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lunedì 1 ottobre 2007

SPETTACOLI

DOPO 23 ANNI

| La storica sala riapre i battenti con una serata a inviti omaggiando De Filippo
con "Antologia da La Tempesta"

Eduardo "inaugura" il San Ferdinando


DIEGO PAURA
NAPOLI. Il teatro San Ferdinando riapre i battenti.

L'ARTISTA STASERA ALLA GALLERIA TOLEDO

Lo farà stasera, dopo il lungo restauro, nel corso di una serata d'eccezione alla
quale prenderanno parte Luca De Filippo, con il sindaco Rosa Russo Iervolino, il
presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il presidente della
Provincia Riccardo Di Palma che daranno il benvenuto al pubblico di invitati alla
serata. Una serata d'eccezione per salutare il San Ferdinando che Eduardo comprò
dopo la guerra, ricostruendolo e inaugurandolo nel gennaio del 1954. Chiusa dal
1984, la storica sala teatrale di Eduardo De Filippo, donata al Comune, dopo i
lunghi lavori di restauro riapre le sue porte al pubblico, agli artisti e alla
città. «Sono felice, emozionato. Questo teatro è una di quelle cose che a Napoli
per anni si dispera di realizzare e poi si riesce a fare. Non sono miracoli, ma il
frutto del superamento di infinite fatiche e ostacoli», ha dichiarato la scorsa
settimana il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso dell'ultima
visita in città. Questa sala, che ritorna oggi a far parte del sistema teatrale
della città, rivivrà affiancata al Teatro Mercadante, Stabile di Napoli ma avrà
una sua stagione solo a partire dal 2009,

La concomitanza con Peter Brook non piace all'associazione "Alf Laifa"


NAPOLI.

Teatro San Ferdinando. L'esterno della sala durante l'inaugurazione della scorsa
settimana con il presidente Napolitano

come ha anticipato Roberta Carlotto, direttrice del Mercadante. Nel frattempo, dal
10 al 13, ospiterà alcuni laboratori teatrali legati al Prologo del "Teatro
Festival Italia". Una riapertura quella del San Ferdinando che, idealmente
omaggiando l'idea eduardiana dell'importanza civile del teatro, si po-

STASERA L'ESIBIZIONE DEL CANTANTE-CHITARRISTA A PIAZZA MERCATO

Mario Maglione al "Premio Masaniello"


NAPOLI.

Sarà Mario Maglione (nella foto) il grande protagonista in piazza Mercato della
seconda serata organizzata nell'ambito della seconda edizione del "Premio
Masaniello". Il popolare cantantechitarrista, presentato da Lorenza Licenziati,
condurrà il pubblico in un viaggio nel mondo delle celebri melodie partenopee. Col
"Premio Masaniello", giunto alla sua seconda edizione, s'intende premiare quei
napoletani, che offrendo esempio di laboriosità, di operosità, attivismo, danno il
meglio di sé nei più svariati settori della vita sociale esaltando quelli che sono
i valori di una napoletanità positiva. Ieri, con il concerto finale di Peppino di
Capri, sono intervenuti - e premiati - Andrea Ballabio,
direttore dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina, Ottavio Lucarelli,
presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, Raffaele Calace e Pietro
Colantuono, per l'artigianato, don Matteo Coppola per la lingua napoletana,
Giuseppe Forte per il commercio di preziosi, Aldo Masella, per la regia, Raffaele
Pisani, per la poesia, Yamilia Rumayor per la lirica e Tommaso Wenner per
l'archeologia. L'iniziativa, organizzata dall'Associazione Informazione Giovani
Europa, gode quest'anno dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica nonchè
del patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Napoli e della II
Municipaltà del Comune di Napoli.

ANDREA PISATURO

ne anche come occasione per la rivalutazione e la rinascita del popolare quartiere


che ospita il teatro. Tra i molti ospiti annunciate le presenze di Angela Pagano,
Marina Confalone, Anna Bonaiuto, Renato Carpentieri, Mariano Rigillo, Pappi
Corsicato, il direttore generale dell'Eti Ninni Cutaia, Rossana Rummo e tanti
altri registi, artisti, operatori. Per l'occasione, il Mercadante Teatro Stabile
di Napoli presenta la Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, in scena con
"Antologia da La Tempesta" di Eduardo De Filippo, musica di Antonio Sinagra,
canzoni interpretate da Antonio Murro, regia di Eugenio Monti Colla. Della storica
messinscena, rivivranno al San Ferdinando i brani della Grotta di Prospero,
Visione del Noce di Benevento, Ingresso della Grotta Azzurra, Luogo deserto,
Boscaglia, Lieto fine e il congedo. Il Teatro San Ferdinando fu realizzato dai
Borbone nel 1790 ma fu semidistrutto da un bombardamento durante la Seconda Guerra
Mondiale. Fu acquistato da Eduardo De Filippo nel quale decise di recitare e
dirigere le sue commedie più famose. Agli inizi degli anni '80 (come già
anticipato, nel 1984) fu però chiuso e la famiglia De Filippo decise di donarlo al
Comune di Napoli. Per diversi anni, però, il San Ferdinando non ha ospitato
spettacoli ed è stato chiuso al pubblico. Nel 2001 sono iniziati i lavori di
ristrutturazione di messa in sicurezza, ultimati alla fine del 2006, e costati 5
milioni e 800mila euro. Adesso il restauro ha riportato alla luce la platea e i
palchi, oltre a ripristinare le tinte degli originali arredi, compreso un grande
lampadario in vetro di Murano.

«L'inaugurazione del San Ferdinando è certamente un evento irrinunciabile per la


stampa, le istituzioni, gli artisti e gli operatori culturali della città e noi
stessi saremmo ben lieti di accettare l'invito che ci è stato gentilmente rivolto,
se non fosse per la recentissima scelta istituzionale di ignorare la coincidenza
dei due eventi, e di mortificare di fatto i nostri sforzi nell'ospitare le ultime
due opere di colui che è universalmente stimato come uno dei massimi protagonisti
della scena mondiale». A parlare è Roberto Roberto, dell'associazione "Alf Laifa",
che da tempo lavora per Napoli e per il teatro nella costruzione di reti culturali
internazionali e territoriali di altissimo profilo, che quest'anno in
collaborazione con Galleria Toledo ha permesso al grande Peter Brook (nella foto)
di tornare a Napoli dopo "Tierno Bokar" del 2005 al Mercadante con un duplice
spettacolo, "Sizwe Banzi est mort" e "Il grande inquisitore". Ma il primo
appuntamento coincide con la riapertura del teatro San Ferdinando, la cui
importanza non è di certo secondaria, essendo un'icona dell'eccellenza della
cultura napoletana nella città e nel mondo. Grave l'incongruenza nell'agenda
istituzionale, quindi, vista la perfetta coincidenza di data ed orario con
l'importantissimo appuntamento culturale già segnalato da alcune settimane da
stampa e pubblicità in tutta Napoli. Impossibile per giornalisti e pubblico di
appassionati presenziare sia a "Sizwe Banzi est mort" e all'inaugurazione del San
Ferdinando, entrambi stasera alle

ore 21. «L'evento risulta amputato del suo naturale espandersi nella vita
culturale della città - continua Roberto - l'impresa culturale di qualità, che il
Comune di Napoli e la Regione Campania promuovono e vogliono al centro della loro
attenzione, subisce un duro colpo in termini di promozione, con una più che
probabile flessione delle presenze in sala». "Alf Laila" e Galleria Toledo
chiedono almeno l'anticipazione dell'apertura del San Ferdinando alle ore 18, così
da permettere, sportivamente, di estendere l'invito a Madame Marie Hélène
Estienne, pilastro del Théâtre des Bouffes du Nord e nostra ospite da stasera a
mercoledì. Proposta razionale, convincente, di sicuro comprensibile, sperando nel
buon senso dell'amministrazione.

DANIELA SCOTTO

di Domenico De Gregorio

L'ATTORE

Visti "Buona Domenica", la Perego in Tv

| Stasera su Raiuno in "Era mio fratello" e poi sul set con Neri Parenti
Dopo più di vent'anni, l'intreccio degli eventi - guidato dall'intervento cinico e
determinato del colonnello Paolo Cento (Massimo Ghini) - porta le loro strade ad
incrociarsi di nuovo in un drammatico epilogo che culmina nell'attentato contro
Ettore Lanfranchi (Pasquale Anselmo), un assessore provinciale che ha sfidato
pubblicamente il clan dei Palmisano. Girato fra Reggio Calabria, Palmi, Catona,
Melito e Pentadattilo - uno dei più misteriosi e suggestivi siti calabresi - "Era
mio fratello" è un poliziesco ricco di colpi di scena e forti sentimenti,
coraggiosamente calato in una realtà ancora poco frequentata dalla fiction, quella
della 'Ndrangheta. Nata nella seconda metà dell'800, questa potente organizzazione
mafiosa si differenzia da Cosa Nostra proprio per la sua struttura a sviluppo
orizzontale. È la famiglia di sangue a gestire affari e territorio, secondo una
dinamica parentale che costringe spesso le diverse cosche ad affrontarsi in
violentissime faide, come testimonia anche la cronaca più recente. La storia di
Sante e Luca, moderni Caino e Abele, vuole raccontare anche una Calabria diversa:
una terra pronta ad opporsi a questa spietata legge del sangue, capace di reagire
allo strapotere della malavita. E, ancora una volta, fra i primi che hanno il
coraggio di dire no, c'è una donna, Maria (Anna Valle), moglie di Sante Palmisano,
che con l'aiuto del giovane Luca, troverà il coraggio di ribellarsi alla crudele
dittatura della "famiglia" e a salvare il figlio da un destino di mafia. A
distinguersi per intensità di recitazione, Maurizio Aiello, che con una perfetta
inflessione calabrese, si è mostrato capace di immedesimarsi fedelmente ad un
personaggio così attuale e complesso, che uccide a sangue freddo. L'attore
napoletano è impegnato in un cameo in "Natale in crociera", prodotto da Aurelio De
Laurentiis e diretto da Neri Parenti. Aiello, che veste i panni di un giovane
comandante della nave, recita al fianco di Christian De Sica, Alessandro Siani,
Fabio De Luigi, Michelle Hunziker ed Aida Yespica. ILARIA CARLONI

"bacchettata" dalla Tatangelo

Aiello, tra fiction e film di Natale


NAPOLI. Su Raiuno stasera andrà in onda la seconda ed ultima puntata della fiction
"Era mio fratello", ultimo lavoro ideato da Achille Manzotti scomparso lo scorso
20 luglio. Il titolo della fiction inizialmente avrebbe dovuto essere "Fratelli di
sangue", ma poi è stato cambiato eliminando la parola "sangue" che non piaceva né
a Rai Fiction, né alla "Faso film". È la vicenda di due fratelli, Sante (Stefano
Dionisi) e Luca (Paolo Briguglia), scampati fortunosamente all'eccidio in cui
perdono la vita i genitori. I ragazzi hanno diversi e opposti destini: il primo,
dopo aver nascosto il fratello minore in un pozzo vicino casa, scappa e trova
rifugio presso la famiglia del boss Giuseppe Palmisano (Adriano Chiaramida) che lo
alleva insieme al figlio Michele (Maurizio Aiello) nel rispetto della tradizione
mafiosa, facendone un capo-cosca. Il secondo viene salvato e adottato da Vincenzo
(Enzo Decaro), un comandante dei Gis che, con la moglie Ada (Pamela Villoresi), lo
cresce e lo educa a una vita del tutto normale.
c

pezzare una lancia a favore della nuova edizione di "Buona Domenica" è veramente
molto dura quando l'assenza di ingredienti che possano far parlare di spettacolo,
di puro intrattenimento, sono così evidenti. Forse è troppo presto per esprimere
giudizi negativi che potrebbero essere smentiti da aggiustamenti e cambi di rotta
degli autori del programma: ma una cosa è certa al momento, intrattenere il
pubblico per ore attraverso una sequenza di inutili giochini fuori da ogni logica
televisiva è veramente offensivo nei confronti dei telespettatori. Tuttavia,
questa prima puntata di "Buona Domenica" condotta anche quest'anno dalla bella
Paola Perego ha avuto il suo momento magico con l'arrivo in studio di Anna
Tatangelo (nella foto). Accolta tra applausi e note musicali, Anna ripercorre
attraverso una breve intervista le tappe salienti della sua veloce carriera
artistica, scandita da grandi successi musicali tutti all'insegna dell'amore. Da
"Doppiamente fragile", canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 2002, ad
oggi Anna è irriconoscibile, sicura e sofisticata nel suo look sexy ed aggressivo.
La Tatangelo bacchetta più volte la bella Perego quando le domande vertono sulla
sua vita privata, facendo trapelare accordi ben precisi sui quali la giovane
cantante non è disposta a transigere. Paola Perego, con eleganza, incassa il colpo
e con poca, ospitale, cortesia anticipa i tempi della esibizione di Anna pronta a
cantare "Averti qui", primo estratto dal suo nuovo cd di prossima uscita dal
titolo "Mai dire mai" in cui, per la prima volta, la bella Anna Tatangelo firma
alcune delle sue canzoni. Sul fronte Rai a "Quelli che il calcio e..." si scrivono
nuove pagine de "Il diario dell'Isola dei famosi". Le prime pagine sono state già
scritte dando ufficialmente il via alla stesura del più moderno trattato
d'avventura dei nostri giorni. Al di là dell'effimera copertina, le pagine di
questo moderno prodotto figlio della nostra televisione sono ricche di
interessanti spunti psico-sociologici che molto dicono sulla realtà del nostro
vivere quotidiano. Lo scontro generazionale tra i giovani vip
v

e "nip" da un lato e i senior dall'altro è appena iniziato, Alessandro Cecchi


Paone, il saggio del gruppo dalla contraddizione facile, e Sandro, bancario con
l'oriente nel cuore, sono già in lotta tra loro per evitare di essere la prossima
vittima dello spietato meccanismo del televoto. Con l'alibi dello slogan "largo ai
giovani", la natura matrigna sovrana sull'isola di Cayo Cochino in Honduras cerca
di eliminare i disturbatori, o per meglio dire, i personaggi dotati di maggiore
forza interiore, tra quelli che vengono definiti vip e quelli che fino a due
settimane fa erano per un gioco di parole noti come "nip". Dunque non sono solo
rose e fiori, o per meglio dire cocchi e pesci, sull'"Isola dei famosi". Intrighi
e loschi complotti sbocciano come funghi velenosi tra la natura incontaminata
della piccola isola più vista del momento. Lo sa bene Lisa Fusco, più nota come
"la subrettina", che non nasconde al suo pigmalione Simona Ventura il suo
sconforto per essere mal tollerata dal gruppo dei naufraghi vip, così come
Sandrino che, nonostante la grande considerazione conquistata all'interno del suo
gruppo e più volte palesemente ribadita dagli altri componenti, viene senza nessun
indugio "accoltellato" alle spalle da tutti i suoi compagni. Come in "Assassinio
sull'Orient express", capolavoro di Agatha Christie, tutti i presenti sull'isola
sono colpevoli e tutti pronti a sbarazzarsi dell'altro pur di arrivare vittoriosi
nello studio di "Super Simo". Ma per i vip assetati di successo nuovi pericoli
stanno per arrivare, e ben più forte dovrà essere la loro azione distruttiva nei
confronti dei "nip", più forti emotivamente e più compatti nel combattere i
viziati vip apparsi già stanchi e provati emotivamente. A chiusura di queste prime
pagine de "Il diario dell'Isola dei famosi" un suggerimento strategico va dato
alla nostra "subrettina" Lisa Fusco che per restare sull'isola di Cayo Cochino
deve smorzare un po' i toni e adeguarsi al gruppo per evitare di creare disarmonie
pericolose che rischierebbero di portarla presto lontana dalla sua "nuova"
America.

AL VIA IL NUOVO ANNO ACCADEMICO

"Dance Academy", oggi una doppia festa


NAPOLI.

Si terrà questo pomeriggio alle ore 18.30 l'inaugurazione del nuovo anno
accademico della scuola di danza "Dance Academy" diretta da Silvia Ajello (nella
foto). Nell'ambito di questa inaugurazione si festeggeranno anche i 20 anni di
attività della direttrice della scuola Silvia Ajello. All'evento è annunciata la
presenza dell'assessore alla Cultura della V Municipalità Giampaolo De Rosa.
L'iniziativa gode del patrocinio dell'assessorato alla Sanità del Comune di
Napoli. Durante la serata è prevista la presentazione del libro di racconti "La
mancanza dei limoni" scritto da Giuseppe Balestrino, padre di un'allieva della
scuola "Dance Academy".

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