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La risoluzione di un generico problema geotecnico prende sempre le

mosse da:
La conoscenza della natura dei
terreni in esame;
La conoscenza del l e l oro
condizioni di stato iniziale.
Le indagini identificative ed i
s i s t e mi di c l a s s i f i c a z i o n e
forniscono sufficienti indicazioni.
necessari o associ are al l a
conoscenza di e, w
n
e D
R
, grandezze
riferibili allo stato di tensione
esistente nel terreno.
cos possibile definire la condizione iniziale in cui si trova un
determinato elemento di terreno, che potr essere soggetto a
modifiche del suo stato dovute ad interventi naturali e/o
antropici (es. applicazioni di carichi, scavi, cambiamenti di
condizioni al contorno)
STATO INIZIALE E STORIA TENSIONALE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Si predilige invece una metodologia di calcolo pi semplice che sfrutta lidea
fondamentale che sta alla base della Meccanica delle Terre:

rispetto alle dimensioni delle strutture che con esso interagiscono (fondazioni,
paratie, gallerie, ecc.), il terreno secco possa essere trattato come un continuo
solido.


in ciascun punto possibile definire uno stato tensionale individuato da un tensore
degli sforzi !
ij
e uno stato di deformazione individuato dal tensore delle
deformazioni "
hk
.
Le terre sono costituite da particelle solide, gas e acqua
la caratterizzazione matematica del loro comportamento
dovrebbe essere basata sullanalisi del comportamento dei
singoli granelli sottoposti ad un assegnato carico.
STATO TENSIONALE E DEFORMATIVO
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Primo passo di ogni analisi:
definire le condizioni iniziali, identificare in ogni punto le
componenti di tensione dovute al peso proprio:
le TENSIONI GEOSTATICHE.
Nel caso di deposito:
! delimitato da p.c. orizzontale ed infinitamente esteso
! con assenza di variazioni di propriet in orizzontale
Depositi
sedimentari
z
verticale
!
z
= !
v0

orizzontale
!
y
= !
h0

#
dy
dx
dz
% nulle per
simmetria
Deformazione
piana
!
v0

!
z0

TENSIONI GEOSTATICHE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
z
verticale
!
z
= !
v0

#
PC
dy
dx=1
dz
Peso
dP
!
v0
=
dP
dA
=
" 1*dy*z
( )
1*dy
=! *z
Equilibrio
in direzione verticale:
Tensione verticale provocata
dal peso del terreno al di sopra
del punto considerato
Nel caso di terreno stratificato:
#
1
#
2
!
v0

z
1
z
2
!
v0
="
1
*z
1
+"
2
*z
2
= "
i
*z
i
!
Lo strato 1 pu essere considerato
come un sovraccarico
uniformemente distribuito
q = #
1
z
1
TENSIONI GEOSTATICHE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
!
v0
=" *z +q
La tensione verticale agente la somma della quota parte geostatica pi quella
indotta dal sovraccarico.

Nel caso di area di carico di forma e geometria qualunque, le tensioni verticali
risultanti saranno dovute alla componente geostatica a cui andr sommata
quella indotta dal carico esterno (&!
z
), che sar funzione della geometria
dellarea di carico e della mutua posizione tra essa ed il punto del terreno in
esame;
Lapplicazione di un carico sul p.c. comporta, oltre ad una variazione dello stato
tensionale geostatico, altri fenomeni indagati in seguito.
#
1
#
2
!
v0

z
1
z
2
!
v0
#

z

q

TENSIONI GEOSTATICHE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Sono state definite le tensioni totali geostatiche verticali., a partire
dallequilibrio alla traslazione verticale dellelemento di terreno.
Per definire le tensioni geostatiche orizzontali lequilibrio alla
traslazione orizzontale non sufficiente.

Inoltre, tenendo presente che il terreno un sistema multifase,
costituito da particelle solide, acqua e gas, occorre tener in conto
lacqua libera nei pori, analizzando la ripartizione di uno stato tensionale
sulle differenti fasi.

Si parler pertanto di tensione efficace verticale e orizzontale.
Di seguito, verranno pertanto enunciati alcuni dei
concetti cardine dellIngegneria Geotecnica.
TENSIONI GEOSTATICHE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
La ripartizione interna degli sforzi tra fase solida e fase fluida
costituisce uno dei problemi fondamentali della Meccanica delle
Terre.
E nel 1936, in occasione del primo Congresso Internazionale di
Meccanica delle Terre, che Terzaghi formula la relazione che
esprime la suddetta ripartizione degli sforzi:
Lo stato di tensione in un punto pu
e s s e r e de f i n i t o t r a mi t e l a
conoscenza del l e tre tensi oni
principali totali !
1
, !
2
, !
3
. Se lo
spazio intergranulare riempito con
acqua avente pressione u, le tensioni
totali possono scomporsi in due parti:
u: pressione neutra, agisce sullacqua e sui grani in ogni direzione con
uguale intensit;
!
i
= !
i
- u: tensioni efficaci: tensioni, in eccesso rispetto alla
pressione neutra, che hanno sede nella fase solida.
Fase
solida
Fase
fluida
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Tutti gli effetti misurabili prodotti da un cambio dello stato di
sforzo, quali una compressione, una distorsione ed una variazione
della resistenza al taglio, sono dovuti esclusivamente ad un cambio
delle tensioni efficaci. Di conseguenza, ogni indagine di stabilit di un
mezzo saturo richiede la conoscenza sia delle tensioni totali sia delle
pressioni neutre.
Terzaghi non attribuisce alcun significato fisico alle tensioni efficaci,
ma le definisce esclusivamente come differenza tra tensioni;
Le ! non sono dunque direttamente misurabili, ma possono essere
desunte solo attraverso la contemporanea conoscenza delle ! e della
u;
Il principio degli sforzi efficaci una relazione di carattere empirico,
non dimostrabile analiticamente, sebbene sia stato sempre
confermato dallevidenza sperimentale.
Il testo riportato pu quindi essere suddiviso in due parti.
La prima riporta la definizione di tensione efficace, la seconda
evidenzia gli effetti delle tensioni efficaci.
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Le tensioni totali totali sono le tensioni che soddisfano le condizioni di
equilibrio e sono ripartite tra la fase solida e la fase fluida.
Poich nellambito della Meccanica delle Terre la capacit dellacqua di
trasmettere sforzi di taglio pu essere trascurata, le tensioni
tangenziali sono interamente affidate alla fase solida, come evidenzia
lequazione, nella quale "
i j
assume valore nullo quando gli indici sono
diversi tra loro.
Le componenti normali di tensione sono invece decomposte nella
pressione dellacqua e nella restante aliquota di tensione normale che
compete alla fase solida, ovvero la tensione efficace.
1. Definizione di tensione efficace: !
i j
= !
i j
u "
i j

Il mezzo poroso (che ha una natura discreta) viene assimilato a
due continui sovrapposti che operano in parallelo, ma
limitatamente alla componente isotropa dello stato di sforzo.
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
TENSORE DEGLI SFORZI EFFICACI
!
ij
pu essere scomposto in una componente isotropa e una deviatorica:
E immediato notare dalla definizione stessa di sforzo efficace che:
Solo la parte isotropa del tensore degli sforzi affetta dalla
pressione dellacqua, mentre il deviatore degli sforzi efficaci
coincide con quello degli sforzi totali.
N.B. Il tensore degli sforzi totali scomponibile nel tensore degli sforzi efficaci
e nel tensore sferico (scalare) delle pressioni neutre:
'
'
'
0 0
0 0
0 0
x xy xz x xy xz
ij yx y yz yx y yz
zx zy z zx zy z
u
u
u
! " " ! " "
" ! " " ! "
" " ! " " !
# $ # $
# $
% & % &
% &
% & % &
% &
% & % &
% &
' (
' ( ' (
= + = !
p = p + u

s
ij
= s
ij
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
ij ij ij
p = + ! " s
! '
ij
= p'!
ij
+s'
ij
1
3
v hk hk hk
! = + ! " e
dV
d#
TENSORE
ISOTROPO
TENSORE
DEVIATORICO
variazioni
di forma
variazioni
di volume
Lo stato deformativo in un punto espresso da un tensore doppio simmetrico, le cui
nove componenti vengono organizzate nella forma:
1 1
2 2
1 1
2 2
1 1
2 2
x xy xz
yx y yz
zx zy z
ij
! " "
" ! "
" " !
# $
% &
% &
% &
% &
% &
% &
% &
' (
= !
Il tensore delle deformazioni pu essere scomposto:
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
TENSORE DELLE DEFORMAZIONI
2. Effetti delle tensioni efficaci:
La risposta meccanica di un elemento di terra dipende dalle
tensioni efficaci.
La seconda parte del testo di Terzaghi pu essere formalmente
assimilata ad un postulato:
Esperienza di Terzaghi:
Confrontando il comportamento di campioni di terreno saturi
sottoposti a stati tensionali che differiscono solo per il valore della
pressione dellacqua, si accorse che resistenza e deformabilit erano
le stesse.
Ne concluse che la pressione dellacqua, di per s, non ha alcuna
influenza sul comportamento meccanico del terreno e la chiam
pressione neutra.
Al contrario, resistenza e deformabilit dipendono unicamente dallo
sforzo efficace, cos chiamato per questo motivo.
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Implicazioni del principio delle tensioni efficaci:
Una variazione di volume sempre accompagnata da una
variazione di tensione efficace;
Una vari azi one di tensi one effi cace non comporta
necessariamente una variazione di volume;
Condizione necessaria e sufficiente affinch si verifichi una
variazione di stato tensionale efficace che la struttura del
terreno si deformi; la deformazione pu essere volumetrica, di
taglio o entrambe;
Una variazione di tensione efficace comporta una variazione di
resistenza;
Se non vi variazione di tensione efficace non varia la resistenza.
RIASSUMENDO
TENSIONI EFFICACI
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
N.B. Il principio degli sforzi efficaci si applica a rigore per i terreni saturi
(S = 1) anche se si pu estendere a quelli secchi (S = 0).
DEF: lentit e la durata in precisa sequenza degli eventi che hanno
interessato un deposito, dalla fase di formazione fino alla sua attuale
configurazione.
Si tratta di eventi che hanno come risultato la mutua variazione
di tensione efficace e volume e che determinano lo stato in cui
il terreno si trova quando di esso si devono valutare
caratteristiche e risposta ad azioni applicate.
Le relazioni che intercorrono tra la variazione delle tensioni efficaci e le
variazioni di volume sono alla base dei metodi volti a spiegare il
comportamento meccanico dei terreni, con modelli simili a quelli che si
adottano per i metalli, con la differenza, appunto, dellinfluenza che la
variazione di volume ha per un terreno rispetto ad un metallo.
La trattazione di tali modelli si inquadra nel campo della
modellazione costitutiva dei materiali.
STORIA TENSIONALE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Per comprendere pienamente il significato di STORIA TENSIONALE,
conviene ricostruire schematicamente i principali eventi:

1. FASE DI DEPOSIZIONE
durante la quale un generico elemento di terreno assume una prima
configurazione sotto leffetto del peso proprio.
processo monodimensionale
(Hp valida anche quando opere quali grandi rilevati o notevoli
fondazioni sono realizzate al di sopra di un deposito di terreno)
variabili di stato:
indice dei vuoti e tensione verticale efficace
Piano di compressione e, !
v0
STORIA TENSIONALE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Curva ABC: CURVA DI COMPRESSIONE per sedimentazione
Risposta volumetrica, di un elemento di argilla, alla compressione indotta
dal peso dei sedimenti che si stanno depositando al di sopra di esso
STORIA TENSIONALE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
A d u n a u m e n t o d i !
v

corrisponde un incremento di #
(e una riduzione di e): oltre un
certo limite le # non potranno
aumentare (e non pu ridursi
indefinitamente: asintoto)
In un deposito che abbia subito una
storia tensionale cos semplice, la
max !
v
alla quale stato sottoposto
ogni suo elemento coincide con la !
v

attuale.
Il terreno viene definito
NORMALCONSOLIDATO.
STORIA TENSIONALE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Molti terreni, dopo una prima fase di sedimentazione e compressione
per peso proprio, subiscono una seconda fase:
2. FASE DI EROSIONE
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
A !B1 : comportamento elastico, reversibile
A !B2 : scarico a e = cost (a volume costante)
A !B3: scarico con aumento di e ! RIGONFIAMENTO
Se poi, a partire da B3"B, le !
v

aumentassero di nuovo sino al punto C
e, successivamente, sino a D, si
avrebbe compiutamente una possibile
storia tensionale in un deposito
naturale.
N.B. A parte una modesta isteresi, la curva di scarico AB e quella di
ricarico BC sono pressoch coincidenti. Superato C, lindice dei vuoti
diminuisce pi velocemente rispetto al tratto di ricarico.
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
la !
v
attuale inferiore al
valore raggiunto nel corso
della sua storia.
Il terreno vi ene defi ni to
SOVRACONSOLIDATO se:
La max tensi one verti cal e
efficace si definisce tensione di
sovraconsolidazione: !
p
se la sua entit pu essere
dedotta dalla storia del deposito,
o p p u r e s i de f i n i s c e ( c o n
significato pi ampio) tensione di
snervamento.
!
p

SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Interpretazione alla luce della teoria della plasticit:
Il legame (!
v
, e) rappresenta di fatto un legame tensioni-
deformazioni analogo a quello relativo ad un elemento dacciaio, pur
con le differenze gi sottolineate;
U n t e r r e n o S C m a n i f e s t a u n
comportamento meccanico differente da
uno NC, essendo meno deformabile e pi
resistente. caratterizzato da una
risposta in parte elastica, nel senso che un
carico applicato a partire dal punto B
produrr solo deformazioni elastiche,
mentre il superamento della tensione in C
comporter linsorgere di deformazioni
irreversibili (plastiche);
La tensione di preconsolidazione dunque
una tensione di snervamento del materiale.
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Conseguenze sul piano applicativo,
a seconda che lo stato corrente del materiale sia rappresentato da un
punto che si trova sul ramo di compressione o sul ramo di scarico
Se una fondazione produce un incremento di tensione che non
supera la !
p
, il suo cedimento sar relativamente modesto.
Se invece va oltre la !
p
, il cedimento sar rilevante, potendo
risultare non compatibile con quelli ammissibili.
Lesigenza di quantificare i fenomeni di sovraconsolidazione
porta allintroduzione di un parametro, noto come GRADO DI
SOVRACONSOLIDAZIONE:
OCR =
! '
p
! '
v0
!1
Poich praticamente impossibile conoscere con
certezza la storia geologica di un deposito, la !
p

si determina sperimentalmente tramite la prova
edometrica.
GRADO DI SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
In O il terreno NC;
Deposizione sino ad A: il terreno NC;
Per tutti gli stati tra A e B (scarico per
erosione) e tra B e C: il terreno SC;
Raggiunto e superato C: il terreno di
nuovo NC.
Il piano (!
v
, e) pu essere detto piano di stato, in quanto in esso sono
rappresentati diversi stati di un terreno.
(OCR)
0
= (OCR)
A
= (OCR)
C
= (OCR)
D
= 1
(OCR)
B
> 1
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Molti argille tenere sono leggermente OC, anche in assenza di evidenze
di scarico tensionale dovuto ad erosione; possibili cause sono da
ricercarsi in:
FENOMENI DI OSCILLAZIONE DI FALDA
Il max valore della tensione verticale efficace, ad ogni z > z
1
, :
!
p
= #z #
w
(z z
1
)
Il valore della tensione efficace attuale invece:
!
v0
= #z #
w
z
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
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OCR =
! ' z +!
w
z
1
! ' z
=1+
!
w
z
1
!
w
z
= 2 per z = z
1

= 1 per z !
Il grado OCR alla generica profondit z > z
1
, :
La limitazione z > z
1
legata al
fatto che per z < z
1
, agli effetti
prodotti dalloscillazione della
falda si sovrappongono quelli
d o v u t i a f e n o m e n i d i
e s s i c c a me n t o . P e r t a n t o
leffettivo OCR maggiore di
quello prevedibile sulla base
delle considerazioni esposte, e
di incerta valutazione.
Inoltre, al di sotto di z
1
, la
differenza !
p
- !
v0
= #z
1

costante.
SOVRACONSOLIDAZIONE
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Introdotti i concetti di tensioni efficaci, storia tensionale e grado di
sovraconsolidazione,
possibile ora definire in modo completo lo stato tensionale iniziale di
un elemento di terreno.

TENSIONE VERTICALE EFFICACE:
Caratteristiche stratigrafiche del deposito
Pressioni neutre
TENSIONE ORIZZONTALE EFFICACE:
In condizioni di deformazione laterale impedita (monodimensionali), le
tensioni orizzontali aumentano con laumentare di quelle verticali:
!
v0
= #z
!
v0
= !
v0
- u
TENSIONI GEOSTATICHE EFFICACI
GEOTECNICA
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!
h0
PROPORZIONALE !
v0

Le evidenze sperimentali mostrano che per un terreno NC possibile
definire un coefficiente di proporzionalit tra !
h0
e !
v0
, detto
COEFFICIENTE DI SPINTA RIPOSO:
Formula di Jaky
(1944)
K
0
(NC) =
! '
h0
! '
v0
!
v0
> !
h0

K
0
(NC) = 1+
2sin!'
3
!
"
#
$
%
&
1'sin!'
1+sin!'
K
0
(NC) !1"sin!'
Terreno NC:
Le !
h0
sono influenzate dalla storia tensionale.
Durante una fase di scarico (NC !SC: aumenta OCR), si riducono non pi
proporzionalmente rispetto alle !
v0
:
K
0
(OC) = K
0
(NC)*OCR
!
! (1"sin"')*OCR
!
' = 0,5
COEFFICIENTE DI SPINTA A RIPOSO
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
determinabile come:
Terreno SC:
CONCLUDENDO:
Il coefficiente di spinta a riposo K
0
esprime un rapporto tra tensioni
efficaci.
!
v0
= # z
!
v0
= !
V0
u
0
= # z u
0

!
h0
= K
0
!
v0
!
h0
= !
h0
+ u
0
STATO TENSIONALE INIZIALE
z
!
h0
= K
0
!
v0

!
v0

STATO TENSIONALE INIZIALE
GEOTECNICA
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K
0
= f (() per terreni NC

K
0
= f ((, OCR) per terreni SC
Sinora non abbiamo fatto distinzione tra la fascia di terreno sopra o
sotto la falda, considerando genericamente lo stato tensionale:
!
v0
= # z
!
v0
= !
V0
u
0
= # z u
0

!
h0
= K
0
!
v0
!
h0
= !
h0
+ u
0
z
!
h0
= K
0
!
v0

!
v0

GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
FENOMENI DI CAPILLARITA
Nonostante le analisi geotecniche spesso si riferiscano a condizioni per
le quali S = 0 o S = 1, utile definire le condizioni idrauliche negli strati
di terreno compresi tra il livello di falda ed il piano campagna.
Dove il terreno non saturo coesistono le tre fasi: possono
svilupparsi fenomeni di risalita capillare del fluido dalla
zona a S maggiore a quelle a S minore.
Uninterfaccia gas-liquido, a contatto con una superficie solida, tende a
curvare verso lalto o verso il basso in prossimit della superficie.
Se la forza di coesione tra il liquido e la parete supera lazione coesiva
tra le molecole del liquido, linterfaccia gas-liquido curva verso lalto, con
angolo di contatto: $ < 90.
lungo la linea di contatto liquido-
superficie solida si sviluppa una
TENSIONE SUPERFICIALE e il
liquido contenuto in un tubo di
piccolo diametro tende a risalire
fintanto che la risultante delle
tensioni superficiali non uguaglia
il peso del liquido nel tubo.
CAPILLARITA: risalita
dellacqua al di sopra della
superficie libera
T
FENOMENI DI CAPILLARITA
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Detta h
c
: ALTEZZA DI RISALITA CAPILLARE, lequilibrio richiede che
la componente verticale della tensione superficiale T sia pari al peso
della colonna di liquido:
!dT cos" =
!
4
d
2
#
w
h
c
Nel caso di acqua pura in un tubo di
vetro, i l meni sco di vi ene una
semisfera:
$ 0 ! cos$ 1
h
c
=
4T
!
w
d
p
A
= p
B
= p
C
= p
atm

FENOMENI DI CAPILLARITA
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Osservando inoltre che lacqua in equilibrio,
la sua pressione deve essere la stessa in ogni punto di un piano
orizzontale.
u+!
w
z = 0
u = !!
w
z
La pressione dellacqua di risalita
in un tubo negativa.
FENOMENI DI CAPILLARITA
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
al livello della superficie libera u = 0,
ad una quota z al di sopra di tale livello pu ricavarsi dallequilibrio
della colonna di liquido nel tubo:
u = !!
w
h
c
u
A
= 0
A, B, C in equilibrio idrostatico:
u
B
= 0 u
C
= 0
DETERMINAZIONE DI h
C
funzione di:
D
10
, struttura del materiale, S, storia idraulica del deposito
mediamente h
c
= 0.2 D
10
localmente h
c
= f
2
(struttura del materiale)
h
c
= f
3
(S, storia tensionale ed idraulica del deposito)
Tipo di terreno h
c
(m)
Ghiaia 0,05 0,30
Sabbia grossa 0,03 0,80
Sabbia media 0,12 2,40
Sabbia fine 0,30 3,50
limo 1,50 12,00
argilla > 10
FENOMENI DI CAPILLARITA
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
Fenomeni di capillarit significativi solo nelle
terre a grana fine, e in particolare nelle
argille
FENOMENI DI CAPILLARITA
GEOTECNICA
A.A. 2012-2013
I terreni a grana grossa al di sopra della superficie freatica possono
risultare non saturi,
I terreni a grana fine possono risultare saturi per molti metri al di sopra
della falda con u < 0, che aumenta le tensioni efficaci (incremento della
resistenza)
Effetti di capillarit nel sottosuolo

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