2.3.1 Passaggio allinfinito: la falsa infinit di Fichte Lalcunch diventa un altro; ma laltro anche un alcunch; dunque diventa parimente un altro: e cos allinfinito. [ 93] Questa infinit la infinit falsa o negativa, giacch essa non se non la negazione del finito, il quale per nasce di nuovo e per conseguenza non ancor superato: - vale a dire, questa infinit esprime solo il dover essere del superamento del finito. [ 94] 2.3.2 Passaggio allinfinito: lerrore del dualismo Il dualismo, che rende insuperabile lantitesi di finito ed infinito, non fa la semplice considerazione, che per tal modo linfinito solo uno dei due; che con ci vien reso un qualcosa di soltanto particolare, rispetto al quale il finito laltro particolare. Un tale infinito, che soltanto un particolare, accanto al finito; ha in questo appunto la sua barriera e il suo limite; non ci che deve essere; non linfinito, ma solamente finito. - In tal relazione, dove il finito da un lato, linfinito dallaltro, il primo di qua, laltro di l, al finito viene attribuita la stessa dignit di sussistenza e indipendenza, che si attribuisce allinfinito: lesser del finito fatto un essere assoluto: esso, in codesto dualismo, sta saldo per s. Se, per cos dire, fosse toccato dallinfinito, sarebbe annientato; ma non pu essere toccato dallinfinito: un abisso, un baratro invalicabile deve aprirsi fra i due; linfinito persiste di l, il finito di qua. Laffermazione del fermo persistere del finito di fronte allinfinito crede di essere al di sopra di ogni metafisica; ma, invece sta interamente sul terreno dellordinaria metafisica intellettualistica. Accade qui il medesimo di ci che esprime il progresso infinito: una volta si ammette che il finito non sia a s e per s, che non gli spetti una realt indipendente, non lessere assoluto; che esso sia solo qualcosa di transitorio; laltra volta, tutto ci
vien dimenticato, e si rappresenta il finito come soltanto posto di fronte allinfinito, affatto separato da questo, e sottratto allannientamento, indipendente e persistente per s, - Il pensiero crede per tal modo di elevarsi allinfinito, e gli accade il contrario: - di giungere cio a un infinito che solo un finito, e, per contro, il finito, che era stato scacciato, ritenerlo sempre e farne un assoluto. [ 95,a] 2.3.3 Passaggio allinfinito: superamento del finito Ci che in realt si ha innanzi, che lalcunch diventa altro, e laltro altro ancora. Lalcunch in relazione a un altro, gi anche un altro verso lo stesso [altro]; e, poich ci nel quale trapassa [laltro], del tutto il medesimo di ci che trapassa (entrambi non hanno alcuna ulteriore determinazione se non questuna e medesima, di essere unaltro [lalcunch anchesso altro rispetto allaltro]), cos 1 alcunch nel suo trapasso in altro si accompagna solo con se stesso: e questo riferimento a se stesso, nel trapasso e nellaltro, la vera infinit, o, considerato negativamente: ci che viene cangiato, laltro, diventa laltro dellaltro. Cos lessere, ma restaurato come negazione della negazione: ed essere per s. [95] Nellesser per s introdotta la determinazione dellidealit. Lessere determinato, concepito dapprima solo secondo il suo essere e la affermazione, ha realt; e, per conseguenza, anche la finit dapprima nella determinazione della realt, Ma la verit del finito invece la sua idealit. Egualmente linfinito dellintelletto, che, posto accanto al finito, anche sol uno dei due finiti, qualcosa di non vero, d ideale. Questa idealit del finito la proposizione fondamentale della filosofia, e ogni vera filosofia perci idealismo. [ 95,a] [dalla Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio]