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fondamentali
Università di Pavia
Dipartimento di giurisprudenza
Diritto costituzionale A-L
Prof. Giampaolo Parodi
a.a. 2021-2022
@ giampaolo.parodi@unipv.it
Articolo 2 Cost.
Art. 2 Cost.: norma a fattispecie aperta?
Protezione umanitaria
Ipotesi tipizzate previste dalla legge:
vittime di violenza domestica (art. 18 bis d.lgs n. 286 del 1998);
lavoratori che subiscono un “particolare sfruttamento lavorativo” e che denuncino e
collaborino alle indagini penali (22, comma 12 quater, d.lgs n. 286 del 1998)
Il principio di eguaglianza
Art. 3 Cost.
Cittadini e stranieri
Corte cost., sent. n. 186/2020: «Questa Corte ha, già da tempo, superato l’apparente ostacolo
frapposto dal dato letterale dell’art. 3 Cost. (che fa riferimento ai «cittadini»), sottolineando che,
«se è vero che l’art. 3 si riferisce espressamente ai soli cittadini, è anche certo che il principio di
eguaglianza vale pure per lo straniero quando trattisi di rispettare [i] diritti fondamentali» (sentenza
n. 120 del 1967), e ha chiarito inoltre che al legislatore non è consentito introdurre regimi
differenziati circa il trattamento da riservare ai singoli consociati se non «in presenza di una
“causa” normativa non palesemente irrazionale o, peggio, arbitraria» (sentenza n. 432 del 2005).
Nelle singole situazioni concrete, la posizione dello straniero può certo risultare diversa rispetto a
quella del cittadino (…) e quindi non si può per ciò solo escludere la ragionevolezza della
disposizione che ne prevede un trattamento diversificato. Infatti, «la riconosciuta eguaglianza di
situazioni soggettive nel campo della titolarità dei diritti di libertà non esclude affatto che, nelle
situazioni concrete, non possano presentarsi, fra soggetti uguali, differenze di fatto che il
legislatore può apprezzare e regolare nella sua discrezionalità, la quale non trova altro limite se non
nella razionalità del suo apprezzamento»
Segue
Eguaglianza formale
Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati
entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive
quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto.
È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di
libertà.
La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.
L’inviolabilità del domicilio
Il domicilio è inviolabile.
Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi
stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale.
Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini
economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.
Segretezza della corrispondenza
(art. 15 Cost.)
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione
sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'Autorità giudiziaria con
le garanzie stabilite dalla legge
Riservatezza e privacy: artt. 2, 14 e 15 Cost.
D.Lgs. 30/06/2003, n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali
In particolare: "dati sensibili", i dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed
etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche,
l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso,
filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute
e la vita sessuale
Reg. (CE) 27/04/2016, n. 2016/679/UE relativo alla protezione delle persone fisiche con
riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati
«dato personale»: qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o
identificabile («interessato»)
Segue
Princìpi sul trattamento: «liceità, correttezza e trasparenza»
«limitazione della finalità»
«minimizzazione dei dati»
«esattezza»
«limitazione della conservazione»
«integrità e riservatezza»
«responsabilizzazione»
Il trattamento è lecito, tra l’altro, se ricorre almeno uno dei seguenti casi:
a) l'interessato ha espresso il consenso;
b) il trattamento è necessario all'esecuzione di un contratto;
c) tratt. necess. per adempiere un obbligo leg. al quale è soggetto il titolare del tratt.;
d) tratt. necess. per la salvag. degli interessi vitali dell'interessato o di un'altra pers. f.;
e) trattamento necessario per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso
all'esercizio di pubblici poteri di cui è investito il titolare del trattamento
Segue
Il diritto all’oblio (art. 17 GDPR)
L'interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati
personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha
l'obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei
motivi seguenti:
a) i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati
raccolti o altrimenti trattati;
b) l'interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento, se non sussiste altro
fondamento giuridico per il trattamento;
c) l'interessato si oppone al trattamento nei casi previsti;
d) i dati personali sono stati trattati illecitamente
Diritto di circolazione e soggiorno (art.
16 Cost.)
Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità
o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.
Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli
obblighi di legge.
Libertà di riunione (art. 17)
I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi.
Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso.
Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono
vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.
Libertà di associazione (art. 18 Cost.)
I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non
sono vietati ai singoli dalla legge penale.
Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi
politici mediante organizzazioni di carattere militare
Libertà anche negativa (ma, ordini professionali)
Art. 416 c.p. Associazione per delinquere: Quando tre o più persone si associano allo scopo
di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano
l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni
L. n. 17/1982, Norme di attuazione dell’art. 18 Cost. in materia di associazioni segrete e
scioglimento della associazione denominata Loggia P2.
Si considerano ass. segrete, come tali vietate dall’art. 18 Cost. quelle che, anche all'interno
di ass. palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntam. finalità e
attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i
soci, svolgono attività diretta ad interferire sull'esercizio delle funzioni di org. cost., di
amm. pubbliche, anche ad ordinam. autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di
servizi pubblici essenziali di interesse nazionale.
Libertà di manifestazione del pensiero (art. 21
Cost.)
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'Autorità giudiziaria nel caso di
delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione
delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento
dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali
di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare
denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore
successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di
finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie
al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le
violazioni.
La diffamazione a mezzo stampa: Corte
cost., sent. n. 150/2021
Quesito: se sia compatibile con la Costituzione, anche alla luce della giurisprudenza della
Corte europea dei diritti dell’uomo, la previsione di pene detentive per il delitto di
diffamazione commesso a mezzo della stampa.
In particolare, con riguardo all’art. 13 della legge n. 47 del 1948, che commina la
reclusione in via cumulativa rispetto alla pena pecuniaria, allorché la diffamazione a
mezzo stampa consista nell’attribuzione di un fatto determinato.
«l’indefettibilità dell’applicazione della pena detentiva … rende la disposizione censurata
incompatibile con il diritto a manifestare il proprio pensiero, riconosciuto tanto dall’art.
21 Cost., quanto dall’art. 10 CEDU.
Come già rilevato da questa Corte nella ordinanza n. 132 del 2020, una simile necessaria
irrogazione della sanzione detentiva … è divenuta ormai incompatibile con l’esigenza di
«non dissuadere, per effetto del timore della sanzione privativa della libertà personale, la
generalità dei giornalisti dall’esercitare la propria cruciale funzione di controllo
sull’operato dei pubblici poteri»: esigenza sulla quale ha particolarmente insistito la
Corte EDU nella propria copiosa giurisprudenza rammentata nella stessa ordinanza, ma
che anche questa Corte condivide
Segue. Il dispositivo interpretativo di rigetto
della q.l.c. dell’art. 595, terzo comma, c.p.
«La previsione in via … soltanto alternativa della pena detentiva … non può ritenersi di
per sé in contrasto con la libertà di manifestazione del pensiero, tutelata dagli artt. 21
Cost. e 10 CEDU»
«Come rammentato nell’ordinanza n. 132 del 2020, se è vero che la libertà di
espressione – in particolare sub specie di diritto di cronaca e di critica esercitato dai
giornalisti – costituisce pietra angolare di ogni ordinamento democratico, non è men
vero che la reputazione individuale è del pari un diritto inviolabile, strettamente legato
alla stessa dignità della persona»
«il giudice penale dovrà optare per l’ipotesi della reclusione soltanto nei casi di
eccezionale gravità del fatto, dal punto di vista oggettivo e soggettivo, rispetto ai quali la
pena detentiva risulti proporzionata, secondo i principi poc’anzi declinati; mentre dovrà
limitarsi all’applicazione della multa, opportunamente graduata secondo la concreta
gravità del fatto, in tutte le altre ipotesi»