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San Lorenzo

martire e santo cristiano

San Lorenzo (in latino: Laurentius;


Valencia o Huesca, forse 31 dicembre[2]
225 – Roma, 10 agosto 258) è stato uno
dei sette diaconi di Roma, dove venne
martirizzato nel 258 durante la
persecuzione voluta dall'imperatore
romano Valeriano nel 257. La Chiesa
cattolica lo venera come santo.
San Lorenzo

San Lorenzo, dipinto di Spinello Aretino, XIV


secolo

Diacono e martire

Nascita Valencia[1] o Huesca,


forse 31 dicembre[2]
225
Morte Roma, 10 agosto 258
Venerato da tutte le Chiese che
ammettono il culto
dei santi
Santuario principale basilica di San
Lorenzo fuori le
mura, Roma
Ricorrenza 10 agosto
Attributi graticola, ramo di
palma, dalmatica,
libro ed elemosina
Patrono di diaconi, osti, cuochi,
bibliotecari, librai,
pasticcieri,
vermicellai, pompieri,
rosticcieri e
lavoratori del vetro.
Patrono dello Sri
Lanka, di Grosseto,
Norimberga,
Rotterdam, Tivoli,
Rapino, Tavullia,
Torre Orsaia,
Talmassons e molti
altri luoghi (vedi
sezione dedicata).
Compatrono di
Roma, Prato e
Perugia.

Agiografia

Le notizie sulla vita di san Lorenzo, che


pure gode di una devozione popolare
notevole, sono scarse. Si sa che era
originario della Spagna e più
precisamente di Osca, in Aragona, alle
falde dei Pirenei.

Ancora giovane, fu inviato a Saragozza


per completare gli studi umanistici e
teologici; fu qui che conobbe il futuro
papa Sisto II. Questi insegnava in quello
che era, all'epoca, uno dei più noti centri
di studi della città e, tra quei maestri, il
futuro papa era uno dei più conosciuti e
apprezzati. Tra maestro e allievo
iniziarono quindi un'amicizia e una stima
reciproche. In seguito entrambi,
seguendo un flusso migratorio allora
molto vivace, lasciarono la Spagna per
trasferirsi a Roma.

Quando il 30 agosto 257 Sisto fu eletto


vescovo di Roma, affidò a Lorenzo il
compito di arcidiacono, cioè di
responsabile delle attività caritative nella
diocesi di Roma, di cui beneficiavano
1 500 persone fra poveri e vedove.
Martirio

Il martirio di San Lorenzo, di Cesare


Giuliani

Al principio dell'agosto 258 l'imperatore


Valeriano aveva emanato un editto
secondo il quale tutti i vescovi, i
presbiteri e i diaconi dovevano essere
messi a morte:

«Episcopi et presbyteri et diacones


incontinenti animadvertantur»

(Tascio Cecilio Cipriano, Epistola


lxxx, 1)
L'editto fu eseguito immediatamente a
Roma, al tempo in cui Daciano era
prefetto dell'Urbe. Sorpreso mentre
celebrava l'Eucaristia nelle catacombe di
Pretestato, papa Sisto II fu ucciso il 6
agosto insieme a quattro dei suoi
diaconi, tra i quali Innocenzo; quattro
giorni dopo, il 10 agosto, fu la volta di
Lorenzo. Non si è certi se egli fu bruciato
con la graticola messa sul fuoco.

Culto

L'urna che contiene la graticola di san


Lorenzo, chiesa di San Lorenzo in
Lucina, Roma
A partire dal IV secolo Lorenzo è stato
uno dei martiri più venerati nella Chiesa
di Roma. Costantino I fu il primo a
edificare un piccolo oratorio nel luogo del
suo martirio. Tale costruzione fu
ampliata e abbellita da Pelagio II (579-
590).

Sisto III (432-440) costruì una grande


basilica con tre navate, con l'abside
appoggiata all'antica chiesa, sulla
sommità della collina dove Lorenzo fu
seppellito. Nel XIII secolo Onorio III
unificò i due edifici, che costituiscono la
basilica che esiste tutt'oggi.

Papa Damaso (366-384) scrisse un


panegirico di Lorenzo in versi, che fu
inciso nel marmo e posto sulla sua
tomba. Il contemporaneo poeta
Prudenzio scrisse pure lui, in toni più
poetici, un inno a san Lorenzo.[3]

Le vicende più note del martirio di


Lorenzo sono descritte, con ricchezza di
particolari, nella Passio Polychronii, di cui
abbiamo tre redazioni (V-VII secolo); che
in questo racconto siano contenuti
elementi leggendari è un dato di fatto,
anche se talune notizie qui presentate
sono note anche da testimonianze
precedenti, come quella di Ambrogio nel
De officiis ministrorum.[4]
Bernardo Strozzi, San Lorenzo
distribuisce le ricchezze della Chiesa

San Lorenzo trascinato sulla graticola,


nell'interpretazione di Pietro da
Cortona
Martirio di san Lorenzo, olio su tela di
Tiziano Vecellio, 1548-1549, Venezia,
Chiesa dei Gesuiti

La prima menzione del 10 agosto come


data del martirio risale alla Depositio
martyrum, uno scritto dell'anno 354.

Per il martirio di Lorenzo abbiamo la


testimonianza particolarmente eloquente
di Ambrogio nel De Officiis Ministrorum,[5]
ripresa, in seguito, da Prudenzio e da
Agostino d'Ippona, poi ancora da
Massimo di Torino, Pier Crisologo, papa
Leone I, e infine da alcune formule
liturgiche contenute nei Sacramentali
romani, nel Missale Gothicum e
nell'Ormionale Visigotico.[6]

Ambrogio si dilunga, dapprima,


sull'incontro e sul dialogo fra Lorenzo e il
Papa, poi allude alla distribuzione dei
beni della Chiesa ai poveri, infine
menziona la graticola, strumento del
supplizio, rimarcando la frase con cui
l'arcidiacono della Chiesa di Roma,
rivolgendosi ai suoi aguzzini dice: Assum
est... versa et manduca, "È cotto... girami
e mangia".[7] Forse fu per via di questo
passo che si diffuse nel Medioevo la
credenza secondo cui il corpo del martire
fu fatto a pezzi e dato in pasto alla plebe
pagana vittima di una carestia.

Il testo ambrosiano del De Officiis[8] così


si esprime:

«205. San Lorenzo,... vedendo il


suo vescovo Sisto condotto al
martirio, cominciò a piangere non
perché quello era condotto a
morire, ma perché egli doveva
sopravvivergli. Comincia dunque a
dirgli a gran voce: "Dove vai, padre,
senza il tuo figlio? Dove ti affretti, o
santo vescovo, senza il tuo
diacono? Non offrivi mai il
sacrificio senza ministro. Che ti è
spiaciuto dunque in me, o padre?
Forse mi hai trovato indegno?
Verifica almeno se hai scelto un
ministro idoneo. Non vuoi che versi
il sangue insieme con te colui al
quale hai affidato il sangue dei
Signore, colui che hai fatto
partecipe della celebrazione dei
sacri misteri? Sta' attento che,
mentre viene lodata la tua fortezza,
il tuo discernimento non vacilli. Il
disprezzo per il discepolo è danno
per il maestro. È necessario
ricordare che gli uomini grandi e
famosi vincono con le prove
vittoriose dei loro discepoli più che
con le proprie? Infine Abramo offrì
suo figlio, Pietro mandò innanzi
Stefano. Anche tu, o padre, mostra
in tuo figlio la tua virtù; offri chi hai
educato, per giungere al premio
eterno in gloriosa compagnia,
sicuro del tuo giudizio".»

«206. Allora Sisto gli rispose: "Non


ti lascio, non ti abbandono, o figlio;
ma ti sono riservate prove più
difficili. A noi, perché vecchi, è stato
assegnato il percorso d'una gara
più facile; a te, perché giovane, è
destinato un più glorioso trionfo sul
tiranno. Presto verrai, cessa di
piangere: fra tre giorni mi seguirai.
Tra un vescovo e un levita è
conveniente ci sia questo
intervallo. Non sarebbe stato
degno di te vincere sotto la guida
del maestro, come se cercassi un
aiuto. Perché chiedi di condividere
il mio martirio? Te ne lascio l'intera
eredità. Perché esigi la mia
presenza? I discepoli ancor deboli
precedano il maestro, quelli già
forti, che non hanno più bisogno
d'insegnamenti, lo seguano per
vincere senza di lui. Così anche Elia
lasciò Eliseo. Ti affido la
successione della mia virtù".»

«207. C'era fra loro una gara,


veramente degna d'essere
combattuta da un vescovo e da un
diacono: chi per primo dovesse
soffrire per Cristo. (Dicono che
nelle rappresentazioni tragiche gli
spettatori scoppiassero in grandi
applausi, quando Pilade diceva di
essere Oreste e Oreste, com'era di
fatto, affermava d'essere Oreste,
quello per essere ucciso al posto di
Oreste, Oreste per impedire che
Pilade fosse ucciso al suo posto.
Ma essi non avrebbero dovuto
vivere, perché entrambi erano rei di
parricidio: l'uno perché l'aveva
commesso, l'altro perché era stato
suo complice). Nel nostro caso
nessun desiderio spingeva san
Lorenzo se non quello d'immolarsi
per il Signore. E anch'egli, tre giorni
dopo, mentre, beffato il tiranno,
veniva bruciato su una graticola:
"Questa parte è cotta, disse, volta e
mangia". Così con la sua forza
d'animo vinceva l'ardore del fuoco»

(Sant'Ambrogio, De Officiis
Ministrorum, Libri Tres, Milano,
Biblioteca Ambrosiana, Città
Nuova Editrice, Roma, 1977, pp.
148-151.)

La tradizione dice anche in maniera più


precisa che a Lorenzo fu promessa salva
la vita se avesse consegnato i tesori
della Chiesa entro tre giorni. Il 10 agosto,
quindi, Lorenzo si presentò alla testa di
un corteo di suoi assistiti dicendo:

«Ecco questi sono i nostri tesori:


sono tesori eterni, non vengono
mai meno, anzi crescono.»

Racconti più particolareggiati del martirio


di Lorenzo furono composti anche
all'inizio del VI secolo. In essi furono
collegati tra loro in maniera romantica e
totalmente leggendaria vari martiri della
via Tiburtina e delle due catacombe di
santa Ciriaca e di sant'Ippolito. I dettagli
dati in questi atti del martirio di san
Lorenzo e della sua attività prima della
morte non possono essere considerati
credibili. Si racconta secondo la
tradizione che un soldato romano che
assistette al supplizio – mediante
graticola posta su carboni ardenti –
raccolse con uno straccio gocce di
sangue e grasso mentre il martire
spirava, portandole al paese di Amaseno
(FR) dove la reliquia è tuttora custodita e
ogni 10 di agosto avviene il miracolo
della liquefazione del sangue di S.
Lorenzo (molto simile al sangue di San
Gennaro).

Aspetti critici

Il racconto di Ambrogio non è


compatibile con le informazioni che si
hanno sulla persecuzione di Valeriano.
Soprattutto il particolare della graticola
dà adito a seri dubbi. Le narrazioni di
Ambrogio e Prudenzio si baserebbero più
su tradizioni orali che su documenti
scritti. È possibile che dopo il 258 siano
sorte leggende su questo diacono
romano molto venerato, e che i due autori
si siano basati su di esse.

Ciononostante, non vi sono dubbi


sull'esistenza del santo, sul fatto e sul
luogo del suo martirio e sulla data della
sua sepoltura.[9]

Il prefazio della mensa XII del


Sacramentario leoniano lo presenta
come civis romano.
Paolo Toschi annota che tutti questi
nuovi studi

«Non tolgono a priori la possibilità


che in Roma esistesse una vera e
propria tradizione, esposta con
evidenti abbellimenti retorici da
sant'Ambrogio, circa la tragica
cattura e la fine di san Lorenzo
proprio per mezzo del fuoco,
supplizio che si sa inflitto, sempre
sotto Valeriano, a san Fruttuoso e
ai diaconi Eulogio e Augurio a
Tarragona. D'altronde il verbo
animadvertere adoperato nel
decreto di persecuzione nella
redazione ciprianea può riferirsi
anche ad altre forme di esecuzioni
capitali oltre alla decollazione.[10]»

Nei libri liturgici

Il Messale Romano, facendosi eco della


tradizione della Chiesa, presenta la figura
di Lorenzo con queste parole:

«Lorenzo, famoso diacono della


chiesa di Roma, confermò col
martirio sotto Valeriano (258) il suo
servizio di carità, quattro giorni
dopo la decapitazione di papa
Sisto II. Secondo una tradizione già
divulgata nel IV secolo, sostenne
intrepido un atroce martirio sulla
graticola, dopo aver distribuito i
beni della comunità ai poveri da lui
qualificati come veri tesori della
Chiesa.»

Il nome di Lorenzo è menzionato anche


nel Canone romano.

Oggi

La celebrazione liturgica di san Lorenzo


ricorre il 10 agosto e il suo emblema è la
graticola.

È considerato patrono di bibliotecari,


cuochi, librai, pasticcieri, vermicellai,
pompieri, rosticcieri e lavoratori del vetro.
È inoltre il patrono della città di Grosseto
e della città di Tivoli, della città di
Sant'Agata li Battiati in provincia di
Catania, della città di Aidone in provincia
di Enna dove si venera anche una sua
reliquia e uno dei tre patroni della città di
Perugia, della città di Alba, nonché
compatrono di Viterbo. Il Duomo di
Genova è intitolato a San Lorenzo,
benché egli non sia annoverato tra i
quattro santi patroni della città (San
Giorgio, San Giovanni Battista, San
Bernardo e San Siro).

Un'altra reliquia si trova nel paese di


Amaseno, l'ampolla del sangue di S.
Lorenzo martire che ogni 10 agosto si
liquefà[11].

Patronati

San Lorenzo è il patrono di molti comuni


e frazioni italiane:

Abruzzo Liguria

Abbateggio (PE) Cairo


Corcumello (AQ) Montenotte (SV)

Gamberale (CH) Carro (SP)

Nocciano (PE) Cogoleto (GE)

Rapino (CH) Cogorno (GE)


Molini di Triora
(IM)
Rocca Santa Murialdo (SV)
Maria (TE) Ne (GE)
Terranera (AQ) Pontinvrea (SV)
Basilicata Propata (GE)
Quiliano (SV)
San Martino
d'Agri (PZ) Vallebona (IM)
Villa Faraldi (IM)
Calabria
Lombardia
Cerisano (CS)
Rose (CS) Abbadia Lariana
(LC)
San Lorenzo
Bellizzi (CS) Alzano Sopra
(BG)
San Lorenzo del
Vallo (CS) Angolo Terme
(BS)
San Lorenzo Ardenno (SO)
(RC) Arzago d'Adda
Campania (BG)
Ballabio (LC)
Bagnoli Irpino
compatrono
(AV)
Berzo Demo (BS)
Baia e Latina
compatrono
(CE) compatrono
Berzo Inferiore
Casolla (CE)
(BS) compatrono
Caposele (AV)
Biandronno (VA)
compatrono
patrono
San Lorenzello
Capizzone (BG)
(BN)
Casazza (BG)
San Lorenzo
Maggiore (BN) Castelli Calepio
(BG)
Scala (SA)
Torre Orsaia (SA) compatrono

Emilia-Romagna Carzago Riviera


(BS) patrono
Baiso (RE)
Castro (BG)
Budrio (BO)
Cavargna (CO)
Calestano (PR)
Chiavenna (SO)
Castiglione dei
Confienza (PV)
Pepoli (BO)
Costa Serina
Cerignale (PC)
(BG)
Cortemaggiore
Crotta d'Adda
(PC)
(CR)
Gatteo (FC)
Dovera (CR)
Marano sul
Fara Olivana con
Panaro (MO)
Sola (BG)
compatrono
Monchio delle Fiesse (BS)
Corti (PR) Ghisalba (BG)
Montese (MO) Gorla Minore
Monticelli (VA)
d'Ongina (PC) Genivolta (CR)
Prignano sulla Isola di Fondra
Secchia (MO) (BG)
Talamello (RN) Laino (CO)
Varignana (BO) Lazzate (MB)
Vetto (RE) Mandello del
Friuli-Venezia Lario (LC)
Giulia Manerbio (BS)
Misano di Gera
Dogna (UD))
d'Adda (BG)
Forni Avoltri (UD)
Montirone (BS)
Coltura di Mortara (PV)
Polcenigo (PN) compatrono
Ligugnana di Nuvolera (BS)
San Vito al Olgiate Olona
Tagliamento (VA) compatrono
(PN)
Orino (VA)
Rorai Grande di compatrono
Pordenone (PN)
Ostiglia (MN)
Ronchi dei compatrono
Legionari (GO)
Palosco (BG)
San Lorenzo
Pegognaga,
Isontino (GO)
(MN)
Talmassons
Pozzolengo (BS)
(UD)
Remedello (BS)
Villa Santina
(UD)
Varmo (UD) Ripalta

Lazio Cremasca (CR)


compatrono
Amaseno (FR) Rossino (LC)
Cave (RM) Sonico (BS)
compatrono
Urago d'Oglio
Colle di Tora (RI) (BS)
Picinisco (FR) Valbondione
Formello (RM) (BG)
Micigliano (RI) Valformosa (PV)
Morro Reatino Vendrogno (LC)
(RI) Veniano (CO)
Picinisco (FR) Verolanuova
Piglio (FR) (BS)
Poggio San Villa di Tirano
Lorenzo (RI) (SO)
Roma Zogno (BG)
compatrono
San Lorenzo
Nuovo (VT)
Supino (FR)
compatrono
Tivoli (RM)
patrono della
Città e della
Diocesi
Toffia (RI)
Viterbo
compatrono
Zagarolo (RM)
Marche Sardegna

Belforte Sanluri (SU)


all'Isauro (PU) compatrono
Massa Fermana Banari (SS)
(FM) Bauladu (OR)
Mergo (AN) Boroneddu (OR)
Moresco (FM) Mogorella (OR)
Montecosaro Villanovafranca
(MC) (SU) compatrono
Rotella (AP)
Sicilia
San Lorenzo in
Campo (PU) Aidone EN

Tavoleto (PU) Malfa (ME)

Tavullia (PU)
Pantana (MC) Sant'Agata li
Battiati (CT)

Molise Toscana

Busso (CB) Borgo San


Castelmauro Lorenzo (FI)
(CB) Castagneto
Carducci (LI)
Piemonte
Fauglia (PI)
Alba (CN)
Grosseto
Alzano Scrivia
Guardistallo (PI)
(AL)
Marradi (FI)
Andorno Micca
Monterotondo
(BI)
Marittimo (GR)
Angrogna (TO)
Montevarchi
(AR)
Antrona Prato
Schieranco (VB) compatrono
Bognanco (VB) Segromigno in
Cabella Ligure Monte (LU)
(AL) Seravezza (LU)
Camerano compatrono
Casasco (AT) Sovicille (SI)
Camino (AL) Sorbano del
Canischio (TO) Vescovo (LU)

Carisio (VC) Spignana (PT)

Cartignano (CN) Trentino-Alto


Castelletto Adige
d'Orba (AL)
Cavedago (TN)
Cavatore (AL)
Comano Terme
Cavour (TO) (TN)
Cellio (VC) Cunevo (TN)
Collegno (TO) Dimaro (TN)
Denice (AL) Fierozzo (TN)
Dorzano (BI) Folgaria (TN)
Falmenta (VB) Pinzolo (TN)
Feisoglio (CN) Sover (TN)
Gamalero (AL) Vigo Rendena
Giaveno (TO) (TN)

Grosso (TO) Pera di Fassa


compatrono (TN)

La Cassa (TO) Umbria


Leini (TO)
Attigliano (TR)
Lessona (BI)
Collazzone (PG)
Livorno Ferraris,
(VC)
Mandello Vitta Perugia
(NO) compatrono
Montiglio Valle d'Aosta
Monferrato (AT)
Chambave (AO)
Murazzano (CN)
Pont-Saint-
None (TO)
Martin (AO)
Oldenico (VC)
Pré-Saint-Didier
Piverone (TO)
(AO)
Ponderano (BI)
Veneto
Pozzol Groppo
(AL) Abano Terme
Quaranti (AT) (PD)

Rodello (CN) Agna (PD)

Ronsecco (VC) Arcade (TV)


Baone (PD)
San Lorenzo di Cibiana di
Peveragno (CN) Cadore (BL)
Saliceto (CN) Concamarise
Santena (TO) (VR)

Scurzolengo Conselve (PD)


(AT) Farra di Soligo
Serole (AT) (TV),
compatrono
Sostegno (BI)
Lozzo di Cadore
Tigliole (AT)
(BL)
Vaprio d'Agogna
Minerbe (VR)
(NO)
Nogarole Rocca
Verrone (BI)
(VR)
Vignole Borbera
Occhiobello (RO)
(AL)

Puglia
Lizzanello (LE) Padernello (TV),
Sogliano Cavour compatrono con
(LE) San Gottardo e
San Luca
Sant'Agata di
Puglia (FG) Pescantina (VR)
Compatrono Pianezze (VI)

San Marino Poggiana di


Riese Pio X (TV)
Serravalle
Rovarè di San
Montegiardino Biagio di Callalta
(TV)
San Pietro in Gu
(PD)
Selva di Cadore
(BL)
Soave (VR)
Soverzene (BL)
Torrebelvicino
(VI)
Vo' (PD)
Saletto (PD)

In Svizzera è il titolare della cattedrale di


San Lorenzo (Lugano).
Principali chiese dedicate a san
Lorenzo

San Lorenzo,
particolare del
Polittico di Massa
Fermana, dipinto da
Carlo Crivelli

A san Lorenzo sono dedicate la


cattedrale di San Lorenzo a Genova e
quelle di Perugia, di Trapani, di Grosseto,
di Tivoli, di Viterbo e di Lugano.
Notevoli la rinascimentale chiesa di San
Lorenzo a Firenze, quella gotica a Napoli
e il Duomo di San Lorenzo a Mestre.

A Milano, la basilica a pianta circolare del


IV secolo è un grandioso monumento
sacro d'epoca tardoantica dedicata al
martire dalla corte imperiale d'Occidente
(Onorio e Galla Placidia).

A Torino la Real Chiesa di San Lorenzo,


costruita da Guarino Guarini nel 1680, è
una delle più spettacolari chiese del
Barocco italiano. Al suo interno, oltre alla
pala d'altare raffigurante il santo,
troviamo degli affreschi visibili solo
durante gli equinozi, grazie a un fascio di
luce che li illumina.
A Roma gli sono state dedicate le
seguenti chiese:

San Lorenzo fuori le mura, nel luogo in


cui fu sepolto
San Lorenzo in Miranda, nel luogo in
cui sarebbe stato condannato a morte
San Lorenzo in Lucina, dove sono
conservati gli strumenti della sua
passione
San Lorenzo in Damaso, dove avrebbe
svolto il suo ministero diaconale
San Lorenzo in Fonte, nel luogo in cui
fu imprigionato dal centurione Ippolito
San Lorenzo in Panisperna, nel luogo in
cui fu martirizzato
San Lorenzo in Palatio
San Lorenzo in Piscibus, nel rione
Borgo, nel territorio della parrocchia di
Santa Maria in Traspontina

A Genova gli si sono dedicate molte


piccole Chiese, quella più importante è la
Cattedrale di San Lorenzo.

A Padula sorge la grandiosa Certosa di


San Lorenzo, patrimonio Unesco
dell'umanità.

In Sardegna gli sono dedicate


numerosissime chiese. A Sanluri gli è
dedicata una chiesa tardo-romanica. Si
onora con una grande processione con
gruppi folkloristici da tutta la Sardegna e
da alcune nazioni europee. Si festeggia
anche nell'omonima frazione di Osilo, a
Banari e Villanovafranca.

In Spagna, nei pressi di Madrid, gli è stata


dedicata la basilica di San Lorenzo
dell'Escorial, una delle maggiori opere
dell'architettura spagnola.

La chiesa di San Lorenzo in Norimberga,


Germania, è il principale luogo di culto
evangelico luterano della città e sede del
preside della Chiesa evangelica luterana
di Baviera.
Iconografia

A Ravenna, nel mausoleo di Galla


Placidia, San Lorenzo è raffigurato nei
mosaici, mentre avanza con la croce in
spalla e la graticola ardente di fronte.[12]

Notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo (10 agosto) è


tradizionalmente associata al passaggio
dello sciame meteorico delle Perseidi,
fenomeno popolarmente ed
erroneamente chiamato stelle cadenti[13]
ma anche poeticamente lacrime di San
Lorenzo, considerato evocativo dei
carboni ardenti su cui il santo fu
martirizzato. In effetti, in quei giorni,
l'atmosfera terrestre è attraversata da un
numero di piccole meteore molto più alto
del normale. Il fenomeno risulta
particolarmente visibile alle nostre
latitudini in quanto il cielo estivo è
spesso sereno.

Celebre la poesia di Giovanni Pascoli, che


interpreta lo sciame meteorico come
lacrime celesti, intitolata appunto, dal
giorno dedicato al santo, X agosto:

«San Lorenzo, io lo so perché tanto


di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla...»

Note

1. ^ Francisco Diago e San Donato sono


stati citati come fonti. Janice
Bennett. St. Laurence and the Holy
Grail: The Story of the Holy Chalice of
Valencia. Littleton, Colorado: Libri de
Hispania, 2002. P. 15 e 62.
2. San Donato è stato citato come fonte
originale. Janice Bennett. St.
Laurence and the Holy Grail: The
Story of the Holy Chalice of Valencia.
Littleton, Colorado: Libri de Hispania,
2002. P. 61.
3. ^ Peristephanon, Inno II.
4. ^ PL XVL 89-92
5. ^ 1 41,205-207
6. ^ Bibliotheca Sanctorum, Città Nuova
Editrice, vol. ..., col. 1538-1539).
7. ^ Bibfiotheca Sanctorum, vol. ...,
col.1538-1539.
8. ^ Cap. 41, nn.205-206-207: molti
autori lo ritengono "commovente
nella sua intensità e forza
espressiva".
9. ^ Catholic Encyclopedia, voce St.
Lawrence (http://www.newadvent.or
g/cathen/09089a.htm) .
10. ^ In Bibliotheca Sanctorum, Città
Nuova Editrice, vol. ..., col. 1539.
11. ^ amasenoonline.com (http://www.a
masenoonline.com/reliquia.htm)
12. ^ Giuseppe Nifosì, Il Mausoleo di
Galla Placidia a Ravenna e i suoi
mosaici (https://www.artesvelata.it/
mausoleo-galla-placidia-ravenna/) ,
su Arte Svelata, 8 dicembre 2020.
URL consultato il 10 agosto 2023.
13. ^ Di per sé, essendo meteoriti, non
sono stelle. Inoltre, le stelle non
cadono.

Voci correlate

Papa Sisto II
Persecuzione dei cristiani nell'Impero
romano
Pallio di San Lorenzo
Chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo
(Castiglione Olona)
Certosa di Padula

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di o su


San Lorenzo
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Collegamenti esterni

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(EN) Saint Lawrence (https://www.brita
nnica.com/biography/Saint-Lawrenc
e) , su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.
(ES) San Lorenzo (https://dbe.rah.es/bi
ografias/12380/san-lorenzo) , in
Diccionario biográfico español, Real
Academia de la Historia.
(FR) Bibliografia su San Lorenzo (http
s://arlima.net/no/1572) , su Les
Archives de littérature du Moyen Âge.
(EN) San Lorenzo (http://www.newadve
nt.org/cathen/09089a.htm) , in
Catholic Encyclopedia, Robert Appleton
Company.
San Lorenzo (http://www.santiebeati.it/
dettaglio/21350) , su Santi, beati e
testimoni, santiebeati.it.
San Lorenzo protodiacono della Chiesa
Romana (http://www.vatican.va/roman
_curia/congregations/cclergy/docume
nts/rc_con_cclergy_doc_19022000_slo
r_it.html) , conferenza del sac.
Francesco Moraglia presentata a
Roma in occasione del giubileo dei
diaconi permanenti (19 febbraio 2000)
San Lorenzo e il santo Calice di Valencia
nel sito di Enrico Baccarini (https://web.
archive.org/web/20090814185605/htt
p://santocalice.altervista.org/) , su
santocalice.altervista.org. URL
consultato il 16 luglio 2008 (archiviato
dall'url originale il 14 agosto 2009).
9 agosto: stelle cadenti e carbone
sotto il basilico (https://web.archive.or
g/web/20070927195606/http://www.s
anlorenzomaggiore.net/entry/78/9_ag
osto_stelle_cadenti_e_carb) - antica
credenza popolare in cui l'agiografia
del Santo si fonde con le suggestioni
provocate dal fenomeno delle "stelle
cadenti"
La basilica di San Lorenzo in Lucina e
la cappella Lovatti (http://www.lovatti.e
u/SLorenzo.htm) di Maurilio Lovatti
VIAF (EN) 30344146 (https://viaf.or
g/viaf/30344146) · CERL
cnp00957627 (https://thesaurus.ce
rl.org/record/cnp00957627) ·
LCCN (EN) n85202412 (http://id.loc.
gov/authorities/names/n8520241
2) · GND (DE) 119320827 (https://d
-nb.info/gnd/119320827) · BNF
Controllo (FR) cb144998835 (https://catalogu
di e.bnf.fr/ark:/12148/cb144998835)
autorità (data) (https://data.bnf.fr/ark:/1214
8/cb144998835) · J9U
(EN, HE) 987007264344005171 (htt
p://uli.nli.org.il/F/?func=find-b&local
_base=NLX10&find_code=UID&requ
est=987007264344005171) ·
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