo prima di Maometto. E certo quindi che vi dovesse essere una
chiesa degna di un vescovado. Per altri particolari sul cristianesimo in Arabia antica vedi Harnack,
Die Minsion, pagg. 445-448.
antico affluente del

London,

1902, pagg.

fiume Eufrate

tJH,

(cfr.

71-V2, 76); viaggio

11 nome di Spedizione dell'Elefante deve avere per origine


109.
da qualche fatto realmente avvenuto possibile che gli Abissini possano
:

avere menato con loro uno di quei pachiderird,

molto

difficile

ma

il

fatto

rimane sempre

a spiegare e ci per vari motivi. Chi ha viaggiato in India ram-

menter bene quale enorme quantit di foraggi

sia

consumata ogni giorno

da quei grossi pac'hidermi, e quali complicazioni e quante


necessit di trovare

il

difficolt offra la

cibo e l'acqua sufficiente per nutrirli e dissetarli. Se

questo un problema molesto anche nelle parti dell'India, ove abbondano

non abbiamo

foraggi,

deserto

come

forse

ragione di supporre che in un paese arido e

quello al nord del

Yaman, regione senz'acqua

e inospite perfino

menare un elefante? V' poi un'altra difficolt


la quale infirma ancora la supposizione che un elefante possa avere marciato
su Makkah gli elefanti aifricani non si lasciano domare facilmente, anzi
da alcuni si ritiene perfino che non siano affatto domabili. E una questione
aperta ancora e non risoluta, se gli elefanti menati da Pirro in Itaha

})er

cameli, sia possibile di

fossero affricani o indiani, e lo stesso

si

guerre dei Cartaginesi, dei Tolomei,

di

nianza
ossia

di

un

Cosmas Indicopleustes
secolo

prima

di

dica degH elefanti menzionati nelle


Griugurta e di Giuba.

che nel

Maoinetto,

gli

VI

abitanti

secolo

La

dell'Era

dell'Etiopia

testimo-

Volgare,

ignorassero

completamente l'arte di catturare e domare gli elefanti (cfr. Voyagenrs Anciens


et Moderms, pubhs par M. Edouard Charton, Paris, 1867, voi. Il, pag. 29 e
126;

INTRODUZIONE

Sioy.

P. Armandi,

Histoire

Militaire des

consideri che l'Etiopia era

Numidi

il

solo

Uphats,

paese

potessero prendere elefanti alTricani, e

l'arte di prenderli, dobbiamo concludere che


venissero tutti dall' India. L'elefante indiano

molto docile;

Fenici e

1843, pag. 12). Ora

Paris,

atfricaiio

donde

siccome

fino

l'U Abissini,

a uno dei

quali,

come

Cai-taginesi e

ignoravano

gli Abissini

gli elefanti usati dagli anticlii


si

doma con grande

facilit

ed

Cartaginesi, possessori di grandi navi, potevano

facilmente trasportare anche gli elefanti da Ceylon

Mar Rosso

si

poi'ti

noto,

Non

Egiziani.

o dall'India, su per

cos facile

non possedevano una

il

poteva essere per

flotta

(/),

mi sembra

mandare una nave speciale in India per


prendere un elefante di gueiTa da usarsi nei deserti d'Araljia. Come si vede
da queste poche riflessioni, comunque si giri la questione, ci implichiamo in
strano che

si

dessero

il

lusso di

complesse e inestricabili.

iliflRcolt

Dobbiamo per riconoscere che gi ai tempi di Maometto esistesse la


leggenda della distruzione di un esercito degli ashab a I-fi 1 (Qur-an c*v, 1),
o compagni dell'elefante, per mezzo di uccelli ab ab il portatori di pietre fatte
di terra cotta (siggil), o pietre infernaU, come lo traduce il Dieterici [Handwrterbuch zum Koran. pag. 72,b), ma il senso del passo quranico oscuro.
L'espressione ashab a 1-f 1 usata da Maometto mi fa pensare, che la parola
possa essere sorta da qualche emblema o insegna portata dai soldati abissini,
ma intanto il testo del Qur'an, bene notarlo, non fa menzione n di un
attacco contro Makkah, n che l'esercito fosse composto di Abissini (^). Alla
seconda ommissione forse lecito dare poca importanza, perch soltanto
Abissini avevano allora

ommissione

pi

mezzi militari per invadere

notevole, perch

se

l'attacco

Makkah, Maometto non avrebbe mancato

Higaz,

il

fosse

stato

ma

gli

prima

la

contro

diretto

di dirlo cliiaramente e di fare uso

pi ripetuto della leggenda per mettere in evidenza l'opera di Dio in difesa


del proprio santuario. Si potrebbe per anche obbiettare,

che Maometto non

volesse rilevare la contradizione (inavvertita dai tradizionisti) di porre Dio a

difensore

ili

un santuario, dedito ancora,

al culto l>arbaro di idoli,

al

tempo, in cui predicava Maometto,

ed in possesso dei suoi peggiori nemici,

Possiamo per (concludere, che

il

germe fondamentale

della leggenda

Quray.
si

trovi

nel Qur'an, che l'allusione indiretta e succinta fattane

da Maometto dimostri

come

come

essere

suoi uditori fossero tutti al corrente di essa e


di

data non remota.

leggenda popolare

ai

Ignoriamo quale

tempi di Maometto,

ma

l'evento dovesse

tenore vero

della

possiamo ritenere con

sicu-

fosse

il

rezza che tutto quello, o quasi tutto (quello che

non troviamo nel Qur-an


debba essere interpolazione o finzione delle .scuole tradizionistiche musulmane molte posteriori a Maometto, e redatto ad usum Delphini
("').

126

INTRODUZIONE

il

lOS, 110.

Pura leggenda la marcia degli Abissini fino ai dintorni di Makkah,


convegno fra Abrahah e 'Abd al-Muttalib, e la storia dell'Elefante ingi-

nocchiato. L'epidemia, che decim gli abissini de\'e essere


prima di arrivare a Makkah e deve aver disorganizzato

durante la marcia a

punto che

tal

pi possibile e tutto l'esercito

si

scoppiata molto
le

forze abissine

proseguimento della medesima non fu


disgreg molto prima di aver raggiunto lo
il

scopo della spedizione.


Nota
Marco

l'elefante di

per

1.

Il

Polo, che gli

ofiFre

Abrahah

Tuie (Marco Polo, III

edizione, voi. II, pag. 43-1) esaminando la notizia data da


Abissini usassero in guerra gli elefanti, arriva anch'egli alla conclusione, che
non possa essere stato un elefante affricano, ma bens uno indiano. Que.sto fatto

anche grandi

possedessero navi, e ohe

difficolt
il

infatti

sappiamo da Tabari,

Negus per poter invadere

il

(I,

Yaman

pag. 92G,

lin. 8)

che

gli Abissini

non

fosse costretto a rivolgersi all'impera-

tore bizantino per le navi necessarie al trasbordo delle truppe attraverso

il Mar Eosso. Gli Abissini


servendosi delle navi mandate dall'Egitto dall'imperatore Bizantino. NOldeke
(Gexchichtc der Perser, pag. 188, nota 1) d molti particolari sulla spedizione delle navi egiziane, le quali

sbarcarono nel

Yaman

erano sessanta in numero,

e pai-te di esse

erano navi commerciali

e non da guerra. Da Procopio (1. e.


fossero usate dagli indigeni soltanto barche leggere non
ricoperte di pece, n costruite con l'aiuto di chiodi, ma soltanto di legnami legati strettamente assieme

pag. 101) appuriamo poi che nel

Mar Eosso

con corde. Queste imbarcazioni erano usate dagli indigeni, dice Procopio, perch v'era la superstizione,
che nel Mar Eosso esistesse una grande calamita, che poteva succhiare a s il ferro delle navi e cosi
sommergerle. Procopio aggiunge che questa una favola, perch egli sapeva come molte navi dei Eomani
(Greci) costruite regolarmente con tavole e chiodi di ferro navigassero quei mari senza subire alcun
inconveniente. Egli ritiene giustamente che l'assenza di ferro neUa costruzione delle navi indigene fosse
dovuta alla grande scarsit del ferro in quella parte del mondo. Da tutte queste notizie dobbiamo conchiudere, che nessuna nave fuorch una appartenente a mercanti egiziani, o alla flotta militare dell'Egitto avrebbe potuto trasportare un elefante dall'India in Arabia. Cfr. anche Yule (Marco Polo, voi. II
pag. 415, nota 4) ove citato un passo del viaggiatore portoghese De Barros (XVI secolo), che accenna
a navi della costa afiVicana orientale fatte con sole corde e senza impiego alcuno di ferro.
Nota 2.
E da notarsi che molti Arabi portassero anticamente il nome di Abrahah (AgLani,

VI, pag. 33; Goldziher, Miih. Siud., I, 201). Il nome quindi di Abrahah non ragione inconfutabile per
sostenere che chi si chiama Abrahah debba essere un abissino. Da Procopio, De Bello Persico, I, pag. 20,

siamo anzi informati che 'APpxjio; (ossia Abrahah) fosse un cristiano toXoi
un signore romano (greco) che faceva il mercante nella citt di Adoulis
(oggi Zulla, a mezzogiorno di MassTua e porto Abissino di Axum); possibile quindi che Abrahah non
fosse nemmeno un abissino, ma un negro affricano. Nelle tradizioni arabe preislamiche v' memoria
d'un principe arabo del Yaman: Abrahah Dzu-1-Manar b. Dzii-I-Qamayn (Tabari, I, pag. 441; Abulfeda

(ediz. Bonn., voi. I, pag. 106)


'P(o|ia ou v5f;,

schiavo

di

Antcisl., pag. 116)

Nota
ult. lin.),

3.

Abbiamo, vero, nel test di ibn Hisam versi attribuiti a ibn al-Ziba'ra (Hisam, pag. 38,

a ab Qays Sayfi

b. al-Aslat,

opp. a

Umayyah

b.

abu-1-Salt (ibid., pag. 39, lin. 6 e segg.) nelle

menzione degli Abissini, dell'Elefante, e della marcia fino ai pozzi di Makkah, ma sull'autenticit assoluta di questi versi (in quanto cio possano essere stati composti prima di Maometto) giusto
avere molti e gravi dubbi. E notevole per un verso, nel quale si fa menzione di un vento impetuoso
che Dio mand contro di loro (gli Abissini ?) e li disperse come un gregge di pecore (Hi.sam, pag. 39,
lin. 13) e non si parla delle pietre. E anche strano il termine ahbar, o rabbini (lin. 14) per dire i
preti cristiani. I versi attribuiti a al-Euqayyat (Hisam, pag. 41, lin. 10), come osserva correttamente
il Ehodokanakis (Euqayyat, pag. 295, poesia xxi, nota) non alludono alla Spedizione dell'Elffante, ma
a quella contro Makkah nel 64 a. H., comandata da Husai.-n b. Numayr. Infine si osservi che nei versi
attribuiti a Umayyah b. abi-1-Salt (Hisam, 40, lin. 17) si allude ad un aggressore (non specificato),
quali

si

fa

intorno al quale stavano schierati gli eroici principi della stirpe Kindah ; dalle quali parole si dovrebbe arguire che alla spedizione partecipassero anche molte trib arabe pagane (cfr. anche Noldeke,
Geschichte der Perser, pag. 204, nota 2).

110.

La

dal conteficno che

natura tendenziosa della leggenda appare anche evidente


si

dice tenessero gli Alns.sini \-erso

127.

il

santuario di Tn-if. ove

INTR0.DH2iI(>N*;

g f^O.

era venerata

a X"il liOQ molestassero

il

probabile die avrebbero avuto

non avesse

Miikkiih

le

Se vero che ^li Abissini arrivassaro lino

al-Lat.

iliviiiit

la

ottime

santuario celeberrimo di quella

assai

citt.,

medesimi riguardi anche per Makkah, bench

mura ed

castello fortificato, che

il

rendevano

Mira degli Abissini pu essere stata la conquista


del paese, o pi prol)abilniente la punizione di qualche razza dei nomadi
sui confini del Yainan, ma non un remoto, e povero santuario, l'unico orna-

un assalto

difficile

di Taf-

del quale erano quattro l'ozze

mento

mura senza

macigni

tetto e quattro grossi

angolari. I tradizionisti nuisulmani, con le pretese concessioni alla dea al-Lat,

hanno voluto confondere


nare e desecrare
le

(ofr.

santuario della Ka'bah,

il

musulmano

fonti nostre,

cordiale

avevano molte

terre,

si

da tutte

risulta

le

sempre della natura pi

di villeggiatura

ed ove spessissimo

Travels in Araia, pag. 69), I

una

concetto di

il

letteratura

preislamica

musulmano

(*).

Qurays

dei

recavano per

('),

ove

grazie

affari,

migha inglesi secondo il Burckhai'dt,


Qurays veneravano ugualmente la dea al-Lat

rivalit fra

su quel

due

Ka'bah,

makkano

fiere e di mercati,

soppressi dall' Lslm ('Ukaz,

meno

puramente

quello della
santuai*io

^Makkah facessero ]mrte

le feste di

che duravano circa tre mesi,

Dz-1-Magaz,

alla

una venerazione molto maggiore

venisse tril)utata nei t<3mpi pagani

serie di

esso

di

a ritenere che al

indotti

chf non fosse in realt, ignorando come

una

l'origine

santuari pagani,

musulmani furono

dottori

saaituari del tutto estraneo

soggetto

In seguito all'abolizione di tutti

di

Questo concetto

65).

vicinanza delle due citt (72

alla

ed

e Ta-if furono

un luogo

perfino

Ta*if era

Makkah

rapporti fra

rovi-

tempio divino per eiceUenza

il

non pagano, perch, come

pagani e di Cri-

malvagiamente

nel volere

leggende sulla fondazione della Ka'bah,

schiettamente

a^

fascio solo gli mteressi di

come ambedue concordi

figurarh

stiani, e

im

in

al-Magannah,

ecc.)

(^).

tutti

poi

Abbiamo

perci nella leggenda della Spedizione dell'Elefante la inanifestazione della

tendenza musulmana

di glorificare la

Ka'bah a spese

di tutti gli altri santuari.

L'importanza relativa della Ka'bah nei tempi pagani fu indubbiamente


a

feriore

Arah.

Hnfpni.,

vando come
legare tutti

cerne

il

presunta dai

quella

pag.

nelle
i

culti

centro

'28)

narrazioni

Wellhausen

{Roslf

fatta tendenza glorificatrice,

osser-

e lo

tj-adizionisti,

ha rilevato

si

musulmane

v'

di

Arabia

intiera.

moderno ed islamico, e perci d tutto un


genda della Spedizione dell'Elefante, che

stesso

.sempre

pagani con quello della Ka'bah,

religioso

perci un'idea del tutto errata dei

126.

in-

veri

11

la

e di

concetto

tendenza di

dipingerci questa

intenti

a questo

degli

perch

falso,

significato erroneo

ispirata

col-

Abissini,

alla

leg-

concetto.
i

quali

INTRODUZIONE

non

ci

ss 110, 111.

consta che fossero distruttori di santuari pagani, nei loro domini del

Yaman, bench noto che governassero male e che perci Sayf 1). Dzu
Yazan cliiamasse i Persiani ad espellerli dal paese nel 575 a. . V. (v. Caussin
de Perceval,

pagg. 131-157).

I,

1. Esiste perfino una tradizione secondo la nuale TS-if, tanto celebre per
suoi ricchi
un pezzo ferace della Siria che Dio trasport in quel luogo, presso al santuario di Makkah,
affinch provvedesse con suoi frutti al mantenimento degli abitanti d Makkah, la casa di Dio (Azraqi,
pag. 41, lin. 13 e segg.). Un'altra tradizione (ibid., lin. 18) afferma che Dio trasportasse tutto intiero
un villaggio della Siria (qaryah min qura al-Sam) in seguito ad una preghiera di Abramo. Queste
favole stanno a dimostrare come la citt di T'if fosse la massima risorsa di Makkah, e rispecchiano

Nota

giardini, sia

sentimento proprio

il

per eccellenza.

di tutti gli abitatori dei deserti arabici,

Anche

oggid, per

Beduini d'Arabia,

la

che la Siria sia

il

paese ferace e ridente

Siria e la terra del latte

(cfr.

Doughty,

I,

Il legame strettissimo fra le due citt di Makkah e di Tfi-if risulta anche


pagg. 17, 272 et passim).
evidente dall'espressione quranica al-qarya ta yn (le due citt) e dal contesto di tutto il versetto

XLiti, 30.

Nota 2.
Si pu anzi aftermare con sicurezza che tutte le insinuazioni indirette contro Ta-if
Thaqf hanno un origine musulmana molto moderna: nate forse in origine dallo scacco subito dui
Profeta sotto alle mura di Ta-f (cfr. 8 a. H.,) presero poi forma acuta e virulenta nel I secolo
della Higrah, quando due nativi di Ta-if, il famoso Ziyad b. Ablhi [| 63 a. H.|, e il suo ancor pi
famoso successore al-Haggag b. Yisuf [f 95 a. H.J resero odioso al partito musulmano tanto ortodosso
che sl'ita, il cognome di Thaqafita con le loro spietate repressioni di ogni movimento insurrezionale
contro gli Umayyadi. A questa avversione profonda, a questa tendenza anti-thaqafita si deve ascrivere
anche la leggenda di abu Eighiil (v. 120; cfr. le osservazioni del Goldziher, Muli. Stiid. I, pagg. 99e

lOil

e note).

Nota

La mania

gloriticatrice della Ka'bah,

anche quando era dedita

pagano, risulta
il solo
anche
altri potenti signoi-i dell'Arabia meridionale, gelosi della preeminenza della Ka'bah, dicesi abbiano tentato di distruggerla. Abbiamo cosi, in Azraqi, (pag. 60, lin. 16 e segg.) la tradizione che i Tubba' o re
del Yaman, tentassero due volte inutilmente di strappare ai Kh uz'ah il possesso della Ka'bah, e che
un terzo Tubba', vedendo l'inutilit degli sforzi di distruggere il santuario, venisse invece a farvi i sacrifici, ed a rivestire il tempio con ricchi indumenti. Vedi anche prima nel paragrafo su Fihr (Introd. 66).
3.

manifesta da altre tradizioni, secondo

ili.

Che

nimemente da

meno

il

le quali

il

Maometto nascesse nell'anno

tutte le fonti orientali, e

collegamento dei due

della fantasia orientale, che

dell'Elefante, detto una-

da moltissiine

nuUadi-

occidentali,

fatti del tutto artificiale,

ama

al culto

tentativo degli Abissini non sarebbe stato

portando

l'

impronta

combinazioni di grandi eventi:

le

il

desi-

derio di far credere che Dio arrestasse miracolosamente la marcia degli Abissini,

perch in

Makkah

si

trovava allora la madre del Profeta negli ultimi

giorni della sua gravidanza, fu

una tentazione troppo

forte per

tradizio-

due eventi e dimostrare nella coincidenza, una prova della intromissione provvidenziale di Dio
nisti

musulmani

e perci vollero collegare strettamente

in tutto ci che si riferisce al

non gi

se

massimo

dei suoi Profeti.

Maometto nascesse nell'anno

La

questione vera

dell'Elefante, quanto se l'episodio

leggendario della spedizione debba mettersi nell'anno, in cui ^Jaometto vide


la luce,

perch per varie ragioni

si

pu dare

il

570

approssimativo, in cui Maometto venne al mondo.

a.

E. V.

come

l'anno

noto infatti che egli


che porterebbe la sua

morisse nel 632

a.

nascita verso

570: la Spedizione dell'Elefante fu cei-tamente anteriore alla

il

. V. in et di circa 60-63 anni,

129.

il

g^

INTRODUZIONE

HI no.

sua nascita, perch in ci tutte tradizioni sono concordi, e noi possiamo con
sicurozzi^ porre in disparte il numero preciso dei giorni dato dalla tradizione,
ed esprimere
in un'epoca

credere

la

conWnzione che

l'evento, se

mai ha

molco pi reniota di quello che

axiito luogo,

si

svolgesse

vorrebbe far

la tradizione ci

(*).

Passando ora all'esame delle leggende

sull'

infanzia di

Maometto

il

solo

fatto sicuro che noi constatiamo, l'umilissima condizione sociale, e l'estrema

povert della famiglia, nella quale Alaometto fu allevato, situazione altret-

una famiglia
che non era la sua, ma in quella di uno che la tradizione chiama suo zio.
Anche lo allattamento nel deserto per quattro anni deve essere mia fiaba: la
fonte della leggenda delle pi deboli, ed ha impronta manifestamente apotanto pi dolorosa, inquantoch egli crebbe orfano e solo in

crifa,

come

si

pu vedere dalle poche considerazioni

al 126,

nota

1.

Il

solo

modo, nel quale possibile prenderla in considerazione, sarebbe di riconoscerla come un travestimento postumo di una qualche vaga memoria, che

Maometto non fosse oriundo di ^lakkah, ma che per qualche ragione


vi venisse portato dai nomadi nella famiglia di 'Abd al-Muttalib e da questa
accettato e raccolto insieme alla madre per ragioni di cui nessuna memoria
l'orfano

rimasta.

Nota

N6ldeke (Geschichte der Parser, pag. 206, nota) sostiene pure che la spedizione di
Maometto, e deduce questo non solo dal passo
citato prima di Procopio, che ci induce a porre la spedizione verso il 540 a. E. V., ma anche da due notizie
dAt da Muhammad b. al-Sa'ib al-Kalbi e da al-Ba^awi, secondo le quali la spedizione ebbe luogo,
secondo roso 23, secondo l'altro 40 anni prima della nascita di Maometto. Queste supposizioni sono
specialmente confermate dalle altre tradizioni, le quali danno due successori ad Abrabah ed affermano
che gli Abissini dopo la morte di Abrahah governassero ancora il Yaman per incirca altri trentun
1.

brahah debba

Il

essere di molto anteriore alla nascita di

1. e, pag. 120, nota 3): giacch poi i Persiani conquistarono il Yaman ed espulsero
poco dopo il 570 a. E. V., la spedizione di Abrahah, si deve di necessit porre circa il 540 a.E. V.,
06sia trenta anni prima della nascita di Maometto. al-Brrmi nella sua celebre opera cronologica (Biriini, Chron, pag. 40, Un. 24) afferma che Maometto nascesse cinquanta anni dopo < l'invasione degli
Etiopi -, con la quale espressione non dice ben chiaramente se si debba intendere l'invasione d'Arabia,

anni

iv.

Nldeke,

gli Abissini

o la pretesa marcia su Makkah. Azraqi (pag. 99,


Yaman due anni dopo la nascita di Maometto.

112.
sospinto

La grande

scarsit di

tradizionisti a creare

molto comune

di

lin.

2 e segg.) dice che gli Abissini furono espulsi dal

notizie

una quantit

sull'

di

infanzia del

Profeta ha

leggende con un processo

anticipazione di eventi, che troviamo nelle leggende di

tutte le reUgioni ai loro primordi.

Vale a dire l' immensit dei fatti avvenuti


hanno fatto nascere la convinzione che Dio deve aver manifestato
anche prima la sua volont e la sua scelta della persona predestinata alla
grande rivoluzione. Di questo processo di anticipazione troviamo traccie in
tutte le religioni e per citare un esempio noto a tutti, addurr quello dei Re
Magi (Matteo, II, 1-12), le poetiche leggende dell' Annunziazione, della nascita,

in seguito

130.

l^TKOUUZlOlsK

e dell' iiitanzia

Ges

tli

(^Luca,

1; II,

I,

g 112.

Questo processo spontaneo nella

52j.

genesi di tutte le reUgioni, assunse per nell' Islam, per ragioni speciali di

ambiente, di

razza uno sviluppo addiiittura fantastico, e

civilt, e di

ad esaggerazioni grottesche, in ispecie fra


relativamente moderne
di raccogliere

antiche e

un certo numero

meno manipolate

la sola lettura delle

umane,

quaU

quelle, nelle

naturali,

ma

un

purtroppo anche

feta,

il

come

le

pi verosimili ed

sono pochissimi o anche ninni elementi sopran-

penna

tratto di

di

ninna

Pos.siamo

fede.

annebbiano pi che illuminano

esse

persona del Profeta, presentandocelo sotto

leggenda

quelle pi

medesime dovr convincere

poggiano su autorit debolissime e degne

cancellarle tutte con


la

vi

abbiamo creduto

123)

leggende, scegliendo

di queste

lettore della loro natura apocrifa

il

falsi aspetti.

La

parte vera della

gi dicemmo, la povert e la umile origine del futuro Pro-

quale nella sua infanzia dov gustare tutte

le

amarezze della vita

d'un orfano vivente in grembo di una famiglia non sua. Ci

solitaria e triste

Nei paragrafi seguenti

(').

spinse

si

ed in epoche anche

le sette Sl'lte

comprovato dal tenore

nonch da tutto

di tutte le tradizioni,

tanto autentiche che

insieme della sua carriera successiva in tempi

l'

false,

storici.

Ma

hanno voluto mischiare il falso al vero ed aggiungere una quantit di particolari, che non poggiano sul vero. Narrano per
esempio, che egli menasse in giro per i monti vicini a Makkali mandre di
pecore e di cameli, ed hanno coniato anche sentenze di Maometto, nelle quaH
anche in questo

tradizionisti

questi dettagli sono esplicitamente confermati

(cfr.

137),

ma

purtroppo per

quanto ci possa sembrare vero e drammatico, non in tutto conforme alla


esatta verit, perch conti'adice agli usi

mercanti e non pastori

il

ben noti

di Arabia. I

Qurays erano

processo di diiferenziazione fra essi ed

nomadi,

incominciato (accettando in via generale la leggenda) ai tempi di Qusayy

36 e

(cfr.

era gi completamente terminato piima dei tempi di ^lao

76),

metto come dunostrato dalle tradizioni sul

Hums

(cfr.

121), che noi pos-

passaggio dalla vita nomade

siamo considerare come mia delle

fasi finali del

a quella cittadina e commerciale.

Qurays avevano certamente bestiami,

tempi, stato quello di tenere al pascolo

l'uso costante di
i

Arabia in

tutti

ma

bestiami nei deserti confinanti, affidati alla custodia di quelle stesse trib

nomadi, nel circuito delle quali


per

es.

Aghani,

rende necessario
distanze, e di

II,
il

ci

compenso uniscono
esiste tuttora

voleva che

pag. 22, Hn. 5 e segg.).

gli

animali pascolassero

La estrema

(cfr.

povert dei pascoli

continuo mutamento dei medesimi, talvolta per gi'audi

sono soltanto capaci


ai loro bestiami

cosi senza altre noie

come

si

un

cespite

nomadi,

quali

dietro

anche quelli dei cittadini e

utile e sicuro.

Arabia, perch

le

131.

si

un

certo

assicurano

Questo uso esisteva

allora,

condizioni geografiche e cHmatolo-

INTRODUZIONE

112, 113.

giche non sono per nulla nmtat.\ assurdo quintli il ritenere che i Qurays
inviassero i loro bambini a tare il mestiere unilissinio, e sprezzato da tutti,

mandriano (cfr. Goldzilier, Mah. Stud., I, pag. 121, lin. 14-15).


nomiitli v' una classe speciale di persone, composta dei pi

di pastore e di

Perfino fra

che specialmente addetta al mestiere di seguire

niisorabili e pi j^ovani,
il

bt'-ttiame al

ghty.
l>en

I,

pascolo

pagg. 427-428

(cfr.
;

Burckhardt. Notes on

U, pag. 242,

et

jMssim

the Bedonts,
;

Sprenger,

pag. 140

I,

Dou-

pag. 147) e la

nota fierezza dei (Qurays rendeva impossibile che uno dei loro membri

acconsentisse ad umiliare

propri

Se la tratlizione fosse poi vera,

figli al livello dei

avremmo

allora

mandriani dei nomadi

una nuova prova

(^).

e questa

Maometto non fosse un Qurasita, ma il membro umiqualche trib nomade, dei dintorni di Makkah. Dobbiamo quindi

volta innegabile, che


lissimo di

possa essere nata in un'epoca tarda fra tradi-

concludere che la leggenda


zioni sti abitanti in citt

zioni locali di

Makkah

fuori di Arabia, del tutto ignari delle vere condi-

e degli
usi dei nomadi.
'&'

Nota 1.
Citer una sola delle assurde esaggerazion ST'Tte, perch ha una certa importanza per
argomenti in seguito: alcune sette i'Tte affermano che l'anima di Maometto avesse preesistito
alla <ua nascita per un tempo indefinito e che per 70,000 anni rimanesse sotto forma di un uccello,
seduto a cantare senza interruzione il tasbih, o lode di Dio, fra i rami dell'Albero della Verit in
Paradiso (ZDMG. 1850, voi. IV, pag. 167). Sul numero 70,000, 70, 72, ecc. avremo a ritornare in seguito,
per accennare i rapporti intimi tra l'Islam ed il giudaismo, rivelati dal ritornare costante di questi
numeri in tante varie circostanze.
N(jta 2.
E certo che la tradizione di Maometto pastore, sia un suggerimento delle leggende bibliche sulla giovinezza di Mos e di David, i quali furono, si dice, un tempo anch'essi pastori. Da ci venuto il concetto che un Profeta per essere perfetto debba un tempo aver praticato la pastorizia. Il
concetto di orgine puramente cittadina ed frutto dell'immaginazione dei tradizionisti. Troviamo
perci in Bukhr (I, pag. 227, lin. 12) la tradizione che descrive tutti i fedeli per pastori: su questo
concetto (estraneo al Qurn) si ritoma anche nella prima predica, che Maometto pronunzi in Madnah (cfr. 1. a. H. j 37. Lo Sprenger (I, pagg. 147-1-lX e 148 nota 1) trae un'erronea conclusione dai
dati raccolti, e non si rende conto della natura apocrifa delle tradizioni citate (autorit: abu Hurayrah; cfr. Introd. tjjj 26 e segg.). Parimenti tendenziosa e sospetta quella tradizione attribuita a abu
Sald al-Khudri (Bukhri, I, pag. 13, lin. 2-3); il Profeta disse Per un musulmano quasi il miglior bene
il possedere un branco di pecore, che egli abbia a menare al pascolo sulle cime dei monti e nei luoghi irrigati dalle pioggie. Egli fugge cosi con la sua religione lungi dai torbidi (fitan ossia pericoli
d rinnegare la vera fede). L'ultima frase della tradizione, ne tradisce la natura apocrifa
il concetto
assolutamente estraneo allo spirito di Maometto, che non volle mai fare dei suoi seguaci una setta
di solitari, di romiti e di asceti, ma bensi di uomini viventi insieme con forti ordinamenti sociali e
religiosi, e con missione attiva e militante di conversione ed anche di conquista. La tradizione citata
fu inventata nelle citt della Mesopotamia e dell' 'Iraq, ove il moltiplicarsi all' infinito delle sette Sl'ite
ed eretiche, nel II secolo della Higrah, sugger molti platonici rimpianti della vita pura e semplice
del de--.Tto, dedita alla pastorizia. .Sono queste manifestazioni di decadenza e scoraggiamento morale,
che richiamano l'Arcadia delle incipriate scuole letterarie italiane del XVIII secolo. In que.sto ordine
di idee dobbiamo classificare tutte le menzioni tradizionistiche di vita pastorale.
ftltri

113.

dal giovane

IH maggiore interesse sono le tradizioni sui viaggi compiuti

Maometto prima

essere ragioni di sperare che

della sua inissione riformatrice

almeno

vi

dovrebbero

in questo periodo della sua giovinezza

noi possedes.simo notizie pi sicure, che

132

non quelle della ])rima

infanzia.

La

INTRODUZIONE

S 113.

natura commerciale della societ makkana, V impossibilit

gli al^itanti

commercio e il traffico creato dall'atti ucn za dei


farebbe supporre che Maometto al pari dei suoi concittadini facesse

di potersi sostenere senza


pelU^grini,

poi-

il

viaggi in varie parti d'Arabia nelle caravane dei suoi ricchi concittadini

(').

Se potessimo dimostrare che Maometto prima della sua missione avesse viaggiato molto in Araljia e in Siria, ci renderemmo assai meglio conto di tanti
di tanti lati oscuri della sua missione e della sua fede.

fatti,

La

necessit

per cos dire l^iografca dei viaggi del Profeta per elucidare in parte

con

lilemi connessi

il

non hanno
viaggi come notizie

biografi

resistito

alla tentazione di accettare le tradizioni dei

autentiche, e di basare su di esse grande parte

tasse la Siria nel corso dei suoi viaggi commerciali,

d'una fase importante nella evoluzione del suo

Maometto

avremmo

il

le

Muir
con-

da una anche breve dimora

siderazioni, che potrebbero essere suggerite

una

visi-

pagane-

spirito religioso dal

pagg. 33 e segg.) ha con molta vivacit messo in evidenza tutte


in Siria e dal contatto con

delle

indizio certo

simo grossolano dei QurayS a forme pi elevate di fede religiosa:

Maometto

pro-

sorgere dell' Isim, stata tanto forte, che quasi tutti

loro teorie sulla genesi dell'Islam. Lifatti, se fosse vero che

(I,

societ civile, retta

di

da leggi uni-

formi, con ordinamenti poHtici, militari e religiosi assai superiori a quelli

degh Arabi il Muir non ha resistito


e come taU ne ha fatto uno dei punti
:

dello spirito di

speciale per
dell'

Maometto.

alla tentazione di accettarli per veri

di partenza per spiegare l'evoluzione

hanno avuto poi una

S fatte tradizioni

attrattiva

biografi europei, perch in essi rinveniamo la celebre leggenda

incontro fra Maometto e Bahir,

il

romito cristiano, che sembrato a

un elemento prezioso per dimostrare come Maometto avesse rapporti


intmii con religiosi cristiani ed imparasse da loro i principi fondamentali
del Cristianesimo. Queste tradizioni hanno poi acquistato una speciale importanza dopoch mi critico del valore del Wellhausen ha voluto sostenere
con forti ragioni [Reste Arab. Heich, pagg. 234 e segg.) le origini essenziahnente

tutti

cristiane dell' Islam.

Quando

si

considera dunque qual profitto

si

pu ricavare da

qualora fossero autentiche, opera direi quasi odiosa

zioni,

testare

il

valore storico. Eppure

un esame minuzioso,

il

fatte tradi-

volerne con-

obbiettivo delle fonti

delle nostre notizie ci porta fatalmente alla conclusione che queste tradizioni,

come

tante altre precedenti, appartengono alla pura leggenda e sono prive

di qualsiasi valore per la biografa del Profeta. Innanzi tutto gli studi inte-

ressantissimi del Hirschfeld (vedi

grave colpo

alle

teorie

cristiane

indice

delle Fonti 7)

della genesi

perde valore la leggenda di Baliira, perch


133.

dell'

hanno

inflitto

un

Islam e di altrettanto

dovremmo

cercare

gh

ispiratori

IXTEODUZIONE

ss US. 114,

Maometto non
membri di qualche

di

ma

Cristani,

fra gli Ebrei, o tutto al pi fra

setta giudeo-cristiana avente seguaci in Arabia

London,

Christianiti/,

of

Beffinniuifs

gi fra

1903,

voi.

T,

pagg.

(efr.

156-157).

Wernle,

Non

era

Maometto facesse alcun viaggio per incontrare e conoscere


ijuaU abbondavano allora in Arabia ed avevano anche convertito

necessario che
el)rei.

non poche trib

rehgione specialmente presso Madnali e nel mez-

alla loro

zod della penisola Arabica.


Nota

1.

La natura commerciale

della societ nella quale

nacque e fu educato Maometto risulta

chiarissima ed innegabile nel QurSn, per l'abbondanza stucchevole di termini niercautili nel definire
concetti teologici. Cfr. a questo proposito: The Commercial-Theological Term.i in the Koran A disser-

by Ch. C. Torrey (Leiden, 1892), ove sono raccolte, illustrate e commentate tutte le espressioni
Maometto nel campo teologico, ma attinte nel vocabolario dei mercanti del tempo suo. Il
Torrey ha per giustamente osservato (pagg. 4-5, 48-51) che queste espressioni non furono applicate
alla teologia per la prima volta da Maometto, ma erano un retaggio del passato, che il Profeta adott
dall'uso comune del tempo suo: mentre tanta parte della dottrina di Maometto roba non araba, l'uso
tation

usate da

di questi termini

commerciali

come

forse,

dice

il

Torrey, quello che vi di pi schiettamente arabo

QurSn. I buoni rapporti con Dio costituiscono un lucroso affare secondo i Semiti in genere, ma
gli Arabi hanno forse pi spiccato che tutti gli altri popoli semiti il sentimento materiale mercantile
dei rapporti con Dio; ci si rispecchia nel loro linguaggio materialistico aritmetico che Maometto inconsciamente adott per farsi comprendere dai .suoi scettici, interessati ed avidi connazionali. Voler concluder dal linguaggio commerciale del QurSn che Maometto avesse fatto lunghi viaggi e fosse egli
pure un grande mercante, non sarebbe procedimento critico n corretto n sicuro.
nel

114.

Gi

lo

Sprenger, nella sua biografia di Maometto

pagg. 178 e segg.) sottopose

le tradizioni sui

di particolari.

ha saputo,

ma

poi,

Egli

si

Purtroppo

sia di-

di anticipazione di eventi, e di amplificazione

lo Sprenger,

come

in tanti altri passi del suo libro,

vero, porre chiaramente alcune premesse convincenti e giuste,

divagando dal soggetto, ha mancato di trarre


limitato

e semplice
nisti,

un processo

I,

viaggi in Siria e altrove ad un

lungo esame e dimostr correttamente come nelle tradizioni esistenti


stinguiljile tutto

(voi.

lo

sue conclu.sioni.

a porre in evidenza, come da una tradizione pi antica

andato evolvendo attraverso varie generazioni di tradiziouna versione sempre pi ampia e pi maravigliosa degli incontri di
si

sia

Maometto con Bahira;

come ad un Waggio unico

.si

siano aggiunti vari

sempre pi anticipando la data del primo. In questo modo il viaggio


per la vedova Ehadigah, che nella versione pi antica, era il primo ed unico,

altri

diviene nelle versioni

moderno

pi

per errato nel tra.scurare

os.sen-ato

che

di con.siderame
gli

isnd

garanzia di sicurezza
ogni

la.se

f),

storica sicura,

il

in

Lo Sprenger ha

rapporto a tutta la tradizione su

vero valore intrinseco.

di tutte

serie.

ha del tutto ommesso di prendere in esame

contenuto della storia di Bahira

Maometto, e

una

innanzitutto la verificazione dell'autenticit e

della veracit delle fonti, e poi


il

l'ultimo di

le

tradizioni

che perci

le

da

Lo Sprenger non ha

lui raccolte

tradizioni

stesse,

non danno

mancando

di

debbono considerarsi come pure leggende. Alle


134

[NTRODUZIONE

deficienze

Sprenger ha supplito con molta dottrina

dello

il

IW-

Hirschfeld

il

quale ha saputo trarre dal contenuto della leggenda nuovi e forti argomenti
])er

rintracciarne l'origine e cosi indirettamente provarne V inanit storica.

Egli ha diinostrato su quali basi


sia cei-tamente

un passo

del Profeta

della medesiina,

l'origine

della

ed

Bil)bia,

Samuele

(I,

regga

si

il

Sam.

la

ossia

leggenda di Bahra e quale

una

comprensione di

falsa

trasporto dell'episodio di David fanciullo e

xvi,

con

2-13)

necessari

e di luogo e di persone, nella biografia del Profeta

mutamenti

(v.

tempo

di

Hirschfeld, pagg. 22

Aggiungendo ora alle critiche demolitrici del Hirschfeld anche il


niun valoi'e degli isnad, mi pare lecito di concludere con la soppressione
di tutta la leggenda come elemento biografico della storia di Maometto. Cio-

e segg.).

nonostante

sar utile per altri motivi di fissare ancora la nostra atten-

ci

perch

zione su di essa,

ci

a comprendere

assiste

il

vero significato del

La

rimanente apparato biografico-leggendario dei tradizionisti musulmani.

leggenda di Bahira ha infatti una stretta relazione con tutte

gende di predizioni
ticinatori

fatte

da rabbini

pagani sul grande

derne del Profeta,

le

Cristiani,

Maometto.

a\'\'enire di

ma

ne troviamo una messe abbondante,

da

ebi'ei,

se

da indovini o va-

consultiamo

le biografie

Hisam

pi mo-

vediamo abbondare anche maggiormente, con copia

narrati in queste tradizioni figurano

Makkah

altre leg-

Gri nel testo di ibn

strabocchevole di particolari. Si noti per che siccome

in

le

come avvenuti

o nei dintorni, pressoch tutti

si

le allusioni

venire grandioso di Maometto, perch

non v'erano

Per completare

il

eventi (apocrifi)

Arabia e precisanaente

riferiscono a Ebrei, a rabbini, e

a indovini pagani, mentre scarse sono

e nell'Arabia centrale.

in

gU

a Cristiana predicenti
trib cristiane nel

l'av-

Higaz

quadro e impiimere mgHo nei

Maometto era necessario avere


cristiani. Afinch Maometto venisse in

posteri la natura universale della missione di

anche

tributo di romiti e religiosi

il

contatto con
tri

del

medesimi, o per rendere plausibile e verosimile

gli

incon-

Profeta con romiti e religiosi cristiani, che gli preconizzassero

il

grande suo avvenire, occorreva che egH facesse viaggi in Siria, ove soltanto era possibile trovarli. Cos nacque il bisogno d'una tradizione narrante

un viaggio

sieme vari elementi della biografia leggendaria del


di viaggi commerciali

del Profeta con

modo a collegare inProfeta. Con la leggenda

in Siria, la quale poi servi in vario

si

pot trovare una spiegazione decorosa del matrimonio

Khadgah pi

ricca e pi vecclfia di lui,

si

introdusse

testimonianza di romiti cristiani in conferma della universalit


riformatore, e
fin dalla

si

cred di dimostrare che non solo Gres,

ma

dell'

la

Islam

anche ]\Iaometto

sua infanzia fosse specialmente protetto e diretto da Dio. Difatti

la

Maometto;

il

tradizione pi antica dei viaggi fa allusione all'et virile di

135.

IXTKOUUZIONE

^ 1J4

ha luogo per conto d\


Maometto con il romito (rahib

K hatigah

viacjfo

namito non direttamente,


Kiiadlgah

(^Tabari,

I,

T incidente

min al-ruhbau

ma come

pag. 1127,

12) per avere in

per r innamoramento della vedova e spiegare meglio


ijuando

offusc la coscienza della ragione di

si

nomo

senza

Maysarah

di

proprio)

padrona
qnesto modo mi motivo

relazione del servo

lin.

dell'incontro

il

alla

matrimonio. Pi

tardi,

fatta associazione di idee,

si

con l'aumento della riverenza verso la memoria di Maometto, fu sentito il


bisogno di anticipare la data del viaggio e dell'incontro di Maometto con
il

moderna

romit-o cristiano. Nella versione pi

allora

ad intrecciarsi quegli elementi

(Tabari,

I,

pag. 1123) vennero

Samuele e

biblici della tradizione di

di

David, tanto felicemente rintracciati dal Hirschfeld, l'errore cio degli occhi
ros^ e r introduzione del

nome

Baliira,

ancora pi moderne

In versioni

il

che nella versione antica non

nome non

il

nome

di Sargls, o (jurgls,

C^).

che reciprocamente

spuria,

certo che in questa

influenza sensibile delle

Ges e specialmente
ripudiassero

del

pure nondimeno

contenute nel "Vangelo

Luca

di

testi condotti

contenute nei

credute da tutti

Cristiani,

(I-III)

(').

sull'

Bench

infanzia di

musulmani

e interpolati dal clero cristiano,


testi sacri cristiani

Srah

ajiimesse dallo .stesso Maometto, v. la


fc

Maometto ambedue

evoluzione della leggenda noi abbiamo una

Vangelo

le tradizioni

mise

tradiscono e rivelano la propria origine

tradizioni

Vangeli come

si

si

Giacch poi non era pi possibile

sopprimere la versione antica, troviamo nella biografia di


le versioni,

ombra

cristiano di Bahira diede

a qualche conoscitore migliore del Cristianesimo, e invece di Bahira,

o Xastur

esiste.

xix)

erano

sparse per tutto

(in
il

parte

mondo

quali nei primi tempi dell' Islam erano nel-

r impero Arabo pi numerosi degli

stes.si

musulmani. Questi

.sentirono

il

bisogno di contrapporre alla leggenda cristiana qualche cosa di altrettanto


tangibile e confacente alla fantasia popolare, per dimostrare che

non

fosse inferiore

mente
lo

a Cristo

nemmeno

in questo rapporto.

Furono

Maometto
proliabil-

Cristiani neoconvertiti all'Islam, ai quali doVjbiamo le correzioni e

amplificazioni della leggenda pi antica di Bahira.


Nf/TA

La

fonte pi antica della leggenda di BahTra ibn Isliq (Hi.siim, pagg. 115-116,
pagg. 1123 e segg., e 1127 e segg.), il (|aale ci d ambedue le versioni della leggenda.
oMia tanto rjuella del viaggio per conto di Kbadlgah, quanto quella del viaggio fatto nella prima
'l"! Ishiiq d la notizia direttamente, senza citare le fonti, e se consideriamo, che ibn
^
'
1.

11&-120 e Tabari,

I,

-iiva eventi,

quali, se veri, sarebbero avvenuti

due secoli prima, possiamo metterli in quanon sembr sufficiente a taluni, e nel testo di Tabari
(I, i^g. 1123, lin. 11-12), abbiamo il caso di una falsificazione di isnad,
nell'affermazione che ibn Ishnq
dicease di ver avuto la leggenda da 'Abdallah b. abu Bakr, morto come noto (cfr Qutaybah, pag. 86,
ult lin.) nell'anno 12 della Higrah> un secolo prima della na.scita di ibn Isbaq. Vediamo bene che
itnd porta traccie di mani|)olazioni inesperte per la coscienza che la notizia data non fosse sufi4 dal nolo nome di ibn
Isbnq. Gli altri isnad delle tradizioni citate dallo Sprangar
I

raiiUiii.

.\la

v'.'-

di pi. L'autorit di ibn Isliaq

'

'

1^,

N'ITA

a.

ia.

Mi digpiace

di

non poter convenire con

136.

il

Hirschfeld, secondo

il

quale nel

nome

di

"

I.NTEODUZIOXE

S IH, H.

Nastur, SargTs, ecc., deve esistere un elemento storico pi sicuro, che in quello di BaliTra. Basti notare
che n in ibn Hisrim, n in Tabari, abbiamo menzione alcuna di altri nomi per il romito cristiano:
ci vuol dire che ai tempi di ibn Ishiiii, fosse soltanto noto il nome fittizio di Bahira, e nessuno degli
altri. I nomi pi correttamente cristiani si trovano soltanto nelle biografie pi moderne, come Diyarbakri,
e la Slrah al-Halabiyy.ih. Tutti i Nastur, i urgis e compagnia, sono stati coniati sulla figura di BaliTra:
questa stata criticamente demolita dal Hirschfeld e con la scomparsa di BahTra dalla vera biografia
facenti-funzioni di Bahira.
di Maometto, scompaiono egualmente anche tutti
i

Nota

3.

L'origine

cristiana di queste leggende e provata anche

sime: notevole sovrattutto

lo spirito

da varie espressioni

benevolo, dal quale appaiono ispirati

delle

mede-

romiti cristiani jjreco-

nei romiti la tradizione non rileva che sentimenti di simpatia per


guardia contro le macchinazioni degli Ebrei. L'odio contro gli Ebrei molto
pi antico nella storia dell'Islam, che non quello contro i Cristiani, i quali sotto Maometto e sotto gli
Umayyadi goderono della pi larga e benevola tolleranza. I cristiani avevano poi in comune con i
musulmani l'odio per gli Ebrei, sicch facendosi musulmani, aggiunsero all'astio quranico per gli Ebrei,
anche l'odio tradizionale dei Cristiani per la nazione, che crocifisse il Redentore. Nessun Cristiano
tenta mai insidiare a Maometto fanciullo, ma di tale intenzione criminosa sono accusati nella leggenda maomettana tutti i rabbini ebrei e indovini pagani, che prevedono l'opera riformatrice del futuro
Profeta. L'odio verso i Cristiani fu un prodotto molto pi moderno della civilt islamica e prese forma

Maometto

nizzatori dell'avvenire di
l'Islam,

mentre mette

in

popolare soltanto sotto al governo teologico e teocratico degli 'Abbasidi. Si potrebbe scrivere uno
studio non scevro d'interesse sui vari modi, nei quali le leggende e le dottrine del Cristianesimo hanno
influito sull Islam e sono entrate a far parte del sistema teologico musulmano dopo la movie del Profeta.

NelFesprimere tutti questi dul)1) sulle tradizioni riguardanti


115.
viaggi del Profeta in Siria, non gi nostra intenzione di dimostrare che

Maometto non viaggiasse


bile; cfr.

nella sua giovent (bench

H. 30, nota

a.

delle tradizioni, nate

1),

non gi da

ma

solo

fatti

di

ci

stabilire

concreti e veri,

biografica nello sviluppo spontaneo della tradizionistica

questa venne a contatto con

il

la

sia

anche

possi-

falsit materiale

ma

da una necessit
musalmana, quando

retaggio leggendario dei popoli,

che

gli

Arabi conquisero. Pu essere molto probabile che Maometto nei primi quaranta anni della sua esistenza abbia compiuto dei viaggi commeroiali in
Arabia e forse anche fuori della penisola,
il

fatto,

necessario di porre in sodo

che su ci non possediamo alcuna tradizione autentica, e che Mao-

metto, se pur viaggi,


della

ma

ha saputo

bene seppelHre nell'oblio

dettagli

da cancellarne ogni pi lontana memoria. Noi siamo


tenebre fitte, che a\'A^olgono il primo periodo della bio-

sua giovent,

convinti che le
grafia di

Maometto

condizioni di

lui,

dovuto non solo all'oscurit della vita ed alle umih


anche sovrattutto ad un concetto fondamentale della

sia

ma

sua attivit riformatrice. Se Maometto fu sincero (come nostra opinione)


nei primi anni della propaganda, egli desider di cancellare le vestigia col-

pose di un passato idolatro, e quando negli anni successivi la sua sincerit


primitiva

si

estinse

nella foga di altre fortissime passioni e

imperiose di lotte micidiali, egli pi che mai


affinch ninna

memoria

di esso potesse dare

am

lume

neUe necessit

di nascondere

il

passato,

sulle origini vere delle sue

non soprannaturali del sistema islamico.


tradizionistica musulmana (cfr. Introduz. 21-22)

idee religiose, e sui possibili ispiratori

Lo

s^'iluppo tardivo della

1S7.

INTliOUUZKKNi:

5J116.

second efficacemente i desideri di Maometto e quando nacque il desiderio di


vivevano pi. Da questo oblo, a un
s;\i)ero. <iuelli che potevano narrare, non

tempo

in parte voluto, e in parte

spontaneo e

fattale, si

im solo fatto
matrimonio di

salvato

veramente sicuro e al di sopra di ogni dubbio, il


Maometto con Khadgah, per la ragione molto semplice, che da questo
storico

connubio nacque

la sola figlia di

Maometto, che soprav\'ivesse

al padre,

e,

momento, lasciasse discendenti. Khadgah la madre


di Fatiraah, di quella donna cio per la quale gU ^>'iti hanno mia venerazione.
che arriva quasi a un culto, perch gener i due martiri celebri, al-Hasan,
e al-Hiisiiyn, dei quali avremo tanto a parlare in seguito.
Del matrimonio di Maometto con Khadgah abijiamo fatto cenno nei
paragrafi precedenti, parlando dei viaggi supposti di Maometto in Siria, e
dicemmo che questo matiimonio fu uno dei motivi creatori della leggenda
dei viaggi. su questo punto, che dobbiamo ora brevemente fermarci,
r>erch anche sul matrimonio con Khadgah la tradizionistica musubnana
ha dovuto per ragioni speciali erigere tutta una fiaba nell'intento di nascondere alcuni aspetti del matrimonio, i quali mal compresi dai posteri, avrebbero
cosa ancora di maggior

potuto giovare ai nemici dell'Islam

come arma per confutare le dottiine o


La necessit della fiaba, che do^nrebbe

deridere la vita privata, del Fondatore.

da correzdone e da commento, venne fuori dalle condizioni, nelle quaU


matrimonio eblie luogo, e che sono ben poco chiare, se studiate da\'^icino.

fare
il

Parrebbe che Khadgah fosse donna di una certa


metto,

ma

in

le tradizioni

compenso

il

pi vecchia di Mao-

punto come

vede delicato

si

sono varie e contradittorie nei dettagli. Per esempio non

certo se

Khadgah

ziata

nell'ultimo caso

f'j;

fornita di mezzi:

et,

si

trovasse in

condizione di vedova o di donna divor-

divorzio richiede

il

per logica

inesorabile

un

ri-

pudio umiliante da parte del marito precedente per qualche atto, che aveva

legnato

il

primo marito

motivi una donna ricca.

nemmeno

Un

in Arabia antica

si

ripudiava per futiU

ripudio poteva quindi ascondere

coloso di insinuazioni malvagie a detrimento

morali e fisiche della donna ripudiata.

tore dell'idillio matrimoniale di Maometto,

della

un germe

peri-

onest o delle qualit

questo primo elemento disturbasi

aggiungeva

il

secondo

dell'et

minore del Profeta rispetto alla sua consorte. Nell'Arabia pagana, tanto

donna pi giovane e la pi Ijella era sempre quella pi desiderata, mentre nel matrimonio di Maometto con Khadgah sembrava che
aleggiasse un non so che di umiliante per il Profeta, che i tradizionisti si
licenziosa, la

sono diligentemente adoperati a cancellare, o per la

meno

di

abbuiare

trav&stire.
Il

concetto tendenzioso viene fuori chiaramente nell'insistenza, con la

188.

IXTROKUZiUxNE

quale

corca

si

eli

pi giovani e pi nobili Quraiti, dotata non solo di

esimie qualit morali,


tutti

paesi,

ma

che Khaeligali fosse donna onoratissinia, altamente

stabilire

desiderata da tutti

116.

ma

anche di non trascurabiU pregi pecuniari, che in

sovrattutto in Arabia, costituiscono sempre

un fortissimo

non parvero per sufficienti e si ricorse


entrare Maometto al servigio di Khadgah

incentivo di matrimoni. Questi ricami

anche ad

altri espedienti

fece

si

in speculazioni e viaggi commerciali, si coniarono miracoli per

trov un servo, che

li

il

viaggio,

narrasse all'avvenente donna, e alfine, a compimento

ebbe la trovata che Khadgah

dell'edificio leggendario, si

si

innamorasse del

giovane e fosse la prima a mettere innanzi proposte di matrnonio


Sotto a questo edificio tradizionistico
far

asconde

si

(^).

non

pio desiderio di

il

compailrc Maometto come animato da questioni di solo interesse nel

concludere un

ed

si

paragone fra

il

la sua

e dopo, ci tradisce

il

si

Maometto,

e sensuale,

esplic in

modo

musulmani, e da prestare

fedeli

biografi europei, animati

facilit

carme

comodo

e piacere,

ripudiare le
(cfr.

al pari dei suoi connazionali,

cosi violento,
il

uomo
se

e,

aveva

che quando fu arbitro e padrone dei

da destare

la maraviglia dei

fianco a pungentissime critiche dei

da preconcetti partigiani

pi estesa poligamia, ogni


facessero

condotta stessa di Maometto

la

condotta maritale prima della morte di Khadgah

vero.

una natura ardentissima


propri destini

ma

vantaggioso connubio,

era libero

di

(^).

suoi

In Arabia regnava la

prendere quante mogli

ne voleva cambiare, poteva con

la

gli

massima

vecchie imbruttite e rimpiazzarle con altre giovani e

anche Doughty,

pag. 236). Se durante la sua vita matrimoniale

I,

con Khadgah, Maometto seppe tanto severamente contenere la propria natura,

una

pi che sensuale, addirittura libidinosa, e contentarsi di


ci

deve essere avvenuto non solo per ragioni sentnnentah,

pi forti e pi durevoli,
le

sola moglie,

ma

per altre

con

vale a dire per le condizioni di inferiorit,

Fu Maometto, che

quali accett o chiese di essere marito di Khadgah.

chiese la majio di Khadgah,

dopo che essa ebbe cessato

non

quella di Maometto,

lei

di \'ivere,

bench

il

momento

soli

tre

mesi

uno dei pi
da quel giorno non

gravi della sua vita, convol subito a seconde nozze e

fosse

conobbe pi n regola, n misura nella soddisfazione dei suoi appetiti


nesiaci.

Vivendo Khadgah, Maometto

di costante inferiorit, creata

non

si

trov verso di

possibile

il

dire, se

lei

in

ge-

mia posizione

per un senso di gra-

titudine o di vero e genuino affetto, oppure, se a queste ragioni morali

venissero ad unire altre di natura pi dure ed immutabili,

si

come l'ammini-

strazione delle rendite o le condizioni messe dalla moglie, all'epoca del matri-

monio. Se Khadgah e non Maometto avesse fatto


stata

Khadgah quella dei due in condizione


139.

primo passo, sarebbe


di inferiorit. Fu Kha-

il

iniziale

INTRODUZIONE

,,-

suo couseuso a condizioni onerose, fra. le quaU


la padrona unica della casa
prima e principale di essere la sola consorte e
cedere ed accettare: per circa un vene della faniiiilia. Maometto dovette
traduzione non erra o non inventa, Maometto si dov contentare di

dig.ili

invece che diede

il

tennio, se la

et di Khadigah
una sola donna e questa pi vecchia di lui. La maggiore
tanti anni prhna di quella del Profeta.
forse anche provata dalla sua morte
A conferma di quanto precede d'uopo addurre anche un'altra circostanza
non trascurabile per dimostrare la natura artificiale delle leggende di viaggi
entr al servizio di Khadigah,
fatti dal Profeta. Se fosse vero che Maometto

questa donna doveva la sua fortuna ad

se

aljili

operazioni commerciaU,

disbrigo degli affari,


se spos :Maometto per la sua intelligenza e abilit nel
perch dopo il matrimonio non ajbianio pi notizia di altri ^aggi? In quei

tempi l'vmico mezzo in Makkah, per procurarsi il necessario per vivere era
dei capitali in speculazioni comil commercio, il movimento cio continuo
merciali, perch

il

danaro non dava interesse lasciato a dormire nello borse.

a casa significava mangiarsi il capitale e finire nella miseria (vedi per es. Waqidi-Wellhausen, pag. 100, liu. 19, e 3. a. H. 9):
Khadigah per conservare le sue rendite avrebbe dovuto continuare sem-

Rimanere

inattivi

operazioni commerciali,

mandando Maometto a continuare

pre

le

mestiere di mercante, quando

il

le

spese di casa per

viaggi

l'incremento della

famiglia aumentavano ogni giorno e vi erano ragioni pi forti ed urgenti


di prima per accrescere le rendite. La tradizione ci fa invece comprendere

che Maometto vivesse tranquillamente in

Makkah menando una

vita oziosa

e contemplativa per circa quindici anni, fino al principio tradizionale della

missione.

Tutto ci ha apparenza poco logica e contiene elementi in stridente


disaccordo, che rivelano la connessione artificiale delle parti. L'unico fatto
vero, al quale

arriWamo con

tutte le nostre ricerche, che le tradizioni sono

Maometto poco o nulla possiamo sapere.


che per essere fedeli al vero dovremmo

tutte apocrife e tendenziose, e che di

Constatiamo cosi con dispiacere,


cancellare

tutto l'apparato tradizionistico e rassegnarsi

metto iniziante

la

ad accettare Mao-

propaganda islamica, come un uomo uscente

dal buio pi completo nella luco della storia,

all' improvviso

come un'apparizione subitanea

ed inaspettata.

Nota 1.
Cosi afferma lo Sprenger (I, pag. 197), ma non ho trovato nella Isabah (Hajjar, II,
pmgg. 1-99 l'articolo su Zurrah b. Nabbs il marito divorziato di Khadigah. probabile che lo Sprenger abbia commesso una delle sue solite inesattezze: in Hagar (III, pag. 1130, n. 8184J, abbiamo notisie u ab Hlah Nabb&A b. Zurrah al-Tamlmi ma non sono ben chiare: alcuni lo dicono un compagno del Profeta e h a 1 1 f dei banu 'Abd al-Dar; altri invece lo chiamano il secondo marito di Kha1

Non mi per riuscito di trovare i particolari dati


nostro argomento basti avere la notizia che abu Halah

digah, morto prima del matrimonio di Maometto.


dallo Sprenger. Ci poco importa perch per

il

140.

introduzionp:

55

iis.ue.

NabbaS b. Zurarah possa essere stato un contemporaneo di Maometto, e perfino suo seguace, allo stesso
tempo che secondo marito di Khadlfi;ah. Nel testo di Qutaybah (ed. Wiist. a pag. 66) abbiamo il nome
scritto Zurarah b. Nabbils, ma ci deve essere errato perch nell' indice a pag. 342, non troviamo questo nome, che sta invece nell' indice a pag. 362, nella forma Nabbas b. Zurarah. Ci confermato an:

che dall'edizione del Kitab al-Ma'arif di ibn Qutaybah, stampata al Cairo nel 1300 a. H., a pag. 43,
lin. 26, ove leggiamo Nabbas b. Zurarah al-Tamlmi. Cosi constatiamo un nuovo errore dello Sprenger,
e diamo una nuova conferma dello parole del Wellhausen, che chiama il libro dello Sprenger: ein gefiihrliches Buch , per la grande scorrettezza dell'autore.
Nota 2.
Il matrimonio di Khadlgah con Maometto, ed il fatto anormale di una donna ricca
e possidente, ma posta allo stesso tempo sotto la tutela del padre, nonch altri aspetti non normali
di tutto il problema, offrono molte dilicolt insuperabili, se si vuol rimanere fedeli alla parola della
tradizione. Il Eobertson Smith (pagg. 103, 120-121, 289-290), ha con grande acutezza messo in rilievo
alcuni punti oscuri del problema, ma, nonostante la sua dottrina e perspicacia, non riesce a chiarire
ogni cosa, ed costretto ad affermare alcuni fatti (per es. che in Makkali la societ fosse pi civilizzata che in Maduah; cfr. pag. 120) che non possono essere accolti come veri o almeno indiscutibili.
Il Rob. Smith non ha tenuto in sufficiente considerazione la parte tendenziosa della tradizione, ha voluto spiegare troppe cose come vere, invece di prendere il toro per le coma e ripudiare tutta la tradizione: essa troppo artefatta e travisata da poter porgere alcun valevole sussidio per conoscere le
condizioni vere della societ makkana. Non possibile di fissare il valore del sistema monetario di
un paese in un momento della sua storia, se si esaminano le monete false di epoche molto pi moderne.
Nota 3. Sulla sensualit di Maometto abbiamo tante tradizioni, che anche se una buona
parte di esse apocrifa, il loro numero deve derivare da un fatto incontestabilmente vero. La natura
sensuale e poco raffinata della civilt araba primitiva ha indotto le scuole tradizionistiche musulmane
a dilungarsi sul soggetto delle mogli del Pjrofeta e dei rapporti coniugali pi intimi, ed a raccogliere
particolari, nei quali v' l'assenza pi completa del buon gusto. Mi contenter di citare due sole tradizioni da una delle quali risulterebbe che il Profeta giacesse con le mogli anche di giorno (Bukliari,
I, pag. 69, lin. 5), e dall'altra che talvolta giacesse con tutte (undici donne!) nello spazio di sole 24 ore

(Bukhari,

I,

pag. 77,

lin.

13).

Le brevi considerazioni dei paragrafi precedenti ci impongono


116.
ora di riassumere le linee generali dei nostri argomenti e di trarre alcune
necessarie conclusioni sul

nuovo aspetto che danno

biosrrafia del Profeta. Il nostro

le

sistema di esaminare

tanzia e giovent del Profeta, ha prodotto

come

nostre

critiche alla

le tradizioni

suU' in-

risultato la soppressione di

tutto intiero redifcio leggendario del periodo anteriore al sorgere dell' Islam.

Abbiamo
zioso di

dai
di

un prodotto letterario e tendendell' Islam, quando la nuova fede, uscita

cercato di dimostrare che tutto

un periodo dell'evoluzione

deserti

nativi,

avversari,

si

sub

diffuse

l'azione

per

il

mondo ed

incontr

critiche

spietate

fecondante e modificatrice di innumerevoli

nuovi e potenti, entrati nel grembo della comunit musubnana con


la conversione in massa dei popoli vinti. Dobbiamo quindi concludere che
fattori

tutta la

leggenda poc'anzi

criticata,

sia

il

prodotto

religioso di un'epoca posteriore al Profeta, e che abbia

poleinico letterario e

un

certo valore per

ma

ninno per la storia biografica del


Profeta. La leggenda ha servito soltanto a colmare e colorire una lacuna
biografica, che ai musulmani del primo secolo sembr sconveniente e che
la storia dell'evoluzione dell' Islam,

Le critiche con le quah


distruggere ricami leggendari non saranno certamente

bisognava velare tanto agli amici, che

ai

nemici.

abbiamo tentato

di

completi ed

facendo della biografia del Profeta oggetto speciale di studi,

altri,

141.

INTRODUZIONE
116-

potra.mo vemre
aggiungere, n^a credo che difficilmente
troveranno molto da
assolu o
mia: converranno cio nel dxmego
concussione diversa dalla
leggende. A talum potr
valore storico alle

In"
U li

--^--/^^

^^^^^^
e i

soddisfacente,
avere un risultato ben poco
opera\ii distruzione debba
vantaggi di avere sostatmto alle
TZniorh fo-se quale potranno essere i

>: :t e pit^scL

nulla.
leggende, lo sterile vuoto del

tale

obb.e.one

abbiamo due forti considerazxom da contrapn apparenza tanto ragionevole


necessa^-io,
ricerca della verit assolutamente
porre L pi-no luo^o ..ella

perturbatori
escludere gU elementi sentinientah
arrivare alla medesima, di
e forse
senza la quale ogni studio sterile
quella serenit^x i^nparziale,
essa deve vemre
sola, ed un giorno o l'altro
anche nocivo. La verit mia
o meno lunga
cadere: la ricerca potr essere pi
alla luce; il falso deve
aUa Une per
meno aspro, i risultati pi o meno dolorosi,
il conflitto pi o
che essa
sempre a dispetto di tutte le conseguenze
la verit vera trionfa
delle
mi continuo dileguarsi doloroso
nu produiTe. La storia del mondo
Li secondo
dinnanzi alla logica spietata dei fatti.
pi care e pi belle illusioni
(come lo
neirerrore, nel falso, nelle illusioni

^r

luogo

confessa

vazione:
teresse

bene rammentaro,

buono e degno cb consertermine stesso) non tutto pu essere


che utile di soppnniere nell mv- anche il cattivo e il marcio,

il

supremo del bene e del vero.

ignorare
alla biografia del Profeta;
Cosi nel caso nostro riguardo
sigmfica
nelle leggende dell'infanzia,
quello che vi di falso e di errato
da premesse errate non possono
fatahnente incorrere in altri errori, perch
per vere tante leggende si cade
venire che errate conclusioni. Ammettendo
commessi nel distruggerie. Clu ha avuto
in errori ancora pi gra^d cU quelli
celebri,
di Maometto, anche le pi
occasione di leggere le numerose biografie
siano basate sul cont<>nuto delle
avr potuto constatare quante e quaU t^orie

il
altro, avr ceri^araente mtmto
prime leggende della biografia, e, se non
basare artificiose teorie su basi tanto
pericolo incorso da quegli scrittori nel
di piante artificiali e facendo
malfide. Nettando invece il campo ingombro
di
offertoci dalla grande figura
tabula rasa di tutto, il problema umano
ogni fregio inganMaometto, si presenta sotto ad una nuova luce, scevra di

di alluci-

epilettici,
natore e netta dal velo offuscante di teorie di attacchi
La critica storica ha
nazioni, e perfino di suggestioni diaboliche di Satana.
sinule
nel caso nostro un processo di sana dismfezione,

veramente compiuto
a quella, che fa
Con i nuovi

chirurgo prima di iniziare un'operazione.


problema
criteri da noi usati vediamo innanzitutto il
il

offertoci dalla pretesa mi.ssione profetica di

assai

meno

acces-sibile alla critica

Maometto, presentarsi

in

umano
forma

tanto di quelli che vorrelibero difendere

142.

INTRODUZIONE

Maometto, quanto, e forse anclie specialmente,

di

sincerit

la

che vorrebbero dimostrare che

diamo

cio cadere in

e nell'altro senso con

paiono cos tutte

come

giovinezza,

116, 117.

Profeta fosse

il

una volta

sola

tutte le

argomenti basati

le false teorie

quelli

un malefico impostore. Vespiegazioni

nell'uno

tentate

leggende dell'infanzia. Scom-

sulle

che Maometto fosse un epilettico nella sua


che non

dimostrato

di

lo fosse

periodo storico della

nel

problema su nuove e pi sicure basi. Maometto un uomo nuovo, epurato da tutti gli elementi falsi, dai quali era

sua carriera, ed affrontiamo

il

avviluppato non solo dai suoi ammiratori


e detrattori occidentali, fra

perfino

dai critici

purtroppo dobbiamo mettere anche

quali

ma

orientali,

lo

Sprenger.

Ritengo quindi tempo e fatica spregata


teorie

tissima dello Sprenger, priva di ogni base

da

]>udiata
ger,

il

voler riassumere tutte le

immaginate per spiegare Maometto, da quella malevola e complicatutti (cfr.

Wellhausen, Muhammed

in Medina,

pagg. 207-286), a quella puerile del Muir,

I,

forse di

ed unanimemente

scientifica

pagg. 24-26

quale in un

il

ri-

Spren-

momento

temporaneo acciecamento morale ha seriamente sostenuto, che Mao-

metto traesse

sue ispirazioni da suggestioni dirette di Satana, partendo

le

dal caso parallelo della tentazione di Gres nel deserto (Matteo, IV, V; ^luir,

pagg. 90-96). Per esaminare

II,

il

problema della missione profetica noi par-

tiremo da tutto un altro punto di vista ed esamineremo l'uomo tale e quale


ci

appare da documenti autentici, quando entr all'improvviso nella grande

arena della

ignoto a

tutti,

tarda et un'attivit maravi-

ed inizi in

feconda generatrice d'una delle pi grandi rivoluzioni della storia

gliosa,

del

vita,

mondo

cont. 178).

(v.

Spedizione dell'Elefante Q.
117.

Al.)rahah,

San', la capitale del

vicer abissino del

Yaman

Yaman

come

la pi bella che

erano state adoperate

magnificenza e

mai

le pietre

la ricchezza

dei

fosse vista in

si

del

castello

un muro cingeva

il

Arabia Q. Per costruirla

Qasr al-Balqls in Ma*rib, e

la

che

si

materiali superavano

comporre

gli

il

tutto

marmi

quello

preziosissimi, e

mosaici del pavimento e delle pareti:

tempio alla distanza di duecento dzir' o cubiti:

porte erano di bronzo, n alias, con

terminato

chiesa

sua magnificenza venne con-

potesse immaginare: erano state impiegate colonne di


pietre dei pi vari colori per

una magnifica

nell'Arabia Meridionale,

cristiana, al-Qalls o al-Qulays, la quale per la

siderata

aveva fatto costruire in

chiodi

d'oro e d'argento

(^).

le

Abrahah,

lavoro, ne scrisse al suo signore al-Nagasi (Negus) in Abissinia

manifest l'intenzione di costringere gli Arabi

143.

ad abbandonare

il

INTKODUZIOMK

^ 117. 118.

pellegriaggio al santuario

ili

Makkah

di indurli

Yanian (Azraqi, pagg. 88-91

nuovo

U^nipio nel

pagg.

212-'213; Butler,

pagg. 147-148)

ad accorrer invece al

Halab,

I,

pag. 81

Ivhamis,

I,

(*).

Tutte le tradizioni sulla Spedizione dell'Elefante sono basate sulle notizie date da
>^,,x^ 1.
ibn Ishq: la versione del medesimo, che troviamo nel testo di ibn Hism, la pi antica e perci la
pi semplice. Ne abbiamo per una seconda molto pi prolissa ed amplificata, in Azraqi (pag. 87,
lin. IS e segg-), pure attribuita a ibn Ishiiq, ma trasmessa per opera di 'Uthman b. Sag. Chi sia stato
questo tradirionisti, e quando abbia vissuto non noto al-Azraqi nella sua storia di Makkah non
ta uso n del testo di ibn Ishaq dato da ibn Hiiam, u di quello quasi identico usato dal Tabari, ma
:

preferisce la redazione di questo

'Uthmn

b. Siig, forse

appunto, perch pi abbondante in particolari

elementi maravigliosi. Questo 'UthmSn passa non solo per scolaro di ibn Ishaq
[t 151 a. H.], ^ Azraqi pag. 30, lin, 18; pag. 33, lin. B; pag. 37, lin. 4, ecc.), ma anche di Wahb b. Munabbih fi 114 a H.] (Azraqi, pag. 16, lin. 3) altro famoso favoleggiatore e di Muhammad b. al-Sa-ib
e

pi ricco

in

al-Kalbi [t 146 H.], (Azraqi, pag. 79, lin. 16; pag. 80, lin. 12) D'altra parte 'Uthman detto maestro
di Sa'd b. SSlim, a sua volta maestro di Ahmad b. Muhammad al-Azraqi f 222 a. H.]. Tutte le sue
tradizioni partano la pi schietta impronta apocrifa.
La parola Qalls, come ha osservato gi il Noldeke (1. e, pag. 201, nota 1), proviene
Nota 2.
|

certamente dal termine greco ExxXr,3{a e ci tenderebbe a confermare la nostra ipotesi (cfr. ^5 108) che
la chiesa non fosse costruita dagli Abissini, ma da missionari greci venuti dalla Silvia in tempi molto
pi remoti. Gli Abissini pi che costruire monumenti dello splendore della chiesa di San'a, impiegarono invece la loro barbara attivit a devastare ed a demolire le ultime vestigia delle antiche civilt
arabe nel Yaman, come ampiamente provato dalla narrazione del Tabari e dai versi da lui citati
(labari,

pp. 927-831).

I.

La

chiesa splendeva tutta di dorature, di metalli preziosi e di pitture bellissime: sul


con marmi colorati si ergeva il vano della chiesa costruito a forma di basilica con
colonne di marmo prezioso. Le pareti interne del tempio erano adomate con i pi sontuosi fregi in
oro e in argento, e con vetri dorati e colcrati le porte erano rivestite con lastre d'oro tenute insieme
da chiodi d'argento, e con lastre di argento fissate da chiodi d'oro. Sulle porte che conducevano agli
altari luccicavano lastre di oro massiccio tempestate di gemme e in mezzo a ogni lastra spiccava una
croce d'oro massiccio con una pietra preziosa pel centro (ab Salih, pag. 139 del testo arabo).
Dallo stesso abu Salili sappiamo che si grande divenne la fama della chiesa di San'a che tutti
vollero accorrere a vederla, e turbe di pellegrini affluirono portando offerte votive: molta gente dimor
nella chiesa stessa, passandovi giorni e notti intiere, sicch il re abissino fu costretto ad erigere dimore
per ospitare i pellegrini (abfi Salili, pag. 139, ove per non fatta menzione alcuna della infelice spedizione di Abrahah). Azraqi, pag. 88, ult. lin. e segg., ci d una descrizione amplissima della chiesa
e delle costruzioni attigue con un'infinit di misure e di particolari. L'isnSd per molto debole e
sull'autenticit della tradizione lecito esser molto scettici. Si pu sicuramente ritenerla apocrifa:
data da nn certo Muhammad b. Yahya, a al-Azraqi [f 244 a. H.] sull'autorit d'uno sconosciuto saykh

NtJTA

pavimento

3.

fatto

del

Yaman,
Nota

nel quale

ho

fiducia!

La chiesa

>.

dur fino ai tempi del Califfo ab (ja'far al-MansiIr (13fD-168 a. H.)


governatore del Yaman, attirato dalle numerose ricchezze del tempio, lo fece spogliare di
tutti i tesori e demolire completamente (Azraqi, pagg. 91-92). Altri affermano che venisse spogliata e
demolita per ordine del Califfo al-SaffSh (Halab, I, pag. 84). Ci confermato da altri, che danno anche
il nome del governatore che demol la chiesa, ossia abu-l-'Abbs b. al-Rabi", luogotenente di al-Saffah
nel Yaman Kh amis, I, pag. 217). Queste notizie hanno un certo interesse, perch dimostrano come in
Arabia continuasse ad esistere non disturbato un tempio cristiano per oltre un secolo dopo che il Califfo
'Umar aveva ordinato l'espulsione di tutti i cristiani dall'Arabia: se v'era la chiesa doveva esservi anche

quando

4.

di San'a

il

clero e colto (cfr. 13. a. H.).

118.

bando

Avuta l'approvazione

nei suoi stati,

con

il

del suo signore,

quale ordinava a tutti

Abrahah pubblic un

gli

Arabi di recarsi

in

tempo spedi missionari nelle altre regioni


d'Arabia, non da lui dipendenti,. per fare la propaganda in favore del nuovo
santuario. T'n Arabo del Hi^z, della trii} dei banu Fuqaym b. 'Adi b.
pellegrinaggio a San'a

allo .stesso

144

INTRODUZIONE

'Amir

b.

Tha'labah

b.

a coloro, che fissavano

gS ^18, 119.

al-Harith b. Maik, che apparteneva ai Nusat (ossia


i

mesi sacri dell'anno fra

gli

Arabi pagani,

cos

H. 10) sdegnato dall'ordine


del governatore abissino, entr nella clesa di San'a e la contairn, soddetti ministri del Nasi; cfr. Introd. 79 e

1. a.

disfacendo in essa ad un bisogno corporale. Al)rahah, non appena fu infor-

mato che un arabo pagano aveva


giur di vendicarsi

dell'affronto

cos

turpemente contaminato

tempio,

il

distruggendo la Ka'bah. Diede ordine ai

una spedizione armata contro


Makkah, che egli stesso voleva comandare come cavalcatura durante la
spedizione si scelse un elefante, cliiamato Mahmud, un animale allora sconosciuto in Arabia e che doveva servire ad incutere lo spavento negU Arabi
soldati abissini di prepararsi senza indugio ad
:

e indurli pi prontament^j a sottomettersi. Oltre all'elefante,

Mahmud, rimasto

celebre negli antichi annali d'Arabia, ve ne sarebljero stati altri tredici, se

pu prestare fede ad alcune tradizioni, le quali per contradirebbero


l'altra pi verosimile, che Abrahah facesse venire espressamente l'elefante
si

Mahmud

per incutere maggiore spavento agli Arabi (Tabari,

Azraqi pagg. 92-93


narra come
119.

Khamis,

pagg. 984-935

pag. 213, ove riportata una tradizione che

prendessero parte alla spedizione!).

mille elefanti

I,

I,

Terminati

tutti

preparativi,

Abrahah

con un nume-

parti

roso esercito (di 60.000 mila uomini secondo alcune tradizioni) in direzione
di
e

Makkah. Grande

fu

grande sovratutto fu

lo

spavento

Arabia da

terrore degli abitanti di

il

minacciata di distruzione la Ka'bah.

Yaman,

destato in

Dzu Nafr

di antica stirpe reale, raccolse tutta la

Makkah,

al-Hhnyari,

s
i

fatta

quali vedevano

un principe del

sua gente e insieme con

Arabi, venuti in suo soccorso, tent arrestare la marcia di Abrahah.


fall
il

Dzu Nafr

quale

si

notizia

Il

tentativo

fu sconfitto, fatto prigioniero e condotto innanzi a Abrahah,

content di unirlo al suo seguito, carico di catene.

vicer

Il

abissino prosegui quindi la marcia e giunse nella regione abitata dai

Khath'am,
con

banu

Yaman. Nufayl b. Hablb al-Khath'ami,


Khath'am ahran e di Nahis, msieme con molti Arabi

sul confine settentrionale del

sue trib di

le

altri

di altre trib, assal allora gli Abissini, nella speranza di arrestare la loro

Ka'bah dalla hnnnente distruzione. GrU Abissini


nuovamente vittoriosi, e Nufayl fatto prigioniero, venne condannato

marcia e di salvare
fu.rono

la

a morte. Per aver salva la vita


a Abrahah, e

gli

mie due mani

di

Khath'am ahrn

., ,

arriv

"

Ecco

aggiunse come segno di sottomissione delle due trib


e di Nahis.

catene e lo prese

abissino

capo Arabo fece atto di sottomissione

promise d'essere sua guida nel paese degli Arabi.

le

dalle

il

alfine

Abrahah gU concesse

come guida

nei

nella marcia

dintorni di

146.

Taif,

la grazia, lo lil>er

su Makkah.

L'esercito

a tre giorni di marcia da


S

ss

11'..

INTR(M)LV,I(1NE

1-20.

Makkah. H capo dei Thaqlf (abitanti della citt di T-if) Mas'ud b. Mu attib b.
Malik, Tenne incontro a Abrahah, e sapendo di non poter resistere all'invasore, gli fece atto di sottomissione. Mas'ud aveva, come privilegio ereditario
di famiglia, la guardia del grande tempio di Lat ia Ta-if; geloso della
orandezza e della maggiore santit del santuario makkano e bramando
salvare il proprio tempio dalla distruzione, promise a Al)rahah tli dargli
gtdde e provviste, se non molestava
diede ordine che

le offerte e

pag. 93; Khamis,

120.
il

I.

il

santuario dei Thaqlf;

il

pag. 213).

quale per condotto l'esercito invasore fino

fatto in

una guida, abu Eighal,

a ^lughammis, a breve

stanza da Makkah, cess improvvisamente di vivere


il

modo

accett

tempio di Lt non venisse toccato (Azraqi,

Tliaqatti diedero al vicer abissino

Abrahah

gli

di-

Arabi interpretarono

soprannaturale e da quel giorno in poi presero la consue-

tudine di lanciare pietre contro la

tomba

di

abu Righal

in sogno di perpetua

esecrazione del sacrilego traditore; la morte di abu Eighal fu considerata

come

un segno manifesto dell'ira divina (^) (Azraqi, pag. 93, ove citato un verso
quando muore al-Farazdaq, lapidatelo come lapidate la tomba
di (xanr:
Khaldun, II, pag. 61). Abrahah fiss il suo campo in Mudi abu Righal
ghammis e prima di avanzarsi contro Makkah, mand la cavalleria abissina
sotto agli ordini di al-Aswad b. Maqsud, a razziare i dintorni della citt.
'^

Gravi furono

danni arrecati

alle

ti-ib del

Tihamah

e a tutti

Quray.s:

Hsim (l'avo paterno


del nascituro Maometto) vennero predati e condotti nel campo abissino. Le
trib dei Quray, dei Kinanah e dei Hudzayl, atterrite dal numero e dalla

circa duecento cameli, appartenenti a

'Abd

al-Muttalil) b.

potenza degli Abissini, abbandonarono ogni idea di


la

Ka'bah venisse lasciata

che

alla protezione di Dio.

Per ordine del vicer


innanzi fino a

resistere. Si decise

abissino,

Makkah ed annunzi

Abrahah, Huntah al-Himyari, and


agli abitanti,

ma

che era l'intenzione del

non versare il sangue di alcuno,


qualora gli abitanti non avessero fatto resistenza. Hunatah ebbe un abboccamento con 'Abd al-Mu^'talib, il quale gli fece sapere che gli Arabi di Makkah,

suo signore di distruggere

non potendo

il

tempio,

di

resistere alla forza schiacciante degli Abissini,

avevano deciso

non frapporre resistenza alcuna e di lasciare a Dio la custodia del santuario. Huntah preg allora 'Abd al-Muttalib di accompagnarlo nel campo
abissino e di partecipare egli stesso a Al>rahah la risoluzione presa dai Makkani. 'Abd al-Muttalib accett e si avvi al campo, accompagnato da alcuni

di

dei suoi figliuoli.

Secondo un'altra tradizione 'Abd al-Muttalib si present nel campo abissino, accompagnato da Ya'mar b. Nufthah, capo dei banu Bakr b. 'Abd
146.

INTRODUZIONE

Manat

b.

Kinauah,

da

120

fvhuwa3^1itl b. Watiilah al-Hudzali,

capo dei hanU

Hudzayl. Grazie alla intercessione del prigioniero Dzu Nafr e di Unays,


custode dell'elefante Mahniud,
in

udienza dal governatore

al-Muttalib

non

al^issino,

Makkani furono

quale generosamente

il

ricevuti

a 'Abd

l'estitu

duecento cameli, predati dalla cavalleria nemica. 'Abd al-Muttalil)

corrompere dalla generosit di Abrahah,

lasci

si

rappresentanti dei

il

colleglli offr al

ma

a nome dei suoi

governatore un terzo del Tihamah, qualora egli

fosse

si

riti-

tempio Makkano. Abrahah non accett, e consigH


con la famigHa in un sito discosto da Makkah

rato senza distruggere

il

a 'Abd al-Muttalib di

ritirarsi

per non cadere vittima delle depredazioni e delle \olenze degli Abissini.

Quando 'Abd

fece ritorno a

al-]\Iuttalib

con

cittadini l'esito infelice delle trattative

donarono

la citt e

seguente Abrahah

il

si

tempio, e

si

il

Makkah ed amiunzi

nemico, tutti

ritirarono sui

mosse con tutto

l'esercito

monti

ai

gli abitanti

vicini.

con-

abban-

mattino

Il

contro ^Makkah deseiia,

ma

camminava in testa, giunto in vista della citt, si mise in


non volle pi muoversi, non ostante tutti gli sforzi fatti per

r Elefante, che

ginocchio e

con bastoni o pungendolo con armi da taglio. Soltanto

alzarlo, battendolo

quando

lo

rivolgevano verso un'altra direzione che non fosse quella di Makkah,

faceva atto di muoversi. Allo stesso tempo Dio


uccelli, simili alle rondini,

dinata di pietre.

mand

che fecero cadere sugli

Ove toccavano

il

corpo umano,

mare nugoli di
Abissini una fitta grandal

le pietre

facevano spuntare

una pustula purulenta con enfiagione dolorosa.


L'esercito
presi dal

abissmo cadde nella pi deplorevole confusione e

panico,

si

sparpagliarono

per

sicch

si

Hablb e

b.

Abissini superstiti

si

tempo dopo coperto

pagg. 935-942; Hism, pagg. 29-36; Ath-,

da una nota del quale, pag.

pietre,

trovarono senza guida sicura e ben pochi

furono quelli che giunsero sani e salvi a San'a nel


coperto di ferite e mor poco

fine.

gli altri

erano gi messi in salvo con la fuga prima della pioggia di

gh

soldati

deserto, trovandovi misera

il

Quasi nessuno dei colpiti scamp alla morte. Xufayl


arabi

97, lin. 22,

I,

Yaman. Abrahah

vi

giunse

di piaghe putride (Tabari,

I,

pagg. 320-324; Azraqi, pag. 94-97,

si

pu dedurre che

l'esercito abis-

ad un'epidemia violentissima di vainolo o malattia buboal-hasbah "\va-l-gadari; Khaldun, II, pagg. 61-62; Zamakhsari, II,

sino soccombesse
nica,

pag. 1632 e segg.

Halab,

ove pure a pag. 216,


eli

I,

pagg. 81, 82, 83; Khamis,

lin. 19, v'

I,

pagg. 212-216,

accenno allo scoppio di una forte epidemia

vainolo, e a pag. 221, ove detto a Un. 27, sull'autorit di ibn 'Abbas, che

la strage degli Abissini avesse

dice

frutti

che

il

amari,

luogo

il

Muharram; Durayd, pag.

101,

lin. 3,

vainolo che scoppi in questa circostanza venisse curato con

murar,

degli alberi

al-hanzal, al-harmal
147.

e al-'usar.

INTRODUZIONE

lJO-1'.

pag. 897, lin. 24) ohe Maometto conimposte per il Profeta Salili e come il capostipite dei
Tliaqf: ci sio-uitica che abfi Rij^liril era per Maometto un uomo vissuto nella pi remota nntiquit,
perch altrimenti non avrebbe potuto avere rapporti con il Profeta mitico Salili ed essere il capostipite dei Thaqlf. Da queste oontradizioui impariamo, se non altro, quanto poco valore storico abbiano
dettaijli delle tradizioni, abu Eighiil quindi in questo luogo una interpolazione posteriore ed un
i

NcvTA

Da

1.

altra fonte

siderasse abu Ri''hal come

sappiamo

("NVqidi-AVellhavisen,

l'esattore delle

grave anacronismo.

Istituzione del
121.
in

Hums.

Non ben certo quando

Makkah; ibn Hisani afferma

avesse luogo F istituzione del

non poter

di

avvenisse prima o dojo la Spedizione delFElefante,


fatti meravigliosi,

che salvarono la Ka'bah

dei motivi principali della

nuova

istituzione,

con sicurezza

dire

ma

Hums
se essa

d'opinione, che

dalla distruzione, fossero uno

con

la quale

Qurays, insuperbiti

dalla rotta degli Abissini, pretesero di aver maggiori diritti di tutti gli altri

Partendo dal concetto, che

Arabi.

discendevano da Isma'll,

essi

Abramo e fondatore della Ka'bah, e dal fatto di essere i custodi del


(al-Hums) e abitanti di Makkah, sostomiero che nessuno potesse

ma

stessi diritti di loro,

Arabi fossero

tutti gli

rango

un

di

figlio

di

santuario

avere gli

inferiore. IMi-

rarono quindi a far credere che nessun santuario in Arabia potesse essere

paragonato per santit a quello della Ka'bah, e vollero dare


il

prijiato in tutta l'Arabia, e

a loro

Perci stabilirono che mentre tutti


le feste annuali, di sostare

di Mina,

sul

])rimato fra tutti gli Aral)i.

il

pellegrini

monte

'Arafali,

avevano

l'oljbligo,

e poi di recarsi

secondo la cos detta religione di Abramo,

esenti dallo stesso obbligo

di devozione fuori del

alla

valle

siccome 'Arafah e ^lina, trox'avansi fuori del

medesimo. Ammisero per che

della loro stirpe, nascessero nel

medesima, avessero

durante

Qurays invece fossero

Ka'bah, non ritennero che fosse decoroso per

ritorio della

il

stessi

medesimo

al

medesimi

recinto della
diritti dei

se

Ka'bah o

ter-

essi di fare atti


altri

Arabi non

dintorni della

nei

Qurays, allo scopo di confermare

concetto che la dnora presso alla Ka'l^ah dava una precedenza su tutti

gli altri

Arabi.

Ammisero

inoltre al

godimento degli

stessi

privilegi

anche

banu Kinanah, i banu Ivhuza'ah, e i banu 'Aixux b. Sa'sa'ah, un ramo


dei Hawazin (Hisam, pagg. 126-127).
T QnrayS fissarono inoltre alcune regole arbitrarie del seguente
122.

tenore

si

dichiararono cio esenti dall'obl^ligo di preparare

di estrarre

melo,

il

os'na

burro dal

latte, e di

rinnnziarono a tutte

consuetudini dei Beduini nomadi del

le

tende dei Quray dovessero essere fatte con


fuori,

non avevano

diritto

latte quagliato,

vivere sotto tende, fatte con pelo di ca-

daserto, dai quali essi nettamente volevano distinguersi

dal di

il

di

pelli

(^).

Stabilirono che le

pellegrini,

apportare provvigioni,

148.

che venivano

ma

dovevano

INTRODUZIONE

rimettersi a quelle cliu


stiero poteva fare

rituale del

fare

e in

per

troppo nobile

mancanza

di

doveva, appena terminati

mai

gettar via

giri prescritti,

credeva di nascita

si

vergognasse di

vestito e

il

Arabi del deserto non opposero resistenza

pi. Gli

leggi e d'ora innanzi, dopo

la

sosta

in 'Arafah,

Ka'bah completamente nudi, mentre

gli

vestiti,

ma

non

indos-

alle

nuove

Arabi fecero

donne non usarono

le

di

si

poteva fare uso dei suoi

tutti,

fore-

manto

il

doveva sottostare all'obbligo

esso,

una legge tanto umiliante

subire

mostrarsi nudo al cospetto di

della

nessun pellegrino

giro in istato di completa nudit. Se qualcuno

il

sarlo

fornito

consueto giro della Ka'bah senza indossare

il

Hums,

Qurays avrebbero

122, 123.

il

giro

altro ve-

che una semplice camicia. Quasi tutte queste leggi assurde furono in

stito

seguito

abolite

dal Profeta, quando

divenne padrone di

Makkah (Hisam,

pagg. 128-129).

Nota 1.
Queste tradizioni ci rappresentano in forma concreta e personale l'evoluzione dei
Quray, riuniti da Qu;a\ y intorno alla Ka'bah, dallo stato nomade a quello cittadino sedentario, e il
preteso diritto arrogatosi dai Qurays, quali abitanti di Makkah di regolare a modo loro alcune modalit delle cerimonie (manasik) che si dovevano fare intomo al santuario. La leggenda di origine
popolare tramuta con il suo solito sistema le fasi successive di una evoluzione in un fatto unico. Il
popolo non comprende i processi storici, ma deve figurarsi ogni fatto politico come l'effetto dell'opera
di un legislatore o d'un despota (cosi Mos, Licurgo, Solone, Romolo, ecc.).

Nascita di Maometto (570.


123.

Secondo

Maometto nacque
il

in

(')

a. . V.?).

universabnente accettata,

la tradizione pi

Makkah un

Rabf

lunedi del

I,

il

Profeta

nella notte fra

1'

11 e

12 di quel mese, circa cinquanta giorni dopo la disti-uzione dell'esercito

Non

abissino nella Spedizione dell' Elefante.

non

logia di quell' epoca,

essendovi alcuna esatta crono-

un

possibile dare

corrispettivo

leggendaria. Caussin de Perceval (Essai, eie, voi.

che possa essere


voi.

XLVm,

a.

. V.

(I,

pag. 968),

(^).

il

29 agosto 570

a.

. V.

De

pag. 530), suppone che sia la notte fra

La data
il

tradizione

della

musulmana

quale in un altro passo

(I,

questa data

pagg. 282-283), calcola

I,

invece

eli

il

Sac}^ (Mm. de VAcad.

20 ed

trovasi

il

21 aprile 571

anche in Tabari

pag. 967), afferma che Maometto

nascesse nell'anno dell' Elefante, che corrispondeva al 42* anno del regno di

Anusirwan, re della Persia. Aggiunge inoltre che la missione profetica di


Maometto avesse principio nel 22 anno del regno di Abrawz, e la fuga a

Madinah nel 32* anno


pag. 102; Halab,

I,

del

medesimo sovrano

pag. 80; Khamis,

che Maometto nascesse durante

il

I,

(cfr.

Athir,

I,

pag. 333

Hisam,

pag. 212). Un'altra indicazione

regno di 'Amr

b.

Hind, re di Hirah, e

precisamente otto anni e otto mesi dopoch egli era salito sul trono (Tabari,

I,

pag. 900). Altri dicono che nascesse nell'anno

duodecima notte del Rabi'

I,

nel 40

anno

149.

dell'

Elefante,

nella

di regno di Kisra Anusii-wan, o

INTKODUZIONE

123. 124.

nel 48-

medesimo regno oppure 882 anni dopo Dzu-1-Qarnayn (AlesKJialdun. II, App. 4; Khamis, I, pag. 212; Halab, I, pag. 78, ha riu-

anno

saiidrol

del

nito le varie versioni sulla data della sua nascita, ossia: 10, 12, 17, 18 Rabl'I;
5,

8 Ramadan: 10 Muliarram: 10 Dzu-1-Higgali.

Salar

(mia babele di date!)

la nascita di

Maometto

il

(cfr.

e infine nel

anche Khans,

re della Pei-sia

I,

Rabf

o nel

II,

pagg. 221-223). Dopo

Anusirwn, regn ancora

anni e

sette

Alcune date fantastiche che troviamo nelle tradizioni sono 4600, o 5500, o 6113 anni da Adamo a Maometto,
ed una tratlizione che rimonta a ibn 'Abbas, pone la nascita di Maometto
otto mesi (Rhams,

seicento anni

I,

pag. 221,

lin.

dopo quella di Ges

vero(KhamIs,

pag. 224)

I,

30).

non

Cristo, che

poi tanto lontana dal

(3).

1.
Sorvoliamo brevemente le maraviglie leggendarie della nascita: che Gabriele gli
cordone; che nascesse gi circonciso (Halab, I, pag. 72; KhamTs, I. pagg. 231-232), oppure
che venisse circonciso dallo stesso angelo Gabriele non appena era nato (Halab, I pag. 73); che appena
uscito dal ventre della madre si prosternasse in terra e si mettesse a pregare, alzando le mani al
cielo (Halab. I, pagg. 74, 93, 130; KhamTs, I, pag. 229). Mi pare inutile riportare anche qui tutta la

XoTA

tagliasse

il

leggenda del terremoto avvenuto in Persia nella notte in cui nacque il Profeta, la caduta dei quat^
toidici merli dalle torri del palazzo reale da Madrvin, il sogno del re Persiano e la spiegazione ottenuta dal mostro umano Satlh per il tramite di suo nipote 'Abd al-Masih al Ghassani. Il tutto trovasi
tradotto per intiero in Sprenger (I, pagg. 134rl37) e il testo arabo trovasi in Tabari (I, pagg. 981-984),
e in Khamis (I, 227), con molte aggiunte. 'Abd al-MasTh forse un personaggio storico, perch egli
consegn la citt di Hrah nelle mani di Khiilid b. al-WalTd nell'a. H. 12 (cfr. Sprenger, I, pag. 187;

Khamis, I, pag. 228, lin. 20; Halab, I, pagg. 98, 100-104.


Secondo gli Si'ti l'anima di Maometto preesist alla sua nascita per ujio spazio di tempo di 70.000
anni, durante il quale l'anima rimase poggiata sui rami dell'Albero della Verit cantando senza interil tasbih (cfr. ZDMG. 1848, voi. II, pag. 86>.
Nota 2. Non mi pare necessario di addurre le prove

ruzione

per dimostrare che in tutta questa crono-

logia non vi possa essere una sola parola di vero: la variet stessa delle date dimostra che nessuna
ha ragioni snfiBcienti per essere accettata a preferenza delle altre. Sono tutte egualmente false ed i
calcoli del de Perceval e del

De Sacy sono

perci vani quanto

le

affermazioni dei Cronisti orientali.

Maometto, in Makkah, ha tutta una storia: Maometto


molti anni dopo ne fece dono al cugino 'AqTl b. ab Talib, alla morte del quale il figlio ed erede la
v-nd a Muhammad b. Yusuf, fratello del celebre al-Haggag b. TCisuf [95 a. H.]; questi la ristaur
tutta e le lasci il nome di Dar ibn Ysuf, con il quale fu sempre conosciuta in seguito. Circa un
secolo dopo, la principessa Kh ayzurn (o Zubaydah) la comper e la tramut in Moschea (Tabari, I,
pag. 968; Halab, I pagg. 86-86; KhamTs, I, pag. 224). L'autorit unica di queste notizie ibn Ishaq:
esse hanno un interesse speciale perch dimostrano quanti anni passassero prima che la persona di
Mmometto o gli oggetti da lui usati, o i luoghi da lui abitati acquistassero valore sacro agli occhi dei
credenti musulmani.

Nota

3.

La

casa, nella quale nacque

124.

mare

il

la

le

le co.se

maraWgliose, e

le

visioni

il

neonato

chia-

e gli

avute durante la gravi-

era sembrato, cio, di vedere una luce intensa uscirle dal ventre,

e di distinguere, illuminati dalla medesima,

voce

madre Aminah mand a

suocero 'Abd al-Muttalib, perch venisse a vedere

raccont allora

danza:

Quando nacque Maometto,

mist<'rio.sa le

sarebl)e stato

il

castelli di

aveva poi annunziato, che essa

Busra in

Siria.

Una

era gravida di uno che

signore del suo popolo, o che dovesse cliiamarlo Muhammad(').

Si narra che in seguito alle rivelazioni di

150.

Aminah,

il

vecchio 'Abd al-Muttalib

INTRODUZIONE

si

affrettasse

portare

neonato nella

il

Dio (Hul)al) per

ringraziasse

la

nascita

Hubal. Dopo aver riportato

l'idolo

124, 125.

piazzetta

del

Ka'bab, ed

della

suo nipote,

ivi

sedendosi presso

bambino presso alla madre, and suProvvisoriamente il bambino venne affidato


il

una nutrice.
alle cure di Thuwayl)ah una mav>lah o cliente di alju Lahalj, del fratello, cio, del defunto genitore di Maometto (Hisam, pagg.
102-103 labito in cerca di

bari,

pag.

I,

Khamis,

I,

Nota

970;

Athir,

I,

pagg. 230, 231.

pag. 334; Halab.

I,

pagg. 77,

93, 104;

87,

2.51).

nome

Maometto

una questione molto difficile a risolvere


Qur'an e sulle tradizioni hanno messo in rilievo
un fatto indiscutibile che cio il suo nome non fu Muhammad. ma un altro ohe la tradizione ha voluto nascondere e far dimenticare. Muhammad fu un nome o assunto o dato, fu in verit un cognome,
un appellativo, secondo un uso molto comune in oriente, ove ogni uomo, cambiando di stato, di occupazione, o di dimora muta quasi sempre anche di nome. La grande questione non gi di sapere con
quale nome egli sia nato, ma quale fosse quello con il quale venisse chiamato quando divenne un
uomo tanto noto, odiato, temuto ed amato. Se dobbiamo accettare anche parzialmente alcune critiche
moderne, questo nome noi fu Muhammad, se non negli ultimi anni della missione e i passi del
Qnran, ove esso figura, sono, al dire di questi critici, interpolazioni posteriori. La questione molto
intricata e la soluzione ne tanto difficile da essere forse introvabile: non entra nello scopo del presente lavoro di esaminare la questione, e rimandiamo il lettore allo Sprenger (I, pagg. 155 esegg.) e al
Hirschfeld (pagg. '22-24 e 137-141). Il primo ertamente apri il cammino e ha battuto per il primo un
nuovo sentiero, partendo da una tradizione conservata da Halab (I, pag. 110), ove detto che 'Abd alMuttalib chiamasse il tiglio di Aminah con il nome di Qutham, un figlio mortogli tre anni prima e
ohe soltanto in seguito gli mutasse il nome in Muhammad. Le osservazioni dello Sprenger sono molto
acute e convincenti, ma l'ignoranza, nella quale egli era di tutta la letteratura rabbinica e omiletica
sul Vecchio Testamento, gli viet di spingere pi innanzi le sue ricerche. Questo passo lo ha fatto il
Hirschfeld, versatissimo in questa letteratura, ed ha raccolto fatti ed osservazioni, degni di attento
esame forse ha voluto correre troppo, ma il materiale da lui riunito e le ragioni da lui esposte sono
del pi grande interesse. Chi volesse entrare pi addentro in questo argomento far bene di leggere
anche il testo di Kh amis (I, pag. 211), e specialmente a pag. 233, mentre in Halab (I, pagg. 107-115), lo
stesso argomento trattato con ampiezza anche maggiore. In un altro passo della sua biografia lo
Sprenger (III, pag. 31, nota 2), ritorna sull'argomento del nome di Maometto e sulla possibilit che
Muhammad equivalesse incirca a Messia: ivi adduce anche molti esemiji di nomi propri aventi un
significato materiale e privi di articolo.
1.

probabilmente

Quale sia stato

insolubile;

ma

il

vero

di

le ricerche critiche sul

Allattamento nel deserto; miracoli.


Una certa Halimah bint abu Dzu'ayb 'Abdallali
125.

della trib dei


egli dei

banu SaVl

banu Sa'd

b.

b.

Bakr, moglie di al-Harith

Bakr, era venuta in quei giorni a

fanxiglia, e spinta dalla necessit si era

al quale dare

venne

il

offerto a

b.

'Abd

b.

al-Harith,

al-TTzza,

Makkah con

la propria

messa a cercare un bambino

suo latte e guadagnarsi qualche cosa.

Il

molte altre donne venute a Makkah per

piccolo

anche

lattante,

Maometto

lo stesso scopo,

ma

quando veniva a sapere che egli era orlano


del padre, perch tutte temevano di non avere i soliti regali, che il padre del
poppante soleva dare alla nutrice. Siccome per tutte le donne trovarono
ben presto un bambino da allattare e la sola Halimah rimase priva di un
bambino, essa si rassegn alfine ad accettare l'orfanello e a portarselo con

nessuna aveva voluto

allattarlo,

161.

INTRODUZIONE

fS 126, 126.

s nel deserto uve abitava la sua trib (Hisam, pagg.

103-104

pagg. 969. 970-971: Athir, I, pagg. 333-334; Khaldun,


I, pagg. 20-2-255: Halab, I, pagg. 116, 121-123).

II,

Non

126.

metto

Mentre durante

Appena mise

modo immagina-

resto della caravana, e la camola, che

il

non aveva quasi pi

loro,

Mao-

viaggio di andata l'asinelio misero, che essa montava,

il

a stento riusciva a seguire

menata con

piccolo

il

fortuna, che le era

finora tanto avversa, incoininci a favorirla in ogni

stata,

bile.

felici e la

I,

App. 4; Khamis,

appena Hallniah ebbe preso in consegna


ogni sorta di coincidenze

le a^'^'enne

Tabari,

latte,

al ritorno

avevano

ogni cosa fu mutata.

neonato al proprio petto fu maravigliata di trovare che

il

il

suo latte era grandemente cresciuto e che ne aveva tanto da saziare com-

pletamente
volta

si

il

piccolo

Maometto

addorment contento

proprio

il

figlio,

non diede pi

Halimah

quale ora per la prima

fastidio

camela, fu trovata anche essa hnprovvisamente con


sicch

il

le

durante la notte.

poppe gonfie

La

di latte,

e suo marito poterono berne fino a completa saziet. Il marito

maravigliato di tante cose insolite, attribu la inaspettata fortuna alla presenza

ambedue partirono per

del piccolo neonato, ed

con animo

il

alla famiglia di

si

deserto pieni di speranze e

lieto e gaio.

Durante
tava,

il

viaggio

si

resero pi manifesti

HalTmah dal suo poppante.

sembr divenire tanto

L'asinelio

arzillo e robusto,

grembo
misero, che essa mon-

benefici, arrecati in

che con

il

suo passo svelto

trov ora in testa a tutta la caravana, e gli altri asini non erano in grado

non volevano credere che l'asinelio fosse lo


banu Sa'd, ove abitava il marito di Flallmah,

di seguirlo. Alcuni dei presenti


stesso di prima. Il paese dei

era una delle regioni pi desolate e deserte d'Arabia; per di pi in quel-

l'anno infieriva

una

fort carestia.

Ciononostante ogni sera

pecore della famiglia di Halimah ritornavano con

mentre

le bestie

Quando gh

le

le

mammelle

camole e

gonfie di latte,

una

degli altri ritornavano all'accampamento senza

altri pastori della trib si

loro e quelli della famiglia di

stilla.

accorsero della differenza fra gli animali

Halimah, ritennero che ci fosse dovuto

differenti, e vollero pascolare le Ijestie nel

alcuna differenza;

le

medesimo

sito

ci

ai pascoli

non produsse

Halimah continuarono a produrre la medesima quantit di latte, e quelle degli altri ritornavano con le mammelle
a.sciutte. Intanto grazie all'aria sana e invigorente del deserto, Maometto bambino cresceva
II,

bestie di

le

forte, rigoglioso e

App. 5: Khamis,

I,

pagg. 334-335: Halab,


Ni/TA

1.

pagg.
T,

robusto (Hism, pagg.

253-255; Tabari,

I,

103-105

pag. 971-972;

Khaldui,
Athir,

I,

pag. 124).

Le autorit, sulle quali basata la tradizione dell'allattamento di Maometto nel deserto

dei banii Sa'd, sono delle

meno

credibili: ibn Isbaq

avrebbe detto,

162.

si

suppone

(yaz'amuna)

(Tabari,

INTRODUZIONE

SS 1-26-128.

I, pag. 969, lin. 4), il che equivale a dire: una menzogna! (cfr. Goldziher, Muh. Sttid., II, pag. Bl).
Altrove (Tabari, I, pag. 970, lin. 8) ibn Ishq, da al-ahm b. ab-l-ahm (un cliente di 'Abdallah b. a'far),
da 'Abdallah b. a'far b. ab Talib. molto probabile che la leggenda eia sorta dal fatto che molti
Qurays dopo le grandi conquiste mandavano i loro figli neonati nel deserto per farli allattare da nutrici
mercenarie; i tradizionisti hanno supposto che la famiglia di Maometto seguisse l'usanza dell'aristocrazia makkana dei tempi musulmani, e cosi nacque dal nulla tutta la leggenda (cfr. anche Sprenger, I,
pagg. 146, 162-178 specialmente a pag. 170; Halab, I, pag. 122, ove si insiste nella purezza del linguaggio
di Maometto perch allattato fi-a i ban Sa'd).

Maometto rimase presso la nutrice nel deserto per due anni


127.
intieri, durante i quali la Provvidenza non cess mai dal beneficare in ogni

modo

la famiglia di

Halimah

gli tolse

Hallmah. Siccome

a due anni

il

latte e,

bambino aveva

il

l'aria forte e sana,

secondo l'usanza del tempo,

si

accinse

a ricondurlo presso alla madre in Makkah. I banu Sa'd riportarono infatti


il fanciullo alla madre Aminah in Makkah, ma allo stesso tempo manifesta-

rono
i

tutti

il

vivo desiderio di ritenerlo, attribuendo alla di lui presenza tutti


quali godevano dalla sua venuta in

dei

benefici,

Perci pregarono

poi.

caldamente minah di concedere ancora la custodia del bambino, cercando


di dimostrare, che l'aria pura del deserto era assai pi sana e invigorente
opprimente e insalubre di Makkah. Aminah, vedendo
quanto Maometto si era fortificato con la nutrice, acconsent che

che non
infatti

cUma

il

ritornasse nel

afoso,

deserto (Hism,

pagg. 335-336; Khamis,

I,

pag.

105; Tabari,

pag. 258; Halab,

I,

972; Athir,

pag.

I,

I,

pag. 127).

Durante il nuovo soggiorno nel deserto ebbe luogo, secondo


128.
la leggenda, un fatto, al quale gli storici e i biografi di Maometto hanno
dato una grande importanza,

sul

quale la tradizione

compiaciuta di tramandarci una quantit di particolari;


zione combina per perfettamente con le altre in tutti

dopo

il

dato,

come

All'

ritorno di

Hallmah nel

al solito,

con

deserto,

il

grumo

di

loro entro

sangue nero, prendono un po'

una tazza

d'oro,

lavano

il

Maometto era
a menare le bestie

Pochi mesi
stato

man-

al pascolo.

affeiTano Mao-

ne estraggono un
di neve, che avevano portato con

ventre e

il

petto,

cuore e

il

ventre. Poi

ogni cosa e scompaiono (Hism, pag. 105)

La

si

nessuna tradi-

dettagli.

vestiti di bianco,

impro\^iso compariscono due uomini


il

ma

piccolo

fratelli di latte

metto, lo gettano in terra, gli aprono

musulmana

ricliiudono

(').

tradizione ci fornisce molti altri particolari su questo evento, tutti

natura miracolosa e di tal genere, che non meritano di essere notati,


perch sono invenzioni di tempi posteriori. Per avvalorarne l'autenticit, la

tli

ha tramandato una versione dei fatti, basata sopra un falso


isnad e narrata in prima persona dallo stesso Maometto ai suoi Compagni,
niolti anni dopo, dalla quale risultereVjbe, come Maometto, bench in et di
tradizione ci

poco pi di due anni,

si

ricordasse perfettamente di un' infinit di pai-ticolan

INTRODUZIONE

s i-^

od assurtli e fosse cosciente di tutto quello che avveniva mentre veniva


squartato dagli angeli. Prescindo di fare appunto di tutte le cose maravigliose,
narrate a proposito di questa finzione leggendaria. Lo Sprengi-r (I, pagg. 162ozitisi

lGi>i

ha

ha raccolto tutto

le

varie tradizioni, che

si

riferiscono alla leggenda e

tentatx) feliceinent<> di farne la genesi, rilevando,

che con molta probabilit

da alcune confessioni dello stesso Maometto nel piincipio


della sua missione. Nel passo del Qur-an (xcra, 7), il Profeta ammise di avere
talvolta errato, ma afferm in seguito (xciv, 1) che Dio gli aveva aperto il
essa ebbe origine

cuore. Questa espressione figurata fu probabilmente Torigine della leggenda.

Forse per lo Sprenger oltrepassa

limiti del vei-osnile nelle sue supposizioni,

come secondo movente della leggenda, il desiderio dei musulmani


di far credere che Maometto al pari di Gres nacque puro da ogni colpa, e
che la leggenda sorgesse per equiparare il profeta musulmano al fondatore
attribuendo,

del Cristianesimo.

genda

Muir

{Life of Mahoviet,

pag. 21), suppone, che la leg-

un qualche attacco epilettico (Khaldun, II,


quale afferma che avvenisse quando Maometto aveva quattro anni

sia la

memoria lontana

App. 5, il
Khamis, I, pag. 255; Halab,

La

I,

notizia

del

fatto

di

I,

pagg. 127-129, 132, 133 e segg.).


portato alla nutrice e al padre

fu

iniracoloso

Maometto dai figli di Hallmah; gravemente allarmati dal fenomeno soprannaturale e temendo che il fanciullo fosse tormentato da qualche demone maligno, i due coniugi decisero di riportarlo subito alla madre,
prima che la notizia si divulgasse e recasse danno alla riputazione della

di latte di

famiglia di Hallmah. Partiti subito con


e chiesero ad

Aminah

di riprendersi

il

Ijambino, arrivarono

figlio,

il

adducendo come ragione,

timore che potesse accadere qualche disgrazia al fanciullo,


di
le

non

essere

responsabili

di

Aminah comprese che

esso.

nascondevano qualche cosa, perch

loro

a Makkah

ed
i

il

il

desiderio

due coniugi

timori erano in contradizione

con quello, che avevano detto poco tempo prima, quando l'avevano scon-

bambino di rimanere con" la trib nel deserto.


Halimah, stretta dalle domande della madre, fini con il confessare il vero e
con l'esprimere il timore, che Maometto fosse posseduto da qualche demone

giurata di permettere al

(Hiam, pagg. 105-107; Tabari,

Khamis,

I,

I,

pagg. 972-979; Athir,

I,

pagg. 336-339;

pagg. 255-259).

Nota 1.
La leggenda dell'apertura del corpo di Maometto e della purificazione del medesimo
con l'estirpazione di una massa sanguigna malefica, un sogf^etto caro ai tradizionisti e ritoma
in seguito molte volte sotto varie forme. I principio della missione (Tabari, I, pagg. 11&1-1156), di nuovo
in altra forma (id.^ I, pagg. 1167-1168), prima di ascendere in cielo (cfr. . 220). Cfr. anche Hirschfeld
(pag. 88), ove accenna al fatto molto probabile che questa leggenda della purificazione del cuore abbia
una e la atessa orgine dell'altra hu BahTr (cfr. 114) ossia rabbinica e sia entrata nelle tradizioni
musulmane per opera di ebrei convertiti alTLslm, ma imbevuti ancora della letteratura omiletica e
rabbinica. Menta per anche di ricordare una tradizione citata dal Goldziher {Phil., I, pag. 213), secondo

164.

INTRODUZIONK

1-28-130.

s^s

la quale un ;^inn o demone apparisse una volta nella torma di un avoltoio, squarciasse il petto del
dormente poeta pagano (li a ni t") Umayyah h. abul-Salt, riempisse il medesimo con qualchecosa e poi

Grazie a questo fatto leggendario si attribu a Umayyah la facolt di pronunziare poesie


profondo e con tendenze religiose. In forma diversa v' la medesima leggenda anche presso
Sprenger (1, pag. 116-117). per evidente da tutti questi indizi e specialmente dagli studi del Goldziher
(Phil., I, pagg. 3 e segg.), che tutta la leggenda ha le sue origini nelle superstizioni demoniache dell'Arabia preislaraica, alle quali per varie coincidenze si son venuti ad aggiungere altri motivi tendenziosi,
lo richiudesse.
di senso

e puerili interpretazioni di versetti quriinici.

129. -^ Esiste per anche un" altra tradizione, la quale ha

pronta pi verosimile della precedente

Maometto presso

restituirgli

il

'Abd a-Muttahb and direttamente


il

prova del favore divino, alz

mezzo

in

le parti.

tempio e preg Dio di

il

alla madi'e

ma

epilettico del fanciullo,

dal testo

per dimostrare tale supposizione


ispirato dal

Nawfal

da un

nipote sulle spalle e con esso fece

il

Dio sul fanciullo

di

(1.

e. voi. I,

quindi lo

pagg. 23-24),

come una reminiscenza di un


arabo non possiamo trarre alcun
Khamis,

(cfr.

altro
s

al-Muttalil:),

(Hisam, pagg. 106-107). Muir

interpreta anche questo smarrimento

mi sembra invece

b.

il

commosso da

giro della Ka'bah, invocando la protezione

rimand

al

Waraqah

Qurasita e ricondotto alla sua famiglia. 'Abd


fatta

fanciullo

nepote perduto. Si dice che in seguito a questa pregliiera,

smaiTito venisse ritrovato da

fanciullo

il

volle ricondurre

Non potendolo
nonno 'Abd al-Muttalib, e gU narr

cingono Makkah da tutte

pi ritrovare, Halimah corse presso


:

quando Halimah

madre, avvenne che smaiTsse

alla

alla folla sulle alture, che

ogni cosa

un'im-

attacco
indizio

pagg. 2.56-257). L'episodio

I,

passo del Vangelo (Luca,

II,

40 e

segg.) di

mezzo ai dottori.
Athr (I, pag. 3.36, lin. 18), riporta una tradizione, che
130.
Maometto dimorasse cinque anni presso i banti Sa'd, prima di ritornare nella
propria famiglia, ma egli menziona la notizia come l'opinione di alcuni e
senza darvi importanza. La maggior parte delle tradizioni pongono la lege ritrovato nel tempio in

Ges smarrito dai genitori

del petto, alcuni mesi

genda dell'apertura
zione

musulmana vorrebbe

perch,

(1.

e.

voi.

un Qurasita e parlo

il

nobile trib dei

1.

e).

tradi-

che

vantasse

si

banu Sa'd (Hisam, pag.

Profeta

al

chaletto

lecito

vissuto cinque anni con

106).

pag. 171), riporta un'altra tradizione, forse poste-

I,

versione dello Sprenger sia

da HiSam,

La

negli anni suoi pi

soggiorno nel deserto e

il

chiaramente la ragione del

riore alla precedente, dalla quale traspare pi

vanto messo in bocca

secondo anno.

migliore degli arabi, perch di nascita un Qurasita,

dalla

allattato

Lo Sprenger

il

il

Maometto

farci credere che

maturi, ricordasse con piacere


in seguito di essere

dopo

"

dei

Io parlo

l'arabo

banu Sa'd

una traduzione poco

il

pi puro

io

sono

(Pu essere per che la

esatta della tradizione citata

per di dubitare che Maometto, anche se avesse

banu

Sa'd, avesse potuto in quella tenera et, ap-

165.

INTRODUZIONE

5 130,131.

prendere cos bene

banu

Lo Sprenger

l'accento per tutta la vita.

minutamente

dei

dialetto

il

e, voi.

(1.

la

loquela e

pagg. 17D-174), esainina

I,

Maometto

tradizione della dimora di

la

da conservarne

Sa'd,

nel deserto durante

il

periodo dell'allattamento e ne attribuisce giustamente la genesi alle consuetudini invalse nei primi tempi del dominio
in Siria

allora

afferm

si

fra gli

Arabi emigrati

nato ed educato nelle citt ricche e corrotte della Siria e

di quello

molto pi

il

umayyade

concetto, che l'uomo educato nel deserto valesse

della Babilonia e parlasse

anche un arabo assai pi puro. Prima delle con-

non potevano sussistere, ed anzi l'istituzione del Hums


sta a dimostrare che i Qurays si ritenessero superiori ai nomadi. Allo stesso
ciclo di leggende appartiene la tradizione, che Maometto dicesse una volta:
^ Non vi stato alcim^ Profeta, che non sia stato pastore , e quando uno
quiste simili concetti

"

gli disse:

Him
una

tu? ,

(pag. 106) fa

vuole che egli rispondesse:

si

menzione di

Maometto

delle reminiscenze di

del periodo passato fra

stringessero

Maometto a

fare

Nota
mana

Makkah
1.

(cfr.

112, loG e

Al periodo fra

pi recente e

bai\u Sa'd,

ma

autentica, pi probabile,

meno

il

fortuna della famiglia, co-

mestiere di pastore e di custode delle

l'umile

camele e delle pecore del nonno e degli


cerchiano

come

narra, le condizioni poco fiorenti di

si

a un periodo posteriore, ossia alla sua infanzia in Makkah,

si riferisca

quando,

Fui pastore anch'io

tradizione, quasich appai"tenesse a

tale

se la tradizione potesse essere considerata

che

"

1.

zii
a.

fra le colline scoscese, che ac-

H., 37 e nota)

(').

ritorno dal deserto e la morte della madre, la tradizione musul-

sicura pone l'episodio del vaticinatore

Kah

alla fiera di

'Ukaz

(o in

Makkah) il quale vedendo il fanciullo Maometto allora quinquenne, invit i presenti a ucciderlo jierch
un giorno avrebbe seminato discordia fra le trib e insultato gl'idoli. In questa tradizione si accenna
anche alle visite fatte da Maometto alla fiera di Dz-l-Magaz, distante un farsakh da 'Arafah, o
di Sq Magannah, ove gli Arabi pagani solevano intrattenersi nel periodo che correva fra la fiera di
'Ukaz e

le feste del

pellegrinaggio alla Ka'bah.

noto che in 'Ukaz rimanessero circa venti giorni

Dzu-l-Qa'dah. sicch la permanenza nei mercati o fiere intermedie durava pochi giorni
ossia dalla fine del Dzu-l-Qa'dah fino ai primi giorni di Dz-l-Hlggah, che erano quelli specialmente

del

mese

di

dedirati allf feste di

Makkah (Khamis,

I,

pag. 2B0; Halab,

I,

pagg. 131, 137, 169).

Morte della madre Aminah.

Maometto crebbe sotto alquando il bambino aveva


.sei anni, Aminah lasci Makkah e and insieme con il figliuolo a Madinah
per visitare gU zii mat<3rni del suo defunto marito 'Abdallah, i banu 'Adi b.
al-Na^r, e andare anche in pellegrinaggio alla tomba del medesimo. Secondo una tradizione, Aminah sarebbe stata accompagnata anche dal suocero
131.

liitornato nella propria famiglia,

ramorevole protezione della madre e del nonno

'Abd al-Muttalib,
il

ma

la versione pi

viaggio, seguita soltanto dal

Durante

il

viaggio di ritomo

generalmente accettata che essa facesse

bambino e dalla schiava negra

Aminah
156.

si

ammal

umm Ayman.

cess di vivere in al-

INTRODUZIONE

Abwa

(')

Makkah

altri

131, 132.

affermano per che Aminah morisse appena fu di ritorno in

Hagun, nella gola

e che venisse sepolta nel

fra

monti

di ]Makkah,

detta i'b abu Dzarr, i'b abu Ilxu'ayb (o Dzu'Ib), o Si'b abu Dzib (Hism,

pag. 107
ms,

Khaldun, H, App. 5

Tabari,

pag. 259, ove la morte di

I,

ma

metto,

adduce tradizioni che

perfino nel 10 anno; Halab,

I,

Aminah

la

pag. 980

I,

Athir,

anno

posta nel sesto

pongono anche nel

pagg. 144 e segg.; Yaqut,

nel

4,
I,

340

I,

5,

Kha-

di

Mao-

nel 9 e

pag. 100, Un. 15).

Nota 1.
Esistano varie tradizioni che narrano come Maometto visitasse la tomba di sua madre
dopo la Fuga a MadTnah, ma le versioni sono molto variate non solo si^l luogo ove si trovasse la tomba,
ma anche sulla data della visita (al-Huda\'biyyah, 'Umrah al-Quda, Haj^gah al-Wada') e sulle parole pronunziate da Maometto in quella circostanza. Tutte queste tradizioni hanno poco valore e poca
o ninna impronta di autenticit sicura (cfr. Halab. I, pag. 145; KhamTs, I, pag. 200). Le parole attribuite al Profeta riguardo alla madre sono una trovata molto int'elice di tradizionisti posteriori, i quali
non hanno compresa l'inopportunit e la mancanza di buon gusto di alludere alla sorte dei non-musulmani nell'altra vita. La sorte infelice dei pagani, fra i quali vi sono da annoverare i genitori e antenati di Maometto, e molte altre persone a lui carissime, stata sempre una spina dolorosa per i
tradizionisti delle generazioni successive e troviamo traccie di questo sentimento nelle tradizioni che
Dio risuscitasse i genitori del Profeta (durante l'ultimo pellegrinaggio, H a g g a h al-Wada'), li rendesse musulmani e poi li rifacesse morire una seconda volta tutti insieme (v. per es. Kh amis, I, pag. 260,
lin. 28). Queste tradizioni sono per vivamente combattute e confutate dai migliori tradizionisti (cfr. ibid,
pag. 261, e segg.) ove tutta la questione dei morti prima della missione largamente discussa con criteri ortodossi musulmani. La sorte degli uomini nati nelle cosi dette fatrah, o periodi fra la morte
di un Profeta e la comparsa del seguente, un altro argomento discusso con grande vivacit dai teologhi islamici. L'origine di tali argomenti di discussione devesi cercare nelle contradizioni, nelle onjissioni e nelle imperfezioni del sistema escatologico insegnato da Maometto (cfr. 133, nota).
Si narra che quando i Qurays marciarono da Makkah verso Madlnah, prima della battaglia di
TJhud, nel terzo anno dopo la Fuga, passando per al-Abw!!, alcuni ebbero in mente di violare la tomba
!

per fortuna i capi meno esaltati alzarono


resti e desecrandoli
un atto tanto sacrilego, affermando che bisognava rispettare la memoria di donne innocenti, e che non era pi-udente sospingere Maometto a rappresaglie sulle donne Qurasite, che erano
in suo potere. Questi consigli prevalsero e la tomba di Aminah venne rispettata (Athir, I, pag. 340).
della

madre

di

Maometto, estraendone

la voce contro

132.

Morta Aininah

in al-Abwa, la

schiava

mnm Ayman

ricon-

due cameli della minuscola caravana fino a Makkah,


consegnando Maometto nelle mani del nonno 'Abd al-Muttalili. Commosso
dusse l'orfanello, e

dalla sorte infelice del nipote,

il

nonno dedic

al

Maometto

piccolo

tenero affetto e gli diede nelle cure la precedenza sui propri


stendere ogni giorno

santuario
nitore;

figli si

mai alcuno

alla

pi

Egli soleva

Ka'bah, all'ombra del

sedevano intorno ed aspettavano finch giungesse

il

ge-

di essi osava mettersi sul tappeto per rispetto verso

il

quando questi veniva al solito luogo di convegno, i


figli stavano sempre seduti intomo a tenergli compagnia. Una volta si present il piccolo Maometto, che aveva allora meno di otto anni, e and arditamente a sedersi sul tappeto del nonno i figli di 'Abd al-]\futtalib vollero allonvenerando genitore

un tappeto (firas) presso

figli.

il

tanare

il

fanciullo,

'Abd al-Muttalib
figlio,

che violava cosi spensieratamente

lo trattenne sul

le

consuetudini,

proprio tappeto dicendo:

"

per Dio! egli un giorno occuper un rango molto elevato


1B7

ma

Lasciate mio
,,.

facendo

INTKODUZIONE

g lae, 133

di s, gli carezz le spalle affettuosamente: egli trovava

Maometto presso

sedere

Khamis,

che faceva

tutto quello,

piacere

pag. 270: Halab,

I,

suo nipotino (Hisain, pagg. 107-108;

il

pagg. U8-U9).

I,

Purtroppo l'episodio basato sopra un isnad o catena di autorit, molto debole,


Notai.
che rimonta a ibn 'Abbs, il pi fecondo inventore di leggende: quindi una tradizione che devesi
accettare come un'espressione grafica e aneddotica della piet di tradizionisti musulmani. Lo stesso
dicasi delle altre numerose tradizioni che narrano come 'Abd al-Muttalib, mentre desinava, amasse
avere il fanciullo Maometto sulle ginocchia e lo nutrisse con le proprie mani (Halab, I, pag. 161).
Nel sesto anno dopo la Spedizione dell'Elefante, e quindi quando Maometto aveva sei anni,
il poi celebre 'Uthmn b. 'AfiFSn, che doveva un giorno divenire Califfo (KbamTs,

dice che nascesse

pag. 270, linea

si
I,

9).

Morte di 'Abd al-Muttalib (578-590 a. . V.?).


Secondo alcuni, otto anni, secondo altri, dieci anni dopo la
133.
Spedizione dell' Elefante, mor il vecchio 'Abd al-Muttalib (') intorno al letto
di morte convoc i figli e le figlie per partecipare ad essi le sue ultime volont.

un

Siqayah

non

al-'Abbas, bench

figlio,

fosse

e la sopraintendenzajdel

tutela del piccolo

uomo

Maometto

di natura dolce

conquista di

la carica della

il

il

rmiase nel-

e al-'Abbas

Makkah

nell' 8.

a.

abu Talib 'Abd Manaf,

figlio,

ed affettuosa

che nelle mani di abu Talib,

primogenito, lasci la carica della

pozzo Zam-zam,

l'esercizio di queste funzioni fino alla

per circa quaranta anni. All'altro

il

Rifadah; abu

H. ossia
aflBd la

Talib

era

vegliardo moril:)ondo era convinto

nipotino prediletto sarebbe stato custodito

ed allevato con la massima cura: 'Abd al-Muttalib rese alfine l'ultimo respiro,

mentre

sue

le

recitavano poesie funebri intorno al letto di morte

sei figlie

(Hism, pagg. 108-114; Tabari,

I,

Khamis,

I,

KJialdun,
Nota

II,

1.

App. 5
La

pag. 286

musulmana non

tradizione

al-Muttalib, che tanto fece per

pag. 1123; Athir,

il

si

Halab,

I,

I,

pag. .340;

TI,

pag. 26;

pagg. 154-1.55).

potuta consolare che un brav'uomo come 'Abd

Profeta, sia morto pagano e che perci abbia subito la sorte crudele

i
pagani: l'inferno. Hanno tentato quindi di dimostrare che egli seguisse la vera e pura religione di Abramo, mentre altre tradizioni meno antiche affermano perfino che Dio lo risuscitaxxe dopo
la missione di Maometto, lo convertisse all'Islam e quindi lo facesse nuovamente morire! (Halab, I,

di tutti

pag. 60,

non

il

quale ammette per che la tradizione sia molto d'If o debole, e che

l'accettano; cfr.
Sull'et di

,^

migliori tradizionisti

131, nota).

'Abd al-Muttalib le tradizioni non sono d'accordo: tutti gli danno un'et molto avanaffermano che negli ultimi anni fosse anche cieco. Dicesi che venisse

zata, dagli 80 fino ai 140 anni ed

sepolto in al-Haf>un presso l'antenato

regno

di

Kisra

Hurmuz

Qusayy (Kliams,

Aniisirwan (Khamis.
celebre genealogo Daghfal b. Hanzalah
b.

lin.

I,

pag. 286). Si dice che morisse durante

2G; Halab,

I,

il

pag. 164).

f 65. a. H.] chiamato dal Yaman a Damasco per orH.] per essere interrogato sulla genealogia e sulle antichit
arabe, pretese di aver visto 'Abd al-Muttalib e diede a Mu'awiyyah una descrizione della di lui persona fAjhiini, I, pag. 7, ult. lin.). Questa grossa menzogna ci d un'idea della natura apocrifa delle
notizie datj da Daghfal; que.sti infatti mori ucciso in battaglia (e perci uomo ancora giovane e atto

Il

dine del Califfo Mu'Swiyyah

[f 60. a.

a portare le anni) nel 65

a. H. combattendo contro i Kharigiti Azriqah; perci impossibile che


vivesse circa mezzo secolo prima della Fuga. Avrebbe avuto pi di 120 anni all'epoca della sua morte.

Nota 2.
Tutte le tradizioni confermano un fatto che cio abv Talib fosse molto povero e con
ntunerosa figliuolanza: questo senza dubbio vero, perch confermato indirettamente da altri fatti.

158.

INTRODUZIONE

86 133, 134.

Bimane per oscuro, perch gli altri fratelli ui abu Talib, e in prima linea 'Abbas, siano
ricchi. La tradizione non ci d alcun indizio per spiegare la diversit delle condizioni

stati tanto pi

finanziarie dei

'Abbas potesse per esempio comperare dal fratello le sue cariche al tempio per una
forte somma. Possiamo credere a quest'ultima notizia? Non sarebbe possi ile collegare questi fatti
anormali con i dubbi espressi altrove (cfr. 33-35) sulla figliuolanza di 'Abd al-Muttalib, e accettare
la ricchezza di 'Abbiis come vin argomento in favore dell'opinione che 'Abbiis non fosse figlio di 'Abd
fratelli, e percli

1-

non zio di Maometto?


Abbondano le tradizioni, nelle

al-Muttalib, e

quali descritto in termini commoventi con quanto affetto abi


Talib proteggesse e curasse il nipote, amandolo pi dei propri figli, facendolo dormire presso di s durante la notte, dandogli egli stesso i migliori cibi durante i pasti, non potendo mai vivere senza di
lui ecc., tutti ricami posteriori creati dalla fantasia dei tradizionisti per dare forma palpabile ad una

supposizione ben naturale, che cio lo zio, il quale protesse Maometto tanto generosamente negli anni
successivi contro i Qurays, sentisse un vero affetto per il nipote (Halab, I, pag. 155 Khamls. I, pag. 287.
;

Makkah

Infanzia in

e viaggi in Siria.

mondo, trov nella


famiglia dello zio abu Talilj un ambiente benevolo per questo motivo la
tradizione afferma che abu Talib e 'Abdallali, il padre di Maometto, fossero
nati ambedue da mia stessa madre, ossia da Fatimali bint 'Amr b. 'A'idz
b. 'Abd b. 'Amran b. Makhzum. abu Talib era per uomo debole e niente
ambizioso, sicch alla morte di 'Abd al-Muttalib, la famiglia Hasimita per 134.

bainljiuo Maoniutto, rimasto ora solo al

li

dette molto del suo prestigio e della sua iniuenza. al-'Abbas, che teneva la

carica pi importante, era

suno dei

figli

aveva

nente del defunto

un giovane

di soli tredici o quattordici anni. Nes-

qualit necessarie per succedere nella posizione emi-

le

la divisione delle cai'iche contril^ui

ancora pi a diminuire

r importanza individuale di ogni figlio di 'Abd al-Muttalib, e

Makkah

il

centro della

ramo cugino dei discendenti da


Umayyah, i quali emersero ora sulle altre famighe di Makkah ed acquistarono un potere ogni giorno crescente. Harb [h. Umayyah), capo di questo
ramo, divent di fatto uno dei capi maggiori di Makkah e 1' influenza dei
vita poKtica in

si

spost tutto nel

Hasimiti rapidamente declin.

Yi sono parecchie

tradizioni, le quali vorrebbero dimostrai-e, che molti

contemporanei del piccolo Maometto, consapevoli della grande posizione fusenza dubbio sono invenzioni di
tura del giovinetto, cercassero di rapirlo
;

tempi molto

posteriori, e perci le

tralasciamo

come

prive di ogni valore sto-

Hisam, pagg. 107, 114-115; Halab, I, pagg. 249 e segg.). Qualche


tempo dopo la morte di 'Abd al-Muttahb, abu Talib si accinse a prendere
parte ad mia delle solite caravane, che annualmente andavano in Siria per

rico (cfr.

affari

commerciali

quando

Qurays erano

bench ancora giovanissimo, scongiur

sul

lo zio

punto di
di

partire,

Maometto

portarlo con s e seppe

pregare con tanto affetto e con tante moine carezzevoli, che abu Talib

Alcuni vorrebbero che questo primo


viaggio in Siria del Profeta avvenisse, quando egli avesse soli nove anni,

commosso

decise di menarlo con

s.

159.

JJS

un amio dopo

ossia

AthTr,
b.

INTRODUZIONE

1!, 135.

pag. 26

II,

Muhanunad

morte del nonno 'Abd al-Muttalib (Tabari, I, pag. 1125;


le autorit per queste notizie sono ibn Ishaq, e Hisam

la
;

al-Kalbi; Khaldun,

II,

App.

afferma che Maometto avesse

5,

o 13 o 17 anni, quando and in Siria; Khamis, I, pag. 288, pone il primo


^^af^gio nel suo nono anno di et; pag. 291, racconta che si recasse in Siria

con

abu Tahb nel dodicesimo anno; Halab,

lo zio

Leggenda

135.

pagg. 160-161).

I,

del romito Bahira.


I biografi

musulmani

si

dilungano a narrare con amore spe-

primo viaggio del Profeta in Siria, perch con esso intimamente


connessa la leggenda del frate Bahira (Hisam, pagg. 115-117; Tabari, I,
ciale

il

pagg. 1123-1127; Athir,

II,

pagg. 26-27; Khaldun,

App. 5;

II,

cfr.

anche

113 e segg.). Ecco in succinto la leggenda di Bahira, come narrata


da Hisam (pagg. 115-117), e dalla maggior parte dei cronisti: abu Talib,
alle preghiere del nipote, acconsent,

cedendo

rsinte il viaggio,

nanze della

di consueto,

Qurays fissarono

un romito, per nome Bahira

di

cetla

assiduamente
cella,

come

a menarlo con s in

testi sacri dei Cristiani

campo

il

questi

Du-

Siria.

nelle ^ci-

aveva studiato

ed abitava da molto tempo in quella

custodendovi un libro antichissimo, retaggio prezioso di romiti pre-

cedenti abitatori sempre della

quando

medesima

Qurays passavano per quel

cella.

Li tutti

romito non

sito, il

\daggi precedenti,

si

era

mai degnato

una sola parola, ed aveva ignorato completamente V esistenza dei mercanti makkani; questa volta per volle preparare una cena
per i \'iaggiatori, perch, si dice, egH aveva visto come una nuvola facesse
ombra a Maometto in mezzo alla caravana, e come i rami di un albero si
piegassero per proteggerlo meglio, quando ^Maometto si sed ai suoi piedi.
(h rivolgere

ad

essi

Bahira, preparato

il

banchetto,

mand ad

invitare

Qui-a\'S,

quali accet-

tarono ben volentieri, bench esprimessero meraviglia, che nel passato

mito non avesse usato mai

la

medesima

cortesia. Si

ro-

il

avviarono perci

tutti

insieme alla cella del romito, lasciando Maometto nel campo, ritenendolo

troppo giovane ancora per assistere


colui dei viaggiatori, per

che venisse anche egli

il

al festino.

Bahira not subito che mancava

quale egli aveva preparato

Maometto

fu cliiamato e

il

il

banchetto e

cliiese

romito, appena lo vide,

con grande tenerezza e gli diede un posto d'onore alla mensa.


banchetto il romito non lev mai gli occhi da Maometto e rico-

lo abbracci

Durante

nobbe

il

in lui

una quantit

di segni speciaU, che lo convinsero che

il

giovinetto

era la persona precJetta nel libro antico cristiano, che aveva con s
cella.

Dopo

tf-rminato

il

)>anchetto,

nella

Bahira volle avere una conversazione

particolare con Maometto, e lo interrog su varie cose, sul

180.

modo come

dor-

INTRODUZIONK

miva, su alcuni segni del corpo e su vari

Maometto corrisposero con


sicch

fece mostrare quello che

si

infatti

quello che

il

segno profetico,

fanciullo aveva fra le spalle e vi trov

il

grande cura del fanciullo e di

Tuo

nipote,

ci affrettati a

" salir

Makkah

Kh amis.

detto che Bahira avesse

nome

I,

suoi

affari

in

Siria,

pagg. 291-292; Halab,

I,

il

166, ove

si

il

di

ritomo a

pag. 161, [ove

come luogo

villaggio al-Kaf

Mayfa'ah nel

di-

accenna che l'incontro

Nastur a\'venisse pi tardi in uno dei viaggi

frate

jiarole del

fece

(jurgis o Sargas (Giorgio o Sergio):

stretto di al-Balqa in Siria] 162-163 e segg.

con

elevato, per-

abu Tlib turbato dalle

Maometto anche menzionato


amyl, da Busra; oppure nel villaggio

miglia,

sei

avere

quali, se lo avessero

d'incontro fra Bahr e

fosse figlio.

era orfano, avA^ert lo zio di

un giorno ad un rango molto

ricondurlo in patria

anche

(cfr.

Maometto

si af-

certamente fatto qualche grande male;

non appena ebbe terminati

romito,

di chi

diffidare degli Ebrei,

avrelibero

gli dice,

Bahira

cosi detto suggello della Profezia.

il

risposte di

le

romito gi sapeva sul conto suo,

il

Quando venne a sapere che Maometto


visto e conosciuto, gli

Tutte

altri soggetti.

a parlarne con abu Talib e a chiedergli

frett

"

SS J35, in6.

fatti

per conto

e, pag. 35), sbriga tutta la tradizione

come una

di Khadlgah).

136.

Il

Muir

(1.

leggenda senza valore e

si

contenta di trattarne di volo in una nota, senza

includerla nel testo della biografia.

esamina invece a lungo

Lo Sprenger

la tradizione, citando e

(1.

e, voi.

I,

pagg. 178-194)

traducendo tutte

le notizie,

che ha trovato sui viaggi del Profeta e sulla leggenda di Baliira. Egli

mostra come
che

le

viaggi di Maometto

tradizioni pi

moderne

debbano porre nella sua et virile,


meno credibili sono quelle che pongono

viaggi e r incontro leggendario con


di

Maometto.

" il

"

Dalla storia

si

e
i

romito Bahira nella prima giovinezza


Sprenger " apprendiamo piuttosto, che

il

dice lo

Profeta nella sua infanzia, invece di compiere ^'iaggi di piacere a Busra

"

sotto la protezione di

"

pascolare

voi.

di-

I,

le

un congiunto amorevole, rimanesse


per guadagnarsi

pecore,

il

Makkah a

per vivere

necessario

(1.

e,

pag. 190).
viaggi di Maometto sono uno dei punti pi discussi della sua biografia

perch suggeriscono la possibilit di rintracciare quaU fossero


uomini, che influirono sull'animo giovanile del Pi'ofeta
pito esaminare tale questione, alla quale fatto

e segg.).

Lo Sprenger

(1.

e.)

sostiene che

moderne, nate per analogia con eventi

da Maometto per conto


poi

in

di

un soggetto ancora

Khadlgah

non

le civilt e gli

nostro

un cenno altrove

(cfr.

com-

113

viaggi nell'infanzia sono leggende

posteriori, e suggerite dai ^daggi fatti


nell'et virile. I^a

leggenda di Bahira

pi complesso, perch in essa abbiamo traccie

lei.

(j^

INTIWDUZIONE

la:. 137.

eWJeuti di un tentativo

mezzo

fede cristiana per

che

Maometto e
romiti e dei monaci

di connettere

dei

ammettessero

veri cristiani

la verit della

la di

lui

dottrina con la

Siria e diinostrare

della

missione di Maometto.

Come

noto, su questo romito Bahira lo Sprenger (II, pag. 364 e segg. e png. 879
e seo'O'.X costruisce con elementi scarsi e deboli una teoria ardita ed invero-

mentore segreto, di un ispiratore ignorato e ascoso del Profeta.


Egli d insomma a BaJiIr il valore di un personaggio storico realmente
esistito e lo riterrebbe un suggeritore dell' Islam. Il Hirschfeld (pagg. 22-26)
armato di grande dottrina biblica ed ebraica, di cui lo Sprenger del tutto
simile

UI1

ili

demolisce efficacemente

deficiente,

le teorie

sprengeriane con argomenti di

grande forza, dimostrando l'origine filologica della parola bahira, e negando recisamente l'esistenza del romito avente quel nome. Ammette per
che vi possa essere alcunch di vero nella notizia che
Sergio o Nestore

secondo

137.

anche negU

Da una

scoli di

della pag.

106 del

Maometto

si

a pascolare

custodito

le

le

Hism

Wst,

(ed.

testo) risulta,

"

Un

pag. 1126, Un. 18;

pagg. 167, 173-174;

112, 130 e

si

dice

tale gli

domand

tempo, in cui pascolava

I,

Makkah

Maometto rispose: "Si; io


Makkah, dietro compenso di pochi qrt

connette anche con altre dello

Halab,

note alla linea 15


vita,

1.

a.

che ^Maometto una

Dio non ha mai mandato un Profeta,

pecore al pascolo

gli abitanti di

I,

voi. Il, pag. 32,

che in questo primo periodo della sua

pecore nei dintorni di

hai custodito le pecore?

al

Bukhari e menzionata

da

conservata

tradizione,

trovasse in condizioni cosi misere di fortuna da essere costretto

volta affermasse

(Tabari,

fa su])porre la possibiUt di rapporti fra

sua infanzia.

alla

cenno

nome

romiti, se

si

nome

romito avesse

un cristiano nestoriano. In ogni caso i viaggi e g' incontri con


veramente hanno esistito, appartengono all'et virile del Profeta e

Maometto
non

il

il

stesso

le

quale non abbia

allora:
le
,,

II,

pag. 27;

anche Bukhari.

I,

"

Tu

pure

ho custodite per
(').

quali

La

KhamTs,

tradizione

iMaometto fa

pecore sulle alture intorno a

Athir,

cfr.

genere, nelle

il

I,

Makkah (*)
pag.

293;

pag. 227, Un. 12 e segg.,

H. 37 e nota).

Nota 1.
La sentenza di Maometto sui j)rofeti pastori basata sull'autorit di ab Hurayrah,
che pretende averla udita da Maometto stesso; questo fatto ci d motivo di pi per allegare la notizia
fi le apocrife, o almeno di acco)L;lierla con il massimo scetticismo (v. 26-27).
Nota 2.
Sono da scartarsi pure come di sospetta origine tutte quelle tradizioni, che vorrebbero farci credere come Maometto fin da questa tenera et adorasse il Dio unico e evitasse assiduamente di prender parte a qualsiasi forma di culto verso gli idoli. La origine di queste tradizioni
tanto manifesta che non occorre insi^ttere (cfr. KJiamTs, I, pag. 287-288). un tasto doloroso per i

muxolmani il sospetto ben


gli altri membri della sua

lecito

che

il

Profeta di Dio fosse un tempo un pagano idolatro

famiglia.

102.

come

tutti

INTRODUZIONE

(579

Khamis

. V.?).

a.

138.

Nel IX anno doWa vita di Maometto, troviamo

seguenti avvenimenti

S 138-141.

AnuSinvn,

del re persiano

morte del

la

quale successe

al

notati

nel

celebi'e Htirri al-T-i, e quella


figlio

il

Hurmuz (Khamis,

I,

pag. 288).

(583

Nel XIII anno di vita di Maometto dicesi nascesse 'Umar


al-Khattab, il poi celebre Califfo (Khamis, I, pag. 293), altri pei' met 139.

l).

. V.?).

a.

tono la nascita di 'Umar parecchi anni dopo, quando Maometto aveva

ventun anno

(ibid).

Le guerre di al-Figr (585 a. . V.?).


Le tradizioiii sono concordi iiell'affermare che circa quindici
140.
anni dopo la Spedizione dell'Elefante, scoppiasse la guerra detta di al-Figr

fra lo trib dei

Qurasita e

Kinnah, con

le trib di

Maometto aveva

quali era imparentata appunto

Qays, alla testa delle quali

il

trovavano

la

quella tenera et molto probabile

armi

Maometto

a pi forte ragione in

che egli non

prendesse alcuna parte

le

importante ai vari combattimenti, che durarono per parecchi anni.


colari di questa guerra

non entrano

de] Perceval (Essai ecc., voi.

non

I,

Khamis,

Maometto

I,

I,

pagg. 296-319)

li

ha narrati per

ha gi descritto con

pag. 1127; Hism, pag. 117-119; Athir,

pag. 288, pone

il

I parti-

nello scopo del nostro lavoro; Caussin

necessario ripetere quello che egli

sueta eleganza (Tabari,

445

stirpe

Thaqif di Taif.

resto della sua biografia risulta che

mai uomo appassionato per

fosse

si

allora soli quindici anni, ed era perci troppo giovane per

prendervi parte; da tutto

non

le

disteso e

sua con-

la
I,

pag. 439-

principio della guei'ra nel decimo

anno

di

Maometto prese una parte del


secondo una tradizione, si content di

pag, 293, nel quindicesimo anno).

tutto secondaria ai combattimenti e

raccogliere le freccie cadute

o di porgerle

ai

suoi

zii,

che combattevano

(Hisam, pag. 118). Quando fu presente a questo fatto d'arme egli aveva,
si

venti

dice,

anni (Athir,

I,

pag.

Hism, pag. 119;

443;

Halal),

I,

pa-

gine 173-174).
Nota
(Khamis,

I,

1.

Nel quindicesimo anno del Profeta

(586-590

a. . V.?).

141. --

rec nel

(586

a.

E. V.?) dicesi nascesse

ab Talhah al-AnsSri

pagg. 293-294).

Yaman

Maometto, dicono alcuno tradizioni sospette si


per un viaggio commerciale con uno dei suoi zii, o Zubayr
sedici anni

1(58.

INTKODIZIONE

jg Ui-147.

o 'Alibas (Khans,

ma

pag. 294,

I,

poco sicura; un vago accenno

la fonte

Rawdah al-Ahbab senza specificazione di isnad).


142. Nel XVn anno di Maometto nacque Hatib b. abu

cio alla

Nello stesso anno in Persia

nobili del regno deposero e acciecarono

Kisra Hurmuz, stanchi della sua crudele tirannia (Khamis,


143.

Nel

XVEn

Balta'ah.

anno

di

il

re

pag. 294).

I,

Maometto nacquero Khabbab

b. al-Aratt,

Maslamah al-Ansari (Khamis, I, pag. 294).


Nel XIX armo di Maometto ebbe luogo l'uccisione del re
144.
persiano Hurmuz b. Anusiroan dopo un regno di undici anni, sette mesi
e

Muiaminad

b.

e dieci giorni, oppure di dodici anni. Gli successe

il

Barwiz

re Kisra

b.

Hur-

muz, che doveva regnare trentanove anni (Khamis, I, pag. 294).


Secondo alcune tradizioni nel XX anno di Maometto ebbe
145.
fine la guerra di al-Figar e Maometto and in Siria con abu Bakr, allora

diciottenne. (Ripetizione della leggenda di Bahira!). (Khamis,

295, ove detto che nel

vedi

medesimo anno avesse luogo

hi1

il

pagg. 294-

I,

a1-

udu

seguente).

Hilf al-Fudul. (590-595 a. . V.?).

146.

Nel quiiiqueiniio fra

secondo la tradizione, due

luogo,

zione di
l'altro

dei

due

Maometto
il

XXV

il

importanti;

fatti

anno

l'uno

di vita

la

hanno

partecipa-

Hilf al-Fudul, e
vedova Khadigah. Non ben certo quale

confederazione detta

alla celebre

suo matrimonio con la

fatti

XX

il

abbia preceduto l'altro

dicono che Maometto avesse venti

ci

ma

non

hanno tramandato l'armo, in cui Maometto, si dice che giurasse con gli altri Quray il
patto dei Fudul. Siccome questo ultimo il meno importante dei due per
la biografia di Maometto, ne premetteremo un breve accenno, senza volere
con ci fissarne la cronologia e anteporlo in ordine di tempo al matrimonio
cinque anni, quando spos Khadigah,

con Khadigah. Athir, nella

.sua

cronaca, narra

Fudul, come se fossero avvenuti dopo


Sprenger, nelle loro biografie,

le tradizioni

il

patto dei Fudul (Muir, voi. H, pagg.

10-12

del

particolari

matrimonio

ambedue danno

ci

la

invece

il

patto dei

Muir e

precedenza di tempo al

Sprenger, voi.

T,

pag. 149

E^amls, I, pag. 295, pone il Hilf al Fudul nel ventunesimo anno


metto e perci prima del suo matrimonio.
147.

Ka'i>ah era

in

trib

si

lo

di

Mao-

Nei tempi pi anticl di Makkah, quando

il

mano

uomini di queste

unirono

in

dei

Gurhum

e dei Qatura, quattro

lega fra loro per impedire che nella valle di

commettessero ingiustizie a danno dei

nome: al-Fudayl

b.

santuario della

al-Haritb

j>ellegrini

al-urhumi, al-Fudayl

Makkah

si

quattro uomini avevano


b.

Wadaah

al-Qaturi,

INTliODUZlOXK

al-Mufaddal

Fadalah al-dui'humi, e un quarto per nome al-Faddal,

b,

dalla somiglianza dei loro nomi, vennero cliiamati

da

concluso

essi

Hilf al-Fudul. Con

patto cess di esistere ed

che venivano a
venienti

Makkah

non

e siccome

loro diritti

sofferti.

makkana

patto

nessuno

si

diede

Nacquero perci gravi incon-

(Athir, II, pag. 29).

Makkah furono

predati dei

loro averi,

esisteva nella citt alcun potere superiore, che facesse rispet-

tare la giustizia, nessuno dei danneggiati poteva

danni

il

beni dei pellegrini o degli altri forestieri,

molti stranieri, venendo a

quali

Quraj's diventando padroni di Makkali e signori

diritti e

gU al-Fudul,

Caduta dei (rurhumiti questo

la

del santuario, pensarono soltanto ad affei-mare

pensiero di proteggere

147.

5^

Tale stato

cose

di

mai avere risarcimento

dei

gettava molto scredito sulla comunit

e avrebbe potuto alla lunga distogliere gli Aralji dal venire in pel-

legrinaggio al santuario;

rimettendo in ^^gore

pens

si

quindi di riparare a tanta deficienza,

patto antico dei

il

Fudu

1.

Le

Makkah

trib Quraite

si

riu-

nirono nella casa di 'Abdallah

1).

(jrud'n in

Fudu

b.

(jud'n per la nobilt della famiglia e per

solenne dei

'Abdallah

avanzata era uno degli uomini pi

l'et

rispettati e influenti

convegno in casa sua pi'esero parte i banu Hsim,


banu Asad b. 'Abd al-'Uzza, i banu Zuhrah b. Kilb,

ed
i

1.

e rinnovarono

al

Hurrah:
valle di

il

patto

^Makkah,

in

l^anu al-]\Iuttalib,
i

banu

Taym

b.

convenuti giurarono tutti insieme, che cliiunque fosse venuto nella

Makkah,

sia

che appartenesse alle

trilj Qurasite,

sia a

qualunque

altra trib d'Arabia o d'altrove, e subisse qualche ingiustizia, avrebbe tro-

vato in

essi protettori efficaci

e che essi
zia. Il

non

lo

(').

Maometto,

il

il

risarcimento dei danni

subiti,

avrebbero abbandonato, finch non avesse ottenuta giusti-

patto venne chiamato,

al-Fudul

per ottenere

come

quello antico,

il

Patto dei Fudul, Hilf

Al convegno nella casa di 'Abdallah b. (rud'an assist anche


quale ramment in seguito il fatto e dichiar, che fiero di
avervi appartenuto, lo riteneva vaUdo anche sotto l' Islam
(Hism, pagg. 85('*)

86

Athir,

o nel

mese

II,

pag. 29

di

awwal

Khams,

I,

pag. 295, ove detto che ci avvenisse

o in quello di Dzu-1-Qa'dah, subito dopo la fine della

guerra di Figr; Halab,

I,

pagg. 176-177, 179-180).

Questo patto deve avere un qualche fondamento storico: notevole per che Tabari
Nota 1.
ignora completamente, bench si affermi che la notizia sia data da ibn Ishaq. ibn Hisam dice per
di non averla presa direttamente dal testo scritto di ibn Ishaq, ma attraverso il tramite di Ziyad b.
'Abdallah al-Bakka'i [f 183 a. H.] abbiamo gi notato altrove fg 37, nota) che questo isnad porta con
s elementi di poca sicurezza e infirma l'autorit pretesa di ibn Ishaq. Tale dubbio confermato in
questo passo dal silenzio completo di .il-Tabari sul Hilf al-Fu'jul. Terza ed ultima osservazione che
nella nota delle famiglie, che giurarono il patto degli al-Fudiil non figurano quelle famiglie, nelle mani
delle quali era tutto il potere in Makkah, ossia i banu Umayyah, i Makhziim, ed altre. Se la tradisione basata sul vero, constatiamo in questo caso la soppressione del nome degli Umayyadi, compiuta da tradizionisti zelanti per far piacere agli 'Abbasidi, e senza notare che l'esclusione dal giuramento delle famiglie pi influenti di Makkah, toglieva ogni valore pratico ai patti giurati. E proba^
lo

165.

INTKODUZIOXE

^^ 147-151.

formata sopra memorie molto vaghe e confiise e che perci si debba difKobertson Smith, pag. 58V
Questo patto continu ad essere in vigore anche dopo la morte di Maometto e fu riNota '3.
Damasco su tutto l'impero musulspettato e temuto anche quando i Califfi Umavj-adi regnavano in
in Mabkah, al-WalTd b. "Dtbah
lui
luogotenente
il
di
MuTiwiyyah,
Califfo
mano. Mentre rt>guava il
un'ingiustizia a danno di alCaliffo,
commise
del
nipote
che
era
fatto
del
valendosi
Sufv.'in,
b. ab
Husayn b.'Ali b. abii Talib nel godimento di alcuni beni, che possedevano in comune nel territorio
del governatore umaj-yade, dichiar che
di Diu-l-Mcrwah. al-Husayn sdegnato dal procedere arbitrario
recatosi nel tempio, avrebbe fatto
se i^WalTd non riconosceva i suoi diritti, avrebbe preso la spada e
Appello al patto dei Fudul. Appena si sparse la voce della decisione di al-Husayn, altri makkani influenti, come 'Abdallah b. al-Zubayr. al-Miswar b. Makhramah b. Nawfal al-Zuhri e 'Abd al-Rahmau
conformit dei patti giurati nella casa
b. 'UthmSn b. Tbavdallah al-Taymi giurarono di assisterlo in
di 'Abdallah b. tud'Sn, e il governatore al-Walld, turbato dal timore di possibili conseguenze, cedette
in tutto alle domande di al-Husayn (Hism, pag. 8t; Atblr, II, pagg. 2f-80; Halab, I, pag. 180). Anche pi tardi, ai tempi del Califfo 'Abd al-Malik b. Marwan, nonostante l'istituzione di tribunali in
tutto r impero, il patto dei Fu'Jul continu ad essere riconosciuto e rispettato, e come risulta da una
tradizione, citata da Hisam (pagg. 86-87), lo stesso Califfo 'Abd al-Malik e il suo parente, Muhammad
b. riubavr b. Mut'im b. 'Adi b. Nawfal b. 'Abd Manif. uno dei piA dotti fra i Qurays allora esistenti,
ammettevano la validit legale del patto e si vantavano di ritenersi ancora impegnati ad osservarlo.
Ci dimostra che anche gli Umayyadi devono aver giurato il patto dei Fudvil.
bile che la tradiiiono

si

sin

tdare dei particolari (ctr.

148.

Nel

XXII anno

il

quale divenne in seguito

I,

pag. 29.51

di

Maometto nacque 'Abdallah

un Compagno famoso

del

I,

avvenne

la

Mas'ud,

Profeta (Khamis,

Nel XXni anno nacque il poi celebre Sa'd


149.
(Khamis. I, pag. 295), In questo medesimo anno, secondo
cuni,

b.

b.
il

abu Waqqas
parere di

al-

demolizione della Ka'bah e la sua ricostruzione (Khamis,

pag. 295).
150.

'Awwm, uno

Nel

XXW

anno nacque, secondo

dei pi celebri

Compagni

alcuni,

al-ZubaAT

del Profeta (Khamis.

I,

b.

pag. 295).

Matrimonio con Khadlgah (595 a. . V.?), cfr. 114 e segg.


I biografi di Maometto in mancanza di altre notizie
151.

colari sui primi

anni del Profeta,

morali del medesimo

quaU

si

trattengono a descrivere

al-

le

parti-

qualit

quando Maometto, giunto


all'et virile, cominci ad avere contatto con i suoi contemporanei. Facendo
pure astrazione dalle esagerazioni, che dovettero ben naturalmente nascere
dalla cieca ammirazione delle generazioni posteriori, non v' ragione di
dubitare, che la condotta di Maometto fosse tale, da riscuotere la stima e da
(^),

esse

si

rivelarono,

attirare le simpatie di tutti coloro,

con i quali egli venne in contatto quoPossiamo escludere come inverosimile la tradizione che egli si astenes.se severamente dalle pratiche pagane dei suoi contemporanei, perch
tale tradizione non che il riflesso di opinioni posteriori, ma lecito di
tidiano.

ammettere per vere quelle


un uomo retto ed onesto,

notizie,
il

che

ci

dipingono

quale sapeva con

166.

il

suoi

futuro Profeta,

modi affabiU

come

crearsi

INTRODUZIONE

amici buoni e

fedeli.

SS 151, 152.

perci probabilmente

qualche possibilit di vero

Maometto con le sue virt e con


commercio acquistato il cognome di al-Amin, ossia il

nella tradizione, che afferma avere

la

onest nel

sicuro

(Hism, pag. 117: Halab,

I,

181, Un.

sua

4).

Nota 1.
Siccome la biograiia del Profeta non entra nello scopo del presente lavoro, ommettiamo tutte le descrizioni dettagliate della persona, delle consuetudini e delle particolarit speciali di
Maometto. Su questo argomento fecondo i musulmani, partendo da alcune notizie sicure hanno compilato
una immane congerie di fatti e di particolari personali fantastici e per lo pi apocrifi; cfr. per esempio
K'haniTs, I, pagg. 234-251, ove si ha un saggio di questo lavoro d'ape immaginosa dei tradizionisti e
dei biograli del Profeta. Un buon riassunto dei tratti pi verosimili trovasi in Muir {Mahomet, II,
paggT*28-31). Altrove, sotto l'anno 11. H. noi diamo un breve sunto di queste tradizioni.

152.

Intimamente collegato con

la tradizione precedente,

La

trimonio di ]\Iaometto con la ricca vedova Khadigah.

sorgeva in un luogo deserto, privo di pascoli, di

Qusayy

dizione, che ai tempi di

fondare la citt

1097

])ag.

si

Athir,

zione posteriore
gli arbuscelli,

e di palmizi

oi'ti

ma-

Makkah
;

la tra-

la valle fosse cosi piena di alberi, che per

dovesse abbattere una grande quantit di piante (Tabari,


II,

I,

anche 78), probabilmente un'esageraper ritenere, che venissero abbattuti o estirpati que-

pag. lo

lecito

cfr.

che nascono lungo tutti

Un

ghi pi aridi del deserto.


nel caso, che

citt di

il

corsi d'acqua piovana,

anche nei luo-

vero bosco di alberi avrebbe potuto esistere solo

clmia di Makkah, nei primi secoli dell'Era Cristiana, fosse

il

molto diverso da quello che fu in seguito; non v' per alcun motivo

stato

tempi

plausibile per fare tale supposizione: nei


stata

sempre priva

di qualsiasi vegetazione.

storici l'arida valle di

Non potendo

nutrirsi

Makkah

con

pro-

dotti del suolo, l'unica occupazione dei Qurays" la quale potesse sopperii-e ai

loro numerosi bisogni, oltre ai guadagni, che ritraevano dai pellegrinaggi,

commercio tutti gli abitanti di Makkah erano abili ed arditi commercianti. Secondo la tradizione, fin dai tempi di Hsim, i Qurays mandavano
annualmente caravane in Siria e nell'Arabia meridionale scambiando le merci
di un paese con quelle dell'altro e guadagnando somme rilevanti con la
differenza dei prezzi nei vari luoghi, ove vendevano o comperavano i generi
era

(cfr.

il

Sprenger,

1.

e, voi.

I,

pag,

149).

per molto probabile che anche

prima dei tempi di Hasim, molte caravane partissero per lontani

Hsim

contribuisse soltanto a rendere

anche pi

lucrosi.

Non

solo gli

uomini,

paesi, e

che

viaggi regolari e continui e perci

ma

anche

donne traevano un

le

cospicuo reddito dalle contrattazioni commerciali; una di queste era la ricca

Khadigah bint Khuwaylid

h.

Asad

b.

'Abd al-'Uzza

b.

Qusayy, donna di

nobile famiglia e lontana parente del Profeta. Essa aveva la consuetudine


di organizzare ogni

persona di fiducia,

anno una caravana, e di affidarne la direzione ad una


alla quale come compenso soleva dare una parte dei
1G7.

15-2,

INTRODUZIONE

163.

guadagni

ricavati; Kliatllgah forniva

La

d'industria.

capitali, e

suo agente era

il

onest incorruttibile,

riputazione di

il

socio

che ^Maometto aveva

saputo acquistarsi fra i suoi concittadini, attir su di lui l'attenzione dell'accorta donna, la quale sapendo che Maometto si trovava in condizioni

molto poco

felici di

fortuna, gli offri

un impiego

Maometto

la cointeressenza negli utili.

una

in

delle caravane, con

accett l'incarico ed entr al servizio

Khadigah (Hisam, pag. 119: Tabari, I, pag. 1127: Athr, II,


pagg. 27-28; Ivhaldun, II, App. 5; Halab, I, pag. 181).
Lo Sprengcr, che ammette la verit assoluta di questa tradi 153.
zione, suppone che Maometto, almeno nel primo viaggio, occupasse una podella ricca

molto modesta,

sizione

zione, fosse

gah

fin

il

che

Qurasita

" l'altro

capo dell'impresa; non

tradi-

Khadl-

verosimile, egli afferma, che

un giovane

dal principio affidasse ad

menzionato dalla

inesperto la conduzione della

caravana, prima di avere messa alla prova la sua capacit nel contrattare
gli

affari

(Sprenger,

1.

e, voi.

I,

pag. 150).

Maometto non entr

regolar-

mente nel servizio di Khadigah, ma venne impegnato ogni volta che partiva una caravana, e il suo compenso era la compartecipazione agli utili. Le
fonti taciono sul numero dei viaggi compiuti dal Profeta, sia prima come

come

insenente, sia pi tardi, dimostrata la sua abilit,

vana.

Le

Tabari,

I,

pag. 1127; A^ir,

mese

giorni nel
bari,

I,

affermano che

fonti

di

Ragab

pag. 1129; Yqut,

importanti del

Yaman

si

II,

recasse a Busra in Siria (Hiam, pag. 119;

pag. 28), al mercato che

di ogni anno, a
II,

(Halab,

Suq Huljaah

si

viaggi,

ma non

detto che

I,

pag. 18.5

Sprenger,

egli

ritornato

sia

luoghi con altre caravane di Khadigah (Ivhams,

a un solo viaggio e

si

dice che

si

teneva per tre

nel Tihainah (Ta-

pag. 196), e infine a (xuras, una delle citt


I,

dovrebbe inferire che Maometto facesse per

notizie

direttore della cai'a-

Maometto

partisse

altre
I,

Da

pag. 192).
lo

meno

tre

pag. 296, ove

con

la

caravana

lunghi

medesimi

nei

volte

queste

si

accenna

il

16 Dzu-

l-Higgah in et di 25 anni, e due mesi e venticinque giorni dopo fosse gi

Makkah ed

avesse gi sposato

Kh adigah

Halabi,

I,

pag. 185, afferma che Mao-

metto facesse pi di un viaggio per Khadigah. uno a Suq Hubah,


di marcia

in

da Makkah, sul cammhio che conduce nel Yaman, e due in

sei giorni
Siria).

Se

un altro nel Yaman,


Maometto axTebbe fatto in tutto cinque viaggi per Khadigah la tradizione
non dice per se questi viaggi fossero tutti prima del matrimonio, o se una
parte avessero luogo mentre Maometto era gi^ marito di Khadigah (').

poi fossero vere le tradizioni di

un \daggio a

(xura e di

Nota 1.
Per maggiori parti<S)lari sulle varie questioni che si connettono con i viaggi del
Profeta per conto di Khadigah, sull'epoca e sul numero dei medesimi, bene consultare lo Sprenger
(I. Pg)?- 190-lfJ4), il quale per, bc^nch raccolga molto materiale utile, non ha tentato di estrame
eriticAmente una conclusione ben chiara. Se bene interpretiamo un passo di Hagar (I, pag. 879,
M8.

JNTRODUZIONK

Si 153-166.

basato sopra un snd fino a ibn ."^ihab al-Zuhri \j 124 a. H.], la vedova KhadTgah
non organizzava da s caravane intieramente per conto proprio, ma partecipava con capitali propri a caravane organizzate da altri, ed affidava generalmente i suoi interessi al congiunto Kli uzaymah b. Ha-

n. 2247, Hii. 17)

km al-Sulami. Jfaometto, se la predetta tradizione sicura, potrebbe essere entrato al servizio diretto
di Khuzaymah, e indirettamente soltanto dipendesse da Kbadigah. Si debbono assolutamente escludere
come fantasticberie tutte le tradizioni, che narrano viaggi di sole caravane di KhadTgah in Siria. Un
difficil'e e pieno di pericoli, era compiuto soltanto da caravane forniate da tutti
Qurays uniti in societ (vedi le tradizioni sulla battaglia di Badr, 2. a H. 30 e segg.) e Khadlgali
pu avere avuta una quota parte del capitale e in proporzione una quota parte dei guadagni i suoi servi
e rappresentanti accompagnavano forse la grande caravana, ma non potevano mai formare una co-

viaggio tanto lungo,

mitiva distinta per paesi cosi lontani. Tutt'altro era il caso invece per
vicinanze di Makkah, ai quali si fatta gi allusione.

154.

con Maysarah,

Secondo

la

tradizione, durante

(^),

il

piccoli mercati arabi delle

viaggio in Siria, insieme

il

Khadlgah, Maometto ebbe un incontro con un

lo scliiavo di

romito cristiano

quale vedendolo seduto sotto un certo albero, ebbe a

di-

Maometto sarebbe stato un giorno un profeta, perch sotto quelerasi seduto Ges Ci-isto e dopo di lui solo un profeta avrebbe po-

chiarare, che
l'albero

tuto fare la stessa cosa.


nelle ore pi calde del

metto con
II,

pag. 28

tradizione racconta inoltre, che durante

Halabi,

I,

pagg. 166, 181 e segg.

proposito di questa leggenda, lo

Sprenger

fa giustamente rilevare che essa

non

(1.

e.

I,

^'iaggio

pagg. 1127-1128; Athir,

Khamis,

voi.

altro che o

I,

I,

pag. 296).

pagg. 188 e segg.)

una reiterazione o

una prima edizione della leggenda di Bah-a durante


Maometto con lo zio abu Talib in Siria (cfr. 114 e segg.
tosto

il

giorno due angeli facessero sempre ombra a Mao-

ah (Hisam, pagg. 119-120; Tabari,

le
;

La

il

piut-

viaggio

di

e 1H.^\

di questo romito fosse Nastur (Halab, I, pag. 166, ISl; K liamTs, I,


mentre nega l'esistenza di Bahira, sostiene che Nastur possa essere
un personaggio realmente esistito, un cristiano Nestoriano, incontrato da Maometto durante un viaggio
in Siria. Tale opinione del Hirschfeld pu avere qualche probabilit di corrispondere al vero, se Maometto

Nota

pag. 296).

Il

1.

Dioesi che

Hirschfeld (pag.

il

nome

23),

che noi dubitiamo. Ha ragione il Hirschfeld nel sostenere (pagg. 23-24, 24^32)
Maometto abbia avuto molti contatti con romiti o religiosi cristiani e che
la fonte principale delle dottrine religiose di Maometto debba essere ricercata non in Siria fra i Cristiani, ma nelle Sacre Scritture ebraiche, e che pi che con romiti cristiani, il Profeta Arabo debba
aver avuto prolungata intimit con qualche ebreo, in un periodo oscuro della sua giovinezza, e molto
tempo prima della sua missione, per modo che nessuno pot mai rintracciare l'origine delle sue prime
visit

mai

la Siria, ci

essere poco probabile che

conoscnze bibliche.
Nel Qur-an (v, 91) Maometto dice In verit tu troverai fra coloro che seguono la fede cristiana,
quelli, che saranno meglio disposti ad essere veri credenti. Ci proviene dal fatto, che vi sono preti e
frati fra loro, i quali non sono gonfi di orgoglio . Maometto forse non avrebbe detto queste parole,
se non avesse avuto contatto personale con qualche buon cristiano, e pur disapprovando l'indirizzo
preso dal Cristianesimo nella Siria ortodossa, avesse ammirato la purezza di vita e la sincerit di fede
di uomini, che rinunziavano a tutto per poter contemplare ed adorare Iddio, nello squallore del deserto.
:

Di ritorno da questi viaggi commerciali, lo schiavo Maysarah


raccont a Khadlgah i portenti che aveva visto intorno alla persona di
Maometto, e con la descrizione, che egli fece del medesimo, invogli la sua
padrona, vedova gi di due mariti ad unirsi in matrimonio con un uomo,
155.

169.

INTRODUZIONE

15,

il

quale era cos niaiiifestamente nelle grazie di Dio.

lfi.

soprannaturale

aggiunsero anche l'onest e

si

nel contrattare gli affari ed

gasi che in quell'epoca


e

uomo

l'abilit

di bell'aspetto,

ranta anni, alla quale

ncm dovevano essere


fu essa la prima ad

siffatti

motivi d'ordine

mostrata da Maometto

che egli era riuscito a guadagnare

donna

AggiunMaometto era un giovane di soli venticinque anni


n^entre Khadi^ah era gi una donna matura di qua-

ragioni per attirare le simpatie d'una

buone

tutte

lucri vistosi,

le

accoi'tn.

grazie e la freschezza del giovane socio d'industria

Valendosi dei vantaggi della sua posizione,

indifferenti.

iniziare le trattative ed a fare proposte di matrimonio.

Cos almeno narra la tradizione, bench non rimanga escluso

il

sospetto, che

Maometto, vedendo il favore, del quale godeva presso alla vedova, cercasse
di offrire incoraggiamento alle disposizioni benevole della medesima, sapendo

quaU grandi vantaggi avrebbe ricavato dalla unione con una donna
Il

riccr.

timore che un' interpretazione poco favorevole potesse essere data in seguito

Maometto con Khad^ah, trapela con grande evidenza nelle


tradizioni. Ci narrano perci che Khadlgah oltrech per le sue ricchezze,
anche per le sue qualit morali fosse uno dei partiti pi ricercatf in Makkah,
matrimonio

al

di

che molti fossero gli uomini,

quali aspiravano alla sua

mano

inoltre

donna per la prima mettesse


innanzi proposte di inatrimonio. Per porre Maometto in una luce ancora pi
favorevole, apprendiamo dai tradizionisti, che Maometto non accoghesse con
islancio la proposta, ma rivolgendosi prima per consiglio ai suoi zi, accettasse di unirsi in matrimonio solo dopo aver avuto il parere favorevole dei
medesimi. Infine mentre ci informano che Maometto regalasse alla sposa
come assegno dotale (sadaqah) un gruppo tli venti cameU, i tradizionisti
hanno cura di tacere quali fossero i vantaggi pecuniali ottenuti da Maospeciale importanza viene

messa

sul fatto, che la

metto con questa unione (Hisam, pagg. 119-120; Tabari,


Athlr, n, pag. 28

Khaldun,

II,

App.

5,

quindici anni dopo la guerra del Figar, e

Khamis,
scono

I,

raatiimonio ebbe luogo

quando Maometto aveva 25 anni

Khadigah da 45 a

Un'altra

fare proposte di

Nawfal

40, a 30, a

28 e perfino a 24 anni; Ha-

tutti

tradizione aggiunge ancora che Khadigah. prima di

matrimonio a Maometto, narrasse


i

al suo cugino

miracoli visti da Maysarah nel \daggio

Warafjah era un cristiano, dice la tradizione, ed aveva


stiani, sicch
fo.sse

La

il

pagg. 182-185, 191).

156.

b.

il

pagg. 1127-1128;

pagg. 297-298, ove sono conservate alcune tradizioni che diminui-

l'et di

lab, I,

dice che

I,

quando

cl^be notizia dei portenti,

Profeta annunziato

letto

il

con Maometto.
i

Cri-

scritti cristiani.

pi grande incoraggiamento per

170.

libri dei

rimase convinto che Maometto

come prossimamente venturo negU

risposta di ^^'araqah fu

Waraqah

Khadigah a

INTEODUZIONE

metter in esecuzione
civilt

moderna

affetto,

ma non

il

suo progetto,

gg 156-168.

quale se ancor oggi nella libera

il

da parte di una donna,


doveva esserlo a pi forte ragione in quell'epoca e in un paese come
r Arabia. E probabile che per Khadlgah il matrimonio fosse un'unione di
considerato

pu

vi

come un passo

lab,

pi minuti dettagli

157.

Esistono

secondo

Maometto,
sione,

Khamis,

come Khadlgah

si

I,

un

soprattutto

pag. 298, ove nar-

a Maometto

offrisse

preg

quando Khadlgah ebbe

una,

l'

Profeta

il

due versioni sul modo come

lo zio

Hamzah

b.

pagg. 969-970
waylid.

alcuna

il

Athir,

p.

Ha-

il

stessa donna,

158.

suo desiderio a

ed avuta la loro ade-

'Abd al-Muttalib, che era

di pochi giorni suo

Thuwaybah

(Tabari,

I,

domanda di matrimoni a KhuKhuwajdid accett la domanda senza opporre

matrimonio venne felicemente concluso (Hism, pag. 120;

pag. 1128; Ath-, H, pag. 28; Halab,

I.

zii,

il

matri-

il

334), di fare la

padre della sposa.

difficolt e

Tabari,

I,

concludesse

si

rivelato

rivolse per consiglio agli

si

anziano, essendo stati allattati dalla

il

fu

pagg. 186. 187-188).

I,

monio

Maometto

essere dubbio che per

matrimonio di ragione (Hiam, pag. 121


rato con

ardito

Secondo

I,

pagg. 188-189).

non and

l'altra versione l'affare

cosi liscio, perch

padre di Ivhadlgah non voleva acconsentire al matrimonio e fece la pi

viva opposizione. Per vincerla, Khadlgah ricorse ad uno strattagemma

diede

a bere al padre tanto vino, da renderlo completamente ebbro e inconsapevole di quello che faceva: ridotto

Maometto

cliiam in fretta

padre inebetito

genitore in questo stato,

imband

zii,

festino

nuziale, strapp al

consenso al matrimonio, e senza perdere tempo sollecit

fu l'ira di K_huwaylid, quando, ritornato in s,

mentre era reso inconscio dal vino,


solvere

il

Khadlgah

modo, che quel giorno stesso, prima che Khuwaylid ritornasse


gi tutto era fatto e Khadlgah era gi moglie di Maometto. Grande

ogni cosa
ai sensi,

il

e gli

il

il

nodo

stretto

secondo tutte

pag. 1119).

Lo

che

ritengono falsa per la

altri la

stesso storico

il

tutte

le

a\^ide dell'inganno tesogli,

le sue ire

non poterono

dis-

regole allora in vigore (Tabari,

I,

d questa tradizione, aggiunge per


sempHce ragione, che il padre di Khadl-

quale

gah era morto prima della guerra di


prima del matrimonio

ma

si

ci

al-Figar, ossia per lo

Q) (cfr. Athii', II, pag. 28,

meno

dieci anni

ove detto che non v' alcun

dubbio, che Khuwaylid fosse morto molti anni piiina del matrimonio della
figlia con Maometto
Khamis, I, pag. 298, la tradizione rimonta a iln 'Ab;

bSs; pagg. 298-299; Isaiah.

T.

pag. 188).

Nota 1.
Lo Sprenger (I, pagg. 190-197) ha preso in esame tutta la questione del matrimonio
con argomenti di molto peso vorrebbe constatare che Khadlgah non fosse vedova, ma soltanto divorziata da un nerondo marito (cfr. anche prima il 115 e nota 1).
e

171.

Si

INTKODL'ZIONE

lit-lGl.

159.

Si dice che

primo marito di Kiiadlgah

il

fosse

suo zio

iit\

Asad certo che da hii avesse vari tgli, ma


la tradizione non fa mai menzione durante la vita del Profeta per
a noi ignoti, e soltanto dopo che Maometto era morto e l' Islam trion-

nome 'Amr

paterno per
di essi
moti\-i

b.

fante in Asia, compariscono alcuni, che pretendono di discendere dal primo

marito di Khadlgah. Ignorasi anche quanti anni durasse la sua protesa ve-

dovanza (Athr,
di

pag.

L' unione

pag. 192).

morte

II,

fu certamente

altre

pag. 151).

e,

1.

voi.

I,

pag.

152;

e negli ajini successivi,

felice

il

nome

della

Maometto, finch

visse

la

Khadigah non ebbe mai


;

altra

la ragione di questo devesi

per attribuire non soltanto alla fedelt del Profeta verso la moglie,

ma

anche

dov sempre trovare verso di

alla posizione di inferiorit, nella quale egli si

dalle ricchezze della quale la sua vita totalmente dipendeva

una moglie

anni pi vecchia del marito non poteva tollerare la presenza di altre

di 15

mogli pi giovani e pi fresche di


160. Bench

una numerosa

non

lei.

fosse pi giovane,

I,

il

partor a

menzione

di

un

altro figlio per

quale sarebbe nato dopo la promulgazione

maschi morirono nella loro prima giovinezza, e

prima che Maometto

si

rivelasse per

il

tre

dell'

nome

Islam. Tutti

primi menzionati, anche

Profeta del popolo suo.

quattro figlie vissero fino all'et nubile ed alcune fuggirono con

quando

Maometto

pag. 1128; Hism, pag. 121). Nella cronaca

di Athir (n, pag. 28), tro\damo per

'Abdallah,

Khadlgah

figliuolanza. Dall'unione nacquero tre figli masclii: al-Qasim,

al-Tlr e al-Tay^nb (Tabari,

Invece
il

le

padre,

abbandon Makkah e and a ricoverarsi in Madlnah. I loro nomi


Zaynab (^), unim Kulthum, Ruqayyah, e Ftimah quest'ultima, mariegli

tata ad 'AU, fu la sola che lascias.se discendenti (Him, pag. 121


id.,

dopo

prima moglie, citandola come esempio

moglie, bench la poligamia fosse allora la regola

erano

I,

numerose che possedette in seguito (cfr. Sprenger, 1. e, voi. I,


I cronisti musuhnani fanno ossex'vare che, come prova della sin-

cerit del suo affetto.

lei,

Ilalab,

Khadigah, solea Maometto sempre menzionare con grande rispetto e

con sincera venerazione


alle

Sprenger,

28;

voi. II,

pag. 37; Tabari,

I,

pagg. 1128-1129; Athir, H, pag.

cfr.

anche

28).

Nota 1. Come vedremo in seguito (cfr. 2. a. H. 82) Zaynab, rimase pagana per molti anni
ancora dopo la Fuga, e non segui il padre a Madlnah es-sa rest con il marito pagano in Makkah,
finch circostanze imperiose la costrinsero a venire a Madlnah e a farsi musulmana.
:

161.
le notizie

ma

Lo Sprenger

pi importanti sui

(1.

e, voi.

figli

pagg. 196-204), ha raccolto tutte

avuti da Khadigah non solo da Maometto,

anche dai due mariti precedenti. Ivi

infinite discrepanze fra le traflizioni,

di

I,

si

possono leggere con profitto

le

che riguardano questo periodo della vita

Maometto, e comprendere con quante e mtele occorre accettare ogni no172.

INTBODUZIONE

tizia

che

Profeta,

si

a un'epoca della carriera di Maometto, nella quale

riferisce

non godendo

modesto e

non pot avere chi si desse la pena di


Maometto stesso am sempre sorvolare

tutti,

conservare memoria dei suoi

atti.

questo periodo oscuro, nel quale


verso infinite incertezze, stava

il

il

modo

alcuna posiziono sociale, e vivendcj in un

di

ignoto a

ritirato,

101-164.

suo

spirito,

lentamente evolvendosi, attra-

maturando progetti ancora informi

e incom-

Al Profeta torn sempre conto per molti motivi lasciare la sua giovinezza avvolta nella pi grande oscurit, e distruggere ogni traccia di
pleti.

quelle sue azioni,

che avrebbero

condotta e con

dottrine negli anni successivi.

le

jiotuto semljrare

con

in contradizione

Ha

la

importanza speciale

il

Halab (III, pag. 529, Un. 8), che prima della sua missione, Maometto avesse mi figlio, al quale pose il nome pagano di 'Abd
Manaf, ossia servo dell'idolo Manf; probabile che i nomi 'Abdallah, Tallir,
fatto conservato in

Tayyib, siano tutti vari nomi riferentesi a un solo bambino, e che dimostrino
il

tentativo di obliterare

(596-600

le traccio

del

nome 'Abd Manaf.

a. . V.?).

XX\T

anno

Maometto nacque Talliah b. 'Uljaydallah


[t 36. a. H.]. Nel XXVII 9,nno nacque Sa'd b. Zayd [f 60. a. H.]. Nel XXIX
anno nacque Ka'b b. 'Ugrah [f .53. a. H.]. Nel XXX anno nacquero 'AH b. 162.

abu Talib

Nel

[f 40. a. H.] e Surayli

163.

Dopo

prire alcun fatto

al-Qadi [f 80.

a.

H.] (Khamis,

I,

pag. 315).

matrimonio. Maometto visse dieci anni nella mas-

il

sima oscurit e tutto

di

lo zelo

nemmeno

devoto dei tradizionisti non ha potuto sco-

leggendario per riempire la grande lacuna.

probabile che in questo lungo periodo lo stato di agiatezza, procuratogli dal

matrimonio, e che
a produrre

gli

permetteva di vivere senza fatiche penose, incominciasse

suoi effetti

supporre, che

egh

sull'

animo

facesse qualche

sensibile del

altro

lecito

viaggio commerciale per conto di

sua moglie e proprio, se non in paesi lontani, almeno alle grandi


si

futuro Profeta.

fiere,

che

tenevano annualmente in vari luoghi del Higaz, a Suq Hubsah, a Badr,

a 'Ukaz e altrove,
zione.

fece

ma non

esistono tradizioni per convalidare tale supposi-

probabile che in questo periodo

delle

due grandi

fedi,

la cristiana e

si

debba mettere
l'ebraica e

il

lo studio

che egli

principio delle sue

aspirazioni religiose.

(601-605
164.
zionista

a.

. V.?).

Nel

XXXI

abu Hurayrah

amio

di

Maometto nacque

poi famoso

XXXH

traxi-

anno nacque
26-27). Nel
H.]. Nel XXXIH anno nacque Sa'id

[f 59. a. H.] (cfr.

Bill b. al Harith al-Muzani [f 60. a.

il

173.

INTRODUZIONE

1
ucobuu

la

avvenne

Maometto, e mori

mi.

vT

-,

P?- 15'

I.

^^^xr

nacqvic

VVXIV

Fatnnah

Mua

santnano (Taban.
poteva entrare nel

'I
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.0.

"'*'"'" \
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avvenne

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misi" '"""

4.11.

eli

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aale

J
''r^;^t

P-" ^^^se

Hn.
raqi, pag. 31,

^^^
,:t.ava;
cu ^^

dritta
mano ^^

per rintracciare

v.

ladri e

..U..0

.ometto,

>

Ka'bah,
nan,
trovava ta K.
^^
.

,,,
ne
abbandono,
,

Per lo stato

--r.rt\';:ra*r"^ t

rrvil U
lche

'^-

ladri penetraf
o;a che alcuni
ir, un
tesoro, riposto

trovasse a

i^-

[t

Mu awiy-

'" -''

scopo p^r
servivano pi allo

anno nacquero

si

^^

(cfr. A.del quadrangolo


Abramo, e .
scafato da

Furono -'';-:;;
scopi n
arnvo cosi a

]-";;"

la

mawla dea banu


^ y^erto o

E^^rrti^Irr^^^fti-rj
::t
ab-u

deiQuray" che

Ih.b

b. 'Azi.

cedente, e abtt

b^

Lahab

^^I^P;''

Qay^ ^^ ^-^^
b.

Ab<l

de, pr:^::-,f,.ate,lo "tarino


,, ,,,

p^tet. Maometto.

S, con.

INTRODUZIONE

ferm poi

non

il

sospetto che questi tre fossero

essere scoperti, avessero nascosto

sospetti divennero

il

una convinzione,

166-168.

veri autoi'i del furto, e che per

Duwayk. Quando

tesoro nella casa di

Quray

rivolsero per consiglio ad

si

una indovina araba, la quale emise la sentenza che al-Harith b. 'Amir 1).
Navrfal b. 'Abd Manaf venisse esiliato per dieci anni dal distretto della
Ka'bah (Tabari,

I,

pagg. 1134-1135; Azraqi, pag.

49).

In quel tempo una nave mercantile greca era venuta a nau 167.
fragare sulle coste del mare presso al-u'aybah, che era cxllora il poi-to di

Makkah
i

(Griddah divenne

porto di

Qurays, accorsi sul luogo,

Makkah

e a lui

tetti delle chiese cristiane,

dirigesse

lavoi'o.

il

Quando per

si

il

legname, appartenente

con esso una copertura per

un falegname copto

\''era inoltre

tempi molto pi recenti):

in

impadronirono di tutto

si

al bastimento, allo scopo di costruire

in

Makkah

si

(^),

rivolsero

la

Ka'bah

abile nell'arte d costruire

Qurays perch

assistesse e

accinsero a porre in esecuzione

il

pro-

da uno sgradevole incidente. Nel pozzo


della Ka'bah aveva presa dimora un serpe grandissimo, che i Qurays superstiziosi non avevano mai osato molestare anzi per timore di irritarlo solevano
anche nutm'lo, gettandogli viveri entro il pozzo durante le ore calde del
getto, furono inattesamente arrestati

giorno

il

raggi del

serpe saliva sempre


sole.

Ora per che

si

sul

muro

per riscaldarsi ai

santuario

del

doveva incominciare

il

lavoro,

serpe

il

mut

contegno e se qualcuno osava a\n'icinarglisi troppo, apriva la bocca in atteg-

giamento ininaccioso, e costringeva

tutti

l'ardire di accingersi alla ricostruzione.

secondo
rettile

ghoso,

il

per

solito
il

Un

a retrocedere

nessuno ebbe pi

giorno per, mentre

serpe stava

il

a soleggiarsi, compan^e un grande uccello, che afferr

capo e

lo port \da. I

come una prova che Dio

Quray ritennero questo

desiderasse

il

pag. 31;

II,

Azraqi,

fatto maravi-

ristauro del suo santuario, e

stabiUrono di metter i\iano senza indugio al lavoro (Tabari,

Hisam, pag. 122; Athr,

il

I,

pagg. 1135-1136

pagg. 104-105,

cenna a un incendio che aveva fortemente danneggiato

il

il

quale ac-

santuario, pagg. 106,

107; Halab, I, pagg. 192-193, 195, 195-196).


Nota 1. Esiste anche la tradizione di un greco per nome Baqum,

il

quale

si

sarebbe trovato

nave greca naufragata, ed essendo di mestiere falegname, o costruttore di bastimenti, avrebbe


aiutato i Qurays nella riedificazione del santuario e nella costruzione del tetto (Azraqi, pag. 107 Hagar, I, pag. 276-278, no. 579 Halab, I, pag. 196.

sulla

168.
del

santuario

Quando

si

tratt di iniziare

restauri, si vide che le

mura

erano in tale stato di sfacelo da non poter reggere peso

nuovo prima di posarvi


sopra il tetto. Vari fatti mara^gUosi avvennero, quando i Qurays si acsi dice che abu Wahb b. 'Amr b. 'A"idz b.
cinsero a demoKre il muro
'Imran b. Makhzum, osando per il primo togliere una pietra questa gU sfug-

alcuno, sicch occorreva demolirle e ricostruirle a

176.

INTRODUZIONE

lea

mano

gisse di

dettero di

Quray spaventati dal portento,

cre-

aver errato e di essere incorsi nell'ira di Dio, osando tentare

demolizione del recinto del suo santuario e sospesero la demolizione.

la

al-WalTd

b.

al-Mughirah

Dio, che

il

il

'Amr

b.

miracolo

b.

Makhzum

pi ardito

tlegli

significasse soltanto la volont di

materiale da usarsi nella ricostru2sione fosse tutto di origine pura

mezzi

e acquistato con
e gridando

'Abdallah

b.

contrario che

altri ritenne al

le

a posto.

e ritornasse

avanz verso

onesti. Egli si

Dio! Noi vogliamo

"

soltanto

il

bene

muro con un piccone

il

^,

a scalzare

incoirnci

pietre, senza che nulla venisse a disturbarlo nel lavoro. I Qurays rima-

sero a guardarlo compresi dal

ardimento e non
nisse

si

a al-Walid.

terrore delle

mossero fino

al

conseguenze di tanto

possibili

giorno dopo, per vedere se nulla a\'ve-

mattino seguente al-Walid riprese

Il

lavoro con animo

il

Qurays vedendo che egli era sempre vivo e sano, trascinati dal
suo esempio, parteciparono di nuovo tutti all'opera di demolizione. Il lavoro
venne egualmente ripartito fra le varie trib Qurasite per non creare gela parte dell' ingresso tocc ai banu *Abd Manaf e ai bani
losie e attriti

gaio ed

al-aswad) e la colonna
di pietra yamanita (al-rukn al-Yamni) tocc ai banu Makhzum e alle
altre trib dei Qm'ays confederate con essi, la parte posteriore del muro tocc

Zuhrah,

la parte fra la

colonna nera (al-rukn

banu Sahm, e infine il lato settentrionale detto a 1


Ha tini fu dato ai banu 'Abd al-Dar b. Qusayy, ai banu Asad b. 'Abd alX'zza b. Qusayy e ai banu 'Ad b. Ka'b b. Lu'ayy ('). Con il concorso di
banu -umah

ai

tanta gente

e ai

lavoro

il

fu

ben presto

sollecito e si giunse

alle

fondamenta,

composte di grandi pietre verdi, strettamente legate fra loro: quando uno
ilei

Quray

valle di

accinse con

si

Makkah

e a\'verti

piccone a separarle, un

il

Quray

di

non toccare quella parte

che la tratlizione aife)"mava essere l'opera di

1137; Hisam, pagg. 123-124; Athr,

HiSam, pagg.

II,

Abramo

(Tabari,

iscrizioni,

ferma fossero scolpite sulle pietre delle fondamenta;


dice che l'iscrizione era .scritta in siriaco,
;

1.

Durante

sul

anche Azraqi, paun'altra

bi-1-suryaniyyah,

tradizione
ossia ara-

la
I,

grande nvccolta

di tradizioni fatta

pagg. 193, 194-195, 196).

mostruzione della Ka'bah, tutti


Qurays si misero al lavoro portando
la legg;enda che anche Maometto si togliesse il manto e se lo legasse
capo per |)Oggiarvi sopra le pietre che trasportava, ma in questo modo avveniva ohe

pietre per riedificare

* turbante

af-

Azraqi, pagina 43. Per maggiori particolari

sulla ricostruzione della Ka'bah vedi


da al-Azraqi, pagg. 104-118; Halab,

Nota

pagg. 1136-

che la tradizione

cfr.

gina 42, ove r iscrizione \aene letta da un Yamanita


maico. e fu letta da un ebreo

I,

dell'edificio,

pag. 32; Azraqi, pagg. 105-106, 107:

anche alcune

124-12.5, riporta

teiTemoto scosse la

il

la

muro V'

mostrasse a molti le sue nudit. Allora una voce dal cielo grid: La tua nudit! e Maometto
caduto ffrenato in terra, dov essere assistito dai presenti da quel giorno, cosi si dice, nessuno vide

egli

178.

INTRODUZIONE
mai pi le sue nudit (Kliamis.
Maometto bambino giocava con

I,

pag. 129; Halab,

t^!^

168-170.

pag. 193). V' un'altra simile leggenda mentre

I,

pag. 167). Ambedue hanno origine nella legge


posta da Maometto, a difesa del pudore, che .sia disonorante il mostrare alcune parti del corpo umano
perfino fra persone del medesimo ses.so. Si guardino per esempio le leggi musulmane, nelle quali sono
altri fanciulli

(Halab,

I,

con regole precise le parti del corpo che permesso di vedere: ne.ssun uomo o nessuna donna
le parti del suo simile che si trovano fra l'ombellico e il ginocchio (cfr. The Htidaya,
translated by Ch. Hamilton, 2'i'i Edit. by S. G. Grady, London, 1870, pag. 599, colon. 2; cfr. Halab, I,
fissate

pu vedere
pag. 194).

169.

Terminata

demolizione, ogni singola

la

aveva demolita

la ricostruzione della parte che


incidenti, finoli

Nera nella
avere

che

si

nicchia.

senza

momento, in cui si doveva riporre la Pietra


Allora scoppi una grande questione ogni trib voleva

arriv al

La

privilegio di riporla al suo posto.

il

intraprese ora

lavoro continu

il

trilj

questione

accese a tal punto,

si

arird. I banu 'Abd al-Dar apportarono una scodella piena di sangue e conclusero un'alleanza con i banu

stavano per ricorrere alle

le parti

'Ad

Ka'b

b.

Lu-ayy, giurandosi reciprocamente fedelt fino alla morte

b.

e rendendo vieppi solenne


della piena

di sangue; per

al-dam,

leccatori

di

pag. 32; Ralab,

Atlir,

II,

803, e

Tag

il

uno

cognome
Nota

1.

sono

tutti

questo motivo vennero

stesso

Non
il

le

mani

cliiamati

sangue (Hisam, pag. 125; Tabari,


I,

pag. 197;

anche Qamus,

cfr.

I,

voi. Ili,

nella sco-

La'aqah
pag. 1138;

pagg. 302-

due fonti parrebbe che

banu Makhzum, i banu Sahm e i banu (jumah


patto nello stesso modo, prendendo, perci anche essi
i

di " Leccatori di

nella quale forse


lari

giuramento con l'intingere

al-'Arus, voi. VII, pag. 62, dalle quali

ajiclie le altre trib, ossia

facessero

il

sangue

possibile di accettare

.,) (^).

come

fatto storico

il

soggetto della presente leggenda,

solo fatto vero la ricostruzione del santuario, compiuta

immaginati a posteriori da

tradizionisti,

dal Qurays;

partico-

quali ebbero di mira di porre tutti gli eventi

il Profeta, e dare a lui, in essi, una parte che a loro


vedere fosse degna di Maometto. La scena del giuramento delle trib pure forse inventata,
ma di vero in essa vi pu essere la modalit del giuramento, e le cerimonie che precedevano l'atto del
giurare per rendere il vincolo pi solenne e pi valido (cfr. Robertson Smith, pagg. 56-59). Fra i tradizionisti esisteva memoria degli antichi riti pagani di giuramento delle trib e quindi con dati forse

anteriori alla missione, in stretta relazione con

modo

di

veri fu

messa assieme una scena che non ebbe mai luogo.

170.

La

tensione degli animi dur quattro

fine dei quali, calmatisi


si

di

riunii'ono presso

al-Mughlrah

pi bollenti,

b.

tutte le trib

momento

'Abdallah
i

b.

'Amr

b.

capi delle trib

suscettibilit di
il

parere di abu

Makhzum,

Qurays e quello che godeva

egli

tempio per deliberare e per studiare se vi fosse modo

il

pi vecchio fra

quel

gli spiriti

problema senza offendere le


Dopo lunga discussione prevalse alfine

risolvere

trib.

il

un poco

o cinque giorni, alla

di

il

ogni singola

Umayyah

quale era allora

177.

capo

maggiore prestigio presso

propose che venisse scelto come arbitro colui,

per caso fosse entrato nel tempio.

il

b.

Appena ebbero

il

quale in

preso tale

INTKODUZIONE

170-173.

deliberazione volle

destino, che in quel

il

Bb banu Saybah:

la porta detta

il

momento

entrasse

Maometto per

suo ingresso nella grande corte del

tempio e fu salutato con gioia da tutti i presenti, che gridarono " Egli
ci va bene; questi al-Amln . Maometto aveva appunto tale cognome
fra i suoi concittadini per la rettitudine del suo carattere. I Quray espo:

mere

era convenuto fra loro ed egli accett di assu-

Maometto quello che

sero a

l'incarico di rimettere la Pietra nella nicchia.

Fece apjjortare un tappeto,

su questo depose egli stesso la Pietra, poi ordin ai rappresentanti di ogni


trib di afferrarne

contribuissero a

sue

le

Risoluta la diflScolt,
Athir,

co.

11.

e dispose in

il

mani

ristauro

si

la

cose che tutti

porta del piazzale,

Khaldun,

II,

bb al-masgid,

Nur

Ka'bah

della

poi

I,

pag. 198, dice

per la quale entr

prendesse

il

1044

a.

al-dn al-Halabi [f

Tal^ari,

App. 5-6 dice che Maometto

pagg. 129-131; Halab,

I,

chiamasse Bab banu 'Abd bams

ayl)ah, ed ai tempi di

muro

presenti

venne feKcemente tenninato (Hism,

avesse trentacinque anni; Khamis,

che

le

prezioso oggetto e la rimise nella nicchia.

il

Azraqi, pagg. 28-29

modo

portare la Pietra nel tappeto fin sotto al

prese con

ivi egli

un angolo

nome

di

Profeta,

il

Bah banu

H.] venisse chiamata

Bab al-Salm.
Nota

Cosi narrano testualmente

i tradizionisti, dimenticando un fatto importantissimo che


'Umar, non ha mai esistito un recinto murato intorno alla Ka'bah. Il ])iccolo tempio,
privo di tetto, fino ai tempi di questa ricostruzione (Azraqi, pag. 49, lin. 2), sorgeva in un ristretto
piazzale in fondo alla valle, e le case di Makkah si trovavano aggruppate a breve distanza dal santuario. Quando 'Umar volle recingerlo e includere in esso un terreno vasto abbastanza da contenere
fedeli, dov demolire molte case. assurdo quindi parlar di porte d'ingresso ai tempi di "Maometto:
tutta la tradizione, per lo meno in ci che riguarda la parte che vi prese Maometto indubbiamente

1.

fino al Califfato di

apocrifa.

171.

Quando

fu terminata la costinizione della Ka'bah,

tempio misurava diciotto dz

r a' in

il

nuovo

lunghezza. Sull'edifcio venne stesa una

coperta di cotone egiziano (al -q abati), e su questa venne sovrapposta una

seconda copertura di lana colorata a

con una copertura di

al-Ha^^

^-

172.

Yusuf

Non

seta,

fu

il

[f 95. a. H.]

vi

strisele.

celebre

primo che coprisse

la

Ka'bah

governatore umayyade dell'Iraq,

(Him, pag. 126).

pu essere dubbio che

la parte presa

da Maometto

alla

ricostruzione della Ka'bah, e molti dei particolari sul lavoro

medesimo siano
Le fonti menzionano sempre il
masid, ossia il grande cortile che circonda la Ka'bah ed ove si congregano le turbe per pregare, ma ai tempi di cui parUamo non esisteva questa
leggendari e senza fondamento di verit.

piazza, perch le case venivano fino alle vicinanze del santuario.

Umar

fu

parando

il

cosi

Il

Califfo

primo che creasse un piazzale e lo cingesse con un muro, senettamente lo spazio riservato per le preghiere dal resto della
178.

INTRODUZIONE

Spronger,

citt (cfr.

ma

b.

al-Ms

XXX\'I anno

65. a. H.],

[t

Qatadah al-Ansari
Nel

mai

egli l'abbia

pubblicata).

. V.?).

a.

Nel

173.

173-175.

pag. 154, ove promette un'appendice sulla Ka'ljah,

I,

non mi consta che


(606-610

6bir

Maometto nacquero: 'Abdallah

di

'Abdallah al-Ansari?) [t 78.

(b.

abu Asid (Usayd)

[f 54. a. H.] e

Ij.

'Amr
abu

a. H.],

al-Sa'idi [f 80. a. H.].

XXXVni

anno Maometto ^'ide luci e bagliori misteriosi, ud voci incomnon seppe che cosa fossero. Nel XXXIX anno nacque Wathilah

prensibili e

b. al-Asqa' [f 85. a. H.].

Nel

XL

anno

il

re di Persia

Barwiz uccise al-Nu'man

al-Mundzir (principe di Hirah) perch irritato contro di lui, e ci avvenne


sette mesi prima che incominciasse la missione di Maometto (Khamis, I,
b.

pag. 316;

lin.

5-10).

Adozione di

174.

Ali.

Un anno

abu Tahb,

Makkah venne

la citt di

afflitta

da una

forte ca-

Maometto, avendo una numerosa famiglia e pochi


mez7 per mantenerla, si trov in grandi angustie. ^Maometto si commosse
della estrema povert dello zio, che lo aveva nutrito e protetto, quando
era povero ed orfano nella prima infanzia. Decise quindi di venire in suo
restia, e

aiuto e propose

zio di

che era

allo zio al-'Abl^s,

al-Muttalib, di venire in

aiuto

abu

di

il

Talib.

pi ricco dei

"Tu

sai ,

figli

gli

disse,

tuo fratello abu Tlib ha una famiglia numerosa, e che tutti

grande disagio

di

si

'Abd
"

che

trovano

andiamo da lui e per dimiil


peso di tanta prole, tu prenditi uno dei suoi figli, ed io ne
prender un altro ,,. al-'Abbs accett la proposta e ambedue si recarono da
abu Tlib per oiTrirgli il loro soccorso, abu Tlib acconsenti di cedere ad
essi due dei figli, ma cliiese che gli venisse lasciato il figlio 'AqTl, il suo
prediletto. Maometto perci si prese in casa il cugino 'Ali, allora un fan-

in

per

la

carestia;

perci

nuirgli

ciullo

di

pochi anni, e al-'Abbs

m, pag. 159; labari,

I,

men con

pagg. 1163-1164;

l'altro

Athir,

IT,

figlio

(xa'far

pag. 42;

(Hi-

Halab,

I,

pagina 361).

Vita in
175.
il

Makkah

fino alla Missione.

Nel periodo fra

il

principio della missione profetica,

zra b. Khu-waylid,

il

gruppo di

schiavi, fra

Sarahil

Ka'b

b.

b.

Maometto con Khadgah e


avvenne che una volta Haklm b. Hi-

matrimonio

di

cugino di Khadgah, ritornasse dalla Siria con un


i

quali

si

trovava

il

poi celebre

Zayd

b.

'Abd al-'Uzza al-Kalbi, allora un bel giovane


179.

Harithah

b.

di piacente

jjj

INTIODUZIONE

175-177.

desiderio
scelta di

e gli espresse

il

uno schiavo. Hakini acconsenti a cedergliene uno e la


Khadigali cadde sul giovane Zaj'd. Quando Maometto \dde il nuovo
scegliersi

ili

per lui tanta viva simpatia che lo chiese in

soliiavo in casa, sent subito

dono

Hakim

inorno KUadlgah venne a far visita a

Un

aspetto.

moglie; Khadigah glielo regal e Maometto, data a Zayd la

alla

Uberc, lo adott

come

Harithah,

figho.

padre di Za^'d, saputa la sorte

il

venne a Makkah e volle persuadere il figlio a ritornare in


patria con lui, ma Zayd si trovava tanto bene in Maklvah con Maometto,
che preferi di rimanere con il padre adottivo, e abbandonare il suo vero
del

fio'lio,

padre

egU fu uno

piimi in seguito a convertirsi

dei

all'

Islam (Ilisam,

pagg. 160-161).

176.

Dopo

il

mati-imonio con Khadigah Maometto prese dimora

che

nella casa della moglie,

trovava nella parte migliore della

si

una ottima

settentrione del tempio, in

posizione,

che in seguito dovevano mostrarsi molto


pagg. 152-153), suppone che

matrimonio continuasse

il

come

Chi fa un prestito a Allah, a

ossia, in
(cfr.

nell'esprimere concetti religiosi

modo

lui

verr restituito

il

doppio

in

Maometto

suoi concetti religiosi e moraU,

puramente commerciali. Difatti abbiamo prove che

ziarie del futuro Profeta

vicine alla miseria.

liberare

il

(I,

suo

il

Profeta

rimasta celebre la frase:


(Qur. n, 246),

.,

113, nota). Si deve per ritenere che d'ora innanzi, nan

affari

Ijb

Lo Sprenger

100%

termini moderni, adorare Dio una speculazione all'interesse del

maturavano

l)en

e malvagi.

commerciali della moglie e cita ^espressioni

usasse termini commerciaU; in particolar


-

circondata da vicini

Profeta almeno nei primi anni dopo

gli affari

del Qur'n, che dimostrano

ostili

ma

citt,

mano

che

egU negligesse

le

si

gli

condizioni finan-

andassero lentamente peggiorando e giungessero

Durante

le

persecuzioni dei Quraj's,

un solo schiavo, mentre abu Bakr ne liber parecchi

Maometto pot

(cfr.

251-252).

persecuzioni dei Qurays e l'interesse predoininante della sua missione

profetica, arrestarono

ro\nna

177.
arriva

al

tutte le occupazioni

lucrose, e produssero

in

fine la

patrimonio di sua moglie.

d*-!

Con

queste notizie per lo pi apocrife la tradizione

musulmana

tempo, in cui Maometto incominci a predicare la nuova

fede.

Siccome per un fatto d'una importanza cos grande non poteva secondo il
concetto musulmano, aver luogo senza eventi mara^agliosi che ne annunzia.<wero agli

rosi portenti,

uomini

l'

imminente venuta,

cos

tradizionisti ci

narrano nume-

per dimostrare che Dio avvertisse gli uomini, della imminente

comparsa del Profeta lungamente

atteso.

probabile che poco tempo prima

Maometto avesse luogo in Arabia una caduta straordinaria


quale lasci nella immaginazione dei pagani ignoranti una

della missione di
di meteore, la

180.

INTRODUZIONE

inipressioue profonda, e che fosse considerata

g.^

come un portento

177, 178.

un qualche

indizio della volont divina, che nessuno sapeva spiegare. Molto pi tardi,

quando

Maometto sconvolsero

]'Aral)ia, alcuni

rammentarono

caduta maravigliosa di meteore e come era da prevedersi vollero

torse la

trovare

dottrine di

lo

un legame

fra questo fatto e la comparizione

U interpretazione

Profeta di Dio.

Maometto quale

di

data fu delle pi infantili

Arabi

gli

rite-

demoni detti ginn, una specie di


divinit locali, ognuna delle quali aveva per dimora una valle speciale e
gli Arabi nei loro \aaggi avevano sempre cura di raccomandarsi alla protezione del ii^^ speciale del luogo, per non incorrere in qualche disgrazia
(Hism, pag. 130). Questi ginn avevano anche, secondo le antiche tradizioni
nevano che

il

deserto fosse popolato di

arabe, la consuetudine di isph-arc gli indo\T.ni e

soltanto concetti pagani, cosi la tradizione

scopo di salvare

ma

poeti,

musulmana

invent, che Dio allo

uomini da nuovi eiTori e di preparare

gli

siccome ispiravano

il

terreno al profeta

addosso ai ginn, perch non sussurrasero pi con-

venturo, scagliasse

le stelle

cetti contrari alla

vera fede, gi rivelata ad Abramo, e che Maometto doveva

nuovamente predicare

agli uoirnni. In

fu interpretata posteriormente
di

Maometto. Alcuni

ginn

novello Profeta (Hism,

anche fra

si

fatto

modo

come un preannunzio
si

la

caduta delle

della missione

stelle

profetica

vuole che predicessero perfino la venuta del

pagg.

129-133).

La

tradizione vuole inoltre che

Ebrei dimoranti in Arabia corresse la voce, della prossima

gli

comparsa di un Profeta per far cessare le sventure, dalle quali erano


afilitti. La tradizione nacque senza dubbio dalla leggenda ebraica sulla venuta di un Messia, leggenda, che esisteva da molti

ma

secoli presso gli Ebrei,

che gli scrittori arabi vorrebbero far credere, che acquistasse un'im-

portanza speciale negli anni precedenti alla missione di tlaometto (Hism,


134-136).

pfigg.

precursori di Maometto.

178.

Fra

le varie soluzioni escogitate in

fenomeno della nascita

del maraviglioso

quella, sostenuta specialmente dallo

occidente per spiegare

successo

Sprenger

(I,

dell'Islam,

stata

pagg. 13-134), la quale ha

preteso dimostrare che in Arabia esistesse prima dell' Islam


religioso,

v'

il

un movimento

ed ha sostenuto che Maometto con accorta impostura e con preveg-

gente energia sapesse valersi di questo sentimento popolare per suo vantaggio

personale, e

tramutandolo
litici

in

mondani

errori, di

gli desse la

forma e

una grande forza


sotto

il

velo di

la

direzione, che gli

politica, e dirigendolo

alti

inotivi

mancavano,

verso

scopi po-

d'ordine soprannaturale.

OU

questa scuola, sono stati pi volte dimostrati e la teoria religiosa

isi.

INTJRODUZIONE

ITg, 17.

stata messa in disparte,

quando

poetica preislanoa

teratura

la

conoscenza pi approfondita della


vere condizioni

delle

let-

Arabia prima di

di

Miiometto, ha dimostrato conio essa mancasse di ogni base storica. Si constatato invece, che al di fuori di alcune ristretto regioni doli' Arabia meridionale,

non

esistesse la

menoma

traccia d'un

movimento evolutivo

Dimostrata perci

relitrioso fra le trib dell' Araliia centrale e settentrionale.

l'inanit

dello

teorie

tendenze anti-idolatre,
infantili, dalle quali

raccolti in
ai

con

rimossa dallo studio delle origini dell'Islam

una

false, le quali

quantit di teorie

messo a nudo

Sprenger sull'esistenza di sette

religiose

dello
si

offuscavano

Non

erano nate.

gli errori dello

fomia

in senso

il

vero anche pi delle leggende

occorre ripotere gli argomenti, che hanno

Sprenger

e della sua scuola, perch si

trovano

classica e geniale dal Goldziher nel capitolo di introduzione

suoi Muhammedanische Stiidien (voi.

I,

pag.

1-39).

Non

dunque non
bisogno di una

solo

movimento religioso, e non solo il


nuova fede era meno sentito in Makkah, che in qualsiasi altra parte d'Arabia,
ma so\Tatutto interessantissimo lo scoprire come i principi fondamentali

esisteva in Arabia alcun

dell'Islam fossero in tutto e per tutto la negazione di quelle cose che agli

Arabi pagani erano pi preziose e pi care.


bisogno dell'Islam,

ma non

Gli studi geniali

dello

Grli

Arabi non solo non avevano

lo volevano.

Goldziher hanno quindi mutato radicalmente

tutto l'aspetto del

problema islamico, demolendo per sempre

le false teorie sui

precursori di

Maometto

la

base di tutte

e sulle origini dell'Islam.

Partendo

dunque dalle conclusioni del Goldziher, possil^ile ora di esaminare con


maggiore sicurezza le tradizioni, che esistono sui cos detti h a n I f o pretesi
precursori di Maometto.

179.

Sulle persone, che passano sotto

discusso a lungo
e

l'origine

costituendo

della

non

nome

di

hanif

(')

si

hanno tentato di spiegare il significato oscuro


parola hanf, ma possibilmente anche di scoprire se,

una vera

Maometto esercitando

solo

setta

religiosa,

abbiano

avuto

rapporti

diretti

con

perci influenza sull'evoluzione dello spirito e del pen-

siero religioso del Profeta.


1^

il

La forma,

nella quale le tratlizioni sui cosi detti

a n i f sono giunte fino a noi, h svegliato un'attenzione speciale, facilitando la

una teoria e generando l'illusione, che in quelle tradizioni si


debba trovare la luce per diradare le tenebre avvolgenti le origini dell'Islam.
Vi sono per forti ragioni per temere, che i biografi siano caduti in errore
nascita di tutta

anche nell'apprezzamento delle tradizioni

Uno

studio approfondito

del

Ijadlth

biografico,

quanto

neces^t

distinguere costantemente

<li

sui

in

hanlf.
genere,

tanto di argomento

di quello dottrinario, giuridico e teologico,


i

conWnce

della

due elementi principali che concorrono

182.

IKTEODUZIONE

formazione delle tradizioni.

alla

rente che

179.

primo, e pi evdente, l'argomento appai-

Il

tradizionisti ci vogliono narrare, e che racchiude

zioso della tradizione. L'altro elemento quello che

dal contesto della tradizione, che rispecchia

cio

il

lato tenden-

risulta indirettamente

sentiinenti,

pregiudizi

e le aspirazioni del ternpo, nel quale la tradizione si form. In altre parole


il

primo elemento

il

secondo quello in cui

quello

che
si

tradiscono e fanno

trapelare;

primo elemento dobbiamo quindi sempre sospettare


troviamo

vero.

il

Le

ad intendere,

tradizionisti vorrebbero darci

tradizioni sui cosi detti

inganno.

ci

Nel

nel secondo

falso, e

il

hanlf

1'

offrono un esempio

maggior parte del hadith.

tipico di questo duplice aspetto della

Nelle tradizioni, da noi raccolte nei paragrafi seguenti ( 182-188), ab-

biamo

la dichiarazione esplicita

nomi delle persone menzionate, sono


religione al-Hanfiy y ah, che furono per-

che

quelli di uomini, che cercarono la


ci

veramente h a n i f. Ora precisamente su questo punto, che

si

fissano

nostri dubbi, e ci per le seguenti ragioni.

abbiamo un tentativo piuttosto puerile


di dimostrare che un gruppo di questi h a n i f formasse una vera e propria
setta per la ricerca della fede detta di Abramo. La sola autorit sulla quale
Nel piimo paragrafo

182)

un Disse ibn Ishaq, che abbiamo nella redaquesta autorit ha per noi poco valore, quando con-

basata questa notizia,

Hisam

zione di ibn

statiamo, che Tabari,

il

quale ha pure fatto

di ibn Ishaq e precisamente

tamente

la detta tradizione.

la tradizione

sultata dal

non abbia

non

largo uso del testo originale

la versione di ibn

Hisam, ignora comple-

Possiamo perci ragionevolmente presumere, che

esistito

Tabari, perch

il

versione originale di ibn Ishaq, con-

nella

fatto, se vero,

sarebbe stato di tanta impor-

tanza storica, che Tabari l'avrebbe certamente incluso

questi dubbi sulla sua autenticit

nascono

dall'

esame del contenuto,

sieme, tradiscono

gione di

l'artificialit della

Abramo non

si

le

nella

sua cronaca.

vengono ad aggimigere altri, che


parti del quale mal connesse as-

loro

fusione.

esisteva fra gli Arabi

concetto di una

Il

prima

di

Maometto, o per

meno a noi consta, che questa espressione appare per la prima volta
Qur-n, come effetto dei tentativi di Maometto di fondare la sua fede
passato e darle l'autorit venerabile di una reUgione antica quanto

Non

certo

un

il

lo

nel

nel

mondo.

concetto, che poteva venire da uomini semi-cristianizzati, quali

la tradizione ci raffigura

reli-

concetto della

quattro uomini menzionati nel predetto paragrafo,

millah Ibrahim

o religione di

Abramo pu

essere

venuta a Maometto soltanto da fonte rabbinica, e giudaica. Tutto l'episodio


del patto concluso fra
ziosa delle

scuole

quattro uomini certamente una creazione tenden-

tradizionistiche,

suggestionate dagli episodi narrati nei

183.

ixTHonuzioNM':

1T:>.

conto di S. Griovaniii Battista,

Vaii'^eli sul

terreno, nel quale

musulmani

(res

doveva poi esplicare

preparatore

pre>:uirsore

del

sua aziione redentrice.

la

una prova del medesimo genere per

vollero addurre anch'essi

l'ambiente per la venuta del suo ultimo e

dimostrare, che Dio preparasse

massimo Profeta. Nella nota a questo paragrafo ricordiamo che Maometto


menzione della parola hanif in alcui passi del Qur-an, ed abl)iaino
potuto coiicludore da im esame dei passi citati, che nemmeno nella mento

fa

di

Maometto

il

hanf

significato di

fosso

ben chiaro e

delle frasi quraniche porta a spiegazioni diverse.

preciso, perch

Ci

il

senso

proviene dal

fatto

importantissimo che la parola non di origine araba; Maometto avendone


solo confusajiiente inteso

un concetto

il

religioso, rimasto anch'esso

Maometto

uno

fu

poco chiaro nella sua mente.

non araba,

gnificato della parola antiquata,

uditori di

ne fece arbitrariamente uso per definire

significato,

e forse

anche sconosciuta agli

scoglio molesta per le fragili navicelle dei

mentatori e dei tradizionisti musulmani, quando iniziarono


e tentarono

il

coordinamento

di

tutto

testo sacro, nel quale si trovava la


delle varie frasi di foniiulai-e

il

il

Il si-

com-

gli studi esegetici,

hadth- Per elucidare meglio

parola h a n

I f,

il

tentarono dal contesto

senso pi probabile della parola; siccome nel

Qur'an l'unica persona menzionata con l'aggettivo


quelli che seguivano la religione di

hanf

era

Abramo

Abramo, iniziarono su queste basi alcune

ricerche archeologiche nelle tradizioni sul periodo preislamico (Dal testo di

Aghani,

1.

al-Zubayr

e, vediamo per esempio, che uno di questi indagatori fu


b.

Bakkar

[f

256

a.

H.] vissuto

un

secolo

ricerche rivelarono l'esistenza in epoca anteriore a


originali per usi e per credenza
i

quali,

altri in

dopo ibn

Maometto

(come ne sono sempre

esistiti

celebre

il

Ishq). Queste

di alcuni

uomini

in tutti

tempi),

ognuno indipendentemente per ragioni sue speciali e senza unirsi con


una setta, vollero dissociarsi dagli usi pagani e tennero una condotta

da quella della maggioranza dei contemporanei. Di


questi eccentrici era rimasta memoria fra i seguaci di Maometto e i tradizionisti sLstematici concepirono l'idea che s fatti uomini riiinegatori di usi
pagani e perci in un certo senso precursori di Maometto, al pari dei hanif
particolare, dissimile

menzionati nel Qur-an, fossero appunto

Abramo.

hanif

della

religione

resto

venne come logica conseguenza. Nacque

tatti

di

amici e roUeghi, e

si

Staljilita

trov

il

tale

mezzo

anch'essi, e perci seguaci

connessione

di

l'idea,

artificiale,

che

intrecciare

tutto

il

potessero essere
i

nomi

di alcuni

nella biografia di
del

Maometto, mettendo loro in bocca predizioni sull'avvento


grande Profeta e della rivoluzione mondiale.

Nota 1. .Sul lignificato della parola hanif si molto discusso. Essa corrisponde a tre termini
quasi identici, esistenti nella lingua ebraica, nella aramaica e nella siriaca: nelle due prime lingue con

184.

INTRODUZIONE

il

significato di < scellerato,

infine di

pagano

impuro

nel siriaco, di

tramutatosi poi in

falso,

ipocrite

negli scritti siriaci cristiani gli ortodossi usano l'ultimo significato per tutte le eresie

cristiane pi sospette.

lianafa

empio

SS 179, 180.

Pu

essere che gli arabi idolatri usassero in questo

abbandonavano

(allontanarsi, discostarsi), per designare quelli che

medesimo senso
il

la radice

culto degli idoli, senza

dare ad esso un senso di biasimo e di spregio: e che in seguito, divenisse invece un nome di guerra
un vanto per quelli che combattevano contro gli idoli e gli usi barbari del tempo, ma non
abbiamo su ci alcuna notizia sicura e la supposizione arrischiata. Maometto nel Quran adopera la
jiarola lianif ben dodici volte, ossia sei volte nelle sure Makkane e sei volte nelle sure, Madinesi.
In otto di questi passi il termine usato per descrivere la cosi detta Millah Ibrahim, o religione
di Abramo. In due sure Madinesi (ili, 60 e iv, 124) unito alla parola uiuslim o al verbo (aslama
wagh a h u), e in un altro passo (xcviil, 41), e forse anche in un altro (xxii, 82) usato come equivalente
e infine

muslim

(cfr. Lyall, JRAS. 1903, pagg. 779-780).


concetto fondamentale dato al termine da Maometto, sembra che sia stato: adoratore dell'uno e vero Dio. Difatti nel passo del QurTm (v, 60) abbiamo l'espressione hanifan musliman par-

di

Il

lando di Abramo, come di uomo che non era n ebreo n cristiano l'unione delle due parole dimostra
che nella mente di Maometto i due termini non fossero proprio equivalenti, ma si completassero
a vicenda, rendendo perfetta la personalit religiosa di Abramo, l'amico khalll di Dio (cfr. A. von
Kremer, Sitzini/sberichte d. philos-hixt. Classp. der K. Akademie d. Wiss., voi. XXXVIII, Vienna, 1881,
p. 677; O. Pautz, Muhammeds Lehre von der Offeiibaniiy, Leipzig 1898; pagg. 14 e 173). Da queste
:

citazioni si vede che attorno al termine

hanif

regn incertezza perfino nella mente di Maometto,

per l'uso vario che egli ne fece. Ultimamente un valente arabista, D. S. Margoliouth (JEAS. 1903,
pagg. 467^93) ha tentato di dimostrare che tanto il nome di muslim, quanto quello di hanlf, pro-

nome dato ad una setta religiosa fondata da Musaylimah il celebre impostore della stirpe
banu Hanifah, competitore di Maometto. Secondo il Margoliouth, la parola muslim verrebbe da
Musaylimah, e la parola hanlf dal nome della trib dei ban Hanifah, ai quali il Musaylimah appar-

venissero dal
dei

teneva. I lati deboli e fallaci del ragionamento del Margoliouth sono stati gi esposti dal Lyall nella

(JRAS. 1903, pagg. 771-784). In questi due scritti si pu trovare tutto quello che si conosce
sull'argomento dei hanif, che per la sua natura speciale fornir sempre ampia materia a discussioni.
Si legga anche la spiegazione data dal Wellhausen {Reste Arabischen Heidentums, II ediz., pag. 238
e segg.), il quale sostiene con forti ragioni, che hanlf possa significare un romito cristiano. Il Grimme,

stessa rivista

{Mohatnmed, Parte I, pagg. 12 e segg.), d invece ragioni per ritenere il senso equivalente a pagano,
ma non adoratore di idoli, e traducendo perci in guisa originale vari brani del Quran (xvi, 121 e
tahannuf, con che
124; VI, 79 e 162). ibn HisSm (pag. 152) osserva: Gli Arabi dicono tahannuth
t-

intendono la al-hanifiyyah, sostituendo


nota 2.

essi
e

180.
fuori

a th

fanno capo ad ognuno di

essi.

esaminiamo d avvicino

se

Tanto Zayd

morirono prima della missione di Maometto,


sul

si

trov

il

modo

di introdurre

matrimonio di Khadlgah, e

Khadigah

Waraqah

al

Per Zayd

b.

si

il

'Amr

il

b.

le

nome

Introd., 208

hanif

viene

leggende che

'Amr che Waraqah

ma

invent

principio della

quest' ultima tradizione ascondesi

spiegare.

Su questo vedi pi avanti,

L'artificialit della connessione fra questi pretesi

anche con maggiore evidenza,

metto,

b.

Xawfal

pur di connetterli con Maodi

la

Waraqah
celebre

nelle leggende

conversazione fra

missione, senza avvertire, che in

una contradizione

problema fu pi

intrinseca,

difficile

non

risolvere, e

fa(;ile

siccome

una lunga assenza dal proprio paese,


si iaventarono le leggende che Maometto lo conoscesse molto prima della
missione, e che Zayd morisse assassinato in ^aggio, mentre si accingeva a
ritornare a Makkah all'annunzio, che Maometto, conforme ad una sua antica
predizione, avesse icominciato a predicare la religione di Abramo.
era noto che fosse morto all'estero, dopo

Sulla persona di 'Uba3'dallah b. (jahs possiamo constatare, che le notizie,

186.

INTRODUZIONE

^ 180, 181.

sulle quali lavorarono

erano inolio vaghe ed incerte, perch

tratlizionisti,

che egli poi abbracciasse l'Isim ed emigrasse in Abissinia,


ma morisse infine da cristiano, rinnegando l' Islam. Altrove vedremo in qual
modo si debba considerare l'emigrazione in Abissinia, e la parte, che 'Ubay-

narrano

ci

soltiuito,

dallah pu avervi presa.

probabile

memoria, che

stata i^enerata dalla

clie la

favola del suo

egli morisse cristiano,

hanifismo

perch

sia

cosi detti

emii^Tati in Abissinia furono certa.mente apostati dell'Islam.

La
1).

pi assurda delle quattio tradizioni quella che riguarda

Huwayritl], perch in essa tro-samo

altre.

La menzione

ikliosa di

'Uthmn

di

abu Lahab,

meno

'Uthmn

verosimiglianza che in tutte

l'odiato persecutore di

Maometto,

le

la figura

e dei suoi intrighi anti-patriottici, rivelano nella leggenda

una confusione di notizie tendenziose, in conflitto fra loro. Nel Qur-n il


nome di h a n i f intimamente collegato con il tipo di uomo perfetto, come
10 fu Abramo; sta quindi a definire virt e non vizi. Dal tenore della tradizione riportiamo invece l'impressione che XTthman fosse solo un volgare
ed ambizioso intrigante
della citt nativa per

politico,

il

quale sacrificava

il

l'

indipendenza e la pace

proprio vantaggio materiale, jioggiandolo sull'inge-

renza dell'odioso governo bizantino, ed associandosi agli elementi peggiori di

Makkah. Avremmo quindi in 'L^^thmn un h a n I f, che la negazione d'un


h a n i f. Tutta la storia deve essere una fiaba, nata chi sa come, perch anche
storicamente impossibile dire in quale periodo metterla, e non confermata
da qualsiasi altra parte. Si tenga poi presente che l'impero bizantino si trovava
allora in condizioni disperate, sul punto della rovina completa, alla merc
(lei

Persiani vittoriosi, che avevano conquistato quasi tutta l'Asia Minore, ar-

rivando

fin sotto alle

mura

di Costantinopoli.

un aspirante

intrigare in Araljia ed appoggiare

sepolta fra

181.

quelli

tempi per

al potere reale in

una

citt

deserti, e di accesso pressoch impossibile.

Da

queste poche ossei*vazioni possiamo perci concludere con

relativa sicurezza, che

il

termine di h a n f dato ai quattro personaggi men-

zionati dalle tradizioni, sia per lo

non presero

Non erano

il

nome

di ti^-Jiifi

meno

quanto

essi

certamente

associarono per cercai'e una cosa inven-

si

ri

incorretto, in

da Maometto, la millah Ibrahm, o religione d' Abramo.


11 nome di h a n T f fu dato ad essi posteriormente (ammettendo sempre che
sieno stati personaggi storici) ed i raj^porti fra questi uomini e Maometto,
tata probabilmente

e fra questi uomini e

da

tradizionLsti

il

posteriori

maggiore glorificazione
stianizzanti che

termine

si

di

hanif sono

allo scopo

Maometto

devono cercare

di

quindi arbitrariamente creati

meglio elucidare

e dell'Islam.

Non

possibili ispiratori di

tosto fra quelli giudaizzanti.

186.

il

fra

Qur-n, e per

gU Arabi

Maometto,

ma

cri-

piut-

INTRODDZIONE

182.

Durante una

nizzare, riunendosi intorno a


vari

commemorando

riti

che quattro uomini

(cosi

182. 183.

delle feste annuali, che

uno

QurayS solevano

dei loro idoli, tacendo sagriti ci, c;ompiendo

b.

Nawfal,

(2)

'Ubaydallah

dei

banu Asad

al-Muttalib

e infine (4)
b.

Rizah

narra la tradizione),

si

tenessero in disparte e con:

(1)

Wa-

cugino di KJiadlgah, del quale abbiamo gi fatto menzione;


(jahs b. Ei'ab b. Ya'mar b. Sabrah b. Murrah, della stirpe

il

b.

Khuzaymah, la madre del quale era Umaymah ijint 'Abd


(3) 'Uthman b. al-Huwayrith b. Asad b. 'Abd al-'Uzza b. Qusayy
Zayd b. 'Anir b. Nufayl b. 'Abd al-'Uzza b. 'Abdallah b. Qurt
b.

'Adi

b.

avvenne

l'anniversario con processioni e con feste,

cludessero un patto speciale di amicizia. Questi quattro uomini erano

raqah

solen-

b.

Ka'b

b.

Lu'ayy

tutti e

quattro erano uomini di stirpe no-

meno legati fra loro da \'incoli di sangue, essendo tutti


da Khuzaymah b. Mudrikah b. al-Yas b. Mudar. Questi uomini

bilissima, e pi o

scendenti

animo pi elevato

dei loro consanguinei ed animati

da un sentimento

di-

di

religioso

pi nobile e pi sincero, non potevano contentarsi del rozzo culto idolatro


degli altri Qurays, ed aspiravano a trovare

una

religione, che soddisfacesse

mondo

glio ai loro sentimenti e al loro concetto del

sapete, dicevano fra loro, che

hanno

il

vostro popolo

non segue

giro di

una

pietra,

la vera fede

Abramo

la religione del vostro antenato

falsificato

noi fare

il

soprannaturale.

meVoi
essi

come possiamo

che non ascolta e che non vede, che non pu

n giovare, n far del male? Cercatevi un'altra fede, perch la vostra non
vale niente
razioni, che

uno

Questi erano, secondo la tradizione,

sentimenti e le conside-

quattro uomini scambiavano fra loro, e vedendosi animati da

stesso desiderio di scoprire

rintracciare

vero, stabilirono di riunire

il

loro sforzi per

rimettere in vigore la vera fede, smarrita per l'ignoranza

dunque di rinunziare al culto degli


idoli, di astenersi d'ora innanzi dal mangiare le carni degli animali mattati nei sacrifizi pagani, e da quel giorno si dispersero per il mondo in cerca
degli antenati. I quattro uomini decisero

della

al-Hanlfiyyah
Khaldun,

pag. 143;

183.

W'araqah
lui,

b.

App.

Nawfal.

3-4; Halal),

il

I,
il

(religione di

Abramo). (Hisam,

pagg. 169-170).
pi hnportante fu certamente

musuhnani si occupano specialmente di


credere che egU fosse uno dei pruni a riconoscere

I tradizionisti

perch vorrebbero far

se

Din Ibrahlm

Di questi quattro uomini

Maometto come

ma

II,

Profeta atteso da tutti per la rigenerazione degli uomini,

possiamo avere dubbi sulla veracit di tale affermazione, rimane per

la probabilit

che

sia stato

uomo

di

giose superiori a quelle degli altri

(al-Zubayr

b.

Bakkar

[f

256

a.

anhno elevato

e pieno di aspirazioni reli-

suoi contemporanei.

Da

H.]) siamo informati che

ciasse la fede cristiana, e facesse

uno studio profondo dei


187.

fonte

Waraqah

moderaa
abbrac-

testi sacri cristiani

($

IMROUIZIONE

lta-185.

e toree anche della lingua ebraica e dei libri del vecchio Testamento (Aghni,
UI, pag. 14). In questo medesimo passo di Aghani (III, pag. 14, lin. 14)

troviamo inoltro una notizia, la quale per


mulata, rimane oscura e di
il

quale ai tempi pagani

(kitab al-'ibrani)

Waraqah

era un uomo,

convert al cristianesimo e scrisse

libri ebraici

difficile

si

termini vaghi, nei quali for-

interpretazione

e scrisse in ebraico (b

'

del Vangelo, quanto (Dio) volle che ne scrivesse

zione e spiega che l'espressione

"

in ebraico

ma

senso di traduzione in Lingua ebraica,


l'alfabeto ebraico per scrivere

Lo Sprenger

dei Vangeli.

''
:

y y a h) tanta parte
Sprcnger esamina la tradi-

br

ji i

debba intendere non gi nel

si

bens che

Waraqah

b.

Nawfal usasse

una traduzione o una versione popolare araba


pagg. 128-134) per conclude, che la tradi-

(voi. I,

zione debba essere una interpolazione di tempi posteriori inventata allo scopo
di dimostrare che

Waraqah

conoscesse bene

Maometto

esso la predizione della venuta di

XV,

di Giovanni,

a Patre, Spirituu

25-27

Qumn

Vangelo

(allusione al passo del

auteni venerit Paracefun, qiiom

Waraqah rimase sempre

etc).

veritatis,

cristiana, e negli ultimi


lui la

Vangelo, ed avesse trovato in

il

et/o

miftam vobis

fedele alla religione

anni della sua vita divenne cieco. Maometto ebbe di

Waraqah non

pi grande stima, quantunque

si

convertisse alla fede

una delle quali Maometto


avrebbe vietato di maledire la sua memoria, bench non credente musulmano,
e nell'altra avrebbe apertamente affermato che Waraqah, a suo parere, si
musulmana,

e sintomatiche

sono

trovasse in Paradiso (Aghani,

raqah mori circa

La

il

le

III,

due

tradizioni, in

pagg. 14 e 15; (^utayhah, pag.

principio della missione di

Maometto (Khaldun,

29).

II,

Wa-

App.

4).

non ha saputo spiegare come colui che aveva prodetto la missione di Maometto, e ne aveva incoraggito cos caldamente i primordi (v. 156
e 210 nota 1) non abbracciasse la fede nuova e morisse invece cristiano.
tradizione

184.

non segui l'esempio

'L'tjaydallah b. (xah

tratteime in Makkah, dubitando della fede pagana,

ma

di

Waraqah

si

senza sapersi decidere

per un'altra delle fedi esistenti. Egli rimase in questo stato di dubbio, finch

Maometto predic la nuova fede; allora si convert all' Islam e insieme con
la moglie urani Habibah bint alju Sufvan, anche essa convertita all' Islam,
emigr in Abissinia. Il contatto continuo con i Cristiani in quel paese mut
le .sue

convinzioni religiose e

si

fece

cristiano

cess

di

vivere prima del

ritomo degli emigrati in Arabia e la sua vedova and moglie di Maometto


nel 7.

a.

H. (Hiam, pagg. 143-144

annovera nemmeno fra

Eiialdun,

II,

App.

4).

Qutaybah non

lo

precursori di Maometto.

'Utbman b. al-Huwayrith abbandon anche egli la religione


185.
pagana, ma es.sondo uomo astuto e calcolatore, si prefisse di diventare signoro

di

Makkah. Recatosi

in Siria,

.si

is.

convert alla religione cristiana, po-

INTRODUZlo.NK

netr fino alla corte

dell'

imperatore greco e

S IHB-

narr molte cose su Makkah,

gli

cercando di destare nell'animo dell'imperatore


potere anche quella

una

Sana

di

aggiunta

Ijella

Yaman

nel

L'imperatore

si

doiniiai e di

per opera del

natura da equililjiare

quale 'Uthmn

il

Makkani, rilev

tutti

si

dell'imperatore merc

uno

Makkah. Qui

rec a

vantaggi che

si

nominatolo pub-

montato sopra uno dei


con

scritto

sigillo imperiale,

un lungo

egli terme

discorso ai

potevano ottenere sotto al dominio

pagamento d'un tenue

il

'Uthmn,

conquista

la

110 pag. 129).

(cfr.

fece girare per la citt

lo

suoi muli con sella dorata; poi gli consegn

con

Persia

re della

lasci persuadere dalle parole di

blicamente re di Makkah,

in suo

suggerendogli che tale possesso sarebbe stato

citt, e

ai suoi

desiderio di avere

il

mentre

tributo,

se

non accon-

sentivano a riconoscere l'autorit dell'imperatore, v'era pericolo, che questi

impedisse ai loro mercanti di penetrare in Siria e di prendervi quelle cose


necessarie al loro sostentamento.

voluto effetto ed

ma

Le parole

Qurays acconsentirono

di

stesso

'Uthman, sollev

b.

al-Muttalib,

il

'Uthman,

un nipote

momento

grido di allarme contro questo

il

in principio

di accettare le proposte di

mattino seguente abu Zam'ah al-Aswad

il

'Uthman ebbero

dello
di de-

bolezza ed alz la voce protestando contro l'accettazione di un re del Tih-

mah. Egli

si

mise a gridare:

"

passo, al quale

si

non rimase

c^licliiararono

essi,

fecero

'Uthman.

principe Ghassanida accett di aiutare

sua missione,

b. (jafnah,

che

perch diffidasse

insinu

'Uthmn cospirasse contro


errare a lungo attraverso

ad arrestare

'Amr

b.

ratore

tutti

gli

una

'LTthmn

ma 'Uthman

istanza al principe

imperatore dagli

intriglii di

Quraj^s, e fece

dell'imperatore

si

bene

sospetto

il

che

dalla corte greca, dov

partita di caccia spieg


sull' interprete.

strapp

un ordine

si

il

era a^'^enuto

trovassero in Siria

scritto dall'imperatore
il

con

189.

Il,

principe

il

le

medesime

decreto dell'impe-

in esecuzione. Cos sono narrati

al-Fsi {Die Croniken der Stadi Mekka, edid. Wiist., voi.

fa-

quale era autorizzato

mori improvvisamente di veleno e

non venne perci mai messo

come

Cosi 'L^thman rientr nel

un diploma, con

mercanti Qurays, che

(jafnah ebbe anche

istruzioni,

Il

monti, finch un giorno, trovata l'occasione di

malinteso, gettando la colpa

imperatore e

nell'animo

l'

di lui. 'L''thmn esiliato

incontrare l'imperatore in

dell'

impresa. I mercanti Qurasiti, temendo per altri intrighi di

'Amr

vore

di voler rimanere liberi.

Hhassnida,

il

Tihmah?

'Uthman, quando vennero in Siria anche

la

del

altro che far ritorno in Siria ed informare l'imperatore dell'esito

della

Il

re

accingevano e consci ora delle conseguenze del medesimo,

rinnegando la promessa,

infelice

Un

Qurays dallo stato di timore, nel quale si


parole di X^thman. Compresi della gravit del

grido pi volte ripetuto scosse

erano lasciati indurre dalle

servi di Dio!

fatti in

pagg. 143-144),

ma

INTRODUZIONE

185. 186.

difficile riconoscerne rautenticit e precisarne l'epoca. In essi non fatta


menzione del Profeta, mentre noto che in tutti gli a\'^enimenti che si dice

Maometto e la sua
persona di Maometto e

siano successi fra la nascita di

missione,

hanno

biografi

stabilire l'et presunta del


sempre voluto introdurre la
medesimo, quando i fatti ebbero luogo. Del resto pare accertato che 'Uthmn
fosse incirca coetaneo di Waraqah b. Nawfal, sicch possiamo supporre, che

se

gio\-inezza di
di

sono storicamente

fatti narrati

Maometto, quando

luogo durante

el^bero

veri,

prima

la

anche indirettamente,

gli era impossibile,

Hiam

partecipare agli avvenimenti politici della sua citt nativa.

(pa-

gina 144), accenna soltanto di volo a questo episodio, tralasciando ogni particolare,

perch secondo

non ha rapporto alcuno con la biografia di MaoQutaybah non menziona nemmeno 'ITthman fra

lui

metto (Khaldun. Il, App. 4.


i precursori di Maometto.

Infine ZaN'd
186.
ebraica, n quella cristiana,

'Amr

b,

ma

b.

non abbracci n
tempo non volendo pi

Nufaj'l

allo stesso

la religione degli avi, rinunzi al culto degli idoli

si

la fede

seguire

rifiut di toccare carne

animaU morti naturahnente, e di far uso del sangue e delle carni delle
vittime immolate agli idoli si oppose anche alla antica e barbara usanza
degli Arabi antichi di seppellire vive le figlie appena nate. EgH dichiar di
di

voler servire ed adorare

il

Signore di

Abramo

rimprover severamente

concittadini degU usi pagani che tenacemente osservavano. Egli soleva talvolta

entrare nella Ka'bah

e,

con

le spalle

appoggiate

al

muro

del santuario, usava

pubblicamente envmciare la sua professione di fede, dichiarandosi


credente in

Makkah

seguace della religione di Abramo.

dire, " se io potessi sapere

ma

purtroppo non

a Hiam

b.

lo

"

1'

Dio

quale l'omaggio a te pi grato, con esso

conosco

*Un\-ah; Bukhri,

unico vero
!

.,

ti

soleva

adorerei,

(Hisam, pagg. 144-145, la tradizione rimonta

r,

II,

pagg. 15-16; Khaldun,

II,

App. 4; Halab,

I,

pag. 169).

Bukhari

(II,

pag. 5) riporta varie tradizioni sul conto di

con particolari maggiori; Zayd cio


mattata, nell'uccisione delle quali

dovremmo

tradizione vera,

non

si

menzionasse

il

di Dio.

'Anir
carni

Se

la

Maometto prima

condotta di questo originale e

forse aver influito sull'animo di

b.

mangiare

nome

ritenere che egli conoscesse

dell'inizio della missione, e la

medesimo possono

sarebbe rifiutato di

si

Zayd

discorsi del

Maometto. Zayd era

cos

acceso da idee religiose, che solevg, costantemente muovere rimproveri alla


propria moglie, Safiyyah bint al-Hadrami, figlia di 'Abdallah

Akbar

al-Sa<lafi, perch,

a quanto sembra, non aveva

le

del marito in materia religiosa (HiSm, pag. 146). Infatti


di lasciare

Makkah

b.

'Abbad

medesime

b.

opinioni

Zayd aveva

deciso

e di intraprendere un lungo viaggio allo scopo di scoprire

l'JO.

INTRODUZIONE

186, 187.

vera fede, a 1-h a n i fi y y a h, come la chiama ibn Ishq, ma ogni qual volta
egli si accingeva a partire, la moglie andava ad avvertire lo zio del marito,
la

al-Khatt)

b.

Nufayl,

modo

trovava ogni volta


cfr.

Halab,

I,

quale essendo avverso alle idee religiose del nipote,

il

impedirgli

di

pagg. 168-169, 170). Crebbero per tanto

ai quali lo zio crudele sottopose

il

la citt

con

Lo

zio,

tormenti e

un poco

147

fastid,

di pace,

Makkah, sul monte Hira, che domina


irritato da questa ribellione di Zayd, mise

alfine nella parte superiore di

sua altura.

nipote, che Zayd, per avere

si ritir

la

(Hiam, pag.

partenza

la

allora alcuni espressamente in guardia per sorvegliarlo e impedirgU di rien-

Makkah, cagionandogli perci

trare in

Zayd, nonostante

nuo\'i tormenti.

la

sorveglianza, alla quale era sottoposto, rientr varie volte furtivamente in

ma

citt,

suoi persecutori

rinnovarono ogni volta

tormenti in

da costringerlo a uscire da Makkah contro sua voglia


alle intemperie sui

sul culto degli

monti

vicini.

Lo

idoK e corrompesse

modo

tale

a rimanere esposto

temeva che Zayd portasse discredito


animi degli altri Makkani. Cosi narra

zio
gli

ibn Ishaq (Hism, pag. 143), senza specificare la fonte delle sue notizie e

senza osservare, che una parte del racconto in contradizione con

l'altra.

In Bukh^ii non v' menzione di tali persecuzioni, che probabilmente sono

invenzioni tradizionistiche, posteriori, per mettere in correlazione l'opera di

Zayd con

quella di

Maometto

(Halalj,

I,

pag. 170).

Per trovare la religione di Abramo, Zayd intraprese in seguito


187.
lunghi viaggi, interrogando in ogni luogo rabbini e monaci; travers la Mesopotamia fino a Mawsil, poi

^dsit tutta la Siria e

paese di Balqa, ove trov un frate, che

si

giunse alfine a Mayfa'ah nel

dice fosse

il

pi dotto dei Cristiani.

monaco rispose che nessuno


poteva ancora insegnargliela, perch doveva sorgere un profeta in Makkah,
il
quale sarebbe comparso con la vera religione mandata da Dio. Zayd, che
aveva viaggiato finora senza mai trovare chi gli desse una risposta soddi-

domande

x\lle

di

Zayd

sfacente, sia presso

notizia e

si

sulla vera religione,

cristiani, sia presso

accinse senza indugio

il

gli ebrei,

al l'itorno

accolse

per attendere

con
il

giubilo la

profeta

ven-

mentre per attraversava il paese dei Lakhmiti. fu aggredito e messo a


morte (^) (nel 35 anno di Maometto, cfr. 164; Hisam, pagg. 148-149; Khaturo

mTs,

I,

pag. 315). Altrove lo stesso autore (pag. 145), afferma, che in seguito

Maometto riconobbe l'opera di Zayd e permise che si pregasse Dio per lui,
dando cosi a intendere, che Dio avesse usato una grazia speciale per Zayd,
bench morto prima della venuta della vera fede. Un'altra tradizione afferma
addirittura che Zayd fosse in Paradiso (Tabari, I, pag. 1144; Athir, II,
pag. 83; Halab,

oppure

I,

pag. 170, che afferma venisse sepolto in Mayfa'ah in Siria,

ai piedi del

monte Hira presso Makkah).


191.

INTUODUZIONE

ss itl-lK..

Biikhari

ma

'Ainr,

in essa

non

si

fa

alla Siria, senza specificiire

ma

cristiani,

centi

mia tradizione ai viaggi di Zayd b.


menzione della Mesopotamia si allude soltanto
alcun luogo speciale: Zayd interrog ebrei e

pag. 15) accenna in

(II,

seguaci di amljedue

le fedi gli

diedero risposte poco soddisfa-

egli alla line si decise di abbracciare la fede di

la sola fede, alla

h a n I f, perch
ilevano,

come

raccolte

da Bukhari non
Maometto (Halab,

imta di

la sola

vi

propria.

un

Nelle tradizioni

una profezia

atl

170; profezia di

pag.

I,

della

fuori

di

accenno alcuno

e divenire

quale ebrei e cristiani concordemente allu-

al

possibile

Abramo

Zayd

sulla ve-

venuta di

sulla

Maometto).

Zayd
al

Nota 1. Un ampliazione maggiore di questa tradizione riportata in un passo di Tabari, ove


'Amr annunzia chiaramente la venuta prossima del Profeta, lo descrive minutamente, allude

b.

segno profetico fra

e tutto

il

le spalle

resto (Tabari,

188.

I,

predice in brevi tratti la sua carriera

profetica, la fuga

Madlnah

pag. 1144; Athjr, II, pag. 33).

membri principali di
ricercatori del Sommo Vero. Abbiamo anche
seguenti: (1) Urbab b. ai-Bara, della trib

quattro precedenti sono

questa, pretosa confraternita di

notizia di altri minori, ossia

degli 'Abd al-Qays; (2)

Umayyah

nomi

abu-1-Salt; (3)

b.

dui

Quss

b.

S'idah al-Iyadi;

abu Qays Sirmah b. abu Anas, dei banu-1-Naggar; (5) Khalid b. Sinan b.
Qhaytli, dei banu 'Abd b. Baghld (6) abu Qays Sayfi 1). al-Aslat. degli
Aws-allah di Madlnah (^) (Qutaylmh, pagg. 28-30 Hisam, pag. 40, lin. 10 e 19,
(4)

pagg. 178, 293;


I particolari

Nawam,
su

pag. 164;

ognuno

dei

JRAS.

1903, pagg. 773 e segg.).

medesimi hanno poca importanza per

soggetto, e per alcuni sono anche magrissimi ed incerti

m,

Umayyah

pagg. 186-192; XVI, pagg, 71-81 per

gine 41-44 per Quss;

(cfr.

1).

nostro

anche Aghani,

XIV,

b. abu-1-Salt;

XV, pagg. 161-167 per abu Qays

il

pa-

al-Aslat).

Nota 1.
A questi nomi ibn Qutaybah aggiunge anche quello di As'ad b. abu Karb al-Himyari,
dicendo che egli credesse pure nella religione di Abramo e predicesse la venuta di Maometto settecento anni prima della nascita del Profeta; inutile dire che i versi attribuitigli sono certamente
spuri (Qutaybah, pag. 29, lin. 16).

La missione profetica
189.

li

Maometto.

di

principio della missione profetica di

pi delicato, pi oscuro e pi

grande riformatore Arabo,

ma

a spiegare di tutta

difficile

Maometto

ma

curiositii

sono tanto

il

problema

la biografia

del

anche precisamente quello che ha svegliato

pi di ogni altro la curiosit dei biografi orientali ed europei.

questa

intelligibili,

Le

ragioni di

che non meritano di essere esaminate,

bene nonpertanto di osservare, che fino a pochi anni or sono gli errori,

nei quali erano caduti gli orientali per

pi gravi

il

troppo zelo devoto, erano di poco

pi falsi delU; tcoi-ie e delie conclusioni, alle quali erano arrivati

192.

INTEODUZIONE

inganno dai propri preconcetti. Gli uni sono

gli europei, tratti in

convinzione che Maometto avesse veramente


Dio,

189.

colloquito con

partiti dalla

un angelo

con

inventarono leggende per confermare questo postulato. Gli europei

hanno invece sostenuto


spiegare

la

tesi

dell'impostura premeditata e pur dovendo

risultati stupendi della

missione, furono costretti di

cadendo perci di necessit in palesi errori

strane ipotesi,

ricori'ere

Hughes,

(cfr.

pagg. 387, a; 391,a).

L'argomento presenta quindi gravissime


anche

offre illusioni

teriali rimasti

al critico imparziale, se parte

non

del problema, o se

difficolt,

sa trarre tutto

nosti'a disposizione.

Le

il

nasconde inganni e

da un preconcetto errato

vantaggio possibile dai pochi ma-

brevi considerazioni da noi premesse

come introduzione alle leggende sulla nascita e sulla giovent del Profeta,
hanno avuto per iscopo di dimostrare che sopprimendo tutto il leggendario
e l'apocrifo, noi arriviamo al momento culminante della missione senza aver
alcun dato di fatto, n sul carattere, n sulla vita precedente, n sull'educazione, sugli amici e sulle

influenze

voce del quale doveva sconvolgere

da questo uomo singolare,

subite

l'Asia.

EgH

si

come

presenta a noi

pi completa incognita e per riunire gli elementi necessari d'un


ci

limane soltanto di prendere in esame

dati,

che abbiamo su di

da questi dati

egli ebbe incominciato la missione: retrocedendo


i

una ricostruzione approssimativa

primordi, forse joossibile

tutto

il

grande movimento musuhiiano. Tale processo

precisamente quello,

completare

quale hanno lavorato

il

leggenda anteriore alla missione

la

per indicare tutti

voriamo con

con

criteri

Muir

(I,

giudizio

lui

dopoch

sicuri verso

della genesi di
il

solo possibile,

biografi orientali per

basti questa osservazione

radicalmente diversi da quelli

Le

teorie epilettiche e diabo-

ci offre.

noi possiamo cadere in errori altrettanto gravi.


liche del

la

Bench noi europei ladegli orientaK, pure anche

pericoh che tale sistema

(^):

critico,

la

pagg. 21, 23, 60, 67-77, 81-96) nonch quelle complicate

e pressoch incomprensibili di misticismo, isterismo ed impostura, escogitate

dallo
le

Sprenger

(I,

pagg. 207-286) sono altrettanto lontane dal vero, quanto

leggende soprannaturali dei

Fra

le

numerose

prima senza dubbio


critica, e le

biografi,

difficolt,

lo stato

musuhnani.

che affrontano lo studioso del problema, la

d'animo di colui che intraprende

tendenze partigiane, alle quali egli

si ispira.

il

lavoro di

L'altra difficolt

non tanto facilmente superabile quella che offre la materia stessa di studio,
anche troppo abbondante in ci che falso, e troppo scarsa e insoddisfacente in ci che autentico. La materia si pu dividere largamente in
quattro elementi principali: la persona del Profeta, l'ambiente, nel quale
egli

spieg

la

sua

attivit,

la

natura delle sue dottrine, e infine

193.

le

fasi

INTRODUZIONK

IJ, 190.

della lotta contro

ch a pi
prosent<j

l'

idolatria.

Por arrivare a un giudi/io approssimativo

(per-

pu pretendere) assolutamente necessario tenere


quadruplice aspetto del ])roblema, premettendo uno studio appro-

tli

il

questo non

si

fondito dei due elementi principali, ossia deiranibionte e delle influenze, alle
quali fu esposto Maometto, e in secondo luogo del tenore delle dottrine, e
della relaziono fra osse ed

il

mondo

arabo, al quale

Maometto

le volle dedicare.

difficile, perch tutte le tradizioni, che noi possemissione profetica e sulle prime rivelazioni, sono per noi quasi prive di
alcun valore, e meno alcune pochissime eccezioni, non ci offrono alcuna spiegazione soddi.sfacfiite sui
primordi, sulle fasi iniziali dell'Islam. E facile dimostrare che la maggior parte degli episodi narrati
nei paragrafi seguenti consistono in prodotti di esegesi quranica superiiciale, scorretta, basata su violenti contorsioni e travisamenti del senso vero dei versetti. Mancano poi di ogni base solida anche per
il fatto, che sono narrate e tramandate da persone, che non erano in alcun modo in grado di sapere
come gli eventi avessero avuto luogo. Per ovviare a questa obbiezione fondamentale, sentita anche
dai tradizionisti orientali, fu inventato il ripiego zoppicante di far narrare alcuni episodi dal Profeta

Nota

diamo

1.

Il

problema reso specialmente

sul principio della

in prima persona. Fra i nomi dei tramandatori delle notizie e delle tradizioni mancano del tutto
(come abbiamo gi messo in rilievo altrove) i nomi dei pi antichi Campagui del Profeta: la lacuna
stata artificialmente colmata con l'introduzione artificiale e molto sospetta di '.-V'isah, la vedova
loquace di Maometto, la quale per anche se avesse veramente narrato le tradizioni attribuitele, non
sarebbe autorit, sulla quale potremmo fare affidamento (cfr. anche quel che dice il Grimme, I. pa-

gine

11-12).

Biografi, come il Muir e lo Sprenger, i quali hanno consi 190.


derato solo alcuni lati del problema, e hanno negletto gli altri, cobnando
le

lacune con congetture sul carattere di Maometto e con


delle dottrine

suU' evoluzione

superficiali

islamiche, ci

considerazioni

offrono

un quadro

errato della genesi dell'Islam. I loro tentativi di ricostruzione della


e dell'opera di

tamente

falliti

Maometto

fino al principio della missione sono perci comple-

per aver trascurato elementi di grande importanza, e sovrattutto

per deficienza di necessaria coltura.


le loro
Il

Quando

Muir presenta
il

sua

la

tesi in

forma

al-Waqidi, con

un

ed attraente,

valore scientifico della

il

sole fonti sono ibn

immensa

araba poetica, tradizionistica e storica.

direttamente illuminare

hanno
il

di tutto

il

suoi

.soggetto, e

come non

connazionali, se

campo

suoi materiali storici, e

di

gli

rivelato quanto questi materiali possano insia

possibile

non

si

studia

letteratura islamica dei primi tre secoli della Higrah. Il

questo vastissimo

resto della

Sono specialmente

comprendere

popolo arabo, n l'ambiente, in cui nacque Maometto, n

Maometto ed

HiSam

sussidio imperfetto e superficiale estratto dai versetti del

studi del Goldziher, che

fra

ma

Le sue

Qur-an. Egli ignora del tutto l'importanza


letteratura

letteraria, elegante

suo libro di piacevole lettura,

sua esegesi quranica pressoch nulla.

il

questi due scrittori compilarono

biografie la conoscenza dell'Islam era ancora molto imperfetta.

che rende

figura

studi,

privandosi

rapporti

a fondo tutta

la

Muir ignora tutto

aprendo perci una grave lacuna nei


d'un sussidio di

194.

primaria importanza.

INTRODUZIONE

Egli poi sovrattutto deficiente

190, 191.

ignaro della

quranica, perch

nell'analisi

letteratura ebraica e della letteratura omiletica e ra1)binica, alla rjuale

metto attinse principalmente

suoi materiali religiosi.

che Maometto

bench non sia chiaro quale possa essere

mento
menti
e

non

religioso,

consta in

ci

legame fra

il

diabolica che Satana fosse

il

suggeritore effettivo di Maometto, teoria che

Lo Sprenger ha apportato

la

pena nemmeno

allo studio di

di coltura tradizionistica,

ma

Alla teoria

religiosi.

rigo di confutazione stante la sua intrinseca assurdit.

fonda e perspicace,

quella. I senti-

mento e del cuore


quell'orribile male debba

problemi

di

Muir seriamente ha sostenuto, non vale

maggiore

epilettici,

epilessia e senti-

un'effetto di

che chi soffre di

proclive alla contemplazione

essere pi

di dedicare

delle

tesi

parti

della sua

insostenil)ili,

Maometto un contributo

presenta la sua tesi in forma letteraria molto

falso,

ma

sizione della materia,

ma

altrove,

mancanza

o degne di fede: la

assai

difetti

sono

meno

difficile

la passione di porre

fondare ragionamenti sopra teorie assurde, puri

di

immaginazione

punto accusa di

un

ed un' esegesi quranica assai pi pro-

secondo volume). Altri suoi

il

il

attraente e talvolta tediosa al punto da renderne la lettura molto

(specialmente

infine

del corredo pi nobile della

modo

alcun

attacchi

di

soffrisse

n come questo possa essere

formano parte

religiosi

Muir cred

modo, nelle tradizioni leggendarie

di poter spiegare tutto, scoprendo, a suo


(apocrife) sull'infanzia, indizi

Il

Mao-

l'uso irregolare delle fonti, che egli in

quando

gli fa

comodo, accetta come vere

non

di ordine e chiarezza

spesse volte anche nel

un

modo

nella dispo-

solo

suo di ragionare.

Lo

Sprenger incomincia l'esame d'una questione, adduce elementi preziosi per

un

ma

quando
aspettiamo da lui la conclusione del ragionamento, lo vediamo passare a un
altro soggetto e lasciare tutto in sospeso. In fine noteremo il difetto pi
concretare

giudizio, fa osservazioni talvolta geniali e profonde,

grave di

tutti,

originali.

Gi

cio la sua
il

grande inesattezza nel dare

Wellhausen ha esposto {Muhanimed

gravi errori, nei quali lo Sprenger caduto per

quale

ci

le

sue

la

versione dei testi

in Medina,

il

modo

pagg. 20-26)

scorretto,

con

il

controllare ogni sua

versioni e la necessit assoluta di

affermazione, ogni sua citazione.

191.

Gli orientalisti della

generazione successiva a quella dello

Sprenger, edotti dagli errori commessi da lui e dai suoi predecessori, hanno

impresso allo studio su Maometto un nuovo e pi

speranza di arrivare, se non

la porta alla
sibile,

molto

\T.cino alla realt

del Profeta, e

non a

vera dei

al

felice indirizzo,

vero completo,

fatti.

noi, di passare in ri\dsta

Toccher
tutti

al

pi benemeriti in questo

ramo

di studi.
195.

che impos-

futuro biografo

lavori

grande argomento, baster per noi di citare due nomi fra

che apre

compiuti sul
pi moderni e

INTHODUZIONE

isi

In

i>riiiia liiu-a

porre

tra tutti ilol>bianio

il

nome

del Goldziher,

il

vero

padre della moderna critica islamica, al quale dobbiamo principabiiente il


nuovo indirizzo dato agli studi sull'Islam, liasati ora scientificamente su
tatti concreti

e nettati

da erronee

e sterili teorie

verse manifestazioni dello spirito arabo ed

profondo, che

fatto,

islamico

ha sottoposto

le di-

pi acuto e

all'esame

musulmane

ed in vari rami delle scienze

ha compiuto una vera rivoluzione. L'altro nome, che merita speciahiiente

e^li

di

mai

sia

si

egli

menzionare per

nostro soggetto, quello del Hirschfeld,

il

il

quale, grazie

sua profonda coltura dell'ebraico e della letteratura giudaica, rabbinica

alla

ed omiletica,

si

trovato in grado di apportare allo studio del Qur-an

contributo prezioso di materiali molto

anche

difficilmente accessibili

provetto orientalista, perch soggetti di studi propri soltanto di un


limitato di specialisti.

saputo con

una buona parte dei concetti

di

origini

EgU ha

reUgiosi,

Qur-an, e quindi stabilire le fonti, alle quali

meno

stabilire

con sicurezza alcuni dei

del Profeta Arabo.

gere

il

Il

teologici

Maometto ha

attinto, o per lo

il

ncgU-

scrittori stato di

esame

la

di aver rintracciato con scrupolosa esattezza

le

origini di ogni elemento, di averne studiato

insegnato

le

letterari del

lato biografico dei primordi dell'Islam, e di aver preso in


,

numero

fattori principali del pensiero religioso

grande merito di questi due

materia prima tale quale

al pi

ed acume rintracciare

aliilit

un

le fasi di sviluppo,

vero sistema scientifico ed imparziale, con

il

quale

di aver

loro seguaci

Al Goldziher per noi


dobl)iamo il massimo contributo egli ci ha dato (nel primo volume dei suoi
Muhammedanische Studien, pagg. 1-40), uno studio mirabile sui veri rapporti
fra l'Islam e l'Arabia antica, fra il mondo nuovo inaugurato da Maometto
potranno seguire

lavoro di anaUsi e di scoperta.

il

mondo pagano

Maometto volle ajbattere a questo studio


egli ha aggiunto molti altri, nei quali ha esaminato con analisi geniale una
grande parte delle dottrine islamiche, scoprendo come jnolto che i dottori
mu.suhnani vorrebbero farci intendere come l'espressione diretta della volontii
di Dio, rivelata per il trainite di Maometto, sia soltanto o il prodotto di una
lenta evoluzione, o l'ampUamento di tesi vagamente fissate dal Profeta, o
e

il

infine

molto spesso

studi
egli

il

l'aiuto

del

cen

dei

el)be partecipazione di sorta.

materiali

scoperti

studiati

dal Hirschfeld,

dcgh

Goldziher sui veri rapporti esistenti fra Maometto e quelli che


di convertire,

sulla

e religiose dell' Isim e l'antico


pos-sibile oggid di scrivere

forme

prodotto genuino di tempi posteriori, alla creazione

Maometto non

del quale

Con

antico, che

natura del conflitto fra

mondo pagano,

teorie

morali

cristiano e dualista (persiano),

una nuova biografia

di

alla verit storica, specialmente se si fa uso

196.

le

Maometto

assai pi con-

anche del prezioso

contri-

INTRODUZIONE

191, 192.

che dobbiamo a tutta la numerosa e valente scuola di arabisti

bufco di studi,

moderni, maestri della quale sono

il

Xoldcke

il

De

Goeje. Noi non entre-

remo in questo ai'gomento, perch un tentativo di ricostruzione ci porterebbe


ad una digressione molto, troppo lunga, eccedente i hmiti del presente studio
introduttivo agli annali dell' Islam. Per meglio comprendere il tenore di alcune
tradizioni che adduciamo in appresso, sar pi^r necessario, che noi riuniamo
qui in appresso alcuni appunti suppletivi,

il

trattamento pi ampio dei quali

lasciamo al futuro l)iografo del Profeta.


192.

Le

tradizioni su

Maometto sono passate per tante mani prima

di giungere fino a noi, esse sono state talmente

manipolate e accomodate in

conformit dei gusti e dei pregiudizi di successive generazioni, che su di

ben poco assegnamento e dobbiamo guardarci dal dedurre

esse possiamo fare

da

QuelU

esse alla leggiera conclusioni troppo recise.

ai quali

dobbiamo

le

hanno avuto cura di presentarci il Profeta come essi se lo figuravano,


o per lo meno come essi hanno voluto che noi lo immaginassmio noi
vediamo quindi la figura di Maometto attraverso un fitto velo deformante
notizie,

tutti

suoi tratti pi essenziali,

estranei

alla

posteriori.

capo a

sua vera natura,

e la troviamo

fregiata di molti elementi

perch arbitrariamente aggiunti in epoche

Abitiamo, in altre parole, l'ultima edizione riveduta e rifatta da

fine di

un lavoro,

quale hanno contribuito

al

cure indefesse di

le

molte generazioni.

Maometto tradizionale quindi il risultato finale di tale lavorio, mentre


Maometto primitivo autentico, quale egh era al principio della inissione,
Il

il

scomparso dalla storia

la ti'achzione

ha trasportato nei primordi

il

Maometto

degli ultimi tempi riveduto e corretto, e perci addirittura storpiato dal vero.

Questo Maometto

fittizio

commettendo

un grave anacronismo,

cos

messo dalla tradizione


e

al principio della missione,

producendo sul

lettore delle tradi-

un uomo cristallizzato, che


senza modificarsi mai. Maometto, come impariamo dal Qur'an,

zioni la pi erronea delle mipressioni. Invece di

traversa la vita

pass per mnunierevoli metamorfosi, modificandosi per cos dire giorno per
gioi'no dinnanzi alle esigenze imperiose della lotta per l'esistenza ed agli inci-

denti hnprevedibili d'

una

vdta

molto agitata. Maometto attravers grandi

trasformazioni morali e mor, dopo una carriera tempestosa di pi di un quarto


(li

secolo,

grande lotta

della
cioli

un uomo profondamente diverso da quello che era


:

egli influ sugli eventi del

mondo

intiero,

al principio

ma

eventi della vita privata influirono potentemente anche su di

traccie di

Qur'an,
cialjili

il

fatta evoluzione sono

pi piclui.

Le

rimaste molto marcate e profonde nel

nostro documento maggiore e

Tp

sicuro: sono per

nelle tradizioni biografiche del Profeta, se

197.

si

conosce

il

anche

rintrac-

modo

di inter-

ISt,

INTRODUZIONE

lt.

Maometto fu in alcuni periodi tanto rapida, che la


devozione infantile dei fedeli musulmani non ebbe l'arte sufficiente di cancellare tutte le traccie delle variazioni. Le vestigia delle metaiiorfosi sono
pretarle. L'evoluidone di

rimaste cosi spiccatamente impresse nel Qur-an, die stato possibile in base
tutto il Qur-an con quasi assoluta sicua<.l esse di ricostruire cronologicamente
rezza

(cfr.

pi avanti 201).

processo

Il

storico

di

evoluzione, che

osser-

viamo tanto netto nel periodo storico di Maometto, non pu logicamente


essere avvenuto soltanto nel periodo noto a noi, ma deve essere incominciato
molto prna. quindi possibile di affermare con sicurezza che Maometto dei
primissimi tempi deve essere stato un
tellettuabnente e religiosamente

ila

uomo molto
che

quello

si

diverso moralmente,

in-

mostr, quando, dopo

la

Fuga, e Signore di Madnah, appare alla luce della storia, uscendo dal buio
dei primi anni di missione. I primi principi furono molto pi modesti e pi
semplici, che

non credono

musulmani ed anche grande

pai'te dei biografi

europei.

Perch Maometto

egb
il

si

sentisse

mosso ad

agire, ed in qual

iniziasse la manifestazione dei suoi concetti religiosi,

quale sar sempre opei'a sterile battere

capo,

il

ma

forma precisa

un mistero, contro

in tutti

casi,

come

speriamo di poter dimostrare in seguito, egli certamente non incominci atteggiandosi a Profeta ed Inviato di Dio, perch a questo concetto arriv soltanto

dopo molti anni

di jredicazione e di

un momento a considerare

fino

nel passato e rintracciare le

Dol)biamo perci ora fermarci

lotta.

a qual ])unto possiamo spingere

prime vestigia storiche della genesi

lo

sguardo

dell' Islam.

Il difficile problema,
che fino a pochi anni or sono pre 193.
sentava le pi grandi incognite, ha preso ultimamente tutto ui altro aspetto

in seguito

pagg.

ad alcune geniali osservazioni del

vivissima sull'argomento.

La

pi antichi,

dei poeti fosse

agU

come Maometto iniziasse la


concetto antichissimo, comune anche

chiave del problema

sua attiWt religiosa, devesi cercare nel


ai popoli

indiani, ai gieci, ed ai romani, che l'ispirazione

dovuta a diretta azione divina

desimo concetto sull'origine della jwesia, con


delle

gli

Arabi

anticlii

la differenza per

ebbero

che

il

il

inn

alle loro qualit singolari,

me-

risveglio

quaUt poetiche, a loro modo di vedere, era dovuto unicamente

ispirazione diretta dei

I,

che hanno gettato mi raggio di luce

e segg. e pagg. 107 e segg.),

Groldzilier (Arahische Philol. voi.

alla

o demoni. Questi esseri soprannaturali, grazie

potevano concedere agli uomini

la facolt di espri-

mersi in versi ed erano in grado di suggerire a indovini e a vaticinatori predizioni sull'avvenire e la conoscenza dei misteri del passato.

semplice combinazione che in


" colui

che sa

('j.

Arabo

Sui ^inn, sulla

il

nome

di

poeta,

Non

a'ir,

loro natura ed origine,

18.

.stata una

non

significhi

qui

il

INTRODUZIONE

uogo

di fermarsi, e per

il

198.

nostro scopo basta rimandare

lettore a quello

il

ampiamente esposto dal Hughes (pagg. 133,lj-138,a), e che qui non


il
ripetere. Dobbiamo per aggiungere che la credenza popolare nei

ihe gi

)Ccorre

lemoni o

spiriti

l)uoni e

maligni costituisce nella fantasia popolare degli

tanto antichi che moderni

^rabi

ante che non presso


lima,

un elemento

popoli, e ci

gli altri

della posizione geografica, e

di

per

grande lunga pi imporle

della struttura

condizioni speciali del

uoi immensi, paurosi e silenziosi deserti. Si viva e


[uesta

credenza,

Maometto ammise

l'esistenza

profonda fu sempre

ginn

dei

('),

ci

tenga a mente questo punto importante), non gi per una concessione

pagani dei connazionali,

preconcetti

che

paese con

fisica del

ma

perch egli onestamente cre-

eva alla loro esistenza, ed era convinto che suggerissero


idovini
er

(II,

Qur-n,

(cfi-.

vi,

112-121; xxxiv,

13),

ed

pagg. 236-251) ha esposto ampiamente

gli

versi ai poeti

oracoH agli

(^j.

le fasi principali

Lo Sprendella cre-

enza di Maometto nei ginn, quali sono rintracciabili nei versetti del Qur-an,

non occoire quindi che noi

li

riassumiamo, tanto pi che un soggetto,

he pi propriamente appartiene al biografo del Profeta. Sia per detto di


assaggio, che singolare

come

lo

Sprenger,

il

quale ha pure messo in

ri-

evo tanti aspetti importanti della credenza nei ginn, non abbia visto
uale

buon

IgU per

partito poteva trarre

da essa per spiegare

era talmente acciecato con la propria teoria mistico-isterica,

si

tanto era invaghito del paragone fra

gh

isto
li

la genesi dell'Islam.

erroi'i,

nei quali cadeva, n

Maometto
il

Swedenborg, che non ha

prezioso indizio, che

il

Qur-n stesso

offriva.

Lasciando ora in disparte tanto

gli

erroii

dello

Sprenger, quanto

le

ginn, passate da Maometto, per il nostro


[gomento importa soltanto di insistere come Maometto credesse fermalente in un' ingerenza continua dei demoni nella vita quotidiana degli
irie fasi

della credenza nei

omini con

le

loro ispirazioni, e

che questa credenza

si

confermasse nel-

animo suo da tutto quello che egli aveva appreso dalle due grandi reUioni, sulle quali pensava di modellare la propria fede. L'influenza giuaica e cristiana quindi avvertibile fin dal principio anche in questa
'edenza di Maometto, perch egli distaccandosi dal concetto neutro dei suoi

jnnazionaU, consider tutti

ginn come

spiriti

malvagi, confondendoli

come due sinonimi: vediamo


rci nel Qur-n (vedi: xvm, 48, ove Iblis o Satana considerato un ginn),
le egH Li condanna come spiriti malvagi e protesta con il massimo calore
non essere un poeta ispirato dai demoni (sa 'ir magnun, xxxvn, 34\
)n

diavoli

(sayatn)

{*),

e considerandoli

'altra parte per, imljevuto anch'egli di si fatti preconcetti

199.

pagani

e convinto

INTRODUZIONE

IV9.

di ossero anch\Hrli oggetto di ispirazioni soprannaturali,

soprannaturale

sentinaenti, dai quali era

animato, ed

ascrisse a orgine
pensieri, dai quali

Pur vivamente ripudiando ogni rapporto con il


degU indo\'ini (Iv u h h a n) pagani, egli cred e sostenne

ora profondamente agitato.

genero di ispirazioni

jiubblioamente, che l'agente, al quale doveva le sue ispirazioni, appartenesse

ad un ordine
il

di esseri simile

a quello dei ^'^^

suo ispiratore invece di mirare ad un

^^^^

grado assai superiore,

^^

inganno degli uomini, mirava alla

morale ed alla salvazione dalle funeste conseguenze del peccato,

loro saluto

dalla pena etei^na nel fuoco infernale. In questa idea

Maometto

si

sent confer-

mato dai suggerimenti che gli venivano dai Vangeli (v. Ijuca, I, 15, 35,
41, ecc.) nei quali si fa menzione dello Spiiito Santo come emanazione
di Dio agente in terra fra gli uomini, e Maometto suppose o per lo meno
afferm che
193;

XXVI,

il

suo ispiratore fosse lo Spirito Santo (Qur-an, xcvn, 4;

XVI,

104, ecc.).

Non

perch questo Spirito Santo

poi qui

si

grande interesse per

di

met

societi di

'Abdallah

liffo

luogo di esaminare, n come, n

il

nostro studio di richiamare V attenzione


I,

pag. 1150,

lin.

circa del I secolo della Higrah, e dalla

teologhi

che un tempo

38;

mutasse in seguito nell'angelo Gabriele.

sopra una tradizione antica (Tabari,


alla

il

lxxviii,

tradizionisti,

che faceva

8 e segg.) che rimonta

quale risulta che nella

circolo

intorno

all'

anti-Ca-

al-Zubayr [f 73 a. H.] in Makkah, corresse Topinione,


Profeta si credesse perseguitato dai ginn, temesse di di-

b.
il

venire poeta, e meditasse perfino

il

suicidio.

Questa opinione in voga

alla

emerga da una tradizione apocrifa, deve per


rispecchiare qualche antichissima memoria dei primi tempi della missione
(cfr. anche Goldziher, Piilol., I, 5), e
noi possiamo accettarla come una
prova indiretta, che Maometto nel principio fosse veramente in preda ad ima
met

del I secolo, bench

commozione interna ed agitato sinceramente da scrupoli e da timori


reUgiosi, che formarono la prima spinta ad agire e segnarono il principio
della sua carriera riformatrice. Noi non dubitiamo, e riteniamo che ogni
forte

studioso

metto

imparziale dell'Islam,

sar pure

fosse onesto e .sincero nei primordi, e

della

che

nostra opinione che Maosi

agitasse in principio por

motivi veramente disinteressati e nello scopo elevato


dizioni morali e religiose dei suoi

Nota

di migliorare le con-

connazionali.

1.
Per un'esposizione lucidissima del vero significato della parola Sa 'ir riinaudiamo il
a quello che ne ha scritto il Goldziher (Phil., I, pagg. 17 e segg.). Egli ha giustamente notato
l'immen-sa im[iortanza annessa dagli Arabi al concetto del sS'ir: la parola non significa solamente
colui rhf. xa. ma pi propriamente colui che xa molto di pi di tutti gli altri. Gli esseri soprannaturali

lettore

'

h"

lo

u'.iriini.

nomo

Ispirano gli forniscono cio

una scienza, gli danno cognizioni speciali, ignorate dal resto degli
poesia nei tempi pi remoti non era quindi considerata come un'arte, nella quale a ogni

era possibile di riuscire in proporzione della sua intelligenza era invece l'espressione diretta di una
il poeta veniva considerato il docile istrumento di un essere soprannaturale,

volont Moprannaturale

200.

lNTi;i>i)UZIONE

il

traiiiitt'

umano

per

il

quale

quindi una tigura rettorica,

il

demone

ma un

invisbile

193.

comunicava con

gli

uomini. L'ispirazione non era

fatto materiale di vera e propria suggestione identica a quella del

suggeritore sul palcoscenico. I versi del poeta non erano quindi il prodotto dell'intelligenza di un
uomo, ma veri messaggi di esseri soprannaturali. Cosi cominciamo a comprendere come gli Arabi
dessero al poeta
liva

il

come

momento

il

primo posto fra

tutti

della partenza della trib,

membri della
momento ed

il

al poeta attribuissero volentieri le funzioni di

trib,
il

come

il

poeta fosse quello die stabi-

luogo ove fissare

il

arbitro, lo consultassero in

nuovo accampamento,
momenti di suprema

importanza, perfino nella cura di malattie, e nelle dichiarazioni di guerra. Da que.st'ordine di idee
venne quindi il concetto che le parole dettate dal poeta avessero per la loro origine soprannaturale
un valore tutto speciale, fossero le armi pi efficaci di offesa in guerra; che il vilipendio del poeta
equivalesse alla maledizione, ferisse, abbattesse, potes.se uccidere il nemico, fosse somigliante al dardo
scoccato da un arco, per salvarsi dal quale l'uomo doveva gettarsi in terra, affinch il dardo volasse
innocuo sopra di lui (Hisam, pag. 641, lin. 15). Fin qui il Goldziher, il quale in queste sue acutissime
osservazioni ha il merito di aver fatto nella letteratura araba una vera scoperta di altissimo valore.
E facile infatti intuire quale prezioso sussidio troviamo in esse per comprendere la persona ed i moventi del profeta Maometto. Egli visse in una societ imbevuta di queste idee superstiziose; egli stesso
ebl)e le medesime superstizioni e le medesime credenze dei suoi coetanei. L'ingerenza continua di esseri
soprannaturali nelle faccende umane, per il tramite di poeti e di indovini, era un fatto riconosciuto dalla

tempo come assolutamente vera ed indiscutibile, e sul quale Maometto non emise mai egli
fermamente vi credeva. Quando egli incominci a predicare, nessuno dei Qurays dubit che Maometto fosse veramente ispirato da qualche essere soprannaturale, e precisamente da un ginn com i poeti e gli indovini. Ci dimostnto da molti passi del Qurln (lxix,
40; i.ii, .BO; xxr, 5; sxxvi, 69, eoe). D'altra parte Maometto ammise di essere ispirato, ma protest
con tutta l'energia possibile contro l'imputazione di essere un poeta. Accett l'ispirazione soprannaturale, ma ripudi vivamente l'ispiratore attribuitogli dai Qurays: sostenne invece di avere l'ispirazione (che egli chiam rivelazione, tanzl o di.scesa; lxix, 43; im, 79; xx, 3; xl, 1,42) da un essere
immensamente superiore, ossia non da un ginn, ma dallo Spirito (Santo), al-Ruh (xcvii, 4; Lxxviiij
38; XL, 15). Era su questo punto che gli avversari non si trovavano pi d'accordo con Maometto: si
betfarono di lui, perch pretendeva di non aver che fare con i ginn ed insistettero nello scherno,
ripetendo che egli fosse un sa'ir magnn, o un poeta posseduto da un demone (xxxvn, 34), e ci
nel cliiaro intento di irritarlo. importante di notare a questo proposito che anche in seguito, quando
Maometto assunse il titolo di rasl allah o Inviato di Dio, gli Arabi nomadi suoi seguaci non comprendessero il termine di rasili, e considerassero ancora Maometto come vaticinatore e conoscitore di
cose occulte (cfr. Hisam, pag. 433).
Da questi fatti lecito dunque di venire all'importante conclusione, ohe non solo si pu, ma si
deve ritenere per sicuro che Maometto iniziasse la propaganda fermamente convinto della propria ispirazione soprannaturale, ma senza avere l' idea di essere un inviato speciale di Dio, oppure (il che
anche pi importante) senza dover sostenere di esserlo. Maometto pretese cio di appartenere ad una
classe di ispirati superiore a quella dei poeti e degli indovini: fra lui ed i suoi avversari non fu tanto
una questione di genere, quanto di grado: Maometto era un ispirato come tanti altri del tempo, ma
invece del ginn aveva il rili. La violenza, con la quale si scagli contro i poeti e contro la poesia,
rivela appunto il timore della somiglianza tanto palese fra l'ispirazione sua e quella dei poeti. I timori
non erano infondati, perch
punti di somiglianza erano molti e compromettenti: al pari dei poeti
egli pretse ad ispirazione soprannaturale, afferm di sapere cose ignote a tutti, di aver rivelato un
testo, che nessuno poteva imitare (m, 34), e di fatto ammise che le sue parole di maledizione, al pari
delle invettive dei poeti colpissero matei-ialmente e storpiassero i suoi nemici (vedi la famosa invettiva contro abii Lahab, cxi). Il conti-asto fra quello che Maometto aspirava di essere e quello che non
voleva essere, gener quel genere letterario tutto speciale dei versetti pi antichi del Quran. Abbiamo
cio in essi il tentativo inefficace ed inesperto d'un uomo privo di qualsiasi coltura letteraria non araba,
il quale pur vuole dimostrare la propria ispirazione, simile, ma superiore a quella dei poeti
mira anche a produrre un eifetto maggiore, ma allo stesso tempo fa tutti gli sforzi possibili per distinguersi
dai poeti nel pensiero e nella forma. Ignaro per di altre forme letterarie, e privo di genio inventore
in questo ramo speciale di produzione intellettuale, non riesce a staccarsi, ad emanciparsi dai ritmi
societ del

stesso alcun dubbio, perch anch'egli

dei poeti, e dalle declamazioni rimate degli indovini:

il risultato fu quindi la produzione d'un genere


pu trovare una definizione, che non poesia e non prosa, non
im'imitazione, e non una creazione originale, ma un che di amorfo ed inorganico, che perci ebbe
brevissima esistenza e rapidamente degener in prosa comune (cfr. Goldziher, Phil.. I, pagg. 59, 70,

letterario ibrido, che difficilmente

nota

2).

20].

A*

INTi;ci|)rZK>Nt:

IHS, 194.

Nota i. - SuH'orgine Iella parola ginn, sui vari modi, nei nuali Maometto allude ai medesimi uel Quru, d counessioue con gli indovini (kShiu), con Satana e con i poeti, si pu consultare il
Pauta {MuhamnieiJx Lehre (ter O/fi-nbaruntf, pagg. -iii-b^). Sull'origiie soprannaturale delle ispirazioni
poetiche, cl'r. oltre ai passi gi citati del Ooldziher, anche tToldzilier, Muli. Sfiid., I, pagg. U, 17!?-174

ZDMG. 181, voi. V, pag. 185, ove sono dati perfino i nomi dei demoni ispiratori di alcuni poeti. Aggiungiamo che tanto nel Usd al-GTibah quanto iu Hagar, abbiamo una quantit di nomi di ginn
annoverati fra i Compagni del Proteta (ot"r. Goldziher, PhiL, 1, \>a,g. 10!l; Usd al-(lhabah, II, pag. 363;
Hajiar, I, pag. 27, no. M; pagg. BO-61, no. 77, ove sono dati i nomi dei nove ginn che appresero il
Qur-Su: Hagar,

II,

pag.

'268,

no. 7061).

Nota 3. Questa credenza di Maometto non ci deve .sorprendere: siamo anzi .sotto l'obbligo di
accettarla come un'espressione sincera delle sue credenze religiose, quando consideriamo quale parte
i

mportantissima ha avuto

maggior parte

la

demonologia nel Cristianesimo primitivo. Sorvoliamo pure

il

fatto che la

dei miracoli attribuiti a Ges, quali ci sono narrati nei Vangeli, constano per lo pi di

espulsioni di demoni, alcuni dei quali perfino rivolgono la parola a Cristo e protestano contro la sua
ingerenza (Marco, I, 23 e segg.); altri devono fuggire senza parlare e senza tradire il segreto, che
essi conoscevano la vera natura di Ges (Marco, I, 34). Sorvoliamo parimenti ogni altra allusione
ai diavoli ed a Satana, pur tanto numerose nei Vangeli e passiamo piuttosto ad uno studio interessantissimo del Harnack (Die Mixsion und Aii^breitung des Christenthums in den ersten drei Jahrhimilerien, pag. 92) sui demoni nel Cristianesimo primitivo, ove vediamo che questa credenza ha durato
vivissima per lungo tempo e fu motivo e spiegazione di miracoli per molti secoli anche dopo la morte
di Ges. Uno degli argomenti, che preoccupavano maggiormente gli animi dei Cristiani primitivi, fu
appunto la lotta, che essi ritenevano fosse realmente impegnata in tutto il mondo contro i demoni
malvagi servi di Satana. Del massimo interesse in questo mirabile studio del Harnack, sono le citazioni di passi dei pi venerati padri della Chiesa Cristiana come Tertulliano, Origene ed altri, nei
quali traspare la pi cieca e pi completa fiducia nella esistenza dei demoni, di questi esseri soprannaturali, immischiantesi quotidianamente nelle occupazioni e nella vita degli uomini, che prendevano
possesso delle anime dei credenti allo stesso modo che i ginn arabi prendono possesso dell'animo
del poeta, e che possono essere e sono anzi efl'ettivamente espulsi dai corpi degli uomini per mezzo
di esorcismi allo stesso modo che Ges in Galilea. In Tertulliano (v. Harnack, 1. e, pag. 99 nota S-2)
abbiamo perfino l'aflFermazione che i demoni abbiano introdotto il politeismo (come sostennero in seguito i teologhi nm.sulmani) ed Origine arriva perfino ad ammettere come verit indiscutibile che
anche i Pagani, grazie all'aiuto dei demoni, compie.ssero miracoli identici a quelli compiuti dai Cristiani. Se constatiamo queste correnti di idee fra i Cristiani di non molto anteriori a Maometto non
debbiamo essere scettici in questo riguardo nello studio della persona di Maometto e dobbiamo
riconoscere la ragionevolezza delle sue superstizioni demoniache, e ammettere che egli si potesse
credere ispirato d& esseri soprannaturali.
Nota -t.
Cosi leggiamo nel Quran, (cxiv, 1-6), Io cerco il mio rifugio in Dio
dalla malvagit del bi.sbigliatore, che si tiene nascosto, e che bisbiglia nei petti degli uomini
ecc. . In questa
sura del primo periodo makkano abbiamo allusione diretta alla malvagit di quegli esseri malevoli,
che ispirano ai pagani, poeti ed indovini, le poesie, i vaticini, gli errori ed i peccati. La tradizione
generalmente attribuisce il termine v^aswas, bisbigliatore, a Satana, ma certo invece, che Maometto
parla genericamente di tutti gli esseri soprannaturali, ginn, demoni e diavoli, che sono gli ispiratori

dei f)oeti e degli indovini.

Prima di passare all'esame del modo come si svolse lo spirito di Maometto nel corso della sua vita agitata in conflitto con il paganesimo, non possiamo fare a meno di fermarci brevemente sopra la questione
194.

tanto dibattuta della prima rivelazione avuta da Maometto. Nel corso della

nostra espo.sizione delle varie tradizioni sull'argomento, che abbiamo riunite


altrove

mere
gi

lo

(v.

Introd. 206 e segg.)

avremo occasione caso per caso

di espri-

ragioni per le quali noi le riteniamo apocrife, e le consideriamo non

come narrazioni

di

fatti

avvenuti,

ma come

espos2iioni del

modo

nel

prime generazioni di musulmani, che non conol>bero il Profeta, si


figurarono avvenisse la prima rivelazione. Ci sorprende che il Hirschfeld con
quale

le

202.

INTRODUZIONE

una leggerezza, che ben poco

194.

accorda con

si

trina del suo lavoro, al)bia accettato di peso, tale quale

sulmana

una prima

di

tradizione, n

il

minciare

raut-enticit della

nbn avessimo i mezzi di appurare la falsit delle tracontenuto delle medesime non regge ad una critica. Per incosia la prima
i musulmani stessi non sono d'accordo quale s u r a
se

versioni contradittoiie

le varie

si

neutralizzano a vicenda

siccome non

possiamo dare assolutamente ad un'autorit un valore maggiore delle

hanno

e siccome tutte

grado di

l'identico

presenta una quantit eguale alle altre

cono, e perci

reciprocamente

queste

risultato zero assoluto. Casi identici

il

un

nessuna

si

la vera.

Nessuna

delle

da Maometto

come un fulmine a

lungo periodo

verificano molte

pu

si

vinzione che

ma

ciel sereno,

furono invece
religiose,

riflessioni

stimolo interno, che lo

lo

veimero un giorno

gli

letteraria,

il

pur sempre nella con-

muoveva ad

del Qur*an

un

fatto, sul

Lo smarrimento

ed uno naturale

un

agire, fosse

Non

vi

dei

motivi

essere

pu essere
e

religiose

pi aaticlii versetti

quale sarebbe imprudente avere dei dubbi

devono essere scomparsi per due

im-

prodotto di un

dubbio, che una buona parte delle prime produzioni letterarie


del Profeta siano andate perdute.

all'

che Maometto tra-

soprannaturale, quale al^l^iamo descritto precedentemente.

principali,

uno

ver-

artificiale,

vale a dire, sia perch le idee contenute nei versetti non

corrispondevano alle nuove idee del Profeta, e perci egli stesso


sia

dire che

piima assoluta delle

esistenti la

queste non

incubazione e di

di

sur e

sform con molto studio in composizioni

setti

contradi-

si

fatto esistono tante tradizioni contradittorie, ci vuol dire che

rivelazioni avute

provviso

altre,

ogni tradizione rap-

auteiticit,

volte nel corso della l)iografia del Profeta, e in via generale


se sopra

mu-

la tradizione

considerare n

la vasta dot-

valore intrinseco della medesima.

il

Anche per
dizioni,

rivelazione, senza

con

la seriet e

le soppresse,

perch essendo pronunciate in epoche remote, quando poca o ninna im-

portanza

si

dava

alle parole del A-aneggiatore

ignoranti erano quelli che

si

curavano di

^laometto, e quando pochi ed

sentirlo, esse

furono naturalmente

dimenticate. Pii risaliamo nei tempi remoti dell' Islam nascente, maggior
forza

hanno queste ragioni

e a pi forte ragione

dei primi versetti siano andati perduti.

dobbiamo

ritenere,

certo che lo spirito di

che molti

Maometto

sub nella sua lunga caiTiera le pi profonde modificazioni, che egli molte
volte ritorn sulle proprie rivelazioni, le annull, le abrog, le sostitu con
altre, e tent,

come meglio

pot, di cancellare le traccie del passato. S fatto

processo di correzione artificiale dov, pi di tutto, essere necessario per

le

primissime rivelazioni, perch erano quelle maggiormente discoste nella forma


e nel

pensiero dai versetti degli ultimi tempi. I pi

203.

antichi

si

distaccano

INTRODUZIONE

j^ 14, 196

per

stile o

per lo

iiett;iniento

contenuto da tuttoci che

il

Profeta pro-

il

dusse in seguito, e sono cosi pochi in numero, cosi monchi, incompleti e

non possono essere considerati nemmeno come rivelazioni inma come brani, o frannuenti di rivelazioni pii lunghe, delle quali una
non piccola stata dimenticata o perduta. Se raccogliamo i pochi

sconnessi, che
tiere,

partii

non

loqui,

dotti

veramente pi antico, quelU rapsodici a forma di

del {riodo

versetti

tutto

di

che

crcilibile,

possano essere considerati come

essi

quel periodo: la lettura di essi ricliiede pochi

soli

minuti e

soli-

prosa-

come l'espressione totale del penprimordi. Se non conoscessimo il contenuto

rebbe irragionevole di volerli considerare

Maometto

siero religioso di

nei

di tutti quei versetti, che vennero poi,

per noi quasi incomprensibile.


zione, nel senso

La

il

senso e la ragione dei primi sarebbe

una prima rivelamusulmani, risulter

falsit del concetto di

dato a questo fatto dai tradizionisti

anche pi evidente da quello che diremo nel paragrafo seguente

come

form nella mente di Maometto

si

proprio inviato di Dio.


di essere
risultato

Il

il

concetto

di

modo

un vero

concetto d'una missione speciale da parte di Dio,

un rasul allah, non fu quello iniziale di Maometto, ma il


finale d'una lunga evoluzione morale. La tradizione musulmana

travisando

storpiando ogni notizia,

ed all'occorrenza anche inventando

non era mai avvenuto, ha anticipato


Siccome non comprese o non volle ammettere
quello che

l'idea della missione di^ina.


l'evoluziojie dello spirito del

Profeta, afferm che l'apostolato divino avesse principio con


del'atti\-it religiosa.

necessit di escogitare
T^e

essere

sul

Ma

questo

non essendo

una prima

sentenze, le composizioni

stato

il

il

caso, cade

di

da

s ogni

non

esist mai.

Maometto divennero

rivelazioni

rivelazione, perch questa

letterarie

principio stesso

con l'andare del tempo e poco per volta.

concetto netto, preciso di Li\'iato

di

Dio con pieni poteri

spirituali

ampio e complesso, che Maometto assunse nell'ultimo


periodo madinese, fu un prodotto molto tardo dello spirito del Piofeta;
fu una suggestione generata dalle circostanze, nelle quali si svolse la sua

(!

temporali, nel senso

esistenza, dalle lotte contro

fu

pagani, e dalla devozione dei seguaci ed amici;

una conseguenza naturale, anzi

immensi, imprevisti

nome d'una

lotta nel

di fortuna avversa,

bolo,

o.

trionfi,

e dell'istintiva apoteosi della

soccombono fatalmente

alla quale

li

verit

direi quasi necessaria, inevitabile, dei suoi

gli

suprema

propria persona,

uomini quando impegnano una grande


:

quella ebbrezza, la quale nel caso

induce ad affrontare

forti e sereni la

morto

nel caso di fortuna propizia, alla semi-deilicazione di

195.
problema,

Per

ci

.s

sul pati-

stes.si.

il nostro cenno fugace e superficiale dell'arduo


rimane ora un solo punto da prendere in considerazione prima

completjire

204.

INTRODUZIONE

(.li

196.

passare alle tradizioni stesse dell'apostolato di ^laometto, vale a dire dob-

Ijiaiuo

lntracciare possibilmente dai versetti del Qur-an, quali fossero le fasi

pi palesi, attraverso le quali pass


di Inviato di Dio, r a s u
dalle quali

Maometto

si

Maometto prima

allah. Accertata

cio la sincerit delle emozioni,

mosse, dobbiamo ora delineare possibilmente

le fasi

da

predi-

da improvvisatore

della trasformazione

di arrivare al concetto

religioso a predicatore, e

catore a Profeta, e infine da Profeta a Inviato di Dio. Questo certamente un

punto molto delicato del problema, perch


di studio

non

ci

l'uomo sincero,

da motivi meno
litiche,

la scarsit

estrema degli elementi

permette di tirare con sicurezza la Linea, ove cess di parlare


tlisinteressato,

elevati,

ed ove incominci ad operare l'uomo animato

ove agirono

il

desiderio di vendetta, le aspirazioni po-

la sete del potere, e le aspre, necessit della lotta per l'esistenza.

Maometto era nato con una


forza del sentimento

di quelle nature, nelle quali

egli poteva, vale

dire,

predomin

la

cadere in preda ad una emo-

zione interna cos viva, da averne offuscate tutte

le facolt

mentali. Tanta

vivacit di sentii'e fu, vero, la grande forza animatrice della sua carriera

pleto di s,

ma

ad essa cede molto sovente con l'abbandono comben debolmente assistito dall' immaginazione e nieno ancora da

religiosa e politica,

maturit di pensiero, o dalla ragione. S fatto carattere impulsivo associato

con esimie qualit politiche di uomo di stato e di pastore di popoli, rese

Maometto uomo eminentemente opportunista, il quale animato da una cieca,


immensa fiducia in s, si gett alla cieca nelle pi ardite imprese e si trascin
appresso tutti i seguaci, inebbriati e sedotti dalla superiorit morale del Maestro. Maometto perci non previde, non matur mai alcun vasto sistema,
ma and avanti a scatti, regolandosi sempre sulle vicende dell'istante, disdegnando le lentezze della ragione e della pradenza, e cercando un sollievo
commozioni interne in azioni immediate, impulsive ed irinienti. Dopo timidi ed incei-ti principi, con l'andar del tempo si fece sempre pi ardito e si moder sempre meno nelle azioni, e nelle parole: non

alla xdvacit delle

esit pi di ritornare su quello

che in precedenza aveva fatto senza sufficiente

non ebbe pi scrupoli di corregere, di ampliare, o perfijio di sopprimere quello che pi non gli conveniva. La sua carriera ebbe quindi uno
riflessione

sviluppo morale molto complesso, con brevi scatti vivaci, separati da pause
lunghe, da periodi di incertezza e da abbattimenti dolorosi, seguiti talvolta
dall'ebbrezza di trionfi inaspettati.

Le grandi

linee del sistema da lui forse

niconsapevolmeiite intuite, furono per anche da lui mantenute, perch nella


lotta

acerba che dovette sostenere, pur negligendo alcuni particolari, che gU

sembrarono di poco momento, trov nella tenacia in alcuni principi e nella


coerenza di condotta rispetto ai medesimi la ragione pi valida per vincere.

INTRODUZIONE

196, 196.

Avendo incominciato a manifestare pubblicamente le sue idee religiose


pei-ch sospinto fatalmente da forte commozione interna, agi senza prefig<yei"si

chiaro, senza specificare le ragioni dei suoi atti, n la

uno scopo ben

provenienza dei suoi concetti. Maometto incominci quindi come un sognatore, elle non si rendeva ben conto n della portata delle nuove dottrine, n

dovevano produrre sull'ambiente, nel quale viveva. L'aspro

degli effetti, che


conflitto,

quale degener

nel

la

turb e modific profondamente

dandolo da vane chimere, e


e religiosa, che lo

quali

manifestazione dei suoi concetti


spirito, gli

lo sospinse

tempr l'animo,

sfron-

ad una rapida evoluzione morale

allontan sempre pi dai modi e

mosse nel principio. Delle

si

suo

il

religiosi,

fasi di

ilai

moventi,

con

questa evoluzione dobbiamo

ora

brevemente occuparci sei^vendoci del testo del Qur"n come nostra unica guida
e seguendo nel nostro esame l'ordinamento cronologico del Nldeke (cfr. pi
avanti al 201).

Pigliando ora in esame le su re del Qur-an, disposte nel pre 196.


detto ordine cronologico, constatiamo che il Nldeke di\ade quelle rivelate
in

Makkah

religiosa di

Maometto. Non siamo forse d'accordo con

buzione di tutte
sizione

le s

un poco

u r e ed in qualche periodo avremmo preferito una dispo-

versetti 11-15

della sura

un'epoca posteriore, quando Maometto

con

le storie

lui nella precisa distri-

diversa, specialmente fra le prime; fra queste, per

certamente escluso

tori

a tre diversi periodi deiratti\'it

in tre gruppi, corrispondenti

am

leggendarie del passato

xci,

avrei

es.,

perch appartenenti ad

sopratutto intrattenere

non possiamo per

suoi udi-

in questo

luogo

entrare nel merito della questione e discuterla con la necessaria ampiezza:

per

il

nostro intento converr egualmente anche la disposizione cronologica

data dal Nldeke, perch

le

nostre osservazioni

si

porteranno su ogni singolo

periodo preso nel suo insieme, pi che sopra ogni singolo versetto nella sua
esatta posizione cronologica.

La

sola modificazione, che apporteremo alla di-

visione del Nldeke, sar quella di dividere

perch in questo
sui quali

modo

ci

primo periodo in due

sar meglio possibile di porre in chiaro

vogliamo specialmente

Le sur e

il

sezioni,

concetti

insistere.

pi antiche del Qur-an, riunite dal Nldeke nel suo primo

periodo, e specialmente le prime ventidue del gruppo, presentano un'impronta


tutta speciale,

un carattere subbiettivo

di soliloqui (cfr.

Grimme,

T,

pag. 27),

con tendenze rapsodiche, con aspetti particolari e singolari, che rammentano


le prwlizioni

rimate, e

le

sentenze semi-poetiche dei vati

(kahin) pagani,

dai quali Maometto in principio non aveva saputo ben distinguersi, perch

non
stica

esisteva an(;ora in Arabia letteratura in prosa

doveva prendere forma

poetif-a.

Quando

aofi.

fu

ogni manifestazione

arti-

accusato, o forse pi cor'

INTRODUZIONE

rettamente, quando fu preso per

un

jj

poeta, o per

un aspirante

indovino, e venne perci anche designato con questi


si

allontan sempre pi dallo

strare che fra essi e lui

non

stilo dei poeti e

196.

alla carriera di

allora per necessit

n,onxi,

degli indovini e cerc di dimo-

esisteva alcuna somiglianza o rapporto.

Le sur e,

che non risentono ancora quest'influenza polemica, sono invocazioni declamatorie, che mirano, apparentemente a produrre
uditori e

ad imprimere

(vedi per

es.

un senso

in essi

su

principi delle

un

di misteriosa

effetto rettorico sugli

maraviglia o di spavento

re, xci, xcn, xcm. xciv, xcv, ecc.),

ma

in esse

asconde anche un vero e profondo senso religioso, pieno di timore per

maest suprema
neir inferno

Dio

di

e di orrore

per le pene, che aspettano

la s

es.

ura

xeni)

una fede commovente

Vero

Dio che

in

orfano, lo salv dalla fame, dalla miseria e dall'errore.

inflitte ai

la

peccatori

alcuni brani sono veri squarci di bellissima poesia lirica e rive-

lano (vedi per

ricerca del

si

Le

lo raccolse

esortazioni alla

Supi'enio, la descrizione della potenza di Dio, e delle

peccatori nella vita d' oltre

tomba sono

pene

vivaci e grafiche e

non

possono essere uscite che da un animo sinceramente commosso e profonda-

mente

stini misteriosi

divina,

orrori,

con

quali

l'

immaginazione avvolge

de-

dell'uomo. In tutto ci non vi traccia di pretesa missione

nemmeno

l'

brama

soltanto la
si

degli

sensibile

idea di essa

mai

ventilata, perch

di mettersi in rapporto diretto

comprende debba

essere

il

vero,

Maometto manifesta

con Dio, con Allah, che

solo, l'unico Dio, quello

il

adorato dai

pagano
della Ka'bah. Eiassumendo dunque, vediamo che Maometto cercasse non
tanto una fede per gli altri, quanto aspirasse alla conoscenza per s solo
della verit suprema, invitando quelli che lo ascoltavano, a seguirlo per non
incorrere in una eterna ed inesorabile perdizione. A queste brame ardenti per
la ricerca della verit religiosa si aggiunge un senso di suprema tristezza
per gli errori dei contemporanei, e per l'avidit di guadagno, e per l'indifferenza religiosa dei Qurays
Guai a colui che accumula ricchezze, e le ripone
" per il futuro, come se il danaro abbia a rimanere con lui per sempre
Cristiani, dagli Ebrei

ed ascoso anche confusamente dietro

il

culto

"'

^ egli
" io

sar lanciato nel fuoco eterno

giuro, in verit,

"

azioni, e

anima

"

dizione!

(cm).

il

meno

(civ).

"

Per

il

giorno che declina

colui che possiede la vera fede, e

compie buone

prossimo alla verit e alla fermezza, l'uomo corre a per-

Le

idee sono semplici, sono espressioni di

mi animo che

commozione interna, ma non mira ancora palesemente


alla fondazione di una nuova fede: sono espressioni di convinzioni personaU, non accompagnate da alcun ordine, da alcun obbligo a riti o culti speciali, e Maometto pur recitando questi semi-versi poteva continuare la sua vita
allo stesso modo degli altri pagani e non offendere alcuno dei Quray idolatri.

cerca

uno sfogo

alla

207.

IXTROinZIONE

19H. 15)7.

Un

esame

stotistico delle

su re

porgo in forma arida forse e materiale

ci

pur convincente, una prova di questo atteggiamento speciale del futuro


Profeta, e ci permette, meglio forse che coti lunghe citazioni, di toccare con

ma

mano

l'evolu/jone dello spirito di Maometto.

Esaminando dunque la prima sezione del primo periodo makI 197.


kano, nella divisione cronologica delle sur e fatta dal Nldeke, troviamo
un gruppo di 22 su re, comprendenti 344 versetti, in nessuno dei quali v'

menoma menzione di una irussione profetica, non solo di Maometto, ma


nemmeno di altri profeti. (Altrove abbivamo accennato all'esclusione neces-

la

saria

da questo gruppo dei

perci tutti

versetti xci,

11-15).

In questa sezione mancano

termini per descrivere missioni divine, profeti, inviati, in vii di

come rasul, nabi, mursalun, ecc., ma tale aspetto particolare comincia rapidamente a mutare, quando passiamo all'esame della
seconda sezione del primo periodo, composto di 26 su re e comprendente
849 versetti. Gi lo spirito di Maometto ha cominciato a mutare indirizzo
profeti, parole

abbiamo gi una prima pretesa


timida: la parola

rasul

alla missione,

ma

in

forma vaga e

o inviato usata due volte sole

per designare Maometto, perch

(i.xxiii,

dii-ei

quasi

15; lxix, 40)

concetto di inviato non ha ancora preso

il

forma precisa nell'animo suo, ed egli \n annette ancora poca importanza:


difatti orli si menziona anche due sole volte con il termine di mundziv
o ammonitore

45

(lxxix,

profeti in generale

(li,

38),

li,

50), fa

mentre in

anche all'agente soprannaturale


le

una sola volta menzione di invio di


un passo allude con il nome di rasul

(lxxxi, 19),

dal quale egli credeva di ricevere

sue ispirazioni. Possiamo perci constatare che

Maometto

vacillasse ancora

su molti punti essenziali della dottrina islamica, e che questa fosse lungi

ancora dall'aver assunto la forma recisa degli ultimi tempi madinesi.

Nldeke ha riunito nel secondo periodo


makkano, troviamo subito una grande trasformazione, e ci sentiamo in un

Passando ora

alle s

u r e, che

il

ambiente nuovo, diverso dal precedente. Questo


vrebbero

e.ssere posti

il

periodo nel quale do-

sur a xci, che noi abbiamo espulso


Maometto si va sempre pi discostando

quei versetti della

dalla prima sezione del

primo periodo.

dalla sua posizione primitiva di dilettante religioso, e

si

va avWcana.ndo

al

concetto della necessit d'una missione riformatrice, perch le semplici esortazioni teologiche

produrre e

le

non avevano prodottri


sue espressioni di fede

l'effetto,

in

manun,
il

xxxvn,

3.5;,

lo

si

era lusingato di

Dio avevano solo aumentata

mi.scredenza dei QurayS pagani. Punto sul vivo


lo accu.sano di magia,

che egli

dagU schemi

di coloro che

chiamano un poeta pazzo indemoniato (Sa

insiste .sempre pi sul

la

ir

profondo divario, che distinguo

vero credente dal miscredente, descrive a tinte fosche

le

orrende pene

INTRODUZIONE

dell'

inferno che stanno in serbo per

g 197.

miscredenti, e le confronta con

le dolci

buon credente in paradiso. Siccome i Qura3-s non


prestano fede nemmeno a questi ammonimenti e si ridono del Dio minaccioso,
e dell' inferno, all'esistenza del quale non credono, Maometto anticipa la data
della pena e commina in termini precisi una prossima catastrofe mondiale,
ncoinpense che attendono

il

l'avvento del giudizio finale e lo sterminio dei miscredenti.

conferma

di

Maometto non si stanca dall'addurre esempi di popoli ajitichi


miseramente, perch non prestarono ascolto agli ammonimenti dei

queste minacele,
periti

mand

che Dio

profeti,

argomento con calore


(Maometto) pure
in

nome

uomini peccatori e

idolatri. Insistendo

speciale, egli insinua nei suoi uditori

su questo

concetto che egli

il

un profeta, un ammonitore, che parla un grande vero


non osa per ancora mettere troppo imicinzi la propria

sia

Dio

di

agli

persona e preferisce porre in prima linea gli esempi dei profeti antichi. In
questo periodo troviamo quindi sovente menzione del concetto di Profeta e

con variet di espressioni nuove, che mancano totalmente nel periodo precedente.

n
nenti

gruppo formato di 21 su re, comprendenti 1902


seguenti dati statistici

versetti, e conte-

nomi

profeti sono descritti con vari

li

tro-

Adamo chiamati due volte con la parola non araba, nabi(') (xxxvii, 12
xvn, 57): due volte hanno nome: mundzir o ammonitore (xxxvn, 40; xxxi, 208)
altre due volte sono detti inviati di Dio, rasul allah (xx, 49; xxvi, 15)
otto volte: in\T'ati semplicemente,

mursalun

XXV, 22; xvni, 34, 54): sei volte: ammonitori,

Lxvn. 8; xxv, 53; xvn,


XXVI, 107, 125,

rale

143,

xvn, 61

zioni troviamo che

contiamo

le

nadzir

(lxxi, 2;

come rasul,

133, 139, 181

xxn, lo; xxm, 22

o inviati

(xxiv, 16,

17

162, 178; xix, 52, 55): infine l'invio di profeti in gene-

menzionato undici volte (xxxvn,

xxm, 23, 33, 47


se

106) e nove volte

(xxxvit, 36, 123,

xxvn, 46).

formano un

menzioni

fatte di

70, 147

lxxi, 1

Sommando

xliv,

insieme

10

xv,

tutt-e

stesso,

mentre

numero
una volta

troviamo che

scende a sole tredici allusioni, e precisamente come

queste cita-

totale di quai'anta accenni a profeti,

Maometto

xxm, 5

il

mursalun

come basir nadzir, una volta (xxv, 58), come m u n dz i r tre volte
(l, 2
xxxvra, 3, 65), come nadzir quattro volte (xv, 89 xxxvin, 70 Lxvn, 26
xxv, 1), come rasul due volte (xliv. 12; xLra, 28); ed infine come rasul
allah pure due volte sole (xLra, 45; Lxxn, 24). Da questi dati statistici vediamo subito come la menzione di essere vero inviato di Dio messa innanzi
sole due volte tiirdamente su undici menzioni di s, nel maggior numero
delle quah egU si presenta come semplice ammonitore di pene.
Vi sarebVjero anche altri aspetti da notare in questo periodo, come elementi di transizione, ma un tale esame mi trascinerebbe ad una digressione
(xxxvi, 2)

209.

B*

INTJKODU/ION

197. 1H8.

molto, troppo lunga

perci, tagliando corto, passo ora al terzo periodo niak-

kano, a quello cio che precedo

Madlnah,

la crisi

maggioi-e di tutti gli eventi, la

il

suprema della carriera profetica

Fuga a

e la transizione alla car-

riera politica e teocratica.

Nota

1.

Sull'origine

non araba

n a b i non occorre che

della parola

mi trattenga, essendo

io qui

gi stato argomento di molti studi; baster quindi di rimandare il lettore a quello che ne hanno detto
in primo luogo il Guidi, Z)eZ/<i sede primitiva dei popoli Semiti, pag. 36; il Fraenkel, De vocabulis in

antiquis Ar. Carni, et in Corano peregrinix, pag. 20; lo stesso autore. Die Aramfiischen FremdwSrter
irti Arabischen, pagg. 158 e 232, nota 2; Pautz, op. cit., pag. 222 e nota 4.

198.

metto verso

makkano segna un nuovo passo

periodo

terzo

11

pi doloroso, fu quello, in cui

rammentare che questo periodo fu forse il


Maometto ebbe liaggiormente a soflVire non

solo per l'opposizione incrollabile ed umiliante dei Qurays,


lutti di famiglia,

tuna, e per

protettori, per

per la defezione dei

ma

che avveniva in esso,

non ritornare

proposito fermo di

anche per

perdita della for-

la

Makkah. L'animo suo


intieramente, non volle tra-

insistendo

con mirabile tenacia nel

mai

sul

tenore divino

tenore demoniaco delle rivelazioni di indovini e

ililunga ancor pi a descrivere

manifestazioni

il

la

gli

(in

anti-

opposizione

Qur-an,

poeti) del

si

potenza di Dio nelle sue innumerevoli

peccato, la vera fede, la risurrezione,

continuano ad essere

propaganda

indietro, persever nella

idolatra. Egli insiste perci pi che


al

ma

cocenti insuccessi, e dentro e fuori di

compresso da tante avversit non os rivelarsi


dire quello

Mao-

che troviamo palesemente manifestata

la fase definitiva finale,

nel periodo madincse: bisogna

di

paradiso, l'inferno

il

argomenti prediletti delle sue produzioni quraniche,

confortandoli con rievocazioni dal passato di altri popoli e di altri tempi,

quando

la sacrilega

opposizione dei miscredenti ai Profeti mandati da Dio,

ed agli ammonitori, trascin popoli


catastrofici

anche in questa

vita.

intieri

In tutto questo periodo Maometto mette

perci poco innanzi la propria persona,

quale emanazione divina, e quale unico

come spauracchio

la

sorte

triste

a perdizione eterna ed a disastri

ma

mezzo

di

salvazione, e brandisce

peccatori antichi.

dei

tutta di preparazione, di concentramento e

tanto ^er

insiste sopratutto sulla dottrina

La

fase

quindi

di continua giustificazione

in-

nell'animo suo

una

forma sempre pi concreta, e non osando o non potendo applicarla

alla

il

concetto della mi.ssione divina ha preso

propria persona per le circostanze speciali, nelle quali egli


di far uscire

il

si

trovava, cerca

concetto in tutta la sua chiarezza nelle gesta narrate a

modo

suo dei Profeti antichi. Vediamo perci che in tutto

su re

e di versetti (21

dei precedenti, perch

su re
i

1655

versetti),

versetti .sono .sempre

210.

il

gruppo

di

che assai pi voluminoso


pi lunghi, egli fa menzione

INTRODUZIONK

198, 199.

una volta come rasul allah o Inviato speciale di Dio


pure una volta sola come semplice rasul (vii, 156), e due volte

di s soltanto
158).

(vn,

nabi

in senso neutro di

queste quattro espressioni

156, 158);

(vn,

tro-

.si

vano anche in un gruppo di due versetti, che si trovano come smarriti e perduti nel grande numero degli altri versetti del periodo. Osserviamo invece
che

da

le espressioni

lui prescelte

per designare s stesso, sono quelle assai

pi modeste di semplice ed inoffensivo

palesemente una missione divina

(come basir nadzir:


XI,

questi accenni a s

xxxv, 21, 34;

rivela nella inenzione degli antichi

rasul allah,

fatto che questi cenni

35;

75, 76;

X,

salun

il

vii,

38

183;

xin, 8).

Profeti, perch parla

59, 65,

102),

1 1

passi

come nadzir:
Pi ardimento

di essi

ma

come

In-

notevole

il

xxx,

e rivela quasi senza volerlo quello che egli

46

riflette

si
;

xi,

anche nelle numerose allusioni ad

27, 52, 64, 85

57, 63, 71, 83, 92, 101), che


sette volte

34, 48) e

(vi,

trovano in

desiderio cio di spezzare tutti gli ostacoli e di

nemici. Questo senso

in vii di Profeti (xvi,

vn,

volte (vu,

tre

nome

ascondeva nell'animo suo,


i

si

trovano nella stessa sur a, nella quale fa men-

si

zione di s con lo stesso

vincere

quindi escludendo

2; xxxff, 27; xxxv, 22; vn, 188; e

xr,

15; XXIX, 49; xxxiv, 45;

viati di Dio,

ammonitore,

nadzir

xl,

24;

xxviii,

egU chiama due

(xxn, 2;

59

xxix, 13,

volte

mur-

27; xxvin, 46; xxxrv,

xi,

33, 43; xxxv, 22, 40).

199.

Passando ora all'esame del periodo madinese (che noi per

ragioni di spazio riuniremo in

1467

versetti),

troviamo improvvisamente

mutamento radicale
quello che

si

schiacciante

dell'

di

la trasformazione pi completa,

un

solo

comprendere in modo innegabile tutto

di scena, che fa

a/scondeva

composto di 24 sur e e

un gruppo

nell'animo fremente di Maometto sotto

opposizione Qurasita e della prolungata

il

avversit

pondo
della

Scompaiono innanzi tutto dalla scena i Profeti dei tempi passati,


scompare il tono modesto e timido dei primi tempi e \'iene innanzi in prima
hnea la persona di Maometto con preeminenza direi quasi spudorata. Maometto si sente oramai sicuro di s e del trionfo delle sue idee, ha la coscienza che il trionfo finale e completo sia il frutto non tanto delle sue

fortuna.

idee,

quanto della sua persona, mossa dal proprio carattere e dal proprio
contemporanei.

ingegno superiori a quelH di

tutti

briante convinzione, getta

vento ogni ritegno e

al

sole,

al

senza pudore, senza timore,

periorit. Il concetto

puramente

conscio

religioso

Forte di cfuesta inebsi

mostra arditamente

della sua

schiacchiante

passa relegato in seconda hnea,

ed in prima appaiono nuo\d elementi ignorati prima, dettagU di


sposizioni legislative, ordinamenti sociali, miUtari

prodotti

non

solo

da nuove necessit

211.

su-

politici, tutti

rito, di-

elementi

da nuove condizioni dell'ambiente,

j}

INTRODUZIONK

193

anche da nuove condizioni morali

ina

di

ilell'aniiuo

Maometto.

Il

grande

elemento moilificatore la lotta politica e militare contro i Qurays all'esterno,


egli agisce ora investito
e contro rli Ebrei e gli " Tpocriti all' interno
di autorit assoluta e-d indiscussa sopra un nucleo di seguaci ogni di crescenti
:

in

numero,

e retti

da ferrea

disciplina, che abbracciava tutte le principali

occupazioni della vita quotidiana, dal focolare domestico, al tempio ed al

campo di battaglia. Cessa la lotta di idee, e le succede una lotta di persone.


La questione non pi se si debba o no adorare gli idoli pagani, quanto clii
ilebba essere

il

padrone assoluto in Arabia, se la vittoria debba rimanere alla

comunit commerciale dei Qurays o al profugo apostolo di Allah.


sona quindi di Maometto che viene fuori in prima linea su tutti.

la per-

Pei-fino a

Dio dato un posto secondario in quanto figura come V ausiliario del Profeta;
non pi pi'opriamente l' Essere Supremo, per il culto del quale tutto si
deve sagrificare,

ma

l'Essere invece potentissimo,

missione politica, gli facilita

le vittorie, lo

nel disbrigo di tutte le complicazioni

quale aiuta

il

consola per

mondane

perio sugli uomini, e lo aiuta ad appianare

Pi'ofeta nella

le disfatte, lo assiste

e terrene di
difficolt

le

il

un grande im-

che sorgono ogni

giorno nello svolgersi di questa nuova fase della carriera profetica e


tica.

poli-

Questo Deus ex lmchina gU riesce sommamente utile in una societ

uomini

rozzi, violenti, sanguinari, facili all'ira,

di

immutabili nell'odio e nella

bramosia di vendetta, indifferenti verso sangue umano e a\'idi di rapina,


mutevoli come il vento nelle loro simpatie, ignari e insofferenti di ogni
disciplina sia pubblica che privata. In questo intreccio vorticoso di tendenze,
di passioni e d'interessi spicca quindi la figura

del Profeta,

quale l'autore

precipuo di tutto l'immane sconvolgimento d'Arabia, la sua figura viene


innanzi,

domina

fedeli, lui

e giganteggia su tutti: su di lui

che vengono a vedere

dalla sua bocca e

capi

tril:)

si

rivolgono gli sguardi dei

dai pi remoti angoli d'Araliia.

non da Dio che aspettano

la

risposta alle

domande,

il

verdetto che deve decidere dei loro destini e per la maggior parte, direi quasi

non

[er tutti,

un

pi che

Dio che conta,

fatto ogni di pi visibile e tangibile.

teoria,

un

principio

ma

Maometto
Dio diventa sempre pi una comoda
solo

Profeta

il

supremo, che dall'alto della volta celeste segue con

affettuosa sollecitudine

capricciosi

movimenti

le

non poche n

piccole

debolezze del suo prediletto Profeta, assitendolo con legioni di angeli in spedizioni brigantesche,

a colpi di
delitti,

spaila,

accomodando, anzi troncando con

ogni molesta questione, appianando

incoraggendo e solleticando

rale del

Dio tirannico

L'esame

versetti rivelati, simili

<lei

statistico di

istinti feroci

con tutta

errori,

legalizzaTido

la brutalit

immo-

Semiti.

questo periodo

212.

di attivit, religiosa di

nome,

ma

INTRODUZIONE

199, 200.

non poco interesse per poter misurare la


grandezza della metamorfosi morale di Maometto.
Difatti nel gruppo delle 24 su re, comprendenti 14G7 versetti, troviamo
solo dodici volte menzione di altri profeti [come invio di profeti in generale

politica di fatto, ci rivela dati di

come rasul (ui, 43, 46); come nabi (ni, 34;


IV, 161); come rasul allah (lxi, 5, 6); come basir nadzir (v, 22)], ma
d'altra parte Maometto menziona s stesso cento quaranta sette volte e nel
seguente modo con il nome di m u r s a u n una volta (n, 253), con il nome
di bair nadzir o mubair o raundzir, sei volte n, 113; r?, 163;
123, 146; lxu, 2;

(n,

158);

in,

44;

xxxni,

48; XLvm, 8;

xxii,

v,

22) con

(vm, 65, 66, 71; m, 61; lxv, 1; xxxra,


Lxvi,

se**"';

8,

3,

1,

9; lx, 12;

rasul quaranta quattro


l,

24, 27, 42; xivii, 34;

(ii,

6,

1,

74, 61,

ix,

volte

il

nome

di

nabi

venti otto volte

13, 28, 30, 32, 38, 44, 49""", 53,

114, 118;

v,

con

84),

di

137, 138, 146, 285; lxiv, 12; Lxn, 2; vm,

29, 75, 80, 138, 147, 158, 166; Lvn, 8;

in,

nome

il

ly,

45, 62,

64, 85, 115; lxv, 11; xxiv, 55, 63; Lvm, 6, 9, 10, 13; lx, 1; xxn, 78; XLvm, 12;
IX,

3,

1,

7,

9, 13,

solenne di

Lxiv,

8;

vili,

89, 100;

v,

Inviato di Dio,
1,

13, 20;

m, 96;

rasul allah,
lxi,

12, 21, 22, 29, 31, 33, 40, 51, 57,


5,

103) ed infine con

45, 86,

9;

21, 22; xLvra, 26, 27, 28, 29; xlix,

1, 3,

63, 64, 66, 75, 81, 82, 85, 87, 92, 95, 98,
61,

71, 93,

200.

sessanta otto volte

lvii, 7;

71; Lxni,

nome completo

il

iv,

5, 7,

7;

ix,

101;

lix, 4, 6, 7,

(n,

279;

8; xxxra,

8; xxiv, 49, 50, 51; Lvra,


16, 24, 26, 29, 33, 54, 59,

106, 108, 121;

v,

18, 22, 37, 60,

111).

Sar tempo ora di chiudere

dello spirito di

Maometto

questo breve cenno sull'evoluzione

dalla modestia dei primordi alla fase ultima, che

precede la morte, ed oltre alla quale avrebbe potuto ben difficilmente avan-

un regresso tanto nel campo morale, che


L'esposizione da noi tentata necessariamente magra

zare senza correre


quello

politico.

il

rischio di

sotto molti aspetti, insoddisfacente,

soggetto, che

ma

in
e,

tale la vastit e l'importanza del

non ho potuto, per tenermi nei

limiti

prefissi,

intrattenermi

maggiormente sull' argomento, nel quale vi ancora tanto terreno vergine da dissodare. H modo adottato di esporre l'evoluzione morale di Maometto, a base di numeri potr forse sembrare poco conforme al solito stile
(li

rammenta forse un poco troppo


ma ho dovuto ricorrere al mezzo aritmetico per la

critica letteraria e storica, e

di statistica,

compendiare

il

pi possibile l'esposizione dell'argomento,

il

gli

annuari

necessit di

quale avrelibo

meritato di essere illustrato con opportune e frequenti citazioni del

Quranico. Ciononostante sono

convinto che

le cifre

da

me

rivestendolo meglio di forma letteraria, in

213.

addotte hanno

ma

efficace di

modo da

ascondere

un'eloquenza loro speciale, e costituiscono un mezzo arido


convinzione

testo

si,

j^

INTRODUZIONE

200.

le

angolosit aritmetiche, ed applicandolo allo studio degli altri concetti fon-

damentali della dottrima islamica, quale

non poco giovamento

essere di

palesa a noi nel Qui-an, potrebbe

si

agli studi dell" Islam primitivo.

Pi addentro a questo ramo di ricerche non ci possibile di entrare


senza aumentare di soverchio la lunghezza dell'introduzione agli Annali,

ma mi

auguro in
porga

di studi ci

sano ampiamente

tutti
il

casi di aver potuto indicare quale fecondo

Qur-an, e

libera, onesta, e sincera

il

propaganda musulmana fu la
un animo religioso senza idea preme-

principio della

espansione di

ma

mossa da un profondo convincimento del Vero Suda una sincera brama del Profeta di sollevare prima s stesso, poi

ditata di impostura,

gli

bastare alla dimostrazione del fatto fondamentale, dal quale

noi siamo partiti, che cio

premo, e

come

campo

materiali offertici dal testo sacro pos-

amici e congiunti pi intimi, infine tutti

dell'idolatria, nella quale

connazionali dal barbaro errore

supinamente giacevano. L'accertamento

di tale ve-

supremo interesse umano essa spiega la forza dimostrata dalla dottrina nel resistere a tentazioni ed attacchi, e spiega il trionfo finale anche
quando altri elementi meno nobili ed aspirazioni meno pure vennero a germo-

rit di

gliare nell'animo complesso del Profeta d'Arabia.

Se Maometto devi dai

modi dei primi anni, ci non ci deve sorprendere: Maometto fu uomo quanto
e come gli altri suoi contemporanei, fu membro di una societ ancora semiselvaggia, privo di qualsiasi vera coltura, e gmdato solo da istinti e da doti
naturali, fregiate da mal comprese e mal digerite dottiine religiose del Griudaismo e del Cristianesimo. Maometto divenne perci tanto pi facilmente
corruttibile, quando la fortuna alfine gli sorrise, e quando i risultati che
ottenne furono di grande lunga maggiori e pi maravdgliosi, che egli non
si fosse mai sognato nei primi anni, quando confidava alla inoglic Khadlgah
i primi dubbi sull'adorazione di pietre e di alberi.
Si pu credere con relativa sicurezza che la sincerit di Maometto fosse completa per quasi tutto
il periodo makkano, perch le idee che egli sostenne non gU fruttarono che
inenarrabili

quando

si

amarezze

e dolori, e

nessun profitto pot da esse

trasport nell'ambiente

di

Madnah,

egli

ritrarre.

oppose ben poca

stenza all'azione corruttrice della nuova posizione sociale, in particolar


poi quanrlo

erano

il

modo

grandi

frutto esclusivo della sua volont, della sua perseveranza, e

della sua superiorit morale, grandissima, su tutti, amici e nemici.


sti

resi-

primi passi furono accompagnati da trionfi inebbrianti, e dalla

dolcezza fatale del potere politico quasi illimitato, e quando sent che
risultati

Ma

elementi corruttori venne ad aggiungersi l'ultimo e pi fatale di

quetutti,

l'ebbrezza generata dall'ammirazione, dal culto quasi dei seguaci.


Il

deterioramento dello

qualiti'i

moraU
214.

fu

un evento schiettamente umano,

INTRODUZIONE

di cui la storia ci porge

non uno

ma

200, 201.

mille esempi

morire santo

pi facile

sulla croce o sul rogo, che morire santo sul trono

La

contro nemici spietati e perversi.

ma guadagn
rito

ha un
poi,

in forza: tutto

il

figura di

dopo una lotta titanica


Maometto perde in bellezza,

processo evolutivo che travers

interesse tutto particolare, perch forse nessun

ebbe una vita simile alla sua. Egli inizi

il

suo

spi-

uomo, n prima,

quando aveva
sincero predicatore, combattendo in nome
la carriera

come onesto e
d'una grande verit, non nel proprio

interesse materiale,

rale della societ nella quale viveva.

Mor infine

gi quaranta anni

il

ma

in quello

mo-

capo supremo assoluto

d'un impero teocratico e fondatore d'una religione militante, che pretendeva


al

dominio del mondo: ambedue

risultati

erano prodotti esclusivi della

sua forza morale ed intellettuale. Nella figura di Maometto abbiamo quindi


tutte le gradazioni evolutive dall'onesto entusiasta, povero, solitario, ignorato

da

potente despota orientale, che rende l'ultimo respiro nella pienezza

tutti, al

dei suoi trionfi politici e militari, e circondato dalle


attraenti d'un gineceo ben fornito.

dano della

non pu

fiine,

con tutto

non deve escludere

ci

pi o

meno

falso bagliore

mon-

bellezze

il

l'onesta sincerit dei primordi.

Ordinamento cronologico del Qur*an.


201.

Siccome con

temporaneamente

aggiungiamo

il

principio della missione incominciarono con-

le rivelazioni dei brani Qurnici,

per

alla storia della missione profetica di

comodo

degli studiosi

Maometto, mi appunto

InbUografico di alouiii tentativi fatti da orientalisti europei di classificare

cronologicamente

le

varie parti del Qur-n,

il

testo del quale

noto, ordinato arbitrariamente quale lo lasciarono

circa venti anni

Th. Nldeke.
n. Weil.

dopo

la

si

primi copisti

come
musulmani

trova,

morte del Profeta.

Gescliichte (h

Qurns, pag.

ix.

Ilislorische-hritiscie Einleitung in

den Koran, 2

Ediz. Leipzig, 1878, pa-

gine 64-91.

Muhammed, voi. II, pagg. 25-29.


W. Muir.
The Life of Mahomet, II, pagg. 318-320.
W. Muir. Tie Corn. London, 1878, pag. 43.
T. P. Hughes. A dictionary of Islam, IL Ed. London,
Hirschfeld.
New ResearcJies, pagg. 143-145.
H.

Grimme.

1896, pagg. 493-515.

I tentati-vT. del

sura

Muir variano molto da

quelli

degli

altri,

perch alla

vengono premesse ben diciotto altre, sostenendo cio con buone


ragioni, che le prime sur e debbano essere quelle pi schiettamente poetiche
e subbiettive, e precedere le altre di argomento dottrinario e dogmatico. Di
xcvi,

915.

INTRODUZIONE

S 901.

diamo qui

tutti questi tentativi

primo

comodo

appresso, per

in

degli studiosi,

il

e l'ultimo.

Th. Nhleke.

Geschichte d. Qurns, pag.

ix.

Pn"moi)enofZo;96,

Suro Makkane.

74, 111, 106, 108, 104, 107, 102,

105, 92, 90, 94, 93, 97, 86, 91, 80, 68, 87, 95, 103, 85. 73, 101, 99, 82, 81,
100, 79, 77, 78, 88, 89, 75, 83, 69, 51,

53, 84.

113, 114,

1.

Secotido periodo: 54,

18.

12, 40, 28, 39, 29, 31, 42,

14,

Sure Madinesi:

Hartwig Hirschfeld,
arni Kcegesis

of

periodo: 32, 41, 45, 16, 30,

Terjsro

10, 34, 35,

46, 6,

7,

13.

98, 64, 62, 8, 47, 3, 61, 57, 4, 65, 59, 33, 63,

2,

HO,

24, 58, 22. 48, 66, 60,

112, 109,

55,

37, 71, 76, 44, 50, 20, 26, 15, 19, 38,

36, 43, 72, 67, 23, 21, 25, 17, 27,


11,

56, 70,

52,

49, 9, 5.

Ph. D., M. R.

S.

.\.

New

Researches into the Composition

the Qoran. .\siatic Monographs, voi.

Rovai Asiatic Society, Lon-

III.

don, 1902.

Rivelazioni Makkane.
n. Le
228;

rivelazioni confermatrici

I.

Prima

proclatnazione

1-5.

xcvi,

Lxxxvn; Lxvm, 1-33; cxn; lxix, 40-52; xxvi, 221-

29-49; lxxiv, 1-30, 35-55; Lxxm, 1-14; lxxti; xciv;

Lii,

15-26; Lra, 1-18, 24-62; xcm, 1-8;

Lxxix,

civ;

cix.

6-19; cxi

xcvi,

HI. Le rivelazioni decla

materie: lxxxi; Lxxxn; Lxxxrv; xcix; lxxx; lxxxvi; lxxt; lxxxih; Lxxxvin; lxxix,
1-14; Lxxvn; Lxxvm;

i.vi;

cvm;

lh, 1-28; lxx; c; ci; evi; cvn;

cn; xcvii; xcvni; lxxxix; lxxh; lxxxv, 1-8, 12-22; cui; xcv.

narrative: Lxvin, 34-52

xxTin; XV

li;

72-109; xxm, 23-52;


V. Le rivelazioni

xxxn;

cxn;

i.x\Ti;

xlvi,

20-35;
lxxix,

descrittive:

xxv, 1-63;

v,

xl,

xi; xxxiv;
1-6,

Le

rivelazioni

xxvn, 1-59

xxxvni;

xxxvii; xliv;
;

xcn; xci; cv

vn,

1-27,

23-38, 109-120; n, 200-210;

xvi,

xli; xxxv

1-115; xLra, 1-24;

xm; cxm

xi.v

158-162; xxix, 43-69; xvn, 87-102;

VI. Le rivelazioni legidative:


>Ti,

28-56; xxix, 1-12;

vi,

xi,vi,

74-91

vi,

xi,n;

27-46; lxxi; lv; l:

xxm, 1-22, 53-118;

57

13-42

24, 57; xxix,

1-57, 58-71; xxxi, 1-10, 19-34; xxxvi; xxvn, 60-95; xxx; xxxix

X,

11-18;

103-111; i.xxm, 15-19;

13, 62-71; Xl, 7-23, 58-85; n,

1-220; liv

xvin; xn; xix; xLin, 25-89; xxi; xiv; xx

155, 186-205; xvn, 1-8,


X,

xxvi,

xc;

IV.

1-45, 46-73; xcin, 9-11;

1-19; xvn, 9-86;

vi,

vi,

xx, 1

92-117

xxv, 64-72; xxxi,

152-165;

ix,

129-130

LXXXV, 9-11.

Rivelazioni Madinesi.
n,

ii,

l-19,a,

19,h-37, 38-58, 59;

v,

71-88

60-97, 98-115, 116-147, 163-184, 211-223, 244-268, 269-281; vm, 1-41 (dopo

Badrj, 42-76:

Lvn;

VII,

ra,

1-29,

30-75, 76-90; xLvn:

174-185; lxx; lxi; lxh;

72, 73-86 (dopo Ul^ud);

ii,

xvi,

ni,

116-128

148-157, 87-95;

216.

91-113

(?);

v,

(?),

lxiv; iv,

114-137, 139-200
1-45, 126-129, 46-

56-63; n. 282-284;

iv,

96-105

INTRODUZIONE.

a.

(4.

106-125, 130-138

l.),

H.); n, 224-243

a.

78;

39-44

V,

H.); Lx; ex;

a.

H.),

ii,

140-145, 140-151, 152-175;

ix,

j.viii:

18-28;

xi.viii,

23 27, 38-73;

xxii,
ri,

14-61

6;

(5.

H.j,

72-

185-196,a, 196,1>199

xLvin,

1-17;

18-22, 45-55, 64-70, 89-104, 105-108

ix,

74-94 (10.
5-7,

1-4,

v,

vi,

(?);

(8.

117-151

(?);

xi.viii,

29;

(?).

Interpolate o incerte: u,

19-23;

ni.

138; xxxm, 40;

xi.vii,

2;

101(?).

73(?),

V,

201, 202.

xxxm

a.

(6.

120-128, 95-119, 1-12, 36-37, 13-22, 28-35; vn, 156-172;

Lxxm, 20(?); lxxiv, 31-34

lAi,

(?),

285-286;

xlix (9. a. H.);

15-17, 109-120,

8-14,

139

lxv; xxtv; lxvi; lxiii

H.);

a.

(7.

a.

(?);

(?),

(5

Data tradizionale della prima Rivelazione (610 a. . V.).


Siccome la piiina data sicura nella biogralia di Maometto
202.
rainio della sua fuga a Madlnah, per fissare l'epoca in cui, secondo la tra-

dizione, ebbe principio la missione profetica, occorrerebbe sapere quanti anni

predicasse
essere

ma

iii

Makkali prima della Fuga. L'et del Profeta potrebbe anche

un termine

di

paragone per controllare

risultati di siffatti calcoli,

purtroppo tanto suUa durata della propaganda in Makkah, quanto


di

l'et

Maometto

al principio della missione e nel giorno della morte, re-

gna molta incertezza anche

nelle fonti pi antiche.

La data

non potr mai essere determinata con sicurezza, perch


per

il

passetto si

aggiungere che

basano su supposizioni e non su

l'errore, del

della missione,

tutti

calcoli fatti

fatti concreti.

Devesi per

quale sono passibili tutte le cronologie

esistenti,

non pu al massimo superare lo spazio di tre anni, perch questi sono


estremi fra

sul-

punti

quali divergono le fonti migliori sul principio tradizionale della

predicazione islamica. Tale incertezza ben da deplorarsi,

ma

d'altronde la

una data ha soltanto un valore relativo, vale a dire in quanto


pu servire a classificare un evento rispetto ad altri contemporanei. Nel caso
presente, nel quale la missione di Maometto un fatto isolato in nessun rapporto diretto e necessario con altri, l'errore di due o tre anni cosa di poca
importanza. ben diverso il caso quando avremo ad esaminare la storia delle
conquiste, nella quale errori cronologici hanno generato deplorevoli ed ineprecisione di

stricabili confusioni.

Si abbia infine presente

che mentre

musubnani, in conformit

alle

loro credenze religiose vogliono che la missione profetica abbia a^oito principio in

un

una situazione ben


Maometto come il risultato

giorno determinato, noi ci troviamo in

e consideriamo la missione profetica di

dA'ii-sa

di

una

evoluzione morale interna del Profeta, che abbraccia tutta la sua gioxnezza
e l'et virile.
sterile e

Da

questo punto di vista voler precisare un giorno, lavoro

vano, perch forse in questo caso cercare una cosa che non ha

217.

C*

INTRODUZIONE

S 202-204.

Maometto non divonae profeta in un giorno solo. Coiimnqiie


sia, qui in appresso diamo in succinto le notizie fornite dalla tradizione sulla
ilata del jinncipio tradizionale della missione e da esse sar facile inferire
che i fatti, ai quali allude la tradizione appartengono ad un periodo compreso
mai

fra

esistih^:

il

tJlO e

612

il

con

. V. Voler precisare meglio,

a.

notizie insuffi-

le

che abl)iamo, significherebbe cadere in un certo errore, perch ci mancano assolutamente* basi sicure, sulle quali fare i nostri calcoli con vera precisione. Vi fu un giorno in cui Maometto manifest per la prima volta i suoi
cienti

pensieri, nella

forma

hanno voluto

dizionisti

ed forse questa la data che

di " livelazioni
fissare,

ma

momento

indubitato che questo

tra-

storico

deve essere stato preceduto da una lunga preparazione, sepolta gelosamente


da Maometto nelle pi
203.

tenebre dell'oblio.

fitte

Le notizie

cronologiche fornite dalle fonti sono di varie specie,

che noi riassmniamo qui appresso sotto

Et

1.

vari capi:

Maometto quando comunic

di

moglie Ivhadlgah la prima

alla

rivelazione: 40 anni (Hisara, pag. 150); 40 o 43 anni (Tabari,

pagg. 1139,

I,

1141, 1245-1248);

Durata

2.

propaganda

della

10, 13 e 15 anni; Tabari,

buiti

316

pagg. 1245-1248;

I,

a abu Qays Sirmah (Tabari,

Athii-, II, pag.

Hagar,

II,

b.

I,

Humiuz

pag.

I,

1247,

specialmente
lin.

Qutaybah, pag.

principio della missione


b.

cfr.

di fuggire a Madliah

il

Him

8;

pag. 316, 317, 366; Halab,

pag. 486, n. 8533

Epoca del

3.

AbrawTz

83: Khamis,

Makkah prima

in

versi attri-

pag. 350;

pag. 304,

I,

6;

Lia.

75).

20 anno del regno di Kisra

Anusirwn, re della Persia, e mentre lyas

b.

Qablsah

al-Tai era 'amil, o rappresenta.nte dei Persiani presso gli Arabi nomadi

Hirah (Athlr,
la

II,

pag. 34; Khamis,

I,

pag. 316, Un. 22);

41

il

in

anno dopo

Spedizione dell'Elefante; 15 anni dopo la ricostruzione della Ka*l)ah (Kha-

mis, pag. 316);

La missione incominci
Ramadan; il 24 Ramadan;
4.

il

27 Ra^ab

Ramadn

il

lunedi

(Tabari,

I,

42, dal quale

si

17

Rabf

I,

pagg. 1141-1143; Athir,


I,

Ramadan;

lunedi 8 Rabi'

sogni incominciarono nel

pagg. 316-317, 317-318; Halab,


vxn,

I;

10
di

II,

il

pagg. 32-33; Khamis,

pag. 321-322). V' poi anche

vorrebbe dedurre che

Ramadan;
Ragab il

e la prima rivelazione nel

il

I,

versetto

principio della missione avesse

V' poi una tradizione tramandata da

Maometto, prima

mese

nel

luogo nello stesso giorno della battaglia di Badr, ossia


Khaldnn. U, App. 6; Athir, II, pagg. 32-33; Tabari,
204.

il

il

I,

17

Ramadn

(cfr.

1142-1143).

al-fta'ln

secondo

la quale

prima rivelazione, avrebbe avuto rapporti intirai


(qurina) con l'angelo Asrfil per tre anni, sentiva cio il suo rumore (yadi avere la

218

INTRODUZIONK

siuii'u

hissahu) ma non vedeva

Dopo

tre

pag.

.'U9,

204, 206.

(w a la yara akhsahu).

la sua persona

anni venne l'angelo Gabriele (Tabari,


1; lialab,

1.

pag. 330,

I,

pag. 1249; Khamls,

I,

26 e segg.; pag. 319,

1.

1.

2-9

voci di \dventi senza veder nessuno per ben

ma

luci misteriose

prima

sentisse

5 anni poi per altri 7 anni vedesse


;

senza distinguere persone, in tutto un periodo di 22 anni

di incominciare la irdssione. Halab,

pag.

T,

3.53,

lin.

Da

8 e segg.).

Maometto avesse per

queste tradizioni venuta poi quella che

tre

anni rap-

con l'angelo Asrafll, poi dieci anni con l'angelo Gabriele in Makkah,

porti

ed altrettanti con

una

aggiunge poi

Maometto

dalla stessa fonte, al-8a'bi, che anche prima di questo periodo

I,

medesimo

il

Madlnah. Questa simmetria nei numeri

in

passione degli orientali, alla

quale

si

abbandonano anche a dispetto

della

verit pi evidente. Tabari cita tre autorit che suddividono in questo

modo

gli anni della ixdssione profetica di Maometto (Tabari,

anche

Hisam, pag. 155 e

205.

un valore

voi. Il, pag.

Tutt

1249-1250;

makkana, possiamo riassumere

il

cfr.

155).

precedente hanno

nel paragrafo

danno no-

in vari casi le stesse autorit

Senza entrare nell'esame juinuzioso

contradittorie.

tizie

le tradizioni riunite

molto limitato

storico

I,

50; scolia alla pag.

cronologia

della

problema nei seguenti punti fondamentali

sui dati dei quali v' concordia fra le fonti migliori.


1.

Che per

trine in segreto

tre

anni Maometto rivelasse

agli mtimi, e che alla fine

suoi pensieri e le sue dot-

anni incominciasse la

dei tre

propaganda pubblica.

Che nel quinto anno, ossia due anni dopo il principio della propaganda pubbUca avesse luogo l'emigrazione in Abissinia.
3. Che do2)o l'emigrazione in Abissinia vi fosse il Bando dei Hasmiiti
2.

che dur dai due ai tre anni.

Dopo ternnato

4.

abu Tlib

Da
biamo
i

e tre anni

prima della Fuga, morissero

Khadigah.

una sicurezza relativamente riconosciuta dob-

questi quattro dati di

concludere

due del

quale

Bando

il

bisogna

sommando

che
tre del

aggiungere

abbiamo un minimo

tempo trascorso

il

cinque anni dal

di

fra la

un
fuga

e 2

capo,

undici
in

con

armi,

al

Abissinia e

bando alla morte


di abu TaUb, due periodi che forse non possono, sommati insieme, ammontare a meno di un anno. Abbiamo cos un minimo di dodici anni anteriori
il

al

principio del bando, e l'altro periodo

622

E. V.

a.

Rimane

siano o

V.,

che metterebbe

incerto

non siano

se

tradizionista antico e

computo;

degno di

fede,

fine

principio

tradizione

la

inclusi nel

il

fra la

dei

della

tre

missione nel

610

a.

anni passati con Asrfil

l'autorit

mi sospinge ad
319.

del

di al-Sa'bi [f 105 a. H.],

accettare la leggenda di

INTRODUZIONE

205-207.

suo vero significato) e siccome

Asrafil (con opportuna interpretazione del

sarebbe contrario a
parrel)bo che

quale

dodici anni della

parlato poc'anzi e in questo

vera missione, della

modo avremmo un
ha

il

totale gene-

vantaggio di lasciare

in

vagamente ad

triennio di Asrfll quello nel quale IMaometto cominci

avere allucinazioni, che turbavano la quiete interna del suo animo.

guente periodo

amii) con Grabriele

(^2-3

nel quale

quello

le

si

ritiene ispirato.

della lotta aperta con

concetti generali

mondo

ho ritenuto

ili

poca importanza

il

ho lasciato ad

coordinamento cronoessi l'ordine nel

ha messi ibn Hisam nella sua biografia del Profeta, bench

eie evidenti di confusioni e di fusioni di notizie

Nota

1.

uomo

antico fino alla Fuga. Attenendomi a questi

logico di molti episodi tradizionali ed


li

si

rimanente periodo (circa un decennio) quello

Il
il

Il se-

sue idee

precisano e dallo stato passivo di allucinato passa a quello attivo di

che

mi

l'ivelaziono,

di cui sopra, perch la carriera pi-otetica

le tradizioni,

a tutte

prima

della

Makkah pu essere giudicata lunga dieci, o tredici, o (quina seconda ilei momento in cui ne mettiamo il primo principio.

Maometto

dici anni,
Il

ixi

accettate

15 anni. Questa sistemazione cronologica,

l'att^endibilita

di

potesse anteporla

si

al)l.)iano

rale di

le versioii

iuttt

Sulla cronologia anteriore alla

Fuga

quale

vi siano trac-

(').

bene leggere quello che dice lo Sprenger


le ragioni, n le conclusioni alle quali

pagg. 349-3B4), bench non sa possibile accettare n tutte


arriva: queste ultime del resto sono poco chiare e precise.

(I,

La prima Rivelazione (610 a. . V.?).


Abbondano nelle fonti notizie immaginarie su eventi
206.
abbiamo gi
dinari, che preannunziavano la missione di Maometto
nato altrove alla famosa apertura del ventre di Maometto per opera

esseri misteriosi,

nel deserto.
si

mentre

egli

fanciullo ancora,

si

Vi sono poi altre leggende, secondo


pi remote,

ritirava nelle valli

o nei

straor-

accendi

due

trovava presso la nutrici^

le quali,

cespugli pi

quando Maometto

fitti

per soddisfare

omaggio e lo salutavano
pagg. 1143-1144; Him, pag. 151; Athir,

alcuni bisogni, le pietre e gli alberi gli facevano

come Profeta

di

Dio (Tabari,

n, pag. 33; Halab,


207.
e

immaginaria

I,

I.

pag. 302).

Tralasciamo parimenti come materia puramente leggendaria


la descrizione dei

comparsa del Profeta di Dio, e


loghi e di sapienti
tale

gine

argomento

portenti,

che annunziarono al

mondo

la

numerose profezie di indovini, di astroqui accludiamo una nota dei passi di autori, nei quali

trattato

le

con maggiore o minore ampiezza (Tabari,

I,

pa-

1144-1145, voce che esce dal ventre aperto di una vittima sagrificata

220.

INTRODUZIONE

agli idoli; Hisain, pagg.

133-134,

pagg. 249-302; Khamis,


Nota

1.

al-Nubuwwah

208.

Maometto,

state scritte

La

tradizione

pagg. 33-34,

id.;

Halab,

I,

(').

numerose opere con

pi antica,

forse quella conservata


'A-isah, per

al-Zuhri (se possiamo fidarci dell'

ebbe principio con

come

II,

titolo solito di

il

Da

i 1

Hagi, III, pagg. 236-237, no. 5128-5130).

tramandata da

stata

Athlr,

pagg. 322, 323-324)

I,

Su questo soggetto sono


(cfr.

id.

207, 208.

sul

principio

da Tabari

nad

!).

La

pagg. 1147-1148), e che

(I,

'Urwah

ti'amite di

il

missione di

della

Zubayr, e di

b. al

missione profetica di Maometto

ripetersi frequente di sogni veraci, che gli

il

apparivano

(falaq al-subh), e con un amore appassionato per la solitudine. Egli soleva ritirarsi in una grotta del monte
Hira (') per il tahannuth (^), dimorando\ parecchi giorni e notti di seguito, n ritornava in famiglia, se non per riprendere provviste poi ritiravasi
nuovamente nel suo eremo. Qui gU venne un giorno il Vero e gli disse
"
Muhammad, tu sei il Profeta di Dio! . Maometto, che dormiva si alz
sulle ginocchia e cominci a tremare, poi corse presso alla moglie Khadigah
chiarore incerto

il

dell' all)a

gridando:

"zammaluni! zammaluni!,,

rimase con

lei,

il

O Muhammad,

tu

sei

il

suo spavento, che per poco non

si

Profeta di Dio!

sono

(jribrl,

tu sei

Maometto rimase
proclamare

...

il

e aggiunse:

gli ispir la forza

Iqra

del

Qur'an

Proclama

il

nome

e le raccont

non conosceva
quanto

gli

Maometto

male,

dandogli ora una prova


cani cosa
quello

il

si

ura

xcvi (^

il

tuo Signore

il

ha insegnato

corse presso alla moglie

palese

della

gli

avrebbe mai fatto del

sua misericordia.

Khadlgah

Waraqah b. Nawfal b. Asad, e gli


fece venire anche Maometto e lo costrinse a naiTare a
che aveva \sto e udito. Waraqah approv tutto e dichiar

corse quindi presso

che era

posso

era avvenuto: essa lo incoraggi, e lo

ad essere di buon animo, perch Dio non

Waraqah

Non

(*).

ha creato ogni cosa

l'uso della penna, che

esort

narr

"

gli rivel quindi la s

del tuo Signore, che

ha insegnato

colui che

all'uomo, quello che egli

Khadigah

(Proclama!)

fare e rispose

che ha creato l'uomo con sangue coagulato: proclama!


pi benefico

voluta per apprendere quello che Dio

aveva da dire e da insegnare. L'angelo


:

"

Muhammad

'

Allora l'angelo lo prese tre volte nelle braccia e lo strinse

gli

''

monte Hira. Per

gett dalla rupe del

non sapendo che cosa

incerto,

che alfine

cosi forte,

Profeta di Dio

nuovo

Questa volta tale

calmarlo comparve allora colui che lo chiamava e gli disse


io

copritemi!) e

(copritemi!

finch l'impressione di spavento gli era passata. Poi di

ud la voce: "
fu

(^)

il

suo dotto cugino

Nmus

(^\

gi comparso

ad essere di buon animo,

gU

una volta a Mos

esort

Maometto

predisse l'espulsione dal proprio paese e

221.

il

INTKOiUZIONK

o(^.
5i

trionfo finale Tabari.

pagg.
32-2.

KJjanns,

4-():

pagg.

I,

147-1 14S; AtliTr,

pagg. 317-318: Halab,

I.

IT,

pagg. 34-35; Bukhari,

I,

pagg.

31.-)-31G,

I,

310, 321,

323, 324.

Ni>TA 1. Lo Sprenger crede che il monte Hira fosse una dimora estiva per quei cittadini di
freschi giardini di Tii-f o le valli ubertose
Makkah, che non erano abbastanza ricchi per visitare
di Qur. 11 monte discosto da Makkah circa un'ora di viaggio e sorge a mano manca del cammino, che conduce alla valle di Mina. Nel monte mostrasi oggi una grotta, nella quale Maometto soleva abitare con la famiglia (Sprenger, I, pag. 296). La supposizione dello Sprenger ha, io temo, ben poco
valore storico; la menzione del monte Hira, il misterioso ritiro di Maometto sul monte e tutta la
scena dell'ispirazione in mezzo ai precipizi, debbono considerarsi piuttosto un tentativo musulmano di
attribuire a Maometto un'esperienza analoga a quella avuta da Mos sul monte Sinai (Esodo, xix e
xxiv). Ritengo anzi che tutta la favola della dimora sul monte Hira, sia, mutatis mutandis, una versione musulmana dell'episodio biblico. I musulmani ritennero ohe senza un monte la storia della prima
rivelazione non era verosimile. Maometto non poteva essere dammeno di Mos nemmeno sotto questo
i

rapporto.

tahannuth stata gi menzionata altrove, a proposito della parola


Hisiim (pag. 151) traduce il termine con tabarrur, ossia esercizio di devozione, e Bukhari (ed. Krehl, 1. e.) con ta'abbud ossia adorazione di Dio, che durava per un certo
numero di notti. Gli scrittori orientali si sono dati molta pena per appurare in che cosa consistesse
questo culto e secondo quale rito Maometto facesse le sue devozioni, se fosse il rito Abramico od altro
(cfr. Halab, I, pag. 321, lin. 11); alcuni suppongono che questo ritiro, o tahannuth, fosse un periodo
di contemplazione e di concentrazione religioso, tafakkur (cfr. ibid. lin. 6). Che invece di tahannuth
si possa pronunciare tahannuf, confondendo f con th (come dice ibn Hisam possibile in
arabo), non credo possa avere alcuna importanza per chiarire questa parola oscura usata dalla tradizione.
L'espressione tahannuf potrebbe avere qualche interesse per noi, soltanto se fosse possibile connetterla
con la parola misti-riosa hanf (cfr. Introd. ,^ 179, nota 1), ma probabile che il Hirschfeld {New ItesearcAes ecc. pag. 19, nota) abliia scoperta la vera origine della parola nelle preghiere dette teliinnoth
dagli Ebrei (cfr. anche Lyall, JRAS. 1903, pag. 780). probabile quindi, che la parola tahannuth
sia un'espressione di origine molta pi moderna, bench non si possa escludere che anche ai tempi di
Maometto in Makkah l'espressione fosse conosciuta, e venisse presa come definizione dell'atto di ritirarsi
nelle solitudini a pregare. Io ho l'impressione, che debba es.sere una parola entrata nel testo della
tTadizi'>ne dopo la morte di Maometto, all'epoca della formazione delle leggende sulla origine della
missione di Maometto, ossia verso la seconda met del I secolo della Higrah. I tradizionisti posteriori
Nota
hanTf (cfr.

2.

La

parola

^ l^K nota

1).

amarono dare un sapore

di autenticit alle loro fiabe introducendo in esse parole strane di significato

poco chiaro, che avessero un suono arcaico e misterioso

(cfr.

quello che dice giustamente lo Sprenger

1,

pag. 3S0 e segg.).

Nota

ti.

zammalni

L'espressione

tradisce l'origine poco sicura della tradizione, perch

entrata nel corpo di essa, per ispirazione del versetto


(Qur. Lxxiii,

Nota

4.

pag. &4) stato

predica

Ya aj'vuha al-muzammil

o tu velato!

1).

il

Per

le

iqr le opinioni variano: NOldeke {Geschichte d. QurSns,


primo a mettere in disparte la prima erronea traduzione di leggi ; egli tradusse:
varie versioni (argomento estraneo al nostro scopo) vedi 0. Pautz (Muiarnvied'n

Sull'espre.ssione oscura

Offenbaruny, pag. 18, nota 1). Nemmeno i musulmani hanno capito il vero senso della parola iqrTi e ci dimostrato dalla tradizione che rappresenta l'angelo Gabriele con un foglio di seta
scritta, il quale tenta indurre Maometto a leggere (v. in seguito).

Lehre

d.

Nota

La

sur a rivelata, e rimarr sempre insolunon sono d'accordo ed autorit di pari valore danno notizie in contradizione
fra loro fTabari, I,' pag. 1148: prima xcvi, .seconda lxviii 1-6, terza Lxxrv 1-2, quarta xeni 12; Tabari, I, pag. 116.-5: prima l.xxiv 1-2. L'argomento trattato a lungo da Halab, 1, pag. !39, lin. 3 e
bile. I

aegg.;

|Nig. H6I,

Nota
vc(io<

5.

musulmani

fi.

lin.

greco, vedi

questione quale sia stata la prima

stessi

23 e segg.

Per
le

la

i.

parola

osservazioni

Namiis

Namus

al-akbar, che alcuni farebbero derivare dal


(ZDMG. voi. XII, pag. 701-702, nota 3),
apparenza greco, proviene invece dalla forma fa'ul della radice
o

concludenti del Fleisoher

ove dimostra che il termine in


namasa e che ha il significato ' il confidente di alcuno, al quale rivela .segreti e del quale conosce
t* intima struttura dell'animo. Contro
questa opinione si esprime lo Sprenger (ZDMG. voi. XIIT,
pag. 090-701; ifr. Pautz, op cit. p. 21).
i

222.

INTRODUZIONE

209, 210.

aweMaometto stesso la narr aDa sua


moglie prediletta 'A"isah. HiSam (pagg. 151-154), ha una versione meno antica, che risalo a 'Umayr b. 'Umayr b. Qatadah al-Laythi, e la quale consta
209.

la versione pi

antica del grande

quale, secondo la tradizione,

ninieiito,

soltanto

Tale in succinto

una parafrasi

(li

diluita della tradizione precedente,

di particolari oziosi e di palesa invenzione posteriore, per

del Qfur-n scritte su un jianno

come per indurlo a leggere


I,

pag. 328,

210.
ticolari

lin.

le

parole

anche Tabari,

I,

pagg. 1149-1152; Halab,

8).

In

questa seconda versione troviamo aggiunti

costume presso

era

esempio

che l'angelo mostra a Maometto,

di seta,

(cfr.

con l'aggiunta

Qurays

talvolta

di ritirarsi

seguenti par-

nelle

solitudini

Makkah, e si fatto esercizio religioso soleva chiamarsi t a h a n n u th.


Maometto aveva adottato questa consuetudine, e soleva ogni anno passare
con la famiglia il mese di Ramadan nella solitudine alpestre del monte Hira.
vicino a

Talvolta errava solo per

le valli

intorno a

Makkah

che la famiglia se ne allarmava. Durante


soccorsi ai poveri,

tardava tanto a ritornare

dimora

la

che venivano a vederlo, e quando

prima di rientrare nella sua casa

di

Makkah, faceva

monte

sul
ei'a

distribuiva

passato

sette volte

il

il

mese,

giro della

Ka'bah.

L'incontro di Maometto con


ticolari e l'angelo gli presenta

l'angelo

un panno

con maggiori par-

descritto

di seta coperto di scritture, invi-

tandolo a leggere. Poi siamo informati che tutto ci era un sogno e che

Maometto
la

stossa

Dio ed

uomo

destatosi alfine, uscisse dalla grotta sui fianchi del

voce dal cielo che

io

sono G-abriele

alato,

,, ,

gli ripeteva:

Maometto

"

Muhammad

monte

tu sei

il

e udisse

Profeta di

alz la testa e vide la figura di

piedi del quale toccavano l'orizzonte.

Il

un

Profeta fu cosi affa-

scinato e turljato dal portento, che rimase con lo sguardo fisso al cielo senza

muoversi, e alfine Khadlgah, allarmata

mand uomini a

cercarlo.

Maometto

non si mosse finch l'angelo non fu scomparso e allora soltanto fece ritorno
a casa, perch gli uomini di Khadlgah non erano riusciti a trovarlo. Giunto
presso alla moglie, le si gett nel grembo, e le narr ogni cosa, quando essa
1 interrog sulle ragioni della prolungata assenza. Terminato il mese di
-

contemplazione sul monte, Maometto ritorn con la famiglia a ]\Iakkah e

prima di rientrare nella propria dimora, secondo


sette volte

Waraqah

il

la solita consuetudine, fece

giro della Ka'bah, ^Mentre stava per rientrare in casa, incontr

domand che cosa gli era accaduto. Maometto gli narr ogni cosa e Waraqah lo incoraggi a proseguire. " Tu sei
il Profeta di questa
nazione gli disse "... Ti chiameranno un giorno
mentitore, ti maltratteranno, ti esilieranno e ti faranno la gueiTa
(^). Dopo
b.

Xawfal,

il

quale gli

,.

223.

INTR0i>UZ10NE

210-218.

queste jiarolo gli diede un bacio in fronte e lo lasci andare (labari,

pa-

I,

gine 1151-1132: Hisam, pagg. 151-154).


Nota

Queste

1.

Waraqah

parole di

crixtidtio

hanno

l'aria di essere imitate

da quelle famose

disse agli Apostoli nel definire la loro missione alle genti (Matteo, X, 22-23).

che Ges

211.

Esistono anche altre tradizioni sul primo incontro fra Mao-

minore sfoggio

inette e l'angelo Gabriele, e con

Profeta errava per

monte Hira assorto

il

di

Mentre

particolari.

il

in pensieri devoti, alla fine del suo

periodo di ritiro e di contemplazione, penetr per caso nel fondo di una valle

all'improvWso ud una voce che lo chiamava: guard a

ma non

ilavant e di dietro,

dritta,

sinistra,

vide nulla. Allora alz lo sguardo sopra alla

uno che siedeva sopra un trono, sospeso fra cielo e terra Maometto fu preso da un grande spavento, fugg e si imbatte nella moglie Khadgah: Datjithiruni ^ copritemi! _ grid e non ebbe pace se non quando
allora gli fu
lo ebbero coperto e gli ebbero versato indosso acqua gelata
testa e vide

rivelata

la

perto

sura

nv,

ayyuh

j^a

1.

1-mudaththir

(Tradizione che rimonta a (rabir

abu Kathir; Tabari,


pag. 319; Halab,

I,

h.

"

il

Co-

'Abdallah, abu Salamah, ibn

1153-1154; Athr,

pagg.

ecc.

II,

pag.

35; Khamis,

I,

pag. 338).

I,

Nota 1.
certamente una tradizione inventata per spiegare il versetto del Quran, che si pretende fosse rivelato per il primo (cfr. anche 217, gli stessi dettagli per la fine della fatrah).

Secondo

212.

come

un'altra tradizione invece dei tre abbracci successivi


l'angelo Gabriele

narrato precedentemente,

Maometto,

in tre giorni consecutivi,

domenica, e infine comunicandogU


seguente. Allo stesso
la

la

incominciando

risalah

tempo gU insegn

preghiera (al-salat),

sura

la

xcvi

present tre volte

si
il

sabato, ritornando la

o messaggio di Dio nel luned

lavacri o le abluzioni (a 1-w u d


(Tabari,

pag.

I,

1154; Athr,

u),

II,

cfr. pi avanti al 219 e nota 1).


pag. 35; Khamis, I, pag. 317
Esistono anche altre ver.sioni ('), le quaU non meritano di essere
213.
;

notate e descritte a lungo, perch

si

perdono nel maraviglioso

1154-1155; autorit: abu DzaiT al-Ghifari, 'Urwah

'Umar. Due
dieci,

greve. Poi gli squarciano


cuore, ecc.

Nota

la solita

Sulle

I,

pagg.

al-Zu1)ayr e suo figlio

pesano Maometto successivamente con uno, con

esseri misteriosi

con cento e con mille

b.

(Taliari,

altri

il

leggenda

uomini, ed ogni volta Maometto risulta pi

petto,
in

ne estraggono

una

il

cuore, aprono anche

il

delle suo cento forme) vedi 128.