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TECNOLOGIE E

COMPETENZE
DIGITALI
NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
E NELLA
SCUOLA
PRIMARIA
DIBATTITO SCIENTIFICO
 I bambini in età prescolare, quindi, sono
LE TECNOLOGIE
NELLA QUOTIDIANITÀ facilmente esposti agli strumenti digitali nella
FAMILIARE DEI BAMBINI quotidianità familiare che diventano oggetti
IN ETÀ PRESCOLARE
diffusi, conosciuti e, spesso, desiderati.
Pacetti 2017  Li vediamo interagire con smartphone e tablet nei
momenti di attesa (dal medico, durante la spesa o
al ristorante) o durante gli spostamenti (in auto o
mezzi pubblici).
 Nella quotidianità familiare la tecnologia digitale
spesso prende il sopravvento e assume il ruolo di
babysitter o di conforto a stanchezza e capricci.
LE RICERCA PIÙ  L’indagine realizzata su un campione di genitori
RECENTI di bambini tra 0 e 6 anni con questionari online e
Balbinot, Toffol, Tamburlini, 2016
cartacei diffusi con l’aiuto dei pediatri ha
evidenziato un effetto babysitter delle tecnologie
perché “almeno un terzo dei genitori usa le
tecnologie allo scopo di tenere buono il bambino,
percentuale che aumenta rapidamente con l’età̀
del bambino”.
 La ricerca Tabletti@mo al nido svolta nei nidi presenti
sul territorio dell’Unione Terre di Castelli (provincia di
LE RICERCA PIÙ Modena) ha evidenziato che “è maggioritario un
RECENTI
atteggiamento delegante: rispetto ai criteri di selezione,
Nardone, Pacetti, Zanetti, 2016 ovvero si sceglie la app più recensita, gratuita, per passa
parola; rispetto ai possibili modelli d’uso, poiché la
maggior parte dei genitori, pur ritenendo utile avere
informazioni su un app prima di scaricarla (più del 90% è
di questa opinione), non sperimenta né prima, né insieme,
la app con cui giocherà il figlio e soprattutto non la prova
in tutti i suoi passaggi (solo un 40% circa dichiara di
farlo)».
CONTENITORE
DIGITALE  Maggiore attenzione al «contenitore» (lo
VS smartphone, il tablet)
CONTENUTO DIGITALE
 Minore attenzione ai «contenuti» (app e quanto
proposto dalle stesse app)
 L’espressione ‘nativo digitale’, coniata nel 2001 da Prensky,
risulta molto ambigua perché sembra voler delineare
caratteristiche comuni alle nuove generazioni:
 quelle relative alle loro competenze tecniche e capacità d’uso
NATIVI DIGITALI immediata degli strumenti digitali
In questo senso, i nativi digitali vengono etichettati come
I bambini dimostrano fin dalla
maggiormente competenti rispetto agli adulti immigrati digitali; i
più tenera età una
predisposizione all’uso dei cosiddetti nativi digitali sanno usare le tecnologie, con
dispositivi digitali. naturalezza, cosa, al contrario, che risulta difficile agli immigrati
digitali, a coloro che si sono dovuti adattare in età post-
Ma è davvero così?
adolescenziale ai linguaggi e alle tecniche degli strumenti digitali.
I più piccoli, e ancora di più preadolescenti e adolescenti, vengono
Pacetti 2017
così lasciati soli davanti agli schermi, nell’illusione che la facilità
d’uso dello strumento stesso sia sinonimo di competenza e
consapevolezza digitale.
L’abilità digitale è ben diversa dalla saggezza digitale,
ovvero dalla capacità di saper utilizzare criticamente e creativamente le
tecnologie.

PRENSKI, 2010
Abilità e conoscenze di base di natura strumentale
Dimensione
(capacità di problem solving tecnologico)
TECNOLOGICA

Capacità di leggere, selezionare, interpretare e


TRE DIMENSIONI
Dimensione valutare informazioni considerando la loro
COGNITIVA pertinenza, l’affidabilità e i contesti di produzione e
DELLA COMPETENZA
uso della conoscenza DIGITALE

Capacità di comunicare in modo responsabile; di

Dimensione tutelare se stessi e la propria privacy; di comportarsi


ETICA- in modo adeguato e nel rispetto degli altri e include la
SOCIALE consapevolezza dei divari sociali legati allo sviluppo
delle tecnologie.
STRUMENTI DIGITALI Contraddizione evidente:
IN CONTESTI
EDUCATIVI - a un utilizzo frequente (e tuttavia poco controllato)
INFORMALI E degli strumenti digitali in ambito familiare (contesti
FORMALI
informali) non corrisponde un’analoga esperienza
Pacetti 2017 nei nidi e nelle scuole d’infanzia (contesti formali).
Senza dover arrivare a contrapposizioni allarmanti
(“no alle tecnologie, sì al bosco”) e a proibizioni
d’uso (…) è invece auspicabile offrire ai più
piccoli esperienze educative che comprendano
anche l’utilizzo delle tecnologie, accanto ad altre
esperienze con altri strumenti e materiali.
• Apprendimento formale: si tratta di quell’apprendimento che avviene in un

contesto organizzato e strutturato (in un’istituzione scolastica/formativa), è

APPRENDIMENTO esplicitamente pensato e progettato come apprendimento e conduce ad una


FORMALE qualche forma di certificazione;

• Apprendimento non formale: è l’apprendimento connesso ad attività


APPRENDIMENTO NON
FORMALE pianificate ma non esplicitamente progettate come apprendimento (quello che
non è erogato da una istituzione formativa e non sfocia normalmente in una

APPRENDIMENTO certificazione, ad esempio una giornata di approfondimento,…);


INFORMALE
• Apprendimento informale: le molteplici forme dell’apprendimento mediante

l’esperienza risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla
famiglia, al tempo libero, non è organizzato o strutturato e non conduce alla
certificazione (ad esempio un’appartenenza associativa)
FOCUS SULLE
PRATICHE
 “Il problema non sono i dispositivi, ma le
DIDATTICHE CHE
INCLUDANO L’USO pratiche. La didattica si cambia, rendendola
DELLE TECNOLOGIE efficace, non se o perché la si ‘attrezza’ con la
Rivoltella 2013 tecnologia, ma solo se la tecnologia consente di
ritornare riflessivamente sulle pratiche. La
questione non è fare cose nuove, ma (ri)dare
significato a quello che si è sempre fatto”.
2008 - Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio
sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche
per l'apprendimento permanente

La competenza digitale (…) comprende l’alfabetizzazione informatica e digitale, la comunicazione e la


collaborazione, l’alfabetizzazione mediatica, la creazione di contenuti digitali (inclusa la programmazione), la
sicurezza (compreso l’essere a proprio agio nel mondo digitale e possedere competenze relative alla
cibersicurezza), le questioni legate alla proprietà intellettuale, la risoluzione di problemi e il pensiero critico
***
… Le persone dovrebbero essere in grado di utilizzare le tecnologie digitali come ausilio per la cittadinanza attiva
e l’inclusione sociale, la collaborazione con gli altri (…) Le persone dovrebbero essere in grado di gestire e
proteggere informazioni, contenuti, dati e identità digitali, oltre a riconoscere software, dispositivi, intelligenza
artificiale o robot e interagire efficacemente con essi.
***
Interagire con tecnologie e contenuti digitali presuppone un atteggiamento riflessivo e critico, ma anche
improntato alla curiosità, aperto e interessato al futuro della loro evoluzione. Impone anche un approccio etico,
sicuro e responsabile all’utilizzo di tali strumenti.
Per individuare, sviluppare e migliorare il livello di
DigComp
competenza digitale dei cittadini Quadro delle Competenze Europee
Digitali per i Cittadini
Elaborato dal Centro di Ricerca europeo

• DigComp 1.0 - 2013


• DigComp 2.0 - 2016
• DigComp 2.1 - 2017
• DigComp 2.2 - 2022

Strumento finalizzato a consentire una


descrizione condivisa delle competenze
digitali dei cittadini.
•DIGCOMP
Digital Competence Framework for Educators
(DigCompEdu) - 2017
L’obiettivo è quello di definire un Quadro europeo delle competenze digitali degli
insegnanti.

«La professione docente/educatore deve rispondere ad una domanda in rapida evoluzione e


quindi gli educatori necessitano di un insieme di competenze sempre più ampio.
In particolare l'ubiquità dei dispositivi digitali e il dovere di aiutare gli studenti a diventare
digitalmente competenti richiede agli educatori di sviluppare la loro competenza digitale».
DigCompEdu:
un'introduzione alle
Competenze Digitali per
gli Educatori
I DIRITTI DEL NATIVO DIGITALE
 Sempre più video di sensibilizzazione cercano di mettere in guardia
bambini e famiglie rispetto ai pericoli delle tecnologie della
comunicazione, in particolare di internet. Il Centro Studi Erickson ha
voluto valorizzare un approccio innovativo, proposto dall'autrice del
video, dott.ssa Maria Maura, che disegna - letteralmente - la tematica
in una prospettiva diversa: quali sono i diritti dei bambini nati e
cresciuti nell'Era Digitale? Nasce quindi un decalogo, disegnato e
vocalizzato da un bambino, montato completamente grazie a un
tablet, che rappresenta 10 importanti principi che tutti i genitori, gli
educatori e gli insegnanti dovrebbero sempre tenere presenti. Il video
è stato patrocinato dall'Autorità Garante per l'Infanzia e
l'Adolescenza proprio con lo scopo di poter essere un veicolo di
sensibilizzazione e una rapida guida rispetto a queste attualissime
tematiche.

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