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ATTUALITÀ
LA FIGLIA DELL'AVVOCATO FA CAUSA AGLI AMMINISTRATORI
Non solo smog, anche cocaina e cannabinolo nell'aria della Capitale. È il dato
clamoroso che emerge da uno studio del Cnr sull'inquinamento atmosferico
presentato ieri a Roma. Gli scienziati hanno analizzato tutti i vari composti
tossici presenti nell'atmosfera di Roma, ma anche di Taranto e Algeri. Nella
capitale sono state rilevate concentrazioni massime di cocaina in particolare nei
mesi invernali e soprattutto al centro della cittá e nell'area dell'Universitá La
Sapienza. Secondo il Cnr, la concentrazione nell'aria
della capitale sarebbe di 0,1 nanogrammi per metro cubo: appena 5 volte di meno
del limite di legge fissato per il benzopirene, una sostanza riconosciuta a
livello internazionale come «ampiamente tossica». E 10 volte superiore alla
quantità di diossina rilevata nelle città. Il quartiere universitario di San
Lorenzo quello con maggiori quantità di coca nell'aria. Ma gli esperti del Cnr non
nascondono di aspettare analisi in linea con i rilevamenti romani anche nelle
altre città italiane. A Taranto infatti, spiega il direttore dell'Iia-Cnr
mazioni, e non di un contrasto più profondo, con chi gestisce il tesoro che fu di
suo padre. Secondo il suo legale, Girolamo Abbatescianni, la sua «è la tipica
azione dell'erede, prevista dal diritto italiano, al fine di ottenere da chi abbia
amministrato i beni, sia prima che dopo il decesso, le informazioni indispensabili
a ricostruire l'esatta consistenza del patrimonio ereditario». Un'azione, conclude
il legale, a tutela delle generazioni più giovani della famiglia, nipoti e
bisnipoti di Gianni. Azione non condivisa dagli altri eredi.
TRENTO
È stato senza dubbio un momento di estrema follia quello accaduto ieri mattina a
Mezzolombardo dove una piccola, Maria Lisa, di appena sei anni, è stata
accoltellata a morte dalla madre poco prima dell'inizio dell'orario scolastico.
Alcuni abitanti di un villino che sorge a 50 metri di distanza da quello dove si è
svolta la tragedia hanno infatti udito un urlo inquietante. Non sanno darsi
spiegazioni dell'accaduto gli abitanti di Mezzolombardo, un paese di 6.200
abitanti che sorge nella vallata Mattinata di follia in un villino isodell'Adige,
alle porte di Trento lungo la via d'accesso che porta alle montagne lato a
Mezzolombardo. I vicini: «Era semdella Val di Non. La palazzina dove è avpre molto
affettuosa con lei, la accompavenuto il delitto è un edificio di tre piani,
tinteggiato di rosa, costruito poco più gnava tutti i giorni e la seguiva in
tutto» di un anno fa. Sul balcone della famiglia Concadoro alcuni vasi di origano,
piantine di fio- vegliare la bambina mentre questa giocava con altri bimbi nel
giardino di casa. Forse - si spinri: tutti gli elementi di una famiglia serena. Il
padre Elio, di 46 anni, fa l'operaio a Lavis, gono a dire alcuni vicini di casa -
a motivare il un paese poco distante, in una azienda che fab- folle gesto potrebbe
essere stato un momento di brica cancelli e porte metallizzate. Ad avvertire
profonda stanchezza e di scoramento: «Qualche l'uomo della tragedia che si era
consumata a ca- volta - dicono - la donna si comportava con noi sa sua è stata la
moglie stessa, Sara Bolner, con in maniera strana, con un atteggiamento sco-
una telefonata: «Torna a casa, la bambina sta male». Ad accorrere sul posto per
cercare di portare soccorso Giuseppe Brescia, un medico che abita nella palazzina
di fronte, che non ha potuto far molto per la piccola che giaceva in una pozza di
sangue. La donna, che ora è a confronto con gli inquirenti a Trento, era molto
affettuosa con la sua bambina: «La accompagnava tutti i giorni a scuola, spesso in
bicicletta», dice una vicina di casa. Sembrava una donna molto presente nell'
educazione della piccola e spesso la si vedeva sor-
NOTIZIE IN BREVE
IL GIALLO INTERNAZIONALE
Litvinenko, ora Lugovoi accusa l'M15 Turco: la Ue impone divieto fumo a minori
ROMA. I servizi segreti britannici avrebbero reclutato l'ex agente russo Alexander
Litvinenko, ucciso lo scorso novembre per avvelenamento a Londra, e l'oligarca in
esilio a Londra Boris Berezovski. A dirlo è l'ex agente del Kgb Andrei Lugovoi
(nella foto), proprio l'uomo che potrebbe aver ucciso Litvinenko ed è incriminato
dalla procura britannica per l'omicidio. Lugovoi ha convocato una conferenza
stampa presso la sede dell'agenzia russa Interfax affermando di essere pronto a
«fare dichiarazioni che faranno luce su quella storia politica oscura nella quale
sono i servizi segreti britannici a svolgere il ruolo principale insieme al loro
agente Berezovski». L'ex agente del Kgb ha poi dato dei dettagli sulla tempestica
dell'arruolamento nell'M15. «Prima è stato arruolato Litvinenko il quale,
successivamente, su consiglio di Berezovski ha consegnato ai servizi segreti
britannici alcuni documenti sull'attività del Consiglio di sicurezza
(rusBRUXELLES.
so), diventando così anch'egli un agente del MI6». Il caso Litvinenko è divenuto
causa di tensione nelle relazioni tra Regno Unito e Russia. La Procura della
Corona nei giorni scorsi aveva deciso di incriminare l'uomo d'affari e ex agente
segreto Andrei Lugovoi e aveva chiesto l'estradizione per l'uccisione dell'ex spia
del Kgb morta il 23 novembre scorso a Londra. Secondo Lugovoi, invece, i servizi
segreti britannici avrebbero tentato di reclutare anche lui per rac-
ni in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie incinta di otto mesi, sarà
interrogato dal gip marina De Robertis questa mattina alle 9,30 nel carcere delle
Capanne. Invece i bambini suoi e di Barbara Cicioni, quattro e otto anni, dovranno
aspettare un mese per sapere quale sarà la loro nuova casa. Dopo l'arresto del
padre i piccoli sono andati a stare con i nonni materni, ma il tribunale per i
minorenni di Perugia ha aperto un fascicolo per la tutela dei piccoli ed entro un
mese deciderà sul collocamento provvisorio dei due bambini. Una procedura normale,
l'ha definita il presidente del tribunale dei minori, Piero Cenci, dopo la morte
della madre e l'impedimento del padre a occuparsi di loro in seguito all'arresto.
Prosegue, intanto, l'attività di indagine. Decine e decine di persone sono
state ascoltate in queste ore, dai carabinieri. Amici, parenti ma anche semplici
conoscenti abitanti del posto e dei luoghi abitualmente frequentati dal marito
della vittima. Tra questi anche una ragazza di Deruta con la quale Spaccino
avrebbe avuto una relazione. Eppure, la gelosia da parte di lui, sembra essere uno
dei moventi più probabili per gli investigatori. Gelosia che avrebbe portato
l'uomo anche a mettere in dubbio la paternità della bambina che Barbara aveva in
grembo. E sono stati sollecitati i risultati del Ris che potrebbero avere un ruolo
decisivo nelle indagini per capire a chi appartengono le tracce di sangue
rinvenute in un furgone della famiglia Spaccino che si trovava in garage, ma anche
su della biancheria e su un fazzoletto trovato in un cestino della casa.