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LA ROCAMBOLESCA FUGA
LE RADICI VOLTERRANE
Col piccolo Ciro sui sentieri del contrabbando Fra San Lino e lammiraglio Inghirami
Lagente Mario Canessa e il brigadiere Giovanni Marrani, toscano anche lui e anche lui in servizio
a Tirano, accompagnano il piccolo
Ciro De Benedetti (foto) di notte,
in mezzo alla neve, lungo i passi
segreti dei contrabbandieri, al di
l della frontiera: lo conse- gnano
ai gendarmi di Campocolo- gno
che mettono il timbro a data sulla
firma di Ciro. Quel foglietto
viene dato ai genitori del bimbo
per dirgli che il figlio in salvo:
non torneranno mai dal lager
di identit e non possono andare smarriti in un nulla indistinto. Si spiega cos il fortissimo
impegno catalogatorio dedicato ai nominativi delle vittime
della Shoah una per una. Ma
non deve andar perso neppure
il nome e cognome di chi ha
fatto il bene. Quello di Canessa
finito fra gli olivi dello Yad
Vashem a Gerusalemme: il
massimo onore che le autorit
ebraiche possano tributare a
chi ebreo non . Quasi nello
stesso giorno lavevano chiamato dal Quirinale per ricevere
una medaglia doro dalle mani
di Napolitano.
il gennaio 2008: gli si spalanca davanti la sua quarta vita: tutta livornese, stavolta. Dopo ladolescenza a Volterra, dopo il coraggio partigiano in Valtellina, dopo limpegno in prima linea nelle questure di mezza Italia, ecco che gli rovino la
vita, come mi diceva lui sorridendo. Il Tirreno racconta chi
luomo che ha ricevuto cos
alti onori tanto a Gerusalemme
che a Roma. E soprattutto perch: la bellissima storia che c
dietro.
Mario, che fino ad allora aveva fatto della riservatezza uno
stile di vita, sentiva di esser
chiamato a diventare testimone in questi tempi cos avari e
micragnosi: gli ex partigiani
dellAnpi ne hanno fatto il presidente onorario, le scuole
lhanno chiamato e i ragazzi
hanno ascoltato le parole che
quel signore anziano ha tirato
fuori dal cuore. Non era un super-eroe macho da fumetti, ma
bastava guardargli gli occhi per
vedere che ancora a novantanni guizzavano ancora. Senza
mai smettere di esser poliziotto vecchia maniera: con le persone che saltano fuori dal racconto, con nome, cognome,
parentele e cambiamenti di domicilio, ma non mi ricordo
pi se la zia stava anche lei sopra la pasticceria, mannaggia.
Eppure parlavamo del 43...
COMMENTAIL RACCONTO
DELLAVITA DIMARIOCANESSA
suwww.iltirreno.it
NON TI DIMENTICHEREMO
memorialediYad Vashemfraisei
milioni di vittime innocenti ricordata la morte di un milione e
mezzo di bambini. Canessa appartiene perci, e per sempre, a
quella schiera di Giusti, la cui esistenza assicura la salvezza del
mondo: eppure lui riteneva di
aver solo fatto il suo dovere, ci
chelasuacoscienzagliimponeva
difare.
Venutoa conconoscenzadelle
sue azioni lo sollecitai a parlare.
Solo dopo molte insistenze riuscii ad avere il materiale che, trasmesso alle autorit dello Yad
Vashem consentirono di annoverarlo nella eletta schiera dei "Giusti".
Grazie Mario, non ti dimenticheremo mai, e opereremo perch il tuo ricordo sia trasmesso a
tuttelegenerazioniavenire.
Guido Guastalla
IL RICORDO
IL MONDO
SALVATO
DAI GIUSTI
La disubbidienza
in nome di Dio
di fronte alla disumanit
di una legge ingiusta
quel momento l'insegnamento e
il ricordo della madre ebbero un
ruolo determinante, e lo condussero, senza tentennamenti a testimoniare il bene e combattere il
male.
Erano momenti terribili nei
quali non era pi possibile non
capire, sfuggire ad una scelta; girare la testa da un'altra parte era
gi uno scegliere. Dice il Talmud
che chi salva unavita salva il mondo; salvando una vita non si salva
solo una persona, ma anche la
continuit delle generazioni. Nel