domenica 22 gennaio 2006 SPETTACOLI 15

IL MUSICAL | È partito con successo da Avellino il tour 2006 dello spettacolo di Claudio Mattone interpretato da Sal Da Vinci

Grande entusiasmo per “Scugnizzi”

AVELLINO. Tutto esaurito al teatro Carlo Gesualdo
di Avellino: Sal Da Vinci torna ad entusiasmare
il pubblico con il suo soul partenopeo e il suo
messaggio di speranza per quelle che De André
chiamava “le anime salve”. E da mercoledì, do-
po la presentazione alla stampa napoletana mar-
tedì mattina, lo rivedremo all’Augusteo, per la
terza edizione di “C’era una volta... Scugnizzi”,
nei panni del personaggio che è nato e cresciu-
to con lui, e nel quale si rispecchia molto. L’ani-
ma napoletana dagli accenti europei è don Sa-
verio, ruolo costruito su misura per Sal da Mat-
tone e Bruno Garofalo. Le musiche restano quel-
le, idem per l’allestimento scenico. Il cast che se-
guirà Sal in scena è totalmente rinnovato, ad ec-
cezione di Carlo Pignatelli, “’o russo” della pri-
ma edizione. «Il debutto ad Avellino è stato un
trionfo, il pubblico non ci lasciava andare - com-
menta Sal - i 24 elementi della nuova compagnia
sono voci fresche e volti pieni di energia, e la gen-
te ha bisogno di energia per affrontare il disa-
gio». La speranza, dunque, non si smorza nem-
meno in questi tempi scuri di violenza per la
città.
Da Nanni Loy a oggi…
«La versione cinematografica di “Scugnizzi” ri-
sale al 1989: regista era Nanni Loy, e il film era
un excursus sentito e profondo nella realtà spie-
tata dei nostri ragazzi difficili. Il musical “C’era
una volta... Scugnizzi” è un viaggio nella musica
e con la musica che lancia un messaggio di re-
denzione».
Il messaggio sociale di “C’era una volta...
Scugnizzi”: per Napoli o per “tutte le peri-
ferie del mondo”?
«Entrambi. Mette in rilievo una realtà napole-
tana e insieme internazionale. Esalta la realtà di
ogni paese che vive un disagio sociale, econo-
mico. Dalle favelas ai posti di grandi difficoltà:
il disagio può vivere in ogni angolo del mondo. E
poi, il messaggio è supportato da una colonna so-
nora pazzesca e pluripremiata: “David di Dona-
tello”, “Nastro d’Argento”, “Globo d’oro”. Oggi la
gente ha bisogno di contenuti forti nei quali
identificarsi, e il fulcro dello spettacolo ha un
contenuto forte: vivere con libertà di scegliere
e con dignità, piuttosto che vendere la propria
libertà per un’illusione».
E i ragazzi border line, quanto sono colle-
gati al background di “C’era una volta...
Scugnizzi”?
«Al di là del ben noto rapporto di connessione
tra drammaturgia e realtà alla quale si ispira, ho
un rapporto molto forte con i ragazzi di Nisida,
e questo perché l’idea che abita lo spirito del mio
Sal Da Vinci. Dopo “Anime napoletane” al Diana torna ad interpretare “C’era una volta... Scugnizzi” all’Augusteo
personaggio è molto vicina alla mia personalità.
Sono sempre in contatto con loro e informato.
Hanno assistito ai miei spettacoli al Diana, al-
l’Augusteo, al Politeama, alla Rotonda Diaz. Cer-
co di trasmettere loro la passione per la musica,
che come tutte le passioni sane può salvare. Ed
è un messaggio di redenzione che entra anche
“negli spaghetti del mio piatto”. Nessuno nasce
per ammazzare, e in questo punto molto sul ruo-
lo educativo delle famiglie. Se sono riuscito a
portare avanti questo mio sogno è soprattutto
SERATA DI CABARET ALL’“UP STROKE” DI COROGLIO
Belgiovine ospite delle Pecore Nere
NAPOLI. La programmazione di
cabaret dell’“Up Stroke”
riprende a pieno ritmo con il
laboratorio delle Pecore Nere.
Dopo il grandissimo successo
della serata inaugurale dell’8
gennaio, che ha visto
protagonisti il nucleo storico
della squadra - Alessandro
Bolide, Luca Terrazzano,
Raffaele Bruno ed il
percussionista corporeo
Mimmo Di Domenico -
affiancato da altri comici
emergenti, stasera alle ore 22.30 sul palco
del locale che li ha visti nascere e crescere
saliranno nuovamente Alessandro Bolide,
per merito della mia famiglia, che mi ama e mi
supporta da sempre».
Un aneddoto?
«Due ragazzi in motorino mi si sono avvicinati in
un vicolo. Come la diffidenza impone sarei do-
vuto scappar via. Volevano solo chiedermi un’au-
dizione per un amico che sta prendendo una
brutta strada: ho offerto loro la mia disponibilità,
perché credo nelle passioni che redimono».
[GB]
Luca Terrazzano e Loredana De
Paola (unica donna della
squadra) per presentare al
pubblico nuovi pezzi del loro
repertorio, in una serata unica
che vedrà anche l’esordio, sul
palcoscenico dell’“Up Stroke”,
di Gianfranco Spirito e
Carmine Pettorino, le due
nuove leve del gruppo. Ad
arricchire il programma
contribuirà anche Angelo
Belgiovine (nella foto), ospite
d’onore della serata. L’ingresso
è libero con consumazione obbligatoria. È
possibile anche cenare alle ore 21.30, previa
prenotazione.
RASSEGNA “CONCERTI D’INVERNO”
Ottima performance
del Trìo Arbòs a Latina
LATINA. Per chi si aspet-
tava, da un trio autenti-
camente spagnolo come
il Trío Arbós, di ascolta-
re un repertorio che
echeggiasse le sinuo-
sità del flamenco e il rit-
mo sfrenato di nacchere
e colpi di tacco, il con-
certo dello scorso gio-
vedì - il secondo dei
“Concerti d’Inverno” a
Latina - deve essersi ri-
velato una sorpresa. Il
Trío Arbós ha proposto
un ventaglio di compo-
sitori che, pur essendo
icone della musica spa-
gnola del primo nove-
cento, lasciano traspa- Latina. Lo spettacolo inaugurale della rassegna
rire uno spiccato carat- “Concerti d’Inverno”
tere europeo. Anzi, nel
caso di J. Turina (Trio n. 2 op. 76) un magico cappello a cilindro, sor-
e E. Granados (Trio op. 50), direi prendendo anche chi già si aspet-
proprio uno spiccato carattere tava di ascoltare un bellissimo
francese. D’altra parte i due com- concerto. Perfino in una compo-
positori, l’uno dall’Andalusia l’al- sizione tanto difficile, come il Trio
tro dalla Catalogna, completano i di L. de Pablo eseguito in apertu-
propri studi a Parigi, riuscendo ra, i tre hanno saputo trovare la
entrambi a coniugare perfetta- giusta trasparenza del tessuto
mente gli stilemi dell’impressio- musicale, rendendolo facilmente
nismo francese con gli elementi fruibile all’ampio pubblico (cosa
pittoreschi della musica popolare non scontata, quando si parla di
spagnola. Una duplicità stilistica musica contemporanea). Per la
resa ad arte dai tre musicisti (J. C. felicità di chi attendeva di ascol-
Garvayo, pianoforte, M. Borrego, tare il temperamento “caliente”
violino, J. M. Gómez, violoncello), del trio spagnolo (in verità per la
il cui sangue iberico - che equiva- felicità di tutti) un doppio bis con
le, per antonomasia, a sensualità Piazzola. Un Tango che trasmet-
e energia - si è mescolato alla mas- teva energia sottocutanea e un
sima compostezza e eleganza. Oblivion passionale, delicato e
L’equilibrio dei suoni (come è ra- cangiante come una stola di vel-
ro ascoltare nelle formazioni ca- luto. Questo il regalo del Trío
meristiche), l’intesa musicale, la Arbós al caloroso pubblico di La-
tecnica brillante di ciascuno han- tina, che rimane in attesa del
no permesso di apprezzare ogni prossimo concerto, previsto per il
singolo dettaglio. Le preziosità co- 10 febbraio, con il recital di Bru-
loristiche, le forti tensioni dina- no Canino.
miche sono venute fuori come da FEDERICA NARDACCI

TUTTO ESAURITO PER IL CONCERTO IL COMICO È FINO A STASERA AL TEATRO DIANA PRESENTATA LA STAGIONE 2006

Negramaro, in seimila Esilarante show di Dado tra gag, L’intenso programma

al live del Palapartenope canzoni e tanti giochi di parole del “Maggio musicale”
NAPOLI. Che bella
visione che è il
Palapartenope
più che esaurito: i
numeri ufficiali
dicono 6.000, ma
visivamente
sembravano
almeno un
migliaio in più.
Tutto questo
spiegamento di
giovani, di
videofonini e
telecamere
digitali è per i
Negramaro (nella
foto), band salentina lanciata da Caterina Caselli, eliminata dopo la
prima serata (per loro fortuna) dal Sanremo dello scorso anno e da
allora, in cima alle classifiche di vendita e di gradimento, oltre ad essere
in giro per l’Italia con un tour che da estivo è divenuto invernale e che
continua non solo a registrare ovunque il tutto esaurito, ma addirittura
di raddoppiare le date in numerose città. Sanremo li ha esclusi e il loro
cd “Mentre tutto scorre” dopo aver sfornato numerosi singoli ed essere
stato colonna sonora del film “La febbre” con Fabio Volo. Attaccano
subito duro, come dura ed energica è la loro musica, “Solo per te”,
struggente e nostalgica, si trasforma in un coro di 7000 voci, che dalla
prime note accompagna le interpretazioni di Giuliano Sangiorgi. Non
tutti riescono a riempire ed accendere il Palapartenope in questa
maniera, anche Pino Daniele dovrà misurarsi con i risultati ottenuti dai
Negramaro, che non sono più una rivelazione ma la nuova realtà
emergente della musica italiana. Migliaia di telefonini si accendono in
contemporanea per filmare o far ascoltare “Solo3min” a una persona
cara; poi guidati dal vocalist dei Negramaro, il Palapartenope si
sostituisce ai bambini che nel disco cantano “I miei robot” con una
polifonica divisione tra uomini e donne raggiungendo l’apoteosi del
romanticismo con il coro a cappella che accompagna “Estate” la hit più
acclamata di questo album. Giuliano Sangiorgi (voce e chitarre);
Emanuele Spedicato (chitarre); Ermanno Carlà (basso); Danilo Tasco
(batteria); Andrea Mariano (pianoforte e sintetizzatori); Andrea De
Rocco (campionatore), mescolano un muscolare impatto con lo
strumento a testi e soluzioni armoniche ricercate e affilate. A giudicare
dalle reazioni più freddine del pubblico ai brani dei loro primi lavori, si
potrebbe ipotizzare che la stragrande maggioranza dei 7.000 presenti,
abbia conosciuto i Negramaro solo nell’ultimo anno, ulteriore
testimonianza della loro irresistibile ascesa. L’acustica è improponibile,
ma tanto nella foga dei cori, dei balli, dei baci e degli abbracci sulle
ballad più intime, dello scatenarsi sulle accelerazione delle loro
canzoni, nessuno se n’è accorto più di tanto.
GIGI AVOLIO
NAPOLI. Un aspetto simpa- NAPOLI. L’associazione musicale “Maggio della
tico, una faccia che si tra- musica” e “Amici del maggio della musica”
sforma come se fosse di (sponsor principale Bnl) ha presentato le linee
plastica, un fisico con visi- generali della sua programmazione: all’annuale
bile pancetta, “massaggia- kermesse dei soci all’hotel “Palazzo Alabardieri”
ta con olio di patatine frit- in via Alabardieri, vicino piazza dei Martiri, ne
te”, insomma un tipo “sui hanno parlato gli artefici, in particolare il pianista
generis”, che sembra usci- Sandro De Palma, prestigioso rappresentante della
to da un cartone animato, scuola pianistica napoletana di Vincenzo Vitale.
è questo ed altro ancora Anche quest’anno il prestigioso ciclo di concerti,
Dado, l’attore comico ro- che inizierà in aprile e si concluderà ad ottobre, si
mano, bizzarro quanto ba- svolgerà nei prestigiosi spazi della
sta, ex cantautore e musi- “Soprintendenza speciale del polo museale
cista, che fino a stasera napoletano”, Capodimonte, Sant’Elmo etc.: in
sarà sul palco del teatro questo modo si rafforza la sinergia tra forze
Diana con il suo spettaco- culturali importantissime della città, secondo una
lo dal titolo: “Suono, recito, tradizione iniziata negli Anni Cinquanta con la
canto... e ballicchio”. collaborazione tra il San Carlo e Villa Floridiana,
Uno show lungo ben cen- per l’opera lirica. Implicito l’invito a gustare oltre
toventi minuti, senza in- la musica i bei musei e le loro collezioni. E per
terruzione, durante il qua- “Capodimonte in musica” ci saranno i concerti
le Dado completamente collegati alle grandi mostre, di Tiziano e
solo, circondato da un fri- Giaquinto, secondo una recente ed apprezzata
gorifero rosso (riempito consuetudine. La grande adesione dei soci alla
unicamente da un limone Teatro Diana. Un momento dello spettacolo di Dado dal titolo “Suono, recito, manifestazione di inizio anno sociale, e la grande
enorme tagliato a metà, canto... e ballicchio” (FOTO GILDA VALENZA) risposta di pubblico alle proposte
una parte intonsa ed una dell’associazione nel volgere della stagione è la
spremuta senza pietà), un manichino con chi- mo stati a letto per un giorno intero, io sopra conferma che bei concerti con musiche
tarra e due sedie, affronta, con divertenti voli e tu sotto, tu sopra e io sotto, era un letto a ca- ampiamente di repertorio, e qualche excursus
pindarici, alcuni aspetti del nostro “vivere so- stello...”». Oppure, chiaro riferimento al pre- nell’insolito e nel curioso, con solisti mai prima
ciale”, partendo dal filo rosso dell’“onestà”. Il mier Silvio Berlusconi, Dado, ha intonato iro- esibitisi a Napoli, il tutto in ambienti di
più grande desiderio di Dado? Quello che alla nicamente «“Di dieci cose fatte te ne è riusci- suggestione estetica e buona acustica sono una
fine della sua esibizione il pubblico possa (co- ta mezza e la cosa più bella è stato il disco con formula vincente sul piano culturale e del
me ha poi fatto alla prima), urlargli a gran vo- Apicella...”». marketing. Primo ospite illustre il 25 aprile a
ce “onesto”, piuttosto che “bravo”! («Meglio es- Lo show dell’attore comico sembra voluta- Sant’Elmo, Auditorium, sarà Ughi in duo con
sere il numero 5.438 “onesto”, piuttosto che il mente partire “lento” per poi prendere una rin- Marco Grisanti, in un insolito programma con
numero uno inquisito, indagato...»). E come av- corsa verso una sana e garbata comicità forte- musica di Schumann e Szymanowsky. Altri solisti
verte il titolo “Suono, recito canto... e ballic- mente apprezzata dal pubblico. Ciò che fa più ospiti saranno poi Mario Ancilotti, Monica Leone,
chio”, l’attore comico romano, che piace mol- ridere sono i suoi giochi con le parole («il no- Francio Duroy. Atteso il debutto dei quartetti
to agli spettatori napoletani, soprattutto ai ra- me Lapo è coerente con il significato “la pol- d’archi “Archimede” ed “Ebene”. Tra i concerti di
gazzi, ha così tradotto sul palco ciò che erano verina”»), ed il suo imitare i dialoghi ed i com- Villa Pignatelli a maggio e quelli di Capodimonte,
le intenzioni dello show. Ha, infatti suonato la portamenti, a volte seriamente buffi, di due in- nel salone da ballo e non più nell’Auditorium, in
chitarra, cantato alcuni brani italiani più co- namorati, sottolineando come oggi sia diven- ottobre, c’è la continuità della presenza della
nosciuti “distorcendo” il testo a suo modo, ha tato veramente difficile riuscire a corteggiare musica di Mozart, in occasione del festeggiamento
recitato ed ha “ballicchiato” il samba, accen- una donna. (Sarà poi vero?). Dado conclude lo dei 250 anni dalla nascita del musicista. Il teatro
nando movimenti di uno “strano” tango. Ca- spettacolo salutando Napoli e la sua “onestà”, della Verzura alla Floridiana ospiterà jazz ed altra
micia leopardata, con consueto “rotolino di ed esclama: «mi sento fortemente napoletano, musica leggera di trattenimento. E magari verrà
maniche” ha dato un’“aggiustatina” anche al- perché anche se mia madre è romana, l’amico fuori qualche altra pregevole proposta “fuori
la canzone “Non dirgli mai” di Gigi D’Alessio fa- di mio padre è di Napoli!». porta”, come negli anni scorsi.
cendola diventare: «“Non dirgli mai” che sia- MARIAGRAZIA POGGIAGLIOLMI MASSIMO LO IACONO