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REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


LA COMMISSIONE TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI TRENTO
SECONDA SEZIONE
[omissis]

Svolgimento del processo


In data 30 giugno 2014 la societ I.E. S.R.L. con ricorsi sub 280/14 e 281/14,
rappresentata e difesa dal dott. xxxx, ha adito la Commissione di I Grado di Trento
avverso gli avvisi di accertamento n. (...) dd 31/03/2014, riuniti per connessione oggettiva
ai sensi dell'art. 29 del D.Lgs. n. 546 del 1992 con disposizione del presidente della 2
sezione di questa Commissione, con i quali il Comune di xxxx tendeva a riscuotere il
pagamento dell'omesso versamento dell'imposta ICI per gli anni 2012 e 2013 relativa alle
p.ed, 391 sub 1, sub 2 e sub 3 in CC di xxxx.
La societ E. S.R.L. ha come attivit l'amministrazione del Residence xxxxx di xxxx,
costituito da 63 appartamenti e gestito con la formula della multipropriet; in particolare il
24,23% delle quote settimanali sono vendute in multipropriet, mentre i 757,19 millesimi
dell'immobile rimasto in capo alla E. S.R.L.
Alla suddetta societ, con gli atti menzionati, era stato contestato il mancato pagamento
dell'IMU per gli anni d'imposta suddetti per un importo, comprensivo di sanzioni e interessi,
di Euro 31.408,00 per l'anno 2012 ed Euro 33.467,00 per l'anno 2013.
Il ricorrente eccepiva che, per l'ICI relativa agli anni precedenti, la norma, art. 19 L. n. 388
del 2000, prevedeva per le multipropriet che il versamento dell'imposta venisse effettuato
dall'amministratore della comunione che poi si rivaleva sui singoli proprietari delle quote;
mentre con l'introduzione dell'IMU tale facolt non era stata considerata dalla legge e
pertanto il ricorrente contestava la pretesa dell'amministrazione comunale che pretendeva
il pagamento integrale dell'imposta e non solo quello relativo alle quote rimaste in capo
alla soc. E. S.R.L,; secondo la societ l'importo dell'IMU relativo alle quote di propriet dei
privati doveva essere richiesto ad essi, non esistendo per la societ amministratrice la
possibilit di incassare le quote dell'imposta loro pertinenti, come succedeva per l'ICI,
mentre era acquiescente per quanto riguardava la quota di imposta IMU relativa alle quote
di propriet rimaste in capo alla E..

In conclusione chiedeva alla Commissione Tributaria adita, rigettate ogni contraria


deduzione ed istanza, di pronunciare con efficacia di giudizio la nullit parziale dell'avviso
di accertamento impugnato per carenza di motivazione; mancanza della soggettivit
passiva al tributo.
Il Comune di xxxxx si costituiva il 18/08/2014 e depositava brevi memorie di replica, nelle
quali si limitava ad eccepire la tardivit della presentazione dei ricorsi da parte del
contribuente in quanto gli avvisi di accertamento erano stati notificati il 04/04/2014 ed i
ricorsi erano pervenuti presso la sede del Comune in data 11/06/2014 ben oltre i sessanta
giorni utili concessi dalla norma.
In conclusione chiedeva alla Commissione Tributaria di Primo Grado, per quanto dedotto
al punto 1, di rigettare il ricorso in quanto inammissibile ed irricevibile perch presentato al
di fuori del termine dei 60 giorni previsti dagli art. 18 e 19 del D.Lgs. n. 546 del 1992 e di
condannare la parte resistente alle spese di giudizio.
Motivi della decisione
In via preliminare viene affrontato il problema della tempestivit della costituzione di parte
ricorrente: dall'esame dei documenti allegati al fascicolo di causa si devono
immediatamente respingere le eccezioni di parte resistente.
Infatti gli avvisi di accertamento de quo sono stati notificati il 4 aprile 2014 e i ricorsi, inviati
a mezzo posta, sono stati consegnati all'Ufficio postale ricevente in data 03 giugno 2014,
entro il termine dei sessanta giorni consentiti dalla legge; pertanto i ricorsi sono
regolarmente notificati al Comune e depositati presso la segreteria della Commissione
Tributaria, anche se gli stessi sono stati assunti materialmente al protocollo del comune in
data 11/06/2014.
La fattispecie riguarda la modalit di versamento dell'imposta IMU nel caso di immobili
gestiti in multipropriet.
Per quanto riguarda l'ICI, ai sensi del dettato dell'art. 19 della L. n. 388 del 2000, era
previsto "Per i beni immobili sui quali sono costituiti diritti di godimento a tempo parziale, di
cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 9 novembre 1998, n. 427, il versamento
dell'ICI

effettuato

dall'amministratore

del

condominio

della

comunione.

L'amministratore autorizzato a prelevare l'importo necessario al pagamento dell'ICI dalle


disponibilit finanziarie del condominio attribuendo le quote al singolo titolare dei diritti di
cui al comma 1 con addebito nel rendiconto annuale. "; tale modalit risolveva
compiutamente e semplicemente l'obbligazione fiscale nel caso di immobili con diritti in

multipropriet.
Con l'istituzione dell'imposta IMU, entrata in vigore nell'anno 2012, tale eventualit non era
stata considerata e pertanto il prelievo dell'imposta IMU doveva avvenire tradizionalmente
con il versamento effettuato dal singolo proprietario della quota di multipropriet; solo con
l'introduzione del comma 728-bis dell'Art. 1 della L. 27 dicembre 2013, n. 147 il legislatore
ha stabilito che per i beni immobili con diritto di godimento valeva "A decorrere dall'anno
d'imposta 2013, per i beni immobili sui quali sono costituiti diritti di godimento a tempo
parziale, di cui all'articolo 69, comma 1, lettera a), del codice del consumo, di cui al D.Lgs.
6 settembre 2005, n. 206, e successive modificazioni, il versamento dell'imposta
municipale propria effettuato da chi amministra il bene. Questi autorizzato a prelevare
l'importo necessario al pagamento dell'imposta municipale propria dalle disponibilit
finanziarie comuni attribuendo le quote al singolo titolare dei diritti con addebito nel
rendiconto annuale." Con ci ci si riportati alla modalit di versamento che valeva per
l'imposta ICI.
Tuttavia, per quanto riguarda l'anno 2012, evidente che il versamento dell'imposta nel
caso in esame doveva essere assolto dai singoli proprietari in ragione della quota di loro
spettanza.
Nella fattispecie il Comune ha richiesto il versamento dell'imposta per l'intero complesso
del residence xxxxx di xxxx all'amministratore; quindi in primo luogo si deve chiarire che
per l'anno 2012 l'amministrazione del complesso dovr in ogni caso versare l'imposta,
oltre a sanzioni e interessi, relativa alle quote di propriet rimaste in carico alla stessa
societ ricorrente, mentre il comune dovr richiedere ai singoli proprietari delle altre quote
l'imposta loro spettante, oltre naturalmente alle sanzioni e interessi spettanti; per quanto
riguarda l'anno 2013 invece l'amministratore dovr adeguarsi al dettato di legge e versare
l'imposta IMU, oltre a sanzioni e interessi, relativa all'intero complesso in multi propriet
per poi "prelevare l'imporro necessario al pagamento dell'imposta municipale propria dalle
disponibilit finanziarie comuni attribuendo le quote al singolo titolare dei diritti con
addebito nel rendiconto annuale".
In definitiva viene rigettato il ricorso relativo all'anno d'imposta 2013 mentre vieve accolto
parzialmente per quanto riguarda l'anno 2012.
Stante la parziale soccombenza di entrambe le parti vengono integralmente compensate
le spese di giudizio.

PQM
In parziale accoglimento dei ricorsi dichiara non dovuta l'imposta IMU per l'anno 2012 sulle
quote di propriet cedute dalla ricorrente entro la data del 31.12.2011. Respinge nel resto.
Spese integralmente compensate.
Cos deciso in Trento il 13 aprile 2015.

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