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"L'uomo un accampamento di molti spiriti diversi" (Basilide)

1. Breve biografia. Basilide nativo di Alessandria di Egitto, dove ha raggiunto la massima notoriet fra il 120 d.c. e il 140 d.c. in corrispondenza degli mperatori Adriano e Antonio. E! considerato uno dei massimi padri dello "nosticismo, propriamente detto ed individuato come fenomeno, e su testimonianza di Epifanio sappiamo che la sua dottrina, compiuta, si propag# in tutto l!Egitto, e si diffuse, tramite i suoi discepoli, nel mondo ellenico dell! mpero $omano. %otizie certe ed estese sulla vita di Basilide non vi sono, eccetto &uelle derivanti dagli scritti, spesso contrastanti, dei primi eresiologi. Epifanio di 'alamina afferma che Basilide fu discepolo di (enandro ad Antiochia di 'iria, suggerendone &uindi una natalit siriana e solo successivamente trasferendosi ad Alessandria d!Egitto fond# una propria scuola. (entre Euse)io e *eodorete sostengono che la sua patria fosse Alessandria di Egitto. Ancora lo si vorre))e studente assieme ad un certo "aluco, che professava di essere stato iniziato ai misteri del +risto direttamente da 'an ,ietro. +i# che sicuramente sappiamo che e))e un figlio di nome sidoro, che continu# l!insegnamento paterno. ,are, cos- come ,itagora, Basilide imponesse ai suoi discepoli un voto di raccoglimento e di silenzio dalla durata di . anni, la polemica dei primi padri della +hiesa lo vuole suggeritore di apostasia / a))andono della religione cristiana, a favore del politeismo tradizionale 0 in un periodo di persecuzione religiosa, e non vincolato a particolari o))lighi alimentari n1 morali. 'pecie per &uanto concerne &ueste due 2accuse2 si evidenzia il forte retaggio giudaico nella +hiesa delle 3rigini. 2. La dottrina di Basilide in Ireneo 4a dottrina di Basilide emanazionistica, e presuppone &uindi che da un ,unto di 3rigine neffa)ile e 'conosciuto, dal nome mistico di A)ra5as, / n virt6 di una non chiarezza delle fonti pervenutaci, altri vorre))ero che A)ra5as sia il 2duce2 supremo dei 78. cieli0 sia nata

%un o %ous /(ente0, da cui ha preso sostanza il 4ogos /9er)o0, a seguire ,hronesis /,rudenza0. :alla prima triade manifesta, stata emanata una coppia di eoni 'ophia /'aggezza0 e :;namis /<orza0. :a &uesti sono poi stati emanati le 9irt6, i ,rincipati, gli Angeli ,rimi / i costruttori del primo cielo 0, e successivamente gli altri 78. cieli / uno per i giorni dell!anno 0. "li angeli dell!ultimo cielo, che contiene la manifestazione tutta, si divisero il dominio ma fra loro ve ne era uno pi6 forte di tutti gli altri e che corrisponde al :io degli E)rei. =uesto duce volle sottomettere tutte le genti del mondo, al proprio potere e al popolo a se prediletto, muovendo cosl!opposizione di tutti gli altri :omini, per Basilide per &uesto che tutte le altre genti del mondo hanno in odio gli e)rei. il ,adre neffa)ile per sanare la situazione invi# l!eone %ous /+risto0 sulla *erra. +ompito del +ristos era &uello di li)erare coloro /gli gnostici0 che credevano in lui, dal potere di >?@?. Basilide ela)or# una delle prime forme di docetismo /la doppia natura di "es6 +risto0, asserendo che esso non fu messo in croce, e non pat- la passione, che invece fu sopportata da 'imone +ireneo. l +risto facendosi )effa dei suoi persecutori, e degli angeli di >?@? compiuta la missione redentrice fece ritorno alla dimora del ,adre. 'econdo &uesta impostazione sulla natura del +risto e della missione da esso svolta, coloro che credono nella passione e nella morte in +roce, sono essi stessi servi del di >?@?, e di coloro che racchiusero le anime nei corpi fisici, mentre chi nega la passione e la morte in +roce del +risto possiedi il mistero della ,rovvidenza del vero ,adre. 3. Dal Non Essere all'Essere 'e &uanto sopra &uanto tramandatoci della dottrina di Basilide da reneo, non possiamo adesso non proporre ci# che ppolito ne riporta. Evidenziando, come altri, le profonde differenze che emergono nel racconto dei due ,adri della +hiesa.

ppolito attorno alla dottrina di Basilide riporta &uanto segueA2 +i fu un tempo in cui nulla esisteva, non la sostanza, non la forma, non l!accidente, non il semplice, non il composto, non l!inconosci)ile, non l!invisi)ile, non l!uomo, non l!angelo, non :io, n1 alcuna di &uelle cose, che sono indicate con nomiB e che sono percepite sia dalla mente, sia dalle facolt sensitiveB ddio non ente / che Aristotele chiama pensiero del pensiero, e &uesti eretici non Ente 0 senza riflessione, senza percezione, senza proposito, senza programma, senza passione, senza cupidigia, volle creare il mondo. :ico volle, tanto per esprimermiB perch non aveva volont, n1 idee, n1 percezioniB e per mondo, non intendo &uello attuale, sorto per estensione e scissione, )ens- il seme del mondo. l seme del mondo, comprendeva in s, come il grano di senapa, tutte le cose, sorte poi per evoluzione, come le radici, i rami, le foglie, sorgono dal grano della pianta. Era &uesto il seme che racchiude in s i semi universali, e che Aristotele indica come il genere suddiviso in infinite specie............2 Basile spiega il passare dal %on Essere ,rimordiale, all!Essere della manifestazione, attraverso la lenta germinazione del seme. Cna germinazione causata dalla triplice natura del seme universale, consunstanziale al ,adre neffa)ile. =uesto seme aveva una filiazione sottile che appena maturata sal- immediatamente al %on Ente. Cn!altra filiazione era composta, e per &uesto impura, tent# di salire al %on Ente ma non vi riusc- cone le sole forze che le erano proprie. Essa matur# ed armandosi di 'pirito 'anto, come di ali, sal- al %on Ente, ma a &uesto punto lo 'pirito 'anto non consunstanziale al ,adre ne rimase escluso, sospeso fra il mondo inferiore, e la soglia paterna. 4a terza filiazione era invece grossolana e )isognosa di purificazione e rettificazione, rimase &uindi dispersa fra i germi cosmici generici. :urante un numero infinito di Eoni, il firmamento / impregnato dallo 'pirito 'anto 0 si s&uarci# dando vita al "rande Arconte, il :io degli E)rei, che per un numero imprecisato di cicli cosmici rimase in solitudine, fino a dimenticare la radice della propria esistenza, credendosi l!Cnico 'upremo fra gli Esseri. l :emiurgo plasmando gli elementi che lo circondavano cre# la manifestazione, che raccoglie la %atura e l!Como, e tutti i cieli che sono compresi fra la terra e la soglia divina. 'empre dalla terza figliolanza, il :emiurgo plasma il primo Arconte, e lo pone su di un trono, da &uesti si gener# un altro figlio, e via a seguire. =uando per# la terza filiazione arse dal desiderio di ricongiungersi al %on

Ente, ecco che il 9angelo discese nel mondo, pervadendo tutti i principati, le dominazioni, le potenze, e i nomi di tutte le cose. +ome un fuoco che arde ed illumina, dal figlio del :emiurgo, giunse la narrazione al :emiurgo che scopr- &uindi di non essere il :io Cnico che aveva proferito a (osA2 Ego :eus A)raham et saac et Daco) et nomen :ei non indicavi eis 2. l nome del ,rimo figlio era +risto, che insegn# al ,adre :emiurgo i misteri oltre la 'oglia, coscome egli li aveva appresi tramite la narrazione che dalla prima figliolanza, si era trasmessa alla seconda, e dalla seconda alla terza in un movimento di ritorno della "nosi dall!alto verso il )asso, per compiere cos- l!ascesa dal )asso verso l!alto... +ome un moto di pressione sempre maggiore. Cna redenzione che avviene tramite la 4uce che scende dall!alto, e il timore che si insinua nel )asso per il proprio peccato di 3rgoglio e gnoranza, e avr termine solamente &uando tutte le scintille saranno ricongiunte al ,adre oltre la 'oglia, in modo che non esista pi6 altro oltre la stessa. 4. I due Sistemi e una possibile spiega ione. =uanto sopra indicato nei paragrafi 7 e 4, la narrazione del sistema )asilidiano da parte di reneo ed ppolito, indu))iamente due sistemi difficilmente compati)iliA a))iamo visto reneo mostra un Basilide dualista e docetista, mentre ppolito tratteggia un Basilide ,anteista. 'eppur riportati a grandi linee, lasciando ad altre fonte maggior dettaglio, &uesti sistemi sono fra loro difficilmente concilia)ili, sia per &uanto concerne il moto di emanazione, che &uello di ricomposizione, oltre al rapporto che lega il :emiurgo o :io degli E)rei alla manifestazione. %otiamo come il racconto di ppolito , sia pi6 ampio e dettagliato di reneo, ad indicare che i due polemisti hanno attinto da fonti diversi, e la ragionevole spiegazione a tali differenze che in realt i due padri della +hiesa narrano di due sistemi diversi afferenti l!uno a Basilide e l!altro ad un suo allievo, o conoscitore di Basilide ma di formazione aristotelica. Ad essi si aggiunge +lemente Alessandrino, che cerca di tracciare la valenza etica del sistema di Basilide. ,er &uesto maestro la fede, e il suo strumento la preghiera, erano fondamento della salvezzaB ma la vera fede non era cieca sottomissione dell!intelletto, ma anzi una rivelazione superiore insita in alcune anime, e giunta loro prima dell!unione con il corpo fisico. E! l!arrivo del 'alvatore e della %arrazione che innesca &uesta forza latente, &uasi dimentica, e

mette in moto il processo di salvezza. +os come la fede anche il peccato era insito nell!uomo, e non era dovuto tanto all!uso o a)uso del li)ero ar)itrio &uanto piuttosto alla sua originale preesistenza frutto del movimento emanativo che dalle sfere spirituali, si era protratto fino a &uelle grossolane. ,adri della +hiesa narrano come i )asilidiani fossero licenziosi nei costumi, depravati moralmente, e scandalosi intellettualmente, in virt6 della loro convinzione che sussisteva una preesistenza e persistenza della rivelazione redentrice in pochi, e che &uindi essa fosse disgiunta da ogni condotta morale o socialmente accetta)ile. !. "on#lusioni +i# che a mio avviso emerge con estremo interesse, specie dal racconto di reneo, l!esistenza di una forte polemica verso la religione, l!etica, la cultura, e il concetto del divino propria del mondo e)raico, gi duemila anni fa. *ale impostazione, del resto speculare al sentimento che i tradizionalisti e)rei riservavano ai gentili e ai cristiani, sar poi ripresa ed accentuata sia in 9alentino che in (arcione, come in altri gnostici e cristiani eterodossi, mentre rimarr fino ad oggi un nodo insoluto, con rigurgiti spesso violenti, nella tradizione giudaicoEcattolica. +on ogni evidenza e logica constatazione, siamo innanzi a due diversi modi, e non sono certi esaustivi, del modo di percepire il rapporto fra +reatura e +reatore, reale ed irreale, oltre ovviamente a ruotare attorno a concetti &uali l!Antropoformismo del divino, e i )inomi fedeEconoscenza e )eneEmale. ,osso solamente evidenziare, lasciando ad altri ulteriori osservazioni religiose e sociali, come lo gnosticismo prima del cattolicesimo avesse una chiaramente formata non solo una teologia, ma anche una completa metafisica dell!Essere. nserendosi a pieno titolo in un solco tradizionale attorno alla dialettica che lega l!Essere e il %on Essere, il reale e l!irreale.

La Dottrina di Basilide da Contra Haeresis di Ireneo di Filippo Goti

Basilide per far vedere di aver trovato una verit pi6 profonda estende all!infinito la sua dottrina. ,rima %ous sare))e nato dal ,adre ingenitoB da lui sare))e nato 4ogos, poi da 4ogos <ronesi 'ofia e :;namis, da 'ofia e :;namis le potenze, i principati e gli angeli che chiama primi, i &uali avre))ero fatto il primo cielo. ,oi altri derivati da &uesti avre))ero fatto un altro cielo e cos- altri originati da &uesti e simili a &uelli di sopra avre))ero formato un terzo cieloB dal terzo sare))e venuto il &uarto e cos- via uno dopo l!altro, principati e angeli, fino a 78. cieli. 4!anno avre))e appunto tanti giorni &uanti sono i cieli. "li angeli che a)itano l!ultimo cielo, che noi vediamo, avre))ero fatto tutte le cose del mondo, spartendosi poi la terra e i popoli. 4oro capo sare))e il presunto :io degli E)rei. 9olendo egli sottomettere ai suoi uomini, cio gli E)rei, tutti gli altri popoli, vi si sare))ero opposti gli altri principatiA per &uesto i popoli avre))ero com)attuto &uesto popolo. l ,adre ingenerto e innominato, vedendo la loro sconfitta, avre))e mandato il suo primogenito %ous, il cosidetto +risto, per li)erare i credenti in lui dal potere di coloro che fecero il mondo. Apparve in terra come un uomo alle loro genti e oper# miracoli. n realt non fu lui a patire, ma un certo +ireneo costretto a portare la croce per luiA costui per ignoranza ed errore sare))e stato crocifisso avendogli egli dato un aspetto che potesse sem)rare "es6A "es6 invece avre))e preso la forma di 'imone e stando l- vicino li avre))e canzonati. Essendo infatti potenza incorporea e %ous del ,adre ingenito si sare))e trasfigurato come voleva e cos- sare))e risalito a +olui che l!aveva mandato canzonando essi che non potevano afferrarlo perch era invisi)ile. =uelli che sanno &ueste cose sono li)erati dai principati creatori del mondoA )isogna poi riconoscere non colui che fu crocifisso, ma colui che, mandato dal ,adre a distruggere con &uesta 2economia22 l!opera dei creatori del mondo, prese forma d!uomo, fu creduto crocifisso e si chiamava "es6. ,erci# se alcuno riconosce il crocifisso E dice E ancora schiavo, sotto il potere di coloro che fecero i corpiB chi lo rinnega invece li)erato da costoro e conosce l!economia del ,adre ingenito.

'oltanto l!anima corrutti)ile.

loro

si

salvere))eB

il

corpo

per

natura

4e profezie sare))ero state proferite dai principati che fecero il mondo, la 4egge in particolare da &uello che condusse il popolo fuori dall!Egitto. %on fanno conto degli idolotiti e non se ne guardano affatto ma li usano senza scrupoloB anche delle altre cose e di ogni li)idine usano indifferentemente. Anch!essi esercitano la magia con gesti, incantesimo, invocazioni e tutto l!altro apparatoB inventano nomi di angeli e li impongono all!uno e all!altro cielo e cercano poi di dare un!interpretazione ai nomi, gli arconti, angeli potest dei presunti 78. cieli. +os- per esempio il nome del mondo nel &uale il 'alvatore discese e dal &uale, sare))e Faulacau. +hi sa tutte &ueste cose e conosce tutti gli angeli e la loro origine diventa E dicono E invisi)ile e inafferra)ile agli angeli ed a tutte le potest come il Gaulacau. E come il <iglio sconosciuto a tutti, cosessi non dovre))ero essere conosciuti da alcuno, ma sapendo tutto e tutto attraversando sono a tutti invisi)ili e inconosci)ili. *u, dicono, conosci tutti mentre nessuno conosce te. ,erci# sono pronti a negare /la fede in +risto0, anzi non possono neppure tollerare patimenti per il nome di 4ui essendo tutti uguali /a 4ui0. ,ochi per# possono sapere &ueste cose, uno su mille, due su migliaia. :icono di non esser pi6 e)rei e non ancora cristiani, ma tenuti nascosti nel silenzio /'ige0. 4ocalizzano i 78. cieli come i (atematici. :a &uesti presero i teoremi e li trasferirono con &ualche modificazione nella loro dottrina. l loro capo si chiamere))e A)ra5asA il valore numerico delle sue lettere sommate assieme appunto 78..

Basilide e il Male di Filippo Goti

E! interessante come la speculazione di Basilide nasce apparentemente dal pro)lema del maleB dico apparentemente in &uanto il risultato di una riflessione attorno alla radice delle cose. :ei legami che legano la creazione, la creatura e il creatoreB del perch della caducit delle cose, e del perch della fallacit umana. Basilide non pu# accettare una visione religiosa e creazionista, in &uanto tale funzionalit non assume senso alcuno ne filosofico, ne soterologico. +he senso ha una legge che deve essere rispettata in modo inconsapevoleH Ecco &uindi la rottura della filosofia di Basilide con la legge e il :io tetragrammatico, e la conseguente intuizione di come il 2male2 sia contingente alla dimensione della creazione, e al suo involucro grossolano il fisico e la mente. D?9E viene &uindi visto come il dominatore dell!E)domade o cielo dei sette pianetiB egli il :io della +reazione, della 4egge /il numero I ancora oggi rappresenta la legge che governa la creazione0, sopra a tale governo /che ritroviamo in numerose scuole, e testi &uale il 4i)ro di Enoch0 a))iamo altri J cieli retti dal vero :emiurgo /ancora verre))e di spender due parole attorno al numero 1. 0. 4!3gdoade, il cielo delle stelle fisse, e ancora troviamo un forte corrispondenza sia con la sapienza zoroastriana, sia con testi mistici del secondo e terzo secolo che precede il fatidico anno zero. =ualche tradizionalista legato alle teorie dei cicli cosmici, potre))e sicuramente trarre considerazioni e riflessioni. 'e i sette governano le ac&ue astrali, e gli otto le stelle fisse ponendo cos- completezza al sensi)ile e all!ultrasensi)ile, al mondano e all!ultra modanoA che assieme danno senso compiuto alla manifestazione, oltre ai 1. /Bafometto *ifone0, a))iamo il limite esterno delimitato dallo 'pirito 'anto. *ale potenza spirituale, niente ha da dividere con la corporeit e la psichicit. 'iamo nell! percosmo, nella regione posta oltre la manifestazione. =ui dimora l!Ente misterioso, occulto, ineffa)ile e inesistente / potenza della potenza0. :a esso tutto ha origine, in &uanto esso la radice assoluta del tutto, e del tutto che dal tutto si snoda.+i# che esiste per sua emissione /consapevole o meno 0 ricaduta nello spazio sottostante, in &uanto rispetto ad esso grossolana e pesante. di un ammasso seminale contenente tutte le cose conosciute e sconosciute. 4a parte pesante di &uesta emissione, tramite sacrificio e purificazione, ritorna al ,adre, passando per lo 'pirito e in virt6 dell!azione salvifica del <iglio. <iglio che rappresenta la discriminate, che permette il ritorno del sottile, elemento del separando alchemico. 4a parte grossolana forma le potenze inferiori, gli

Arconti a loro volta formatori dei 1. cieli sottostantiA ognuno per propria competenza. ,ossiamo vedere tutto ci# come una ricca e complessa cosmogonia, oppure come il processo di decadenza e di ascesa che porta il pensiero puro, a perdersi nelle regioni del fare.

Basilide e la Lettura Allegorica di Filippo Goti

In verit vi dico: non passer questa generazione finch tutto ci sia avvenuto (Vangelo di Luca 21,32), Era prossimo il $egno dei +ieliHK 4!interpretazione letterale del passo del 9angelo di 4uca, che riporta un dialogo fra "es6 e i discepoli, pare affermarlo. "i la generazione delle persone che avevano conosciuto "es6, e che rette si fossero mantenute nei suoi insegnamenti morali avre))ero conosciuto il $egno dei +ieli. Accadde ci# HK %o. %on accaduto allora, e non accaduto ancora oggi. *ale evidenza comporta, oggi come ieri, una serie di riflessioni attorno alla veridicit letterale dei passi evangelici, non per ultima la resurrezione. 4a vittoria sulla morte il fondamento della fede cristianaEcattolicaB il du))io attorno alla seconda venuta di "es6, nei tempi indicati dagli apostoli, apre una serie di interrogativi attorno alla stessa struttura del messaggio evangelico, dei precetti morali e della prospettiva che esso offre. 4o gnostico Basilide gi nel primo secolo dopo cristo, prende atto del fallimento della narrazione evangelicaB e proponendo una lettura allegorica della passione sul "olgota, fornisce, per primo, un!altra visione alternativa della vita, della passione e della morte di "es6. ,er Basilide "es6 +risto realmente il <iglio di :io, a differenza ad esempio di &uanto avanzato da 'imone di 'amaria e da altri gnostici, ma non "es6 ceh muore in croce, )ens- la sua esteriorit carnale, l!involucro fisico o sostitutivo. 3nde per cui i supplizianti e)rei e romani, e i nazareni, furono ingannati da &uesta esteriorit, era infatti inconcepi)ile per Basilide che il figlio del 9ero :io, che l!inviato terreno dell! neffa)ile, potesse sottomettersi alle leggi di coloro che era venuto per rettificare. carnefici /e)rei e romani0 che detengono il potere religioso e politico, il popolo plaudente, non

rappresentano forse coloro che ricercano nella lettera, nella forma enunciativa una verit di per se stessa avvolta nelle spire della manifestazione H ,adri della +hiesa tesero a confutare &uesta +ristologia allegoria, fra &uesti si distinse reneo che e))e a dire, come secondo Basilide 'imone di +irene, che era stato costretto ad aiutare "es6 a portare la croce, fu crocefisso in sua vece, mentre il secondo prendeva tran&uillamente le sem)ianze del primo. Alcuni studiosi come (ead hanno sollevato seri du))i attorno a &uanto riporta reneo in merito alla crocifissione di "es6 in chiave )asilidiana. :el resto &uanto desideriamo evidenziare la nascita del docetismo /"es6 versus +risto0 gi nei primi decenni dell!era 2cristiana2. *esi &uesti supportata anche dall!Apocalisse di ,ietro, che parla di un "es6 9ivente sorridente seduto su di un Al)ero /della vita0, in contrapposizione con la parte carnale messa in croce. Basilide insiste su di una realt trinariaA il corpo fisico, l!anima, e la scintilla spirituale. Cn tema tradizionale che sar poi successivamente ripreso da molte tradizioni esoteriche o iniziatiche, dimostrandosi anche in &uesto precursore. 9orrei offrire una riflessione attorno alla scena della morte di "es6, descritta da Basilide. %on pu# esser essa stessa l!allegoria, dell!allegoria H :ove ancor di pi6 viene messa in risalto l!assurdit di una letteralit dei vangeli H 4a pretesa di una lettura non allegorica, la condanna dello gnosticismo, il fallimento del cattolicesimo sono tre temi fra loro intimamente legatiA nodi di difficile risoluzione per molti, che si preferisce lasciare nel dimenticatoio.

4a condanna che venne mossa allo gnosticismo , che rappresenta l!autentico rivitalizzatore del pensiero platonico, aristotelico e pitagorico in chiave 2cristiana2, da parte dei 2,adri della +hiesa2 fu &uello dell!errore intrinseco ad una lettura 2allegorica2 dei vangeli. A tale lettura si contrapponeva &uella 2letterale2. :rammaticamente per# la lettura allegorica, la ricerca del sim)olo e

del contesto filosofico, dei vangeli l!unica che permette di mantenerne l!autorit. Cn!autorit non tanto in chiave morale e sociale, )ens- in chiave sapienziale. +ome )en sappiamo, o si dovre))e sapere, il cattolicesimo si regge sulla promessa della seconda venuta di "es6, e sulla promessa della resurrezione della carne. :iamo di seguito lettura dei passi sinottici dove ci# viene rappresentatoA (atteo 24A72 :al fico poi imparate la para)olaA &uando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l!estate vicina. (atteo 24A77 +os- anche voi, &uando vedrete tutte &ueste cose, sappiate che Egli proprio alle porte. (atteo 24A74 n verit vi dicoA non passer &uesta generazione prima che tutto &uesto accada. (atteo 24A7. l cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. (arco 17A70 n verit vi dicoA non passer &uesta generazione prima che tutte &ueste cose siano avvenute. 4uca 21A72 n verit vi dicoA non passer &uesta generazione finch1 tutto ci# sia avvenuto. l fallimento della dimensione 2letterale2 dei vangeli testimoniato dall!evidente constatazione che nella generazione immediatamente successiva a &uella di "es6, egli non *3$%A*3. *rasferendo nel cattolicesimo &uella nevrosi messianica /seppur mitigata proprio dall!inclusione di temi gnostici0 tipica dell!e)raismo. *ale evidente constatazione non sfugge a Basilide, che la rilegge in modo allegorico /utilizzando come leva filosofica la prima lettera ai +orinzi di 'an ,aolo0, portando ad escludere la vittoria sulla morte del corpo cos- come era intesa. ,onendo in discussione la stessa interpretazione del mistero della +roceA il &uale non era pi6 il sigillo sulla morte della carneB ma &uello della li)erazione dello 'pirito. :el resto pu# essere sottoposto al giogo della carnalit, lo 'pirito

che proviene da un piano dell!Essere ad essa sicuramente superioreH Ecco &uindi in Basilide /contestato dal mastino reneo0 la trasfigurazione del 9angelo in una 2metafisica dello 'pirito2B in un!attenta riflessione sull!autentica tradizione cristiana che evidentemente non poteva e non doveva essere ridotta alla resurrezione della carne. n &uanto la carne non era risorta cos- come professato generazione successiva.

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