Sei sulla pagina 1di 6

Capitolo 6 RETI DI DISTRIBUZIONE (cenni)

GENERALITA Le reti di distribuzione urbana rappresentano linsieme dei manufatti, delle apparecchiature e delle tubazioni che si sviluppano nei centri abitati al fine di portare la risorsa idrica alle singole utenze private ed ai servizi pubblici con condotte che percorrono il sottosuolo. Sulle tubazioni sono inseriti differenti tipi di prese, per utenze private, per utenze pubbliche, per idranti d'incendio, per fontanelle stradali. Sono, inoltre, presenti i dispositivi per lavaggio delle fogne e le derivazioni per idranti da innaffiamento. Completano la rete i dispositivi di intercettazione, di sfiato e di scarico e, in casi non molto rari, i valvolismi per la riduzione della pressione. Nei grandi centri abitati coesistono reti di distribuzione che erogano acque di differenti caratteristiche destinate al soddisfacimento di richieste di differente natura. Nella citt di Roma, ad esempio, alcuni quartieri sono serviti oltre che dalla rete potabile anche dalla rete per servizi dalla quale si deriva per l'innaffiamento ed il lavaggio delle strade e per l'irrigazione dei giardini pubblici. Nella citt di Genova l'acqua della rete antincendio e per il lavaggio delle strade viene attinta dal mare e portata agli idranti con apposita rete di distribuzione. Nella citt di Pescara la rete dei servizi del mercato ittico deriva e distribuisce acqua di mare. Nella Zona Tecnica Alitalia dell'Aeroporto Intercontinentale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma) sono presenti tre reti di distribuzione, la rete potabile, la rete industriale e la rete antincendio. La prima rete deriva dagli acquedotti a servizio della citt di Roma, la seconda e la terza rete utilizzano le acque prelevate con sollevamento dal fiume Tevere.

Costruzioni Idrauliche

Reti di distribuzione

133

6.1 . CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE DELLE RETI


Con riferimento alla posizione del serbatoio di compenso e riserva rispetto allacquedotto ed alla rete di distribuzione, tradizione distinguere tra: reti con serbatoio in testata: ladduttrice alimenta direttamente il serbatoio dal quale si

dipartono le condotte della rete. Lalimentazione del serbatoio, pertanto, caratterizzata da portata costante mentre lerogazione dal serbatoio caratterizzata da portata variabile.

Figura 1. Rete con serbatoio in testata

Realizzandosi lo sbocco dell'adduttrice in vasca a livello superiore a quello di massimo invaso, nessuna interferenza sussister tra i due sistemi. Durante tutto l'arco della giornata le portate derivate dalla rete verranno erogate esclusivamente dal serbatoio. reti con serbatoio terminale: le condotte della rete si sviluppano tra adduzione e serbatoio.

La condotta di adduzione termina, con sbocco libero, in corrispondenza di una torre piezometrica che assolve la funzione di disconnessione delle pressioni. Dalla torre piezometrica deriva il sistema di condotte della distribuzione. Allestremo opposto della rete ubicato il serbatoio.

Figura 2. Rete con serbatoio terminale

Nel considerare il funzionamento idraulico delle reti a serbatoio terminale vanno distinti i periodi della giornata durante i quali le portate erogate Qu(t) risultano superiori alla portata costante Qa dell'acquedotto, dai periodi della giornata durante i quali le portate erogate Qu(t) risultano inferiori alla portata dellacquedotto. Nelle prime condizioni di esercizio (Qu > Qa) la rete viene alimentata parte con la portata dell'acquedotto e parte con la portata erogata dal serbatoio terminale. Nelle seconde condizioni di esercizio (Qu < Qa) tutta la rete viene alimentata da quota parte della portata addotta dallacquedotto. Il supero rispetto alle richieste viene accumulato nel serbatoio terminale.

Costruzioni Idrauliche

134

I criteri informatori della scelta tra le due differenti tipologie di rete sono strettamente correlati alla morfometria urbana ed alle possibilit altimetriche nellintorno del centro da servire.

6. 2. TIPOLOGIA DELLE RETI


Una rete di distribuzione costituita da un sistema di condotte le quali collegano un certo numero di punti, detti nodi, solo nei quali possono avvenire immissioni o erogazioni di portata. Con riferimento alla Figura 3, le reti possono essere :

Figura 3.Tipologia delle reti di distribuzione

1. ramificate aperte o a connessione semplice; in questo caso il percorso possibile dal serbatoio a qualsiasi nodo unico;

2. chiuse o a connessione multipla; il percorso possibile da un nodo a qualsiasi altro non


unico;

3. miste; costituite da un insieme chiuso e da rami aperti 6. 3. CLASSIFICAZIONE DELLE CONDOTTE


Le condotte costituenti una rete di distribuzione di un centro abitato vengono classificate in cinque distinte categorie
1) Condotta Alimentatrice Principale: collega la torre piezometrica al serbatoio terminale e con percorso baricentrico attraversa il centro da servire. Nel caso di serbatoio di testata la condotta alimentatrice principale, con tracciato ad anello, percorre il centro da servire con inizio e termine nel serbatoio di testata. Le condotte di questa categoria, nel caso di centri abitati ed aree industriali di media e piccola dimensione, di regola sono monodiametro. Non hanno derivazioni per utenze se la tubazione di grande diametro. 2) Condotte Alimentatrici Secondarie : servono aree estese circa 1 km2 dipartendosi direttamente dalla Condotta Alimentatrice Principale. Sono anch'esse di regola realizzate con tubazioni monodiametro e vi si ammettono diramazioni d'utenza solo in presenza di piccoli diametri. 3) Condotte Distributrici Con Servizio Antincendio : vengono a formare maglie chiuse di lato non superiore a 200 m con ubicati ai nodi gli idranti da incendio. Hanno diametro fisso pari a 125-150 mm. Sulle stesse sono presenti derivazioni per utenze private. 4) Condotte Distributrici Senza Servizio Antincendio : hanno diametro non inferiore ad 80 mm e percorrono tutte le strade del centro da servire eccettuate quelle interessate dalle Distributrici con Servizio di Antincendio. 5) Condotte Equilibratrici : realizzano i collegamenti tra le estremit delle Condotte Alimentatrici Secondarie al fine di equilibrare il funzionamento idraulico della rete e consentire un accettabile esercizio anche in condizioni di emergenza dovute ad incendi in atto o rotture di condotte della rete.

Costruzioni Idrauliche

Reti di distribuzione

135

Sono oggetto di dimensionamento idraulico esclusivamente le condotte alimentatrici principali e le condotte alimentatrici secondarie mentre, come detto, i diametri delle distributrici, con e senza servizio di incendio, vengono assegnati a priori. Caratteristica propria delle reti di distribuzione urbane ed industriali la presenza di un elevatissimo numero di pezzi speciali (curve, cambiamento di diametri, diramazioni semplici e doppie, ecc.) e di saracinesche, il tutto richiesto dalla natura a maglie del sistema e dalla necessit di percorrere con le condotte tutte le strade del centro da servire. Elevata la frequenza delle derivazioni per utenze private e per servizi pubblici (idranti da incendio, idranti per innaffiamento, alimentazione di fontanelle stradali ecc.). Per soddisfare le esigenze sopra descritte, necessita un elevatissimo numero di giunzioni, che, associato al particolare ambiente di posa (vibrazioni e cedimenti a seguito dellintenso traffico urbano, corrosione ed aggressione chimica), d luogo a perdite idriche che fisiologicamente si attestano sullordine del 10- 15% del volume dacqua immesso nella rete.

6.4 . CONDIZIONI DI ESERCIZIO DELLE RETI


Le reti di distribuzione urbana funzionano in condizioni di moto vario. La variabilit del sistema, peraltro, risulta estremamente graduata e, nella pratica, viene fatto riferimento a due condizioni estreme corrispondenti al moto permanente dellora dei maggiori consumi ed al moto permanente dellora dei minori consumi. La prima condizione viene ipotizzata contestuale alla configurazione di serbatoio vuoto, la seconda condizione viene considerata sotto l'ipotesi di serbatoio contemporaneamente pieno. Nelle Figure 4 e 5 sono riportate le piezometriche dellora dei maggiori consumi e dellora dei minori consumi rispettivamente per la rete con serbatoio di testata e per rete con serbatoio terminale.

Figura 4. Piezometriche dellora dei maggiori consumi e dellora dei minori consumi per la rete con serbatoio di testata.

Costruzioni Idrauliche

136

Per contenere l'entit delle perdite entro i limiti di accettabilit ammessi (15-20%) si impone che la pressione massima sul piano stradale risulti inferiore a 70 m di colonna d'acqua. Contemporaneamente, per assicurare il corretto servizio, nei periodi di massima richiesta la pressione minima sul tetto delle abitazioni, o degli edifici industriali, non deve scendere al di sotto di 10 m di colonna dacqua. Anche le oscillazioni del carico in rete, causate della variazione della domanda dacqua nellarco della giornata, debbono essere contenute entro i 15- 20 m di colonna dacqua, e questo sia per la regolarit del servizio di distribuzione idrica, sia per evitare la rapida perdita di elasticit delle guarnizioni di gomma dei giunti delle tubazioni della rete, con conseguente forte incremento delle perdite dacqua.

Figura 5 Piezometriche dellora dei maggiori consumi e dellora dei minori consumi per la rete con serbatoio terminale

6.5. VERIFICHE IDRAULICHE NELL ESERCIZIO DELLE RETI


La soluzione con serbatoio terminale risulta economicamente vantaggiosa in quanto la rete, essendo alimentata da ambo le estremit, viene interessata da portate inferiori rispetto a quelle che si avrebbero nel caso di serbatoio di testata, malgrado lutilizzo delle torri piezometriche che per la minima capacit, non dovendo assolvere a funzioni di compenso e riserva, non comportano eccessivi aggravi di costi. Ovviamente la scelta condizionata sia da condizioni orografiche e sia da scelte urbanistiche operate sul territorio. Le problematiche connesse con la tutela dellambiente e del territorio tendono oggi a far escludere lutilizzo delle torri piezometriche oppure, sopportando costi maggiori, queste vengono adagiate a terra per un migliore inserimento nel paesaggio. Nelle citt che presentano elevate variazioni di quota al fine di ottemperare alle condizioni di esercizio di cui al paragrafo 6.4. occorre realizzare pi reti indipendenti ognuna delle quali domina
Costruzioni Idrauliche Reti di distribuzione 137

unarea urbana soggetta a variazioni di carico contenute (Figura 6).

Figura 6. Suddivisione in reti indipendenti ognuna delle quali domina unarea urbana

Caso tipico della Citt di LAquila (Figura 7) che servita da tre distinte reti di distribuzione ognuna delle quali rifornita da una coppia di serbatoi: Zona alta serbatoi di san Giacomo; Zona media serbatoi del Torrione Zona bassa serbatoi di san Giuliano. Questo pu essere realizzato rifornendo indipen-

dentemente i serbatoi a servizio delle varie zone ovvero riempiendo a cascata il serbatoio della rete pi bassa o direttamente dal serbatoio o dalla rete della zona pi alta. Ovviamente la somma delle capacit di compenso di ogni singolo serbatoio sar uguale a quella che si avrebbe nel caso di unica rete servita da un unico serbatoio (Figura 8).
Figura 7 . Schema delle reti di distribuzione del centro storico di LAquila

Figura 8

Costruzioni Idrauliche

138

Potrebbero piacerti anche