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Remo Bodei

La storia congetturale. Ipotesi di Condorcet su passato e futuro


In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Italie et Mditerrane T. 108, N2. 1996. pp. 457-468.

Riassunto Remo Bodei, La storia congetturale. Ipotesi di Condorcet su passato e futuro, p. 457-468. Nel momento in cui sembrano tramontare concezioni della storia legate all'idea di necessit, l'analisi delle idee di Condorcet pu servire da reagente per colorare di senso i nostri problemi. Anche attraverso gli strumenti offerti dal calcolo delle probabilit, egli ha infatti elaborato congetture non chimeriche sul futuro, nella forma della proposizione ipotetica se..., allora. In tal modo sfuggito sia alla profezia di un avanzamento automatico degli eventi, sia al loro completo abbandono alla casualit. Nello sforzo di dominare l'incertezza, Condorcet punta cos sull'aumentata quantit di informazione (o di sapere) quale strumento per poter rettificare in itinere il corso delle azioni. Tale controllo dell'esistenza associata degli uomini risulta oggi possibile grazie a un progresso misurabile secondo (v. retro) indicatori attendibili e all'espandersi dell'istruzione pubblica secondo tableaux che rendono il sapere pi facilmente accessibile agli incolti e ai bambini.

Citer ce document / Cite this document : Bodei Remo. La storia congetturale. Ipotesi di Condorcet su passato e futuro. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Italie et Mditerrane T. 108, N2. 1996. pp. 457-468. doi : 10.3406/mefr.1996.4448 http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9891_1996_num_108_2_4448

REMO BODEI

LA STORIA CONGETTURALE IPOTESI DI CONDORCET SU PASSATO E FUTURO

II pathos della necessit A lungo siamo stati abituati, in molte tradizioni teoriche e politiche, a considerare la storia come guidata da un'intrinseca logica della necessit. Usi cio a pensare che l'intervento umano consapevole dovesse abbreviare il tempo necessario al prodursi dell'inevitabile, accelerare le doglie del parto in vista di una societ migliore o, comunque, del progresso, frutto - a sua volta - degli sforzi di tutte le passate generazioni. Oggi che, per diversi motivi, questa prospettiva appare improponibile, il futuro sembra aver riconquistato la sua natura di assoluta contingenza di luogo di esplicazione di forze che sfuggono al controllo degli uomini (si mostra senza senso nelle mani di Dio). Avendo gli eventi perduto il loro scopo, persino il passato tende talvolta, nella storiografia attuale, a essere pi raccontato, in forma di romanzo vero, che spiegato. Pare cos realizzarsi l'affermazione di John Maynard Keynes (autore, per inciso, di un Treatise on Probability del 1921), secondo cui l'inevitabile non accade mai, l'inatteso sempre. inutile tanto deprecare questa situazione, quanto osannarla e non del resto questa la sede per soffermarsi ad analizzarla a fondo. Pi proficuo sembra invece servirci del pensiero di Condorcet come una specie di rea gente chimico che pu - come effetto collaterale - colorare di senso anche i nostri problemi. Il periodo ipotetico Nella sua volont di sottoporre i rapporti sociali e la storia al soave dispotismo della ragione1, egli si servito notoriamente di congetture 1 Condorcet, uvres compltes, a cura di A. Condorcet, O'Connor e M. F. Arago, Parigi, 1847-1849 [= O. C], X, 75. MEFRIM - 108 - 1996 - 2, p. 457-468.

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rivolte tanto al passato (soprattutto quello remoto che precede la nascita della scrittura), quanto al futuro, alla decima epoca nello sviluppo dello spirito umano, quella aperta dalla Rivoluzione francese. Si cos posto tra l'inevitabile e l'imprevisto. Da grande studioso di calcolo delle probabilit, ha ipotizzato non solo una linea evolutiva che dal passato conduce al presente (sotto il segno di un progresso, dapprima lentissimo, come nel caso della nascita del l'agricoltura, poi sempre pi accelerato), ma ha, anche e soprattutto, elabo ratocongetture non chimeriche sul futuro nella forma della proposizione ipotetica del se... allora. In tal modo, sfuggito sia alle tentazioni della profezia di un avanzamento automatico basata sul solo presupposto della fede nel progresso, sia all'idea di una contingenza assoluta degli eventi. Per conseguire tale obiettivo ha cercato di mostrare come la specie umana sia giunta (e possa ulteriormente avanzare in questa direzione) a porre un argine al dominio del caso2. Purtroppo, nello studio del Condorcet matematico, si data impor tanzaquasi esclusivamente alle sue applicazioni alla politica (al paradosso del voto) e pochissimo, quasi niente, alla storia. bens vero che il primo aspetto risulta tecnicamente pi elaborato da Condorcet stesso (che ha esa minato le procedure di votazione dei giurati nei tribunali). Non mancano tuttavia una serie di studi sul rapporto tra congetture e storia che vanno dalle Rflexions sur la mthode de dterminer la Probabilit des vnements futurs, d'aprs l'Observation des vnements passs1 sino all' Esquisse. L'homme raisonnable di Condorcet pu avere una scienza dell'incer tezza, calcolare i diversi gradi di certezza ai quali possiamo sperare di giungere4, ponendosi cos alla confluenza di due tradizioni di calcolo delle 2 Condorcet, Esquisse d'un tableau historque des progrs de l'esprit humain, in . C, X, trad. it. di M. Minerbi, Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spiri to umano, Torino, 1969 [= E], p. 192. 3 Apparse nella quarta parte del Mmoire sur le calcul des probabilits (apparsa sui Mmoires de l'Acadmie royale des sciences de Paris pour 1783 (1786), p. 539-543 (ora in Condorcet, Arithmtique politique. Textes rares et indits (1767-1789), a cura di . Bru et P. Crpel, Parigi, 1994, p. 419-431). Sulla matematica (in particolare ari tmetica politica, la statistica e il calcolo delle probabilit in Condorcet), cfr. . . Baker, Condorcet : from Natural Philosophy to Social Mathematics, Chicago, 1975; L. Krger et alii, The Probabilistic Revolution, Cambridge, Mass. 1987; B. Bru, Statis tiqueet bonheur des hommes, in Revue de synthse, 1988, p. 69-95; L. Daston, Classi cal Probability and the Enlightment , Princeton, 1988 e C. I. Hacking, The Taming of Chance, Cambridge, 1990, trad. it. // caso domato, Milano, 1994. 4 Si consideri l'intero contesto. Condorcet consapevole che le applicazioni del calcolo delle probabilit fanno presagire quanto possano concorrere ai progressi delle altre scienze; qui stabilendo la verosimiglianza dei fatti straordinari e inse-

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probabilit che - in termini moderni - si definiscono oggettiva e soggett iva. Il primo genere di probabilit si potrebbe formulare (classicamente, nel linguaggio di Laplace) come una frazione il cui numeratore il numero dei casi favorevoli e il cui denominatore il numero di tutti i casi possibili. Si stima cio la frequenza di un evento sulla base dei suoi possib ili esiti noti. Prendendo un esempio molto semplice : se lancio un dado a sei facce per un numero sufficientemente alto di volte, la probabilit che esca il 3 - poniamo - 1/6. Diremo allora che il singolo lancio ha luogo in condizioni di rischio, in quanto il numero di esiti possibili (o, come attualmente si usa dire, di outputs) conosciuto. Se si considera invece un azione qualsiasi i cui effetti siano ancora indeterminati e imprevisti (una reazione chimica tra sostanze mai speri mentate in combinazione, l'immissione di un prodotto in commercio), tale atto avviene in condizioni di incertezza, in quanto gli outputs non sono esattamente stabiliti e calcolabili. Dominare l'incertezza possibile ridurre il rischio e l'incertezza? Nei giochi d'azzardo, ossia quelli in cui domina il rischio, ci non affatto possibile a meno che non si bari. Qualora infatti - come ha mostrato Max Weber - si sposti gradual mente baricentro del dado verso una delle facce5, si avr una probabilit il sempre pi alta che esca un determinato numero sino a giungere, se il peso grava massicciamente e direttamente sulla relativa superficie del dado, alla gnando a valutare se debbano essere scartati se al contrario meritino di essere va lutati; l calcolando quella del ritorno costante di quei fatti che si presentano spesso nella pratica delle arti, e che non sono per se stessi legati ad un ordine gi considerat o come legge generale; tale , per esempio, la medicina, l'effetto salutare di certi r imedi, il successo di certi preservativi. Queste applicazioni ci mostrano anche quale la probabilit che un insieme di fenomeni risulti dall'intenzione di un essere intelli gente, che dipenda da altri fenomeni che coesistono con lui l'hanno preceduto, e quale debba essere attribuita alla causa necessaria e sconosciuta che chiamiamo ca so; parola di cui solo lo studio di quel calcolo pu farci conoscere bene il vero senso. Esse hanno del pari insegnato a riconoscere i diversi gradi di certezza ai quali pos siamo sperare di giungere, la verosimiglianza in base a cui possiamo adottare un'o pinione, farne la base dei nostri ragionamenti, senza offendere i diritti della ragione e le regole della nostra condotta, senza mancare alla prudenza offendere la giusti zia 153-154). (E, 5 R. Bodei, // dado truccato, in Annali della Scuola normale superiore di Pisa, s. Ili, Vili, 1978, 4, p. 1415-1433.

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certezza assoluta. Il ventaglio di gradazioni tra il caso e la necessit viene cos ad azzerarsi. Con il concetto di incertezza - specie quella rivolta al futuro - si entra tuttavia in un altro ordine di questioni. Qui, il peso dell'alterazione truffaldina degli esiti, seppure esiste, minimo. Per piegare il caso alla volont dell'agente occorre operare dei calcoli basati su criteri di probabilit soggettiva, ossia sulla stima che gli individui i gruppi compiono dei poss ibili outputs delle loro azioni. evidente che solo l'aumentata quantit di informazione la garanzia di poter di rettificare in itinere il corso delle azioni sono in grado di diminuire l'incertezza. Il primo teorico della teoria delle probabilit soggettive stato il reve rendo scozzese Thomas Bayes, la cui fondamentale memoria An Essay Toward Solving a Problem in the Doctrne of Chances venne letta alla Royal Society di Londra il 23 dicembre del 1763 6. Di esso Condorcet ebbe notizia prima del 1774, come risulta da una lettera a Turgot del 16 settembre 1774. Non dovette per fargli immediatamente una grande impressione, dal punto di vista meramente tecnico, anche se poi tutta la strategia teorica e politica di Condorcet sar orientata nella direzione di aumentare e organiz zareconoscenze per ridurre l'incertezza. le Il problema, pi in generale, diventa per lui quello di limitare il ruolo del caso (inteso tanto come rischio, quanto come incertezza). Esso non altro che il nome da noi dato a una causa necessaria e sconosciuta {E, 154), a una forza che rischia di sottometterci e che possiamo dominare solo in proporzione all'aumento delle nostre conoscenze : Le hazard qui dirige une partie des vnements politiques rend l'homme le jouet de leurs rvolutions et soumet son existence aux projets d'un petit nombre de chefs, mais cette puissance du hazard, cre par l'ignorance et l'erreur, s'affaiblit avec elles (,..)7. Sono dunque l'ignoranza e l'errore che incrementano il potere del caso, ma la principale responsabile ignoranza, in quanto mancata falsa conoscenza delle cause : Les vnements qu'on attribue au hazard sont dtermins par des loix variables et ncessaires mais l'expression de ces lois est trop complique pour

6 II testo si trova ora, in edizione bilingue, francese e inglese, a cura di J. -P. Cl ro, nei Cahiers d'histoire et de philosophie des sciences, 18, 1988, p. 168 sgg. 7 Condorcet, Frammento di una prima stesura deYEsquisse, Bibliothque de l'Institut de France, ms 8852.

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que nous puissons les dcouvrir. Ainsi un vnement contingent n'est pour nous qu'un vnement dont l'existence nous est inconnue8. In se stessa questa tesi non affatto nuova. In termini generali, era stata enunciata da Aristotele9 e ampiamente teorizzata dagli Stoici, per i quali il caso non altro che espressione della nostra ignoranza delle cause necessarie che governano il cosmo. In Condorcet, per la curvatura subita da questa idea, sono gli strumenti scientifici e il loro campo di appli cazione a mutare radicalmente. Egli ora sa che si pu ridurre l'incidenza del caso se si interviene nell'acquisire conoscenze preliminari all'agire, el iminando, di conseguenza e in modo effettivo, il peso del rischio e del l'incertezza. Per quanto al suo tempo non fosse ancora nota quella magia nera dei numeri che stabilisce (con un certo anticipo e una buona approssimaz ione) sar il numero degli assassinii, quello dei suicidi degli inci quale denti stradali in una certa nazione, a prescindere dai motivi dalle circo stanze specifiche, si sapeva gi dell'esistenza della sex ratio, del fatto cio che nella specie umana nascono pi maschi che femmine e che nell'et di maggiore fecondit i rispettivi numeri si equilibrino. Gi si intuivano, inoltre, i dati relativi alla distribuzione della mortalit, in base a calcoli ap pros imativi che vennero eseguiti in Olanda a partire dal 1670 per la dete rminazione delle rendite vitalizie. Anche attraverso la sua frequentazione con Turgot, Condorcet conosce e valuta dunque positivamente come incent ivi progresso le ricerche sulla durata della vita degli uomini, sull'in al flusso che su questa durata esercitano la differenza dei sessi, delle temper ature, del clima, delle professioni, dei governi, delle abitudini di vita, sulla mortalit che risulta dalle varie malattie, sui cambiamenti che la popola zione subisce [...] {E, 154). Gli indicatori del progresso Grazie a quali indicatori si pu misurare il progresso? In primo luogo, mediante la maggiore abbondanza dei mezzi di sussistenza, poich si parla di un progresso suscettibile di essere rappresentato con precisione, con quantit numeriche linee {ibid., 191), in particolare di quelli derivanti 8 Condorcet, ms 887, f 84 [attorno al 1780], in Condorcet, Arithmtique politique. Textes rares ou indits (1767-1789), cit., p. 289. 9 Cfr. Arist., Eth. Eud., 207 A : dove vi sono maggiormente intelletto e ragione, vi minimamente caso, e dove vi massimamente caso, vi minimamente intel letto.

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dall'agricoltura. Si sa che, sin dai tempi pi antichi, i mezzi per soddisfare i bisogni dipendono (...) troppo dal caso e dalle stagioni, per stimolare uti lmente un'operosit i cui progressi possano trasmettersi (ibid., p. 7). Per questa ragione si corre ai ripari e si trovano degli espedienti. Ora, on ne peut nier que l'agriculture n'a fait des progrs, les prairies artificielles se sont multiplies, la culture des pommes de terre s'est rpandue de nos jours dans plusieurs provinces10. In secondo luogo, mediante lo sviluppo della tecnica : gli strumenti, le macchine, i telai accresceranno vieppi la forza, l'abilit degli uomini aumenter ad un tempo la perfezione e la precisione dei prodotti, dimi nuendo tanto il tempo quanto il lavoro necessario ad ottenerli. Allora un'e stensione di terreno sempre pi ristretta potr produrre una massa di der rate di maggiore utilit di pi alto valore; pi ampi godimenti potranno essere ottenuti con minore consumo (E, 178). In terzo luogo, un altro segno costituito dal miglioramento delle con dizioni di vita dei ceti meno abbienti, mostrato dall'aumento del consumo della carne e dalla qualit delle abitazioni (e, implicitamente, dall'accresciuta durata media della vita umana) : D'ailleurs la classe du peuple qui vit de son travail a plus d'aisance; il suffit, pour s'en assurer, d'observer la consommation de viande dans les bourgs et dans les villages, de comparer les logements des habitants des campagnes11. In quarto e ultimo luogo, dalla vittoria su alcune malattie allora mort ali devastanti - come il vaiolo per inerito di Jenner - dai progressi in corso nel campo della medicina che devono far sparire a lungo andare le malattie trasmissibili contagiose (E, 191)12. CONDORCET E PASCAL diventata volgarmente proverbiale l'affermazione secondo cui il 'se' e il 'ma' patrimonio degli imbecilli. Condorcet, tuttavia, misurando il passato attraverso simulazioni contro-fattuali, si interroga (di nuovo come far in seguito Max Weber) sulle conseguenze che alcuni eventi avrebbero avuto se si fossero svolti in maniera diversa da come realmente sono acca10 Condorcert, Compte rendu du mmoire de Morand [1779-1782], in Histoire de l'Acadmie royale des sciences de Paris, 1779 [?], p. 23. Non si dimentichi che la pata ta era stata dapprima considerata commestibile. non "Ibid., cit., p. 23. 12 Sull'impatto prodotto dalle pi importanti scoperte scientifiche nell'arco della vita di Condorcet (la vittoria sul vaiolo, il parafulmine, la mongolfiera ecc. ), cfr. I. F. Clarcke, Patterns of Expectation, 1664-2001, New York, 1979, p. 1-61.

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duti. Parlando della battaglia di Salamina, esalta perci la vittoria ottenuta dai Greci senza la quale le tenebre del dispotismo orientale minacciavano di avvolgere la terra intera (E, 164). Condorcet non cerca pi - come Descartes - una certezza rocciosa, un fundamentum inconcussum sul quale edificare il sapere. Entro confini che intende progressivamente restringere, accetta pascalianamente il rischio e l'incertezza delle conoscenze e delle azioni umane. Ma il suo progetto di razionalizzare il caso, di calcolare le probabilit, non si applica pi tradizionalmente ai giochi d'azzardo, bens - sia in maniera oggettiva che soggettiva - dapprima all'economia e alla politica, poi alla concezione della storia. Diversamente da Pascal, inoltre, Condorcet non ragiona pi sul fonda mento di una scommessa del tipo o tutto nulla (o, in termini novecenteschi, di maximax, di massima propensione al rischio). E non punta sull'e terno, sulla salvezza la dannazione perpetua dell'individuo, bens sul tempo e sulla possibile salvezza collettiva dell'umanit come tutto, rischiando di volta in volta una posta ritenuta adeguata. Proprio perch il caso dipende dall'ignoranza, controllarlo vuoi dire acuire ed espandere l'intelligenza promuovendo l'istruzione generalizzata, l'educazione - anche scolastica - a partire dai plastici piccoli della specie umana, dai bambini. L'uomo perde la sua natura immutabile di homo lapsus, che solo la grazia divina pu redimere, cos come lo aveva descritto Pascal : si tratta di vedere come l'uomo devenu (e non sempre stato) faible et corrompu13 e di porvi rimedio. Dalla corruzione si pu e si deve uscire, imboccando la via dello sviluppo e del futuro, senza sognare imprat icabili regressioni al passato alla semplicit delle origini. E ci malgrado la presunta incertezza assoluta delle umane conoscenze : Tous ceux qui ont attaqu la certitude des connaissances humaines ont commis la mme faute. Ils ont fort bien tabli que nous ne pouvons parvenir, ni dans les sciences physiques, ni dans les sciences morales, cette certitude rigoureuse des propositions de la gomtrie, et cela n'tait pas difficile; mais ils ont voulu en conclure que l'homme n'avait aucune rgle sre pour assesoir son opinion sur ces objets, et ils se sont tromps en cela. Car il y a des moyens srs de parvenir une trs grande probabilit dans plusieurs cas, et dans un grand nombre, d'valuer le degr de cette probabilit (O. C, III, p. 641). Contro Pascal che riteneva che l'ordre des socits n'est fond que sur notre faiblesse et sur nos vices, que nos dcouvertes sublimes dans les 13 Cfr. Condorcet, loge de Pascal [1776], in Arithmtique politique. Textes rares ou indits (1767-1789), cit., p. 59. Sui rapporti con Pascal, cfr. R. A. Brooks, Condorc et Pascal, in Studies on Voltaire, LV, 1967, p. 297-307. and

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sciences nous ont laiss toute notre mchancet14, Condorcet sostiene ora che l'uomo (essere debole, che in precedenza si affidava individualmente a Dio e considerava la societ frutto della corruzione) pu ora contare su se stesso e forse, in prospettiva, su comunit meglio ordinate di suoi simili. In ci condivide l'idea - presente in molti pensatori del Settecento, da Diderot a Bonnet, da Lessing ai giacobini italiani come Vincenzio Russo - che l'uomo tuttora un animale in divenire, che il suo sviluppo (non solo intel lettuale e morale, ma anche nel numero e nella qualit degli organi di senso) lungi dall'essere concluso.

La storia e il progresso

Cosa innesta e rende virtualmente irreversibile il progresso nel tempo? Non certo leggi inesorabili, scritte nel cuore umano dettate da 'imperativi categorici' di una rigida filosofia della storia (per inciso l'espressione Philosophie de l'histoire recente : viene introdotta da Voltaire, con l'omonimo libro, soltanto nel 1765). E neppure il Terrore, la violenza il volontarismo morale, ma solo la convinzione che deriva dall'educazione e dal sapere. Il confronto retroattivo - con le posizioni di Robespierre pu risul tare chiarificante. Il 18 Floreale dell'anno II (ossia il 7 maggio del 1794), a poco pi di un mese dalla morte di Condorcet - 27/28 marzo 1794) -, il capo dei giacobini pronuncia un discorso alla Convenzione dove illustra l'immane e necessario compito, che attende le generazioni venture, di ill uminare l'altra met del globo : II mondo morale, assai pi che il mondo fisico, appare pieno di contrasti e di enigmi. La natura ci dice che l'uomo nato per la libert, mentre l'esperienza dei secoli ci mostra l'uomo ridotto in schiavit. I suoi diritti sono scritti nel suo cuore, ma la sua umiliazione scritta nella storia [...] La ragione dell'uomo rassomiglia ancora al globo ove egli abita : la met immersa nelle tenebre, quando l'altra illuminata. I popoli dell'Europa hanno fatto progressi sbalorditivi in ci che si chiama il campo artistico e scientifico, mentre sembra che ignorino perfino le nozioni prime della morale pubblica. Conoscono tutto, tranne i loro diritti e doveri15. 14 Condorcet, loge de Pascal, cit., p. 62 sgg. 15 M. Robespierre, in uvres compltes, 10 vol., Parigi, 1912-1967, X, p. 444.

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Robespierre non certo contrario allo sviluppo del sapere, ma, come si vede facilmente, l'accento cade qui sullo sforzo morale, sulla tensione etica. In Condorcet domina invece l'idea per cui - solo se si toglie dalla spalle degli uomini il millenario macigno dell'ignoranza, che li curva verso terra impedendo loro la vista di pi ampi orizzonti - si potr sviluppare una societ di individui che non avranno bisogno di particolari incitamenti etici sanzionati dalla costrizione e fondati su sistemi di punizioni e di premi. Istruire per avanzare Ma saggio illuminare il popolo, mantenendo una politica il pi possi bile priva di violenza e di Terrore? Necker aveva posto quasi due decenni prima un'imbarazzante domanda e formulato un fondato sospetto. Si chie deva cio se l'ingalit des connaissances ne soit pas devenue ncessaire au mantien de toutes les ingalits sociales qui l'ont faite natre. Se infatti si aumentassero le conoscenze - egli argomenta - il popolo n'aurait-il dans le mme temps la facult de rflchir sur l'origine des rangs, sur la source des proprits et sur toutes les institutions qui lui sont cont raires?16. Condorcet comprende quale la posta in gioco, come cio l'ignoranza sia insieme causa ed effetto dell'oppressione generale e come, di conse guenza, solo la leva dell'istruzione possa scardinare tutte le altre forme di diseguaglianza. Per questo lotta strenuamente contro la separazione della specie umana in due parti; l'una destinata a insegnare, l'altra fatta per cre dere; l'una che nasconde orgogliosamente ci che si vanta di sapere, l'altra che riceve con rispetto ci che ci si degna di rivelarle; l'una che si innalza al di sopra della ragione e l'altra che rinuncia umilmente alla propria, e che si abbassa al di sotto dell'umanit, riconoscendo in altri uomini delle prero gative superiori alla loro comune natura (E, 18). Rispetto all'et moderna (in cui l'autorit degli uomini viene sosti tuita da quella della ragione) (ibid., 95) e all'illuminismo, il progetto di Condorcet non consiste tanto nell'espansione dei lumi a raggiera, ma nel considerare l'istruzione pubblica - in quanto dovere dello Stato nei con fronti dei cittadini - 'luce polarizzata', costantemente indirizzata verso obiettivi di utilit sociale da perseguire. Occorre dunque non solo limitarsi a diffondere di volta in volta il sapere lasciarlo circolare entro canali 16 J. Necker, Sur la lgislation et le commerce des grains, 2 vol., Parigi, 1775, Vol. I, p. 58.

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ristretti, ma istituzionalizzarlo ed accrescerlo possibilmente a valanga (si veda il Rapport et dcret sur l'organisation gnrale de l'instruction publique, dell'aprile 1792). A tale scopo, necessario semplificarne la struttura, in modo che possa essere appreso anche da chi non possiede un retroterra familiare e sociale culturalmente lavorato e fertile. L'istruzione diventa pertanto il pi incisivo fattore di modificazione del futuro. I decreti del Direttorio e di Napoleone che istituiscono rifon dano la scuola elementare (obbligatoria e gratuita, in grado, dunque, di prescindere dal precettore, ancora co-protagpnista dll'mile di Rousseau, cos che al privilegio sociale si sostituisce il merito), Ycole Normale Supr ieure e l'cole Polytechnique nel periodo devono, in conclusione, molto ai progetti e alle idee di Condorcet17. La differenza salta agli occhi non solo se si confrontano i programmi di Condorcet con quelli di Voltaire, che voleva lasciare notoriamente agli apostoli l'educazione dei ceti popolari, ma anche con le posizioni pi dif fuse, rappresentate - ad esempio - dall'abate Fleury attraverso le parole con cui si rivolgeva ai contadini : Vous tes ns paysans, restez paysans; labourez le champ de vos pres, ou, s'ils vous en n'ont pas laiss, servez un matre, travaillez la journe; laissez les tudes ceux qui sont riches, proprio perch gli studi finirebbero per portare al disprezzo del proprio stato18. Progresso al condizionale L'opera di Condorcet si propone di dimostrare che la perfettibilit dell'uomo realmente indefinita; che i progressi di questa perfettibilit, ormai indipendenti da ogni potenza che volesse arrestarli, non hanno altro termine se non la durata del globo dove la natura ci ha gettati. Senza dubbio, questi progressi potranno seguire un cammino pi meno rapido, ma esso non sar mai retrogrado, almeno finch la terra occuper lo stesso posto nel sistema dell'universo (...) (E, 6). Questa idea della perfettibilit 17 Cfr. Condorcet, Rflexions et notes sur l'ducation, a cura di M. Albertone, Nap oli, 1983; L. Cahen, Condorcet et la Rvolution franaise, Parigi, 1904 [rist. Genve, Slatkine Reprints, 1970], p. 324-337; C. Kintzler, Condorcet, l'instruction publique et la naissance du citoyen, Parigi, 1984; Ch. Coutel, Rpublique et instruction publique chez Condorcet. Gense et unit d'une problmatique, Parigi, 1992 (Thse de doctorat de l'Universit de Paris IV). Sulla politica e la figura di Condorcet, cfr., da ultimo, . Badinter, Condorcet (1743-1794) : un intellectuel en politique, Parigi, 1988 e C. de Bon i, Condorcet, Roma, 1989. 18 Abb Fleury, Trait du choix des tudes, Parigi, 1772, p. 146.

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indefinita attribuita alla dottrina di Turgot, Price e Priestley (ibid., 136)19. Il progresso attualmente accelerato, appunto perch lentissimo era stato all'inizio quando il potere dei condizionamenti era immenso. con la diffusione della stampa che presenta in tavole, in un colpo d'occhio moltiplicato per tutto il numero dei virtuali lettori, risultati che lo spirito avrebbe colto solo in un faticoso lavoro (ibid., 99). Secondo un modello gi suggerito nel 1758 dal Tableau conomique di Quesnay, si tratta di tra sportare in un quadro sinottico, spaziale, di simultaneit lo sviluppo tem porale e storico, di offrire in un colpo d'occhio sintentico la molteplicit dispersa delle conoscenze. Il sapere procede infatti dal complesso al semplice, dal particolare all'universale. La semplificazione delle conoscenze e il loro pi rapido apprendimento sinottico consentono oggi anche ai ragazzi di apprendere facilmente ci che una volta aveva affaticato la mente dei grandi uomini. Si spezza virtualmente il monopolio del sapere : i lumi giungono in basso, sino ai bambini e agli strati pi umili della societ. Contro ogni legge della meccanica, cresce simultaneamente sia la forza che la velocit del pro gresso (cfr. E, 177). Non vi sono tavole eterne dello spirito umano, coman damenti analoghi a quelli che Mos porta dal Monte Sinai, bens tableaux variabili, entro i quali si iscrive la cultura e la civilt di una determinata epoca. Per prepararsi all'imminente salto dall'attuale nona alla decima epoca bisogna imparare a riconoscerne i segni premonitori, i signa prognostica, come li chiamer Kant ne // conflitto delle facolt del 1798. Questi sono sostanzialmente tre : 1) la distruzione della diseguaglianza tra le nazioni; 2) i progressi dell'eguaglianza in seno a un popolo; 3) e da ultimo il perfezionamento dell'uomo (E, 165). Dal loro reale apparire all'orizzonte della storia e dalla loro corretta interpretazione dipenderanno le possibilit di innestare di accelerare modalit differenziate globali progressi, un bene che non mai assicurato in anticipo. In forma di triste conclusione bisogna constatare come, nell'elabo razione delle proprie geniali congetture relative al passato e al futuro, Condorcet avesse sottovalutato le altrui congetture riferite al presente. Cos il 27 luglio del 1794 - entrando travestito da contadino in un'osteria di Clamart -, si fece riconoscere dal proprietario. Lo tradirono alcuni segni non 19 Sulle concezioni del progresso in Condorcet e sul modello dei tableaux, cfr. A. Cento, Condorcet e l'idea di progresso, Firenze, 1956; R. Bodei, Scomposizioni. Forme dell'individuo moderno, Torino, 1987, p. 192 sg.; D. Grimaldi, Scienza, morale e politi ca Condorcet, Roma, 1991. in

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prognostici : le candide mani con cui teneva un libro di Orazio in attesa che gli arrivasse sul tavolo, in tempi di carestia, l'omelette di dodici uova precedentemente ordinata. Ironia della sorte e distrazione dei filosofi, che guardano le stelle e cadono nei pozzi? Al di l del loro pesonale destino, ce ne fossero per tanti in grado di calcolare le eclissi e di individuare i segni prognostici della storia! Remo Bodei

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