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PROTISTOLOGIA

,.

DJ

LEOPOLDO MAGGI

PROFESSORE ORDINARIO

DI ANATOMIA. E FISIOLOGIA COMPARATE NELLA R. UNIVERSITA DI PAVIA

Con 65 incisioni.

ULRICO HOEPLI

NAPOLI

EDITORE-LIBRAJO MILANO

I 88:!.

PISA

Milano, 1882. - Tip. Bernariloni eic, Rebeschini e C.

INDICE

PREFAZIONE. • • • • . . • . . • INTRODUZIONE. • . . • • • • • •

I. Concetto generale della Protistologia II. Raccolta e conservazione di Protisti III. Esseri costituenti la serie dei Protisti lV. Cenni intorno alla vita dei Protisti

1. Protomoneri 0 Bacter! .

2. Metamoneri

3. Funghi .

4. Flagellati

5. Lobosi

6. Diatomee

7. Mixomiceti . S. Gregarine .

9. Talamofori

10. Eliozoi . u. Radiolari

12. Ciliati

13. Acinete .

14. Lahirintulee

15. catallacti .

ApPENDICE: I Protisti e Ze acque potabili

PAG.

VII

1 7 13 28 52 .

ivi 61 71 75 83 90 95 102 III 128 132 144 154 15S 161 167

t

I

PREF AZIONE

Hrockel, nel 1878, espose popolarmente il Regno dei Pr()tisti (Das Protistenreieh}; e Soury, un anno dopa, di quel libra (ece la tradueione in (rancese. 10 'r aorei tradotta in lingua italiana. se certe parti del discorso dell' illustre Professore di Jena non [acessero supporre . delle cognizioni scientifiche, che, 'probabilmente, al nostro 1'01'010 non sono (amiliari; e se, anche, le ricerche intorno a questi esseri fbss~rb da noi 'motto piu dif(use, come erano ai tempi di SpaUanzani, Bonaventura Corti, Guanzati, Michele Colombo, Ca. volini, per non citare che i principali dei nostri antichi naturalisti.

Penstii quindi essere piu necessaria per noi, unct

prepa,razwne allo studio dei Protisti; perciovalendomi delle mie proprie osservazioni e di quanta possiede la letteratura scientifica. riguardo agli esseri infer.iori, io scrissi quest» piccolo manuale, col quq,lecse avra raggiunto il mio intento, ne sara ben lieto.

PROTISTOLOGIA

INTRODUZIONE.

Divisione dei corpi naturali inanorganici ell orgapizzati. _ S uddi visione dei corpi organizzati in vegetal! ed animali. -Corpi organizzati neutri. - Regno dei Protisti di HreckeJ.

- Antichitil dell'idea'di un quartoregoo della natura. :...,

NovHil dovuta ad HOOckel. - Attuale distinzione dei col-pi naturalt in mineraJi, protlsu, .vegetali ed antman. _ Loro

. 'SciEinze relative: Mineralogia, Protistologia, Fitologia 0 Bo-

taniea, Zoologia. <,

I corpi naturaIi furono divisi in anorpanict

o mancanti di organi, ed in organizzati od aventi organi destinati ad" eseguire determinate funzioni.

AlIa'"loro volta i corpi organizzati -vennero suddivisi in veaetau ed aramau, a -seconda della mancanza 0 presenza in loro di organi speciali per la sensibilita ed il movimento spontaneo, provocato cioe dalla volonta, Per conseguenza si stabilirono tre regni di corpi naturali, vale a dire

PrOtistologia.

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Introduzione.

il regno dei mtnerali , queUo dei vegetali, ed il terzo degli animali.

'ruttavia vi sono dei corpi organizzati, che non si possono classificare ne tra i vegetali, ne tra gli animali; poiche tanto nella loro forma e struttura, quanto neUe manifestazioni della lor vita, non presentano caratteri decisi per essere riferiti all'uno piuttosto che all' altro regno. AI: cuni di questi sono visibili ad occhtonudo. ~ltrI mediante una lente, rna la massima parte rlchiede il microscopio. Con quest'istrument?, i~fatti, ~i ~ scoperta, in pochi anni, tutta una serie d~ esser~ :1- venti cbe ci interessa: voglio dire la serie degh Illfinit;mente piccoli, coi quali la vita si. manifesta nelle sue pili semplici forme. Per essi la goccla d'acqua e un globo, la bolla d'aria un'atmosfera, il miorolito un monte. In quel piccolo mondo nascono, crescono e si moltiplicano degli esser~ che si ricercano, si amano, si eombattono e muoiono. Equesti Intlmi organismi della creazione, sono sottomessi alle medesime leggi dei pili grandi.La natura e maravigliosa sin nelle pili pjccole cose!

'Molti di loro SOil0 dichiarati, come gia disse Heeckel ani mali dai botanici, vegetali' dai zoologi; aitri, al contrario, sono riyendicati co~temporaneamente dallabotan~ca e d~l~a ZOO~ogla. A~cuni poi abbandonati e dai botan~cl ~ dai zoo,log!. E cio e dovuto alla loro natura ne ammale, ne vecetale. Quindi Hrockel penso, almeno sino a nuovo ~vYiso scientifieo di levare tutti questi organismi neutri. tanto dagli animali quanto dai vegetali, e di riunirli in un regno a parte, 0 regno int~rmediario, chiamandolo dei Protisti, vale a dire

tntroduzione.

dei primissimi esseri, quelli ehe precedettero la comparsa dei vegetali e deglianimali.

E?pero l'ide~ di un tal regno, non e nuova, e gia la s~ ~ra mamfestata sino dal 1579, allorquando Freigius poneva t.ra gli animali ed i vegetali un gruppo di essen mtermediari. Lo stesso Linneo che teneva i tre regni della Natura ben distinti

_ ~li. ~lli ~ag~i altri , proclamo tuttavia che ai limiti del minerali, dei vegetali e degli animali stavano i zootu», ossia animali-piante. Tiedmann' d?po aver. ~etto cbe i Zoofiti comprendevano i P~l! sempl.l~l organismi animali, i Polipi, ed i piu .semplICl vegetali, i Funghi, ed altri aneora aggrunse che tutti questi esseri si potevano col: locar~ l~ l!n terzo regno dei corpi organizzati, e quindi III un quarto dei corpi naturali. La~arck pare che avesse presentita la formazione di un nuo:o regno, allorohe costitui il suo gruppo degl~ anir;~ali apattci, in cui si eomprendevana degli essen mancanti di sistema nervoso come l{) piante, Bory de Saint- Vincent si puo dire essere stato veramente il primo a costituire un ~uart~ r~gno d.ella Natura. Fino dal 1823, egli mco~mclo a dimostrars la necessita di un regn? m~ermediario tra il vegetale e l'animale, che chiamo Regno psicodiario, ossia degli esseri in c~rto qual modo misti, vegetanti, ma aventi al di so~ra del ve~etale un senso, che era il tatto; ~~ffie~ent~ ~er mtrodurvi tosto un primo grado ui ammah~, rna non di quella anirnalita completa cbe risulta dall'intelletto aggiunto al sem-

phce istinto. e e

II regno psicodiario pertanto comprendeva quei

Introdueione,

corpi organizzati vegetanti e viventi succe~siva: mente e stava tra il regno vegetale, OSSla del corpi ~rganizzati puramente v~geta.nti, ed il :egno animale 0 dei corpi organizzati vegetanti e viventi simultaneamente,

Bory de- Saint-Vincent, ammetten~o co~ La: marck che tutti gli esseri vegetanti e viventi non furono introdotti contemporaneamente e tali quali noi li vediamo ancora ~ggigiorno n~l v~sto insieme della Natura, soggrungeva che 1 ~Slcodiarj dovettero apparire pei primi nell'ordme della ereazione. Furon essi che ci prepararono simultaneamente la vita, la vegetazione e sino ad un certo punta la mineralizzazione.

In quanto poi all'origine dei Psico?iari, Bory de Saint-Vincent ammetteva che essi provemssero dall' Oceano primitive del nostro pi~neta, poiehe in quelle acque vi era la s?rgente di tut~a la vita, tenendo esse in dissoluzione la ~aterl~ organizzabile. La formazione adunque .u ques~l primiesseri, Ie loro proprieta .anato~o-fi~:i.?loglche, la loro posizione tra i corpi org~mzzatI e l~ lora classificazione, erano pure degh ar~oment~, scientiflci riferentisi ai Psicodiari, come m oggi

10 sono pei Protisti. ..

. Anche il nome di Protista, se non proprio I?

stesso, ma uno che gli si avvicina, e che ~ero . gli corrisponde nel concetto, venne dato 'prlma~ mente da Hogg co' suoi Protocttsla, e COl q~ah poi, insieme ai Protophttq, 0 ~rimi vegetali, e Protozoa 0 primi animali, egli formava ~l suo Regno primigcno 0 dei primi esseri creati.

Ma la novita dovuta ad Hreckel, sta nella scelta,

,

Introdueione.

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ch'egli ha fatto, degli esseri per costituire il suo Regno dci Protisti; ed in cio fu aiutato dal progresso scientifico, di cui egli e un grande contributore, specialrnente per la sua scoperta dei

'Moneri, ossia degli esseri semplici.

Infatti i Polipi nudi e nuotatori di Cuvier, i Zoofiti ed i Litoflti (minerali-piante) degli antichi naturallsti , purcomprese le Spugne, non .ponno pili in oggi essere considerati ne Psicodiart, ne Protisti ; ma essi sono degli esseri sui quali non regna pili alcun dubbio della lora decisa animalita e cornplessa organizzazione non solo, ma anche della 101'0 comparsa, nella creazione naturale degli organismi animali, secondaria a quella dei Protisti.. I soli Infusori, di cui i Vorticellari fin d' allora eranoprincipairnente noti, non poterono essere trasportati al di fuori del regno dei Psicodiart, quantunque d'allora in poi le nostre cognizioni intorno alIa 101'0 anatomia e flsiologia, siano andate sempre pili estendendosi nel senso di una organizzazione lora non tanto semplice. Anche in oggi gli Infusori fanno parte, secondo Hreckel , del suo regno dei Protisti,

Attualmente pertanto i corpi naturali si distinguono 'in minerali, protisti, vegetaU ed animali; e le lora relative scienze sono, pei primi la MINERALOGIA, pei secondi la PROTISTOLOGIA\ pei terzi la FITOLOGIA 0 BOTANICA, e pei quarti

la ZQOLOGlA. . .

CONCETTO GENERALE DELLA PROTISTOLOGLA

Posto della Protistologia tra le scienze naturali. - Novitil. del suo nome e suo sinonimo. - Sua recente Istttuzione come scienza. - Sua etirnologia. - Sua definizione. - Sue dis tinzioni. - Suoi mezzi di studio. - Suo campo di investigazione.

La PROTISTOLOGIA, in seguito a quanta si e . detto.rviene ad essere un ramo della storia naturale, che sta a base della botanic a e della zoologia. II suo nome, e I' altro pili semplice di PROTISTICA, sono stati contemporaneamsnte introdotti da Hreckel, nel 1866; ed e nella sua Mar{alogia generale (Generelle l\1orphologie), che noi ll incontriamo per la prima volta. Eppero Ia, la Protistologia figura sol tanto come parte di un tutto che si riferisce all' anatomia generale ed alla storia della sviluppo degli organismi. La sua istituzione come scienza e pili recente, anzi la si puo dire attuale, ed ancora inabbozzo, poiche il

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Pl·otistologia.

vasto suo materiale e sparso in varie opere, in molte memorie a parte, ed in altre numerosissime inserite nei rendiconti delle Accademie scientiflche, senza contare una quantita di articoli in diversissimi giornali.

La PROTISTOLOGIA, stando alIa sua etimologia, vuol dire: dtscorso intorno ai Protisti, ossia ai prtmtssimt essert organizzati. Essa vien definita: ta sciensa cne comprende it complesso delle nosire cognizioni relative aua costttusione matertaie ed aue mani(estazioni d' attiviti:t dei Protisti. La Protistologia q uindi, come la botanica per le piante e la zoologia per gli animali, si occupa della chimica , della morfologia e della flsiologia dei Protisti. Anch'essa comprende nella morfologia, l'anatomia e 10 sviluppo tanto individuale, che specifieo de'suoi esseri; e fa, della distribuzione geografica loro, un argomento fisiologico, come 10 sono queUi delle loro relazioni, nutrizione ,e riproduzione. A guisa degli altri rami della storia naturale, la Protistologia puo essere distinta in aenertue, se tratta dei Protisti in generale; .ed in spectate, se fa la storianaturale di ogni singolo protisto. Cosipure puo essere semplicementedottrlnale, od anche prattca ; teorica, od applicata. In quest' ultimo caso la medicina e la chirurgia .sono ira Ie scienze, quelle che inmodo specials chiamano in aiuto la protistologia ; e da qui una Protistologia medico-ctururptca.

II microscopic e tutta la sua teenica, sono i mezsi, a disposizione della. Protistologia. Bisogoa imparare a preparare gil oggetti per 1'08-

servazione, e disporli nelle condizioni favorevoli per essere ben veduti.

Tuttavia, se le preparazioni che devono essere conservate, domandano una cura tutta speciale ; quelle invece per un'osservazione temporaria rieseono meno difficili. Infatti, per la massima parte dei Protisti, che vive nell'acqua, basta attingere una goccia di quest' acqua e portarla su di una piastrina di vetro (porta~oggetti),. e poi, secondo i casi, 0 la si lascia all'aria libera, 0 la si ricopre d'un vetrino sottile (copra-oggetti). Per avere la gocciad'acqua, si immerge nel vaso, che la contiene,l'estremita di una piuma qualunque; 0, me. glio.I'estremita di una cannuccia di vetro, la quale, tenuta in mano col pollice e col medio, e chiusa coll'indice all'estremita opposta di quella che vaad essere immersa, puo essere introdotta nell'acqua del vasa senza che ve ne entri, fin quando non si innalzi l' indice; cosicche si puo levare Ia goecia, alla superficie dell'acqua, oppure nei diversi strati mediani, 0 solamente al fondo. Per trattenerla poi nella cannuccia e trasportarla al difuori del vaso, vi si applica di nuovo l'iudice. Nel deporla sul porta-oaoetti , bisogna evitare di cadere, come succede quasi sempre ai principianti , nella sovrabbondanza , per non ingombrare la preparazione di materie straniere ed inutilLQuando poi vi si mette ilvetrino, copra-oaaetu: non.si devs esercitare nessunacompressione, basta·lasciarvelo cader sopra.

E necessario che il microscopio sia in una posizione, la quale permetta .al piccolo strato d'acqua dLessereegualroenteripartito, altrimentt se que-

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stoscorresse da una parte odall' altra sarebbe

impossibile l'osservazione. . '

Regola generale, per poscia ben vedere al microscopio , e di ottenere sempre una immagine ~etta, ed adda ttare 1'ingrandimento all' oggetto m esame. Tutti gli oggetti non sono nelle con: dizioni volute, per essere sottoposti a forti ingrandimenti; molti vi guadagnano ad essere pochissimo ingranditi: le lora partioolarita risaltano meglio. L: ingrandimento e in ragion inversa della grossezza dell'oggetto. Si usa anche incominciare' l' osservazione con un debole ingrandimento, ed aumentarlo in seguito tlnche si e raggiunto definitivamente quello che' conviene per studiare 1'oggetto.

L'illum~na~ione, e pure un~ condizione importante, poiche se e mal combmata, non st distingue sufficientemente l' oggetto; se e troppo intensa, ferisce la vista. E dunque necessario di regolarlatra questi due limiti estremi. Vi son due s?rta?i illumlnazione al microscopio: quella per riflessione, quando cioe la Iuce diffusa e rinviata ~allo specchio, e quella per la quale si procede direttameute, concentrando cioe, al di sopra deU'oggetto, i raggi luminosi mediante una lente assai convessa. n prime modo e quello impiegato per osservare sostanze sottili e translucide' il secondo, utile solamente coi deboli ingrandi~enti si applica ai corpi opachi; rna questo dornanda tosto che l'obbiettivo del microscopio sia distante dall'oggetto, senza di che il fascio luminoso non potrebbe arrivarvi sopra. .

La ricerca della. distanzca. focale, ossiadel punto

]:'rOWlwwgta.

in cui l'oggetto illuminato possa essere osservato chiaramente al microscopio , esige una rigorosa precisione; si deve, in quest'operazione aver lao

.. '

p::ecauzlOnedi non far discendere la parte mo-

bile del microscopio, ossia il tubo, precipitosamente sulla preparazione, perche la pressione ed il contatto brusco la romperebbero infallibilmEmte. La vite micrometrica, che serve ad innalzare ed abbassare il tubo, ma soltanto per dei millimetri, non dey' essere adoperata prima. di vedere gia l'?ggetto al microscopio; altrimenti sidanneggia rIstrumento. La conoscenza dei diversi mgrandimenti la si ha da quelladelle diverse combinazioni degli oculari cogli obbiettivi.

Non si puo dissimulare la difficolta dell' arte microscopica; essa domanda una pazienza a tutta prova. Eppero gli ostacoli non sono msormontabili, Con una buona pratica in un laboratorio di microscopia si acquista una sufficiente esperienza. L'inizio dey' esser fatto con ai fianchi un protistologo, poiche la pluralita delle cose che ci capitano nel campo del microscopio, ognuna delle quali va diagnosticata, puo diminuire I'entusiasmo che primieramente suscita la nostra scienza. Chi e capace di perseverare in questo genere di studi, certamente vi resta affascinato: tanto e

interessante il mondo degli esseri infe~iori! .

E questo mondo rende grandiose il campo di osservazione della Protistologia; anzi imponente perche l'infinitamente piccolo, non ha per limit~ che l'Immensita.

Le acque salate e Ie acque dolci, le fresche e

le termali, le pure e le minerali , i ghiacci, la

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Pro tis to logia.

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neve, la sabbia umida, illimo bagnato, il fango non asciugato, l'humus, persino le rocce e la polvere offrono materiali di studt protistologici.

Mari, laghi, flumi, ruscelli, torbiere, paludi, pantani, stagni, fossati, pozzanghere, fogne, grondaie, scolatoi, rotaie e via dicendo, danno oggetti d' osservazione al protistologo. Ed ancora ne danno i ghiacci polari, ed i ghiacciai alpini coi loro nevischi; come pure la pi anura ed i colli, Ie viscere dei monti, Ie grotte, le caverne, le miniere e le catene montuose, tanto ai loro piedi, quanta sulle lora sommita, sulle lora pili alte vette, su quelle anche che sorpassano il COS1 detto limite della vita organica.

Che pili! Gli esseri organizzati, gli animali ed i vegetali tanto esternamente, quanta internamente, albergano Protisti. L' uomo non ne e esente, e colle sue opere, ne favorisce la diffusione loro; poiche se cerca toglierli da una parte, riunisce dall'altra condizioni opportune alla loro vita. Pare proprio che il piccolo, voglia far sentire al grande, che nulla si distrugge in natura; ma tutto si trasforma.

Pro tis to ioqia,

II.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE DI PROTISTI

Ubicazione dei Protisti. - stagioni a loro proplzie. - Modi di raccoglierli. - Vasi per la loro raccolta. - Lente tascabile. - Precauzioni pel' la vita dei Protisti. ,- Acquar! per la loro conservazione. - Seminagioni. - Infusioni artificiali .. _ - Coltivazioni di sostanzs organiche in apparecchi umidanti. - Protisti fossili.

I

Moltissimi protist; sono acquatici, e la massima parte di loro, non si vede ad occhio nudo; bisognera dunque pescarli a caso t

Fu gia detto da Dujardin, che si puo scommettere mille contro uno, che non conterra Protisti, quell'acqua, Ia quale sara presa nella localita in cui it mare e senza p~a agitato sulla ghiaia, sulle rocce nude e senza vegetazione; oppure se ella e presa nel mezzo della corrente di un fiume limpido, od anche nel mezzo di uno stagno senza erbe pahistri, od infine in un fossato

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Protistolopia.

appena riempito dalla pioggia, Ed io soggiungo: purche non si tratti della ricerca particolar~ d~ alcuni Protisti , come sarebbero ad esempio 1 Bacterl ; per la quale in oggi la teenica proti: stologica ha dei reagenti, che fa scoprire del Mierobi anche nelle aeque apparentemente le pili pure e Ie pili limpide,

Per cercare senza fatica i Protisti , e d'uopo sapere con sicurezza dove essi dimorano.

In genere l'uoicazione dei Protisti, e tra Ie vegetazioni sommerse e superficiali, specialmente tra Ie conferve. le ulve, le ceratofilIe, le callitriche, Ie lenti palustri, Ie ninfee, Ie char~ ed altre. an: cora' come anche e tra gli avanzi melmosi, di cui ~sse sono ricoperte. Per la ricerca di Protisti saranno quindi esaminate con frutto le rive, ~l fondo e la superficie delle acque. Ma anche Ie di- , verse altezze dello strato pili alto, che presenta la massa acquea , quantunque mane anti di vegetazione, vogliono essere diligentemente esplo-

. rate, perche talora vi sono speciali Pro~isti.

La cucchiaia ritirata dalle pili grandi profondita dei mari, mostrera che pure dove non avvi pili ne luce ne calore, ma tenebre continua e forte pressione, la vita di molti Protisti e tuttavia rigogiiosa.

Ed alIa superflcie , quando il mare luccica, si raccoglieranno i Protisti fosforescenti.

L'alto lago, per la sua fauna pelagica, in oggi e divenute un sito, che chiama tutta Ia nostra -attenzione, come una volta il suo fonda e le sue rive.

Molto ricco dl Protisti e l'intonaco formato da

, Protista logia.

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a vanzi di corpi organici con un po' di limo I legatovi insiem~ da piccole alghe.. che ric.opre ~ fust.i e le foglie sommerse, Ie pletre. ed i rami morti, e eaduti sul fondo delle paludi.

Di Protisti sono costituiti quei ciuffi bianchi come una lanuggine piumosa, che stanno attaccati ai fusti sommersi, alle piccole conchiglie ed

a gusci di altri animali. '

Chiazze di Protisti , talora aventi l' apparenza di una polvere biancastra , galleggiano alla superficie delle acque stagnanti. Eppero. alcuni di questi esseri amano le acque stagnanti sopra un suolo calcareo;.al tri le acque che stanno sopra fondi argillosi; chi sceglie Ie acque ferruginose, solforose e va dicendo; e chi le acque putride.

II deposito brunastro, lucente, che si vede qualche volta al fonda doll' acqua nolle rotaie 0 nei fossati, e composto di molti e tal ora di vart Protisti.

L'acqua chebagna le oscillarie, formanti uno strato glutinoso sulle rive dei pantani e dei fossati ; 0, semplicemente, l' acqua conservata dai muschi lateral! ai ruscelli, e general mente ripiena di Protisti.

Protisti costituiscono il lappeto oraanico , cosi chiamato da Nicolucci, che si origina nelle acque termo-minerali dell'isola d'Isehia (acque di SenoO'alla della Rete e del Tamburo, il cui ca-

b , , . "

lore e quello dell'acqua bollente, e chepero puo

scemare da 60° a 50° C.). Protisti Inoltre formano il cost detto cartone oeaetate, cartone dei pratt, e la carta meteorica, ossia sottilissime porzioni del tappeto e dei cartoni, trasportate dal vente.

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I

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Protistologid.

I Protisti stanno anche nelle parti liquide degli organismi , ad esempio nel sangue; oppure nei prodotti liquidi del corpo degli animali , orina, diarrea, muco nasale e va dicendo.

Certi Protisti vivono nei siti abitualmente umettati, dimorando tra i ceppi di muschi, che stanno ai piedi degli alberi, nei luoghi freschi; od anche fra gli strati sottili di oscillarie, stesi sulla superficie della terra bagnata ed ombreggiata, od alla base dei muri umidi.

In luoghi umidi, sopra foglie morte e cadute per terra, sopra rami marciti, in generale sopra vegetali in putrefazione, si svUuppa una serie particolare di Protisti.

Foreste di Protisti sono le muffe, che noi vediamo non di rado sopra una quantita delle nostre sos'tanze alimentari, pane, latte, cacio e specialmente stracchino, legumi, frutta, confetture ed altre ancora ; come pure sopra la gemma sciolta con un po' di acqua , sopra lacolla di farina, sopra i succhi delle frutta zuccherine, sopra I'inchiostro, sulle botti in cantina, sui tavoli, sulle scranne e cosi via,' quando stanno in stanze chiuse e non aereate. Particolari Protisti poi sono ancora le muffe che si appalesano sopra i putrefatti zoccoli di cavallo , sopra le marcite piante, sopra cadaveri di ragni e su quelli dei bachi da seta morti da calcino, sopra 10 stereo del gatto, del sorcio e molte altre .sostanze or- _ ganiche in contatto colla putridita, che e la 101'0 aria; infine sopra eorpi organizzati viventi, sani

o di gia ammalati.

Un'altra serie di Protisti, che vive pure fuori

Pro tis tOlogta.

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dell' acqua, e quella che ,si Blanifesta sotto Ia forma di una polvere nera 0 brhna 0 rossa nella spessore delle foglie 0 dei fiori 0 degli evart dei vegetali erbacei fanerogami. Come pure ne e un'altra, quell a che ordinariamente forma, ancora sui vegetali, delle macchie nere, spesse, dure, 0

dei tubercoli salienti. .

Da ultimo i Protisti macroscopici, li troviamo nelle rocce, ed alla superficie della terra.

Le stagioni propizie ai Protisti variano a seconda delle loro specie, vivendo alcune sotto la neve ed il ghiaccio, altre in primavera, moltissime nell'estate, e non poche in autunno. Pertanto la raccolta, in genere, si puo fare in tutti i tempi.

In quanta poi ai modi di raccoatierli , due sono i principali: a secco, 0 nelle boccette; il primo non couviene che ai Protisti, i quali hanno una certa consistenza, e questi si intercalano tra fogli di carta non incollata, lasciandoveli flnoalla 101'0 essiccazione. 11 secondo consiste nell' introdurre, in boccettine, acqua con esemplari di piante o di avanzi d' animali, 0 di mucosita , 0 d' altri corpi, nei quali si giudica, per la oonoscenza dell'ubicazione dei Protisti, che c'e materia di studio.

Bisognera munirsi per conseguenza di vasi 0 boccette da 4 a 5 centimetri di altezza, a eollo largo; oppure di tubi di vetro aventi dimensioni diverse. Non se ne avra maidi troppo con se, per moltiplicare i campionidi natura differente. Nel chiuderli e necessario lasciare uno strato d'aria,

. piuttosto alto, tra il turacciolo ed illiquido raecolto.

Una buona lente tascaoue servira , in molti

Protistotoota.

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Protistoloqia:

casi, per l'ispezione del materiale da raccogliersi. ed anche, fino ad un certo punto, per una prima osservazione.

Ma non basta aver fatto una ricca provvisione di Protisti bisogna saperli conservare vivi. Quali sono dunq~e le precauzioru per la vita dei Pro: iisti? - L' acqua dolce e soprattutto l'acqua di mare, entrano rapidamente in putrefazione sotto l'influenza dezli avanzi organici, che non tardano

b •

a decomporsi; e percio molti Protisti muoiono ,

ed altri si surrogano ai -primi. Questo inconveniente specialmente nell'estate, sara evitato col non m~ttere troppi oggetti nei vasi ; e, di ritorno a casa col dividere tosto il contenuto di ciascuno in pa;ecdhi altri, aggiungendovi dell'acqua pur~ eli mare pei marini, e deU'acqua di pioggia 0 di corrente per quelli d' acqua do~ce., . .

Allorche si vogliono fare degh studt oontinuati, pei quali bisogna avere a disposizione gli esser~' propri per le ricerche intraprese , onde veder~1 nelle differenti lora fasi di vita, seguirne 10 SV1- luppo, lavorare in somma intorno a lora como~ damente; serviranno molto opportunamente glt acquari • nei quali si deporra dl prodotto delle raccolte fatte neUe escursioni, avvertendo pero che 10 strato d' acqua vi sia poco alto e molto largo. Questi acquari dovranno p~i~ssere tenuti, come tutti gli altri vasi con Protls~l, ~l coperto della polvere, alla luce, ed in un sltO. III cui arrivino i raggi del sole. Ancora un riguardo da usarsi, e quello di non siauovere il recipiente , .

quando vi si peschera pe~ l~ os~ervazlOlll. .

Se si hanno pochi Protisti , S1 possono molti-

Protis to logia.

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plicare colle seminagioni 0 degli stessi esseri,

o delle loro spore.

II substrato per queste serninagioni varia a seconda della qualita dei Protisti. Talora e formato da acqua distillata con zucchero candito, tartrate d'ammoniaca e ceneri di lievito; oppure dall'unione dei medesimi corpi, meno 10 zucchero. Altre volte e costituito da acqua distillata con .fosfato di potassa, solfato di magnesia eristalIizzato, fosfato tribasico di calee e tartrate di ammoniaca ; od anche da alcool, oppure acido acetico puro con ammoniaca (da un sale cristallizzabile puro). acido fosforico, potassa, magnesia, acqua pura ed ossigeno gassoso ; ed ancora da acido lattico, ,acido fosforico (da un sale puro cristallizzabile), ammoniac a, potassa e magnesia.

Certi liquidi organici improduttivi in date circostanze, come p. es. dell'acqua distillata con. piccola porzione di tuorlo d'ovo di pollo, in palloncino di vetro ermeticamente chiuso e scaldato a 100° C. ed anche pin, ponno in seguito servire di campo di coltura per alcuni Protisti,

Pel' altri invece si adoperano dei corpi organizzati , specialmente vegetali, ed in genere i frutti; i quali poi vengono tenuti in diverse condizioni di caldo umido. Sono pesche, ciliege, pere, mele, patate e va dicendo, sulle quali 0 entro le quali si seminano le spore dei Protisti.

Quando non si hanno Protisti a disposizione, se ne fabbricano, 0, meglio, se ne possono avere dalle infusioni arii(iciali. In generale si mettono, in un vaso, acqua e sostanze organiche i poi la infusione COS1 fatta, si espone all' aria ed·

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Protistologia.

al sole. E piu la temperatura sara calda, piu corto sara illasso di tempo necessario alla produzione di Protisti.

Bppero a seconda delle condizioni che si osserveranno nel fare Ie mfusioni, si otterranno Protisti diversi gli uni dagli altri ; d'altra parte diverse infusioni ponno dar luogo .a medesime forme di Protisti.

Oltre all'Influenza della qualita della sostanza organic a messa nell'acqua, vi e anche quella della sua quantita, Di piu la medesima sostanza organica, puo essere impiegata sotto diverse forme, in masse, in pezzetti, in polvere e cosi via; oppure piu 0 meno disgregata, molle od essiccata, abbrustollta, per fino torrefatta.

Colla medesima sostanza organica si ponno fare semplicemente delle macerazioni, 0 degli infusi e dei decotti; tutte condizioni, che fanno variare quelle del substrato prolifero.

Invece di una sola sostanza organica, se ne ponno adoperare due, 0 piu ; come pure si puo variare la natura delliquido, la qualita dell'aria, i gradi di temperatura, e, mediante i vetri coIorati, anche i raggi luminosi; inoltre, Ie proporzioni fra le parti infuse e la quantita dell' aria, fra l'altezza e la larghezza dell'infusione, quindi variabile puo essere la capacita dei vasi contenenti. Questi poi, alla lora volta, POllIlO essere di vetro, di terra, di 'maiolica , 0 d' altra natura; ed in taluni casi sostituiti da apparecchi speciali.

. . .

Fmalmente certi reattivi , come il solfatodi

soda, .il solfato, nitrato ed ossalato di ammoniaca,

Protistolopia.

21

il ca~bonato di soda ed altri ancora, favoriscono 10 ~vlluppo di alcu.ni Pr?tisti; mentre la putrefazione ne da degli altri, ed in molte fermentazioni, si hanno an cora Protisti particolari.

Gill. si fecero delle infusioni produttive con acqua naturale, di fonte 0 di pioggia, distillata, fenicata, eterizzata, ammoniacata, ed anche con acqua artificiale. Talora vi si immersero ani- . mali interi , ragni, scorpioni, mosche, vespe ed altri i~setti; tal ora parti di animali, come pelle, muscoli, ossa, ghiandole, vlsceri e va dicendo : talora pro?otti" di ani mali , come latte, ova: sperma, orma, oppure escrementi. Cosi dei vegetali, si adoperarono le foglie, i fiori i frutti i

. ~ .,

semi: per esempio, foglie di indivia, di limon-

cma, di lauro; fiori di ciclamino, di rose; frutti di fagiuoli, veccia, formento saraceno, orzo, grana turco, piselli, lenti, ceci, faye, the, pepe; semi di malva, di bietole, di canape. Si impiegarono anche le farine, di frumento, di faye e di altri vegetali.

Vennero raccomandato Ie infusioni di pepe, di fieno, di prezzemolo, di sedano, di noce vomica di veratrina, di coca del levante, in genere di molte piante aromatiche.

Un'infusione, che spesse volte si ha occasione di osservare, e l' acqua dei vasi dei ftori: una ir:fusione simile e l'acqua degli inaffiatoi pei' giardini, quando vi sian entro cadute delle fozlie e

dei petali di fiori. 0

Persino certi Protisti, come sono i funghi, che contengono Ia mannite, ossia uno zucchero non fermentescibile, fornisconodelle buone infusioni per la produzionedi altri Protisti.

22

Pro tis to logia.

Si fecero buone infusioni anche con tessuti di animali e di vegetali, per esempio col tessuto cellulare di zucca, Finalmente I>@' ne fecero con corpi organici, cosi, con solo tuorlo; e con corpi organici non organizzati, ed anche in diversi modi ottenuti dai corpi organizzati, come albume d'ovo, gelatina pura, brodo di manzo, di vitello, brodo Liebig, albumina e via via. Similmente a queste, diventan infusioni con Protisti, Ie acque di lavatura dei nostri utensili, dei nostri abiti, della nostra biancheria, pertino del nostro corpo.

Le infusioni artificiali riducendo a paese, anzi quasi a casa, il eosi detto mondo d'una goccia d' acqua stagnante, di cui sempre parlano i micrograti; in altri termini, dando Iuogo ad un numero ristrctto e particolare di esseri, servono molto bene per le ricerche intorno allo sviluppo di quei Protisti, che in esse si producono. \

Queste ricerche saranno ancora pili facilitate, per alcuni Protisti, colle coltivazioni di sostanze oraaructie in apparecchi umidanii. In allora si potranno anche impiegare i grassi cogli alcali, p. es. grassi puri, grassi fosforati, mielina, lecitina, con ammoniaca, acqua ammoniacata e va dicendo; oppure delle sostanze organiche ohimicamente preparate, in. modo pero da unire tra 101'0 dei corpi, che, tutti insieme, contengano carbonio, ossigeno, idrogeno, azoto, e talora anche solfo e fosforo. I materiali COS! costituiti ponno essere coltivati in grande, ma meglio in piccolo, facendo cice, con essi, delle preparazioni microscopiche, mediante vetriportaoggetti inca-

I

Protistologia ..

23

ati 0 no, aperte 0 chiuse da*'vetrini copraogetti; e pcicoltivandole in apparecchi umidanti, ei qualio~;Daturalista puo dire d'averne uno

proprio, suseettibile di moditicazioni a seconda degli scopi che si prefige.

\ Uno dei pili semplici, e di antic a data, consta '\di una bacinetta con entro dell'acqua, in mezzo alla quale emerge di poco un sostegno, portante

,~preparaZione microscoPica.;. il tutto ricoperto da na eampanella di vetro, pili 0 meno bassa a se-

nda dei casi, e talora abbracciante interamente I baccinetta, tat'altra pescante nell'acqua di quest . Seguono gli apparecchi umidanti a cassettine umido-calde , di vetro , di porcellana, di metallo e vft dicendo. Queste, aperte, vengono per un ter~o. occupate da acqu. a, oppure da altri liquidi, coi apori dei quali si vuol variare I' atmosfera di c ltivazione, che occupa gli altri due terzi; indi :sono chiuse dai vetrini copraoggetti, i quali sulla 101'0 superficie, che guard a la cavita della cassettina, portano sospese Ie goccie organiche da coltivarsi. Per mezzo di tubetti si puo rinnovar l' aria della cassettina, purificarla, cambiaria e COS! via; come pure si puo far comunicare tra 101'0 diverse cassettine. Si hanno anche cassettine divise in piccole camere, con 0 senza comunicazione , oppure con altre particolarita suggerite dalla pratica.

In relazione poi alla temperatura dell'ambiente ed alIa umidita richiesta, gli apparecchi umidanti si tengono al sole, in camera 0 sulla stufa, Un'altra serie di.ricerche, e quella dei Prot/sti tosstu, gillocche nn buon numero di questi es-

2-4

Protistologia.

seri, quantunque infimi, hanno illoro corpo molle sostenuto 0 coperto da parti dure, Ie quali ponn

essere conservate. ,

Diffatti gli organi di sostegnoo scheletri di alcuni, le corazze ed i gusci degli altri, essendo di natura calcarea osilicea, rimasero pin 0 meno intatti, anche dopo la morte deil'essere; esepolti neUe rocce passarono attraverso a tutti i tempi geologici. Nelle cosl dette rocce organiche nelle roece sedimentarie, ,e perfino nelle rocce' igne o cfistalline, si tro~() avanzi fossili di Protist. Anche in linea stor~', se ne hanno nei terre i i pin antichi, e su au sino nei moderni.

. Giovera quindi esaminare i schisti, i porfi i, i quarzi, le selci piromacho 0 pietre foeaie, le opali, i diaspri, Ie ceneri e le lave vulcanie e; come anche i calcari , la creta, le marne, i tripoli, le eosi dette farine fossili 'e terre fossi i, it guano e le sabbie.

All'infuori di pochi Protisti ehe, per la lora grandezza, sono visibili ad occhio nudo, gli altri, oltre la lente, esigono il microscopio per esSere osservati. Eppero se la preparaziono microscopica di quelli che sf trovano gia nei terrenipolverulenti, come nelle terre e farine fossili, nei tripoli, nelle ceneri.melle sabbie, e va dicendodelle rocce disgregate, riesce facile; non e cost di quelli che stanno nelle rocce dure, compatte. In allora e necessario di prendere dei frammenti di queste sostanze, segarli in lamelle fine, lequali si incollano con del balsamo del Canada provvisoriamentesu di un corpo , che possa servire come di manico per tenerlo in mano; e poi sl sfregano coil dello-

Protisiolopia.

25

smeriglio su di una pietra finissima, fincM esse siano lisce e ridotte al pia debole spes sore possibile. Quest'operazione deve tarsi nell'acqua, perche il calore dello sfregamento non liquefi il halsamo, che lascierebbe per conseguenza staccare le lamelle; per essa serve in generate un disco orizzontale girante, cosperso cost ante mente di smeriglio. Quando la lamella e assai assottigliata e che la trasparenza e divenuta suffieiente, la si incolla di nuovo con del balsamo del. Canada, sopra un porta-oggetti ordinario; co~k'" preparazionee solida e durevole .ve semprejeonta all' osservazione microscopica .

Non tutte le rocce con Protisti fossili, e tra queste poi alcuni calcari, offrono una resistenza abbastanza necessaria per questa lavoro; d'altronde non tutte possono avere una trasparenza, che permetta di servirsi della luce riflessa al microscopio. In questa caso bisogna accontentarsi di incollare sul porta-oggetti dei frammenti, con del bitume giudaico, destinati ad essere poi esaminati con un debole obiettivo, e colla luce condensata al disopra deH'oggetto per mezzodi una lente.

Anderebbe errato colui, che credesse di scoprire tosto qualche cosa , nel primo pezzo di roccia capitatogli nelle mani, e pur appartenente alla serie delle roccie a Protisti fossili. Cosi, p. es., non tutte le specie dicreta ne contengono, ed in esse sovente non si veggono che delle materie amorfe, in nessun modo interessanti. Per saper trovare degli avanzi fossili, e d'uopo prendere in tutta l'altezza del banco naturale, a ciascun piano di sedimentazione apparente, degli esemplari nu-

26

Protistolooia,

merosissimi ; e fare questa studio con una grande perseveranza, moltiplicando le parti di esplorazione ; e non scoraggiarsi se, sgraziatamente, non si e sempre ricompensati.

Son note per l' immensa quantita di Protisti fossili, le sabbie delle coste del Mediterraneo, dell' Adriatico e del mar delle Antille; le marne cretacee di Caltanisetta in Sicilia, di Xante ed Egira in Grecia; la creta di Santa Fiora in Toscana, quella di' Meudon in Francia e I' altra di Gravesend in IngliiUerra; le terre fossili di Bissex nell'isola B:xtbada alle Antille, dell'isola di Mull in Scozia, dell'isola Mors nell' Jutland (Danimarca) ; la terra di Orano in Algeria; la farina fossile dei Lapponi, colla quale fanno il lora pane, in mancanza della farina dei cereali e delle solite scorze che vi uniscono, Essi la chiamano Bergmeht 0 farina di montagna, e la credono un dono del Gran Spirito delle foreste. Anche in Ungheria ed in altra parti del mondo, se ne ha e se ne fa il medesimo uso. Ehrenberg ricorda una sorta di terrasotto il nome di Tanah, che si mangia in Samarang e Giava, la quale proviene da alcune montagne di Giava, ove trovasi in diversi posti ad un'altezza di 4000 piedi, e contiene varie specie di Protisti fossili.

Un ammasso di Protisti fossili e il tripoli, quella polvere brunastra, che si usa per lisciare i metalli , sia proveniente da Bilin in Boemia, sia da Jastraba in Ungheria, da Cassel in Assia (Germania), da Menat al Puy-de-Dome in Francia, 0 d'altre Ioealita.

II guano, la cui formazione e dovuta a deie-

Protistolopia.

zioni di uccelli, ed i cui principali depositi sono situati nell'oceano Pacifico, sulla costa del Peru, neUe isole Chincha, Baker, J erwis, Howland, Potos, Galopagos e cosi via; il guano, la cui introduzione in Europa, come concime, data dal 1840, contiene pure molti Protisti fossili. Tuttavia, a seconda della sua provenienza, puoesserne piu o meno ricco, ed anche mancante ; se ne trovano in abbondanza nel guano d' Ichaboe , sulla costa occidentale dell' Africa, ed in quello di California, situate ai suoi antipodi,

II calcare grossolano delle cave di Gentilly in Francia, ne e zeppo; quello di Parigi , it nostro dell' eoceno 0 prime terreno terziario, e nei depositi terziari del Bacino di Vienna, vi sono Protisti fossili,

Ehrenberg ne ha scoperti nella selce della formazione carbonifera di Postschappel in Sassonia, e del coralrag di Gracovia; nella selce piromaca della creta vicino a Delitzsch in Sassonla , ed a Berlino in Prussia; nell' opale di Kaschau, nelle lave del Messico e nelle ceneri vulcaniche del monte Erebo.

28

Protistologia.

III.

ESSER! COSTITUENTI LA SERlE DEI PROTISTI

Esseri prelevati dai vegetaJi e dagli animali. - Esser! ambigui. ,... Esseri di recente scoperta ed indi1ferenti. ,... Come Heeckel giustifica la riunione di questi esseri nel suo regno dei Protisti. - Posslbillta d] variazioni e probabilita di future scoperte nel campo dei Protisti. - Concetto dell'organismo dei Protisti. - Caratteri dei Protisti. ,- Distinzioni della serie dei Protisti in classi, e significazione delle 101'0 denominazioni.

Alcuni tra gli esseri costituenti la serie dei Proiisti furono prelevati dai vegetali, quali sono la massima parte dei Flaoeltati, i Mtxomiceli ,Ie Diaiomee ed i Funglu'; altri vennero levati via dagli animali: i Looosi, i Ciliati, Ie Acinete, le Gregarine, i Ttuamotort , gli Eliozoi ed i Radiolari.

Un gruppo ambiguo, ne vegetale ne animale, quantunque dichiarato da alcuni vegetale, da al-

Protisto logia.

29

tri anirnale, e quello dei Bacteri 0 dei Vibrionidi, ehiamato poi, da Hteckel, dei Taclumonert , e messo a far parte dei Protisti.

Esseri di recente scoperta, ed indifferenti in quanta al lora posto sia coi vegetali, sia cogIi animali ; anzi esseri impossibili a classificarsi tra gli uni 0 tra, gli altri, anche volendo dare delle definizioni artiflciali di vegetale e di animale , sono i Moneri di Hteckel. Per cia vennero noverati tra i Protisti, e riconosciuti tosto di grande importanza per gli studi biologici, S'aggiungano finalmente le Labiriniulee ed' i Catallacti , che vennero trovati do po i Moneri.

Brockel, per giustificare la riunione di questi esseri nel suo regno dei Protisti, disse: « Diamo un rapido sguardo ai oaratteri differenziali del regno animale e del regno vegetale: ne risultera chiaramente che i nostri Protisti non rispondono pienamente ne all' uno ne all' altro, E dapprima fermiamoci un memento sull'insieme dei earatteri esterni. Quanto piu ci si presentano, con caratteri decisi, e l' animale superiore colla struttura del S?O corpo e del~e sue membra, ed il vegetale superiore con quella del suo tronco e delle sue foglie; tanto pin questa struttura esterna divien insufficiente per distinguere Ie forme inferiori dei due regni. Molti animali, sulla natura dei quali non e pos~ibile dubitare, come sono le Spugne ed i Coralli, p. es , rassomigliano si tanto esteriormente a vegetali, ehe come tali, venivano una volta considerati. D' altra parte esiste un gran numero di piante autentiche, come ad esempio, molte Orchidee e piante parassitarie, che non rasso-

30

Protistologia.

migliano meno a veri animali. E'ehe dire delle forme indefinitamente variate dei nostri Protisti! Noi incontriamo di gia nella sola classe dei Radiol~r~ . a gusci silicei, tutte Ie forme e figure possibili che presenta la natura, e realizzate con qual grazia e con qu~l eleganza! Sono esse, in una sola goccia d'acqua di mare, delle sfere, delle croci, dei piccoli canestri, delle spirali, delle stelle, delle corna, delle berrette, degJi elmi e va dicend.o; in breve; l!?a folla ?i figure delle pili svariate e delle PlU straordinarie. Certamente colui cbe Ie vede per la prima volta; puo ritenerle come produzioni dell' arte, 0 fors' anche come parti staccate d'organismi pili grandi. Eppure sono esseri viventi indipendenti e com pletamente sviluppati! Ma nessuno sara tentato di considerarle come vere piante 0 come veri animali. - E cosi e impossibile di concbiudere con sicurezza, dalla forma corporale esterna della maggior parte degIi altri Protisti , alIa loro vera natura. Molti conservano, per tutta la lor vita, la forma d'una sfera. Altri affettano costantemente quella d' un cilindro d' uu disco d'un cono, d'una piramide e cosi vi~. Altri infine: come i Moneri e Ie Amibe, non. hanno alcuna forma determinata. Tutto il corpo di questi esseri, d' una si prodigiosa semplicita , consiste in un grumo microscopico di sostanza mucosa vivente, che modi fica continuamente la sua forma' d'onde il nome giustissimo di proteiforme dat~ da Oken a queste ami be.

« Ma lasciamo cia che ha relazione colla forma esterna del corpo. E troppo evidente, infatti , e

to

Protistologia.

3f

da lungo tempo ammesso, che ' questa criterio non basta per stabilire una. distinzione tra la pianta e l'animale.

«Domandiamo noi piuttosto su cheriposaquesta distinzione, che fa comunemente il volgo; e che cosa e che glustifica il posto, che essa oecupa da secoli nel linguaggio e nella vita intellettuale della umanita. Sono senza dubbio Ie manifestazioni vitali della senstoiiita e del mooimenio , che a tutta prima si offrono a noi. Sono la sensazione ed il movimento che , nell' opinione comune, distinguono l' animale dalla pianta, e che ci fanno concludere all' esistenza d'una vita psiohica dell' animaIe; sorta di vita, che noi rifiu-

. tiamo alle piante, Qualunque sia la divergenza che esista nelle nostre idee in materia di psicologia, e per quanta divergenti siano le nostre 'vedute suU'essenza stessa dell'anima, noi cadiamo tutti d'accordo sopra un punto; ed e che si incontra, almena negli animaIi superiori, una sort a di vita psicbica. Cosi gli animali domestici, che noi vediamo tutti i giorni d'intorno a noi, compiono dei movimenti, che sicuramente sono volontart quanta i nostri. Come noi, essi provano impressioni di piacere B di pena, di gioia e di dolore. S'aggiunga che l'anatomia e la fisiologia insegnano, che il sistemanervoso, organo di queste funzioni psichiche, possiede una struttura arialoga in noi ed in tutti i vertebrati superior]. I zoologi partono dall'osservazione evidente di queste funzioni psichiehe negIi animali superiori, per ammettere che queste si incontrano anche in tutti gli altri animali; ecco come, sin dall'anti-



32

Pro tis to loqia,

/



chita, la sensazione ed il mo:i~ento volo.nt~rio vennero considerate le proprieta caratteristiche dell'animale. Linneo disse : Le piante cicono, gli

anirnali vivono e sentono. . .

« Eppero, questa disti.nzione, qu~s~o cnt.e~lO generalmente ammesso, e sotto tutti I pU?tl/m~ sostenibile: Per essere convintl del contrario, nOI non abbiamo che a pensare alle Spugne. ~a Spugna, colla quale l'uomo ci~ilizzato ha l'abl~udlIle di Iavarsi ciascun giorno, e 10 scheletro, 1 armatura intern a di un vero animale. Durante la sua vita ci si presenta come una massa carnosa , nera, informe, che cresce imn:ob~le e 0ssata al fonda dei mari. Simili produzioni marme de!l~ classe delle Spugne, esistono in gr~n ~uantI~a sul fondo di tutti i mari , a continaia ell spe?18 differenti. La maggior parte n~I1 o~re alcun 1Ildizio di movimento, ne eli ssnsibilita ; ecco perche Ie Spugne passarono lungo teI?Po per .pla~te. Non fu che in quest' ultimi anni, che rlce.rche minuziosissime sulla storia della 101'0 e:olu~lOn~, ci condussero a considerarle come yen animali. - Di veri animali poi, che, in uno sta~o comp.leto di maturita e di sviluppo, mancano e d~ s.ensazlOne e di movimento, se ne conosce oggrgromo ur:~ moltitudine; e la maggior parte vive fissata al piu profondo dei mari, Qu:sti .an~mal~ appa;ten.gon? a classi assai different! del verml, del rUm?atl: dei Molluschi e d' altri tipi, In ltalia. molti ~l 101'0 sono venduti, sui mercati dei pesci, sotto l~ nome di Frutti di mare, ed il. pescat?re ~he II vende, . come 10 straniero che 11 m~nglC1, li tengono per frutti di vcgetazione manna.

P}'()ti's to lapia.

:1:}

-----------~-, .. --- ...• ~~----~

« Anche nelle classi superior! elegli animali (Molluschi, Crostacei), vi sono alcune specie che ullo stato completo di sviluppo, non prosentano che una massa rotonda informe, sonza alcun indiz io di movimento ne di sensibilita, In questo caso e il genere di vita parassitaria, che ha fa tto perdere all'animalo la sua anima. Lo si puo dire, per esempio, dell' Entoconclia mirauuts e della SacGullna. La prima specie vive allo stato eli parassita nelle Oloturie, I' altra sopra altri Cl'Ostacei. Questi due animali hanno Ia forma di un semplice tubo rotondo , allungatn , che contiono solamente delle ova. 1\ essuna traccia eli testa. ne eli organi dei sensi, ne di antenno, ne eli tentacoli, ne eli memhra; nessun indizio di scnsibilita, n8 di movimanto volontario. Certamente nessuno supporrebbe essen) veri animal! questi dun tubi ad ova, sprovvisti di ogni manifestaziono psichica ; eppme la storia dell' evoluzions , non permette punto eli dubitars che l' nno non sin un mollusco e l'altro lin crostacso,

« Come contrasto a questi animali senz'anima. ecco, spettacolo pill sorprendente ancora , delle ptante onimate. Noi penetriamo in una foresta vergine dei tropici, e vogliamo cogliere una di quelle belle foglie di sensitiva, eli cui I' aspetto ha tanto di grazia e eli eleganza, Ma, appena abbiamo toccato un ramo delicato della pudica 80nsitiva (MJmosa purItcn), tutte le foglie si serrano contemporaneamente ed i picciuoli cadono e si abbassano come paralizzau. Alcnni eli quelli arbusti appartenenti al tipo acacia sono cost eccitabili, cost sensibilt, che Ia trepidazione ,leI suolo all'av-

P"r) ti,,,,' t{j10[,J'-l

Protistoioqia;

vicinarsi d'un passeggiero basta per produrre it feoomeno che abbiamo descritto. Non meno sensibili sono, fra le molte altre , queUe piaJite msetticore che ci ha fatto eonoscere Darwin. Da che una mosca imprudente si e posata sopra la foglia della Dionaia (DionOJa muscipula), questa si chiude, e la pianta micidiale assorbe l'insetto prigioniero con una. soddisfazione evidente. Se noi riflutiamo un'anima a queste piante d'una organizzazione superiore, bisognera egualmente negarla in quelli animali dotati di sensibilita , ma che dimorano fissati al fondo del mare, e che Ia loro rassomiglianza colle piante hafatto chiamare Antozoi, come sono i Coralli; questi, infatti, non danno punto altri segni della loro vita psichica.

« Ma non e solamente nelle vere piante che si incontra questa ssnsibilita si viva, questi movimenti S1 netti di alcune parti dell' organismo. Movimenti locali tutt' affatto indipendenti, l'attivita volontaria, essa stessa, all'idea della quale ci conducono i movimenti che sembrano spontanei, si osservano in vegetali a carattere indubitabile. Molte alghe, per esempio, un gran numero delle nostre conferve verdi d' acqua dolce, nuotano liberamente e con vivacita nella loro giovane eta. Le giovani pi ante rudimentali si muovono come molti giovani animali, mediante filamenti: flageUi e ciglia vibratili, delicati ~ fini come capelli. Quando esse nuotano, queste piante manifestano tanto di vivacita, di costanza, di vcIonta apparente, quanta le forme larvali di molti animali, come sarebbe ad esempio la Gastrula.

I ,'.

Protistologia. ~ ...

Allorche, Del 1843, il botanico viennese Dnger scopri queste alghe , egli fu cost colpito dalla . spontaneita dei loro movimenti nell'acqua, che intitolo Ia sua comunicazione : La pianta nel momenta in cui essa tuotene antmaie.

« . Ri~alt~ gia evidentemente da questi pochi fatti, di CUI potrei aumentare considerevolmente

il numero, che Ie funzioni superiori dell' anima

la sensibilita consciente ed il movimento volonta: rio, non sono punta proprie a tutti gli animali e non ma~callo in tutte Ie piante. Non si pon~o dunque mvoeare queste funzioni, come si fa or- • dinariamente, per distinguere il regnoanimale

-dal regno vegetale; ne maggiore e Il lora val ore sotto il punto di vista della classificazione, perii regno dei Protisti, Egli e, infatti indifferente che

i Protisti si muovano vivissimamente e posseg-

.gano una senstbillta delicatissima come Ia ma°D'-

. ''''

gior parte deiCiliati,. 0 che essi non manifestino

cheuna sensibilita ottusa e dei movimenti assai lenti.' co~e .il .massimo numero dei Rizopodi. Molti Protisti Sl presentano a noi in due stati che aIternano e differiscono interamente: 1.0 in uno stato di immobilita e di insensibilita in cui noi n prenderessimo per vegetali ; 2.° in uno stato in cui, considerando i lora libet-i movimenti e la loro sensibilita , essi rassomieliano ad ani-· mali. Bisogna dire di questi esseri '" primordiali si cu~iosi.' che essi sono volta a volta vegetaJi ed amm~ll. E fu proprio cosi, che vennero giudicati la prima volta. Nel loro stato di immobilita vegetativa, parecchi Flagellati e Mixomiceti furono descritti come piante; nel loro stato di mobtlita

Protisto logta.

animale invece come animali, e non si scoprl che molto pili tardi aversi, sotto quest~ due asp~tti, stati differenti di un solo e medesnno Protisto. Vuolsi dal punto di vista della psicologia comparata', arriva~e ad ~na d~finizion~ della vit~ psichica di tutti questi essen ~ La SI puo esprimere cosl : Tutti gli esseri viventi hanno un' anima, i vegetali come gli animali, i Protisti come Ie piante. Fenomeni interni di movimento , che appariscono senza causa esterna e ch~ provengono da cangiamenti locali delle particelle , seznatamente le modificazioni dinamiche del protoplasma, si osservano comunem?nte in tu~ti gli organismi ; e fin tanto che ogm essere VI vente hao un'anima, egli e eccitabUe, egli e sensibile in una certa misura. E per gradi che si eleva l'attivita dell' anima, dai suoi cominciamenti i pill oscuri ed i pili umili, fino allo spiegamento delle sue funzioni sempre pili elevate e pili perfezionate. Mentre che gli animali i pili inferiori non si distinguono punto a questa riguardo dalla maggior parte delle piante e dei Protisti, si vede crescere la vita psichica degli animali superiori, la volonta e la sensibilita, le idee e la riflessione, . ad un grado analogo a quello, a cui giunse l'uomo. 'II

10 aggiungero che anche la diminuzione della sensibilita e dei movimenti cogli anestetici, per esempio, coll'etere e col cloroformio, furono trovate medesimamente negli animali e nei vegetali, dalle ricerche sperimentali di CI. Bernard.

Come e delle funzioni psichiche, continua poi Hseekel , COS! dicasi di tutte le altre proprieta

Protistologia.

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colle quali SI e voluto distingnere gli animalt dai vegetali.

« La d~sti~zione la pili importante di questi due regm, riposa senza alcun dubbio sulle CODdizioni fisiologiche e chimiche, tutt' affatto contrarie, della lora nutrizione. Tutto ben considerato , la trasformazione dei materiali tirati dal mondo esterno, differisce assolutamente nei due regni. Le pi ante hanno esse sole it potere di produrre con semplici combinazioni chimiche di natura inorganica, mediante acqua, acido carbonico ed ammoniaca, quei composti carboniosi albuminoidi, d'una com pless ita si elevata che sono i sostegni veri di tutti i fenomeni propriamente vitali; e prima di tutti, fabbricano il protoplasma 0, .megho , la sostanza formatrica (plasson). Gli ,a~llmah non 10 saprebbero fare. Essi sottraggono dlre~:amente od indirettamanta, al regno vegetaI~ Ie sostanze aibummose, che consumano e decem. pongono. Per ricevere e dirigere il 101'0 nutrimento, essi hanno bisogno d'una cavita gastrica (~tomaco) .? d'un'orifi.zi~ ~occale; ecco gli organi di molto pru caratteristte! del corpo dell'animale, che ~ancano costantemente agli organism] vegetah.

« Altre distinzioni important] dei due regni dipendono ancora da queste differenze radicali nella ~ut~IZlOl1e. Le pi ante respirano d' ordinario dell aCId~ ca~bo.nico ed esalano dell' ossigeno; negli animali, e precisamente il contrario che avviene. La maggior parte clelle piante forma in gran quanttta questa materia verde speciale la ciorofilla, alIa quale la nostra terra cleve il v~rde

Protistologia.

aspetto della sua vegetazione. Al contrario Ia maggior parte degli animali non forma punta clorofilla. La massima parte delle pi ante produce anche in forti proporzioni dell'amido e della cellulosi, questa combinazione importante che 8 la base del legno; la massima parte degli animali non produce ne ami do ne cellulosi. Noi potressimo cit are ancora un gran numero d'altre combinazioni chimiche, che fanno chiaramente risaltare il contrasto delle piante e degli animali in questa trasformazione della materia.

«Sicuramente questa contrasto, 8 della pin alta importanza; ed 8 sopra di esso che riposa l'equilibrio costante, esistente nella economia della natura organica. Oio che uno dei due grandi regni dispensa, l'altro se ne impadronisce; cio che uno eli min a e rigetta, l' altro 10 consuma e 'prestamente. 'futtavia, per quanto importante sia questo scambio reciproeo di sostanze, bisogna bene che i caratteri differenziali, che se ne cavano, siano decisivi, e che essi bastino a tracciare un limite perpetuo tra i due regni. Ma numerose eccezioni, invece, si presentano.

« Tra queste eccezioni gravissime, 8 d'uopo citare dapprima le numerose piante parassite , molte Orchuiee , orooancnee; Latreeed altre ancora; la cui vicina parentela colle vere piante, piu .altamente sviluppate, non puo essere rivocata in dubbio.i Bbbene , esse hanno , inseguito alla lora adattazione ad un genere di vita parassitaria, cambiato in tutto e per tutto questa.circolazione della materia di cui parliamo.· Cosi , invece di penare a produrre, come gli alh'j ve

Protista logia.

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getali, le sostanze albuminose, ossia Ie sostanze capitali della vita; esse trovano piu comodo di riceverle d'altre piante; come fanno gli animali. Ne risulta cbe tutta la lora nutrlzione e cambiata. Esse non formano piu clorofilla, esse respirano deU'ossigeno ed esalano dell'acido carbonico; esse creano delle combinazioni, che non si

incontrano che negli animali. .

« D'altra parte, vi sono nel regnoanimale dei curiosi parassiti, Ia di cui adattazione ad un genere di vita, nel quale essi non esistono piu ehe a spese altrui, ha interamente cambiata la nu-

-. trizione. Oltre l' Entoconcha mtrabtus e la Sacculina, delle quali abbiamo parlato, si ponno citare quelle specie di vermi, che vivono a spese dei tessuti di altri animali e nei quali dimorano ad esempio, Ia tenia 0 verme solitario. La bocc~ e 10 stomaco, divenuti superflui, si sono perduti poeo a ,poco r:e1 cors~ ?ei seco!i. I piu vicini parenti di questi parassiti senza mtestino, posseggono una bocca ben' sviluppata ed un canale intestinale. Ma aItri ani mali ancora perfettamente autentici presentano, al punta di vista ehe cl occupa, le anomalie Ie piu gravi; alcuni danno origine a eombinazioni, che d' ordinario non si constatano ehe nelle piante. E cosi, per es. ehe le Ascidie si costruiscono un mantello di ~elluIosi, e che i verdi Polipid'aoqua dolce (Idra) ed al.cuni v~rmi del medesimo colore (Vortex oirtdis, tra 1 Turbellart rabdoceIi; Bonellia »trtas tra i Gefirei) producono nella loro pelle ver~

clorofllla, » '

Cosi dicasi dell' amido e della zuccaro, . so-

40

Pro tis to logia.

stanze queste vegetali, che furono riconosciute nei tessuti dei piu elevati ani mali, sia nello stato di salute, che di malattia.

Per 10 contrario alcune sostanze proprie degli animali , si scopersero nelle leguminose; ad es., la colesterina. L'albumina, la fibrina, la caseina, sono composti carboniosi comuni ai vegetali ed agli animali; infine il protoplasm a delle cellule vegetali e ricco in azoto, ossia e un composto quaternario, quanto quello delle cellule animali. II protoplasm a chiamato, da Huxley, la base flsica della vita, tanto nei vegetali che negli animali, assorbe ossigeno, esala acido carbonico, e produce calore e luce.

« In presenza di queste numerose eccezioni, conclude Hseoksl , gli scambt delle sostanze, le trasformazioni dei materiali osservate nei Protisti non saprebbero apportarci ness un schiarimento sulla 101'0 vera natura. »

Che molti tra di 101'0 producano della clorofilla (Euglena viridis ed altri Flagellati, Stentor polymorphus ed altri Ciliati), della cellulosi (Flagellati e Myxomiceti) e dell'amido (Protomonas amyli), cia non stabilisce la 101'0 natura vegetale, piu che la formazione dei gusci calcarei, non testifichi la natura animale d' un gran numero di altri. « A guardare davvicino 016 che ha relazione colla nutrizione e colla trasformazione delle sostanze, testifica piuttosto in favoredella natura neutra dei Protisti. Non sisa d'altronde che pochlssimo dei processi fisiologici e chimici della 101'0 nutrizione; rna questa poco basta per farei riconoscere, che quivi s'incontrano delle condizioni

Protistologia.

41

tutto affatto speciali. Cosi, le Amibe amorfe ed i Rizopodi poliformi si nutrono come gli animal], benche senza bocca esenza stomaco, Le sostanze nutritive ponno penetrare in questi esseri, non

importa pel' qual punta della superficie del 101'0 corpo. Anche i Protisti che richiamano gli animali, i Ciliati, non hanno ne vera jntestino, ne vera bocca, ne stomaco. Questo anzi manca in tutti i Protisti. »

'I'utto pertanto concorre a far separate i Protisti dai veri vegetali e dai veri antmali, ed a riunirli in una serie a parte. .

Eppero la serie dei Protisti come e costituita in oggi, non e quella che Hteekel indica pel primo e per la prima volta, nel 1866, nella sua fondamentale opera di Mor{9logia generate (Generelle .Morphologie, Berlino " 1866). La i Funglti non erano compresi, perche si ritenevano veri vegetali; aventi una costituziono molto piu complessa di quella che realmente posseggono, quantunq ue moltissimi di 101'0 siano visibilissirni ad occhio nudo. Erano pure esclusi. i Ciliati e le Acinete 0 Succhiatori, porche regnavano molti dubbi sulla loro unicellularita, vale a dire che tutto il lora corpo non fosse costituito che da una sola eellula ; ei~ che Hteckel dovette poi riconoscere dopo il suo-davoro sulla Mor{ologia degli Infusori, pubblicato nel 1873. Invece vi aveva unite tutte le Spuqne, perote si parlava in allora chefossero date dall' unione di tanti infusort , specialmente FlageUati; mentredopo la sua Monogra(ia delle Spugne calcaree , del 1872, ogni Spugna divenne un essere autonomo, ed anche la Spugna

42

Protistoloqia,

del commercio, con tutte Ie sue varieta , e considerata non altro che 10 scheletro, per COS1 dire, dell' essere vivente. Tuttavia Ie Spugne, si trovano levate dalla serie dei Protisti: sin da11871, quando nella sua Monoprafia dei Moneri (in Biologischen studien, I. heft. Leipzig, 1870), pili nettamente deflni ed in modo differente di prima Iimito la serie dei Protisti. In questa vi introdusse per la prima volta i Funghi, Ie Labirintutee, scoperte da Cienkowski, e le Mixo{icee 0 Ficocromacee, vale a dire Alghe mucose 0 colorate, che poi lascio fuori anche dal suo Regno dei Protisti , popolarmente esposto in Germania (Das Protistenreich. Eine populare uebersicht ect. - Leipzig, 1878).

AItre variazionl sono possibili, e certamente verranno introdotte, nel campo dei Protisti , a misura che Ie nostre conoscenze faranuo dei progressi. Come pure alcuni esseri in oggi ritenuti di un' organizzazione semplice, si troveranno in avvenire essere invece organismi complessi, e quindi verranno levati dal novero dei Protisti.

Tuttavia la storia della nostrascienza, ci ammaestra che il miglioramento nei mezzi e metodi d'osservazione, accresce sempre pili anche il numero dei Protists, quasi che fosse stabilito" come assioma, essere l' esistenza degli organismi inferiori necessaria per dar luogo a quella degli organismi superiori; cio che per altro, e una conquista scientifica.

Benche alcuni Protisti abbiano dtmenstoni, che passano per tutte Ie misure possibili, dai millesimi di millimetre ad alcuni decimetri, quindi

Protistologia.

43

dall' essere visibili appena appena coi pi.li !~r~i ingrandimenti del microscopio al mostrarsi :VlSlbllissimi ad occhio nudo; benche le forme del Protist/ siano anch' esse variabilissime, dalle irregolad ad un gran numero di forme imitative, e persino a diverse forme geometriche; pure 1'0rganlsmo loro, in fatto di struttu:a, n?n su~er~ mai quella di una cellula. Anche 11l ,~ue~ ~ro~ls.t], che constano di parecchie cellule, I tndZVldual~ta di ciascuna cellula e sempre conservata, ed Illvano si cercherebbe la loro mutua dipendenza, la divisione del lavoro fisiologico tra loro, come

. cio a vviene negli organismi pluricellulari d' una economia piu complicata, quali sono Ie piante e

gli animali. ,.. ..

Per avereun concetto dell orgamsmo del Pr 0-

tisti bisoena dunque stabilire dapprima quello dell~ ceU:::la (fig. 1 e 2). Questa nozione, dice Hreckel, ha di molto variato da che esiste la teoria -ceUnlare. Oggigiorno si aromette generalmente che, nella costituzione di cio che si intende per una cel-

lula, entrino essenzialmente due Fig. 1.

elementi differenti: 1.0 il corpo Cellula nuaa.

stesso deUi cellula, 0 pro top las- », corpo dellaceJlula ma , particeUa, vivente, d' una 0 protoplasma - n,

. d' . t nucleo,

sostanza plassica, 1 consis enza

moUe e di natura albuminoide (fig. 1 e 2 p); 2.° un nocciolo cellulare 0 nucteo (fig. 1 e. 2 n), corpuscolo quasi sempre solido, costituito egualmente d'una materia albuminoide, rna un po' differente dal protoplasma, e da questa circondato.

44

Pro tis to logia.

Come elemento secondario, viene talora ad aggiungersi una membrana d'inviluppo esterno, la memo brana cetlulare (fig. 2 m). Molts cellule vegetali,

sono circondate da'una capsula' o membrana di questo genere (cellule utricolari). Al contrario, molts cellule animali sono senza inviluppo, e quindi nude (cellule primitive). Il massimo numero dei Protisti

Fig. 2.

Cellula con membrana. si distingue per Ia formazione in, contorno della eel- di capsule 0 cisti, di membraIula 0 membrana - p, ne rigide, di tegumenti solidi protopJasma~n,nllcleo. 0 gusci tutt'affatto particola-

ri, che sono quelli che danno poi al lora corpo una apparenza caratteristica ed assai variata.

Eppero il corpo di aleuni Protisti, e d'una co. stituzions piu semplice di quella d' una cellula, mancandovi costantemente il nueleo. In allora e il concetto di citoae (fig. 3) che subentra, per avere l'idea dello schema

~ del corpo di questi Protisti. Ed il citode, cosi chia- b··mato perche si avvicina alla cellula, e pure una particella, vivente, d' una sostanza plassica, di consistenza molle e di natura albuminoide, ma diversa da quella del proto. plasma della cellula, perche contiene in disseminazione anche gli elementi del nucleo. Oio e dimostrato dallo sviluppo, per esempio, delle Amibe e delle Gregarine (fig. 43), che sono esseri

Fig. 3.

Citode. X 600.

Dall'epitelio deila supel'ficie esterna di una cornea - b, metap1asson (plasson Auct.).

Protista logia.

45

unicellulari aventi cioe il 101'0 corpo costituito come una cellula, e quindi aventi oItre il protoplasma, anche il nucleo. Esse infatti ~i presentano dapprima come citodi, provenienti ?alIe lor~ spore; e poi vi compare il nucleo. G~l elem?nt~ quindi del nucleo erano .sparsi ~el citode , m~l unendosi tra 101'0 e localizzandosi, hanno costituito il nucleo. Cosi che il corpo del citode p.o~ puo essere di puro protoplasma cellul~re, rna d~ un protoplasma che ha in se anche gli el?ll1enti del nucleo, e per distinguerlo 10 ~anno ,chwmato piasson, che vuol dire tormare, giacche alIa sua volta forma ilprotoplasma, che etimologicameute signiflca prirno formate, e contemporaneamente forma pure il nucleo. ... .

Se pertanto vi sono dei ProtI~tI fatti come una cellula, altri 10 sono come un citode. La presenza . del nucleo nei primi, Ia mancanza del nucleo n81 second! servira a distinguerli.

Ma v:ha di piu. Alcuni Protisti ci appariscon~ come corpuscoli (fig. 4); piu semplici ancora del citodi; in quanta che illoro plasson e tutt' affatto omogeneo, mentre quello dei c~todi e semigranuloso. II Primo plasson od omogeneo, per

Fig. 4.

la sua formazione anteriore Plastidulo. X 800.

a quello dei citodi, va detto Diversi plastiduli dauna protopiasstm (fig. 4 a); I'al- infusione animale, d i cut

. i cit d' uno isolato - a, proto-

tro costituente 1 CI 0 1, per plasson (plasson Auct.).

la sua posteriorita va detto

metaplasson. (fig. 3 b). Ora 10 schema del corpo dei Protist! a protoplasson, puo lndicarsi col nome



46

Protistologia.

..

di plastidulo (fig. 4), per la eccessiva sua sernplicita.e. primitiva capacita formatrice (1).

SiccM vhanno dei Protisti plastidulari (fig. 4), citodulari (fig. 3) ed unicellulari (fig. 1 e 2).

Ma siccome' i plastiduli, i ci todi e Ie cellule, sono gli elementi formatori dell' organizzazione sia vegetale, che animale, e perch'>. detti plastid!, ossia formatori; cosl il concetto che not possiamo tormarct dell' oraantsmo in penerate dei Prousu, e quetio dt essere esso ,un plastfde.

Da qui si ricava, con Hseckel, il car_attere. s~liente, anzi l' essenziale carattere, del Protisti , che sta general mente nella incomplettssima dirferensiaztone, e quindi incompiettsstma perfe-, ztone della lora individualita. La individualita deiProtisti e sempre d'uno sviluppo straordinariamente inferiore, e non si eleva mai al disopra del valore di un primo grado; mentre questa primo grade di individualita e p!,estamente sorpa~sa.to dallo sviluppo della magglO}' parte delle piante

edegJi animali. .

Molti Protisti sono, durante tutta la lor vita, semplici plastidi , ossia indibidui di ordineprimario in via ascendente; altri formano, col riunir~i, colonie di plastidi. 1\Ia anche questi individui di poco superiori, restano il ,~iu sove~te ad un grado di sviluppo assai inferiore, I cittadini di questa comunita di plastidi., dice Hseckel , si rassomigliano molto; non vi ha mai ira lora vera divisione del Iavoro; per conse-

(I) MAGGI: Intorno at Prctistt. ed alia 101'0 classtttcaetone (Bollettino sctentinco redatto da Maggi, Zoja, ~ De Giovanni, Anno II, febbraiu 1881, N, 4, pag. 113). Pavia, 1881.

Protista logia.

47

guenza illoro organismo sociale e inca pace, come quello deiseivaggi della. Nuova Olanda di adempi ere a funzioni elevate. D'altronde I'unione dei plastidi e ordinaria mente assai lassa, e ciascuno di lora conserva sempre in una larga misura la sua indipendenza personale.

Per caratterizzare ancora di piu i Protistt, vi si possono aggiungere dei critert negativi. Cosi essi non hanno mai veri tessuti, ne veri organi, come i vegetali e gli animali; vale a dire ~ non hanno mai cellule associate a costituira tess uti con funzioni lora proprie, ne associazioni di tessuti a costituire organi pure con funzioni lora proprie.

Inoltre si sa che nei vegetali le cellule che formano it corpo si dispongono in un modo deflnito in serie 0 strati cellulari ; e la forma vegetale la pill semplice e la piu caratteristica costituisce cio ehe si chiama il tallo 0 strato eellulare; che nei vegetali inferiori rimane sempre in questa stato, mentre nei superiori genera it fusto e Ie foglie. Ora i Prousti non hanno questa lalla dei cosi detti vegetali superlori,

1\Ia ancora, si sa che in tutti gli animali, come sono Ie Spugne, i Vermi, gli Echinodermi, gli Articolati, i Molluschi ed i Vertebrati, l'ovo feeondato da luogo ad un ammasso globulare di cellule, dal quale provengono poi due strati di cellule, chiamati foglietti aerrnmouo«, di cui uno e esterno, e l'altro interno, e disposti a guisa di vescica, avente percio una doppia parete (fig. 5). Lo strato di cellule esterno, 0 fogUetto aermmanoo esterno, e stato denominate anche foglietto blastodermico

48

Protistologia.

osterno foclietto animale, cutaneo , ectoderma, exoder~a, '" epiblasto. Quello interne 0 fog~ietto gerrninatlrointerno, e state pure denommato foglietto blastodermico interno, foglietto. vegetativo, intestinale, entoderma, ondoderma, ipobla-

Protistologia.

49

sto. Eppero, mentre 1,0 strato esterno si.adagra sulI'interno, questo alla sua-volta limita una cavita, che per mezzo di un foro e aperta all' esterno. E, nelle Spugne per es., questo stadio embriologico si esplicacome forma laroale, che si muove in cerca di alimenti, coi quali si nutre, introducendoli,per mezzo del suo foro, nella sua cavita compresa dallo strato interno di cellule; cosi che la cavita rappresenta un primitive stomaoo , ed il suo foro una primitiva bocca. Questo stadio di sviluppo, e stato indicatoda Heeckel come una vera forma embriologica, e personificata col nome di Gastrula (fig. 5), per essel'e la sua forma principalmente analoga ad uno stomaco. Dalla Gastrula, od in altr! termini dai due strati di cellule 0 foglietti germinativi, che colla lora disposizione particolare di vescica , costitulscono la Gastrula, si formano in seguito tutti gli organi del corpo degli animali.

Ora nello sviluppo dei Protisti non si, osservano m~i q~~sti due strati. di cell~le o. foglletti gel'. minativi ; questo stadlO embriologico non e mat raggiunto dai Protisti, e per conseguenza essi sono impossibilitati ad avere organi, comeque.lli del corpo degli animali, I Protisti pertanto mancano deU~ oastruta, co' suoi due foglietti germinativi.

Arrivati con cio a stabilire in modo generale quali debbano essere gli organismi appartenenti alIa serie dei"Protisti,. l' ordine, per il lora studio, vuole che si facciano delle distinzioni, poiche essi presentano delle diversita.

La serie dei Protistt sj divide vertanto in

Prottstotoota. ~

50

Protistoloqia.

classi , le quali , ana lora volta, ammettono Ie suddivisioni in ordini, generi e specie della sistematica. Eppero, per distinguere nettamente i Protisti plastidulari dai citodulari ; bisogna fare una prima classe dei Protomoneri, 0 Protisti plastidulari, coi Bacteri degli Autori 0 Tachimoneri di Hreckel; ed una second a dei Metamoneri, 0 Protisti oitodulari, coi Lohomoneri e Rizomoneri di Hteckel.

Per gli altri Protisti, che sono tutti unicellulari, teniamo le classi di Hreckel , in numero di tredici; cosi che, tutta la serie dei Protisti si distingue in quindici classi, le quali sono: I." P1'Otomoneri, ossia primi Moneri, oioa primi esseri semplici; 2.a Metarnoneri, 0 Moneri superiori ai primi; 3.a Lobosi , od aventi organi locomotori a guisa di lobi; 4.a Gregarine, ossia viventi in aggregazione; 5.a Flagellati, aventi uno 0 pili fiagelli, ossia fllamenti lunghi e mobili; 6.a Catauactt, od esseri intermediari fra parecchi Protisti ; 7.a Ciliatt, aventi i1 l~ro corpo coperto da ciglia vibratili ; 8.a Acinete, per la loro prolungata-immobilita , dette anche Succhiatori per i loro prolungamenti filiformi foggiati a guisa di succhiatoi ; 9.a Labirintulee, per essere disposte le parti del lora corpo, in modo da form are un labirinto; 1O.a Diatomee, aventi illoro guscio siliceo tagliato per illungo; Ll." Mtceti, 0 Funghi, compresi queUi maugerecci; 12.a Muxomiceti, 0 Funghi mucosi, detti anche Micetozoi, 0 Funghi animali; 13.a Taiamotori, ossia portanti camera; 14.a Eliozoi, 0 a guisa di sole; 15.a Rtuliolari , od aventi raggi.

Protistolofia.

31

Tuttavia quest'ordino distributivo delle classi verra modificato, come qui appresso nei cenni intorno alla vita dei Protisti , per alcune eonsiderazioni basate sullo sviluppo lora (I).

(Il MAGGI: Intorno ai Protisti ed aua taro ctasstncaetone (Bollettino s~ientiftco sopracitato, anno Ill, giugno 1881, N. 2,

pag. 48). PaVIa, 1881. .

Prot istolop ia.

IV.

CENNl lNTQRNO ALLA TITA DEI PROTISTI

Protomoneri 0 Bacteri. - Metamoneri. - Funghi. - Flagellati. - Lobosi. - Diatomee. - Mixomiceti. - Gregarine. - Talamofori. - Eliozoi. - Radiolarl. - Ciliati. - Acinete. - Lablrmtulee.t=- Catallacti.

L'Indole del presents scrjtto non permette di parlare della vita dei Protisti, come 10 oomporterebbe l'argomento, che in altri termini sarebbe di narrare tutto quanto si riferisce alla storia naturale di questi esseri ; rna volendo dare un' idea della lora vita, e d'uopo limitarsi ad alcuni cenni.

1. - PrptqD10neri () Bacteri.

I Protomoneri corrispondono ai VIB~IONIDJ di Ehrenberg e di Dujardin, ai SCHIZOl\fICETI di Nageeli , ai TACHIMONERI di Hseekel , in genera ai ~4CT~Ri degli autorl.

Pro tis to tOfJla.

53

---~--------.-------------- .-_

Sono esseri costituiti semplicemente di proto. plasson, collo schema del corpo foggiato su quello del plastidulo; quindi vi manca il nucleo, ed il 101'0 plasson e omogeneo, 0, meglio, appare omogeneo. Per la massima parte sono estremamonn, m.inuti, alcuni anzi non si possono rmsuraro direttaments (diversi Micrococchi); tuttavia Ia serie delle dimensioni 101'0 e compresa. tra questi incommensurabili e quelli che ragglUngono 1 due decimi di millimetro di Iunghezza, ed i sette micromillimetri di larghezza (Sp_irilli). H~nno forme determinate: glob~la:e (Mzcrococcht, fig. 6), a bastoncino corto, elittico (Bacterium termo, fig. 7), a filamento

Fig. 6.

Fig. 7.

Micl'ococcus tuteus, Cohn. Bacterium termo , Duj.

Gil indiv~du~, .d} color ~uggi- a, diversi individui, veduti colne, sono !,lII111tl 10 colonia, per . l'ingrandimento di 400 diam. _ mezzo di una sostanza inter- b, alcuni individui, veduti colj.osta tra Ioro. Provengono l'iugrandimento di 1200 diame-

dallo stereo di cavallo. trio

dr!~t~ (Bacillus suouus , fig. 8), od ondulato (To itrto serpens, fig. 9), oppure a spirale (Spirzllu?'l1, fig. 10).

Aicuni sono immobili durante tutte Ie fasi d~lIa lor vita (Micrococcht), rna la grande magg~oran~a. presents uno stadio di riposo ed uno di moblhta. Tuttavia nella condizione di riposo offrono general mente il movimento browniano

I

54

Protisto logia.

,

--------~--~- ..• ~,-.- .. -------~

A

B

X 700 .J rp.! r.~~'P X~

abc cl

Fig. 8.

Bacillus subtilis , Cohn.

A. Da un'acqua stagnante (Milano). a, individuo Iiberameute moventesi. o , individuo con una spora sp alt'estremita inferiore. e, indi viduo con due spore sp. d, individuo con una spora sp all'estremita supl'riore.

B. Dalla fermentazione butirr-ica. a, individuo Iibero. b , individuo con una spora sp all' estremita superiore. c, individuo con due spore sp. d, individuo con una spora sp centrale.

ossia puramente oscillatorio, che e comune a quasi tutti i solidi finamente divisi e 'sospesi in un fluido; talora il movimento e giratorio dintorno all'asse del proprio corpo, od anche di inflessione, in seguito al quale avviene il raddrizzamento. Nella condizione di mobilita , il trasporto del corpo e fatto per 10 piu rapidamente, maqualche volta anche lentamente. Dintorno a una bolla d' aria i movimenti sono animatissimi, cosicche la 101'0 vivacita sembra in relazione colla presenza dell'ossigeno. In alcune forme, come nel Spirillum, vi e un finissimo flagello, che oscilla alle due estremita del corpo, e ritenuto perch) organo di Iocomozione.

X 300.

Fig. 9.

Vibj-io serpens, Duj.

A. Da un'infusione di carne con nitrato dammoninca. (Duj.).

B. Parte di un individuo, immensamente ingrandito (MUII.).

Protistologia.

55

Sentono l'influenza di vari agenti chimici in presenz~ d'alcuni dei quali (alcool, acido aeetico, amm~maca e va dicendo) si rendono immoblli: in presenza d'altri (bicromato di potassa, cloroformio, acido fenico e cosi via) vengono uccis!. ~l punto del gelo, Ie manifestaziom della lor vita sono arrestata; ben effettuate invece a Circa 30° C.; a 60° C. sono an: nientate.

I 101'0 alimenti sono Ie sostanze organiche, ed in particolare Ie materie albuminoidi scioIte nei Iiquidi organici, in cui si trovano

gli esseri stessi. Fig. 10 ..

DaIle materie alimentari assor- Spirillum, baston-

b cino in forma di

ono, per via endosmotica, azoto spirale, avente aile e carbonic, che vengono tosto as- sue due estremita

un .1Iagello motto

similati ; e daIl' aria atmosferica sotlile ed oscillan-

? da. qu~IIa discioIta nell' acqu~ teo

m CUI vrvono , ritraggono l' ossigeno, che serve per la I?ro respirazions. Eppero non e sempre necessa~la la pr;senza dell'albumina per fornire ~zoto aI.Bacterz, essi 10 ponno avere anche dalI am~.oma~a; come il carbonio, oltre dalle sorgent! m CUI 10 prendone tutti gIi altri organismi puo es~ere rit~atto dagli acidi organici. II tar: tra~o d ~mmollIac~, per esempio, Ii da tutti e due. I ~lversl substrati per Ie seminagioni dei Protisti, alIo s.c_opo di moltiplicarli, e di cui abbiamo p~r.lato. piu sopra,~ono altrettanti liquidi nutri, tivi del Bacteri.

56

Protista logia.

La riproduzione loro si fa per divisione 0 scis- ( siparita, e per spore. Le spore perc finora non fu- ! rona osservate che nel Bacillus subtilis (fig. 8, i A,B, sp), Bacujus anihracis (fig. 11, sp) e Ba- ! cutus amuiobacter. ,r

Lo sviluppo delle spore e s~mplicissimo: dopo diJ

, esser state anV

SP"-I/.~l, .s: ''''f mate da un ro~·

.114 vimento brow-

X 600. . ~ ~. . niano, si ferrna-

, -*" ti=.apl) ~~b~~~:i~~ i~~~

si gonfiano, e ad una delle loro estremita si torma un tubo corto, r as s o m igliando in questa stadio ad un Bacterio capitate: poscia seompare Ia parte rifrangente: appa_rtenente ancora alla spora, ed il tubo SI continua in un bastoncino corto di Bacillus, che si mette tosto in movimento. La spora quindi di un Bacillus, ossia di un Desmobacterio (fig. 12), present a due stadt di sviluppo, il primo analogo 'ad un sferobacterio, il secondo ad un microbacterio. E questi due stadi transitori, in cui doe so no rappresentati due esseri allo stato virtuale, trovane nei Bacteri liberamente viventi, autonomi, Ie Ioro corrispondenti forme allo stato permanente (Micrococcus e Bacterium). Cosi che ~i puo gia dire che l'individuo Bacillus, durante 11 suo sviluppo germiparo, passa per laforma, dap' prima, di Sferobacterio, poi di MicrobactertO.

Fig. II.

Bacillus anthracis, cohn.

bal sangue di bue, ~orto da carbonchio. ep, spore.

Protistoloqia,

57

Pert an to questa due forme sono in stretta colleganza con quella del Bacillus, e percio fanno parte della sua genealogia, Da qui il primo abbozzo del paraltetismo tra ta serie embriopenica e la serie sistematica.

I Protomoneri si trovano nelle acque del mare,

Fig. 12.

Sviluppo delle spore di un Desmobacterio (BaciZlu s ),

a, spora in riposo (analoga ad un sferobacterio 0 micrococco). o, spora rigonflata. e, spore formanti un tuba corto ad una lora estremita (rl_lss?lIIi~Iiano ad un Bacterio capita to) ; e nelle quali 51 notaIa dimlnuziona della parte rtfrangente della spora. a, baston~mo corto, mobile (ana logo ad un BacteriUm, 0 Micro. bacterlo), e, tsocutus,

nelle acq ue dolci , nelle infusioni organiche in fermentazione ed in putrefazione, sieno naturali che artificiali; e nelle malattie, specialmente virulenti e da infezione, comprese quelle dell'uomo.

Vi esistono allo stato ubero, isolato, autonoroo; oppure rluniti parecchi insieme, ma senza divisione di lavoro fisiologico. In questa secondo stato presentano diverse forme. QueUa di catenella, quando gli individui sono riuniti a due, a tre 0 pill; talora gli articoli della catenella sono separati da strozzamenti, e la forma che si h~ e la toruloide (fig. 13) (torula degJi autori, diplococco e streptococco di Billroth); tal' altra mancano gH strozzamenti, ed i Bactert filiformi rlunitt, costituiscono un filo eguale in larghezza

protisto logia.

---------- -------

per tutta la sua lunghezza, avend?si in all?ra la forma teptotricnea (fig. 14) (diplobacteri e streptobacteri di Billroth). Quella eli zoogla;a, (fig. 15) che vuol dire mucosita animale (gliacocco e .glia?acte~

Fig. 13. rio di Billroth), ed III CUI

Forma toruloldle dei Prol ti r tomoneri (torula Auct.). gli individui sono serr~ 1 ~ 1

a Diplococco (Billroth). uni accanto agli altri , III b; streptococco. (Billroth) mezzo ad una sostanza vi-

~cosa ialina omogenea, incolora, e costit.u~n~e degli' amn.Ia~si pill 0 meno diffusi 0 defimtI, III

...::;; a

Fig. 14.

Forma leptot,'ichea dei Protomoneri. a, Diplobacterio. - o, streptobacterio (Billroth).

globi (zooglroa globularo) irregolari 0 regolari, in grappoli (zooglroa ra.cemo~a), od III t.U?1 (ZO~gleea tubulosa), nnotanti nell acqua 0 vicmo alla

t!llfj=::I/;;;~ III'II.~=IIIII

Fig. 16.

Fig. 15.

Forma di zooguea (Gliacocco Forma di rnycode,'ma

di Billroth). (PetalobacterI di Billroth).

sua superflcie. Quella di mtcoaerma (fig. 16), ossia di derma 0 membrana mucosa (pe~alococco e petalobacterio di Billroth), data dal Baeter~ ehe si riuniscono alla superficie dell'~cqua 0 del liquidi, in cui si sviluppano, formandovl uno strato

Protistologia.

. 59

spes so, una specie di membrana. Quella di sciame (fig. 17), ossia riunione, in masse considerevoli, di Baeteri mobilissimi.

I Bacteri parassiti, quelli cioe delle malattie, vi si trovano allo stato libero, oppure associati sotto la forma di catenella toruloide 0 leptotri-

chea, ed anche sotto q uella di Fig. 17.

zoogltea, sctame di Protorno-

t . di ti nerl.

I Pro omoneri SI IS mguono

in sferobacteri, microbactert, desmobacterf e spirobacteri.

I SFEROBACTERi, 0 Bacteri globulari, sono i pili . piccoli, e mancano di movimento spontaneo; essi non presentano che il moto browniano 0 molecolare, e comprendono il solo genere Mic1°0COCcus (fig. 6), Ie cui specie sono divise in tre serie: pigmentarie 0 cromogene, vale a dire colorate 0 colorantesi (Micrococcus protuatosus, sui pomi di terra cotti); zimogeni 0 delle fermentazioni (Micrococcus urea: 0 dell' orin a ); patogene 0 delle malattie contagiose (Micrococcus vaccinee

o del vaccino, Micrococcus septicus 0 della pioemia, septicemia, MtC7'OCOccus dipllteriticus 0 della difterite ).

I MrcROBACTERi, 0 Bacter1 a bastoncino, corti, dai movimenti spontanei, non comprendono che il genere Bacterium con due specie: Bacterium termo Duj. (fig. 7), che si trova in tutte le infusioni animali e vegetali, ed indicato nel vaiolo ; e Bacterium tineota Cohn, in diverse infusioni animali e vegetali, d' acqua di mare e d' acqua dolce.

60 .

Protistolopia,

---~~~----~ -

I DESMOBACTERi, 0 Bacteri filiformi, comp~en' dono due generi: Bacillus e Vibrio. Il primo, stabilito da Cohn pei filamenti rettilinei, si compone del Bacillus subtilis Cohn (fig. 8),. col soctuus anthracts (fig. 11) del carbonchio come varieta, e del Bacillus ulna Cohn (Sin. Vibrio bacillus Duj.). Viappartiene pure il Bacillus rnalarue di Klebs e 'I'onrmasi-Crudeli, segnalato come la vera causa della malaria, che infesta I'uomo. Nel secondo genere, caratterizzato dai suoi filamenti ondulati, Ie specie vennero ridot~e a due! Vibrio ruaula e Vibrio serpens degli Auton

(fig. ,9). . .

I SPIROBACTERi, 0 Bactert a filament! contorti, comprendono il genere Sptroctueta, il cui fila-

. mento e foggiato ad elice lungo e flessibile, a giri serrati (Spirocheeta plicatuis , Spiroctueta Obermeieri, trovata nel sangue di ammalati da febbre ricorrente (fig. 18), ed il genere Spirillum (fig.IO),avente un elice corto, rio gido, a giri larghi (Spirillum tenue ,

S. undula, 8. ootutans). La Sarcina ventriculi (fig. H), trovat.a nello stomaco umano, appartiene ai Bacteri a divisione croci forme ; il Leptothruo buccalis, nella

b.-

Fig. 18.

iSptrochll!tllJ Obermeiert, Cohn.

Nel sangue di malatt da febbre rirorrente, trovata da Obermier (1872) durante Il periodo dell' accesso : a, Sptl'ochetq" liberamente moventesi fra i globuli sanguigni b.

Protis to logia.

6}

carie dentaria e nella materie accumulate tra i denti delI'uomo, come iI Cryptococcus cerevisiee (T?rula cerevisire) son divenuti forme a catenella del Ba~teri (Streptobacterio iI primo , Streptococco 11 secondo); ed ai Bacteri

appartiene . pure la madre dell' a- gg t:J

ceto (Mycoderma aceti).

In genere l'ematoxilina, il metilvioletto, la magenta e Ia fucsina

colorano vivamente i Bactort. II Vedi Hoockel,

Baotertum termo Duj. provenien- pag. 59, fig. 50, 1.

t d II Sm'cinq, vivene a e soIuzioni di tuorlo d'ovo teallostatodipa_

di polio, si colora in rosso colla rassita n~llo sto-

maca dell'uomo. tintura di carmino, ed in giallo

colla tintura di iodio, che si fa poi d' un giallo oscuro ed anche brunastro; mentre il Vibrio bacutus Duj., pure proveniente dalle soluzloni .di tuorIo d'ovo di polIo, non si colora colla tintura di ~arIl_liuo. Stan do ancora alia natura degIi org~lllSml, ed allo scopo delle ricerche, si possono citaro altri reattivi coloranti: l'eosina, il picrocarmi nato di Ranvier, e cosi via.

II signor Certes di Parigi, ha indicato ultimamente, che l'acido osmico, e uno scopritore importante dei Bacterf.

Fig. 19.

2. -- Metallloneri.

I Metamonsr] corrispondono, in parte, ai MoNERI di. H_recke! (L.obomoneri e Rizomoneri). Sono es~erl costituiti da metoptasson, ossia plasson semlgranuloso, senza nucleo, collo schema del eorpo a guisa di cuoae. Alcuni SOllO nud],

62

protistologia.

---~-------- - -~ -

-~---

quindi senza membrana involgente, detti perch) cimnomoneri (Protamceba primitiva, fig. 20; e protogenes primordia lis) ; altri hanno una membrana e sono i Lepomoneri (Protomyxa auran-

Fig. 20.

Protamreba primiliva, Hoock.

A Protamooba strisciante. B. in dh:isione. Ca,.e Cb, divisa in dUe' meta indipendenti (due Protaml)Je). In A .81 vede, alla periferia del cor po, la protrusione di processi (psettdopodi) a guiea di lobi (lobopodj).

ttaca, fig. 21; e Protomonas Huxley). In certe specie (Protamceba aatus, fig. 22; .e Protamceba polypodia) il plasson SI distingue III .ectoPlas~on_ od esterno, ialino, trasparente, che da espansiom polimorfe (pseudopodi 0 ~alsipiedi), ed in endoplasson od interno , semigranuloso , talora con coccie oleose e corpi stranieri. Nell' endoplasson della Vampyrella spirogirce, vi sono dei oacuoii non contrattili; mentre in quello della Protomyxaaurantiaca e Byomyxa oaaans, i vacuoli sono contrattili. Le dimensioni loro variano, tnttavia sono sempre micrometriche; come pure variano Ie lora forme: attondate, ovali, stellate, in generale proteiformi. Le rrotamceoe sono inco-

Pro tis to log ia.

63

Fig. 21.

Protomntca aurantiaca, Hoock. (marlnaj.

Essere a complete sviluppo, senza nutrimento digiuno v vacuoli ; p, pseudopod! radiciforrnl, ramificati, fil1formi. . ,

lore, di un rosso-chiaro invece laVampyrella aomptumemaus , rosso-mattone la Vampyrella spirogirre, rosso-aranoiato la Protamuaio. aurantiaca. Varie specie sono splendenti, rifrangenti la luce; la Protanueba simplex, ha l' aspetto della cera.

II movimento loro e effettuato sia dalla contraztone della sostanza plassica del corpo , sia

64

Protis to log ia .:

dalla protrusione di processi (fig. 20 e 22, pseudopodi), varianti di -forma, alcuni dei quali rimangono semplici a guisa di lobi (lobopodi); altri sono ramificati ed anastomizzati come Ie radici delle piante (fig. 21, rizopodi). Cosi che Heeckel stesso, distinse i suoi Moneri in Lobomoneri (Protamcebe, fig. 20 e 22) ed in Rizomoneri (Pro.

tomuaia, fig. 21). In alcuni 10 stato del libero movimento, e

---}' ;( 420 alternato da quello

di riposo, durante il quale vi ha formazione. di una co pertura iLepomonert, fig. 24,.2, a).

a, ectoplasson; e , endoplasson; Coi loro movimen-

c, goccie 01e0811; p, pseudopodi.

ti, essi vanno in cer-

ca degli alimenti (fig. 23); si impossessano delle sostanze che favoriscono Ie Ioro inti me afflnita, e fuggono da quelle che le alterano, Perci~ sentono le condizioni ambienti in cui vivono. E una forma vag a ed indeterminata di sen sibil ita, una sensibilita nelle sue rivelazioni le pill semplici; ma i fenomeni sono tali, che non si possono ripetere che da una sensibilita.

Le sostanze alimentari (fig. 23) sono Ie part] protoplasmatiche di altri esseri, protisti, ed anche vegetali, come, per esempio, Desmidiee. In genere fanno le spese del lora pasta i Cilioflagellati iPertdinium, Ceratium), e Ie Diatomee Eppero i granuli d'amido servono alla Protomonas arnyli. L' alimento e introdotto nel loro or-

Fig. ~.

Protamtsoa actus, Hreckel

. (d'acqua dolce).

Protistolog.ia.

65

----- __ .c___ __ . _

ganismo in vario modo, per assorbimento 0 per involuzione (fig. 23, C); ed in seguito alla presa

F.23.

Protomllxa aurantiaca Hoock. (marina).

Essere a completo sviluppo, in via di nutrizione. a, corpo, da cui irradiano i pseudopodi p; b, guscio di dictyocysta; c, ceratium; d, isthmia. II protoplasma di quest1 esseri b, c, a, presi dalia l'rotomyxa, e la sua sostanza alimentare; e, vacuoli.

del cibo, il loro plasson interno si mostra con vacuoli (fig. 23) e aoccte oteose, che in appresso scompaiono. Cia indica un'elaborazione, che ohia-

Prottstotoota.

5

Pro tis to logia.

ma la respirazione, e poi passa alla fissazione dei materiali utili, compiendosi cosi I'assimilazione, Le parti inutili alla lora nutrizione (fig. 23, b, d) vengono abbandonate od evacuate, come sarebbero i gusci silicei delle Diatomee, la clorifilla delle Desmidiee e va dicendo. Una prima manifestazione di un processo di secrezione, vien offerta dalla copertura dei Lepomoneri (fig. 24,2, a). E 10 sviluppo delle loro forze vive, e dovuto alia disassimilazlone, ossia ad una ossidazione tanto della sostanza del Monere, quanta dei materiali in contatto con esso, rna non impiegati alIa riparazione del suo corpo.

La riproduzione e asessuale, per divisione in due (dimidiatio), come, per esempio, nelle Protanueoe (fig. 20, B);od in parecchieparti (dimdiatto), come nella Protomyxa (fig. 24, 3,_ b), e Myxastrum. E questa divisione conduce alla sporoaonsa, ossia formazione di spore, che si osserva appunto nella Protomyxa (fig. 24, 4, C), Myxa·

strum, ed in altri ancora. .

Queste spore (fig. 24, 4, c), sviluppandosi, danno luogo all'essere che le ha procreate. Esse hanno dapprima la configurazione analoga a quella di un zoosporo (fig. 24, 5), vale a dire di un corpo allungato, piriforme, che va sempre pill assottigliandosi da una parte, flnche termina a guisa di filamento. In questa state si muovono rapidamente. In seguito si fermano, ed allora incominciano la vita nutritiva (fig. 24, 6); il loro corpo protrude espansioni periferiche, collequali va a ridosso delle sostanze alimentari, e mana mana che .Ia nutrizione continua, l' essere aceresce e

Protis to logia.

67

1.

---a

X 150

3

4

Fig. 24.

Riproduzione e sviluppo della Protomucaa aurantiaca.

I. Protomyxa che ha ritirato i suoi pseudopodi, e fattasi sfervidale, passa allo stato di riposo, per la r-iproduzlone .

. 2 .. Nello state di riposo, essa segrega t!na· membrana a, od Inviluppo esterno, amorfo; per CUI Sl inoista (lepomonere).

3. Protomyxa che si divide in un gran numero di piccole sferule b (diradiatio), che passano poi a spore nel numero 4, c. 4. Sferule piriformi c, ossia spore (sparogonia), che incorninciano a muoversi; ,indi ~ompono la membrana a, inviluppante, comune, per nuotare poi Ilberamente.

5. Spore piriform, (znospori), in gran movimento nell'aequa del mare, mediante illoro ·prolongamento filiforme. So no come dei Protomoneri.

6. Le medesime spore, che, divenute stazionarie, hanno rttirato iI lor.)· prolongamento 1lliforme, e protrndono invece un numero vario di punte , formanti irregolarmente del processi, col qualts! muovono (pseudopodi). So no come delle Protamlile

tra l GimnoIDoneri, appartenenti ai 14etamoneri, .

68

Protistolopia.

raggiunge 10 sviluppo complete (fig. 23), presentandosi da ultimo simile al genitore (fig. 21). Ouesto secondo stato della spora (fig. 24, 6) e detto amtooide, perche si muove come un'amiba.

L'analogia ci fa riconoscere, in questa sviluppo della spora, che essa dapprima si comporta come un essere plastidulare (fig. 24, 5), e poi come un essere citodulare (fig. 24, 6), rna non liberamente viventi, sibbene allo stato virtuale; il primo sarebbe analogo ad un Bacterio (Bacterio virtuale), il secondo ad una Protamssba (Protamcebe virtuale). Cosicche nello sviluppo di una spora appartenente ad un Lepomonero, sia una Protomuoia , sia un Myxastrum, vi sono due stadi transitori, ognuno dei quaIicorrisponde ad una forma permanente di essere liberamente vivente.

Per cui anche qui troviamo il parallelismo tra la serie embriogenica, e la serie sistematica e quindi possiamo dire che un Lepomonere (fig. '21 e 24, 2) durante il suo sviluppo passa, dapprima per la forma di Protomonere (fig. 24, 5), poi di G_imnomonere (fig. 24, 6). Di pili, l' organizzazione delle forme permanenti, confrontata con quella della forma a cui arrivano a svilupparo gli stadt transitort , e sempre di un grado inferiore ; giacche il grado di organizzazione di -un essere e dovuto alIa maggiore 0 minore eteroceneita delle parti che 10 compongono. Quanto ;ili eterogenee saranno le parti di un organismo tanto pili esso sara superiore nel grado di or: ganizzazione. n plastidulo (fig. 4) infatti e inferiore al citode (fig. 3), ed il Bacterio (fig. 7)

Protistolopia.

69

(essere plastidulare) e inferiore alla Protamreba (fig. 20) (essere citodulare). Tra i citodi poi, il gimnocitode 0 citode nudo (fig. 7 e 20), e inferiore al Iepocitode 0 citode a copertura (fig. 24); e la Protamssba (fig. 20 e 22) (essere gimnocitodico, appartenente ai Gimnomoneri), e inferiore alIa Protomyxa (fig. 21, 23 e 24) (essere lepomonerico, appartenente ai Lepomoneri). Per .cui gli stadi transttori che si osseroano nello sviluppo di questi essert, corrtsporuiono a forme permanentt di organismi a toro tnferiori. Ed ecco la prima apparizione di un principio che noi troviamo costantemente nella sviluppo di tutti gli esseri organizzati.

I Metamoneri sono acquatici, la maggior parte marini, rna un buon numero anche d'acqua dolce; eppero alcune forme vivono tanto nel mare che nell' acqua dolce (Aracnuta impatiens e Gymnophrys cometa). In Italia ne abbiamo nel golfo di Napoli (Gymnophrys cometay, e tre forme nelle acque dolci di Pavia, e della Valcuvia nel territorio varesino tProtamceoa prtmitiva, fig. 20, Vampyrella pendula e Vampuretla spirogira;). Se poi l' Amoeba porrecta di M. Schultze fosse veramente sinonima del Protoaenes primordialis, in allora ne avressimo anche nel mar Adriatico presso Ancona.

Le altre localita sono: in Germania, presso Jena;Russia; mare del Nord, pres so Bergen; mar delle Canarie, presso Lanzerotte; stretto di Gibilterra; oceano Atlantico. Tuttavia il Gtoidiusn. quadrifuium di Sorokin, fu trovato a Kasan in un acquario,

70

Protistoloaia.

Alcuni stanno allo massime profondita marine (Bathybius, fig. 25), da 4000m ad' 8000m nel-

X 700.

Fig. 25.

Bathybius 11l1!ckelii, Huxley.

II corpodelBathybius si presenta come uu citode, costituito da rnetaplasson (I?rotopla~ma Auct.), foggiato a guisa di rete fermata da Iarghi c~rdo!ll a, contenente, in questo esemplare, moltisstmt corpuscoh b irregolaef; rna non coccoliti.

I' oceano Atlantico; altri alIa superficie del mare iProtamceba Schultzeana); e queUi d'acqua dolce, a diverse altezze suI livello del mare, cost ad 80m (per esempio, Protanueba primiti-

X 200. va, fig. 20), a 280m (Va11lpyrella pendula), a 600m (Vampy retia pirogiraJ) (1).

Vi esistono aHo stato uoero , isolaMyxodictyum soctate, Hoock.

to, autonomo (quasi

tutti); oppure riuniti parecchi insieme allo stato

Fig. 26.

(') MAGGI: Sull'esistenza dei Mon6ri in Itaua (Rend.lstit.

Lomb. Scienze e Lett., serie II, vol. x, fase. XII, 1877, Milano).

Protisto logia.

71

dt cenobto , ossia di vita in comune, ma senza divisioue di lavoro flsiologico (Myxodictium soctate, fig. 26). Qualcuno (Vampyrella) e anche parassita 0 di altro Protisto, come della Gonphonema appartenente alla classe delle Diatomee ; o di alghe, come sarebbe della Spirogira.

3. - Funghi.

I funghi, 0, latinamente, FUNG1 secondo Linneb, sono chiamati anche, dal lora vocabolo greco, MICETI.

I veri funghi, dice Hreckel, formano una classe speciale di organismi. Eppero ancora in oggi, essi passano per vere piante. Ma dobbiamo fat osservare che, dal punta di vista anatomico e fisiologico, essi si allontanano cosi tanto dai veri vegetali , cbe diventa ben pili razionale it considerarli come una classe propria di Protistl. Quanto pili si studiacon ponderazione l'anatomia e l' embriologia speciali dei funghi, q uanto pili si sottomettono ad un confronto senza idee preconcette, tanto pili ci si persuade cbe questi curiosi organismi non sono punta veri vegetali: essi rappresentano una classe tutta particolare di Protisti neu tri.

Infatti , continua Heeckel , l'elemento plastico di cui e formato it corpo di tutti i funghi, non e una vera cellula, nucleata, come in tutti i vegetali e gli animali, ma un cttoae filiforme senza Duel eo, che e il filamento caratteristico 0

Protistologia.

_--~---- --_

------ ------~

tto dei funghi. I funghi adunque sono organism] POLIPLASTIDI (a molti plastidi), rarissimamsnm MONOPLASTIDI (ad un sol plastid e), di cui il corpo e costituito non da vere cellnle (protoplasm a con nueleo), rna da citodi (protoplasma senza nucleoi ossia plasson). In aItri termini i funghi sono 01'~ ganismi caoautart, raramente monocitodulari (ad un sol citode), frequentemente toucuoauiore (a molti citodi); ed i cui citodi filiformi, vennero

chiamati i(i (filamenti). \

I c~todi filiformi 0 i(i, formanopoi, per l'accrescimento laterale e la divisione trasversale dei rami, un plesso di filamenti ramificati, detto mic~lio (mycelium), che vive allo stato di parassita entro 0 sopra altri organismi, oppure si nutre dei prodotti di loro decomposizione. II micello e dunque l'organo di nutrizione dei funghi. pa questo miceIio, soggiunge Hmckel, si sviluppa III seguito un rimar-chevole apparecchio riprodur, tore detto stroma, d'una struttura assai variata che sopra certi punti determinati, forma un sPo~ ranpto detto imento (hymenium): ed e in questo, dove nascono Ie cellule germinative, 0 spore ordinariamente in un modo asessuale, raram'ente per sessualita, ed in allora in seguito ad un modo di fecondazione particolare.

Ad esempio, cita Hrockel, il capello pediculato d~i nostri g~andi funghi CHymenomyceti), e semphcemente I apparecchto nproduttore, che si sviIuppa a l'epoca della maturrta, da un capillizio di filamenti poco apparenti, il micelio; Ie nervature radiate, in forma di foglie, che si formano alIa parte inferiore del capello, sono ricoperte daU;i-

Protistoloqia.

73

mene 0 membrana, nella quale si elaborano asessualmente i citodi 0 spore, che servono alla ri-

produzione. . .

Finalmente, fa osservare, che la nutrizlone e Ie trasformazioni delle sostanze dei funghi, sono quelle degli animali, e non delle piante. Essi non producono ne protoplasma, ne clorifilla, ne amido, ne cellulosi come i veri vegetali. Essi hanno bisogno, al. contrario, per esister.e e nutrirsi, d'assorbire, come gli animali, un protoplasma elabora to , che essi stessi tolgono al corpo d' altri organismi, animali, piante e protisti, vi vi 0 morti.

La riproduzione dei funghi e quasi sempre asessuale, e la pure, ove essa sembra sessuale, e tutt'affatto particolare.

I funghi adunque, per i principali lora fenomeni vitali, sono da ascri versi ai Protisti; e per la lora costituzione anatomica, stanno vicini ai Moneri. Essi mostrano fin dove puo arrivare, negli organismi citodulari, la differenziazione delle loro parti nutritive e riproduttive. E vivendo essi a spese dei corpi organizzati su cui si tr?va;no, divenne a lora inutile il movimento e quindi Ia sensibilita ; percio la riduzione in questa parte della lor vita, permise un gran svolgimento dell' altra ossia della nutritiva e riproduttiva,

I fUl~ghi, colle loro sl diverse varieta, vivono in grandlssimo numero allo stato di parassui, nelle nostre foreste e nelle nostre pianure, sulle piante e sugli animali, non risparmiando I'uomo:

Essi stessi costituiscono delle foreste, che nor conosciamo col nome di murre, e di cui parIammo pili sopra ; funghi microscopici sono cedi

14

Protietoloqia.

tubercoli salienti, che si trovano nella spessore della scorza e delle foglie di vegetali; funghi microscopici sono ancora quelle macchie nere, spesse, dure, oppure quella fine polvere nera, bruna, rossa , che stanno entro 0 sopra dei vegetaJi. La nostra vite, ad osempio, e attaccata da una quantita di crittogame, tra le quaJi l'Oidium, che vive sull'uva, e la Peroriospora viticola, sulla pagina inferiore delle foglie. Da un'altra specie di Peronospora, vien invaso il porno di terra; il frumento, Il riso ed altri vegetali a noi importanti, si ammalano pure in causa della sorprendente forza di moltiplicazione dei funghi infinitamente piccoli.

Funghi fllamentosi 0 Ifomiceti, e funghi polverulenti 0 Coniomiceti furono indicati in diverse malattie umane. La pelle , come i capelli ed i peli delle diverse parti del nostro corpo, ponno essere infestati da piccoli funghi (Achorion, Microsporon, Tricophiton). 11 Mughetto (Oidium albicans) dei bambini lattanti , fu osservato anche in alcuni adulti, ammalati da tifo. n Cylind?olhenium cholera? asiaucce , fu scoperto da Thome nel cholera; il Zygodesmus tuscus, da Letzerich nelle false membrane difteriche; il Coniotnecium siphilidis, nell'ulcero sifilitico (ulcera indurato, e ulcero molle 0 semplice); il Conioitiecium gonorroichum, nella blenorragia, e via via.

Finalrnente, nei funghi macroscopici, ne abbiamo una quantita di velenosi, ed altri che sono mangerecci.

Protistoloqia,

7n

4. - Flagellati.

I Flagellati, da Ehrenberg, sono stati chiamati anche MASTIGARi, dori vando questo nome dal vocabolo greco, che significa tiaaetto.

II corpo di questi esseri

ha 10 schema della cellula, quindi e costituito da protoptasrna che circonda un nucieo. Nei piu semplici Flagellati, come in alcune Monadi (fig. 27), inveee del Monas inf usionum , Mihi.

t, JlageUo; ec , vescicola nueleo, avvi solamente un contrattile; «t, nucleolo.

nucleoto. II protoplasm a

eontiene una oesctcota coniraitue (fig. 27, vc e 28, 1'C); ed alla sua periferia manda uno 0 parec-

chi prolungamenti sotto forma di (tageZZi (fig. 27 e 28, f), dai quali la denomi-

X 800. nazione in genere di Flagellati. In alcuni esistono anehe delle ciatta, disposte a guisa di cintura din-

torno alia meta del lora corpo (CILIOFLAGELLATf, fig. 29). Altri oltre il flagello hanno un'appendiee mobile, lunga e delieata,

striata trasversalmente (NOCTfLUCHE, fig. 30). Se non in tutti, in molti certamente si distingue gia il protoplasma (fi-

Fig. 28.

Monas lens, Duj.

I, flagello ; ee, ectoplas1!1a; en, euuoplasma ; 'l,"C, vcscicola contrattile; n, nucleo con nucleolo internamente; c, citostoma 0 bocca a.lla base del flagello.

X 800

Fig. 27.

7G

Protisto logia.

gura 28, en, ec) in interne 0 granulosa (endoplasma), ed in osterno , ialino (ectoplasmas. In questi , il nucleolo , ed it nucleo si trovano nell'endoplasma ; la vescicola contrattile , nell' ectoplasma, e protrude all'interno. 11 corpo loro uniceIIuJare ora e nudo (NUDOFLAGELLATI, fig. 27 e 28), ora e circondato da un'inviIuppo, dalla cui apertura escono i fiJamenti flagelliformi (THECOFLAGELLATI, ed alcuui CILIOFLAGELLATI, fig. 29). Varia la forma, dalla rotonda, ovale, piriforme, a molte altro figure imitative, particolarmente in quelli che hanno il corpo protoplasmatico entro a gusci , 0 circondato da corazze di natura minerale, Le dimensioni pure sono variabili, quasi sempre micrometriche, e solamente in alcuni raggiungono le millimetriche. Dalle specie incolore

Ceratium. (Peridinium) tripos, si va a quelle che sana

Clap. e Larh.

diversamente colorate in

rosso, in verde, in giallo, in bruno e va dicendo. La medesima specie puo

presentaro indi vidui rossi e verdi come l' Euglena.

I Plagellati sono raramente flssati, nell' acqua, ad oggetti; il piLl delle volte nuotano liberamente, ed i loro organi di locomozione sono i

Fig. :19.

Cilioflagellato, la di cui corazxa silicea a tre corn a, due an teriori ed uno posteriore, e composta di due meta.

Protistoloqia,

77

flagelli. 'I'uttavia presso la maggior parte vi e un'alternanza fra il movimento e 10 stato di riposo.

La sensibilita 101'0 e accennata dai fenomeni,

1.

2

Fig, 30.

Noctituca rniliaris, surir.

1. Tutta la cellula flagellata veduta dall'alto.

2. Spaccato ottico: Ct, appendice rlagelhfor me; b , nucleo : c soleo della superftcie; d , eminenza dentiforme e flagello flnlssimo' e, t, ammasso di protoplasma dintorno al nucleo ; g, a, fil~menti ramificati del protoplasma.

che manifestano in relazione aUe condizioni ambienti, in cui si trovano; impressione della luee, del calore, dei reagenti ehimici e cosi via.

L' alimento, tolto dal protoplasma di altri esseri, vi e introdotto ora per endosmosi, ora per mezzo d' un' apertura boccale, detta citostoma (fig. 29, c), ossia bocca della cellula, che si trova alia base del flagello. In allora il protoplasma

78

Protistologia.

internamente si vede penetrato da piccoli corpi stranieri, i quali per un certo .temp? sono circondati da un globulo d'acqua ingerita c.onte~poraneamente con loro, che si designa _ POl. per 11 vacuolo alimentare.

La riproduzione in genere . e. ~sessual~, il pi~ delle volte scissipara 0 per dlVlsIOne; di rado e per gemme; talora per spore. Tuttavia, nei Vol· vox (I), vi e una fecondazione analoga a qu?lIa di molte alghe; per cui si avrebbe una prima manifestazione di riproduzione sessuale- Una coniugazione sessuale e stata pure osservata:nelle

Noctiluche.

studiando 10 sviluppo delle Euglene (2), si sa·

rebbe trovato che, esse, in date condizioni, si incistano, ed in questa stato si dividono i~ un numero enorme di piccole parti, che Perty chiamo otasti, paragonabili alla massa dei microgonidi di certe alghe, quindi corrispondenti alle spore in genere. Da ognuno c1i questi blasti si svilupperebbe una forma larvale, da Ehrenberg indicata come specie autonoma sotto il nome di tusuama (fig. 31, 1); il cui corpo e costituito da due strati plassici , uno esterno .i alino, trasparente, anisto (fig. 31, 1, a); l' altro interne, finamente granuloso (fig. 31,1, b), scorrevole, e che porta in 50-

.. spensione dei granuli ora verdi ed ora bleu (fig. 31, 1, c, c). Questa forma ha poi la proprieta, assai caratteristica, di presentare cioe il suo corpo

(I) MAGGI: Cenni suua storia naturale degli esseri Inferiori (Infusori), con VIII tavole e 119 figure. Milano, 1874. Presso la Iibreria Dumolal'd. Vedi tav. III, fig. 34 e pag. 30.

(') MAGGI: t.oc, cit., tav. III, fig. 33,

v

Pro tis to lofia.

molto rigonfiato, 0 molto strozzato, altcrnativamente, da un lato e dall' altro; nel qual atto si vedono i granuli interni correre tutti, dall'estremita del corpo che si restringe, in q uella che si allarga (fig. 31, 2-6). Dopo questi movimenti segue il riposo con incistamento, per circa 48 ore; indi si ha l' Euglena completamente svi-

Fig. 31.

Sviluppo delle Euglene (stadio lepomonerieo).

1 Forma larvate (Distigma, Ehr.: Distiqtna. glaucum, mihi), de;ivante dai blasti di Perty (stadio g:imnomonerieo); immobile. _ 2-6, Ja forma larvale In mov imento. :- 2, dapprrma foggiata a guisa di nna clava, col processo j al ino p snpe_rlOrmente. _ 6, la stessa foggiata da ultimo a gmsa an cora di una clava, ma col proeesso jalino p inferiormente. - 3-5, sue forme intermediarie ai due stati olaviforml. - 4, rappresenta la vera forma di mezzo, eoi due processi jalini p, p, uno superiore e I 'altro inferiore.

.luppata. Pertanto si puo dire che alcuni Flagellati, durante illoro sviluppo, passano per 10 stadio metamoneTico, in cui i blasti vi rappresenterebbero il periodo gimnO?nonerico, ed i distigrna il lepomone1'ico (fig. 31).

Ancora, dunque, si presenta il parallelismo tra la serie embriogenica e la serie sistematica; ed ancora si manifesta il principio che, gli organismi durante il loro sviluppo, passano per stadt

79

so

J 'rotis iolo!Jia.

transltorl, analoghi a forme permanenti di organismi a 101'0 inferiori. Siccome poi nei Flagellati e particolarmente nei Cilioflagellati, si incontrano anche delle specie fossili, appartenenti a terreni antichissimi; COS1 si presenta un aitro .pcu"alleusmo, quello cioc ira 10. scric sistematica c la serie paleontologica. Per conseguenza possiarno dire, che gU stadi dt sniluppO eli 'un organismo, con'ispondono anche a fonne di m'ganismi, i quali una volta viverano lilJc}'wncnle, e che da! toro stato autonomo, lJaSSC1rOno a qucl1(1)iJ"tuale, per' dar tuoao attualmcntc ad un organismo (/i grado a toro supcriorc.

I Flagellati sono motto diffusi ; oltre a quelli tossiu (Pcridilliwn monas, v. ro, Lithanthl'acis Ehr., nella solce della formaziono carbonifera; CCl'aUwn pyrophonan Pl'itscIl., nella selce piromaca della creta, ed altri ancora), se ne hanno dalle aequo dol mare, dalle acque dolci, di lago, di fiume, di ruscello, di palude , delle grotto e caverne e cost via; d alle infusioui naturali ed artificiali. Molte specie si trovano in diverse quaEta di acque, e pure o minerali, e fredde e termali. Finalmento alcune sono parassitarie sopra ed entro l'organismo di altri esseri, tra i quali vi e anche quello della specie umana ; poiche ospita la Trichomonas vaginalis (1),- Ccrcomonas intestinalis (2), ed altre forme.

Molti vivono aUo sialo uieco. altri a guisa di

cenobio od orde cellulari (Thecoflagellati: tumo-

(') MAGm : t.oc. cit., tav. VI, fig. 78, pag. 152. (2) MAGGI: Loc. cit., tav. VI, fig. ,7, pag. 151.

Protistologia.

81

bryor: ,('), Bicosceca, e via via), ed alcuni in comum.ta ~o~~at.e da parecchi individui assai liberi, rna riuniti msieme da masse gelatinose foggiate a tubi ~d. a scu~i (Phalamstertumi. N~i Dynobryon ( ), 11 g.USClO calcareo, che contiene il corpo protopla.sma.tlCo . dell' ~ss.ere, e fissato ad' un peduncolo, nei Volvox (') mvece, che si presentano come sf~re verd~ gelatinose della grossezza d'una capo~chla di s~l11o,. e Ie quali sono costituite da mo~tI ~lagellatI unicellularl, verdi, riuniti in una soclet~. 0 colonia, tutta la sfera vaga qua e III sot!o 1.lm~ulso comune, che Ie imprimono Ie oscillazioni dei loro flagelli.

. Tra i Flagellati, le Noctiluche (fig. 30), esseri 1~ forma d!- grosse vescicole, meritano una menzione particolare, Essi coprono, come dice Hreckel, ~pesse volte in quantita incredibile la sup~rfiCle del mare; irradiano nell' oscurita u'na luce VIva, e godono un posto capitale nel meravizlioso fenomeno della fosforescenza del mare, che ~i osserva anche ~ulle nostre coste, ma che e piu frequente nell oceano Indiano, nel golfo di Suez e ~Ol. paraggi in~ertropicali. In tutti i viaggi in CUI Sl. passa la Linea, si e certi di godere questa magnifico spettacolo: il colore del mare e rosso come di sangue, oppure splendente come di latte e.' nelle re¥ioni polari, si incontrarono anche dell~ liste verdi nettamente spiccate.

Ma altri, tra i Fla.gellati, godono del particolare fenomeno biologico di poter rilucere du-

(t) MAGGI: Loc. cit., tav. VI, fig. 74. (0) MAGGI: Loc. cit., tav. VI, fig. 74. (.) MAGGI: Loc. cit., tav. III, fig. 34.

Protistolouta.

6

(11 MAGGI: Loc. cit.,tav. VI, fig. 75. (.) MAGGI: Loc. cit., tav. 1II, fig. 33.

82

Protistoloaia-

rante la notte. Essi sono alcuni Cilioflagellati, appartenenti ai generi Cerati~{m. (fig. 2.9) e ~roroeentrum (I), e gia riconosciuti da Mlchselis ed

Ehrenberg.

Eppero i Cilioflagellati, in oggi ass~mono, an-

cora importanza per 1a fauna pelagzea. II Ceratium {urea, ed il Pcridinium spiniferum (2), che sono forme marine, per le localita in cui furono da noi trovate, si possono dire anche d'alto 1ago. La scoperta fatta da Ehrenberg di una forma fossile, nel terreno carbonifero, simile all'attuale Peridinium monas del mar Baltico; come pure le lievi modificazioni present ate da alcuni di loro nelle acq ue lacustri, in confronto della lora forma marina, quale la rnia oarieta tacustre del Ceratiurn furea, sono altri fatti concorrenti a far pensare che il mare s~a stato il cen~ro. di diffustone dei CilioflagellatI; e che quesu SIano passati dal mare alle acque dolci, scegliendo per la 101'0 dimora una localita con qua1cuna 0 varie di quelle condizioni, nelle quali vivevano originariamente, come sarebbe la gran copia d'acqua, che trovasi, per esempio, nei laghi. Ora come dai mari passarono essi nei laghi i Se non ci fosse di mezzo l' opoca glaciale , la risposta sarebbe ovvia e ali esemp:i d' adattazione delle forme marin~ all~ acque dolci, non mancherebbero anche negli esseri inferiori. Ma cost finora, non si ponno fare che delle ipotesi, ed io . ho ~upposto che gli antictu laghi glaeiali formmo II tratto

(tl MAGGl: Loc. cit., tav, vnr, flg. 113. (2) MAOGI: Loc. cit., tav, V, fig. 54.

Protistolopi«,

83

di unione fra i mari, anteriori all'epoca glaciale, e gli attuali laghi. Essi sarebbero quelli che ci hanno trasportate delle forme pelagiche. Qualunque sia l'epoca del mare, pliocenica 0 miocenica, gli antichi laghi glaciali avrebbero raccolto alcune delle loro forme organizzate, per tramandarle a noi.

Finalmente tra i Flagellati, i Nudoflagellati (Phaeus (1) pleuronectes Nitz., Disseimis oiridis Duj., Euglena (2) sanguinea Ehr. ed altri ancora) ci presentano il curiosa fenomeno della colorazione delle acque, che stupi delle popolazioni intere, e fece nascere delle idee superstiziose. Le colorazioni in rosso, si attribuivano a pioggie di sangue; le giaIle, a pioggie di solfo; ed esse, come la colorazione in verde, non sono dovute ad altro, che ad una prodigiosa moltiplicazione di Euglene variamente colorate. Alla medesima causa va pure riferita la colorazione delle saline del Mediterraneo.

5. - Lobosi.

Nei Lobosi si comprendono quasi tutti i PROTOPLASTI (primi formati) di Hreckel, la massima parte dei RIZOPODI e le AMIBINE degli Autori. Sono esseri unicellulari (fig. 32), il cui organismo e per se stesso una sola cellula; percio sono co-

84

Protistoloqia:

stituiti da protoplasma, che contiene il nude~ (fig. 32, n) col suo nucleolo. II protoplasma ~l di~tinglle, pili nettamente di quello dei Flagellaf i, in esterno (fig. 32, ec, ectoplasma 0 etcopiasma) eel in interno (fig. 32, ed, endoplasma). 11

B

Fig 32.

AnHelJa t't(loaris, E[D"k,.

Am lba ordl naria, rappresenlata in due stati consecutivi di movim~nto, In A essa emelle parecchi pr.olung~dmenJI ~s't\~opr~1

che si al1ungano in B e for mano del p~eu opo loa. .

~~I protnpla sma della cellula nuda SI vede II nucleo n, ed m~ltre aJcuni corpuscoli str-anier i i, a-sorblti com", 1utrlm{nat _ ec, ectoplaslll": - ed, endoplasma. - vc, vesclco a con r - tile. - v, vacuoli.

primo, 0 strato corticale, b:illante, s~nza struttura, piuttosto consistente, e stato chiamato anche ectosarco (sarcodo estern a ), essendo stata indicata, dapprima, col nome di sarcod~ l~ sostanza del corpo di questi esseri, che poi Sl. denomine protoplasma. II secondo, 0 strato midollare di colore piu oscuro, finamente granulato, e eli consistenza piu molle del primo, e detto anche endosarco (sarcode interna). .

Dall' ectoplasma partono dei prolungamenti

(I) MAGGI: stuat sui Proto s oi dell'Italia, con tavole. Pa. via, 1874, Stabil. tipog. successor! Bizzoni.

Pro tis to logia.

85

(fig. 32, p) lobati, digitiformi, il pili spes so non ramiflcati, che, successivamente alJa lora comparsa, spariscono, per ripetere ques to fenomeno, alternativamente, sopra differenti punti della SUo perficie del corpo (pseuaopodt, fig. 32, p',- 0 pili particolarmente iobopodi, da cui il nome di LoBOSI dato a questi esseri). Nell'endoplasma, oltre al nucleo col nucleolo, vi si osservano dei oacuolt contrattui (fig. 32, v), e, verso la sua periferia, una 0 parecchie oesctcote contrattili (fig. 32, vc).

Un corpo cellulare cosi fatto, che manoa per conseguenza di membrana di inviluppo, senza forma determinata, e a dimensioni entro i millesimi di millimetro, ci rappresenta la forma pili semplice possibile d' un organismo unicellulare.

" Si muove, manifesta fenomeni di sensibilita, si nutre e si riproduce; per cui esso ci da l'idea della cellula liberamente vivente, autonoma. Tale essendo un'Amiba (fig. 32), noi possiamo da essa assorgere all'ideale della cellula vi va.

Eppero nella mia Trtchnmceba Lieberkuhnia (fig. 33), e nel Podostoma filige?'um (I), tra I'endo plasma e l'ectoplasma, vi ha uno strato, flnamente granuloso , come se fosse semp!icemente punteggiato; che io chiamai, dallasua posizione, mesoplasma, e nel quale esiste Ia vescicola contrattile, che fa salienza nell'endoplasma,

L'organismo unicellulare dei Lobosi, ora e nudo (GIlIINOLOBOSI) e variabile di forma, come e quello delle Amibe (Amceba vulgaris, fig. 32; Podosto-

86

Protistoloqia,

rna /iligerurn, ed altri ancora); ora e 1Il parte protetto da un guscio di varia forma (THECOLOBOSI), come sono le Arcelle (Arcella vulgaris),

Fig. 33.

Trichammba (Amreba) Lteberkunnia, mihi.

ect, ectoplasma; mes, mesoplasma; end, endoplasrna ; p, pseudopo ; sp, spine; n, nucleo ; vc, vescicola contrattile.

Ie Diffiugie (Dt(ftugia oblonqa, fig. 34), e COS1 via. Alcuni sono anche colorati,

I Lobosi si muovono piu 0 meno rapidamente, e pin 0 meno lentamente, mediante i lora pseudopodi ; danno segni manifesti di sensibilita, col ritirarsi dagli ostacoli, col scegliere le sostanze alimentari, coll'abbandonare il sito non confacente alla lor vita, e via via.

Si nutrono di materiali protoplasmatici, che assorbono da aItri esseri, specialmente Diatomee, e che vengono catturati dai loro pseudopodi. E una cavita che si scava momentaneamente nel lore corpo, quella che accoglie l'alimento; come e un'apertura momentanea in una parte qualunque del loro corpo, quella ehe evacua il residuo dell'alimento, che non serve alla Ioro nutrizione.

Protietolopia.

N el Podostoma, cosi chiamato perchs all'estremita dei lora pseudopodi vi e una specie di foro boccale, i veri organi prensili del cibo, sono distinti dai pseudopodi locomoteri, e provengono dal mesoplasma.

La riproduzione e asessuale, soprattutto per didivisione, raramente per gemme e per spore. Si e notato tuttavia , avanti Ia formazione delle spore, una coniugazione 0 zigosi, e la scomparsa del nucleo. Secondo me le Amibe in autunno, e particolarmente nel mese di ottobre, si coniugano per dar luogo alIa formazio- 11e di spore, Ie quali, una volta emessa dal corpo materno, passerebboro inattive tutto l'inverno flnche , arrtvata la pri~ mavera, si svilupperebbero da Ioro Ie piccole Amioe , che ingrossandosi per tutta Iastagione e Ia successivaestate, si moltiplicherebbero me-

Fig. 34, Diftlugia oblonga, Ehr.

Amiba. con g uscio , che h a for ma to II suo inviluppo tegu:nenta,le a. ovoide. mediante filii gram di abbia agg utiuatl gliun! ag li a ltr-i, Da lloriflzlo unieo del g uscio (0 rnernbrnna cel lular-e incrostata) e-r-e la parte ante-tore del co~po della cellula b , di consistenza moUe co' suoi pseudopod! c, che al~ ternano. Alla parte posteriore , 81 vede un nucleo sfer-ioo pili chiaro con numerosi corpuscoli nucleolari a.

f!7

88

Pro tis to logia.

diante la divisione 0 flssipartta , raggiungendo cost I' autunno.

Le spore dei Lobosi, almeno di quei pochi Lobosi che furono flnora studiati, provengono dal nueleo. II lora sviluppo e analogo it quello delle spore dei Flagellati, passando anch' esse per 10 stadio metamonerico, prima di arrivare al cellulare. Nelle Amibe, 10 stadio monerico non ha che il periodo gimnomonerico (1); mentre nelle Amfizonelle avvi anche il lepomonerico (2). Le considerazioni adunque relative allo sviluppo degli altri Protisti, trovano anche qui una conferma di pin.

Inoltre si appalesa evidententemente che le spore, per esempio, delle Amibe, sono analoghe ai plastiduli, prima di incominciare a svilupparsi, e di pass are quindi allo stato di cit ode ; per cui nella serie embriogenica di questi esseri, si manifesterebbe ancora piu palesemente il fenomeno dell' ataoismo embrionale, ossia del ritorno, per 10 sviIuppo individuale, al punta di partenza dello sviluppo- specifico. L' essere che si sviluppa, incomincia dalla forma del suo capo stipite, rifa , in altri termini, la sua genealogia; cosl che esso non puo sottrarsi all'influenza ereditaria, che tramanda nella stesso tempo anche Ie modificazioni dovute alle adattazioni de' suoi antenati. E cia fa pensare che to sviluppo della specie, sia la causa meccanica della suiluppo dell'individuo, ossia che la genealogia di un

(I) MAGGI: Stud.i sui Protoz ot d'Ltalia, Sopracit. (0) MAGGI: StudE .~ui Protoeoi ar ttaua, Sopracit.

Protistolopia,

essere, ne deter mini gli stadt del suo sviluppo. Pertanto la formazione attuale di un essere, avrebbe la sua ragione nell'esistenza degli esseri che lei precedettero.

I Lobosi si trovano in genere nei mari e nelle acque dolci, alcuni nelle acque minerali, special. mente solforose (Amibe), altri in diverse infusioni artiflciali, pochi sulla terra umida, e tra i muschi ed i licheni bagnati, altri ancora come parassiti di altri organismi.

Vivono per 10 pili alIo stato lioero, indipendenti gli uni dagli altri ; ed i parassttari interni, flnora non furono indicati come cause di malattie. Nell'uomo, p. es., fu trovata l'Am£eba buccalis, da Steinberg, nella sostanza bianca ammassata fra i denti. L'Am£eba coli, ne e pure un'altra specie umana.

Le Amibe (fig. 32) ancora, tra i Lobosi nueli (GIMNOLOBOSI), si prestano molto bene per un confronto lora can certi elementi formatori e conservatori degli organismi superiori, quali sono Ie ova ovariche, ed i globuli bianchi del sangue. Da esso risulta una vera analogia tra di Ioro, che Hseckel pure non dimentico. Infatti scrisse che, Ie ova degli animali nel primo stadia di lora evoluzione, non sono che semplici cellule nude od amorfe, che rassomigliano, salvo errore, aIle Amibe, e come queste eseguiscono dei movimenti, lenti, indeterminati, che lora fanno prenelere ogni sorta di forme. Nelle Spugne, tali cellule ovalari amiboidi, che strisciano lentamente, intraprendono spesse volte dei lunghi viaggi attraverse il corpo di questi animali, sicche dap-

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90

Protistologia.

prima vennero descritte come Amibe parassite, penetratevi dal difuori.

La pili grande analogia colle Amibe (fig. 32), l' hanno i globuli bianchi del sangue. Essi eseguiscono i medesimi movimenti delle Amibe, e modiflcano senza rosa la lora forma indeterrninata. Essi ponno anche ammettere, nella loro sostanza, dei corpuscoli stranieri; quindi si puo nutrirli, come si vede sotto il microscopio, con granuli di carmino, di cui essi sl riempiono in poco tempo.

Finalmente le Amibe sono esseri, anche sui quali Heitzmann ha fatto Ie sue osservazioui, tendenti a provare che il protoptasma posstede una struttura reticolata. II nucleolo ed il nucleo, come pure i granuli brill anti del protoplasma, sono accumulazioni di sostanza vi vente e contrattile, ravvicinate tra loroda filamenti delicatissimi della medesirna sostanza, i quali formano un reticolo, le cui maglie sono occupate da un liquido non contrattile.

6. - DiatoDl.ee.

Le Diatomee 0 BACILLARIE, si chiamano anche cellule stucee, percne sono costituite da protoplasma con nucleo e nucleolo, contenuto in un guscio siliceo, elaborate dal protoplasma stesso (fig. 35). Questo guscio e diafano, duro e fragile, resistente alla decomposizione ; talora Iiscio, rna, nella massima parte I cesellato I e marcato da

Pro tis to logia.

91

rialzi 0 da striscie longitudinali 0 trasversali, le quali in generale ne formano il principal carattereo Soventi volte nel mezzo e sugli angoli, presenta una linea I?iu saliente con dei rigonfiamenti a meta ed alle estremita. Le ricerche sperimentali hanno mostrato che ha dei fori, pei quali il suo contenuto viene ad essere in relazione coll' ambiente esterno. Esso e bivalve, ossia composto di due meta, che, come dice Hreckel, sono esattamente l'una per rapporto all' altra, cia che una scatola e al suo coperchio, ossia, Ie due valve 0 meta si aggiustano ,tra loro come una scatola col suo coperchio.

E nei gusci delle Diatomee (fig. 36), dove si puo ammirare la simmetria, la grazia e I' eleganza delle forme microscopiche, e meravigliare della immonsa lora varieta e delicatezza di struttura.

All' interno, la parte protoplasmatica del Ioro . corpo unicellulare, presenta per 10 pill una sostanza colorata (endocromo) in giallo, 111 bruno

FIg. 35.

Una Diatomea 0 Bacillaria (Surtrella dentatas,

La cellula e veduta dal margine per mostrare coma Ie due valve del gusrio s , e d si adda tt.ino I'una sull'altra II guisa di una sca tola s col suo coperchio d. In mezzo vi e il nucleo n; p. protoplasma.

92

Protistologia.

in rossiccio, in verde, regolarmente distribuitavi, e frammischiata a globuli d'apparenza oleosa.

Non si conoscono organi di locomozione. Eppero la maggior parte delle Diatomee si muove, ed i movimenti sono eseguiti in un modo tutt' affatto particolare. TaJora e un va e vieni

Fig. 36.

Farina fossile di Santatlora (ItaJia).

1. Gomphonema coronatum. - 2. Eunotia granulata. - 3. Synedra capitata. - 4. Synedra acuta. - 5. Stauroneis Bacleyi. _ 6. Pinnularia inrequalis. -7. Cocconerna ar-cus. - 8. Coccone'is ineatla.-9. Piunulat-ia mesogongyla. -10. Synedra (Framment). - II. Gallionella dis tans.

assai vivo, tal' altra e un nuoto lento di qua e di la , oppure un rnovimento a guisa di navicella in un senso e nell' altro , segnendo la lunghezza del corpo; finalmente ponno anche semplicemente scivolare all'avanti. Si suppone che abbiano una corona di ciglia vibratili straordinariamente fini, che farebbe emergenza dalla strettissima fessura

Protistologia.

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esistente tra la scatola ed il suo coperehio; rna finora non si e potuto veder niente, neanehe coi fortissimi attuali ingrandirnenti del microscopio.

Molte Diatomee sono immobili e fisse. Quasi nulli, in tutte, i fenomeni di sensibilita.

La nutrizione si fa, per endosmosi ed esosmosi, attraverso i fori del guscio siliceo, pei quali vien introdotto il fluido materiale, carico anehe delle sostanze necessarie, per fabbricare i diversi elementi dell'endocromo variamente colorate,

La riproduzione asessuale e per divisione, ed il modo con cui avviene, e COSt riassunto da Heeckel: quando incomineia Ia divisione, le due val ve del guscio siliceo si separano, il nueleo si divide in due parti, che si separano come il protoplasms. Poi ciascuna cellula figlia, si forma una nuova meta di guscio, e I' aggiunge all'antica, che costituisce il coperchio della scatola, Le generazioni che COSt uascono, sono di statura di pili in pili piccola, fino ache infine apparisce una generazione, che abbandona tutto il guscio siliceo, cresce considerevolmente, e si forma in segnito un nuovo guscio, grande come il primitivo .

Le Diatomee si trovano dappertutto, nel mare e nelle aItre acque salate, nelle aeque dolci, fredde, calde, minerali, e cosi via. Se in un vasa si son messe delle erbe acquatiche, hi si e certi di raccogliere questi esseri; specialmente ne forniranno le pareti del vaso, ed il deposito melmoso, che vi si amrnassa al fondo. Particolari Diatomee (Navicule) si sviluppano nelle vecchie infusioni. Finalmente Navicule e Synedre, in gran numero, sono contenute tra Ie foglie dei muschi umidi, ai piedi degli alberi.

,

.. t

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Protistoloqia,

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Vivono allo stato isolaio, oppure di orde eellulari (Cenobi); societa, come dice Hseckel, di parecchie cellule riunite in masse gelatinose 0 sopra pedicelli comuni e ramiflcati, ma senza Iegami fisiologici tra loro.

Si attaccano a moIte piante ed a diversi animali acquatici.

Eppero le Diatomee, abbondavano anche nei tempi geologici. Se ne sono trovate nelle rocce sedimentarie, e, secondo Ehrenberg, non mancano nelle primitive rocce metamorfiche, nelle rocce porfiriche, perfino nelle ceneri vulcaniche, come adesempio in quelle del monte Erebo. Ne contengono il terreno siluriano, l'oolotico, it cretaceo, ed abhondano nell' eoceno, miocene e plioceno , ossia nei depositi terziari, continuando nel quaternario, nei tempi preistorici e negli attuali.

II tripoli di Bilin in Boemia, appartenente all'eoceno, esteso sopra uno spazio considerevole ed avente 4 metri di spessore, e formato da moltissime Diatomee fossili. Si e calcolato che un poll ice cubo di tripoli, ne contiene 40 milioni, Ie pili grandi, hanno appena un millimetro di lunghezza ; e fra le Navicule vi sono delle specie fossili, identiche a quelle che vivono an cora attualmente. Da fossili Diatomee son pure oostituiti i tripoli di J astraba in Ungheria (eocene), d i Cassel (mioceno), di Menat al Puy-de-Dome (plioceno); la dissodilla (miocene) di Melilli presso Siracusa in Sicilia, la farina fossile di st. Fiora in 'I'oscana (fig. 36) (plioceno) ; la terra di Tanah (pliocene) dei monti di Giava in Asia, la terra leggera di Orano in Algeria (plioceno); la farina

Protistologia

d.i montagna 0 Bergm~hl di Degernfors, sulle frontiere d:lla Lapponia (quaternario); il guano (quaternarI.?, del tempi preistorici), di cui quello di Ichaboe sulla costa occidentale dell' Africa e q.uell? !1: su.oiantipodi in California, sono i pili ricchi III Diatornee ; e nel guano, Greville ne scoperse pili di 200 specie. Finalmente da Diatomee e formato it cosl detto cartone dei prati che si trova anche in quelli della bassa Lomb~rdia il tappeto .orga~~co di ~icolucci nelle acque ter~o. minerali dell Isola d Ischia, che sono formazioni recenti, e la carta meteorica.

Le ~i~tomee ,pertanto, entrano tra gli agenti g:010gICI, per 1 accrescimento del nostro suolo; CI servo~o come pietre da levigare, e per saziare ad alcuni la fame, benche "non siano un vero alimento, e per t~le, solamente dai Lapponi, sian credute; da ultimo alcune specie (Pleurosigma angulatum '. p_l. balticum ; Surtreila gemma) so no oggetti di prova in micrografia, vale a dire servono per render conto del sistema lenticolare, .c,h~ compone gli obbietti vi del microscopio. ~er CIO e n~cessario che Ie Diatomee siano piatte, c~e la tessitura lora non sia ne troppo spessa, ne troppo trasparente, e che abbia una costante uniformita,

7. - MixOllliceti.

. I Mixomiceti 0 Funghi mucosi, dopo gli studt di De Bary, vennero da lui stesso chiamati MI-

96

Protista logia.

CETOZOI 0 Eunghi animali, avvicinandoli cosi agli animali i piu inferiori.

Ritenuti, fino a questi ultimi tempi, per vegetali, venivano classificati tra i veri Funghi, e particolarmente tra i cosidetti GASTEROMICETI o Funghi panciuti, per la costituzione del -loro apparecchio riproduttore (fig. 37 B). Infatti esso e formato da vescicole sferiche od oblonghe, ed e flssato spesse volte ad un pedicello (fig. 37 B); e quasi sempre della grossezza d' una capocchia di spillo , ma qualche volta anche avente parecchi pollici di diametro. L'inviluppo di queste vescicole sacciformi, e d'una consistenza solida, e eontiene nel suo interno una quantita grandissima di spore d'aspetto polverulento. Da qui Ia denominazione di GASTEROMICETI; i quali, sia in questo stato, che e quello generalmente detto di fungo, sia durante 10 sviluppo delle loro spore, presentano i filamenti earatteristdci 0 i(i dei FUIJghi. Nei Mixomiceti invece non si osservano mai questi i(i 0 micelt, ne quando si presentano come i Gasteromiceti, ne quando le loro spore si sviluppano.

La descrizione dei Mixomiceti qnindi, non va incominciata dallo stato in cui essi rassomigliano ai Gasteromiceti; poiche si descriverebbe in allora l' apparecchio riproduttore, nel quale tutto l'essere si trasforrna, per l'essere stesso, Bisogna seguire 10 svilu ppo delle spore, e vedere qual forma di essere si ha , quando esse hanno raggiunto il completo lora sviluppo. Fu cost che De Bary arrivo a trovare un organismo, d'aspetto semplicissimo, poiche si presenta come una so-

7

Fig. 37.

Myxomycetes.

~. Un ,grande .Plasmodium (del Didymium leuco us). B ~n ~ppa~ecchlO r-iproduttore a rnatur-na (d'A-/'cyria in!arnatal:

I' me esimo ,.aPl?arecchlO r i produttor-e. dopo che si e rotta

c~plm~?r(~~~i1dg~~u~E) fiti fa~~P~all~~z~. pJesso dei filamenti

Proustotooia.

98

Protistologia.

stanza granulosa, a bordo ialino (fig. 37 A), di forma variabile, di dimensioni piu 0 meno grandi, talora anzi colossali in rispetto a molti altri Pro. tisti, ed analogo nei movimenti e nel suo modo di nutrizione a certi Rizopodi nudi, quali ad esempio, le LieberkUhnie. Quest'organismo (fig. 37 A), pill che con un nome specifico, venne chiamato con uno, che accenna al suo valore morfologico, come e quello di Plasmodium (fig. 37 A).

L' essere Mixorniceto , completamente sviluppato, e pertanto il cosidetto Plasmodium (flgura 35 A), il quale e bensi d' aspetto semplice, come si disse, ma , in quanto alla sua costituzione, essa risulta da molte cellule amiboidi, che tra loro si sono fuse insieme (syncytium), ed i di cui nuclei si sono disciolti nel lora protoplasma. Per cui si puo ripetere con Hreckel, che i Mixomiceti sono organismi, i quali allostato di complete sviluppo e di libero movimento presentano un Plasmodia (fig. 37 A), ossia un corpo protoplasmatico, amorfo, composto d' un gran numero di cellule fuse tra loro, i di cui nuclei si sono disciolti.

Questo Plasmodio (fig. 37 A) striscia qua e la liberamente, simile ad un colossale Rizopodo, e forma una rete a larghe maglie. AHa superficie del Plasmodia si mostrano delle espansioni proteiformi (pseudopodi), i di cui ramuscoli si confondono ai lora punti di contatto.

Nell'interno del Plasmodia, si osserva pure un movimento di corrente, che si fa con una velocita variabile ed in differenti direzioni, e che e reso visibile dalla progressione delle granulazioni,

Pro tis to logia.

99

I Plasmodi si appalesano sensibili alle diverse condizioni dell'ambiente, 0 naturali od artiflciali.

In genere si e osservato che il Plasmodia va verso la luce, ed i suoi movimenti sono accelerati dal cal ore, rallentati dal freddo; un calore troppo ardente (+ 40° C.), ed un freddo troppo rigido, ll arrest a, uccidendo Yoraomismo plasmatuo. L'elettricita vi produce dei fenomeni, che richiamano cio che essa manifesta quando agisce sulla sostanza muscolare; ed una esperienza curiosa di Kuhne, prova l'analogia dei due elementi: egli fabbrico una fibra muscolare rrtiflciale coll'introdurre del plasmodic di Mixomiceto in un intestino di idrofilo, e pote far' raccorciare due o tre volte, mediante l' elettricita , questa fibra colossale. L' ossigeno e nocessario alla produzione del movimento del Plasmodia, l'acido carbonico 10 annienta; ne e 10 stesso dei vapori di etere, del cloroformio e della veratrina,

E dalla sua irritabilita davanti agli stimoli , luce, calore, urto di altri esseri e oosi via, e rnanifestata sempre piu la sensibilita del Plasmodia.

I PlasYiwdi si nutrono di sostanze organiche, come i Talamofori ed i Radiolari, quindi hanno bisogno di un materiale protoplasmatico gia preparato. ,

Una volta che il suo accrescimento sia raggiunto, il Plasmodic si contrae in una massa attondata, e percio tutto intero si trasforma in un apparecchio riproduttore vescicolare (fig. 37, B) (sporociste di De Bary, sporangia degli Autori, sempre perche da luogo alle spore). Questa vescicola e circondata da una cuticola (fig. 37,

100

Protistologia.

C, p) rigida, anista ossia senza struttura, all'interno della quale il protoplasma del Ptasmodio contrattosi, si divide in un numero grandissimo di spore, tra Ie quali si sviluppa spesse volte un plesso 0 capillizio di flni fllamsnti (ozpillitium, fig. 35, C, cp). Pili tardi. gli appareccbi riproduttori scoppiano e Ie spore sono messe in liberta,

Le spore (fig. 38, I) hanno una membrana di inviluppo, che si rompe quando esse si sviluppano. In allora vien fuori, da ognuna di lora (fig. 38, 2. b), un corpo amtootde citadulare (fig .. 38, 2, a), che, fattosi libero (fig. 38, 3), si trasforma poscia in un /tagellato (fig. 38, 4, 5), e nuota come Ie spore vibratili ; si riproduce per divisione , e flnalmente si cangia in una vera cellula amiboide (fig. 38, 6,7) che striscia qua e la. Dalla fusione poi d'un gran numero di queste cellule amiboidi si hanno dapprima i sincizz (syncytium), ossi~ grandi reti di protoplasma a numerosi nuclei (fig. 38, 8, 9, 10, 11); ed in segui to i Plasmodi (fig. 38, 12), do po che cioe i nuclei del stnctzio, si sono disciolti nel proto plasma. Per cui il Plasmodio ci si presenta senza nucleo,

In questa sviluppo, oitre alla conferma di quanta gia si e detto riguardo ai fenomeni embriocsns., tici, si nota Ia comparsa dello stadio dt ftagellato (fig. as, 4, 5) dopo il rnonerico (fig. 38, 2, a, 3) e prima dell'amibico (fig. 38, 6,7). Inoltre la [usione di varie Amibe (fig. 38, 8, 9, 10, 11) a costituire un organismo: il Ptasmodio. Cia fa pensare alla possibilita cbe, un protoplasma eellulare, appartenente ad un organismo di grado

Pro tis to logia.

]01

superiore, sia di una costituzione complessa, benche il suo nspetto di semplicita non la mostri; e quindi , pili che ad un semplice protoplasma , possa gia accennare ad un metaplasma 0 protoplasma superiore al prime, 0, meglio, di formazione posteriore al prirno.

3 2 __.b At :1

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Fig. 38.

SViluppo d'un Mioiemiceto,

I. Una spora. - 2. Corpo amiboide a (citode) che esce dalla spora b. - 3. Corpo amiboide (moner-s) libero. - Questo si trasforma in una cellula tlagellifera 4 e 5. ed in seguito in UIl'Amiba 6 e 7. - Par-ecchie Amibe si fondono insieme (Siucizio, Syncytium) 8, 9, 10 e II - e formano cos I un Plasmodio (Plasmodium) 12.

Quella serie particolare di Protisti, che , piu sopra, bo detto trovarsi in luogbi umidi, su delle foglie morte e cad ute per terra, specialmente nei boscbi, su dei rami marciti, in generale s u dei vegetali in putrefazione, e formata dai Mixomiceti; i quali vi ospitano come parassiti , rna senza costituire associazioni tra di Ioro.

102

Protistolofia,

Uno dei primi Mixomiceti, studiati da De Bary, e l' Aetaliurn septicum Fries, che si sviluppa in abbondanza nelle concerie sulla valonea, e tutti i conciatori di pelli, 10 conoscono sotto il nome di tiori della valonea.

L' Aetatium sepiicum , e anche uno dei pili grandi Plasrnodi, i cui plessi plasmatici, a larghe maglie e d'un bel color giallo, sono tal ora molto estesi, potendo essi percorrere la valonea sopra una superficie Iarga un piede e fino ad una protondita di due pollici. - Nel maneggio di questo Ptasmotuo, bisogna avere dei riguardi per la sua debole consistenza, che e come quella della crema e quindi basta una Iegger pressione od alcune scosse, per trasformarlo in una pappa omogenea ed amorfa.

8. - Gregarine.

Le Gregarine (fig. 39) sono esseri costituiti da protoplasma (fig. 39, b), che circonda un nucleo piuttosto grande (fig. 39, n), il quale contiene alIa sua volta un nucleolo; quindi 10 schema fondamentale del 101'0 corpo e quello di una cellula. In esse manca la vescicola contrattile.

Il 101'0 protoplasma si distingua in uno strato corticale, pili denso tectoptasma fiO" 39 d) ed

.. ~ 0° , ,

III una sostanza interna pili fluida, con numerose

granulazioni (endoplasm a, fig. 39, e). DaH' ectoplasma provengono : una membrana liscia (flgura 39, a), involgente tutto il corpo, che gli

Protistolofia,

fa da cuticola, molle, spes-

sa, estensibile; 10 strato cosl. detto mio(ano (fig. 40, m),

che sta sotto alla membra-

na, e che talvolta sembra proprio composto di fibrille muscolari ; finalmente, in certi casi, una specie di becco 0 rostro, armato di spine cornee (fig. 41, b), curvate ad uncino, che si trovano ad un'estremita del eorpo, la quale e percio in- d"_ dicata come la parte cefa-

lica dell'essere. Questa, congiunta ad unaconfigurazione vermiforme, appiatita, di alcune Gregarine, ha fatto supporre per molto tempo che esse fossero dei vermi intestinali in via di sviluppo, Del re-

sto, le forme di questi esseri variano immensamente: sferoidaIe, ovoidale e va dicen-

do; come variano anche Ie dimensioni, passando dalle microscopiche a quelle perfi-

no di 16 a 17 mill. di lunghez-

za (Gregarina gigantea).

(I) Gregarina parassita dell'int~rno del corpo d' un verme terrestre. lliungo corpo stirat', che compie movimenti vermicolari, e una sempliee cellula.

104

Protistologia.

Fig. 40.

Gretrarina Tereoeum, collo strato dei miofani m ; n , nu- 1'1 eo , con due nucleoli internamente nl.

105

Protista logia.

le Gregarine, riunitesi, sono parecchie. II protoplasma in allora si divide in moltissimi piccoli corpi 0 spore (fig. 42, 3), ciascuna delle quaJi

Fig. 42.

Riproduzione della Gregarina Sttmuridis,

1. Coniugazione di due Gregarine a, b ; n! n, nuclei. - 2 .. Incistamento dele due oregarme a, b ; mediante la formazione della membrana comune c; d, membrana propria di ciascuna Gregarina incista tao - 3. scomparsa del nucleo e. fot-mazione di spore sp, dal protoplasma di CIRSCUU3 Gr(>ga~Jna. - 4. Cistt comune delle spore sp, divenute ora fusiformi r (Pseudonavicelle).

Talvolta il corpo delle Gregarine e diviso in segrnenti, per, mezzo di restringimenti (fig. 41); indicando COS1 ad un numero relativo di cellule legate in~ieme, rna senza che vi sia tra lora diV1SlOne di la voro fisiologico.

Le Gregarine strisciano mediante la contrazione dello strato fibrillare 0 miofano, manifestando movimenti vermicolari. I fenomeni di sensibilita lora sono alquanto ridotti. '

Gli alimenti , sono dati dazli

b

umori degli ani-

mali, in cui esse si trovano; e la nuirizione vien fatta solamente e semplicemente per via endosmotica.

La riproduzio-

ne e asessuale, per divisions e per spore. Quest'ultima modalita e preceduta, in aIcuni casi, da un fenomeno che rassomiglia alIa coniugazione sessuale; vale a dire, Fig. 41. due 0 pili Gregarine si riuniscono Gregarina Sie(fig. 42, 1), e si inviluppano d'una totau, col rostro

. ti . t (fi b ; n, nuclso.

CIS .1 ams .a g. 42,2). Tuttavia an-

(;~e una sola Gregarina, si incista, quando deve riprodurro per sporogonia, In seguito avviene la scornparsa del -nucleo (fig. 42, 2), se si tratta d'una sola Gregarina incistata, e dei nuclei, se

4

acquista un inviluppo fusiforme, per il quale prende nome di pseudonaoicella (fig. 42, 4), 0 spora 'rassomigliante ad una specie di navicella. Finalmente avviene la rottura della cisti, e Ie pseudonaotceue, sono messe in liberta,

106

Protistologia.

107

Qui si e fatta la domanda se le Gregarine presentino una generazione alternants, vale a dire, se la coniugazione delle Gregarine sia veramente un atto sessuale, che alterni colla divisione asessuale; a cui si rispose negativamente, perchs Ie Gregarine non hanno forme con sessi, ed inoltre l~ formazione delle lora spore, puo avvenire indipendentementa della coniugazione. La coniugazione delle Gregarine, quando accade, disse Van Beneden, e da paragonarsi alla fusione dei corpi amiboidi dei Mixomiceti, per la formazione dei lora plasmodi; 1£1 quale ha per iscopo I' accrescimenta della massa protoplasmic a, a fine di arriyare ~iu rapidamente alla riproduzione per sporogoma,

Allorche Ie circostanze sono favorevoli allo sviluppo delle spore 0 pseudonavicelle state depeste, nasce da ciascuna di loro, un piccolo corpo plassico (fig. 43, 1), che tosto abbandona la sua pseudonavicella, si mette in attivita , offrendosi sotto l'aspetto di una piccola massa di metaplasson simile ad una Proiamceba, e, come questa, sprovveduto di nucleo e di vescicola contrattile Vase citodulare 0 rnoneriaa, perche rassomiglia 111 questo stadio di sviluppo ad un citode 0 ad un monere). Ben tosto cessa di presentare qualunque cangiamento di forma e prende un aspetto g~ob~los(), nello stesso tempo che la regione periferica del corpo divien chiara (fig. 43, 2). Poi due, lunghi prolungamenti gemmano da questo corpo (fig. 43, 3, a, b), I'uno attivamente mobile (b), l' altro senza movimento (a). II primo staccandosi , acquista l' apparenza e present a i

Protista logia.

movimenti d'un piccolo verme filiforrhe, che percio Van Beneden, nella sviluppo della sua Greoarina gigantea, chiamo pseudofilaria (fi!? 43, 4). Ad una estremita del corpo di questa, Sl fa palese poi un rigonfiamento; la pseu.dofilaria ~ntra in uno stato di riposo, e nel suo interne Sl rnanifesta il nucleolo (fig. 43, 5, nl) (rase di. cellula

~ 5

Fig, 43.

Sviluppo delle spore della (fregarina gigantea, V. Ben.

1. Cor po pla ssico , nato dalla spora 0 pseudonavicella (fase monerica. - 2. Aspetto gtobuloso del msdesimo, con ul)o strato omogeneo, sprovvisto di grnnulazioni, alta sua perlfer!a. - 3. Lo stesso che gemma due prolongamentr., uno immobile a, l'altro mobile b. - 4. 11 prolongamento mobile staccatosi, presenta i movimenti d'un piccolo verme (pseudofllaria), al la em estremitli. super ioie si appalesa un rrgonnamento, -.5. Pseudo filaria, colla formazione del nucleolo nl. - 6. Embrtone gregariniforme eol nueleo n, dintorno al nucleolo nl.

semplieemente nucleolata , ossia , secondo me! rase monadiea); indi, dintorno al nucleolo , SI forma uno strato chiaro, che da origine al nucleo (fig. 43, 6, n) (rase di ce llula nucleolonucteata, ossia, amiboide). Con cia Ia pseudofllaria passa allo state di Gregarina, in cui tutte le formazioni consecutive, che danno varia forma e complicano, in certo qual modo, il suo corpo, derivano dall'ectoplasma; rimanendo I'endoplasma

2 3

108

Pro tis to logia.

allo stato rl1dimentale. Colla comparsa dello strato miofano, la Gregarina assume una proprieta anatomica, ehe si trova tra i Ciliati.

Tuite Ie Gregarine vivono allo stato di parasstu, qualche volta nei tessuti, rna general mente neIl'intestino 0 nella cavita del corpo di vart animali: Oloturie, Molluschi, 'runicati, e specialmente Vermi ed Artropodi. E questo lor stato costante, spiega la mancanza della vescicola contrattile, diventata inutile, e la riduzione delle parti del lora corpo devol ute all' endoplasm a , come ad esempio sarebbe quella della cavita digerente, che va fino alIa sua scomparsa totale; mentre l' ectoplasm a si e di molto diiferenziato colle sue diverse produzioni sopraccennate. Per cui la vita parassttas-tn, in questo caso, mostra che mentre riauce una parte del cor po, pub sviluppare e perfezionare l' aura.

Di cia e d'uopo tener cal colo nella ricerca della forma liberamente vi vente , che ha dato luogo alle Gregarine parassitarie; giacohs e evidente che ogni essere parassita deriva d' una forma vivente dapprima allo stato di liberta. Gill. Van Beneden, avendo veduto come Ie Gregarine si attacchino intimamente aIle Amibe, si e domanelato, se esse fossero delle Amibe aventi subfto uno sviluppo regressivo; ed egJi stesso rispose di no, mostrando invece che Ie Gregarine hanno un'organizzazione pili elevata delle Amibe. Ma a me sembra, che eliminando dal corpo di questi esseri, cia che e dovuto alla diiferenziazione delI'ectoplasma, per la loro vita parassitaria, e tenendo calcolo di cia ehe si e ridotto in Ioro, per

Protistolopia.

la medesima causa; 10 schema del corpo del~e Gregarine vien ricondotto ad una c.ellula amiboide; cellula amiboide, per ~a quale SI. vede passare la Gregarina, durante 11 suo sviluppo. Lo strato dei miofani, potrebbe far ·pensare ad una riduzione di Ciliato; ma manca finora la pr?va embriologica. Pertanto, la forma delle 0regarme: che primitivamente viveva allo stato I.lbero, puo ritenersi un' Amceba, che per la sua VIta parassitaria, si e poi ridotta da una parte e diiferenziata dall'altra.

Le Gregarine nella giovane eta sono sempre isolate nell'adulta si aggregano frequentemente tra di' loro; da qui la denominazione di Gregarina.

Alcuni hanno cercato di far entrare nella classe delle Gregarine, Ie cost dette Psor"osp~rmie (fig. 44) 0 semi, p~r 10 pili, . accumulati ~ guisa di tumoretti, che ~l tr?vano m.molte parti degJi ani mali verteb:atI: r_mlza, rem, bra~c~Ie: vescica natatoria, del peSCI; fegato del comgho , muscoli di molti mammiferi, e va dicendo, perfino sui capelli destinati a fare i Chignons delle no-

stre signore. ... .

Le Psorospermie sono corpuscoli mJCrosco'plC~, di varia forma e volume; costituiti da un mv~luppo resistente 0 guscio, e da un contenuto diversamente foggiato, per 10 pili a vescicole, esse pure aventi una parete eel un contenuto, che talora si presenta come un filamento ravvolt? a spirale. Le Psorospermie, unite alle Gregarine, sono considerate come analoghe alle pseudonaoiceue ; e le Gregarine che le prod ucono , SOPJI

109

110

Protistolopia.

P~·oti-stologia.

111

prive di membrana e di nucleo. Eppero la vera natura delle Psorospermfe, flnora e indecisa.: giacche altri Ie hanno dichiarate esseri auto~ nomi, vicini aIle Diatomee.

Tuttavia Ie Psorospcrmie di Lindemann, sana messe tra Ie Gregarine sotto il nome generico di Monocisti, ossia di Gregarine ad una semplice cellula, in cui vi e un sol nueleo; in altri ter-

I

,

.

. ~

1

2

Fig. 44.

Psorospermie della Tinca (Tinea vulgaris).

1-4 -. Aspetto presentato dal massimo numero di queste psorosperrnie. colle relative vescicole interne e loro contenuto. _ 5. Psorospermia non granulosa. - 6. Psorospermia veduta dl fianco.

mini, di Gregarine, il cui eorpo non presenta nessun tramezzo di separazione, e Ie quali panna essere isolate, a riunite due a due.

Da questi esseri, molti animali sono infestati, ed anche l' uomo non ne e esente. Infatti si citano: la Monocystis nominis, neUe valvolo del euore umano ; la Monocystis capitata , nei capelli umani (abbondante nei dintorni di Nischney Nowgorod); la Monocystis sptuertca, nei reni umani; la Monocustis Stiedce , nei muscoli del cuore umano,

9. - TalaUl.of"ori.

I Talamofori, chiamati anche ACITTARi, RETICULARi RIZOPODI, sono organismi, che, come dice H~ckel, aUo state di completo sviluppo, presentano un stncizio , ossia un protoplasma contenente un gran numero di nuclei cellulari, i quali fanno pensare ~d una fu~io~e ~ei loro protoplasmi circondantI, per costitnire 11 co:P? protoplasmatico dell' essere 'I'alamoforo ; egli e raro che ilcorpo sia unicellulare (fig. 45), e non contenga che un sol nucleo. Dalla superficie del protoplasma, irradiano numer~sissi~i. e fln.issimi fiji mucosi, chiamati peeudopodt, mobili, ramiflcantisi ed intrecciantisi in reti ai loro punti di contatto, e suscettibili di rientrare nella massa centrale del corpo (fig. 45).

II corpo protoplasmatico 0 sincizio loro, e sempre circondato da un puscto, il cui aspetto ~ec~ considerare questi esseri come appartenentI ai Cefalopodi, tra i Molluschi, ed in particolare al genere Nautilus. Eppero per quanto varia si scorgesse essere la sua forma e com plicata la sua struttura, diversa la disposizione e l'ornamentazione delle sue logge, rcgolare ed elegante l' esecuzione di q ueste; pure si dovette riconoscere essere it tutto un prodotto di secrezione del protoplasma loro, e quindi ammettere che simili gusci ponno trovarsi come. formati e da un rnollusco d' una organlzzazione assai elevata

· 112

Protista logia.

----_._- ._- - .. ---- -------,--

FIg. 45.

aromta ovirormts.

La massa principaIe del corpo unicellular-a, ovoide, e raechi usa in un guscio fiessibile. Dal suo orifizio (in basso) si pro" trude una parte del proto plasma che inviluppa tutto it guscio, e dal quale irradiano in tutte le dir-ezioni <lei fltamentl mobllf ,

(Nautilus), e da un talamoforo (Polysiomella, fig. 46), d'una struttura elementarissima.

Questo guscio, per 10 pili e di calce carbonata, raramente di materia organica cementante piccoli grani di sabbia ; e la sua sostanza ora ha l'aspetto della porcellana, ora e ialina e vetrosa. Qualche volta il guscio non ha che una grande apertura per il passaggio dei pseudopodi (Gl"omia, fig. 45), rna e delresto imperforato (TALAMOFORI IMPERFORATI); altre volte invece e crivellato da un gran numero di piccolissime aperture (Potustometla. fig. 46), attraverso alle quali passano i pseudopodi ( 'r ALAMOFORI PERFORAT I 0 FORAMINIFE-

RI). Il guscio puo essere d'una sola loggia (GJ"Omia, fig. 45) 0 cavita campaniforme, tubiforme, spiraliforme, ecc. (TALAMOFORI MONOTALAMi 0 MONOSTEGI); oppure di piu logge (fig. 47) (TA' LAMOFORI POLITALAMi 0 POLISTEGI), le quali sono situate ora le une dietro alle altre in serie lineare (Nodosaria), ora disposte in cercbi concentrici dintorno ad un punta od in spit-ali inanellate.

Proti«! otoata,

Pro tis to logia.

Fig. 46.

Polystomella venusta.

Un-Politalamio i di cui scornpartimenti 0 earner-e. si svolgono in sph-a li come presso il Nautilus. Dn lle piccolissime aperture del guscio, escono i pseudopodi mcbih, filiformi ed estremamente sotttli.

s

114

Protistolopia.

Soventi volte poi delle nuove camere ricoprono piu 0 meno queUe gia formate, e gli intervalli che separano Ie pareti di queste logge, ponno riempirsi, a diversogrado, da depositi secondart,

Fig. 47.

Ateeottna Quoyi.

Parecchic ser-ie di camer-a disposte in s'piraU. I trarnezz! delle camere, d! cU.i si vedono i spaccati, sono In blanco; le aperture di eomumeazrone In nero.

fino ache ne risultano dei corpi voluminosi e d'apparenza cosi complicata come sono i Nummuliti (fig. 48), i giganti dei Protisti. In allora Ie logge si mostrano distribuite in piani sovrappostt, similmente a quelle di un vasto anfiteatro, assumendo la serie delle camere, la disposizione

Protistolopia.

115

in spirali strettamente associate, (nei Nummu!iti); oppure in cerchi concentrici (nel Cycloclypeus).

Le conchiglie di questi organismi politalaml, dice Brockel, sono dei dischi rotondi, che si possono benissimo paragonare ad un palazzo, i di cui muri di cinta sarebbero stati costruiti secondo la pianta d'un anfiteatro romano. Parecchi piani sono sovrapposti, una camera centrale prlncipale si trova in ciascuno, circondata da numerosi corri toi circolari, e ciascuno corritoio e diviso in camere separate da tramezzi numerosi. Tutti questi piani, tutti questi corritoi, tutte queste cam ere comunicano, per mezzo di porte, Ie une colle altre , e

delle piccole finestre Fig. 48.

aperte aU'esterno del· Nummulites j'eticulat1t8 di poco la conchiglia permet- ingrandito.

tono la comunicazio-

ne col mondo ambiente, lasciando escire dalle Ioro aperture i pseudopodi, che servono al moto. Ai.pii; grandi ed ai pill complessi dei Politalamt, appartengono le Parcherie (Par'ftel°ia), la di cui conchiglia e in gran parte composta dl piccoli grani di sabbia.

Finalmente le logge, in luogo d' avere come d' ordinario una cavita unica e semplice, sono

llG

Protistoloqia,

qualche volta incompletamente divise in parecchi scompartimenti da tramezzi interni (Peneroplis).

Da ultimo e da no tarsi che molte altre variazioni esistono ancora, sia nella forma del guscio, sia nel modo di aggruppamento delle logge pres so Ie specie Politalamie, come anche nella struttura delle partiaccessorie del rivestimento cosi costituito. Fra i gusci dei Talamofori, quelli delle Hastioerine sono rimarchevoli per i lunghissimi aghi calcarei, setiformi, che irradiano

<lalla loro superficie. .

Le dimensioni del corpo di questi esseri vanno dalle microscopiche aIle macroscopiche, raggiungendo anche quelle d'un pezzo da cinque franchi, come si osserva nei Nummuliti; la cui rassomiglianza coi pezzi di moneta, li ha fatti soprannominare dagli Egiziani: monete di Faraone.

I Talamofori si muovono, strisciando 0 nuotando, mediante la contrazione dei lora pseudopodi; i quali sono anche assai sensibili, e nello stosso tempo servono di organi di presa. Infatti un essere, come sarebbe ad esempio una Diatomea, ehe si trova in contatto con questi filamenti locomotori e tattili, vien da loro allacciato e con. dotto nell'interno del corpo.

Le sostanze alimentari di questi esseri sono adunque protoplasmatiche, e vengono tolte agli altri Protisti. Ogni punta della superficie delloro corpo, puo godere il posta di bocca e di stomaco ; giaeche questa parti si formano al momento dell'introduzione e della digestione dell'alimento, e poi scompaiono.

117

Protistoloqia,

La riproduzione e asessuale, per divisione cioe, per gemmazione ed anehe per spore. In genere il corpo protoplasmatico loro, si divide in un gran numero di piccole masse, pure protoplasmatiche, aventi ciascuna un proprio nucleo, comportandosi come una vera cellula; queste cellule nude dapprima, seeernono tosto un guscio caloareo; il quale, ordinariamente, non e suscettibile d'ingrandirsi a misura ehe l' essere s' accresce, cost che, in alcuni resta semplice e consorva la sua forma primitiva, formando in allora una sola loggia.

Ma nei Politalamt , in seguito ad una specie di gemmazione che si effettua sopra un punta determinato della 101'0 superficie, il guscio si com plica di mol to , formandosene un secondo della medesima forma, che vi resta aderente, e cosi eli seguito, flnche ne risulta una serie eli logge pili 0 menu numerose, le di cui dimensioni divengono di pili in pili considerevoli, ed il di cui insieme costituisce una conchiglia moltiloculare, S'aggiunga in altri, come per esempio nei Nummuliti, la formazione particolare, scavata, d' un sistema eli canali lacunari , a disposizione assai variata, ehe si manifesta all' estremo delle pareti del guseio, otturante e riempiente gli interstizi laseiati dalle logge; oppure estendentesi sulla lora superflcle , in modo da impastarle in ' uno strato comune.

I Ta:lamofori hanno il potere di riparare agli effetti delle ingiurie meccaniche apportato ai lora gusci. Ci6 venne provato da Schultze nei Politalami, e lastessa f'acolta si puo asserire essere posse-

·1

i i

Protistoloqia,

Protista loqia.

liS)

118

duta anche dai Monotalamt. Schultze ha veduto una meta del guscio di Polystomella strtauata, che si era rotta, venir riparata da una nuova parete calcarea, rassomigliante alla normale, con tutti i suoi pori, eminenze ed incisioni. Egli anche frequentemente avviso, in questa stessa specie, delle irregolarita nella conformazione del guscio, che attribui a danni previa mente sofferti; e coll'esperimento provo che, anche nel medesimo momento in cui ne vien tolta una considerevole porzione, l' essere continua vigorosamente a la vorare per riparare la parte privata del guscio, e protrude i suoi processi come prima.

'I'alora In. distruzione eli una parte del guscio da origine a forme anormali, MOSTRUOSE (fig. 49); e Schultze riferi intorno ad una doppia Polystomelta strigilata, Reuss intorno ad una mostruosita di Nodosaria annulata; che egli chiamo Nodosaria dtchotoma, e Carpenter trove parecchie mostruosita nelle Orbitoliti (Orbitolites) risultanto da un insolito ed esagerato ingrandimento del nucleo centrale. II numero delle specie mostruose, in oggi e di molto aumentato, contandosene nelle monotalamie e politalamie, nelle mayine e d'acqua dolce (Trinema).

E inoltre interessante il sapere che, i Talamofori ponno mantenere la lora vita sotto eondizioni, che, alla vita in generale, sono veramente nocive. II potere posseduto dal protoplasma loro di sostenerne l' esistenza, anche quando la sua massima parte ne e stata tolta via, e la capacita di riparare alle perdite dei '101'0 gusci, sono fatti ehe indicano una grande tenacita di vita. Ed

un'altra prova di questa tenacita, e pure presentata dalla lora capac ita a vivere per settimane e mesi nell'istessa acqua, la q uale , non venendo rimutata , passa allo stato putrido.

La maggior parte dei 'I'alamofori vi ve nel mare, tuttavia se ne hanno diversi anche nell' acqua dolce; molti strisciano sul fondo, alcuni pochi nuotano alla superficie, ed un piccolissimo numero aneora vive fisso ad un pedieello. In genere i Politalami sono marini, .mentre i Monotalami sono aleuni marini, ed altri d'acqua dolce. II fondo del mare, anche alle piu grandi profondita, e ricoperto da specie appartenenti aHa famiglia delle. Globigerine; alIa superficie delle onde

nuotano delle giovani forme di Eig. 49.

Globigerine, delle Orbuline, Pulvi- ~:fJ~P{~f~~~~:

nuline, Hastigerine. zione).

Ma un capitolo importantissimo

della storia naturale dei Talamofori, e quello che si riferisce ai Foraminifert fossili. Questi si incomineia a trovarli nei pin antichi strati sedimentari marini, che costituiscono la scorza terrestre, vale a dire negli strati piu profondi del terreno laurenziano, il cui nome e tratto dal flume S. Lorenzo in. America; e poi eontinuano, su su nei diversi terreni geologici, fino' a quelli che si formano attualmente. Gusci di Foraminiferi fossili, infatti,' se ne hanno anche nel cambriano od uroniano, siluriano, devoniano, carbonifero, permiano, triassico, oolitico, eretaceo, terziario ed alluvionale. Foraminiferi fossili esistono nella eosi detta fa-

120

Protistoloqia,

121

Proiistoloqia.

In seguito fu ritrovato nella Scozia ed in Baviera. Esso e anche il pili antico fossile finora conosciuto, poiche il terreno 1aurenziano e, secondo le nostre cognizioni geologiche, il primo terreno sedimentare deposto dal mare.

L' Eozoon canadense (fig. 50) e un foraminifero gigante, la cui struttura eli corpo organizzato, determinata primamente da Dawson, venne po· sci a confermata, -tra gli altri, da Carpenter, che anzi la paragono a quella ben nota dei Nummuliti, quindi a quella di un Politalamio. Questo organismo sembra essersi sviluppato per la sovrapposizione successiva di sottili strati, ed aver formato dei banchi di calcare analoghi ai polipai dei eoralli attuali, Parti del guscio, ossia le lao mellee le pareti delle camere, di natura calcarea, sono aneora in uno stato perfetto di conservazione, e si presentano come caleare granuloso; mentre l'interno delle camere coi suoi canali ramificati, occupato, durante la vita, dal protoplasma dell' essere, e riempito da serpentino verde ed augite. Il tutto poi sta nei calcari cristallini, ehe, con altre rocce, costltuiscono la parte petrografica del terreno laurenziano.

Le rocce che eontengono l' Bosoon, dettepercio eozonali, son molte estese, e trovano nel moderno Bathybius (fig. 25 e 51), un parallelismo di giacitura e di importanza geologica. Infatti il Bathybius, essere monerico (metamonerico), si presentasul fonda del mare (fig. 51, a), tra un gran numero di Politalami (fig. 51, e, f) e di Radiolari

. (fig. 51, g, gJ), come una materia mucillaginosa (fig. 51, a), di color grlglo-giallastro, di natura

rina fossile dei Lapponi, nella terra fossile del. l'is?la ~i Mo~s, nell'Jutland, nei depositi alluvionali del fiumi delle Amazzoni, nelle sabbie delle coste del mar Mediterraneo (Rimini e Gaeta) del mar Adriatico e del mar delle Antille. ' D'altra parte Ehrenberg Ii trove nelle lave vulcaniche del Messico, nell'opale di Kaschau, e persino nel porfido. Il Reyer li osservo nei tufi trachitici associati alla scaglia, alla base del monte della Ma· donna negli Euganei. Molte specie rinvenute fossili, ci sono ancora oggigiorno allo stato vi vente.

Fig. 50. II pili antieo di tutti

Eo soon. Canadense, Dawson. questi esseri, e il fa-

(grand. nat.). E

nal Gneiss laurenziano del Ca- moso ozoon, che si-

nada, gnitlea aurora deglt

, animatt , e ehe per

cssere stato seoperto al Canada, in America s' ebbe, nel 1864 da Dawson, il nome speeific~ di Eozoon canadensc (fig. 50). Alcuni anni or sono (1858), in queUa localita,e precisamenta sulle rive del fiume ottawa, negli strati geologic.i cosi detti di ottawa, che sono i pili profondi del terreno laurenziano, l' Eozoon veniva raecolto per la prima volta da Mac Culloeh; ed un anno dopo .(1859), osservato da Logan, il quale credette di riconoseervi una struttura organica.

Brotistolopia,

plassica, disposta a guisa di grumi , gli uni di forma attondata, gli altri amorfi, formanti qualche volta delle reti vischiose, che ricoprono per una grande estensione frammenti di pietra 0 d'altri oggetti. Non presenta nessuna traccia di organizzazione, rna in esso si trovano numerosi corpuscoli calcarei, attondati, designati col nome di Coccoliti (fig. 51, a'), Discoliti (fig. 51, b), etatoliti (fig. 51, c) e Coccostere (fig. 51, cl). In consegnenza della sua grande ripartizione, il Bathybius sottrae all'acqua del mare, per la formazione dei Coccoliti (fig. 51, a'), una quantita importantissima di carbonato di calce. L' accumulazione di questi corpus coli calcarei, e l'elemento di un fango cretoso , simile alia vera creta e ad altre rocce sedimentarie di natura calcarea, formate in parte da simili Coccoliti (fig. 51, al).

L'antichita degli avanzi fossili di Eozoon, dice Logan, e tale che 10 spazio di tempo che Ii separa dall'epoca del cambriano superiore, sareblJe eguale a quello che trascorse tra il cambriano superiore ed il terreno terziarlo, quindi eguale ad un tempo in cui si formarono quasi tutti i terreni geologici.

Pure antico, tra i foraminiferi fossili.e' il genere Endothyra,. giacchs appare nel terreno siluriano. Il Receptaculites Neptumii, verosimilmente €I un gigante foraminifero del devoniano. La Fusulina ne €I una forma speciale del calcare eli montagna, appartenente al terreno carbonifero; in cui fanno la lora com pars a anche i generi Textularia (fig. 51, 1'), Nodosaria e Dentotina, che vivono poi nelle epoche successive. La Trochammina si mostra nel permiano, e la Cornuspira,

Protistoloqia,

123

Fig. ei.

Fanghiglia delle profondita marine, X circa 700. ..

a BAT!lYBJUS con Coccoliri, a '; - D, Discoliti ; - c. ?iU:Ol!t'; _: d Coccostera ; - e c iootaervna : - r, Textulm la, - I!. {j I, iladiolari; ...:. n, i: gusei d~ Diatomee ; :- l~ ;n, spicule 81- !icee di Spugne marine; - n, rrammeuto di miner-ale.

la Miliola, la Bulimina incominciano nel terreno triassico. Si presents nel giurese, e special mente

Prot£sto lOfJia.

125

124

nell'ooli~e, il nuovo genere Conodyctiwn, insieme alIa ~rlstellaria.' Marginulina, Vaginulina e Rota_lza_; e nel plano cosi detto coraIliano, sono speclah. Ie Gonioline. Nel terreno cretaceo, il neo~.om~ano o~re per Ia prima volta i generi: ?rbdulzna, Lztuolzna, Rosalina ed Operculina; II gault~ la Gaudryina e QUinqueloculina; e Ia cret~ blanca 0 cretaceo superiore (senoniano) ~on~lene come speciali i generi: Siderolina, Fau:

Jfl:szna, .Verneuilina ed Allomorphina. Nella creta blanca moltre stanno Ie importanti Globigerine (fig. 51, e), alle quail si deve Ia maggior parte della formazione della creta stessa. Infatti anche n~I nost~o .Appennino settentrionale, Ie ricerche dl Capellini e Scarabelli, hanno dimostrato I'ab .. bondanza di questo genere di foraminiferi nel calcare creta ceo detto ptetra palombina. E sic. come con 10:'0 ~o_nv~ Di~tomee e corpi particolari, da Sorby, rifertti ai Ciatoliti (fig. 51, a', b, c)ed a~le .Coccosfere (fig. 51, a, d) di Huxley; cost Itt giacitura delle Globigerine (fig. 51, e) alIo stato fossile, trova riscontro con quella delle specie attualmente vi venti suI fondo del mare, Come ci hanno mostrato Ie diverse esploraziont .. fatte colla cucc~iaia in questi ultimi tempi (fig. 51, e). Dal qual riscontro, Carpenter sarebbe stato con. ~otto ad .amm~ttere, ~he il fango attuale del pro. fondo del m~rl, non e solamente un deposito cretace? che. SI va forman do in oggi, rna sibbene Ia conttnuazlons del deposito cretaceo antico: di modo c.be si potrebbe dire che noi siamo an~ora nel. periodo della formazione della creta bianea OSSla _nell' epoca geologica della creta. Epper6

Protisioloqia,

Terquem oppose, che le Globigerine non sono esclusive della creta, e non ne sono le conchigl*f.te caratteristiche. Da una parte, esse si trovano viventi sotto tutte le Iatitudini , quando il fondo del mare ba la temperatura opportuna, dalla baia di Baffin fino alle Antille; dall' altra esse si trovano fossili, non solo nella creta bianca, rna anche nei terreni terziari, che le sono superiori e furon riconosciute nell' oolite inferiore, e pr~babilmente se ne constat era Ia presenza in altri terreni sottostanti. Quanto al' deposito calcareo formato da picco le sfere , esso si effettua come tutti gli altri depositi, che, anche aUa suo perficie della terra, son formati da una so stanza tenuta in sospensione nell'acqua, Per cui Terquem conclude, potersi dire che it deposito attuale dei mari, e analogo alla creta bianca ; rna non essere Ia continuazione di queUo dell'epoca cretacea.

Non in tutte Ie crete vi sono Foraminiferi fossili , essi mancano, per esempio, in quelle della vallata della Bresle in Francia. Come pure le crete, ponno differire tra loro, rispetto a questi avanzi di organismi. Infatti la creta di Mendon (Senna), non e la medesima di quella di Gravesend (In· ghilterra) suIle rive del 'famigi. Nella prima dominano le Globigerine (fig. 51, e) coi Coccoutt (fig. 51, a'), nella seconda la Terctularta (fig. 51, f), Rotalia, Planu la ria.

Seguono, nei terreni terziari antichi, altri e pill importanti Foraminiferi, quali sono i NummuZiti (fig. 48), caratteristici dell'eoceno. La Nummulites pianulata del bacino della Senna, in Francia, appartiene alle sabbie del suessoniano

Protistoloqia,

Protistologia.

127

120

superiore. La Nummulites lcevigata, Ia Nummuutes sea bra e la Nummulites Lamarcku si trovano nel caicare grossolano di Parigi; Ia NUMImulites variotarta nelle sabbie marine medie 0 gres de Beauchamp, ed anche nelle sabbie ed argille di Barton, al sud d'Inghilterra. Nelle alpi, Ia formazione eocenica 0 strati a nummuliti formati dal calcare nummuIitico, offerse, oltr~ la Nummulites lrvvigata,· N. scabra e N. variolaria, quest'altre: Nummulites Puschi, N. biarrttziana .. N. cornplanaia; In Italia vi e sparsa la grande Nummulites exponens. Ancora nell'eoceno, il c~Icare cosi detto a millioIiti, presenta la Calcanna rarispma, Ia Sptroima stenostoma, Ia TrilocUli~za in/lata e Ia Claouitna corruoata, come pure II calcar-a alveolinioo svlluppatissimo da noi nei piani di Pulli, Monte Spilecco e Monte Bolca nel Veneto, e nella fcrmazione liburnica ~Telle ~Ipi GiuIie, .contiene l' Alveolina (fig. 47). Nel plano suessomano compaiono Ie Orb ito lites e vi e speciale 1'Assilina; invece I'Ovulites, I' A~ ctcularia, Ia Dactylopora e Ia Fabutaria sono speciali del calcare grossolano.

Nell'argilla a septaria dell'oligoceno medio, al nord della Germania, vi sono i generi Ortsteuaria, Nodosaria, Troncatuuna , Trtloculina e Rotalia.

. N~l terziario recente 0 neogeno, che comprende II mioceno e plioceno, il bacino di Vienna net calcare di Leitha contiene Ia Trilocultna, la Textularia (fig. 51, f) Ia Globigerina (fig. 51, e) e l' Arnphistegina, di cui I' Amphistegtna Hauert e la piu comune. Da noi i calcari ad Amptusteama

abbondano nella valle di Chiana nel Senese, e si trovano pure in copia nel calcare di S. Colombano lodigiano. La Siphonino. e la Dimorptuna, sono speciali del mioceno; e nel plioceno, le Pyruune sono Ie sole, che non passano all' epoca attuale.

Non abbondanti nei terreni antichi, i Foraminiferi fossili 10 divengono sempre pin dai cretacei in avanti· anzi nei terreni cretacei, dice d'Orbigny, i gene~i e Ie specie~ a~~ent~n~ in rapida progressione, dalle formazioui mferlO_r,l aIle superiori. Nei terziari diventano sempre pIU numerosi, e oompaiono dei generi, che prima non ~i erano mai osservati. Si sono contate 600 specie nella creta, 1000 specie nei depositi terziari, .e 230 specie nel bacino di Vienna; in generaIe, I~ nLlmero loro e di 1800. Un centimetro cuba di calcare delle cave di Gentilly, contiene circa 20,000 gusci di Foraminiferi. Bianchi, nel 1730, ne 1111- mero 6000 in una cucchiaiata di sabbia dell' Adriatico a' Rimini ; Max Schultze, 1,500,000 in un'oncia di sabbia del molo di Gaeta, e piu di 100000 in una cucchiaiata dell'istessa sabbia; D'o~bigny, 480,000 in tre gramrni eli sabbia del mar delle Antille, e 3,800,000 in un' oncia della istessa sabbia.

Tra i calcari a foraminiferi poi merita particolare menzione il nummulitico, pel' la sua grande estensione; cosi che, a ragione, e considerato una roccia che fa, parte integrante della scorza terrestre. InfattiiI calcare nummulitico si spinge dal Marocco e dalla Spagna, lunge Ie due rive del Mediterraneo, per Ia Francia, l' Italia , l' A u-

128

Protistaloqia,

---~--~ .. ~--"- - -_-- -~-'-""----'- --.-----.,-~.--~

stri~, Ia Russia, Ia Turchia, Ia Grecia, l'Egitto, I' ASia Minore, Ia Persia, Ie Indie orientaIi fino alia China ed al Giappone. Entra nella forma~ione di potenti montagne: l' Atiante,.i Plrenei, Ie AIpi, gIi Appennini, iCarpazl, il Caucaso, il Libano, I'Hymalaia e gli Altai. II sollevamento, rovesciando la sua stratificazione, ha determinato delle forti dislocazioni, ed i Foraminiferi fossili, vennero portati molto in alto; in oggi si trovano anche a 3000111 suI livello del mare.

In America il genere Nummulina, e rimpiazzato ,. nella costituzione del calcare, dal genere Orbttoides. Finalmente i calcari a foraminiferi sono. adoperati, special mente a Parigi, come pietre da costruzione; e Ie famose piramidi in Egrtto, sono di caicare nummulitico.

10. - Eliozoi.

Gti Eliozoi di HiB,ckel sono organismi unicelIulari (fig. 52),raramente pluricellulari (fig. 53)_ Nel primo caso , dice Hseckel , presentano una sola cellula sferoidale; nel secondo, un sincizio globuloso , consistente in pareochie cellule fuse tra 101'0. Nel primo caso, non vi ha che un sol nucleo cellulare, aU'interno della sfera protoplasmatica del corpo di questi esseri; nel secondo, vi sono parecchi nuclei. Questa sfera e differenziata in una massa interna a fini granuli (endoplasma, flg. 53, c), ed in uno strato corticale esterno, di aspettoschiumoso iectoptasma , fig. 53 , b).

Alcuni hanno l' endoplasma colorate in giallo, giallo-rossastro ; H quale talora puo contenere anche dei globuli verdi .

. Nell'endoplasma, costantemente gia~ci?n.o i nuclei' se il nucleo, come d'ordinario, e umco (flgur~ 52, n), in allora ha una posi:"ione ~i U ~ meno eccentrica; se vi sono numerosi nuclei, essi stanno qua e l;'l irregolarmente dispersi, .Vectoplasma, 0, meglio, il protoplas~a. che .sta dmto~no all'endoplasma forma una 0 piu 1 csctcoie cant, atfili (fig. 52, 1)) ;'e dalla sua periferia irradiano numerosi fllarnenti molto sottili, ordinariamente sernplici, non ramitlcati. che sembrano assai rigidi, a venti per conseguenza poca tendonza ad anastomizzarsi, e ehe servono piu alla prcnsione doll'alimento, che all a, Iocomoziono (fig. 52 e 53, c), Una spscialita dei pseiutopodi di parecchi Eliozoi, e la differenziazione della lora sostanza in un asse, cd in uno strato corticale.

In alcuni Eliozoi (A cantJlOcysfis) In posizione della vescicola contrattile, e le funzioni prensili dei pseudopodi , fanno pensare essere 10 strato protoplasmatico , in cui si trova la prima e da cui irradiano i secondl, non altro che un mesoplasma; e l'ectoplasma vero, doversi riconoscer~ nelle patti differenziate all' esterno del corpo di questi esseri ; giacche se in taluni e nudo e molle,

Protistolopia.

Protistotoata.

129

Fig. 52.

II piccolo' Elinzoo nnicel lu lar e (Actinoph,'Ys sol)' All' interno della sfern plasma.tica r:1ggi'lnte, non vi e cho un sol nucleo eellulrn-e n. Vila vesclcoln contrattile 1', appar-isce alla superfir!e del protoplasma.

180

Protistoloqia.

in altri avvi uno scheletro solido, composto eli un gran numero di aghi (spicule e spine), oppure un guscio a grat icciata. Quando vi e 10 scheletro, questo in alcuni e costituito da un sol pezzo solido e globulare ; in altri, da pezzi numerosi lassamonte combinati e distribuiti globularmento.

La maggior parte delle volte, gli Eliozoi galleggiano liheramente nell'acqua ; raramente sono flssi, La loccmozione 10)'0, in genere, e lentissima ; essi mcttono so stessi in bilico sugli apici dei pseudopo.Ii , e coil' aiuto delle loro contrazioni rotolano all' avauti come una sfera. Poco manifostl sana i fenonemi della sensibilita.

Coi pseudopod! essi si irnpossessano delle 50- stanze nutritive protoplasmatiche , come frammenti di alghe, globuli eli clorofllla eva dicendo ; le quali vengono spinte, attraverso ad un punto qualunquo del lorocorpo (fig. 53, a), nol plasma interno 0(1 cndoplasma, ove subiscono la decomposizione, per essere poi digerito cd assimilate.

La riproduzione e asessualo, sia ppr divisions semplice, sia per sporogonia. Recentemente si e vcduto che lEliozoo r it.ira i suoi pseudopodi, circonda it suo corpo globose d'un inviluppo golatinoso, e si divide in parccchie sferette individuali. Ciascuna di q ueste, contiene un nucleo, C segrega un Inviluppo siliceo; e ciascuna di queste cellule a guscio siliceo, diviene pili tardi un nuevo Eliozoo.

Anche artiflcialmento si ponno riprodurre quest i esseri, dividendoli in parecchie parti ; ciascuna delle quali divien tosto un nuevo individuo.

Negli Actinnphru« si e pure ossorvata 111, fu-

Protistoloqia,

sione, previa la loro coniugazione, di duo 0 pill individui.

Gli Eliozoi sono esseri isolati, liberi , a utonomi; i quali vivono nel mare e nelle aequo dolci.

In quest'ultime abbonda il piccolo Acttnophrus sol (fig. 52), che e una semplice cellula nuda, con un sol nncleo, 0 con numerosi fllamenti sot-

Fig 5~.

Jl grande Eliozoo pol irel ln la.t-e (AclinnSlllut'l'i/l'il, Eicltlwl'n;i).

La sostnnza midollnre intei-na , di colore oscu ro c, contiene mol ti nuclei cellu lar-i ed nlcuue pl1]'tirelJe d i nu t.r lzi one d. Dalla ~worZfl iuviluppan te t., ad aspett.o 8~hilHnoso e <Ii eolo r chinr o. " nella quale penett-n una nuova partieella nu u-it.i va a, irrnd iano numorosi pseudopod! r .

tilissimi, irradianti dalla sua superflcie ; ed il cui protoplasma, assorbendo cd eliminando acqua sopra certi punti, forma delle vescicole contrattili

o vacuoli.

Un altro Eliozoo pure abbastanza comune nello nostre acq ue dolci, e I' A ctinosptuerium Eichtu» 'nii (fig. 53), che particolarmente si trova nella molma of'gli stagni 0 doi fossat i , 0 eh0 vonne

Protisioloqia,

scoperto un secolo fa (1776) dal pastore Eichhorn a Dantzig, e descritto come una stella vivente. E un grande eliozoario, giacche si puo vedere anche ad occhio nudo. In allora si presenta come una sferetta mucosa, della grossezza d'una capocchia d'un piccolo spillo. Col microscopio poi, nel mezzo del suo protoplasma, di forma vescicolare, si veggono parecchi nuclei cellulari; cosiche e costituito da un gran numero di cellule riunite. lnoltre, appariscono moltissimi pseudopodi, sensibili e mobili, irradianti dalla sua superficie, ove si trovano anche delle vescicole contrattili.

Aucora nelle nostre acque dolci si incontrano gli Acanthocustts che hanno uno scheletro composto di spicule 0 bastoncini , slegati tra lora: gli Hedriocustis , il cui scheletro forma un guscio sferoidale di un sol pezzo, crivellato da fori, e gli Hete1'ophrys, privi eli scheletro, rna che hanno un distlnto inviluppo esterno.

11. - Radiolari.

I Radiolari di l\Hiller, che comprendono i Policistini di Ehrenberg, a completo sviluppo, sono organisrni, il cui corpo e costituito da duo parti principal! e differenti ; una interna, e l' altra esterna. L'interna e foggiata a guisa eli una vescicola ripiena di protoplasma, detta capsula centrule (fig. ;:;4); la quale alla sua volta contiene delle piccole vescicole, delle gocce di grasso e di olio, talora dei cristalli e delle concrezioni

Protistolopia.

133

Fig. ;.;-1.

.Ra.diolar.io, il di cui guscio sferico, pre.sental?te una specie di graticola, e composto di maglie esagonall. All'mterno vi e una capsula centrale sferiea, che contiene un nucleo oscuro circondato da piccole cellule gialle. Numerosi pseudopodi filiformi i r radiano da tutti i punti del guscio ed escono attraverso a

tutte Ie sue aperture. -

1:;,1

! 'rot is tulo!! III.

soltdaL'esterna e una massa di protoplasma, 0, mcglio, un stncizio, cho circonda interamento la capsula centrale (fig, 54), e da dove irradiano numerosi pseudopod! semplici 0 ramificati, i quali in alcuni hanno una gran tendenza ad auastoruizzarsi. OI'dinaI'iamente in questa protoplasma osterno esistouo numerose 1e cost dette cellule fJiallr:, le quali contengono dell' amido; qualche volta vi sono delle vescicole sottili , trasparenti od alveoli, e grosse vescicole d' acqua (fig, 55). xolarncnto un piccol numero di Radiolari ha il COI'pO molle e nudo (fig, 55), la maggior parte invece ha uno scheletro solido (fig. 54), situate ora al rli fUOJ'i (leila capsula centrale, ora penetrante fino nel SlIO interno; ma sempre originate dul protoplasma «sterno od extracapsulare 0 sineizio.

Lo scheletro dei Radiolar l, di una delicatezza la pill squisita 0 d' una bellezza la pili sorprendente, e cornposto di aghi 0 spicule (fig. 56),oppure di pczzi 0 bastoncini intrecciati (fig. 56), od infino (1' un guscio , il qualo aftetta le forme le pi II vario c 10 pill grazicse (fig. 38, G0). Quasi tutti gli scheletri dei Radiolari sono di silice, oppero alcuni, di consistenza cartilaglnosa; sono di aeantina, ossia d i una sostanza organica particolaro , sol ubile nell' acido nitrico , solforico e cloridrico, e che fa parte delle spine 101'0.

Le spicule silicec, ora sono piccolo, sernplici 0 dentcllate , om grosse e cave 0 tubulari , attraverso le quali, passano delle correuti protoplasmatiche.

'I'utte Ie forme elemcntarl possibili, dice Hreckel,

Protistolofia.

tutti i tipi che si possono solamento irnmaginare in un sistema di forme primitive, si trovano in

Th(llassicolla pclrr[Jic({.

1.711 grande Hatliolal'io nudo (s euza g usr-i»). La capsula cenn-ate i n ter na " «irr-oudat a da grosse vescicole dacqu a. Dalla su perflcio ir-rudumo migliaia di fllamenti mucosi ilmssi rm.

questi esseri e nei 101'0 soheletri : la sfera (fig. 54), la pirarnide, il cono, il doppio cono, e va dicendo. Ma anche un numero grandissimo di forme imi-

Pro tis to lU!Jia.

tative essi presentano, come di canestri, di elmi (fig. 58), di berrette e cosl via.

Fig,3u. ttcttori.tuera actinuta,

Dalla sfer u la del Hadiolario, u-radiano, t ra i pseudopodi, dei numerosi aghi siticei ; allf ntcrno del guscio, de Ia capsula centrale.

In un grandissiruo numero di Radiolart, il guscio siliceo e una sfera ingraticolata , a maglic esagonali 0 rotonde, soventi volte con Iunghi aghi regolarmente ripartiti (fig. 54).

Protistoloqia,

Negli OMMATlDI si incontrano parecchie di queste sfere , le q uali sono concentricamente incastrate le une nelle altro e legate da barre radiali , tutt' affatto si mili, come dice Ilreckel , ai vaghi balocchi ben noti, che i Chinesi confezlo-

Fig. 57.

DUl'Ittaspis bipcruit«.

It guscio silieeo e cornposto, attraverso i prolungameuti tras-' versali biforcati, d i venli aghi ripartiti in u n or-dine regolare,

nann in avorio. Alcune di queste sfere sono compeste da venti spicule convergenti al centro, ove esse si uniscono; e prolungamenti trasversali ramiflcati delle spicule, equidistanti dal centro, costituiscono il guscio in forma di graticola della Doraiaspis (fig, 57). Le r imarchevoli ACANTHOMETRE hanno egualmente venti spine, regolarmente disposte secondo leggi matematiche. In

] ;18

/JI'() I is {u/IJ.'Jia.

alt ri Rndiolari ancora, questa sfera centrale () circondata d' un plesso spugnoso di materia silicea, da (love sortono potenti spine a tre spigoli,

.!.dl'ate in spirals (S]Jonoo~pluc)'(I). Un altro gruppo di Radiol.n-i, estrernamente ricco in val'ietit eli forme, pure citato da Hseckel , e qucllo dei Cirtidi, che costruiscono gnsci silicoi aventi la forma eli un elmo d'una berrctta 0 d'nn costello: con una parete crivollata di Iori (Podocyrtz's, fig. 58). AItrl rassornigliano a delle croci d'ordlne t Astronnna, fig. 50), ad un pol verino od orologio at! arena iDiploconusv; ad uu prisma triedro (Prisnwtiwi/). La maggior parte dei Radiolari Ita delle dimensioni mi-

Fig. ;,8. croscopiche , tuttavia quelli

j'u,{wljJ'lis Schoo,ow- che vivono aggregati tra 101'0,

!lhi. costit uiscono dei grumi gela-

. II g'I'cio illgmtico- . 1

Jato It for-rna .u elmo, tinosi di forma ciliudrica o

,i ticile SIl tre piccli, t ' sferica, da nno a ire centime-

. porta '"'" punta all.:

somrnitu. I.e grate Ii - tri di diametro (fig. GO).

gm'atR su l le 1,1'0 p31'1j~ J •

-ouo motto dil'f!'·'c. A Clint sono incolori , altri

colorati per mezzo di pigmenti rossi , g ialli , bruni, bleu, violetti e va dicondo, che si trovano om nella capsula centrale, ora al di Iuori eli ossa, e che insieme coi 101'0 scheletri servono ad aumentaro l' eleganza e la magniflcenza delle lorn [OI'l11e inrl ivid uali.

I ao

I movimenti dei Radiolat-i, vengono cseguiti come quelli dei 'I'alamofor i ; soltanto sono essi molto pili lenti e pill deboli, e quindi meno riconoseibili di quelli.

I fonomeni eli sonsibilita sono manifestati dalla 101'0 irritabilita per la luco, il calore, i contatti

A:-;{j'onnna Aristotett«.

II guscio spuguoso, di natur-a s ilicea, ha In forma duua croce durdi ne.

moccanici e Ie miscele degli elementi in cui vivono, quali SOllO le acque.

Si nutrono di sostanze protoplasrnatiche, cho prandono mediante i 101'0 pseudopodi, 0 che introtlueono ed asslmilano come i 'I'alamofori.

La riproduzione 101'0 e asessuale, raramonte per sernplice divisione, 0 nel Couozoum venne fatta anche per divisione artificiale ; soventi volte a vviene per sporogonia, In allora e nella capsula

- ---~"~~--

Protistoloqia,

141

140

Protistolofia.

centrale, dove si formano Ie spore, vale it dire masse di picco le cellule, munite eli uno 0 due

Fig. (0 Couosntuera lI"xley.

,H.~diolal'io associate (soclsta). si veggono, tenure ill sospensione, numerose capsule ceutrah ; Ie pili piccole capsule, all'interno. non hanno g uscio si liceo ; Ie pili grosse, all'esterno ne posseggono . .'l'l'a I, filamenli, che irradian~ in tutti i sensi', vi sono dfsseminate In gran numero delle piccole cellule gialle Al centro della coloma, vi e una g rossa vescicota d'acqua, cir~' condata <In una rete plasmatica,

ilagelli mobili, che poi rompono la membrana della capsula, e si spandono al di fuori, a guisa eli sciami. E siccome il contenuto tutto intero della capsula centrale e impiegato alla formazione eli questi germi, che vagano qua e 13. come se fossero dei veri FiageUati, e che divengono, sviluppandosi, dei Radiolarl ; cost la capsula centraie puo essere considerata come un serbatoio di spore 0 sporanpio dei Radiolart, e paragonabile alla vescicola ripiena di spore 0 sporangio dei Myxomyceti. E Schneider vide la capsula centrale della Thalasstcolla nucteata, che anche separata dal suo protoplasm a esterno, ha potuto riprodurre tutto l'essere intero.

Le spore messe in Iiberta, 0, meglio, i germi, giacche tali sembrano essere, hanno in alcuni Radiolar:1 (Collosphce},(l) om,008 eli lunghezza ; sono ovalari e portano due cilia ilagelliformi alia 101'0 estremita assottigliata, rassomigliando percio a Monadi, Nel 101'0 interne vi e un hastoncino cristallino, ed alcuni piccoli globuli oleosi, Benche l'ulteriore 101'0 sviluppo , non sia state osservato ancora, pure pare probabile che abbiano a trasformarsi in giovani Radiolart, i quali, secondo Hreckel , mancano di ' capsula centrale, e rassomigliano agli Actinosfert degli Eliozoi. In seguitc, colla formazione della capsula centrale, raggiungono il 101'0 completo sviluppo, Le fasi pertanto attraverso cui passerebbero i Radiolari durante il 101'0 sviluppo , sarebbero due, eli flaaellato cioe e eli eliozoo.

I Radiolari stanno nel mare, sia alla superflcie, sin a different.i profonditn. Alcuni vivono solitart

1"'1) I is 10 lo[}ia.

(fig, 54,55), altri in colonie ossia aggrcgati cornposti di forme sernplici simili tra loro, come la Coltosphaira (fig. (30) ed il Sptuerozoum, detti pcrcio Radiolari sociali, In q uesti non vi ha pill una sola capsula centrale, rna di verso capsule contrali (fig. 1,)0); delle quali 'e pill antiche si trovano ripartite all'osterno, ed all'interno invece vi sono le pili giovani. Le prime sono spesse volte eirconrlaie d' un gnscio siliceo ingraticolato (flgura 60), non COS! le seconde.

Quando i Radiolar! muoiono, i 101'0 scheletri cadono al fondo del mare, e per Ta 101'0 natura silicea si conservano ; in tal modo pouno essere tramandati ai post eri. Fu cosl che le spoglie degli antlchi Radiolarl pervennero a noi, facendoei conoscere 10 forme viventi nei passati tempi geologici, e come i mari paleozoic! erano gh\ abitati da 101'0. J RartiolaJ"z {ossili infatti vennero trovati nel carbonifero di Chester in Inghilterra ; e poi nel j rias della Germania, ed in un calcaro probabilmente tr iassico di 'I'igniere, vicino a Villeneu ve, in Svi zzera ; nella creta del N ord della Germania, o nei terreni terziarl di varie localitn, tra le q uali alcune italiane. E nelle argille, nolle marne, nei diaspri, nei tripoli, dove si trovano i Hadiolari Iossili. Anche esemplari di sabbie marine, provouieuti da grandi profondita, hanno mostrato di eontenere numerosi gusci di Radiolar! (fig. 51, g, (j').

Radiolar! Iossili vennero gi,\ scoper ti in Sicilia, a Caltanisetta, nella Russia europea, a Simbirsk, nei dintorni di Kasan sui Volga, in Grecia, a Zante ell Egina tHauonnna rli(rilill()S Ehr.), in

1'1'Oti8/0 l(JUiu,

Africa ad Orano (Algeria), nelle Indio orientali aile isole Nicobare, nell' oceano Atlantico aile isolo Bermuda, nell' America settentrionale a Piscataway in Maryland, a Richmond e Petersburg (Virginia), nelle Antille all'isola Barbados tAstromma Aristotetis Ehr., Podocuriis Sclwml)Ui'{j7i.i Ehr., AnthocyrUs mcspitus Ehr., Pciotospurt« tcrocotato. Ehr.), a MOITO de Mijellones sulla costa t.ra il Chili e la Bolivia,

Ad Orano od a Richmond, i Radiolarl fossili stanno colle Diatornee Iossili, A Bissex-Hill, nello isole Barbados, sono in giacimenti considerevoli, di parecchi metri di altezza, in un terrene polverulonto, che sernbra appartenere al secondo periodo della formazione terziaria, ossia al mioceno.

II numero delle specie fossili eli Radiolart, che e di circa GOO, sorpassa quollo delle specie vi' venti, cho e eli 250. Eppero diverse specie fossil! hanno i 101'0 rappresentanti allo stato vivento. II numero maggiore dei Radiolari fossili e stato dato flnora dallo isole Barbados (283), e poi dalla Sicilia ed isole Nicobare (90). In oggi ne possiamo aggiungere, per gli studi di Panatolli, 80 specie dei diaspri rossi della 'I'oscana, e diverse specie an cora trovate in un tripoli miocenico, provenienfe da Santa Barbara presso Mamrnola, in Calabria; lo quali ultimo stavano insieme a molt issime Diatomeo e ad alcuni Foraminiferi.

Senza escludere cho alcuni diaspri possano avere origine da acque silieifero , e pero certo che quelli contenenti Racliolarl Iossili, especial. mente i rliaspri rossi e grigi-oscun della '1'0- scana, appar+cncnti ttl lias super-inr«, nlla creta

144

Protistolopia.

ed all'eoceno superiore, siano dovuti a sedimenti marini con avanzi di organismi a scheletro siliceo, specialmente della classe dei Radiolarf. Anche i Radiolari, quindi, entrano come fattori della erosta terrestre, giacche i diaspri si trovano in masse rilevanti e stratificate nei diversi terreni geologici,

12. - Ciliati.

I Ciliati 0 gli Infusori ctuatt della maggior parte degli Autori, sono esseri noti sino dai primi tempi della comparsa del microscopio ; ed anche dai nostrl antichi Maestri e Naturalisti furono oggetto di 101'0 ricerche, insieme con alcuni Flagellati ed altri esseri microscopici, che in allora passavano tutti sotto il nome genera Ie di Infusori od esseri delle infusioni.

Successivamente riguardati come esseri organizzati perfetti, 0 come sprovveduti pili 0 meno completamente degli attributi ordinari dell' animalita , gli Infusort hanno dato luogo a delle lunghe discussioni fra gJi studios! della 101'0 strut-

tura funzionale. -

Ehrenberg mise avanti , in proposito , la sua teoria della poligasfriciNt, perche ammetteva che essi possedessero molti stomaci ; ed inoltre credeva dimostrare la 101'0 organizzazions complessa quanta quella degli animali superiori, col designarvi nervi, muscoli, intestini, vasi sanguigni, testicoli ed ovart. Dujardin , avvicinandosi

L'ri)! is lulo!Jill.

143

di pili al vero, vi contrappose la sua teeria del sarcode , ossia di una sostanza omogenea contrattile senza tegumento, costituente tutto 10 schema' del corpo di questi esseri; e riguardo come semplici vacuoli senza continuita , cio che Ehrenberg aveva preso per tasche stomacali. Venne i\l"'seguito la scuota uniccllulare, che riconobbe in lora una membrana inviluppante ed un contenuto contrattile, e Ii rassomiglio completamente agli elementi eell~l.ari dei n?str~ tessuti. Ma Perty pronunciandovisi contrario, 11 considero come risultanti d' una comotnazionc dt cellule non aoent: punio raggiunto il loro cornpleto sciiuppo. Claparede e Lachmann entrarono in campo coi 101'0 studi, per mostrare che 1'01'ganizzazione di questi esseri, non .e COS! semplic? come quella di una cellula. Ultlm~mente, per,!) Hreckel dichiaro ohe il corpo dell'{nfusorio CIliato, non rappresenta che una sola cellula, perche durante il suo sviluppo non v' ha ne segmentazione del tuorlo ne bastoderma, neanche omologia di cavita diger~nte con altri animali, e percio nulla che rrsponda allo stadio gastrula. dei veri animali. E soggiunso che la difllcolta di concepire una singola cellula con proprieta complesse, come quelle dei Ciliati, resta diminuita alla mente di chi pensa alle cellule nervose degli animali pili alti, ad alle cellule flliformi di molti Acalefl. Percio concluse che l' oraanismo de! Ciliati, dere essere considerate come il corpo animate unicctiulare it piu complcto , eel csso mostra fino a qual gJ'add di pertezione (isiologica, to cellula tsotata pur) arrioarc net suo scituppo pro-

rroustotonto,

JO

146

I'm tis to lOflia.

Pru tis 10 lor! ill.

g;'eSSi1)O in organizzazione animate. Uno degli argomenti i pili forti, invocati contro l'unicellularita dei Ciliati, e quello dell' esistenza, in questi esseri, d'una riproduzions sessuale, indicata da Balbiani; poiche, con essa, e quanto ammettere numerose cellule nel 101'0 corpo, divenendo, in date circostanze, il nucleo 101'0 un ovanio, ed il nucleolo un testicolo. Tuttavia Hreckel ne diminuisce il valoro, col mostrare come Ia 101'0 pluricellularita sia transitoria e non costante a guisa p. es., di una cellula cartilaginea, la qu~tle e mo: mentaneamente pluricellulare, durante cioe la sua fase di riproduzione endogena. Inoltre quelli 01'gani fisiologici, cho rendono complessa l'organizzazione dei Ciliati, quali sono: la cuticula, Ie ciglia vibratili, i miofani, i tricocisti, la cavita digerente con bocca e talora con ano, Ie vescicole contrattili, i gusci di natura calcarea, e va dicendo, vanno considerati come derivanti unicamente dal protoplasm a ; quindi dalla sostanza fondamentale, cho costituisce col nueleo e nucleolo, 10 schema cellulare del corpo di questi esseri.

I Ciliati sono dunq ue organismi unicellulari, per 10 pili senza inviluppo rigido, talora con un guscio di natura calcarea.

Hanno forme svariatissime (I), moIte sono imitative di oggetti a noi cornuni, di bottiglia, p. es., di trombetta (Stentor l)olymorphus), di fiaschetta da pol vere (Phialina vcnnicularis). Qualcuno soltanto e visibiJe ad occhio nudo, come un mo-

(') MAGGI: Cen ni sulla s torta natw"aie del/Ii esseri iureriort (tnfusort), soprr-cita tl : pag, 3 e relative figure.

147

bile pun to; gli altri sono microscopici. L~ mag: gior parte e inc?lora, v~ri . s?no colo~'at~,. ed 1 colori diversi varrano da indi viduo ad individuo. La parte protoplasmatica del lor? corpo,. si ~istingue in esterna 0 corticale, chiara, solida, WIina (ectoptasma, fig. 61, CC), ed in interna 0 midollare, meno trasparente, t1namente granulosa e molle tendoplasma, fig, 61, cd).

Ove esiste la cnticoia anista, questa proviene

..

Fig. GJ.

rroroaon teres, Ehr.

a ~ )e!'tura bocca'e (con un imbuto faringeo in forma di nassa) ...:. b; vescicola contrattile - c, particelle nutr-ittve assorbite - d, nucleo cellulare, con nucleoli - I, ciglia - ee, ectoplasma - ed, endoplasma.

daU' ectoplasma; e cost pure 10. sti:at,o miOraJ~O, ossia ad aspetto muscolare , pOlc~e e costlt~ito da tante striature parallele tra di loro. Nell =: toplasma stanno pure i tricocisti (I), od organi

(') MAGGI: Cenni sHlla storia .iaturate de!lli csseri infertort, ecc., sopracitati, pag. ]1, tav. Il , fig. 13, t.

IIX

I 'ro tis to Za!Jia.

in forma di bacchettine disposte perpendicolarmente alla superficie del corpo, che in certe condizioni sl proiettano al di fuori in IUl1O'hi filamenti , capelliforrni , forse urticanti, ch: si tro-

vano soltanto in alcuni, .

. La bocca 0 cttostomn , e un' apertura sempre sita nell'ectoplasma, e per la quale inO'eriscono gli alimenti. Ad essa, in molte specie, f~ seguito una depressione esofagea, qualche volta con degli spessimenti in forma di bacchettine solide tPrcn-oaon teres, fig, 01, a), che conduce nella cavits- digerente, senza pareto propria, la quale peri) e sea vata nell' endoplasma, In molti casi. talora anche dalla parte opposta alia bocca, si vedo aprirsi un' apertura anale (I), per I' espulsione delle parti non digerite degli alimenti; e questa per conseguenza e posta nello strato ectoplasmatico.

Alia superflcie interns ancora dOell' eCtoplasm a

o st:ato corticale, vi ha una (fig. 61, b) o·pill vescicole contrattili, le q uali ponno aprirsi al di Iuori ; e quando sl contraggono, si vede un certo numero di fini canaletti, pure senza pareti inadiarsi da ciascuna vescicola, distendsrsi sotto la spinta d'un liquido acquoso e chiaro, che a 101'0 invia Ia vescicola, dimodoche rappresentano tnt, t'insieme un primo abbozzo di un sistema acqueovascolare od acq uifero (2).

L' endoplasma , oltre alia gia detta cavita gastrica, che si mostra d urante l'introduzione del

(') MAG",: Loc, 'lui soprucit.. tav. I, fig. 12, (,).

(") MACiGi: Loc. qui sopracit., tav. I, fig. 12, t'c, P. v. Tav.ll,

fig. 1:1, 1.'C. 'ray. IV, C, 'Vc. -

140

Pro tisto Zo.r;ia .

cibo, ed i vacuoli a1imentari che si veggono nel tempo della digestione, contiene il nucleo (flgura 37, cl), entro al quale, od in sua vicinanza sta il nucleolo. Il nucleo e un corpo pili. grosse del nucleolo, semplico 0 complosso , 0 di varia forma, per sino a ferro di cavallo eel a coroncina. Il nucleolo (11g, :57, d. internamonte), che in gonerale si presenta come un piccolo corpicciuolo brill ante , varia pure d i forma Ad ancho eli numero.

Dall' endoplasm a poi, la tecnica microscopica ha dimostrato che partono Ie ciglia vibrat., ossia piccoli peli, molto corti , a guisa eli ciglia (fig. ell, l), in continuo movimento vibratorio, che per conseguenza trapassano I'ectoplasma, portandosi alia superficie del corpo in tutti i Ciliati , rna distribuendovisi in diversi modi. In taluni sono su tutta la superflcio del corpo, che la ricoprono egualmente (OLOTRIGHI); in altri , oltro a q~sta dlsposizione, si nota una zona eli ciglia pill forti e pill grandi (setole 0 st iletti) d'intorno nlla bocca (ETERoTRlcm); in altr i an cora si mosirano soltanto alia faccia infer iore 0 vcntrale del 101'0 corpo (Ir-ornronr): e finalmentc vi sono quelli, nei quali Ie ciglia Iorrnano una zona, raramente due, sul 101'0 corpo, nudo nel restanto (PERITRlcm). Il Paramecium aurelia (I), molto comune anche nolle infusioni organichc che incominciano a putrefare , e un esempio , insiemo col Prorodon teres (fig, 61), diCiliati olotricbi. Lo stentor polymnr'plms, no e uno di oterotricc ;

(1) ~I.-\.n(~l: l,nr, ('if qui ~()}lI'n, 1:1\,. IT, fir. L~. Tnv. IV. f1g. ~9.

150

P"O tis to lo,q£a .

il Ctuiodon cucuiiutus (I), I'Q,xyb'icha pellionclla, l' Aspidisca turrtta (2), e va dicendo , sono' degli ipotrichi; la Vorticella microstoma, e un esempio di peritrlco. Le ciglia (fig. GI, l), sono gli organi della lora locomozione; mentre 10 strato dei miofani, servirehbe solamente pei movimenti di innalzamento, eli abbassamento, eli torsi one del 101'0 corpo.

Molti Ciliati si muovono Iiberamento, nuotando,

o correndo; rna alcuni sono flssi (Vorticelle, Cothurnie, Freje). Cio che desta grande meraviglia in qlljsti esseri, dice Hreckel, si e la vivacita e 111, natura evidentemento volontaria dei 101'0 movimenti, la delicatezza squisita della loro sensibilita. Fu precisamente in causa di queste qualita, ehe si considerarono ordinariamente come veri anirnali. La propricta per la quale essi sorpassana tutti gli altri Protisti, e propriamente l'alto grado eli sensibilita e di energia volontaria che essi- manifestano nei 101'0 movimenti sl antihati. Chi ha osservato lungo tempo e con attenzione i Oiliati, non PUt) dubitare ell' essi posseggano un'anima come gli anlmali superiori ; perche Ie funeton: pstc7lichc della sensazione e della mobilita volontaria, essi Ie esercitano come questi. Ora l'anima non si riconosce che per queUe fun-

, zioni, che la manifestano. E dall'essere poi tutto il corpo dei Ciliati, non altro che una semplice cellula, ne consegue I'importanza capitals eli questi esseri per la teorta dell' anima celtulare ; come

(I) MAGGI: Lor, cit. 'lui SOPI'/l, tav, nr, fig, :1:,. (2) MAnnr: Lor. cit. qui sopr a. tnv, I, tlg, R. [I.

131

Protistoloqia,

anche per v tpotest che ognl cellula oraanica posscgga un' anima a sc, un'anima individuale, o,per meglio dire, .che la vita psichica, la vita dell' anima, sia una funzione che appartenga in proprio a j.utte le cellule.

Le sostanze alimentari, che sono Diatomee od altri Protisti , 0 parti protoplasmatiche di altri organismi, vengono attirate nella bocea e spinte nell'esofago dal mota costante delle ciglia vi bratili, le quali dintorno alia bocea vi producono una specie di vortice ; di 1::\ penetrano , insieme coil' acqua che Ie circondano , nella cavH.a.. cost delta gastrica, ove stanziano per un po' eli tempo sot to forma di vacuolo alimentare (fig, 61, c); indi si muovono e circolano , nel mentre clie altri vacuoli alimentari vanno similmente formandosi e circolaudo anch' essi tra l' endoplasma e l'ectoplasma, mostrando cosi una prima manifestazione di una circotasione di liquuio nuiriiioo nel. cellula. Nei Ciliati vi ha anche manifestamente una prima modalita di escrezionc all'esterno di materia li liquidi , resi inutili all'organismo. Questa infatti e <lata dalle funzioni delle vescicole contrattili coi loro vasi, che si comportano come organi eli sottrazione , destinati cioe a togliere dal protoplasma delcorpo I' acqua sovrabbondante che vi s' impregna, e che vi e apportata continnarnento sia per la bocca, sia per I'assorbimento della superficie del corpo. Per mezzo poi di un canale cho mette la vescicola contrattile in rap porto coIl' aperture ana Ie, il liquido escreto vien evacuate tutto od in parte dal corpo, durante la contrazione della vescicola

Protistolofia,

stessa; oppure e eliminate direttamente all' esterno, dall' apertura della vescicola contrattile.

La ri produzione si fa per .divisions dell'essere in due (I), raramente per gemmazione, talora per spore che si formano nell'interno dell'essere unicellulare. La generazione sessuale (2), molto rudimentale, sarebbe legata ad una coniugazione. Ma il risultato della coniugazione, ha bisogno ancora di essere molto rischiarato; e cost ne e della sviluppo, Eppero , quantunque Ie ricercho flnora istiturte tendino a dimostrare che vi sono rlellelltlifferenze Ira 10 sviluppo di alcuni Ciliati e quello di altri ; pure Ie spore, i corpi globulosi provenienti dal nucleo dell'essere generatore, ripetono anche qui gIi stadi anteriori e concomitanti la formazione cellulars, prima di arrivars ~ quella dell'e~brione. L'embrione dei Ciliati poi, libsro, 0 fatto libero dal corpo materno, si mostra costituito come una cellula, quindi da una ~ssa eli protoplasma con un nucIeo; inoltre cormene una vescicola contrattile, eel ha delle ciglia vibratili, rna si muove per la contrattiltta del protoplasma, flnche abbia raggiunto il suo completo sviluppo, come io ho potuto osservare.

I Ciliati sono nurnsrosl e molto diffusi, se ne trov~no quasi dappertutto, nel mare e nelle aequo rlolci , nelle acque pure e nelle minerali, nelle fredde e nelle term ali , in quello delle grotto 0 delle caverns, sotto al ghiaccio (Opnrydium rer-

(I) MAnGI: Lor. cit. qu i soprn, png, 17, tav. II, fig. ]7, IS, In v . vnr, fig. ]04, B.

(2) MAnni: Loc. cit. 'lui sopr-n , pag. :??, tav, IV. fig. 30.

Pro tis to logia.

satile) (1), nella neve e nei ghiacciai. Se ne ponno a vere di versi ancho dalle infusioni artificiali, e da vart organismi vegetaIi ed animali, sui quali ed entro ai quali vivono parassiticamente. II Paramecium coli (2) osservato per la primn; volta dal dot tor Malmsten di Stocolma, e un parassito dell'intestino umano. La Cothurnia Ninnii, sta sulle branchie dei nostri gamberi, malati di quellamalattia che 101'0 col pi, fino dal 1860, in diverse provincia della Lombardia, ed in seguito del Veneto.

I Ciliati, liberamento viventi , sono allo stato isotato , autonomo ; alcuni pochi formano delle orde 0 cenobi e), composti di individui assai lassamente associati insieme, come il Carchcsium polypinufn, che Spallanzani designava col nome di animali ad alberetti ; l'Eptstylis anastafica, che Michele Colombo chiamava polipi e al beretti a mazzetto ell a fiocco, e cosi via.

Degni di considerazione , e che chiamano ancora degli stud], sono i mutamenti eli forma che subiscono le Vorticellinoe, passando dallo state fisso aIle stato errante (4). Si puo dire che ciascuna specie addotta allora una forma determinata, che per essere molto diversa dalla originale, venne croduta una divsrsa forma speciflca, come e quell a eli Eerobolana, Rinella. Ecclissa (~ va dicendo.

(I) MAGGI: Loc. cit. qui soprn, tnv, VlII. fig. 110. (2) MAnGI: Lor. cit. qui sopra, ra v. VI, fig. G7.

(') MAGGI: t.oc. cit. qui sopra, tav. I, ilg. II (7()()illml1iliWH u lt.errian sv ; tav. VII, fIg. 89, A (Fpis/vlis inrnoi oatav.

(') MAom: Loc. cIt., 'lui sopra. ta v. YII, fig. 89, H.

Protistolopia.

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I Ciliati sono pure esseri che si prestano bene per Ie ricerche, in oggi molto importanti, intorno alla struttura reticolata del protoplasma ; giacche la si ritrova anche nelle Opaline e neUe Bursaric. Di pitl nolle Occutrtcnc, sempre colla tecnica microscopica, si appalesa il reticoto protopiasmatico net toro clue nuclei; i quali, mostrandosi come citodl , poiche non contengono neanche i loro nucleoli, rna Ii hanno in vicinanza, fanno, per analogi a , indurre alla struttura rettcotata de! ptasson 0 sostanza vivente che costituisoe gJi esseri COSi detti citodulari (Metamoneri). E per chi consider-a il plasson dei Metamoneri, 08- sia metaplasson, costituito da plastiduli, puo pensare ad un reticoto plasttdulare, e ritenere la reticolazione una proprieta dei plastiduli. Proprieta questa, fondamentale della struttura 0 tectologia dell'organizzazlons vi vente.

J:.L - Acinete.

Le Acinete (fig. (2), od INFUSORi SUCCHIATORI degJi Autori, hanno il corpo unicellulare, costituito da protoplasnui (fig. 62, b) con un nucleo (fig. 62, n), ed una 0 pill oesoicote contrattu: (fig. 62, v); inoltre e inviluppato da una membrana, oppure da un auscio, per 10 piu di natura calcarea (1), di varia forma, talora aderente al corpo protoplasmatioo dell' Acineta, talora in-

(I) MAGGI: Loc. cit. qui sopr a, tav. II, fig. 14, 25, 26.

Pro tis to lO,qia.

IG5

vece contenente questa corpo Jiberamente sospeso; il tntto poi si vede, in moltissimi casi, portato da un peduncolo (fig. 62, a).

Le Acinete non hanno bocca, ne finora vi si e scoperto l'ano. Ma si PUC) dire che esse posseg-

!

gono tante bocchc, poiche da tutta la superflcie del corp 0, a da una 0 pill regioni di questa superficie, irradiano dei prolungamenti .. fIliformi, che sono dei flnissiml succtitatoi (fig. 62, p); i quali terminano, alla lora estremita libera, can

Fig. 6Z.

Acineta rlssnta ,11 di un car to pedicello a; p, sucehiatol della cellula; 1), vescicole contrattili nel protoplasma b ; e, spora : 'n, nucleo eellutnro.

PI'O tis to loaia;

un legger rigonfiamento a guisa di bottone, che 8i comports come una piccolissima ventosa, E questi, benche con lentezza, ponno essere anche cur .. vati, erl inoltro rrtirati. Come varia poi la forma (lei 101'0 corpo protoplasmatico, variano anche Ie dimensioni ; epper() sono sompre esseri microscopici,

II movimento libero delle Acinete, e un fenomeno che si osserva rare volte, e flnora non so ne conosce la causa; ne si e mai veduta nessuna contrazione delle pareti dei succhiatoi, per poterli dichiarare organi aucho del 101'0 movimento. Spesso volto sono flsso, senza 0 per mezzo del peduncolo : 0 rimanzono molto tempo immobili. Le manifestazioui di sensihilita, ~0110 di gran lung-a minori di quello dei Ciliati, coi quali si vogliono tenere in parentela.

Gli alimenti solidi non ponno servire alla lorn nu tri zione, dovendo passaro per i sottili succhia toi, attraverso ai quali non si e mai ottenuta l' introduzione dei piccolissimi granuli di endaco, ne di carmine. Abbisognano eli parti protoplasmatiche disciolte, che vengono tolto da altri Protist i, part icolarmento Ciliati , catturati dai 101'0 succhiatoi, i quali dapprirna fungono da organi prensili. L'Acinota infatti applica uno 0 parecchi eli quest i organi sul corpo della sua preda, poi ne succhia 1:1 sostanza, la qualo scorre nel succhiatoio, arrivando inflne ncl protoplasms centrale doll'essere (livor:1tore.

1,:1 riproduzlono asessuale, si fa raramente per divisiono longitudinale ; alcun« volto per gemme e(J ancho per spore (fig. G2, (').

Protistolofia

157

In molti casi Ie Acinete si coniugano (I), gli individui, dapprima separati, vengono a fondersi completamente in un solo essere, ed i loro nuclei si trasformano in un nucleo unico dell'Acineta rlsultanto dalla coniugazione ; ma non si conoscono bene gli ulter iori fenomeni.

Invece e noto 10 sviluppo delle spore, che provengono da una parte del nucleo, e che stanno nell'interno del corpo materno flnche hanno pro. dotto i COS1 detti embrioni ciliati ; i quali poi rompono l'inviluppo della madre, per pot-tarsi alI'esterno. Gli embrioni di alcune specie, sono interamente coperti di ciglia vibratili ; altri, al COlltrario, hanno solamente una zona ciliaro circondante la parte mediana del 101'0 corpo, Dopo poco tempo di 101'0 vita libera, in cui hanno anche un nucleo ell una vescicola contratt.ile, rna privi di bocca, si manifestano i caratteristici prolungamenti, setiformi e rigonfl alla 101'0 est remita Iibera ossia i 101'0 delicatissimi succhiatol. In allora l~ ciglia vibratili spariscono, e l'embrione raggiungo 10 stato complete eli Acineta,

Questi esseri pertanto durante il 101'0 sviluppo, passerebbero per la lase eli citiato, e mostrerebbero una prima manitestasione eli ruiuztone, e quindi scomparsa eli organi divenuti inutili, quali sono Ie ciglia, specialmente per il 101'0 state semiparassitario molto difuso, che va, presso alcuno specie, sino a quello di vera parassita.

Le Acinete si trovano nel mare e nelle acq ue dolci ; alcuno sono parassitiche anche eli altri

('l MAGGI: Loc. ci t. 'lui sopru, tav. II, fig. ~Ij.

1 :58

Protistoloqia,

Protisti, La Sptueroptirua pustua (I), per esernpio, sta nel corpo della ciliata Oxyt1"tcha (2).

. Vivono aUo stato tsotato, libero, 0 fisso su vegetali ed animali acquatici, special mente su piccoli crostacei; raramente a guisa di orde cellular] o cenobi, composti di parecchie cellule associate in un modo pil\ 0 meno libero 0 stretto; oppure anche allo state di sincizto 0 fusione di cellule.

Nel Deruirosoma radians e), che e un Acinetino col corpo ramificato e costituito da una fusione di cellule, vi e pure un nucleo ramiticato , e tal ora parecchi nuclei. Quest' ultimo fatto e importante per l'istologia, potendo essa dalla plural ita dei nuclei, in una massa protoplasmatica, assorgere alla pluralita delle cellule che l'hanno costituita.

14. - Labiriutulee.

Le Labirintulee (fig. (j~) di Cienkowski, sono organismi cornposti di numerose cellule omogonee, lassamento unite tra 101'0; eppero costituenti tutte insieme un ammasso cellulare, di color giallastro, Queste cellule, nello stretto senso della parola, vale a dire aventi uu nucleo incluso nel proprio protoplasma, segregano, quando sono nomadi, una sostanza fibrillare, che si indurisce e forma delle rcti di filamenti anastomiazati, che

(I) MAGGI; Loc. cit. qui sopra, tav. IV, fig. 38. A, B, C. (0) MAGGI; Loc. cit. qui sopra, tav. V, fig. 46, a.

(.) MAflGI; Loc. cit. qui sopra, tav. VIII, fig. 118.

Protista lopia,

15a

servono poi a lora di dimora. In generals sono fusiformi, rna ogni cellula puo modificare la propria forma; eel ognuna e mobile, ma la sua 10-

I

\

Fig. 63.

Laourtnttucta. macrocustis, Cien k.

Possiede alia parte infer-lore un gt'UI~po di cellule a arnrnucohiate, di cui una b S1 e separata a simsu-a ; in alto due cellule isolate c, d, girano nella loro rete. II gr uppo di cellule a e analogoallo stadio di sviluppo denominate morula. e peici6 rappresenta una morula Ilberamente vrvente, nutonom»

cornozione, a completo sviluppo, non si effettua entro l' acqua, sibbene nel tessuto stesso delle maglio della lor rete, scivolando e facendo ogni

WJ

Pl'otilitollJgili •

sorta di giri , terrninando coll' unirsi aile altre, ed incistandosi ; di modo che ciascunacellula si circonda d'una membrana resistente, inviluppandosi poi tutte insieme d' una sostanza corticale.

In seguito , da ogni cellula incistata nascono quattro cellule (tetr-Gtspore), Ie quali probabilmente si trasforrnano in giovani Labirintnle.

Le Labir-lntulea sono marine, e furono trovate da Cienkowski sulle palafitte del porto di Odessa.

Per Ia lora costituzione, esse si mostrano a guisa di orde cell ulari, viventi quindi allo stato di cenotno, COIl un movimento speciale, ancora inesplicabile, sci vol an do qua e h\ come fanno molte Diatomee, rna senza pero escire dalle rna. glie (ltllo{{ium) della 101'0 rete.

Quantunque scarse siano Ie nostre cognizioni intorno aIle Labirintulee, pure Ia qonoscenza 101'0 ci e (1' una grandissima importanza ; poiche si prestan bene, nel parallelisrno 'fra la serie ontogenica G quella della sistematica 0 tassonomiea, a rappresentare allo state attualmente e liboramente vivente, ossia autonomo, 10 stadio transitorio eli morula , che si incontra nella sviluppo dell'ovo dei Metazoi 0 veri animali. Cosi che la morula (fig. 65, U), ossia amrnasso di cellule, aggregate tra 101'0 in modo da somigliare al irutto del moro, puo essere consielerata una Letlnrintuta oirtuaie, e la Labirtntuta attuate, una morula lfbe,'wnentericente.

Protista loqia,

161

15. - OataUacti.

I Catallacti di HreckeI, od esserl intermediari (fig. 64, 1), furono COS! chiamati dal lora scopritore, per la situazione ehe essi occupano tra Ie Amibe, i Ciliati ed i Flagellati, in grazia della quale legano queste differenti elassi di Protisti, senza pero potervi entrare in ness una. Essi sono organismi costituitt da un certo numero di cellule simili (fig. 64, 2), tenute insieme da una materia gelatinosa (fig. 64, 2, e), e regolarmente disposte, in modo da formara una sfera. Nell'organismo eatallacto quindi scompare I' ammasso cellulare, e subentra invece per la prima volta la stratificazione delle cellule, con un solo strata (fig. 64, 2) a superficie poligonale (fig. 64, 1). Ogni cellula della sfera, oltre al suo protoplasma, circondante nn nucleo (fig. 64, 2, n) ha anche una vescicola contrattile (fig. 64, 2, v); ed e piriforme, con una estremita cioe assottigliata (flgura 64, 2, s),la quale e diretta verso il centro della sfera, e con un' altra opposta, allargata (fig. 64,2, d), che e ciliata (fig. 64, 2, w), e volta aU'esterno. Cosi che la sfera gelatinosa, cellulare, risultante, viene ad essere , alIa sua periferia, tutta coperta da ciglia (fig. 64, 1, w)j per mezzo delle quali nuota nell'acqua, special mente in cerca dl alimenti, prendendo delle particelle solide, che servono a nutrire ciascuna cellula.

In seguito la sfera ciliata (fig. 64, 1) si disag-

J'rottstologfa.

11

162

Protistolopia,

!

I'i'g. 04 .

.JJagosph(/)ra planula, Hoock.

1 La Magosph(/)ra 0 sferula vibratile delle coste della Norvcgla, girante nell'aequa .. veduta d! facciata (stl!-to di ceaobio, forma di volvox stadio dt blastulahberamente vivente, epitelio (eiHare pavimentos(» liheramente vivente, autonomo) - :t, La medesil~na veduta diprotlto (unist~atificazion,e delle cellule).- 3 Cellula ciliata derivante dalla disaggregasione della. sferula vtbrlltile 0 Magosphrera (state di monocita, fO\"llla di Cili!lto peritrieo) ...,. 4, Cellula amiboide, der ivata dalla eel\ula c,llIata 3 Iforma di Amiba) - 5, I,'~ mede&lr,n~ cellul,1I; amibolde, di molto accresciuta per la nutrtzrone, e vicina all inctstamento per la riproduzione.

IIJplega",Jone delle let.ere.

In tutte Ie figure: w, ciztia : d, diseoeiliare (superfieie esterna, jalina, densa delle renuie ciliate, sopra la q uale silimpiantano Ie eiglia) ~ '!l, vacuolo ° vescieola contra,ttile;, n, nucleo ; e, massa gelatinosa tra Ie cellule della sfer-a vibratlle ; s, coda o1?pure peduncolo assottigliato all'e-tremna opposta deltll,cellul.Q Ciliate,

Protistologia.

7

Sviluppo della Magosphmra planttla.

6. La cellula am,ib.oi,de 5 incistata (stadio di 011'0. ovocellula, cellula.ovo) - 7, Df v iaions della medesima in due cellule interne nella ctsti (primo stadio di segmentazione) _ 8. divisione in quattro, ecc. -1/, CIsh con molte celJule interne derivate daJla segm~nta~i~ne (stadio di ma.'ula, 0 Labirint~la virtuale) _ 10, DISpo~lZlone regolare delle cellule del 9 a sfera, e loro movrmento Inter-no pet' rompere Ia membrana delia cisti, e passare a sfera ciliata 1 llberamente nuotante , e completamente sviIUPP3ta,

SpJel5azione delle lettere.

C, nucleoJo; n, nueleo; g, granull nel protoplasma ; p, protol',msma ;M, membrana della cellula, oppure illvi!up'po dena elste; a, prolungAmento del protoplasma che protrude attra-

verso la pareto della ciste, '

164

Protista loqia,

grega, e Ie singole cellule ciliate (fig. 64, 3), fattesi solitarie (monocyta), nuotano nel liquido ambiente per qualche tempo, rassomigltando a Ciliati peritrichi , e per tali potrebbero essere presi a tutt'a prima. Pin tardi queste cellule libere calano al fondo, ritirando Ie lora ciglia, e prendendo la forma di cellule amiboidi (fig. 64, 4). In allora strisciano qua e Ii come vere Arnibe, si nutrono, crescono (fig. 64, 5) e si incistano, contraendosi dapprima in palla ed inviluppandosi poi d' una membrana gelatinosa, Cosi si presentano come una cellula-ovo od ovocellula (fig. 65, 6), e come tale si comporta in appresso, giacche internamente si divide (fig. 65, 7, 8, 9) in 2, 4, 8, 16, 32 e pili cellule ancora, a guisa della segmentazione dell'ovocellula dei veri animali 0 Metazoi, arrivando sino allo stadio di morula (fig. 65, 9); do po il quale Ie cellule interne 0 della morula, si dispongono regolarmente a superficie sferica (fig. 65, 10, planula 0 blastula), e rotta la membrana d' inviluppo , si ha la sfera ciliata liberamente nuotante e completamente simile a quella da cui si e partite (fig. 64, 1).

In generale vi domina nelle cellule il color gialliccio- pallido, e le lora dimensioni sono misurabili col micromillimetro.

I Catallacti vivono nel mare (Magosphcera plamlla), e nelle acque dolci (Synura uvella) Sono allo stato di cenobto 0 di orda cellulare, quando Ie cellule del lora organismo pluricelluJare, rna senza di visione di lavoro fisiologico, stanno associate, assurnendo la forma di Volvox tra i Flagellati (fig, 64, 1). Sono invece allo state

Pro tis to togia.

165

solitario 0 di monocuta. se Ie cellule distaccate dalla sfera, vivono isolate, libere, autQnome' rivestendo la forma di Ciliato perltrico (fig. 64' 3) oppure di Amiba (fig. 64, 4, 5). ' ,

Allorche la Magosphcera planula e pluricellul~re con:e un Volvox, colle sue cellule allo stato di cenobio (fig. 64, 1), puo rappresentare in allora un epitelio ciliare liberamente vivente; come. pure essa., nel p~rallelismo fra l' ontogenia e la tassonornia, corrisponds aIlo stadio di planula 0 bl~stula, che si incontra nello sviluppo dell' ovo ammale, e quindi puo rappresentare anche la planula 0 blastula liberamente vivente. E come Ia morula, anc~e la plan.ula 0 blastula (fig. 65, 10 ), che ne e 10 stadio susseguente di svil~ppo, puo essere considerata una Magosphcer"a vlrtuale,. e. viceversa, la Magosphce1'a attuale (fig. 64, 1), una planula 0 blastula li. b~r"a}~~ente vivente. Ne consegue che gli stadt di sviluppo degli esseri organizzati, non so no altro che stati virtuali di esseri che si trovan~ anc~e alIo stato attuale liberamente viv~ntl, e di esseri, come 10 prova la paleontolo¥la,. ch~ hanno vissuto anticamente; percio e tnevitabils 1a. conclusione che la filogenia e 1a c~u~a meCC3111ca dell' ontogenia, od in altri termim , che il passato e la causa meccanica del presente.

Inoltre la l1~agosplta'ra planula (fig. 64, 1) col rappres~ntarCl un epitelio ciliare autonomo, ci po:ta Ipa nel campo dell'organizzazione dei veri an.lm:'l~l, mostrandoci un primo tessuto, anzi il primitl vo tessuto ; cosi che il tessuto epiteJiale

1M

Protistoloqia.

puo dirsi il pili antico,quello che si e formate pel primo.

Ed ancora, la Maqospiuera plfZnu~a ra~p!e. sentandoci una planula 0 blastula, Cl a VVICITl'a una volta di pili aU'organizzazione dei veri animali, poiche questi nello sviluppo del loro. ovo, subito dopo la planula 0 blastula, fan segurre 10 stadia di gastrula (fig. 5); caratteristica questa, comeabbiamo detto dei veri animali,

La. Magosph(1!r'a planulaadunque viene.a Begnare il limite fra i Protisti e gli Auimali,e quindi fra la Protistologia e la ~oologia nella stretto senso della parola,

APPEND/DE

I PROTISTI B LE ACQUE POTABILI (I).

Ladistribuiione geografica e topografica dei eorpi naturali, si conosce in oggi anehe sotto il ROme di eoroloaia; la quale, per la divisione dei corpi in minerali, protisti, vegetali ed animali, si distingue, alla sua volta, in corologia mineralogic a, protistologica, fitologica 0 botanic a e zoologica. Eppero la 10. calita, essendo talora subordinata alIa primaria .divisione generale deicorpi natura1i, ne consegue ehe la coroloqia diventa in allora un ramo secondario d' una scienza naturale; e quindi si hanno la mineralogia, la protistologia, la botanica e Ia zoologia corologiche.

Uno studio nuovo, e che interessa la salute di

(') MA.GGI: 1 l'roUsti e le acau« pot«btU (Bollett. scientif .• redat. da MAGGI, ZO.JA e DE GIOVAN:"!J, an no UI, n. 3, dicernbre 1881, Pavia). -

168

Appenelice.

tutta quanta l'umanita, e quello che riguarda, nella corologia protistologica, le acque potabili sotto il punto di vista protistologico; e nella protisto1ogia corologica, i protisti e le acque potabili.

I.

Noi beviamo acqua di fonte 0 di sorgente, di pozzo, di pioggia, di flumi, di neve, di ghiaccio, di grandine; e l' igiene ci avverte delle circostanze e cause accidentali od eccezionali, che vanno tenute a calcolo per la Ioro potabilita, Ma mentre essa riconosce l'importanza dell'esame microscopico dell'acqua potabile, poco 0 punto si e studiata di non Iasciarvi una grande lacuna.

I criteri per dichiarare bevibile nn' acqua furono, e sono ancora da molti, ritenuti solamente i flsicochimici, ad onta che la chimica stessa si dichiari impotente di conoscere Ie qualita delle sostanze organiche inquinanti le acque e capaci di renderle infette, quindi nocive.

D' altra parte si dice dai micrografi, che bevendo una tazza d' acqua, noi ingoiamo, inavvertitamente, delle migliaia e dei milioni di protisti, dei quali alcuni sono indicati dal patologo come causa di malattia, E la diarrea, Ia dissenteria, la febbre tifoidea, Ia febbre ricorrente dei tropici ed il gozzo, sono malattie ritenute prodotte da microrganismi, viventi talora nelle acque potabili; come pure, col mezzo delle aeque potabili, si vogliono comunicate Ie febbri malariche, la febbrc gialla, la scarlattina, la diftc-

169

Appenelice.

rite, il cholera, ma1attie, che alia lor volta sarebbero occasionate da forme bactericbe appartenenti ai protisti.

Chiara pertanto, emerge la necessita dell' esame microscopico delle aeque potabili, anehe sotto il punto di vista protistologico; e ripetiamo: anche sotto il punto eli vista protistologico, imperocche nel campo dell' igiene, noi sappiamo, ehe oltre ai protisti, e d'uopo rieercare se havvi altri organismi vegeta1i od animali, nostri parassiti od a noi dannosi; oppure se avvi Ie 101'0 spore 0 Ie 101'0 ova; od anche se le aeque trascinano, naturalmente 0 per avventura, sostanze velenose.

Eppero l'esame protistologico delle aeque potabili, possiamo dire, fu fin ora sol tanto Invocate, non essendoviehe qualche rieerca fatta all' estero. Noi ne siamo privi aifatto, anzi, in Italia pare proprio che non .si voglia dare nessun valore all'impiego '\el microscopio, per una S1 import ante conoseenza; p0~che anche per la scelta, ultimamente fatta, dell' aequa potabi1e da eondursi nella eitta di Milano, venne trascurato, come totalmente inutile, essendo stata ritenuta suffieiente l' analisi fisieo-ehimiea, ed in particolare poi a venda emerso il criterio empirico dell'origine sorgiva dell' acqua,

Ne questo esame venne domandato neanche dopo che il prof, Andrea Verga suscito, in seno del Consiglio Comunale di Milano, il dubbio che le aeque del Brembo, comperate per la citta, possano produrre il gozzo, ossia quella deformita, che, come disse altra volta, sparge d' amarezza la vita eli tante (emmine nate att' arnore,

Che il gozzo sia dovuto a qualita particolari delle

170

Appendiee.

-- ----------- -------------- ~~~~~~~--

aeque bevute, e antiea opinione; e noi la troviamo maaifeetata tin dai tempi d'Ippocrate. Inseguito,-si credette di specificare la qualita dell'acqua gozzifera colla sovrabbondanza in essa di sali calcarei e magnesiaci, oppure colla presenza di particelle di solfuro di ferro e di rame, od anche colla poverta di ossigeno, colla ricchezza di solfato di ealce 0 .gesso, colla presenza di fluoruri, e flnalmente colla man. eanza assoluta di iodio.

Tuttavia, se Ill. veriflca .di cioe indipencie:nte dal microscopio, certo che senza questa istromsnto non s.i puo deliberare intorno alla causa della forrnazioae del gozzo, indicataci da Klebs, quattro anni or sono, poiehe egli l' attribuisee ad alcuni protisti.

EgU esamino al microscopio Ie acque delle sorgenti, CM vannonell' acq uedotto di San Giovanni in Pongau, nel Salisburghese, ove domina il gozzo; e vi trovo numerosi globetti e bastoncini corti, mohili, i quali nelle loro manifestazioni di rnovimento, come anche nella loro grandezza, corrispondone alle ordinarie monadi e bacilli, come egli imparo a conoacere, specialmente neUe affezioai .monadistiche, Inoltre vide, anche a piccolo ingrandimento (Seibert VI, Hartnaek VII ad VIII), altri piccoli corpuscoli, che verso i loro due poli si assottigliavano, di pin mostravano un lato longitudinale un poco concavo, I' altro convesso, cosichequalcbe volta nasceva l'impressione d' una figura semilanare ; eppero inaltri casi Ii vide anche coi lore lati paralleli l' uno all' altro, richiamando in allora alcune forme delle monadine patogene, quantunque nn tal rapporto non sia ben determinatoper la diagnosi. Simili corpuseoli egli designo come naoicul«, e tanto

Appendic,li.

11f

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esse come Ie mm~adi appartengono aUe pi-it pieeole forme, per modo ehe, con un debole ingrandimente, ponno venir confuse eoi micrococchi.

Klebs vi tpova ancora un' altra forma di un piecolo infusorio, che corrisponde aUa figura di un teo traedro ua po'irregolare, avente un lato piliaIlungato deglial.tri due. Questo piccolo organismo, 18 cui massima lunghezza raggiunge 1 IJ, ora sta fermo con la parte stretta, offrendo all'osservatore la pili lunga; ora fa alcuni piccoli moti oscillatori, talvolta delle contrazioni, pel' cui la parte piil IUBg& vieno a piegarsi incencavita ; ora inveee, muove via in vivace vortice.

L' esservl poi, nel -Salisburghese, calli giovani abo bondantemente provveduii di goeze, feee pensare a Kleb~ di istituire con tali animali deg li esperime1'lti, essendone essi i migliori soggettiper 1a disposisione' algozzo 0 broncocelica gia acquistata. Egli quindi compere in Piesendorf (Ober-Pinzgau), alIa meta di agostodel 1876, un cane di due mesi con un grosso gozeo, che si feee portare a Praga, e nell'otto-bredi quellostesso anno, pote not are che il rigonfiamento della glandola tiroidea era molto min ore, per cui la glandula, non aveva aumentato corrispondentemente all'ingrossamento del corpo, AI- 22 novembre furono misurate, ciascuna per ciascuna, Ie due meta del goezo facilments isolabili; poscia vennero iniettati, con una siringa di Pravaz, nel lobo destro, 10 c. c. d'Requa, nella quale fino dal 12 novembre, per ago giuntadell' acqua di San Giovanni in Pongau, si era svi1uppata una ricca serie di . navieule .sopraddette; 1000. c. deH'istessa aeqna venfl'ef'O ifloltre iniettati nello stomaco, mediante canula esofagea. Al 24 no-

172

.4ppendice.

vembre la stessa operazione fu ripetuta, iniettando anzi 15 c. c. di quell'acqua nel lobo, e 250 c. c. nello stomaco. Non mai comparve al posta dell'iniezione un'infiammazione. Simile acqua venne anche somministrata . al cane come esclusiva bevanda, ed esso prendeva inoltre nutrimento asciutto, cioe pane ed avanzi di carne. Al 15 dicembre Ie misure della glandola tiroidea erano visibilmente aumentate. Per conseguenza e d' uopo amniettere, che un rilevante ingrossamento della glandola, sotto l' azione dell' acqua dell' acquedotto di Praga mescolata eoll' acqua di San Giovanni in Pongau, ha avuto luogo in tre settimane. Ora, egli conchiude, siccome l'acqua dell'acquedotto di Praga non possiede per se stessa nessuna azione gozzifera 0 strumifera, come, per pratica fatta, ci dimostrano i nostri numerosi cani ; cosi l' ingrossamento del gozzo bisogna ascriverlo agli organismi provenienti dall' acqua di San Giovanni in Pongau aggiunta a quella di Praga.

Klebs inoltre avrebbe trovato i germi di questi microrganismi sotto forma di corpuscoIi splendenti in un caso di sviluppo acuto del gozzo nell' organismo umano, a preterenea nei singoli alveoli della glandola tiroidea e poi anche nel tessuto connettivo interstiziale. E colla ccltivazions delle diverse sezioni del gozzo appena levato, e previa lavatura superficiale con soluzione di ipermanganato di soda, ne avrebbe ottenuto 10 sviluppo. Infatti alcune di loro vennero trattate con pura soluzions gessosa, aItre con pura acqua di Bramberg, dove eranvi Ie sopraddette piccole navicula e monadi, ed altre senza farvi nessuna aggiunta. Nella maggior parte di questi preparati si pote not are la presenza delle navicule,

AppendiM.

173

le quali erano nllmerosissime poi in quelli a cui era stata fatta. nn'aggiunta d'acqua di Bramberg. NeUe acque gessose si formarono, probabiImente per infezione, anche monadine, che nelle aItre mancavano,

Gli stessi corpi, benche in numero minore, trovo alla sezione della gIandola estirpata del cane, che aveva assoggettato agli esperimenti di iniezione. Cosi che Klebs, da'suoi stud! venne ad ammettere, ehe questi organismi siano da ritenersi come la causa particolare del gozzo.

Ora io, esaminando al mieroscopio Ie acque della Val Brembana, comperate per Ia citta di Milano, ho trovato non solo forme analoghea quelle indicate da Klebs, e che non vidi nelle aequo potabili d'aItre Ioealita, in cui non domina il gozzo; ma anche Ia monadeidentica a quella da lui osservata nelle acque del Salisburghese, come potei constat are col confronto della figura e descrizione, gentilmente mandatemi da Klebs stesso,

Questa coincidenza delle mie osservazioni con queUe di Klebs, credo che non possa pili permettere la trattazione dell'argomento del gozzo, senza I'intervento dell' esame mieroscopico delle acque che si bevono

II.

La Banea Generale, sostenitriee del progetto di attingere aequa dal Lago Maggiore, a 65 metri di profondita sotto il livello superiore e alla distanza di circa 400 metri dalla riva, fra Angera e San Carlo d'Arona, progetto ideato dal comm. Canevari, ingegnere di Roma, e redatto dagli . ingegneri Salmoi-

174

Appendiee.

raghi e Paladini di Milano, ha pensato, dopo la de. liberazione eomunale milanese, alla conv:enienza di coaoseere quell' acqua anche sotto il punto di vista prctistologieo, ed ha dato a me, coi primi del maggio

p. p., l'incarico di farne I' esame,

Finora le mie ricerche non ostano alla sua potabilita, non avendovi trovato ness una forma organizzata nociva, per cui, se si tien ealcolo ehe essa e stata. diehiarata bevibile anche dall'esame fisico-chimico, si puo pens are ehe nei laghi, per 10 meno nei non piccoli, vi sia uno strato d' acqua potabile, Ed ecco uno studio nuovo, la cui importanza si rende a tutti manifesta. Probabilmente questa strato d'acqua potabile dei laghi, non sovrastera che al thalweg del bacino Iacustre, e varier a di altezza, a1 di sotto del livello superficiale, a second a dell' altezza della massa acquea ; come pure saranno variabili le sue dimensioni, ed a cireoscriverlo influiraano le distanza fra le due sponde del lago, e molte altre eondizioej relative ad esso ei verranno indicate dalle future ricerche, le quali si occuperanno anche del modi> eli sua formazione. Ma cw che si presenta ora, si (I che noi abbiamo davanti un campo inesplorato.Noi dob» biamo fare, per COS1 dire, I' agronomia del lago, 0 meglio indagare la sua biologia, per la quale e d'uopo prima conoscerne la sua anatomia e flsiologia, Il lago va considerato come una individualita naturale, avente una propria costituzione e vi vente d'una vita sua particolare, la quale, come ogni altra entita della natura, e pure in relazione coll'ambiente. C'e tutto da fare, e il da farsi non e troppo facile, perche il soggetto eo complesso e complicate, Mn io ho 1iducia che quest' orizeonte si rischial'ira.

III.

Una rieerea micl'ografica in oggi vi domanda un tempo maggiore di quello che per 10 passato, poiehs bisogna impiegare tutti quei mezzi ehe la teeniea microseepiea ha saputo trovare per facilitare le osservasioni, per farle possibili e per rendere visibils 1'invisibile anche al microscopic, Ne una diagnoei in q uesto ramo scientiflco pun esser data, se la rieerca non vvenne as~gia;tacoi reagent! della micro. chimica.

. C~t~s, di Parigi, nltimalll@n.t.e ha aperto una gran :via eo11' acldQ· osmico, il quale uoeide i microrga. nilll'nillenzasfo'l1marl·j. e Ii fa cadere al fonda dell' acqua.

Egli fece la seguente esperienze:

Verso, in un tubo di vetro, 30 c. c. di aequa distillata, in un secondo tubo, pure 30 c. c. della me. desima acqua, rna questa dopo averla agitata me. diante una bacchetta di vetro, la di cui estremita era stata antecedentemente immersa in un' acqua earica di infusori. Le due acque poi dei due tubi, le tratw colla medesima quantita d' aeido osmico.

Nel primo tubo, l'esame microscopico non vi seopri nessun elemento figurate, nel secondo si ritrovarono intatti gli organismi trasportati colla piccola quantita diliquido, che si era attaceata alla bacchetta di vetro.

L'azione tossica e fissatrice dell'acido osmico sembragenerale, perche si eseroita non solo sui bacteri, rna anche sulle monadi tra i flsgellati, sulle amibe

Appendice,

177

176

tra i lobosi, sulle oxytriche tra i ciliati, sugli acari. annellidi, aracnidi, rotiferi ed altri veri animali an. cora; come pure sulle spore in generale; e tra i veri vegetali, sulle alghe e va dicendo.

Perche nel deposito 'da esaminare al microscopio non vi siano che gli organismi esistenti nel liquido trattato coll'acido osmico, Certes avverte essere necessario, prima d' ogni analisi, di Iavare, mediante aeido solforico, Ie bacchette di vetro, i portacggetti, in una parol a, tutti gli oggetti che siimpiegano per la prova del liquido.

Certes poi, allo scopo di facilitare l'opera acoloro che volessero controllare Ie sue esperienzs, indica succintamente i processi tecnici, 'sui qualisi e fermato dopo molte prove e riprove. Per 1e acque potabili, filtrate 0 no, poco cariche di materie organiche, egli fa uso d' una soluzione d' acido osmico ad 1,5 %. Secondo Ie' sue esperienze, rneno di 1 C. c. di questa soluzione, basta per 30 c. c. a 40 c. c.di acqua, A questa dose tutti gli organismi microseopici, animali e vegetaIi, sono rapidamente uccisi e flssati nelle Ioro forme. Dopo pochi min uti, e per attenuare ~:.zione dell' acido osmieo, che allaIunga annerisce di 'troppo i tess uti, vi si aggiunge dell' acqua distillata, oppure di quella che si analizza,

, In certe aeque assai ricche in organismi; I'esame microscopico del deposito puo aver luogodopo alcune ore; ma per le acque pure e necessario aspettare 24 od anche 48 ore. In tutti i cas! non e che dopo un bel po' di tempo che il liquido dev' essere decantato con precauzione, in modo da conservare il deposito solamente in uno 0 due centimetri cubi di liquido. L'operazione in allora e terminata.

Riflettendo chcl'acido osmico, e un mezzo di in. durimento del protoplasma ('); io pensai ad estenderne le prove, perche nella tecnica microscopica vi sono altri mezzi per indurire. E cosi I'Indurimento, ohe, nell'istologia aiuta 10 studio dei tessuti animali valga anche in protistologia, per quello degli esseri inferiori. Scelsi percio il cloruro di palladioin soluzione al '/800' impiegando poi questa, per la trattazione dell'acqua in esame, colla stessa proporzione, come nel caso dell'acido osmico, vale a- dire 1 c. c. di soluzione di eloruro . di palladio e 40 c. c. d'acqua

d 'esaminal'e.. , '

. Il eloruro di palladio mi corrispose cosi, eome l'a~' cido osmico; e se esso nelle sequepotabtli non fissa ohe .la sostansa. organica; in allora <liventaper que~un .. reagente irnportantissimo, perc he anche ad occhio nudo neimostra la sua f]_uantitit, precipitandola sul fondo del recipiente sotto forma di un deposito di color gialIo d'oro, piu 0 meno intenso, od anehe giallo-rossastro. Al momenta in cui si introduce la soluzione dicloruro di palladio nell'acqua potabile, questa si intorbida, ingiallisce leggermente; rna, dopo il precipitato, ritorna limpida ed incolora.

I reattivi eoloranti so no pure potenti ausiliari per la scoperta di esseri invisibili, Cosi il piorocarmino, l' ematoxilina, il metilvioletto, il carmine, la mag?Dt.a: l'eosina: iI. metilverde, il bleu di Lione (bleu d amlma solubile m alcool) e va dieendo ; fra i qual] a me corrisposero molto bene finora: Yematoioitina, il metilvioletto, la maqenta ed il blew di Liane

('lMAGGI: Sult'analisi nrouetotostoa delle acque ;otabili (Rend. Is tit; Lomb., seduta 15 die, 1881, Milano).

Protist otoota,

12

17S

Appendice,

. 179

in soluzioni, e nelle proporzioni gia usate per I'acido osmico ed il cloruro di palladio.

Quest' applicazions della teenica istologiea alla protistologia, e importante, perche serve a stabilire una tecniea mieroseopica generale per tutte le forme organlzaate ; ed e logiea, in q uanto ehe i protisti; essendo i fattori dei tess uti dei metazoi, non devono allontanarsi d,i molto da questi nel modo di comportarsi in presenza dei medesimi reagenti. Solamente ~ necessario, per le avvenute differenziazioni dei primi nel produrre i secondi, di modificare le proporzioni dei reattivi. E da questa applicazlono ne <lonsegue, che, alla sua volta, la tecnica microscopica va impiegata anche per 1'esame delle acque potabili. . Egli e percio, che prima di dichiarare priva di organismi microscopici l' aequa del Lago Maggiore,

attinta alla suddetta profondita, io _volli tentare gli assaggi microchimici. E, non senza mia sorpresa, forme analoghealle bacteriche potei vedere.La conseguenza in allora divenne tosto una ricerca, quella eioe di esaminare, coi medesimi reagenti, acq ue di sorgenti limpide e fresche e che noi beviamo per Ie piu pure e Ie piu salubri, E perchs esse fossero in locallta esenti da malattio endemiche, e le indagini 101'0 mi tornassero comodo, scelsi quelle della Valcuvia, dove passai la massima parte dei giorni ehe annua1mente vengono a noi concessi dalla legge, per studiare con tranquillita.

Il risultato di queste altre mie ricerche, fu di trovarvi, con grande meraviglia, Ie medesime forme del Lago Maggiore ed in numero superiore.

Ora, all' empirismo ed alIa scienza la 101'0. parte.

Se quelle acque potabili, dall'uso secolare sono com-

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provate buone per la salute dell'uomo ; quegli organismi che noi vi scopriamo colla micro chi mica, e non col semplice microscopio, dovranno essere innocui. E veramente, non solo innocui; ma, stante il 101'0 numero relativamente grande, anche necessari per la salubrita delle stesse acque.

Se non vi fossero altri caratteri poi, l' esser 101'0 soltanto visibili coi reagenti, in mancanza dei quali non si veggono, pure con forti ingrandimenti del microscopio, e l'esser 101'0 incolori anche nelle soluzioni colorate di metil violetto, di ematoxilina, di bleu di Lione, ecc.; dovrebbero questi bastare per la 101'0 distinzione, giaeche con mediocri ingrandi. menti del microscopio e sensa reagenti, noi vediamo i bacteri,aloro analoghi nella forma,e che vengeno tinti, p. es., dal metilvioletto. Al raziocinio ancora il poter dire che essi so no trasparenti come I'aequa ehe li eontiene, perche altrimenti si vedrebhero e non avrebbero bisogno dei reagenti per esser resi opachi; all'Ipotesi il supporre che essi forniscano l' acido carbonico al liquido loro ambiente, ed alle future ricerche, le proprieta 101'0 biologiche. Ma intanto noi abbiamo dischiuso un nuovo passo verso la conquista scientiflca,

IV.

E giaeche la vera scienza e obbiettiva e subbiettiva ad un tempo, quali argomentazioni possiamo noi fare intorno a questi esseri delle acque potabili, che per la loro invisibilita sarebbe bene chiamarli Afaneri,

180

Appendice.

L' acqua dolce di fonte, in cui essi vivono, proviene dalla filtrazione della acque superflciali;: nelle quali noisappiamo esistere tutta quella immansa serie di forme bacterichs, visibili ai fortj ingrandimenti del microseopio. Applicando qui quanto si conosce intorno ai fattori dell'organizzazione, la varia-

- bilita od adattazione potrebbe inter venire a tutta prirtla .per spiegare come quei mierorganismi invisibili . od 4(ane'ri,non siano altro che glistessimi. crorganismi visibili 0. (aneri delle acque.superfieialt, filtrati insieme ad esse attraverso alla terra, e che per Ie cambiate condizioni del loro ambients, spe. eialmente per mancanza di luee e di aria, e per aumentata pressione, divennero trasparenti,invertirono la loro respirazione, e, come i parassiti, perdettere alcune loro proprieta biologiche per aequistarne delle nuove,

Eppero, ritornando essinelle loro prime aoque, potrebbero assumere aneora le loro antiche pro. prieta, fra Ie quali quell a dell'opacita del loro corpo e quindi rendersi visibili senza il bisogno di reagenti speciali, E siccome appunto per Ie diverse loro proprieta biologiehe, alcuni dei microrganismi viventi nelle aeque superficiali sono nocivi, mentre non In sono gli in visibili delle acq ue potabili; cosi si potrebbe pensare che la flltrazlone naturale, serva a rendere innocui gli crganiami nocivi, qualora pero essi siano presi all'interno della terra, 0, tutt' al pili, allo zampillo della sorgente, Ne qui havvi contraddizione coi fatti empiriei, anzi se ne avrebbe, eon cia, una spiegazione scientifica.

Se non che il circolo biologieo dei nostri piccoli e semplici esseri e molto pili largo, perche, sensa

Appendiee;.'

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nJ'lg~requeUo ristretto teste accennato, it quale, dell'1).lllpione -petrebbe essere uno concentrieo.inei dQ1J. biamo ricordare che le acque dolcisuperficiali, alla loro Yalta, provengono dalle acque di pioggia, nella quali, oltre a que 1 volume variabile di ossigeno ed azoto, ossia di aria, vi sono dell' acido carbonico, dell'acido azotico, del carbonio ed azotato ammonia. cale, dell'iodio, del cloruro sodico, delle materie eterogenee polverulenti, ed infine delle materie organiche, le quali, secondo Smith, sono eostanti, essen • dosi trovate esse anche in quelle acque raccolte dopo una pioggia di parecchi giorni, 10 aggiungero, ohe pure nell' aequa piovana rinvenni i microrganismi a(aneri delle acque di sorgenti, per cui questi, da quellisi. ponno ripetere,

:M4 non basta. L'acquapiovana e data dalla con. densazione del vapor aequeo, dovuto all' evaporazione continua dell'acqua del mare. E il calor solare ehe fa evaporare I'acqua del mare, e gli strati freddi dell' atmosfera, faeendo da condensatori, tradueono it vapor acqueo in pioggia; cosi ehe questa, originariamente, viene ad essere un'acqua distillata da un alambieeo naturale. Eppero, come nell' aequa distil. lataartifieialmente, senza permanganato di potassa od aei~o solforieo, si e trovata sostanza organioa, tanto pin se l' aeq ua prima della sua distillazione ne eonteneva in gran quantitaj eosi anche in natura dassi il medesimo fenDmeno, eomportandosi l' alamo bioco naturale a guisa di un nostro artiflciale, ed essendo, come si sa, molto pregna di sostanza organica !'aequa del mare. Non e pertanto impossibile, arm nn pare naturale, ehe i microrganismi afaneri dell'acqua. piovana provenganodall'aequa del mare.

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182

Appendice.

- E cosi, di mare in mare, noi possiamo rimontaN al, piu antico, in cui essi apparvero per la prima volta. Questi microrganismi pertanto ci rappressnterebbero una modalita primitiva della sostanza viva, e per Ia qualita dei .loro alimenti, legata colla lora ubicazione, si avvicinano a quei primi organismi ehe nel mare pnimitivo dovevano nutrirsi di sostanze inorganiche, trasformandole in sostanza organizzata. Cosl che, nelia teoria dei. plasson, vale a dire, dena sostanza viva formatrice degli organismi, noi pessiamo ammettere, - con Hseekel, un archiplasson, ossia un plasson capo stipite di tutte le sostanze plassiche ; in altri termini, una sostanza viva formatrice, da cui deri varono, alla Ioro volta, tutte Ie sostanze vive formatrici dei diversi organ is mi.

La proprieta an cora dei microrganismi afaneri di essere trasparenti come l' acqua in cui vivono, ci obbIiga ad ammettere un' abbondanzadella medesima .acqua nella costituzione del loro corpo; per cui essi realizzano Ia grande capacita d' assorbimento e specialmente l' attitudine ad assorbire dell' acqua in quantita variabile e spesse volte assai considerevole, che ha Ia sostanza formatrice, ossia il plasson, il quale poi Ia ripartisce uniformemente tra Ie sue molecole. La facilita, dice Heeckel, colla quale il plasson, nelle differenti condizioni esteriori, assorbe e rende a1 mezzo ambiente l' acqua e Ie soIuzioni acquose, e d' una importanza particolare, perehe prova chiaramente che qui si ha a fare con dei composti carboniosi, Ie di cui mole cole si distinguono da tutte Ie altre per una mobilita ed una instabilita straordinarie. E questastruttura moiecolare 'del plasson puo essere ricondotta, alla sua. volta, alle

aiijtudiniestremamente rimarchevoli, che pessiede sQloil carbonic, di produrre, cogli altri elementi ossigeno, idrogeno ed azote, delle combinazioni d'un~ eomplessita e d' una instabilita pure straordinarie. Per cui i nostri microrganismi afaneri ci fanno fare a~eora un passo di pili verso la teoria del carbonio, e Cj fanno prevedere che presto Ia sostanza viva per eccellenza, sara dichiarata essere il carbonio. II car?oni~ verra mostrato dalla nostra lhorfologia, come II _prilllo elemento staminale dell' organizzazione, il pnmo formatore anche dei processi flsico-chlmici elle aoi chiamiamo con una sola parola: Ia vita. '

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FINE.

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