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la Repubblica

LUNED 4 NOVEMBRE 2013

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REPUBBLICA SPORT SPORT


Quattro squadre in A La Coppa Uefa del 77
BONINSEGNA, con Trapattoni sulla panchina della Juventus, vinse la Coppa Uefa del 1977 realizzando cinque gol in undici partite.

Due gol in Messico


NEL 1970 ai Mondiali in Messico, Boninsegna gioc sei partite segnando due gol: uno alla Germania e uno in finale al Brasile

La sua carriera

BONINSEGNA ha giocato in 4 squadre di serie A: Varese, Cagliari, Inter e Juventus. Ha poi giocato anche in B con Potenza, Prato e Varese.

Lincontro
GIANNI MURA MANTOVA a foto dai toni seppia fa il giro del tavolo sotto il pergolato, fuori dalla trattoria. E cominciato tutto l e non ancora finito. Gli Invincibili del SantEgidio, anno 1957. Due anni (1956/58) senza mai perdere una partita e la prima sconfitta arrivata con la monetina del sorteggio. Io sono il secondo in basso da destra. Un ragnetto, dice Roberto Boninsegna, classe 1943. Tant che giocavi mezzala, il bomber ero io, dice Adalberto Scemma, secondo da sinistra in alto, poi diventato giornalista, e pure bravo. Vero, ma eri tutto

DallInter alla Juve, in mezzo i rimpianti di Messico 70 Ma tutto comincia dalla foto sbiadita dagli Invincibili del 1957 E da quel primo allenatore con laria da maestro
IMBATTUTI
la foto del SantEgidio che dal 56 al 58 non perse mai. Boninsegna il secondo in basso a destra

70 anni da
I suoi numeri

2
RE DEI MARCATORI
Miglior marcatore: nel 71 con 24 gol e nel 72 con 22, sempre con lInter

3
GLI SCUDETTI CONQUISTATI
Sono tre gli scudetti vinti: il primo con lInter nel 71, gli altri 2 con la Juve (77 e 78)

163
I SUOI GOL
163 reti in 366 partite di A; 25 marcature multiple (23 doppiette e 2 triplette)

velocit, tecnica poca, dice Boninsegna. Ed curioso sentir parlare di tecnica uno che passato alla storia (del calcio) come simbolo di forza e coraggio, sturm und drang, un satanasso. Per ne aveva, e tanta, visto che segnava in tutti i modi, quasi sempre di potenza, e da tutte le posizioni. E un po di merito ce lha Massimo Paccini, lallenatore di allora, in posa sulla destra come un maestro con la scolaresca. Brava persona, bravo tecnico, ha vinto un titolo nazionale sulla panchina del Guastalla, con Gene Gnocchi in campo, ha curato le giovanili del Mantova. E morto un mese fa, prima di morire s fatto portare sul campo dellAnconetta, dove giocavamo. Ai funerali ceravamo tutti noi degli Invincibili. Il capitano di quella squadra, Franco Salardi detto Cina, il titolare della trattoria, adesso sta tornando con una bottiglia di Lambrusco bello scuro e una sleppa di Grana. Boninsegna indica la foto: Sembriamo pi giovani, no? E perch cera meno da mangiare. Ecco, questo biondino Scardeoni detto Nacka, venne con me alle giovanili dellInter, poi al Genoa lo allen Sarosi, ma lui aveva in testa larte e adesso fa lantiquario a Lugano. Pedrazzoli diventato pittore, ma anche assessore alla cultura. Alfano, direttore dellInps. Fornasari funzionario della Belleli che ha ristrutturato San Siro. A un certo punto penso che siamo indietro nel tempo, o forse fuori dal tempo. Quando mi ricapiter di fare unintervista sotto un pergolato, senza che lintervistato guardi lorologio ogni cinque minuti? E con un intervistato che parla senza reticenze? E qui che capisco quanto forte sia il legame tra compagni di squadra, anche ragazzini, che si separano ma non si perdono. O dovrei dire compagni e basta, compagno centravanti?

Bonimba
Lascia stare, la definizione lhanno coniata per Sollier. Io non ho mai avuto problemi, nemmeno con Agnelli e Boniperti che certamente non la pensavano allo stesso modo. Non facevo comizi, ma non ho mai nascosto da che parte stavo. E da che parte potevo stare? Mio padre era nel consiglio di fabbrica, alla Burgo. Bastava che facesse un fischio e si fermava il reparto. Aveva perso tre dita sotto una pressa, cos in guerra non cera andato. Ma in fabbrica avevano un bel po darmi nascoste. Tutte cose che ho saputo da altri. Era un omone, mio padre. Parlava poco ma lasciava il segno. Mia madre era pi estroversa. E tifava Mantova anche con me in pancia. Al cancello dello stadio lhanno bloccata che era allottavo mese, preoccupati. Elsa, non vorrai mica farlo qui? Te sta tranquillo, disse lei mi sono portata appresso la levatrice . Tutto questo in dialetto mantovano, mi spiace non saperlo trascrivere. Avanti. Non ho mai avuto paura nemmeno da bambino, nemmeno del buio. Non ero mai solo. Vivevamo in due stanze in corso Garibaldi, vicino allex macello, dove adesso c la biblioteca comunale. E i cosiddetti servizi, fuori in cortile. Vedevo mio padre uscire in bici la mattina presto e rientrare distrutto, e tossire, tossire. La fabbrica ti dava da vivere e ti accorciava la vita. Non usavano le mascherine, un litro di latte gratis al giorno e via andare. E morto a 61 anni. Fino a che non mi sono sposato tutti i guadagni li davo in casa. Cos prima s comprato un Vespino, almeno poteva tornare a casa nella pausa e mangiare qualcosa di caldo, poi una macchina. E a mia madre ho preso un negozio di merceria. Alza un braccio: Vorrei chiarire una cosa. Tutti hanno scritto che festegger i 70 passer in fabbrica. Non vero. Lo passer in famiglia, con mia moglie Ilde che ho sposato 45 anni, aggiungine sette di fidanzamento, posso dire che la donna giusta di tutta una vita. E i miei figli: Gianmarco avvocato, Elisabetta psicologa. E Giovanni, il nipotino. Per questa storia della fabbrica mi hanno cercato anche dei giornali e delle radio di Roma. Ci vado il 5 per appoggiare il presidio dei 180 lavoratori che resistono da febbraio e forse c ancora un filo di speranza che le cose si aggiustino. Ma proprio un filo. Nella salamensa della Burgo c un grande

La finale persa nel 70

Rivera doveva giocare dallinizio, invece regalammo al Brasile il Pallone dOro


Da Scopigno al Trap

Scopigno era pigro e intelligentissimo, Trap un professionista, ma alla Juve non indovin mai un cambio

Il gioco di Guardiola

Se oggi mi dicesse che il suo centravanti lo spazio, gli risponderei: no sono io e cambio squadra
Lamicizia con Riva

Come fratelli, due anni la stessa camera. In campo ci mandavamo a quel paese, ma era per temperamento

crocifisso e ai lati due quadri con falce e martello. Ecco, mio padre non mi ha indottrinato n mi ha mai probito di frequentare i preti. Gli Invincibili era la squadra delloratorio. Una volta son tornato a casa e gli ho chiesto: pap, ma vero che voi mangiate i bambini? E una balla, ha detto, e pu avertela raccontata solo un prete, bisogner che vada a parlarci. Bene, fermiamoci qui, tanto poi chiaro che Berlusconi stato la rovina dellItalia e che dalla sinistra, con Bertinotti e DAlema, gli sono arrivati buoni assist. Ho una curiosit, dopo tante pagine di taccuino riempite. Nel calcio ci sono biografie di cani e porci. Perch lui no? Me lhanno proposto e cera anche un discreto ingaggio. Ma ho detto no grazie, perch se avessi raccontato tutta la verit avrei sputtanato un sacco di gente e se non lavessi raccontata mi sarei sputtanato io. Tanto valeva lasciar perdere. Il resto sintesi. IL CAMBIAMENTO. Inizio da mezzala, divento seconda punta. E la prima punta, il povero Taccola a Prato, Bercellino a Potenza, regolarmente capocannoniere del torneo. A Varese segno poco, prima punta Combin. A Cagliari segno un po di pi, anche se c Riva. Un giorno Scopigno mi dice: siamo pochi e gli unici ad avere mercato siete tu e Gigi. Lui non si vuole muovere, e tu? Io qui ci sto benone, ma se mi date via accetto solo lInter. Affare fatto. Arrivano in cambio Domenghini, Gori e Poli pi ottocento milioni, mica poco. E senza di me il Cagliari vince il suo primo scudetto. Io il primo con lInter, lanno dopo, quando mi ero trasformato in prima punta. Ragionamento: se fare i gol cos importante, tanto vale che li faccia io. Sono diventato pi egoista, pi cattivo, pi finalizzatore. Anche perch, siamo onesti, con intorno gente come Suarez, Corso e Mazzola era una pacchia. GLI AVVERSARI: Il pi bravo e corretto di tutti, Guarneri. I pi ro-

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LUNED 4 NOVEMBRE 2013

R2SPORT
In panchina con lUnder
dall89 al 2001 con Ettore Recagni Boninsegna ha guidato le nazionali giovanili Under 19, Under 20 e Under 21 di serie C dellItalia

PER SAPERNE DI PI www.inter.it www.juventus.it

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Tra cinema e Tv
Per Boninsegna un breve cameo nei Promessi Sposidi Salvatore Nocita e una perla nel film Don Camillo con Terence Hill.

VENTANNI DI GOL
Uno scontro tra Panzanato e Boninsegna. A destra con Burgnich, Riva e Rivera; sotto con Mazzola e in basso una partita a carte in ritiro con Poletti, Domenghini, Prati e Niccolai

gnosi, nellordine: Spanio, Rosato, Galdiolo, Morini. Di quelli che ho incontrato, troppo facile dire Pel o Gerson, Rivelino o Jairzinho. Sto in Europa: Overath in cima, poi alla pari Beckenbauer e Crujiff. Ricordo che non cerano tante moviole e tante regole: il fallo da ultimo uomo, per esempio. E avevi difese a uomo, stopper pi libero. Prima era il difensore a stare attaccato allattaccante, adesso con le difese in linea lattaccante furbo va a farsi marcare dal difensore pi scarso. GLI ALLENATORI: Se oggi uno come Guardiola mi dicesse che il suo centravanti lo spazio io gli direi: no, il centravanti sono io, e cambio squadra. Ne voglio ricordare tre. Scopigno era pigro ma intelligentissimo, non sbagliava mai un cambio, anche perch a Cagliari eravamo pochi, contati, una riserva per settore e quattro della Primavera. Senti questa: daccordo col Cina, il

capitano degli Invincibili, sciambola. Carnevale di Venezia, con le morose. Avevo prenotato su un volo alle 7 per Cagliari. Che tarda. Arrivo, salto su un taxi e gattono dentro allAmsicora, confidando sul fatto che Scopigno non amava alzarsi presto. E invece lo trovo piantato davanti allo spogliatoio. E mi fa: Capisco lo smoking, ma almeno potevi toglierti i coriandoli dalla testa. Herrera stato un grande. Tatticamente. Poi aveva dei difetti, ma tatticamente meritava che lo chiamassero Mago. E poi Trapattoni, grande professionista, il primo allallenamento, lultimo a uscire. A me il sabato piaceva calciare una trentina di rigori, mi aveva insegnato Meazza. e poi tirare al volo sui cross. Pioveva, un giorno, e ne ho tirato uno altissimo. Bobo, vuoi che ti dica dove hai sbagliato?. Scusa Trap, ma tu quanti gol hai fatto da professonista?. Sei o sette. Io

La politica

Mai un problema, nemmeno con Agnelli. Non facevo comizi, ma non ho mai nascosto da che parte stavo
Mio padre alla Burgo

Era nel consiglio di fabbrica: bastava facesse un fischio e si fermava un reparto

160, non mi menare il torrone. Mi ha fatto dare 150mila lire di multa, ma poi amici come prima. Anche se quandero alla Juve non ha mai azzeccato un cambio. RIVA. Come fratelli, abbiamo diviso per due anni la stessa camera, poi mi sono sposato ma siamo rimasti amici. In campo ci mandavamo spesso a quel paese, questione di temperamento. Un giorno giochiamo in Mitropa a Skoplje e c invasione di campo, noi due siamo i pi lontani dallo spogliatoio. Nen fa in tempo a infilare la porta e chiude a chiave, e noi fuori a urlare apri, deficiente. E intanto arrivavano i tifosi, sembrava un film con Bud Spencer e Terence Hill. Ne abbiamo stesi un sacco, ma ne abbiamo anche prese. Ma la paura pi grande non stata l, ma quando Gigi mha proposto un giretto in macchina verso Villasimius. Aveva unAlfa Quadrifoglio truccata. Non cerano

le cinture. Curve su due ruote. Il giorno dopo ho fatto lassicurazione sulla vita. I GOL:Il pi bello al Foggia, in rovesciata. I pi importanti in Messico: l1-0 alla Germania, ma sono anche fiero dellassist a Rivera per il 4-3, e il temporaneo 1-1 col Brasile. Nellintervallo eravamo convinti di farcela, bastava che Valcareggi mettesse dentro Rivera al posto di Domenghini che non stava pi in piedi. O meglio, che Rivera giocasse dallinizio. Abbiamo regalato al Brasile il Pallone doro nella partita pi adatta a lui. E senza staffetta. Mi piacerebbe rigiocarla con Rivera, quella finale. LA PANCHINA: Forse stato un errrore rimanere nove anni fuori dal calcio, ma volevo godermi la famiglia. Poi ho fatto per 13 anni il ct dellUnder 21 di C. Meglio che fare lallenatore, perch da selezionatore se un giocatore rompe i coglioni non lo convochi pi, mentre da allenatore te lo devi tenere almeno un anno. Ho scovato gente come Toldo, Abbiati, Amelia, Fortunato, Barzagli, Iuliano, Bertotto, Di Biagio, Iaquinta, Montella e Toni, che era riserva nel Fiorenzuola e che chiamavo sbrindellone caracollante. Mi aspettavo qualcosa di pi dalla federazione ma non mi lamento, so di essere stato un privilegiato DUE CHICCHE (Brera e il Monatto). Bonimba lo devo a Brera. A San Siro gli ho chiesto perch. Perch hai il culo basso e quando corri mi ricordi Bagonghi, nano da circo. Ho incassato guardandolo come per fargli capire che coi miei 176 centimetri ero pi alto di lui. Poi Brera scrisse sul Giorno, pi o meno: inutile che Bonimba mi guardi dallalto in basso, nano lho battezzato e nano resta. Un nano gigante, per. Quanto al monatto, un giorno mi telefona Facchetti. Bobo, c il regista Salvatore Nocita, un interista vero, che girer a Mantova un pezzo dei Promessi sposi, sceneggiato tv, e ha pensato a te. Che parte dovrei fare, Giacinto? Il monatto, quello che carica gli appestati sul carretto. E perch non lo fai tu? Perch io sono alto, bello e biondo. Cos ho fatto il monatto, senza pensare di essere basso, brutto e moro. E mi sono anche divertito.
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I suoi numeri

9
SQUALIFICA SUPER
Le giornate di squalifica (inizialmente 11) dopo un VareseCagliari del 1967

19
I RIGORI SEGNATI
I rigori consecutivi trasformati in serie A, record ancora oggi imbattuto

22
PRESENZE IN AZZURRO
Sono 22 le presenze in nazionale con 9 gol segnati. Esordio nel 1967 con Valcareggi

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