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Dove vanno i personaggi di una storia quando il racconto finisce?

(02/05/1999)

Ci sono storie cos dolorose che meglio non siano mai raccontate. Si evita cos al lettore un angoscioso stato d'animo e ai personaggi della storia la disperazione di rivivere quella brutta vicenda, se gi accaduta, o cominciare a soffrirne indefinitamente una nuova. Perch il narratore, e anch'io con lui, pensa che il racconto di una storia abbia un valore retroattivo nel tempo: cio lui suppone che ci sia una specie di limbo dove sono racchiusi tutti i personaggi letterari che hanno dato vita a qualche storia nel passato. Quando un narratore racconta nuovamente una storia richiama in scena quei personaggi che gi l'hanno vissuta nella loro vita letteraria, ma non come attori soltanto , bens come protagonisti reali che soffrono il loro ruolo. Quando si scrive una storia nuova, invece, le cose vanno diversamente. C' un grande magazzino con molti scaffali pieni di pezzi di persone, uomini, donne, bambini, animali, cose. Lo scrittore, mentre inventa una storia, fa venire dal magazzino le varie parti che, fondendosi insieme, daranno forma e vita al personaggio. Per esempio, se il narratore dice che c'era una volta un pap, ecco che gli arriva dal magazzino un uomo, ma per il momento l nudo e anonimo. Il narratore continua: aveva 42 anni, era grasso, nero di capelli, con due grossi baffi. Dal magazzino man mano arrivano baffi, capelli, pancia, la faccia che corrisponde ai 42 anni e cos via. Una volta creato il personaggio questo non morir pi e alla fine della storia andr in quel limbo che si diceva prima, che un luogo incantato dove non si soffre, non si fa niente, non si muore mai, per tutti aspettano di essere richiamati in scena ogni volta che qualcuno legge o racconta la loro storia. Triste, no?

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