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Sabato 10 Marzo 2001

Non processate Radio Vaticana


Il ministero degli Esteri: della Santa Sede, giudicarla sarebbe uningerenza

di CRISTIANA MANGANI La querelle tra Radio Vaticana e i cittadini della zona di Santa Maria in Galeria diventa sempre pi una questione diplomatico-politica. Alla vigilia delludienza fissata per luned prossimo sul presunto inquinamento elettromagnetico delle antenne, spunta una nota del ministero degli Esteri che porta la data del marzo 2000, nella quale si dichiara che un eventuale processo nello Stato italiano contro lemittente, avrebbe costituito uningerenza sulle trasmissioni di Radio Vaticana. Lintervento del ministero segue a una richiesta della Procura, e in particolare del procuratore aggiunto Gianfranco Amendola, titolare dellinchiesta, che chiedeva se gli impianti si trovassero in unarea extraterritoriale e chi fossero i responsabili della Radio. La comunicazione della Farnesina non fa altro che complicare una situazione gi peraltro difficile, perch tre giorni fa il ministro dellAmbiente, Willer Bordon, era intervenuto criticando la Santa Sede e definendo incredibile, grave e assurdo latteggiamento di volersi sottrarre al processo richiamandosi allimmunit dellemittente radiofonica dalla giurisdizione del giudice italiano, secondo quanto previsto dai Patti Lateranensi. Nella nota degli Esteri, invece, si afferma che le argomentazioni addotte dalla Santa Sede, concernenti proprio linterpretazione degli Accordi del Laterano e del 1951 per gli impianti di Santa Maria in Galeria e di Castel Romano sono pertinenti e corrette. La Farnesina sottolinea anche che la posizione del Vaticano appare puntuale tanto pi alla luce della dichiarata volont della Santa Sede di voler procedere a proprie misurazioni nel comprensorio della zona extraterritoriale e, qualora venisse accertato il superamento dei limiti previsti, ad adeguare gradualmente il sistema. Le polemiche di questi ultimi giorni hanno spinto padre Pasquale Borgomeo, direttore generale dellemittente, a replicare alle accuse. Radio Vaticana - dice - non riconosce, e prima di questa la Santa Sede, la giurisdizione della magistratura italiana su persone come i tre indagati, i quali sono nellesercizio di unattivit che regolata da rapporti internazionali tra Italia e Santa Sede, da una legge del Parlamento italiano del 1951, in applicazione a sua volta dei Trattati Lateranensi. E questo lascia capire che c forse un coinvolgimento, voglio dire qualche responsabilit del governo italiano. A esempio continua il religioso - per il fatto che in unarea che 44 anni fa, quando iniziarono le trasmissioni, era aperta campagna. Adesso, soprattutto a Cesano, in concomitanza con la ferrovia Roma-Viterbo, si moltiplicano le case. La questione, dunque, non sembra di facile soluzione. E luned dovr vedersela con trattati e diritto alla salute dei cittadini il giudice Andrea Calabria.

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