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R CULT
LARTISTA
Raffaello Sanzio (Urbino, 28 marzo o 6 aprile 1483 Roma, 6 aprile 1520) stato un pittore e architetto tra i pi celebri del Rinascimento italiano. Nei suoi ritratti spesso il realismo a prevalere sullidealismo
LOPERA
Raffaello Sanzio Ritratto di papa Leone X e dei cardinali Giulio De Medici e Luigi De Rossi 1518 Firenze, Galleria degli Uffizi
nritratto dice che la persona raffigurata esistita. Che era potente, ricca, talvolta bella. Un ritratto pu incutere timore e reverenza, oppure sedurre. potere, vanit, illusione di vivere per sempre. I ritratti dei sovrani e dei papi, eseguiti dai pi grandi pittori, sono tutti sopravvissuti. Io preferisco i ritratti degli anonimi persone comuni di cui si sono persi nome e memoria, e che per sono vive per noi, perch ha saputo salvarle il pennello di un artista. Come Petrus Christus, Lotto, o Holbein. La mia eccezione questo ritratto di Raffaello. Divino genio, dio mortale su cui tutto stato scritto, che oggi si ammira con una rispettosa indifferenza. Non epoca, la nostra, che possa amare davvero la perfezione, la bellezza classica e la grazia che contraddistinguono la sua pittura. Ma questo ritratto multiplo riassume una stagione irripetibile. Raffaello lo dipinge nel 1518, al culmine della ricchezza, degli onori, della gloria. Pittore ormai al di sopra di ogni lode, sommerso di richieste, al punto da aver dovuto allestire una bottega con decine di collaboratori; architetto della fabbrica di san Pietro, senza pi rivali (si sbarazzato pure di Leonardo e Michelangelo), non ha pi nulla da chiedere a se stesso tanto che ci si domanda cosaltro avrebbe potuto dipingere se non fosse morto a 37 anni. Raggiunta la vetta della sua arte, potrebbe anche solo replicarsi. Invece loccasione riaccende la scintilla. Deve fare il ritratto a Giovanni de Medici, ovvero papa Leone X. Ci non dovrebbe stimolarlo, visto che un uomo grossolano, di brutta effigie e poca vista (Sanudo dixit), e inoltre lo ha gi ritratto almeno sei volte. Il testone e il corpo pingue e bolso del Medici ricorrono nei Palazzi Vaticani (nelle sale della Segnatura, di Eliodoro, dellIncendio di Borgo). Ma l recita, in costume travestito nei panni dei predecessori. Qui, invece, Leone X pu essere solo se stesso. Il papa aborre la miseria e la sofferenza, evita i problemi e vuol vedere solo gente bella, sana e felice. Perci adora Raffaello, che sente affine. Sono entrambi raffinati, gaudenti, umanisti, pagani, affascinati dalla musica, dalla classicit, dalla bellezza. Femminile il pittore, maschile il papa. Raffaello deve riuscire nellimpresa di idealizzarlo dipingerlo come vorrebbe essere e insieme immortalarlo cos com. Lo raffigura nel lusso di cui si compiace simboleggiato dal colore dominante del dipinto, il rosso, in tutte le sfumature possibili; con gli emblemi del suo potere il camauro in testa e la mozzetta sulle spalle. Ma anche col doppio mento, le palpebre gonfie, i solchi sulle guance, le occhiaie, il naso gros-
PAUL KLEE
Ad parnassum (6 gennaio)
BEATO ANGELICO
KOKOSCHKA
ACHEROPITA
POLLOCK