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Trascrizione

Pomodoro e dintorni:
Un po’ di storia
Il pomodoro è originario del Messico e del Perù ed era apprezzatissimo in patria
– dove gli Inca e gli Aztechi lo chiamavano xitomatl (da cui l’inglese tomato) e
lo consumavano ogni giorno, anche sotto forma di salsa.
Il pomodoro giunse in Europa solo dopo la scoperta dell’America (e solo per
questo motivo saremo sempre grati a Cristoforo Colombo).
I pomodori vennero subito guardati con grande sospetto, esattamente come i
cugini erba morella (Solanum nigrum) o belladonna (Atropa belladonna), la cui
velenosità era già stata saggiata… Se ne innamorò invece il Re Sole, che a
Versailles amava stupire gli amici mostrando quella pianta strana con i fiorellini
gialli e le palline giallo-aranciate.
I frutti ispirarono il nome “pomo d’oro”, attribuito dal padre della botanica
italiana, Pietro Andrea Mattioli (1501-1577) che introdusse la denominazione
mala aurea, in seguito tradotto letteralmente “pomo d’oro”. Alla bacca vennero
attribuite proprietà afrodisiache, che ne suggerirono l’impiego in pozioni e filtri
magici preparati dagli alchimisti del ’500 e ’600, tanto che nelle diverse lingue
europee si ritrovano le espressioni: love apple, Liebesapfel, pomme d’amour (o
pomme d’or), e in Sicilia pumu d’amuri. Il nome botanico Lycopersicon, “frutto
del lupo”, invece testimonia la diffidenza.

In Italia il pomodoro fece la sua comparsa nel 1596, sempre come pianta
ornamentale delle dimore del Nord, e un ventennio più tardi raggiunse il
Meridione, dove il clima favorevole portò frutti più grandi e di colore
arancione-rosso, invoglianti – soprattutto tra i poverissimi contadini – al punto
da spingere il popolo a consumarli. E bene fece: crudi o cotti, in salsa o fritti
nell’olio, nelle minestre e nelle zuppe, gli Italiani del Sud incominciarono ad
assaporare il pomodoro quasi un secolo prima di tutti gli altri Europei!
Nel resto d’Europa le cose cambiarono solo con le pestilenze e le carestie dei
secoli XVII e XVIII quando, mancando il grano, non solo la plebe ma anche i
ricchi dovettero cercare alimenti alternativi. In Gran Bretagna e in Germania le
bacche vennero utilizzate per preparare minestre dal caratteristico sapore
acidulo, mentre in Francia la corte dei re le impiegò per piatti “afrodisiaci”; nel
Sud Italia era l’alimento base del popolo, ma ci volle la spedizione garibaldina
dei Mille per diffonderlo nel Nord…
Pomodoro e dintorni:
le migliori ricette di cui è protagonista
Ci sono pochi ingredienti in grado di richiamare alla nostra mente il profumo e
il sapore dell’estate come il pomodoro. Con il suo colore sgargiante e il suo
sapore allo stesso tempo piacevolmente acidulo e dolcissimo, conquista il palato
di tutti, assicurando ogni volta una vera e propria esplosione di gusto.
La sua presenza all’interno della tradizione culinaria italiana è una certezza
inossidabile, come solo gli ingredienti veramente buoni e gustosi sanno essere.
Grazie al suo sapore e, soprattutto, alla sua versatilità, si è infatti reso
protagonista di innumerevoli ricette tipiche della cucina mediterranea, una
più gustosa dell’altra.
In occasione del periodo più tipico di questo straordinario prodotto e per
celebrarne la giornata nazionale (da festeggiare il 15 giugno!), oggi ti vogliamo
portare a fare un viaggio tra le ricette più tipiche e più gustose in cui il
pomodoro è assoluto protagonista.
Scoprile insieme a noi!
Il sugo di pomodoro
Esiste forse un piatto più iconico e rappresentativo della cucina italiana – specie
all’estero – di un bel piatto di spaghetti al pomodoro?
Noi pensiamo proprio di no.

Un piatto semplice e indimenticabile al tempo stesso, una certezza per tutte le


volte in cui abbiamo poche idee ma non vogliamo rinunciare ad un sapore
goloso, un sapore che sa richiamarci alla mente i ricordi di infanzia.
Tutti noi conosciamo l’importanza di un sugo al pomodoro ben fatto e spesso
le ricette si tramandano di generazione in generazione, con segreti e accortezze
in grado di renderlo perfetto. Anche noi ne abbiamo una, semplice e veloce da
realizzare ma capace di regalarti un sugo semplicemente irresistibile.
Scopri la ricetta dei nostri spaghetti al pomodoro, il famoso “Spaghetto Eataly”
e metti su l’acqua… è l’ora di cucinare!

Siamo partiti dalla materia prima, perché, come recita il nostro manifesto della
ristorazione, sono gli ingredienti prima di tutto a creare un piatto, esaltati da
pochi semplici condimenti. Nel cuore del Cilento, a Battipaglia, si produce
il datterino rosso, un pomodoro molto gustoso, dalla spiccata dolcezza, perché
raccolto al perfetto punto di maturazione e conservato intero solo nel succo
naturale di pomodoro.

Un pomodoro così non necessita di forti condimenti per esaltare il suo sapore:
niente aglio, né cipolla, né soffritti, lo condiamo solo con sale integrale di
Sicilia e un filo d’olio extravergine di oliva a crudo.

La pasta è quella di Gragnano, la tradizione dei pastai gragnanesi, la lenta


essiccazione e la trafilatura al bronzo, la rendono ruvida e corposa, perfetta per
accogliere la nostra salsa di pomodoro in mantecatura.

Ma basta parlarne, cuciniamola! Ecco la ricetta:

Ingredienti per 4 persone

• 400 gr di spaghetti di Gragnano


• 600 gr di pomodorini Datterino (freschi o nel loro succo)
• Olio extravergine di oliva
• Sale Integrale Siciliano
• Basilico fresco

- Cuocete gli spaghetti in abbondante acqua bollente salata.


- In una boule condite i pomodorini con il basilico, 4 cucchiai di olio, sale a
piacere e schiacciate leggermente.

- Cuocete molto velocemente i pomodorini, prima di mantecare gli spaghetti in


padella per circa due minuti.

- Impiattate a nido d’ape e finite con un filo d’olio a crudo e una foglia di
basilico fresco.

Io riesco a sentirne il profumo solo a parlarvene.

Non dimenticate mai, le cose più gustose sono spesso le più semplici.

La pappa al pomodoro
Direttamente dalla tradizione culinaria toscana, arriva la pappa al pomodoro.
Un piatto semplice che – come spesso succede per le migliori ricette – nasce
nelle cucine povere della tradizione contadina: nel tempo, grazie alla sua
semplicità e alla sua bontà straordinarie si è diffusa in tutta Italia, conquistando
ammiratori in ogni angolo della nostra penisola.
Per prepararla, inizia subito con il tagliare del pane toscano – il caratteristico
pane senza sale – a fette e a posizionarlo su una leccarda per riscaldarlo qualche
minuto e renderlo croccante. Lasciale poi intiepidire e strofinale leggermente
con degli spicchi di aglio, in modo da donare ancor più sapore.
Sei già a metà dell’opera!
Prendi una padella antiaderente con i bordi alti, posizionaci sopra le fette di
pane e ricoprile abbondantemente con della passata di pomodoro e del brodo
vegetale. Piccolo consiglio della nonna: aggiungi al tutto un pizzico di
zucchero, in modo da togliere l’acidità tipica del pomodoro e rendere il sugo
ancor più gustoso.
A questo punto lascialo cuocere a fuoco basso per circa 40-45 minuti,
rimescolandola di tanto in tanto per evitare che si attacchi alla padella o formi
dei grumi. Finito il tempo puoi spegnere il fuoco e la tua pappa al pomodoro
sarà pronta!
Pomodori confit
In cerca di un contorno gustoso in grado di farti fare bella figura con amici e
parenti ma allo stesso tempo semplice da preparare? I pomodori confit sono
quello che fa per te!
Una rivisitazione gustosa e originale dei tradizionali pomodori che conquista il
palato di tutti: per prepararli ci vuole davvero poco, ma il risultato è assicurato.
Dovrai semplicemente tagliare a metà dei pomodori ciliegini – dopo averli
lavati e asciugati – e posizionarli con la parte tagliata verso l’alto su una
leccarda ricoperta da carta da forno. A questo punto aggiungi sale, pepe e un
trito di aglio e di timo, cospargendoli a piacere. Infine, il vero tocco da
maestro: aggiungi un pizzico di zucchero sui tuoi pomodori, condiscili con un
filo di olio extravergine e falli cuocere in forno per circa 2 ore a 140°.
Ed eccoli qua, pronti per essere sfornati, i tuoi pomodori confit: perfetti da
mangiare in semplicità, per condire una pasta o per insaporire bruschette e
crostini.

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