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Vis electrica

Breve storia dell’elettricità


Greci

 Aristotele, Sull’anima (A, 2, 405) – IV sec. a.C.


«Anche Talete, da quanto ricordano, sembra congetturare che l’anima sia una
forza motrice se afferma che la calamita ha l’anima se attrae il ferro.»

 Diogene Laerzio, Vite dei filosofi (libro I, Talete, III) – III sec. d.C.
«Aristotele e Ippia dicono che [Talete] attribuì un’anima anche alle cose
inanimate, deducendo ciò dall’ambra e dal magnete.»
Greci

 Platone, Timeo (79-80) - 360 a.C. ca

«Ma consideriamo ancora nuovamente la condizione della respirazione e in


funzione di quali cause essa sia diventata quale è ora.
Poiché non esiste nessun vuoto nel quale possa entrare qualcuna delle cose in
movimento, e l’alito viene da noi emesso, è a tutti evidente ciò che ne consegue,
ossia che esso non viene emesso nel vuoto, ma spinge via l’aria vicina dal posto
che occupa. E questa, spinta via, a sua volta spinge ulteriormente via quella
vicina; e spinta in base a questa necessità, tutta quanta in modo circolare fino a
giungere al luogo da cui l’alito era uscito, entra qui e lo riempie; e a questo fa
subito seguito l’espirazione.»
Greci

 Platone, Timeo (79-80) - 360 a.C. ca

«E in questo modo si spiegano anche i modi in cui scorrono le acque, e inoltre le


cadute dei fulmini e le meraviglie che concernono l’attrazione dell’ambra e del
magnete. Infatti, in nessuna di queste cose c’è mai una forza di attrazione.
Invece, a colui che fa ricerca in maniera conveniente, risulterà che, dal momento
che non c’è alcun vuoto, le cose prendono le une il posto delle altre e
viceversa.»
William Gilbert
(1544-1603)
W. Gilbert
W. Gilbert
W. Gilbert
W. Gilbert
W. Gilbert

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