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Gb 14,13-17
Gb 16,18-22
Gb 17,3-6
Gb 19,25-27
Gb 16,18-22: IL MIO TESTIMONE
• [18] O terra, non coprire il mio sangue • [18] O terra, non coprire il mio sangue,
• e non abbia sosta il mio grido! • non lasciare che il mio grido non trovi spazio!
• [19] Ma ecco, fin d’ora il mio testimone è nei cieli, • [19] Ma ecco, ora il mio testimone è nei cieli;
• il mio mallevadore è lassù; • è là in alto chi può testimoniare in mio favore.
• [20] miei avvocati presso Dio sono i miei lamenti, • [20] Sia lui il mio avvocato, il mio amico davanti a Dio,
• mentre davanti a lui sparge lacrime il mio occhio, • –mentre davanti a lui lacrima il mio occhio–
• [21] perché difenda l’uomo davanti a Dio, • [21] perché faccia da arbitro tra Dio e un mortale,
• come un mortale fa con un suo amico; • come fa un uomo con un altro uomo,
• [22] poiché passano i miei anni contati • [22] perché passano i miei pochi anni
• e io me ne vado per una via senza ritorno. • ed io me ne vado per UNA VIA SENZA RITORNO.
Mentre la speranza della vita terrena“
svanisce, egli [Giobbe] percorre
interiormente la via che lo porta al di là
”.della morte
• [25] So infatti che il mio redentore è vivo • [25] Io, io so che il mio vendicatore (go’el) è
• e che nell’ultimo giorno io risorgerò (dalla vivo
• e che, ultimo, sulla polvere si ergerà!
terra) • [26] E dopo che la mia pelle sarà strappata
• [26] e di nuovo sarò rivestito della mia pelle via, senza la mia carne, vedrò Eloah.
• e nella mia carne vedrò il mio Dio. • [27] Io lo vedrò, io stesso, e non un altro
• [27] Io stesso lo vedrò (straniero);
• I miei reni languiscono nel mio seno…
• e gli occhi miei lo contempleranno e non un
altro:
• questa mia speranza è riposta nel mio seno.
“Assistiamo al miracolo dell’incontro tra Dio e
Giobbe. All’estrema solitudine nella sofferenza e
nella morte corrisponde la solitudine estrema
dell’incontro con Dio.”
• Applicato a Dio il termine acquista una nuova dimensione: il vendicatore del sangue diventa il
difensore della giustizia (Ger 50,34; Is 41,14).
• Per Giobbe, Dio è il go’el, il riscattatore che, come suo parente più prossimo, non potrà fare altro
che intervenire in suo favore.
GIANFRANCO RAVASI