Sei sulla pagina 1di 69

LA LUCE :

è quella sottile banda dello spettro


elettromagnetico compresa tra i 400 e i 760
nanometri ( nm ) visibile all’occhio umano.
COSA E’ LA LUCE ?

È un fenomeno di natura elettromagnetica, costituito dalla


vibrazione di un campo elettrico e di un campo
magnetico.
La propagazione avviene sotto forma di onde (teoria delle
onde di Huygens) che in determinate condizioni ,
quando interagiscono con gli atomi della materia ,si
comportano come fotoni( teoria dei quanta di Planck ).
Ambedue le teorie si dimostrano necessarie per spiegare i
fenomeni associati alla luce.
TEORIA DEI FOTONI

In determinate condizioni( quando la luce viene


generata e/o assorbita) le onde
elettromagnetiche si comportano come
particelle o corpuscoli privi di massa chiamati
“fotoni" o “quanta” di energia
TEORIA DELLE ONDE
Nell’onda di luce il campo magnetico e il campo
elettrico sono tra loro perpendicolari e ambedue
vibrano perpendicolarmente alla direzione di
propagazione dell’onda.
Non c’è pertanto spostamento di particelle di
materia ( analogia con l’onda dell’acqua ).
Perciò la propagazione non necessita della
presenza del mezzo materiale e può avvenire
anche nel vuoto .
IL MODELLO DELLA LA LUCE COME
“RAGGIO”
E’ un metodo grafico per descrivere la luce che si
propaga. Sebbene venga spesso rappresentata
come raggio o linea dritta o freccia, tuttavia la luce
si propaga come un’onda.
LASER
È un acronimo di Light Amplification by
Stimulated Emission of Radiation ,una frase che
sottolinea gli eventi chiave nel produrre la luce
laser
“ STIMULATED EMISSION”
L’emissione stimolata di luce avviene quando un
fotone di determinata frequenza interagisce con
un atomo eccitato .Il risultato è che l’atomo
eccitato emette un fotone della stessa
lunghezza d’onda, della stessa direzione e della
stessa fase del fotone stimolante ( normalmente
l’emissione della luce normale avviene
incoerentemente in tutte le direzioni e solo una
piccola frazione di energia viene liberata come
emissione coerente). Il mezzo attivo che
supporta l’emissione stimolata può essere un
gas (argon), un liquido (dye), un semiconduttore
(diodo), un solido (neodymium)
PROPRIETA’ DELLA LUCE LASER

Le caratteristiche più importanti sono:


- la monocromaticità
- la direzionalità
- la polarizzazione
- la coerenza

che le consentono di essere assorbita (o evitata)


da determinati tessuti a seconda dello spettro di
assorbimento
VARI TIPI DI INTERAZIONE LASER-
TESSUTO
- fotocoagulazione o conversione dell’energia
in calore (retinopatie,rotture di retina) , Argon
verde 514 nm (luce visibile)
- fotodistruzione o ionizzazione per
frazionamento delle molecole (capsulotomie,
iridotomie) ,Nd YAG 1064 nm (infrarosso)
- fotoablazione corneale per rottura dei legami
intermolecolari ,193 nm (ultravioletto)
- terapia fotodinamica della CNV per
ossidazione,689 nm (luce visibile )
INTERAZIONE LASER-TESSUTO TIPO
FOTOCOAGULAZIONE

Il flusso luminoso del laser non è pertanto


disperso in tutte le direzioni ma
concentrato in un fine fascio di raggi
paralleli che ,dopo aver attraversato le
strutture trasparenti dell’occhio, arriva
sulla retina dove dà come risultato una
bruciatura ( fotocoagulazione)
RIFLESSIONE :

Quando la luce incontra l’interfaccia di due


mezzi differenti, interfaccia che può essere
piana,curva (concava o convessa), può venire
riflessa cioè tornare indietro invertendo la
direzione nel primo mezzo
Riflessione
N

I R
i r

i=r

I ed R giacciono
sullo sesso piano
REFRAZIONE
è il cambiamento di direzione della luce quando
passa da un mezzo trasparente ad un altro di
differente densità ottica.
INDICE DI REFRAZIONE
La luce viaggia più veloce nel vuoto e più lenta
in tutti gli altri mezzi (aria acqua,vetro etc.).
Se indichiamo con V1 e V2
rispettivamente la velocità della luce nel vuoto
e nel mezzo considerato, il rapporto tra le due
velocità è una costante indicata con la lettera n:
n (indice di refrazione) = V1(vuoto)/V2
che è sempre uguale o superiore a 1
INDICE DI REFRAZIONE DI VARI MEZZI
-vuoto 1
-aria 1,00029
-acqua 1,333
-vetro crown 1 ,523
-vetro ad alto indice r. 1.70
-plastica
PMMA 1,492
policarbonato 1,586
Rifrazione
N

I
i

sen i
r sen r
R

I ed R giacciono
sullo sesso piano
LEGGE DI SNELL
Il grado di refrazione è correlato all’indice di
rifrazione di ambedue i mezzi. Il seno dell’angolo di
incidenza e il seno dell’angolo di refrazione stanno
tra di loro come n2 sta a n1

sen A1(ang.di inc.) n2 (i.r. del secondo mezzo)

_______________ ______________________
Sen A2 (ang.di rifr.) n1 (i.r. del primo mezzo)
DIOTTRO
è la superficie di separazione (interfaccia) di
due mezzi rifrangenti di diverso indice di
rifrazione ; detta superficie può essere piana o
curva :
-se piana raggio incidente e raggio emergente
restano paralleli
- se curva i due raggi hanno una diversa
direzione e in questo caso si parla più
propriamente di “lente”
LENTE
-quando l’interfaccia è una superficie sferica
convessa i raggi provenienti paralleli vanno a
convergere in un fuoco (la vergenza è detta
positiva)
-quando l’interfaccia è una superficie sferica
concava i raggi provenienti paralleli divergono
lontano dal punto focale ( si parla di vergenza
negativa )
ELEMENTI DI UNA LENTE SOTTILE (teorica)
-piano principale
-asse principale
-centro ottico
-punto principale o punto nodale
-fuoco principale
-distanza focale
-potere di vergenza (diottria)
DIOTTRIA
È l’inverso della seconda distanza focale
espressa in metri (D=1 / f2 ) .
Perciò se la seconda distanza focale è :
- 2 metri…. la diottria è D = 1/ 2 =0,5
- 1 metro… la diottria è D = 1/1 = 1
- 0,5 m…. la diottria è D = 1/0,5 =2
- 0,33m…. la diottria è D = 1/0,33 =3
Potere diottrico

1D 1m 1/1 = 1
F

2D 1/2 = 0,5
0,5 m
F

4D 1/4 = 0,25
0,25 m
F
LENTI
LENTI SFERICHE
-convesse
-concave

LENTI ASTIGMATICHE
-cilindriche
-toriche o sferocilindriche
PRISMI
-sono delimitati da due superfici piane
-le due superfici non sono parallele ma si
incontrano ad angolo (angolo di rifrazione)
- deviano il raggio verso la base (ma non sono
considerati lenti perché non possiedono un fuoco)
- il loro potere di deviare il raggio viene espresso
in diottrie prismatiche
Diottria prismatica

a 1m

1 cm
1D
Le lenti possiedono proprietà tipiche del
prisma e per motivi didattici possono essere
considerate come formate da tanti prismi
ABERRAZIONE SFERICA

Caustica
Test Duocromatico

Potrebbero piacerti anche