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Tecnologie Per L Architettura Ipogea
Tecnologie Per L Architettura Ipogea
FACOLT DI ARCHITETTURA
TESI DI LAUREA
Relatore :
Correlatori :
Candidato :
Giorgio Cattano
INDICE
Introduzione
1. ARCHITETTURA IPOGEA : STATO DELL'ARTE
1.1 LE ORIGINI
1.2 LE RAGIONI
1.3 I PROBLEMI
1.3.1 Problemi psicologici
1.3.2 Problemi di realizzazione
1.3.3 Problemi normativi
1.3.4 Problemi di sicurezza
1.3.5 La questione architettonica
1.4 GLI ESEMPI
1.4.1 Strutture non gradite alla superficie
1.4.2 Infrastrutture di trasporto
1.4.3 Parcheggi
1.4.4 Volumi per la protezione civile
1.4.5 I grandi ambienti
1.4.6 Ambienti di lavoro
1.4.7 Spazi universitari
1.4.8 Ambienti della cultura
1.4.9 Abitazioni
2. ARCHITETTURA IPOGEA: INDICAZIONI PROGETTUALI
2.1 SCAVO E CONSOLIDAMENTO
2.2 L'INVOLUCRO EDILIZIO
2.2.1 L'impermeabilizzazione
2.2.2 La questione formale
2.2.3 Casi particolari
2.3 L'IMPIANTO ARCHITETTONICO
2.3.1 La corrispondenza fuori-dentro
2.3.2 Lo spazio esterno
2.3.2.1 Esigenze prestazionali, alcune proposte
2.3.3 Lo spazio interno
2.3.3.1 Esigenze prestazionali, alcune proposte
2.3.3.2 Gli spazi funzionali
2.4 LA LUCE
2.4.1 Luce naturale
2.4.1.1 Sistemi passivi
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321
PARTE PRIMA
2Avanza
L'immagine che l'individuo si crea di uno spazio dipende dalle funzione che gli
attribuisce e da ci che vuole fare di esso. Esistono oggi ragioni sufficienti
all'utilizzo del sottosuolo perch l'uomo possa non solo accettare ma capire e
vedere in nuova luce questa dimensione nascosta.
Come per ogni grande progetto il passaggio dall'idea alla realt lento e tortuoso.
L'intuizione, l'entusiasmo o il genio di pochi deve scontrarsi a lungo contro la
caparbiet dei pi. Escludendo i gi citati narratori un primo accenno all'utilizzo
di piani interrati lo si trova gi in periodo rinascimentale tra gli schizzi di
Leonardo. Lo scienziato aveva infatti approfondito anche i temi dell'urbanistica
ed aveva proposto un Ridisegno di uno schizzo di Leonardo da Vinci (manoscritto B, foglio 16)
suo piano di citt: un La citt basata su due sistemi di strade a livelli differenti; un sitema
inferiore con le strade all'aperto BB per il traffico carraio e le strade
sistema di strade sotterranee CC per il trasporto, un sistema superiore AA, riservato ai
sotterranee e canali pedoni. Il sistema inferiore comunica con i cortili D e i sotterranei degli
edifici, il sistema superiore con i portici e i piani terreni. Rif. bibl.N.106.
per il transito di
carichi e per il
A. Rossi, pag 238
servizio dei piani di
cantina, con al di
sopra una rete di
strade
per
la
circolazione pedonale
[figura a lato].
10
Due secoli e mezzo Il quartiere Adelphi. Un sistema stradale inferiore BB collegato da una
parte con il Tamigi (D) e la banchina di scarico (C), dall'altra con i
pi tardi anche i sotterranei del complesso edilizio (F'''). Un sistema stradale superiore
con terrazze sopraelevate verso il Tamigi, d accesso ai paini terreni
fratelli
Adams AA,
delle abitazioni private (E'). N. 106
introducevano
la
presenza di piani
A.Rossi, pag 238
interrati collegati da
rampe e percorsi,
all'interno
del
quartiere Adelphi a
Londra [figura a lato].
Questi due esempi se
da un lato sono
citazioni
ancora
parziali, dove in realt
lo spazio interrato
deriva
dall'innalzamento del
piano base di riferimento piuttosto che da uno scavo in profondit, dall'altro si
tratta di grandi intuizioni: l'aver riconosciuto l'esigenza di spazi e percorsi
funzionali, separati dalla vita commerciale e sociale, per una migliore gestione
del fatto urbano3.
Solo all'inizio di questo secolo tra le avanguardie dell'architettura si comincia a
prendere piena coscienza della dimensione sotterranea. Nel 1903 l'architetto
Hnart disegna la Rue future.
Un disegno ricco di particolari mostra lo spaccato di una strada. La via
affiancata da un palazzo di sette piani dotato di eliporto ricavato sul tetto e di una
piattaforma ascensore che pu ricoverare la macchina volante in un apposito
hangar sotterraneo.
La strada vera e propria a tre piani: quello in superficie riservato al tram, alle
carrozze e ai pedoni; quello immediatamente sotto a sistemi per il trasporto delle
merci, il terzo alla ferrovia sotterranea, oggi metropolitana, alle canalizzazioni di
servizio, ai serbatoi e ai magazzini.
Oggi la Strada del futuro considerata in Francia il simbolo stesso di un nuovo
modo di concepire l'organizzazione del territorio ed comunemente ritenuta
l'atto di nascita ufficiale dell'urbanistica sotterranea4.
3
11
N. 36
Seppur fossero gi state realizzate
in passato molte opere in COCIS, 1-1, pag 7, riduzione 70%
sotterraneo, queste erano nate
dall'impossibilit di agire altrimenti
(trafori per superare catene
montuose, fognature per eliminare i
rifiuti liquidi, ...) mentre questo
progetto, rappresentando solo una
delle tante possibilit di gestire il
fatto urbano, intuisce quei vantaggi
per la citt che solo a lungo termine
potevano essere dimostrati. Manc
a Hnart l'impegno per realizzare il
progetto.
Molto pi convinto fu il suo
successore Eduard Utudjian (19051975) che studi per primo in maniera sistematica l'utilizzo del sottosuolo nel
contesto urbano. Architetto, ingegnere e urbanista armeno fu allievo di Auguste
Perret e si impegn per tutta la sua vita al dibattito sull'ipogeo. Nel 1933 fond il
GECUS (Groupe d'Etude et de Coordination de l'Urbanisme Souterrain). Egli
rese famosa in tutto il mondo questa organizzazione attraverso diverse attivit: la
diffusione di una rivista (Le monde souterrain 1933-1967; Reveue des
techniques, de l'urbanisme et des travaux souterrains 1967-1970; Travaux
souterrain 1971 1975), la pubblicazione di testi specializzati e l'organizzazione di
congressi, il primo tenutosi nel 1937 per l'esposizione internazionale di Parigi. Il
GECUS si occupava in particolar modo di promuovere il progetto della ville en
epaisseur, una citt sotterranea, organizzata a vari livelli in profondit, che si
inseriva nel dibattito urbanistico dell'epoca presentando gli stessi temi della ville
radieuse corbusiana: decongestionare la citt con una concentrazione puntiforme
di spazi abitativi e di servizi al fine di ricondurre l'habitat alla sua originaria
valenza ecologica5. Ma il suo punto di vista all'opposto delle teorie
architettoniche del grande maestro. Utudjian, grande estimatore della storia, non
poteva infatti accettare il progetto di Le Courbusier per Parigi che, seguendo un
rigido schema funzionalista, prevedeva un grande sventramento della citt.
5
12
Partendo dallo stato d'arte della capitale il suo obbiettivo era invece quello di
decongestionare il centro senza intaccarne il patrimonio storico.
Tuttavia le sue idee non ebbero un grande ascolto da parte del pubblico. Nel
1934 a Bordeaux, al primo congresso francese di urbanistica, il pubblico lo
credette matto e se ne fece beffa, accusandolo di voler seppellire il genere
umano6. Ma le proposte di Utudjian non prevedevano di costruire nel sottosuolo
l'abitazione dell'uomo, ma una serie di servizi (soprattutto tecnologici) in grado
di affrontare i problemi venutisi a creare in superficie.
L'importanza di Utudjian risiede non solo nel fatto di essere stato fra i primi ad
affrontare il problema dell'utilizzo del sottosuolo in aree urbane ma anche, e
soprattutto, di averlo fatto in maniera esauriente e sistematica, senza tralasciare
alcun aspetto, da quelli pi tecnici (scavi di gallerie, tunnel, studi geotecnici) a
quelli urbanistici, o a quelli psicologici (illuminotecnica, reazioni negative
all'ambiente sotterraneo). Nonostante alcuni aspetti, soprattutto legati al
progresso urbano e sociale, siano mutati, la sua resta un'opera unica per
completezza e approfondimento7.
La cultura artistica del periodo, dedita alla creazione di grandi opere
rappresentative, non poteva accettare la modestia di un'opera forse pi
funzionale, ma nascosta all'occhio umano e priva di caratteri aulici e celebrativi.
Solo il periodo bellico diede ad Utudjian la possibilit di sperimentare realmente
le sue conoscenze nella realizzazione di costruzioni interrate a scopo difensivo.
In Italia mancato quasi completamente un interessamento alla questione. Una
eccezione fornita dall'ingegnere genovese Renzo Picasso che, all'inizio di
questo secolo, si rende noto per il suo accanimento nello sviluppo del sottosuolo.
Nel 1911 presenta al Comune di Genova un progetto per la "risistemazione di
Piazza De Ferrari e le sue comunicazioni occidentali, terrestri e marittime ...."
[figura seguente]. Picasso studia qui un sistema di trasporti pubblici a servizio
misto, con tratti sotterranei, alla superficie, sottoelevati e verticali. Egli aveva
infatti capito che i problemi futuri delle citt sarebbero stati in gran parte legati al
traffico e propose dunque arterie automobilistiche sotterranee, sottolineando il
ruolo fondamentale che avrebbero dovuto avere i servizi pubblici. Purtroppo la
sua idea non venne presa gran ch in considerazione. Nel 1930, dopo aver
partecipato senza successo a due concorsi per Genova, uno nel 1923 sulle
"sistemazioni centrali ed assi radiali" e l'altro nel 1930 per la sistemazione di
Piazza della Vittoria, viene licenziato dal Comune fascista dal suo ruolo di
6
S. Barles, The rise of underground townplanning: E. Utudjian and the GECUS, 5th ICUSESS, Delft,
1992
7
13
consulente e liquidato con 10000 (di allora) perch, in fondo, ritenuto un mezzo
matto. Quantomeno il Comune gli diede un finanziamento per un viaggio negli
Stati Uniti al fine di studiare "viabilit e circolazione delle principali metropoli",
magra consolazione per il suo instancabile impegno8.
N. 56
L'Arca, 10 1987, pag 8, sezione Piazza De Ferrari
Giordano Michele, 1987, Renzo Picasso per Genova, l'Arca, n. 10, ott., pp. 4-11
14
10
Malcom Wells, Nowhere to go but down, Progressive Architecture, february 1965, pp 174-179
15
N. 117
PA, February 1965, pag 175
riduzione 50%
N. 117
PA, february 1965, pag 174, riduzione 70%
Accanto a questi uomini, che si sono mossi allo scoperto rendendo pubbliche le
loro affermazioni, vi sono poi quegli architetti che seguendo, pi che la ragione,
l'intuizione e l'estro si sono cimentati in questo campo. Sia che si tratti di un
esperimento occasionale, come la Cookpit House di Foster, che di un motivo
architettonico ricorrente come per gli architetti torinesi Gabetti e Isola, lo spazio
architettonico in sotterraneo dimostra il suo particolare fascino [tavola 1].
16
Norman Foster, 90 %
17
Ragioni pianificatorie. Gli anni '80 dovevano essere gli anni della
deurbanizzazione residenziale e gestionale. La prima perch la citt caotica,
malsana e pericolosa avrebbe spinto alla fuga verso la campagna. La seconda
perch lo sviluppo delle reti d'informazione avrebbe permesso un allontanamento
fisico tra diversi centri senza perdere il diretto contatto informativo. Questo
decentramento non avvenuto, o non nella intensit prevista. Pare dunque che la
contiguit fisica, la concentrazione, la densit siano requisiti necessari per molte
attivit e senza di questi decadrebbe forse il significato stesso di citt.
A questo punto l'uso del sottosuolo permette di aumentare la concentrazione di
attivit, portando la citt a svilupparsi da un sistema bidimensionale ad uno
tridimensionale. Va sottolineato che lo sviluppo in altezza degli edifici non
rappresenta una terza dimensione perch, mancando i collegamenti "in quota", il
tutto deve poi essere proiettato alla superficie. Nel sotterraneo invece, tutto
quello che sta alla superficie pu essere riprodotto al di sotto, con strade,
collegamenti, e ampi spazi.
L'argomento riguarda una duplice scala. A livello del singolo edificio, quando se
ne richiede un ampliamento, l'opzione sotterranea permette di conservare i
vantaggi sopra citati della contiguit fisica tra i reparti di uno stesso sistema
produttivo.
E a livello macrourbano, urbanistico, lo sfruttamento dello spazio sotterraneo per
la realizzazione di spazi, percorsi e gallerie multi servizio al di sotto della quota
zero di riferimento permette un miglioramento della gestione complessiva del
sistema citt.
18
19
11
Carmody J., Sterling R., "Underground space design. A guide to subsurface utilization and design for
20
21
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22
23
24
16
D. Peila, S Pellizza, P.P. Oreste, "Il riuso dei vuoti minerari", Dipartimento di georisorse e territorio,
Politecnico di Torino
25
NAZIONE
MINIERA
RIUTILIZZAZIONE
Maturazione
Francia
di
ANNOTAZIONI
formaggio
Kamioca
attiva)
Ohya Mine
industriali
alimentare.
Esposizioni d'arte
Germania
Italia
Deposito radiattivo
Caverna naturale
Huntorf
caverna naturale
Santa
Trama a pilastri.
Bergamo
Polonia
Piedmont
Trama a pilastri.
Wieliczka
Svezia
Harsbacka
Kvarntorp
Ungheria
di
vino,
birra, In
stagionatura di formaggio
certi
casi
le
volte
richiedono
un
consolidamento strutturale.
USA
Eger
correlato
Fertorkos
Teatro
Wampum
Archivio
Springfield
deposito alimentare
Hudson
Kansas City
di sostegno.
26
Tutte queste ragioni appena citate sono state percepite per lungo tempo da
architetti e pianificatori solo a livello intuitivo e parziale e solo recentemente la
cultura urbanistica ha riconosciuto la loro portata globale, nell'ottico di uno
sviluppo coerente della citt e del territorio.
Ne esempio la Dichiarazione di Tokio sull'utilizzo del sottosuolo urbano,
sancita dai membri della International Conference on Urban Underground
Utilization, tenutasi a Tokio nei giorni 3-5 dicembre 1991, e riportata qui di
seguito.
1. Per il progresso delle moderne citt, il sottosuolo urbano fa parte del nostro
patrimonio e rappresenta una nuova risorsa disponibile per le infrastrutture, per
il rinnovamento urbano e per lo sviluppo futuro.
2. L'obbiettivo dell'utilizzo dello spazio sotterraneo consiste nel miglioramento
della gestione del suolo in superficie e nel rendere la vita pi economica e
confortevole. Per ottenere tale obbiettivo bisogna massimizzare lo sfruttamento,
qualitativo, di questa risorsa.
3. Per la sua natura, una volta sviluppato e utilizzato, lo spazio sotterraneo non
si presta a facili trasformazioni. importante quindi progettare tali spazi sulla
base di programmi a lungo termine. importante anche avere a disposizione
tutte le informazioni sulle condizioni del terreno e un approfondito piano sugli
insediamenti pubblici e privati. Per questo urgente un lavoro di pianificazione
che metta in luce sia gli spazi sopra che quelli sotto la terra.
4. Per sostenere una utilizzazione spinta di questo bene, per contribuire allo
sviluppo coerente della citt, per risolvere i problemi ambientali, per ottenere
tutto ci in modo efficiente, importante sostenere il principio di priorit
dell'uso pubblico sullo spazio privato sotterraneo.
5. Lo spazio ipogeo non va visto solo quale contenitore per infrastrutture ma
anche quale spazio utile per svariate attivit. Per questo deve essere impegno
comune promuovere misure di prevenzione contro i disastri, insieme a studi che
rendano confortevole e attrattiva la dimensione sotterranea. In particolare
bisogna valutare gli effetti psicologici che la permanenza in questi luoghi chiusi
pu avere sull'uomo e trovare le soluzioni per mitigarne gli effetti.
6. Per uno sviluppo efficiente e sicuro dello spazio sotterraneo importante
sviluppare diverse tecnologie costruttive, tra cui i sistemi di scavo e di
stabilizzazione del terreno.
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29
30
percezione della qualit dell'aria. Il tatto, che governa le relazioni tra il corpo e la
materia circostante, ci d le informazioni sulla temperatura, umidit e vento.
Tutte queste informazioni, oltre a essere in numero molto elevato, sono in
continuo mutamento. Il sistema percettivo dell'uomo ha imparato a decifrare,
selezionare, catalogare queste informazioni e, lungi dal farsene sommergere, se
ne serve per mantenere un equilibrio dinamico, definito omeostasi*, necessario ad
interpretare correttamente l'ambiente circostante17.
Quando l'uomo entra in una grotta si trova in un ambiente che definiamo
iposensoriale. Infatti non solo le informazioni che giungono ai nostri cinque sensi
sono ridotte di numero, ma esse risultano per lo pi con valori costanti. La luce
se c' artificiale, quindi caratterizzata a priori per intensit e colore, la
temperatura e l'umidit sono difficilmente alterabili dalle variazioni all'esterno, i
rumori e gli odori sono quelli prodotti dall'uomo. L'ambiente quindi
caratterizzato da una dimensione statica a cui l'uomo difficilmente si adatta. Lo
dimostrano i recenti esperimenti fatti sulla permanenza prolungata in grotte
sotterranee dove il volontario vive senza alcun riferimento col regolare svolgersi
della vita del nostro pianeta.
Nel nostro cervello, durante lo stato di quiete, i potenziali elettrici delle onde
cerebrali hanno un andamento, pur complesso, periodico; si tratta delle onde alfa
visibili sullo spettro dell'elettroencefalogramma di un paziente a riposo. Quando
il sistema percettivo umano attivo, per esempio quando gli occhi trasmettono le
immagini di un nuovo ambiente, le onde alfa scompaiono, o vengono sommerse
con ritmi pi accentuati. Dopo un po', per, se non appare qualcosa di
visualmente nuovo , le onde alfa riappaiono. Secondo alcuni scienziati le onde
alfa rappresentano uno stato di attesa, nel quale l'area visiva si tiene pronta anche
al minimo stimolo.
Il cervello non pu tuttavia "attendere" indefinitivamente: se un essere umano
viene infatti tenuto per un lungo periodo senza stimoli sensoriali, gli pu divenire
difficile tentare di pensare o di concentrarsi, e pu persino essere portato a
soffrire di allucinazioni. E' quindi come se il cervello, in assenza di informazioni
*
In biologia, termine introdotto da W.B. Cannon (1926) per indicare la condizione dell`equilibrio
dell`ambiente interno degli organismi animali, che assicura una normale attivita' biologica delle cellule e
dei tessuti. I meccanismi regolatori dell`omeostasi constano di un complesso, ma equilibrato, intreccio di
processi, reazioni e fenomeni compensatori, di diversa natura (chimica, chimico-fisica, enzimatica,
ormonale, nervosa), che garantiscono una relativa indipendenza degli organismi dal mezzo esterno.
Elementi determinanti dell`omeostasi sono il normale svolgimento dei processi metabolici, l`assunzione
di ossigeno dall`ambiente esterno, una sufficiente alimentazione, una normale attivita' degli emuntori,
ecc. Particolari sensazioni specifiche (soprattutto quelle di fame e di sete) regolate da centri nervosi
vegetativi situati nella regione ipotalamico-diencefalica, influenzano l`omeostasi e ne sono a loro volta
influenzati (Treccani, Dizionario enciclopedico italiano).
17
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18
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33
34
caso di infiltrazione corrosive, sia in riferimento alla gestione del clima interno
nel quale l'umidit relativa e assoluta subirebbero forti scompensi.
Vi anche una ragione ambientale che vuole l'isolamento tra corpo edificato e
massa in cui immerso. Non solo per evitare la captazione di falde acquifere ma
anche per impedire che eventuali agenti nocivi presenti nella struttura, come
additivi, isolanti, ecc., contaminino le acque sotterranee. Tanto maggiore il danno
se si pensa che a volte le falde acquifere si spostano a velocit molto basse, anche
2-3 metri all'anno, rendendo riconoscibile il danno solo molto successivamente,
forse troppo tardi per porvi rimedio.
Un altro problema dato dalla eventuale presenza di argille espansive o materiali
simili nel terreno. Queste sono caratterizzate da un volume dipendente dalla
situazione igrometrica del terreno. Con l'aumento della percentuale d'acqua si
rigonfiano mentre con l'evacuazione di questa si ritirano. evidente che un
comportamento simile comporta non pochi problemi alla struttura anche di un
edificio convenzionale fuori terra. Vi possono infatti essere cedimenti del terreno
sotto le fondazioni che si riflettono poi sull'intero scheletro strutturale. Tuttavia
nelle realizzazioni sotterranee il problema pi delicato. Senza arrivare a
sollecitazioni tali da generare il collasso, anche piccole deformazioni
determinano la comparsa di fessurazioni [figura successiva]. Queste si riflettono
negativamente sull'involucro impermeabile, permettono all'acqua di migrare
all'interno con i conseguenti danni alla struttura e al comfort interno20.
Danni ad una struttura ipogea in presenza di argille espansive. N. 113
Earth Sheltered Structures, fact sheet 11, pag 1
importante sottolineare come lo studio del terreno e del sito, per esempio
attraverso prelievi di superficie e in profondit e osservazioni sul comportamento
20
35
36
N. 75
Going underground
37
L. D. Milliken, Beneficial use of industrial by-products for hidraulic salt mine backfill, ICUSSES,
Mellgren Karl-Erik, Winkvist Torbjrn, Going underground, Royal Swedish Academy of Royal
38
Anche a livello giuridico lo spazio ipogeo presenta delle novit. Essendo infatti
costituito da una massa solida, e non di aria, pensabile distinguerlo dalla sua
porzione di superficie, dividerlo in strati e farlo entrare all'interno delle regole di
mercato. Questo, se da un lato permette di dare al sottosuolo il giusto peso,
dall'altro pu ingenerare pressanti fenomeni speculativi che rappresentano un
grande pericolo per uno sviluppo intelligente di questa risorsa.
N. 75
Attualmente quasi tutte i codici si
basano sulla massima latina "Cuius Going Underground p.121
est solum est usque ad coelum et ad
inferos" che si impone sin
dall'antichit per la sua chiarezza: la
citazione del cielo e degli inferi
serve puramente a sottolineare il
diritto inviolabile della propriet del
terreno senza vedere in realt un
utilizzo di questi. Chi sarebbe stato
allora capace di realizzare una costruzione a mensola che invadesse lo spazio
aereo di un terreno limitrofo? E chi scavare un tunnel sotto un'altra abitazione col
rischio che il tutto collassasse? Senza interrogarci poi sulle ragioni di simili
operazioni.
Questo codice si diffonde in diversi stati e si tramanda di archivio in archivio
fino ai nostri giorni, quando infine si rivela insufficiente a regolamentare un uso
possibile e ragionevole del
N. 75
sotterraneo.
Sorgono diversi interrogativi. Going underground p.120
possibile, ora che la
tecnologia
lo
permette,
invadere lo spazio sottostante
a un terreno privato? E se s,
entro quali limiti, quale
distanza
minima
dalla
superficie? E con quale
indennizzo?
impensabile lasciare al solo
arbitrio
del
privato
la
concessione di un terreno per
uso pubblico. necessario
dare al pubblico gli strumenti per acquisire il diritto di sfruttamento di uno
39
40
Danimarca
La propriet di un terreno non si estende in profondit, tutto il sottosuolo
propriet dello Stato. Pu esserne concesso il diritto all'utilizzo tramite una
concessione. Questa generalmente vincolata a una prestabilita profondit
e da un prefissato periodo di tempo.
La pratica per la realizzazione deve passare attraverso una serie di uffici, da
quelli nazionali, Ministry of Environment, a quelli locali, e spesso la
popolazione locale direttamente implicata nelle decisioni permettendo o
23
Working Group of sobsurface planning ITA, Legal and administrative issues in underground space
41
42
Finlandia
Il diritto all'uso del sottosuolo illimitato in profondit salvo in quei casi in
cui l'area definita da un piano regolatore, in cui il limite generalmente
fissato a 6 metri. Un proprietario non pu generalmente opporsi alla
costruzione di un'opera sotto il suo terreno quando si tratta di opere per il
bene pubblico e definite nel piano regolatore approvato dall'autorit
competente. In altre circostanze necessaria l'autorizzaziione da parte del
proprietario, un permesso di escavazione e un permesso di costruzione per
le strutture di accesso. I vincoli sono quelli che difendono l'ambiente e in
particolare quelli relativi al mantenimento della falda acquifera. Una
distanza di rispetto va mantenuta nei confronti di edifici esistenti, sia fuori
terra che interrati.
Il piano urbanistico di superficie si estende anche al sottosuolo per quelle
strutture in cui l'uomo lavora, permanentemente o solo occasionalmente. La
citt di Helsinki ha redatto una mappa che descrive le diverse attivit
presenti nel sottosuolo.
Pur non esistendo una legge specifica per il sottosuolo, la regolamentazione
edilizia rappresentata dal Building Act fornisce qualche accenno.
permessa la localizzazione di spazi di lavoro in posizione completamente
interrata (80/2). Lo spazio di lavoro pu essere illuminato da sola luce
artificiale, ma deve essere provvisto di un adeguato sistema secondario di
illuminazione (84/5).
Un caso particolare offerto da Helsinki dove gi dal 1977 la municipalit
facilita l'utilizzo del sottosuolo mantenendo un livello costante di falda nel
centro della citt. Inoltre fin dal 1955 stata creata una speciale
commissione geotecnica e ultimamente stata approvata una nuova legge
che rende la municipalit in grado di espropriare con rapidit il diritto
all'uso del sottosuolo per scopi di comunicazione: in questo caso viene
utilizzato il sottosuolo al di sotto della quota -6 m, in modo da lasciare
spazio per eventuali opere sotterranee che, se non superano questa quota,
non necessitano di un permesso speciale.
Con estensione nazionale inoltre promossa la costruzione di spazi ipogei
per rifugi civili. Ogni edificio con un volume superiore a 3000 m3, i porti,
le stazioni, gli aeroporti devono essere dotati di rifugi, che a seconda della
categoria, devono o meno essere posti nel sottosuolo.
43
Francia
Anche in Francia la legislazione sul diritto di propriet deriva dalla
massima latina "Cuius est solum est usque ad coelum et ad inferos" per cui
la propriet del suolo determina anche quella del sottosuolo senza limiti di
profondit.
Lo sviluppo del sottosuolo pu essere avviato da qualunque soggetto che
sia venuto in possesso della parte in questione. La legislazione francese
ammette infatti la dissociabilit della propriet di superficie da quella
sottostante e la divisione del sottosuolo in strati che possono costituire
ciascuno beni compiuti e suscettibili delle regolari procedure di scambio.
Non esiste tuttavia una legislazione specifica per le costruzioni ipogee. Le
diverse leggi che guidano o limitano tali operazioni sono quelle presenti
nelle regolamentazioni igieniche, in quelle minerarie e di difesa del
patrimonio ambientale.
cos, per esempio, vietato localizzare scuole o camere di degenza sotto la
superficie, ne in generale spazi aperti al pubblico al di sotto del primo piano
interrato o comunque al di sotto di 6 metri di profondit. Cos i grandi
magazzini possono svilupparsi solo un piano al di sotto, al contrario degli
esempi presenti in Canada o in Giappone. Per quanto riguarda le grandi
realizzazioni ipogee, come Les Halles e il Grand Louvre, sono state
necessarie concessioni speciali.
Lo sviluppo dell'utilizzo degli spazi sotterranei in Francia ha comportato
due grandi categorie di problemi. Il primo riguarda la questione
dell'esproprio e della eventuale indennit relativa. Il secondo inerente alla
moltiplicazione dei casi di sovrapposizione tra il dominio pubblico e quello
privato nelle grandi operazioni urbanistiche gi accennate.
Per il primo punto si distinguono due casi. O l'operazione viene condotta in
dominio pubblico per cui gli eventuali problemi sono limitati ai disturbi
prodotti alle propriet limitrofe. Oppure, quando si opera in terreni privati,
necessario ottenere la concessione dal proprietario, per via amichevole o
attraverso l'esproprio.
Il problema dell'esproprio si notoriamente posto nel caso della
sistemazione delle linee metropolitane. A Parigi si per esempio preferito
ricalcare il pi possibile la rete viaria di superficie, ed evitare di incappare
in cavilli burocratici, a scapito di un tracciato pi razionale (questo
costituisce tuttavia un sistema facilmente leggibile da parte degli utenti).
Certe imprese pubbliche che operano nel sottosuolo hanno stabilito un loro
proprio metodo di calcolo per determinare il valore del sottosuolo, quando
44
45
5%
4%
3%
2%
1%
0.50
0.25
Giappone
Il diritto di propriet si estende in alto e in basso fintanto che esistano degli
interessi dimostrati. Le restrizioni a difesa delle risorse naturali sono
limitate perch il proprietario ha diritto sui beni presenti al di sotto del suo
terreno. La mancanza di limiti di profondit al diritto di propriet obbliga a
46
47
48
49
50
Italia
Manca in Italia, come nella maggior parte degli stati europei, una
legislazione urbanistica e architettonica relativa allo sfruttamento del
sottosuolo. Attualmente le costruzioni sotterranee devono rispondere alle
stesse norme dell'edilizia tradizionale.
Con riferimento al sottosuolo l'immediato riferimento legislativo l'articolo
840 del codice civile, la cui proposizione iniziale del primo comma sancisce
che:
"La propriet del suolo si estende al sottosuolo con tutto ci che vi si
contiene, e il proprietario pu fare qualsiasi escavazione od opera che non
rechi danno al vicino". Tuttavia, al di l dell'ovvio limite del nemini
laedere, la piena libert di gestione viene immediatamente limitata dalla
proposizione successiva:
"Questa disposizione non si applica a quanto forma oggetto delle leggi
sulle miniere, cave e torbiere. Sono del pari salve le limitazioni derivanti
dalle leggi sulle antichit e belle arti, sulle acque, sulle opere idrauliche e da
altre leggi speciali".
A tutto ci si aggiunge un ulteriore limite alla sancita propriet. Il secondo
comma del citato art. 840 cod. civ., infatti, con disposizione copiata dal
codice civile tedesco ( 905 BGB), prescrive che:
"Il proprietario del suolo non pu opporsi ad attivit di terzi che si
svolgano a tale profondit nel suolo o a tale altezza nello spazio
sovrastante, che egli non abbia interesse ad escludere".
Si tratta di una norma che lascia tanto spazio all'interpretazione e alla
fantasia personali. Infatti questo "interesse ad escludere" pu essere
identificato con la attuale utilizzazione del fondo, ma potrebbe anche
concernere qualsiasi futura utilizzazione, anche se in concreto ancora non
individuata.
Una ulteriore questione riguarda la possibilit di deroga all'articolo 840 cod.
civ. che prevede l'unitariet della propriet del suolo e del sottosuolo: Si
pu trasferire, in tutto o in parte, la propriet del sottosuolo separatamente
da quella del suolo?
Prendendo come analogia le procedure per l'edificabilit sopra un terreno,
la legge n. 10 del 1977 scinde la propriet del suolo dalla facolt di
edificare sullo spazio sovrastante, pertanto si pu pensare di fare altrettanto
col sottosuolo.
Inoltre sono gi presenti nella normativa italiana una serie di norme che
rendono il sottosuolo suscettibile di essere, a determinate condizioni,
51
24
Renato D`Auria, Gaetano Presti, Aspetti giuridici: fattibilit e proiezione, Atti del convegno " La citt
52
25
Corbo Leonardo, rel. al convegno <La citt sotterranea nell'area metropolitana>, Milano, 12-19
maggio, Sindacato regionale ingegneri liberi professionisti della Lombardia, Milano, 1988, pp. 67-69.
53
54
55
56
parte delle qualit ipogee e ne affronta i problemi derivanti. Manca ancora una
visione completa dell'ipogeo che sappia sfruttarne a pieno i vantaggi. Un esempio
forse unico la facolt di ingegneria mineraria dell'Universit di Minnesota il cui
progetto un esperimento totale sulle risorse dell'architettura sotterranea e
raccoglie al suo interno tutte le pi moderne conoscenze del campo.
Accettando i contributi anche parziali dalle diverse funzioni che possono
svolgersi in costruzioni interrate possibile presentare una trattazione
sistematica, correlata di alcuni esempi. Si distingueranno cos i seguenti spazi:
57
58
26
27
Hanamura T., Yamaguchi T., Joint R&D program for underground space use between private industry
59
28
Gianni Lachina, Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, Alinea, Firenze, 1987
60
Pellizza S., "In Italia poche caverne ma tante gallerie, anche da primato", in Cocis, A.1 n.1, 1992
61
vari esperimenti condotti con modelli all'interno della galleria del Sempione, ha
poi affrontato i problemi chiave della temperatura e del livello di rumorosit
all'interno delle gallerie. Infatti, senza condizionamento dell'aria, in soli 240
giorni d'esercizio la temperatura raggiungerebbe i 50 C, con un aumento di pi
di 30 C dalla data di entrata in servizio dell'opera. Infine, il limite massimo di
rumorosit fissato per l'interno dei treni (80 decibel) potr essere raggiunto con
varie forme di isolamento acustico in grado di impedire ai livelli di rumore
esterni, dell'ordine di 115 decibel, di penetrare nelle sezioni abitate delle
navette30.
Ma la pi grande opportunit offerta dal sotterraneo ha riguardato lo sviluppo
delle gallerie urbane per la metropolitana. I vantaggi del subway sono indiscussi.
In campo ambientale riduce l'impatto dei veicoli sulla trama urbana e
sostituendoli diminuisce l'emissione di inquinanti nella citt. In campo
economico richiede minori costi di gestione e offre un maggiore rendimento nel
rapporto portata/costi. Fondamentale poi la sua capacit a raggiungere le zone
pi centrali senza doversi confrontare con gli ostacoli dei centri storici,
densamente costruiti. Per queste ragioni la creazione di questa infrastruttura
urbana pratica diffusa, nelle principali citt del mondo, da pi di un secolo. Si
tratta infatti dell'esempio pi diffuso di spazi ipogei urbani e la frequentazione di
queste strutture ha in gran parte condizionato il nostro modo di considerare il
sottosuolo.
Inizialmente l'attenzione progettuale per queste strutture si rivolta agli aspetti
tecnologici e strutturali trascurando considerazioni sulle caratteristiche
ambientali e formali, dando luogo a quegli esempi di molte citt americane e
europee, tristemente note come ricettacolo di squallore e di delinquenza. Per far
fronte ai notevoli disagi sociali e individuali provocati da questi spazi, la
progettazione delle metropolitane ha cercato di camuffarsi con i caratteri del
mondo soprastante: a Mosca con l'impiego di ornamenti e forme classicheggianti
e a Parigi con i trompe-l'oeil quando alla fine dell'ottocento gli ingressi del metr
vennero plasmati dal naturalismo fitomorfico di Guimard, quasi a contrastare
l'artificiale meccanismo31. La mimesi con gli spazi di superficie proseguita
negli anni trenta con la creazione di centri commerciali in collegamento con le
stazione della metropolitana, producendo cos una massiccia frequentazione di
tali spazi (si ricordano il Rockfeller Center e il World Trade Center di New
York). Una svolta nel dare agli ambienti delle metropolitane una propria identit
30
31
62
metropolitana, Milano, 12 e 19 maggio 1987, Sindacato regionale ingegneri liberi professionisti della
Lombardia, pp 85-91
63
64
policarbonato [figura a lato]. I due architetti vedono questi elementi come i segni
emergenti di un mondo sconosciuto, sviluppatosi sotto la citt, dalla quale hanno
attinto cultura, vita, radici che tornano in superficie.
N. 23
Grande attenzione stata dedicata all'aspetto
architettonico delle stazioni. La progettazione
pag 54
delle fermate stata affidata a otto
professionisti, secondo la logica consolidata
che vuole i luoghi riconoscibili per la loro
diversit rispetto al contesto. La stazione
Parilly [figura a lato], sempre degli stessi
architetti, si presenta come una lunga cripta
voltata, con grandi sostegni in cemento armato modellati nelle forme di colonne
arcaiche. Le volte sono state sviluppate con l'aiuto di supporti informatici, che
sono stati utilizzati per individuare e valutare la deformazione delle superfici
poliformi sotto determinate spinte o trazioni, come si trattasse di tensostrutture e
non di cemento. Altrettanto significativa la tettoia che copre il nucleo centrale
della stazione, completamente aperto: sar sostenuta da due alberi in acciaio che
dal piano del binario raggiungeranno quasi venti metri di altezza33.
Assai meno brillante in Italia la situazione delle gallerie urbane per ferrovie
metropolitane: poco pi di 60 km (di cui pi della met a Milano), soprattutto se
confrontata con gli altri paesi industrializzati: la sola Londra dispone di oltre 300
km di metropolitana e Parigi di quasi 220 km.
Negli ultimi anni vi stato una certa rivitalizzazione con il potenziamento delle
linee metropolitane di Milano (linea 3), Roma e Napoli e con l'avvio del metr a
Genova. Altre citt stanno studiando una loro rete metropolitana tra le quali
Torino, Brescia, Venezia, Bologna, Firenze, Palermo (alcune gi da molto
tempo).
Non pare che i principi sulla qualit formale di questi spazi siano stati recepiti
dalla nuova linea della metropolitana milanese. Qui, per esempio, la
caratterizzazione si applica a una intera linea venendo rappresentata da un colore
unico. L'immagine quella di uno spazio altamente tecnologico e funzionale ma
le stazioni lungo una stessa linea finiscono per essere ripetitive e anonime [figura
sottostante].
33
65
F.A. p. 156, n. 38
Ma non detto che i vantaggi del sotterraneo possano realizzarsi solo nei grandi
centri urbani. A Sertaus, un piccolo paese del Tirolo a 1400 metri d'altitudine che
conta 850 abitanti, stata realizzata una mini metropolitana sotto il centro
abitato. Il problema era come al solito quello dell'inquinamento dovuto ai mezzi
di trasporto. Nel periodo sciistico, infatti, Sertaus rischiava di soffocare per il
turismo quasi di massa che invadeva il paese. La Otis, l'azienda dei trasporti,
pens di eliminare il flusso di macchine e di autobus, che attraversava
abitualmente Sertaus, realizzando una navetta sotterranea a cuscinetti d'aria,
completamente automatizzata. La navetta passa sotto il centro e collega
perfettamente il posteggio, esterno al paese, con il centro e la funivia. I lavori
vennero iniziati nell'estate-autunno 1984 e la navette entr in servizio
nell'inverno '85-'8634.
Contro l'utilizzo del sotterraneo per i trasporti si pone invece Klaus Koenig che
parla di antieconomicit e di scarsa funzionalit delle arterie sotterranee che
isolano da un rapporto diretto con la citt e impediscono un intervento repentino
in caso di necessit di assistenza sotterranea.
Si potrebbe allora pensare di lasciare alla superficie le linee di trasporto pubblico
e interrare la viabilit privata. Questa soluzione, oltre ad essere un incentivo
all'utilizzo del mezzo pubblico, permette una migliore gestione degli inquinanti.
Cos i mezzi pubblici alla superficie sarebbero conformati a precisi standard, di
34
Verdi Laura, "Al piano di sotto le nostre citta' future", Modulo, 1989, pp 198-205
66
67
N. 1
Il vantaggio di scavare sotto un corso
d'acqua quello di essere in un terreno
articolo giornale
Tiziana Abate
"libero", escludendo tra l'altro di incappare
in reperti archeologici. Il tunnel ipotizzato
a quattro livelli. Il primo ospita i servizi
tecnici, come il traffico delle merci e il
trasporto dei rifiuti. Il secondo e il terzo
livello assorbono tutto il traffico
automobilistico a pedaggio. L'ultimo strato
occupato dalla metropolitana, con fermate
in corrispondenza di ogni ponte: e da
ognuna di esse un servizio di pulmini
elettrici smista gli utenti nelle varie zone
della citt. Al tubo principale dovrebbero
poi essere collegati dei grandi contenitori sotterranei riservati a supermercati,
banche, cinema e tutte quelle strutture che non hanno bisogno di finestre36.
36
68
Arnaboldi Marco, Idee e proposte per una galleria multiservizio, relazione al convegno La citt
69
persone. Tra i vari tracciati spicca una strada carrabile sotterranea che ancora
reca i solchi delle ruote. Lunga pi di tre chilometri ha svincoli in corrispondenza
di ogni edificio ed illuminata attraverso una serie di lucernari39.
N. 33
Un esempio pi vicino il quartiere
EUR. Dopo la guerra si riprese la
Cocis, 2/2, pag 26, 60 %
costruzione dell'area e il nuovo
progetto riprese dal vecchio l'idea
dei percorsi di servizio sotterranei.
Furono cos realizzati dal '51 in poi
17 chilometri di gallerie sotterranee
che oggi ospitano diverse utenze
pubbliche e private: i cavi del
telefono, sia quelli tradizionali che
le fibre ottiche, l'elettricit, le
tubazioni idriche [figura a lato].
Inoltre le gallerie, mediante
numerosi cunicoli, sono collegate
direttamente ai principali edifici del
quartiere: il Palazzo dei Congressi, il Museo della Civilt Romana, la Posta. Per
motivi di sicurezza le tubazioni del gas passano invece in apposite trincee.
Tuttavia i tunnel che cinquant'anni fa erano stati costruiti di dimensioni ritenute
"ampiamente sufficienti" sono ormai colmi di utenze e avrebbero bisogno di
essere ampliati40.
39
40
70
71
GU pag 33 + GU pag 33
72
73
La sezione in riferimento al contesto urbano. Il tunnel di 9.5 metri di diametro permette la distinzione del
senso di marcia su due livelli. N. 99
Le Moniteur, 17 june, 1988, pag 30
74
1.4.3
ParcheggiError!
Bookmark
not
defined.
75
76
N. 17
BBPR ,pag 21, 70 %
Emanuele a Milano, in Parcheggi auto per le citt, Ed. L. Galletti & A. Izzo, Milano, 1986
77
piazza nel pieno centro di Londra [figura successiva]. Si tratta di una strutture
cilindrica di 50 metri di diametro e profonda venti metri con 450 posti auto. Un
cilindro minore posto al centro contiene i servizi (di accesso, igienici, tecnici, ...).
Due rampe distribuiscono i veicolo all'interno, permettendo di distinguere il
traffico in uscita da quello in entrata.
La forma circolare, oltre ad essere la migliore dal punto di vista strutturale perch
si adatta in modo ottimale alla sollecitazione uniforme esterna, determina un
volume semplice, unitariamente comprensibile.
La struttura completamente interrata, e tutti i servizi e gli impianti tecnici con
essa, in modo da non alterare quell'atmosfera naturale che da tre secoli
caratterizza gli squares di Londra43.
N. 74
BCA 725.3 MCC, pag 115
Una diversa soluzione consiste invece nei piccoli parcheggi meccanizzati che
secondo la filosofia del "piccolo e diffuso" offrono un servizio capillare
soprattutto ai residenti nelle grandi citt. Il problema che generalmente affligge il
privato nasce soprattutto dalla scarsit dello spazio disponibile nelle aree di
propriet. A tale problema il parcheggio meccanizzato offre la soluzione pi
rispondente alle esigenze in quanto richiede l'utilizzo di uno spazio ridotto in
superficie e non ha un impatto significativo sul traffico "attratto", quindi non
peggiora l'ambiente circostante. Tuttavia questa soluzione presenta una serie di
inconvenienti tecnici e burocratici. L'adattamento alle esigenze specifiche e ai
vincoli del luogo richiede soluzioni flessibili e particolari, in genere pi onerose
rispetto a quelle standard. Il costo di un posto meccanizzato interrato oscilla tra i
20 e 100 milioni in funzione di vari parametri tecnici: dimensione del
parcheggio, metodologie di scavo possibili, localizzazioni del parcheggio, tipo
43
78
N. 92
Cocis,A.2, n.1,pag 23, 120%
44
79
Keith Mallory, Arvid Ottar, Architecture of agression, London, Architectural Press, 1981
80
In Cina esiste una vasta rete di gallerie (sotto le principali citt) che collega
numerosi rifugi antiatomici adibiti, in tempo di pace, a centri commerciali e
ristoranti; questa rete, che risale ai tempi della guerra fredda con l'Unione
81
46
82
83
84
85
86
87
88
sono piscine e centri sportivi anche negli altri paesi europei. A Roma per
esempio la fermata del metr di piazza di Spagna ospita un gigantesco complesso
sportivo, con palestra, campi di squash, due piscine olimpiche. Generalmente
l'interramento dettato da ragioni climatiche come in Scandinavia, altre volte
deriva dalla mancanza di spazio, come nelle grandi citt.
Tra i vari esempi non pu essere non citata l'enorme cavit realizzata in Norvegia
per ospitare un campo da hokey su ghiaccio per le olimpiadi di quest'anno. Si
tratta della pi grande scavo mai realizzato per uso pubblico [tavola 10].
L'enorme caverna, lunga 90 metri, larga 60 metri e alta 24 metri, si trova sotto
una collina presso la citt di Gjvik e pu ospitare fino a 5300 persone.
l'impianto si inserisce in un pi vasto sistema sotterraneo, ove hanno sede una
piscina, una centrale telefonica e un rifugio bellico. La vastit dell'opera, che
risulta spettacolare per il visitatore, ha richiesto per la sua realizzazione soluzioni
particolari ed originali (gli scavi tradizionali non superano generalmente i 25
metri di larghezza). Determinante stato in questo senso l'utilizzo di un moderno
sistema di monitoraggio del terreno in profondit per ottimizzare l'attivit di
scavo e realizzare gli adeguati consolidamenti50.
Un altro esempio interessante una piscina in Finlandia interamente scavata
nella roccia. Qui la posizione interrata conseguita dalla volont di ridurre i costi
energetici di esecizio, generalamente molto alti per queste strutture, che sono
stati limitati al 50% rispetto alle soluzioni tradizionali [figura successiva].
Pianta e immagine della piscina sotterranea.
N. A1
50
89
routine della vita urbana e caotica e dovrebbe allora associarsi a spazi aperti e
naturali.
90
Sezione completa. N. 79
Nic. fig. 70
91
92
Sezione trasversale. N. 16
75%
Piera Scuri, Gli ambienti artificiali, Le Scienze, 1988, n 241, settembre, pp 86-93
94
95
progetto, non ancora avvenuto l'embargo del petrolio da parte del Medio
Oriente e la conseguente crisi energetica; tuttavia la ricerca della riduzione dei
consumi viene considerata necessaria, per coerenza alla finalit del progetto.
Particolare importanza data dalla presenza di Malcom Wells nello staff
progettuale. L'iter della progettazione molto approfondito sotto tutti gli aspetti e
mira a integrare in modo ottimale ambiente e struttura. Una attenta analisi del
sito, della topografia e della vegetazione presente mirata a trarre il massimo dei
vantaggi dal contesto, riducendo al minimo gli effetti deleteri su questo. Cos,
sulla vasta area di 2000 acri compresa nella donazione, viene scelta una
localizzazione periferica in una radura protetta contro i venti invernali da una
foresta e da un gruppo di dune.
Le ragioni ecologiche si riflettono nel progetto in due punti: la ricerca del
minimo consumo energetico e lo sfruttamento di energie pulite. Per il primo
punto vengono ridotte al minimo le dispersioni termiche e per questo l'edificio
viene interrato per 2/3 del suo volume. Le spesse pareti, realizzate in cemento e
muratura, sono ulteriormente isolate sull'esterno in modo da costituire un
serbatoio termico. Le pareti fuori terra rivolte verso Est, Ovest e Nord sono
protette da colline di terra addossate per cui in totale risultano tre quarti della
struttura a contatto con la terra. Su questi lati le superfici trasparenti ridotte sono
realizzate con doppi vetri e dotate di pannelli isolanti scorrevoli che durante la
notte riducono ulteriormente le dispersioni. Anche le aperture rivolte a Sud
posseggono questi schermi mobili e inoltre contro la radiazione solare eccessiva
vi sono aggetti che ostacolano l'irraggiamento diretto.
Nell'impegno di sfruttare le energie pulite, si utilizzano dei collettori che
raccolgono l'energia solare per il riscaldamento, mentre la refrigerazione dipende
dall'acqua di pozzo. I collettori caratterizzano formalmente l'esterno: una
successione di prismi che si compone in un enorme tetto a sheed adagiato sul
terreno. Questa struttura il fulcro della costruzione e si ripete con continuit in
sette elementi. Qui vi sono i collettori, posti sul lato pi inclinato, a 60, per
meglio sfruttare le radiazioni del sole invernale, mentre il lato opposto riflette le
radiazioni della volta celeste che il collettore non riceve direttamente. Sul colmo
vi una stretta fascia trasparente che illumina zenitalmente i locali sottostanti.
Anche questo sistema finestrato dotato di pannelli isolanti che ruotando vanno
perfettamente a sigillarsi sul vetro.
Se all'esterno la forma rigidamente legata a questa struttura a sheed lo spazio
sottostante si sviluppa con pi disinvoltura. Le diverse destinazioni d'uso dei
locali richiedono diverse esigenze illuminotecniche. Gli uffici sono disposti al
piano superiore per ricevere il massimo della luce, i laboratori e i magazzini sono
96
invece spazi bui al piano sottostante. Tuttavia aperture sul piano superiore creano
spazi a tutta altezza che danno luce ai percorsi al piano inferiore. Anche la
biblioteca sita al piano pi basso e riceve luce da un atrio ribassato sotto la
struttura a sheed52.
In Italia negli stessi anni, primi del '70, veniva realizzato l'ampliamento della
SMA [tavola 14] (ditta produttrice dei pi sofisticati apparecchi di segnalamento
marittimo ed aereo, tra cui radar) secondo il progetto di Pier Luigi Spadolini.
Anche qui il progetto riesce a far risaltare i caratteri positivi dell'ipogeo
sottolineando il legame tra l'architettura e il verde circostante, realizzando un
ambiente di lavoro confortevole. Spadolini si era trovato di fronte ad un difficile
problema: costruire una fabbrica di 22.000 mc in un ambiente delicatissimo come
la collina di Marignolle a Sud di Firenze. L'idea fu quella di trasformare la
fabbrica in un giardino all'italiana, che costituisce la continuazione dell'esistente
giardino della villa, dove sarebbero rimasti gli uffici direzionali della SMA. I
laboratori di ricerca sono stati incassati nel terreno e prendono luce attraverso
fasce continue alte un metro, che girano attorno alla costruzione, sia all'esterno
che sul giardino interno. Il lavorare con il terreno alla quota del davanzale delle
finestre assai gradevole, perch l'occhio, che asseconda il lavoro dei
disegnatori, calcolatori e sperimentatori, trova nella linea orizzontale, guardando
fuori, un punto fermo di riposo e nello stesso tempo questo fatto aumenta la
possibilit di concentrazione, stabilendo una netta differenza fra interno ed
esterno.
Per illuminare le sottostanti officine, Spadolini ha creato, al centro del giardino
all'italiana, una serie di lucernari continui che accompagnano i piani inclinati a
prato, i quali convergono verso la terrazza centrale. Questi gradoni
alternativamente di vetro ed erba, sono il fulcro compositivo del complesso e
danno luogo ad un'ottima illuminazione interna, per cui lavorando nelle officine
non si ha affatto l'impressione di lavorare sottoterra53.
Gli uffici giudiziari ad Alba [tavole 15-16], opera degli architetti torinesi A.
Isola, R. Gabetti, G. Varaldo, realizzati pi recentemente nel 1982, riprendono i
temi dell'architettura ipogea per le sue specifiche valenze naturali. Non si vuole
qui ricercare un legame tra forma e funzione, ma sicuramente il carattere naturale
della costruzione giova all'immagine del complesso. Ancor pi che nel centro
residenziale Olivetti, le facciate si nascondono all'occhio dello spettatore esterno,
che non vede altro che artificiali gradoni di verde e alberi. L'architettura si
dispiega solamente all'interno. La corte allungata permette alla luce di entrare nei
52
53
Koenig Giovanni Klaus, "Immersi nel terreno", Ottagono, n. 74, set., 1984, pp 18-23
97
vani che qui si affacciano. I percorsi a spina di pesce, pur se aperti in questa corte
verde, appaiono come sotterranei scoperchiati. Il verde, capace, come abbiamo
gi detto, di giustificare una collocazione limitata negli affacci, acquista qui una
valenza di protezione: dal terreno circostante, ai successivi terrazzamenti fino
all'ultimo solaio un manto che custodisce l'operato giudiziario54.
Anche quando la dimensione ipogea viene attuata in seguito a vincoli urbanistici
o ambientali piuttosto che seguendo una coerenza filologica, il risultato pu
essere notevole, a dimostrazione che il sottosuolo un materiale plasmabile, che
si adatta facilmente all'ispirazione e alla fantasia del progettista. Un esempio la
stazione per radio trasmissioni di Gustav Peichl (1976-1979) ad Aflenz,
Grassnitz, in Austria [tavole 17-18]. La stazione per trasmissioni via satellite
situata nella Stiria Superiore, nel versante di una montagna orientata a Sud. A
causa delle pressioni esercitate dalla popolazione locale, l'edificio non avrebbe
dovuto alterare l'ambiente naturale e la pendenza della montagna.
Gli elementi principali dell'intervento sono i crateri artificiali circolari (di 32
metri di diametro, pari alla dimensione dello specchio dell'antenna) che ospitano
l'antenna parabolica e l'edificio di controllo centrale. I locali degli uffici, quelli
del personale e dei visitatori si affacciano a Sud sfruttando la pendenza del sito e
hanno un carattere spazioso e luminoso. I locali di controllo sono separati e
hanno invece un carattere riservato: sono disposti attorno al secondo cratere che
fa da corte interna per l'illuminazione naturale. I locali tecnici sono scavati nella
montagna, mentre l'edificio che ospita gli alloggi del personale, anch'esso rivolto
a Sud, quasi interamente emergente dal terreno e solo il tetto coperto da un
tappeto erboso. In questo modo non stato alterato il profilo della montagna e
l'intero volume stato facilmente mimetizzato nell'ambiente circostante fatta
eccezione, come ovvio, per l'antenna55.
Un secondo progetto che mostra numerose analogie con il caso appena descritto
costituito dalla torre per telecomunicazioni progettata da Norman Foster a
Barcellona, in occasione delle recenti Olimpiadi [tavola 19]. La collina che la
ospita non solo sovrasta Barcellona ed visibile da ogni punto della citt, ma
anche parco nazionale. Il vincolo che ne deriva, unito all'eccezionalit della
posizione, ha costituito una sfida a realizzare una struttura che risultasse la pi
snella possibile, la meno stridente possibile col paesaggio, senza rinunciare al suo
ruolo di landmark, un segno forte nello skyline delle colline che circondano la
citt. Questo specifico problema e i numerosi temi tecnici (primo fra tutti la
convivenza nella stessa struttura di due enti televisivi e della compagnia
54
55
98
telefonica spagnola, ma anche altri legati alla manutenzione, alla prevenzione dal
vandalismo, all'azione del vento) hanno trovato soluzione unitaria nella
realizzazione di una struttura in acciaio, tecnologicamente molto sofisticata,
innestata in un nucleo di cemento armato. Anche in questo caso l'attenzione a
problemi ambientali e di impatto visivo ha portato alla collocazione nel
sottosuolo dei volumi di servizio delle emittenti e ha permesso all'antenna di
svettare libera, quasi irreale per l'apparente assenza dei volumi, normalmente
aggregati a questo tipo di impianti. L'alternativa a queste scelte progettuali - ha
detto lo stesso Norman Foster - era "una massa di cemento armato di 25 metri di
base, l'equivalente, se preferite, di una grande ciminiera in mattoni". Qualcosa
insomma che sarebbe risultato insopportabile per l'ambiente che doveva
accoglierla e che avrebbe tolto alla struttura dell'antenna la sua eccezionalit
formale e tecnologica56.
Questi due interventi costituiscono una prova del fatto che impianti puramente
tecnici non devono essere necessariamente un fattore di disturbo ambientale, ma
possono al contrario integrarsi con la natura e connotarsi di personali valenze
architettoniche. Molto interessante infatti il connubio che si realizza tra due
entit opposte, il cielo e la terra. In alto l'antenna che col suo volume slanciato
attua una funzione rappresentativa, oltre che rispondere a evidenti ragioni
tecniche, mentre il sottosuolo accoglie le funzioni produttive.
Un esempio con ragioni pi architettoniche che tecnologiche, dove la
progettazione del sottosuolo sfrutta con originalit le sue doti di spazio protetto e
sereno offerto dal centro conferenze Usinor-Sacilor [tavola 20], a Parigi,
progetto di concorso vinto dall'architetto Dominique Perrault.
Si trattava di creare un centro di incontri e di conferenze per una delle pi
importanti industrie francesi produttrici di acciaio. Nella propriet di SaintGermaine-en-Laye, dove Usinor-Sacilor aveva installato i suoi centri di ricerca,
c'era anche un castelletto di inizio secolo, intriso di stili differenti, interessante
eventualmente come dato storico. Il dibattito era se abbatterlo e costruire al suo
posto il centro conferenze o se invece riutilizzare lo stesso.
La scelta di Perrault chiara: salvare il castelletto e esaltare la sua eterogeneit
linguistica, con ironia, sospendendolo su un piano di cristallo circolare.
Innanzi tutto le fondazioni; quelle del vecchio villino vengono recuperate,
prolungate con strutture puntiformi. In seguito, il castello viene completamente
svuotato e nei suoi sotterranei ampliati trovano posto la sala conferenze, gli spazi
per la comunicazione, un ristorante e un auditorium da 200 posti. Il tutto 7 metri
sotto il suolo. Un soffitto integralmente di vetro, realizzato da Saint-Gobain,
56
99
Mandrelli O. Doriana, "Luci della citt", l'Arca, n. 60, mag., 1992, pp. 20-23
100
disegno, stretto e lungo ma reso piacevole e intimo dal soffitto curvo. Questo
realizzato semplicemente con pannelli plastici che partendo da met parete per
congiungersi col solaio, contraddicono la normale gestione dei piani verticali ed
orizzontali per dare invece un carattere organico all'insieme. La giunzione tra la
curva e la parete si innesta sulle tracce dei camini georgiani che divengono cavit
per contenere libri e strumenti da disegno.
Tutti questi particolari risultano cos riempire e caratterizzare lo spazio e i giochi
di luce e ombra che i diversi rilievi realizzano sulle superfici tolgono ogni
impressione di costrizione che un ambiente cos angusto facilmente richiama58.
58
101
C.S. pag 34
C.S. pag 110
102
160 %
Scorcio generale. N. 77
pag 125
pag 124
pag 124
103
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105
106
Sezione tipica. N. 35
107
108
Immagini dell'interno. N. 48
F.F. pag 33
109
110
pag 22
pag 23 50%
111
A. Rev. n 1162
Assonometria. N. 41
pag 50
112
113
L'ingresso dei locali dato da ampie scalinate che evitano l'idea di spazio occluso
e permettono alla luce di scendere con esse.
Lo spazio interno si propone come un unico open space, mancando le partizioni
non solo a livello di piano ma anche tra i due piani. Il superiore infatti pi un
soppalco con ampie porzioni aperte sul piano sottostante.
La progettazione impegnata ad allacciare uno stretto legame tra esterno e
interno sia attraverso la luce, sia con la ripresa di motivi presenti alla superficie.
Cos infatti i quattro blocchi di superficie sono riconoscibili ai piani sottostanti
tramite i pilastri che li sorreggono59.
Qualche anno pi tardi si presenta alla Cornell University Campus [tavole 2425], a Itacha, una analoga situazione. necessario realizzare una grande libreria
nella zona centrale, facilmente accessibile, ma il campus saturo di costruzioni.
Una possibilit data da un'area verde ben localizzata, ma la sua edificazione
comporterebbe la perdita di uno prato, luogo d'incontro gi consolidato tra gli
studenti, oltre che della vista sul lago Cayuga, vanto dell'Universit. Anche qui la
soluzione ai problemi di tutela ambientale e di congestione dell'edificato, viene
fornita dalla utilizzazione del sottosuolo.
L'incarico affidato agli architetti Earl R. Flansburgh & Associates, Inc.
Nel progetto si riconosce subito la volont di celebrazione della natura e di
sottomissione ad essa. Cos, al contrario della costruzione precedente, non si ha
alcun trattamento architettonico della superficie, e l'edificio si insinua
semplicemente sotto una collina verde. La pianta deriva dalla volont di
preservare il profilo del sito e gli alberi centenari. Gli ingressi si realizzano con
continuit nei dislivelli del terreno, sono ampi per permettere l'entrata della luce e
rappresentano un elemento di continuit tra esterno e interno. Cos infatti i loro
muri controterra si protendono naturalmente nell'interno divenendo le pareti. La
pavimentazione di porfido presente all'esterno pure prosegue all'interno, lungo
quelle linee che definiscono le vie di passaggio tra i diversi reparti,
contrapponendosi alla restante pavimentazione a moquette. Il legame tra fuori e
dentro viene cos realizzato in maniera semplice, ma efficace, proponendo in
sostituzione alla passeggiata sul verde un parallelo sistema di percorsi all'interno.
Inoltre un atrio aperto sui due piani sotterranei aiuta a illuminare l'interno e a
definire un elemento fisso di orientamento aprendo inoltre la vista sulla
architettura circostante e sugli alberi.
59
114
60Red.,
115
Schmertz F. Mildread, "In defence to its environment Pusey Library was built beneath Harvard Yard",
116
117
118
La luce entra attraverso un atrio centrale. Altre aperture si trovano lungo le due
facciate inclinate che limitano l'atrio. Ampie vetrate si alternano con contenitori
di piante. L'edera che ricopre per lo pi queste pareti conferma il carattere
naturale dell'edificio, serve come schermatura all'irraggiamento e d'inverno la
superficie delle foglie assorbe la radiazione solare e riduce la dispersione termica.
Oltre a raggiungere pienamente gli obbiettivi dell'inserimento nella trama urbana
e della riduzione dei consumi, l'edificio felicemente vissuto dagli occupanti.
L'edificio descritto come il pi luminoso tra le costruzioni sotterranee del
campus63.
Un progetto successivo la Walker Community Library [figura successiva],
sempre a Minneapolis. Questa, su un piccolo sito, occupa una posizione
strategica nella zona residenziale tra un'area verde e un grande shopping center.
Considerata la intensa attivit di quartiere nell'organizzazione di manifestazioni,
si progetta la struttura sotterranea, protetta dal rumore della vicina strada, e la cui
copertura possa servire come spazio pubblico per le attivit sociali o per
parcheggio. L'uso dello spazio sotterraneo ha permesso anche una riduzione
dell'area necessaria al progetto, riducendo i costi totali del 9%.
Un atrio centrale ribassato permette alla luce di penetrare e rappresenta un
piccolo giardino di quiete64.
N. 19
The potential of hearth sheltered and underground space", pag 80
Qualche anno dopo si inizia il progetto del Fort Snelling Center [figura
sottostante]. Si tratta di un edificio culturale promosso dal Minnesota Historical
Society finalizzato a testimoniare la memoria del luogo e insieme a promuovere
l'interesse per il parco nazionale in cui viene sito, ricostruendo l'area com'era nel
secolo precedente. Per la sua locazione si sceglie una grande duna che fa da
argine al fiume Mississippi e si decide di sfruttarla soprattutto internamente per
ridurre l'impatto sulla natura.
63
The potential of hearth sheltered and underground space, proceedings of the "Underground space
Bennet David J., "Earth sheltered buildings coupled with the sun", proceedings of the Underground
Space Conference and Exposition, Kansas City, Missouri, June 8-10, 1981
119
N.19
La
geometria
dell'edificio segue
idem, pag 81
la configurazione
naturale
dei
dislivelli
e
la
copertura
leggermente
sporgente
per
permettere la vista
panoramica su tutta
la zona. Il carattere
naturale si riflette
anche nell'impegno
a ridurre i costi
nella
gestione
climatica (vedi capitolo "2.5.2. Le tecnologie per la climatizzazione passive e
attive: esempi"). Si fa cos uso di sistemi attivi e passivi per l'assorbimento
dell'energia irradiata, sfruttando il confinamento nella terra. L'uso di piante
finalizzato, oltre che a sottolineare il carattere naturale della costruzione, al ruolo
attivo di schermatura contro l'irraggiamento estivo.
Il complesso si sviluppa sfruttando variazioni di livello che permettono alla luce
di penetrare nella maggior parte degli ambienti. Dove questo non possibile si
ricorre a sistemi di specchi che con multiple riflessioni permettono il contatto
visivo con l'esterno (vedi capitolo "2.4.1.2 sistemi attivi di illuminazione")65.
L'ultimo progetto la Facolt di Ingegneria Mineraria, il CMEB (Civil
Mineral Engineering Building), nel campus universitario [tavole 35-37] nel quale
vengono travasate tutte le conoscenze precedentemente acquisite. L'edificio era
stato regolamentato dalla legislazione del Minnesota come esperimento
dimostrativo. Nel 1983 vince il premio organizzato dall'ASCE (America Society
Civil Engineerings) quale migliore opera di ingegneria dell'anno e rappresenta a
tutt'oggi una delle strutture sotterranee pi complete e innovative.
Le aule, i laboratori, le biblioteche, gli uffici e anche le sale ricreative si trovano
per lo pi sotto terra, fino ad una profondit di 40 metri. Il progetto la risultanza
logica delle forze del luogo e riduce al minimo il ruolo dell'architettura per
lasciare spazio alle "ragioni della natura".
65
Bennet David J., "Earth sheltered buildings coupled with the sun", proceedings of the Underground
Space Conference and Exposition, Kansas City, Missouri, June 8-10, 1981
120
Il CMEB si inserisce perfettamente nella societ dei post (post industriale, post
moderno, ..) perch riduce drasticamente la sua architettura e mira a un
affrancamento dalle fonti energetiche tradizionali, la luce, il petrolio, .. per
gestirsi in maniera autonoma. Ad esempio la parete principale sopra il livello del
suolo costituita da cilindri ricolmi d'acqua, con la funzione di raccogliere la
luce del sole per produrre una parte dell'energia necessaria e ridurre le gi
limitate oscillazioni di temperatura interna66.
Il complesso realizzato da BRW architects (David J. Bennet, Jack a. Meyers) si
sviluppa su un'area di quasi 14.000 m2. Il 95 % degli ambienti si trova sotto la
quota zero e alcuni di questi sono completamente interrati, esclusi da ogni
contatto naturale col mondo alla superficie. Si distinguono qui ambienti realizzati
con il sistema cut and cover (scava e copri) e ambienti ricavati dalla escavazione
in profondit.
La costruzione si divide in due parti con differenti funzioni. Sul lato Ovest sono
situate completamente interrate alcune aule in un sistema che si collega alle
strutture esistenti. Ci impedisce che si abbia la sensazione di un vicolo cieco
perch gli ambienti sotterranei sono legati con continuit a strutture di superficie.
La loro struttura di copertura coincide con una corte a forma di spirale che porta
all'ingresso. Questa corte leggermente in pendenza affinch l'entrata, posta
sotto la quota zero, possa avvenire in orizzontale e l'illuminazione sia naturale.
Sul lato destro, fuori dall'ombra di un vicino edificio, vi sono gli uffici e i
laboratori. Questi, nei quali gli utenti hanno una permanenza prolungata, sono
parzialmente trasparenti. In questo edificio vi sono poi tutte le varie
apparecchiature tecnologiche che permettono di portare la luce in profondit.
All'estremit Sud del complesso vi sono gli uffici amministrativi della facolt i
quali si sviluppano interrati attorno ad un atrio ribassato che permette l'entrata
della luce diurna.
In questa ampia costruzione sotterranea, caratterizzata da limitate porzioni
vetrate, la differenziazione degli spazi, l'organizzazione interna di questi e la
massimizzazione dell'uso della luce naturale disponibile, sono essenziali
all'orientamento e alla abitabilit dell'edificio.
66
Verdi Laura, Al piano di sotto le nostre citt future, Modulo, pp 198-205, 1989
121
TAVOLA 22. University Union, Campus Cedar Falls, H. Rice and Engelbrecht, 196?, Iowa
Vista generale del complesso. N. 97
Immagini dell'interno. N. 97
PA 4/71 4 a pag 79 e 80
122
TAVOLA 23. University Union, Campus Cedar Falls, H. Rice and Engelbrecht, 196?, Iowa
PA 4/71 pag 82
Prospetto sud. N. 97
PA 4/71 pag 82
Sezione A-A
123
TAVOLA 24. Cornell University library, E.R. Flansburgh & Associates, Itacha, New York
Veduta generale. N. 97
PA 4/71 pag 79
124
TAVOLA 25. Cornell University library, E.R. Flansburgh & Associates, Itacha, New York
Sezione longitudinale. N. 97
PA 4/71 pag 85
Sezione trasversale. n. 97
PA 4/71 pag 85
125
A Rec 76 n.9
A Rec
76 n.9
pag 98
A Rec
76 n.9
pag 99
126
A Rec
76 n.9
pag 100
A Rec
A Rec
76 n.9
pag 100
76 n.9
pag 100
A Rec
76 n.9
pag 97 50%
A Rec
76 n.9
127
A Rec
76 n.9
pag 102
A Rec
76 n.9
pag 102
A Rec
76 n.9
128
Sezione prospettica. N. 9
129
A Rec
A Rec pag 80
pag 80
A Rec pag 80
130
A Rec pag 82 n2
A Rec
pag 82
A.Rec pag 84 n1
40%
131
TAVOLA 32. Williamson Hall, Minnesota University, Meyers and Bennet, 1973-77
Sezione prospettica. N. 98
Veduta dell`esterno. N. 79
Nic tav 63
Nic tav 65
132
TAVOLA 33. Williamson Hall, Minnesota University, Meyers and Bennet, 1973-77
Planimetria generale. N. 98
133
TAVOLA 34. Williamson Hall, Minnesota University, Meyers and Bennet, 1973-77
CS pag 215
134
Planimetria generale. N. 9
135
arca pag 25
L'edificio principale. n. 94
Arca pag 25
Arca pag 29
C.S.pag 297
136
Icusses
137
138
dal popolo dei cimmeri (quelli che Virgilio descrive viventi in oscure caverne). A
differenza delle altre catacombe queste non sono anguste ne oscure, ma costituite
da ambienti molto spaziosi che prendono luce da squarci e lucernari aperti sui
fianchi o sulla sommit della massa rocciosa. Gli ambienti sono monumentali,
abbelliti di affreschi, mosaici e sculture e alcuni potevano contenere molte
centinaia di fedeli.
All'epoca della dominazione spagnola, quando l'esigenza di contenere la crescita
urbanistica port al divieto di introdurre materiale edile all'interno della citt,
interi quartieri abusivi vennero costruiti estraendo la pietra di tufo dai pozzi
dell'acquedotto, e i cunicoli greci si trasformarono in un sistema di enormi
caverne, tra loro collegate. Molte di queste caverne vennero utilizzate come
rifugio durante l'ultima guerra mondiale. In seguito, il sistema sotterraneo si
progressivamente degradato. Una buona parte delle cavit si trasformata in
discariche, altre addirittura in sbocchi fognari abusivi, altre sono usate come
parcheggi e autorimesse, ma la maggior parte sono chiuse e dimenticate.
Soltanto negli ultimi anni associazioni volontarie di speleologi hanno iniziato
un'opera di riscoperta e risanamento delle grotte napoletane, esplorandole,
analizzandole e rilevandole. del 1987 il concorso indetto dalla Facolt di
Architettura "Progetti per Napoli" in cui vennero presentate alcune soluzioni
innovative per guarire la citt storica dal degrado in cui sprofondata e per il
recupero della citt sotterranea. Ma il boom della riscoperta del sottosuolo del
1988: alcuni ingegneri e architetti dell'universit, insieme al centro Speleologico
Meridionale, proposero all'Agip Petroli di finanziare un concorso d'idee sul tema
specifico del sottosuolo. Cos nasce il laboratorio internazionale "Napoli
Sotterranea" al quale partecipano vari studi di architettura.
L'iniziativa si presenta come una raccolta di idee senza limitazioni e richieste
specifiche e interessa tre aree prese come campione: il Vallone di San Rocco, gli
Ipogei greci e il monte Echia nel quartiere San Fernando. I sette progetti hanno
fatto la loro apparizione il 21 ottobre del 1988 nella sala delle Colonne a Castel
dell'Ovo e vanno dal progetto minimalista di Mario Botta, che riduce il pi
possibile l'intervento nel sottosuolo, a un progetto realistico di Manuel de Sola
Morales, basato su grandi torri di collegamento verticale tra la citt esterna e la
citt sotterranea. Interessante la proposta di Marco Zanuso che prevede delle
coltivazioni agricole e quella di Oriol Bohigas che vede nel sottosuolo un parco
naturale e un canale navigabile.
L'idea di quest'ultimo appare particolarmente interessante per l'uso ludico a cui
destina il sottosuolo e l'ironia con cui sviluppa il progetto.
139
Il progetto di Oriol Bohigas, che interessa l'area di Monte Echia [tavole 3940], sottolinea l'antitesi tra superficie e cavit dando alla prima un ruolo vitale e
funzionale e alla seconda un ruolo culturale legato sia alla memoria storica sia
alla fantasia, come egli stesso spiega:
"Sembra assurdo discutere, immaginare e progettare il sottosuolo di Napoli,
quando per tanti anni non si sono avuti sufficienti ed efficaci discussioni,
immagini e progetti per la sua superficie urbana, per cercare di dare soluzione
ai suoi gravi problemi. .....Affinch questo paradosso sia dotato di buoni
strumenti i progetti per Napoli sotterranea dovrebbero affrontare con ironia e
rassegnazione le contraddizioni tra il progetto sotterraneo e il progetto
superficiale, collocando tutto il sotterraneo nella sfera della pura inutilit
operativa e il superficiale come realismo funzionale, il sottosuolo come simbolo
e tratto poetico dei residui inservibili della civilt industriale e il superficiale
come epopea del pragmatismo, ancora valido, di questa stessa civilt
industriale.
Bisogna riorganizzare, con la scusa del sistema caveale, il frammento urbano
della piazza Plebiscito e convertire le grotte in un inutile e grottesco itinerario
acquatico per raggiungere il tragico cimitero delle tecnologie obsolete"67.
Un altra occasione che ha messo alla luce la ricchezza progettuale e l'originalit
della dimensione ipogea stata offerta dal concorso, promosso dalla citt di
Salisburgo nel 1988 e presieduto da Gustav Peichl, per il Landesmuseum.
La citt antica di Salisburgo compresa tra due ripide colline e il fiume. Il
densissimo tessuto urbano satura completamente lo spazio sulla riva del fiume,
senza lasciare alcuna area possibile per la costruzione di un nuovo edificio.
Inoltre tutta la citt vecchia vincolata e al suo interno non previsto o ammesso
quasi nessun cambiamento. L'unica soluzione possibile, quando
l'amministrazione band un concorso per un nuovo museo, fu quella di proporre
un edificio completamente interrato nella collina, secondo una prassi non del
tutto nuova per Salisburgo. Infatti nella citt austriaca esistono gi importanti
architetture ipogee, come il famoso Neuer Tunnel, la Felsenreitschule e la zona
del palcoscenico del Festival Hall, che ritagliata nella roccia. Inoltre tutti i
garage costruiti negli ultimi 10-15 anni sono interrati, cosicch possibile vedere
il centro storico privo di automobili. Ma se per tutti i cittadini di Salisburgo
perfettamente normale vedere un garage come uno spazio totalmente interrato,
molti sembravano considerare con ovvia ostilit l'ipotesi di un museo costruito
come un garage con alcuni muri divisori. Per trovare idee e argomenti
67
Lampugnani Vittorio Magnago a cura di, "Sotto Napoli. Idee per la citt sotterranea", catalogo della
140
141
142
Un altro progetto che sottolinea il fascino della nuda roccia la futura sala per
concerti della citt di Jnkping, in Finlandia [tavola 43]. L'idea era di
localizzare la costruzione nel parco pubblico della citt. Il parco infatti il centro
della citt, qui si trova un museo all'aperto e uno stadio sportivo entrambi
immersi nel verde e la vista che da qui si gode sul lago Vatten molto famosa. Il
progetto finale propone di localizzare l'edificio nel sottosuolo, per avvantaggiarsi
della posizione centrale e non alterare il sito. Inoltre la posizione sommersa offre
un naturale isolamento sonoro e la libert di gestire la superfici rocciose lasciate
a nudo permette di creare le forme pi adatte all'acustica.
La sala sar affiancata da un museo, da esposizioni e da alcune attivit
commerciali. Un ulteriore vantaggio risulta essere quello economico: la stima ha
valutato il costo di costruzione inferiore a quello per un analogo progetto in
superficie per la minore incidenza delle strutture e del sito.
Questi esempi sviluppano la dimensione ipogea in senso essenzialmente di
competizione nei confronti della superficie: uno spazio nascosto, dove
l'atmosfera si carica di significati spirituali e irreali.
Altre volte gli spazi ipogei hanno un ruolo vitale per il contesto in cui sono
inseriti e le costruzioni si legano con continuit al tessuto urbano di superficie.
Un esempio il grande complesso museale Oakland Museum realizzato nel
1968 secondo il progetto degli architetti Kevin Roche e John Dinkeloo [tavola
44]. L'edificio contiene tre strutture separate: un museo d'arte, un museo di storia
naturale ed un museo della cultura americana. L'edificio, posto nel centro della
citt di Oakland, vuole anche essere uno strumento per riqualificare l'area urbana.
Per questo gli architetti decidono di conservare il carattere naturale presente
prima della trasformazione creando un ambiente sotterraneo coperto dal verde. I
giardini, a detta degli architetti, devono rappresentare un luogo di relax nel
mezzo della vita frenetica della metropoli. Il forte impegno paesaggistico fa
pensare ad una ispirazione wrightiana, tuttavia gli architetti rimangono fedeli alla
loro ispirazione metropolitana non stravolgendo il sistema urbano in cui operano.
L'edificio occupa 4 lotti, i corpi si inseriscono in una maglia quadrata e
l'originalit scaturisce dall'abbassarsi e alzarsi dei volumi. I tre musei si
dispongono essenzialmente su tre livelli secondo uno schema a terrazze, dove il
pavimento dell'uno il prolungamento del solaio dell'altro. Ampie scalinate e
terrapieni colmi di vegetazione legano con continuit i diversi livelli. Infine sotto
tutto trovano spazio due piani di parcheggi che, servendo oltre che i visitatori
anche la popolazione in generale, innestano il legame tra la citt e la sua anima
culturale68.
68
S.A.K., 1969, "Oakland's urban oasis", Progressive Architecture, december, pp. 92-95
143
Altre volte lo spazio museale trova una collocazione ideale nel sottosuolo per la
possibilit di osservare reperti, soprattutto archeologici, nel luogo del loro
ritrovamento, e quasi sempre in ambienti suggestivi e favorevoli
all'apprezzamento dell'opera d'arte. In Italia, per esempio, vi da anni il progetto
di creare una vasta piastra sotterranea al di sotto di piazza della Signoria, a
Firenze, che permetterebbe di osservare gli scavi e il rinvenimento dei reperti
durante i lavori degli archeologi, senza per questo turbare la fruibilit della
piazza. Se in Italia gli studi pi recenti per musei sotterranei sono restati finora
sulla carta, all'estero questo tipo di struttura molto pi diffuso.
Il museo della civilt gallo-romana a Lione (opera di Bernard Zehrfens, che gi
aveva introdotto la dimensione sotterranea per il palazzo dell'Unesco, a Parigi)
costituisce un esempio altrettanto interessante di utilizzo del sottosuolo a scopo
museale e, nello stesso tempo, di intervento particolarmente riuscito dal punto di
vista dell'inserimento ambientale [tavola 45]. Il sito fa parte di una zona
sottoposta a tutela archeologica e la soluzione ipogea era l'unica che potesse
rispettare i vincoli. Solo gli uffici e le zone di lavoro non aperte al pubblico sono
state ospitate nell'edificio alla sommit del colle: il museo, invece, si snoda,
scendendo, nelle viscere della montagna. Il sito archeologico che contiene tra
l'altro i resti dell'anfiteatro romano non stato in tal modo compromesso dalla
ampia volumetria del complesso. Il percorso espositivo, aprendosi a tratti verso la
zona degli scavi, permette di conservare una stretta interrelazione con l'ambiente.
Alcune finestre si aprono infatti nel fianco scosceso della montagna permettendo
di osservare "dal vero" i resti di ci che l'interno del museo didatticamente
illustra tramite ricostruzioni e plastici69.
Una impostazione simile stata adottata da Renzo Piano per la sistemazione
dell'area archeologica di Pompei quando propone, nel 1989, una sua personale
interpretazione al problema museale [tavola 46]. L'approccio sotterraneo non
solo voluto affinch il nuovo progetto si sottragga alla concorrenza
coll'esistente, ma per una ragione psicologica, per meglio introdurre il visitatore
nella citt sepolta, la cui memoria offuscata dal lungo tempo trascorso. Si tratta
di quattro "bolle", spazi scavati ricoperti da cupole semicircolari, adibite a
diverse funzioni; vi un museo, un teatro, un centro di controllo delle operazioni
di scavo e un contenitore dei reperti portati alla luce, che vengono esposti, a
rotazione e in numero limitato, secondo particolari ricostruzioni tematiche70.
Altre volte la soluzione ipogea diviene assolutamente prioritaria rispetto ad altre,
quando per esempio una struttura museale deve svolgere una specifica azione
69
Piersanti Claudio, Rava Rita, La caverna artificiale, L'Arca, n. 10, ott., 1987
70
144
protettiva nei confronti del materiale in mostra. Un esempio sono gli studi
effettuati in Egitto per il Subterranean Museum of the Royal Ships of Khufu
(Keope) [figure successive] a Giza e per il Subterranean Mausoleum for
Pharaons, Qweens and members of Royal Families a Muqattam, Cairo. In
contrasto col museo tradizionale queste due strutture permettono di mantenere i
reperti archeologici nel loro habitat naturale.
N. 75 Il ritrovamento avvenuto nel 1952 di due navi
sepolte, risalenti a circa 4700 anni fa, ai piedi
G.U. p. 161
della piramide di Cheope, a Giza, comportava
notevoli problemi di conservazione, poich esse
erano rimaste, fino a quel momento, in un
ambiente completamente sigillato. La luce,
l'inquinamento atmosferico e le variazioni
climatiche le avrebbero portate a rapida
decomposizione,
mentre
la
sistemazione
sotterranea della sala espositiva ricavata nella
roccia, proposta da Milan Covac, permette un
completo isolamento, oltre a risolvere i problemi
di impatto ambientale legati alla vicina presenza delle piramidi. Gli spazi adibiti
ai visitatori vengono ricavati in corridoi vetrati adiacenti alle sale espositive
naturali. Il sistema di ventilazione, particolarmente importante in questo caso,
costituito da condotti vetrati che provvedono anche al filtraggio della luce. In
sostanza l'elemento isolato non il reperto, bens il visitatore, con i conseguenti
vantaggi in termini di inquinamento e di sicurezza71.
71
145
N. 75
G.U. p.161
L'abilit dei progettisti tale che la scelta della struttura ipogea, anzich essere
un limite, rappresenta una risorsa per l'ideazione di nuove atmosfere. Il visitatore
infatti attratto dalla magia del sottosuolo, dove la lucentezza degli oggetti
(orologi di tutte le epoche, dimensioni e caratteristiche), i rimarchevoli
allestimenti, il gioco di luci e colori creano un ambiente inusuale, ma proprio per
147
questo molto interessante. L'architettura accompagna gli oggetti esposti con una
griglia regolare di cinque metri, con la piacevole sagomatura delle travi che
coprono distanze fino a venti metri, con squarci di luce naturale sugli elementi di
distribuzione orizzontale e verticale. Terminato il percorso museale, si torna
all'aria aperta, e si apprezza pi a fondo il progetto che, basato su una serie di
opposizioni (verde-costruito, sommerso-emerso, luce-ombra, tecnica-natura),
propone l'eterna relazione tra architettura e terra72.
Un esempio di grandi dimensioni di architettura ipogea il recente ampliamento
del Smithsonian Institution, un complesso fondato nel 1836 per "approfondire
e diffondere la cultura tra gli uomini", che raccoglie musei e spazi espositivi di
vario argomento.
I nuovi volumi, portati a termine nel settembre del 1987 secondo il progetto degli
architetti Richardson e Abbot [tavola 47], si sviluppano quasi per intero in
sotterraneo (per l'esattezza il 96 %). Questa soluzione scaturita dall'esigenza di
preservare il carattere dello spazio in superficie, segnato dalla presenza di un
grande giardino e dal famoso viale, il National Mall, che taglia la citt di
Washington.
Alla superficie i principali elementi sono due pavillions e un padiglione
d'ingresso, inseriti nei 1,7 ettari di verde del giardino Enid Haupt. I pavillion
servono come entrate alle gallerie espositive sottostanti mentre il padiglione
centrale da ingresso agli ambienti del terzo livello interrato. Le caratteristiche
coperture in rame sono un richiamo allo stile architettonico degli edifici
circostanti e sottolineano con la loro superficie lucida i punti d'ingresso.
Questi volumi emergenti hanno un ruolo molto importante nella vasta trama del
sistema ipogeo. Pur piccoli di dimensioni la loro presenza sottolineata da
caratteri aulici e da richiami classicheggianti che ne fanno quasi dei monumenti
immersi nel verde.
Una volta entrati i visitatori sono condotti verso il basso attraverso un percorso di
rampe. Qui la caratterizzazione dello spazio stata particolarmente studiata dai
progettisti, consci dei problemi psicologici che potevano innescarsi. Dall'alto la
luce naturale filtra attraverso la copertura parzialmente trasparente e inonda lo
spazio in profondit, esaltando le forme e la caratterizzazione delle superfici
rivestite di pietra naturale. Le scale, articolate in due braccia che definiscono un
volume interno circolare, sono strutture leggere, ponti sospesi sullo spazio
sottostante.
72
148
I primi due livelli ospitano lo spazio espositivo principale con annessi alcuni
negozi e le strutture di servizio. Il terzo livello contiene un centro congressi, un
centro educativo e altri uffici.
Questi spazi, al livello pi basso (-18 metri), sono illuminati direttamente
dall'alto attraverso un lucernario e sono arricchiti da diversi elementi che lo
rendono vitale: poltrone e tavolini, piante e addirittura una grande fontana.
Un piccolo accenno alla fase costruttiva serve ad annotare i problemi ricorrenti
per le grandi costruzioni ipogee. Prima di tutto stato necessario consolidare il
terreno sottostante agli edifici adiacenti con barre e tirafondi. Poi stato
realizzato un complesso sistema di drenaggio per abbassare il livello di falda
durante la fase di scavo. Infine, la necessit di sostenere la pesante copertura
verde attrezzata anche con siepi e alberi, si ricorsi ad una maglia relativamente
piccola, 9 per 9 metri, che stata successivamente adottata come modulo per
l'intera costruzione73.
Un progetto che non poteva che porsi in posizione sotterranea il Museo
naturale di vita sotterranea nel parco olandese Hogue Veluwe [tavola 48]. Si
voleva richiamare l'attenzione sull'ecosistema presente sotto i nostri piedi cos
spesso sconosciuto o dimenticato. Nel 1986 l'universit di Eindhoven bandisce
un concorso per l'edificio e risulta vincitore l'architetto C. van Hillo. L'architetto
spiega la sua difficolt iniziale a creare uno spazio che sappia dare l'impressione
della vita sotterranea. Questa difficolt deriva dal differente modo di percepire lo
spazio ipogeo. L'uomo infatti riceve il maggior numero delle informazioni
sull'ambiente circostante attraverso la vista, mentre gli animali che popolano la
terra hanno molto pi sviluppati gli organi del tatto, dell'udito e quelli relativi
all'orientamento. L'idea finale dell'edificio una buca, una apertura nel terreno
che simbolicamente colleghi la superficie al centro della terra. Strato dopo strato
la terra scoperta, e i diversi argomenti del sistema ipogeo trovano locazione a
differenti livelli. Il percorso parte dall'alto e lentamente scende. Giunti al fondo
una scala e un ascensore riportano i visitatori alla superficie. Il sistema del
percorso riprende cos quello ideato da Frank Loyd Wright nel Guggenhaim
Museum di New York ma il senso invertito, partendo in discesa, per
accompagnare lentamente il visitatore nella terra.
Cos l'architetto descrive il percorso che ha ideato: "Dal vicino edificio, il museo
di storia naturale, si percorre una rampa lunga 21 m. L'ambiente si fa pi buio.
Un tronco disteso lungo il percorso accompagna il visitatore fino all'entrata in
un ampio spazio unitario posto sotto terra. Sentiamo ora il rumore di un branco
di renne che ci passa sopra. Alzando gli occhi visibile una enorme radice di
73
149
faggio. Oltre questa vi una cupola dipinta di blu che ricorda la nostra
posizione rispetto al cielo. La radice rappresenta il culmine dell'asse
immaginario che si collega al centro della terra. Lo spazio diviso in tre settori
su tre diversi livelli. La prima parte, a pianta triangolare, riguarda piante e
animali (.....). Attraverso un ponte si passa al secondo settore relativo alla
geologia e alla vita precedente. Il reperto principale uno scheletro di mammut
disteso nella sabbia visibile sotto il pavimento trasparente (.....). Il terzo livello
racconta delle enormi quantit d'acqua che riempiono il sottosuolo. Si vede
l'acqua, il livello piezometrico e la si pu addirittura bere (.....). Un settore
circolare dell'ultimo livello ruota e si ode un distante brontolio che ricorda i
grandi smottamenti tellurici che hanno definito la forma del mondo attuale. A
conclusione si vede un foro che si apre sul pavimento, la buca che prosegue in
asse fino al centro della terra"74.
Un altro esempio recente, davvero rappresentativo per la complessit e la
grandezza dell'operazione l'ampliamento del Louvre, secondo il progetto di
Ieoh Ming Pei & Associates [tavole 49-51]. A ottobre, mentre si festeggiato il
bicentenario della creazione del museo da parte dell'Assemblea Costituente della
Repubblica, il Louvre diventato il Grand Louvre che, grazie soprattutto a
imponenti lavori in sotterraneo, ora il pi grande museo del mondo.
Questo progetto ha avuto risonanza mondiale per svariate ragioni. Innanzitutto il
progetto e la realizzazione sono opera di uno degli architetti pi importanti e
famosi di questi anni, l'architetto americano di origine cinese Ieoh Ming Pei, che
aveva gi dimostrato la sua sensibilit per lo spazio sotterraneo nella
realizzazione di un ampliamento per il Museum of Moderna Art (MOMA) a Los
Angeles, e nella sequenza di volumi sotterranei realizzati per collegare l'edificio
della National Gallery di Washington con la East Wing. In secondo luogo la
struttura si colloca, a Parigi, in un clima di rinnovata grandeur, nel quale si sono
succedute molte interessanti realizzazioni, il completamento della Defense, la
Grand Arche, il museo Quai d'Orseay, l'Opera, .....; molto interesse, e forti
polemiche, ha poi suscitato la costruzione della grande piramide vetrata proprio
al centro della Cour Napolon. Dal punto di vista tecnico inoltre molte delle
nuove realizzazioni scendono per una decina di metri nel sottosuolo, ossia per
parecchi metri sotto il pelo dell'acqua della Senna che circonda l'Ile de France.
Nello scavo, inoltre, i lavori hanno portato alla scoperta di una mole
considerevole di reperti medioevali.
Lo scopo era quello di aumentare il gi elevato numero di visitatori, al tempo tre
milioni all'anno, rendendo pi efficace ed efficiente la gestione di una simile
74
Hillo C. van, "Design aspects of an underground museum", 5th ICUSESS, Delft, 1992
150
151
75
Biasini Emil, Lebrat Jean, Bezombes Dominique, Vincent Jean-Michel, "Gran Louvre", Paris, Electa
Moniteurs, 1989
152
153
Lam William M., "Sunlight as formgiver for architecture", New York, Van Nostrand Reinhold, 1986
154
78
Tajana Clemente, Chiesa che si ciela nella collina o collina che diventa chiesa?, in Como, n.3, 1988
79
Red., "Chiesa e centro parrocchiale a Loseto", GB Progetti, aprile, pp. 153- , 1993
155
156
TAVOLA 39. Progetto per l'area di Monte Echia, O. Bohigas, 1988, Napoli
Planimetria del sistema caveale. N 67
157
TAVOLA 40. Progetto per l'area di Monte Echia, O. Bohigas, 1988, Napoli
L'immagine di una cava. N 67
Il percorso acquatico. N 67
158
Spaccato assonometrico. n. 38
159
N. 38
H.H. pag 107 , 80%
N. 38
H.H. pag 107 , 80%
160
Sezione. N. 75
G.U. pag 166, 130 %
161
Vista d'insieme. N. 42
Sezione longitudinale. N. 42
Kevin pag 89
N. 42
162
Vista dell'esterno. Sono visibili solo gli uffici alla sommit. Lo spazio museale riconoscibile per gli aggetti che si
proiettano verso lo spazio archeologico. N.26
Arca pag 33
arca pag 33
163
A Rev
A Rev pag 89
A Rev pag 89
164
I pavillion all'aperto N. 81
pag 78
70%
165
TAVOLA 48. Museo naturale di vita sotterranea, C. van Hillo, 1987, Arnhem
Pianta piano terreno del nuovo museo
e collegamento col preesistente. N. 60
Sezione. N. 60
Sezione museo. N. 60
166
60%
167
pag 116-117
60%
la struttura di copertura a
cassettoni descrive al visitatore la
fatica del peso superiore, inoltre si
integrano qui i corpi illuminanti e le
bocche d'area-zione. N. 22
pag 119
168
Le Carrousel du Louvre attorno all'arco di trionfo, con le opere di raddoppio degli spazi museali. N. 22
169
170
A.R. 1157,
pag 26, 85 %
pag 26
171
Immagine dell'interno. N. 52
172
TAVOLA 55. Chiesa metodista, W. Wenzler & Associates, 1982, Milwaukee, Wisconsin
Pianta. Le partizioni riprendono la distribuzione radiale delle travi.N.66
697.7 LAM
pag 401
Sezione. N. 66
pag 400, 140%
Immagine di un ingresso. N. 66
173
pag 401
Immagine dell'interno. N. 66
pag 402, 50 %
pag 402
174
Pianta. N 112
175
riduzione da tavole No
Riduzioni da tavole No
176
pag 154, 85 %
177
178
179
riscoperte solo nel 1960: da allora ne sono venute alla luce ben trentasei. La
collocazione sotterranea di queste citt non era solo dettata da ragioni difensive e
di economia, essendo difficile la reperibilit di materiale strutturale, ma anche
dall'adattamento climatico, per ottenere una coibentazione termica altrimenti
irraggiungibile con altre tecnologie. I diversi locali sotterranei sono collegati da
veri e propri labirinti di percorsi, scanditi da piazze, e l'intera citt aerata da
pozzi e condotti d'aria. Queste citt sotterranee, fondate nel periodo neolitico,
furono ampliate e utilizzate come rifugio dai primi cristiani quando gli arabi
invasero la Cappadocia, fini al periodo iconoclasta del IX secolo. Esse
rappresentano gli aggregati pi vasti di una serie di insediamenti ipogei che si
ritiene potessero essere collegati tra loro da una serie di cunicoli, sempre
sotterranei80.
Oggi, e in misura sempre crescente negli ultimi decenni, si assiste alla
realizzazione di abitazioni sotterranee soprattutto per i vantaggi che esse offrono
nei riguardi del comportamento termico della struttura. L'architettura sotterranea
residenziale contemporanea si pertanto diffusa soprattutto in quelle zone in cui
viene data particolare importanza al comportamento termico dell'edificio, sia per
l'inclemenza del clima, sia per la particolare attenzione volta dai progettisti al
risparmio energetico, e cio nel Nord America, in Scandinavia, in Australia e
nell'Europa centrale. In queste aree geografiche si trovano molto spesso esempi
di abitazioni per lo pi unifamiliari, parzialmente o totalmente interrate (secondo
la nomenclatura americana earth sheltered o mined).
Progetto di abitazione parzialmente interrata, con le proposte di immagazzinamento di frigorie e dell'energia solare
per rendere l'abitazione termicamente autosufficiente. N. A1
80
180
181
182
entro pareti ondulate con diverse zone definite da cavit scavate nel pavimento e
corrispondenti in alto alle coperture a volta del soffitto. Tutte le esigenze e i
servizi pratici, come la cucina , il bagno, i ripostigli, .., sono risolti con
contenitori geometrici posti nel terreno e per dormire si possono utilizzare sia
alcune aree del soggiorno sia le alcove contenute all'inteno delle pareti.
Il pavimento e i muri perimetrali sono rivestiti con piccole piastrelle di vetro
delicatamente colorate, e illuminate dalla luce soffice e diffusa che scende dai
lucernari e da quella fresca e ventilata proveniente dal piccolo patio curvilineo
che fa da contrappunto a quello quadrangolare.
Un progetto successivo la House for Leo Castelli, nel Nord-Est degli Stati
Uniti ideata nel 1985. Lo spirito naturale si combina qui con la volont di
sfruttare le energie naturali. Le camere e i muri che si affacciano a settentrione
sono coibentati con una berma82 di terra dolcemente terrazzata che rende
l'abitazione parte integrante del paesaggio. Un sistema di ventilazione interna
attentamente studiato elimina praticamente la necessit di ventilazione dell'aria.
L'impiego di energia solare passiva, integrata con i collettori solari, riduce il
fabbisogno energetico per il riscaldamento della casa del 70% o anche di pi, se
confrontato con un progetto convenzionale. Tutte le stanze si affacciano su un
cortile ad archi, che funge da piacevole corte d'ingresso. Due grandi berme di
terra proteggono l'abitazione dalla strada e incorniciano il solenne passaggio
d'entrata, e forniscono nello stesso tempo un economico supporto per i pannelli
solari83.
Un esempio davvero significativo per la coerenza raggiunta tra spazio abitato e
sottosuolo la casa a bozzolo che l'architetto Javier Sensiain Aguilar ha
costruito per s a Citt del Messico [tavole 69-70].
"Questa casa - egli dice- il risultato di un processo di esperimenti e meditazioni
durato dieci anni attorno al concetto originario dello spazio umano. La linea
retta non esiste in natura, un'invenzione dell'uomo. la curva che l'uomo
sceglie istintivamente nei suoi movimenti. La casa quindi non pu essere pensata
come un rigido volume geometrico, ma deve basarsi su spazi continui, su
luminosit cangianti, su forme curve e avvolgenti che seguono il ritmo naturale
dei movimenti dell'uomo".
In questo progetto l'architetto si proposto di ottenere una continuit armonica
fra forma, spazio, strutture e funzioni. Oltre ai requisiti di ordine psicologico, si
sono cercati vantaggi materiali adottando una forma libera ed "economica" come
82
Berma: termine coniato recentemente a indicare una collina o un riporto di terra a protezione di uno
183
la sfera che, fra tutti i corpi geometrici, quello che da il massimo volume con il
minimo di superficie.
La costruzione situata su un lotto di terreno di forma trapezoidale, scosceso e
alberato. Il suo schema fondato su due grandi spazi curvi collegati da un
sinuoso percorso stretto e basso, una sorta di tunnel che segue la pendenza
naturale del terreno unendo i due spazi maggiori, uno dei quali ubicato nella
parte pi alta del lotto, vicino alla strada, mentre l'altro sta a un livello di 4 metri
pi in basso.
Per l'edificazione stato usato il cemento armato: su uno scheletro ricurvo fatto
in maglia di tondino di ferro si gettato dall'interno il calcestruzzo. Pareti,
pavimenti e coperture sono quindi superfici continue di forma grosso modo
sferica, il che conferisce alla struttura una grande resistenza. Nicchie, finestre,
tavoli, ripiani, letti e poltrone sgorgano dalla struttura stessa. Internamente le
pareti sono state trattate con poliuretano espanso iniettato a pressione, che serve
come isolante e impermeabilizzante. Il tutto stato infine ricoperto con uno
strato di terra seminata a prato, cos da unificare nel modo pi organico
l'architettura al verde circostante84.
Un progetto che invece all'opposto parte dalle qualit fisiche del terreno utili a
realizzare la totale indipendenza dell'abitazione da fonti di energia artificiali, il
centro studi di Caer Lean realizzato a Monmouth, Gran Bretagna,
dall'architetto P.R. Carpenter [tavola 71]. Il progetto deriva da uno specifico
impegno: la massima riduzione dei consumi energetici sino alla esclusione di
qualunque sistema attivo di riscaldamento. Questa costruzione, realizzata nel
1987, fu classificata tra i primi dieci progetti a basso consumo dalla I.E.A.
(International Energy Authority).
L'impianto architettonico chiaramente subordinato a questa volont.
L'ambiente, visto in sezione, completamente inserito nel terreno e il quarto lato,
aperto verso l'esterno, risulta comunque protetto da un corridoio, detto corridoio
solare, che funge da camera d'aria isolante. La disposizione in pianta molto
semplice: una serie di monolocali affiancati, allungati nella direzione del terreno,
che prendono luce attraverso una finestra sul corridoio. I servizi si trovano verso
l'interno, nella zona meno luminosa, mentre una eventuale tenda permette di
trasformare la zona giorno in notte e di garantire una certa privacy. Sicuramente
le caratteristiche architettoniche interne non sono tra le pi raffinate ma, essendo
i locali ad uso di ospiti temporanei e servendo esclusivamente al pernottamento,
sono pi che sufficienti a garantire le esigenze specifiche85.
84
184
185
Matera
pag 199
186
N. 9
tav 3
187
F.A. tav 5
188
tav n 6
F.A. tav n. 7
da depliant n.0
n.3
189
TAVOLA 66. Centro residenziale Olivetti, Gabetti, Isola, Re, 1974, Ivrea
Schizzo di studio. N. 120
50%
Zanichelli
pag 100
190
TAVOLA 67. Centro residenziale Olivetti, Gabetti, Isola, Re, 1974, Ivrea
Schizzo di sezione. N. 120
Zanichelli
pag 102
Sezione caratteristica. N. 35
191
Arca pag 12 60 %
Arca
pag 15 60 %
Sezione B-B. N. 3
Sezione A-A. N. 3
Arca pag 14
Arca pag 14 70 %
70%
Arca pag 15
70 %
192
TAVOLA 69. Casa bozzolo, J.S. Aguilar, 198?, Citt del Messico
Pianta. N.27
Sezione A-A. N. 27
pag 61
Sezione B-B. N. 27
pag 61
Immagini durante la
costruzione. N. 27
pag 61
193
TAVOLA 70. Casa bozzolo, J.S. Aguilar, 198?, Citt del Messico
Immagini dell'interno. N. 27
pag 62, 90 %
pag 62, 90 %
pag 62, 90 %
sezione C-C. N. 27
pag 61
sezione D-D. N. 27
pag 61
194
TAVOLA 71. Centro studi Caer Lean, P.R.Carpenter, 1987, Monmouth, U.K
Pianta. N. 30
Sezione. N. 30
Icusses
pag 344
195
TAVOLA 72. Sala conferenze e piscina, P.R.Carpenter, progetto 1987, Monmouth, U.K.
Pianta. N. 30
Icusses pag 346
Sezione. N. 30
80%
196
197
PARTE SECONDA
ARCHITETTURA IPOGEA: INDICAZIONI PROGETTUALI Error!
Bookmark not defined.
Sono stati sin qui esposti vari esempi, diversi per funzioni svolte o per
l'intenzione architettonica che li ha originati. Su questa molteplicit risulta assai
difficile presentare delle indicazioni generali applicabili ai diversi possibili
utilizzi dell'ipogeo.
Diviene allora necessario porre una limitazione che, in linea col personale
interesse, riguarda quegli ambienti direttamente fruiti dall'uomo dove sono pi
incisive le esigenze di comfort.
importante sottolineare come al termine "ambiente" non fa pi solo riscontro la
dimensione naturale del mondo, ma anche contesti in cui risulta prevalente lo
spazio costruito, trasformato e artefatto, fino ai casi estremi in cui sparisce ogni
contatto con la natura.
A questo riguardo risultano interessanti i recenti studi sugli ambienti artificiali.
Nell'accezione pi larga, tutto quanto stato costruito o modificato dall'uomo
pu essere considerato ambiente artificiale, ma in questa sede il termine sta ad
indicare quegli ambienti che, situati in contesti speciali, vengono
scientificamente predeterminati.
La progettazione di ambienti artificiali implica la conoscenza delle leggi che
regolano il rapporto uomo-ambiente. Un modo per conoscere tali leggi consiste
nello studiare le reazioni che vengono prodotte nel corpo umano da ambienti con
caratteristiche particolari e inusuali. I voli spaziali costituiscono a questo
proposito una ricca sorgente di informazioni. Lo spazio extraterrestre, proprio per
la sua anormalit, chiarisce l'importanza che rivestono per il nostro organismo
alcune caratteristiche del pianeta in cui viviamo, come la presenza della forza di
gravit e di una particolare dimensione spazio-temporale (a questo riguardo
risulterebbero molto interessanti le ricerche compiute dagli studiosi dell'ente
spaziale sovietico pubblicate in "Perception of space and time in outer space",
Nauka Press, Mosca, 1968, tradotto dalla NASA l'anno successivo).
Recentemente la NASA si orientata verso la realizzazione di moduli abitabili
per ricerche scientifiche da installarsi sulle stazioni spaziali. In particolare per il
1996 previsto il lancio della stazione Freedom che orbiter a 800 chilometri
dalla terra. Gli obbiettivi dichiarati riguardano: da un lato la possibilit di
sfruttare l'assenza di peso per studiare nuove possibilit di sintesi, di costruire
materiali sofisticati, ..., dall'altro l'opportunit di studiare a fondo le capacit di
resistenza fisica e psicologica umane in condizioni eccezionali.
198
199
200
Le teorie degli studiosi del comportamento vengono applicate negli Stati Uniti
soprattutto negli spazi di lavoro e nei punti di vendita, da considerarsi ambienti
artificiali parziali. Nei primi lo scopo quello di stimolare la produttivit, negli
altri il desiderio di comperare. Lo spazio viene considerato, in ambedue i casi,
come una sorgente di stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili) diretti a eccitare, a
caricare di una tensione che dovr poi venir scaricata sul lavoro o nel fare
acquisti.
Pur se in questi casi l'approccio risulta limitativo, perch l'intero progetto viene
realizzato in funzione del rendimento economico, la teoria comportamentista
mette in piena luce il ruolo determinante dello spazio interno. L'architetto non
pi solo il garante del successo estetico, ma di tutta una serie di riferimenti umani
e sociali; o, se si vuole, di un'estetica non fine a se stessa, ma impegnata a creare
un equilibrio spaziale, un'armonia che coinvolge uomo e ambiente con
continuit.
201
202
Verranno ora approfonditi questi temi, divisi per argomento secondo il seguente
schema:
Lo scavo e il consolidamento
L'impianto architettonico
L'involucro edilizio e i materiali
La luce
Il clima
La qualit dell'aria
Il suono
In realt la creazione corretta di uno spazio architettonico richiede un parallelo e
integrato studio dei diversi aspetti. Nello spazio ipogeo la progettazione deve
mirare a creare uno spazio vitale e dinamico e riuscire a cancellare la definizione
di spazio iposensoriale. Dal punto di vista tecnico si tratta di creare stimoli,
immagini e sensazioni che caratterizzino i diversi locali del nostro spazio, anche
nella dimensione tempo, e li rendano facilmente percepibili.
Dove nelle costruzioni convenzionali le qualit naturali dell'ambiente circostante
sono un grande contributo al funzionamento dell'architettura, ora, sotto la
superficie, questo contributo viene a mancare.
Sicuramente gran parte degli spunti proverranno dall'ambiente naturale, culla
dell'evoluzione umana, ma dovr trattarsi di una rielaborazione e non di una mera
imitazione. Il fatto di portare sottoterra l'immagine della superficie, tramite
specchi o rappresentazioni figurative, comporta forse una sorta di inganno e porta
a presentare la collocazione sotterranea come necessariamente dipendente
dall'esterno, priva di una identit personale. Questo un problema delicato: per
alcune funzioni, come le metropolitane e le sottovie automobilistiche, il
riferimento con l'esterno sicuramente importante. In altri casi fuori luogo
rinunciare a valorizzare le caratteristiche proprie del sottosuolo, di per s valide e
originali, ricorrendo a riferimenti illusori e posticci.
Si accenna qui inoltre alla difficolt che proviene dal pregiudizio negativo che vi
contro questo spazio. Gli utenti degli edifici sotterranei si lamentano
frequentemente della bassa temperatura, del tasso troppo elevato di umidit e
della mancanza di ventilazione, ma non sono problemi reali e sono
prevalentemente provocati dalla consapevolezza, spesso improvvisa, di trovarsi
sottoterra87. Contro questo pregiudizio, e per controbilanciare gli inevitabili
aspetti negativi, i parametri che definiscono le caratteristiche ambientali devono
avere valori pi restrittivi in vista del benessere.
87
203
204
essere il pretesto per raccontare, ad esempio, della fatica necessaria per scavare
una montagna. Si pu anche, nel fare un ascensore, evidenziare la tensione che
si prova nel vedere il cielo (il cielo del castello dove si vuole arrivare) da una
finestra 2 x 2 m "sepolti" sotto quaranta metri di roccia. Si pu pensare che sotto
terra bello vedere la roccia bagnata e sentire invece
N. 54
il beton, fatto dall'uomo, perfettamente asciutto. O
Lotus, n50,1986,pag 112
ancora, che quando si parla sotto terra, in una
caverna, bello sentire il rimbombo. A questa cose
pensavo quando ho cercato di trasformare una scala
di sicurezza in un percorso e poi in una struttura,
staccata dalla roccia, a significare uno spazio che
l'uomo si crea in opposizione alla natura"88.
N.54
Lotus, n 50, 1986, pag 113
88
205
206
207
89
208
A. B. Restelli,
pag 9-10, fig 3,4,5,6
209
Congelamento. Un trattamento
provvisorio che viene applicato a
terreni ricchi d'acqua. Lo scopo di
sfruttare la stabilit che il terreno
acquisisce quando congelato. Una
volta messa in opera la struttura
definitiva questa bilancer la spinta
del terreno, riportato alla condizione
originaria.
210
Per scavi a cielo aperto si procede invece realizzando dei diaframmi, attorno al
volume da scavare, a cui spetter il compito di contenere la spinta del terreno.
N. 105
La tecnica pi comunemente usata lo
scavo con fanghi bentonitici.
Rodio F, pag 6
I fanghi bentonitici vanno man mano a
sostituirsi al terreno escavato, mediante
una idonea attrezzatura di scavo, e
permettono di mantenere l'equilibrio
statico delle masse grazie alla loro
densit simile a quella del terreno.
Quando lo scavo ha raggiunto la
profondit richiesta viene inserita una
gabbia d'armatura e pompato il
calcestruzzo al fondo dello scavo,
recuparando in superficie i fanghi.
211
N. 105
Rodio GB, fig 1
90
212
213
214
91
215
N. 18
216
Un progetto molto simile era gi stato realizzato negli anni '60. Si tratta di un
piccolo teatro per un college d'ingegneria di 1000 posti [tavola 73]. In questo
caso la forma sferica ha una doppia ragione. Dal punto di vista formale il
particolare volume, parzialmente sporgente all'esterno, ne facilita la
comprensibilit e ne esalta il ruolo culturale. Dal punto di vista costruttivo si
trattava di rispondere ai problemi di un terreno molto incerto, traforato in
profondit, da vecchie gallerie: la forma sferica permette qui di distribuire in
modo uniforme il carico del volume sul terreno sottostante. Per la realizzazione
delle pareti laterali non stata utilizzata alcuna cassaforma perch il calcestruzzo
stato gettato direttamente sulla superficie escavata92.
Se da un lato il suolo permette una enorme libert compositiva, per cui l`opera
ipogea pu svilupparsi a piacere nelle tre dimensioni, dall'altro si tratta di un
elemento molto rigido che non pu pi essere soggetto a facili modificazioni.
Realizzare l'involucro senza interruzioni di continuit.
La continuit strutturale una esigenza fondamentale delle pareti perimetrali
delle strutture ipogee perch devono realizzare una barriera totale tra lo spazio
interno e esterno. Le condizioni "esterne" infatti, caratterizzate da uno stato
pressoch anaerobo e da una forte pressione idrica, sono pi assimilabili a quelle
marine che a quelle in superficie. Tanto vero che Hans Hollein, schizzando una
ipotetica mega struttura ipogea, aveva associato al volume una immagine nautica.
N. 79
Nic.n.47
217
93
Vandewalle M., Use of steel fiber reiforced concrete for tunnel constructions, proceedings of
218
219
N.113
E.S.S. FS 04 pag 1
Diffusione capillare
-orizzontale
-verticale
Pressione idrostatica
-porosit microscopica
-aperture macroscopiche
220
221
94
Loymeyer G., Ebeling K., "Building in ground water", proceedings of ICUSSES, Delft University,
1992
222
M 22-3 50%
223
224
225
226
il
The rock alternative pag 126
complesso Retretti in
Finlandia [figura a
lato]. Si tratta del pi
grande complesso di
caverne del paese,
situato nella parte
orientale presso il
villaggio Punkaharju.
Si pensato subito di
sfruttare
questo
affascinante
spazio
come ampliamento dell'esistente Art Center. La progettazione degli ambienti si
cos rivolta alla valorizzazione delle eccezionali opportunit offerte dalle
variazioni superficiali di colore dei diversi tipi di roccia al fine di creare un
ambiente originale. Ampie superfici di roccia naturale sono state lasciate a vista
ed evidenziate tramite un'illuminazione e giochi d'acqua particolari. La prima
fase di costruzione ha coinvolto un'area per esposizioni d'arte di 16.000 m3 ed
stata completata nel 1984. La seconda fase, completata un anno dopo, costituita
dalla famosa sala per concerti di 14.000 m3 per mille spettatori, oltre a un
ristorante, spazi espositivi con fontane e una cappella.
Un ulteriore esempio, sempre in Finlandia, la chiesa Tamppeliaukio, o chiesa
nella roccia, di Erkki Yuva realizzata gi nel 1967, una delle pi popolari
attrazioni turistiche di Helsinki [tavola 54]. Qui le superfici interne a vista
rendono l'ambiente particolarmente suggestivo e la luce naturale che filtra
attraverso la cornice trasparente della cupola circolare esalta la nudit della
roccia.
Il citato progetto di Hans Hollein per il Landesmuseum di Salisburgo pure
prevede questa opportunit. Infatti, ovunque possibile, la superficie sezionata
della roccia viene lasciata a vista creando un rapporto diretto tra il museo e il suo
particolare contesto.
In Italia gli esempi sono molto rari per la difficolt di trovare una massa rocciosa
compatta e uniforme. Un esempio recente, che ha forti richiami con la chiesa di
Helsinki, rappresentato dalla chiesa a Loseto su progetto di Ottavio di Blasi. La
ricerca di un rapporto tra il Sacro e la Natura ha portato l'architetto a interrare la
struttura, a nasconderla parzialmente nel terreno per esaltare il carattere verde.
All'interno l'ambiente trattato nella semplicit dovuta alla casa di Dio, cos
227
dietro l'altare la parete rocciosa lasciata a nudo sottolinea il carattere puro dello
spazio [tavole 58-59].
Ma non necessario essere in presenza di una massa compatta di roccia per
sottolineare il luogo: anche l'uso del calcestruzzo a nudo permette di ricollegarsi
alla situazione ipogea. Inoltre, rispetto alla roccia, pu essere facilmente
modellato in modo da costruire forme e giochi che ravvivano l'ambiente. La
possibilit dell'utilizzo del calcestruzzo a nudo permesso anche dalla maggiore
temperatura superficiale di parete, che riduce il disagio che si ha in analoghe
strutture alla superficie.
Diviene cos possibile modellare le pareti per adattarle secondo le forme pi
libere e immateriali ispirate dalla fantasia, o per creare spazi e vani funzionali.
L'esempio la citata casa di
Andr Bloc, prima scultura abitacolo, 1962. N. 79
Javier Senosian Aguillar, il
Nic., fig 45
bozzolo, dove gli stessi
elementi d'arredo risultano
dalle pieghe dell'involucro. Ma
gi precedentemente Andr
Bloc
aveva
creato
le
"sculptures habitacle", degli
spazi immateriali dove le
superfici si proiettano verso il
centro coinvolgendo tutto lo
spazio in una scultura da
vivere [figura a fianco].
228
Dario Marabelli, Piano, ecologico, dal grande futuro, Modulo, Ottobre, 1990
229
230
96
231
232
233
97
234
Realizzare cavedi e atrii per un diretto contatto fra esterno ed interno. Uno
degli esempi pi chiari il solco trasparente nell'edificio della Low Library
[tavola 29-31].
M 23-1A, 50%
M 23-16?, 50%
235
236
M 23-2, 50%
M. 2.3-3, 50%
237
M 23- 4, 50%
238
M 23-6, 60%
Un esempio sono la mensa e i locali ricreativi del Federal Ministry a Bonn, dove
la zona tutelata dalle costruzioni ha suggerito una collocazione sotterranea
[figura sottostante]. Il volume si come sollevato dal terreno facendo apparire
una grande vetrata, corrispondente agli ingressi, al di la della quale il terreno
ridiscende lentamente adagiandosi nella sua configurazione originaria98.
Immagine dell'ingresso e sezione completa dell'impianto N. 12
98
Barkauskas F., Creative aspects and uses for underground structures. Examples from Germany,
239
M 23-7, 60%
Dove non sia possibile offrire una comprensione diretta dell'estensione del
volume, per esempio quando la superficie occupata da altre costruzioni, oltre a
confidare nella capacit deduttiva e mnemonica degli utenti:
Posizionare elementi riconoscibili in superficie (ingressi, lucernari, prese
d'areazione, ...) agli estremi dell'edificio, per suggerirne i limiti nascosti.
L'ingresso posto a cielo aperto permette di presentare immediatamente il nuovo piano di
riferimento. La presenza di due ingressi, posti in posizioni distinte, inoltre, facilita la
comprensione delle dimensioni dell'edificio e del suo inserimento nella trama urbana.
M 23-8, 60%
240
M. 2.3-10, 50%
241
M. 2.3-11, 50%
Posizionare
preferibilmente
la
discesa
all'aperto
e
successivamente
l'ingresso all'edificio in
piano.
M. 2.3-12, 50%
242
243
244
Viste libere interne: tutti gli uffici che si affacciano sullo spazio centrale hanno
partizioni vetrate che permettono viste libere e eliminano la sensazione di
imprigionamento.
Gerarchia di privacy: il corridoio pubblico posto fuori dallo spazio studenti,
per evitare che gli uffici con le partizioni trasparenti fossero alla vista del
pubblico. Le aree comuni sono semi-private, aperte solo alla comunit
universitaria.
Sistemi di spazi interconnessi: generalmente desiderabile dividere i grandi
volumi in minori spazi interconnessi, cosicch le viste libere sono preservate ma
l'intero volume non visibile a colpo d`occhio. Sebbene il disegno degli uffici sia
geometricamente semplice, la scomposizione in piccoli spazi caratterizza meglio
lo spazio. Il largo ambiente centrale poi suddiviso da piante e elementi
d`orientamento, cos da non classificarsi come semplice spazio unitario.
Altezze variabili: per la presenza di numerosi condotti nell'intradosso del soffitto
esistente, la misura della nuova altezza limitata a 2.5 metri nella maggior parte
dell'area. Tuttavia tre lucernari si aprono nell'atrio centrale con una altezza di
tre metri da terra. La forma inclinata a falde crea un senso di variet e da
respiro allo spazio.
Ambiente colorato, caldo e spazioso: l`area realizzata con colori caldi alle
pareti perimetrali e ai montanti degli infissi, mentre le porte e il soffitto sono
bianchi. La pavimentazione blu rispecchia la distribuzione degli illuminamenti
naturale e dona spaziosit.
Elementi e materiali naturali: le grandi piante sotto lo skylight nell'atrio
centrale rappresentano un importante elemento naturale. Il soffitto, le porte e gli
elementi d`arredo sono realizzati in legno. Le pareti in arenaria sono troppo
friabili per essere lasciate a vista, ma la rude scorza del cemento che ricopre la
roccia rimane visibile al perimetro per evocare l`associazione con la caverna
naturale. ..."
245
M 2.3-16, 60%
246
II Facilitare l'orientamento
Stabilire principi organizzativi
secondo un sistema di percorsi,
di zone, di centri funzionali, di
punti di riferimento, in modo
simile
agli
elementi
che
definiscono lo spazio pubblico di
una citt.
M 23-15, 50%
M 2.3-17, 60%
247
Fornire
le
informazioni I punti cardinali al centro di un shopping center a
Helsinki. N. 29
associandole
a
elementi
interessanti, come disegni e opere
C.S. pag 256, 70 %
artistiche (vedi anche metropolitana
di Stoccolma, tavola 5).
Tokio underground. N. 29
C.S. pag 254, 70 %
248
Stockholm underground. N. 29
249
Smithsonian museum. N. 29
C.S. pag 248, 70%
250
251
M 23-19, 50%
M 23-20, 50%
252
mancano altre persone nel campo visivo che fungano da elementi di riferimento.
In corridoi lunghi la presenza di quadri o di altre figure astratte ricorrenti
permettono di quantificare lo spazio, oltre ad offrire elementi di interesse e di
sollievo contro l`eccessiva nudit. Interessanti sono le vetrine create nel corridoio
diagonale della Pusey Library che definiscono una linea d`orizzonte virtuale e
illuminano piacevolmente l`ambiente.
Risulta interessante la In questo corridoio la struttura laterale rappresenta una linea d'orizzonte
recente scoperta di un virtuale, utile soprattutto in lunghi percorsi. La eccessiva linearit rotta
dalla presenza di piante e di vuoti utilizzati come poltrone.
gruppo di ricercatori
M 23-21, 50%
olandesi
che
ha
dimostrato l`utilit di
una linea orizzontale
negli ambienti delle
grandi imbarcazioni per
risolvere il problema del
mal di mare. Il corpo
umano
pare
quindi
accettare dei riferimenti
virtuali e uniformarsi ad
essi.
Rendere
visibile
l'estensione
delle
maniche, aprendo in
alcuni punti gli spazi
privati alla fruizione
comune.
M 23-22, 50%
253
254
I grandi ambienti
Una delle maggiori carenze degli spazi ipogei la vista libera sugli spazi naturali.
vero che nella moderna citt le aree libere sono state pian piano soppiantate da
costruzioni ma lo sguardo pu sempre trovare una via di fuga lungo i tracciati
rettilinei o alzando l`occhio al cielo. Diviene cos importante, soprattutto nei
complessi di maggiori dimensioni, alternare agli ambienti chiusi e ai percorsi
delle ampie volumetrie.
Questi spazi, che si presentano generalmente come cavedi, all`aperto o entro il
complesso, divengono chiari ambienti di riferimento e si costituiscono come poli
nella trama del complesso. Qui possibile che vetrate alla sommit aprano la
vista sull'ambiente circostante rendendo nuovamente espliciti tutti i riferimenti di
orientamento. In questo senso rappresentano dei riferimenti geografici che la
mente pu costantemente richiamare.
Se la progettazione dei percorsi si deve far garante di rendere chiara
l'organizzazione a livello di piano, la possibilit di aprire un volume su tutta
l'altezza contribuisce all`orientamento globale fornendo la coordinata verticale.
Diviene cos utile che tutti i diversi livelli abbiano un affaccio su questi volumi.
Le stesse strutture di collegamento verticale trovano in questi spazi la
collocazione ideale.
Associare a questi spazi le attivit pi importanti, distribuendole secondo una
scala gerarchica.
Scomporre i grandi volumi in spazi minori. Sottolineare in vario modo diverse
zone di uno stesso spazio serve ad aumentare gli stimoli e a rendere pi vasto
l'ambiente.
Creare partizioni vetrate
Realizzare soffitti alti e con altezza diverse
Creare dislivelli sul piano di calpestio
Creare nicchie e cavit
Impiegare materiali diversi, meglio se naturali
255
I collegamenti verticali
Questi assumono particolare importanza dove il volume si sviluppa su diversi
livelli.
La progettazione di questi riguarda una duplice esigenza: quella di assicurare una
facile via d`uscita e quella di garantire la leggibilit dell'insieme anche in senso
verticale.
Posizionare le scale possibilmente in affaccio su grandi volumi.
Permettere alla luce naturale di illuminare questi spazi
La presenza del lucernario permette l'illuminazione
naturale dell'interno e il riconoscimento delle
condizioni naturali esterne. Inoltre se visibile
dall'esterno si presta a divenire un punto di
riferimento assoluto. L'utilizzo di partizioni vetrate
per delimitare i vani scala, secondo le norme di
sicurezza, permette di caratterizzare l'ambiente
come ampio e articolato.
M 23-24, 60%
256
M 2.3-25, 50%
257
99
Castiglioni Piero, 1987, "Compiti visivi e riflessi psicologici dell'illuminazione artificiale", rel. al
convegno <La citt sotterranea nell'area metropolitana>, Milano, 12-19 maggio, Sindacato regionale
ingegneri liberi professionisti della Lombardia, Milano, pp. 83-84
258
Il primo impegno deve essere rivolto a portare la luce del sole nel sottosuolo. E si
tratta di un tentativo gi messo in atto con successo: cavedi, invasi, grandi
lucernari, pozzi di luce, sono tutte soluzioni costruttive ampiamente
sperimentate. Tuttavia le tradizionali tecniche di captazione della luce diurna
presentano dei limiti: le radiazioni raccolte non sono mai sufficienti a illuminare
tutto lo spazio sotterraneo e poi con interi fronti degli edifici a cielo libero,
affacciati all'esterno, si vanificano fortemente i vantaggi della coibentazione
termica e acustica.
Ecco perci farsi strada altre proposte innovative: la prima riguarda l'impiego di
materiali dalle particolari propriet ottiche e di adatte tecnologie per trasferire,
tramite condotti, la luce naturale a grandi profondit; la seconda riguarda
l'utilizzo della luce artificiale, prodotta con lampade che mirino al massimo
comfort visivo e tendano a riprodurre lo spettro solare.
questo un campo ancora in esplorazione. I parametri relativi all'emissione
solare sono stati ampiamente studiati dalla scienza ma la tecnologia ancora in
una fase sperimentale nel tentativo di riprodurli in un corpo illuminante con un
costo e un rendimento accettabili.
Vi sono dunque anche qui due filosofie a confronto: una "naturalistica"
impegnata a ottimizzare le energie disponibili e l'altra "tenologa", fiduciosa nelle
capacit della scienza di ricreare la forma naturale.
Riprendendo la distinzione fatta al capitolo precedente, fra edifici il cui utilizzo
del sottosuolo spontaneo, per le positive qualit del terreno, ed edifici che
prendono la via del sottosuolo a causa della superficie vincolata, si pu
descrivere, seppur superficialmente, un diverso approccio che queste due
categorie attuano verso il problema luce.
Per i primi, dove il carattere "naturale" determinante, l'illuminazione naturale
uno degli elementi di input della progettazione, insieme alla localizzazione del
sito, all'orientamento e alle caratteristiche dell'involucro.
Per le costruzioni del secondo gruppo, proprio perch nascono in zone
densamente costruite, la collocazione sotterranea si contrappone a una
dimensione naturale, realizzandosi invece con un forte grado di
artificializzazione. Qui la luce naturale inevitabilmente carente e deve essere
sostituita dall'artificiale.
Si accennato nella trattazione di questo argomento a tre tipi di comfort. Uno
psicologico, legato al carattere variabile della luce solare, uno fisiologico,
relativo alle reazioni biologiche innescate dalla radiazione solare sul nostro
corpo, e uno immediato, comfort illuminotecnico, che rende operativo il nostro
sistema ottico nello svolgimento di una attivit. I primi due sono garantiti solo
259
260
M 24-1, 50 %
M 24-2, 50%
261
262
Finestre
Utilizzare l'apertura verticale
La luce in un ambiente ipogeo illuminato da una
finestra
ovunque sia possibile senza tuttavia
svalutare
le
caratteristiche
M 24-5, 50 %
dell'ipogeo.
Per quanto riguarda l'argomento luce
infatti l'apertura verticale rappresenta
la migliore soluzione, permettendo sia
l'illuminazione interna sia la vista
sull'esterno,
rendendo
psicologicamente accettabile lo spazio.
L'apertura verticale inoltre si adatta alla tendenza dell'occhio a guardare avanti,
lungo un piano orizzontale. La possibilit dell'occhio di spaziare su vasti
panorami rappresenta un diversivo e un riposo per l'occhio costretto a focalizzarsi
su viste corte. In un convegno europeo sulla funzionalit degli occhi, di recente
tenutosi a Venezia (22-24 aprile, 1993), emerso che vivere in un appartamento
senza che l'occhio possa spaziare, e con alla finestra la parete della casa di fronte,
rappresenta un continuo stress psicologico. Non poter vedere un qualcosa oltre i
5 metri crea una continua pressione sul sistema visivo e, secondo gli optometristi,
la maggior parte dei casi di miopia in et ultra adolescenziale deriverebbe da
questa condizione100.
Selezionare l'orientamento pi utile in considerazione di fattori climatici o
paesaggistici. In climi freddi l'orientamento verso sud dove massima la
radiazione emessa dal sole e dalla volta celeste nell'arco della giornata. In climi
caldi l'orientamento pu essere differente ma pi spesso vengono realizzati delle
strutture schermanti. Vi possono anche essere ragioni topografiche che
indirizzino la vista su panorami piacevoli o su elementi interessanti che aiutino
l'orientamento.
100
Oliviero Alberto, 1993. "La luce accende qualcosa nel cervello", Corriere della sera, 25 apr.
263
M 24-8, 50 %
M 24-9, 50 %
264
sottostante].
Il gruppo di ricerca ha inizialmente sperimentato alcune strategie su modelli con
luce artificiale e naturale. Simulazioni al computer hanno fornito i dati relativi
alla riduzione dei consumi. Il disegno conclusivo combina mensole riflettenti
posizionate in prossimit delle pareti degli atri ed esterne [figura a fianco]. Una
altezza di 5 metri tra piano e piano aumenta l'ingresso della luce dall'esterno e
dall'atrio. Sulla facciata rivolta a sud le mensole poste all'esterno operano sia
come ombreggiatori sia come riflettori della luce, facendo rimbalzare i raggi del
sole estivo sul soffitto interno. In inverno le mensole all'interno diffondono la
luce riflessa e riducono l'abbagliamento dovuto al ridotto angolo del sole
invernale101.
101
Benton R., Fountain M., "Succesfully daylighting a large commercial building", in Progressive
265
Sezione. N. 20
Un altro esempio il Burnsville Residence
nel Minnesota progettato da Carmody e
idem
Ellison [tavola 75]. Il clima decisamente
continentale della regione e la posizione
geografica ad alta latitudine determina in
inverno giornate molto fredde e scarsamente
illuminate mentre d'estate temperature molto
alte. Sul lato sud sono aperte le uniche
finestre mentre gli altri lati sono protetti da
ridossi di terra. La copertura inclinata, oltre a
deviare i venti invernali del nord, permette di aumentare l'altezza del piano e la
luminosit interna. Le mensole esterne limitano la eccessiva radiazione estiva
mentre non ostruiscono la radiazione invernale del sole basso sull'orizzonte.
Estreme soluzioni di questo tipo portano alla disposizione di setti riflettori sia
orizzontali che verticali [figura seguente].
N. 113
Earth Sheltered Structures, Fact Sheet 07, pag. 4
266
idem
267
Lucernari
Questi sono tutte quelle aperture poste sulla sommit del costruito. Possono
essere in posizione orizzontale o inclinate secondo la pendenza di falda.
Si adattano bene alle strutture
ipogee perch offrono la possibilit
M 24-10, 50 %
di illuminare lo spazio sottostante,
mantenendo sgombra la superficie.
Vetrocemento, vetro strutturale,
grate, ... sono i materiali ricorrenti
che rendono trasparente una
superficie resistente ai carichi
tradizionali.
La quantit di luce che questi permettono maggiore perch sono rivolti alla
parte di volta celeste con pi alta luminanza e priva di ostruzioni. Tuttavia le
superfici trasparenti orizzontali, o su falde poco inclinate, hanno una serie di
inconvenienti spesso legati alla troppo diretta esposizione.
- Creano nette differenze negli illuminamenti se non preposto uno specifico
sistema rifrattore che diffonda la luce in diverse direzioni.
- La qualit della luce, proveniente dall'alto verso il basso, non usuale
all'occhio.
- Generalmente non permettono un contatto visivo con l'esterno utile
all'orientamen-to, e la vista di eventuali nuvole in movimento aumenta il
disagio.
- Sono responsabili di un forte carico termico per irraggiamento.
- Sono soggetti a essere coperti da materiale volatile e richiedono una
frequente pulizia.
Bisogna allora apportare particolari soluzioni che schermino e diffondano
opportunamente la luce all'interno.
268
M 24-12, 50 %
269
I grossi cubi che ammettono la luce nel sottosuolo, Univeristy Union Univ. of Northern California N. 97
the student underground, PA 4/71, pag 82
270
Atri
Questi si adattano particolarmente bene alle strutture ipogee per varie ragioni:
- permettono alla luce di arrivare a grandi profondit.
- a parit di apertura, nel confronto con finestre o lucernari, permetteno una
migliore gestione del flusso luminoso entrante.
Inserire atrii soprattuto nei grandi complessi, associandoli a spazi centrali.
infatti qui che si fanno pi opprimenti le condizioni ipogee, con problemi
d'orientamento e difficolt a comprendere unitariamente lo spazio.
L'illuminazione naturale, la vista sulla variabilit luminosa all'esterno e la
percezione del passare del tempo riportano lo spazio a una condizione
psicologicamente accettabile.
Sottolineare l'importanza del
livello base dell'atrio con
M 24-15, 50 %
funzioni
attrattive
e
una
progettazione specifica. Gli
utenti infatti paiono accettare
serenamente la sostituzione della
superficie con un piano virtuale
che diviene il nuovo livello di
riferimento.
L'illuminazione
naturale dalla "bocca" dell'atrio garantisce una caratterizzazione naturale
dell'ambiente.
Dimensionare la sua superficie in base alla profondit. Gli esempi proposti
sono generalmente poco profondi ma possibile portare la luce a profondit
molto maggiori. Il problema non tanto l'altezza dell'atrio quanto il suo
rapporto con le dimensioni dell'apertura. Quanto pi questo rapporto si fa
piccolo tanto pi viene ridotta la porzione della volta celeste vista e si
riducono i fattori di comfort offerti. Manca nella trattatistica un riferimento ai
valori da adottare.
271
M 24-18, 50 %
272
della luce del sole incidente. Infatti mentre la superficie bianca riflette tutte le
lunghezze d'onda della luce, tutti gli altri colori impongono delle selezioni
rimandando una radiazione incompleta. Questo motivo di affaticamento per
l'apparato visivo perch costretto a ricostruire mnemonicamente i rapporti
cromatici. importante, nella definizione degli indici di riflessione e di
assorbimento, tenere in considerazione i coefficienti di manutenzione, ossia
l'effetto del degrado che sporco, polvere e usura determinano sulle varie
superfici. necessario studiare materiali specifici che conservino a lungo le
proprie caratteristiche e elementi accessibili e facili a pulire.
273
274
275
276
attraverso una lente, si diffonde sul pavimento, creando una zona illuminata di tre
metri di diametro102.
Condotti di luce
Un'altra soluzione per la conduzione della luce in profondit offerta da condotti
perfettamente riflettenti: una volta che la luce si riflette in essi si propaga
all'interno per ripetute riflessioni. Le dispersioni sono ridotte al minimo dal
coefficiente di assorbimento delle superfici prossimo a zero. La luce quindi
immessa nei locali attraverso delle aperture trasparenti poste lungo il percorso. In
periodo notturno la luce naturale pu essere sostituita da corpi illuminanti
artificiali. Un esempio stato applicato nell'ampliamento degli uffici SMA di
Pier Luigi Spadolini. La SMA tra le pi grandi specialiste a livello mondiale di
conduzione ottica ed energetica (fornisce tra l'altro sofisticati impianti per
sottomarini) e ha reso disponibile moderni materiali per rendere completamente
riflettenti i cavedi che portano la luce ai laboratori interrati, in questo caso una
speciale vernice riflettente argentata.
Fibre ottiche
Una moderna innovazione nel mondo della trasmissione della radiazione
luminosa offerta dalle fibre ottiche. Questo sistema composto di tre elementi.
Una strutture recettiva che raccoglie la radiazione. Si tratta di capsule in resina
acrilica nelle quali sono disposte a nido d'ape una serie di piccole lenti Fresnel.
Queste lenti focalizzano la radiazione sulle estremit del fibre ottiche che
costituiscono il secondo elemento.
Infine vi un sistema diffusore che rilascia la luce nell'ambiente ipogeo.
Il vantaggio di questa applicazione riferibile al poco spazio che le fibre
occupano che le rende adatte anche all'uso in piccoli condotti di edifici esistenti.
Purtroppo presentano due inconvenienti: gli elevati costi (che possono comunque
cambiare con l'evoluzione del settore) e la necessit di una superficie recettrice
pari a quella illuminante.
La struttura recettrice sulla copertura di un
Tuttavia questa superficie pu realizzarsi edificio sotterraneo a Tokio. n. 29
in forma sferica in modo da vedere tutta
C.S., pag. 275
la volta celeste e ridurre lo spazio
occupato.
Alcuni esempi di queste applicazioni
sono stati realizzati in Giappone [figura a
lato].
102
277
278
rappresentato
dalla
monodirezionalit del flusso per cui la vista
possibile solo da una prefissata posizione
(come un periscopio).
N. 50
modulo 89, pag 204
279
Video terminali
Una soluzione potrebbe anche essere offerta dalle trasmissioni video. Purtroppo
le dimensioni e la risoluzione grafica sono vincolate dalla compatibilit coi costi.
Qualora questi inconvenienti fossero superabili l'utilizzo di video terminali
presenterebbe sicuramente indubbi vantaggi; basti pensare alla possibilit di
ottenere le immagini dell'esterno tramite un allacciamento diretto alla rete
informatica.
280
CS pag 252
Nic 30
60%
281
523-529, 1968
282
104Dal
105
Oliviero Alberto, 1993. "La luce accende qualcosa nel cervello", Corriere della sera, 25 apr.
106
283
284
285
286
Distinguere gli spazi privati da quelli comuni. Per gli spazi lavorativi
valgono le indicazioni tradizionali, mentre per gli spazi pubblici, dagli atri chiusi
ai corridoi pi periferici, dove generalmente si fanno pi pesanti le critiche alle
costruzioni ipogee, va adottata una specifica progettazione illuminotecnica.
Non esistono regole generali, bisogna invece creare casi particolari, eccezioni
che rompano con l'eccessiva uniformit. Gli esempi derivano da edifici gi
realizzati e dalla fantasia dell'architetto.
Sfruttare luce e colori per modificare la percezione dello spazio. Quando la
luce riflessa su superfici chiare queste determinano una percezione pi ampia
del locale. Cos in ambienti bassi la luce riflessa su un soffitto molto riflettente
allevia il senso di oppressione.
Uno dei tanti esempi
N. 29
sono i corridoi dei
C.S., pag. 280
shopping
center
sotterranei a Montreal
[figura a lato]. Qui
nella trama della
struttura del soffitto si
aprono dei rettangoli
illuminati
dando
respiro allo spazio di
limitata altezza.
Lo stesso espediente
si pu utilizzare sulle pareti per aumentarne la larghezza (a livello di
impressione).
Un esempio si trova nella Facolt di Ingegneria Mineraria dove piccoli uffici
sono illuminati indirettamente tramite la luce riflessa sulla chiara parete di fondo.
Queste due soluzioni, l`illuminazione laterale e quella verticale, possono esser
riprese per ricreare le cangianti condizioni caratteristiche del mondo alla
superficie. La luce diffusa sul soffitto da una impressione di maggiore altezza e
rappresenta la volta celeste, mentre la luce alle pareti, che aumenta, a livello di
percezione, la larghezza dello spazio, rappresenta lo stato illuminotecnico in
principio e sul finire della giornata.
Una struttura illuminotecnica specifica, come quella mostrata nella figura
sottostante, posta sugli spigoli superiori di un ambiente e composta di due corpi
illuminanti diversamente orientati e variabili di intensit, un esempio di
progettazione illuminotecnica che permette di ricostruire le variazioni
illuminotecniche che avvengono alla superficie.
287
GIORNO
NOTTE
M 24-23, 50 %
288
107
289
N. 70
290
Red., "Tunnel di 54 chilometri per superare le alpi", La Stampa, sabato, 27 novembre, 1993
291
292
293
109
294
295
E.S.S. FS 5, pag 1
296
Sulle altre superfici, laterali e alla base, la presenza di consistenti strati isolanti
pu non risultare sempre conveniente. Per esempio in estate, quando si intenda
utilizzare la massa del terreno per scaricare l'energia in eccesso, lo strato isolante
rappresenta un freno a questo processo.
una questione delicata che si confronta con un'analisi dinamica e riguarda il
secondo punto di approfondimento.
Con programmazione si intende la possibilit di creare una "macchina termica"
che mantenga pi o meno autonomamente l'equilibrio energetico, giocando con i
carichi termici presenti, con le tecnologie d'involucro e con le grandi masse a
disposizione.
Sfruttare la presenza dei due principali
corpi termici a disposizione: sole e terra.
M 25-3, 50%
Punto di partenza la disponibilit di due
corpi energetici con temperature opposte
rispetto a quella di comfort umano, la
radiazione solare e la massa della terra. La
prima rappresenta l'energia termica da
sfruttare in condizioni fredde, la seconda una massa a bassa temperatura su cui
trasferire l'energia in eccesso.
In questo senso gli habitat desertici detengono le maggiori potenzialit, soggetti
ad un forte irraggiamento e con un sottosuolo relativamente freddo per
l'accentuato potere isolante. Non a caso molti degli esperimenti sui sistemi
autosufficienti sono stati condotti in clima desertico o semidesertico. Un esempio
recente il progetto vincitore del concorso Citus II indetto nel 1991 allo scopo di
individuare possibili applicazioni di nuove tecnologie nelle realizzazioni di
edilizia sociale in zone disagiate.
Un'area desertica nei pressi del delta del Nilo sar resa fertile grazie a un canale
che vi porta l'acqua. Le strutture civili (abitazione ed edifici pubblici) saranno
concentrate in oasi artificiali [figura seguente], mentre sistemi di produzione di
energia eolica e fotovoltaica forniscono l'energia necessaria al funzionamento di
tutte le attrezzature110.
110
Cucinella Mario, "La strategia del virus positivo", in Arca, n 66, dicembre, 1992
297
298
nelle cantine delle ville; di qui l'aria fresca penetra nei locali soprastanti
attraverso rosoni di pietra o marmo traforati posti nei pavimenti delle stanze dei
piani terra.
Schema di funzionamento. N. E16
Aldo Fanchiotti, fig n. 2
L'effetto rilevante: ad esempio in una delle ville, a fine luglio, con temperature
dell'aria esterna oscillanti tra 21 e 29 C, l'aria in una stanza a piano terra aveva
temperature comprese tra 20,5 e 21,5 C mantenendo occluso il rosone. In un
altro ambiente della stessa villa, aprendo il rosone, si sono misurate temperature
di 16 C, con temperature esterne fino a 33 C.
La velocit dell'aria direttamente proporzionale alla differenza fra la
temperatura dell'aria esterna e quella del covolo. Il grafico sottostante riporta le
misure istantanee effettuate in corrispondenza dell'ingresso al covolo. Valori
negativi di velocit indicano che il verso opposto111.
V= velocit, t=differenza fra la temperatura dell'aria esterna e del covolo.
N. E16
Aldo Fanchiotti, n5
In una moderna architettura ipogea alcuni condotti inseriti nel terreno possono
svolgere una analoga funzione ai fini del benessere climatico. Inoltre la presenza
111
299
responsabile di un elevato
carico termico.
Un esempio di questo
sistema stato realizzato nella scuola di Crosara [figura successiva]. Qui il calore
viene ceduto al terreno sottostante la costruzione. Specifiche aperture nel solaio
tra i due piani permettono che la circolazione sia estesa a tutto l'ambiente.
Scuola materna, S. Los e S. Petucco, 1974, Crosara. N. 15
Sezione.
1) Copertura vegetale
2) Radiazione solare
3) Riscaldamento dell'aria
per irraggiamento
4) Cessione del calore
all'ambiente
5) Discesa
6) Rilascio del calore
residuo al sottosuolo
7) Affaccio a sud
300
301
302
Per il riscaldamento invernale, oltre ai sistemi attivi, una serie di vetrate sono
orientate e inclinate in funzione della pi bassa posizione del sole in inverno.
303
304
TAVOLA 77. Museo naturale di vita sotterranea, C. van Hillo, 1987, Arnhem
Influenza delle persone sulla temperatura ambiente: N. 83
A : accettabile
B : non sempre accettabile
C : non accettabile
Icusses pag 605
Sistema di riscaldamento. N. 83
Sistema di refrigerazione. N. 83
305
306
307
308
309
Project of conference hall and swimming pool in Caer Lean [vedi tavola 72].
Dopo il completamento del centro residenziale entrato in fase di studio un
progetto che verificasse la possibilit di garantire uno stato di benessere
attraverso sistemi passivi anche in strutture a climatologia speciale come una sala
conferenza e una piscina. Qui si vuole sfruttare la terra come elemento mitigatore
oltre che delle variazioni climatiche esterne anche degli sbalzi termici endogeni.
In via approssimativa si tratta da un lato di dimensionare le aperture vetrate in
modo che il carico termico per irraggiamento sia tale che la sommatoria dei flussi
entranti pareggi la sommatoria dei flussi uscenti in un periodo annuale. Dall'altro
di trovare il sistema che meglio accumula e gestisce le energie in gioco.
Un'idea proposta per la sala conferenze quella di una parete controterra che
resa pi stabile da una particolare alternanza di strati. Pareti di calcestruzzo alle
estremit, entrambe seguite da uno strato coibente e nel mezzo la terra. La
temperatura al centro si stabilizza cos al valore di 15 C, intermedio tra
l'ambiente interno a 20 C e la terra all'esterno a 10 C. Qui una serie di tubazioni
permette che l'aria venga condizionata. In particolare il condotto in entrata passa
in prossimit del lato interno e quello in uscita in prossimit del lato esterno,
verso la terra.
Per l'ambiente della piscina necessaria una maggiore quantit di energia per le
perdite innescate dal processo di evaporazione e perch si richiede una
temperatura maggiore, attorno ai 28 C. Si pensa a un grande lucernario che
permetta di raccogliere molta dell'energia irraggiata. Questo deve essere
oscurabile in modo da limitare le perdite nei momenti di freddo. Un particolare
sistema passivo di circolazione dell'aria mira a conservare lo stato dell'aria con
un'alto livello di umidit relativa in modo da sfavorire l'evaporazione dell'acqua.
310
311
312
313
314
112
315
316
pag 72 80 %
317
318
319
113
Baglioni Adriana, Piardi Silvia, Costruzioni e salute, Franco Angeli s.r.l., Milano, 1991
320
321
322
323
324
campo definito e con il diminuire del diametro delle fibre del filtro e delle
distanze tra le fibre stesse.
N. 10
Meccanismo di diffusione [figura a lato].
Le particelle piu' piccole, con dimensioni
A. Bagioni, pag. 216
inferiori a 1 m, subiscono il
bombardamento delle molecole d`aria che
trasmettono loro dei moti oscillatori di tipo
browniano. Nel corso di tali moti esse
giungono in contatto con le fibre del filtro,
lungo la direzione generale del flusso
d`aria. Anche in questo caso le particelle aderiscono al filtro a causa di forze
elettrostatiche. Le probabilit delle particelle di incontrare le fibre del filtro
aumentano con il diminuire del diametro delle particelle e delle fibre del filtro
e con il ridursi della velocit dell'aria.
Meccanismo ad azione elettrostatica [figura successiva]. In questo sistema
depurante il flusso dell'aria attraversa un intenso campo elettrico in cui
stabilita una produzione di ioni positivi. Questi, nel loro moto, colpiscono le
particelle trascinate dall'aria trasferendo a esse la propria carica positiva.
All`uscita dalla sezione ionizzante, il flusso dell'aria attraversa una sezione
soggetta a un campo elettrico piu' debole dove avviene la precipitazione delle
particelle e la loro raccolta su piastre caricate negativamente.
Legenda 1) aria esterna; 2) aria di ricircolo; 3) sezione di ionizzazione; 4) sezione di agglomerazione; 5) sezione di
raccolta; 6) percorso delle particelle caricate; 7) aria pulita. N. 10
325
326
327
328
114
115
Wolverton B.C., 1989, Interior landscape plants for indoor air pollution abatement, NASA
329
Gerbera jamesonii
Hedera helix
Dracaena marginata
Spatiphyllum "Mauna Loa"
Sansevieria laurentii
Dracaena deremensis "Warneckei"
Chamaedorea seifritzii
Dracaena massangeana
Dracaena deremensis "Janet Craig"
4581
981
7581
7960
3474
7242
10325
7215
15275
38938
7161
27292
27064
9727
13760
16520
10101
18330
8.5
7.3
3.6
3.4
2.8
1.9
1.6
1.4
1.2
Gerbera jamesonii
Chrysanthemum morifolium
Hedera helix
Sansevieria laurentii
Dracaena deremensis "Warneckei"
Spatiphyllum "Mauna Loa"
Anglaonema "Silver Qween"
Dracaena marginata
Chamaedorea seifritzii
Dracaena deremensis "Janet Craig"
4581
4227
1336
2871
7242
7960
3085
7581
10325
15275
Quantit rimosse
per pianta (g)
107653
76931
13894
28710
39107
41392
14500
30324
34073
25968
Rendimento
foglia (g/cm2)
23.5
18.2
10.4
10
5.4
5.2
4.7
4
3.3
1.7
330
1000
2871
985
14205
1696
2323
2471
2723
15275
7581
8509
2373
1894
713
11700
31294
9653
76707
8480
9989
10378
8986
48880
20469
16167
8656
4382
1555
11.7
10.9
9.8
5.4
5
4.3
4.2
3.3
3.2
2.7
1.9
3.6
2.3
2.2
20
18
16
8
19
18
Fine
6
70
7
61
8
50
4
50
10 47.4
17.5 2.8
Benzene
Tricloroetilene
Inizio
Fine
Inizio
Fine
14
58
65
27
20
20
11
27
21
13
14
19
21.4
53
67.7
52
30
5
16
17
20
20
19
20
14
10
13
18
17
18
12.5
41.2
35
10
10.5
10
Hedera helix
Dracaena der. "Janet Craig"
Scindapsus aureus
Spathiphillum "Mauna Loa"
Dracaena der. "Warneckei"
Dracaena marginata
Sansevieria laurentii
Vuoto per controllo perdite
Controllo del terreno
332
0.343
0.348
0.206
0.144
0.175
0.164
58.0
49.7
20.4
0.369
0.321
0.077
0.176
79.1
45.2
0.122
0.175
0.099
0.04
0.062
0.091
67.2
64.6
8.1
La tavola 8 mostra infine la crescita della popolazione dei batteri presenti nel
terreno a seguito di esposizioni prolungate, determinando un aumento della
capacit pulente. Questo non un fatto sorprendente in quanto riconosciuto che
i microorganismi hanno la capacit di adattarsi geneticamente, migliorando la
loro abilit a utilizzare le sostanze chimiche come fonte di nutrimento.
Analogamente si utilizzano batteri per la purificazione delle acque nere o
inquinate da petrolio.
TABELLA 8: Rimozione di benzene e valutazione della crescita della
popolazione di batteri.
Esposizione iniziale
Dopo 6 settimane di esposizione intermittente
Percentuale rimossa
47.6
85.8
3.1 x 104
5.1 x 104
333
334
50 %
50 %
Sono stati poi condotti alcuni esperimenti per valutare la quantit di elementi
volatili rilasciati dalle stesse piante. Alle medesime condizioni degli esperimenti
precedenti, ossia con bassi livelli di metabolismo determinati dalla scarsa
illuminazione, l'emissione di questi elementi trascurabile. Nel caso la
temperatura e la luce siano aumentate ci si aspetta un aumento di questa
emissione insieme ad un maggiore assorbimento di inquinanti. L'azione delle
particelle rilasciate dalle piante non stata oggetto di studio ma non esistono
sinora dati che dimostrino effetti nocivi sull'uomo.
Si dimostra cos come le piante e il terriccio siano un sistema ecologico ed
autonomo di condizionamento dell'aria e potrebbero essere di grande utilit per le
abitazioni e gli edifici.
In Germania esiste un gruppo di architetti, LOG ID, che da tempo sta esplorando
questo campo. Nel team sono presenti anche botanici, medici, fisici e sociologi
che esplorano sotto tutti i punti di vista la grne solarchitektur, una
combinazione di uso passivo dell'energia solare e della coltivazione di piante
specifiche. Il gruppo ha da poco concluso la realizzazione di un edificio di
ricerca medica, per la chirurgia e la biomeccanica, per conto dell'universit di
Tubingen [tavola 80]. L'edificio non ipogeo ma la struttura pesante e poco
trasparente di perimetro adatta all'immagazzinamento termico, ha analogie con
335
Gusto
Effetti
Angelica
Anice
Basilico
Bergamotto
Camomilla
Cardamono
Incenso
Lavanda
Limone
Menta
Pino
aromatico; muschiato
dolce
aromatico; dolce
aromatico al limone
dolce, fruttato
caldo; soffice, speziato
balsamico
dolce, limmoncino
limoncino
mentolo
balsamico
stimolante, invigorente
calmante
rilassante
rilassante, rinfrescante, tonificante
rilassante
afrodisiaco stimolante
rilassante
stimolante; rilassante
stimolante; rilassante
stimolante; rilassante
rivitalizzante, rilassante
116
Peace Veronica, "Solar Log , research center", Tubingen, Architectural Record, n. 1123, 1990
336
Gli ambienti sotterranei che risultano privi di una stimolazione olfattiva, se non
addirittura caratterizzati negativamente, potrebbero essere arricchiti di queste
essenze secondo uno studio specifico in base alla destinazione d'uso.
L'introduzione pu avvenire direttamente attraverso l'impianto di
condizionamento, utilizzando fiale preconfezionate in laboratorio (in Giappone
gi stato prodotto un distributore computerizzato di essenze), oppure
indirettamente inserendo piante specifiche all'interno dell'ambiente117.
117
337
Piano rialzato
N. 85
Sezione trasversale
Sezione longitudinale
N. 85
pag 93, 90 %
338
339
controllo periodico dei livelli raggiunti. Anche per questo problema, come
abbiamo accennato, pare che le piante possano avere un ruolo attivo per la
capacit di assorbire questo gas, capacit probabilmente acquisita nella loro
evoluzione perennemente a contatto col terreno118.
Realizzare uno studio preventivo per definire la pericolosit dell'ambiente. Si
provvede cos a misurare le concentrazioni del gas nelle abitazioni esistenti nella
zona, a controllare il sottosuolo, la sua composizione, la permeabilit diretta al
radon o all'acqua.
Prevedere una corretta ventilazione, favorendo, per il risparmio energetico,
recuperatori di calore piuttosto che un ricircolo della aria stessa.
Mantenere l'aria interna in sovrappressione.
Utilizzare barriere impermeabilizzanti, comunque necessarie in strutture
ipogee, e strutture controterra compatte con cementi poco porosi.
Evitare fessurazioni e aperture, ogni conduttura che attraversa la parete deve
essere accuratamente sigillata.
Un altro metodo, volto a ridurre la presenza in aria dei prodotti di decadimento
del radon sfrutta il fatto che questi elementi sono ionizzati positivamente.
Mediante una ionizzazione negativa dell'ambiente in questione i radionuclidi
generati dal decadimento del radon vengono sospinti verso le pareti.
N. 10
Sistemi specifici prevedono la suzione
del radon proveniente dal sottosuolo
costruzione e salute p 234, 60 %
attraverso aspiratori posti in vespai
predisposti attorno alla struttura, oppure
con
la
suzione
dell'aria
nelle
intercapedini delle pareti [figura a lato].
118
Baglioni Adriana, Piardi Silvia, 1991, Costruzioni e salute, Franco Angeli s.r.l., Milano
340
341
E' fondamentale, forse pi che per gli altri parametri, per i quali vale pi
l'obbiettivo della flessibilit, sapere in partenza la destinazione d'uso. Cambiano
infatti notevolmente i valori ottimali dei vari parametri acustici a seconda che si
abbia uno spazio di lavoro, una sala conferenze o una sala per audizioni musicali.
Tuttavia raramente le pareti di uno spazio ipogeo vengono lasciate a vista
cosicch lo spazio assume caratteristiche simili a quelle degli ambienti
convenzionali e si rimanda alla relativa trattatistica.
Per quanto riguarda la progettazione degli spazi comuni, aree di sosta e percorsi,
anche qui vale l'impegno di ricreare, anche da un punto di vista acustico, le
caratteristiche alla superficie specifiche della superficie.
Nei vani interrati il forte riflesso sonoro operato dalle superfici, soprattutto se in
calcestruzzo o altro materiale compatto, determina una condizione nettamente
diversa da quella alla superficie, dove il suono si disperde liberamente nell'aria, e
sottolinea il carattere chiuso dello spazio. Superfici con forti poteri assorbenti,
magari affiancate da elementi d'arredo con analoga funzione, servono a ridurre
questo fenomeno e a rendere, anche acusticamente, l'ambiente pi confortevole.
A
questo
scopo
un
Corridoio attrezzato per un alto assorbimento acustico
controsoffitto tecnologico
pu essere attrezzato come
mio 2.6 -1, 50 %
pannello fono assorbente,
oltre a definire una
possibile area per gli
elementi tecnologici. Per
esempio, collegando i
pannelli in modo elastico al
soffitto
si
realizza
l'assorbimento tipico dei
pannelli vibranti.
342
Quasi una eccezione sono quegli spazi dove si vuole invece esaltare il carattere
particolare ipogeo lasciando, tra l'altro, le pareti a vista. Queste eccezioni
corrispondono agli spazi dell'arte e della cultura come sale espositive,
auditorium,....
Un esempio la citata chiesa nella roccia ad Helsinki. Essendo prevista anche
come sala per concerti, la chiesa doveva rispondere a precisi requisiti acustici:
sono state perci scavate nelle pareti delle nicchie chiamate nidi acustici, che
hanno portato alla realizzazione di una acustica perfetta. Si tratta del principio dei
risuonatori acustici, dove cavit inserite nella parete e collegate con fori di
limitate dimensioni, realizzano un sistema che "cattura" l'onda sonora e ne
dissipa l'energia meccanicamente, entrando in risonanza.
Altre volte l'isolamento acustico dalla superficie proprio la ragione
dell'ubicazione sotterranea, risultando favorevole per sale concerto, studi di
prova, ... A Parigi i locali dell'IRCAM (Institute de Recherche et Cooperation
Acouistique/Musique), un laboratorio molto sofisticato per lo studio della musica
realizzato da Renzo Piano e Richard Rogers, sono situati nei sotterranei del
Centre Pompidou, ottenendo cos un isolamento perfetto dall'esterno [figura
sottostante].
N. 9
F.A., pag. 135
343
120
344
345
ELENCO COMPLETO
1 Abate Tiziana, "La salute a Firenze sta sottoterra", Il Giornale, 18 dicembre,
1992.
2 Accati Elena, "Piante da appartamento. Un filtro per l'aria chiusa", La Stampa,
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4 Anderson Grace, "Architecture beneath the surface", Architectural Record,
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5 Antiga Cesare, "I laboratori INFN del Gran Sasso", GB Progetti, giugno-luglio,
1990
6 Ardito F., "Vediamoci sul fondo", Costruire, n. 90, novembre, 1990.
7 Arnaboldi Marco, "Idee e proposte per una galleria multiservizio", relazione al
convegno La citta' sotterranea nell`area metropolitana, Milano 12-19
Maggio, 1987
8 Ascarelli Giovanni, "Servizio sotto Roma", L'arca, n. 10, ott., 1987, pp. 64-69.
9 Avanza Federica et al., "Progettare il sottosuolo", Milano, Franco Angeli s.r.l.,
1991. BCI 91.064
10 Baglioni Adriana, Piardi Silvia, "Costruzioni e salute", Milano, Franco Angeli
s.r.l., 1991. BCI 91.065.
11 Banham Reyner, "Monaco underground", Casabella, nn.368-369, ago.-set.,
1972, p. 8.
12 Barkauskas F., "Creative uses for underground structures. Examples from
Germany", 5th ICUSESS, Delft, 1992.
13 Barles S., 1992, "The rise of underground townplanning: E. Utudjian and the
GECUS", 5th ICUSESS, Delft, 1992.
14 Bartoli Carlo, "L'arredo urbano in sotterraneo", relazione al convegno La
citt sotterranea nell'area metropolitana, Milano, Sindacato regionale
ingegneri liberi professionisti della Lombardia, 12 e 19 maggio 1987, pp 8591.
15 Belardi Paolo, "Habitat ipogeo e citt contemporanea", in L'industria della
costruzioni, n. 211, maggio 1989.
16 Bhasin Rajinder, Norway's olimpic cavern, in Civil Engineering, dec. 1992.
17 Belgiojoso B. Lodovico, "Autoparcheggio sotterraneo del complesso
architettonico di Corso Vittorio Emanuele a Milano", in Parcheggi auto per
le citta', Milano, Ed. L. Galletti & A. Izzo, 1986. BCA 725.381 PAR
18 Benedetti Aldo a cura di, "Norman Foster", Bologna, Zanichelli, 1988.
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19 Bennet David J., "Earth sheltered buildings coupled with the sun",
proceedings of the Underground Space Conference and Exposition, Kansas
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20 Benton Charles, Fountain Mark, "Succesfully daylaighting a large commercial
building. A case study: Loockheed Building 147", Progressive Architecture,
nov., pp 119-121, 1990.
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Louvre", Paris, Electa Moniteurs, 1989. BCA 727.7(44)GRA
23 Bonomo Fabrizio, "Lione fa poker", Costruire, n. 103, dicembre 1991.
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mag.-giu.,p XXX, 1974.
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26 Capezzuto Rita, "La montagna nel museo", Lotus, n. 70, 1991.
27 Cardinali Giulia, "Il bozzolo", Abitare,n. 234, maggio, 1985.
28 Carmody John, "Designing underground facilities for people underground: a
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29 Carmody John, Sterling Reinhold, "Underground space design. A guide to
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30 Carpenter P.R., "Energy innovation at Caer Lean", 5th ICUSESS, Delft, 1992.
32 Castiglioni Piero, 1987, "Compiti visivi e riflessi psicologici
dell'illuminazione artificiale", rel. al convegno <La citt sotterranea nell'area
metropolitana>, Milano, 12-19 maggio, Sindacato regionale ingegneri liberi
professionisti della Lombardia, Milano, pp. 83-84.
33 Cauli Fabio, "Il quartiere EUR di Roma", in COCIS, an. 2, n. 2, 1993.
34 Cecchetti Maurizio, 1987, "L'habitat ipogeo", L'Arca, n. 10, ott. ,pp. 1-3.
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67 Lampugnani Vittorio Magnago a cura di, "Sotto Napoli. Idee per la citt
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68 Lemoine Bertrand, "Il tunnel sotto la Manica", Casabella n. 582, sett., 1991.
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72 Mandrelli O. Doriana, "Luci della citt", l'Arca, n. 60, mag., 1992, pp. 20-23.
73 Marabelli Dario, "Piano, ecologico, dal grande futuro", Modulo, Ottobre,
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120 Zermagni Paolo a cura di, "Gabetti e Isola", Bologna, Zanichelli, 1989.
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Grandi Ambienti
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Germany, 5th ICUSESS, Delft, 1992.
D22 Bhasin Rajinder, Norway's olimpic cavern, in Civil Engineering, dec. 1992
D23 Choay Francoise, 1968, "Le probleme des halles", Architecture
d'Aujourd'hui, n 138, giu.-lug., p. 53.
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Minneapolis, 1989.
D38 Piersanti Claudio, La facolt in miniera, L'Arca, n. 10, ott., 1987.
D39 Red., 1971, The student underground, Progressive Architecture, 4/71.
356
357
D60 Celloni F., D'Amato C., Gabetti e Isola. Progetti e architetture 1950-1985,
Electa, Milano, 1985.
D61 Cucinella Mario, "La strategia del virus positivo", in L'Arca n. 66, dicembre
1992.
D62 Giani Gjlla, Jonghi L., Paganelli C., 1988, "Le citt invisibili", Casa Oggi,
nn. 169-170, lug.-ago, pp. 61-66.
D63 Restucci Amerigo, Matera. I Sassi, Torino, Einaudi, 1991.
D64 Zermagni Paolo a cura di, Gabetti e Isola, Zanichelli, Bologna, 1989.
E Testi relativi alla seconda parte
Scavo e consolidamento
E1 Restelli A. Balossi, "Iniezioni nei terreni sciolti", ciclo di conferenze dedicate
ai problemi di meccanica dei terreni, Politecnico di Torino, novembre 1981.
E2 Pelizza Sebastiano, Peila Daniele, "Ground improvement in Tunneling", in
Tunneling and underground space technology, vol. 8, No. 3, 1993.
E3 Rodio, "High pressure regroutable anchors",depliant informativo.
Impianto architettonico
E4 Carmody John, Designing underground facilities for people underground: a
case study of an office design, 5th ICUSESS, Delft, 1992.
E5 Rasori Pino, "La stanza delle illusioni", in Costruire n. 102, novembre 1991.
E6 Scuri Piera, Gli ambienti artificiali, Le Scienze, 1988, n. 241, settembre, pp
86-93.
Involucro edilizio
E7 Lohmeyer G., Ebeling K., Building in ground water, proceedings of
ICUSESS, 1992, Delft University.
E8 Marabelli Dario, Piano, ecologico, dal grande futuro, Modulo, Ottobre, 1990
E9 Vandewalle M., 1992, Use of steel fiber reiforced concrete for tunnel
constructions, proceedings of ICUSESS, Delft University.
Luce
E11 Benton Charles, Fountain Mark, Succesfully daylaighting a large
commercial building. A case study: Loockheed Building 147, Progressive
Architecture, nov., pp 119-121, 1990.
358
E12
359
Clima
E16 ENEA, "Architettura bioclimatica", Roma, De Luca Editore, 1983.
E17 Hove J. van, Productivity of aquifer thermal energy storage (ATES) in the
Netherland, 5th ICUSESS, Delft, 1992.
E18 Ouden C. den, Design of energy-supply sistem for heating and cooling an
underground museum, 5th ICUSESS, Delft, 1992.
E19 Pearlmutter D., 1992, "Monitoring an insulate earth-sheltered structure in a
desert climate", proceedings of the 5th International Conference on
Underground Space and Earth Sheltered Structures, Delft, 2-5 August.
E20 U.S. Departement of Energy, Office of conservation and solar energy, Earth
sheltered structures, 1981.
Qualit aria
E22 Accati Elena, 1992, "Piante da appartamento. Un filtro per l'aria chiusa", La
Stampa, 25 novembre.
E23 Baglioni Adriana, Piardi Silvia, Costruzioni e salute, Franco Angeli s.r.l.,
Milano, 1991.
E24 Green Annette, "The fragrance revolution", in The Futurist, March-April,
1993.
E25 Person David, 1990, La casa ecologica, TCI.
E26 Wolverton B.C., 1989, Interior landscape plants for indoor air pollution
abatement, NASA.
Suono
E27 Forcolini Gianni, "La strada del sottosuolo", in Modulo I, 89.
360
361
PARTE TERZA
ESPERIENZA PROGETTUALEError! Bookmark not defined.
362
DATI DI PROGETTO
Sala multifunzionale, 1100 mq.
La sala con superficie in pianta pari a 600 mq deve svolgere le seguenti funzioni:
- sala conferenze con 600 posti
- sala concerti per musica da camera con 400-600 posti.
A causa delle sue molte funzioni, con conseguente necessit di avere ambienti
variabili e differenti posizioni del podio e della platea, la sala deve avere un
pavimento regolare sul quale i moduli mobili delle sedie e del podio possano
essere posizionati con flessibilit. La disposizione dei moduli delle sedie deve
essere gradualmente incrementata in altezza per file in modo da permettere una
buona visuale. Deve essere comunque possibile posizionare sedie e tavoli
direttamente sul pavimento in occasione di conferenze e incontri.
Per i concerti deve essere possibile collocare una pedana di 150 mq.
I materiali da usare in questa sala dovranno essere scelti con riferimento alle
qualit acustiche della stessa; essi dovranno essere in grado di formare le pareti e
i divisori considerando i frequenti cambi in funzione e disposizione della sala.
Per quanto riguarda le qualit acustiche dell'ambiente, deve essere accordata la
massima priorit alla funzione concertistica. quindi richiesto un volume
compreso tra i 5000 e i 6000 metri cubi.
Ulteriori e diverse utilizzazioni della sala possono essere raggiunte per mezzo di
variabili assorbimenti acustici e l'impiego di sistemi di amplificazione del suono
durante incontri e seminari.
Altri locali
Collegati con la sala multifunzionale sono necessari una stanza per il solista e il
direttore, la biglietteria, i camerini, i servizi igienici, una stanza per il controllo
del suono, e due sale prove: 300 mq in tutto.
Una sala per incontri e seminari per 40 o 60 persone, quattro stanze per interviste
o dibattiti, per un totale di 70 mq, devono essere collocate in stretto collegamento
con la sala conferenze. Tali locali devono essere completamente attrezzati con
strumentazione audio e video.
Ristorante -caffetteria 500mq
Il ristorante caffetteria (300 mq) e la mensa per il personale (100 mq) devono
avere accesso diretto dal foyer della sala polifunzionale. la divisione tra ristorante
e caff, i quali devono avere posti a sedere per 300 persone ciascuno, deve essere
363
364
PROGETTO 1
[Enzo Rondoletti]
365
Suggerimenti forniti
Lo scavo e la costruzione
La maggior parte dei volumi possono essere realizzati col sistema "scava e
copri". Un diaframma continuo viene realizzato al contorno dell'edificio e
successivamente si estrae la terra al suo interno.
1 Per l'ultima parte, i locali oltre il palco posti in profondit, pu risultare
conveniente procedere con uno scavo in sotterraneo, consolidando il terreno dalla
superficie con iniezioni di malte cementizie.
L'impianto architettonico
Per offrire maggiori informazioni dall'esterno sul volume nascosto la
superficie andrebbe arricchita di richiami con lo spazio sottostante.
2 Una idea quella di un rigonfiamento del terreno in coincidenza con il grande
volume della sala multifunzionale. Questo permetterebbe inoltre di uniformare lo
spessore di terra utile all'isolamento.
3 Un'altra idea la valorizzazione della sezione di superficie corrispondente al
volume delle quinte con opere d'arte. Insieme all'ingresso si avrebbero cosi due
elementi forti che definiscono gli estremi dello sviluppo longitudinale
dell'impianto.
4 La linea di piano costante su tutti gli ambienti rende lo spazio semplice da
comprendere ma sminuisce le potenzialit compositive offerte dal sottosuolo.
Le variazioni di livello rendono l'ambiente ipogeo pi stimolante e inoltre in
questo caso possono risultare favorevoli a collegare in modo organico il piano in
pendenza della grande sala multifunzionale.
5 Per quanto riguarda la disposizione degli spazi si preferisce spostare i locali
tecnici, posti sotto l'atrio d'ingresso, al primo livello interrato attorno alla corte
circolare. Vi qui uno spazio disponibile, altrimenti perso, che ammette un
diretto contatto con l'esterno, per esempio posizionando delle griglie.
366
La luce
6 L'atrio d'accesso permette alla luce di illuminare gli ambienti che si affacciano
alla sua base (ristorante, mensa, caffetteria, cucine) con una vetrata continua.
L'elemento centrale della scala risulta utile ad impedire ai raggi del sole di
incidere direttamente sulle superfici vetrate. E' importante quindi massimizzare lo
sfruttamento della luce che si diffonde per mutue riflessioni. Superfici molto
riflettenti, con materiali come marmo o alluminio, risultano particolarmente
adatte.
7 Uno spazio a tutta altezza che collega le strutture d'accesso al foyer
sottostante allevia il possibile senso d'oppressione dell'ambiente ipogeo.
Superfici molto riflettenti e poco soggette allo sporco ottimizzano questo
elemento.
Il clima
Considerando lo scarso apporto di energia dall'esterno, per l'isolamento offerto
dal terreno circostante e per la mancanza quasi totale di irraggiamento, la ricerca
del bilancio termico sar prevalentemente positiva (apporto di calore).
Tuttavia in situazione estiva con richiesta di uno spinto riciclaggio d'aria
necessario un sistema di refrigerazione per abbassare la temperatura dell'aria
esterna.
8 Un sistema di condotti inseriti nel terreno attorno all'atrio circolare, vicino
quindi ai locali tecnici, pu svolgere questo impegno, favorendo la cessione di
calore dall'aria al terreno.
367
Il suono
Per gli ambienti dove sono presenti le pareti controterra a vista facile che si crei
un disturbo sonoro caratterizzato da un rumore di fondo elevato, a causa della
superficie compatta del calcestruzzo molto riflettente. E' allora necessario inserire
elementi per l'assorbimento acustico.
7 L'apertura tra l'ingresso e il foyer a questo scopo un utile strumento, essendo
una "finestra" attraverso la quale le onde sonore possono migrare. Per impedire
che i due spazi possano disturbarsi vicendevolmente le superfici laterali di questo
piccolo cavedio devono essere rivestite di materiali fonoassorbenti.
9 Per quanto riguarda l'ampia sala, per conservare la sua unit architettonica e
la sembianza di caverna, preferibile eliminare il controsoffitto acustico e il
relativo reticolo che lo sostiene.
Tuttavia le varie destinazioni d'uso che competono alla sala rendono impossibile
una progettazione d'interni che possa soddisfare in modo univoco tutte le relative
differenti risposte acustiche. Considerando infatti per la qualificazione della sala
il parametro del tempo di riverberazione, 60, il valori ottimali variano
grandemente, secondo un coefficiente k che passa da 0.2-0.3 per l'audizione
musicale a 0.5-0.8 per funzioni dove essenziale l'intellegibilit della lingua
parlata.
E' necessario quindi disporre di meccanismi che, agendo o sulle caratteristiche
d'assorbimento di alcune superfici o sul volume della sala, possano apportare
sostanziali modifiche alla risposta acustica del volume.
Volendo interessare le qualit assorbenti di alcune superfici una soluzione
quella di disporre, direttamente sotto la grande volta, dei costoloni che a seconda
della loro posizione modifichino il potere assorbente di quel settore [figura
successiva].
368
P1-1, 70%
369
P1-2, 70%
370
P1-3, 50%
ott. k 9 V 0. 75 1
0.16 V
60
0. 88 O.K.!
AT
P1-3, 50%
ott. k 9 V 0. 77 1
0.16 V
60
0. 96 O.K.!
AT
P1-3, 50%
371
PROGETTO 2
Colangelo]
[Antonio
Barrocu,
Raffaele
Colafemmina,
Giovanna
372
Suggerimenti forniti
Lo scavo e la costruzione
Lo schema strutturale presente nella sezione del teatro, un largo portale in cui i
setti laterali sorreggono le grandi travi della copertura, potrebbe essere esteso a
tutto l'impianto. L'eliminazione dei pilastri intermedi rende disponibile un grande
ambiente che pu essere gestito liberamente, rende lo spazio flessibile e
facilmente riadattabile per una eventuale modificazione di destinazione d'uso.
1 Realizzare la copertura curva in modo da permettere un facile drenaggio
dell'acqua. La curvatura pu facilmente ottenersi con l'utilizzo di travi
precompresse dove la controfreccia risulta utile a meglio bilanciare il grave
carico del terreno (80-100 centimetri).
L'impianto architettonico
Distribuire la copertura verde su tutta l'area, eliminando le diverse aperture e
aumentando lo spessore di terra, dimostrerebbe un maggiore rispetto per la
posizione sotterranea richiesta, oltre a rendere pi economica la gestione del
clima.
La luce
Le diverse aperture presenti permettono una grande entrata di luce e un contatto
diretto con il contesto esterno, escludendo i problemi psicologici generalmente
connessi con gli spazi ipogei.
2 Addirittura la grande superficie vetrata della piramide pone il rischio di un
eccessivo irraggiamento e illuminamento, consigliando l'utilizzo di vetri molto
riflettenti.
373
Il clima
L'elevata altezza degli ambienti rappresenta un rischio per la formazione di
stratificazioni termiche e di moti convettivi che possono rendere difficoltoso
garantire il comfort in ogni condizione. Se si prospetta un uso vario e continuo di
tale impianto, come le sue dimensioni parrebbero suggerire, un sistema a bassa
temperatura a pannelli radianti a pavimento potrebbe risultare conveniente.
Per quanto riguarda il comportamento estivo il problema maggiore deriva dal
volume trasparente della piramide, che determina un elevato carico termico per
irraggiamento.
3 Una soluzione potrebbe venire dallo sfruttamento di correnti d'aria naturali
per asportare il calore in eccesso. L'aria esterna potrebbe essere raffreddata
all'interno di condotte immerse nel terreno, e immessa in ambiente dal basso,
attraverso griglie nel pavimento. Per completare il ciclo l'aria calda viene
estromessa attraverso alcune superfici apribili della piramide [figura sottostante].
Sezione trasversale presso la piramide di vetro
M P2-1
374
375
376
Acustica
Anche in questo progetto negli ambienti dove si vogliano lasciare a vista le
superfici in calcestruzzo delle pareti di contenimento importante inserire
elementi assorbenti per evitare una connotazione acustica dello spazio troppo
riflettente (spazio caverna). Di per se nel foyer hanno gi un ruolo assorbente il
grande volume sotto la piramide e l'eventuale spazio sottostante collegato tramite
le griglie d'areazione. In aggiunta si pu realizzare un controsoffitto tecnologico
dotato di pannelli assorbenti.
377
PROGETTO 3
378
Suggerimenti forniti
L'impianto architettonico
1 Abbassare il piano base e estendere la presenza del terreno sulla copertura,
come manto isolante, permette di ricondurre la tipologia dell'edifico a caratteri
pi spiccatamente sotterranei.
Secondo tale ottica pu ancora apparire giustificabile la posizione "esposta" della
zona d'ingresso e di parte del ristorante, considerati spazi di transizione tra fuori e
"dentro", mentre la sala polifunzionale andrebbe realizzata completamente
interrata, per fruire dei vantaggi che il sottosuolo offre (acustica e
climatizzazione).
2 Risulta conveniente, anche da un punto di vista economico, sostituire i tre
singoli pozzi, conteneti le scale per le uscite di sicurezza, con un percorso
parallelo alla sala, oltre la parete di contenimento.
Clima
3 Anche in questo progetto pu risultare utile l'utilizzo di condotti interrati per
precondizionare l'aria esterna. Una posizione favorevole sotto il volume
dell'edificio ad una profondit di 7 metri ( T = 13 C ) per una lunghezza di 50
metri.
Considerando un diametro di 30 centimetri si
v [m/s]
t [C]
possono ottenere i valori
di temperatura
3
16.5
dell'aria in uscita riportati nella tabella a fianco,
5
17
in funzione della velocit di passaggio.
8
17.6
10
18
Acustica
4 La realizzazione della superficie di fondo della sala multifunzionale in forma
curva garantirebbe una migliore risposta acustica in una fruizione concertistica,
oltre a rappresentare un mezzo espressivo che esalta le caratteristiche dello
ipogeo.
379
PROGETTO 4
380
Suggerimenti forniti
L'impianto architettonico
Il percorso rettilineo che collega gli ambienti pubblici del ristorante e caffetteria a
quelli della sala multiuso uno spazio molto interessante: qui si esplica il
passaggio dalla situazione aperta a quella prettamente ipogea della sala culturale.
La sua progettazione deve essere sensibile, mirando a creare un trapasso
graduale, limitando i salti e le discontinuit. In quest'ottica la scala che scende di
oltre 4 metri risulta un elemento disturbante. Dal punto di vista formale realizza
un taglio troppo brusco, mentre psicologicamente pu suggerire all'utente la
difficolt alla fuga in caso di necessit. Pi indicata una rampa, che pu
facilmente avere la pendenza entro i limiti di norma (8%), considerata la
lunghezza del percorso.
Nel caso di questo percorso in pendenza consigliabile inserire alcune linee
orizzontali, elementi che quantifichino la reale inclinazione del piano e
rappresentano un orizzonte virtuale di riferimento (vedi cap. 2.3.3.2. Gli spazi
funzionali ).
Il clima
Contro l'eccessivo irraggiamento attraverso il lucernario, oltre ad utilizzare vetri
molto riflettenti, un interessante accorgimento dato dall'utilizzo di vegetazione
come filtro naturale alla luce del sole. Posizionare un reticolo sospeso, un
gazebo, su cui far crescere edera o altre piante, rappresenta un elemento molto
semplice ma che garantisce notevoli vantaggi, primo fra tutti la riduzione della
radiazione solare. Inoltre la presenza delle foglie rappresenta, alla vista di chi si
trova sotto, un elemento molto pi interessante del nudo cielo. I multipli riflessi e
il movimento al vento le caratterizzano come elementi dinamici che
arricchiscono lo spazio ipogeo.
381
La luce
Il ruolo di transizione che si voluto dare al percorso di collegamento pu essere
arricchito dalla qualit luminosa, e in particolare dalla luce naturale. Alcune
aperture realizzate sul percorso in superficie, per esempio in vetro cemento,
possono fornire elementi di interesse e di "sollievo" nella discesa verso la grande
sala. Il graduale aumento dell'altezza del percorso rende man mano meno incisiva
la componente naturale che va bilanciata con un maggiore impegno di luce
artificiale.
Il progetto illuminotecnico a cui si pensa prevede cos un apporto naturale
tramite un lucernario continuo posto al centro del soffitto e un sistema di
illuminazione artificiale con due tipologie di corpi illuminanti [figura
sottostante].
P5-1, 40%
382
M p.5-2, 40 %
383
ore 12
20.000 lx
E all'inizio percorso
(altezza soffitto 4 m)
380 lx
21 marzo
ore 12
15.000 lx
280 lx
160 lx
21 dicembre
ore 12
7.300 lx
140 lx
80 lx
384
385
Apparecchi
Luce indiretta
0.08
172
78
idem
100
71
Luce diretta
0.2
91
0.5
162
10
263
84
262
81
TOTALE
La grande differenza che vi tra il numero di corpi illuminanti a luce diretta tra
le posizioni iniziale e finale deriva dalla volont di esaltare due condizioni
illuminotecniche particolari. Una all'inizio ove l'illuminamento, prevalentemente
determinato dall'apporto indiretto, ha una connotazione "soft". Alla fine invece,
dove l'illuminamento deriva principalmente dalle piccole sorgenti alogene, la
luce pi fredda a sottolineare le caratteristiche artificiali di uno spazio a oltre 10
metri di profondit.
386