Sei sulla pagina 1di 208

E:

Su‘c. Dott. VENCENZO


M A R A S C H i
LE PARTICOLARITA DEL R570 AMBROSIANO
SAC. DOTT. VINCENZO MARASCHI

LE PARTICOLARITA
DEL

RITO AMBROSIANO
con XVI Lavole illustrative
fuori testo

M I L A N O
ANNO DOMiNI MCMXXXVIII

ISTITUTO DI PROPAGANDA LIBRARIA


Via Mercalii N‘ 9 — MILANO « Via Mercolii N. 9
Mediolani. die X Augusti MCMXXXVIIE

Nihil obstat quominus imprimatur

P. Obi. Caesar Dotta, Cens. Eccl.

IMPRIMATUR
in Curia Arch. Mediolani die 29 - VIII ~ 1938

'i‘ P. Castiglioni - V. G‘
g.” Gardina/c LScluysk’r

per qmmfo I'Ia pain/0 ossewan? all” sfhggiia, 5i

(mtgt/a p0] [mom ronlribm'o Iihrrgico par/{alo

- ‘2 , . ,)
aHn ) Citit'sa jMi/mtcso, ()enm’ice l/P’JH’OFG (’

prc‘ga i] «Signore c/re {L4H} (1655mm m1! vpm/I'Hante.

-vHi/auo, IL; (”blur I938

Rewmo Sig. Don Vincenzo NIaraschi

S. R. M.
h?

SCH”! Gar/o lgOl’I’OH/IE’O

:18] IV Cent’enario ole/Ia nascifa

O glorioso San Carlo, vindice e restauratore del


Rito Ambrosiano contra l’ignomnza dei tempi ed i
sop'rusi dez' potenti, Tu Che, géd vicino a morte, nelle
acque della nativa Aroma volesti tuttavia recitar coi
barcaioli le litanie dei Santi secondo quel rito lo—
cale, inseghaci — Te ne preghiamo — l’amore viva,
illuminate e discreto per ogm forma di liturgia; Tu,
Che nello zelo onde ardevi per il decom della casa
del Signore e l’educazione cristiana della gioventz‘z,
trovasti nel tuo spirito eminentemente pratico l’u—
miltd d7; discendere alle pit), minute prescrizioni, in-
fondi in particolar modo (11', tuoi Sacerdoti la pa-
zienza e la, costanza per guida're anche i Chéerichetti
edi Piccoli Cantori intorno agli Alta'ri, in edificazéo—
ne delta plebe santa (11 Die.
SCOPO DI QUESTO LIBRETTO E’ DIVULGARE LA CO-
NOSCENZA ALMENO SOMMARIA DEL RITO AMBROSIANO

COME E’ IN USO NEL CORRENTE ANNO DI GRAZIA 1938.

LE QUESTIONI DIFFICILI E CONTROVERSE VENGONO


TOCCATE AL PIU’ NELLE NOTE: CHI LE VOLESSE AP—

PROFONDIRE TROVERA’ INDICAZIONI DI FONTI E QUAL-

CHE ILLUSTRAZIONE NELLE APPENDICI.

L’INTENTO DIVULGATIVO DELL’AUTORE FU BENEDET-


T0 DALL’E.MO CARD. A. ILDEFONSO SCHUSTER, o. s. '13..
ARCIVESCOVO DI MILANO, E DIETRO QUESTO CHIARO
NOME L’A. SI RIPARA, CONFIDANDO DI CONTRIBUIRE
SIA PURE IN MINIMA PARTE AL MIGLIOR RIFIORIRE
DEGLI STUD! E DELLA PIETA’ LITURGICA.
HDOHOOHO HOHHHOHOOP—QOHOH

STORIA DEL RITO AMBROSIANO

ORIGINE LATINA

IL CARATTERE DISTINTIVO DEL RITO AMBROSIANO i: PRE—


CISAMENTE QUELLO DI ESSERE IL RITO ROMANO PII‘I
ANTICO, COSICCHL‘". ESSO HA IL MERITO DI ATTESTARE
ANCORA AI NOSTRI GIORNI, IN MODO VIVO E VISSUTO, IL
RITO DELLA CHIESA ROMANA ANTICA. Cos‘l Pio XI0 (1).
GL1 AMBROSIANI HANNO LA GIOIA DI RIMANERE pIiI
ROMANI CHE MAI, FOICHE LA LITURGIA MILANESE E
QUELLA STESSA CHE S. AMBROGIO RICEVETTE DA ROMA
E CHE I LOMBARDI CONSERVARONO IMMUTATA ANCHE
QUANDO I ROMANI LA SOTTOPOSERO ALL’EVOLUZIONE AT—
TRAVERSO I SECOLI. Cosi il CARD. SCHUSTER (2).
«11 nostro Rito —- diceva gié nel 1896 i1 Sac. A-
chille Ratti, Dottore dell’Ambrosiana — non 9‘: ‘Se

. (1) Nell’udienza pontificia ai Milanesi del 2 aprile 1933, al-


I’apertura del Giubileo straordinario della Redenzione. Vedi
in: «Osservatore Romano» del 3-4 aprile 1933 e nella Rivista
Liturgica «Ambrosius», 1933, pagg. 57-58.

(2) Parlando ai membri del I Pellegrinaggio Liturgico Belga


ii 14 settembre 1933. Vedi In: «Bulletin Paroissial Liturgique »
de I’Abbaye de Saint André, Bruges, 1933, pag. 453, e in: « Am—
brosius», 1934, pag. 4.
8_

non il Rito Romano, quale questo fu pit) antica-


mente. Pi1‘1 sono antichi i documenti che si confron-
tano e piL‘1 1e differenze scompaiono: Ia prova non
potrebbe essere piil convincente né piil atta a dare
un’idea dell’importanza storica e teologica del nostro
Rito. Ne‘l sec. IX 11 Rito Ambrosiano si trova gié
fissato nella forma, che salvo dettagli di poco conto,
ritiene anche oggi» (3).
«Lasciando ai dotti 1a discussione se le liturgie 0c-
cidentali costituiscono una 501a famiglia: 1a romana,
0 due: 1a romana e la gallicana, in base 31 piil re-
centi studi — scrive Mons. Berna'reggi ——— é legittimo
ritenere come maggiormente probabile che i1 Rito
Ambrosiano é nella sua essenza di origine romana,
ed appartiene alla famiglia liturgica romana» (4).

INFLUSSI ,ORIENTALI
Quantunque essenzialmente romano, i1 Rite Am-
brosiano ha perb delle caratteristiche particolari,
Che sono costituite sopratutto da elementi derivati
da riti orientali. Non é certamente facile dire come
questi elementi orientali siano penetrati nel R. A.;
ma 1 rapporti diretti o indiretti di Milano coll’O—
riente furono numerosi. Ricordiamo la‘nazionalité

(3) La Chiesa ambrosiana, in: «Conferenze di Storia Mila—


nese», Milano, Bocca, 1897, pagg. 95-96.

(4) MONS. ADRIANO BERNAREGGI, attuale Vescovo di Bergamo.


Notizia. liturgica come prefazione a1 Messale Ambrosiano 1a-
tino-italiano, Milano, 1923, pag. 15 e segg., della quale Notizia
siamo largamente tributari anche in seguito.
‘9

greca di parecchi arcivescovi; i1 governo dell’arcive-


scovo ariano Aussenzio; 1a coltura greca di S. Am-
brogio; 1a residenza in Milano della corte imperiale,
che gié in parte aveva accettato 1e usanze orientah;
i lunghi soggiomi di arcivescovi milanesi in Oriente
in esilio 0 per Concili; 1a dominazione di barbari gié
evangelizzati dagli orientali. Non é detto peré che
tali riti siano arrivati a Milano direttamente dal-
l’Oriente, e non invece attraverso alla Gallia, all’E-
sarcato 0d all’Illirico, paesi tutti che nei secoli
IV—VII ebbero a sentire l’influenza orientale 0 per
tramite dei monaci 0 per influenza politica. Le ag-
giunte orientali tuttavia non riuscirono mai 3 na-
scondere i1 profilo genuinamente latino del Rito
Ambrosiano.

NON FU PERO’ ISTITUITO DA S. AMBROGIO

Benché si dica Ambrosiano, sarebbe tuttavia er—


rore il credere che l’istituzione di questo rito si
debba attribuire a S. Ambrogio (5). E550 nacque non
d’un tratto, ma per una lenta e pregressiva differen-
ziazione dal rito cornune nel modo latino. La tradi—
zione milanese consegnata anche nelle lezioni del
Breviario Ambrosiano ricorda S. Mirocle, S. Sim—
pliciano e S. Lazzaro, come ordinatori i1 primo di

(5) BERNAREGGI, Quando incomincié i1 Rito Ambrosiano, in:


«Ambrosius». 1925. p. III. Dello stesso chiariss. Autore: Cir}
che certamente la. liturgia ambrosiana deve a S. Ambrogio,
in: «Ambrosius», 1925, pag. 130; 1.926, pagg. 8, 45, 99, 113:
1927, pag. 45 e segg.
10*

una regola di preghiera, 11 secondo dei Decumani (6)


e ii terzo delle Litanie Triduane; ma non abbiamo
dati storici sicuri. S. Eusebio avrebbe restituiti i
libri iiturgici distrutti durante 1e guerre e 1e inva~
Sioni barbariche. Al tempo di S. Ambrogio la litur-
gia milanese aveva gié alcune caratteristiche sue.
S. Ambrogio vi porto alcune notevoli innovazioni. E
notorio il fatto della introduzione del canto alternato
dei salmi secondo i1 costume orientale, mentre egli
vegliava di notte col popolo per impedire 1’occupa~
zione deila Basilica Porziana (7) da parte dei soIdati
inviati dalla imperatrice Giustina, Che 1a voleva
consegnare agli ariani (8). In quello stesso tempo
S. Ambrogio introdusse, ovvero ordino meglio l’uso
delle vigilie e, in opposizione agli inni di Ario, com-
pose 1 31101 celebri inni, Che entrarono nella liturgia
comune e crebbero in tanta rinomanza che in se-
guito Si dissero «Ambrosiani» (secondo 1a stessa
Regola Benedettina) tutti gli inni fatti sul tipo di

(6) Sacerdoti Che vivevano insieme presso i1 Duomo. Vedi


GIULI‘NI. Memorie di Milano.
(7) 11 Card. Schuster pubblicava nel giornalo «L’Italia» del
19 agosto 1937, di riconoscere nella Basilica (11 S. Lorenzo (1a
Chiesa do]. mio Battesimo), 1a Basilica Vetus del tempo di S. Am-
brogio, 1a famosa eredité di S. Mirocle, intuendo pure —— colia
intuizione dell’archcologo consumato —— nella vicina Cappella di
S. Aquilino o Basilica di S. Genesio e della Regina 11 Battistero
ottagono coi mosaici del IV secolo. forse ordinati dalio stesso
S. Ambrogio. Secondo i1 Card. Schuster 1a Basilica Porziana. gié
creduta S. Vittore a1 Corpo e poi dal Merisi e dal Galli identi-
ficata con S. Lorenzo, si dovrebbe ricercare in S. Eustorgio.
(8) PAULINI. Vita S. Ambrosii; S. AUGUSTINI, Confessiones,
1. IX. c. 6 e c. 33; S. Ismom I‘IISP., De officiis ecclesiasticis,
1. I, c. 7.
—11

quelli deI Santo (9). Mons. Marco Magistretti poté


ricomporre «La liturgia della Chiesa Milanese nel
secolo IV»; ma siamo ancora alla preistoria del Ri-
to Ambrosiano (10). Ne1 secolo V perb con tutta pro—
babilité (11) 11 Sacramentario Ambrosiano era gié
formato.

DIFFERENZIAZIONE DAL RITO ROMANO

La differenza del Rito Ambrosiano da quello di


Roma si fece p111 palese dopo le riforme introdotte
da S. Gregorio Magno; ed é da quel tempo (sec. VII)
Che si incomincia a parlare di uno- speciale rito
« ambrosiano » (12). Milano infatti non accettt‘) sem-

(9) S. BENEDICTI (f 543), Regula Monachorum, c. IX: Inde se—


quatur Ambrosianus; c. XII: Inde responsorius, Ambrosianus,
versus, camicum.
(10) Can. Dott. MARCO MAGISTRETTI, La Iiturgia della Chiesa
Milanese nel secolo IV, Ediz. (11300 esemplari, Milano, Tip.
S. Giuseppe, 1899.
(11) ANGELO PAREDI, Prefazi Ambrosiani, Milano. Vita e Pén—
siero, 1937; c. VI: Conclusione, pag. 299.
(12) G. SILVA-THROUCA, Giovanni Archiccmtor e I’Ordo Roma-
nus da lué composto, in: «Miscellanea De Rossi», T. 1., 1923,
pag. 276; e BERNAREGGI, La. 19721). antica testimonianza dell’attri—
buzione a S. Ambrogio del filto milanese, in: «Ambrosius»,
1928, pag. 146. Che tale opinione fosse poi comunemente rite-
nuta nel sec. IX, 10 attesta VALFRIDO STRABONE (1- 846) nell’opera
De exordiis et incrementis quarundam in observationibus ec-
clesiasticis 78711171, 0. XXII, riportato anche dal MAGISTRETTI a1
principio dei suoi Cenni sul Rita Ambrosiano, Milano, Cogliati.
1895, pag. 9, 13: Ambrosius quoque Mediolanensis Episcopus
tam Missam quam ceteromm dispositionem officiorum suae
ecclesiae et aliis liguribus ordinavit quae et usque hodt’e in
Mediolanensi tenentur ecclesia.
12——

pre 1e riforme che si venivano introducendo nel rito


di Roma; e quando 1e accetto, 1e inseri nel proprio
rito con una certa liberté.
Durante la riforma liturgica operata a1 periodo di
Carlo Magno, in seguito alla quale 1a liturgia galli—
cana pura scomparve, sembra che il Rito Ambro-
siano fosse minacciato; ma invece sopravvisse. Dice
1a leggenda che essendosi posti sull’altare di S. Pie-
tro in Roma alla presenza dell’imperatore i sacra—
mentari ambrosiano e romano perché Dio rivelasse i1
suo volere facendo si che si aprisse i1 sacramentario
di quel rito che si sarebbe dovuto accettare, si aper-
sero entrambi miracolosamente. E percio 11 rito di
Milano fu salvo (13).
Dopo nuovi tentativi contro il Rito milanese nel
secolo 'XI durante i pontificati di Niccolo II e di San
Gregorio VII, perché la Santa Sede trovo ostacolo
anche nelle autonomie liturgiche alla sua opera ne-
cessaria' di riforma, i Romani Pontefici non ebbero
difficolté a riconoscere e ad approvare 11 R1130 Am-
brosiano, come fecero Eugenio III nel 1145 ed Ana—
stasio IV nel 1153, in due bolle a1 preposto della
chiesa di S. Tecla in Milano. Ma accanto a queste con—
ferme abbiamo alcune concessioni fatte dalla Santa
Sede a parecchi monasteri della diocesi di poter usa-
re (contro quello che fino allora si era sempre fatto)
del Rito Romano. Finalmente S. Pio V nel sec. XVI

(13) Sotto Papa Adriano e per l’interposizione di un vescovo


d'oltralpi S. Eugenio. Vedi LANDOLFO SENIORE, Historic: Mediol.,
1. II, c. 10.
—-i3

prescrisse che sopravvivessero quei riti che potevano


dimostrare un’esistenza ininterrotta di almeno due
secoli, e sulla legittimité del Rito Ambrosiano non si
fece p111 questione (14).

CORRUZIONI E CORREZIONI

I1 Rito Ambrosiano, sopratutto sotto l’influenza del


romano, non riusci a conservarsi sempre inalterato;
ma andc‘) soggetto a modificazioni non sempre picco-
le. Una riforma, che pare Si limitasse a1 cerimoniale
della Messa Pontificale, fu compiuta nel 1304 sotto
l’arcivescovo Francesco da Parma; una riforma piil
estesa e non del tutto felice da parte dell’arcivescovo
Francesco Piccolpasso nel 1440: significativo perc‘),
se é vero, l’episodio del Card. Branda Castiglioni,
che non riusci nel suo intento d1 romanizzare Mi-
lano e in quello stesso anno dovette restituire da una
finestra 11 Messale Ambrosiano a1 popolo tumul-
tuante (15).
San Carlo Borrorneo, l’angelo della disciplina, si
levc‘) strenuo difensore del R. A. contro ogni minac—
cia di sopprimerlo, ricordandone 1a veneranda anti—
chité di p111 di un millennio e 1’uso fattone dagli
stessi Sommi Pontefici, che dalla liturgia ambrosiana

(14) Cosi poterono conservarsi anche 11 Rito lionese (a Liane)


ed il Rito mozarabico (a Toledo) nonché i riti particolan degli
Ordini Certosmo e Domemcano.

(15) Como, Storia di Milano, parte V. an. 1440. U11 buon pen~
nello ottocentista ha ricostruito 1a scena in una tela, che si trova
ora nella casa prepositurale di Melegnano.
14

trassero argomento a illustrazione e difesa del dog-


ma, 6 me fu restauratore precipuo (16). Istitui presso
1a Curia una commissione speciale per il rito e tentc‘)
di renderlo uniforme dappertutto, riducendo Monza
ad abolire almeno 11 rito patriarchino. Sotto 11 go—
verno (:11 S. Carlo si compi la revisione di parecchi
1ibri liturgici: il Messale pero non comparve che nel
1594', sotto 1’arcivescovo Gaspare Visconti.
Gli arcivescovi successori ereditarono da lui lo
stesso zelo per la conservazione del rito proprio della
Chiesa Milanese: si segnailarono sopra tutti i cardi-
nali Federico Borromeo, Monti e Pozzobonelli.
I1 Card. Ferrari poté pubblicare ne1 1902 i1 Mes‘
sale tipico Ambrosiano, preparato dal lavoro inde-
fesso di Mons. Antonio Ceriani, che aveva esaminato
a tad fine con somma diligenza i pii). antichi codici
dei secoli IX-X, per riprodurre per quanto era pos-
sibile la pifi antica liturgia ambrosiana conosciuta.
A coadiuvarlo in quest’opera Mons. Ceriani, Pre—
fetto della Biblioteca Ambrosiana, aveva chiamato
I’allora Dott. Achille Ratti, il quale dopo 1a morte
del maestro rese pubblico col Magistretti una gran
parte del lavoro preparatorio nel cosidetto Missale
duplex.

(16) In base a1 Breve cii Gregorio XIII del 25 gennaio 1575.


che era giz‘l l'assieurazionc del perpetuo consenso della Chiesa
Romana al Rito Ambrosiano: Ecclesiae Mediolanensis peculia—
ris in divi‘nis officiz's ac rit‘ibus ratio... perpetuo sit Catholicae Ro—
manue Ecclesiae firmata consensu. Importantissime 1e lettere di
Sf Carlo a Mons. C. Speciano da Milano i1 28 luglio 1578 9 (1211121
Valle di Herc?) i1 12 novembre 1578. (Vedi MAGISTRETTI. Cenm'
Sui R. A., pag. 61 e segg.).
—~ 15

Esaltato alla gloria del Supreme Pontificato, Pio XI,


unico superstite di quell’arduo lavoro paleografico
e critico, 11 Papa milanese ‘che prima occupo per
qualche tempo la stessa Cattedra dei SS. Ambrogio
e Carlo come pastore della Chiesa Ambrosiana, non
puo non desiderare che 1’1 Iavoro venga compiuto
colla revisione del Breviario e dell’Antifonario Am-
brosiano. Incoraggiato pertanto dal voto favorevole
defl’Augusto Pontefice, 11 Card. Schuster demando 1a
ricostruzione documentaria dell’antieo Breviario al-
l’Abbazia Benedettina di Maria Laach, con riserva
di incaricare una Commissione diocesana per la re—
dazione definitiva del testo.
Le melodie liturgiche sono giz‘a in parte pubblicate
secondo 1’interpretazione scientifica fatta con intel-
letto d’amore dal P. Gregorio Sufiol, O. S. B., Chia-
mato dal Card. Schuster alla Scuola Superiore di
musica sacra ambrosiana. fondata dallo stesso Car-
dinale Arcivescovo. Si attende pure la pubblicazio—
ne degli altri libri liturgici, tra cui e sperabile riap—
parisca i1 Pontificale, '11 solo caduto in disuse.

AMBITO DEL RITO AMBROSIANO

La Bella di Eugenio IV Regimini universalis del 4


nttobre 1441 confermava ai Frati di S. Ambrogio ad
Nemus 11 diritto di seguire 11 R. A. nelIe diverse
pal-ti d’Italia, sicche ebbero in Roma stessa una chie-
5a propria ove funzionare in ambrosiano; ma dopo i1
sacco di Roma, essendo andati perduti i libri propri,
Papa Clemente VIII concesse di seguire l’ufficiatura
:‘omana. Ora prevale i1 concetto che 11 R. A. sia rito
16—

particolare locale, e percio 1e congregazioni religiose


sorte a Milano nel loro estendersi altrove adottano ii
rito romano.
Oggi, fuori dell’Archidiocesi Milanese, 11 R. A. é
seguito in parte nelle Diocesi di Bergamo, Lugano e
Novara.
Bergamo conta ora 29 parrocchie e una vicaria cu—
rata Ambrosiana. Si tratta in maggioranza dei paesi
della Val S. Martino, della Val Taleggio e della Vi—
caria di S. Brigida, che insieme a quelli della Pieve
di Verdello (gié di Rito Romano) sono passati dalla
giurisdizionc di Milano a quella di Bergamo per de-
creto di quell’Ordinario Mons. Gian Paolo Dolfin (22
ottobre 1784), in seguito ad una ordinanza della Re-
pubblica Veneta a1 Podestét di Bergamo d’accordo
0011a Corte di Vienna (E!) (17).
Per Novara intervenne, sempre per motivi politici,
un Breve di Pio VII (28 settembre 1817): si annet—

(17) BELOTTI Sac. ALESSANDRO, II. Collegio Vescovile di Celana


Memorie storiche, Bergamo, Arti Grafiche, 1898, c. VI 6 VII;
-
Mons. CARLO CASTIGLIONI. Napoleone e la Chiesa Milanese, Mi—
lano, GaSparini. 1934. pagg. 25-33. I paesi, che attualmentc con-
servano i1 R. A. in diocesi di Bergamo, appartengono a quattro
Vicarie e Sono:
Vica'ria di Calolzio (6)
CALOLZIO. Carenno, Erve. Lorentino. Rossino, Vercurago.
Vicaria, dri. Capri/no (12)
CAPKINO, Celana, Cisano. Monte Mar'enzo. Peia. S. Antonio.
8. Gottardo, S Gregorio. Sogno. Torre de Busi‘ (Valcava). Villa
d'Adda. Villasola.
Vicaria (1i 8. Brigida (7)
S. BRIGIDA, Averara, Cassiglio, Cusio. Mezzoldo, Ornica, Vai-
torta.
Vicaria di Sottochiesa (4)
Smmcnmsa. Olda. Peghera. Pizzino.
-17

tevano a quella Diocesi i Vicariati di Arona (gié di


JLito Romano) e di Cannobio, Che risultavano sul—
l’altra sponda del Verbano. Si tratta ora di sette par-
rocchie e di una Vicaria curata. Qualche rito parti-
colare di ispiraziono milancse é pero tradizionale in
tutta la Diocesi (18).
Le Tre Valli Ambrosiane del Canton Ticino (Ri—
viera, Leventina e di Blenio) colla Valle Capriasca
e Brissago Lombardo si staccarono ecclesiasticamen-
te da Milano solo nel 1885 ed appartengono all’Am—
ministrazione Apostolica di Lugano. Sono ben 55
parrocchie, tenacissime del. loro rito, di cui seppero
conservare antichi documenti. Il Vescovo Mons. Au-
lio Bacciarini di 5. m. nel 1924, con l’autorizzazione
della S. Congregazione del Riti, introduceva 1’uso del
Rito Ambrosiano anche in Seminario per l’addestra-
mento dei chierici, in diversi periodi dell’anno (19).
A1 Sacerdoti Ambrosiani non é punto proibito di
celebrare fuori Diocesi ncl rito proprio particolare,

(18') Mons. (}IOVANN1 CAVIGLIOLI, Appunti. sul R. A. nella dio-


cesi di Novara, in: «Ambrosius». 1933, pag. 213. I paesi am—
brosiani sul Novarese appartcngono tutti alla Pieve (ii Canno-
bio e sono:
CANNOBIO, Cannero, Cavaglio S. Donnino, Cursolo. S. Agata,
Spoccia. (Traffiume), Trarcgo.

(19) LEBER, La Liturgia Ambrosiana nel Seminar-i0 (ii Lugano,


in: «Ambrosiusn. 1925, pag. 141. Diamo l’elenco anche dei paesi
svizzeri. raccolti in tre Pievi:
Pieve delle Tre Valli (50)
Airolo, Anzonico, Aquila, Bedretto. Bmsm. Bodio, Calonico.
Calpiogna. Campello. Campo V. BL, Castro. Cavaguago, Chig—
giogna. Chironico‘ Clam. Corzoneso, Cresciano. Dalpe, DONGIO,
Faido. Ghirone, Giornico. Gnosca, Iragna. Largario, Leontica.
18—

come possono anche adattarsi a1 rite universale e


celebrare alla romana (20). Si puc‘) celebrare in Rito
Ambrosiano, essendo questo un rito latino, anche nel
sacello venerando del S. Sepolcro a Gerusalemme,
dove sono proibiti per ragioni speciali i riti orientali.
Ma anche ai Sacerdoti, Che seguono abitualmente
il Rito Romano, é fatto Obbligo di celebrare in Am-
brosiano, quando si tratta della Messa solenne 0 par-
rocchiale in chiese ambrosiane, e cib a norma del
Decreto S. C. C. 10 Jan. 1902 e 11 can. 259 del Sinodo
Milanese XXXVIII. '
L0 stesso Papa Martino V, consacrando 1’a1tare
maggiore del Duomo di Milano 11 16 ottobre 1418,
festa della Dedicazione del Tempio, mentre veniva
dal Concilio di Costanza dove era stato eletto, cele-
bré secondo i1 Rito Ambrosiano, in omaggio alle ve—
nerande tradizioni, per le quali tanto nella Metro-
politana che ne11a chiesa di Sant’Ambrogio nessuno
pub celebrare, neppur privatamente, se non confor-
me a1 R. A. Tale proibizione, per quanto riguarda
l’altar maggiore, almeno nelle chiese stazionali della
citté, fu rinnovata nel Sinodo XLI, n. 20.

Lodrino. Lottigna, Ludiano, Mairengo. Malvaglia, Marolta, Mo-


lare, Moleno. Olivone, Osco, Osogna. Personico, Pollegio, Ponti-
rone. Ponto Valent., Prato V. Lev., Preonzo. Prosito, Prugiasco,
Quinta, Rossura, Semione, Sobrio, Torre V. Blenio.
Péeve di Valle Capriasca (4)
Bidogno, Origlio, Ponte Capr., TESSERETE.
Pieve di Brissago (1)
BRISSAGO LOMBARDO.

(2(1) Dovunque perb debbono recitare E’ufficio ambrosiano.


[v— >4 OOOHOOWOOOHOW O>—-<O>-—<O>—-<.OOD>—<OOO>—<O<>O>-—<OOO>-—<D

LA MESSA

Premettiamo che 1a struttura generale della Messa


Ambroéiana é in tutto simile a qUella Romana: am-
bedue vanno di pari passo colle principali differen—
ze, che registreremo.
Studiamo 1a Messa cantata solenne, come quella
che piil Si avvicina al Pontificale del Vescovo, tipo
fondamentale di ogni liturgia, non essendo 1a Messa
privata che una forma ridotta, in cui i1 Sacerdote
sostiene anche 1e parti originariamente proprie dei
ministri.
E da notare che nel R. A. i1 Sacerdote, salutando
il popolo col «Dominus vobiscum» rimane sempre
rivolto all’Altare e a1 posto dove recitera l’orazione,
alla quale non premette mai l’invito «Oremus»; 6‘:
pure da notare che i Ministri, quando non hanno un
ufficio particolare da compiere, se ne stanno ai lati
della mensa sacrificale: il Diacono‘ alla destra ed il
Suddiacono alla sinistra del Celebrante, e non mai
in ordine ascensionale come nel Rite Romano.
20-—

PREPARAZIONE
II Sacerdote non recita mai 11 salmo Iudica me
Deus, ma 1a S. Messa si inizia invariabilmente con
questo dialogo:
Sac. In nomine Patris “t et Filii et Spiritus Sancti.
Min. Amen.
Sac. Introibo ad altare Dei.
Min. Ad Deum qui laetificat juventutem meam.
Sac. Confitemém Domino, quom‘am bonus.
Min. Quoniam in saeculum misericordia eius.
Nel Confiteor si aggiunge i1 nome di S. Ambrogio
Confessore; prima del Mise'reatur... omnibus pecca-
tis..., si dice Deo gratias, e dopo 1’ Indulgentiam Si
prosegue:
Sac. Adjutorium '1' nostmm in nomine Domini.
Min. Qui fecit caelum: et termm.
Sac. Sit nomen Domini benedictum.
Min. Ex hoe mmc, et usque in saeculum.
Dopo 1a breve orazione segreta, diversa dalla ro-
mana (1), i1 Sacerdote sale in silenzio all’Altare, 10
bacia ed incensa, servito dal Diacono che sostiene 1a
navicella e poi gli consegna il turibolo ritirandosi in

(1) L'orazione e la seguente: Rogo Te, altissime Deus Sa-


baoth, Pater Sancte, ut pro peccatis meis possim intercedere,
et adsmntibus veniam peccatorum promereri, ac pacificas singu-
lorum hostias immolare. Prima di baciare l’AItare. nel R. A.
51 traccia sempre un segno di croce sulla mensa. Va pur notato
che a questo punto, 36 Si conserva all’Altare 11 SS. Sacramento.
i1 Sacerdote genuflette prima di baciar l’Altare: i1 che ripete
pure, baciato I‘Altarc, prima di dare 1a benedizione finale a1
popolo.
352 ha
33.5.:
BEES
mnflmfifium
,nn .
Muan
—-21

cornu Epistolae, e dal Suddiacono che prima sostiene


11 turibolo e p01 accompagna 11 celebrante sostenen—
do 11 lembo della pianeta.

MESSA DEI CATECUMENI

L’Introito prende 11 nome d1 Ingressa ed (‘3 una


semplice antifona senza Gloria Patri e senza ripe-ti-
zione, dopo 1a quale 11 Sacerdote salute. 11 popolo col
Dominus vabiscum stando sempre a1 lato dell’Epi—
stola e senza rivolgersi dall’Altare, conservando 1’uso
dei tempi antichi, quando 11 Sacerdote celebrava
colla faccia rivolta all’assemblea dei fedeli. Ne110
stesso luogo recita 11 «Gloria in excelsis Deo», a1
quale si aggiungono, avanzi dell’antica litania, tre
Kyrie eleison (2). Nelle Domeniche d1 Avvento 11
«Gloria» si omette ed in quelle d1 Quaresima 11 Dia—
cono canta 1n sua vece 1e Preci litaniche antichissi—
me, comuni nei primi tempi a tutte 1e liturgie.
Si hanno due forme diverse che si alternano nelle
domeniche: 11 popolo risponde Domine, miserere,
ovvero Kyrie eleison (3).
Dopo la prima orazione «super populum» inco-
minciano 1e lezioni, che nel Rito Ambrosiano sono tre,

(2) Si ripetono ancora dopo 11 Dominus vobiscum che segue 11


Vangelo e che apre la Messa propria detta dei Fedeli, e 31 ter:
mine della Messa, dopo il Dominus vobiscum che precede 1a be—
nedizione finale. E’ (13 notare l’uso invariato del Kyrie, mentre
nel romano si alterna col Christe: altro richiamo alle consuetu-
dini orientali.
(3) Queste belle preghiere meritano di essere conosciute e
percib 1e riporteremo parlando della Quaresima.
22—

intercalate da canti. La prima é 1a Lezione per an-


tonomasia, presa dall’Antico Testamento (4), 1a se-
conda é 1’Epistola, 1a terza 11 Vangelo. Nella Messa
solenne vengono tutte e tre cantate non all’Altare,
ma sull’ambone rispettivo dal Lettore in piviale e
poi dal Suddiacoho e dal Diacono. Alla lezione del-
l’A. T. nelle feste dei Santi Titolari o Patroni 51 so-
stituisce la «Depositio» del Confessore, e la «Pas-
sio » deI Martire (5). Nel caso delle feste dei Martiri
c’é anche l’uso che il Celebrante prima di iniziare 1a
Messa dia fuoco a1 faro 0 globo 0 pallone di bamba-
gia, sospeso in alto all’ingresso del Presbitero, ser-
vendosi di qualche cerino sopra una canna (6).
Una vera processione accompagna i1 Diacono coi
lumi accesi e l’incenso, mentre va a prendere l’Evan-
geliario per deporlo sulI’Altare e portarlo sull’ambo—

(4) Poche volte dagii Atti degli Apostoli e dall’Apocalisse.


(5) Si dice un uso introdotto durante il Medioevo nei riti
occidentali, mentre 11 romano sarebbe rimasto tassativamente
fedele all’anfica tradizione. Dom Gagin perc‘J esalta questa ma-
gnifica consuetudine, caduta dappertutto fuorché a Milano, dove
egli si entusiasmé assai, avendo assistito impensatamente a.
questa lettura in una festa di S. Tecla, titolare della parrocchia
nella Metropolitana: impensatamente, perché 1’illustre Benedet-
tino, esimio cultore degli studi ambrosiani, non aveva ancor
trovato un accenno di questo nei libri... (Vedi Paleog'raphie Mu-
sicale, t. V, pag. 187 e MAINARDI, La Messa dei Catecumeni, in:
«Ambrosius », 1932, pag. 165).
(6) Si pensa da alcuni che 513 um avanzo del costume di illu-
minare 1e tombe dei Martiri nelle Catacombe in die Natalis.
Prima di S. Carlo serviva ancora per l’accensione del globo
1a candela infissa secondo l‘uso antico, sopra 1a Croce proces-
sionale:p11‘1 bella era 1a Croce e pith ceri vi si accendevano
sopra (Vedi MAGISTRETTI nella nota 36 a1 «Beloldus » pag.163)
-—23

ne, mentre il coro eseguisce 11 prolungato jubilus


dell’antifona «post Epistolam», che meglio si Chia-
rqa Versus in hallelujah (cantus negli altri casi) (7).
Ciascun Ministro prima di leggere domanda dal-
l’ambone 1a benedizione a1 Celebrante, il quale du-
rante 1e prime due lezioni va a sedersi alla panca,
dove si copre col berretto anche se é esposto 11 San—
tissimo Sacramento, mentre i Ministri non usano
mai affatto il berretto nelle funzioni Che si svolgono
all’Altare.

MESSA DEI FEDELI

OFFERTORIO

Rispondendo a1 « Dominus vobiscum » dope 11 Van-


gelo 11 popolo aggiunge tre Kyrie eleison, probabile
avanzo dell’antica litania di congedo dei catecumeni;
quindi dal coro Si canta l’antifona «post Evange-
lium»; i1 Diacono, steso sull’Altarc iI corporale, in—
tona: «Pacem habete », cui si risponde: «Ad Te,
Domine» (8). Il Sacerdote 012‘; pure i1 suo salute al—

(7) A Natale, Epifania‘ e Pasqua c’é pure un‘Ant-iphona ante


Evangelium. Nella Mctropolitana —~ come si dire} nel capitolo
delle usanze proprie — si impone i1 silenzio all’assemblea. II
R. A. non ha mai alcune delle Sequenze. pur tanto care, dei
Rite Romano.
(8) E 1’invito a scambiarsi i1 bacio di pace, cosa chc real-
mente si faceva nell‘antichissima liturgia ambrosiana e sussiste
ancora nelle liturgic orientali. Si ricollega all‘invito di Nostro
Signore: «Prima di offrire il tuo dono all’Altare. va e ricon-
ciliati col tuo fratello (MATTEO, V, 23-24). Quanta alle espres—
sioni. vedi CAPELLE. in: «Revue d’histoire ecclesiastique». 1937
(Avril), pag. 237: e in: « Ambrosius». 1937 [ottobre), pag. 227.
24—-

l’assemblea dei fedeli e canta 1a seconda orazione


«super sindonem», come si usava un tempo anche
nell’antica liturgia romana e africana (9).
A questo punto s’inizia I’Offertorio; ed (‘2 caratte-
ristica l’offerta del pane e del vino, che si fa sempre
alla Messa solenne nella Metropolitana di Milano
dai Vecchioni e dalle Vecchione della cosidetta Scuo—
1a di S. Ambrogio, mentre nelle altre chiese viene
fatta secondo 1a tradizione nei giorni di maggiore so-
lennita, e allora vengono portate dal popolo offerte
anche in natura, cera ed arredi per la chiesa
Nell’Offertorio ambrosiano c’é maggior copia di
preghiere: si noti che nell’infondere il Vino il Sacer—
dote dice: «De latere Christi exivit Sanguis, et aqua
pariter, in nomine Patris Jr et Filii et Spiritus San—
cti. Amen» (10)..

(9) Ora nella Messa romana tale orazione é scomparsa, ed é


lasciato cosi in sospeso 1’invito del Sacerdote.
(10) All’offerta del pane il Sacerdote dice: Suscipe, clemen-
tz'ssime Pater, hunc panem sanctum, ut fiat Unigeniti tui Cor-
pus, in nomine Farris, 1- et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
E a quella del vino: Suscipe, clementissime Pater, hum: cali-
cem, vinum aqua mixtum, ut fiat Unigeniti tui Sanguis, in no-
mine Patris, 1- et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
Secondo il MAGISTRET'I‘I nella nota 89 a1 Beroldo, pag. 182,
prima di S. Carlo 1e secrete erano recitate pil‘l 0 meno secondo
1a pieté del celebrante. L‘orazione che si recita nel Rito Ro-
mano: Deus, qui humanae substantiae... pare fosse introdotta
anche a Milano dall’arcivescovo Francesco da Parma nel 1304
(da quanta si rileva dal documento portato nella stessa nota
del MAGISTRETTI) ma ora é sconosciuta nel Rito Ambrosiano a
questo luogo; vi corrisponde perb la Oratio super sindonem
della vigilia di Natale e della terza Messa natalizia.
Profondamente inclinato i1 Sacerdote dice: Omnipotens sem~
CREDO

L’antifona dell’Offertorio si legge dal Sacerdote


non prima, ma dopo delle preghiere secrete dell’Of-
fertorio stesso. Dopo di essa e il posto del « Credo »
(nel quale c’é una leggera variante di forma, che 10

piterne Deus, placabilis et acceptabilis sit iibi haec oblatio


quam ego indignus pro me mise'ro peccatore 93 pro peccatis
meis innumerabilibus tuae pietati offero, ut veniam et remissio—
nem omnium peccatorum meow-um mihi concedas: et iniquito-
tes meas ne respexeris, sed sola tua misericordia mihi prosit
indigno. Per Christum Dominum nost'rum.
Ritto prosegue: Et suscipe, Sancta Trinitas, hanc oblationem,
quam tibi offerimus pro regimine et custodia atque unitate ca<
thoticae Fidei: et pro veneratione quoque beatae Dei Genitricis
Mariae, omniumque simul sanctorum tuorum; 2: pro salute et
incolumitate famulorum famularumque tua'rum et onmium, pro
quibus clementiam tuam implomre polliciti sumus, et quorum
quarumque eleemosynas suscepémus, et omnimn fidelium chri—
stianorum tam vivorum quam defunctorum: ut, te miserante,
remissionem omnium peccatorum et aeternae beatitudims prae-
mia, in tuis laudibus fidelite‘r perseverando, percépeme merean—
tur, ad gloriam et honorem nomi’nis tui, Deus, 'rniserico-rdissime
rer'um conditor. Pe-r Christum Dominum nostrum.
Nelle Domeniche e Solennitz‘a del Signore e nelle loro vigilie.
e quando la Messa e in onore dei Santi (salvo che sia votiva,
sia pur solenne) i1 Sacerdote aggiunge anche la seguente: Su-
sczpe, Sancta Trinitas, hanc oblat‘zonem, quam tibi offerimus
in memoriam passionis, resurrexionis et ascensionis Domini no-
stri Jesu Christi, et in honorem omnium sanctorum tuormn, qui
tibi placuerunt ab initio mundi, et eorum, quorum hodie festivi-
tas celebratu’r, et quorum hic nomina et reliquiae habentur: ut
illis sit ad honorem, nobis autem ad salutem: ut 1111 omnes
pro nobis inte'rcedere dignentur in caelis, quorum memoréam
jacimus in ten-is. Per eundem Christum Dominum nosL'rum.
Tenendo 1e mani stese sopra l’offerta, dice: Et suscipe, sanctu
Trinitas, hanc oblationem pro emundatione mea, ut mundes et
purges me ab universis peccato'rum maculis: quatenus tibi di-
gne ministra‘re merear, Deus et clementissime Domino.
26—

fa pm vicino al Niceno: «ascendit ad caelos» (11).


Segue la terza orazione, chiamata «super oblata»,
che viene cantata ad alta voce come tutte 1e altre,
mentre i Ministri, dopo aver recitato il Simbolo col
Celebrante sulla predella, son tornati come di regola
ai lati dell’Altare. E sconosciuta nel R. A. la cerimo—
nia della patena, che tiene tanto occupato il Suddia-
cono nel Rito Romano.
11 Diacono dopo l’Incarnatus del Credo ha pur
compiuta Pincensazione deI Coro e del Suddiacono,
mentre in antecedenza, incensate le Oblate e l’AIta-
re da parte del Celebrante, egli ha incensato i1 Sa-
cerdote come gié all’Ingressa, ed (‘3 passato dal com
a incensare il retro—altare e la mensal in coma Evan'-
gelii, baciandola.

Benedice 1e offerte, proseguendo: Benedictio Dei omnipoten-


tis, Pa + iris, et Fi +- lii, er, Spiritus -|- Sancti copiosa de cae-
lis descendat super hanc nostmm oblationem: et accepta tibi
sit haec oblatio, Domine sancte, Pater omnipotens, aeterne Deus,
misericordissime rerum condilor.
Le preghiere per la benedizione dell’incenso e l’incensazione
deIIe offerte e dell’Altare sono uguali nei due riti; ma nel re-
stituire i] turibolo a1 Diacono, invece dell’orazione: Accendat
in nobis Dominus ignem sui amm'is, et flammam aeternae ca-
ritatis. Amen, i1 Celebrante dice: Ecce odor sancto'mm Dei,
tamquam odor agri plen-i, quem Deus benedixit.

(11) A spiegare perché i ambrosiani dicono i1 «Credo » dopo


I’Offertorio. 11 Card. Schuster ricorda che anche presso gli
Orientali durante i1 canto del «Credo» i1 Sacerdote lascia 1e
oblate sulla sacra Mensa Cd egli si ritira in disparte, per ri-
tornare nuovamente all’Altax—e quando. terminate finalmente
tutte 1e cerimonie preparatorie, incomincia veramente l’azione
sacrificale. (Vedi: Le cerimonie della «Protasi» nel Rito Am-
brosiano, in: «L‘Italia» dell’ 11 gennaio 1938 e in « R1v15ta Dio-
cesana Milanese» 1938, peg. 97).
CANONE

Il Canone del Rito Ambrosiano coincide perfetta-


mente (e si sa quale importanza includa questa con-
statazione) col Canone Romano; 1e pochissime diffe—
renze in punti affatto secondari stanno a dimostrare
1a fedelté alle primissime forme e tradizioni romane.
Riguardo pero a1 Prefazio 11 R. A. ha conservata
la pifi ricca varieté di forme magnifiche, dove pal-
pita e vibra pit vivo 11 sentimento lirico, che esplode
talora in mirabili declamazioni, sia a commento del
mistero commemorato, sia ad esaltazione delle gesta
dei santi. Non solo tutte 1e domeniche e feste, ma si
puc‘) dire che ogni santo ha i1 proprio prefazio: ve
n’ha uno proprio anche per ogni feria quaresimale.
Solitamente i1 Prefazio termina chiamando a esal-
tare i] Signore tutte 1e gerarchic celesti, cosi:
Per (eundem) Christum Dominum nostrum. Per
quem maiestatem tuam laudant Angeli, venerantur
Archangeli: Trom', Dominationes, Virtutes, Principa—
tus et Potestates adorant. Quem Cherubim et Sem-
phim socia exultatione concelebmnt. Cum quibus et
’nostms voces, ut admitti iubeas deprecamur, suppli?
ci confessione dicentes: Sanctus, etc. (12).

(12) Vedi nella II Appendicc, nota 1, 1e varianti delle conclu-


sioni. Diamo in quell’Appendice un bel numero di Prefazi Am-
brosiani, perché Si diffonda 1a conoscenza della loro varieté e
bellezza. Vedi anche: ANGELO PAREDI, I Prefazi Ambrosiam‘,
Ed. «Vita e Pensiero». Milano, 1937. — Opera capitale sul Ca-
none del R. A. é i1 denso volumetto del CERIANI, Notz'tia Litm-~
giae Ambrosianae ante saeculum XI medium, quasi risposta a1
DUCHEsie, (Origin-es du culte chrétien, Parigi, 1889, chap. III
et VII), che vorrebbe i1 R. A. appartenente ad un gruppo cosi-
detto gallicano di derivazione orientale.
28—

Pensiamo sia prezzo dell’opera riportare completa—


mente il CANONE:
ROMANO AMBROSIANO
Te igitur, clementissi- Te igitur, clementissime
me Pater, per Jesum Pater, per Dominum no-
Christum Filium tuum strum Jesum Christum Fi-
Dominum nostrum, Sixp- lium tuum, srlpplices ro-
plices rogémus, ac peti- gamus, et pétimus, uti ac-
mus, uti accépta hébeas, cepta hdbeas, et benedicas
et benedicas, haec>X<do- haec >X< dona, haec >X< mil-
na, haec>X<munera, haec nera, haec >X< sancta sacri-
>X« sancta sacrificia illibé- ficia illibata, in primis
ta, in primis, quae tibi of- quae tibi offérimus pro
férimus pro Ecclésia tua Ecclesia tua sonata catho-
sancta catholica: quam lica: quam pacificare, cu-
pacificére, custodire, adu- stodire, adunare, et rége-
nére, et régere dignéris re digneris toto orbo ter-
toto orbe terrérum, una rarum: una cum famulo
cum fémulo tuo Papa no- tuo Papa nostro N. et
stro N. et Antistite nostro Pontifice nostro N., sed
N. et omnibus orthodoxis, et omnibus orthodoxés,
atque cathélicae, et apo- atque catholicae, et apo—
stélicae fidei cultéribus. stolicae fidei cultoribus.
Meménto, Domine, fa- Memento, Domine, fa—
mulérum famularfimque mulorum, famularumque
tuérum N. at N. et om— tuarum N. at N. et 0m-
nium circumsténtium, nium circumstantium,
quorum tibi fides cognita quorum tibi fides cognita
est, e1: nota devotio: pro est, et nota devotio: pro
quibus tibi offérimus, vel quibus tibi offér’imus, v81
qui tibi offerunt hoc sa- qui tibi éfferunt hoc sa-
crificium laudis, pro se, crificium laudis pro se,
suisque omnibus: pro re- suisque omnibus, pro re-
demptic’me animérum demptione animarum
suérum, pro spe sah’xtis, suarum, pro spe salutis,
9:52 a: G
Emu. 5% 9::
:5 2.3253:
3228
3235:;
mama:
~29

et incolumitétis suae: ti- et incolumitatis suae:


bique reddunt vota sua tibique reddunt vota sua,
aetérno Deo, vivo et vero. aetemo Deo, vivo et vero.
Communicéntes, et me- 'Communica'ntes et me-
mériam veneréntes, in moriam venera'ntes, in
primis gloriésae semper primis gloriosae semper-
Virginis Mariae, Genitri- que Virginis Mariae, ge-
cis Dei et Domini nostri nitricis Dei, et Domini
Jesu Christi: sed et bea- nost'ri Jesu Christi, sed
térum Apostolérum ac et beatorum Apostolorum,
Mértyrum tuorum, Petri et Martyrum tuorum,
et Pauli, Andréae, Jaco— Petri, et Cypriani,
bi, Joénnis, Thomae, Ja- Pauli, Clementis,
cobi, Philippi, Bartholo- Andreae, Chrységoni,
maei, Matthaei, Siménis Jacobi, Joannis, et
et Thaddaei: Lini, Cleti, Joannis, Pauli,
Cleméntis, Xysti, Corné— Thomae, Cosmae, et
lii, Cypriéni, Lauréntii, Jaco bi, Damiaml,
Chrységoni, Joénnis et Philippi, Apollina’ris,
Bartolomaei, Vitalis,
Pauli, Cosmae et Damié-
Matthaei, Nazaréé, et
ni: et Omnium Sancto-
Simom's, et Celsi,
rum tuorum : quorum
Thaddaei, Protasii, et
méritis, precibfisque con—
- Xysti, Gervasii,
cédas, ut in omnibus pr0*
Laurentii, Victoris,
tectionis tuae muniémur : Hippolyti, Ndboris,
auxilio. Per efimdem Vincentii, Felicis, et
Christum Dominum no- Cornelii, Calémerii,
strum. Amen.
et omnium Sanctomm
tuorum, quorum méritis,
precibusque concedas, wt
in omnibus protectionis
tuae muniamur auxilio.
Per eundem Christum Do-
minum nostrum. Amen.
30—-

Hanc igitur oblatié- Hanc igitur oblatio-


nem servitfitis nostrae, nem servitutis nostme,
sed et cunctae familiae sed et cunctae familiae
tuae, quaesumus Démine, tuae, quaesumus, Domi-
ut placétus accipias: dié— ne, ut placatus susci—
sque nostros in tua pace pias: diesque nost'ros in
dispénas, atque ab aetér~ taa pace dispénas, atque
na damnatiéne nos éripi, ab aetema damnatione
et in electérum tuérum nos é’ripi, et in electomm
jfibeas grege numeréri. tuorum jabeas g'rege nu-
Per Christum Déminum merari. Per Christum
nostrum. Amen. Dominum nostrum.
Quam oblatiénem tu Quam oblationem,
Deus in émnibus, quae— quam pietati tuae offé'ri—
sumus, bene>X<dictam, adr- mus tu, Deus, in omni-
scripidam, ra>X<tam, ra- bus, quaesumus, bene>1<
tionébilem, acceptabilém- dictam, adscribfiptam,
que fécere dignéris: ut mi‘tam, mtionabilem,
nobis Cor>X<pus, et San acceptabilemque J‘dcere
*guis fiat dilectissimi digneris: at nobis Cor>X<
Filii tui Démini nostri pus, et San>X<guis fiat
Jesu Christi. dilectissimi Filii tui Do-
mini nostri Jesu Christi.
Qui pridie quam pate- Qui pridie, quam p'ro
rétur, accépit panem in nostra omniumque salute
sanctas, ac venerébiles pate'retm‘, accipiens pa-
manus suas, et elevétis nem, elevavit (Sculos ad
()culis in coelum ad te caelos ad te Deum Pa-
Deum Patrem suum 0m- trem suum‘ omnipoten—
nipoténtem, tibi grétias tem, tibi gratias agens,
agens, bene>X<dixit, fregit, bene>I<dirit, fregit, de-
deditque discipulis suis, détque discipulis suis, di-
dicens: Accipite, et man- cens ad eos: Accipite, et
ducéte ex hoc omnes. manducate ea: hoc om—
nes.
—-31

Hoc EST ENIM CORPUS Hoc EST ENIM CORPUS


MEUM. MEUM.
Simili modo postquam Simili modo postquam
coenétum est, accipiens coenatum est, accijpiens
et hunc praeclérum Cé- Calicem, elevavit éculos
licem in sanctas, ac vene- ad caelos ad te Deum Pa-
rébiles manus suas: item trem suum omnipoten—
tibi grétias agens, bene>14 tem: item tibé gratias a—
dixit, deditque discipulis gens, bene >14 dixit, tradi-
suis, dicens: Accipite, et ditque discipulis guts, di-
bibite ex 90 omnes. HIC censad eos: Accipite,et bi-
EST ENIM CALIX SANGUI— bite ea: eo omnes. HIC EST
NIS MEI, NOVI ET AETERNI ENIM CALIX SANGUINIS
TESTAMENTI: MYSTERIUM MEI, NOVI, ET AETERNI TE-
FIDEI: QUI PRO VOBIS ET STAMENTI, MYSTERIUM FI-
PRO MULTIS EFFUNDETUR DEI: QUI PRO VOBIS, ET PRO
IN REMISSIONEM PECCATO- MULTIS EFFUNDETUR IN
RUM. REMISSIONEM PECCATORUM.
Haec quotiescfimque Mandas quoque, et di—
fecéritis, in mei memb- cens ad eos: Haec quot
riam faciétis. tiescumque fecéritis, in
meam com-memorationem
faciétis: morte-m meam
pmedicdbitis, resurrectio-
nem meam annunciébi—
tés, adventum meum spe-
rdbitis, donec iterum de
caelis veniam ad. vos.
Unde et mémores, D6- Unde et mémores, D0-
mine, nos servi tui, sed mine, nos semi tui, sed
et plebs tua sancta, ejfi- et plebs tua sancta, Do-
sdem Christi Filii tui D6- mini nost'ri Jesu Christi
mini nostri tam beétae passiomls, nec non et ab
passiénis, necnon et ab inferis mifdbilis resurre-
inferis resurrectiénis, sed ctionis, sed et in caelos
32*

et in coelos gloriésae a— gloriosissimae ascensio~


scensiénis: offérimus nis, offérimus p’raeclarae
praecléfae Majestéti tuae majestati tuae de tuis
de tuis donis, ac datis, donis, ac datis hostiam >X4
héstiam >X< puram, h6— puram, hostiam >14 san-
stiam >X< sanctam, h6- ctam, hostiam >X< imma-
stiam >X< immaculétam, culatam, hunc Panem >I<
Panem >11 sanctum vitae sanctum vitae aeternae,
aetérnae, et Célicem >X< et Calicem >X< salutis per-
saltitis perpétuae. petuae.
Supra quae propitio ac Supra quae propitio, ac
seréno vultu respicere sere-no vultu tuo respice-
dignéris: et accépta habé- ' re digne’ris, et accepta
re, sicuti accépta habére habére, sicuti accepta ha-
dignétus es mfmera pile- bé’re dignatus et manem
ri tui justi Abel, et sacri— justi pz’eeri tui Abel et
ficium Patriérchae nostri sacrificium Patriarchae
Abrahae: et quod tibi 6b- nostri Abrahae, et quod
tulit summus sacérdos tibi 613mm summus sa—
tuus Melchisedech, san- ce'rdos tuus Melchisedech,
ctum sacrificium, imma- sanctum sacrificium im-
culétam héstiam. maculatam hostiam.
Sfipplices te rogémus, Szlpplices te rogamus,
omnipotens Deus: jube omnipotens Deus: jube
haec perférri per manus haec perferri per manus
sancti Angeli tui in su- sancti Angeli tui in su—
blime altére tuum, in blime alto/re tuum, ante
conspéctu divinae Maje- conspectum tremendae
stétis tuae: ut quotquot, majestatis tuae: ut quot-
ex hac altéris participa— quot ex hac altarés parti—
tiéne sacroséncturn Filii cipatione sacrosanctum
tui C0r>X<pus, et Siam-It Cor>X<pus et Sdntfigui—
guinem sumpsérimus, nem Domini nostri Jesu
omni benedictiéne coe- Christi sumpsérimus, om-
lésti, et grétia repleémur. ni benedictione caelesti,
-—33

l'vl' m‘mdem Christum Da- et gratia repleamur. Per


mlnum nostrum. Amen. eundem Christum Domi—
num nost'rum. Amen.
Meménto étiam, Do- Memento etiam, Dami-
mine, famulorum, famu— ne, famulorum, formula-
lurlimque tuérum N. et Tumque tuamm, qui nos
N. qui nos praecessérunt pmecessérunt cum signo
cum signo fidei, et dor— fidei, et dormiunt in som—
miunt'in somno pacis. Ip— no pacis, N. et N. Ipsis,
sis. Domine, et omnibus Domine, et omnibus in
in Christo quiescéntibus, Christa quiescentibus 10-
locum refrigérii. lucis et cum refrigerii, lucis, ac
pacis, ut indfilgeas, de- pacis ut indulgeas, de-
precémur. Per eumdem precamur. Per eundem
Christum Dominum no- Christum Dominum no-
strum. Amen. strum. Amen.
Nobis quoque peccato- Nobis quoque minimis,
ribus fémulis tuis, de et peccatoribus, famulis
multitudine miseratio- tuis, de multitudine mi—
num tuérum speréntibus, sericord'iae tuae speranti—
partem éliquam, e1: socie- bus, partem aliquam, et
tétem donére dignéris, societatem donare digne-
ris cum tuis sanctis Apo-
cum tuis sanctis Aposto-
stolis et Martyribus,
lis et Martyribus: cum
Joénne, Stéphano, Ma- Joanne, et Perpetua,
Joanne, Anastasia,
thia, Bérnaba, Ignétio,
Stephano, Agatha,
Alexéndro, Marcellino,
Andrea, Euphemia,
Petro, Felicitéte, Perpe- Barnaba, Lucia,
tua, Agatha, Lucia, Agne— Petm, Justina,
te, Caecflia, Anastasia, et Marcellino, S abina,
omnibus Sanctis tuis; in— Agnéte, Thecla,
tra quorum nos consor— Caecilia, Pelagia, alque
tium, non aestimétor me- Felicitate, Catharina,
riti, sod véniae, quaesw et cum omnibus Sanctis-
34—

mus, largitor admitte. Per tuis: intm quorum nos


Christum D6minum no- consortium, non aestima-
strum. tor méréti, sed veniae,
quaesumus, largitor ad—
mitte. Per Christum Do—
Per quem haec Omnia, minum nost'rum; Per
Domine, semper bona quem haec omnia, D0—
creas, sancti>X<ficas, Vivi mine, semper bona creas,
>X<cas, benerkdicis, et sanc >I< tificas, vivi >14 ficas,
praestas nobis. benei<dicis, et nobis fci-
mulis tuis Id'rgiter p'rae—
4 stas, ad augmentum fidei,
e1: remissionem Omnium
peccatorum nostm'rum.
Per ip>1<sum, et cum Et est tibi Deo Pat'ri
ip >X<so, et in ip >X< 50, est omnipotenti ex >X< ipso,
tibi Deo Patri omnipo— et per >14 ipsum, et in t?
ténti, in unitét'e Spiritus ipso omnis honor, virtus,
sancti, omnis honor, et Iaus, et gloria, impé >X<
gléria. rium, perpe *tzlitas, et
Per omnia saecula sae- po>X<testas, in unitate
culorum. Spiritus sancti pe'r infini-
ta saecula saeculorum.
1} . Amen. Min. : Amen.

Immediatamente prima della Consacrazione i1 Sa-


cerdote si lava 1e mani, in silenzio, tenendo i Mini-
stri i1 manutergio. Il Diacono poi assiste i1 Celebrante
sollevando 1a pianeta e coprendo colla palla l’Ostia
consacrata dorante 1a Consacrazione del calice, men-
tre i1 Suddiacono incensa.
A1 termine della doppia Elevazione il Celebrante
—35

Illul‘uu 10 braccia in forma di croce, come fanno i


l)nIm-|nicani.
NUVC segni di croce, tre colla mano, tre colla Sa—
t't'n Ostia sul calice e ire c0113 patena sull’Ostia e sul
mlivo, accompagnano 1a conclusione del Canone.

IA II‘RAZIONE E LA COMUNIONE

Dopo 1a piccola elevazione col: «per infinita sae-


cula saeculomm », i1 Sacerdote fa la frazione, dicen-
rln in secreto 1e parole: «Corpus tuum frangitur,
(.‘hriste, calix benedicitu'r» (13), che richiamano il
(lotto paolino, e mentre stacca 1a particella dell’Ostia
dn porre nel calice: « Sanguis tuus sit nobis semper
ud vitam, 9: ad salvandas animus, Deus noster». 11
mm canta una speciale antifona, variabile, detta ap-
punto «Conf'ractorium», che fl Sacerdote recita al
termine della commistione, 1a cui formola é legger-
mente variata da quella del Rito Romano.
. In seguito recita « i1 Pater noste'r», premetten—
do un sommesso: Oremus, e continua in canto anche
11 «Liberal nos», come 51 faceva anticamen’ce pure

(13) CAN. ENRICO CATTANEO, Corpus mum frangitur, Christie, in:


«Ambrosius», 1936, pag, 104, dove si riferiscc di una famosa
lcttera del Sassi, Prefetto dell’Ambrosiana, del 1731, lettera 10-
data dallo stesso Benedetto XIV nel « De Sacrificio Missae»,
1. II, cap. XX, 11. 3, in (3111 si prende 1a difesa di questa for—
mula, perché anche nella Eucaristia pub trovar luogo 1a Com—
municatio idiomatum e si pub dire del Corpo di Cristo cib
che pit accuratamente e teologicamente si dice delle sole
specie.
Il Sassi riporta anche frasi simili del Pontificale Romano.
della liturgia greca e della gallicana.
36—

nel Romano, che ora ne riserva il canto al Venerdi


Santo. Accanto a1 nome di S. Andrea, caro a S. Gre-
gorio Magno, che introdusse questa orazione, gli Am-
brosiani non dimenticano il loro Patrono S. Ambro—
gio. Quindi i1 Sacerdote dice: «Pax et communica-
tio D. N; J. Christi, sit sempe'r vobiscum », cui si ri-
sponde: « Et' cum spiritu tuo».
Il Diacono intima: «Offerte vobis pacem», a cui
il popolo risponde: «Deo g’ratéas », e si distribuisce
la pace: il Sacerdote la dé a1 Diacono, questi a1 Sud—
diacono, che 1a porta a1 Coro e a1 Cerimoniere: que—
sti 1a dé‘ai primi due chierici di servizio, che la pas-
sano agli altri quattro. La lettura e il canto dell’« A-
gnus Dei » Vien fatto pero solo nella Messa da morto.
Dopo 1a Comunione del Sacerdote (14), che sumen—
do il calico ,non dice: « Sanguis D. N. J. C. custo-

(14) Ci piacc ricordare 121 fine spiritualitz‘i di un eroico Mis-


sionario, venerato qual Martire nell’lstituto Missioni Estere di
Milano, ucciso in Oceania. il P. Giovanni Mazzucconi. Questi
viveva cosi coscientemente la Iiturgia da rallegrarsi entrancio
nell’lstituto, mentre gia da tempo era zelante sacerdote coa«
diutore a Lecco, perché nella preghiera del Messale Romano
alla Comunione avrebbe poi dctto «fac me tuis semper inhac-
Tere mandatis » al posto (ii «for: me tuis semper oboedire man—
datis», sembrandogli che quell’aaderir sempre» esprimesse un
sentimento di maggior fervore del crudo obbedire ».
Per un simile motivo rimpiangeva poi che 1a traduzione vol—
gata del Salmo 116 «Laudate Dominum omnes gentes: lauda-
te eum omnes po-puli» non gli dicesse pifl come nell’Ambro-
siano «Collaudate eum omnes populi» dove gli pareva veder
riuniti come in uno solo tutti i popoli della terra nell’adorazione
del vero Dio. Oh, i santi sanno ben vivere 1a pietz‘a liturgical
Anche nel Rito Romano perb ricorrono talora come nei
Capitoli brani scritturistici diversi dalla volgata, e questo stesso
salmo 116 riportato, per esempio, 'come Tratto nella Messa del
Sabato Santo ha la dizione «Collaudate eum omnes populi».
i;
if
.u-m

Messa Incensazione
ambrosiana del
solenne Celebramel
—37

dim... ». ma pill comprensivamente: « Presto, quaeso,


Domine, ut perceptio *B Corporis et Sanguims D. N.
J. C. ad vitam nos perducat aete'rnam », si distribui-
mm la Comunione cu; fedeli. Nelle Messe solenni il
«Confiteor» Viene cantato dal Diacono, Che poi ac-
trompagna 11 Sacerdote colla patena. Quando il Sa—
cm'dote Si rivolge e mostrando la S. Ostia dice: « Ec-
r‘e Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi » sono i
ministri che rispondono: « Domine, non sum d1;-
nnus... », mentre 1’« Amen» di risposta alla formola
di distribuzione deve essere detto dai medesimi co—
municanti.
L’antifona che il coro canta durante la Comunione
9 Che i1 Sacerdote Iegge dopo esser passato in cornu
Epistolae prende il nome di «Transitorium». Ad
essa segue l’ultima orazione «post Communionem».

CON CLUSIONE

Il dialogo che segue é l’ordinaria conclusione del-


l’adunanza liturgica secondo i1 Rito Ambrosiano:
Sac. Dominus vobiscum.
Min. e Popolo. Et cum spiritu tuo. Kyrie eleison,
Kyrie eleison, Kyrie eleison.
Sac. Benedicat et exaudiat nos Deus.
Min. Amen.
Diacono. Procedamus cum pace.
Min. In nomine Christi.
Sac. Benedicamus Domino.
Min. Deo gratias.
38—

Sac. Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, iE et Fi-


lms, et Spiritus Sanctus, formola Che non é
detta a bassa voce, ma cantata (15).
Min. Amen.
La benedizione é ricevuta da tutti inchinati, ma
in piedi.

Si conclude colla lettura del Vangelo di S. Giovan—


ni, tranne solo alla prima Messa di Natale e a quella
dell’ultimo giorno dell’anno, perché allora, essendosi
gié detto l’inizio giovanneo nella Messa, Si legge in
fine i1 Vangelo dell’Epifania.

(15) Se l‘Altare é volto' a1 popolo, ii Sacerdote bencdice aven~


do innanzi a se la Sacra Mensa. L’uso antico di tale orienta-
zione dell’Altare. piL‘l consona a1 R. A., non si (‘3 mai perduto
nella Diocesi di Milano, come si pub osservare nella Cripta
del Duomo, a S. Ambrogio. a Castiglione Olona, a S. Pietro
e a S. Benedetto sopra Civate, e viene ripreso dove é possibile.
MMOH
u. ®5HODHO°HOOHOHHOOM

CANTO AMBROSIANO 0’

Certo fu veramente provvédenziale l’opem di San


Gregorio: poiché e an fatto ormai riconosciuto dalla
storia che l’epoca della ispi'razione liturgico-musicale
in quel tempo stava per finire: molti degli. uffici
nuovi che vengono dopo S. Gregorio ne sono la pro-
va decisiva.
D710 assiste La Chiesa nel momento opportuno: a
quel tempo suscito allo scopo S. Gregorio Magno. La
sua cultura musicale, i! we temperamento di somma
discv'ezione, d5. energia invincibile, di dolcezza pro-
fonda, con l’aiuto delta, sua « Schola» fissarono la 1i—
twrgia ed il canto. La caratteristica che ne é risultata
nel canto gregoriano fu l’umltd, se non di mane, cer-
to di indirizzo: esso é omogeneo, ben sistematizzato,
sempre sobriamente equilibrato, tanto nella cento-
nizzazione dei brani phi antichi, come nel ritocco, e
nelle sue nuove composizioni: in tutte Ze sue melo-
die troviamo Z’architettu'ra, l’estetica e l’indirizzo

(1) Il ringraziamento piix vivo a1 Reverendissimo Padre Don


Gregbrio Sufiol, Preside della Pontificia Scuola Superiore di
Musica Sacra di Roma, nonché di quella Ambrosiana di Milano,
per 11 suo articolo‘ che tanto onora quosta modesta pubblica-
210ne.
40—

dell’« Ad te levavi» con cui comincia it suo Sacra-


menta'rio. Fu un’opem di selezione e di stilizzazione
in forma tale, che potesse essere per sempre la giu—
sta espressione del testo Iiturgico, e "resistere cosi a
tutte Ze tendenze opposte dei secoli posteriori. Un’o~
pera di squisita musicalitc‘z, che rimarrc‘x stereotipata
insieme alla liturgia romana come modello di sem-
plicitd e di non meno sobria eleganza di linea module
e ritmica. E vero che la sua estetica ha tenuto mol-
to conto delle « formole » a dunno, 3e 35. vuole, della
ispirazione spontanea in certe melodie, ma fatta di
proposito in vista di tutto lo sviluppo possibile del
testo e della partecipazione del popoloh

-
Insomma, é arte perfetta la gregor’mna, avendo
,creato con elementi antichi e nuovi uno stile eccle-
siastico completo e da tutti facilmente Compreso.
Il canto amb'rosiano ha perc‘) il vantaggio di una
phi grandé originalitd. Rappresenta una semplicitd
pm profonda, ancora in piena libertd di espressione,
tale che possiede una spontaneitd meravigh’osa nel
trattamento del testo, nella combinazéone degli inter-
palli e nell’andamento module.
Nell’ambrosiano ml sono percib contrasti frequen-
tissimi tm i1 recitato e il « jubilus »; trd la forma
,semplice, puramente sillabica, e lo stile pm ornato
del. testo; 1m; 11 susseguirsi di parecchi e ripetuti in-
tervalli contigui, quasi troppo insistent}. o monotoni,
e di salti arditi, inattesi; ci sono colpi geniali, dram-
matici e quasi diremmo santamente appassionati, in
mezzo a sviluppi melodici p‘m}. tranquilli, 'quasi, si di-
-—4I

rebbe, senza interesse musicale: in una parola, nel-


l’ambrosiano c’é pita libertd modale ed espressiva
che nel gregoricmo. E si spiega. Il g'rego'riano unito a
una liturgia Che deve essere pill diffusa dell’ambro-
siana, doveva sistemarsi se voleva evitare deviaztoni,
Che sarebbero state funestisstme alla dignitd del cut—
to divéno.
Ed ecco perché si e potuto dire che i1 canto am-
brosiano risponde di pill at gusto di certi moderni...
La sua Iibertc‘z modale, a contrasti, place (11 gusto mo—
derno, che vuole libertc‘t di movimenti ed una pill
ampia indipendenza artistica, forse, pmt'roppo; non
sempre ben compresa.
Ho detto che l’ambrosiano, in confronto con il gre—
goriano, rappresenta la semplicitc‘z p11), antica: non
dico pero né la. pm primitiva, né l’unica 3°0e mu-
sicale antica. 133' mm formola arcaica, quale I’abbiamo
nei documenté del secolo X, st, ma gic‘t un po’ siste-
mata, perche‘ a, quel tempo certamente s’em gid sen-
tito 2'1 bisogno anche a Milano di fissure la formola
Ziturgica. In ogni modo il carattere geniale del canto
ambrosiano é indiscutibz‘le. Mi piacerebbe poter fare
un catalogo glossato di tutte le melodée ambrosiane
pm genialé per la loro espressione module 9 testuale.
Io posso accennare Che E’«Antiphonale Missarum »
comincia ad essere per molti musicisti modemi una
gmnde rivelazione, perche‘ molti non avevano idea
Che esistesse un tesoro artistico cosi antico, e tanto
ricco. Sard di nuovo fonte dz' ispimzione per i comm
positori moderni; per la storia, son} an monumento
42‘
della evoluzz‘one delta modalitc‘z, e delle Ieggi esteti-
che primitive; mentre Che per 411 canto stesso grega-
riano sa'rd luce potente, premista gic‘t dal mio maestro
Dom A. Mocque'reau, pe'r illuminare meglio quella.
Che fu l’opem di S. Gregorio.
Le formole di adattamento, i generi di composizio-
ne 30110 1054‘; fissé e numerosi nel gregoriomo; ma l’e-
stetica ambrosiana meno omogenea, off're gioielli di
forme Che ricordcmo ancora a volte-uno stile orien-
tale, a volte modalitc‘z greco—‘romane, a volte accenni
popolari.-
Sono due stili completamente diversi; e anche in
quei canti di cui sa'rebbe difficile dire qual‘e é la for-
ma primitiva, o la gregariana o l’amb'rosiana, pe'r
quanta cosi simili si presentino, nell’amb'rosiano ci
sono tutte 1e sue caratteristiche dei disegni e delle
formule che lo autorizzarono a considerare quei can-
ti come proprii, e con diritto delta versione Che ci
offrono i suoi manoscritti.

GREGORIO M. SUNOL O. S. B. (1)

(I) 11 chiariss. Padre ha gié anticipate su «Ambrosius»


l’esposizione dei criteri scientifici che l’hanno guidato nella
«Restaurazione Ambrosiana». Con decreto 10 Luglio 1935 della
S. C. dei Riti si approvava il nuovo Antifonale tipico.
Ob— -4OCO>—<°C>O>—<O OWOH >— «OHOOOHOOHOOF—(Odw

UFFICIATURA

A MATUTINO
Anchc ncll’ufi‘iciatura divina ii R. A. rivela ii suo
carattere arcaico, cioé minor ricchezza e varietéi, ed
una pi1‘1 grande semplicité.
II Salterio é usato non nella versione volgata, ma
in una p111 antica, molto probabilmente 1a Itala, di
cui parla S. Agostino (1), e Viene recitato in massi-
ma parte (salmi 1—108) nel solo matutino, distribuito
in dieci decurie, che corrispondono ai primi cinque
giorni di due settimane, distribuzione che richiama

(1) De Doctrina Christiana, 1. IL c. 15. S. Carlo stesso paro


opinassc che 1a versione usata nel Rito Ambrosiano fosse cor-
risponrjente a quella seguita a Roma nella Basilica Vaticana:
ma ora Si ritione comunemente che quella versione. che é detta
Salterio Romano (usata in antico anche nelle altre Patriarcaii
e riprodotta ultimamentc ancora neila magnifica edizione rega—
lata ai capitolari di S. Pietro da S. S. Pio XI), corrisponda aiia
prima correzione fatta da S. Gerolamo a Roma, circa l‘anno 383.
La versione del Salterio Ambrosiano sarebbe l’ItaIa comu’ne (da
S. Gerolamo detta volgata), qual’era innanzi a tale prima cor-
rezione. Alcuni dicono che questa versione fu fatta in Africa e
no adducono in prova .i solecismi e 1e differenzc grammaticali.
Altri 1a dicono di origine italica e presto introdotta nell’Itaiia
settentrionale. Si ricordi che alia fine del secolo IV 1’Italia set-
tentrionale si chiamava propriamonto Italia, i1 vescovo di Mi-
lano Episcopus Italus, e lo stesso regno dei Longobardi Si disse
anche pii‘l tardi Regnum Italiae.
44—
in parte quella in use nel R. R. prima del Divino af-
flatu. Cosi, ad esempio: Decuria I“ (I0 lunedi): i sal—
mi 1—16; Dec. II‘1 (1" martedi): 17-30; Dec. Xa (11° ve-
nerdi): 101-108. Tranne il giovedi, a cui corrispon—
dono salmi relativamente brevi (41-50; 91-100), 1a re-
citazione é pertanto prolissa assai.
A1 sabato, Che ritiene nel R. A. un carattere festi—
vo, il primo notturno é dato dal Cantemus (Esod.
XV); per gli altri due notturni si suddivide nei due
sabati 11 salmo 118.
Alla Domenica e nelle Solennité del Signore i tre
notturni risultano ciascuno di un Cantico dell’Antico
Testamento: il De nocte di Isaia' (c. 26), il Confirma-
tum est di Anna (I Reg. 2), e il Domine audivi di
Habacuc (c. 3), sostituito nell’estate dal Clamavi di
Giona (c. 2).
Le lezioni, Che sono sempre soltanto tre, infram-
mezzate da due responsori, nei giorni feriali sono
tolte dalla S. Scrittura, con disposizione pressoché
uguale che nel R. R. per riguardo alla successione
dei libri santi. Quando 1’ufficiatura é santorale, 1a
terza lezione é sostituita dalla vita del santo. Nelle
Domeniche e feste invece si leggono i commenti omi-
1etici dei SS. Padri, segnatamente di S. Ambrogio e
di S. Agostino, sul Vangelo (2). Da notare che solo

(2) Se si considerano 1e omelie che- si leggono nelle Domeni-


che. i1 totale delle lezioni é cosi‘ distribuito: 18 di S. Ambrogio.
20 di S. Agostino. 4 di S. Ilario e di S. Giovanni Grisostomo,
2 di 5. Pier Grisologo, di Beda 11 Venerabile, di S. Massimo e
di S. Gerolamo, mm 501:). di S. Basilio e 61 S. Gregorio. Ma nel
complesso deIle lezioni patristiche, che si leggono nel Breviario,
S. Ambrogio ha 1a superioriié con 55 lezioni; segue S. Agostino
otu-mafim>g=uu
unommmounfim
3:33
Soap—nan
3.o
_45
in dicci Domeniche dell’anno il brano evangelico cor-
risponde nei due riti. .
Il Matutino si. inizia, come tutte 1e altre parti del—
l’ufficio, con Pater e Ave in secreto,.quindi:. )7. Deus,
in adiutorium meum lntende. IV. Domine, ad adiuvan—
dum me festina. Gloria Patri, etc. Hallelujah e l’in—
no sempre identico di S. Ambrogio: Aeterne 're'rum
Conditor. Segue un responsorio adatto a] tempo 0 al
santo, responsorio Che talora (come nelle Domeniche
dopo Pentecoste) richiama l’InVitatorio romano, che
qui manca, perché tanto i1 Y. quanto i1 R. usano ter—
minare col Venite, adoremus. -
In seguito si annuncia l’antifona del Cantico dei
tre fanciulli Benedictus es (Dan., 3) e detto questo
(con terminazione piii lunga nei solenni d’inverno),
si ripete intera l’antifona, aggiungendovi tre Kyrie
eleison. Quindi il Y. Benedictus es, Deus e 11 R7. Amen,
con cui si distinguono i tre notturni, Che si aprono e
chiudono con una sola antifona, e tre Kyrie.
Alla fine, dopo la terza lezione, senza ripetere i re—
sponsori, si dice 11 Te Deum, tranne che nelle ferie,

con 50. quincli S. Massimo con 10, S. Ilario con 9, S. Giovanni


Grisostomo con 8. S. Basilio con '7, S. Gerolamo con 4, S. Ci-
priano e S. Bernardo con 3, S. Pier Grisologo, S. Gregorio.
S. Leone 6 Beda i] Venerabile con 2, S. Cirillo Alessandrino e
S. Gregorio Nazianzeno ne hanno una sola.
Nell’Appendice 1 (‘3 data 121 concordanza dei Vangeli domeni-
cali nei due riti. Per diciotto Domeniche nel R. A. i brani evan-
gelici sono tolti dal Vangelo di S. Matteo, che viene poi seguito
passo passo nella Settimana Santa. Vedi MAGISTRETTI, L’cmno 1i-
turgico ambrosiano (Opera postuma), in: « Ambrosius )1, 1938.
pagg. 89-90, nota 62. Ne] Manuela della Bibbia, ediz. Hoepli. dei
Dott. Mons. L. Grammatica e Don G. Castoldi sono date le indi-
cazioni delle tre letture scritturali secondo il Rito Ambrosiano
per quasi tutte le Messe.
45—
in tutta la Quaresima e nelle Domeniche di Av-
vento (3). ‘
Se non si aggiungono subito 1e Lodi, si conclude
col Y. Dominus vobiscum. E. E1; cum spiritu tuo e la
orazione:
Expelle) Domine, tenebras a cordibus no-
stris: et Iucem tuam mentibus nostris in-
funde. Per Christum Dominum nost'rum.
R” Amen.
)7. Benedicamus Domino. 1’6. Dec gratias.

ALLE LODI
Le Lodi furono staccate dal Matutino solo per di-
sposizione di Federico Borromeo (4).
Si incomincia, anziché finire come nel R. R, col
Cantico di Zaccaria: Benedictus Dow/Linus Deus Israel
(Lue, 1), a cui segue nei solenni, Domeniche e feste
I’Antifona alla Croce (5); quindi, detto O'remus, una
orazione secreta che richiama Mosé, i1 suo cantico

(3) 11 Te Deum fu introdotto dall’Arcivescovo Piccolpasso, gié


citato. A suffragare 1a dimostrazione Che falsamente vicne at-
tribuita a S. Ambrogio ed a S. Agostino 1a paternitfi del Te
Deum (om ritenuto opera di Niceta di Remesiana) potrebbe ag-
giungersi questo fatto. {the la liturgia milanese, Lanto sollecita
nel conservare gli istituti del Santo Patrono, abbia inserito cosi
tardi 11 Te Deum noi divini uffici.
('4) In forza appunto del naturale legame co]. Matutito, 1e Lodi
si iniziano senza i1 consueto Pater ed Ave prima del Deus in
adiulorium.
(5)Pecu1iarité tutta propria dcl Rito Ambrosiano, dove in
passato si leggeva e cantava sempre cinque e talora sette vane,
intercalata da Kyn'e e dalla dossologia. Ma ora per 11 Dccreio
S. R. C. Mediola'nen. 26 NOV. 1913, 11. IV, la recita vien fatta
anche in com una volta sola, a menu Che vi 5121 la processione
in chiesa colla Croce.
—47

Cantemus (omesso nel sabato) e poi un’altra orazione


secrete allusiva ai tre fanciulli nella fornace di' Ba-
bilonia, orazione a cui segue appunto 1'1 cantico Be-
nedicite (Dan, III,‘ 57-88) previo il salute Dominus
vobiscum. A1 cantico Benedicite (sostituito nelle fe-
rie dal salmo 50 Miserere e nel sabato dal 117 Con-
fitemini Domino, previa un’orazione secreta diversa
secondo i1 giomo) tiene dietro la prima Orazione,
preceduta e seguita come di consueto dal Dominus
vobiscum, senza che si dica Oremus.
Fan seguito i quattro salmi: 148 Laudate Domi-
mlm de caelis, 149 Cantate Domino, 150 Laudate
Deum, e 116 Laudate'Dominum, omnes gentes, rac»
colti pero sotto una sola antifona, che prima d’essere
ripetuta lascia iI posto a un brevissimo Capitolo (6);
quindi, dopo i1 saluto, Si dice senza antifona un sal-
mo, chiamato Salmo diretto (alla Domenica e nelle
Solennité e il salmo 92, ma varia spesso), che viene
recitato in piedi non alternativamente, ma cli segui-
to, all’unissono dai due cori.
Ha qui i1 suo posto (7) 1’Inno, che abitualmente e
10- Splendor paternae gloriae, che cede pero a1 pro—
prio del tempo 0 del Santo.
Dopo 1’Inno si dicono dodici Kyrie eleison, che nel-
la recita corale vengono alternati tre a tre, e col Do—
minus vobiscum si apre 1a parte stazionale delle
Sallende, che assomigliano alIe antifone « in via. » del
Rito Romano. Recitata una volta, si dice il Gloria Pa.-

(6) CAN. PIETRO BORELLA, Il «Capitulum » alle Lodi nellUfficio


Ambrosiano, in: «AmbrosiUS» 1933, pag 154.
(7) In antico ci stava 1a Laus Angelorum: vedi MAGISTRETTI,
La litmgia delta Chiesa Milanese net secolo IV, pag. 145
48——

13%: l’altro coro risponde Sicut (27111; e ripete la sal-


lenda, che si conclude con un Completorio terminate
da tre Ky'rie, dopo i1 quale si dice recto tono l’ora-
zione senza salute né prima né dopoL *
VNeIle Domeniche e feste del Signore o della Ma—
donna non solenni le sallende sono due: vi si ag-
giungono poi quelle eventuali per la commemora-
zionc dei Santi, concluse ciascuna col proprio com-
pletorio e la propria orazione.
Valga ad esempio 1a Sallenda per le Lodi nella fe-
sta dell’Ordinazione di S. Ambrogio:
Dicit Dominus: Super quem requiescam?
Super humilem et mansuetum, trementem
verba mea. Gloria Patri... Sicut emt... Dicit
Dominus... Compl. Justus ut palma florebit
* sicut cedrus, quae in Libano est, multipli-
cabitur. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie
eleison. Omnipotens sempite’rne Deus, qui Ec-
clesiam mam beati Sacerdotis tiLi Ambrosii
et Pontificatus officio et munere sublimasti,
tribue supplicibus tuis: ut, quidquid conta-
gione peccati contractum est, ipso pro nobis
intercedente solvatur. Per Dominum, etc.

A PRIMA

Le ore nella ufficiatura Ambrosiana han conserva-


to la struttura comune a1 Rito Romano prima del
motu proprio di Pio X del 1903 ed ora riservata alla
Domenica.
Dopo 1’inizio simile a1 Matutino Si dice 1’Inno Che
é sempre I’Jam lucis orto sidere, a cui fan seguito i
~49

nulmi senza antifona. Il primo salmo é il 53: Deus,


in nomine tuo salvum me fac, col Gloria, quindi 11
118: Beati immaculati in via, fino a1 versetto 32, sud—
diviso in due brani dal Gloria e coll’Hallelujah fi-
nale. Quindi si legge l’EpistoleEla (equivalente alla
Lectio brevis), che é presa invariabilmente da San
Punlo (Rom., XIII, 12—13): Frat'res. Nose praecessit...
Suguono i responsori e quindi il Simbolo di San-
L'Ata‘naséo, un Capitolo con tre Ky'rie, e nei solenni
at termina con le tre orazioni, delle quali una (‘3 co-
mune a1 R. R, premettendo un solo Dominus vobib-
scum. Ma negli altri giorni, omesso 11 Quicumque, si
dicono anche 1e Preci, e cioé i1 Pater e 11 Credo (in
segreto) con una bella serie di versicoli — 25 #—
frammezzati da un’orazione, che si legge premetten-
do Oremus, e l’intero salmo Mise'rere. La lunga ora-
zione é 1a seguente:
. Dirigere, custodi're, sanctifica're, regere et
gubernare dignen‘s, omnipotens, aeteme Deus,
Rea: et Creator caeli et terrae, hodie et sem-
per co7‘da et corpora nost'ra, sensus et sermo—
nes nost'ros, actus et cogitationes nost'ras, in
via et in lege tua, et in operibus mandatorum
tuorum; at possimus placere in conspectu
tuo: et Angelus tuus bonus semper comite-
tur nobiscum ad dirigendos pedes nostros in
viam pacis et salutis; ut hi0 et in aetemum
per te, Domine, et per mam gratiam semper
salvi et liberi esse mereamur, Jesu Christe,
mundé Salvator. Qui vivis et regnas...
Non si fa 1a Confessione. In coro si legge iI Marti—
rologio, introdotto con la riforma di S. Carlo.
50-—

A TERZA
L’inno breve Nunc, Sancte nobis Spiritus e sosti—
tuito nelle Domeniche, Solennité del Signore ed ot—
tave dal Jam surgit hora tertia, composizione certa-
mente santambrosiana; quindi si continua i1 salmo
118 dal verso 33, con tre gruppi d1 16 versetti inter—
calati dal Gloria. L’epistolella varia secondo i tempi
e le festivité. Seguono i versetti relativi e il capitolo
proprio (che moltevolte fornisce, suddiviso, i versi-
coli dell’ora seguente) e l’orazione. Nelle ferie si ag~
giungono 1e Preci, cioé il Pater noster, sei versicoli
e il salmo 50 Mise'rere. L’orazione nelle ferie cornu-
ni é 1a seguente:
Deus, omnipotens Pater, gloriam majesta-
tis tuae suppliciter exommus: ut, sicut hora
tertia Apostolos Filii tui visitatione Sancti
Spiritus confii'masti, ita, corda et corpora no-
stra, e0 advemlente, illuminare et bustodire
digne'ris. Per eundem D. N. J. C. Filium tuum,
qui tecum vivit et regnat in unitate eiusdem
Spé'r-itus Sancti Deus per omnia saecula sae—
culorum, B. Amen (8).

A SESTA E NONA ’
L’inno di Terza é invariabilmente il Reetor po-
tens, verax Deus; quello di Nona i1 Rerum, Deus,
tenant vigor. I salmi sono dati dalla continuazione

(3) Come sarebbe bello e desiderabile Che queste preghiere


divenissero comuni Ira 1e persona pie nelle diverse ore del
giorno!
—51

“#1 118 fino alla fine. Nelle preci feriali a Sesta, in—
Veuc del salmo 50 Miserere mei, Deus, secundum ma—
gnum misericord'iam tuam, si legge i1 56: Miserere
mci, Deus, mise'rere mei; a Nona il salmo 85: In—
clina Domine au'rem tuam et exaudi me. L’orazione
'comune di Sesta é 1a seguente:
Sanctum e1: terribile nomen mum, omni-
potens Deus, humiliter deprecamm: ut, qui
hora diei sexta gloriosissimum Filium tuum
Dominum nostrum Jesum Christum crucem
ascendere voluisti, ut nos (1 potestate hostis
nequissimi liberares, eius cruce redempti
tibé Domino Deo nostro sine offensione 0m—
m? tempore serviamus. Per eundem.
L’orazione di Nona é questa:
Domine Jesu Christe, qui hora nona in
crucés patibulo Iatronem confitentem intm
moenia paradisi transire jussistfi, Te suppli—
citer deprecamm: ut confitentes peccata no—
stra, paradisi portas nos facias introire gau-
dentes. Qui vivis et regnas, etc.
La chiusura di ogni parte dell’ufficiatura (eccetto
‘il Matutino staccato dalle Lodi, di cui si (9 gié detto
a suo luogo) rassomiglia a quella della S. Messa, col—
la differenza che alle Lodi, Vespero e Compieta si
aggiunge i} Pater noster; ma nelle Ore si omette i1
7. Benedicat et exaudiat nos Deus e il Y. Procedu-
mus cum pace; 3 tutte 1e parti si aggiunge i1 71’. FE-
delium animae per Dei misericordiam requiescant
in pore. B. Amen.
52—

A VESPERO
Il Vespero é la parte piil tipica nell’ufficiatura di
Rito Ambrosiano, ed anche la piil movimentata nelle
cerimonie, perché i1 Dominus vobiscum e 1e orazioni
(che sono ordinariamente almeno quattro) vehgono
recitate dinanzi all’Altare, intercaiate dalla recita del—
l’Inno, dei salmi e del Magnificat, che vien fatta alla
panca. I Ministri usano la tunicella anziché i1 piviale.
Si inizia col Dominus vobiscum 9 ~— specialité tut-
ta propria del Rito Ambrosiano w col Lucema-
rium (9), mentre vengono collocati sulla mensa del-
I’Altare i due canta'ri o candelieri accesi. II Lucerna—
rio é una specie di Antifona composta da tre verset~
ti, dei quali il terzo é 1a riproduzione del primo, di
.varia dizione (ve ne sono di graziosissimi), ma con ri-
ferimento‘ costante alla luce, e colla triplice termina-
zione uguale. Riportiamo. 11 Lucernario domenicale:
Quoniam tu illuminas lucernam meam,
Domine * Deus meus, illumina tenebras
meas. '
Y. Quoniam in te eripiar a tentatione *

Deus meus, alumina tenebms meas.


Iter. Quoniam tu illuminas lucernam
meam, Domine * Deus meus, illumina tene-
bms meas.

(9) Lucernarium ovvero hora lucernaria fu chiamato in antico


tutto i1 Vespero, ad indicare come in principio di esso si accen-
dessero i lumi. Cosi S. ISIDORO, 'Regula monachorum, cap. VI;
S. BASILIO, ad Amphiloch., cap. 29; S. GIOV. GRISOSTOMO, Expositio
in ps. 48. - Nell’appendice III riportiamo alcuni Lucernari ed
anche qualche Inno esclusivo del R. A.
m
In
H “a
“r:
I:
In

ram
"13‘”
'3

Canto tie!
Vangelu
sull' amhune
—-53

ll Sucm‘dote ripete il Dominus vobiscum, a cui so-


HImne-ntv, tranne 1e feste maggiori, segue un’Antifo—
1m in coro (10), quindi intona l’Inno, mentre i can—
hurt vongono tolti dall’altare e riportati in sagrestia.
Segue i] Responsorio in com, la prima parte del
(mule si ripete due volte, recitandosi la prima volta
rum infantibus, cioé dai pueri chorales, tradizione
t'lu‘ nel Duomo continua in mode suggestive (11).
Quindi, detto i1 D. V., 51 inizia la parte salmodica,
infmmmezzata dalle rispettive antifone. Nelle Do-
rrwniche si dicono i cinque salmi che corrispondono
mu'he nel Rito Romano: 109 Dixit 'Dominus; .120
(‘cm/itebm'; 111 Beams M9"; 112 Laudate pueri; 113 In
Him, a cui segue la prima orazione, preceduta e
m-guita dal saluto sacerdotale. Nelle ferie i cinque
szalmi sono presi dal Salterio in progressione nume-
rica dal 114 in poi, compiendo cosi il numero con
quelli distribuiti nella decuria per il Matutino (11
148, il 149 e i1 150 si dicono alle Lodi).
Qui si canta i] Magnificat, durante il quale si fa
l’incensazione dell’Altare, del Funzionante e del Co-
r0, e si rimettono sull’Altare i cantari. Abitualmen-
te (12), prima di ripetere l’antifona in fine, 51 ripete
aneora il prime versetto del Cantico: Magnificat ani—
a

_ (10) Dope di cssa p'u‘} non si ripete i1 Dominus vobiscum se-


condo i1 Decreto Mediolanen. 26 Novembre 1913, che 10 tolse
anche subito dopo i] canto dell‘inno: «ne crebro quam par est
in Vesperis repetatur». -
(11) Nella recitazione privata si dice una volta 5013 in virtfl
dello stesso Decreto sopracitato.
(12) Nei Vesperi fez‘iali del Lunedi, in cui il versetto Magni—
ficat anima mea Dominum é assunto come amifona, 5:51 ripete il
secondo versetto: Et erulmtit...
54—
ma mea Dominum.’Va osservato che sono parecchie
1e varianti del testo Ambrosiano (13) dalla Volgata:
Magnificat * anima mea Dominum.
Et exultavit spiritus meus * in Deo salutari
meo. '
Quia respexit humilitatem ancillae suae *
ecce em'm ex hoc beatam me dicent om-
nes generationes.
Quin fecit mihi magna qm’ potens est * et
sanctum Nomen eius.

(13) Diamo qui segnate Ie diversité deI salmo 50


MISERERE
3 — Et multum (amplius) lava me ab injustitia (ab iniquitate)
mea * et a delicto (a .peccato) meo munda me.
4 - Quoniam iniquitatem meam, ego agnosco (cognosco) + e:
delictmn (peccatum) meum contra me est semper.
6 - Ecce enim in iniquitatibus conceptus sum + et in delictis
peperit (in peccatis concepit) me mater mea.
18 - Sacrificium Deo spiritus contribulatus "‘ cor contritum e:
humiliatum Deus non spernit (non-despicies).
P1111 numerose ancora sono 1e varianti del Salmo 129
DE PROFUNDIS
De profundis clamavi ad Te, Domine; * Domine, exaudi vocem
meam. .
Fiant am-es tuae intendentes * in vocem oratiomls (deprecatim
niS) meae. . .
Si iniquitates observaveris, Domine; * Domine, quis sustmebzt?
Quit: apud Te propitiatio est; * et propter nomen mum (legem
tuam) sustinui Te, Domine.
Sustinuit anima mea in verbo tuo (eius), * spew—(wit anima mea
in Domino.
A vigilia (custodia) matutina usque in noctem (ad noctem) ‘
speret Israel in Domino: ‘
Quid apud Dominum misericordia est (—) * et copzosa apud
eum redemptio. _ .
Et ipse Tedimei Israel * ab (ex) omnibus iniquztanbus eorum
(eius). ,
—55

Et misericordia eius a saecuio et in saecu-


lum * super timentes eum.
Fecit potentiam in brachio suo * dissipavit
superbos mente cordis eorum.
Deposuit potentes de sede * et exaltavit hu-
miles.
Esurientes satiavit bonis * et divites dimi-
sit manes.
Suscepit Israel puemm suum * memor mi~
sericordiae suae.
Sicut locutus est ad patres nostros * Abra-
ham er semini eius usque in acternum.
Ripetuto, come si (‘3 sopra notato, il prime versetto
del Magnificat, si canta la seconda orazione, prece-
duta e seguita dal Dominus vobiscum.
Nelle feste solemn si dicono invece tre salmi sotto
una stessa antifona, e il secondo salmo é sempre i1
133: Ecce nunc benedicite Dominum; terzo salmo i].
brevissimo 116: Laudate Dominum omnes gentes *
et collaudate eum omnes populi — Quoniam confir-
mata est supeo‘ nos mise'ricordia eius * et veritas
Domini manet in aetemum. Dopo la prima orazione
si canta un altro salmo, a cui segue 1a seconda ora-
zione; si recita quindi i1 Magnificat e I’altra orazione,
che risulta terza. Analogo alle solennité e il modo
di recitare i salmi nelle feste dei Santi, per i quali,
se non sono fissati salmi speciali, servono quelli del
comune rispettivo.
Dopo il Magnificat incomincia 1a parte stazionale,
55—

equivalente a quella delle Lodi dopo l’Inno. In an~


tico si andava processionalmente al Battistero dei
maschi ed a quello delle femmine, e percib 1e
sallende sono spesso inframmezzate, come quelle
delle Domeniche, dal Responsorio al Battistero, se-
guite da un’orazione e da quattrb versetti di un sal—
mo col Gloria e colla propria antifona. Le sallende
del Vespero sono concluse ciascuna da due Comple-
tori e dell’orazione, 1a quale (come tutte quelle della
parte stazionale) Si recita recto tono e senza saluto.
Alle sallende della festa si aggiungono quelle pre-
scritte per la commemorazione dei Santi.
Il Vespero termina col Pater noster secreto, dopo
il quale 11 Funzionante canta 11 7?. Et ne nos inducas
in tentationem e, segnandosi, l’altro Y. Sancta Tri-
nitas nos semper salvet et benedicat. R. Amen, di-
cendo poi sommessamente fl Fidelium animae...
' E da notare l’uso conservato fino a1 presente di in-
frammezzare ai Vesperi 1a lettura della vita del
Santo nei Vesperi dei Santi Patrorfi e Titolari, detti
Vespri cum 'vigiliis. In essi, dopo la prima orazione
ed il Dominus 'vobiscum, un lettore sale in piviale
sull’ambone a cantare una lezione della vita del
Santo (solitamente‘ é la prima meté della lezione del
breviario, della quale si ripete l’ultimo periodo, co-
me in Quaresima),’ e il Coro fa seguire un response—
rio. Detto‘ Dominus voéiscum, si incomincia la se—
conda ‘antifona col secondo salmo e la seconda ora-
zione, quindi sull’ambone Si canta la seconda lezione,
che si- conchiude col Tu autem, Domine, nost'ri mi-
serere. R. Deo gratias (l4). Segue un altro respon-
sorio e poi il Magnificat a1 solito modo.
La sallenda del Santo si va possibilmente a can--
tarla processionalmente a1 proprio Altare, quindi di
ritorno all’Altar maggiore si pone sulla mensa 1a
Croce astile ed 11 Funzionante si prostra sui gradini
dell’AItare come fanno i Suddiaconi alla ordinazio-
ne, mentre 11 Core canta 1e Litam'e dei Santi (ripe-
tendo tre volte Vil nome del Santo, di cui si fa 1a
festa), e vi rimane prostrate fino alla fine di esse.

A COMPIETA

Si premette i1 V. Converte nos, Deus salutaris n0-


ster R. Et averte imcundiam tuam a nobis, riman—
dando alIa fine e solo in Core 11 Confiteor e l’aséolu-
zione.
Si canta l’Inno: Te lucés ante terminum e quindi
senza antifone e invariabilmente tutto l’anno i sei
salmi, i1 4 Cum invocarem te; 11 30 In te, Domine,
spemvi; i1 90 Qui habitat in adiuto'rio Altissimi; i1
132 Ecce quam bonum et quam jucundum; 1’1 133
Ecce nunc benedicite Dominum; e infine 11 116 Lau—
date Dominum omnes gentes (i primi tre e l’ultimo
col Gloria, il quarto e il quinto senza). Quindi l’Epi-
stolella sempre uguale (I Cor., XVI, 13-14) Frat'res.
Vigilate, crate, state in fide: viriliter agite, et con—
fortamini in Domino: et omnia vestra in charitate

(14) La Passio e la Depositio nella Messa terminano invece


colla formula: Regnanze D. N. Jesu Christa, cui honor et glmicx
in saecula saeculorum. Amen.
58——

fiant. Dopo il responsorio breve segue il Cantéco di


Simeone (Luca, 2): Nunc dimittis, preceduto dalla
antifona Salva nos, cantata dal Diacono. Dopo 11
Gloria si ripete il primo versetto, a cui seguono, can-
tati ancora dal Diacono, l’antifona Salva nos Domi-
ne vigilantes, che ha per risposta i1 B. Custodi nos
dormientes e 11 V. Ut vigilemus in Christa, a cui si
risponde col R. Et requiescamus in pace, quindi i1
Capitolo letto dal Funzionante: Custodi nos, Domi-
ne, ut pupillam oculi: * sub umbra ala'rum tuarum
protege nos. Hallelujah. Kyrie elez’son, Kyrie eleison,
Kyrie eleison.
Nelle ufficiature non solenni e di fcria Si aggiun—
gone he Preci simili a quelle delle ore piccole, cogli
stessi sci versetti (15) e in pill 11 Credo: 11 salmo e
il 32: Usquequo Domine, a cui si aggiunge, come a1
solito, I’Allelujah e 11 Y. Domine, averte faciem tuam
a peccatis nostris col R. Br: omnes iniquitates noStms
dele. ' ,
Le due preghiere finali, che si leggono con una
conclusione sola, sono le seguenti:
Illumina, quaesumus, Domine, tenebms
nost'ras, et totius noctis insidias tu a nobis
semper repelle propitius. Noctem istam £1-
Zumina, quaesumus, Domine sancte, Pate-1'
omnipotens, aeterne Deus: et fac nos famu—
Zos tuos sine peccatis obdormire, et virtuti—

(15) 11 penultimo Y) Domine exaudi orationem nostram. R) Et


clamor noster ad re pe'rveniat Si fa notare come a1 solito per la
differenza dal Romano: Y) Domine exaudi orationem meam.
R) Er clamm- meus ad te veniat.
———59

bus angelorum excitaré; ut ad diem clarum,


te auxiliante, salvi et protecti pervenire me-
reamur.
Visita, quaesumus, Domine, habitationem
istam, et omnes insidéas inimici ab ea Zonge
repelle: et Angeli tui boni, habitantes in ea,
nos in pace custodiant: et benedictio tua sit
super nos sempe'r. Veritas tua, Domine, sem-
per luceat in cordibus nostris, et omnis fal-
sitas inimici destruatur. Pe'r DOminum.
Conclusione come a Vespero, detta perb sempre
TGCtO tono f'mo al Pater noster, e colla variante che i]
Diacono, invece di cantare il Procedamus cum pace,
dice in parola Dormiamus in pace, cui Si risponde
Vigilemus in Christa, ed il Funzionante, invece del
Sa'ncta Trinitas, canta i1 Y. Noctem quietam et finem
perfectum tribuat nobis divina Majestas. R? Amen.
Segue l’antifona mariana finale, non sempre cor-
rispondente nei due riti (16): dalla I“ Domenica dope
Pentecoste alla Nativitél della Madonna 11 Rito Am-
brosiano ha questa sua particolare:
Inviolata, integra et casta es, Maria,
Quae es effecta fulgida caeli porta.
O Mater alma Ch’risti carissima,
Suscipe pia laudum praeconia.

1.16) La Salve Regina, Che 1191 R. R. si recita daila Festa della


SS. Trinité all’Avvento. nel R. A. :5 riservata alla Quaresima;
l'Ave Regina. coelorum, che nel R. R. (‘3 asscgnata per il tempo
daua Purificazione al Mercoledi Santo. nel R. A. si dice dal-
1'8 Settembre a Natale.
60—

Nostra ut pura pectom sint et corpora,


Te nunc flagitcmt devota corda et om.
Tua per precata dulcissima
Nobis concedas veniam per saecula,
O Benigna, 0 Regina, 0 Maria,
Quae 301a inviolata perma-nsisti.
Y. Om pro nobis, sancta Dei Genitrix:
B. Ut digni efficiamur promissionibus Chri-
sté.
ORATIO

Concede nobis, famulis tuis, quaesumus,


Domine Deus, perpetua mentis et corporis
prosperitate gaudere: et gloriosa beatae Ma-
riae semper Virginis intercessione, a prae‘
semi liberari tristitia, et aeterna perfrui lae-
titia. Per Christum Dominum nost'rum.
B. Amen.
Y. Fidelium animae, etc.
ESE ..=u
aESE
Basing—cu:—
3:23
mnmfiounfim
ammo:
HO HoHOHOHHOHOOWF—«W—QOH

SACRAMENTI

BATTESIMO
Nel Rito Ambrosiano il Battesimo si amministra
per immersione: si usa percit‘) tuffare leggermente
1a testa del bambino nell’acqua battesimale, bene-
detta 1a vigilia di Pasqua 0 di Pentecoste colla infu-
sione del solo S. Crisma.
Il rito battesimale incomincia con questo dialogo:
Sacerdote. Quis illum (illam) offe'rt?
Padrino. Ego.
Sac. Quid vult fieri?
Padr. Christianus.
Sac. Meret'wr a parentibus suis?
Padr. Meretu'r.
Sac. (verso i1 bambino) Abrenuncias diabolo?
Padr. (per il bambino) Abrenuncio.
Sac. Abrenucias saeculo et pompis eius?
Padr. Abrenuncio.
Sac. Memor esto sermonis tui, et nunquam tibi ex—
cidat tuae seriae cautionis.
Padr. Memor era.
52—

Mentre da principio nel Rito Romano si fa 1a croce


col pollice madido di saliva sulla fronte ed a1 pet-
to, nel Rito Ambrosiano si toccano colla saliva 1e
orecchie dicendo: Ephpheta, quod est, adaperire, e
1e narici 'dicendo: In odorem suavitatis, in Christa
Je‘su Domino nost'ro, in vitam aetemam. Rh Amen:
Si fa l’esorcismo, dicendo: Eccsufflo te, immundissi—
me spiritus, in nomine "HT Domini nostri Jesu Chri-
sti. Tu autem effugare, diabole; appmpinqmbit enim
judicium Dei; quindi si fa l’unzione coll’olio dei Ca-
tecumeni, a1 petto e inter scapulas. Si prosegue con
le' orazioni, ma non c’é n‘e Pam tecum né Pax tibi.
’ Introdotto il bambino in chiesa, recitato Credo e
Pater noster e l’orazione sul competente, vi é l’altro
interrogatorio :
Sac. Quid petiS?
Padr. Baptiza'ri.
Sac. Credis in Deum Patrem omnipotentem, Creato-
rem caeli et terme?
Padr. Credo..., etc.

Si battezza il bambino immergendone il capo nel


Fonte, e uindi i1 Sacerdote recita in ginocchio in-
sieme a1 Padrino 1e Litanie:
Kyn'e eleison' Ky'rieleleison \
Domine, mise'rere Domine, misere're ( .
. . . Tre volte
Chasm, .lzbera Salvator‘, lzbem fi
nos nos ,
S. Maria, intercede pro eo (pro ea)
3
F
S. Michael S. Jacobe S. Theda ‘. E
8. Gabriel S. Andrea S. Pelagic; g
S. Raphael S. Stephane S. Martine I E
S. Joannes S. Naza'ri S. Galdine ; g
S. Joseph 'S. Celse S. Carole E
S. Petre S. Protasi S. Ambrose“. ‘ g
S. Paule S. Gervasi ‘ f2:
Omnes Sancti Intercedite pro e0
7. Exaudi, Chri— Bf. Voces nostms
ste.
7. Exaudi, Deus ‘ R. Et miserere a Tre volte
nobis
Kyr'ie, eleison Kyrie, eleison
Le ultime orazioni per l’unzione de1 S. Crisma, 1a
consegna della veste bianca e della candela corri-
spondono perfettamente nei due riti: qui, invece
della formola di commiato: Vade in pace e Dominus
sit tecum, si conclude come a1 solito della Messa e
di ogni cerimonia e Si da poi 1a benediziorle accom-
pagnata da tre segni di Croce.
Y. Benedictio Dei omnipotentis, Patris PB, et; F11-
Zféi PB, et Spiritus >3 Sanctz’ descendat super te, et
maneat semper. R; Amen.

CRESIMA Si segue il Pontificale Romano.

COMUNIONE
Fatta breve adOrazione, il Sacerdote sale alla pre-
d‘ella dell’Altare, estrae la S. Pisside dal Tabernacolo
e si rivolge a1 popolo. Allora il chierico, dopo i1 se-
64——
gno di Croce, incomincia i1 Confiteor. I1 triplice Do-
mine, non sum dignus é detto dal chierico: i1 comu—
nicando stesso risponde Amen alla formola comune
di distribuzione della SS. Eucaristia: Corpus Domi~
ml nostri Jesu Christi custodial? animam tuam in vi-
tam aeternam.
Tomato all’Altare, i1 Sacerdote dice Dominus v0—
biscum e l’orazione:
Domino sancte, Pater omnipotens, aeterne
Deus, te humiliter deprecamur: ut accipien-
ti fratri nost'ro (sorori nostrae) sacrosanctam
Corporis et Sanguimls Domini nostri Jesu
Christi Filii tui Eucharistiam, et animae et
corporis sit salus. Per eundem Dominum no-
strum Jesum. Christum Filium mum, qui te—
cum vivit et regnat in unitate Spiritus San-
cti Deus per omnia saecula saeculorum.
B. Amen.
Y. Dominus vobiscum.
B?- Et cum spiritu mo. Kyrie eleison, etc.
Secondo i rubricisti, 11 Sacerdote nell’amministra-
zione della S. Comunione fa sette genuflessioni, per-
ché adora '11 SS. Sacramento anche nel Tabernacolo,
sia prima di levarlo che dopo 1a riposizione. La be—
nedizione finale si dé con questa formula: Page et
benedictio Dei omnipotentis, Patris at $3 Filii et Spi-
ritus Sancti, descendat super 1203 et maneat semper.
Nell’ amministrazione della S. Comunione come
Viatico 1a formola é: Accipe, frater (soror), viaticum
Corporis Domini nostri Jesu Christi, qui te custodian
ab hoste maligno, et perducatin vitam aeternam.
—65

L'ammalato stesso dovrebbe rispondere Amen. Pri-


ma del Dominus vobiscum e dell’orazione, che 51 E3
riportata sopra, si dice il )7. Domine, exaudi oratio~
nem nostmm e i] R E: clamor noster ad te pervemat,
e tomato in chiesa il Sacerdote, si aggiunge quello
che é comune nel Rito Romano: 1fi’.Pcrxnem de coelo
pmestitisti eels. Ll. Omne delectamentum in se haben—
tem. Y. Dominus vobiscum RF. Et cum spiritu tuo e
l'orazione: Deus, qui nobis... e si dé la benedizione
colla S. Pisside, dicendo: Benedicat vos omnipotens
Deus Pater, 53 et Films, et Spiritus Sanctus.
R. Amen.

ESTREMA UNZIONE
Pil‘l brevi che nel R. R. 1e orazioni di introduzione
nella casa dell’ammalato; ma 1e Litanie dei Santi, se—
condo la forma ambrosiana, con 89 nomi di‘ Santi, in
pratica non s’omettono mai, fuorché nei casi d’ur—
genza.
Dopo 1e Sacre Unzioni, oltre 1e due orazioni, nelle
quali si ricorda l’ordine di Nostro Signore di imporre
1e mani agli infermi e l’istituzione di questo Sacra—
mento secondo che attesta l’Apostolo S. Giacomo, si
aggiungono cinque orazioni, che vanno recitate cia-
scuna da un Sacerdote distinto, nel caso che ve ne
fossero parecchi presenti.
Per 1a raccomandazione dell’anima non vi (‘2 ac-
cenno a Litanie dei Santi, sia pur brevi, con S. Abe—
le, S. Abramo e i Patroni degli ammalati: 1e orazio—
ni, pur ricche di belle immagini e commoventi, sono
meno ridondanti; né vi sono aggiunte 1e preghiere
speciali alla Madonna 6 a S. Giuseppe.
66—

ORDINI ‘SACRI
Si segue pur qui esattamente come per la Cresima
11 Pontificale Romano, comprese le Litanie dei Santi,
che in questo caso e nella Dedicazione delle Chiese
si dicono «alla Romana >1, cioé colla invocazione a
tutti i Santi delle diverse categorie e colle aggiunte,
a C111 51 risponde: Libero nos, Domine e Te rogamus,
audi nos (1).

MATR'IMONIO
Il Sacerdote Vi assiste in cotta e stola del color del
tempo e, ricevuto il consenso matrimoniale, dice 1e
parole del Vangelo: «Quad Deuce coniumcit, homo
non separet»; sovrappone quindi alle mani intrec-
ciate dei coniugi 11 lembo della stola, dicendo: «Ego,
aucto'ritate sa-nctae Matris Ecclesiae, qua fungor, co—
niungo 1203 in matrimonium in nomine Patris, et Filfi,
et Spiritus Sancti» con tre segni di croco. Asperge
poi gli sposi: «Per aquae benedictae aspe'rsionem det
vobis omnipotens Deus suam gratiam et benedictio-
nem». Quindi benedice l’anello e recita 1a S. Messa.
Ma 1a benedizione alla sposa non é data dopo 11
Pater noster, bensi a Messa ultimata, ed a11a lunga
preghiera si aggiunge i1 salmo 127: Beati omnes, qui
timent Dominum, conchiudendo c0113. bella preghie—
_ra comune: Deus Abraham, Deus Isaac et Deus Ja-
cob sit vobiscum...

(1) Mons. Bernareggi nella 18 Settimana Liturgica Ambro-


siana del 1932 si augmava che il Rito Ambrosiano abbia a ri-
cuperare per quanto cogli opportuni adattamenti, il proprio
Pontificale ,
Wrrp, , ‘1 .-...__...

HWMDOHOHOHHHOOHOOCHOOHODM

SACRAMENTALI

FUNZIONI EUCARISTICHE

La Benedizione Eucaristica assume nel R. A. par-


ticolare solennita, perché il Sacerdote usa la stessa
formola cantata della Messa solenne.
Va notato che in questa funzione, come in tutte
10. altre riguardanti 11 SS. Sacramento, quando non
é collegata colla S. Messa o coll’ufficiatura Si usa i1
color T0830, laddove i1 R. R. usa i1 bianco. Quanto a1-
l’ostensorio, 1'1 R. A. ha conservato 1’antica forma a
tempietto.
Esponendo il Santissimo, si suole cantare come
sallenda 1’0 sacrum Convivium, quindi l’orazione 0
1e orazioni (se pifl, tutte di seguito), si ripete i1 Domi-
nus vobiscum, a cui Si risponde coi tre Ky’rie eleison,
continuando i1 dialogo come in fine di Messa, com—
preso iI Procedamus cum pace del Diacono. Si intona
quindi 11 Tantum ergo, ed a1 termine i‘l Funzionante
benedice a voce alta i1 popolo, che risponde: Amen.
Poi Si canta l’O salutaris Hostia.
Un grande padiglione di seta rossa sovrasta d’ordi—
nario l’Altare maggiore ambrosiano, sul quale come
in luogo p111 docoroso si conserva, per volere di San
Carlo, il SS.mo Sacramento: per l’esposizione é in-
68——

valso l’uso di collocare dietro l’ostensorio un trian-


golo rosso ornate, facile derivazione del padiglione
grande.
Le Processioni Eucaristiche staccate dalla Messa si
fanno in paramenti rossi, e rosso e il baldacchino
ambrosiano (1).
11 tradizionale cantico Eucaristico processionale e
l’antichissimo Transitorio della Domenica IV dopo
l’Epifania:
Te laudamus, Domine omnipotens,
qui sedes super Cherubim et Seraphim:
Quem benedicunt Angeli et Archangeli,
et laudant Prophetae et Apostoli.
Te laudamus, Domine, orando,
qui venisti peccata solvendo.
Te deprecamur, magnum Redemptorem,
quem Pater misit ovium Pastorem.
Tu es Christus Dominus Salvator,
qui de Maria Virgine es natus.
Hum: sacrosanctum Calicem sumentes,
ab 0mm culpa Iibem nos semper.
Va notato l’uso ambrosiano di portar 1a Croce in
mode che i partecipanti alla processione possano
vedere I’immagine del Crocefisso.
Nelle Processioni anche Eucaristiche, che si fanno
all’aperto, per antichissima consuetudine l’Arcive-
scovo ed 1 Canonici del Duomo portano 1a mitra.

(1) Introdotto per la prima vdlta dalla Confratemita di San


Lorenzo, come notc‘) gia il Sac. Obl. ACHILLE BATTI in Contribu-
zione alla Storm Eucaristica d-i Milano, Milano, Palma, 1895.
BEBE m
2.55 2 Snow
magmas
353m
mnflnflhnfim
33.3.
—69

Ogni terza Domenica del mese, secondo gli istituti


('31 S. Carlo, é prescritta in ogni parrocchia la Pro—
cessione Eucaristica. Se 51 fa prima della Messa si
uaano i paramenti del colore del giorno (in luogo
delle pianete plicate di color morello per i Ministri
allora si adoperano 1e tunicelle): se 51 fa anche solo
lmmediatamente dopo la Messa, si usano i paramenti
di color rosso. Si canta 1a Messa con esposto il San-
tissimo Sacramento, ed in fine il Sacerdote dé 1a be-
nedizione non colla mano, ma col S. Ostensorio.
Analogamente e invalsa la consuetudine di cele-
brare la Messa con esposto 11 SS. Sacramento ogni
primo venerdi del mese.
Benché sia esposto 11 SS. Sacramento va ricordato
che nel R. A. non si usa 1a genufiessione doppia.

PROCESSIONI STAZIONALI "

Usitatissime erano in antico le Processioni: é rima—


sta nelle consuetudini quella delle Feste Patronali, in
cui il clero usa indossare i paramenti in casa parroc-
chiale e di qui, al canto dell’inno del Santo, va pro-
cessionalmente alla chiesa, dove si ferma «in gremio
Ecclesiae» a cantare dodici Kyrie eleison alternati
col popolo. A questo use 31 riallaccia con ogni pro—
babilité quello delle stazioni.
A1 Card. Schuster si deve il ripristino delle Pro—
cessioni Stazionali, introdotte in questi anni anche
in altre citté, come Venezia e Siracusa; e cio non
solo per imitazione di quelle Romane durante la
Quaresima. Un antico elenco dell’Arcivescovo Otto-
70~

ne del 1284, altri due di S. Carlo riguardavano an-


che I’Ottava di Pasqua e qualche altro giorno. Ora si
(‘2 andati p111 oltre: in tutte 1e Domeniche d’Avvento,
nelle ferie «de exceptato», nei giorni delle Litanie,
nella vigilia e nell’Ottava di Pentecoste, nei giorni
delle Tempora di tutto l’anno é designata 1a Chiesa
Stazionale. La Bolla del 21 agosto 1932 concesse am-
pie indulgenze.
Le modalita prescritte per le indulgenze tengono
conto gia delle preghiere liturgiche del tempo, 0 per
i giorni quaresimali servono specialmente 1e Lita-
nie post Tertiam de}. mercoledi e del venerdi, obbli—
gatorie oggi solo per 11 com a norma del Decreto
piil volte citato del 1913. Allora Si fa 1a processione,
cantando per via i1 primo gruppo di antifone: giunta
in chiesa, 1a processione sosta a un Altare laterale,
dove si cantano 1e Litanie dei Santi, indi muove ver-
so l’Altar maggiore, cantandosi i1 secondo gruppo di
antifone, i dodici Kym'e e la sallenda finale come nei
giorni delle Litanie.

LITURGIA DEI DEFUNTI

Non é abbastanza conosciuta 1a ricchezza e bellez-


za liturgical ambrosiana nelle cerimonie per i De—
funti.
Nei funerali alla casa del Defunto si incomincia
con una preghiera e poi, invece del salmo 129: De
profundis, si recita i1 53: Deus, in nomine tuo sal-
vum me fac, mentre 11 Parroco asperge il cadavere
e la stanza, in cui avvenne i1 trapasso: per Via si
—71

cantano delle Antifone, che si possono ripetere, ag-


giungendovi i salmi del Vespero o i Notturni dei De-
funti, se la via (‘3 lunga.
Giunti in chiesa, il Diacono stando alla sinistra
del Defunto legge i1 lungo Vangelo di San Matteo,
c. 26, W. 17-75; segue i1 canto di un responsorio, du-
rante il quale il Sacerdote gira attorno a1 cadavere
aspergendo, e dietro a lui 11 Diacono incensa. 11 fun-
zionante dice 1a preghiera:
Obsecmmus misertco'rdiam tuam, aeteme
omnipotens Deus, qut hominem ad imagi-
nem tuam creme dignatus- es, ut spiritum
et animam famuli tut, quem hodierna die
rebus humanis eximi, et ad te acce'rsiri jus-
sisti, blande et misericordi’cer suscipias. Non
ei dominentu'r umbrae mortts, nec tegat eum
chaos et caligo teneb'rarum; sed exutus om-
nium c'riminum tube, in sinu Abrahae Pa-
triarchae collocatus, locum Zucis et refrige-
rtt se adeptum esse gaudeat. Et cum dies ju-
dicii advenerit, cum Sanctis et Electis tuis
eum resuscitari jubeas. Praestante D.N.J.C.,
cut sit honor et gloria in saecula saeculorum.
Amen.
Cantato un altro responsorio colla seconda asper-
sione e incensazione, si recita dal Diacono un altro
brano di Vangelo, secondo Giovanni, c. 6, W. 37-40,
quindi si cantano le Litame det Santt, con una qua—
rantina d1 nomi, stando tutti in ginocchio.
72*

Segue la Messa, quindi si cantano 1e otto Antifone


seguenti: ,
Usque in vita mea Iaudavi te, Domine: da
requiem mihi cum Sanctis tuis in regione
vivorum et salva me.
Memora're, Domine, quae sit mea, substan-
tia: quis est homo, qué vivit, et non vide-
bit mortem?
Adhaesit pavimento anima mea; vivifica me,
Domine, secundum ve'rbum tuum.
Portia mea in term viventium, me expectant
justi, dOnec retribuas mihi.
Vide, Domtne, humilitatem meam, et dimit-
te omnia peccata mea.
Tu jussisti nasci me, Domine, repromisisti
ut resurgerem. Jussione tua venio; San-
ctissime: ne de'relinquas me, quia pius es.
Credo quod Dominus non me derelinquet:
nec condemnabit me, cum venem’t ad ju-
dicandum: sed miserebitu'r met Redemp-
tor meus, ptus Deus.
Etenim pauci fuemnt dies met: da mihi re-
quiem cum Sanctis tuis, Domine.
Quindi si' porta i1 feretro alla sepoltura, cantando
altre tre antifone (1), e si fa poi una terza aspersione
ed incensazione, mentre si cantanoi versetti 39 del
cosidetto Polisalmo, unico esempio nell’ufficiatura di
salmo formato in gran parte dall’inizio di parecchi
salmi, a seguito del 120: Levavi oculos meos ad mon-
tes; e si termina con un’altra preghiera.

(1) Vedi a pagina seguente. In pratica perb, dove i1 (-imitero


non é attiguo. si terminano in chiesa tutte le preci.
~73

P111 solenne e prolisso é IL FUNERALE DI UN VESCO—


v0, DI UN SACERDOTE E DI UN DIACONO, per i quali nel
R. R. non si fanno distinzioni. Dopo 1a lettura del
primo brano evangelico in chiesa (2) e fatta la prima
aspersione e incensazione a1 canto di un responsorio
speciale, si legge un secondo brano del Vangelo di
S. Matteo, c. 27, vv. 1-56; segue i1 responsorio Desi-
derium meum, pure particolare per i Sacerdoti, e
dopo 1a seconda aspersione si canta, previa un’anti-
fona doppia, il salmo 68: Salvo, me, Deus. Recitata
l’orazione-z Obsecmmus, si canta i1 responsorioz Ca—
ligaverunt oculi mei (che col Desiderium meum en—
tra pure nel II notturno per i Sacerdoti) e si fa una
terza aspersione, a cui fan seguito, come per i laici,
la lettu'ra del Vangelo di S. Giovanni e 1e Litanie
dei Santi (3). Terminata 1a Messa e cantate 1e otto
antifone surriferite, si cantano 1e due seguenti spe-
ciali:
In Paradisum deducant te Angeli, et cum
gaudio suscipiant te sancti MartyTes Dei.
Tu es, Domine. protector meus; in manus
tuas, Domine, commendo spiritum meum.
e' 1e altre tre solite:
Suscipiat te Christus, qui vocavit te, et in
sinu Abrahae Angeli deducant te.
Haec requies mea in saeculum saeculi; hic
habitabo quoniam praeelegi eam.
Dominus mortificat et vivificat, deducit ad
infe'ros et reducit.

(2) II feretro si pone rivolto all‘Altare, come per i Iaici;


(3) Intonate da due Sacerdoti, che si pongono in piedi fra iI
feretro e l’Altare.
74—

Quindi si fa una quarta aspersione ed incensazione


mentre si canta da ultimo il semplice salmo Levavi,
e si conchiude colla preghiera per il Sacerdote (4).
Vi é poi un’altra forma di FUNERALE PER UN SUD-
DIACONO E PER UN CHIERICO INFERIORE, con preghiera
alla casa e primo responsorio in chiesa simile a quel-
10 per i Sacerdoti, dopo di che si canta con antifona
doppia 11 salmo Misere're; dopo l’orazione: Obsecra—
mus Si canta per essi il responsorio Caligaverunt, e
dopo la Messa e 1e esequie solite' l'antifona Suscipiat
colle altre due seguenti soprariportate, che si usano
anche per i laici, ma col salmo semplice Levavé.
IL FUNERALE PER 1 FANCIULLI é calcato sul romano;
ma non c’é i1 Benedicite finale, come non (‘2 pre-
scritta la recita de1 De p'rofundis a seguito 'del fu-
nerale per gli adulti. Invece della stola di color
bianco, 1a si usa di color morello.

- (4) Sarebbe molto desiderabile uno studio sulle orazioni pro-


prie del Messale e del Breviario Ambrosiano. Non possiamo far
" meno di riferire almeno 'qui l’orazione «super sindonem»
della Messa per un Sacerdote, orazione che il Ceriani diceva
rimontare a1 tempo dei Martiri e dei Confessori: Largire, quae-
sumus, omnipotens Deus, famulo tuo N. Sacerdoti quietem bea-
titudinis sempz'ternae: ut pro quo nunc gaudemus in ten-is, cum
eodem apud te exultare mereamur in caelis.
Quanta al ritmo, si veda un saggio illustrative di chi vi fece
studi laboriosi e pazienti: GUERRINI, IL ritmo nella Messa Am-
bvosiana di Pasqua, in: «Ambrosius», 1926, pag. 49. Dello stes-
so: It ritmo matte composizioni Liturgiche dei Codex Sacramen-
torum Bergomensis, in: «Didaskaleion», Torino, 1926, IV. fasc.
II-III-I‘V; come vi (‘3 un saggio del COPELLI, IL cursus new; pre—
fazioni della messa ambrosiana, in: «Athenaeum », 1922,
pag. 126.
——75

Quanto all’UFFICIO DEI MORTI, esso é di origine


prettamente romana, tanto che alle Lodi il Bene—
dictus é posto in fine, e come 81 pub vedere dal con—
fronto dei salmi quasi sempre identici. Ma entrato
nel Breviario Ambrosiano colle altre ore canoniche
certo prima del 1440 (perché l’Arciv. Piccolpasso ne
invoca l’antica consuetudine e lo comanda nei gior-
ni feriali), fu conservato nella correzione di S. Car-
10 (5), benché gié 1a B0113 di S. Pio V l’avesse tolto
dal Breviario Romano, e a Milano ne durb l’obbligo
ogni feria comune firm a qualche decennio addietro
con un notturno, 1e Lodi, i Vesperi e speciali re-
sponsori quaresimali.
Recentissima é poi per gli Ambrosiani l’Ufficiatura
speciale per il giorno della Commemorazione dei
Defunti, perché prima del 1918 i1 2 Novembre si di~
ceva l’ufficio « de fem'a currenfi. ».
Per gli ANNIVERSARI, terminata la Méssa si precede
processionalmente a1 tumulo cantando 1e otto anti—
fone caratteristiche, e dopo l’antifona doppia:
Redemptor meus vivit et in novissimo me
renovabit. '
V. Renovabuntur denuo 033a mea: et in
came mea videbo Dominum Deum,
intonata dal Diacono, si canta 11 Miserere, durante i1
quale si fa I’aspersione e l’incensazione quando si

(5) Vedi S. Carlo Eorromeo e la revisione del Bw‘eviario Am-


brosiano, in: «Ambrosius», Ottobre—Novembre 1938, del Can.
ENRICO CATTANEO, i1 quale promette uno studio complete sulie
edizioni del Breviario Ambrosiano.
76—

giunge all’« Asperges me». Ripetuta dal Diacono


l’antifona, supremo grido di fede e di sperar'lza, 11 Sa—
cerdote dice 1a preghiei‘a appropriata, quindi si canta
dal Lettore un altro responsorio, che di solito é tcor-
rispondente a1 Salmello che si canta nelle Messe
comuni dopo 1a Lezione:
Qui suscitasti Lazdrum quatriduanum foe-
tidum, * Tu dona ei requiem, et locum in-
dulgentiae.
7. Requiem aete'rnam dona e5. Domine: et
tux perpetua luceat ei * Tu dona e11 requiem,
e1; locum indulgentiae
e si termina colle Litanie dei Santi (6).
Da notarsi che peri Vescovi, Sacerdoti e Diaconi
come c’é un Salmello speciale nella Messa, cosi alle
esequie prima dell’antifona doppia si aggiungono 1e
due antifone: In Paradisum deducant te, Angeli e
l’altra: Tu es,’ Domine, protector meus del funerale.

BENEDIZIONI
Ricordiamo solo che 1a Benedizione che si usa dare
nelle case a Pasqua nel Rito Romano, in quello Am-
brosiano si anticipa-la Vigilia di Natale, con una ora-
zione péraltro che ricorda il segno delle case nella
Pasqua ebraica. '

(6) Si é gié detto sopra che 1e Litanie a suffragio dei Defunti


comprendono una quarantina di nomi, includendo i Martiri Mi-
lanesi ed 1 Santi Arcivesco‘vi pit: illustri: é invalso perb l’uso
che dove si conservano Corpi di Santi o Reliquie insigni si can-
tino Litanie speciali.
Le braccia a
mo' di Croce
I‘B

.3
we:
MOI:
mi-f:
Ell—Dd,
”EB
Emu:

a .. ’5
y _, . . .. . . , . A
m“8:27“ 'fifiWsW
TEMPI LITURGICI

E proprio del Rito Ambrosiano di dare importanza


massima a1 «temporale»: tanto che 1e Messe elen—
cate in fine a1 Messale per i diversi giorni della set-
timana 5i dicono col colore del tempo, e si puo e si
deve dire pertanto quella Messa della Madonna in
70330 e quella Messa dello Spirito Santo in verde,
secondo i1 tempo.

AVVENTO AMBROSIANO
L’Avvento Ambrosiano incomincia la Domenica
dopo 1a festa di S. Martino e conta abitualmente sei
Domeniche (sette quando cade in Domenica la vi-
gilia di Natale), in memoria delle sei antiche epoche
del mondo.
11 color liturgico e il morello (un po’ pii). oscuro
del violaceo), tranne 1a VI Domenica, detta « de In-
carnatione D. N. J. C.» e anche «de Annunciatione
B. M. V.» (di color bianco). In queste Domeniche —
e poi anche nelle Lodi di Natale, della Circoncisione
e dell’Epifania — si dice il Cantico di Mose Attende
(Deut., c. 32) a1 posto del Benedictus. Nelle ultime
settimane sono ferie privilegiate (in cui non si pub
dir altra Messa che quella della Domenica preceden-
te) i1 Venerd‘l e il Sabato.
78—

FERIE « DE EXCEPTATO »
Cosi si chiamano i giorni dell’ultima settimana (1):
son tutte ferie privilegiate, Che hanno sette salmi al
Matutino con propria antifona e una Messa senza
parti mobili, tranne il Camus dopo l’Epistola, e inco-
mincia col Dominus vobiscum. Nelle prime tre ferie
é obbligatoria in coro la recita dopo Terza delle Li—
tanie, quall si usano nel triduo delle Litanie Minori.

NATALE E TEMPO NATALIZIO

La vigilia di Natale (in bianco) ha anch’essa una


Messa senza parti mobili ed é cantata dopo i Vespri e
preceduta nelle Collegiate da quattro lezioni. 11 Ma—
tutino nat'alizio ha un ricco 7. post hymnum e risulta
di sei salmi per notturno, concluso ciaiscuno dal solito
Cantico domenicale, con qualche antifona. duplice,
che si ripete per esteso. Le Lodi hanno speciali ora-
zioni segrete e in pill un responsorio ad comu Alton-is
prima del salmo diretto, il responsorio cum infanti-
--bus 31 battistero e il Benedictus diviso fra 1e sallende.
I1 NATALE ha le sue tre Messe, di cui la terza é pifx
ornata. La sua ottava ci presenta poi l’esempio unico
di ufficiatura mista, perché almeno nei primi giorni,
anche se capita Domenica, si dice 1a Messa di S. Ste—
fano 0 di S. Giovanni colla sola commemorazione
del Natale. In quei giorni si dicono anche due Ve~

‘ (1)11 MAZZUCCHELLI, Osservazioni sul R. A., XXXII, Pinter-


preta come: de exceptato Dei Verbo in Virginis uterum, i1 che
eQuivarrebbe a dire: ferie «di Cristo Concetta». Vedi: P0330,
Le ferie «de exceptato )1, in: «Ambrosius», 1925, pag. 149.
—79

speri, cioé il secondo Vespero (breve) del Natale


con quello di S. Stefano, i1 secondo Vespro di Na-
tale e quello di S. Giovanni. Nell’Ottava, i salmi
del Matutino sono variati ogni giorno, con un’anti-
fona ciascuno.
La CIRCONCISIONE ha un carattere arcaico di festa
a onore del vero Dio in contrapposto agli dei falsi e
bugiardi, con richiami speciali, massime nell’ufficia-
tura, alla Madonna (2). Nel Matutino Si intercalano
molti salmi ai soliti cantici: 1e Lodi presentano una
struttura simile a quelle di Natale.
L’EPIFANIA e preceduta da una vigilia simile alla
\

natalizia ed ha un Matutino di pari prolissita, diviso


in tre notturni, e porta una antifona speciale: In
excelsis... prima del Te Deum. In questa festivita si
ricorcfano, all’uso degli vantichi Padri, tutti i pit). bei
miracoli che manifestano la dignita messianica del
Cristo: 1a stella dei Magi, il Battesimo nel Giordano,
1’acqua mutata in vino a Cana, e anche 1a prodigiosa
moltiplicazione dei pani nel deserto.
L’annuncio di Pasqua, dato dal canto del Diacono
dopo i1 Vangelo, dice brevemente, giusta 1a tradizio-
ne Nicena, solo 1a data di quella solennita:
Noverit caritas vestm, fratres carissimi,
quad, annuente Dez' et Domini nostri Jesu
Christi misericordia, die N. mensis N. Pa.—
scha Domini cum gaudio celebrabé‘mus.
R. Deo gratias.

(2) BORELLA, La Circoncisione, una antichissima festa della


Madonna, in: «Ambrosius», 1933, pag. 296.
80—

Ai secondi vesperi l’antifona in choro sembra un


framment’o d’antichissimo carme cristiano:
Omnes Patriarchae pmeclamavemnt te, et
omnes prophetae annunciaverunt te: pasto—
ribus angeli ostenderunt te: caeli pe'r stel-
lam declaraverunt te: et omnes justi cum
gaudz'o susceperunt te (3).
Essa viene ripetuta quattro volte, inframmezzata
dai Kyrie e dalla dossologia.

TEMPO PREQUARESIMALE

Fino a Settuagesima continuano col color verde 1e


Domeniche post Epiphaniam, che possono essere sei;
quando la Pasqua é « bassa », si omettono 1e Dome-
niche in soprannumero, ma si fa sempre l’ufficiatura
della VI Domenica.
Colla Settuagesima incomincia i1 color morello,
ma nel R. A. non si sospende l’Hallelujah, né 11 can-
to del Gloria in excelsis nelle Messe domenicali, uso
di penitenza riservato alla Quaresima.

QUARESIMA E GIORNI ALITURGICI

E risaputo che questo tempo penitenziale, secondo


il Rito Ambrosiano, incomincia c0113. Domenica «in
capite Quadragesimae», quattro giorni dopo il Rito

(3) Cfr.: Ep. I ad Timoteu'm, II, 16.


~81

Romano, e percic‘) nel Rito Ambrosiano non Si


conosce i1 Mercoledi delle Ceneri (4). Secondo gli
antichi, in tutta 1a Quaresima non si fa ufficia-
tura dei Santi, tranne quella di San Giuseppe
introdotta recentemente, in cui 1a ufficiatura delle
ore é ancora della Domenica precedente. Nelle
Domeniche i1 colore é morello, nelle ferie é- ne-
ro. All’inizio della Quaresima si' coprono tutte
1e pale degli altari, ma il Crocefisso non Si c0—
pre mai.
Particolaritz‘a importantissima del Rito Ambrosia—
no (‘2 quella di conservare aliturgici tutti i Venerdi di
Quaresima: in essi pertanto non si celebra affatto 1a
S. Messa, ed ai Sacerdoti Ambrosiani e fatto divieto
assoluto di adire per la celebrazione del S. Sacrificio
anche 1e chiese di Rito Romano. I
«A Milano, all’uso orientale # dice 11 Card. Schu-

(4) Le ceneri sono distribuite a Milano, come si diré in segui-


to, nel primo'giorno delle Litanie Minori. 11 carnevale. detto
comunemente «Camevalone Ambrosiano» si protrae di quattro
giorni. E’ difficile dire come si sia venuti nei secoli a questa
differenziazione. All’epoca di S. Ambrogio in Milano si osserva-
va gié il digiuno, eccettuato i1 sabato e la domenica, e percic‘)
i giorni di digiuno risultavano trenta. Agli altri dieci giorni si
suppliva nelle due settimane precedenti, come si rileva dalle
Messe di Sessagesima e di Quinquagesima. Raffreddato l’antico
fervore, si accettb l’uso romano pit: mite, conforme a1 Sacra—
mentario Gelasiano, secondo i1 quale, computando il sabato e
incominciando dal lunedi della prima settimana. i1 digiuno qua-
resimale si riduceva a trentasei giorni, una specie di decima
dell’anno. E’ l’uso che perdura a Milano, dove non si accettarono
1e aggiunte posteriori.
82—

ster (5) — i1 giorno di sabato veniva riguardato sic—


come festive anche durante la Quaresima. Esso
quindi era regolarmente preceduto dal digiuno del
precedente venerdi e dalla veglia liturgica che ter-
minava in sull’alba colla offerta del Divine Sacrificio.
Ecco percit‘) il motivo pel quale anche oggi a Milano,
durante tutta la giornata dei venerdi di Quaresima,
né si celebra il DiVin Sacrificio, né si distribuisce 1a
S. Comunione al popolo, né si espone 11 SS. Sacra—
mento». Tale uso in antico era praticato anche a
Roma, e si congettura che a Milano fosse osservato
anche a1 mercoledi.
Alla Domenica, in luogo del Gloria in excelsis, si
cantano nella Messa dal Diacono (o dal Sacerdote)
1e Preci litaniche, che rimontano a1 II" secolo aIme-
no, perché vi Si riéordano i condannati ad metalla,
pena Che in quel tempo cessé.

PRECI PER LA I“, III“ E V“ DOMENICA


Y7. Divinae pacis, et indulgentiae mune're suppli-
cantes, ex toto corde, et ea: tow mente precamu'r te.
1). Domine, misere're.

(5)1LDEFONSOICARD. SCHUSTER, Lo. liturgia, della Settimana


Santa, nel Tito della Chiesa Milo/nese, Milano, Vita e Pensiero.
1938, pag. 45. «La profondita teologica — dice l’Eminentissimo
Autore nella prefazione # 1a bellezza, l’efficacja drammatica, la
sua perfetta conjspondenz'a col simbolismo biblico espresso ne—
gli antichi cemeteri cristiani, fanno della nostra liturgia pasqua-
1e uno degli antichi monumenti liturgici della p111 alta impor-
tanza »; ed augurandosi Che 10 Si studi con intellet‘to d‘amore:
« Sari} — soggiunge —— uh vero acquisto spirituale non 5010 per
l’Archidiocesi. ma per tutta intera 1a Chiesa».
—83

7. Pro EccleSia tua sancta catholica, quae hie, et


per universum orbem diffusa est, precamur te.
B. Domine, miserere.
727. Pro Papa nostro N., et Pontifice nostro N., et
omm’ clero comm, omnibusque sace'rdotib'us, ac mi-
nistris, precamur te.
I}. Domine, mise'rere.
73’. Pro famulis tuis, N. Imperatore, e1; N. Rege,
Duce. nostro, ct 0mm“, exercitu comm, precamur to.
B. Domine, miserere.
'7'. Pro pace ecclesiarum, vocatione gentium, et
quiete populorum, precamur _ te.
R. Domine, miserere.
)3”. Pro civitate hacbet conversatione ejus, omnibu-
sque habita'ntibus in ea, precamu'r te.
B. Domine, misere're.
‘Y. Pro aé'rum temperie, ac fructuum, foecu‘nditate
terrarum, pv‘ecamur te.
I}. Domine, miserere.
75'. Pro virginibus, viduis, orphamls, captivis, ac
poem'tentibus, precamur ’62.
I}. Domine, miserere.
V. Pro navigantibus, iter agentibus, in carceribus,
in vinculis,‘in metallis, in exiliis constitutis, preca-
mur te. _ '
R. Domine,_miserere.
7. Pro his, quz’ diversis infirmitatibus detinentu'r,
quique spiritibus vexantu'r immundis, precamur te.
B. Domine, miserere.
84——

)7. Pm his, qui in sancta tua Ecclesia fructus mi-


sericordiae largiuntur, precamur te.
Ll. Domine miserere. .
.Emaudi nos Deus, in 0mm oratzone, atque de—
precatione nostva, precamur te.
1i". Domine, misere're.
Y. Dicamus omnes.
R Domine, misere’re.
Kyrie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison.

PRECI PER LA IIa E Iva DOMENICA


Y. Dicamus omnes.
I}. Ky'rie eleison.
Y. Domine, Deus omnipotens patmm nost'rorum.
RT. Ky'rie eleison.
Y. Respice de oaelo, et de sede sancta tua.
B Kyrie eleison.
7 Pro Ecclesia tua sancta catholica, quam con-
serva're digne'ris.
Li. Kyrie eleison.
V. P'ro Papa nostro N. et Pontifice nostro N. et sa—
cerdotio eorum.
B. Kym'e eleison.
Y. Pro universi-s Episcopis, cuncto clero, et populo.
B. Kyrie eleison.
Y. P'ro famulis tuis, N. Imperatore, et N. Rege,
Duce nostro, et omml exercitu 20mm.
1}. Ky'rie eleison.
Y. Pro civitate hac, omnibusque habitcmtibus in ea.
Li. Kyrie eleison.
Y. Pro aérum temperie, et foecund'itate terrarum.
B. Ky'rie eleéson.
32558 JWIHE‘. “v, LT
a EtuEu _
m: 282:3.
2:28
3535.5
332
Y. Libero, nos, qm’, liberasti filios Israel.
I). Kyrie eleison.
V. In manu J‘OTti, et brachio excelso.
I}. Ky'rie eleison.
Y. Emerge, Domine, adjuva nos, et libem nos prop-
ter nomen tuum.
R. Kyr’ie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison.
Piu onerosa e la recita dell’Ufficio quaresimale, per-
ché oltre 1e Preci feriali, in cui anche a Nona si recita
il Mise'rere, vengono aggiunte sempre nelle Lodi tre
preghiere consecutive a1 posto della prima orazione,
e prima de1 Laudate otto versicoli con antifona pro—
pria; terminate 1’Inn0, si aggiunge pure un respon—
sorio speciale, che prende il nome di Gmduale, e Si
termina col I}. in Battistero ed i versicoli usuali delle
ferie. Ai Vesperi, tranne i1 sabato, viene pure ag—
giunto innanzi a1 Completorio finale i1 Salmo diret—
to 90: Qui habitat in adjutorio Altissimi, e all’ul—
m0 Dominus vobiscum, invece di tre, Si aggiungono
dodici Ky'rie. A Compieta poi I’Inno iniziale Te, lucis
ante terminum Viene sostituito dal: Lux alma, Chri-
ste, mentium, e quello Viene aggiunto innanzi alla
Epistolella.
A1 mercoledi poi ed a1 venerdi nella recita corale
Si dicono 1e Litanie post Tertiam, simili a quelle delle
Ferie <(de exceptato ». Vi 50110 anche speciali varianti
nel Vespero: al mercoledi Si aggiungono tre speciali
responsori a Diaconis dopo 1a orazione che segue i1
Magnificat; a1 venerdi s’inizia il Vespero con un Lu-
cernario particolare e 10 si conchiude dopo 1a recita
dei salmi, omettendo 11 Magnificat e quanto segue.
86 4

SETTIMANA SANTA

Nel Rito Ambrosiano essa prende il nome d1 «au—


tenthica» ed assume i1 color r0880, usato come é
noto dagli Orientali ed anche dal Sommo Pontefice
neIle funzioni di lutto. Tale colore é ripreso (:01 Sa-
bato antecedente, detto Sabbato « in traditione Sym-
boli» a ricordo delle cerimonie antiche sui neofiti,
per cui nella Messa feriale si dice 11 Credo e nel
secondo vespero 11 salmo 77: Attendite, populus
meus, legem meam.

DOMENICA DELLE PALME _


Queste si benedicono dopo Terza e l’aspersione del-
l’Altare e _si distribuiscono alternando antifone a1
canto dei primo otto versetti del Salmo 118; 51 can—
tano poi altre antifone e l’inno: Magnum salutis
gaudium durante la Processione che precede 1a
Messa. 11 brano del Vangelo di S. Giovanni, che
ricorda 1a libbra d’unguento sparsa da Maria sui
piedi del Redentore, ed altri accenni fanno pensare
che in antico si anticipasse in questa Domenica,
all’uso franco, 1a Benedizione degli Olii.
Per tutta la Settimana Santa non si dice il cantico
Benedictus e fino a1 Mercoledi si canta, sia alle Lodi
che a1 Vespero, i1 Vexilla sostituito poi col 'Giovedi
dall’Hymnum canamus supplices. Le Lodi ed il Ve-
‘spero hanno un’orazione 501a (i1 Vespero ha purer un
solo salmo), e si conchiudono coi dodici Kyrie. A1
Matutino si leggono speciali salmi messianici, 1e La—
mentazioni di Geremia e um sermone (i1 149) di San-
—87

t’Agostino. I brani evangelici alla Messa sono allu-


sivi alla Passione.

GIOVEDI’ SANTO

A1 Giovedi Santo, dopo Terza, si cantano da tre


Diaconi 1a lezione di Daniele (c. 13) intorno a Su-
sanna, quella della Sapienza (c. 2-3) e il breve Van~
gelo di S. Matteo (c. 26, 14-16) intorno a1 complotto
traditore di Giuda. Inter vesperas, dopo l’antifona
in com 51 canta come lezione il libro di Giona; quin-
di Si inizia 1a S. Messa. L’Epistola e della Ia ai Co-
rinti, corrispondente nel R. R., e come Vangelo si-
legge il Passio secondo S. Matteo (c. 26, 17—75), fino
al « fievit amare » (6). II Canone in questo giorno ha
molte interpolazioni di sapore gallicano.
Distribuita 1a S. Comunione ai Sacerdoti, ai chie-
rici ed a1 popolo, i1 Sacerdote lascia aperto 11 Taber-
nacolo e depone 1a Pisside coperta sul corporale:
terminate la Messa la porta processionalmente a1
canto del Pange, lingua nel luogo preparato in chie-

(6) A sviluppo di queste brevi note rimandiamo a1 prezioso


libretto sopraeitato del Card. Schuster: La Liturgia delta. §et-
timana Santa net rito delta Chéesa Milanese, ma non sappiamo
tenerci dal citare quanto vi é detto su IL dramma liturgico della
« Coena Domini», pag. 35 e segg.: « La giornata ambrosiana del
Giovedi Santo vuole essere considerata siccome una specie di
vero dramma liturgico a tinte quasi orientali... A preferenza
della attuaie liturgia romana, i1 rito milanese si perde nella
penombra dei primi secoli, quando cioé nelle Catacombe 1e sce-
ne di Daniele, di Susanna e di Giona, lette, dipinte e scolpite
sui sarcofagi e sugh‘ arcosolii, confortavano 1a Chiesa persegui-
tata ed oppressa... E' poi notevole a Milano anche 1a cura della
Liturgia a seguire passo passe la Passione del Signore, rileg-
88*

sa, dove la SS. Eucaristia sarz‘a conservata fino a1 Sa-


bato Santa a ricordare 1e 40 ore passate da Gesu nel
sepolcro, e questo luogo é detto comunemente «lo
Scurolo », perché deve richiamare il Sepolcro: non vi
si addice pertanto lo sfarzo dei lumi in uso nel R. R.
nel Giovedi Santo, e l’adorazione dei fedeli vi conti-
nua anche nel Venerdi e alla mattina del Sabato.
Il Vespero si conchiude con tre salmi (69, 133 e
116) e quattro orazioni consecutive.

VENERDI’ SANTO

II Matutino del Venerdi Santo consta di due not-


turni, i1 primo con undici salmi e 1e lezioni prese dal
Sermone 155 de Tempore di S. Agostino; i1 secondo
con sette salmi e per lezioni i tre interi passi di San
Marco, di S. Luca e (:11 S. Giovanni (7).
Dopo Terza si cantano successivamente da due
Diaconi 1e due Lezioni di Isaia (c. 49 e c. 53), quindi

gendo i vari episodi nelle ore medesime in cui realmentc si


svolsero, di sera, di mattina, in sul vespero, i1 sabato seguente:
ogni fatto si rilegge a1 suo giusto tempo. Anche qui i1 gusto 1i-
turgico é alquanto diverse. A Roma prevale 1a preocctmaziorie
storica... A Milano invece domina i1 gusto drammatico. Basta
quindi un unico racconto; ma Che sia ben distribuito; dirb me-
glio, hen rappresenta’co... Un succedersi in scena di letLori, di
diaconi, di suddiaconi, dell’Arcivescovo stesso, i quali tutti quasi
compaiono sul presbiterio a recitare innanzi ai fedeli 13. parte
di Cristo, degli Apostoli e deI Sinedrio. Ne vien fuori un mara—
viglioso dramma sacro, Che si protraeva per i nostri avi per tutta.
intera 1a giornata».
(7) Quest’anno, in osservanza del Beroldo, si (‘3 visto di nuovo
J'Ai‘civescovo cantare i1 Passio colla mitra.
—89

11 Sacerdote ph‘l degno (in Duomo 1’Arcivescovo) in


cornu Evangelii intona iI canto Teneb'rae factae aunt.
I] Diacono ed il Suddiacono parati come per la Mes-
sa ed accompagnati dai ceroferari e dai turiferari
salgono i1 pulpito per 11 canto del Passio secondo
S. Matteo (IF parte). Alle parole « emisit spiritum»
tutti genuflettono e restano in silenzio, mentre due
Suddiaconi in camice spogliano l’Altare di ogm’ cosa
e‘ 10 detergono, gli accoliti spengono ogni lume e tol—
gono ogni ornamento in chiesa e raccolgono 1e ali
del padiglione attorno a} grande ciborio, avvolgendo~
10 completamente. Si suonano 1e campane, che poi
taceranno fino a1 Sabato Santo. Il Diacono prosegue
quindi a voce sommessa ed a cantari spenti, fra i1
religioso silenzio dell’ assemblea. Qui ha luogo 1a
predica, fatta in semplice cotta.
Il Funzionante non saluta pit i1 popolo col Domi-
nus vobiscum, ma dicendo 11 V. Benedictus Dominus,
qui vim’t et regnat in saecula saeculorum B. Amen,
cio che si usera sempre anche prima e dopo 1e ora-
zioni in tutte 1e funzioni (sino alla Benedizione del
Cereo esclusa) e supplira 11 Y. Deus, in adiutoriu'm
dell’ufiiciatura. Si omette pure ogni dossologia degli
inni e dei_ salmi, i Kyrie e il Laus tibi, Domine.
Recitata Sesta e Nona, ha luogo l’Adorazione delta:
Croce fatta col Crocefisso e preferibilmente colla Re-
quia stessa della S. Croce, sostenuta da due Sud-
diaconi in albis. Per questa funzione si incominciano
1e orazioni in sagrestia, facendo poi tre fermate col
V. Ecce Zignum crucis, in qua salus mundé pepe'ndit.
I}. Venite, adoremus. E 1a stessa processione, che non
90—

ha altri riscontri nel R. A., che fu mutuata dal R. R.


ai tempi di S. Carlo (8), e termina all’Altare, dove il
Clero scalzo col lungo strascico delle cappe sciolte
per terra e la testa incappucciata, i chierici e gli altri
vanno per ordine a baciare il Crocefisso premettendo
tre genuflessioni, mentre il coro continua a ripetere
i primi otto versetti -de1 salmo 118, intercalati alter—
nativamente dalle due antifone:
Crucem tuam adoramus, Domine; et sanctam
resurrectionem tuam glorificamus,
e l‘altra:
Adoramus crucem tuam, et signum de cruce
tua: et, qui crucifix-us es, virtutem,
terminando con Ia terza:
Laudamus te, Christe, et benedicimus tibi:
quia per Crucem redemisti mundum.
Non ha quindi luogo nel R. A. 10 scoprimento del
Crocefisso né i1 canto degli improperii, né la Messa
dei Presantificati. Le nove Orazioni solenni duplici,
che si recitano premettendo il Flectamus genua, ed
11 Levate, nel Rito Ambrosiano si recitano a conclu—
sione del Vespero. Prima pero si recita ancora dal
Lettore 1a Lezione di Daniele (c. 3, 1-24), at cui segue
11 Cantico dei tre fanciulli, eseguito dal Maestro coi
chierici della scuola sull’ambone, mentre 'un altro
maestro ai piedi di esso con due chierici risponde l’A-
men. Un altro Lettore canta una seconda Lezione di

(8) CAITANEO, L’Adorazione delta Croce e S. Carlo, in: «Am-


brosius». 1938, pag. 91, dove si richiamano anche studi ante—
riori.
—91

Daniele (c. 3, 91—100), e um Diacono parato in rosso


ed accompagnato dal Suddiacono canta in tono som-
messo il Vangelo di S. Matteo (c. 27, 5761) intorno
aHa sepoltura del Corpo del Signore.
Durante i1 Vespero si canta fl salmo 21: Deus,
Deus meus, qua're me dereliquisti, il salmo iniziato
da Ges. in croce, seguito dai soliti 133 e 116: dopo
l’orazione tre Diaconi cantano successivamente un
responsorio a1 lato del Vangelo, quindi dinanzi a!—
l’Altare si cantano, come gié s’é detto, 1e Omzioni
solenni. Dopo di che 1a Croce che ha servito per la
adorazione e che poi é stata adagiata sulla men-3a
dell’Altare, pub essere portata su un tavolo ornato
in mezzo alla chiesa per la devozione del popolo. La
Compieta si conchiude senza 1a Salve Regina.
Non si fanno in questo giorno processioni né con
Gesfx morto né colla statua dell’Addolorata. Sono poi
proibiti (e cié anche nel giorno di Pasqua) i funerali.

SABATO SANTO

Ii Matutino é formato da una sola turma di ben


23 sa1m1,_oltre i1 Cantico di Giona, e termina senza
lezioni.
Dopo Terza un Lettore legge in tono feriale 1a sto-
ria di Noé (Genesi, cc. 6-8), ed un Diacono parato
canta in tono quaresimale i1 Vangelo di S. Matteo
(c. 27, VV. 62-66)., Che parla dei maneggi del Sinedrio
presso Pilato. Recitata Sesta e Nona, si fa in Sagre-
stia 1a Benedizione del fuoco.
92m

Solenne (‘3 11 corteo che muove all’Altare per 11


canto del Preconio e la Benedizione del Cereo pa—
squale, come per la Messa,‘coi cantari a ceri spenti,
portati anch’essi da due Diaconi. Pur senza assurgere
311a maesté lirica dell’Exultet romano, quello am-
brosiano risente nella sua forma piana del sapore
arcaico (11'. S Ambrogio e della sua scuola, con con-
cetti e frasi tutte proprie.
Benedetto 11 cereo e postolo ad illuminate l’ambo—
ne, si susseguono 1e lezioni istruttive per i catecu-
meni, che s1 dovevano battezzare in questa veglia
notturna. Invece delle dodici profezie del mossale
romano, si cantano sei lezioni, che in parte Vi corri-
spondono: due del Genesi, due dell’Esodo e due d1
Isa1a_.
Quindi preceduta dal Suddiacono che porta 13 1am-
pada del nuovo fuoco, dietro alla Croce illuminata
dai nuovi cantari portati dai Diaconi, la processione
muove a1 Sacro Fontc cantando: Exurge, quare ob-
dormis, Domine... Eacurge...
La Benedizione del Fonte a1 presente é in facolté
di ogni Parroco, ma il battezzare (‘2 in questo giorno
riservato all’Arcivescovo (9). Quindi, terminata 1a
Benedizioue del Fonte, é dal Bat’cistero che si leva 11
primo canto giulivo dell’Hallelujah, che vien ripe-
tuto ad ogni versetto del salmo responsoriale: Beati,
quorum remissae sum iniquitates, col quale la bian-
ca processione si indirizza allo «Scurolo», per ri-
prendere il Signore.

(9') E poi inieressantc il confronto fra i1 prefazio ambrosiano


e quello romano sull‘acqua.
Messa
amhroslana Benedizione
solenne
—93

In silenzio si trasporta i1 SS. Sabramento all’Alta-


re (10); ma fatta 1a Confessione e incensata 1a sacra
Mensa, il Celebrante, stando a1 lato dell’epistola con
la faccia volta a1 lato del Vangelo, dice in canto:
Christus Dominus resurrexit e questo grido ripete a
voce sempre piil alta in mezzo all’Altare e poi dalla
parte del Vangelo, mentre 11 popolo a gran voce ri-
sponde: Deo grattas, e Si suonano gli organi e le
campane.

PASQUA

Oggi e in tutta l’Ottava é caratteristica del Rito


Ambrosiano 1a duplice Messa segnata nel messale:
una per tutti i fedeli e l’altra per i battezzati, dove
1e lezioni sono ordinate ad una piil completa istru-
zione dei neofiti. Il magnifico inno di S. Ambrogio:
Hic est die verus Dei, ripetuto fino alla Pentecoste,
rinnova ogni giorno l’entusiasmo della fede nel Di-
vino Risorto (11). Per tutta 1’Ottava é ingiunta 1a
Processione a1 Battistero, durante i Vesperi.

(10) A Budapest 51 segue un rito simile con una processione


Che pero esce di chiesa dopo 1a presentazione dol SS. dall’Altare
colle parole: Pas: vobis, ego sum. Halleluja. Vedi: MONS. CE-
SARE ORSENIGO, La Processione del Sabato Santa net Rita Stri-
goniense, in: «Ambrosius », 1927, pag. 79.

(11) Veramente 11 Card. Schuster fa osservare nel libretto pit:


volte citato (pag. 44) 6119 l’inno di S. Ambrogio Si riferisce pre—
cisamente a1 Venerdi Santo 6 non parla di Risurrezione, e in
cio trova conferma all’uso antico di dare a1 Venerdi Santo
carattere di festa pasquale o almeno di considerarlo come ini-
zio della solennité pasquale.
94~
DOMENICHE DOPO PASQUA
Sono cinque (color verde). Segue 1a festa dell’A-
scensione e una Domenica post Ascensionem, an-
ch’essa in verde.

TRIDUO DELLE LITANIE MINORI


Il tempo pasquale é interrotto dal triduo delle Li-
tanie Minori, che nel R. A. fino a pochi anni fa
——
6 (3’5; ancora chi 10 ricorda — erano giorni di asti-
nenza e di digiuno.
Se ne attribuisce l’istituzione all’Arcivescovo San
Lazzaro a1 tempo degli Unni di Attila, che nell’an

no 452 prescro 0 distrussero Milano, e pare che col
nome di Digiuno dei Niniviti questo triduo di
di-
giuno verso la fine del tempo pasquale diventasse
quasi universale nella Chiesa, tanto che é ritenu
to
anche dagli attuali EtiOpi (12).
Ma 3 differenza delle Rogazioni Romane, d’ori-
gine gallicana, fissatc nei tre giorni prima dell’Ascen-
sione, gli Ambrosiani di proposito conservarono
la
loro consuetudine di celebrar le Litanie nella setti-
mana dopo, fondandosi a quol che pare (13) sulle
pa—
role evangeliche che «non si digiuna finché riman
e
lo sposo ».
Nel primo giorno si impongono anche 1e Cene
ri,
e la formola (‘3 1a seguente: Memento, homo, quia

£12) (hum. SCHUSTEEL Le Lita‘néc triduan


e new: Liturgia An:—
brosiana, ncl giornale «L’Italian del 29
maggio 1938.
(13) Moxs. CARLO PELLEGHINL I sti Armirio
ed Eriembaldo,
Milano. Palma. 1897, pag. 300.
—95

cinis es et in cinerem reverteris, al che la persona


che ha ricevuto 1a cenere risponde: Memor ero.
La Messa di questi giorni in paramenti di color
nero (in morello quella celebrata nella chiesa della
Stazione) non ha 1e parti mobili, il Vespero termina
con dodici Kyrie, e in questi giorni si omettono gli
Halleluja che di solito si aggiungono alle antifone nel
tempo pasquale. Si omette anche il Regina caeli in
fine d1 Compieta.
Le preghiere da dirsi post Tertiam constano di un
buon numero di antifone (21 11 primo giorno, 17 i1
secondo e 22 fl terzo) divise in due gruppi dalle Li—
tanie dei Santi: a1 termine delle antifone si canta—
no sei Kyrie e poi come sallenda si canta: Agnus
Dei, qui toms peccata mundi, mise'rere nobis col
Gloria Patri, ripetendo un’altra volta l’Agnus Devi
dopo 11 Y Suscipe deprecationem nostmm qui sedes
ad. dexteram Patris. Nel primo giorno si invocano
nelle Litanie in modo speciale gli Apostoli ed 1 Mar-
tiri, nel terzo giorno 1e Same, n01 secondo giorno i
Pontefici Confessori, dando l’elenco, si direbbe, dei
Santi Arcivescovi di Milano, da S Anatalone a
S. Natale, e aggiungendo in fine come di solito
S. Galdino, S. Carlo e S. Ambrogio (l4). Riportiamo
tutti i nomi dei Santi della feria. III, restando in-

(14) Anche escluso S. Barnaba, che una tradizione t1oppo


tarda vorrebbe far credere fondatme della Sede Milanese, e
S. Bernardo, che fu solo eletto Arcivescovo, 1 Vescovi Santi
sarebbero una quarantina (i Eustorgio sono due); ma di pa-
recchi come S. Leto 1 due S Lorenzo S. Teodoro S. Tomaso
e S. Vitaie il culto non e esteso a tutta 1a Diocesi,
96—

teso che 1’inizio e la fine delle Litanie é sempre


identica a quelle del Battesimo.
S. Maria S. Simpliciane S. Eugem
S. Michaél S. Veneri S. Augustine
S. Gabriel S. Mamie S. Aurelv‘.
S. Raphaél S. Martiniane S, Virgilé
S. Joannes S. Cliceri s. Zeno
S. Joseph S. Lazare S. Bassiane
S. Petre S. Eusebi- S. Mam-ilé
S. Paule S. Geryntz S. Severe '3‘
S. Andrea S. Bemgne S. Silvester E
S. Barnaba S. Senator . c
S. Gregor: .h
S. Stephane S. Magne S H' a
. . .. zeronyme
S. Nazan S. Data S Juli ”E
S. Celse S. Auasa'ne ' '5:
, S. Bernarde &
S. Pmtasz S. Honorate q S t- E
S. Ge'rvas'i S. Joannes S IV? 3T9 ,
s. And/shale S. Antonine s. T“ ”mane
s. cm s. Ampem - heel?
S. Cast'ritiane S. Mansuete S' Pelagzq
s. Calimeri s. Benedicte 3' Cathfimm
S. Mona S. Natalis 3' Galdme
S.1Mateme S. Syre 8- 017019 .
S. Eustorgi S. Gaudenti S Ambrosz _
S. Miracles S. Abundi Omnes Sanctz
S. Protasi S. Hilari intercedite
S. Dionysi S. Martinez pro nobis

II 25 aprile poi, anche neI R. A. han luogo 16: Li-


tcmie Maggiori, con minor numero di antifone, ma
doppia litania di Santi, con un’oyazione finale in cui
—97

Si ricorda S. Gregorio e um responsorio da dirsi pri—


ma dei dodici Ky'rie e la chiusura a mo’ di sallenda,
che é 11 responsorio fissato pure per il giorno dei
Morti e l’anniversario di un Vescovo:
Rogamus te, Domine, quia peccam‘mus ti-
bi; veniam petimus, quam non meremm': *
Manum tuam porrige Zapsis, qml latroni con-
fitenti Paradisi januas aperuisti.
Y. Vita nostm in dolo're suspimt et in ope-
re non emendat: si expectas non corripimur;
e1; Si vindicas, non duramus: * Manum mam,
etc.

PENTECOSTE

La Messé vigilare fra iVesperi é preceduta nelle


Collegiate dal canto di quattro lezioni: dove c’é i1
Fonte, 10 si rinnova colle cerimonie del Sabato San-
to: nella Domenica di Pentecoste (‘3 pure segnata una
Messa «pm Baptizatis », per i quali, come a Pasqua,
Si fa menzione nel Canone, in questo giorno e nel-
l’Ottava.

DOMENICHE POST PENTECOSTEN

Sono a1 massimo quindici, sopprimendosi quelle


che ancora fossero da celebrare a1 sopravvenire della
festa della Decollazione di S. Giovanni. E 11 ciclo che
secondo i Liturgisti si formb pil‘l faticosamente ed ha
carattere monotono: tutte 1e parti mobili sono «de
communi» e spesso si ripetono. Colore 70330. Nella
98—

I- Domenica si sovrappone la Festa della SS. Trinité


e nel giovedi seguente (‘3 il «Corpus Domini» a cui
Segue 1a propria Ottava e la Festa del S. Cuore.

DOMENICHE POST DECOLLATIONEM


Sono a1 massimo cinque, perché col mese di Otto-
bre si inizia un nuovo ciclo ed il tempo invernale.
Valgono 1e osservazioni fatte per le Domeniche post
Pentecosten.

DOMENICHE DI OTTOBRE
Sono tre, e segue 11 color rosso fino alla terza, detta
«in Dedicatione Ecclesiae Majoris ». Tale festivité
secondo gli storici fu istituita dall’Arcivescovo S. Eu—
sebio (449—465) dopo di aver res'taurato lé Chiese di-
strutte da Attila. S. Carlo Borromeo, consacrando
lfattuale Duomo il 20 ottobre 1577, volle tuttavia che
Si continuasse il ricordo alla III Domenica, 1a quale
é preceduta e preparata nella settimana dalle lezioni
di Esdra nel Breviario ed ha una ricca ufiiciatura
propria, incominciando dal primo Vespro. La Festa (‘2
in color bianco: 1e ferie che seguono sono in verde.

DOMENICHE POST DEDICATIONEM


I Sono tre: in questo tempo liturgico che separa
dall’Avvento i1 colore é verde. Nella prima o nella'
seconda Domenica si sovrappone ora la Festa di Cri-
sjto Re, istituita da Pio XI e fissata per l’ultima di
Ottobre.
WOW—<00 HOOI—(DHOHOOOMOHOWH

CALENDARIO

Si notano coll’asterisco 1e feste gié in uso a1 tem-


po del Beroldo (sec. XII) (1). Ora non si possono in-
trodurre feste nuove nel R. A. senza un decreto spe-
ciale della S. Congregazione dei Riti.
E da ritenere che nel R. A. in Domenica si fa esclu-
sivamente l’ufficio della Domenica 0 di una Solen-
nité del Signore, che sopravvenga: non si fa nessuna
eccezione nemmeno per le feste della Madonna. Per-
cig‘) la Festa della S. Famiglia introdotta recentemen-
te é fissata alla'Feria II che segue la III Domenica
dopo l’Epifania. -
Le Ottave sono soltanto cinque: di Natale, del-
l’Epifania, di Pasqua, di Pentecoste e del Corpus
Domini: in quest’ultima peré 1e feste dei Santi di
II classe prevalgono. '

(I) 11 buon «Cicendelario» che nel sec. XII raccolse 1e con-


suetudini liturgiche milanesi, ha meritato che questa raccolta
passasse alla posterité col suo nome e facesse testo di legge.
Vedi BEROLDUS, sive Ecclesiae Ambrosianae Mediolanensia Ka-
lendarium et Ordines ex Codice Ambrosiano edidit ct adnotavit
D.R MARCUS MAGISTRETTI, Mediolani, Giovanola, 1894. A quel
tempo si riferisce 1’« alias » posto a feste ora trasportate in
altro giorno. -
IOU~—
GENNAIO

1“ CirconCisio-ne. Solennita del Signore. I classe.


00M?“

SS. Nome di GesiL. Sol. del Signore, II cl.


* S. Martiniano Vesc. di Milano e Conf. Solenne.
Commemorazione di S. Marino Mart.
SS. Faustino e Giovita Mm.
(000401019

Vigilia della seguente.


"" EPIFANIA DEL SIGNORE. Sol. del Signore. I cl.
CriStOfOI‘ia. Sol. del Signore. Comm. Ott. Epif.
Ottava dell’Epif. Sol. del Signore.
Ottava dell’Epif. Commem. dei SS. Quaranta Mm.
Ottava delI’Epif. Sol. del Signore. -
Ottava dell’Epif. Sol. del Signore
Ottava dell’Epif. Sol. del Signore
Ottava dell’Epif. Sol. del Signore
S. Dazio Vesc. di Milano e Conf. Sol.
S. Giovanni Bono Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Commem. di S. Paolo Erem. Conf.
S. Marcello Papa e Mart.
S. Antonio Ab. e Conf. Sol. maggiore.
Cattedra di S. Pietro a Roma. Sol. II c1.
S. Bassiano Vesc. e Conf. Privil.
* S. Sebastiano Mart. Sol. magg.
Commem. dei SS. Solutore e Compagni Mm.
* S. Agnese Verg. e Mart. 801. magg.
“" S. Vincenzo Lev. e Mart. Sol. magg.
S. Emerenziana Verg. e Mart.
* SS. Babila e Tre fanciulli Mm. Sol.
* Conversione di S. Paolo Apost. Sol. II CL
S. Policarpo Vesc. e Mart.
S. Giovanni Crisostomo Vesc., Cont, Dott. Sol.
S. Tomaso d’Aquino Sac, Dott. e Conf. Sol.
S; Aquilino Sac. e Mart. Sol.
S. Savina Matrona. Privil. ,
* S. Giulio Sac. e Conf. Privil.
Commem. di S. Pietro Nolasco Sac. e Conf.
:85n m
EENS
Essen
E3338...
twang
—— 101
VFEBBRAIO '

S. Cirillo Alessandrino Vesc., Conf. e Dott. Sol.


Commem. di S. Ignazio Vesc. e Mart. e di San Severo
Vesc. e Conf.
*Pu'rificazione della B. M. V. Sol. del Signore.
II cl.
*S. Biagio Vesc. e Mart. Privil.

Agata Verg. e Mart. 801. magg.


4(-

FD?”

Dorotea Verg. e Mar. Vigilia del seguente.


Mattia Apost. Sol. II (:1.
.34

Onorato Vesc. di Milano e Conf. Sol.


Apollonia Verg. e Mart. Sol.
Sotere Verg. e Mart. Sol.
Lazzaro Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Romualdo Ab., Sac. e Conf. Sol.
Francesco di Sales Vesc., Conf. e Dott. Sol.
Giovanni de Mata Sac. e Conf. S01.

=" Cattedra di S. Pietro in Antiochia. Sol. 11 c1.


(Se 1a festa cade in Quaresima, si celebra i1 gior‘no 4
di queszo mese).
23
24
'25
26
27
28
29
102 -+
:QCDOO-JQU‘PRWMH
H
I—H—H—H—Ir—Ir—Ib—A
oo—qcucnyp-wm

19 S. GIUSEPPE SPOSO DELLA B. V. M. E PATRONO


DELLA CHIESA CATTOLICA. Sol. I cl.
20
21
22
23
24 .
25 * ANNUNCIAZIONE DELLA B. V. M. 801. del Signo-
re. I cl.
26
27
28
29
30
31
— 103
APRILE
Pfit-J

S. Francesco da Paola Conf. Sol.

*Deposizione di S. Ambrogio Vesc. e Dott.


La sua Commemorazione si fa sempre it giovedi in Albis.
COCO-416301

S. Pietro Damiano Vesc., Conf. e Dott. Sol.


S. Francesca Romana Matrona. Sol.
S. Cirillo di Gerusal. Vesc., Conf. e Dott. Sol.
S. Anselmo Vesc. e Conf. Privil.
‘11 S. Leone Papa, Conf. e Dott. Sol.
S . .Zenone Vesc. e Mart. (alias 8 dicembre)
S . Ermenegildo Re e Mart. Sol.
14 S . Giustino Mart. Sol.
Commem. dei SS. Tiburzio e Compagni Mm.
15
16
17 S. Aniceto Papa e Mart.
18 S. Galdino Vesc. di Milano e Conf. Sol.

22 SS. Sotero e Caio Pp. e Mm.


23 *S. Marolo Vesc. di Milano e Conf. Sol.
24' * S. Giorgio Mart. Sol.
25 *8. Marco Evang. Sol. II cl.

28 * SS. Vitale e Valeria Min. Sol.


29 S. Pietro Sac. e Mart. Sol.
30 S. Caterina da Siena Verg. Sol.
104—
MAGGIQ

1 * SS. Filippo e Giacomo Ap. S01. II c1


Commem. di S. Sigismondo Re Mart.
2 S. Atanasio Vesc., Conf. e Dott. Sol.
3 Invenzione della S. Croce. Sol. del Sign. II c].
4 S. Venerio Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Commem. di S. Gottardo V. e C. e di S. Monica Matr.
5 * S. Gerunzio Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Commem. della Conversione di S. Agostino Vesc. e Dott.
6 S. Paolo della Croce Sac. e Conf. Sol.
7 S. Stanislao Vesc. e Mart. Sol.
8 *S. Vittore Mart. Sol. magg.
9 S. Gregorio Nazianzeno Vesc., Conf., Dott. Sol.
10 * Traslazione di S. Nazaro Mart. Privil.
11 S. Antonino Vesc. Fiorent. e Conf. Sol.
12 * S. Pancrazio Mart.
13 S. Natale Vesc. di Milano e Conf. Sol.
14 Elevazione dei Corpi dei SS. Ambrogio, Pro—
taso e Gervaso Sol. magg. Commem. deiia Trasl.
di S. Vittore M. e del Natale dei SS. Felice e Fortun.
Mm.
15
16 S. Giovanni NepOmuceno Sac. e Mart. Sol.
17—18 -
19
20 S. Bernardino da Siena Sac. e Conf.
21 - 22
23 S. Desiderio Vesc. e Mart.
24 ‘
25 * S. Dionigi Vesc. di Milano e Conf. Sol.
26 S. Filippo Neri Sac. e COnf. Sol.
27 S. Gregorio VII Papa e Conf. Sol.
28 S. Senatore Vesc. di Milano e Conf. Sol
29 SS. Sinisio, Martirio e Alessandro Mm. Priv.
30 S. Agostino Vesc di Cantorbery e Conf. Sol.
31 SS. Canzio, Canziano e Canzianilla Mm. Priv.
(alias i1 14 giugno) - Commem. di S. Petronilla Verg.
, u 105
GIUGNO

* SS. Gratiniano e Felino Mm.


mmwmwowoo-amolmwmw

* SS". Pietro e MarcelIino Mm.

* S. Quirino Vesc. e M.
.

S. Bionifacio Vesc. e M. Sol.


S. Eustorgio I Vesc.. 'di Milano e Conf. Sol.
S. Norberto Vesc. e Conf. Sol.

SS. Primo e 'Feliciano Mm.


Hr—u—II—ay—AI—I

* S. Bafnaba Apost. Sol. 11 CL

S. Antonio. da Padova Sac. e Conf. 801.


S. Basilio Vesc. Conf. e Dott. Sol.
* S. Vito Mart. Privil.
Commem. dei SS. Modesto e Crescenzia Mm.
coco-ac:
HHI—IH

* SS. Marco e Marcelliano Mm.


Vigilia dei seguenti.
* SS. Protaso e Gervaso Mm. Sol. II c1.
MNMN
GONHO

S. Luigi Gonzaga Conf. Sol.


* S. Giuliano M. Privil.
S. Paolino Vesc. e Conf. Privil.
Vigiléa delta seguente.
24 * NATIVITA DI S. GIOVANNI BATTISTA. Sol. I cl.
25 * S. Febronia Verg. e M.
26 * SS. Giovanni e Paolo Mm.
27 S..Aria1do Lev. e Mart. Sol. -
28 Vigilia. dei. seguenti. '
29 * SS. PIETRO E PAOLO APOSTOLI. Sol. I c1.
Commem. di tutti i SS. Apostoli.
30
§
1
LUGLIO

Visitaz. della B. V. M. Sol. del Signore. 11 c1.


01$m

*8. Tomaso Ap. Sol II cl.


* S.U1derico Vesc e Conf
S. Antonio M. Zaccaria Sac. e Conf. Sol
" Commem. di 8. Margherita Verg. e Mart.
SS. Cirillo e Metodio Vesc. e Conf. Sol.
O)

* Commem. di S. Tranquillino Sac. e M.


S. Ilario Vesc., Conf. e Dott. Sol.
OCDOO-J

S. Ampellio Vesc. di Milano e Conf. Sol.

SS. Sette Fratelli Martiri.


H

*S. Benedetto Ab. e Conf. Sol. magg.


tor—-
i—n—n

* SS. Nabore e Felice Mm. Sol. magg.


Commem. dil S. Giovanni Gualberto Conf.
HHHI—l
mama-w

S. Bonaventura Vesc., Conf. e Dott Sol.


S. Enrico Imper. e Conf. Sol.
B. M. V. del Monte Carmelo. Sol. II c1.
"‘ Commem. dei SS. Quirico e Giulitta Mm.
* S. Marcellina Verg. Sol.
I—‘I—llr—l
coco-.1

Materno Vesc. di Milano e Conf. Sol.


*

Vincenzo de’ Paoli Sac. e Conf. Sol.


wmmmwm

Gerolamo Emiliani Conf. Sol.


MNMNN
DF-DJNl—‘O

Prassede ? Vergine. Sol.


Maria Maddalena. Sol. magg. (alias 23 ottobre)
Apollinare Vesc. e Mart. Sol. magg.
*-

Camillo de Lellis Sac. e Conf. Sol.


* Commem. di S. Cristina V. e M. -Vigilia.
* S. Giacomo Apost. Sol. 11 c1.
M
01

* Commem. di S. Cristoforo Mart.


S. Anna Madre di M. V. Sol. 11 cl.
HQCDDO-Jci
WOJNNMM

S. Pantaleone M. (alias 10 giugno) Vigélia.


SS; Nazaro e Celso Mm. S01. II cl.
S. Marta Verg. Privil.
* SS. Abdon e Sennen Mm.
*S. Calimero Vesc. di Milano e Mart. Sol.
——- 107
AGOSTO

"" SS. Maccabei Mm. e S. Eusebio V. e C. Priv.


S. Alfonso Dott. Sol. Comm. S. Stefano Pp. e M.
Invenzione di S. Stefano Protomart. Privil.
* Commem. di S. Gaudenzio Vesc. e Conf.
S. Domenico Sol. m. * Comm. S. Perpetua matr.
Dedicat. di S. Maria ad Nives. Sol. 11 cl.
Trasfigurazione di N. S. *Comm. S. Sisto Pp. e M.
*SS. Donato e Carpoforo Mart. Priv.
S. Ignazio di Lojola Sac. e Conf. Sol.
Commem. dei SS. Ciriaco, Largo e Smaragdo Mm.
S. Gaetano Sac. e Conf. Sol.
Commem. SS. Fermo e Rustico Mm. - Vigilia.
S. Lorenzo Mart. Sol. II c1.
*8. Radegonda Reg. e Matrona.
* S. Eusebio Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Commem. di S. Clara Verg.
* S. Ippolito Mart. Privil.
Vigilia della seguente.
*ASSUNZIONE DELLA B. V. M. Sol. I CL
S. Simpliciano Vesc. di Milano e Conf. Sol.
(alias ieri) - Commem. di S. Rocco Conf.
S. Giacinto Sac. e Conf. Sol.
’3‘ SS. Mammete e Agapito Mm. Priv.

S. Bernardo Ab., Sac. e Dott. Sol.


S. Giov. Franc. Fremiot di Chantal Matt. Sol.
* SS. Timoteo e Compagni Mm.
Vigilia del seguente.
* S. Bartolomeo Apost. So]. I c1.
*S. Genesio Mart. Privil.
* S. Alessandro Mart. Privil.
S. Giuseppe Calasanzio Sac. e Conf. Sol.
* S. Agostino Vesc., Conf. e Dott. Sol.
* Decollazione di S. Giovanni Battista. Sol. II. (:1.
S. Ludovico Re. Sol. Comm. ss. Fel. e Adaucto Mm.
S. Abondio Vesc. e Conf. Privil.
108 «-
SET'I‘EMEREW

, *S. Egidio Ab., Sac e Conf.


S. Mansueto Vesc. di Milano e Conf. Sol.
S. Ausano Vesc. di Milano e Conf. Sol.
S. Gregorio I Pp., Conf. e Dott. Sol.

S. Benedetto Vesc. di Milano e Conf. Sol.


Vigilia della. seguente.
*Nativité della B. V. M. Sol. II cl.
S. Gioachino Conf. e Padre della B. V. M.
Sol. II c1. * Commem. di 5. Adriano M.
S. Nicola da Tolentino Sac. e Conf. Sol.
SS. Proto e Giacinto Mm.
SS. Nome della B. V. M. Sol. II cl.
* S. Maurilio Vesc. e Conf.
* Esalt. della S. Croce. Sol. del Signore. II c1.
Sette dolori della B. V. M. Sol. II cl.
* Commem. dj S. Nicomede Sac. e Mart.
"is. Eufemia Verg. e Mart. Priv.
* S. Satiro Conf. Sol.
* S. Eustorgio I Vesc. di Milano e Conf. Sol.
* SS. Cornelio e Cipriano Mm. e Pont. Privil.
Commem. di S. Gennaro e Compagni Mm.
S. Clicerio Vesc. di Milano e Conf. Sol. Vigiléa
* S. Matteo Apost. e Evang. Sol. II cl.
*SS. Maurizio e Compagni Mm. Privil.
* S. Lino Pp. e Mart.
* S. Tecla Vergine e Mart. Sol.
S. Anatalone Vesc. di Milano e Conf. Sol.
”“88. Cipriano e Giustina Mm.
S. Caio Vesc. di Milano e Conf. Sol.

*Dedic. della Chiesa di S. Mich. Arc. Sol. II C}.


*S. Gerolamo Sac. Conf e Dott. Sol.
: «332552 : E
Eco—3.
3235::
En“;
—. mg
‘ OTTogRE
S. Francesco Borgia Sac. e Conf. Sol.
* Commem. di S. Remigio Vesc. e Conf.
. SS. Angeli Custodi. Sol. II c1.

S. Francesco d’Assisi Conf. Sol. magg.


SS. Placido e Compagni Mm.
S. Brunone Sac. e Conf. Sol.
S. Brigida Matrona. Sol.
* S. Pelagia Verg. e Mart.
* SS. Dionigi, Rustico, Eleuterio e Domnino Mm.
S. Casimiro Re e Conf. Sol.

*8. Mona Vesc. di Milano e Conf. Sol.

S. Callisto Pp. e Mart.


S. Teresa Verg. e Sol.
* S. Gallo Ab. e Conf.

’5 S. Luca Evang. Sol. 11 c1.


S. Pietro di Alcantara Sac. e Conf.

SS. Orsola é Compagne Verg. e Mm.


*SS. Cosma e Damiano Mm. Privil.

S. Raffaele Arcangelo. Sol. II c1.


SS. Crisanto e Daria Mm. (alias 29 novcmbre)
S. Evaristo Pp. e Mart.
Vigilia dei seguenti.
* SS. Sinione e Giuda Apost. Sol. II cl.
* Commem. di S. Fedele M.
S. Antonino Vesc. di Milano e Conf. Sol.
* S. Saturnino Mart.
Vigilia. dei seguenti.
110 —
NOVEMBRE

* TUTTI I SANTI. Sol. I (:1.


Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti.
(alias 1a feria II dopo 1a Dedicazione del Tempio)

S. CARLO VESC. DI MILANO E CONF. Sol. I c1.


8. Magno Vesc. di Milano e Conf. Sol.
* SS. Vitale e Agricola Mm. Priv.
Commem. di S. Leonardo Conf. (alias 8 novembre)

SS. Quattro Coronati Mm.


*S. Aurelio Vesc. e Conf.
S. Andrea Avellino Sac. e Conf. Sol.
Vigilia del seguente.
* S. Martino Vesc. e Conf. Sol. II cl.
S. Giosafat Vesc. e Mart. Sol.
* S. Antonino Mart. Privfl.
Comm. di S. Omobono Conf. e di S. Stanislao qtka C.

* S. Romano Mart. Privil.


S. Ponziano Pp. e Mart.
S. Benigno Vesc. di Milano e Conf. Sol.
Presentazione della B. V. M. Sol. II c1.
* S. Cecilia Verg. e Mart. Privil.
S. Clemente Pp. e Mart. Sol.
S. Protaso Vesc. di Milano e Conf. Sol.
*8. Caterina Verg. e Mart. Sol.

S. Giovanni di Dio Conf. Sol.


Vigilia del seguente.
S. Andrea Apost. Sol. II c1.
Commem. del Battesimo di S. Ambrogio.
¢ 111
DICEMBRE

1 * S. Castriziano Vesc. di Milano e Conf. Sol.


2 .
3 S. Mirocle Vesc. di Milano e Conf. Sol.
4 S. Francesco Saverio Sac. e Conf. Sol.
Comme'm. di S. Barbara Verg. e Mart.
5 S. Gabriele Arcangelo. Sol. II c1.
* Commem. di ,8. Dalmazio Vesc. e Mart.
6 * S. Nicolao Vesc. e Conf. Vigilia delta seguente.
7 * ORDINAZIONE DI S. AMBROGIO VESC., CONE. E
DOTT. Sol. I c1.
8 IMMACOLATA CONCEZ. DELLA B. V. M. Sol. I c1.
9 * S. Siro Vesc. e C0nf. Privil.
10 S. Melchiade Pp. e Mart.
11-12
13 S. Lucia Verg. e Mart. Sol.
14 * S. Matroniano Eremita e Conf.
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24 Vigilia del Natale del Signore. ..
25 * NATALE DI N. S. G. C. Sol. del Signore. I c1.
26 * S. Stefano Protomartire. Sol. II cl.
Commem. dell’Ottava del Natale e di tutti 1 SS. Martiri.
27 * S. Giovanni Ap. EV. 801. 11 C1. Comm. Ottawa.
28 * SS. Innocenti Mm. Sol. II c1. Comm. delI'Ottava.
29 S. Tomaso Cantuar. V. e M. Sol. II (:1.
30 Ottawa del Natale. Sol. del Signore.
Commem. di S. Eugenio Vesc. e Conf.
31 Ottawa del Natale. Sol. del Signore.
Commem. di S. Silvestro Pp. e Conf.
112 ——'

E comunel’uso di consultare il Calendario per sa-


pere se 51 pub celebrare Messa da requiem. La Messa
solenne coll’ufficio anniversario Si pub celebrare
quando in quel giorno non sia Domenica, Festa di
precetto 0d Ottava e non ricorra una festa di I 0 di
II classe in die propria (perché va pure notato Che
queste feste impedite vengono trasportate al gior—
no seguente). E proibita nelle Vigilie privilegiate
di Natale, Epifania e Pentecoste, nella Settimana
Santa e quando c’é esposizione solenne del SS. Sa-
cramento: dove c’é una Messa sola,anche nelle Fe-
ste soppresse e nel Triduo delle Litanie.
La Messa pfivata « da morto» pub esser detta —-
benché sia preferibile seguire 1’ufliciatura del giorno
— nei giorni di feria (eccettuata 1a Quaresima, in
cui 1a si pub dire solo una Volta alla settimana, tutte
1e altre, in cui come 51 é gié detto non 1a si pub ce-
lebrare solennemente ed in pill 19 ferie privilegiate
d’Avvento, 11 Sabato in traditione Symbolvl e la Vi-
gilia dell’Ascensione) e quando l’ufficiatura non é
solenne, cioé quando é privilegiata o semplice. In
questi giorni 'potrebbe celebrlarsi anche la Messa
di un altro Sahto 0 di un’altra festa, ma solo
nel caso che 11 colore sia uguale. In fondo a1 Messa-
Vle sono segnate poi alcune Messe per i giorni non
impediti della settimana, e queste, come (2 gie‘l stato
osservato, si celebrano col colore del tempo.
oHoMoMOMOOOMHOHOQ HOHOHM

MINISTRI INFERIORI
VESTI LITURGICHE

L’ ufficio del Diacono, da quanto si (‘2 accennato,


Iisulta molto importante nel R. A., poco meno, 51 di-
rebbe, che nei riti orientali. E consuetudine che nel
R. A. egli porti 1a stola Visibile sopra 1a dalmatica,
pendente dalla spalla sinistra ed agganciata a tracol—
1a, ma probabilmente in antico pendeva diritta fino
a terra, come usano gli Orientali, ed era sempre
bianca (1).
G11 Accoliti per il servizio dell’Altare song ordina-
riamente sei: due chiamati « da primo » per il servi.~
zio del Sacerdote portano gli orcioli o ampolline ed
il mesSale (che non (‘2 mai trasportato dal Suddiaco—
no); due «da secondo », che accompagnanoril Diaco-
no, son chiamati anche turiferari, pefché portano i1
turibolo e la navicella ed in tal caso precedono gli
altri; infine 1 due «da terzo » per il Suddiacono e ad
essi spettano i. cantari

(I) MAGISTRETTI, Delle Vesti Ecclesiastiche in Milano, II edizL


con tavole in eliotipia e facsimile in cromotipia, Milano, Cogliat‘i,
1905, pag. 60; e BORELLA, La stola diaconale, in: «Ambrosius».
1937, pagg. 7 e 67.
114 -—

Consci di compiere un ufficio superiore, gli Acco-


liti non sorgono al passaggio del Lettore, che va sul—
l’ambone a cantare la Lezione.
Non saré fuor di luogo ricordare che essendo il tu—
ribolo ambrosiano senza coperchio, i chierici debbo—
no fare grande attenzione, tanto piil che l’incensa-
zione é pifi complicata che nel Rito Romano. Non
basta infatti sollevare i1 turibolo e spingerlo legger-
mente innanzi, perché l’uso é di fargli descriver‘e
quasi un cerchio (dutto) e poi indirizzarlo per dritto
(tratto) verso cib che si incensa, facendo l’apertura e
la chiusura, quando occorra, con un dutto in senso
inverse. Il dutto é sempre unito a1 tratto e 10 si ri—
pete tre volte-per il Funzionante e per l’incensazione
del popolo, due per i Ministri e i Sacerdoti in core.
Per i1 servizio delle torcie, queste vengono portate
all’Altare a1 Sanctus della Messa e riportate sempre
dopo la Comunione.
Quanto alle vesti liturgiche, {‘3 da notare 1’uso degli
Aurifregi, quadrati del tessuto della pianeta e dello
stesso colore sovrapposti alla parte Vinferiore, tanto
anteriore che posteriore del camice, nonché ai polsi,
ed anche sull’amitto (che nel R. A. si mette sopra
i1 camice): di qui 1’origine del cosidetto Cappino, che
si porta sempre quando si usa l’amitto e si vede ag-
ganciato sopra 1a pianeta e 1e tunicelle.
Per la storia e l’evoluzione della Cappa e del ba-
stone, 0 Ferula, insegna di tutti i Prevosti di cittél e
di cam-pagna, ritenuta anche nei paesi ambrosiani
fuori della Diocesi di Milano, rimandiamo alla me-
— 115

moria interessantissima del Magistretti sopracitata e


alle sue tavole.
Secondo 1e ultime norme del. Sinodo XLI, che ri-
petono le istruzioni di S. Carlo, 1a Cotta Cleve avere
1e maniche che tocchino la mano, lunghe circa me~
tri 1,20, coll’apertura del collo piuttosto larga, non
aperta sul petto, e deve discendere fin sopra i ginoc~
chi con la circonferenza allav parte esterna di circa
m. 3, in mode da far molte pieghe (2).
Quanto al colore, V’é la caratteristica che a1 Corpus
Domini e Ottava si usa il color rosso, come in tutte
1e funzioni riguardanti 11 SS. Sacramento. Nelle feste
dei Santi Confessori o Abati non Sacerdoti si usa 11
color verde, e per le Matrone (né Vergini né Martiri)
si usa i1 color morello.

(2) ll decoro degli inservienti sull’Altare ha anch’esso gran


parte per la solennité del rito, in pith occorre che ciascuno co-
nosca bene il-suo uf’ficio e l’eseguisca con spirito di fede: Clo
richiede preparazione o meglio educazione liturgica, cosa.che
costa fatica nei piccoli e nei grandi. Ma 11 compenso alla fatica
«‘2 1a gloria di Dio, l’edificazione dei fedeli, il probabile nascere
di buone vocazioni sacerdotali: chi non vi presteré una mano
generosa?
o>—¢ooo>-—-—<.ooo>—-—<o<> HOOHOMMOOHO OOHDOOMOOM

USI ‘PARTICOLARI
DELLA METROPOLITANA

E nella Cattedrale che si sono conservati gli usi


Ambrosiani p113. solenni e venerandi, alcuni anche
esclusivi in confronto delle altre parrocchie.
Va premesso che in Duomo ci sono due Capitoli.
Il Maggiore consta dei Canonici (Ordinarii - Ill.mi e
Rev.mi Monsignori) secondo 1e tre distinzioni del-
l’ordine dei Preti, dei Diaconi e dei Suddiaconi, colle
cappe rosse (violacee in Avvento e Quaresima (1), ri-
pristinate da S. Carlo), colle quattro dignité: l’ARcr-
PRETE, l’ARCIDIACONo, il PRIMICERIO e il PREVOSTO DEL
CAPITOLO, e i tre utfici: i1 TEOLOGO, i1 PENITENZIERE
MAGGIORE e il Canonista, detto DOTTOR PREBENDATO.
Il Capitolo Minore (Officiales - Canonici) risulta
di vari ordini: vi presiede un Prefetto, che é i1 Mae-
stro delle S. Cerimonie. Vi sono i NOTAI (Ordina-

(1) Son pure usate nelle funzioni di suffragio e di penitenza:


in' tutti i Venerdi, nei quali non ricorre uf’ficlatura solenne
fuori del tempo pasquale; nelle Tempora — eccetto quelle che
seguono la Pentecoste —- e nelle vigilie che portano digiuno.
nonché in quella della Nativitz‘a della B. V.. festa titolare dei
Duomo. Ogni Venerdi é prescritto che le chiese parrocchiali dia-
no alle 3 pOmeI‘idiane un segno di campane a ricordare la Morte
del Salvatore.
352 .=uu
$35385
Eng—om
EEuBnEm
tuna;
117

-
rioli), che portano 1a cappa nera coi risvolti verdi
che pit} si avvicina alla forma primitiva. Vi sono i
LETTORI, che portano sul braccio l’almuzia. Vi sono i
MAESTRI DELLE SCUOLE (Magistri scholamm per con-
suetudine detti MAZZECONICI), i quali pure, oltre i1
Primicerio dei Lettori, portano 1e cappe ne're come
i Notai. Infine vi sono i CAPPELLANI CORALI.
Alle dignité ed agli ufiici capitolari spett'a 1a fe-
rula, che é pure distintivo del Maestro delle S. Ce—
rimonie (2), dei Notai, dei Mazzeconici e del Primi—
cerio dei Lettori. ‘
Vi é poi 11 Collegio degli OSTIARII col proprio Pre-
fetto: questi, che per privilegio apostolico hanno
ricevuto gli Ordini minori, portano abitualmente 1’a—
bito ecclesiastico, Vivono insieme, e oltre 1a custodia
del Tempio hanno gran parte nell’ordinato svolgersi
delle sacre Cerimonie. Per 11 servizio delle Messe e
per il canto liturgico attendono poi i Chierici del
piccolo Seminario del Duomo e gli 'alunni della Scuo-
1a di S. Arialdo, genuino avanzo delle antiche scuole
arcivescovili. .
Va notato che solitamente quando esce 1a Messa
solenne £2 11 Monsignore Suddiacono che porta con
una mano il turibolo e coll’altra i1 candelabro unico.
Nella Messa pontificale, prima del Vangelo un Ca-
nonico Diacono intima: Parcite fabulis; due Ostia-

(2) I] MAGISTRETTI nel Beroldus (pag. 149, nota 2) dimostra


come dall’uso introdotto da S. Carlo per Milano, l’insegna della
ferula per i Cerimonieri delle Cattedrali sia passato a tutta
la Chiesa. .
118 ——

rii poi successivamente dall’ambone e dall’Altare di—


cono: Silentium habete — Habete silentium.
Si é gié accennato all’uso costante dell’offerta fatta
dai Vecchiom e dalle Vecchione, vestiti all’antica
foggia con un lunghissimo cappuccio nero eile mani
coperte dal bianco fanone, i quali presentano 1e ostie
e il Vino per H S. Sacrificio.
All’ingresso del presbitero si presentano gh uomi-
ni, chiedendo 1a benedizione. Il Celebrante benedice
l’offerta di ciascuno ed offre a baciare il manipolo
all’offerente. Il Diacono versa 11 Vino in un vaso d’ar—
gento, mentre il Suddiacono riceve dal Celebrante 10
tre ostie e 1e ripone in un altro vaso. A110 stesso m0-
do Si riceve l’offerta delle donne, all’ingresso perb
del coro senatorio. .
Nelle Domeniche e Solennitz‘a del Signore gli uo-
mini della Scuola (3112 S. Ambrogio (3) salgono pui‘ es-
si. di seguito ai Canonici, a deporre una moneta d’of—
ferta sull’Altare, baciando 1a S. Mensa'dopo avervi
segnato una Croce.
Nei Pontificali che l’Arcivescovo tiene in Duomo
quattro Monsignori, compreso l’Arcidiacono col ma—
nipolo ornato di fiocchetti, siedono parati sui gradini
dell’Aitare verso il popolo: di questi due Suddia—
coni cantano il primo 1a Lezione ed il secondo l’Hal—
lelujah, quindi reggono 1 due cantari, accompagnan-
do 1’Arcidiacono per il canto del Vangelo. Un Diacono
canta l’Epistola, a cui in tal case premette il Domi-

(3) I] MURATORI, Antiquitates Medii Aaevi, 1;. IV. c. 854,-chia-


ma questa scuola: Egregium remotae antiqu'itatis pignus.
~119

nus vobiscum. Un altro Suddiacono parato porta dal


com 11 turibolo fumigante, dove l’incenso é stato
messo dallo stesso Arcivescovo, stando al trono. La
processione che cosi procede all’ambone é d’una so—
lennita incomparabile.
In tutte 1e feste del Signore e nella Domenica in
capite Quadragesimae l’Arcivescovo precede ai Ve—
speri pontificali rivestito della pianeta, e 'prima di
intonare i1 Lucernario turifica l’Altare come alla
Messa.
A Natale, a1 principio del Matutino, 1’Arcidiacono
presenta all’Arcivescovo 1e candele che 'devono ar-
dere dinanzi all’Altare. L’Arcivescovo accende due
ceri, scambia coll’Arcidiacono i1 bacio di pace e in
segno di festa gli dona due mandarini. Ripete lo
scambio di pace con ciascuno dei Canonici quando
vengono a rilevarlo in palazzo per la terza Messa,
susurrando a ciascuno: Hodie in Bethlehem Puer
natus est, ed 1 Canonici rispondono: Deo gratias.
11 Matutino dell’Epifania si svolge c0110 stesso sfar-
zo di solennita che quello di Natale, a1 lume della
stella. Durante i1 Cantico dei tre Fanciulli l’Arcive—
scovo accende ancora 1e due candele presentategli
dall’Arcidiacono, i1 quale riceve da lui il bacio di pa-
ce e pom citrina duo: i1 prelato a sua volta con
quelle candele accende due candelabri che arderan-
no per tutto il tempo della lunga ufiiciatura.
Alle Lodi ha luogo 1a suggestiva processione col-
1’-Antifona della Croce ripetuta septies sotto 1e volte
del maggior Tempio, recandosi tre croci, sopra 1e
120 ~—

quali ardono tre ceri (4). Ai secondi Vesperi l‘Anti—


phona in choro é cantata dapprima dal Primicerio
dei Lettori coi suoi, poi dai Mazzeconici, quindi dal
Primicerio del Capitolo e infine dall’Arcivescovo
stesso, il quale ascende all’Altare e fa circolo coi
propri Canonici. In questa circostanza Monsignor Pri-
micerio, accompagnato dal Primicerio dei Lettori e
dall’Ostiario sale in piviale, mitra e ferula sopra un
tronetto eretto di fronte a quello dell’Arcivescovo.
E per l’occasione usa distribuire a tutti, incomincian~
do dall’Arcivescovo, per mezzo del Prefetto degli
Ostiarii, una strenna con delle monete chiuse in pic-
cole scatole dalla forma di una mitra 0 di un berretto
di varie foggie, secondo 1’ordine dei Canonici.
‘ La festa della Purificazione del 2 febbraio (Solen—
nita del Signore come l’Annunciazione e la Visitazio-
ne), assume in Duomo uno sfarzo speciale. La distri«
buzione delle candele nel Rito Ambrosiano — Ci sia-
mo riservati di parlarne qui — é fatta in silenzio,
senza i1 Cantico di Simeone alternato come nel R. R.-
dall’antifona Lumen ad revelationem gentium; ma
in compenso é molto pin ricco 11 repertorio delle an-
tichissime antifone — 21 —— da cantare durante la
Processione. Questa si inizia (5) senza 1’invito diaco-

(4) Si pub esser certi che questa cerimonia fu derivata da


Costantinopoli 0 da Antiochia. L'uso della processione in que—
sta circostanza era stato interrotto, ma nel corrente 1938 venue
ripreso e restaurato secondo 1e antiche tradizioni in omaggio
a S. Carlo, nel suo Centenario.
(5} In antico moveva dalla Chiesa di S. Maria Beltrade, ora
diruta, donde l’antichissimo fregio marmoreo Che la riproduce.
passato a1 Museo civico. La processione delle palme moveva
invece da S. Lorenzo, dove 'l’Arcivescovo saliva su un cavallo
bianco. Vedi Beroldo.
— 121

nale romano Procedamus in pace e Si conclude coi


soliti dodici Ky'rie, eleison e la sallenda, corrispona
dente all’antifona del Magnificat nel R. R:
Senex Puerum portabat, Pue'r autem se-
nem 'regebat: quem Virgo concepit, et post
partum Virgo permansit: ipsum, quem ge-
nuét, adoravit.
Oltre 1a varieté degli ordini che prendono parte
alla Processione, questa assume in Duomo pill gran-
de importanza, perché si porta una antica immagine
della Madonna, dipinta su tavola, chiamata Idea,
porteta a spalla da due Sacerdoti su una specie di
barella; sopra l’icone sta infisso un grosso cero.
Tutte le Domeniche di Quaresima, dopo Terza e
prima che incominci 1a S. Messa, un Lettore canta
sull’ambone i1 Sermone di S. Ambrogio «De poe-
nitentia». Nei primi tre giorni della Settimana San-
ta dopo Terza un Canonico dell’ordine diaconale can-
ta una lezione presa dai libri di Giobbe e di Tobia,
come gié si usava a1 tempo di S. Ambrogio. Prima
di rivestire 1a tunicella rossa Mons. Diacono si mette
allora una stola bianca lunghissima, che incrocia sul
petto e sul dorso, cosicché 1e due estremité cingono
anche 1a persona, venendo a rannodarsi sotto i1
petto (6). ‘ 1
Ai primi Vesperi della III Domenica d’Ottobre, fe-
sta della Dedicazione del Tempio, l’Arcivescovo o in

(6) Vedi: MAGISTRETTI, Delle Vesti Ecclesiastiche in Milano,


pag. 62, e BORELLA, La stola diaconale in un singolare 'indu~
memo Iiturgico in use nella. Cattedrale di Milano, in: «Am-
bros'ius», 1937, pag. 218.
122 —

sua vece Mons. Arciprete giunge processionalmente


alla porta maggiore del Duomo, che si trova chiusa,
e batte col bastone pastorale, dicendo: Tollite por-
tas principis vestri, et elevamini portae aeternales,
et introibit Rex gloriae. Un Ostiario dall’interno, di
rimando: Quis est iste Rea: gloriae? L’Arcivescovo
risponde: Dominus fortis et potens, Dominus fortis
in proelio e batte ripetendo: Tollite portas... 11 dia-
logo continua, finché dopo 11 terzo colpo 1e porte si
aprono e la processione entra a1 canto della sallen—
da: Intrate portas eius.
Da quanto siamo venuti dicendo si rileva ‘ che,
massime nel Duomo di Milano, si pub osservare
quanto felicemente Dom Gagin nella Paleograpnie
Musicale abbia detto che il rito Ambrosiano é la
« Archeologia romana vivente ».
APPENDICI
£23m Eu
mgfiumuouu—
Eugen
iflmafifim
tuna;
MHOMOOOWHHHDGMGHOOMOH

APPENDICE If

CONCORDANZA DEI VANGELI DOMENICALI

RITO AMBROSIANO RITO ROMANO

1a d’Avvento (Matt. 24, 1-44) Simile (Luca 21, 25-33)


idem XXIV post Pentec.
2“» » (Luca 3, 1-18'} IV d’Avvento
33 » (Matt. 11, 2-15) IT, d’Avvento
4" » (Matt. 21, 1-9) Palme (alla benediz. de-i
rami) '
5'1 » (Giov. 1, 15-28) III d’Avvento
63 » (Luca 1, 39-45)
(Luca 1, 26—38)
Post Nativit. (Luca 4. 14-22)
1il post Epiph. (Luca 2, 42-52) idem
2" » )3 (Giov. 2, 1-11) idem
3’1 » )3 (Giov. 4, 46-52) XX post Pentecosten
4“» » » (Giov. 3, 16—21)
5‘1 » » (Luca 9, 10-17) simile 1V di Quaresima
(Giov. 6, 1—15)
(3AL » » (Matt. 17, 14-20)
Settuagesima (Matt. 20, 1-16) idem
Sessagesima (Matt. 13, 3-23, 43) simile (Luca 8, 4-15)
Quinquagesima (Matt. 13, 24-43) V post Epiphaniam
1a di Quaresima (Matt. 4, 1-11) idem
2% n a) — (Giov. 4, 5-42)‘
3% » 3) (Giov. 8, 31—59) V d1 Quaresima
4'1 » » (Giov. 9. 1—38)
\
5% » » (Giov. 11, 1-45)
63 o dclle Palme (Giov. 11, 55—12, 11)
Pasqua (Giov. 7, 37—39)
(Giov. 20, 11-18)
126 ——-

1: dopo Pasqua (Giov. 20, 1931) idem


1) (Giov. 1, 29-34)
3: )3 (Giov. 16, 16-22) idem
43 (Giov. 16, 5-15)
)} idem
5a. (Giov. 16, 23-30)
)) idem
Post Ascens. (Giov. 17, 1-26)
Pentecoste (Giov. 7, 37-39)
(Giov. 14, 15-27) idem
1% post Pentec. (Marco 16, 14-20)
29. I) » (Matt. 9, 10—15)
33 » » ‘(Luca 6, 36-42)
4a » » (Luca 16, 19-31)
55 )) » (Luca 17, 11-19) XIII post Pentecosten
6a )) » (Luca 14, 16-24) 11 post Pentecosten
7a 7) » (Matt. 20, 29-34) simile Quinquag. (Luca 8.
4-15)
8a. » (Luca 15, 1-10)
I) III post Pentecosten
98. » (Luca 5, 1-11)
3) IV post Pentecostefi
108L D) » (Luca 12, 13-21)
11I )) » (Luca 18, 9-14) X post Pentecosten
12a )) » (Matt. 5, 20- 24) V post Pentecosten
13“ )) » (Marco 8, 1- 9) VI post Pentecoten
14a )) » (Marco 7 31- 37) XI post Pentecosten
15' )) » (Luca 7, 11—16) idem
13 post Decollat.’ (Luca 9, 7-11)
23 )3? » (Matt. 7, 15-21) VII post Pentecosten
33 )) » (Luca 10, 25-37) XII post Pentecosten
4a )) » (Matt. 21, 19-22)
53 )3 » (Matt. 21, 33-46)
18 Octobris (Luca 13, 6-17)
2a. )) (Giov. 8, 1--11)
3a )7 vel in Dedicatione Eccl.
Majoris (G10. 10, 22-30)
18 post Dedicat. (Matt. 18, 2335) XXI post Pentecosten
2a )) » (Matt. 22, 15-21) XXXII post Pentecosten
3a )) » (Matt. 22, 1-14) XIX post Pentecosten
DHDOOHOOOHOCOHO .— O>—(O>—-<O>—(OOG>—<O O CHOOM DOW

APPENDICE II.“

PREFAZI

Dal proprio del Tempo

DOMENICA VI D'AVVENTO
Aequm, et salutare: Nos tibi, Domine Deus omnipotens:
gratias agere, ct cum tune imocatione virtutis beatae Ma;
riae Vivgims festa celebrare. De cuius ventre fmcms Bfflor
mit, qui pams angeltci munere nos reple'vit. Quod Eva 'uo’
«wit m cnmme, Maria restituit in salute. Distat opus ser’
pentis, et Virginie. Inde [ma sum: venena discriminis; him
egressa mysteria Salvatoris. Inde se praebuit tentantis inn"
quitas; him Redemptoris est opitulata majestas. Inde part“:
occubuit; him Conditor resu—r'rexit, a quo humana naturay
nor: jam captiva, sed libem restituitur. Quad Adam perdidit
in payente, Christa recepit auctore. Quem mm tecum (1)

(i) La conclusione del Prefazio pit‘l comune riportata a pag. 27 ha


1e scgucntl vanautx:
Quem mm tecum, omnipotens Pater, at cum Spiritu Sancto laudamt
Angeli, 1.181161’M’ltu1’ Archangeli. etc.
Quam Iaudcmt Angeli, venenmtur Arc‘hangeli, etc.
Vi sono poi altre due forms:
3} Et {deo cum 'Angelis et Archangelis, cum Thronis ac Dominaa
twmbus, cumque omni militia. caelestzs exercttus, hymnum git»
mu: tuae cammus', sine fine dwentes: Sanctus, etc.
colla variante: Propterea cum Angelis et Archangelis, etc.
‘9) Uncle profusis gaudiis totus in orbe termmm mundum exultat
sad at supemae Vzrtutes, atque angelicare concinunt Potesmtes,
hymnum gIO‘riae tune perpetim sine fine dicentes: Sanctus, eta...
228 —--

S. SIILVE STRO

Aeteme Deus: Tuae laudis jfigiter immolantes. Cujus


figuram Abel justus instituit. Agnus quoque legalis osten’
dit, celebravit Abraham, Melchisedech sacerdos exhibuit:
sed 'vems Agnus, et aetemus Pontifex, hodie natus Christus
implevit. Et idea [cum AngeIis, et Archangelis.

EPIFANIA

Aeteme Deus. Qui te nobis super Iordzmis dveum de


caelis in voce tonitmi pmebuisti, ut Salvatorem caeli dc!
monstmres, et te Patre-m Lzlminis aetemi osténderes. Caelos
apemisti, défrem benedixisti, fontem purificasti, et tuum um}
cum Filium per speciem columbae sancto Spiritu declarasti.
Suscepemnt hodie fontes benedictionem tuam, et abstulea
mm: maledictiomm nostmm: {ta ut credentibus purificatio’
nem omnium delictorum exhibezmt, at Dec filios generando
adoptive faciant ad vitam aetemam. Nam quos ad tempo'
ralem vitam mmalis nativitas fdd-emt: quos morS‘per prae’
varicationem cépemt: hos vita aetema recipiens, ad regni
caelomm gloriam revoca'uit. Per eundem Christum.

NELLA FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA


Feria II dopo 1a 111 Domenica dopo I'Epifania

‘ Aeterne Deus. Qui ad caelestem in terris vitam instituena


dam, Filium .tuum mitten voluisti; et ipsum una cum Vir'
gine Maire Joseph purissimo ejus sponso tradere dignatus
es, ut mundo exemplum admirandae Familiae donares. O
ineffabile consilium.’ Patri nutritio subditm' Unigenitus
Dei, Virgini Matri paret Dominus Genitricis! O conjugcdis
virtutum aemulatio! Immaculata Virgo castissimum Vimm
indefessa‘ prosequitur veneratiofle, et officio caritatis! O
beam Familia, quae magis quam Davidico ortu, momm
— 129

sanctitatc praefulget! Te igitur, clementissime Pater, hmm?


liter deprecamur, 1d: fem, Marine et Joseph exemplis atque
pmesidiis familiae nostme in terris dirigcmtm, et in caelesti
patria felicissime consocientur. Per eundem Christum Do’
111111111111 110315111141 (2).

DOMENICA VI DOPO L’ EPIFANIA

Aetemc Deus: Et tibi istam imnmlationem offer-re: quae


est mim rursus, et ineffabilis divini gratin, Sacramenti, quae
offertur a 111111111115, et “mum-Corpus Christi sancti Spiritus
infusione perficitur. Singuli accipiunt Christum Dominum,
et in singulis portionibus toLus est 1186 per singulas minui-
tm', sec-l integmm se praebet in smgulis Propterea ipsi, qui
suminws communionem huius sancti Panis, et Calicis, unum
in Chnsto corpus efflcimur. Per ipsius 111aj651at2111 te sup
plices exommus; uti accepta habeas, et benedicas haec su’
peri111posita 11-1u11era, per quae nos ab omnibus emundes
contagiis vetustatis. Per eundem Christum Dominum 110'
strum.

DOMENICA II DI QUARESIMA,
DETTA DELLA SAMARITANA

Per Christum Domimtm nostmm. Qui ad insinuandum


hmnilitatis suae mysterium faugatus resedit ad puteum: et
a muliere Sama-ritana aquae sibi petiit porrigi potum, qui :11
ea creavemt fidei donum: at m; ems sitire dignatus est

(2) Abbiamo riportato anche questo Prefazio. essendo nostro in,


tendimento far conoscere pu1e qualcuuo dei Prefazi moderm. Chi de-
s1dera illustrzmone degli antich1 esclusivamente Ambrosiani consuhi
i] be] volume recente del SAC. DOTT. ANGELO PAREDI, I Prefaz: Am’
brosiam', edizione :11 u Vita e Pensiero», una pubblicazione che fa
onorc :11 giovane Clerc Milanese.
130 #—

fidem, ut dum ab ea aquam peteret in ea ignem divini amm


ris accenderet. Implommus itaque immensam clementiam
tuam, ut comtemnentes tenebmsam profunditatem vitiorum
et relinquentes noxamm hydriam cupiditatum, te qm' fans
vitae et origo bonitatis es, semper sitiamus et jefuniomm
nostromm observatione tibi placeamus. Per eundem.

DOMENICA V, DETTA DI LAZZARO

Per Chr. Dom. nostmm. Qui eminenti gloria maiestatis,


plurima in tem's mimbilia peregit: inter quae summae pier
tatis virtute, quatriduanum Lazarum a nexu funeris liberaa
vit. Iam enim teterrimo squalore subactus, in atra telluris
hmnaius vomgine, vinctus institis quiescebat. Cuius mortem
prim per soporis requiem, postmodum aperta voce Dominus
discipulis reseravit. Quem et amicmn pia dignatione cmw
111emomns, ad claustrum ipsius spelaei pmperavit: ibique
Iudaeomm turbis astantibus, lacrymosis oculis infremmt ac
plomvit. O quale exhibitionis miraculam, ut caelomm con’
ditor jiere ante servi tumulum dignaretur! 0 quam magnum
et salutare mysterium, quad per resurrectionem [fizan’ figu’
mliter designatur.’ Hie tabo corporis dissolutus, per superni
regis impe’rmm continua surrexzt ad vitam. Nos qmdem
pfimi hommis facinore consepultos divina Christi gratia ex
inferis liberawt et redivivos gaudiis reddtdit sempiterms.
Quem laudant Angeli.

FERIA IV IN «AUTHENTICA»

Per Christum Dominum hostmm. Qui innocens pro :31?


piis voluit pati, et pro scelemtis indébite cm1demnari. Cuius
mars delicta nostm detemt, et rexurrectio justificationsm
nobis exhibmt. Per quem mam pietatem supplices exam,
mus: ut sic nos ho‘die a peccatis antic-ales, ut eras venera’
—— 13]

bilis coenae ddpibus saties; hodie acceptes confessionem no'


stromm peccdminum, 61: was tribuas spiritalium incrementa
donorum; hodie jejuniomm nostromm vita‘ suscipias, et
cms nos ad sacratissimae cosmic convivium introducas. Per
eundem Christian Dominum nostrum.

FERIA V IN «COENA DOMINI »

Per Christum Dominum nostrum. Qui cum Deus esset


in caelis, ad delenda hominum peccata descendit in terms:
et qui humanum genus 'Uénerat Iibemre, tamquam obno"
xius débitoa', illicito pretio Dominus a servo destrahitur; et
qui Angelos jddfcat, in honvzinis est judicio constitutus: ut
hominem, quem i-pse fécemt, de mom: liberaret. Et idea...

SABBATO SANCTO

Aequum et salutare, nos te quidcm, Domine, 0mm ten/p


pore benedicere: sed in hac potissimum nocte profusius
exultantibus animis praedicme, cum Pascha nostmm immm
latus est Christus. Ille est enim vems Agnus, qui fibstulit
peccata mundi: qui mortem nostmm moriendo dextmxit,
et vitam nobis resurgendo reparavit. Unde profusis gaudiis
in orbe termrum mundus exultat: sed e1: supernae Virtu'
tes, atque angelicae céncimmt Potestates, hymnum gloriae
tuae pérpetim sine fine dicentes. Sanctus etc.

SABBATO SANCT‘O
IN ECCLESIA HYEMALI PRO BAPTIZATIS

Aeteme Deus. Qui vetustate destr‘ucta, vitae nobis in


Chnstus reparatur intégritas. Propterea profusis gaudiis to;
tus in orbe termrum mundus exultat, etc.
INDIE SANCTO PASCHAE
RESURRECTIONIS D. N. I. C.
PRO BAPTIZATIS IN ECCLESIA HYEMALI

Aeterne Deus. Et pro humani generis mirabili reparatione,


exultantibus te gaudiis hac die Iaudare. Quae omnibus die'
bus, temporibusque praece'Ilens, et suae Crucis interim, et
beatae Resurrectionis est Clara primatu. In, hac enim Um?
genitus tuus, ut primogenitus esset ex mortuis, ad glorifi’
amdam in se carms nostrae, animaeque naturam, qua pote—
state occubuit, eddem resurrexit. Unde profusis...

IN SOLEMNITATE PASCHAILI

Aequum et salutare, nos tibi, sancte Detis omnipotens,


gratias agere, nos devotas laudes referre, Pater inclyte, 01w
nium auctor et conditor. Quid, cum Deus asset rrrajestatis,
Christus Iesus Filius tuuvs, ob Iibemtionem Immani generis
crucem subire dignatus est. Quem dudum Abraham praev
figurabat in filio, turba Mosaica immacolati agm' immplatio—
ne signabat. Ipse est enim, quem sacm tuba cecinerat Pro»
phetarum: qui omnium pecmta. portaret: aboleret et en}
mind. Hoc est iIlud Paschal, Christi nobilitatum cruore, in
quo fidelis populus praecipua devotione resultat. O myste’
rium gratin plenum! O'ineffabile divini mrmeris sacramew
tum! O solemnitatum omnium honoranda solemnitas! Ir;
qua, ut servos redirneret, mortalibus se praebuit occidendum.
Quam utique beam mars, quae mortis modos resolvit! Jam
mmc sentiat se tartareus princeps attritum: et nos de pro’
fundi lube eductos, ad caeleste regnum conscendisse gratw
lemur. Et idea cum Angelis et Archangelis.
235mm E.
232 ha
mueumuufim
Essen
3235::
tuna;
— 133

NELLA SOLENNITA DEL «CORPUS DOMINI»


Per Christum Dominum nostru-m. Qui sub specie pants,
at vim' mirabile Sacramentum nobis declarando monstra'vit:
ct per verba mimbiliter prolata, panem et vinum transub'
stantiavit in Corpus et Sanguinem suum: quad sumando
digms ad vitam, indignis csse voluit ad judicium. O quanta
dulcedo, et vita beans! 0 quanta mortalitas, et poem! dama
natis! Vitcmus ergo judicium, digne sumendo Sacramew
tum: ut regnum mereamm consequi sempitemum. Pe'r eun'
dam Christum Dominum nostrum.

DEDICAZIONE CHIESA MAGGIORE


III Domenica d’Ottobre

Per Christum Domimtm nostmm. Qui eminentiam pate;


statis acceptae Ecclesiae tradidit, quam pro honore percepto
et Reginam constituit, et Sponsam. Cujus sublimitati um?
versa subjécit: ad cums judicmm consentire yussit e caelo.
Haec est mater ommum wventium,fil1orum numero facta
sublimim: quae per Spmtum sanctum quotidie Deo filios
prdcreat: cujus paimitibus mundus omms impletus est: quae
propa'gines suds ligno bajulcmte suspensas érigit ail regna
caelorum. Haec est Civitas illa, sublimis jugo mantis cream,
perspicua cunctis, ct omnibus clam: cujus co'nditm', et inhabi’
tator est idem Dominus noster Iesus Christus Films tuus.
Quem Lma tecum, omnipotens Pater.

EMS?" Sans?
‘ SAN MARTINO
I I Novembre

Aequum et salutare: Nos te, omnipotens Domine, in


beati Sace’rdotis, et Confessoris tui Martini laudibus honow
rare. Qm' sancti Spiritus tm' dono repletus, ita in ipso tyre,
>134 —
cinio fidei perfectus inventus est: ut Christum texisset 1n
paupere, ct waste, quam egenus acceperat, mundi dominmn
induisset O felix larg1tas, quam divinitas operatur! O cla—
mydis gloriosa divisio, quae militem texit et Regem.’ Digne
huic confessioms mac praemia contuhsti; digne ei Ammo’
mm subjacuit feritas; digne tanto amore martyrii persecuv
torts tormenta non timuit secums. Quanta, putamus erit
glorificatio passionis, quanta pars clamydis sic extitit pre’
tiosa? Et quid e‘rit pro oblatione integri corporis receptur
ms, qui pro quantitate vestis exiguae, et vestire Deum me“
mit, et videre? O animi imitanda benignitas! O virtutum
veneranda potentia! Sic egnt suscepti Pontificatus officium,
ut per formam probabilis vitae observantiam exigeret disci'
plinae. Sic apostolica mrtute sperantibus contuht medic1~
nam, ut alios supplicat-ionibus, alios visa salvaret. Haec tua
est, Do1111ne, virtus, et gloria. Per eundem Christum Domi’
1111111 nostrum.

SANT’AMBROGIO
7 Dicembre

Aeteme Deus. Qui in Ecclesia tua sancta catholica ita 5a,


cerdotes dispom's, et ordinas, ut efficias tibi Ecclesiam 11011
habentem maculam, 1’1q16 rugam. Qui 011m. diei hujus 50’
lemnitatem alumm tui Ambrosii confessoris, et Sacerdotis
sublimare dignatus es cathedram: ut fasce saeculari deposiv
to, at publico honors abjecto, doctorem, et judicem gregis
tm's officeres, et pastoram Ecclesiae praefim-mws. Pro quo
precamur subjecti, 11f. qm' eum extempfo ovibus tuis subli—
masti pontificem, et ex voce plebis gregi tuo praeelegisti pal
stmem, nos ejus precibus explosis piaculis efficias sanctio-
res, ct plebem tuam, huius die1' solemma celebrantcm, eff!
mas justiorem. Ut pastor cum ovibus ejus sequendo vesti’
g1a,simul mereamur pervenire ad caelestm regna. Per Chnv
stum Dommum nostmm.
— 135

IMMACOLATA CON‘CEZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA
8 Dicembre

Aetcme Deus. Praeclarissimum enim immaculatae Cow


ceptionis diem recensemus, quo gloriosissima Dei Genitrix,
inteme'rata Virgo Maria, Stella comsca et admirabilis, sine
Iabe originali concepta est. Quae nobis perenms vitae y'av
fluam, quam Eva in paradiso clauserat, resera'uit: nosque de
tenebris ad lucis antiquae gaudia revocavit. Per eundem
Christum Dominum nostrum.

S. VINCENZO LEVITA E MARTIRE


22 Gennaio

Per Christum Dominum nostrum. Qui Martyrem suum


Vincentium vocavit ad glmiam: qui eum per martyrii “out!
nera caelestem vocavit ad palmam. Hic nempe Martyr, 126'
ms Domini testis, non dubitavit pro Christa animam dare
in mmtem: sciens quod non hie haberet civitatem manew
tam, seal in caelo distributam haereditatem per sortem. Non
timuit tortoribus in poems tradere membra: sciens quad
Caro sua glorificata resurgat et propter dolomm flagella red
cipiat praemra sempitema Torquetur,tund1tur, flagellatuh
exur-itur; sed invictus pro Sancto nomine animus non con}
cutitur Plus ardens igne caeli quam ferri, plus nectitur ti!
more Dei quam saeculi. Plus *voluit placere Deo quam fora,
plus dilexit mori mundo quam Domino. Propter quod in
sancta confessione triumphans, nec in gersecutione animam
ponere dubitans, camea claustra relinquens, ad caeleste re»
gnum conscendens, cum Sanctis omnibus exultat et gaudet
cum Angelis et Archangelis.
SAN VITTORE
8 Maggie

Aetemc Deus. Cuius peovidentiae fultus praesia’io beatus


Victor celebewimus Martyr terreni Sub chlamyde imperii
Christi tui miles agebat absconditus: ”on passionis timore
perterritus, sed divino arbitrio subdens propriam volt/mm,
tem. Latuit enim mundanis excubiis dignissimus caelestis
patnae miles: at perpetm' regni, comscans angelzcis obse'
quils, consors existeret.D1gne etmm Regi regum memit fa’
mulan Christa, quem a prlmaeva aetate Ita animi iota 1w
tentione dilexit, ut ejus pro nomine crudelissimi imperatoris'
praecepta contemneret: et ipsius ante tribunal extensus
proprias praeberet impiorum omnibus scapulas flagellandas.
Dem flammivoma plumbi tmda perfusus, ita caelitus divine
nutu angelica est visitatione defensus: ut et f-rigidior aqua
subito ex fonts levata saevus ardor existeret, et verberum
innumerabiles plagae salutife'ro curarentur unguento. Ad 1411
timum vero capitali jubetur ferin sententia: ut victoriae
palmam adeptus et auctor sui esset nominis et exemplum
Magistri. Haec tua est, Domine, virtus et glorta. Per Clan}
stum Dominum nostmm. Per quem.

NELLA TRASLAZIONE DI S. NAZARO MARTIRE


10 Maggie
Aequum, et salutare: Nos tibi reddere grates, vis trina
Deus, sator optime 76mm. Qui cuncta, propriis animate: figur
ris, artifici sermone facis, quique facta conservas. Qui dw
dum multo latitantem pulvere drachmam invenis, accensa
verbi virtutc lucema, ut pateant cunctis tua munem saecu'
lis, reddens Ecclesiae secund-um ce'rtaminis palmam, angel?
cos ut cemant humana lamina vultus, micent et; splendida
tumuli membra loco. lam jamque repertus, olim abscondir
tux agro, mtilat thesaurus, evangelicis praesignatus figuris.
— 137

E11 superexultat intememta Ecclesiae fides, dum sacrum


111e1rcatum margaritae lucrum capessat I11 qua Martyr, 51ml
cte tuus inclytus Martyr geminam 111signe111 Nazarius ge'
stat coronam.Qu1 memit Domini pro laude fidehs, sanguv
ne martyrium clarificare 51mm. 0 11111111111111 dilecta D61 mem—
bra, Christi servato promisso.’ O testis flagrantissime, m?
tore caeli fulgide, cuius indestimabilis odor Sabaeicis 1)e
pallet aromatibus. Quem pius Ambmsius, sacrum locum
Ecclesiae munus, perennem reperiens patronum dedit, et
medicum, propugnatorem fidei, sacri praelii bellatorem.
Propterea cum Angelis. .

NELLA FESTA DEI SS. APO‘STOLI PIETRO E PAOLO


29 Giugno

Acquum et salutare: Nos tibi semper his, ct ubique 111


honore Apostolmum Petri et Pauli, gratias agere. Q1105 1m
electio tua consecrare dignata est: ut b61111 Petn' saecuiaz
rem piscandi artem 111 0111111111111 dogma converterct: qua’
tenus humanum genus de profundo inferni praeceptomm
tuomm retibus iibemret. Nam Coapostoli ejus Pauli mew
tem cum 1101111116 mutasti, et quem prius persecutorem me’
tuebat Ecclesia, 1111116 caelestium mandatomm laetatur se ha,
bare doctorem. Paulus caecatus est, ut videret: Petrus 11e-
gavit,"ut crederet. Huic claves caelestis imperii, 1111 ad ever
candas Gentes divinae legis scientiam contulisfi. Nam ille
introducit, hie aperit. Ambo igitur virtutis aetemae pme’
mid sunt adepti. Hum: dextem tua gradientem 1n elemento
liquido, dum‘ mergeretm, erexit; illum autem, tertio 114w
fragantem, profunda pelagi fecit vitare d15cri111md.H1c 1701~
tas mferm} ille mortis mat aculeum; et Paulus cap1te pier
ct1tm', qma Gentmm caput fide1 probatur: Petrus autem,
praemissis 12125113115, caput 011111111111 nostrum secutus est
Christum. Ouem mm tecum.
138 —

VI-GILIA DEI SS. NAZARO E CELSO MM.


27 Luglio
Aeqzmm, ct salutare; Nos tibi, Domine, caeli terraeque
Deus Pater, gratias agere; quas MC, et per universum mun-
dum Ecclesia tua sanctwcatholica, omnium viventium mar
ter, in honme nominis tui per official spiritalis obsequii qua“
tidicma devotione, et annua festivitate multiplicat. Quae f,
delium tuorum innumeris passionibus compta, et beatissi’
morum Martymm tuomm Nazarii, et Celsi sanguine (1860'
mm, a dextris sempitemae majestatis assistens, tot mmc illw
strata patrociniis gaudet, quot pignora, persequente mundo
transmisit ad caelum. Magnum hoe, Domine, pietatis tuae, et
ineffabile sacramentum, at de illomm potius salute laetetur
Ecclesia, quos punisse mundus exultat: atque illos magis
acquisisse gaudeat, quos pro veritate certantes saeculi gau—
dium interémit. O beata mater, natomm suomm glorificata
tormentis.’ Quos non plaflctu, non gemitu ad inferna de'
ducit: sed ad caelestia ‘et ‘aetema migra-ntes, perpet'ua laude
prosequitur. Per Christum Dominum nostrum.

FESTA DEI SS. NAZARO E CELSO MM.


28 iLuglio
Aequum, et saluting: Nos tibi, summe Deus, gratias age,
re, 61: in hac triumphali die nostrae devotiom's pandere vo-
ta: in qua Martyr sanctus, yoseo lustmtus cruore, Nazarius
caeleste memit conscendere regnum. Qui dum per innumeru
tafmentomm acérba supplicia crudelius vexaretur, tyranni‘
cam rabiem fidei constantia superabat. Nec potuit persecu‘
torum illatis cedere minis, quando pro se certante ipse aw
ctor victoriae Christus Dominus dimicabat. Ducitur interea
ad templum idolis pmelibare profanis, quorum portenta, d1)
vino fultus pmesidio, max at ingressus est, regedit in pub
'Uerem. Ob hoc liquidas maris in undas longing a term 1310‘
— 139

jectus, angelici amineris famulatu solida inter fluctus vesti-


gia praefigebat. O felix, et inclytus Domini pmeliator.‘ Qui
mundi congressus principi innumeram populi multitudinem
wtae sociavit aetemae.1nter quos ct sacn' pmelii bellato'
rem, Celsum videlicet, fidehssimmn testem, dum martyrii
docuit certare ad palman~1, pariter mememnt caelcstis pa~
Mia pervenire ad regnum. Per eundem Christum.

S. LORENZO MARTIRE
IO Agosto
Aeteme Deus. Qui hodiema die Levitae tui Laurentii ft;
dem auream igne ardentissimo comprobasti: ut esset tibi
hostia viva, hos-tin sancta, in odorem suavitatis accensa.
O gloriosi certanimis virtus! O inconcussa constantia mew
tis! Stridunt membm viventis super craticulam imposita, et
prunis Saevientibus anhelantis: at at tibi hostia fieret, ct
ad triumphum martyrii intrepidus perveniret. Per Christum.

FESTA DEI SETTE DOLORI


DELLA B. MARIA VERGINE
15 Settembre
Per Christum Dominum nostrum. Cujus sacratissima Hw
manitas ligno crucis suspensa, astante Virgine Matre, Adae
posteros, vetitae arboris attactu justae morti addictos, ad
aetemam vitam misericorditer revoca'uit. Vulnera, quae [w
daeomm perfidia castissimis Iesu Christi membn's infligc’
bat, fortis dilectio in dulcissimae Maths corde renovabat.
Christa: ad delenda hominum peccata mortem subire non
timm't: Maria proprium pectus morientis Filii doloris aemu‘
[um immolavit. In corpora Christus, in mente crucifixa emt
Marta: et crudelis lancea, quae Ftlio 7am mortuo dolmem
afferre non potuit, Matns animam saevissimo vulnere per!
transivit Quapropter mutuae huius passionis memonam ho,
diema celebritate recolentes, tibi, Pater omnipotens, qui ad
140 ——

salvandos nos homines unigenito Filio tuo parcere 11oluisti,


debztas {nudes referimus, supplici confessione dicentes:
Sanctus.
S. EUFEMIA VERGINE E MARTIRE
16 Settembre
Per Christum Dominum nostrum. Per quem virgo alma
trumphatrix Euphemia, virginitatis retinens mitram, pas!
sionis meruit vestiri corona. Cujus precibus immicus hostis
evincitur, prisms adversarius superatur. A fornacis igne Vir’
go sospes eripitm', duri lapides in pulverem conveftuntur,
feme mansuescunt, collaque submittunt, atque omm'a poe~
narum supplicia ej'us oratione superantur. Novissime gladii
mucrone confossa, camea relinquens claustra, caelesti choro
jungitur laeta. Haec sacm Virgo tibi, Domine, Ecclesiam
tuam commendet, haec pro nobis peccator‘ibus interpellet,
haec etiam vota nostm, ut Virgo 'uemula illib'ata, tibi pme'
sentet. Per eundem Christum Dominum nostrum.
SANTA TECLA V. M.
24 Settembre
Aeteme Deus. lit in huius diei celebritate praecipua
tuamm lactanter virtutum intonare praecoma. Adest nam'
que Theda, celeberrima Virgo, quae Apostoli tui Pauli im'
butd doctrinis, mzmdanas viriliter superavit illécebms, et vir-
ginali cfypeum arripiens, glmiosis Virginibus exemplum p713
ma contulit martyriis et principalis constantiae, Immissa
denique flammamm rogis furentibus inclyta Virgo, igm' non
est attacta corporeo: quid Christi Filii tui amore succensa,
genuine: camis superavit incendia. Dehinc feris objecta ra’
pacibus, laedi nihilominus, te protegente, non valuit, quia
ferales animos mitissima subegit ovicula. Ob hoc et princi’
patu martyrii, et virginitatis triumpho sublimis, Charis cir-
cumcincta virgineis, Agm' sequitur immaculati vestigial.
Quem mm tecum.
Vesperi
amhrosiani
solenni
n.
l-
D
m
'—
..
on
N
E.
I:
a

alle Litanie
-—- 141

S. CARLO
4 NOVEMBRE
Aequum, et salutare: Nos tibi, omnipotens Pater, immen’
sas gratias agere. In has enim dema saeculi hebescentis car
ligine, et Antl‘stitis Caroli pectus flamma tui amoris accew
dare, et nostros mores illius exemplo dignatus es conformare.
Crebis namque jejuniis, orationibus, et vigiliis suos sensus
edomuit: ct victoriam ab iis gioriose repmtavit. Quanta por—
re caritate ille astitit suo gregi? Quoties ém-n labentem tanar
quam Pastoa’ sustinuit? Quo'ties rectam paradisi semitam tam,
quam Magister—commostmvit? Cuius igitur salutari disciplina
fuimus instituti, ems suffragantibus meritis, patriam comer
quamm- aetemam. Per Christum.

Dal comune dei Santi_

NE‘LLA VIGILIA DI UN MARTIRE


Aeteme Deus. Gloriosi N. Martyris pia certamina prae’
currendo Cuius honorabilis annua recursione solemnitas et
perpetua semper, et nova est. Quid at m conspectu tuae ma!
jestatix permanet mars tuomm pretiosa justorum: et restau’
rantur incremental laetitiae, cum felicitatis aetemae recolunr
tar exordia. Per Christum Dominam nostrum.

NEL NATALE DI PIU’ MARTIRI


2“ Messa

Per Christum Dominum nostrum. Cujus pretiosus saw


guis non solum pro nostme captivitatis redempttone effusus
est, sed etiam Martyfes was in mi testimomi victoria {my
tatores efficere est dignatus. Tu namque, omnipotens Deus,
eisdem Martyn'bus fidei tuae constantiam, ut diabolum viw
cerent, contulisti: et nos quoque famuios tuos, ope miseri—
142 ——

cordiae tuae condonatos, Martymm tuorum N. et N. qui’


bus hodie laetamm tnumphw, quaesumus, consortes efficms.
Per eundem Christum.

NEL NATALE
DI UN CONFESSORE PONTEFICE
2a Messa

Per Christum Dominum nostmm: 'Uemm, aetemumquc


Pontificem, et solu'm sine macula Sacerdotem: cujus 34m,
guine omnium fidelium corda mundantur. Placationis tibi
hostias non solum pro delictis populi, sed etiam pro. nostris
offensionibus immolamus: ut omne peccatum, quad camis
fmgilitate contrahituf, summo pro nobis Antistite interpel’
lante, solvatur. Per quem majestatem tuam laudant Angeli.

NEL NATALE DI UN CONFESSORE SACERDOTE


Aeteme Deus. Qm' glorificaris in confessione beati Sacer’
dotis, et Confessoris mi N., et non solum excellentioribus
praemiis merita glmiosa prosequeris, sed sacrum ministerium
competentibus servitiis exsequentem gaudium Domim' sui
tribuis benignus intrare. Ut qui in modico vitae praesentis
excursu fidelis appamit, supra multa bond utique semper
mansum beatitudine disponatur. Per Christum Dominmn
nostmm.

NEL NATAILE DI UNA VERGINE MARTIRE

Aeteme Deus: per Christum Dominum nostmm. Pro cu—


jus amore, at was continentiae puritate beata Martyr tua
N. respuit divitias saeculares, et dignitatem viri moytalis,
ut in caelestibus consequeretur praemia castitatis, ubi in per,
petuo fructus pérmanet virginalis. Lampades dénique arden'
tes ipsae Virgines demonstrant, quamm spiritus semper ad
te Deum vigilat, Patrem omnipotentem, et Dominum Icsum
»— 143

Christum Filium tuum. Cui venienti ébviae ecclesiae, in


Charo innumerabilium Virgmum, hymnum dwmzs laudtbus
decantat, dzcentes: Sanctus.

Nellu Dedicozione della Chiesu Mi‘fnore

Aeteme Deus: per Christum Dominum nostrum. Per


quem te supplices deprecamur, ut altars hoc, sanctis usibus
pmeparatum, caelesti dcdicatione sanctifices: et sicut Meir
chisedech sacerdotis praecipui oblationem dignatione mim~
bili suscepisti, ita imposita huic nova altari munem super ac,
cepto ferre digneris. U1; populus tuus in ham Ecclesiae do’
mum sanctum conveniens, per haec pum hbamina caelesti
sanctificatione salvatus, animarum quoque salutem perpe’
tuam cortsequatur. Et idea cum Angelic.

Dalle Messg votive

FERIA v1: DEUL'A CROCE


Aeteme Deus. Qui salutem humani generis in Iigno Cm!
cis constituisti: at unde mars oriebatur, inde vita resurge—
ret: et qui in ligno vineebat, in Iigno quoque vinaeretur.
Per Christum Dominum nostrum.

FERIA VI: DELLA PASSIONE DEL SIGNORE‘


E DEULE CINQUE PIAGHE
Per Christum Dominum nostrum. (2141' per Passionem, et
crucem mundum redemit, et antiquae arboris amarissimum
gustum cmcis medicamine ifidulcavit: et mortem, quae per
Hgnum vetitum venerat, per ligni trophaeum devicit. Ut mi—
rabili suae pietatis dispensatione, qm' per ligm' gustum ab,
horto deliciarum discessimus, per lignum cmcis ad paradisi
patriam redeamus. Et idea cum Angelis et Arcangelis.‘
144 —-

PER} LO SPOSO E LA SPOSA


Aeteme Deus. Qui foedem nuptiarum blando concordiae
jugo, et insolubili pacis vinculo nexuisti, ut multiplicandis
adoptionum filiis sanctorum connubiomm foeczmditas pudi—
ca serviret. Tua enim, Domine, providentia, tua gratin inef'
fabilibus modis utmmque dispensat: ut quad generatio ad
mundi edidit omatum, regeneratio ad Ecclesiae perducat
augmentum. Per Christum Dominant nostrum.

Dalle Mgsse per i defpnti


PER UN SACERDOTE DEFUNTO
Aetemae Deus. Quamm's enim humane generi martis 1L
lata conditio pectora nostra contfistet: tamen clementiae
tuae dono spe futurae inmwrtalitatis efigimur, ac memores
salutis aetemae non timemus lucis hujus sustinere jacturam.
Quoniam beneficio gratiwe tune fidelibus vita non tollitur,
sed mutatur: atque animate corporeo ergastulo liberatae, hor—
rent. mortalia, dam immortalia consequuntuf. Unde quaesw
mus, yt famulus tuus N. Sacerdos, beatomm tabernaculis
Spirituum constitutus, .e'vasisse se carnales glorietur angu‘
stias, diemque judicii cum fiducia et vote g'ratulationis ex’
pectet. Per Christum Dominum nostrum.
MESSA QUOTIDIANA PER UN SOLO DEFUNTO
Per Christum Dominum nostmm. In cums adventu cum
geminam jusseris sistere plebem, jubeas famulum tuum N.
numero discerm' malomm. Quem tribuas poenae aetemae
evadere fiammas, et justae potius adipisci praemia vitae, in»
duique jubeas, devicta morte, vigorem, semper inextinctam
habere luminis durum. Digmzre perpetuam praeclaro in cor
pore vitam, ubi n02: nulla suds defendet atra tenebras. Se,
cums dc salute placidis laetetur in oris, semper victums,
sempefque in lace futurus. Per eundem Christum Dominum
nostrum.
0H0 OO)—<O aomoHcHow—comowo

APPENDICE III.“

LUCERNARI

NATALE
Paravi lucemam Christa meo: £nimicos ejus induam con;
fusione: 8’3 Super ipsum autem florebit sanctificatio mea
V. Memento, Domine, David et omnis mansuetudmis
ems: 93¢ Super, etc.
. Iterum. Pamvi, etc.

EPIFANIA
Apud te, Domine, fons est vitae, et in Iumine tuo wide,
btmus lumen: {>24 Praetende mtsencordmm tuam scientt}
bus te.
7. Non vem'at mihi pes superbiae, et manus peccatoris
non moveat me: 0%? Praetende.
Iter. Apud te, etc.
PASQUA
Hallelujah.
V Dominus illuminatio men, 92¢ Et salus mea; quem til
mebo?
Iter. Hallelujah.
UNIUS MARTYRIS , solenne
Lux orta est justo, ct rectis corde 94¢ Laetitia.
Y. Dommus regna'uit: exsultet term: Iaetentur insulae
multae: 9%! Laetitia.
Iter. Lux orta, etc.
146 —

UNIUS MARTYRIS , non solerme


Exortum est in tenebris 4%? Lumen rectis corde.
)7. Beatus vir qui timet Dominum; in 111andatis ejus cu—
piet nimis: 93* Lumen.
Iter. Exortum est. etc.
PLURIUM MARTYRUM 1 solenne
Signatmn est super nos 93+ Lumen vultus tut, Domine.
)7". Dedisti laeti‘tiam in corde meo, a tempore frumenti:
£3} Lumen, etc.
lter. Signatum est, etc.

PLURIUM MARTYRUM , non solenne


In Elm-tine vultus tut, Domine, Sancti tui ambulabtmt, {*3-
Et in. nomine tuo exsultabunt.
)7.O1.:(miam gloria virtutis 80mm tu es: (*3? Et in no'
mine We exsultabunt.
her. In lumine, etc.
IN NATALIS VIRGINIS ET MAR’IYRIS
Lucema pedibus meis verbum tuum, Domine: 93- Et tw
men sémitis meis.
)7. Imam et statui custodire judicia justitiae tuae: 3* Et
lumen, etc.
Iter. Lucema pedibus meis verbum tuum, Domine: {2’9
Et lumen, etc.
FERIA VI IN QUADRAGESIMA
Dirigatur oratio mea, sicut incensum in. conspectu tuo:
efsvatio mammm mearum 4% Sacrificium vespertinum.
)7. I. Domme, clama'ui ad te, exaudi me, inteflde voci
orationis meae. -‘*2:'< Sacrificium.
\ H. Pane, Domine, custodiam ori meo. f-Z- Sacrificium.
her. Dirigatur, etc.
— 147

INN!

NATALE

Intende, qui regis Israel, Procedit e thalamo suo,


Super Chérubim qui sedes: Pudor‘is aula regia,
Appdre Ephrem comm: éxcita Geminae gigas substantiae,
Potentiam tuam, et veni. Alécris ut curmt viam.
Ven-i, Redemptor gentium, Egressus ejus a Patre,
Ostendc partum Virginis: Regressus ejm; ad Patrem,
Miretur omne saeculum: Excursus usque ad inferos,
Talis decet partus Deum. Recursm ad sedem Dei.
Non er virili semine. Aequalis aetemo Patri
Seal mystico spimmine Car-nix irophaeo angers:
Verbum Dei factum est Caro, Inflrma nostri corporis
ctusque ventris floa'uit. Virtute firmans perpeti.
Alvus tumescit Virginis, Praesepe jam fulget mum,
Claustrum pudoris pérmanet: Lumenque nox spirat novum,
Verilia virtutum micant, Quad nulla nox intérpolet,
Versatu-r in temple Deus. Fideque jugi luceat.
fem, tibi sit gloria,
Oui natus ex dc Virgina,
Cum Patre et almo Spiritu
In sempiterna saecula.
Amen.

EPIFANIA

Illilminam, Altissime, Sea stella partum Virginis


Poli nitentis Sidem, Caclo Micans signdverit,
Pax, vita, lumen, veritas, Et hoc adorat-um die
fem, fave precantibus. Pracsépe Magos ddxerit.
148 -—

Seu mystics Baptismate Sic quinque millibus virfim


Fluenta Iordanis retro Dum quinque panes dividunt,
Conversa quondam tertio Edentium sub dentibus
Praesente sacmris die. In ore crescebat cibus.
Vel hydriis plenis aqua Multiplicabatur magis
Vim saporem infuderis; Dispendio panis suo;
Hausit mmister conscius, Quis haec widens mimbitur
Quad ipse non implé'ueat. [ages meatus fontium?
Aquas colorari videns, Inter manus frangentium
Inebriare flumina, Panis rigatur préfluus:
Transire mutatas stupet Intacta, quae non frégerant,
Undas in usus diteros. Fragmenta subrépunt viris.
Iesu, tibi sit glaria,
Qui appamisti gentibus,
Cum Patre et Aimo Spiritu
In sempitema saecula.
Amen.

PASQUA

Hic est dies 'uems Dei, Opus stupent at Angeli,


Sancto serenus lumine, Poenam videntes corporis,
Quo diluit Sanguis sacer Christoque adhaerentem mum
Probosa mundi crimina. Vitam beatam carpere.
Fidem refundes perditts Mysterium mimbilc.’
Caecosque visa illuminans Ut abiuat mundi luem,
Quem non gravi solvit metu Peccata tollat omnium,
Latronis absolutio? Cami: vitia mundans caro.
Qm' praemium mutans crucc Quid hoc potest sublimius,
Iesum brevi quaesiit fide Ut cuipa quaemt gratiam?
Iustosque praevio gradu Metumque solvat charitas,
Prae'vénit in regnum Dei. Reddatque mors vitam net/am?
—- 149

Hamum sibi mars dévoret, Cum mars per omn-es transeat


Suisque se nodis liget: Omnes resurgcmt mortui:
Moriatur vita omnium, Consumpta mars ictu suo
Resmgaf; vita hominum. Perisse se solam gemat,
Gloria tibi, Domine,
Qui surrexisti a mortuis,
Cum Patre et almo Spiritu,
In sempitema saecula.
Amen.

COM UNE DOMENICALE

Dem, Greater omrzium, Ut cum profunda clduserit


Polique, Rector, vestiens Diem caligo noctium,
Diem decdro lamina, Fides tenébms nesciat,
Noctem sopéris gratia, Et nox fide reluceat.
Artus solutes ut quies Dormire mentem ne sinus,
Reddat laboris usui, Dormire cqa no’verit:
Montesque fessas dile'uet, Castos fides refrigerans,
Luctusque solvat anxios; Somni vaporem témperet.
Grates, peructo jam die, Emits; sensu hibrico
Et, noctis exortu, preces, Te cordis alta somnient,
Voti reos ut a’dju'ves, Ne hostis invidi dole
.Hymnum canentes solvimus. Pavor quietos sdscitet.
Te cordis ima cdncimnt, Christum rogemus et Patrem,
Te v02: sonom céncrepet, Christi Patrisque Spiritum:
Te diligat castus amor, Unum potens per omnia,
Te mens adoret sobria; Fo'ue precantes, Trinitas.
Dec Patri sit gloria,
Ejusque 501i Filio,
' Cum Spiritu Paraclito,\
In sempitema saecula.
Amen.
150—

IM MACOLATA

O Virgo sole purior Romns adusta in area


Conceptu in ipso prodiens: Vellus, Iigustmm prdmicans
Sic Te salutat cre’dim Inter rubeta, in montibus
Petra docenti Ecclesia. Fundata sanctis civitas.
Te ne crucntus laeserit Sic Iabis omnis integram
Serpens veneno originis Te saeda tradunt conscia;
Trina dicatum Nmnini Sic Praesulum, Sic gentium
Sponsam, Parentem, Filiam? Vota triumphant dogmate.
Non has sonant Altissimi Qua so! refulget, o'bsequens
Coaeva culpae oracula: Se flectit orbis Judici:
Invicta surget Foemina Assueta, Virgo, laureis
Hostile quae terat caput. Hoc junge sertum pristinis.
Recepta ab new in Virginem Ab angue yin-Ci nescia,
Nah hoc decent praesagia: Defende ab angue filios;
Ama salutis naufmgo Qudcumque luctans ingrzzit,
Mundo superstes unica, Victrice planta céntere.
Iesu, Tibi, qui Virginis
Immaculatae es Filius,
Cum Patre et Alma Spirit“,
Sit sempitema gloria.
Amen.

S. AGNESE VERG‘INE E MART!RE

Agnetis, almae virginis, Matum martyrzo jun,


Natalis est, quo spiritum Matum nondum nuptiis;
Caelo refddit debitum, Nutabat in viris fides,
Pio sacrata sanguine. Cedebat et fessus seiner.
o
— 15]

Meta parentes térriti Hic ignis extinguit fidem,


Claustmm pudo'ris auxemnt; Haec flamma lumen éripit:
Solvit fares custodiae Hie, hic ferite, ut profliio
Fides tenéri nescia. Cmére restinguam focos,
Prodire quis nuptfim putet: Percussa quam pompam tulit.’
Sic Meta vultu. ducitur, Nam veste se totam tegens,
Novas vim ferens apes, Curam pudo'ris praestitit,
Dotata censu sanguinis. Ne quis rctectam ce’meret.
Aras nefandi numinis In morte vivebat pudor,
Adolére taed‘is cogitur, Vultumque téxerat menu:
Respondet: Haud tales faces. Term genu flexo petit,
Sumpse’re Christi Virgines. Lapsu verecundo cadens (I)
Iesu, tibi sit gloria,
Qui natus ed de Viegine,
Cum Patre, et Alma Spiritu
In sempitema saecula.
Amen.

S. VINCENZO LEVITA E MARTIRE

Beate Martyr, prospera Nunc Angeiomm pdrticeps


Diem bariumphalem tuum, Laces in insigni stola,
Qua sanguinis merces tibi Quam testis indomabilis
Corona, Vincenti, datur. Rivis cruoris Idveras.
Hie te ex tenébris saeculi, Levita de tribu sacra,
Tortore victo at judice, Minister altaris Dei,
Evexit ad caelum dies, Septem ex colu-mnis ldcteis
Christéque ovantem réddidit. Martyr triumpho nobiiis.

(1) ll VENTURI (Glz' inni deI-Ia Chiesa tradotti e Z‘ommeniati, Firenze,


1877) trade non esservi llrica né pagana, né crlstiana, che abbia 52/
puto mai cogliere cos‘l altamente il veto, né cos‘l schiettamente dipingerlo.
152 —

Tu solus, 0 bis £nclyte, Per vincla, flammas, dngulas,


Solus bravii dfiplicis Per carceralem stipitem,
Palmas tulisti: tu duds Per fragmen illud tésteum,
Simul parasti lam-eds. Quo part0. newt gloria;
In morte victor éspera, Adesto nunc, et pércipe
Dum deinde post mortem pari Voces precantum supplices
Victor triumpho préteris Nostn' reams efficax
Solo latmnem corpore. Orator ad thronum Dei.
Deo Patri sit gloria,
Ejusque soli Filio,
Cum Spiritu Paraclito
Nunc et per omne saeculum.
Amen.

SS. PIETRO E PAOLO

Apostolomm passio Verso crucis vestigio,


Diem sacravit saeculis, Simon honorem dans Deo,
Petri triumphum nobilgm, Suspensus ascendit, dati
Pauli coronam pmeferens. Oraculi non immemor.
Conjunxit aequales viros Praecmctus, ut dictum, 581261,
Cmor triumphalis necis: 151: elevatus ab altero,
Deum secutos Praesulem Quo nollet, wit; sed volens
Christi coronavit fides. Mortem subivit dsperam.
Apostolus primus Petrus, Him Roma celsum verticem
Nec Paulus impar gratin, Devotionis éxtulit,
Electionis vas sacrae Fundata tali sanguine,
Petri coaequavit fidem. Et Vate tanti nominis.
— 153

Tantae per Urbis dmbitum Nun: ergo, Doctoar Gentium,


Stipata tendunt égmina: Tu Paula mores instrue;
Trims celebratur vit's ' Ast Petra, Pastor omnium,
Festum sacroru‘m Martyrum. 0965 ad astm dirige.
Patri simulque Filio,
Tibique, Sande Spiritus,
Sicut fuit, sit jugiter
Saecium per omne gloria.
Amen.

S. LORENZO

Apostolomm sdpparem, Post triduum jussus tamer:


Laurentium Archidiaconum, Census sacratos pro’dere,
Peri corona Martymm Spondet pie, nec abnm't,
Romana sacravit Fides. . Addens dolum victoriae.
Xystum sequens hic Martyrcm, Spectaculum pulcherrimum!
Responsa Vatis rétulit: Egéna cogit dgmina,
Moerére, fili, désine: Inopesque 'monstmns, pfaedtcat:
Seque're me post triduum. Hi sunt apes Ecclesiae.
Nec tém'tus poenae metu, Lurcro piomm pérpetes
Haeres futurus sanguinis, Inopes profecto sunt apes:
Specta'vit obtiitu pic, Avarus illusus dolet,
Quad ipse max perso'l-veret. Flammas et ultrices parat.
lam tum in illo Marty're Fugit perustus camifex
Egit triumphum Martyris. Smsque CCdlt ignibus:
Successor aequus, syngapham Versate me, Martyr vocat:
Voczs tenens et sanguims. Vomte coctum, si lubet.
Patri, simulque Filio,
Tibique, Sancte Spiritus,
Sicut fuit, sit jugiter
Saeclum per omne gloria.
Amen.
154 —

DEDiCAZIONE DELLA CHIESA

Christe, cunctorum dominator dime,


Mente Supremi generate Patris,
Sfipplicum voces pariterquqcarmen
Ceme benignus.
Came, quod Templi, Deus, ad decdrem
Plebs tua supplex résonet per Aedem,
Ammo cujus rédetmt colenda
Tempura festa.
Haec Domus surgit tibi dedicata
Rite, ubi sumit populus sacratum
Corpus ex mix, 19t et beati
Sanguinis haustum.
Hic sacrosancti la'tices nocentum
Diluunt culpas, perimuntque noxas:
Chrismate invictum genus et creatur
Christicolamm.
Hic salus aegris, mediciml fessis,
Lumen et caecis datur: his ream,
Christa, nos solvis; timor atquc moeror
Péllitur omnis.
Daemonis saevi perit hic rapina:
Péwicax monstrum pavet, ct retentos
Déserens artus, fugit in remotas
Ocyus auras.
Hic locus Regis vocitatur Aula
Nempe caelestis, rutilansque caeli
Porta, quae vitae Patriam petentes
Accipit omnes.
155

-
Turbo quem nullus quatit, aut vagantes
Dimunt venti, penetrantque nimba',
Ham Domum tetris pic‘eus tenébris
Tdrtams horret.

Ergo te votis pétimus, serene


Annuas vultu, famulos gubernes,
Qui tui summo célebrant amore
Gaudia Templi.
Nulia nos vitae cruciet procella:
Sint dies laeti placidaeque noctes:
Nullus ex nobis, pereunte mundo,
Sentiat ignem.

Hic dies, in quo tibi con’osecratum


Cp’nspicis Templum, tribuat perenne
Gaudium nobis, vigeétque longo
Temporfs usu.
Laus poli summum résonet Parentem,
Laus Patris Natum, pariterque Sanctum
Spiritum dulci moduletm hymno
Omne per aevum.
Amen.
HOMMOWOOOHOHHO DHOGOHOW

APPENDICE IV.“

ELENCO
DEGLI INNI DELL'UFFICIO AMBROSIANO (1)

AETERNA CHRISTI MUNERA, APOSTOLORUM GLORIAM


S. AMBROGIO? ——— Comune di un Apostolo
AETERNA CHRISTI MUNERA ET MARTYRUM VICTORIAS
S. AMBROGIO — Comune di pifx Martiri
AETERNE RERUM CONDITOR
S. AMBROGIO — A Matutino
AGNETIS ALMAE VIRGINIS
S. AMBROGIO — S. ‘Agnese
ANCILLA CHRISTI NOBILIS
AUTORE IGNOTO Comune di una Matrona
-
APOLLINARIS MARTYRIS
AUTORE INCERTO — S. Apollinare
APOSTOLORUM PASSIO
S. AMBROGIO — SS. Pietro e Paolo
APOSTOLORUM PRINCIPEM
«AMBROSIANO» -—— S. Andrea
APOSTOLORUM SUPPAREM
S. AMBROGIO w S. Lorenzo

(I) Data I’indole di questa pubblicazione non abbiamo voluto essere


ipercritici ed accettiamo percib come Inni u sinceri » di S. Ambrogio
quelli dati come tali dal BIRAGHI, Inm' sinceri e carmi, Milano, Bo-
niardiaPogliani, 1862. Per 1e altre attribuzioni seguiamo l'edizione
dell’UBERn, Gli Imu' Iiturg-ici, Milano, Mattarelli (1925). Del resto 5i
veda BERNAREGGI, Cib che certamente Ia Liturgia Ambrosiana. deve
a S. Ambrogio: gli mm, in « Ambrosius n. 1926, pag. 99 e 113.
~— 157

AUDI, BEATA SERAPHIM


SAC. C. ROSA —> S. Giovanni Evang.
AUDI, BENIGNE CONDITOR
S. AMBROGIO? — In Avvento nelle ferie

BEATE MARTYR, PROSPERA


PRUDENZIO — S. Vincenzo Lev. e M.

CAELESTIS AULAE PRINCIPI


AUTORE‘. INCERTO —— S. Maria Maddalena
CHRISTE, CUNCTORUM DOMINATOR ALME
« AMBROSIANO» - Dedicazione della Chiesa
CONDITOR ALME SIDERUM
S. AMBROGIO? —- In Avvento alla Domenica
CUSTOS, PRECES MORTALIUM
AUTORE INCERTO — SS. Angeli Custodi

DEG FRUENTES, FULGIDAE


AUTORE IGNO'I‘O m Tutti i Santi
DEUS, CREATOR OMNIUM
S. AMBROGIO — Ai Vesperi
DEUS, TUORUM MILITUM
S. AMBROGIO '? -— Comune di un Martire
DIGNUM CANENTES ANGELI
AUTORE INCERTO ~ S. Giuseppe
DIVINE DUCTOR RAPHAEL
AUTORE IGNOTO — S. Raffaele Arcang.
DUCI CRUENTO MARTYRUM
« AMBROSIANO» —-— S. Stefano
DUM VITAM IN ARA GOLGOTHAE
SAC. C. ROSA — Sette Dolori di M. V.
EX MORE DOCTI MYSTICO
S. GREGORIO M. ? —— In Quaresima ai Vespri domenicaii

GRATES TIBI, JESU, NOVAS


S. AMBROGIO — SS. Protase Gervaso

HERODIS INSANUS FUROR


AUTORE INCBRTO — Cristoforia
HIC EST DIES VERUS DEI
S. AMBROGIO — Pasqua
158 —

HYMNUM CANAMUS SUPPLICES


AUTDRE INCERTO — Giovedi, Venerdi e Sabato Santo

ILLUMINANS, ALTISSIME
S. AMBROGIO — Epifania
INTENDE, QUI REGIS ISRAEL
S. AMBROGIO — Natale
INVICTE PRINCEPS MICHAEL
« AMBROSIANO» »— S. Michele Arcang.

JAM CHRISTE, TOLLE MENTIUM ,


AUTORE INCERTO — 1n Quaresima, alle Lodi'domenicali
JAM CHRISTUS ASTRA ASCENDERAT
AUTORE INCERTO — Pentecoste, ai Vespri
JAM LUCIS ORTO SIDERE
S. AMBROGIO? — A Prima
JAM SURGIT HORA TERTIA
S. AMBROGIO —— A Terza nelle domeniche
JESU, CORONA CELSIOR .
« ANIBROSIANO» -— Comune di un Confessore
JESU, CORONA VIRGINUM
S. AMBROGIO — Comune di una Vergine

LEGIS SUPERNAE NUNCIO


AUTORE INCERTO — S. Barnaba ‘
LUX ALMA, CHRISTE, MENTIUM
S. AMBROGIO 1’ —--— In Quaresima a Compieta
LUX DECORA PATRIAE
CARD. L. TRIPEPI ~ SS. Cirillo e Metodio
MAGNUM SALUTIS GAUDIU'M
S. GREGORIO M. — Processione delle Palme
MEMENTO, SALUTIS AUCTOR
« AMBROSIAxo» — Ore e Compieta della B. V.
MYSTERIUM ECCLESIAE
« AMBROSIANO » ———. Feste della Madonna

NOSTRAE SALUTIS NUNCIO


SAC. G. B. RAULIO »- S. Giovanni Battista
NOSTRUM PARENTEM MAXIMUM
G. B. ANIALTEO -— S. Ambrogio
— 159

NUNC, SANCTE NOBIS SPIRITUS


S. AMBROGIO ~ A Terza

O GENTE FELIX OSPITA


Card. L. TRIPEPI — Sacra Famiglia
OPTATA FULSIT PRAESULIS
Sac. G, B. RUSCA —— S. Calimero
OPTATUS ORBIS GA UDIO
« AMBROSIANO » .— Ascensione
O REDEMPTOR, SUME CARMEN
VENANZIO FORTUNATO — Benedizionc degli Olii
O VIRGO SOLE PURIOR
SAC. ANT. STAURENGHI ~— lmmacolata C0nc. ai Vesperi

PANGE, LINGUA, GLORIOSI


S. TOMASO D’AQUINo —— Corpus Domini
P118 SACRATUM VOCIBUS
« AIVIBROSIANO » ——~ S. Agata
PLAUDEMATER CHARITATIS
PAPA CALLISTO III? -—— Trasfigurazione
PRAECLARA CUSTOS VIRGINUM
AUTORE INCERTO — Imm. Concez. alle Lodi

QUODCUMQUE IN ORBE NEXIBUS REVINXERIS


ELPIDE —— Catt_edra di S. Pietro

RECTOR POTENS, VERAX DEUS


S. AMBROGIO m A Sesta
REGI POLORUM DEBITAS
BEROLDO? —- S. Dionigi
REGIS SUPREMI NUNCIO
AUTORE‘INCERTO —— S. Michele Arcang.
RERUM, DEUS, TENAX VIGOR
S. AM1330G10 —— A Nona

SACRI TRIUMPHALES TU!


AUTORE INCERTO — Traslazione di S. Nazaro
SACRUM PHILIPPO CANTICUM
SAC. MAZZOLENI — S. Filippo
SEBASTIANI MARTYRIS
SAC. ANS. DE CLERICIS —— S. Sebastiano
160 —-

SIMPLICIANI CARMINE
AUTORE INCERTO — S. Simpliciano
SPLENDOR PATERNAE GLORIAE
S. AMBROGIO —-— Alle Lodi
SUBACTA CEDUNT TARTARA
SAC. ANT. STAURENGHI — Assunzione di M. V.
SUMMI PARENTIS FILIO
SAC. Muss: — SS. Cuore di Gesfi
SUPPLEX SACRAMUS CANTICUM
AUTORE INCERTO —— SS. Nome di Gesfi

TE GESTIENTEM GAUDIIS
CARD. L. TRIPEPI — S. Rosario
TE LUCIS ANTE TERMINUM
S. AMBRocIo? — A Compieta
TERRAE POLIQUE CONDI'TOR
« AMBROSIANO » — SS. Trinité
TE SAECULORUM PRINCIPEM
AUTORE OCCULTO —— Cristo Re, ai Vesperi

URBIS PARENTEM CAROLUM


BENEDETTO Sossaco — S. Carlo

VENI'CREATOR SPIRITUS
S. AMBROGIO? — Pentecoste, alle Lodi
* VERBUM SUPERNUM PRODIENS
S. TOMASO D’AQUINO — Corpus Domini, ai Vesperi
VEXILLA CHRISTUS INCLITA
AUTORE OCCULTO — Cristo Re, alle Lodi
VEXILLA REGIS PRODEUNT
VENANZIO FORTUNATO — Domenica delle Palme
VICTOR, NABOR, FELIX, PII
S. AMBROGIO S. Vittore
VIRTUTE CLARUS BELLICA
AUTORE IGNOTO —— S. Martino
w—«oooHOcoMooHo MHMOOOMOOHDMH

APPENDICE v}

INGRESSE ED OFFERTORI
ESCLUSIVI DEL RITO AMBROSIANOU)

Ingresse
AVE MARIA -~ Messa dc] Sabato
BENEDICITE DEUM — S. Raffaele Arc.
BONOS MEDICOS — SS. Protaso e Gervaso
CARITAS DE! — S. Filippo Neri
CERTAMEN BONUM —~ S. Romano
CIVITAS NON EGET — Epifania
CREDITE SALVATOREM —'— VI d’Avvento
DICIT DOMINUS PETRO —'SS. Pietro e Paolo
DISPERSIT, DEDIT m S. Martino
DIXIT SIMEON — Addolorata
DOMINUS SECUS LITUS — S. Andrea
DUM PERAMBULARET — Vigilia S. Andrea
EDUXIT DOMINUS -— I post. Pascha

(I) Diamo questo elenco per mostrare 1a ricchezza de] Rito Ambro—
siano. ricordando non inopportunamcnte che qualche altro brano
pub ricorrere neIle clue liturgie, ambrosiana e romana, benché in
'Messe diverse. Cosi, ad esempio, l’ingressa Luz fulgebit hodie della
III Messa ambrosiana di Natale corrisponde all’introito della II Mes;
sa romana: l'ingressa della I Domenica post Epiphaniam ambrosiana
Dum medium silentium tenerent omm'a ‘e I'introito di quella rw
mana infra Octavam Nativitatis Domini; l'ingressa di '5. Babila 5a.»
cerdotes Eius corrisponde a1 Graduale del secondo Comune di Con—
fessore Pontefice. e gli esempi si potrebbero moltiplicare.
162 —- '

EGO AUTEM — Vig. Unius Apostoli


ELEGIT TE DOMINUS — Vig. S. Ambrogio
EXULTET GAUDIO -— S. Famiglia
FACTUS EST REPENTE — Pentecoste
FECI’ JUDICTUM — Unius Virginis Martyris
HUMILIAVIT SEMETIPSUM — De Passione Dom.
INCLINA, DOMINE — Comune domenicale
INCLINAVIT SALOMON — Dedic. Chiesa min.
1N CONSPECTU AGNI —~ Feria VI in Albis
IN CONSPECU GENTIUM — Circoncisione
IN PATRE MANET — Dom. post. Nativit.
JUCUNDA EST — Quinquagesima
JUSTUS NON CONTURBABITUR —— Unius Mart.
JUSTUS, SI MORTE — S. Carlo
LAETEMUR IN DOMINO —- Varie
MANUS TUAE — Comune domenicale
MEMENTO NOSTRZ — II d’Avvento
MISERICORS ET MISERATOR H II di Quar.
MISSUS EST -~ S. Gabriele Arcangelo
I‘JARRAVERUNT MIHI — S. Giustino
OBSECRAMUS, DOMINE — Votiva per gli sposi
O CRUX — Invenzione S. Croce
O SAPIENTIA — Feria IV
PACEM MEAM — Dom. post Ascens.
PEREANT —— Comune domenicale
PSALLITE DOMINO —— Ascensione
QUI FECISTI MAGNALIA — vot. contra Paganos
QUIS LOQUETUR — Sessagesima
REDDIDIT JUSTIS —* SS. Nazaro e Celso
RESURREXIT TAMQUAM — Sab. in Albis
SACERDOS ISTE — II Com. Conf. Pont.
SACERDOTES EIUS -—» SS. Babila e tre f.
SI DILIGITIS ME ——— ad postu]. caritatem
SPIRITU SANCTO — S. Giov. Battista
SPIRITUS DOMINI -~ de Spiritu S.
SUE ALTARE DE! —— SS. Innocenti
—— 153

SUPEREXTOLLETUR — 111 d’Avvento


TANTO TEMPORE H Dom. V post Pascha
TERTIO DECIMO —' S. Agnese
VENITE, BENEDICTI H- Feria III in Albis
VICTRICEM —— Feria V in Albis
‘VIDENS B. GENESIUS —— S. Genesio
VIDENS DOMINUS — Dom. V di Quar.
VIDESNE ELISABETH — Dom. VI d’Avv.
VIDEO COELOS — S. Stefano
VIR ISTE — Unius Conf. Pont.
VISI SUNT GRESSUS TUI, DEUS ~— Trasfigurazione
VISI SUNT GRESSUS TUI, DOMINE — Cristoforia
VOS, QUI TRANSITURI ~— Dedic. Chiesa Magg.
VOX CLAMANTIS -—- Dom. IV d'AVV.
VQX EXULTATIONIS — Elevaz. di S. Ambrogio

Offertori
ALIENIGENAE —-- Dom. III d’Avv.
AMBROSIUS —- Elev. di S. Ambrogio
ANGELUS DOMINI ()7 Euntes...) — Pasqua
ANTE COLLES — votiva so]. della Madonna
BEATA ET VENERABILIS (Y Benedicta Tu...) m Visitazione
BEATA ET VENERABILIS (W Caelé...) — Vig. Nativ. B. V. M.
BEATI MARTINI — S. Martino
BENEDICAT TE ,_- Votiva per gli sposi
BENEDICITE DOMINUM — Angeli Custodi
BENEDIXISTI, DQMINE (Y Ostende....) -— Dom. IV d’Avv.
CAELESTIS MILITIAE — Votiva degli Angeli
CELEBRAVERUNT — Feria II in Albis
CONFORTAMINI —— Dom. V d’Avv.
CONTUMELIAS —— Feria V in Coena Dom.
CONVERTAMUR — Votiva contra Paganos
COR MUNDUM a Vet. de Spiritu Santo
CORONAM GLORIAE ~— Invenz. S. Stefano
CURVATI SUNT CAELI .,_ Dom. post Ascens.
164 —

DEUS ENIM — Comune domenicale


DICITE JUSTO —« S. Carlo
DIXIT DOMINUS —- Dom. IV di Quar.
DIXIT MOY-SES — Dom. III di Quar.
DIXIT RAPHAEL — S. Raffaele Arc.
DOMINE, DOMINUS' NOSTER — Nome di Gesfl
DOMIN US REGNAVIT — Comune domenicale
DUM PERAMBULARET — S. Andrea
ECCE ANNUNTIO —— II Messa di Natale
ECCE APERTUM EST — III Messa Natalizia
ECCE DOMINUS -—- Dom. VI d’Avv.
EGO AUDIVI —- Feria V. in Albis
EGO AUTEM — Comune domenicale
ERIPE ME —— Dom. delle Palme
ERIT HIC VOBIS — Pentecoste
EXAUDI, DOMINE, JUSTITIAM —— Comune doménic.
EXAUDITA EST —— S. Lorenzo
FALLAX GRATIA — Comune di Matrona
FRATRES, SIT NOBIS — Ad postul. carit.
GLORIABUNTUR IN TE — Com. plurium MM.
HALLELUJAH. STETERUNT «— Feria III in Albis
HAEC DICIT DOMINUS ~— Dom. V di Quaresima
IN DIE SOLEMNITATIS —— Sabato' in Albis
INGRESSO ZACCHARIA —« G. Gafbriele Arc.
INSURREXERUN’I‘ — Votiva de Passione Dom.
INTERROGAVI ANGELUM #— Tutti i Santi
IN VIRTUTE TUA —— Vigilia unius Martyris
ISTI SUNT DIES —- Feria IV in Albis
JOSEPH CONSURGENS —— S. Giuseppe
JUBILATE DOMINO DEO — Sessagesima
LABIA MEA — Quinquagesima
LEX DOMINI — Sabato in Trad. Symboli
LIBERA ME —— in arm. et quotidiana pro Defunctis
LUX DUM EXUBERASSET — S. Agata
MISERERIS OMNIUM -— de poenitentia
NEMO GAUDEAT — Addolorata
‘— 165

NON ENIM JUDICAVI —— S. Giustino ,


NOS AUTEM — Inven. S. Croce
OBTULIT SACERDOS — Dedic. Chiesa min.
OPTAVI ET DATUS EST — Com. unius Doctoris
ORAVIT MOYSES —- Dedic. Chiesa Magg.
OREMUS —— Votiva pro pace ‘

ORIETUR — Epifania
PER UNUM HOMINEM — Immacolata Concezione
PORTIO MEA —— Comune domenicale
PRAEPARATUM EST #—- I post Pascha
PRIUSQUAM FORMAREM TE — S. Gio. Batt.
PRONUNTIABO VERITATEM — I d’Avvento
QUI OPERATUS EST PETRO —— Conv. S. Paolo
QUONIAM AD TE ORABO Com. plurium MM.
-
RESURREXIT — Feria VI in Albis
SI OBLITUS FUERO —— Comune domenicale
SPIRITUS DOMINI — I Messa di Natale
SPLENDET AEGYPTI CAMPUS — SS. Innocenti
SUSCIPE VERBUM — Annunciazione
TU ES PETRUS — Cattedra di S. Pietro
TU ES VIA —'ss. Trinité
TULERUNT DOMIN UM —— S. M. Maddalena
TULERRUNT JESUM -— S. Famiglia '
UBI SUNT NUNC DII —' Circoncisione
VIAM MANDATORUM — S. Filippo Neri
VIDERUNT OMNES — Cristoforia
VIDI SPECIOSAM — Nativité della B. V.
VISI SUNT —- Dom. post. Nativit. '
APPENDICE VIP

BIBLIOGRAFIA AMBROSIANA

In capo al Missalé Ambrosianum Duplex sta l’elenco dei


piii importanti Codici.
Di alcuni venne fatta 1a riproduzione paleografica: i1 CE!
RIANI curo quella del Messale di Biasca del sec. IX colle due
appendici21’Antiphonarium Ambrosianum Vetus colle antia
fone della Messa del Messale di Lodrino clel sec. XI, ed il
Lectionarium Ambrosianum per le Lezioni dell'Antico Tea
stamento, da un Lezionario della Metropolitana del sec. XI.
I PP. BENEDETTINI DI SOLESMES pubblicarono nel 1896
um Antiphonarium Ambrosianum conservato al British Mu!
seum di Londra del sec. XII e nel 1900 il Liber Sacramenv
torum (e codice Bergomensi S. Alexandri in Columna), the
1‘: un Messale Ambrosiano deI sec. XaXI.
Il MAGISTRETTi pubblicb nel 1894 i1 Beroldus sive Eccle'
side Ambrosianae Mediolanensis Kalendarium et Ordines
saec. XII e inizib presso l'Hoepli la collezione Monumenta
veteris liturgiae ambrosianae, con tre volumi non ancora
esauriti. (Vedi sotto in libri di erudizione liturgica).
Dom A. WILMART pubblicava nel 1922, nell'« Annuario
liturgico» di Dom Casel, una Expositio missae canonicae,
ambrosiana, forse anteriore al Messale di Biasca. sul quaie fu
basata l'edizione tipica del Messale.
— 1,67
Diamo l’elenco- delle opere pih importanti che si possono
trovare nelle biblioteche. rimandando anche a1 saggio criti’
co—bibliografico del D0210 nel libro II. c. III degli Opuscoli
Liturgico-Ambrosiani, Milano. 1855 3 a1 PREDARI FRANCESCO,
Bibliogmfia Enciclopedica Milanese, Milano, Carrara, 1857.
nonché agli articoli di MONS. BERNAREGGI in « Ambrosius ».
1925. pag. 6 e 42.
Non parliamo degli articoli dei Dizionari e delle Riviste:
tra queste non possiamo pero dimenticare (( IL Amico cattoI
Iico » e il periodico tuttora fiorente a La Scuola Cattolica >1,
Che fiancheggia la rivista liturgica ambrosiana << Ambrosius n.
fondata nel 1925 dal Sac. Obl. Dott. CESARE DOTTA, nonch‘e
<1 La Fiaccola ». organo del Segretariato p70 Seminan'o e del—
la Commissione Arciv. per i Chierichetti, e (( Musica Sacra n.
sorta gié me] 1877 per opera del milanese P. Amelli.
Altri riferimenti son dati nelle note.

LIBRI DI CONSULTA ZIONE

AMBROSMNA . Scn'tti mm' pubblicati nel XV Centenario deila mom:


di 5. Ambrogio. Milano. Cogliati. 1897.
BIRAGHI PR. LUIGI . Inm' sinceri e carmi di S. Ambrogio, Vescovo
d1 Malano. BoniardirPogliani. 1862.
CERIANI MONS. ANTONIO MARIA ' Mediolanen — Circa obligationem
recitationis officii defunctorum. 1895.
COLOMBO ALESSANDRO ’ Milano Preromana, Remand, Barbarica. —
Milano .feudale e comunale. — Milano sotto l’egida del Carrocdo.
La x< Ctttaasmto n. (Libri della « Famiglia Meneghina u).
COLOMBOI SAC. LUIGI PRIMO . Gh' imai del Brevian'o Ambrosiana
volganzzati ed illustrati. Milano, Palma, 1897.
‘ConferenZe di stofia Milanese ' Milano. Becca. 1897.
Conferenze santambrosiane r Milano, 5. Giuseppe. 1897.
D0210 SAC. GIOVANNI ' Opuscoli liturgico-ambrosiani. Mi'lano. 1853-57.
DUCHESNE LOUIS , Oflgz'nes du culte chre’tien, Paris, 1889.
168 -—

FUMAGALL] ANGELO . DeIIe antichitc‘l Iangobardico'milanesi: .saggzo


storico’critica sopra il t0 Ambrosiano. Milano, I792. — Intorno
a questo Saggio si veda il Mazzucchelll.
LANZONI FRANCESCO r Le Diocesi d’Italia. (N. 35 della Raccolta u Smr
di 8 Testi » della Vaticana). Faenza, 1927, 2 voII.
LE BRUN PIERRE , De Ia Messe et des origines des rites. Paris. 1726
(t. II, diss. II. Liturgic Ambrosienne).
Liber notitiae sanctomm Mediolani, edito a cum di M. MAGISTREIT!
e UGo MONNERET DE VILLARD. Milano, 1917.
MABILLON IOANNES , Musaeum Italicum. Parisiis, 1687 (t. I. pagg. 99'
109. Obsemationes de rim Ambrosiano).
MAGANI MONS. FRANCESCO . Antica liturgia romana. Milano, 1897,
(Vol. I: Appendice sul Rito Ambvosiano).
MAGIS'K‘RETII CAN. DOTT. MARCO . Cenm‘ sul Rita Ambrosiano pub»
blicati in occasione del XIII Congresso Eucaristico. MiIano. Cogliaa
ti, 1895.
-— Della Vesti Ecclesiastiche in Milano" 1] ediz. Milano, Cogliati.
1905, con tavole in eliotipia e cromotipia.
— La. Iiiurgia delia Chiesa Milanese nel secolo IV. Milano. S. Gin»
seppe. 1899.
— Le cerimonie delIa Messa privata , III ediz. Milano. 5. Giuseppe.
1911.
— Notitia Cleri Medzolanensis de anno 1398 circa ipsius immunitaa
tem. 1900. '
MAMBRE‘IT] . ANDREONl , Antiphonarium Ambrogianum, in tre gros.
si volumi.
MARTENE EDMUNDUS — De Antiquis Ecclesiae ritibus. Rouen, I700.
MAZZUCCHELLI PIETRO ’ Osscrvaziom' intomo all saggio stow-ico’cn'tico
50pm il R. A. di A. Furnagalli. Milano, 1828.
MERCATI MONS. GIOVANNI . Antiche reliqm'e liturgiche Ambrosiane.
Roma. 1902.
Miscellanea studi e docu‘menti offerti al Congresso Storico Internav
zionale daIIa Societé. Storica Lombarda - Castello Sforzesco, 1903.
MURATORI LUDOVICO ANTONIO , De liturgia romana vetere.
— De rit‘ibus Ecclesiae MedioIanemis (t. IV delle Antiquimtes ita'
- lime medii aew').
—— 169

{SELLEGRENI SAC. DOTT. CARLO -I Santi AriaTdo ed Erlembaldu. Mi’


iano, Palma, 1897.
PONZONI SAC. CARLO , Le Chiese di Milano. Milano. Re. 1930. Un
grosso volume illustrate.
RATTI SAC. 03].. ACHILLE ’ Contribuzione alla 5mm Eucan‘sa‘ca di
Milano. Milano, Palma, 1895.
ROMUSSI CARLO ’ Milano nei sum‘ monumenti, due grossi volumi 1L
lustrati (con riserva su certi giudizi).
RO’ITA SAC. PAOLO » Passeggiate storiche, ossia Ie Chiese di Milano,
1891. — Sulle sette Antiche Basiliche. Milano, Tip. del RiformatOv
rio Patronato, 1881.
SANCTI AMBROSII Ep. ET Docr. OPERA OMNIA - Cummte Paulo Angelo
Ballerini, Patriarcha Alexandrin. Latinorum. Mediolani, Tip. S.
Ioseph, MDCCCLXXV.
SAVIO FEDELE, S. ]. — Gli antichi Vesco'm' d’ltalia dalle origini al 1300
descritti per regioni . La Lombardia: 1° Milano. Firenze, Soc. Ed.
Fiorentina, 1913.
TAMBORIN! SAC. ALESSANDRO . I Santi Milanesi, con 12 illustrazioni.
(N. 6 dei libri della « Famiglia Meneghina n). 1927.

LIBRI IN COMMERCIO

I. — LIBRI UFFICIALI

ANTJPHONALE MESSARUM juxta Ritum Sundae Ecclesiae Mediolanew


sis. Romae, Typis Soc. 5. Ioannis Evangelistae Desclée et Socii
Typ. Pom., NICMXXXV; in¢8, pag. 666, con illustrazioni. legato
tela L. 36,—.
ANTIPHONALE DIVINI OFFICII juxta ritum Sanctae Ecclesiae Medioia’
nensis (in corso di stampa}.
BREVIARIUM AMBROSIANUM a S. Carola Card. Archiepiscopo edi»
tum, Bartholomeo Carola Comite Romilh' impressum. Mediolani,
MDCCCLVH. Edizione per il coro in quattro voiumi, stampa in
rosso 6 nero, su carta a mano. Ultime copie in brochure presso U
Seminario cle] Duomo L. 20,—.
]70 —-

BREVIARIUM AMBROSMNUM 5. Carole Archiepiscopo editum, Andrea


C. Card. Ferrari denuo impressum, Mediolcmi , Sumptibus et typis
L. F. Cogliati MDCCCIl (ora presso S. E. l. o Daverio); 4 volumi
tascabili. cuciti L. 60,—; legati in pelle L. 120.—
CALENDARIUM AMBROSIANUM pro cmno Domini MCMXXXVHI. Me,
diolani Typis Joannis Daverio Typ. Archiep.. via Lupetta. 12.
. 4.7—».
COLLECTARIUM AMBROSIANUM sive omtiones divew'sae — formato
cm. 25x35. Milano, Tip. Pont. ed Arciv. S. Giuseppe, via Ve—
spri Siciliani. 86; legato in mezza pelle e lela, angoli in pelle
L. 75.--—; legato in marocchino, tg. oro L. 180.-
CONCILIUM MEDIOLANENSE PROVINCIALE Ix habitum anno Damini
MCMXXXIV. Ex Pom. et Arch. Typographia S. Joseph, 1935.
L. 4,—
MISSAE PRO DEFUNCTIS ad commodiorem Ecclesiarum usum ex Mis/
sali Ambrosmno ' formato cm. 24x34. Tip. 5. Giuseppe; legato
in tela L. 35,—; legato in mezza pelle e tela L. 40,—.
NlISSALE AMBROSIANUM juxta ritum Sanctae Eccl. Mediolanensis »
Editio Quarta post Typicam. Mediolani, ex Typ. Pontif. Archiep.
S. Ioseph, MCMXXXVI. . Edizione in carta a memo, stampato a
due colori con illustrazioni . formato cm. 25x35; legato in mezza
pelle. tg. rosso L. 320,—-—; in mezzo zigrino. taglio oro, angoli in
pelle L. 350,—; in marocchino, tg. cm L. 500,—; in marocchino.
risguardi seta L. 600,—.
OFFICIUM ET MISSA PRO DEFUNCTIS cum exequiamm ordine juxta
ritum Sanctae Ecclesiae Mediolanemis. Romae. Typ. Soc. S. loan,
nis Ev. Desclée, MCMXXXVI; ia, pag. 54, con illustrazionl
L. 2,25.
ORDINARIUM MISSAE ET CANTUS VAR“ juxta ritum Sanctae Ecclesiae
Mediolanensis ex Antiphonale typico. Romae. Typ. Soc. 5. Ioannis
Ev. Desclée. editio altera MCMXXXVI, pag. 48 L. 2.25.
ORDO BAPTISMI PARVULORUM. CELEBRATIONS MATRIMONII ET BENEI
DlCTlONES VARIAE. , Milano, Libr. Ed. Arciv. G. Daverio. Stampa
in rosso e new con segnacoli alle pagine . formato cm. 28x 19; lee
gate in tela L. 20,—.
PRECONIUM PASCHALE AMBROSIANUM ad codicum fidem rest‘itutum
iussu Em. Dom. Alfridi Hild. S. R. E. Fresh. Card. Schuste‘r Me;
diolanensis Archiepiscopi . Anna 4 Redemptione MCMXXXHI
Milano, Bertarelli: formato cm. 30x43, con ricchissime illustra—
zloni, pag.16 L. 10,—-
-- l7!

PROCESSIONALE juxta ritum S. Ecclesiae Mediolanensis. (In prepara'


zione).
SYNODUS MEDIOLANENSIS XXXIX a. D. MCMX habita ab Emma
Card. Andr. Carola Fermvi. Mediolani. ex Pont. et Arch. Typ.
S. ]oseph, 1911; in-8, pag. 134 L. 5,—
Smouus MEmomN'ENSIS XL a. D. MCMXIV; in—8, pag. 174 L. 6.—.
SYNODUS MEDIOLANENSIS XLI, habita MCMXXXI ab 5.1110 23 R.mo
D. A. Hildephonso S. R. E. Fresh. Card. Schuster. Mediolani, ex
Pont. et Arch. Typ. S. Ioseph, 1932: in«8, pag. 430 L. 14,—.
LA DIOCESI DI MILANO ’ GUIDA UFFICIALE DEL CLERO. Milano. Tip.
Pont. ed Arciv. S. Giuseppe. 1938, pag 474 L. 7.—

II. — CANTO AMBROSIANQ

ALTISENT MACHAEL. SCH. P. — Missae pro defunctis, accompagna-


memo per armonium., Milano, Daverio. L. 8.'- (1).
— Ordinarium Missae et cantus varfi, accompagnamento per organo
o armonium. Scuola Superiore di Mus1ca Sacra Ambrosmna, 1937.
L. IO,“"‘.
CANT] AMBROSIANI PER IL POPOLO. ’ A cura d1 P. Sufiol. Milano, Opera
della Regalith. pag. 128, L. 3,—
PRECI E CANTI PER 11. 90901.0 (a cum dei PP. Obiati Miss. di Rho). .
— Rho. Tip. Binoni.
Serie d1 volumetti;
1 [2] :, Preghiere e Canzoncine per tutto l’anno . S. Messa.
Confessione, Comunionc, Vem' Creator, Te Deum, Miserere, Stae
bat Mater, Romte, Tota pulchra, Via crucis. « Solo 112 parole. —«
Cent. 50.
2 [3] «I canti della Messa Ambrosiana. in note madame, pel
popolo . Gloria, Credo, Sanctus, e della S. Benedizione. —
Cent. 30.

(1) Presso la Scuola Superiore di Canto Ambrosiano e presso la


Veneranda Curia Arcivescovile di Milano si possono avere i dischi
per lo studio del Canto Ambrosiano.
172
-
3 [4] . Accompagnamento di organo 0 di armonium ai canti delv
la Messa ambrosmna. —— Cent. 50.
4[5] . I Vesperi ambrosiani di tutto l’anno, pel popolo. . Solo
1e parole. -— L. I.
5 [6] - I canti dei Vesperi ambrosiani, in note moderne, pel poi
polo ’ Quoniam, tutti gli inni, salmi. Magnificat, completed..—
Cent. 30.
6 [7] . Accompagnamento d1 organo 0 d1 armonium a1 Vesperi
ambrosiani ' Quomam, inno, salmi, Magnificat,completor1.—
Cent. 50.
7 [8] ’ Compieta divina, colle note moderne, pel popolo.

-
Cent. 30.
8 [9] . Accompagnamento di organo 0 di armonium alla Coma
pieta divina. -—— Cent. 50.
9 [10] . Ufficietto deila Madonna. . Solo 11: parole. — Cent. ‘30.
10 [II] Ufficio da morto, Messa, eséquie, funerali, pel popclo.
— 5010 ]e parole. # Cent. 50.
11 [12] . I canti dell’ Ufficio da morto, della Messa, delle esequie
e dei funerali, in note moderne, pel popolo. ._ Cent. 50.
12 [13] ‘ Accompagnamento di armonium alla Messa da morto.
“ L. 1,—.
Serie di cartoh'ne col canto e coll'accompagnamento di organo 0
di armonium. —~ Cent. 15 l’una:
1 [23] . Deus, Creator omnium, ambros. e in musica a 1 o pi1‘1
voci. da intercalare.
[25] , Domine, miserefe, e Kyn'e pet Ie Messe di Quaresima.
CNVI-PLWN

[37] ' O Crux benedicta, ambrosiano.


[41] v' O sacrum Convivium, ambros. con accompagnamento.
[43] ' O salutcm's Hostia, ambrosiano, con accompagnamento.
[51] .. Quoniam, luceman'o, a I o pit‘i voci.
[55] . Sanctus, ambrosiano, solenne, con accompagnamento.
mu

[6o] ’ Tantum ergo, ambrosiano, Con accompagnamento.


[62] — Te Iaudamus, Domine, Iambrosiano, con accompagnar
\D

memo.
IO [63] . Te Deum, ambrosiano, con accompagnamento.
11 [67] — Veni, Creator Spiritus, ambros. con accomphgnamento.
~— 173

M12101): COMPLETO DI CANTO GREGORIANO con appendice per il canto


Ambrosiano secondo Ia scuola di Solesmes. per il R. P. D. Gre-
goriolM. Sufiol, O. S. B., monaco di Monserrato. Form. 22x 14,
pag. 220 I... 7,—. Presso a Ambrosius».
SUNOL O. S. B. DOM GREGORIO M. ' IL canto Iiturgico 118114 tradizz'o»
ne Ambrosiana — Relazione tenuta alla prima Settimana Iiturgica
ambrosiana. Estratto dalla rivista «AmbrOSIus >1, n. 93. ottobre
1932. Formato cm. 24x 17, pag. 16, L. I,—. Presso k Ambrosius ».
VESPERALE PER IL POPOLO. Latino 9. italiano musicato. Dalla Ia Der
menica d’Avvento alIa Domenica di Quinquagesima compresa. Mi;
lano, Opera delIa Regalité: pag. 78, L. 0.80.
~—‘ Della 13 Domenica di Quaresima aIIa Pentecoste escIusa. pag. 90.
L. 0.96.
— Dalia Domenica di Pentecoste alla fine dell'anno liturgico, pagi’
me 130, L. 1,30.

III. — CERIMONIE

AMBROSIANUS SACERDOS IN ASSISI‘ENTIA [NFlRMORUM ET MORIENTIUM


con aggiunta Ordo Baptism, Matrimonii et Benedictiones 'variae.
(Dal a Rituale Ambrosiano )1}. Milano, Libr. Ed. Arciv. Daverio;
formato tascabile: legato in tela L. 6. ; in pelle L. 12,—.
ANGELO DEL SIGNORE. , Come 3i serve Ia S. Messa. Con schizzi.
Milano, presso Agenzia Ecclesiastica, S. M. Beltrade. I: pag. 64.
L. I.—-.
BORGoNovo P. GIUSTlNo, Obl. Miss. di Rho , Nuovo Manuaie di
Liturgia Ambrosiana col Direttorio per la Feste deII'Anno Eccl.
Ambrosiano. . II ediz. rinnovata. Varese, Tip. Arciv. dell'AddoA
lorata. pag. 583 L. 12,——.
MANUALE.DEI CHIERICHETTI. , Vedi sotto in Biblioteca Liturgjca
edita dall'<< Ambrosius», fra i libri di pleti Ilturglca.
MANUALETro‘ PER IL sanvmo DEGLI ACCOLITI. . Milano. Ghirlanda.
pag. 40 L. 0.50.
MANUALE‘I’TO p31: 11. sgnvmo DEL SUDDIACONO E DEL Dmcono nelIa
Messa solemn: e in tutte Ie Fungioni Ecclesmstiche secondo vl Rtto
Ambrosiano. ' Milano, Ghirlanda. pag. I00 L. 0.70.
174 -

IV. —-— ERUDIZEONE LITURGICA

Acm ECCLESIAE MEDIOLANENSIS opera ct studio Presb. Achilh's Ram.


. Mediolani, Ghirlanda; vol]. II, III, IV, 111—4, su carta a mane, 3]
volume L. 100.» .
BIBBIA (Manuale della). a cura dei DOTI‘. MONS. L. GRAMMATICA e
SAC. G. CASTOLDI, Milano. Hoepli; II ediz. rimaneggiata. di pag.
XIV»491. con 7 cartine. Iegatura dermocuoio e are L. 22,—
BORELLA SAC. PIETRO — S. Carlo Bovromeo e il Cerimoniale dei Ve’
scovi. Varese, La Tipografica. 1937.
CALLEWAERT , La Qumesima a Milano at tempo di 5. Ambmgz'o.
(Estratto dalla Rivista «Ambrosius », novembre'dicembre 1932):
pag. 12 L. 1,“. Presso <1 Ambrosius n, Milano, Piazza Duomo, 16.
CERMNI SAC. OBL. ANTONIUS ’ Notitia Liturgiae Ambrosiamae ante
saeculum XI medium — Eius concordia cum doctrina et canonibus
oecumem'ci Concilii Tridentini ' De SS. Eucharistiae Sacramento
at de Sacrificio Missae. » Ed. altera. Mediolani, Ghirlanda, 1912.
Ultime copie presso Rivista liturgica << Ambrdsius 1), Milano, Piaz’
za Duomo. 16.
MISCELLANEA CERIANI. (N21 111 Centenario della Biblioteca Ambrosia”
11a. 8 dicembre 1909). Raccolta d1 scritti originali di Mons. A. CE—
RIANI Prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Milano. Hoepli; ina4
piccolo con 70 illusm‘azioni e 6 tavole L 40,—
MISSALE AMBROSIANUM DUPLEX (Proprmm de tempera), editt. Puteo.
bonellianae et Typicae (1751,1902) cum critics commentario cow
timto ex manuscriptis schedz's Ant. M. Cemmi ediderunt A. RATTI
. M. MAGISTRETII. Mediolani, Ghirlanda. 1913; 111,4, carta a mano,
mg 475 L- 50,-"-
MONUMENTA VETERIS LITURGIAE AMBROSIANAE.
Vol. I . Pontificale in usum Ecclesiae Mediofanensis, necnon Or»
dines ambrosiani ex codicibus saecc. IX-XV. Collegit, edidit at no—
115 iilustravit Doctor Marcus Magistretti v. capitoli RR. Beneficia'
torum oflicialium at SS. Caeremoniarum Metropolitanae Mediola’
nen. praefectus. Praefatus est Antonius M. Ceriani. praefectus Biz
bliotecae Ambrosianae. Milano, Hoepli, 1899: in 8 d1 pag. XL’147
L. 24.—
Vol. H e III . Munuale Ambrosianum ex Codice saec. XI ohm in
usum canonicae Vallis Travaiiae in duas partes distinctum edidit
— 175

Doctor Magistretti. 1 Pars prim; (vol. II del Monumental) Psaltea


rium et Kalendarium praeviis Praefatione, Dissertatione et Excer’
ptis ex aliis codd. — Pars altera (vol. III. dei Monumenta) Oflic1a
(onus anni et alii ordines. 1905; 2 vol. in—8 gr., inseparabili. di
pag. XII/706 L. 8o,——.
NOHE SAC. DOCT. ANTON ’ Der Maiiander Psalter, Seine Grundlage
and Entwicklung. F'reibuvg i. B., 1936.
PAREDI ANGELO — I Prefazi Ambmsiani. Contribute 311a storia della
Liturgia latina. Milano, Soc. Ed. « Vita e Pensieron, 1937: inr8.
pag. 308 L. 25,—.
QUASTEN IOHANNES , Monumenta euchcm'stica et liturgica zretustz'ssz"
ma , Pars III: S. Ambrosfi liber dz Mysteriis - De Sacramentis lia
bri sex. Bonnae, sumptibus Petri Hanstein, MCMXXXVI. Kart.
RM. 2,50. ‘
REINA SAC. DOTT. PRIMO ¢ La grands Preghiem. Note illustrative
suIIa S. Messa Ambrosiana . II ediz. Milano. Casa Ed. ..; Beato
Angelica », via Fontanesi, 6;~ pag. 17o con tavole L. 7,~~ 7.
SCHUSTER CARD. ILDEFONso . La Liturgia delta Settimana Santa nel
rito della Chiesa lcmese. Conferenze quaresimali tenure all‘Uni—
versité dz! 5. Cuore. Milano. u Vila e Pensiero n, 1938. pag. 104
L. 5,—. — A beneficio dei Templi novi.
UBERTI SAC. PROF. GIANSEVERO , Gli Inm' liturgici. Versione poetica—
Ietterale col testo latino a frame. Milano (1925), Stab. grafico Mm
tarellt, via Passerella. 15; pag. 524. L. 8.—.

V. — PIETA LITURGICA

ALIMENTARE LA HAMMA. Meditazioni per mm 1e Domem'che e fe,


-
ste dz" precetto secondo il Rito Ambrosiano con speciale riguardo
missionario. (A cura di D. Mainardi). Con illustrazioni. Commis—
sione Diocesana per 16 Opera Missionarie. Milano, Piazza Duomo.
16: 1938. pag. 388, L. 3,—.
ANNONI SAC. AMBROGIO ’ La 5. Messa seccmdo Ia sacm Liturgia.
Milano, S. Ambrogio ad Nemus; in tela. pag. 78 L. I.—-.
—» Pfeghicre dialogate in 12 fascicoli misti raccolti insieme. Milano,
Istituto di Propaganda Libraria. L. 5.--'-.
I76 —

BIBLIOTECA LITURGICA AMBROSIANA


Edizioni della Rivlsta U Ambroslus 1:, Milano. Piazza Duomo. 16: in
vendlra presso S. E. 1.. via Arcwescovado.
Ambrosiano, conosci la tua Messa? Facili metodi di assistenza colt
lettlva alla S. Messa. Formato cm. 9X15. pag. 93 L. 0.50.
Circondiamo di fanciulli l’Altare . Formato 17x 12. pag. 51 L. 1.50.
— RIVISta turglca « Ambrosius n, Milano, Piazza Duomo, 16.
l Vespen' festivi:
Fasc. I. , L’O‘rdimm'o def Vespen‘ Domenicali, in latino e italia—
no con belle didascalie; formato 10x 15. bordo rosso.
pag. 32. L. 0.75.
Fasc. ll. — II proprio delle Dameniche d'Avvento, pag. 33,84
L. 0.80.
Fasc. II]. . Vesperi del tempo natalizio; pag. 85—212 L. 2.--- .
Fasc. IV. . ll pfopario defile Domeniche dopo I’Epifania e prequw
reszmali; pag. 213060 L. 0.80.
Le preghiere comuni a! Sacerdote e a1 Fedeli; I fasc._ form. 17 x 12.
pag. 34 L. 0,75. . Avviamento all’assistenza liturglca della Santa
Messa.
Le preghiere comuui al Sacerdote e ai Fedeli e breve comments «1':
tutte Ie Secrets; II fascicolo, IV ediz. riveduta ed ampliata. Otti-
ma guida per seguire la 5. Messa nelle singole sue parti e capirne
il valore ascetico e Iiturgico; formato 15x 10, pag. 80 L. 1.20.
Le preghiere conmm' al Sacerdote e ai Fedeli e breve commento di
tutte le Secrete. , In appendice: Le principali pmtiche di pietzi e
£6 55. Messc del S. Cuore e pei Defunti; III fasc.; IV ediz. rive—
duta e ampliata. Altra ottima guida per assistere c011 frutto alla
S. Messa; formato 15x10. pag. 150 L. 1.75; legato in tela nera
I'lessibile con fregi in cm L. 2,50.
Le Sacre Stazioni Ambrosiane. , Preci Stazionali a norma dell'antica
tradmone milzmese. Note storiche e devote aspirazmm. Elegante
volumetto form. I6>< 11. pag. 229 L. 2.—.
Manuale dei Chierichetti. , Modo d1 servirc la 5. Messa e i Vesperi;
III ediz. corretta, notevolmente ampliata ed illustra'ta. Bel volume
form. 16x 11, pag. XIIv205 L. 2.50.
Ordinario della Messa Ambrosiana e breve commento. . Elegante
volumetto in caratteri nero 0 rosso con 12 tavole fuori testo in
fototipia; form. 14x9, pag. 100 L. 3,—-: legato in tela nera, lab—
bro rosso L. 4,—.
— 177

BERTELLI SAC. Mame - Guida a Bio. Manuale liturgico del Parme-


chiano Ambrosiano, col canto a cura del P. Sunol O. S B.. I”
Edizione, Milano. Agenzia Ecclesiastica, Via S. M. Beltrade, 1.
1937; pag. 512, legato 1n tela L 4.—
BORGONDVO P. GIUSTlNo, Obl. Miss. di Rho . Giugno Iiturgico, os—
sia I’amore del S. Cuore celebrate nella Liturgia e meditate me]
$110 mese. Trento, Artigianelli; pag. 228 L. 4.—
— Maggie liturgico, ossia 1e grandezze. i privilegi, l'e glorie e la
bonta di Maria magnificate dalla Chiesa nella Liturgia e meditate
nel suo mese . II ediz. Trento. Artigianefli; pag. 230 L. 4.—
— Manna liturgica . I Sacramenti, i Sacramentali e 12 feste delI’an»
no nel loro triphce aspetto storico, rituale, a3cet1c0 , 2 volumetti.
Mllano, Daverlo, 1922; pag. 350, 368 L. 8.-.
— Manna quotidiana, ossia Meditazioni per tutto l'anno sulla Li—
turgia del giorno , II ed12., 2 vol. Trento, Artiglanelli, L. 16,—.
ll piccolo Parrocchiano ambrosicmo (Vespro e Compieta) — Estratto
dal a Vademecum del fedele cristiano n. Milano, Libr. Ed. Arciv.
G. Daverio; alla copia L. 0.60; cento copie L. 50,—
11 nuovo Parrocchiano ambrosiano . Manuale di preghiere, pag. 550.
Milano, Libr. Ed. Arciv. G. Daverio; legato 1n tela: I cop1a
L. 4,— ; 12 copie L. 3, 50 cad.., 100 capie L. 3,—— cad.
H Rito e la 5. Messa deHa consacrazione del Tempio e dell’Altare. -
Opera deIla Regalita, pag. 160 L. 1,80.
11 vademecum del fedele Cristiano net tempo delle sacre funzzonf,
Milano, Libr. Editr. Arciv. Daverio; legato in tela: una copia
L. 1.20; cento copie L. 100,—.
La S. Messa def fanciuui, in Rito Ambrosiano. . Opera della Re;
galita, L. 0,40.
La 5. Messa e devoz‘ione per il primo Venerdi del mese. , Opera
della Rega‘Iité, L. 0,80.
La '5. Messa ed Ufficiatura pei Defunti . Opera delia Regalia};
pag. 48. L. 0.80.
La 5. Messa per gli infermi . Opera della Regalia}; L. 0.40.
LA S. MESSA VOTIVA d1 5. Agnese, di 5. Ambrogio, di 5. Aquilirm,
di S. Carlo Borromeo, dell'Annunciazione, della Nativitc} di Maa
rid. SS. e della B. V. Addolomta. . Opera della Regalita; ciascun
fascicolo L. 0.40.
178 —

L’Estrema Unzione e il rituals degli ammalati ' Opera della Rega'


lité; L. 0,40.
LlBRO DELL'ASPIRANTE ’ Manuale di pieta in Rito Ambrosiano; II
edizione. Casa Ed. «La Favilla n, Milano. via M. Bandello, 13; in
brochure L. 1,50; in tela L. 2.—.
MESSALE AMBROSIANO latino—italiano, con Notizia liturgica di S. E.
Mons. BERNAREGGI. Stampa rosso e nero su carta finissima, con
illustrazioni, 2 vol., pag. [I15] 444 e 328; III ediz., 1937. . A
cura delle Religiose di N. S. del Cenacolo coll'assistenza di 5. E.
Mons. G. Nogara. Milano, via Monte di Pieté, 3; cucito .L. 42,—;
in brochure L. 45,—; in tela, labbro rosso L. 55,—; in pelle, lab—
bro rosso L. 75.—- in pelle, labbro oro L. 80,—.
MESSALE AMBROSIANO FESTIVO 1atino~italiano, a cura dell‘« Ambro—
sius )3. I Edizione 1938, II Edizione rosso e nero su carta finissima.
con note storiche e ascetiche; pag. 600, L. Io. # A favore del
Seminario del Duomc.
Messe quotidianc per i Defuntz' ’ Opera della Regalité, L. 0.80.
NEBULON] MONS. DOTT. CLAUDIO ’ Caro Ricardo. Vademecum def;
l’am’ma divota. Milano. Agenzia Ecclesiastica, Via S. Maria Bel!
trade, 1938: pag. 160, legato in tela, una copia L. 1.20: cento co—
pie L. Ioo,—-—.
OPORTET ILLUM 1-11c ET UBIQUE REGNARE — Manuale di pietc‘z per le
anime zelatrici defile Opera Missiomm‘e nella Diocesi di Milano.
(A cura particoiare del SAC. DOTT. LUIGI MAINARDI), Commissione
Diocesana per le. Opere Missionarie. Milano. Piazza Duomo. 16:
in—16, pag. 188, legato in tela L. 2.—.
ORDINARIO della Messa Ambrosiana, resso e nero. — Reali, 1928.
ORDINARIO della Messa Ambrosiana, latino’italiano. — Milano, Libr.
Ed. Arciv. Daveno; formato tascabile: con commento ed inni llv
turgici L. 1,50; legato in tela L. 2,50.
OREMUS . A cura del Sac. Dott. Giovanni Morelli. Milano, 19'38.
, Agenzia Ecclesiastica; pag. 410, in tela L. 7,——.
PER LA CELEBRAZIONE DEI SACRAMENTI , Istmziom' e rito Iiturgico. -
Opera dalla Regalité. , S. Battenmo‘ (copertma rosa e azzurra),
pag. 32 L. 0.30. - Matrzmom'o, edizione cli lusso L. 0.50; edlzione
slemplice L. 0,30.
PRIMA E COMPIETA secondo i1 Rita Ambrosicmo, testo latino e ita’
liano. . Preghiere del mattino e della seré. Milano, Casa Edltrzce
d'Arte e Liturgia u Beato Angelico », via Fontanesi, 6 . con bordo
rcsso, pag. 64 L. 1.20.
— 179

PRIMA E COMPIETA. . Opera della Regalité. L. 0,80.


RATTI DON GIULIO . Atti e sentimenti cristz'am' ad use 8 confer-to de—
glz' infermi co! Rita della Estrema Unzione. Milano, Daverio: le—
gato in tela L. 4.~—.
R0351 DON GIOVANNI — Le Fanti delta Grazza. , A cura delle Opera
Missionarie della Compagnia di S. Paolo. 1934. Milano. via Mer—
calli, 9; pag. 256, legato in tela L. 4,—~.
S. MESSA E UFFICIATURA DE] DEFUNT]. — Milano, Opera della Rega'
lité, L. 0,50.
UFFICIO DELLA SETTIMANA SANTA secondo :1 Rita Ambrosiano. ' A
cura della Rivista « Ambrosius ». Milano, Libr. Ed. Arciv. G. Da’
verio. 1935; volume in carta sottilissima, stampa rosso e nero.
pag. 765 con incisioni, legato in tutta tela L. 20,“.
UFFICIO DELLA BEATA VERGINE, solo testo latino. , Milano, Daverio;
legato in tela L. 2.-—.
UFFICIO DELLA BEATA VERGINE E DEI DEFUNTI, testo latino con tra—
duzione Italiana. . Milano, Daverio, L. 5.——.
VESPERO DELLE DOMENICHE secondo it Rito Ambrosicmo. — Milano.
Ghirlanda; formato piccolissimo. pag. 30 L. 0,30.
VESPERO E COMPIETA DELLA B. V. MARIA secondo it Rita Ambrosiar
no. — Milano, Ghirlanda; fox-mate piecolissimo. pag. 30 L. 0.30.
VIVI CON LA CHIESA . Opuscolo settimanale per I’assistenza liturgica
alla 5. Messa. , Milano, Opera della Regalité di N. S. G. (3..
Via Ludovico Necchi, 2. Ogni opuscolo L. 0.20; abbonamento anr
nuo per tutte le Domeniche L. 8.50; con elegante copertina in
tela L. Io; abbonamento e compresa anche In. Se'ttimana Santa
L. 10.70.

VI. — STORIA MILANESE

BAGNOLI 12.3 La Basilica di S. Lorenzo Maggiore in Milano. — Co'—


pertina. 77 disegni. I7 illustrazioni, pag. x08. Miiano, Istituto di
Propaganda Libraria, L. 5,—.
BA! SAC-D017. GIUSEPPE — La 'uetusta Basilica dz' 5. Vincenzo in
Pronto n; Mdano. Milena, presso l’Autore; Ina8, pag. 190 con I70
Illustrazmni L. 12.—.
180 —

CALDERINI ARISTIDE . La zone monumentale di 5. Lorenzo in Mflmw,


a cura del Comitato per l’Archeologia e l'Arte in Lombardia. Mi;
lano, Ceschina. 1934; incS con 34 tavole e piante, pag. 232 I... 25.
CASTIGLIONI CARLO , Gajsruck e Romilh', Arcivescovi di Milano. Mi—
lano, Ediz. Ancora, L. 14,——.
—- ll Card. Federico Borromeo. Torino, S. E. L, L. 14,—
— H Card. Giuseppe Pozzobonelh Arcwescovo di Milano. Milano.
La «5. Paolo» (A. V. E.) Edit: (di) G Gasparini, L. 12,—.
— Napoleone e la Chiesa Malanese, da] 1783 al 1818. Milano, A
V. E... 1934, L. 12,—.
A cura dello stesso nella ristampa nazionale dell'opera clel MU;
RATORI, Rerum Italicamm Scriptures:
Galvanei de la Flamma . Opusculum de rebus gestis. , Bolo-
gna, Zanichelli (L. 30,—).
Landulphi [union‘s Historia Mediolanensis. — Bologna. Zani‘
chelli, 1935 (L. 30,“).
Synodus Provmciahs Pergamz habitat amao 13H. — éologna.
Zanichelli. 1935 (L 30,—)

ECHI DI S. CARLO BORROMEO , Raccolta del periodico per il IV


Centenario della nascita del Santo. ; Milano, Biblioteca Am—
brosiana.
GALLI CAN. PROF. EMILIO , Como di Stand Milanese. A cura della
Assoc. Milanese « Pro Cultura 2i. Busto Arsizio, « La Tipografir
ca ». 192.5; 2 vol. in—8 di complessive pag. 690 L. 20."—
HUMILITAS , Miscellanea storied dei Seminan' Milanesi. Casa Editr.
a La Scuola Cattolica n. Seminario Arciv. di Venegono Inferiore:
formato 20x30, pag. 1100 con numeroslssime illustrazmm L. 60.
ITALIA ROMANA .- LOMBARDIA ROMANA. , A cura dell’Istituto di Studi
Romani , Sezione Lombarda. Milano, Ceschina, 1938, pag. 37o
con illustrazioni e tavole L. 20,“.
MERISI PR. OBL. ANTONIO . Milano a1 tempo di Massimiano e dz”
Costantino. Note storicmarcheologiche. Milano, Ghirlanda, 193x:
in—8 di pag. 48 con illustrazioni L. I.—-.
SANT’AMBROGIO , Pubblicazione mensile di' venti numeri dal 7 Di;
cembre 1938 per i1 Centenario del Santo.
— 181

TAMBORJNI SAC. ALESSANDRO — H <4 Corpus Domini » a Milano. Ro—


ma, Casa Ed. Mediterranea, 1935; form. 17x24, pag. 14o con 33
illustrazioni L. 12'_.
— La Compagm'a e 1e Scuole della Dottrina Cristiana. Milano, Libr.
Ed. Daverio. 1938: i113, pag. 400 L. 25,—.
VISCONTI ALESSANDRO r Storia di Milano. Milano. Ceschina, 1937;
pag. 665 L. 4o.—.

VII. —-— RIVISTA LITURGICA

« AMBROSIUS » ’ Bollettino liturgico Ambro-simw, presso i1 Seminario


del Duomo. Milano. Piazza Duomo, 16. - Ogni annata dal 1925
L. 15*“.

VIII. w CALENDARIO

Calendario Liturgico Ambrosiano per Vanna 193839. , A colori d‘i’


versi. Opera della Regalité, Milano, Via Ludovico Necchi, 2:
L. 3.40. '
WM OOHOOHOHMOHOOHOOOHOOOMOOh—(O

APPENDICE VII.a

REPERTORIO MUSICALE AMBROSIANO


Ci siamo sforzati di compilare 1m elenco aggiornato dei brani
esclusivamente ambrosiani, completo almeno per quanto riguar-
da la Messa, e brani chc non siano a1 presente esauriti presso 16
Case Editrici di musica sacra.
NB. —— Si pregano i Signori Maestri Compositori, che pub—
blicassero produzioni ambrosiane, di dame notizia all'autore di
questo elenco, in Via Neera, 24. Milano. Nell’appendice 4 pos-
sono ben trovare larga ispirazione a nuove opere. Se (‘2 per
messo pero esprimere un desiderio, piuttosto che opere pode-
rose, come 1a nuovisshna Missa 2aL in honorem S. Caron del
PEROSI, destinate agli archivl del Duomo 0 del Seminario, pen—
sino a delle composizioni facili, adatte anche alle piccole scuole.
(*) Si segnano coll’asterisco i brani in corso di pubblicazione.

1. - ANGELUS DOMINI - Offertorium in Pascha (l).


BENTIVOGLIO GIULIO - a una voce media, Ediz. «Musica
Sacra» (2).
CHIESA - a solo tenore, Ediz. Carrara * (Bergamo).
MAPELLI - a voci eguali. «Melodie Sacre», Perosiane, v01. IX.
2. - BEATA ET VENERABILIS VIRGO - Off. in Missa vot.
B. M. V.
CASTELLI - a 3 voci miste (S. C. Ban), «Canti Sacri n, fa-
scicolo II, pag. 4. Ed. Arnoldi (Bergamo) (3)
MERCANTI G. ~ 3 2 voci (T. B.) (f.), Casa Ed. «Musica Sacra».

(1) Nella Messa romana corrisponde solo i1 primo brano, fis-


sato nella II feria in Albis.
(2) La Casa Editrice « Musica Sacra» é oggi a Milapo in Via
Fatebenefratelli 21, e pubblica pure 1 volumi «Melodle Sacra»
di L. Perosi e Collaboratori.
(3) Per 1e richieste di musica del Sac. MP Andrea Cagtelli,
rivolgersi a Stamperia Editrice Commerciale, Via Morom. 73,
Bergamo, od anche in Milano 3 «Musica Sacra z».
— 183

BENEDICTA SIT CREATRIX - lngressa, in festo SS. Tri-


nitatis.
CASTELLI a 2 voci (possibilmente voci bianche), «Canti
-
Sacri», fasc. I, pag. 16.
CIVITAS NON EGET SOLE - Ingressa in Epiphania. et
octava.
CERVI L. - a 2 voci eguali (ft), Ed. « Musica Sacra».
MERCANTI - per core a 3 voci (Ms. T. B.), Ed. «Musica
Sacra».
Pozzom E. - a 4 \roci eguali, «Melodie Sacre» Perosiane.
Vol. X.
CONFESSUS EST - Versus in Hall. in Missa. unius Con-
jessmis.
CASTELLI - a 2 voci eguali, S. e C., T. e B.), « Canti Sacri ».
fasc. III, pag. 13.
CHIESA - a 2 voci eguali, Ed. Carrara *.
DICITE JUSTO — Offertorium in festo S. Caroli.
CATTANEO - a 4 voci virili opp. a 2 voci eguali, Ed. «Mu-
sica Sacra».
t
CHIESA - a 2 voci eguali (Ten. e Bassi), Ed. Carrara
DIXIT SIMEON AD MARIAM - Ingressa in festo Septem
Dolorum B. M. V. '
CASTELLI - a una voce, « Canti Sacri», fasc. II, pag. 1.
DONINI A. - a 4 voci miste, «Melodie Sacre» Perosiane,
Vol. VI
FACTUS EST REPENTE - Ingressa in die Pentecostes.
CHIESA - a 2 voci eguali. Ed. Carrara *.
GLO'RIABUNTUR IN TE - Offertorium plm'ium Martyrum.
BENTIVOGLIO G. 4 a una voce di basso, Ed. « Musica Sacra».
10. HODIE IN BETLEHEM - Versus in Hall. in Nativ. Domini.
BENTIVOGLIO G. C. - a una voce media, Ed. «Musica Sacra».
CEHVI - a 3 voci miste (C. T. B.). «Melodie Sacre» Pero-
si‘ane, V01. XI. '

11 . - IN DOMINO GAUDEBO - Versus in Hall. in festo SS.


Co-rdis Jesu.
BENTIVOGLIO — a 2 voci virili, Ed. «Musica Sacra».
'12 . - JUBILATE DEO — Versus in Hall. in feslo Circumcisionis.
CHIESA a 3 voci (Ten. 1, 2. e B.), Ed. Carrara *.
-
184
13. - JUSTUS NON CONTURBABITUR - Ingressa in vigilia et
et in festo unius Martyris, etc.
CASTELLI ~ 3 2 voci eguali, «Canti Sacri», fasc. II, pag. 8.
14. JUSTUS SI MORTE - Ingressa in festo S. Caroli Episc-
et Confessoris.
CATTANEO - a 4 voci virili opp. T. Br. 0 S. C., Ed. « Musica
Sacra ». ‘ ‘
CHIESA - a 2 voci eguali (Ten. e Bassi). Ed. Carrara *2
15. LAETEMUR OMNES IN DOMINO ~ Ingressa. in festo SS.
Cordis Jesu.
VOLPI a 2 voci cguali, Edizioni « Musica Religiosa » (4).
-
16. LAUDENT TE DOMINE - Versus in Hall. in festo Septem
Dolorum B. M. V. .
CHIESA - a 2 voci eguali (Ten. e Bassi), Ed. Carrara *.
17. LUX DUM EXUBERASSET - Offertorium in festo Beatae
Agathae V. M.
BRANCHINA - per tenore, Ed. Carrara *.

18. MISSUS EST ANGELUS - Ingressa in festo S. Gabrielz‘s


Arc. e: SS. Nommis B. M. V.
CASTELLI - a 4 voci d’uomo, « Canti Sacri », fasc. II, pag. 14.
CHIESA - a due voci eguali, Ediz. «Musica Sacra».

19. NEMO GAUDEAT SUPER ME - Offertorium in festo Sep-


tem Dolomm B. M. V.
CERVI - a 3 voci miste (C. T. B.), «Melodie Sacre» Pero-
siane, Vol. X.
VOLPI - per 5010 Ten., Casa Ed. «Musica Religiosa».

20. OPTAVI ET DATUS EST MIHI SENSUS - Offertorium


unius Pontificis et Dact.
Pozzou - a 3 voci virili, «Melodie Sacre » Peros. V01. XII.
21. ORIETUR IN DIEBUS EIUS - Offertorium in Epiphania.
MAPELLI - a 3 voci eguali, «Melodie Sacre» Pen, V01. VIII.

22. PER UNUM HOMINEM — Ofle’rtorium in festo Immacula-


tae Conceptionis.
MERCANTI — a 4 voci miste (2 uguali o 4 disuguali), Editore
Carrara.

:4) Milano, Piézza s. Giorgio, 2.


—— 185-

23. — QUASI PALMA EXALTATA SUM — Versus in Hall. in


.\,
Iesto S. Rosar'ii.
CHIESA - a 2 voci eguali (Ten. (2 Bassi), Ed. Carrara *.
24. SI OBLITUS FUERO TUI JERUSALEM - Offertori’um in
Dominica IX post Pentecosten, 11 Octobris, III post De-
dicationem et in Dedicatione Ecclesiae S. Michaélis Arc.
CASTELLI - a 3 voci miste (C. T. B.), «Canti Sacri», fasci-
colo II, pag. 6.

25. SPIRITUS DOMINI - Versus in Hall in die Pentecostes


CHIESA - a 2 voci eguali (Ten. e Bassi), Editore Carrara *.
26. STABUNT IUSTI - Ingressa plurium Martyrum.
BENTIVOGLIO G. - a 4 voci miste sole (S. C. T. B.), Ed.
«Musica Sacra».
27. SUB TUAM MISERICORDIAM - Post Evangelium in Missa
votiva B. M. V.
DONINI — a 4 voci miste, «Melodie Sacre» Perosiane, V01. VI.
MARZIALI - a una voce. Presso 1’Autore, Seveso.
28. SUSCIPIANT DOMINE - Versus in Hall. in festo Annun-
ciationis B. M. V.
CHIESA — a 2 voci eguali (Ten. (3 Bassi), Ed. Carrara *.
29. TU ES VIA - Offertorium in festo SS. Trinitatis.
MAPELLI - a 4 voci miste, «Melodie Sacre» Peros. V01. VI.
30. - VIDI SPECIOSAM SICUT COLUMBAM - Offertorium in
festis Nativitatis, Praesentatéonis et Assumptionis B. M. V.
CERVI - a 3 voci m. (C. T. B.), o a 3 voci virili, «Melodie
Sacre » Perosiane, V01. X.
VOLPI - a 2 voci eguali e ad 1 voce. Ediz. « Musica Relig. »
31. VIR ISTE CUSTODIVIT - Ingressa unius Pontificis et
Confessoris.
BENTIVOGLIO G. - a 3 voci miste (S. C. Bar.) 9 a 2 eguali
S. .C.), Ed. «Musica Sacra».
CASTELLI — a una voce, « Canti Sacri », fasc. I, pag. 13.
CERVI - a 2 voci eguali, Ed. «Musica Sacra».
RAMELLA - a 2 voci eguali, «Melodie Sacre » Peros., Vol. X.
VOLPI - a 2 voci eguali, Casa Ed. «Musica Religiosa».
186-—

MESSE DA REQUIEM con varianti ambrosiane (1) e il tran-


sitorio: VOLPI a 2 voci eguali, Edizioni Zanibon di Pado-
\a; SCHIEPPATI a 3 voci eguali, E‘d. Carrara; CERVI senza
accompagnamento a 3 voci (C. T. e 13.), ed. «Musica
Sacra».

LUCERNARI
QUONIAM TU ILLUMINAS in Dominicis, Solemnitatibus
Domini, festis B. M. V., etc.
CASTELLI - a 2 voci di ragazzi, «Canti Sacri», III, pag. 14.
In. - a 4 voci eguali, ibidem. pag. 15.
VOLPI - a 2 voci eguali. Ed. «Musica Religiosa».
IN NI
DEUS CREATOR OMNIUM, in Dominicis.
VOLPI - a 2 voci eguali, Ed. «Musica Religiosa».
ID. - a 3 voci miste (C. T. 13.), ibid.
DIGNUM CANENTES ANGELI. in festo S. Joseph.
CERVI — a 2 voci par-i, Ed. «Musica Sacra».
MYSTERIUM ECCLESIAE, in festis B. M. V.
PEROSI — a 2 voci eguali, « Melodie Sacre » Perosiane, Vol. IV.
SUPPLEX SACRAMUS CANTICUM, in festo SS. Nomim‘s
Jesu. .
CERVI - a 2 voci pari, Ed. «Musica Sacra».
TERRAE POLIQUE CONDITOR; in festo SS. Trinitatis.
PEDEMONTI '— a 3 voci virili, presso l’Autore, Foresto Sparse
(Bergamo) o presso «Musica Sacra».
MAGNIFICAT colle varianti Ambrosiane:
ALBERGONI - a 4 voci miste, Ed. «Musica Sacra».
BENTIVOGLIO - a 2 voci eguali, ibidem.
ID. — a 4 voci miste, ibid.
CASTELLI - a 2 voci (Soprani e Contralti o Tenori e Bas-
si), «Canti Sacri )1, fasc. V, pag. 41.7
CHIESA - a 4 voci miste, Ed. «Musica Sacra».

(1) Le Messe da viva hanno anch’esse una variante, a cui


debbono p‘ur fare osservazione i cantori, ed é che nel Credo
in luogo di: «ascendit in caelum» si deve dire: «ascendit ad
caelos ».
HDHWOOMOOHOOHOOOHOOOMOWO

INDICE

Benedizione di S. E. ii Signor Card. Schuste‘r . Pag.

mine;
Dedica — Preghiem I)

Avvertenza

STORIA DEL RITO AMRROSIANO

«I
Origine latina .

‘1
Influssi orientali . .

on
Non fu pero istituito da S. Ambrogio .

:0
Differenziazione dal Rito Romano 11
Corruzioni e correzioni 13
Ambito del Rito Ambrosiano 15

LA MESSA . 19
Preparazione . 20
Messa dei catecumeni . 21
Messa dei fedeli 23
Offertorio 23
Credo 25
Canone . 27
La Frazione e la Comunione 35
Conclusione 37

CANTO AMBROSIANO . 39

UFFICIATURA 43‘
A Matutino '43
Alle Lodi . . 46
A Prima 48
A Terza 50
A Sesta e Nona 50
A VeSpero -. 52
A Compieta 57
188 ——

SACRAMENTI Pag. 61
Battesimo )) 61
Cresima )3 63
Comunione )1 63
Estrema Unzione 65
Ordini Sacri }) 66
Matrimonio )3 68

SACRAMENTALI . h 67
Funzioni Eucaristiche )1 67
Processioni Stazionaii )3 69
Liturgia dei Defunti }) 70
Benedizioni M 76

TEMPI LITURGICI )) 77
Avvento Ambrosiano . 77
Ferie «de exceptato» 78
Natale e tempo natalizio 78
Tempo prequaresimale 80
Quaresima e giorni aliturgici 80
Settimana Santa 86
Domenica delle Palme 86
Giovedi Santo . 87
Venerdi Santo . 88
Sabato Santo 91
Pasqua . . 93
Domeniche dopo Pasqua .
Triduo delle Litanie minori 94
Pentecoste . . . 97
Domeniche post Pentecosten . 97
Domeniche post Decollationem 98
Domeniche di Ottobre 98
Domeniche post Dedicationem 98

CALENDARIO 99

MINISTRI INFERIORI — VESTI LITURGICHE‘ . 113

USI PARTICOLARI DELLA METROLITANA . 116


A— 189

APPENDICI Pag. 123


Appendice Ia - CONCORDANZA DEI VANGELI DOMENICALI. )3 125
A-ppendice H"l — PREFAZI . . . . . . . )0 127
DAL PROPRIO DEL TEMPO: Domenica VI d’Avvento ——
S. Silvestro — Epifania — S. Famiglia —— Dome-
nica VI dopo l’Epifania —— Domenica della Sama—
ritana — Domenica di Lazzaro — Feria IV « in
Authentica» — Feria V «in Coena Domini» —
Sabbato Sancto — Sabbato Sancto «pro Baptizatis »
-— Pasqua «pro Baptizatis» — In Solemnitate Pa-
schali —-— Corpus Domini — «Dedicazione del
Tempio» . . . . . . . 127
DAL PROPRIO DEI SANTI: S. Martino — S. Ambrogio —
Immacolata — S. Vincenzo —— S. Vittore — Tra-
slazione di S. Nazaro —— SS. Pietro e Paolo — Viv
gilia dei SS. Nazaro e Celso — Festa dei detti
Martiri — S. Lorenzo — «Addolorata» — S. Eu-
femia -— S. Tecla — S Carlo . 133
DAL COMUNE DEl SANTI: Vigilia di un Martire —— Na-
tale (11 p111 Martiri (29- Messa) — Confessore Ponte-
fice (2a Messa) — Confessore Sacerdote — Vergine
Martire. ...... .. 141
NELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA MINORE 143
DALLE MESSE VOTIVEZ Della Croce — Della Passione
—~ Per 10 sposo e la sposa . . )) 143
DALLE MESSE PER I DEFUNTI: Per un Sacerdote defunto
Quotidiana per un defunto 144
Appendice Illa - LUCERNARI! Natale — Epifania —
Pasqua +— Unius Martyris (sol. 9 non sol.) — Plu-
rium Mm. (sol. e non sol.) —— Virginis et Mart.
—— Feria VI in Quadragesima . . 145
INNI: Natale —— Epifania ~— Pasqua m Comune do-
menicale — Immacolata — S. Agnese —— S Vin-
cenzo — SS. Pietro e Paolo — S. Lorenzo —
Dedicazione della Chiesa . . . 147
Appendice IVa - ELENCO DEGLI INNI DELL’UFFICIO AM—
BRosmNo . 156
Appendice 1V1 - INGRESSE ED OFFERTORI ESCLUSXVI DEL
Rrro AMBROSIANO 161
190—

INGRESSE Pag. 161


OFFERTORI )) 163
Appendice VIa - BIBLIOGRAFIA AMBROSIANA . )1 166
Libri di consulfazione )> 167
Libri in commercio )) 169
V
I. - Libri ufficiali . . 169
II. - Canto Ambrosiano 171
III. - Cerimonie . » 173
IV. — Erudizione liturgica » 174
V. -' Pieté liturgica . 175
VI. - Storia Milanese 179
VII. - Rivista liturgica 181
VIII. - Calendario i} 1&1
Appendice VIIa - REPERTORIO MUSICALE AMBROSIANO )) 182

TAVOLE

MESSA AMBROSIANA SOLENNE

I — Ingresso alI’Altare.
II - Ac'censione del faro alla festa di un Martire.
III - Incensazione del Celebrante.
IV - Processione dell’EvangeIiario.
V - Can-to del Vangelo sull’ambone;
‘VI - Incensazione intorno all’Altare.
VII - Orazione sopra 1e Offerte e Prefazio.
VIII - Le braccia a mo’ di Croce.
IX — Abbraccio fra i chierici e Comunione.
X - Benedizione.

VESPERI AMBROSIANI SOLENNI

I - Lezioni e responsori.
II - A1 « Magnificat».
III - Incensazione dell’Altare.
‘ IV =1ncensazione del Popolo.
V - Processione all’Altare del Patrono.
. VI - Prostrazione alle Litanie.
COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO D! S. AMBROGIO
MILANO ‘ 30 NOVEMBRE 1938

LUIGI REALI - MILANO,

Potrebbero piacerti anche