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Milano A e Milano B
Maggio 2007
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A quel punto ci sentivamo pronti per allargare la fino a quel momento la nostra idea di famiglia era
nostra famiglia e abbiamo iniziato a cercare di molto diversa…
avere dei figli: i primi tentativi falliti non ci hanno Ma quell’inverno e la successiva estate in noi
spaventato…pregavamo il Signore perché ci qualcosa stava cambiando…di fronte al peso di
benedicesse con il dono di un bambino. ammettere la nostra sterilità che per noi era
Ma con il tempo sono emersi alcuni problemi diventata una pesantissima Croce un giorno il
fisici ed entrambi ci siamo sottoposti a due piccoli nostro Parroco ci disse: “Io credo che voi siate
interventi chirurgici che avrebbero dovuto, comunque una coppia feconda, di una fecondità
secondo i medici, risolvere la nostra momentanea diversa…in fondo poi ci sono altri modi per
sterilità. Anche questi ultimi tuttavia non hanno aprirsi alla vita!”.
dato i risultati sperati ed è a questo punto che è Forse non lo volevamo ammettere, ma il Signore
iniziata la nostra grande e profondissima ci stava chiedendo con sempre maggiore chiarezza
sofferenza…Gli amici ci annunciavano con gioia di percorrere un’altra strada…
che sarebbero diventati padre e madre e noi Lo ricordiamo bene: è stata l’estate in cui ci
facevamo sempre più fatica a gioire con loro… colpivano le riflessioni sulla Risurrezione di
“perché, Signore, noi no?” chiedevamo nelle Gesù…dopo la croce, dopo la sofferenza e il
nostre preghiere…Ci sentivamo abbandonati, vuoto…Desideravamo disperatamente
come se il Creatore della Vita non avesse il tempo (perdonateci l’espressione) risorgere dal nostro
di ascoltarci. “I figli arrivano quando meno te lo vuoto interiore!
aspetti…” ci dicevano parenti e amici e così la Insieme abbiamo deciso che non avremmo
nostra vita quotidiana continuava: gli impegni proseguito con le ulteriori cure mediche che ci
lavorativi, quelli parrocchiali…ma la nostra ferita erano state prospettate e il 29 novembre 2004
era sempre più profonda. Ricordo una notte eravamo alla Cancelleria del Tribunale dei Minori
passata piangendo accanto a mio marito in cui per consegnare tutti i moduli e i documenti per
dissi: “Signore dove ci vuoi condurre? Stia mo dare la disponibilità all’adozione di un
perdendo la strada…”. bambino…Non senza incertezze e timori: le
Qualche giorno dopo rivolgendo la stessa nostre famiglie ci facevano le solite domande: …e
domanda al nostro sacerdote siamo rimasti colpiti se fosse di colore…?...e se un giorno vi chiederà
dalla sua parola e dalla sua semplice di tornare dalla sua “vera” madre? …ve lo
risposta…anche Maria non sapeva dove l’avrebbe daranno piccolo vero?!!!? …
condotta il Signore, eppure si è fidata e ha detto il E noi a cercare di tranquillizzarli: non vi
suo sì! preoccupate, andrà tutto bene…ma anche noi
Fino a quel momento avevamo chiesto al Signore comprendevamo che la strada dell’adozione non è
di ascoltarci ma noi non ci eravamo messi in ne’ semplice ne’ immediata.
ascolto della Parola speciale che Lui aveva da dire Il 14 febbraio 2005 iniziavamo il corso con la
a noi, suoi figli. E così abbiamo ricominciato a nostra ASL in preparazione
pregare profondamente, a frequentare santuari all’adozione…ricordiamo ancora la data perché è
dove affidare a Maria il nostro dolore… stato esattamente due giorni prima della nascita di
Nell’inverno tra il 2003 e il 2004 abbiamo sentito nostro figlio…come avremmo saputo
la necessità di cominciare un nuovo cammino di dopo…quasi fosse un segno del destino…
coppia e con alcuni amici abbiamo conosciuto Gli incontri con gli psicologi, gli assistenti sociali,
l’esperienza dell’Equipe Notre Dame dando vita il giudice del tribunale dei minori in quei
appunto ad una nuova “equipe”…Oggi, lunghissimi mesi ci sembravano ostacoli
ripensandoci, crediamo che quello sia stato uno insormontabili, inutilità burocratiche: perché con
dei momenti di svolta più significativi della nostra tutti i bambini abbandonati, bisognava perdere
vita. Innanzitutto perché abbiamo sentito che il tempo tra carte, incontri e discussioni?
nostro dolore veniva accolto e condiviso grazie ad Oggi ci rendiamo conto che parliamo di adozione
una esperienza di fede semplice ma autentica e con parole molto diverse, con sentimenti e
molto profonda. E poi perché entrava con noi in atteggiamenti cambiati e sicuramente la maggiore
equipe una coppia di neo-genitori adottivi, che noi consapevolezza che abbiamo della nostra
non conoscevamo prima. L’esperienza di Silvia e genitorialità è dovuta anche a tutte queste persone
Simone (ancora oggi in equipe con noi) ci ha che in quei giorni non avremmo voluto conoscere
scosso, ha suscitato in noi grandi emozioni e ma che hanno segnato il nostro cammino e la
numerosi interrogativi. nostra crescita.
Diciamo la verità: noi non possiamo affermare, Dopo aver ottenuto, non senza fatiche, l’idoneità
come altre persone, di avere da sempre desiderato all’adozione internazionale, nel marzo del 2006
di adottare un figlio…in effetti, a ben pensarci, abbiamo incontrato alcuni responsabili di uno
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degli Enti autorizzati in Italia all’adozione nei condividere con noi e che ancora vorranno
paesi esteri; ci sono piaciuti subito per la loro condividere…
franchezza ma anche per la loro grande “Giorni passati a pensare,
umanità…quando si adotta un bambino senza giorni passati a sperare,
famiglia, ci dissero, innanzitutto bisogna superare giorni passati…
il proprio egoismo per mettere al centro i suoi
bisogni. Ed erano parole vere...noi eravamo colmi Ma adesso sei qui:
del nostro reciproco amore, dovevamo imparare a a dare luce ai nostri occhi,
donarci insieme ad un’altra persona…ad a dare gioia ai nostri cuori,
accoglierla senza pretese! a dare senso alla nostra vita.
L’Ente al quale ci siamo rivolti ci consigliò di
preparare i documenti per un Paese in quel Forse un giorno ti chiederai perché:
momento aperto alle adozioni internazionali a perché proprio io,
causa della grandissima povertà: la Cambogia. perché proprio voi,
Noi abbiamo accettato e ci siamo messi in perché proprio noi…
attesa…sarebbero passati, secondo alcune stime
indicative, circa 10-12 mesi. Una sola risposta ti sapremo dare:
Con grande serenità abbiamo cominciato a fare il bisogno di amore ci ha fatti incontrare”
progetti per quell’estate e per il successivo Monica Marco con Paolo
inverno: lavori da portare avanti, servizi alla
nostra comunità parrocchiale e un viaggio in Terra
Santa per affidare al Signore il nostro cammino
adottivo.
Purtroppo la guerra con il Libano ha bloccato il VI RICORDIAMO:
viaggio e ci siamo organizzati per andare a
Santiago di Compostela…Pronti ormai a fare le
valigie, la sera del 2 agosto 2006 alle ore 20.30
riceviamo una telefonata dalla referente del nostro IL 22 E 23 SETTEMBRE 2007 RITIRO DI
Ente autorizzato…le cose in Cambogia stanno SETTORE A ROTA IMAGNA
andando bene, i documenti sono arrivati prima del
previsto…tenetevi pronti a partire entro la fine di
agosto perché c’è un bambino per voi. IL 12-13-14 OTTOBRE 2007 A IESOLO
Uno scrittore e genitore adottivo dice che SESSIONE INTERREGIONALE PER LE
“l’adozione è l’unica avventura straordinaria per COPPIE DELLE GIOVANI EQUIPES.
cui non occorre essere eroi” ed è proprio ADESIONI ENTRO IL 30 GIUGNO
vero…mai avremmo pensato di cambiare i nostri
progetti in così breve tempo, mai avremmo
pensato di fare un travaglio di tredici ore di volo
IL 12 E 13 NOVEMBRE 2007 RITROVO A
per abbracciare nostro figlio, mai avremmo
pensato di vedere la Cambogia, un paese che ben ROMA PER TUTTI I CONSIGLIERI
poche persone conoscono e di costruire lì una SPIRITUALI
parte della nostra vita!
Abbiamo conosciuto Punloeu, Paolo, nostro figlio,
il 10 settembre 2006: aveva 19 mesi, era piccolo
per la sua età, i suoi occhi neri
bellissimi…l’Istituto dove l’abbia mo incontrato
era la sua casa da circa un anno.
Abbiamo scelto di battezzare Paolo il 28 gennaio
2007, Festa della Sacra Famiglia; la nostra
bomboniera per i numerosi parenti e amici che
hanno festeggiato con noi era un biglietto che
riportava una poesia scritta da un genitore
adottivo dell’Associazione con la quale siamo
andati in Cambogia… Abbiamo pensato che
meglio di altre parole potesse esprimere ciò che
avevamo vissuto: così potevamo ringraziare per
ciò che tutti in qualche modo avevano voluto
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