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PER UNO "SCIOPERO DELLE DONNE"!
Non vogliamo pagare ancora noi il prezzo più alto della crisi. Uno sciopero al femminile, costruito autonomamente dalle lavoratrici, da tutte le donne, operaie, precarie, disoccupate, immigrate, studentesse. Uno sciopero su una piattaforma, parole d'ordine che esprimano l'insieme della nostra condizione di doppio sfruttamento e oppressione. Uno sciopero per imporre sui posti di lavoro, nelle piazze, nelle scuole, il punto di vista delle donne, la doppia determinazione delle donne.
Una novità controcorrente anche per il sindacato e gli stessi lavoratori Una lotta nuova, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo Berlusconi, Vaticano.
CONTRO:
lo sfruttamento in lavori precari, sottopagati;
la precarizzazione della nostra vita e un futuro senza luce per le giovani donne, le studentesse; l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni, che non considera il lavoro “usurante” in famiglia; le discriminazioni per legge e per accordi (tipo Alitalia) su salari, assunzioni, licenziamenti;
la legge Gelmini che comporta tagli alle lavoratrici precarie della scuola e dell’Università e aumento del lavoro per le madri; le “dimissioni in bianco” per liberarsi delle donne in maternità; il “ritorno a casa” per noi donne attraverso cassintegrazione, mobilità, licenziamenti; i tagli dei servizi sociali scaricati sulle donne, il carovita; la legge Biagi che, considerando le donne di serie B riduce per legge salari, diritti; il nuovo contratto e il ‘Libro verde’ di Sacconi, che legando il salario all’aumento dei tempi di lavoro, penalizzano soprattutto le donne; la fatica, lo stress psicofisico, per il doppio lavoro, l’attacco alla salute e alla nostra vita;
la violenza maschile e sistemica su donne e lesbiche; le molestie sessuali, le violenze sui posti di lavoro; la schiavizzazione delle immigrate utilizzate e poi cacciate da leggi razziste; il Ddl Carfagna, la repressione e l’emarginazione delle prostitute.
PER:
la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti precari; aumenti salariali, pari salario a pari lavoro l’abbassamento dell’età pensionabile alle donne; riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, come riconoscimento del doppio lavoro; il divieto di indagini sulla nostra condizione matrimoniale, di maternità, sessuale ecc.;
il pagamento contrattuale e diritti delle attività lavorative svolte da precarie, studentesse delle Università; la socializzazione dei servizi domestici essenziali; diritto di cittadinanza e uguali diritti salariali e normativi alle donne migranti; una casa delle donne in ogni città;
un lavoro vero, non da schiave, per le donne immigrate; la gratuità per tutte di asili, scuole, sanità, servizi sociali; la riduzione dei ritmi di lavoro, aumento delle pause, come difesa anche della nostra salute; un reddito di esistenza; via dal posto di lavoro chi esercita violenze; nessuna persecuzione delle sex workers, diritto di tutte a servizi sociali.
PER UNO "SCIOPERO DELLE DONNE"!
Non vogliamo pagare ancora noi il prezzo più alto della crisi. Uno sciopero al femminile, costruito autonomamente dalle lavoratrici, da tutte le donne, operaie, precarie, disoccupate, immigrate, studentesse. Uno sciopero su una piattaforma, parole d'ordine che esprimano l'insieme della nostra condizione di doppio sfruttamento e oppressione. Uno sciopero per imporre sui posti di lavoro, nelle piazze, nelle scuole, il punto di vista delle donne, la doppia determinazione delle donne.
Una novità controcorrente anche per il sindacato e gli stessi lavoratori Una lotta nuova, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo Berlusconi, Vaticano.
CONTRO:
lo sfruttamento in lavori precari, sottopagati;
la precarizzazione della nostra vita e un futuro senza luce per le giovani donne, le studentesse; l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni, che non considera il lavoro “usurante” in famiglia; le discriminazioni per legge e per accordi (tipo Alitalia) su salari, assunzioni, licenziamenti;
la legge Gelmini che comporta tagli alle lavoratrici precarie della scuola e dell’Università e aumento del lavoro per le madri; le “dimissioni in bianco” per liberarsi delle donne in maternità; il “ritorno a casa” per noi donne attraverso cassintegrazione, mobilità, licenziamenti; i tagli dei servizi sociali scaricati sulle donne, il carovita; la legge Biagi che, considerando le donne di serie B riduce per legge salari, diritti; il nuovo contratto e il ‘Libro verde’ di Sacconi, che legando il salario all’aumento dei tempi di lavoro, penalizzano soprattutto le donne; la fatica, lo stress psicofisico, per il doppio lavoro, l’attacco alla salute e alla nostra vita;
la violenza maschile e sistemica su donne e lesbiche; le molestie sessuali, le violenze sui posti di lavoro; la schiavizzazione delle immigrate utilizzate e poi cacciate da leggi razziste; il Ddl Carfagna, la repressione e l’emarginazione delle prostitute.
PER:
la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti precari; aumenti salariali, pari salario a pari lavoro l’abbassamento dell’età pensionabile alle donne; riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, come riconoscimento del doppio lavoro; il divieto di indagini sulla nostra condizione matrimoniale, di maternità, sessuale ecc.;
il pagamento contrattuale e diritti delle attività lavorative svolte da precarie, studentesse delle Università; la socializzazione dei servizi domestici essenziali; diritto di cittadinanza e uguali diritti salariali e normativi alle donne migranti; una casa delle donne in ogni città;
un lavoro vero, non da schiave, per le donne immigrate; la gratuità per tutte di asili, scuole, sanità, servizi sociali; la riduzione dei ritmi di lavoro, aumento delle pause, come difesa anche della nostra salute; un reddito di esistenza; via dal posto di lavoro chi esercita violenze; nessuna persecuzione delle sex workers, diritto di tutte a servizi sociali.
Copyright:
Attribution Non-Commercial (BY-NC)
Formati disponibili
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PER UNO "SCIOPERO DELLE DONNE"!
Non vogliamo pagare ancora noi il prezzo più alto della crisi. Uno sciopero al femminile, costruito autonomamente dalle lavoratrici, da tutte le donne, operaie, precarie, disoccupate, immigrate, studentesse. Uno sciopero su una piattaforma, parole d'ordine che esprimano l'insieme della nostra condizione di doppio sfruttamento e oppressione. Uno sciopero per imporre sui posti di lavoro, nelle piazze, nelle scuole, il punto di vista delle donne, la doppia determinazione delle donne.
Una novità controcorrente anche per il sindacato e gli stessi lavoratori Una lotta nuova, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo Berlusconi, Vaticano.
CONTRO:
lo sfruttamento in lavori precari, sottopagati;
la precarizzazione della nostra vita e un futuro senza luce per le giovani donne, le studentesse; l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni, che non considera il lavoro “usurante” in famiglia; le discriminazioni per legge e per accordi (tipo Alitalia) su salari, assunzioni, licenziamenti;
la legge Gelmini che comporta tagli alle lavoratrici precarie della scuola e dell’Università e aumento del lavoro per le madri; le “dimissioni in bianco” per liberarsi delle donne in maternità; il “ritorno a casa” per noi donne attraverso cassintegrazione, mobilità, licenziamenti; i tagli dei servizi sociali scaricati sulle donne, il carovita; la legge Biagi che, considerando le donne di serie B riduce per legge salari, diritti; il nuovo contratto e il ‘Libro verde’ di Sacconi, che legando il salario all’aumento dei tempi di lavoro, penalizzano soprattutto le donne; la fatica, lo stress psicofisico, per il doppio lavoro, l’attacco alla salute e alla nostra vita;
la violenza maschile e sistemica su donne e lesbiche; le molestie sessuali, le violenze sui posti di lavoro; la schiavizzazione delle immigrate utilizzate e poi cacciate da leggi razziste; il Ddl Carfagna, la repressione e l’emarginazione delle prostitute.
PER:
la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i contratti precari; aumenti salariali, pari salario a pari lavoro l’abbassamento dell’età pensionabile alle donne; riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, come riconoscimento del doppio lavoro; il divieto di indagini sulla nostra condizione matrimoniale, di maternità, sessuale ecc.;
il pagamento contrattuale e diritti delle attività lavorative svolte da precarie, studentesse delle Università; la socializzazione dei servizi domestici essenziali; diritto di cittadinanza e uguali diritti salariali e normativi alle donne migranti; una casa delle donne in ogni città;
un lavoro vero, non da schiave, per le donne immigrate; la gratuità per tutte di asili, scuole, sanità, servizi sociali; la riduzione dei ritmi di lavoro, aumento delle pause, come difesa anche della nostra salute; un reddito di esistenza; via dal posto di lavoro chi esercita violenze; nessuna persecuzione delle sex workers, diritto di tutte a servizi sociali.
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Non vogliamo pagare ancora noi il prezzo più alto della crisi! CONTRO PER • lo sfruttamento in lavori precari, sottopagati; • la trasformazione a tempo indeterminato di tutti i • la precarizzazione della nostra vita e un futuro senza contratti precari; luce per le giovani donne, le studentesse; • aumenti salariali, pari salario a pari lavoro • l’aumento dell’età pensionabile a 65 anni, che non • l’abbassamento dell’età pensionabile alle donne; considera il lavoro “usurante” in famiglia; • riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, come • le discriminazioni per legge e per accordi (tipo riconoscimento del doppio lavoro; Alitalia) su salari, assunzioni, licenziamenti; • il divieto di indagini sulla nostra condizione • la legge Gelmini che comporta tagli alle lavoratrici matrimoniale, di maternità, sessuale ecc.; precarie della scuola e dell’Università e aumento del • il pagamento contrattuale e diritti delle attività lavorative lavoro per le madri; svolte da precarie, studentesse delle Università; • le “dimissioni in bianco” per liberarsi delle donne in • la socializzazione dei servizi domestici essenziali; maternità; • diritto di cittadinanza e uguali diritti salariali e normativi • il “ritorno a casa” per noi donne attraverso alle donne migranti; cassintegrazione, mobilità, licenziamenti; • una casa delle donne in ogni città; • i tagli dei servizi sociali scaricati sulle donne, il • un lavoro vero, non da schiave, per le donne immigrate; carovita; • la gratuità per tutte di asili, scuole, sanità, servizi sociali; • la legge Biagi che, considerando le donne di serie B • la riduzione dei ritmi di lavoro, aumento delle pause, riduce per legge salari, diritti; come difesa anche della nostra salute; • il nuovo contratto e il ‘Libro verde’ di Sacconi, che • un reddito di esistenza; legando il salario all’aumento dei tempi di lavoro, • via dal posto di lavoro chi esercita violenze; penalizzano soprattutto le donne; • nessuna persecuzione delle sex workers, diritto di tutte • la fatica, lo stress psicofisico, per il doppio lavoro, a servizi sociali. l’attacco alla salute e alla nostra vita; Tavolo 4 “Lavoro/precarietà/reddito” della Rete sommosse • la violenza maschile e sistemica su donne e lesbiche; Per aderire all’appello scrivere a: • le molestie sessuali, le violenze sui posti di lavoro; scioperodelledonne@gmail.com - 3287223675. • la schiavizzazione delle immigrate utilizzate e poi Per metterci in contatto: cacciate da leggi razziste; tavolo4flat@inventati.org - 3475301704 • il Ddl Carfagna, la repressione e l’emarginazione delle prostitute. scioperodelledonne@gmail.com - tavolo4flat@inventati.org - http://femminismorivoluzionario.blogspot.com/ Anche io aderisco
Nome e cognome lavor
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