Sei sulla pagina 1di 82

LA MECCANICA QUANTISTICA E

IL CONCETTO DI REALTA
Prof. Francesco de Stefano
Liceo Scientifico G.Marinelli
Udine
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

NON PENSAVO DI VIVERE IN UN


UNIVERSO TANTO DISGUSTOSO!

Giorgio Placereani, critico cinematografico

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

La MQ molto di pi di una
teoria scientifica
Essa fu un vero e proprio
terremoto concettuale
che pose seri problemi di
ordine filosofico
i quali sono in gran parte
tuttora aperti!
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

BIBLIOGRAFIA
B. dEspagnat - I fondamenti concettuali della MQ
Bibliopolis
G.C. Ghirardi Unocchiata alle carte di Dio
Il Saggiatore
R. Gillmore Alice nel mondo dei quanti Cortina
R. Gillmore Il quanto di Natale Cortina
G. Boniolo (a cura di) Filosofia della fisica
Articoli de Le Scienze

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

Facciamo un po di storia
19 dicembre 1900 Max Planck
e il problema della radiazione
del corpo nero

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

Le curve erano inspiegabili se si applicavano


la termodinamica classica e lelettromagnetismo

Planck allora introdusse una nuova idea

per un puro atto di disperazione..

Tuttavia Planck considerava la sua


soluzione un puro modello matematico

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

ERA LIPOTESI DI QUANTIZZAZIONE


DELLENERGIA
ENERGIA SCAMBIATA PERPACCHETTI
I QUANTI!

E n h
n = intero positivo
h = costante di Planck
= frequenza
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

10

Si trattava di unipotesi eretica!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

11

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

12

Ma qualcun altro prese questa idea


sul serio

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

13

Einstein pu essere considerato il vero


padre della teoria dei quanti
1905: annus mirabilis della storia della fisica!
Einstein scrisse e pubblic un articolo
per il quale sarebbe stato insignito
del premio Nobel nel 1921
UN PUNTO DI VISTA EURISTICO RELATIVO ALLA
GENERAZIONE E TRASFORMAZIONE DELLA LUCE

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

14

FA LA SUA COMPARSA IL DUALISMO


ONDA/CORPUSCOLO!!

La situazione siappesantisce
nel 1924 con la tesi di dottorato
di Louis de Broglie

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

15

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

16

Idea base: se la luce, fenomeno tipicamente


ondulatorio, esibisce comportamento
corpuscolare, perch non poter pensare che
la materia, di natura tipicamente corpuscolare,
non possa esibire comportamento ondulatorio?

FORMULAERETICA!

p
la lunghezza dellonda materiale
associata alla particella
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

17

Perch non vediamo effetti di tali onde,


normalmente? Perch h un valore
piccolissimo! Odg: 10-34 Js

Ma per gli oggetti del mondo atomico


tale valore grande!!
Infatti nel 1927 Davisson e Germer
evidenziarono linterferenza degli
elettroni

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

18

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

19

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

20

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

21

ELEMENTI ESSENZIALI DEL FORMALISMO


1) Dato un sistema fisico S a esso associato uno
spazio di Hilbert HS dei suoi stati fisici

2) A ogni grandezza fisica A (osservabile) associato un


operatore autoaggiunto A la cui equazione
agli autovalori fornisce gli stati e i valori possibili di tale
osservabile.

A n an n
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

22

3) Considerato un sistema S descritto dallo stato


|y che non sia autostato di unosservabile B,
lespressione

Pr B bn , y

|
y
|
n

fornisce la probabilit che, in una misura di B, si


trovi il valore bn (Born rule, 1926).

PROBABILITA NON EPISTEMICHE!


Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

23

4) Una volta preparato uno sistema S nello stato


|y(0)>, esso evolver deterministicamente nel
tempo secondo lequazione di Schrdinger

y (t )
H y (t ) i
t

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

24

LINEARITA DELLEQUAZIONE IMPLICA IL


PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE

Se y1 e y2 sono soluzioni dellequazione,


lo pure una loro arbitraria combinazione
lineare ay1 + by2

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

25

RIDUZIONE DEL PACCHETTO DONDA


Sia S descritto da
n

y ck k
k 1

Se misuro a e trovo a3, allora dopo la misura sar

y 3
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

26

Max Born introdusse una prospettiva del tutto nuova


ederetica (tanto per cambiare!)

La funzione donda ci fornisce la


PROBABILITA di trovare, SE LA MISURASSIMO,
la particella in un dato volume di spazio!
Lequazione di Schrdinger dunque una
equazione che fornisce LEVOLUZIONE NEL
TEMPO DI UNA PROBABILITA!!
E IL PRIMO ESEMPIO NELLA STORIA
DELLA SCIENZA DI UNEQUAZIONE SIMILE!
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

27

1927: PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE


DI WERNER HEISENBERG.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

28

x px

Heseinberg, 1927

1
A B y | A, B |y
2
Robertson, 1929

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

29

Viene meno cos il concetto cardine


della causalit della fisica classica,
quello di TRAIETTORIA!
Solo infatti se una particella possiede,
in ogni istante di tempo, posizione e
velocit ben definite, essa segue una
traiettoria ben precisa

Ma poich il principio di indeterminazione


mostra che impossibile misurare
simultaneamente le due grandezze con la
precisione voluta, la traiettoria non esiste!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

30

Si deve notare che tale impossibilit NON E di


ordine pratico o tecnologico, n ci autorizza a
PENSARE che la particella POSSIEDA tali valori
e che semplicemente a noi sia vietata la loro
conoscenza simultanea
Potremmo dire invece che se la particella
POSSIEDE una precisa posizione, allora
NON POSSIEDE nessuna velocit ben definita!
NON E UN PROBLEMA DI NOSTRA IGNORANZA,
MA DI INDETERMINISMO ONTOLOGICO!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

31

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

32

TUTTO CIO ERA PER LO MENO SCONCERTANTE,


se non, per molti fisici (Einstein, Schrdinger, de
Broglie, Planck...) INACCETTABILE!

IL REALISMO SU CUI LA FISICA CLASSICA SI


ERA FONDATA DA QUASI TRE SECOLI VACILLAVA.
IL MONDO QUANTISTICO SI PRESENTAVA COME
UN MONDO ACAUSALE, GOVERNATO DA LEGGI
PROBABILISTICHE NON EPISTEMICHE E DOVE
ONDE E PARTICELLE SI MUTAVANO LE UNE NELLE
ALTRE!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

33

Chi non rimane scioccato dalla MQ significa che


non lha capita! (Bohr)
Se cos fosse preferirei fare il biscazziere o il
ciabattino piuttosto che il fisico (Einstein)
Preferirei non esser mai stato coinvolto
con questi maledetti salti quantici (Schrdinger)
Nessuno capisce la MQ (Feynman)

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

34

DIO NON GIOCA A DADI COL MONDO!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

35

IL DIBATTITO EINSTEIN-BOHR

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

36

CONGRESSO
SOLVAY
1930

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

37

LARGOMENTO DI EINSTEIN, PODOLSKY E ROSEN


(EPR, 1935)

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

38

Esso riguarda lanalisi del comportamento


di sistemi cosiddetti entangled, da un termine
introdotto da Schrdinger (1935) che consider
entanglement non un tratto caratteristico
della MQ , ma il suo tratto caratteristico, quello
che di pi la allontana dalla descrizione classica.

PERCHE??

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

39

Consideriamo un sistema quantistico


S = S1 + S2 il cui spazio di Hilbert
HS = H1H2
Un possibile stato per S pu essere ad es.
|y = |1|2 che corrisponde al fatto che
losservabile A di S1 possiede valore a1 mentre
B di S2 possiede valore b2.
Tale stato si dice fattorizzato.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

40

Tuttavia sono possibili (per la linearit e il


principio di sovrapposizione degli stati)
anche stati del tipo

n
n
n

corrispondenti alla situazione fisica (entangled =


ingarbugliata) in cui n A n B possiedono valore
ben definito, mentre lo possiede unosservabile C
di S.
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

41

Versione di David Bohm (1952)

Consideriamo un microsistema S che si trovi


nello stato di singoletto dello spin ( lesempio
trattato anche da Griffiths), cio descritto da

1
y
u v u v

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

42

Questo significa che, mentre lo spin di S ha valore


nullo, i suoi sottosistemi componenti non hanno
valore ben definito dello spin (lungo una certa
direzione).
Ora effettuiamo misure per
esempio di Sz sul sottosistema U di
S e confrontiamo i risultati
con questi principi fondamentali
(EPR).

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

43

1) COMPLETEZZA DI UNA TEORIA

2) PRINCIPIO DI REALTA

3) PRINCIPIO DI LOCALITA

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

44

COMPLETEZZA DI UNA TEORIA


UNA TEORIA E COMPLETA QUANDO CONTIENE
LA CONTROPARTE FORMALE DI TUTTI GLI
ELEMENTI DI REALTA DI CUI SI OCCUPA.
Cio, se io parlo di propriet possedute da
certi oggetti e la teoria non mi consente di
rappresentarle, evidentemente non una
teoria (ancora) completa.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

45

PRINCIPIO DI REALTA
Se, senza perturbare in alcun modo un
sistema fisico, sono in grado di prevedere
con certezza il valore di una sua grandezza
fisica, allora esiste un elemento di realt
fisica associato a tale grandezza.
Cio, se posso fare questo, allora il sistema in
esame possiede una propriet oggettiva.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

46

PRINCIPIO DI LOCALITA
Se un sistema A separato fisicamente
da un sistema B, anche se in passato ha
interagito con A, nessuna azione fisica
su A pu aver effetto sugli elementi di
realt di B.
Se eseguo delle azioni fisiche (misurazioni)
su A, queste non possono influire sulle
propriet oggettive di B.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

47

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

48

1) U ed V, dopo aver interagito (e+ ed e- nelles.


di Bohm) si allontanano e restano isolati
2) Effettuiamo misure di Sz su U e, per es., troviamo
+1 (o -1), in unit h/2p.

3) Allora, in base al principio di realt, posso


prevedere con certezza che unanaloga misura
su V darebbe -1 (+1). Quindi V possiede una
propriet oggettiva relativamente a Sz.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

49

4) In base a questa misura allora lo stato entangled


si riduce a uno dei suoi componenti
del tipo |u+>|v-> e |u->|v+>.
5) Ma poich durante le misure su U, V
rimasto separato da U, per il principio
di localit, le misure su U non possono aver
influito sugli elementi di realt di V!

6) Pertanto, anche prima della misura su U,


V possedeva oggettivamente un valore di Sz.
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

50

7) Ma lo stato

1
y
u v u v

assolutamente isotropo riguardo Sz di V


8) Allora la conclusione di EPR fu: LA MQ E INCOMPLETA!
Ovvero il suo formalismo non consente di descrivere
tutte le propriet fisiche possedute dai microsistemi.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

51

Einstein era ovviamente anche preoccupato


da eventuali violazioni della relativit (spooky
action at a distance), ma stato dimostrato
(Ghirardi, Rimini e Weber, 1980, 1988) che n
la RPO n lentanglement consentono segnali o
azioni superluminali.

IL VERO PROBLEMA E LA NON-LOCALITA


che comunque determina una coesistenza
pacifica tra relativit e MQ (Abner Shimony)

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

52

LA RISPOSTA DI BOHR.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

53

1) Bohr concordava con la definizione di


completezza di una teoria di EPR.
2) Critica quindi Einstein sul principio di realt.
3) Riferendosi a esempi alla Heinsenberg
parla di interazione incontrollabile dello
strumento con il micro-oggetto.
4) Secondo lui la scelta del set sperimentale
determina le condizioni su cosa considerare
reale o meno per un microsistema.
COMPLEMENTARITA (Como, 1927)
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

54

A rigor di logica, lanalisi di EPR mostra che


vi contraddizione nellassunzione della
validit simultanea del REALISMO, della
LOCALITA e della COMPLETEZZA DELLA MQ.

Ma per Einstein LOCALITA e REALISMO erano


evidentemente vere, per ragioni epistemologiche,
dunque LA MQ E INCOMPLETA!
Teorie a variabili nascoste (HV), come
ad es. quella di de Broglie e Bohm (1956)
(onda pilota.. Meccanica Bohmiana)
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

55

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

56

On the Einstein, Podolsky and Rosen Paradox,


1964
Lanalisi di Bell trasforma lEPR da gedankenexperiment
in una situazione empiricamente testabile!

Descriviamo in modo appropriato la situazione.


Si consideri un sistema entangled del tipo EPR nella
versione di Bohm (stato di singoletto dello spin).

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

57

Indichiamo con

pAB a, b; ,

la probabilit di ottenere i valori e nelle misure dello


spin di U e V (che si trovano in A e B) lungo le direzioni
indicate, posto che rappresenti complessivamente i
valori delle (eventuali) HV che specificano nel miglior
modo possibile il sistema.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

58

PRINCIPIO DI LOCALITA (DI BELL)

pAB a, b; , pA a,*; pB *, b;

Ovvero la probabilit di ottenere una coppia di esiti


pari al prodotto delle probabilit di ottenere
ciascuno di essi indipendentemente dal fatto che
laltra misura venga o meno eseguita.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

59

Indichiamo con

E a, b

la somma tra le probabilit di ottenere


esiti concordi meno la differenza di
ottenere esiti discordi misurando lungo
le direzioni indicate. Cio

a, b; 1, 1 p a, b; 1, 1
p a, b; 1, 1 p a, b; 1, 1
E a, b p

AB

AB

AB

AB

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

60

Analogamente definiamo

E a, d , E c, b e E c, d

Bell infatti consider un sistema quantistico alla


EPRB da sottoporre a misure di spin lungo quattro
direzioni arbitrarie, definite dai vettori indicati.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

61

Con semplicissimi calcoli algebrici, deriv una


disuguaglianza, nota da allora come disuguaglianza
di Bell, che, a detta di molti esperti del settore,
considerata il risultato pi importante della storia
dei fondamenti della MQ.


c, b E c, d 2

E a , b E a , d
E

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

62

Ovviamente le espressioni che compaiono


nella disuguaglianza vanno mediate sulla
distribuzione delle HV, ma di dimostra
facilmente che anche considerando le

E m, n E m, n d
la disuguaglianza continua a valere.

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

63

La radicale importanza di questo risultato ottenuto


da John Stewart Bell che essa dimostra che una
qualsiasi teoria fisica, deterministica o meno, che
voglia soddisfare il requisito della localit implica,
grazie alla disuguaglianza suddetta, previsioni che
sono in disaccordo con quelle della MQ.
facile infatti scegliere opportunamente le quattro
direzioni di misura dello spin di U e V in base alle
quali le corrispondenti probabilit degli esiti di misura
violano la disuguaglianza stessa.
Pertanto il risultato pi importante del lavoro di Bell
che esso trasforma lEPR da gedankenexperiment
a possibile test di metafisica sperimentale! (Shimony)

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

64

La lucida analisi di Bell ispirata da Einstein


ha dunque sottolineato la peculiarit della
stranezza del mondo quantistico, che si
pu riassumere in due espressioni
1) NON LOCALITA

2) ENTANGLEMENT

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

65

SPOOKY ACTION AT A DISTANCE!


Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

66

Il teorema di Bell (1964) dimostra che se esiste una


teoria del tipo sperato da Einstein (cio una
teoria realistica a variabili nascoste) allora
essa necessariamente non locale!
E questo a lui non sarebbe piaciuto!
Gli esperimenti di Aspect e tutti quelli successivi
hanno sempre confermato tale NON-LOCALITA,
la quale sembra dunque una peculiarit inevitabile
del mondo microscopico.
I numerosi risultati sperimentali che hanno sondato
e confermato la validit della MQ possono di fatto
essere considerati come contributi a una
metafisica sperimentale (Abner Shimony, 1993)
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

67

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

68

ENTANGLEMENT TRA MICRO-SISTEMI


E MACRO-SISTEMI

PROBLEMA DELLA MACRO-OGGETTIVAZIONE

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

69

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

70

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

71

Dunque la madre di tutti i problemi di


interpretazione della MQ questo
COME SI PASSA DA + A O?
n

y ck k
k 1

La cosa suona gi strana per il mondo microscopico,


ma diventa paradossale in quello macroscopico!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

72

y G0

atomo dec.

atomo non dec.

AD FR GM AND FI GV
che completamente diverso, fisicamente
e concettualmente, da

AD FR GM

AND FI GV

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

73

TENTATIVI DI SOLUZIONE.
1)
2)
3)
4)
5)
6)

Riduzione del pacchetto donda (Copenaghen)


Incompletezza del vettore di stato (TVN)
Ruolo della coscienza (Eugene Wigner)
Teoria molti-universi (Hugh Everett III)
Teoria molte menti (David Albert)
Modelli di riduzione dinamica (GRW, GhirardiRimini-Weber)

Lentanglement ha molte implicazioni pratiche:


crittografia, quantum computing, teletrasporto

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

74

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

75

APPENDICE


p a, b; 1, 1 p a, b; 1, 1

E a, b pAB a, b; 1, 1 pAB a, b; 1, 1
AB

AB

pA a ,*; 1 pB *, b; 1

a,*; 1 p *, b; 1
a,*; 1 p *, b; 1

pA a ,*; 1 pB *, b; 1
pA
pA

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

76

pA a ,*; 1 pB *, b; 1 pB *, b; 1

a,*; 1 p a,*; 1 p *, b; 1 p *, b; 1

pA a ,*; 1 pB *, b; 1 pB *, b; 1

pA

Espressione analoga per

E a, d

per cui si ha


p a,*; 1 p a ,*; 1 p *, d ; 1 p *, d ; 1

E a, b E a, d pA a,*; 1 pA a,*; 1 pB *, b; 1 pB *, b; 1

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

77

pA a,*; 1 pA a,*; 1 pB *, b; 1 pB *, b; 1 pB *, d ; 1 pB *, d ; 1

e poich

pA a,*; 1 pA a,*; 1 1
si avr

E a , b E a , d

pB *, b; 1 pB

*, b; 1 p *, d ; 1 p *, d ; 1
1 2 pA a ,*; 1

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

78

Ora, ricordando che il modulo di un prodotto


uguale al prodotto dei moduli dei suoi fattori

*, b; 1 p *, b; 1 p *, d ; 1 p *, d ; 1

E a, b E a , d 1 2 pA a ,*; 1
pB

e quindi, ricordando che

1 1 2 p a,*; 1 1
A

si avr
Francesco de Stefano - Seminario Fisica
Computazionale

79

E a, b E a, d [ pB *, b; 1 pB *, b; 1 ] [ pB *, d ; 1 pB *, d ; 1 ]
Analogamente, variando opportunamente gli indici
e le direzioni, si avr che

E a, b E a, d E c, b E c, d r s r s
dove

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

80

r pB *, b; 1 pB *, b; 1

s pB *, d ; 1 pB *, d ; 1

dove, per quanto gi visto prima, risulta

1 r 1 1 s 1
E, tenendo conto della tabella seguente,

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

81

r-s
>0
>0
<0
<0

r+s
>0
<0
>0
<0

r
>0
?
?
<0

s
?
<0
>0
?

|r-s|+|r+s|
r-s+r+s= 2r
r-s-r-s = -2s
s-r+r+s = 2s
s-r-r-s = -2r

E poich i valori dellultima colonna sono tutti pari a 2,


si ha la disuguaglianza di Bell!

Francesco de Stefano - Seminario Fisica


Computazionale

82

Potrebbero piacerti anche