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PASSEGGIATA ATTRAVERSO IL

CINEMA ITALIANO
IL NEOREALISMO
Il neorealismo appare in Italia
intorno alla seconda guerra
mondiale.
Le principali caratteristiche
della corrente sono :

-una rappresentazione della


quotidianità nel suo farsi
(taglio tra reale e
documentario)
-Il più delle volte gli attori
non sono professionisti ma
presi dalle strade.
-una predilezione per una
narrazione di tipo corale.
-Viene rappresentata sugli
schermi un'Italia vera,
abitata dalla miseria e dalla
disoccupazione.
CESARE ZAVATTINI (1902 - 1989)
è una figura fondamentale
nell’avventura neorealistica.

La concezione del neorealismo


trova infatti la propria ragion
d’essere nella cosiddetta
teoria zavattiniana del
pedinamento, consistente nella
registrazione del quotidiano al
seguito di personaggi scelti fra
la gente comune: la macchina
da presa si pone al servizio del
reale e lo filma, facendo sì che
gli eventi giornalieri finiscano
per trasformarsi in una storia.

Nel 1943 inizio' una feconda


collaborazione con
Vittorio De Sica
LUCHINO VISCONTI (1906 - 1976)

L'atto di nascita ufficiale del


neorealismo può dirsi
costituito dall'uscita di
“Ossessione” nel 43,
trasposizione sulle rive del Po
de "Il postino suona sempre
due volte" di James M.Cain.

Nel 48 Visconti adatta "I


malavoglia" del Verga nel film
"La terra trema". Un giovane
pescatore di Aci Trezza,
‘Ntoni Velastro, lavora ogni
giorno per alcuni grossisti che
gestiscono con prepotenza
l’attività della manodopera.
Vessato dalle loro ingiustizie,
‘Ntoni insorge insieme ad altri
pescatori
ROBERTO ROSSELLINI (1906-1977)

L'esperienza dolorosa della


guerra, il trauma
dell'occupazione, l'afflato
resistenziale trovano efficace
rappresentazione in "Roma città
aperta", girato tra il '44 e il '45
da Roberto Rossellini.

L'impatto del film è enorme, e


apre la strada a tutte le grandi
opere del triennio successivo

Altri film neorealistici di


Rossellini : “Paisà” (sorta di
affresco sull'Italia sconvolta del
44) , “Germania anno zero” (nel
quale racconta la deriva morale
di un paese che si esplicita nel
suicidio di un bimbo)
VITTORIO DE SICA (1901 - 1974)

Dopo aver firmato


alcune piacevoli
commedie, De Sica muta
registro con "I bambini
ci guardano" (1943), che
annuncia la stagione del
neorealismo e segna
l’inizio di una
collaborazione con
Cesare Zavattini:

Citiamo i film “Sciuscià"


(1946) e “Ladri di
biciclette" (1949),
entrambi premiati con
l’Oscar , "Miracolo a
Milano" (1951) ed “
Umberto D" (1952).
GIUSEPPE DE SANCTIS (1917 - 1997)

In una affollata stazione, da cui partono


i treni che portano le mondine alle risaie,
Walter Granata tenta di sfuggire alla
polizia. Alcuni agenti in borghese gli
danno la caccia per il furto di una
preziosa collana.

Walter, giunto in stazione per


incontrare Francesca, la sua ragazza, Riso amaro (1949)
decide di sviare le ricerche, affidandole
la collana e rinviando il loro incontro.

Francesca avrà il compito di confondersi


tra le mondine, mentre Walter rimarrà
nascosto per incontrarla più tardi e
darsi insieme alla fuga
ANNA MAGNANI (1908-1973)

Grande attrice del cinema italiano. La


ritroviamo in "Bellissima" del Visconti e
"Mamma Roma" del Pasolini.

Disegna in “Roma città aperta” (1945) di


Roberto Rossellini il personaggio della
sora Pina, popolana orgogliosa e sanguigna.

Il suo urlo finaleispirerà a Pasolini


splendidi versi (“Quasi emblema, in noi
l’urlo della Magnani/sotto le ciocche
disordinatamente assolute,/rinnova nelle
disperate panoramiche,/e nelle occhiate
vive e mute/si addensa il senso della
tragedia.)

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