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3.1
Introduzione
Il problema della trave su suolo elastico un esempio di problema diffusivo che si incontra
nella progettazione di elementi strutturali in grado di diffondere carichi concentrati di
grossa entit su superfici molto maggiori dellimpronta dei carichi stessi.
Il modello della trave su suolo elastico pu essere utilizzato per lo studio di diversi problemi
strutturali, tra i quali le travi poggianti sul terreno od il problema delle connessioni a piolo
nei solai collaboranti acciaio-calcestruzzo e legno-calcestruzzo.
Questo modello pu essere, inoltre, utilizzato per lo studio di strutture particolari come, ad
esempio, quelle poggianti su vincoli elastici isolati: questo il caso delle rotaie poggianti su
cuscinetti di neoprene, del graticcio di travi e dei ponti strallati.
La distanza tra gli appoggi discreti deve essere significativamente inferiore alla lunghezza
dellelemento, o, pi propriamente, come spiegato nel seguito, alla zona di diffusione dei
carichi.
3.2
Si definisce trave su suolo elastico, o alla Winkler, la trave prismatica vincolata bilateralmente
per tutta la sua lunghezza ad un mezzo elastico capace di reagire punto per punto con una
reazione r proporzionale alla componente di spostamento ortogonale allasse della trave, y,
che lincognita del problema.
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bene sottolineare come il terreno non possa rigorosamente essere definito come un mezzo
elastico, visto che non resiste a trazione. Tuttavia la schematizzazione elastica, se
opportunamente discussa, pu essere considerata valida, come meglio spiegato nel seguito.
Una prima classificazione, per la caratterizzazione meccanica del terreno che costituisce il
supporto della trave, pu essere effettuata distinguendo due tipologie di terreno: il terreno
coerente ed il terreno incoerente.
Il terreno pu essere definito coerente se la deformazione del terreno dovuta allapplicazione
del carico interessa porzioni di terreno esterne allimpronta di carico, cio se il terreno ha la
capacit di trasferire sforzi di taglio. Questo caso rappresenta, in generale, il comportamento
di terreni argillosi o rocciosi.
T(x)
lo sforzo agente su una molla nella direzione perpendicolare allasse della trave;
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La rigidezza del terreno viene espressa dalla costante di Winkler, che rappresenta la forza da
esercitare su una superficie unitaria per ottenere un abbassamento unitario del terreno. I
valori tipici della costante di Winkler, in funzione della tipologia di terreno, sono riportati
nella seguente tabella:
Tipologia di terreno
Costante di Winkler kT
[N/cm3]
[kg/cm3]
10-40
1-4
80-120
8-12
100-300
Terreno roccioso
>1000
10-30
>100
Le pressioni del terreno T siano considerate uniformi lungo la larghezza b della trave.
Figura 3.5: Trave su suolo elastico soggetta ad un carico distribuito p(x) ed un carico concentrato Q.
La reazione del terreno risulta proporzionale alla rigidezza del terreno kT, allabbassamento
del terreno y(x) ed alla larghezza della trave b, secondo la seguente relazione:
(3.2)
Lequazione della linea elastica alle derivate quarte per la struttura in esame risulta:
(3.3)
Combinando la (3.2) con la (3.3) si ottiene:
(3.4)
Lequazione differenziale (3.4) pu essere cos riscritta:
(3.5)
La soluzione dellequazione differenziale di ordine IV a coefficienti costanti (3.5) costituisce
la soluzione del problema della trave su suolo elastico.
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Integrale particolare
Integrale generale
Trascurando gli effetti del carico distribuito, si consideri lequazione omogenea associata
allequazione differenziale (3.5):
(3.9)
Ponendo:
(3.10)
Si pu scrivere la (3.9) nella forma:
(3.11)
dove:
il rapporto fra la rigidezza del supporto elastico (terreno nel caso pi
frequente) e la rigidezza della trave7fondazione.
Lintegrale generale dato dalla seguente relazione:
(3.12)
Il problema risolvibile imponendo quattro condizioni al contorno, sia di tipo
cinematico (spostamenti e rotazioni) sia statico (taglio e momento).
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Figura 3.7: Trave su suolo elastico di lunghezza illimitata seggetta ad un carico distribuito p(x) ed un
carico concentrato Q.
Posto come asse x lasse geometrico della trave e come asse y lasse di applicazione del
carico, allora lasse y costituisce lasse di simmetria della deformata della trave.
La soluzione del problema data dalla somma di un integrale particolare, dovuto alla
presenza di carichi distribuiti, ed un integrale generale. Tuttavia, trascurando la presenza di
carichi distribuiti, la soluzione si riduce allintergale generale dato dalla (3.12).
La soluzione del problema risulta nota a meno di quattro costanti di integrazione che
possono essere facilmente determinate imponendo la congruenza con le condizioni al
contorno che sono sia di tipo statico, legate alle azioni interne, sia di tipo cinematico, legate
alle deformazioni ed alle rotazioni della trave.
3.4.1.1
A distanza infinita dal punto di applicazione del carico il fenomeno diffusivo potr
considerarsi, a buon ragione, esaurito e gli spostamenti verticali y(x) della trave potranno
considerarsi nulli. Infatti si ha:
Condizione al contorno 1
(3.13)
(3.14)
Queste condizioni al contorno possono essere verificate solo con lannullarsi dei termini che
moltiplicano lesponenziale positivo della (3.12) e quindi si ha:
(3.15)
La soluzione dellomogenea associata pu essere cos riscritta:
(3.16)
Derivando la (3.16) rispetto a x si ottiene:
(3.17)
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3.4.1.2
Nel punto di applicazione del carico, per la simmetria della deformata rispetto allorigine,
potr considerasi nulla la rotazione y(x) (del resto la funzione y(x) ha un massimo). Pertanto
si ha:
Condizione al contorno 3
(3.18)
Questa condizione al contorno si verifica solo con lannullarsi del termine che moltiplica il
coseno della (3.17) e pertanto:
(3.19)
La soluzione dellomogenea associata pu essere nuovamente riscritta:
(3.20)
Derivando la (3.20) rispetto a x si ottengono le seguenti espressioni:
(3.21)
(3.22)
(3.23)
3.4.1.3
Figura 3.8: Equilibrio alla traslazione verticale del concio di trave allorigine.
Per equilibrio alla traslazione verticale e alla rotazione le forze di taglio assumono verso
concorde e modulo pari a:
Condizione al contorno 4 per x
0+
(3.24)
Lequazione della linea elastica alle derivate quarte, stabilendo un legame fra gli spostamenti y
della linea elastica ed i carichi applicati alla trave, ci consente di esprimere lazione di taglio
come:
(3.25)
Sostituendo lespressione si ottiene:
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(3.26)
e quindi:
(3.27)
dove
(3.28)
3.4.1.4
(3.31)
(3.32)
Le espressioni del momento flettente M(x) ed del taglio V(x) risultano pertanto:
(3.33)
(3.34)
3.4.1.5
(3.37)
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Figura 3.9
3.4.1.6
Esempio
(3.46)
Osservazione
Dalla relazione (3.39) si pu osservare che la lunghezza donda e, quindi, la capacit di
diffusione del carico sia direttamente proporzionale alla rigidezza flessionale della trave EJ
ed inversamente proporzionale alla rigidezza del terreno kT. Ad esempio travi rigide su
terreni cedevoli hanno una notevole capacit di diffondere i carichi.
Dalla relazione (3.40) si pu osservare che ad una distanza dal punto di applicazione del
carico lo smorzamento assume un valore pari al 2 e che, quindi, travi di lunghezza
superiore a 2 possono considerarsi come travi infinitamente lunghe.
La lunghezza donda risulta, quindi, essere il parametro fondamentale per controllare la
capacit di diffusione dei carichi del sistema costituito da trave e terreno.
Osservazione
Osservando la figura si pu notare che a distanza x compresa fra
la deformata
strutturale presenti valori positivi e che, quindi, la struttura tenda a sollevarsi verso lalto.
Per lipotesi di vincolo bilatero il terreno genera un sistema di forze di richiamo elastico
dirette verso il basso e proporzionali alle deformazioni della trave. Tuttavia questa
situazione non corrisponde a nessun caso reale poich il terreno, in generale, ha resistenza
nulla a trazione. Il modello della trave su suolo elastico pu essere ancora ritenuto
accettabile se si considera la modesta entit di tali forze.
Inoltre se si considera la presenza di pi carichi concentrati, ad esempio i carichi trasmessi
dai pilastri ad una trave di fondazione, si verifica la sovrapposizione di sollecitazioni di
trazione, con sollecitazioni di compressione del terreno. Si realizza, quindi, unazione di
livellamento delle sollecitazioni sul terreno che ha come effetto la riduzione delle zone di
terreno sottoposto sollecitazioni di trazione.
Osservazione
Il modello della trave su suolo elastico pu essere perci adottato per risolvere il problema
di diffusione di carichi concentrati, come ad esempio quelli trasmessi dai pilastri alle
fondazioni, laddove la soluzione del plinto genera uno stato di sollecitazione troppo gravoso
per il terreno.
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Il graticcio di travi
La trave sia soggetta a spostamenti verticali che ricadono nel campo dei piccoli
spostamenti;
La rigidezza flessionale della trave (EJ)L e dei travetti (EJ)t siano considerati costanti;
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Se linterasse dei travetti d risulta molto piccolo rispetto alla luce della trave principale L
allora lappoggio costituito dai travetti pu essere schematizzato come un suolo elastico tipo
Winkler.
Si consideri ora la trave principale del graticcio, illustrata in figura:
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Il carico p(x) agente sulla trave proporzionale alla reazione R che la trave esercita sui
travetti ed inversamente proporzionale alla distanza d tra i travetti. Il carico p(x) dato dalla
seguente relazione:
(3.50)
Lequazione della linea elastica alle derivate quarte per la struttura in esame risulta:
(3.51)
Sostituendo si ottiene:
(3.52)
Definendo le seguenti quantit:
(3.53)
si ottiene la seguente relazione:
(3.54)
La soluzione dellequazione differenziale di ordine IV a coefficienti costanti (3.54) costituisce
la soluzione del problema del graticcio di travi.
Se tutti i travetti sono soggetti allo stesso carico Q (ipotesi aggiuntiva che viene introdotta
ora), allora la quantit q0 una quantit costante e la (3.54) pu essere riscritta nella forma:
(3.55)
dove:
(3.56)
il rapporto fra la rigidezza del supporto elastico e la rigidezza della trave (come nel caso
della trave su suolo elastico: il suolo elastico ora costituito dai travetti secondari).
La soluzione dellequazione differenziale sar la somma di un integrale particolare yP(x) e
dellintegrale generale dellequazione omogenea associata y0(x), secondo la seguente
relazione:
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(3.60)
Condizione al contorno 2
(3.61)
Condizione al contorno 3
(3.62)
Condizione al contorno 4
(3.63)
Osservazione
Linterazione fra la trave e i travetti dipende principalmente dallo spostamento verticale y(x)
della trave: per i travetti prossimi agli incastri esso sar ridotto e la trave costituir un
appoggio pi rigido, mentre in corrispondenza della mezzeria, dove la trave si deforma
maggiormente, i travetti trasmetteranno una reazione R minore e risulteranno, quindi, pi
sollecitati.
Osservazione
Nel caso in cui la trave principale non abbia gli estremi incastrati ma semplicemente
appoggiati, la trave avr una rigidezza k diversa e saranno necessarie nuove condizioni al
contorno [y(0) = y(0) = y(L) = y(L) = 0].
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