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Bollettino della

comunit

della zona pastorale di Felina, Gatta, Gombio, Villaberza, San Giovanni

N 1 - Febbraio 2012 periodico - Responsabile e Proprietario: Romagnani don Pietro - Redazione: via G. Di Vittorio, 21 - 42035 Felina (RE) Stampa: La Nuova Tipolito snc - Felina (RE) - Autorizzazione della Curia Diocesana di Reggio Emilia n 315/92 A del 27.11.1992

Sotto una bianca coltre... in attesa della primavera.


1- Comunit

arissimi, mi appresto a scrivere mentre questinverno, da mite che si era presentato, va ora esplodendo in tutta la sua forza e bastano pochi candidi fiocchi di neve per fare emergere la nostra debolezza e la nostra precariet. La situazione di disagio che stiamo vivendo suggerisce, in tutta la loro evidenza, alcune considerazioni. Innanzitutto la perdita di quelle caratteristiche cristiane che renderebbero pi bella e vivibile la nostra vita. Molte delle conseguenze nefaste occorse a tante popolazioni, infatti, sono frutto di egoistica incuria dellambiente o di opere realizzate male, prive di quellesecuzione accurata che lo stesso codice civile, ispirandosi appunto ad un agire che guarda al bene degli altri, definisce da buon padre di famiglia. Un secondo elemento che compare, e che paradossalmente solo le situazioni di difficolt fanno riemergere in positivo, la disponibilit allaiuto per chi nel bisogno, quella solidariet umana, cio, che abbiamo visto in tante persone e in tante situazioni difficili, presentata dai mass media come eccezione quando invece dovrebbe caratterizzare abitualmente le relazioni umane e i rapporti sociali. Un terzo elemento quellaspettarsi che siano sempre gli altri a fare, mentre noi restiamo a braccia conserte, sempre pronti a criticare ogni minimo disguido. Un modo di pensare purtroppo sempre pi prevalente e sempre pi diffuso nella nostra societ e anche nella nostra stessa comunit parrocchiale che, puntando sempre pi sui diritti e sempre meno sui doveri va minando profondamente alla base il nostro vivere sociale e civile. Un esempio molto terra terra: non pu essere la scuola a dare una educazione di base (rispetto delle regole come fondamento del rispetto delle persone e delle cose, buone maniere nei comportamenti quotidiani, in casa e fuori...). un compito innanzitutto della famiglia, aiutata s dalla scuola e da tutta la societ, ma che la famiglia non pu pensare di delegare ad altri. Tutto ci vero anche per la formazione cristiana. La parrocchia di supporto alla famiglia, ma nella

Lettera del Parroco


famiglia che i bambini respirano lessere cristiani, con la preghiera, con lattenzione alla carit, nella partecipazione insieme agli appuntamenti della comunit. Ci dunque necessario un grande sforzo per recuperare tutte queste nostre responsabilit. Ne va della nostra sopravvivenza civile, democratica, cristiana. Se c una giusta indignazione per ci che avviene in ambito politico, non dobbiamo dimenticarci che anche la politica frutto di una societ, e che se la societ ammalata anche la politica sar ammalata. allora giusto pretendere che la politica cambi, ma cambier se ognuno di noi si impegner personalmente a cambiare se stesso, ritornando dal punto da cui siamo partiti, e cio facendo nostri fino in fondo quei valori di verit, di onest, di giustizia, di solidariet, che ci sono stati insegnati, e che nella storia della Chiesa tanti santi hanno realizzato in modo non violento, ma non per questo meno significativo. A partire proprio da Ges Cristo, crocifisso innocente perch le sue parole sovvertivano lo status quo. Il cammino quaresimale che andiamo ad iniziare ci fa ripercorrere anche questo progressivo rifiuto di Ges Cristo, non perch facesse cose malvagie, ma perch con la predicazione e le azioni sovvertiva quelle che erano le ingiustizie dellordine costituito. Mettiamoci alla sua scuola, per fare s che con il nostro agire possiamo fare emergere quanto deve essere fatto e quanto deve essere evitato perch la vita diventi pi giusta ed umana per tutti. Questo procurer allontanamenti, procurer isolamento o derisioni, ma la forza dello Spirito Santo che ha sostenuto il Cristo sosterr anche noi, in questa lotta la cui vittoria finale, anche se qualche volta potr sembrare del male, in realt ne siamo certi sar immancabilmente nelle mani di Dio. Don Pietro
di da Dio presso o accreditato e Dio stesso azareth - uom Ges di N igi e segni, ch miracoli, prod voi ben sapete voi per mezzo di era sua, come prescienza di voi per op oper fra lito disegno e la ndo il prestabi chiodato sulla dopo che, seco i, voi lavete in ha nsegnato a vo ciso. Ma Dio lo di Dio, fu co pi e lavete uc , e della morte per mano di em croce dalle angosc e in suo sciogliendolo ness risuscitato, e questa lo te a possibile ch perch non er -24). potere (At 2,22

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IL MESSAGGIO DEL PAPA PER LA QUARESIMA 2012

Ascoltiamo il grido dei poveri


a cura di Giuseppe Giovanelli

nteressarsi allaltro vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessit senza anteporre a tutto i propri interessi e le proprie preoccupazioni, ed evitando di lasciarsi soffocare dalla ricchezza materiale e dalla saziet. Lo scrive il Papa nel messaggio per la Quaresima 2012, presentato il 7 febbraio nella Sala Stampa della Santa Sede. Avendo come riferimento il passo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carit e nelle opere buone (10, 24), Benedetto XVI propone alla riflessione quaresimale dei fedeli tre aspetti della vita cristiana: lattenzione allaltro, la reciprocit, la santit personale. Quanto al primo, il Pontefice denuncia il diffuso atteggiamento di indifferenza e disinteresse favorito dallegoismo mascherato da una parvenza di rispetto per la sfera privata che impedisce alluomo di prendersi cura dellaltro. Il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternit constata richiamando unespressione della Populorum progressio di Paolo VI. E ricorda che la responsabilit verso il prossi-

mo significa volere e fare il bene dellaltro, desiderando che anchegli si apra alla logica del bene. Nel messaggio il Papa mette in guardia soprattutto dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di anestesia spirituale che rende ciechi alle sofferenze altrui. Pericolo oggi pi che mai incombente in un contesto culturale che sembra aver smarrito il senso del bene e del male e che favorisce perci lincapacit di avere misericordia verso chi soffre. Da qui linvito di Benedetto XVI: Mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. Un invito che per il Pontefice deve estendersi anche alla preoccupazione per il bene spirituale dellaltro. Non a caso la parte centrale del messaggio dedicata al tema della correzione fraterna in vista della salvezza eterna: aspetto della vita cristiana che sembra caduto in oblio, ma che va rilanciato sul modello della Chiesa dei primi tempi. Oggi nota Benedetto XVI si assai sensibili al discorso della cura e della carit per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto

sulla responsabilit spirituale verso i fratelli. Dimenticando cos che Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato e che la tradizione della Chiesa ha sempre annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di ammonire i peccatori. C bisogno quindi ribadisce il Papa di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che discerne e perdona. Riguardo allaspetto della reciprocit, il Pontefice ricorda che la nostra esistenza correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male. E dunque sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione sociale. Quanto alla santit, infine, il messaggio esorta i cristiani ad avanzare senza soste nella vita di fede per giungere alla piena maturit di Cristo.

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Quella paura del primo banco


Riprese e adattate da Avvenire-Bologna Sette ecco alcune riflessioni sulla partecipazione alla liturgia eucaristica a partire dal luogo che si sceglie di occupare una volta varcata la soglia della chiesa. Un po pi di coraggio non guasterebbe...
Avete mai provato a osservare la gente che entra in chiesa, a partire da come vi comportate voi stessi? La scelta dei posti uno spettacolo sempre molto istruttivo. I giovani e gli adolescenti si mettono assieme tutti da una parte: guai a sedersi vicino a un anziano o a mischiarsi con gli altri; piuttosto stanno in piedi. Alcuni anziani hanno il posto fisso e se qualche malcapitato ha la ventura di sedersi al loro posto, non che venga squadrato in modo torvo, ma certo un po di disagio lo crea. Molti stanno in piedi, a braccia conserte, nei pressi della porta, anche se c posto nei banchi, quasi in prestito, quasi a voler dire: Non pensate mica che io sia venuto a Messa: sono qui solo di passaggio!. I banchi, poi, si riempiono inesorabilmente a partire dal fondo, e rimangono vuoti quelli vicino allaltare, come a scuola. Per, mettersi nellultimo banco a scuola ha una sua logica: serve per non partecipare alla lezione, per fare i propri comodi, giocare, distrarsi da qualcosa che non interessa. Pu essere cos anche per la Messa? Ha senso venire a Messa per parteciparvi il meno possibile? Se facciamo un momento di riflessione chiedendoci che cosa significa questa paura di collocarci il pi vicino possibile allaltare, scopriamo cose interessanti: - innanzitutto dei fattori psicologici: ad esempio la difficolt per i giovani di stare vicino agli anziani (e viceversa), quasi che tra le generazioni ci sia un netto distacco, una difficolt a convivere e a capirsi, cosa, del resto, che oggi si evidenzia molto in tutte le iniziative. Sociologicamente costituisce un danno che conduce a pericolosi isolamenti. - Poi dei fattori sociologici: il mondo vive e progredisce grazie alla collaborazione fra le generazioni e al loro succedersi coerente e solidale. Lodierna divisione della societ in strati generazionali (bimbi, ragazzi, giovani, adulti, anziani...) separati il portato di un mondo che guarda non alla persona, ma alleconomia, la quale tanto pi impera e guadagna quanto pi riesce a dividere (una visuale cos cieca ed egoistica che si tira da sola la zappa sui piedi: proprio questo egoismo alla base della grave crisi economica che stiamo vivendo). - E non mancano pericolose abitudini cui ci abituano i mezzi di comunicazione, la TV in particolare: quello di considerare tutto ci che accade intorno a noi come uno spettacolo cui guardare da perfetti estranei. La chiesa, per, non un teatro. La Messa non uno spettacolo da guardare, ma unazione liturgica, unazione di ringraziamento a Dio della quale essere partecipi e protagonisti. - Infine c un importante aspetto teologico: si fatica a percepire la dimensione fortemente comunitaria e solidale della liturgia eucaristica, cio il fatto che nella Messa non agiamo come individui singoli e neanche come somma di individui impermeabili luno allaltro; e neanche come spettatori, appunto, di un rito compiuto da altri. Nella celebrazione eucaristica agiamo come Chiesa, cio come un unico corpo, unito al suo Capo, che presenta al Padre, per mezzo del Figlio, nellunit costitutiva dello Spirito Santo, lunico ed eterno sacrificio. Stare sulla porta, cercare il conforto di un gruppo sociologicamente caratterizzato, sono i segni di uno scollamento fra ci che la Liturgia esprime e realizza in s e ci che molti fedeli percepiscono di essa. (Adatt. da Avvenire-Bologna Sette, 22.1.2012)

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Presepe vivente a Gombio


Questo presepe non s'ha da fare? No. Si fa ed un bell'esempio di fede, condivisione, disponibilit e coraggio
Dino Fracassi

Dopo 20 anni dalla prima edizione, ai giovani di allora balenata lidea di rievocare il successo del presepe vivente. Liniziativa, proposta in una assemblea programmatrice delle attivit dellanno sociale del circolo di Gombio, ha subito trovato lapprovazione dei presenti soprattutto tra coloro che ne erano stati protagonisti nella precedente rappresentazione ad esclusione del Ges bambino che nel frattempo si trasformato in una bella ragazza. stato un presepe completamente diverso da quello che di solito viene realizzato con figuranti muti, versioni in cui il mistero della nascita di Ges diventa secondario alla rievocazione di antichi ambienti e mestieri della vita contadina e in cui abbondano i punti di ristoro, naturalmente a pagamento. Il presepe vivente di Gombio comporta una serie di dialoghi tra i vari personaggi per cui ad ognuno viene assegnata una parte che dovrebbe essere imparata a memoria o supportata da un buon suggeritore come in una vera e propria commedia (anche se di un atto solo che dura circa mezzora) con undici personaggi recitanti e vari figuranti. Dopo lannuncio del censimento, preso dal vangelo di Luca fatto da una voce fuori campo, la prima scena parte con un colloquio a distanza tra un falegname ed un fabbro che hanno le loro botteghe nei pressi della locanda. Il personaggio principale il locandiere affacciato ad una finestra con il quale si confrontano i due e, successivamente, gli altri personaggi. Larrivo di Giuseppe e Maria che chiedono alloggio mette in evidenza lavidit, la grettezza e la falsit umana, perch, per non aver noie, ci si rifiuta di ospitare una donna che sta per partorire mandando lei e lo sposo nella stalla. Si spengono le luci e nel buio una voce fuori cam-

po continua la lettura del vangelo di Luca che annuncia la nascita di Ges. Una stella appare sopra la stalla, si riaccendono le luci, si diffonde la musica e Maria, vicina a Giuseppe, tiene tra le braccia Ges. La scena finale vede larrivo dei pastori con i loro animali che rimproverano e umiliano il locandiere che comunque rester famoso nella storia per aver fatto nascere il re del mondo in una stalla. La rappresentazione viene conclusa dai i Re Magi che presentano i loro doni. Questo il copione, semplice nella sua struttura scenica, ma non cos facile da realizzare, quando sorgono difficolt che sconvolgono progetti e prove. La prima stata la mancanza di un Bambino vivente nonostante il generoso e ripetuto appello della giornalista Giuliana Sciaboni sul Resto del Carlino. La seconda stata l'improvvisa nevicata della Vigilia che ha fatto spostare la manifestazione al pomeriggio dellEpifania, sferzato da un vento gelido che ha messo a rischio la scenografia e non ha favorito la presenza di molti spettatori. La terza, la peggiore, stata limprovvisa malattia di due degli attori principali sostituiti allultimo momento con riserve demergenza. La parte del fabbro, ad esempio, stata interpretata addirittura da una signora... coraggiosa. La frase che serpeggiava in quelle ore frenetiche era la manzoniana: questo presepe non sha da fare. A maggior ragione va ora apprezzato e ringraziato limpegno di tutti coloro che a vario titolo e modo ne hanno reso possibile la realizzazione: chi ha lavorato allallestimento scenografico nel sagrato della chiesa, chi si esibito come attore, chi ha curato i costumi, chi ha fornito gli animali e chi, alla fine, dopo la messa, ha provveduto ad un po di riscaldamento con il vin brul. Lanno prossimo andr meglio.

5- Comunit

Villaberza, la nuova cappella


La mobilitazione del paese ha trasformato la vecchia cantina in una accogliente e bella cripta
Dino Fracassi

Come preannunciato nel precedente bollettino di settembre, domenica 13 novembre stata celebrata la prima messa nella nuova cappella della chiesa di Villaberza, che per la sua caratteristica forma e collocazione viene pi spontaneo chiamare Cripta. E stato un momento veramente emozionante sia per la legittima curiosit di chi vi entrava per la prima volta sia per il Parroco e il Diacono che erano l ad ascoltare i vari commenti, oltremodo positivi. La benedizione del nuovo altare ha concluso un lungo periodo di lavoro per ricavare dalla vecchia cantina della casa canonica un ambiente riservato alla preghiera personale o di gruppo e per la celebrazione della S. Messa nel tempo invernale. Della vecchia cantina restano solo le misure e le forme architettoniche con i muri in pietra a vista e la soffittatura a volta intonacata. E un piccolo ambiente ma pu ospitare comodamente sedute anche 30 persone e soprattutto facilmente riscaldabile dinverno e fresco destate. Al momento della decisione di dare una nuova destinazione a questo locale (estate 2010), con lentusiasmo dei neofiti i vari volontari erano convinti di raggiungere il risultato nel giro di pochi mesi, ma il numero dei lavori che sono stati necessari ha prolungato di oltre un anno la realizzazione dellopera. Ci sono stati anche momenti di sospensione e forse anche di dubbio, ma la volont di chi si era messo a disposizione non venuta mai a meno e la meta stata felicemente raggiunta. Lopera iniziata con lo sgombero del locale stracolmo di cose da portare alla discarica. Una

volta svuotato sono stati tolti i mattoni e le lastre di pietra della vecchia pavimentazione, appoggiati direttamente sul terreno. La superficie di 36 mq stata quindi abbassata di una trentina di centimetri per far posto ad un fondo di ciottoli e alla caldana di base per la nuova pavimentazione. Tutto il lavoro stato eseguito manualmente con piccone, pale e carriole da uomini giovani di spirito. Finito questo primo intervento ci si resi conto che era il caso di rifare anche il pavimento del corridoio, piuttosto sconnesso, che collega la cripta allentrata della canonica cos che lini-

prima

e dopo!

6- Comunit

ziale progetto si ampliato di altri 26 mq e i giovani di spirito hanno detto un secondo s. I lavori sono poi proseguiti con linterramento delle tubature degli impianti idraulico ed elettrico, con la sistemazione e stuccatura delle pareti in pietra, il rifacimento degli intonaci e il livellamento delle caldane per la posa delle piastrelle. Queste opere sono state eseguite a regola darte dal volontariato di pensionati esperti del mestiere. La posa in opera delle piastrelle stata resa possibile dalla generosa promessa di un bravo artigiano che a questo lavoro ha dedicato tre suoi sabati di riposo. La decorazione della Cripta, il tinteggio delle pareti del corridoio con il recupero dei due

grandi affreschi di soggetto messicano e la nuova illuminazione hanno cambiato completamente limmagine dei due precedenti ambienti. La Cripta, in particolare, stata resa autonoma nel suo utilizzo con un arredamento completo di altare, tabernacolo, portalampada, mensola, acquasantiera, sedie e panche. Il parroco don Ruggero, particolarmente soddisfatto per la realizzazione di una cripta nella vecchia cantina, immaginata con lamico ingegnere Avanzini, ringrazia tutti coloro che si sono generosamente prodigati con il lavoro, con il contributo in danaro o con la messa a disposizione di materiali e mezzi.

Su insistenza di alcuni (a cui si spera si aggiungeranno altri), la parrocchia di Felina ha messo in cantiere anche per questanno una settimana di vacanza a Terento Marga (la valle del sole) presso la pensione Hohenbichl, in val Pusteria. Il periodo previsto da domenica 26 agosto a domenica 2 settembre; la spesa giornaliera di 40 euro per gli adulti in camere multiple, 45 per chi dorme in camere doppie, 50 per chi preferisce le camere singole. Per i bambini e i ragazzi il costo da definire. Chi interessato pu informarsi presso Favero Rino o don Pietro. Sar ancora una volta una bella occasione per trascorrere serenamente e insieme un pezzetto del riposo estivo.
Grazie alla Pro Loco di Felina, allAssociazione La Fenice e a tutti coloro che hanno contribuito ad allestire i presepi di piazza della Resistenza e del centro del paese. E stato un modo creativo e significativo di utilizzare vetrine e spazi purtroppo rimasti senza una destinazione. I presepi, cos belli e fantasiosi, hanno vivacizzato e impreziosito, durante il periodo natalizio, il centro di Felina sicuramente suggerendo pensieri di speranza! Complimenti a tutti gli artisti!

Vacanze Parrocchiali: ci attende la val Pusteria

Una bella idea!

7- Comunit

Affari economici Parrocchia di Gatta


Rendiconto anno 2011
ENTRATE Offerte domenicali Vendita cappelletti Offerte per uso locali Offerte per seminario Festa S. Antonio Abate Offerta con salvadanai bambini per infanzia abbandonata Offerta per missioni Offerte per carestia Corno d'Africa Festa S. Antonio da Padova Offerte per benedizioni Offerte per parrocchia Offerte per cattedrale Offerte per funerali Offerta per benedizioni auto Offerte per candele Offerta per uso materiale cucina Vendita foto Don Francesco Interessi e competenze bancarie TOTALE ENTRATE 2.339,63 1.500,00 630,00 110,00 310,00 178,00 250,00 220,00 300,00 796,00 280,00 90,00 280,00 210,00 335,40 100,00 1.282,60 35,85 9.247,48 USCITE IREN/ Gas metano ENEL/ Energia elettrica TELECOM/ Telefono IREN rifiuti IREN Acqua Imposte di bollo sul conto corrente Assicurazione Versamento per l'infanzio abbandonata Versamento per il seminario Tasse diocesane Contributo bonifica 2011 Versamento alle missioni Versamento per la cattedrale Compenso parroco Materiale religioso Abbonamento settimanale liturgico Materiale edile Versamento ad Emodialisi Ospedale S.Anna Riparazione amplificatore Riparazione campane Versamento per la Carestia Corno D'Africa Bollettini anno 2011 Spese commissioni postali TOTALE ENTRATE TOTALE USCITE SALDO ATTIVO DELL'ANNO 2011 SALDO INIZIALE AL 31/12/2011 SALDO FINALE AL 31/12/20211 9.247,48 6.286,50 2.960,98 10104,41 13.065,39 SALDO CONTO CORRENTE CASSA PARROCO TOTALE 12.279,39 786,00 13.065,39 TOTALE USCITE 2.458,94 732,18 143,50 131,87 35,81 73,80 233,00 178,00 110,00 64,00 20,00 250,00 90,00 96,00 168,00 99,00 67,00 800,00 120,00 90,00 220,00 100,00 5,40 6.286,50

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Affari economici Parrocchia di Felina


Rendiconto dal 01-01-2011 al 31-12-2011
ENTRATE Offerte celebrazioni sacramenti Offerte domenicali Offerte candele Offerte varie parrocchia Offerte benedizioni Rimborso spese uso Centro Parrocchiale Rimborso spese uso sale Rimborso uso pulnino Iniziative parrocchiali annuali Affitto terreni TOTALE ENTRATE CORRENTI Contributo diocesano Contributi per attivit ragazzi Offerte missioni, Africa, Caritas, seminario TOTALE ENTRATE Cassa al 31.12.2010 Totale entrate 2011 Totale uscite 2011 Cassa al 31.12.2011 PRESTITI Da rimborsare al 31.12.2010 Rimborsati nel 2011 25.000,00 25.000,00 4.995,00 11.157,00 1.287,00 1.640,00 6.125,00 12.550,00 805,00 940,00 9.533,00 400,00 49.432,00 45.000,00 1.544,80 3.022,00 98.998,80 3.545,43 98.998,80 97.519,80 5.014,43 USCITE Energia Elettrica chiesa-canonica Energia Elettrica Casa Nostra Energia Elettrica Centro Parrocchiale Energia Elettrica Fosola Telefono Gas chiesa canonica Gas Casa Nostra Gas Centro Parrocchiale Acqua Chiesa Canonica Acqua Casa Nostra Acqua Centro Parrocchiale Servizio rifiuti casa canonica Servizio rifiuti Centro Parrocchiale Imposte e tasse Arredi Liturgici, sussidi catechesi Manutenzioni ordinarie Attrezzature e materiali vari Bollettino parrocchiale Tasse diocesane ICI Bollo pulmino Contributo al parroco Assicurazioni Bolli, postali, banche Alimenti ai poveri Canone RAI TOTALE USCITE CORRENTI Lavori canonica Porta chiesa Studio tecnico Casa Nostra Rimborso Prestiti Offerte missioni, Africa, Seminario,Caritas TOTALE USCITE 2.246,72 426,36 2.143,89 135,68 964,50 5.108,86 709,38 2.986,92 102,46 79,96 343,83 307,58 695,38 983,60 1.328,00 948,00 1.123.98 640,00 1.315,08 1.627,00 220,00 960,00 1.760.03 106,10 80,00 198,11 27.541,42 37.969.04 2.303.84 1.033,50 25.000,00 3.672,00 97.519,80

9- Comunit

CARITAS: I DATI DEL 2011


ANNO TOTALE FAMIGLIE ASSISTITE TOTALE PERSONE ASSISTITE TOTALE BORSE DI ALIMENTI CONSEGNATE TOTALE PACCHI VESTIARIO CONSEGNATI TOTALE PACCHI MOBILIO CONSEGNATI TOTALE PANNOLINI CONSEGNATI TOTALE SERVIZI PRESSO IL CENTRO DASCOLTO TOTALE SERVIZI A DOMICILIO

2011 180 554 1202 342 201 172 865 401

2010 154 478 1040 348 152 180 862 245

2009 133 416 514 152 62 76 442 171

Analizzando i dati 2011 riferiti all'attivit della Caritas di Castelnovo ne' Monti, registriamo anche quest'anno un incremento riguardante la quasi totalit delle voci prese in considerazione. Nel 2010 i numeri erano quasi raddoppiati, la crescita quest'anno rallentata ma non arrestata. Le parrocchie pi interessate da questi dati sono sicuramente Castelnovo ne' Monti con 74 famiglie assistite residenti sul territorio, Felina con 32 famiglie, Gatta con 15 famiglie e Vetto-ColaRosano con 12 famiglie. Notiamo anche un continuo ricambio di persone, dovuto al fatto che molti si vedono costretti a fuggire dalla nostra realt per i troppi ostacoli incontrati, e altre approdano nelle nostre montagne nella speranza di un nuovo e pi felice inizio. Importante sottolineare l'aumento delle famiglie italiane che richiedono sostegno.

Tutto ci ci indica che la crisi del mondo occidentale, non ha sicuramente risparmiato il nostro territorio. Crisi dovuta al suo feroce modello economico, dove ogni vita umana viene giocata in una partita tutti contro tutti e le miserie sono lette spesso come sintomo di sconfitta. Un grande monopoli dove poche persone decidono a tavolino la sorte di molte vite. Per questo necessario, soprattutto ora, che sia istituzioni sia singoli cittadini volgano lo sguardo verso i componenti pi deboli della nostra comunit, per aiutarli a risollevarsi da situazioni di difficolt. Concludo dicendo che questi dati, certamente significativi, vengono divulgati non per soddisfare le nostre curiosit, ma come stimolo a un sempre maggiore contributo a fronte di una sempre maggiore domanda. (Francesco Corradi)

CARITAS PARROCCHIALE . CENTRO DASCOLTO


di Castelnovo ne Monti (Chiesa della Resurrezione) tutti i sabati dalle ore 14,30 alle ore 16,00
Abbiamo le seguenti richieste: pannolini prima infanzia (8-18 Kg), abiti e scarpe da bimbi (0-2 anni), 1 passeggino, 1 seggiolino per auto, giacconi e scarpe invernali da uomo e da donna. Per offerte destinate ad acquisti alimentari: c/c intestato a CARITAS Castelnovo ne Monti IBAN IT42Z0303266280010000006394
La Caritas ringrazia vivamente lassociazione Noi vogliamo la luna per laiuto generoso a favore delle famiglie in difficolt con bambini. I referenti Caritas della Parrocchia di Felina sono: Carbognani Maurizia, Domenichini Clara, Leuratti Maria, Roncroffi Stefania, Manfredi Williana, Milani Nazzarena, Pignedoli Loredana, Pignedoli Oscar.

10- Comunit

Prof ughi: come Ge s, f uor i le mura


Normanna Albertini

ono stati accolti dallestate scorsa a Casina e ora sono a Felina, nella casa dellex custode del vivaio. Agyeman in Libia faceva il sarto; Adam guidava una ruspa; Anthony lavorava in un distributore di benzina; anche Kamis e Janefi lavoravano gi da due anni e mandavano i soldi alle loro famiglie (che avevano fatto dei debiti per pagare loro il viaggio in Libia) quando scoppiata la guerra. Vengono dal Ghana e dal Sudan. Non colpa loro la guerra e non era certo loro obiettivo essere deportati in Italia. Volevano solo lavorare e vivere. Invece La Libia era in fiamme, loro sotto i bombardamenti e in mezzo ai disordini; era il febbraio scorso, e lidea di uninvasione di profughi aveva spaventato lItalia. Poi sono arrivati. E non stata uninvasione. Tutti molto giovani, al di sotto dei 35 anni. In Sicilia sono stati divisi in gruppi e assegnati ai vari territori regionali in attesa di conoscere il loro destino. Hanno chiesto asilo politico e, per molti, la loro domanda in corso di verifica. La procedura pu durare dai 5

agli 8 mesi e, alla fine, non poi sicuro che venga riconosciuto lo status di rifugiato. In caso di risposta negativa, questi giovani o vengono rimpatriati oppure diventano, assurdamente, clandestini, dopo che sulla gestione delle loro vite si finanziato il circuito dellaccoglienza. Molti di loro sono operai specializzati, ma i profughi ora, per legge, non possono essere utilizzati, e sono quindi costretti ad aspettare inermi notizie sul loro futuro. Quasi nessuno di quelli giunti in Italia libico: sono tutti africani e asiatici. Alcuni sono scappati di propria volont, altri semplicemente deportati in Italia dalle milizie di Gheddafi.

Basterebbe che il governo riconoscesse un permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari a tutti i profughi della Libia, cos da permettergli poi di scegliere cosa fare della propria vita: se restare in Italia nonostante la crisi, se provare a proseguire il viaggio raggiungendo gli amici sparsi in Europa. O se, invece, ritornare in Libia (o nei propri paesi), in caso non trovassero qui le condizioni di lavoro adeguate. Afferma padre Alex Zanotelli, che li ha incontrati a Napoli: Rivolgendosi a noi italiani, dicono: Avete appena fatto una guerra contro la Libia di Gheddafi. Noi lavoravamo l e siamo dovuti scappare.

11- Comunit

Ora lItalia non ci riconosce lo status di rifugiati politici. Perci viviamo in questo limbo assurdo, guardati con sospetto dai cittadini e dalla polizia. Ho sentito con nitidezza, durante quellincontro, che questo il Natale: quello vissuto fuori le mura da coloro che non contano, da coloro che sono sbattuti da una parte allaltra, come il povero Ges, che poi fu crocefisso dallImpero come sobillatore. I ragazzi accolti a Felina stanno intanto frequentando, in parrocchia, il corso di italiano: la lingua la prima cosa che pu aiutarli ad uscire dallisolamento che crea loro imbarazzo e sofferenza. Anche la forzata inattivit li mette a disagio: vorrebbero potersi sentire utili, fare qualcosa per la comunit e, anche, conoscere le persone che qui vivono. A Casina avevano incontrato un bel gruppo di giovani, tra cui Matteo, Lisa ed Elisa che ancora oggi vengono a trovarli e si tengono in contatto con loro. Non preoccuparti, - sorride Anthony quando dico che mi dispiace per la loro situazione il mondo cos, non puoi farci niente. Ma c Dio lass che, piano piano, ci aiuter. Solo lui pu farlo. o

uN Po' Di SToRiA

I curati di Felina
Giuseppe Giovanelli
Una prima sommaria ricerca sui registri parrocchiali ci dice che gi dopo il Concilio di Trento (1543-1565) compaiono, accanto al parroco, altri sacerdoti in qualit di cappellani coadiutori. Nel 1587 tale ruolo svolto, ad esempio, da don Stefano Bianchi da Pian del Pr. Laiuto di questi primi cappellani era funzionale soprattutto alla gestione della scuola esistente presso la parrocchia; una scuola che, fino alla istituzione del Seminario di Marola (1824) curava tutti i gradi dellistruzione: da quella elementare a quella umanistica, filosofica e teologica. Essa era gratuita per i felinesi perch scuola e maestro venivano mantenuti con i beni (terre) posseduti dalle Confraternite felinesi. La scuola decadr del tutto quando, con le leggi del 1866 e 1867, il nuovo governo italiano confischer i beni della Chiesa non direttamente finalizzati al culto. Da allora in poi Felina continuer ad avere ancora la figura del cappellano, mantenuto per personalmente dal parroco e al solo scopo di aiutare il parroco nella cura pastorale della comunit. Per questo, se prima il cappellano era detto maestro, ora viene detto curato. Sulla scorta dei registri parrocchiali possibile fare un elenco, non completo ma sufficientemente ricco, dei cappellani di Felina a partire dalla fine del 1500. Qui mi limito ai soli curati, dunque dagli anni 1860 gli anni 1990. Lincertezza di alcune date lascia supporre che lelenco non sia completo e che, seppure per breve tempo, vi sia stato qualche altro cappellano. Ritengo utile premettere i nomi dei parroci che hanno guidato la parrocchia in questi 140 anni: don Francesco Bonicelli (1824-1868); don Luigi Cattozzi (1868-1893); don Erminio Maioli (1893 -1921); don Anastasio Corsi (1922-1945); don Artemio Zanni (1945-1990); don Pier Luigi Ghirelli (19902000).

Elenco dei cappellani curati


1) CATToZZI DoN LUIGI, dal 1862 al 1866. lultimo maestro della quasi trisecolare scuola parrocchiale di Felina. Nato a Valestra nel 1829, ordinato nel 1853. Alla morte del parroco don Francesco Bonicelli, nel novembre 1868, regge la parrocchia come economo spirituale divenendone poi parroco fino alla morte, il 14 novembre 1893. 2) MERCIADRI DoN CARLo, dal 1866 al 1886. Nato a Felina nel 1825, ordinato nel 1853. Lasciata Felina, diventa cappellano dellEremo di Bismantova. Muore a Felina il 2 dicembre 1904. 3) RoFFI DoN PIETRo, dal

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1886 al 1888. Nato a Felina nel 1860, ordinato nel 1884. Dopo la breve esperienza felinese entra nella Compagnia di Ges nella quale muore nel 1947. 4) MANFERDINI DoN AURELIo, dal 1891 al 1893. Nato a Sarzano nel 1867, ordinato nel 1891. Diventa parroco di Chiozza dove muore il 12 maggio 1950. Finanzi la costruzione della chiesa di Migliara per avviare lerezione di questo paese in parrocchia. 5) SANTI DoN PoMPEo (dal 1893 al 1899). Nato a Felina nel 1865, ordinato nel 1891. Diventa arciprete di Monchio delle olle dove muore il 28 novembre 1950. 6) ZAMBoNI DoN LoRENZo, dal luglio 1900 al 1901. Nato a Minozzo nel 1872, ordinato nel 1899. Diventa priore di Caprile dove muore il 12 ottobre 1950. 7) FERRARINI DoN GUERRINo, dal 1901 al 1902. Nato a Monchio di Felina nel 1875, ordinato nel 1900. Nel 1902 accett di reggere la parrocchia di Cola, il cui parroco era stato ricoverato nel Frenocomio di Reggio. Nel 1912 ne divenne parroco effettivo morendovi nel 1947. 8) DoN ALFoNSo FERRETTI, dal 1902 al 1906. Nato a Poiago nel 1879, ordinato nel novembre1902, morto il 13 novembre 1942 a Cagnola, dovera parroco dal 1906. Ricordato con venerazione per il suo impegno di predicatore (anche con mezzi moderni quali la stampa e il cinema), di organizzatore dellAzione Cattolica, di assistenza ai poveri, ai bimbi e, in particolare, alle donne migranti o impegnate nel famulato domestico. 9) DoN ADoLFo MARZANI, dal 1906 al 1908. Nato a Levizzano nel 1883, ordinato nel 1906. In seguito parroco a Collagna e a Prignano, dove muore nel 1941. Ricordava il cappellanato

nella nostra parrocchia come i 18 mesi nella scabrosa e popolosa parrocchia di Felina. 10) DoN UMBERTo CoCCHI, dal luglio 1908 al febbraio 1911. Nato a a Monchio delle olle nel 1885, ordinato nel 1907. Da Felina passa parroco a Gazzolo il 20 febbraio 1911 e, il 17 febbraio 1915, diventa rettore del subsidium curae di Piagnolo. Muore a Reggio nel 1925. 11) DoN PIETRo CILLoNI, dal 1911 al 1947. Nato a San Biagio di Busanella nel 1879, ordinato nel 1903. Viene a Felina come cappellano per prova nel 1911. Vi resta fino alla chiamata militare (1916-19). Nuovamente a Felina nel 1919 e fino alla morte pia avvenuta il 12.3.1947. 12) DoN FERNANDo ToSI (1937- 23 ottobre 1939). Nato a Pigneto nel 1911, ordinato sacerdote nel 1937. Nellautunno 1939 chiamato dalla fiducia del vescovo Brettoni (che lo definisce caro e mite sacerdote), ad assumere lincarico di responsabile del Collegio San Giuseppe presso loratorio di San Rocco, in citt. Comincia con lui labitudine di chiamare cappellanaccio (caplanss) don Pietro e cappellanino (caplann) il giovane curato. Labitudine cesser con la morte di don Pietro Cilloni. 13) DoN RoBERTo DAVoLIo, dal 1940 al 4 agosto 1943. Nato a Mandrio nel 1914, ordinato nel 1939. Nellestate 1943 diventa parroco di Carpineti, dove muore improvvisamente il 3 gennaio 1946. La sua presenza felinese ricordata come quella di un amatissimo educatore della giovent. 14) DoN GIUSEPPE IEMMI, dal 1943 al 19 aprile 1945. Nato a Montecchio nel 1919. ordinato nel giugno 1940 e subito cappellano a Felina dove si distingue per la dedizione missionaria in favore della giovent e delle fa-

miglie provate dalla guerra. affettuosamente chiamato il cappellanino. Ucciso da partigiani comunisti il 19 aprile 1945 per avere recriminato contro luccisione di due innocenti. La sua vita raccontata nel libro Iemmi quasi utopista edito dalla parrocchia nel 1995. 15) DoN GUGLIELMo FERRARINI, da 1945 al 1947. Nato nel 1920 da famiglia di Secchio, ordinato nel 1945. Dal 1947 al 1955 a Reggio vice assistente e poi assistente della Giovent Cattolica. Nel 1955 diventa parroco a Villa ospizio. Il biennio felinese coincide con uno dei momenti pi difficili della storia felinese: appena ordinato prete e gi deve sostituire don Iemmi e assistere il parroco don Corsi che muore il 3 agosto 1945. Rimane praticamente solo a reggere la parrocchia fino allarrivo di don Artemio Zanni (dicembre 1945). Attualmente vive a Reggio. 16) DoN GIoRGIo CANoVI, dal novembre 1947 al 1949. Nato a Berceto (PR) nel 1922, ordinato nel 1946. Nel 1951 diventa arciprete di Toano. Muore per incidente stradale nel 1977. Il suo biennio felinese si segnala per un forte impegno con i giovani per i quali costruisce il primo campo sportivo e organizza la prima squadra di calcio. 17) DoN oRLANDo GIARoLI, dallagosto 1949 al 12 aprile 1957. Nato a Marmirolo nel 1924, ordinato nel 1948. Dopo vari incarichi pastorali in Diocesi e fuori diocesi, muore a Puianello (Mo) nel 1994. Nei sette anni trascorsi a Felina si prodiga senza riserve a favore della parrocchia e dei bimbi di Casa Nostra. Ritorna a Felina per quasi tutto il 1973, ufficialmente come collaboratore, con la promessa se la salute glielo avesse permesso - di succedere a don Zanni che

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intendeva dedicarsi solo a 1916 a San Polo dEnza, Casa Nostra e alla prediordinato nel 1940. Giuncazione. ge a Felina dopo che dal 18) DoN ANToNIo CAP1946 era parroco a CerrePUCCI, dal 14 settembre dolo dei Coppi. Nel 1972 1956 allottobre 1957. Nato diventa parroco di Piolo a Toano nel 1922, ordinato e Montecagno. Muore nel nel 1956. Morto a Reggio 1985. nel 1993 dove ricopriva 23) DoN DoMENICo importanti incarichi in CuoRLANDINI Carlo, ria. dal 1970 al 1971. Nato a 19) DoN GIUSEPPE Poiano nel 1913, ordinato BoTTAZZI, dal 1957 al nel 1940. Morto nel 1977. 1958. Nato a Pratissolo nel il mitico comandante 1924, ordinato nel 1950. Carlo della Brigata ParAttualmente parroco di tigiana Fiamme Verdi Pantano. che, in attesa di nuova 20) DoN CARLo CATELsistemazione e giuridicaLANI, dal novembre 1958 mente a disposizione del Don Giorgio Vellani, ultimo curato a Felina, Vescovo, trascorre circa al 1962. Nato a Praticello con alcuni parrocchiani un anno a Felina collabodi Gattatico nel 1935, ordinato nel 1958. Dal 5 ottobre rando attivamente alla vita 1960 anche rettore di Busanella, 21) DoN ERNESTo BoTTAZ- della parrocchia. pur risiedendo sempre a Felina. ZI, dal 1962 al 1965. Nato a 24) DoN GIoRGIo VELLANI, Morto nel 1987. Lasci Felina Fogliano nel 1936, ordinato nel dal 1972 al 2000. Nato a SantIlaper andare, missionario saveria- 1962. Da Felina and missiona- rio dEnza nel 1937, ordinato nel no, in Congo, giusto al tempo di rio in Brasile. Vive nei pressi di 1961. Nei 28 anni trascorsi a Feuna delle prime sanguinose guer- Salvador, Bahia (Brasile). lina avr anche la cura di diverse re civili. Per i felinesi rimasto 22) DoN BRENNo ZECCHET- disagiate parrocchie della montalindimenticato don Carlino. TI, dal 1965 al 1972. Nato nel gna. Vive a Scandiano.

Quaresima 2012
Per il periodo quaresimale la parrocchia di Felina propone un'esperienza di ascolto della parola di Dio mediante la pratica della lectio divina. Si tratta di un incontro vivo con il Signore, con se stessi e con altri credenti attorno alla Parola letta, interpretata, meditata, pregata e condivisa nella Chiesa. Gli incontri si svolgeranno a gioved alterni: 1 - 15 - 29 marzo. Primo incontro: Gioved 1 Marzo, ore 20.30 presso le sale parrocchiali di Felina

STAZIONI QUARESImALI 2012 alle ore 20,30


2 Marzo 9 Marzo 16 Marzo
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chiesa di Campolungo chiesa di Carpineti chiesa di Felina

23 Marzo 30 Marzo

chiesa di Vetto chiesa di Casina

Calendario Liturgico
mERCOLED 22 FEBBRAIO LE CENERI, Inizia la Quaresima ore 15,30 S. Messa (FELINA Chiesa Parrocchiale) ore 20,30 S. Messa (GATTA Chiesa Parrocchiale) SANTE QUARANTORE Gioved 23 Febbraio ore 15,30 Ora Media Adorazione ore 17,40 Vespro ore 18,00 Santa Messa Venerd 24 Febbraio ore 15,30 Ora Media - Adorazione ore 17,40 Vespro ore 18,00 Santa Messa Sabato 25 Febbraio ore 15,30 Ora media Adorazione ore 17,40 Vespro e conclusione. Tutti i Venerd alle ore 15,30 VIA CRUCIS nella cappella di Casa Nostra SETTImANA SANTA 1 Aprile - Domenica delle palme ore 9,30 Benedizione degli ulivi (Gatta) ore 11.00 Benedizione degli ulivi e processione (Felina) 5 Aprile - Gioved Santo ore 20,30 Santa Messa nella Cena del Signore (chiesa parrocchiale Felina), segue adorazione del SS. Sacramento (nel luogo della reposizione) 6 Aprile - Venerd Santo ore 8,00 Preghiera delle lodi (luogo della reposizione) ore 15,00 Via Crucis (cappella di Casa Nostra) poi fino alle ore 18,00 spazio per le confessioni ore 20,30 Celebrazione della passione del Signore (Chiesa di Gatta) 7 Aprile - Sabato Santo ore 8,00 Preghiera delle lodi (luogo della reposizione) Nel pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00 confessioni (chiesa parrocchiale Felina) ore 21,00 Solenne Veglia Pasquale (chiesa parrocchiale Felina) Domenica 8 Aprile PASQUA DI RISURREZIONE DEL SIGNORE ore 8,00 S. Messa (FELINA Chiesa Parrocchiale) ore 9,30 S. Messa (GATTA Chiesa Parrocchiale) ore 11,00 S. Messa (FELINA Chiesa Parrocchiale) Luned 9 Aprile ore 9,30 S. Messa (GATTA Chiesa Parrocchiale) ore 18,30 S. Messa (FELINA Chiesa Parrocchiale) mercoled 12 aprile Ottava di Pasqua ore 15,30 Pasqua degli anziani Gioved 19 Aprile Anniversario uccisione don Giuseppe Iemmi Luned 23 Aprile S. Messa alloratorio del FARIOLO (San Giorgio) Domenica 29 Aprile Celebrazione della SANTA CRESImA marted 1 maggio ore 10.00 a Gatta Festa di san Giuseppe lavoratore e benedizione delle macchine Domenica 20 maggio Festa dellASCENSIONE del SIGNORE Domenica 27 maggio - Solennit della PENTECOSTE Celebrazione della PRImA CONFESSIONE nel pomeriggio Domenica 3 Giugno - Festa della SS. TRINITA Domenica 10 Giugno Festa del SS CORPO e SANGUE di CRISTO Celebrazione della S. messa di PRImA COmUNIONE mercoled 13 Giugno Festa di S. Antonio da Padova Patrono di Gatta ore 19,30 Celebrazione della S. Messa e cena in Parrocchia ore 20,30 Marcia penitenziale al santuario di Bismantova

mESE DI mAGGIO: ROSARIO NEGLI ORATORI E NELLA CHIESE DA LUNED 11 GIUGNO A VENERD 10 AGOSTO celebrazione della Santa Messa negli oratori alle ore 20,15.

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Cammino ad Assisi
Il vicariato Bismantova propone a tutti i giovani (dai 14 anni) di dare una sferzata allestate, per fare vivere unesperienza completa e unica!!!
che far stare insieme, camminare, faticare, scherzare, litigare, pregare, divertire per ben due settimane.

UN CAMMINO

per scoprire i propri limiti, le proprie potenzialit, per fare nuove amicizie.

UN CAMMINO

UN CAMMINO PER SAN FRANCESCO:


camminiamo fino ad ASSISI a PIEDI!!!
17 agosto - 1 settembre 2012
Informazioni in parrocchia

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