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END Milano

Giornalino dell'Équipes Notre Dame - Settore di Milano


Anno 16° Supplemento "vacanze" - Maggio 1997

Compiti per le vacanze


Abbiamo voluto pubblicare subito questo Allegato ‘speciale’ al Gior-
nalino (prima dell’uscita del prossimo numero completo che è previsto per
l’autunno) per offrire dei sussidi sul dovere di sedersi che pensiamo
essere ben utilizzabili durante le prossime vacanze.

Il primo è un contributo di Alberto e Tiziana Farotto che frequentando


la Comunità di Caresto hanno elaborato una metodologia articolata sul
dovere di sedersi.
E’ una relazione che va letta con calma, un pezzettino alla volta e
pensiamo sia particolarmente adatta come compito delle vacanze.

L’altro contributo è di Andrea e Giovannella Luquer e prende spunto


da una iniziativa delle End francesi. I Luquer ce la hanno messo a
disposizione traducendolo dal Francese.
E’ piu’ sintetico del primo, ma particolarmente profondo e impegnativo,
condensandosi in esso tutta l’esperienza internazionale del movimento
su questo importante punto del metodo.

Con l’augurio di trascorrere una ottima estate: Buona lettura, ma


soprattutto buon doveredi sedersi.

SESSIONE NAZIONALE '97


La sessione nazionale, a cui raccomandiamo la partecipazio-
ne, per la grande ricchezza che può offrire, si terrà a

Nocera Umbra
dal 22 al 26 agosto
Tema:

Fedeltà,
Sobrietà,
Solidarietà.
2 - Maggio 1997 END milano

IL DOVERE DI SEDERSI
Istruzioni per l'uso
Indice: - c’è il rischio di non finire o di perdere
- in certe occasioni l’alternativa al progetto (la pace
A. LA PAROLA DI DIO CI INTERROGA invece della guerra) è onorevole e vantaggiosa per entram-
B. DECIDERSI bi, in altri occorre rinunciare (la costruzione della torre)
C. I MEZZI - il giudizio della gente, anche se inopportuno (la derisio-
C.1. CONDIZIONI PER UNA BUONA COMU- ne), può evidenziare i nostri limiti.
NICAZIONE Se da una lettura “da singolo” passiamo ad una lettura
C.2. PER FACILITARE L’ASCOLTO “a due”, rileviamo che:
C.3. LE DECISIONI - ci sono delle “tecniche di analisi” anche per il progetto
C.4. IL LITIGIO coppia e famiglia, per verificare se ha raggiunto il suo
C.5. LA RICONCILIAZIONE “compimento”
C.6. VERSO IL CAMBIAMENTO - la torre (la coppia) ha una sua funzione quando è
C.7. LA LIBERTÀ compiuta e deve essere solida, per ospitare chi la abita o la
C.8. I COMPROMESSI visita
D.CONTENUTI - il progetto o l’incontro con l’altro possono essere
E.LACOMPARTECIPAZIONE basati su modalità errate (la guerra) e alla lunga inconclu-
F. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE A TUTTE LE COP- denti. Ci sono sicuramente modalità più costruttive (la
PIE pace), sia per il re che per i soldati.
G. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE ALLA REDA-
ZIONEDELGIORNALINO Per un proficuo dovere di sedersi occorre:
H.RIFERIMENTIBIBLIOGRAFICI - ritrovare l’entusiasmo necessario a costruire la torre o
a dichiarare guerra all’avversario (punto B)
A. LA PAROLA DI DIO CI INTERROGA - avere a disposizione tutti gli strumenti per valutare il
compimento della propria torre (tempo, disponibilità al
“Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede dialogo, le domande giuste, ecc.) e tenere sotto controllo
prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a i propri atteggiamenti (dialogo, ascolto, capacita di perdo-
compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non no, di essere un costruttore di pace, ecc.) perché i “mezzi”
può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a sono indispensabili per raggiungere il compimento (punto
deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è C) - mettere a fuoco gli obiettivi (punto D) - utilizzare lo
stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo spazio di compartecipazione della propria riunione di équi-
in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se pe per migliorare ulteriormente i rapporti di coppia (punto E)
può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro
con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli B. DECIDERSI (9)
manda un’ambasceria per la pace.” Lc. 14,28-32 Certo la cosa più difficile è... incominciare. Per chi non
ha esperienza di dovere di sedersi è utile avere uno schema
Fra gli impegni proposti dal Movimento Équipe Notre di riferimento, che riprendiamo da uno scritto di Henri
Dame, quello del dovere di sedersi è forse il più originale Caffarel:
(1). L’espressione deriva dal brano del vangelo di Luca 14, 1. entrare gradatamente nell’atmosfera di ascolto e di
28-32 in cui siamo invitati a cercare nella Parola di Dio il disponibilità, ad esempio “leggete insieme un capitolo ben
senso della nostra vita. scelto di un libro messo da parte apposta per quest’ora
Proviamo a fare un po' di risonanza su questo brano: privilegiata”. Questa fase ha anche lo scopo di far scattare
- volendo costruire una torre l’”emergenza della guerra” o del progetto-torre da verifica-
- si siede a calcolarne la spesa re; a seconda delle diverse sensibilità, ci si può raccontare
- i mezzi per portarla a compimento i passaggi fondamentali della propria storia di coppia, così
- per evitare che comincino a deriderlo come il momento presente ce li fa ripensare, riguardandone
- non può finire il lavoro alcune foto o rileggendo lettere/appunti che ci siamo
- esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli scambiati nel passato; si possono riascoltare brani di
viene incontro con ventimila musica che hanno segnato la nostra vita, o soffermarsi con
- manda un’ambasceria per la pace sguardo contemplativo di fronte a icone o immagini cariche
Le idee guida che emergono potrebbero essere: di ricordi.
- ci deve essere un progetto o un bisogno o un’emergen- Tutto questo per staccare cuore e mente da altre preoc-
za cupazioni contingenti e riprendere in mano il “nostro
- abbiamo dei mezzi che devono essere valutati corretta- progetto” con la freschezza dei primi tempi e la maturità
mente dell’esperienza, grati a Dio di quanto ci sta donando.
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2. A questo punto, dice H. Caffarel, “pregate per un - in genere è più facile parlarsi quando siamo vicini uno
tempo abbastanza lungo e, se è possibile, ognuno faccia all’altro, per esempio seduti uno accanto all’altro, per
ad alta voce una preghiera personale e spontanea: questa sentire la presenza dell’altro e non solo udirne le parole;
forma di preghiera avvicina miracolosamente i cuori”. - è importante il contatto fisico: sentiamo con la punta
3. E’ ora il momento del colloquio aperto, su una traccia delle dita tanto quanto con le orecchie
prefissata (vedi punto D) o su quanto di volta in volta si - anche lo sguardo aiuta ad ascoltare: guardando negli
ritiene opportuno dialogare, nello spirito che “per raggiun- occhi dell’altro lo si attira a sè
gere una autentica dimensione di dialogo dovrete cercare - ci si può domandare: “Sto utilizzando bene i mezzi che
non solo di conoscere l’altro, ma anche di comprenderlo. ho a mia disposizione?”. Non si può programmare in
[..] E’ solo l’intuizione del vero che permette di distinguere anticipo il proprio ascolto per i momenti in cui succederà
ciò che è essenziale da ciò che non lo è” (7). qualcosa di importante, ma ci si può esercitare sulle que-
stioni di minore importanza.
C. I MEZZI - si può fare l’inventario delle proprie qualità migliori e
Questo paragrafo ha l’obiettivo valorizzarle
di fornire gli strumenti per “calco- - ugualmente prendendo co-
larne la spesa”, per valutare se ci scienza dei propri ostacoli e lavo-
sono “i mezzi per portarla a compi- rando per correggerli, si aumenta
mento”, se “diecimila uomini” la capacità del vero ascolto.
sono sufficienti. Le diverse sezio- L’esperienza ci dirà come ascolta-
ni contengono domande e rifles- re meglio.
sioni per mettere a fuoco gli atteg-
giamenti della nostra relazione di C.3. LE DECISIONI (2)
coppia: vanno “usati” quando - cosa ci porta ad avere delle
servono come possibile traccia difficoltà nel decidere?
per mettere a fuoco un certo aspet- - chi di noi due prende di solito
to (magari durante un dovere di le decisioni?
sedersi) - ciascuno di noi ha un settore
in cui decidere?
C.1. CONDIZIONI PER - torniamo spesso sulle nostre
UNA BUONA COMUNI- decisioni?
- abbiamo un secondo fine quan-
CAZIONE (3) (10)
do decidiamo?
* Una comunicazione vera, autentica, nella coppia può
- teniamo conto dei nostri sentimenti quando decidiamo?
nascere solo se siamo in un cammino di crescita psicolo-
- giudichiamo importante decidere in coppia?
gica e spirituale. Difficilmente si comunica se non si affron-
ta il matrimonio come cambiamento, conversione della
Il matrimonio è uno stato di vita nato dalla decisione
propria vita; non si comunica, se si vuol cambiare il coniuge
presa di impegnarsi l’uno verso l’altro e di vivere questo
e non si guarda anche se stessi.
impegno giorno per giorno. Una vera decisione di coppia
* non soffermarti ad analizzare scrupolosamente le rea-
è quella che affrontiamo insieme, dicendo ciascuno il
zioni dell’altro. Esprimi te stesso in modo umile, onesto,
proprio punto di vista, considerando con rispetto gli argo-
franco, senza girare intorno al problema.
menti dell’uno e dell’altro e arrivando insieme ad una
* permetti al coniuge di esprimere tutte le sue emozioni
soluzione che rivela la nostra unità. Non è unicamente il
* non giudicarlo mai
punto comune di arrivo che conta, ma il clima di condivisione
* ascoltalo sempre e sempre con interesse
che accompagna ogni tappa del nostro cammino.
* se ho sbagliato, devo ammetterlo subito e chiedo
L’obiettivo per ogni decisione di coppia non è trovare
scusa, qualunque dolore gli abbia causato.
ciò che è meglio per te o per me, ma ciò che è meglio per noi
due. Noi dobbiamo affrontare la decisione come due indi-
C.2. PER FACILITARE L’ASCOLTO (2)(6) vidui non interessati alla decisione in sè, ma alla crescita del
- presumiamo di sapere ciò che l’altro sta per dire? nostro rapporto. L’obiettivo del matrimonio è diventare
- siamo chiusi su certi argomenti di conversazione? “due in una sola carne”. Certamente non perdiamo la nostra
- qual è il nostro più grande ostacolo nell’ascoltare identità propria; infatti occorrono due “io” per fare un
l’altro? “noi”.
- permettiamo che l’altro si riveli? La nostra unità di coppia è da costruire ogni giorno, e
- ascoltiamo preparando già la nostra risposta? un buon mezzo per realizzare questa unità è decidere
- siamo capaci di ascoltare con tutto noi stessi? insieme: è un’avventura che rende entusiasmante il nostro
- ascoltiamo in maniera attiva o passiva? matrimonio.
- in quale atmosfera è più facile ascoltare?

Tutte le volte che sentite la sicurezza e l’intimità che vi


C.4. IL LITIGIO (2)(4)
- litighiamo sempre per le stesse cose?
mettono in contatto con voi stessi e vi permettono di
rivelarvi all’altro, vuol dire che è l’atmosfera giusta per - cosa provoca i nostri litigi?
l’ascolto. Ecco alcuni “trucchi”: - uno di noi è sempre il perdente?
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- ci facciamo volutamente del male? farti cambiare un’abitudine che a me non piace: penso che
- cosa c’è di positivo nei nostri litigi? la mia sofferenza giustifica quella che procuro all’altro. Il
- cosa c’è di negativo bei nostri litigi? farsi del male a vicenda è un aspetto significativo in una
- quando litighiamo utilizziamo terze persone? relazione coniugale: dobbiamo ricercare ciò che causa
- riusciamo a metterci dalla parte dell’altro quando liti- sofferenza, nonostante non abbiamo intenzione di farci del
ghiamo? male.

Quando c’è una discussione noi siamo concentrati su C.6. VERSO IL CAMBIAMENTO (3)(5)
noi stessi. Una coppia che si scontra dovrebbe anche fare
Comincia a cambiare te stesso; vedrai che anche l’altro
una piccola pausa: non tanto con lo scopo di riprendere le
cambierà.
forze e far scorte di invettive, ma per prendersi la briga di
(Sono domande che ciascuno fa a se stesso. Ci si
guardarsi e di vedere ciò che sta succedendo, di pensare
comunica poi le risposte).
al tono della voce, alle motivazioni e al comportamento
- che cosa mi spingerebbe a cambiare me stesso?
reciproco in quel momento.
- quale vera importanza rivestono le mie esigenze?
Possiamo anche domandarci: “Se guardassi le cose dal
- esistono possibilità che io possa cambiare?
suo punto di vista, troverei importante fare quella cosa o
- di che cosa ho paura?
l’altra?” Quando iniziamo una discussione perché siamo
- che cosa mi fa sentire psicologicamente male nel rap-
offesi, noi seguiamo i nostri sentimenti e vogliamo farla
porto?
pagare all’altro. La sua bontà o i suoi meriti non contano
- che cosa mi farebbe stare psicologicamente meglio con
più in quel momento. Tutto ciò che vediamo è solo il male
l’altro?
che ci ha fatto, i suoi sbagli, i suoi difetti. Uno dei peggiori
- quali qualità vorrei che possedesse mia moglie?
errori che possiamo commettere in ogni relazione umana e
- che stima ho di me stesso? e dell’altro?
in particolare modo in quella matrimoniale, è quello di voler
cambiare l’altro. Dobbiamo quindi prendere la decisione di
non cercare di cambiarci reciprocamente e di prenderne C.7. LA LIBERTÀ (3)
coscienza quando cerchiamo di farlo. Rivolgendosi l’un l’altra:
- ti senti libera con me? perché si? perché no?
- ti devo dire che ho bisogno di te in queste circostan-
C.5. LA RICONCILIAZIONE (2)
ze:.....
- come ci riconciliamo?
- queste sono le cose su cui, consapevolmente, non
- come possiamo evitare il litigio?
riesco ad accettare compromessi:..........
- ci riconciliamo veramente o facciamo solo dei rattoppi?
- del nostro rapporto vorrei rivedere le seguenti rego-
- che differenza c’è tra “perdonami” e “mi dispiace”?
le:.......
- quando perdono penso alla mia ferita o alla riconcilia-
- sarei felice se tu........
zione?
- vorrei dirti a che cosa ho rinunciato per te:.................
- quali sono gli ostacoli al perdono?
- i miei desideri che non ho ancora soddisfatto con te
- prima di perdonare chiedo all’altro di cambiare?
sono:....
- che effetto produce alla nostra coppia il perdonarci a
- con te mi sento in trappola nelle seguenti circostan-
vicenda?
ze:.......
- che ruolo ha il contatto fisico nel perdono?

Perdonare veramente è ricreare il nostro amore. Ogni


coppia ha un suo stile o certi segnali che preannunciamo C.8. I COMPROMESSI (3)
che la tregua è vicina e che c’è il desiderio di riconciliarsi: Rivolgendosi l’un l’altra:
è vitale arrivare alla decisione di riconciliarsi. Un litigio - su che cosa tu non scenderesti mai a compromessi?
finisce solo quando noi due abbiamo deciso di unirci di - che cosa hai più paura di perdere con il compromesso?
nuovo e di dimenticare ciò che è successo. Lo scontro non - per stare con te, a quale compromesso devo scendere?
finisce da solo: devo scuotermi e decidere se preferisco - quali compromessi, già pattuiti, ora vorrei cambiare?
avere ragione o preferisco amarti ed essere amato, se - ti sto chiedendo qualcosa che non puoi fare?
preferiamo noi stessi alle nostre posizioni. - quanto sei disposto a perdere di tuo per far funzionare
Talvolta succede che interrompiamo semplicemente lo il rapporto?
scontro e ci rimettiamo insieme senza riconciliarci: non - quali cose non sei disposto a dare oggi, ma forse più
teniamo conto del danno fatto alla nostra relazione e non avanti?
ci guariamo l’un l’altro nel profondo. Non basta quindi
risolvere la vertenza in se stessa, ma occorre occuparci di D. CONTENUTI
noi, guarendo le ferite che ci siamo inflitti. Dato che una Come si diceva all’inizio è utile per le prime volte avere
delle ragioni principali di un litigio è la mia convinzione che una traccia. La riprendiamo da (1).
l’altro non mi ascolta e non capisce quel che mi succede, 1. Che posto occupa Dio nella nostra vita di coppia?
dobbiamo assicurarci che il coniuge mi ascolti quando 2. Le nostre parole ed i nostri comportamenti aiutano
desideriamo fare la pace. Uno dei segni premonitori di uno l’altro a conoscersi meglio?
scontro imminente è la mia impressione di essere trattato 3. Difficoltà e progressi nell’accettazione delle diversità
ingiustamente; così se ti faccio male è per “vendetta” o per dell’altro.
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4. Le interferenze esterne (famiglia di origine, colleghi, sè la carta su cui ha tracciato il suo itinerario. Bisognerà
amici, ecc.) quanto e come influiscono sul nostro rapporto? rileggerlo ad ogni ritiro, forse anche a ogni confessione, per
5. Che posto e che significato ha la vita sessuale nella non perdere la strada lungo l’anno”. Per le coppie possia-
nostra vita di coppia? mo aggiungere “ad ogni dovere di sedersi”. Il nostro
6. Sappiamo ascoltare i nostri figli per capire le loro reali rimane dimenticato in un cassetto per lunghi periodi, ma
esigenze? quando salta fuori e riprendiamo l’abitudine di scrivere e
7. Viviamo i nostri impegni “anche” con spirito di servizio di rileggere è uno strumento molto utile, per questo ci
o “soltanto” per affermazione personale? permettiamo di consigliarlo caldamente a tutti.

Queste piste di approfondimento possono essere arric- Del resto anche l’Abbè H. Caffarel terminava dicendo:
chite di volta in volta: “Sarà molto importante fare un resoconto scritto di ciò che
- dal tema di studio della propria équipe è stato scoperto, studiato, deciso durante queste ore, ma
- da articoli della lettera END e del Giornale di settore questo lo può fare, dopo, uno dei due e lo rileggerete
- da documenti della Chiesa insieme la prossima volta”.
- da testi di spiritualità
- da testi che interrogano il nostro impegno nella comu- G. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE ALLA
nità cristiana e umana. REDAZIONE DEL GIORNALINO
Proponiamo di istituire uno spazio di “Compartecipazio-
Questi temi devono essere colti nei loro aspetti fonda- ne di settore” per comunicarci:
mentali, sempre in relazione alla “torre” che stiamo co- - le domande che ci sono più servite nel dovere di sedersi
struendo; Dio ha per noi un progetto tutto particolare, con - le modalità più feconde per pregare in coppia, per
i più strani “materiali”, e ci chiama su strade sempre nuove individuare la regola di vita, ecc.
e diverse: occorre vigilare e discernere. Nel nostro dovere Certo, scrivere costa, ma l’esperienza positiva contagia
di sedersi allora devono giungere questi segnali (magari immediatamente; poche righe, ma con lo spessore del
supportati da brevi pagine di approfondimento) per verifi- vissuto, possono segnare più di interi trattati.
care se per noi questo è fuoco, tempesta o vento leggero Iniziamo questo numero con domande comunicate da
in cui Dio ci parla. Isabella e Raoul Criconia della Senago 1, per una verifica
personale e di coppia:
E. LA COMPARTECIPAZIONE - cosa ho imparato da mio marito? (ovvio che i mariti
“La compartecipazione è il momento di una presa a carico hanno domande complementari a queste)
vicendevole di quanto ciascuno ha di più profondo, di - cosa ho offerto di me a lui?
quanto ogni coppia ha di più personale, che è il suo - mio marito è cresciuto nella conoscenza di Gesù attra-
progetto spirituale in risposta alla chiamata di Dio. Questa verso di me?
presa in carico avviene mediante:
1. ricerca assidua della volontà di Dio Sono tre domande “tremende” che si possono usare per
2. ricerca della verità “scriversi”, per riflettere insieme, per impostare la regola di
3. esperienza dell’incontro e della comunione vita.
[..] Per quanto riguarda il che cosa compartecipare: Alberto e Tiziana Farotto
* In coppia, abbiamo cercato di vivere nella verità tutti Equipe Milano 9
i nostri incontri?
* A quale argomento abbiamo dedicato il dovere di H. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
sedersi (se non è troppo intimo e possiamo (1) Libretti verde “Riuniti nel nome di Cristo” n. 4 pag. 9,
comparteciparlo)? Ho potuto comunicare me stesso e edizioni END.
incontrare il mio coniuge? Quali difficoltà abbiamo incon- (2) Gallagher C.C., L’amore è... una coppia!, traduzione
trato? Mi sono sentito accolto? Sono capace di riconosce- e appendice a cura della Comunità di Caresto. Edizioni O.R.
re la mia parte di responsabilità nei conflitti? Quale passo 1993
avanti abbiamo fatto? Quale segno utilizziamo per ricordar- (3) Albisetti V., Terapia dell’amore coniugale. Come
affrontare i problemi del vivere insieme. Edizioni Paoline
ci della presenza di Dio durante il dovere di sedersi? “
1994.
(4) Gullotta G., Commedie e drammi nel matrimonio.
F. UN’INIZIATIVA DA PROPORRE A Edizioni Feltrinelli 1976.
TUTTE LE COPPIE (5) Gillini G., Zattoni M., Ben-essere in famiglia. Proposta
di lavoro per l’autoformazione di coppie e di genitori.
Alla fine del ritiro di settore a San Salvatore nel settembre Queriniana 1994
’94 ci è stato consegnato un quaderno “in bianco”, ma con (6) Biancardi D. e M., Relazioni familiari legami di pace.
una copertina impegnativa: QUADERNO SPIRITUALE DI Percorsi per la riflessione e l’approfondimento in gruppo.
COPPIA, su cui appuntare il cammino della coppia (la Edizioni Dehoniane Bologna, 1994
regola di vita, la cronaca dei dovere di sedersi, fatti impor- (7) Nanni M.F. e P., Un tesoro in vasi di argilla. Mistica
tanti che segnano la vita di coppia, ecc.). Sulla prima pagina dei punti concreti di sforzo. Gazzada giugno 1995.
avevano scritto i nostri nomi e la data del ritiro come punto (8) Gomez-Ferrer A. e M., La compartecipazione sui punti
concreti di impegno, Edizioni END 1995.
di inizio di questo cammino, e di lato sulla sovraccoperta
(9) Lettera END 80 e 81, inserto giallo, 1994
c’è una frase di Lazzati: “Il piano di riforma deve essere (10) Comunità di Caresto, Esercizi spirituali... tra le pareti
scritto e portato sempre con noi, come l’alpinista porta con di casa. Schede per sposi e fidanzati. Edizioni O.R. 1995
6 - Maggio 1997 END milano

Per un lungo dovere di sedersi


In una sessione in Francia un consigliere spirituale ha L’importanza del divano in cui si prende tempo per
proposto, alle 60 coppie presenti, uno schema per un gustare la tenerezza dell’altro, il braccio sulla spalla dell’al-
dovere di sedersi che quasi tutti hanno utilizzato e che tro o la testa sul suo cuore.
sembra averli aiutati molto. E’ un dovere di sedersi un po’ Affidarsi in silenzio a una preghiera di ringraziamento.
particolare perché suppone che si abbia un giorno libero “Benedetto sii tu, mio Signore per questo amore condi-
- o almeno alcune ore. viso, per le nostre riconciliazioni, per il nostro desiderio di
Il sacerdote insiste su tre punti: amarci sempre e sempre di più, per la nostra gioia di oggi.
- non esitare a rimanere ognuno per conto proprio nel
primo tempo, quello della riflessione personale.
- avere il coraggio di fare questo lavoro per iscritto, III. Un tempo per lo scambio (Amarsi con le
anche se ciò sembra a prima vista troppo scolastico. parole)
- essere convinti di avere il diritto di prendere molto
tempo per fare questi esercizi. Noi cadiamo spesso nella
-1 Un tempo di preghiera di intercessione utilizzando
frenesia della velocità che è forse “il difetto fondamentale
una formula a memoria. (Preghiera vocale o canto)
dell’essere umano sempre tentato di rifiutare la propria
- 2 Ascoltare l’altro spiegarmi le ragioni del suo modo
condizione di creatura sottomessa alla legge del tempo”.
di agire, della sua scelta, il vero significato dei suoi
argomenti, ciò che lo fa soffrire nel mio modo di
I . Un tempo di riflessione personale davanti a vedere o di parlare. Insomma tutto ciò che, in me, lo
Dio irrita....
e non interromperlo mentre parla.
-1 Ripensare, in silenzio, ognuno per conto proprio, a Non considerare il suo discorso come un’accusa,
tutti i doni che Dio ci ha fatto. Farne un’elenco ma come l’espressione della sua sofferenza, se
scritto...... e prendere tempo per ringraziarne il Si soffre così tanto per la mia condotta o per le mie
gnore. parole è segno che mi ama. E’ per amore che egli mi
-2 Ripensare a tutti i perdoni che Dio ci ha accorda “confida” tutto questo. Invece di rinchiudersi in un
to...... e prendere tempo per ringraziarlo. mutismo che nuocerebbe alla nostra relazione co-
-3 Riflettere a tutte le qualità del nostro coniuge, alla niugale, egli osa parlarne.
meraviglia che egli è per Dio, per me, per gli altri. - 3 Osare esprimermi a mia volta. Non arriverò forse
Ripensare a tutto l’amore con cui egli mi ha circon a convincerlo della mia “buona fede” quando gli
dato, a tutte le dimostrazioni che mi ha dato di dirò che i miei argomenti non avevano intenzione di
questoamore, a tutti i perdoni ricevuti da lui (se ho ferire ma lo capirà forse più tardi.
avuto la semplicità di chiedergli perdono). Non arriveremo probabilmente nemmeno subito a
Scriverli...... e prendere tempo per ringraziare Dio. essere d’accordo sulla soluzione di un problema
-4 Fare l’elenco dei rimproveri fattimi dal mio coniu pratico: (compera della macchina, risultati scolasti
ge. Rimproveri che mi sembrano giustificati. ci scadenti di un figlio, strani mutamenti di un altro,
Chiedere perdono a Dio per non essere stato, allora, suddivisione dei compiti casalinghi) ma è preferibile
l’immagine della Sua tenerezza nei suoi confronti. esprre con calma il proprio punto di vista dopo aver
-5 Fare l’elenco dei comportamenti che mi irritano bisticciato, che chiudersi nel mutismo o nel rancore.
nel mio coniuge e delle parole che mi hanno ferito. Questo scambio deve farsi:
Non aver paura di dire le proprie impressioni e ciò - nella speranza di aiutarci reciprocamente,
che si è “risentito”. - senza pretendere di cambiare immediatamente il
Dire: “mi irriti quando fai questo” non è dire: ‘tu fai comportamento del coniuge, che forse riconoscerà
male” o necessariamente: "tu non devi più farlo”. i suoi torti un giorno o l’altro,
-6 Fare l’elenco delle frasi della Bibbia che risuona - nella gioia di fare la volontà e la gioia di Dio, felice
no profondamente nel proprio cuore e che sono di vedere i suoi figli dialogare.
sorgente di gioia e dinamismo nella mia vita.
-7 Pregare perché lo scambio di oggi sia migliore che IV Un tempo di ringraziamento (Cantare Dio)
nel passato e che io vi entri con molta speranza.
“Dio è il Signore dell’impossibile”. Prendere tempo per ringraziare insieme:
- sia col Magnificat,
Il. Un tempo di amore silenzioso. (Amarsi in - sia con una preghiera improvvisata.
silenzio)
Buon lavoro, buono scambio.
Sedersi uno accanto all’altro in silenzio come ai tempi
del nostro fidanzamento.

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