Sei sulla pagina 1di 2

Lesioni colpose: reato disciplinato dall'art 590 - Studio

Legale Magnarelli

Parliamo di lesioni personali, reato perseguibile a querela e


competenza del Giudice di Pace
Chiunque, inosservante delle regole cautelari oppure tenendo una condotta negligente, imprudente o
inesperta, cagiona ad altri, involontariamente, danni fisici o mentali commette il reato di lesioni
colpose, disciplinato dall’articolo 590 del Codice Penale e punito con con la reclusione o con una multa, a
seconda della gravità della lesione commessa.

L’articolo in questione, infatti, prende in esame diversi gradi di gravità del danno, dalle lesioni colpose lievi e
lievissime a quelle gravi e gravissime poiché la Legge italiana tutela sempre il bene dell’incolumità
delle persone minacciate da condotte non dolose.

Il reato di lesioni colpose

Lesioni colpose è un reato comune e di danno, ossia è un illecito che può essere commesso da chiunque e che
si consuma nel momento stesso in cui si verifica la lesione personale colposa. Il bene giuridico tutelato è
l’integrità fisica e mentale e il conseguente interesse dello Stato all’incolumità dei suoi cittadini, il soggetto
passivo è chi riceve il danno.

A differenza del reato di lesioni personali dolose, articolo 582 del Codice Penale, in questo caso non viene
richiesto dolo generico o eventuale, ma il soggetto attivo risponde del reato a titolo di colpa. Secondo
la sentenza numero 16695/2005 della Cassazione, l’elemento soggettivo “è integrato dalla mera inosservanza
delle norme di prudenza e di diligenza a causa della quale resti provato l’evento dannoso”.

La norma prevede tre diversi gravi di entità delle lesioni:

lesioni colpose lieve e lievissime, disciplinate del primo comma e punite con la reclusione fino
a tre mesi o con una multa fino a 309 euro
lesioni colpose gravi, disciplinate dal secondo comma e punite con la reclusione da uno a sei
mesi o con una multa da euro 123 a euro 619
lesioni colpose gravissime, disciplinate dal secondo comma e punite con la reclusione da tre
mesi a due anni o con una multa da euro 309 a euro 1.239.

Gravità delle lesioni colpose


Le lesioni di lieve o lievissima entità (articolo 585 C.P) comprendono lo stato patologico di malattia mentale
o fisica destinato a risolversi entro e non oltre i 40 giorni.

Le lesioni gravi si configurano quando a seguito di un comportamento illecito involontario derivi:

una malattia che ne metta in pericolo la vita della vittima


una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per più di quaranta giorni
l’indebolimento permanente di un senso o di un organo.

Le lesioni gravissime si hanno quando, come conseguenza non voluta di una condotta colposa, si verifichi:

una malattia certamente o probabilmente insanabile


la perdita di un senso
la perdita di un arto o una mutilazione che renda un arto inservibile
la perdita dell’uso di un organo
la perdita della capacità di procreare
la permanente e grave difficoltà nel parlare.

Circostanze aggravanti
L’articolo 590 nei commi 3 e 4 prevede, infine, particolari aggravanti qualora le lesioni colpose siano
commesse in violazione alle norme sulla disciplina della circolazione stradale, in materia di prevenzione
degli infortuni sul lavoro, oppure nell’esercizio abusivo di una professione per la quale sia richiesta una
particolare qualifica o un’abilitazione da parte dello Stato.

“Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme [sulla disciplina della
circolazione stradale o di quelle] per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è
della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni
gravissime è della reclusione da uno a tre anni.
Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi nell’esercizio abusivo di una professione per la quale è
richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un’arte sanitaria, la pena per lesioni gravi è della reclusione
da sei mesi a due anni e la pena per lesioni gravissime è della reclusione da un anno e sei mesi a quattro
anni.”

Per difenderti in un procedimento penale affidati agli esperti


Avere guai con la Legge non è una cosa facile da gestire, per questo è indispensabile avere al proprio
fianco un avvocato penalista, magari anche cassazionista abile, competente e con molti anni di
esperienza. L’Avvocato Lorenzo Magnarelli, studioso di Diritto Penale e di Diritto Processuale Penale,
esercita la professione di avvocato penalista e offre assistenza legale dinanzi alla Corte di Cassazione e alle
Magistrature Superiori su tutto il territorio italiano.

Se hai bisogno di essere difeso in un procedimento penale richiedi subito una consulenza, sarai
accompagnato durante tutto il percorso giuridico da un team di esperti.

Potrebbero piacerti anche