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Mente ironica
narrazione & interpretazione
Indice:
ferita invisibile
la visita
l'urlo
florealtà
momenti perfetti
socrate per strada
fuori luogo
due paia di sandali
perdere il filo
50 centesimi la visita
un paese da vipere
il defunto analista
la targa misteriosa
ricevimento
il titolo di strega
sorriso degli etruschi
seta
leggere, dimenticare
3 giugno 1956
il labaro viola
il matrimonio della Rita
grafomania
foto mancate
salienza
lapidi a scelta
ricamo
è lo stesso
si sorride a una pizza
gelo notturno
m.clara
essenza sublime
comunismo a pedali
something wrong
edizioni provvisorie
traduzioni
un'opera sconosciuta di thomas bernhard
il mondo secondo i rospi
don chisciotte
giova l'umore imporsi
un aiutino
Il presente testo offre il suo apporto filosofico in
modo totalmente narrativo. Il fatto che a tratti si
narri in terza persona, o in prima plurale, o in prima
singolare, rappresenta il variare dell'ironia.
Nicola Spinosi
Ferita invisibile
«C’est pourtant une utile chose que la vérité, ce premier des biens,
toujour inconnu par les ames qui ne sont pas fortement trompeés...»
A questo punto io smisi di leggere e cominciai a pensare. La novità di
questo concetto mi aveva vivamente colpito, che l’animo per conoscere
la verità deve essere «fortemente ingannato»; e una catena di pensieri
inaspettati, vispi ed eccitanti, mi si andava formando nella mente, tutti
generati da questa idea pessimista ma fertile e suadentissima, che «la
verità nasce dall’inganno»; finché per l’improvviso ritorno della
chiaroveggenza logica mi accorsi che trompées era un refuso, e non les
ames fortement trompées ma fortement trempées bisognava leggere,
ossia « gli animi fortemente temprati». Il mio piccolo castello di pensieri
inaspettati crollò di colpo. La pagina (...) non era più fonte di una nuova
interpretazione della verità e delle sue origini, ma rientrava nella grigia
regione delle verità ovvie.
“Che cosa sei, una strega?”. “Sì, una strega.”(...). ”In questa robaccia
non ci credo. Sono tutte sciocchezze. Ma dal momento che tu ci credi,
dal tuo punto di vista hai assassinato una persona.”
Qual è il punto?
Diffidare sempre delle rievocazioni: sono
incompetenti, evitano con la massima sfrontatezza
di entrare nel merito. Andare invece alle cronache
dell’epoca. Ai diari, se il caso è individuale,
personale. Diffidare anche di tali documenti.
E’ noto a tutti che Melville in Moby Dick non ha mai detto quale gamba
mancasse al capitano Achab.
One day I went to the dentist.Over the radio they said it was the hottest
day of the year.However, I was wearing a jacket, because going to a
doctor has always struck me as a somewhat formal occasion.In the midst
of his work, Dr.Heyman stopped and said, “Why don’t you take your
jacket off?” I said, “I have a hole in my shirt and that’s why I have my
jacket on.”He said, “Well, I have a hole in my sock, and, if you like, I’ll
take my shoes off.”
Il metodo (comportamentistico-narrativo)
durrelliano consiste nell’attribuire ai fatti animali,
anche degli insetti, significati umani. La natura fa da
specchio agli umani, che tendono a dimenticare di
farne parte. Ma non è Esopo, Durrell, né La
Fontaine, scrive nel Novecento. Il mondo percepito
dal serpente non è lo stesso mondo dell’umano, né
quello della mosca. Quando noi diciamo che un tale
ha „l’occhio di falco“ siamo in errore, come quando
sosteniamo che il nostro gatto faccia i suoi bisogni
fuori dall’apposita “lettiera” per dispetto – anche noi
del resto abbiamo accennato (diverse pagine or
sono) alla „dignità“ delle vipere. La vita degli animali
non è la nostra.
L’erronea congettura di Durrell in merito alla madre
del suo anziano insegnante illustra il suo metodo:
sbagliato ma piuttosto divertente.